Progetto infortuni mortali: scaletta per la elaborazione...

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Allegato “1” Gruppo di lavoro REGIONI - INAIL - ISPESL Indagine sugli infortuni mortali Nell’ambito delle attività del Gruppo di lavoro Regioni- INAIL-ISPESL e Province autonome sui Nuovi Flussi informativi e degli impegni codificati tra questi Soggetti il 25 luglio 2002 con la sigla del Protocollo d’Intesa, il tema degli Infortuni mortali sul lavoro ha rappresentato, da subito, un particolare punto di attenzione. In questa logica, il Gruppo di lavoro ha effettuato una ricognizione complessiva delle varie iniziative sul territorio, nell’ambito della quale sono stati approfonditi e discussi con particolare attenzione i progetti elaborati nel recente periodo da parte di INAIL e ISPESL, rispettivamente, con i Comitati Paritetici e con le Regioni, e non ancora del tutto operativi. In particolare, il progetto INAIL/Comitati Paritetici ha preso impulso dalla condivisione con le Parti Sociali - nel quadro dei programmi definiti in base agli Accordi con CPNA, ENFEA e OBN - della necessità di approfondimento dei casi mortali, partendo dalle conoscenze dei soggetti istituzionalmente deputati a livello territoriale, sistematizzate in funzione della realizzazione di un più ampio e condiviso patrimonio informativo, base per confronti e valutazioni sulla specifica problematica fra tutti gli operatori interessati, avendo altresì a riferimento schemi metodologici consolidati a livello internazionale; quello ISPESL/Regioni, nell’ambito di una ricerca finanziata dal Ministero della Salute e dall’ISPESL stesso, ha posto come obiettivo centrale lo sviluppo della conoscenza delle dinamiche infortunistiche per fornire nuovi e più efficaci spunti alle azioni di 1

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Allegato “1”

Gruppo di lavoro REGIONI - INAIL - ISPESL

Indagine sugli infortuni mortali

Nell’ambito delle attività del Gruppo di lavoro Regioni-INAIL-ISPESL e Province autonome sui Nuovi Flussi informativi e degli impegni codificati tra questi Soggetti il 25 luglio 2002 con la sigla del Protocollo d’Intesa, il tema degli Infortuni mortali sul lavoro ha rappresentato, da subito, un particolare punto di attenzione.

In questa logica, il Gruppo di lavoro ha effettuato una ricognizione complessiva delle varie iniziative sul territorio, nell’ambito della quale sono stati approfonditi e discussi con particolare attenzione i progetti elaborati nel recente periodo da parte di INAIL e ISPESL, rispettivamente, con i Comitati Paritetici e con le Regioni, e non ancora del tutto operativi.

In particolare, il progetto INAIL/Comitati Paritetici ha preso impulso dalla condivisione con le Parti Sociali - nel quadro dei programmi definiti in base agli Accordi con CPNA, ENFEA e OBN - della necessità di approfondimento dei casi mortali, partendo dalle conoscenze dei soggetti istituzionalmente deputati a livello territoriale, sistematizzate in funzione della realizzazione di un più ampio e condiviso patrimonio informativo, base per confronti e valutazioni sulla specifica problematica fra tutti gli operatori interessati, avendo altresì a riferimento schemi metodologici consolidati a livello internazionale; quello ISPESL/Regioni, nell’ambito di una ricerca finanziata dal Ministero della Salute e dall’ISPESL stesso, ha posto come obiettivo centrale lo sviluppo della conoscenza delle dinamiche infortunistiche per fornire nuovi e più efficaci spunti alle azioni di contrasto del fenomeno, attraverso un criterio omogeneo di intervento e “lettura” da parte dei Servizi di Prevenzione delle ASL dell’intero territorio nazionale, nonché, in via sperimentale, da parte delle strutture di sicurezza di un predeterminato panel di Aziende.

E’ emerso, pertanto, con chiarezza come entrambi i progetti risultassero convergere non solo in termini di obiettivi - “fornire risposte per iniziative mirate di prevenzione” -, ma anche di strumenti – “potenzialità informativa delle inchieste infortuni e delle indagini ispettive ” -, anche innescando processi di aggiornamento professionale del personale e di informazione di tutti gli operatori

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interessati, aprendo, in ciò, il campo ad una loro possibile complementarietà.

Con tali premesse ed in coerenza con le scelte “a monte”, improntate alla ottimizzazione di impegni, risorse e tempi (evitando duplicazioni e/o sovrapposizioni), si è convenuto di valorizzare la suddetta complementarietà tra i due progetti, avviando una laboriosa attività di approfondimento, cui hanno partecipato operatori degli Istituti centrali e delle Regioni, che ha condotto alla proposta che viene concretizzata in questo documento.

E’ da sottolineare come l’integrazione tra i due progetti in campo sia stata favorita dalla disponibilità, da parte di tutti i soggetti che vi hanno concorso, nel “mettere in discussione” la propria rispettiva esperienza e/o elaborazione progettuale precedente e nell’accettare le modifiche necessarie per giungere ad un progetto complessivo coordinato e condiviso.

La proposta finale si inquadra, pertanto, a pieno titolo tra gli obiettivi indicati nel Protocollo d’intesa Regioni e Province Autonome-INAIL-ISPESL, e ne costituisce un ulteriore, significativo tassello.

Gli obiettivi primari e condivisi del progetto sono quindi principalmente:1) la costruzione del repertorio nazionale condiviso degli infortuni mortali che comprenda, in particolare: la ricostruzione di cause e dinamiche infortunistiche; l’analisi e la descrizione dei metodi/modelli utilizzati nei Servizi di

prevenzione e dall’INAIL.L’esperienza potrà condurre, al termine del progetto, al

conseguimento di un ulteriore obiettivo rappresentato dalla definizione di un modello di riferimento unico per la conduzione delle inchieste infortuni.2) la messa a disposizione, attraverso un metodo d’indagine e di analisi partecipato e condiviso tra Istituzioni e parti sociali (nello spirito di quanto indicato dal legislatore 626), di strumenti conoscitivi utili per l’attivazione di iniziative ed azioni di contrasto e riduzione del fenomeno emblematico degli infortuni mortali e gravi.

