Progetto di Educazione Ambientale L’ORTO DEI BAMBINI · La durata stabilita per il progetto è...

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SCUOLA DELL’INFANZIA di SAN DANIELE DEL FRIULI Progetto di Educazione Ambientale L’ORTO DEI BAMBINI Jacumin il grignelin

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SCUOLA DELL’INFANZIA di SAN DANIELE DEL FRIULI

Progetto di Educazione Ambientale

L’ORTO DEI BAMBINI

Jacumin il grignelin

L’ORTO DI BAMBINI Scuola dell’Infanzia di San Daniele del Friuli (UD)

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MOTIVAZIONE

Il progetto nasce dalla consapevolezza di quanto sia fondamentale sviluppare precocemente nei bambini una solida cultura ecologica e considerando l’esperienza positiva vissuta nel corso dell’anno scolastico 2005/2006 con la partecipazione all’iniziativa “Un biel vivi ” nell’ambito del percorso di alfabetizzazione ecologica di “Agenda” 21 in collaborazione con il Comune di San Daniele del Friuli, la nostra Scuola dell’Infanzia ha deciso di proseguire il cammino già intrapreso con questo nuovo progetto. Già al termine dell’anno scolastico 2006/2007 l’allora assessore alla cultura del nostro comune, sapendo che a scuola avevamo un piccolo orto, ci aveva contattato per sondare un’eventuale nostra disponibilità a realizzare un “vero” orto scolastico in collaborazione con la Condotta di Slow Food. In realtà poche di noi sapevano cosa fosse Slow Food e così ci siamo documentate scoprendo che Slow Food è un’associazione no profit nata nel 1986 in Italia che promuove l’educazione al gusto e la salvaguardia della biodiversità promuovendo “… un nuovo modello alimentare rispettoso dell’ambiente, delle tradizioni e delle identità culturali …”. Essa entra nelle scuola promuovendo la nascita sul territorio degli Orti in condotta come “strumenti principali di educazione alimentare nelle scuole ”.

L’intero progetto è stato ideato partendo dal concetto di sostenibilità, dalla coscienza cioè che alla base di una comunità sostenibile devono esserci modalità di sviluppo che tengano conto del principio di ciclicità e di interdipendenza su cui gli ecosistemi si fondano per garantire la vita sulla terra, dalla coscienza che le conseguenze delle nostre azioni quotidiane si ripercuotono sugli equilibri degli ecosistemi che garantiscono la sopravvivenza del nostro pianeta.

Uno dei più importanti concetti ecologici riguarda il ciclo alimentare e dove meglio che nell’orto possiamo osservarlo, viverlo e sentirci parte attiva e responsabile ?

Abbiamo condiviso così con Slow Food l’idea che i bambini sono piccoli consumatori che diventeranno i futuri cittadini del nostro pianeta. Essi così piccoli operano già ora delle scelte attraverso le quali si assumono inconsapevolmente delle responsabilità nei confronti dell’ambiente naturale. Bambini così piccoli non sono ancora in grado di riflettere in maniera pienamente consapevole sulle conseguenze delle loro azioni, ma abbiamo pensato che attraverso un percorso di avvicinamento alla terra ed ai suoi frutti essi potessero iniziare a comprendere un po’ alla volta che anche le loro piccole azioni quotidiane influiscono sulla vita loro e degli altri esseri viventi.

Da questo pensiero nasce il nostro itinerario di apprendimento dove l’osservazione dei fenomeni naturali e degli organismi viventi ci permette di immergere il bambino nella realtà naturale. Nell’orto si può imparare fin dalla prima infanzia a conoscere i cicli alimentari attraverso i cicli di preparazione, semina, coltivazione, raccolta, compostaggio e riciclaggio. I bambini possono quotidianamente fare esperienza in un ambiente multisensoriale di forme, colori, sapori, odori, suoni ed emozioni in cui ogni campo di esperienza viene trasversalmente coinvolto ed in cui le attività pratiche diventano importanti veicoli per lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei nostri bambini aiutandoli nei primi tentativi di astrazione.

L’ importante collaborazione con le famiglie ed il territorio ha creato a sua volta una rete di relazioni intorno all’orto in cui la formazione ecologica è diventata un’esperienza condivisa con lo scopo più ampio di comprendere prima e vivere poi secondo i principi dell’ecologia in un mondo sostenibile.