La durata del progetto è biennale.Oggetto dell’indagine saranno i casi di infortunio mortale occorsi

nel periodo gennaio 2002 - dicembre 2004 (termine orientativo dei 15 mesi di operatività previsti nel progetto ex ISPESL-Regioni); nella definizione convenuta, sono distinte nel progetto due fasi: retrospettiva e prospettica.

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La fase retrospettiva è finalizzata, in termini di continuita’ con la fase prospettica, in particolare a: realizzare, in base alle conoscenze dei soggetti istituzionalmente

deputati a diverso titolo a livello territoriale - quindi i Servizi di Prevenzione delle ASL e le Sedi INAIL – un primo spessore di informazioni tradotte secondo le logiche proposte dal Progetto, da cui partire per la fase prospettica, relativa ai casi d’infortunio mortale, indagati negli ultimi anni e specificamente da gennaio 2002 e fino ad ottobre 2003, cioe’ fino alla partenza effettiva della fase prospettica, in modo da poter avere a disposizione una sequenza storica di dati da valutare e confrontare;

confrontare le diverse metodologie d’indagine fin qui messe in atto, sempre nei rispettivi ruoli ed ambiti di competenza, comprendere meglio le criticità legate alle disomogeneità d’indagine, ma anche le potenzialità intrinseche alle singole esperienze, verificare la “distanza” tra le diverse modalità tra i diversi soggetti a livello territoriale e l’approccio/avvio previsti dal Progetto - di un metodo omogeneo e standardizzato sull’intero territorio nazionale;

avviare, in base a quanto sopra, un confronto ed una discussione con i Comitati Paritetici, espressione delle Parti sociali sulla specifica materia, sui dati raccolti, onde pervenire a prime (nell’ambito del Progetto) valutazioni su cause, dinamiche ed implicazioni del tuttora drammatico fenomeno (pur se significativamente inferiore all’entità raggiunta nella seconda metà del secolo scorso).

La fase prospettica è finalizzata in particolare a: sviluppare - tramite la progressiva omogeneizzazione dei metodi

d’indagine da parte dei Servizi di Prevenzione delle ASL e delle sedi INAIL, anche in base ad opportuni processi di aggiornamento professionale - una sempre maggiore conoscenza delle dinamiche infortunistiche, attraverso l’approfondimento degli eventi mortali e “gravi” sottoposti ad approfondimento da parte dei Servizi di Prevenzione delle ASL e delle sedi INAIL nel periodo ottobre 2003 – dicembre 2004; sviluppare progressivamente, sull’intero territorio nazionale, la

consapevolezza dell’importanza di utilizzare strumenti comuni per la registrazione e l’analisi degli accadimenti infortunistici, al fine di implementare le conoscenze nell’ambito di un Sistema informativo integrato per la prevenzione;

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avviare, in via sperimentale, la collaborazione con un piccolo panel di Aziende con l’obiettivo di sensibilizzare le relative strutture di sicurezza a ricostruire ed analizzare la propria dinamica infortunistica, stimolando e supportando la ricerca, dall’interno, di possibili azioni di prevenzione.

L’articolazione operativa delle due fasi e i necessari raccordi tra i soggetti interessati e coinvolti (in particolare INAIL, ISPESL e Regioni), saranno descritte compiutamente in apposite schede.

Attraverso l’attività di un Gruppo di lavoro tecnico appositamente costituito nell’ambito del Coordinamento delle Regioni e delle Province Autonome ed articolato in sottogruppi, è stato definito, a partire dalle esperienze precedentemente condotte dagli enti partecipanti e da varie elaborazioni degli stessi (Regioni-INAIL-ISPESL), un modello per la raccolta delle informazioni (Allegato 1), che sarà unico per le due fasi del progetto. Tale modello prevede la compilazione di un modulo per ogni caso di infortunio in analisi, composto da una scheda di raccolta di informazioni di carattere generale e dalle schede di codifica degli assi implicati nella dinamica infortunistica1.

Il modello potrà essere progressivamente affinato sulla base della sperimentazione. Anche in questo caso la definizione di un modello d’indagine unico per le due fasi rappresenta il superamento delle singole esperienze in funzione di una strategia comune e condivisa e nel contempo, proprio per l’arricchimento che la messa a confronto ed in comune delle elaborazioni di ogni soggetto ha permesso, una chiara evidenziazione delle potenzialità che l’intesa raggiunta può fornire.

Il modello sarà illustrato agli operatori nell’ambito di un percorso di aggiornamento da sviluppare in più edizioni rivolte alle varie figure impegnate nel Progetto, secondo le articolazioni di cui all’Allegato 6.

La raccolta delle informazioni avverrà utilizzando il medesimo modello, ossia: - nella fase retrospettiva, in collaborazione con gli operatori dei Servizi di prevenzione e dell’INAIL, con uso dei materiali già prodotti;- nella fase prospettica lo stesso modello diverrà griglia di riferimento per gli operatori sia dei Servizi di prevenzione sia dell’INAIL.

L’attività del prima citato Gruppo tecnico di lavoro ha consentito altresì di definire una Griglia per la selezione degli infortuni 1 Originariamente previste nel modello “Sbagliando s’impara” e aggiornate al dettato del D.Lgs. 626/94

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gravi non mortali sui quali, come detto, si interverrà nella fase prospettica (Allegato 2).

Rispetto a tale fase, occorrerà naturalmente attivare rapporti funzionali-operativi tra componente ASL e componente INAIL.

Riguardo agli infortuni stradali, nella consapevolezza del rilevante aspetto che rivestono (in percentuale superiore al 50%), e peraltro in considerazione del fatto che non frequentemente i Servizi delle ASL espletano indagini in proposito, verranno raccolte informazioni in tutti i casi in cui tali infortuni risultino approfonditi dai soggetti partecipanti (in particolare almeno da parte dell'INAIL).

Le elaborazioni che scaturiranno dalla fase retrospettiva potranno fornire utili indicazioni sulle cause e dinamiche del fenomeno degli infortuni mortali e anche sulle metodologie messe in atto e sulle esperienze nelle varie realtà territoriali.

La fase prospettica, avvalendosi “in progress” dei risultati di quella retrospettiva, fornirà da un lato ulteriori preziosi elementi conoscitivi sul fenomeno, utili per impostare efficaci strategie preventive, e – dall’altro, prevedendo l’utilizzo su tutto il territorio nazionale di un unico modello d’indagine - sarà in grado di garantire, oltre ad un maggiore dettaglio informativo, un più elevato di livello di omogeneità delle informazioni.

Inoltre, nello sviluppo della citata fase sperimentale rivolta al piccolo panel di Aziende (iniziativa ricondubile al Progetto ISPESL/Regioni), l’azione che i Comitati Paritetici potranno svolgere sia nel coinvolgimento delle imprese, che nella prospettiva di estensione della sperimentazione ad aziende di altre realta’ territoriali (aspetto riconducibile al Progetto INAIL/Comitati Paritetici), costituirà l’ulteriore valore aggiunto apportato dalla “convergenza” delle due iniziative progettuali.

La casistica complessivamente raccolta nelle due fasi, costituirà una base informativa consistente e condivisa per la realizzazione/aggiornamento degli strumenti di prevenzione (elaborazione di linee guida e raccomandazioni, spunti per nuove attività informativo-formative, implementazione della banca-dati dei profili di rischio di comparto, ecc.) da mettere a disposizione di tutti i soggetti interessati (strutture SSN, organizzazioni imprenditoriali e sindacali, Ministeri, Istituti centrali ecc.).

Al progetto hanno aderito 15 Regioni (italiane), come da elenco che riporta altresì la suddivisione dei casi per la fase prospettica (Allegato 3).

Per la realizzazione della fase prospettica del progetto si dispone di uno specifico finanziamento con fondi di ricerca ISPESL-Ministero

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Salute, con cui provvedere all’assunzione di personale a contratto e all’acquisizione di strumentazione informatica di base, attività direttamente curate dalle 15 Regioni partecipanti sulla base delle indicazioni contenute nell’Allegato 4.

Il Servizio di Epidemiologia di Grugliasco (TO) provvederà inoltre alla realizzazione della rete telematica di collegamento tra le Regioni e l’ISPESL (e l’INAIL), per la quale è necessario conoscere l’ubicazione dei nodi regionali da collegare (Allegato 5).

Per la realizzazione del progetto complessivo risulta necessario prevedere un’attività di coordinamento, sia a livello nazionale che regionale, con la seguente composizione:a- Il Gruppo di Coordinamento nazionale è costituito dal Gruppo di lavoro Regioni-INAIL-ISPESL integrato per ogni Regione partecipante dai Rappresentanti tecnico-scientifici (Responsabili scientifici di cui alle Convenzioni ISPESL o loro incaricati formalmente designati) nonchè da un rappresentante del Coordinamento tecnico interregionale di Prevenzione nei luoghi di lavoro. Tale Gruppo potrà individuare al proprio interno un nucleo esecutivo ristretto al quale affidare compiti di gestione operativa del progetto, onde realizzare frequenti momenti di consultazione ed una reale operatività. Saranno definite altresi’ le modalita’ di sistematico confronto con i Comitati Paritetici – a livello nazionale e territoriale (riconduzione al Progetto INAIL/Comitati Paritetici)

Il Gruppo di coordinamento nazionale si occuperà di:- coordinare le fasi del progetto;- risolvere problemi organizzativi che si dovessero verificare nel corso del progetto;- garantire il ritorno delle informazioni ai gruppi tecnici di coordinamento regionali;- definire il piano di elaborazione e i reports di sintesi, trasferire le risultanze ai vari livelli secondo opportune modalità per la loro massima fruizione;- coordinare la diffusione delle informazioni.

b- In ogni Regione aderente al Progetto sarà attivato un gruppo tecnico di coordinamento regionale di cui faranno parte il Rappresentante tecnico-scientifico regionale per tutto il Progetto ed i referenti regionali INAIL e ISPESL. Il suddetto Rappresentante tecnico-scientifico regionale sarà coadiuvato - in considerazione degli impegni territoriali derivanti dall’attuazione del complessivo progetto - da professionalità individuate in base agli impegni quanti-qualitativi necessari.

Tale gruppo, in linea con le indicazioni del Coordinamento nazionale del progetto, garantirà:

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- la realizzazione dei percorsi di formazione;- la raccolta dei dati e la completezza di raccolta delle informazioni;- i tempi di realizzazione;- il monitoraggio dell’andamento del progetto con l’individuazione delle principali criticità emerse dall’attività (discomportamenti, disomogeneità, ecc.)- l’inoltro dei dati raccolti al livello nazionale alle scadenze stabilite;- il ritorno delle principali informazioni agli operatori;- l’attivazione di un tavolo di confronto con i Comitati paritetici territoriali.

Il progetto prevede naturalmente il ritorno informativo ai vari soggetti partecipanti, operatori dei Servizi di Prevenzione, Regioni, INAIL e ISPESL, in termini sia di metodologie operative sia di elaborazione di risultanze complessive utili per la prevenzione. Il confronto e le elaborazioni, che potranno essere condivise con i Comitati Paritetici, amplieranno ulteriormente le conoscenze ed i risultati acquisiti.

L’inoltro delle informazioni all’ISPESL porterà alla costituzione dell’archivio nazionale, realizzato secondo le logiche di rete integrata tra operatori, con l’utilizzo della strumentazione hardware e software e della rete telematica ISPESL/Regioni, che saranno acquisite nell’ambito del progetto di ricerca finanziata dal Ministero della Salute, cui si aggiungeranno gli opportuni collegamenti con la rete INAIL.

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ALL. A

REGIONE___________________ASL_____________________NUMERO

SEDE INAIL

DATI RELATIVI ALL'INFORTUNATO

Nome____________________

Cognome_______________________

Codice fiscale

SessoM F

Data di nascita

//Denominazione comune di nascita_________________________________________

Codice ISTAT*

Provincia

Cittadinanza

Titolo di studio1

Data di assunzione

//Rapporto di lavoro2

Mansione___________________________________

Codice ISCO 88/com*

Anzianità nella mansioneIn azienda: anni mesi giorni In complesso: anni mesi giorni

Anzianità complessiva di lavoroIn azienda: anni mesi giorni In complesso: anni mesi giorni

Ditta di appartenenza_____________________________________

Indirizzo___________________________

Comune___________________________________

Posizione assicurativa INAIL*

Posizione assicurativa territoriale INAIL*

Codice attività INAIL*

Codice attività ATECO*

DATI RELATIVI ALL’INFORTUNIO

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Data infortunio

//Ora solare

.Ora ordinale

Giorno della settimana3

Data del decesso

//Ora del decesso.