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FINALITA’

Avvicinare i bambini al concetto di ciclicità e di interdipendenza dei cicli ecologici

Sensibilizzare i bambini e le famiglie al concetto di sostenibilità attraverso la conoscenza del ciclo alimentare

Sviluppare un rapporto emotivo con la natura che faciliti la nascita del senso di responsabilità e rispetto nei confronti dell’ambiente naturale e delle creature viventi

Riconoscere che anche noi siamo un anello attivo nel ciclo di vita del nostro pianeta

Sperimentare l’importanza e la validità della collaborazione (bambino-bambino, bambino-insegnante, scuola famiglia-territorio) in funzione di uno scopo comune

Iniziare i bambini, e di riflesso le famiglie, ad un’alimentazione consapevole che contribuisca alla salute del singolo e della comunità

DESTINATARI

Tutti i bambini appartenenti alle cinque sezioni della scuola dell’infanzia (137) suddivisi per gruppi d’età omogenei.

DOCENTI COINVOLTI

Tutti i docenti del plesso per un totale di dieci docenti.

TEMPI

La durata stabilita per il progetto è stata di tre anni scolastici a partire dall’anno scolastico 2007/2008.

Per l’ampiezza e l’importanza dell’argomento noi insegnanti abbiamo stabilito che il progetto non si sarebbe concluso come la collaborazione di Slow Food, ma sarebbe continuato e fatto rientrare nella normale attività curricolare.

OBIETTIVI DEL PROGETTO

SUDDIVISI PER CAMPI DI ESPERIENZA

Considerando l’importanza dell’ approccio globale al bambino, che caratterizza la scuola dell’infanzia, il progetto si è posto trasversalmente rispetto ai diversi campi di esperienza ed è stato occasione di raccordo orizzontale con gli altri obiettivi curricolari.

IL SE’ E L’ALTRO

Disponibilità a collaborare attivamente con i coetanei e gli adulti di riferimento Differire le soddisfazioni dei propri bisogni Rispettare ed assumere comportamenti di cura verso l’ambiente naturale

IL CORPO IN MOVIMENTO Rapportare adeguatamente i propri movimenti a quelli degli altri durante le attività comuni Manipolare ed utilizzare adeguatamente strumenti ed attrezzi in rapporto al loro uso ed alla

loro funzione Discriminare le diverse stimolazioni sensoriali Riconoscere le principali abitudini alimentari e le corrette regole di igiene alimentare

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LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE Tradurre in linguaggio iconico le conoscenze, le osservazioni, le emozioni utilizzando

semplici tecniche grafiche di base Affinare l’uso del linguaggio verbale e non verbale attraverso il gioco e la drammatizzazione Riconoscere e fruire dei materiali e delle opportunità espressive presenti nell’ambiente

naturale

I DISCORSI E LE PAROLE Acquisire progressivamente forme sempre più appropriate per descrivere, in modo

coerente con il contesto, situazioni, oggetti, sensazioni e per formulare ipotesi Arricchire il bagaglio lessicale Ascoltare, comprendere e riprodurre brevi narrazioni

LA CONOSCENZA DEL MONDO (ordine, misura, spazio, tempo, natura)

Formulare semplici previsioni, ipotesi e verifiche Costruire simboli condivisi e strumenti di rappresentazione della realtà Osservare, descrivere, confrontare, ordinare e classificare eventi naturali Cogliere la ciclicità di alcuni eventi naturali

SOLUZIONI ORGANIZZATIVE ADOTTATE

Spazi : Orto scolastico, giardino della scuola, sezioni, palestra, mensa scolastica, cucina, aree laboratorio della fattoria didattica.

Risorse professionali interne : Tutte le docenti del plesso hanno aderito al progetto, vi era una coordinatrice generale del progetto ed in ogni sezione una docente che seguiva specificamente il progetto.

Risorse professionali esterne :

E’ stato necessario arricchire l’offerta formativa di alcune professionalità esterne che supportassero le docenti nell’attuazione del progetto, sia perché le stesse insegnanti necessitavano di una formazione specifica, sia perché l’orto necessitava di cure ed esperienza che le sole docenti non potevano garantire. Inoltre si è reso necessario ripetere e fare alcune esperienze in ambienti, come le fattorie didattiche, adeguatamente attrezzati ed idonei a proporre ai bambini esperienze quotidiane tipiche di tali realtà.