Luogo decesso________________________________________________________

Giorni prognosi iniziale

Giorni prognosi finale*

Infortunio collettivoSi No

Natura della lesione___________________________Codice INAIL*

Sede della lesione________________________________________Codice INAIL*

Luogo infortunio___________________________________________in strada in itinere altro

Denominazione comune infortunio______________________________________________Codice ISTAT*

Provincia

N° addetti dell’unità locale/reparto/cantiere** di cui

dipendenti altri quanti sono i lavoratori delle ditte in subappalto quanti sono i lavoratori atipici4 Descrizione del ciclo di lavoro svolto nell’unità organizzativa/reparto_______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________Codice attività ATECO*

* a cura INAIL** Nel caso di cantiere indicare il numero di addetti presenti nel giorno dell’eventoN.B. In corsivo sono evidenziate le informazioni che avranno una suddivisione in categorie

1 Titolo di studio

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A Licenza elementareB Licenza media o di avviamento professionaleC Qualifica professionaleD Diploma di scuola superioreE Diploma universitario (scuola diretta a fini speciali o parauniversitaria, laurea breve)F Laurea

2 Rapporto di lavoro

A DipendenteB Autonomo senza dipendenti - Titolare senza dipendentiC Autonomo con dipendenti - Titolare con dipendentiD Coadiuvante familiareE Socio (anche di cooperative)F Parasubordinato (collaborazione coordinata continuativa; lavoratori a domicilio; telelavoratori)G Lavoratore interinaleH Irregolare

3 Giorno della settimana

1 Lunedì2 Martedì3 Mercoledì4 Giovedì5 Venerdì6 Sabato7 Domenica

4 Lavoratori atipici

Collaborazione coordinata e continuativaConsulenteLavoratore interinaleLavoratore socialmente utile

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DESCRIZIONE DELL’EVENTO

Codifica preliminare delle modalità di accadimento (sui casi definiti da INAIL)*

Tipo di luogo_________________________________________________________________________________

Tipo di lavoro____________________________________________________________________________________Attività fisica specifica____________________________________________________________________________Agente materiale dell’attività fisica specifica____________________________________...

Deviazione______________________________________________________________________________________Agente materiale della deviazione_____________________________________________...Contatto________________________________________________________________________________________Agente materiale del contatto_________________________________________________...

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Codifica definitiva delle modalità di accadimento (al termine dell’analisi prevista dal progetto mortali)*

Tipo di luogo_________________________________________________________________________________

Tipo di lavoro____________________________________________________________________________________Attività fisica specifica____________________________________________________________________________Agente materiale dell’attività fisica specifica____________________________________...

Deviazione______________________________________________________________________________________Agente materiale della deviazione_____________________________________________...

Contatto________________________________________________________________________________________Agente materiale del contatto_________________________________________________...

* a cura INAIL

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ATTIVITÀ INFORTUNATO

1. Asse Specificare

2. Descrizione

|_| Attività lavorativa abituale|_| Altra attività lavorativa|_| Attività non lavorativa

3. Determinante/Modulatore

|_| Determinante|_| Modulatore

4. Tipo di modulazione

|_| Peggiorativa|_| Migliorativa|_| Incerta

5. Stato/Processo |_| Stato|_| Processo

6. Problema di sicurezza

|_| Errore di procedura|_| Uso errato di attrezzatura|_| Uso improprio di attrezzature|_| Evento accidentale|_| Formazione/Informazione|_| Stato di salute|_| Lingua|_| Altro

7. Confronto con standard

|_| Legge n. Art.|_| Norma di buona tecnica Sigla Art.

|_| Standard autoprodotto

8. Valutazione dei rischi

|_| Fattore sufficientemente valutato |_| Fattore insufficientemente valutato|_| Fattore non valutato

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ATTIVITÀ TERZI

1. Asse Specificare

2. Descrizione

|_| Lavoratore

|_| Attività lavorativa abituale|_| Altra attività lavorativa|_| Attività non lavorativa

|_| Figura di sistema Specificare

3. Determinante/Modulatore

|_| Determinante|_| Modulatore

4. Tipo di modulazione

|_| Peggiorativa|_| Migliorativa|_| Incerta

5. Stato/Processo |_| Stato|_| Processo

6. Problema di sicurezza

|_| Errore di procedura|_| Uso errato di attrezzatura|_| Uso improprio di attrezzature|_| Evento accidentale|_| Formazione/Informazione|_| Lingua|_| Altro

7. Confronto con standard

|_| Legge n. Art.|_| Norma di buona tecnica Sigla Art.|_| Standard autoprodotto

8. Valutazione dei rischi

|_| Fattore sufficientemente valutato |_| Fattore insufficientemente valutato|_| Fattore non valutato

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UTENSILI, MACCHINE, IMPIANTI

1. Asse Specificare

2. Descrizione

|_| Utensili|_| Azionati a mano Specificare

|_| Elettrici Specificare

|_| Pneumatici Specificare

|_| Macchine|_| Lavorazione legno Specificare

|_| Lavorazione metalli Specificare

|_| Lavorazione gomma Specificare

|_| Impianti

|_| Elettrici Specificare

|_| Di processo Specificare

|_| Trasporto/Sollevamento

Specificare

|_| Attrezzature |_|

Specificare

3. Determinante/Modulatore

|_| Determinante|_| Modulatore

4. Tipo di modulazione

|_| Peggiorativa|_| Migliorativa|_| Incerta

5. Stato/Processo |_| Stato|_| Processo

6. Problema di sicurezza

|_| Assetto

|_| Presenza di elementi pericolosi

|_| Mancanza di protezioni |_| Fisse

|_| Mobili

|_| Sensibili

|_| Inadeguatezza di protezioni

|_| Fisse

|_| Mobili

|_| Sensibili

|_| Rimozione protezioni |_| Fisse

|_| Mobili

|_| Sensibili

|_| Manomissione di protezioni

|_| Fisse |_| Mobili |_|

Sensibili|_| Funzionamento |_|

7. Confronto con standard

|_| Legge n. Art.|_| Norma di buona tecnica Sigla Art.