I docenti di sezione hanno seguito i bambini nelle attività in sezione e nell’orto scolastico, gli esperti esterni delle due fattorie didattiche visitate hanno curato i rispettivi laboratori in loco, gli esperti di Slow Food si sono occupati dell’aggiornamento dei docenti e dei laboratori dedicati ai bambini e tenutiti durante la festa degli orti al termine del progetto, i “nonni ortolani” hanno curato l’orto della scuola ed hanno supportato le insegnanti durante le attività in sezione e nell’orto, curando loro stessi alcune attività come la semina, piantumazione, cura e raccolta degli ortaggi direttamente con i bambini. La ditta fornitrice dei pasti ha preparato, e somministrato ai bambini i frutti raccolti nell’orto della scuola ed ha concesso alle insegnanti l’utilizzo della sala mensa e di alcuni piccoli utensili necessari alla preparazione delle pietanze con i bambini.

Formazione dei gruppi di lavoro :

L’utilizzo delle compresenze è prassi consolidata nella nostra scuola, visto l’elevato numero di bambini per sezione (26/28 bambini), per poter lavorare con i bambini in piccolo gruppo dedicando loro il tempo e le attenzioni necessarie. Tale prassi è stata utilizzata anche per questo progetto. I bambini sono stati suddivisi per fasce di età omogenea in

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gruppi da 10/14 bambini talvolta semplicemente dividendo la sezione in due gruppi omogenei per età, talvolta amalgamando i bambini della stessa età e di sezioni diverse per favorire la reciproca conoscenza e la formazione di gruppi di lavoro equilibrati per abilità e temperamento. Lavorare in piccolo gruppo ci ha permesso anche di osservare meglio i bambini durante le attività, per quanto sia quasi impossibile effettuare una vera osservazione senza la contemporanea presenza di due insegnanti durante le attività. Le insegnanti hanno proposto le attività seguendo la specifica programmazione per età a tutti i gruppi a rotazione, ciò ha permesso di ricalibrare il lavoro tenendo conto dei riscontri avuti nei gruppi precedenti.

Le visite alle fattorie invece sono state effettuate in grande gruppo omogeneo per età, ma i relativi laboratori hanno seguito a rotazione l’appartenenza dei bambini alla sezione.

COLLABORAZIONI ESTERNE

Collaborazione con Slow Food

Slow Food si è occupato dell’aggiornamento degli insegnanti e dei nonni ortolani, degli incontri informativi con i genitori, della consulenza sulle pratiche orticole e didattiche.

Collaborazione con il comune

Il comune ha autorizzato la realizzazione dell’orto nel giardino della scuola e la sua recinzione, ha fornito i materiali necessari all’attuazione del progetto quali piccoli attrezzi agricoli, terra, sementi, piantine, compostiera, cancelleria varia. Per la festa degli orti ha sovvenzionato la stampa delle magliette per tutti i bambini, la stampa dei giochi e dei libretti realizzati dai bambini stessi ed ha fornito l’area adiacente alla piazza del paese dove si è svolta la festa e gli allestimenti necessari.

Collaborazione con le famiglie

Le famiglie hanno supportato i bambini nelle attività attraverso la disponibilità dei nonni ortolani per la cura dell’orto della scuola ed il supporto alle insegnanti nelle attività didattiche a scuola. Hanno offerto collaborazione nel proseguire con i bambini a casa la cura delle piantine e la degustazione degli ortaggi che i bambini portavano a casa. Hanno partecipato agli incontri a loro dedicati con i formatori di Slow Food.

Collaborazione con le fattorie didattiche

Le fattorie didattiche “Magredi” di Flambro (Ud), Mulino Cocconi di Gemona (Ud) e “Villa Rubini” di Spessa di Cividale (Ud) hanno collaborato con le docenti offrendo la loro struttura ed i loro esperti per permettere ai bambini di vivere in maniera autentica le esperienze già sperimentate a scuola ed arricchirle con quelle nuove proposte da loro e concordate con le docenti.