|_| Standard autoprodotto|_| Libretto uso/manutenzione|_| Marchio CE |_| Si |_| NoAnno di fabbricazione

8. Valutazione dei rischi

|_| Fattore sufficientemente valutato |_| Fattore insufficientemente valutato

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|_| Fattore non valutatoMATERIALI

1. Asse Specificare

2. Descrizione

|_| Solidi|_| Liquidi|_| Gassosi

3. Determinante/Modulatore

|_| Determinante|_| Modulatore

4. Tipo di modulazione

|_| Peggiorativa|_| Migliorativa|_| Incerta

5. Stato/Processo |_| Stato|_| Processo

6. Problema di sicurezza

|_| Problema legato alle caratteristiche|_| Problema legato allo stoccaggio|_| Problema legato alle trasformazioni|_| Problema legato alla movimentazione

7. Confronto con standard

|_| Legge n. Art.|_| Norma di buona tecnica Sigla Art.

|_| Standard autoprodotto|_| Schede di sicurezza

8. Valutazione dei rischi

|_| Fattore sufficientemente valutato|_| Fattore insufficientemente valutato|_| Fattore non valutato

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AMBIENTE

1. Asse Specificare

2. Descrizione

|_| Chiuso|_| Aperto

3. Determinante/Modulatore

|_| Determinante|_| Modulatore

4. Tipo di modulazione

|_| Peggiorativa|_| Migliorativa|_| Incerta

5. Stato/Processo |_| Stato|_| Processo

6. Problema di sicurezza

|_| Eccesso di|_| Scarsezza di|_| Rapida variazione di|_| Cedimento

|_| Segnaletica |_| Errata

|_| Insufficiente |_| Assente

7. Confronto con standard

|_| Legge n. Art.|_| Norma di buona tecnica Sigla Art.|_| Standard autoprodotto

8. Valutazione dei rischi

|_| Fattore sufficientemente valutato |_| Fattore insufficientemente valutato|_| Fattore non valutato

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MEZZI PROTETTIVI E ABBIGLIAMENTO

1. Asse Specificare

2. Descrizione

|_| Casco|_| Visiera|_| Occhiali|_| Tuta|_| Guanti|_| Ghette|_| Scarpe|_|

3. Determinante/Modulatore

|_| Determinante|_| Modulatore

4. Tipo di modulazione

|_| Peggiorativa|_| Migliorativa|_| Incerta

5. Stato/Processo |_| Stato|_| Processo

6. Problema di sicurezza

|_| Inadeguatezza strutturale|_| Deterioramento|_| Uso improprio|_| Mancato uso|_| Mancato addestramento

7. Confronto con standard

|_| Legge n. Art.|_| Norma di buona tecnica Sigla Art.

|_| Standard autoprodotto

8. Valutazione dei rischi

|_| Fattore sufficientemente valutato|_| Fattore insufficientemente valutato|_| Fattore non valutato

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RICOSTRUZIONE GRAFICA DELL’EVENTO

ATTIVITÀINFORTUNATO

ATTIVITÀTERZI

UTENSILIMACCHINEIMPIANTI

MATERIALI AMBIENTEMEZZI

PROTETTIVI E ABBIGLIAMENTO

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SCAMBIO DI ENERGIA

RELAZIONE PER DETERMINANTI

PROCESSO

RELAZIONE PER MODULATORI

STATO

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ALL. BGruppo di lavoro REGIONI - INAIL - ISPESL

Indagine sugli infortuni mortali

Fase prospettica - Griglia per la selezione dei casi di infortunio gravi “non mortali”

Si è deciso di adottare in proposito i seguenti criteri di selezione:

Rappresentatività, in ogni Regione, dei diversi comparti produttivi

I diversi comparti produttivi potranno essere rappresentati, in linea di massima e fatte salve eventuali specificità a livello locale, in modo proporzionale alla distribuzione dei casi con esito permanente secondo i grandi gruppi di voce di tariffa per le 15 Regioni aderenti al progetto.Utilizzando il flusso INAIL degli infortuni accaduti nel 2000 e definiti in permanente a tutto il 2001, si ottiene la seguente distribuzione percentuale:

Regione Agricoltura (1)

INDUSTRIATotale0 Commercio

e Servizi 2 

Chimica3 

Costruzioni4 

Elettricità5 Legno e

affini6 

Metallurgia7 

Mineraria8 Tessile e

abbigliamento9

Trasporti

PIEMONTE 24,8 17,1 2,9 19,1 1,1 3,8 19,2 2,7 1,8 7,5 100LIGURIA 9,5 29,6 2,5 23,8 1,6 1,8 18,8 2,1 0,5 9,7 100LOMBARDIA 10,7 17,5 6,9 23,5 0,6 4,7 23,6 2,1 3,5 6,9 100PROV. TRENTO 24,3 17,0 2,9 30,6 0,0 3,9 9,7 2,4 1,9 7,3 100VENETO 16,0 17,7 4,9 20,9 0,3 6,6 19,6 3,8 3,6 6,6 100EMILIA ROMAGNA 20,9 20,6 3,5 20,7 0,6 2,7 16,6 3,6 2,4 8,3 100TOSCANA 19,8 22,0 3,5 20,9 0,7 3,9 12,0 4,7 5,6 6,9 100UMBRIA 22,1 19,1 3,2 24,0 0,8 4,9 14,7 2,3 2,8 6,2 100MARCHE 27,7 17,1 4,3 18,8 0,6 6,0 14,1 2,7 3,5 5,1 100LAZIO 14,5 31,3 3,1 24,6 1,1 2,4 10,0 2,1 1,4 9,6 100MOLISE 37,7 13,2 1,3 22,5 0,7 1,3 9,9 4,0 3,3 6,0 100PUGLIA 23,1 17,8 2,3 25,9 1,0 3,4 14,6 3,6 1,8 6,4 100BASILICATA 27,3 19,0 2,9 22,7 1,2 3,3 13,6 4,1 1,2 4,5 100SICILIA 20,0 22,4 2,4 30,9 0,8 3,0 9,2 4,2 0,7 6,2 100SARDEGNA 21,2 24,9 1,0 26,8 1,2 3,5 7,3 4,4 1,5 8,1 100ITALIA 18,8 20,3 3,9 22,8 0,8 4,0 16,2 3,2 2,8 7,2 100(1) comprende anche il Grande Gruppo industriale 1 - Lav.ni agricole, allev.ti animali, pesca ed alimenti.

Per la successiva selezione, all’interno dei vari comparti, dei casi “non mortali”, si utilizzeranno i seguenti ulteriori criteri:

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Criteri di esclusione

Vengono escluse “a priori” le seguenti fattispecie (criteri negativi):

infortuni con lesioni derivanti da chiara accidentalità incidenti stradali ed infortuni in itinere [per i quali non c’è esperienza

consolidata dei Servizi] infortuni scolastici non legati all’uso di macchine utensili o di sostanze

pericolose, né comunque riconducibili a violazione di norme di prevenzione infortuni

infortuni connessi a situazioni connotate da dolosità quali risse, rapine, aggressioni e scherzi da cui non residui responsabilità colposa a carico di terzi relativamente alla legislazione in materia di Igiene e Sicurezza del Lavoro.

Criteri di arruolamentoSi adotteranno, in successione gerarchica, i seguenti parametri:

PrognosiSussistenza, sulla base del primo certificato, del carattere di gravità nell’accezione

penalistica del termine (art. 583 C.P.: incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai 40 giorni, e/o indebolimento permanente di un senso o di un organo e/o malattia certamente o probabilmente insanabile - nel nostro contesto ovviamente come esito dell’infortunio - e/o la perdita di un senso, la perdita dell’uso di un arto, di un organo, della capacità di procreare, difficoltà della favella, e/o deformazione o sfregio permanente del viso).

Dinamica casi in cui è evidenziato l’uso di macchine, strumenti, utensili, il rischio

elettrico, la presenza di fattori organizzativi (qualora rilevabili dalla documentazione), il coinvolgimento di più persone.

Rilevanza sociale dell’evento

coinvolgimento di fasce di popolazione “sensibili” (minori, extracomunitari, lavoratori atipici, lavoratori irregolari, ecc.).

Quale ulteriore criterio si farà riferimento alla

Significatività della dinamica infortunistica

Facendo particolare riferimento, cioè, agli obiettivi ed alle finalità del progetto - conoscenza delle dinamiche di infortunio quale spunto per l’attivazione di azioni di prevenzione -, si potranno selezionare ulteriormente, qualora possibile a priori, quei

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casi che l’operatore di prevenzione, attraverso la propria sensibilità ed esperienza, ritiene che possano accrescere il bagaglio di conoscenze sul fenomeno.

ALL.: CGruppo di lavoro REGIONI - INAIL - ISPESL

Indagine sugli infortuni mortali

Elenco regioni aderenti al progetto integrato sugli Infortuni mortali

REGIONICASI Fase

prospettica

1 PIEMONTE 1582 LIGURIA 383 LOMBARDIA 2614 TRENTO 195 VENETO 1956 EMILIA ROMAGNA 1837 TOSCANA 1188 UMBRIA 329 MARCHE 76

10 LAZIO 11711 MOLISE 2112 PUGLIA 9013 BASILICATA 1814 SICILIA 10615 SARDEGNA 40

    

TOTALE NAZIONALE 1472 (*)

(*) modificato a seguito di rinuncia della Regione Friuli-Venezia Giulia.

N.B.: alla fase retrospettiva potranno eventualmente partecipare anche le rimanenti Regioni e Province Autonome.

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ALL.: D

Gruppo di lavoro REGIONI - INAIL - ISPESLIndagine sugli infortuni mortali

Fase prospettica Profilo borsista/contrattista

da assumere a livello regionale nel numero previsto dalle convenzioni criteri orientativi

- Possesso di un diploma di scuola media superiore;- Conoscenze di base sui temi dell’organizzazione del lavoro e dei rischi negli

ambienti di lavoro;- Capacità di lavoro in gruppo;- Interesse e attitudine ad apprendere e utilizzare metodi e sistemi innovativi di

lavoro;- Disponibilità a brevi trasferte nel territorio nazionale;- Capacità di utilizzo autonomo di strumenti informatici:

- Sistema operativo Windows;- Pacchetto applicativo Office (Word, Excel, Access);- Internet (accesso al web attraverso browser, posta elettronica, configurazione);- Software di utilità (masterizzazione, gestione backup e restore, antivirus,…);

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Requisiti tecnici delle stazioni di lavoro da acquisire da parte delle Regioni(minimi necessari per il corretto funzionamento dei moduli applicativi)

Stazione di lavoro di tipo desktop:

Progressivo Descrizione Caratteristiche1 Processore >= Intel Pentium IV 1,5 GHz2 RAM 512 Mb RDRAM3 BUS AGP e PCI4 Tastiera Italiana con tasto Euro5 Mouse 3 bottoni6 Scheda video 32 Mb7 Monitor 17”8 Scheda audio Integrata: 16 bit, microfono, cuffie, casse acustiche e porte

I/O SoundBlaster 128” (o pari prestazioni)9 Hard Disk >= 40 Gb ATA100 (7.200 rpm)10 Floppy Disk 1,44 Mb 3,5”11 Lettore CD-Rom 48x12 Masterizzatore CD-

ROMCD-RW 48 x 16 x 48 comprensivo di software standard per masterizzazione (Ahead Nero rel. 5.5 o successiva)

13 Dispositivo di backup Su unità CD-ROM14 Scheda rete 10/100 autosense su scheda PCI15 Modem/Fax Scheda interna 56 Kb PCI16 Cavo collegamento per