FORMAZIONE DOCENTI

L’aggiornamento dei docenti oltre ad essere previsto specificamente nel protocollo d’intesa con Slow Food, si è rivelato necessario poiché noi docenti prima di poter programmare e proporre ai bambini qualunque tipo di esperienza dovevamo conoscere e comprendere la materia, soddisfare le nostre curiosità per stimolarle nei bambini e aiutarli poi a soddisfare le loro. Gli esperti di Slow Food hanno dipanato le nostre perplessità, risposto alle nostre domande, ci hanno aiutato a comprendere concetti come la biodiversità, la sostenibilità, ci hanno avvicinato sapientemente ai concetti del “buono,

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pulito e giusto” e ci hanno fatto conoscere e sperimentare percorsi didattici che abbiamo successivamente ricalibrato e proposto ai bambini.

La formazione si è svolta nel corso delle tre annualità previste dal protocollo d’intesa con Slow Food come segue:

Primo anno

Ha previsto una formazione mirata alla preparazione dell’orto e della pratica orticola attraverso i seguenti temi:

���� “L’orto e principi di orticoltura teorici e pratici”

���� “L’educazione alimentare e del gusto, l’approccio sensoriale all’alimentazione attraverso il metodo induttivo”

���� “Progettazione didattica. Studio e realizzazione di giochi ed attività da riproporre in classe con i ragazzi sulle tematiche dei primi due incontri”.

Secondo anno

Ha previsto una formazione dedicata più miratamente all’educazione ambientale ed alla normativa inerente attraverso i seguenti temi:

���� “Principi e temi di educazione ambientale. Approfondimenti sulle pratiche orticole.”

���� “Principi di cultura alimentare e normativa.”

���� “Progettazione didattica. Studio e realizzazione di giochi ed attività da riproporre in classe con i ragazzi sulle tematiche dei primi due incontri”.

Terzo anno

Questo terzo livello di formazione si è rivelato di notevole interesse per noi docenti, ma ritenuta di difficile ricaduta su bambini di tre, quattro e cinque/sei anni. I temi affrontati sono stati:

���� “Cultura e storia della gastronomia”

���� “Storia, cultura e mappatura dei prodotti del territorio”

METODOLOGIA

La linea metodologica utilizzata per proporre ed affrontare via via gli argomenti scelti è stata quella dell’approccio esplorativo concreto.

Attraverso una prima fase esplorativa sono stati stimolati con la manipolazione ad effettuare le prime osservazioni da cui sono sorte anche le prime domande, sono emerse le conoscenze pregresse dei bambini e sono state formulate le prime ipotesi.

Nella seconda fase l’osservazione è stata focalizzata su di un elemento (ad es. terra, seme, pianta …) o un evento specifico (ad es. nascita delle radici, di una fogliolina, trasformazione di un ortaggio attraverso la cottura …) del quale i bambini descrivevano le principali caratteristiche osservabili attraverso i sensi.

La terza fase consisteva nel porre, da parte dell’insegnate, un problema da indagare attraverso il dialogo e domande nate anche dalle curiosità dei bambini, di fronte al quale veniva richiesta la formulazione e la condivisione di ipotesi (quarta fase) a cui seguiva la sperimentazione empirica (quinta fase) da parte dei bambini con la guida

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dell’insegnante o dell’esperto. Durante questa fase le osservazioni e le spiegazioni venivano rielaborate con strumenti diversi quali ad esempio la verbalizzazione, il disegno, la registrazione dei dati empirici osservati in grafici e/o tabelle, la ricostruzione con tecniche grafico-pittoriche-plastiche diverse degli eventi osservati o vissuti.

STRUMENTI E MATERIALI

Per permettere ai bambini di scoprire le risposte alle domande sorte dall’osservazione della realtà e dalle discussioni di gruppo ci siamo servite dei seguenti strumenti:

•••• orto della scuola •••• compostiera •••• cartelloni con foto e rappresentazioni iconiche (vedi esempio allegato) •••• racconti (vedi esempi allegati) •••• giochi costruiti dagli stessi bambini (vedi allegati) •••• schede didattiche elaborate dalle docenti •••• computer con proiettore

e dei seguenti materiali:

•••• compostiera di piccole dimensioni •••• materiali e piccoli attrezzi agricoli (vasi di diverse dimensioni, annaffiatoi, piccole

vanghe, rastrelli, zappette, teli per la copertura delle aiuole, gomma per irrigazione, rete di protezione per aiuole, bastoni per ortaggi …)