RJ455 metri

17 Sistema operativo Windows 2000 Professional comprensivo di Microsoft Internet Explorer rel. 6

18 Pacchetti software Microsoft Office 2000 Professional comprensivo dei moduli Access, Excel, Word, PowerPoint e Outlook

19 Software di utilità Licenza software antivirus McAfee20 Garanzia e assistenza 3 anni on-site

Stampante formato A4:

Progressivo Descrizione Caratteristiche21 Modello Laser bianco e nero22 Formato A423 Velocità 12 ppm24 Risoluzione 1200 * 1200 DPI25 Garanzia 1 anno + estensione 1 anno

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ALL. EGruppo di lavoro REGIONI - INAIL - ISPESL

Indagine sugli infortuni mortali

RILEVAZIONE DEI NODI REGIONALI PARTECIPANTI AL PROGETTO

1. Ubicazione della stazione di lavoro del progetto………………………………………………………………..………………………………………………………………..………………………………………………………………..………………………………………………………………..Referente……………………………………………………..Tel …………………………e mail…………………………..

2. Presso la struttura ospitante è attiva una rete localeSì No (1)Se sì indicare:- tipo di connessione (RJ45, BNC, wireless IEEE 802.X)- sistema operativo server principale (Win2000 server, Win Nt 4.0, Unix, altro da specificare)- esistenza servizio di backup (indicare il supporto e la frequenza)- esistenza funzione antivirus (indicare il software e la frequenza di aggiornamento)- esistenza funzione di gestione autorizzazioni e accessi

3. La rete locale accede ad internetSì No (1)Se sì:- indicare la linea di telecomunicazione utilizzata (commutata o dedicata, analogica o digitale, fibra ottica, larghezza di banda per la connessione)- indicare l’esistenza di firewall e strumenti di protezione e sicurezza- indicare l’eventuale appartenenza a reti intranet (R.U.P.A. - Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione, RUPA regionale, …)- indicare l’esistenza di un piano di indirizzamento IP delle postazioni della rete locale- indicare se è attivo un servizio di posta elettronica e l’eventuale programma utilizzato (Outlook, Eudora, ecc.)- indicare il browser utilizzato per l’accesso al web (Explorer, Netscape).

(1) In tali casi sarà cura delle singole Regioni, in raccordo con l’Unità Operativa di Grugliasco, cui compete la realizzazione della rete telematica, prevedere la disponibilità di una linea telefonica analogica e di un contratto con un Provider per l’accesso ad Internet.

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All. FGruppo di lavoro REGIONI - INAIL - ISPESL

Indagine sugli infortuni mortali

AGGIORNAMENTO DEGLI OPERATORI

Il programma di aggiornamento degli operatori tiene conto, oltrechè delle diverse caratteristiche professionali di ciascuna tipologia di operatori, anche delle relative attribuzioni assegnate per la realizzazione degli obiettivi, nonché, dei diversi tempi di conseguimento degli stessi nell’ambito della durata biennale del progetto integrato.

Gli obiettivi di fondo del progetto sono sostanzialmente:

1. costruire a fini di prevenzione una base informativa sugli infortuni con esito mortale e grave attraverso la registrazione, secondo un modello standardizzato, delle informazioni raccolte (fase retrospettiva) o da raccogliere (fase prospettica) in occasione di esecuzione di “inchieste infortuni”/indagini ispettive;

2. sperimentare l’utilizzo del modello standardizzato presso un panel di aziende con lo scopo di stimolare le figure addette ai sistemi di sicurezza aziendali all’approfondimento ed all’analisi della propria dinamica infortunistica nonché alla ricerca di possibili azioni di contrasto e valutarne, nel contempo, l'impatto ed il grado di accettazione;

3. sviluppare su tutto il territorio nazionale la consapevolezza dell’importanza di utilizzare strumenti comuni per la registrazione e l’analisi degli accadimenti infortunistici, al fine di implementare le conoscenze nell’ambito di un Sistema informativo integrato per la prevenzione.

4. costruire un sistema di conoscenze partecipato e condiviso con le Parti sociali.

Al conseguimento di tali obiettivi concorrono le seguenti tipologie di operatori:

A. operatori dei Servizi delle ASL e delle Sedi INAIL individuati per l’attività di esecuzione delle “inchieste infortuni”/indagini ispettive (fase prospettica) e/o l’attività di analisi dei materiali prodotti in inchieste/indagini già eseguite (fase retrospettiva) (per gli obiettivi 1, 3 e 4); Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione del panel di aziende selezionato per la specifica realizzazione dell’obiettivo 2;

B. operatori indicati quali Rappresentanti tecnico-scientifici regionali per tutto il Progetto (Responsabili scientifici indicati nelle Convenzioni ISPESL o loro incaricati), loro coadiuvatori e referenti regionali INAIL e ISPESL – Obiettivi 1, 3, 4.

C. Personale borsista/a contratto, in linea generale con mansioni di “data entry” avanzato – Obiettivo 1.

Per ciascuna tipologia di operatori (A, B, C) è stato definito uno specifico percorso di aggiornamento, con durata e contenuti diversificati, a seconda delle esigenze di conoscenza/approfondimento degli aspetti generali del progetto, metodologico-applicativi del modello ed infine tecnico-operativi del software, ciascuno dettagliatamente descritto nel corrispondente allegato.

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Tempi di realizzazione, numero di partecipanti e modalità di conduzione del piano di formazione sono stati definiti separatamente per gli obiettivi 1, 2, 4 e per l’obiettivo 3; in particolare, sarà data precedenza alle figure impegnate nelle fasi operative inerenti gli obiettivi 1, 2 e 4 attraverso corsi direttamente rivolti agli utenti “finali”, il cui numero è stato definito, per ciascuna tipologia, come segue:

TIPOLOGIA A : Risorse necessarie N. 125/145 operatori così suddivisi:

N. 60 operatori dei servizi di prevenzione delle ASL, ripartito proporzionalmente tra le 15 Regioni partecipanti in funzione del numero di inchieste infortuni a ciascuna attribuito nelle convenzione ISPESL, come da allegato 7;N. 40-60 operatori dell’INAIL;

N. 25 Datori di lavoro/ RSPP di Aziende del “panel” partecipanti al progetto.

Per la formazione di tali gruppi si prevede di effettuare 7-8 edizioni, con numero di partecipanti per ciascuna non superiore a 20/25.