•••• sementi e piantine diverse •••• immagini e fotografie di sementi ed ortaggi •••• terra e concimi biologici •••• cancelleria varia (cartoncini bianchi e colorati di diverse misure e spessori, colla

vinilica e stick, forbici, carta da pacco bianca e marrone, pennarelli grossi e sottili, matite colorate, tempere ed acquarelli, plastilina di vari colori, carta crespa e velina di vari colori …)

•••• materiali multimediali (fotocamera digitale, computer, stampante, scanner)

PERCORSO

L’itinerario del progetto è stato comune a tutte le sezioni del plesso, tempi e percorsi sono stati adattati alle esigenze educative dei bambini nelle differenti età e sezioni. Alcune delle fasi descritte si ripetono nelle annualità in quanto viene tenuto conto dell’ingresso di nuovi alunni e della crescita di quelli già frequentanti. Inoltre abbiamo ritenuto che riproporre di anno in anno ai bambini le attività caratteristiche dell’orto (dissodamento del terreno, concimazione, semina o piantumazione, raccolta dei frutti) li avrebbe aiutati a comprendere che in natura ogni fenomeno è ciclico e stagione dopo stagione anche il lavoro nell’orto osserva una sua caratteristica necessaria ciclicità.

Il nostro percorso è iniziato a settembre 2007 con una fase di documentazione, attraverso la ricerca in internet ed un primo contatto con i formatori di Slow Food, in cui abbiamo cercato di capire quale fosse la filosofia di Slow Food e come fosse stata recepita nelle scuole che avevano già aderito all’iniziativa. Abbiamo poi steso il progetto pensando alla nostra realtà scolastica, territoriale ed alle conoscenze ed abitudini dei bambini che frequentavano la nostra scuola e delle loro famiglie, cercando di porci inizialmente pochi obiettivi, chiari e soprattutto realizzabili.

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Durante un’ assemblea di plesso abbiamo presentato il progetto ai genitori illustrandone i punti salienti e chiedendo loro la disponibilità a supportare i figli in questo percorso che sarebbe durato tre anni. Abbiamo iniziato poi la ricerca dei nonni ortolani inviando alle famiglie un volantino che ne spiegava la funzione ed i compiti. Nel frattempo assieme alla referente del comune abbiamo preso gli accordi per realizzare l’orto nel giardino della scuola :

� definizione dell’area all’interno del giardino scolastico

� recinzione dell’area

� realizzazione di una fontana per l’irrigazione

� dissodamento del terreno

Queste fasi sono state molto impegnative ed hanno impiegato tempi lunghi dovuti ai normali iter amministrativi. In ottobre il terreno era dissodato, i nonni erano stati nominati ed avevano iniziato a preparare e concimare il terreno nelle aiuole.

A febbraio 2008 le aiuole per le prime attività erano pronte. Nel frattempo i bambini suddivisi in gruppi omogenei per età, hanno iniziato le prime attività in sezione.

Narrazione delle esperienze ritenute più significat ive

Gruppi di 3/4 anni

Con un po’ di terra …

Prima fase

Nell’aula dei piccoli è stata allestita una piccola aiuola con la terra nella quale erano state piantate alcune piantine di fiori. I bambini sono stati invitati a sedersi attorno all’aiuola ed a manipolare la terra ponendo molta attenzione alle piantine. Hanno provato la consistenza della terra, sentito l’odore ed osservato il colore. Dopo aver giocato sono stati invitati a verbalizzare l’esperienza. L’attenzione si è spostata poi sulle piantine di fiori. Ai bambini è stato dato il permesso di scegliere un piantina ciascuno e di toglierla delicatamente dalla terra. Assieme all’insegnante hanno osservato e verbalizzato com’era fatta la piantina: i fiori, i gambi, le foglie e le radici. Attraverso la conversazione guidata sono giunti a comprendere l’importanza della terra per le loro piantine che hanno piantato nei vasi che l’insegnante aveva già predisposto sui loro tavoli. Ad operazione completata ogni bambino riponeva il vasetto con la sua piantina in un contenitore comune ed infilava la bandierina con il suo contrassegno.