TIPOLOGIA B : 15 Rappresentanti tecnico-scientifici regionali, 1 per ogni Regione partecipante, + 1 rappresentante del Coordinamento tecnico interregionale di Prevenzione nei luoghi di lavoro - di seguito C.T.I.P.L.L. -, 20 referenti dell’ISPESL, 20-30 referenti dell’INAIL; Rappresentanti dei Comitati Paritetici. Per questa tipologia sono complessivamente previste 3-4 edizioni.

Gli operatori delle Regioni/ASL appartenenti ad entrambe le tipologie A e B saranno assegnati alla tipologia A; per una numerosità di tali casi superiore alla metà si procederà, per tutti gli operatori di tipologia B, all’inserimento nella tipologia A con edizione apposita.

TIPOLOGIA C : 41 unità di personale borsista/a contratto, in 2 edizioni.

Dal punto di vista didattico, come meglio esplicitato negli Allegati F1 F2 F3, la prima giornata prevede un alternarsi di lezioni frontali, discussioni guidate, esercitazioni individuali che hanno lo scopo di verificare l’apprendimento in progress, la seconda giornata - ove presente - avrà carattere eminentemente applicativo.

La complessiva fase di aggiornamento sarà condotta in un arco di tempo di 3 mesi, in tempi coerenti per consentire il corretto avvio delle fasi operative del progetto dal mese di ottobre 2003. Il relativo calendario e le sedi dei corsi saranno tempestivamente comunicati.

Per quanto riguarda l’obiettivo 3, finalizzato piu’ propriamente alla “disseminazione” nei Servizi territoriali delle ASL, nelle Strutture dell’INAIL e dell’ISPESL, delle metodologie e degli strumenti messi in campo nel progetto, la relativa fase di sostegno informativo/formativo sarà avviata, a cura delle singole Regioni, secondo le logiche della “formazione a cascata”. Per questa fase verrà messo a disposizione un apposito kit didattico e - in particolari situazioni - potranno eventualmente essere fornite professionalità di supporto formativo.

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All. F 1

CORSO DI AGGIORNAMENTO TIPOLOGIA A

Operatori cui compete l’attività di esecuzione delle “inchieste infortuni”/indagini ispettive, nella fase prospettica, e/o l’attività di analisi dei materiali prodotti in inchieste già eseguite, nella fase retrospettiva (per gli obiettivi 1, 3 e 4); Datori di lavoro/Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione del panel di aziende selezionato per la specifica realizzazione dell’obiettivo 2.

Durata: 16 ore, articolate in 2 giorni.

CONTENUTI

Prima giornata

1. Presentazione del progetto: motivazioni, obiettivi, strumenti

2. La sistematica degli approcci alla prevenzione degli infortuni sul lavoro

3. Le analisi di caso: tipologia, finalità, strumenti

4. I modelli d’indagine infortunistica: le comuni radici di “Sbagliando s’impara” e del

metodo ESAW

5. Il metodo ESAW

6. La variabile “deviazione” come ponte tra il metodo ESAW e il modello “Regioni - INAIL

- ISPESL”

7. Il modello “Regioni - INAIL - ISPESL”

8. Brevi cenni all’applicativo software

Seconda giornata

La seconda giornata è interamente dedicata ad esercitazioni di gruppo dedicate all’utilizzo del modello “Regioni - INAIL - ISPESL ” tramite la sua applicazione a casi reali, possibilmente forniti dai discenti che in tal senso vanno preavvisati per tempo. Gli esiti dei lavori di gruppo, come di consueto, vanno poi illustrati e discussi in aula in riunione plenaria del gruppo di formazione.

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All. F 2

CORSO DI AGGIORNAMENTO TIPOLOGIA B

Operatori indicati quali Rappresentanti tecnico-scientifici regionali per tutto il Progetto (Responsabili scientifici indicati nelle Convenzioni ISPESL o loro incaricati), loro coadiuvatori e referenti regionali INAIL e ISPESL – Obiettivi 1, 3, 4.

Durata: 8 ore (1 giorno)

CONTENUTI

Giornata unica1. Illustrazione del progetto: motivazioni, obiettivi, strumenti, fasi, tempi, risorse, livelli di

coordinamento, ecc.

2. La sistematica degli approcci alla prevenzione degli infortuni sul lavoro

3. Le analisi di caso: tipologia finalità, strumenti

4. I modelli d’infortunio: le comuni radici del modello “Sbagliando s’impara” e del metodo

ESAW

5. Il metodo ESAW

6. La variabile “deviazione” come ponte tra il metodo ESAW e il modello “Regioni - INAIL

- ISPESL”

7. Il modello “Regioni - INAIL - ISPESL”

8. Brevi cenni all’applicativo software

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All. F 3

CORSO DI AGGIORNAMENTO TIPOLOGIA C

Personale borsista/a contratto, in linea generale con mansioni di “data entry” avanzato – Obiettivo 1.

Durata: 8 ore (1 giorno)

CONTENUTI

Prima giornata

1. Illustrazione del progetto: motivazioni, obiettivi, strumenti

2. Brevi cenni sui modelli d’infortunio

3. Metodo ESAW, modello “Regioni - INAIL - ISPESL”

4. Il software applicativo: funzioni, schede, assi, sistemi di classificazione/codifica, sintesi

con grafo

5. Registrazione delle variabili

6. Esercitazioni

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ALL.: G

Distribuzione numerica operatori ASL da avviare ai corsi per Regione

REGIONI CASIfase prospettica N. Operatori

1 PIEMONTE 158 62 LIGURIA 38 23 LOMBARDIA 261 104 TRENTO 19 15 VENETO 195 86 EMILIA ROMAGNA 183 77 TOSCANA 118 58 UMBRIA 32 19 MARCHE 76 3

10 LAZIO 117 511 MOLISE 21 112 PUGLIA 90 413 BASILICATA 18 114 SICILIA 106 415 SARDEGNA 40 2

TOTALE NAZIONALE 1472 (*)

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(*) modificato a seguito di rinuncia della Regione Friuli-Venezia Giulia.

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