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Seconda fase

Il giorno successivo i bambini sono andati a prendere le loro piantine e si sono seduti a terra in cerchio con la maestra. Sono stati invitati a toccare ed osservare la loro piantina, si sono accorti che la terra era asciutta e sono giunti alla conclusione che le piantine avevano necessità dell’acqua per sopravvivere. Attraverso una conversazione guidata hanno scoperto assieme alla maestra che le loro piantine avevano bisogno di cure: acqua, terra, calore e tanto amore. Dopo aver riposto le piantine nel contenitore le hanno bagnate promettendo di prendersi cura di loro. In conclusione è stato realizzato un cartellone dove sono state disegnate tutte le cose di cui hanno bisogno le piantine per crescere e sopravvivere. Le piantine sono rimaste in classe per diverso tempo, poi i bambini hanno deciso di portarle a casa per continuare ad avere cura di loro con l’aiuto dei genitori.

Come nasce l’erba

I bambini sono stati suddivisi in tre piccoli gruppi seduti in cerchio attorno ad un

vaso colmo di terra. Hanno giocato un po’con la terra, poi sono stati consegnati loro dei piattini e bicchieri di plastica con dei piccoli semi. Insieme alla maestra li hanno toccati, ascoltato il loro rumore, osservati, descritti ed hanno scoperto che erano … semi e che servivano per far nascere una piantina. Allora li hanno seminati nei vasi, ricoperti di terra e bagnati con l’acqua. Nei giorni successivi si sono presi a turno cura di loro ed hanno potuto così osservare l’erbetta spuntare dalla terra. L’esperienza è stata riportata su di un cartellone da appendere in classe e sugli albi dei bambini individualmente.

Chi “costruisce” le fragole ?

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Prima fase

Anche per i piccoli è giunto in momento di andare nell’orto e di scoprire che le fragole non nascono al supermercato! La maestra ed il nonno ortolano hanno portato tante piantine di fragole e … dopo aver pensato e discusso molto su cosa avrebbero dovuto fare per far nascere le fragole sono giunti alla conclusione che come i loro fiorellini anche le piantine di fragole avevano bisogno della terra per crescere e fare molte fragole, così sono andati nell’orto con la maestra ed i nonno ortolano che aveva già preparato un aiuola tutta per loro. Lì uno alla volta ha trapiantato la sua piantina di fragole, l’ha bagnata promettendo cure amorevoli ed ha iniziato ad attendere i frutti.

Seconda fase

Quando i bambini uscivano in giardino a giocare andavano a trovare e loro piantine di fragole osservando che nel tempo cambiavano, sbocciavano i fiori (“che non si trovano così dal fioraio”), le fragole verdi, le fragole “morsicate” ( sono nate così o qualcuno le ha assaggiate?) e quelle marce … ma anche quelle “vere”. Le fragoline sono state poi raccolte con l’aiuto delle maestre, lavate e mangiate tutte.

L’esperienza è stata rielaborata verbalmente con il supporto delle immagini.

Gruppi di 4/5 anni

“Dal seme … allo spezzatino con i piselli” Prima fase

I nonni ortolani sono andati nelle classi dei bambini medi con terra, vasi e semi di piselli. Hanno mostrato loro i semi, li hanno fatti toccare, osservare, descrivere e poi hanno aiutato i bambini a seminarli nei vasetti. Assieme ai nonni hanno imparato come dovevano mettere i semi nella terra, come e quante volte dovevano bagnarli e di quanta luce avessero bisogno perché nascessero le piantine. I vasi con i semini, suddivisi per tipologia di ortaggio riconoscibile grazie ad un’immagine, sono stati poi messi su di un tavolo accanto alla finestra dove potevano ricevere tutta la luce di cui avevano bisogno e sono stati curati giornalmente dai bambini.

Seconda fase

Nei giorni successivi l’esperienza con i nonni è stata ripresa dalle docenti di sezione attraverso una conversazione guidata supportata dalla proiezione delle fotografie che l’insegnante aveva scattato durante le attività. Il rivedere l’esperienza fatta ed il rivedersi mentre la vivevano si è rivelato molto utile sia nel coinvolgere i bambini, sia nell’aiutarli a descrivere e rielaborare l’esperienza vissuta. Al termine i bambini l’hanno rappresentata graficamente.

Terza fase

Nei giorni successivi sotto l’occhio vigile dei bambini sono nate le piantine, mano a mano che crescevano i bambini osservavano e verbalizzavano i mutamenti. Quando le piantine sono cresciute abbastanza i nonni sono tornati e … via nell’orto! Nell’orto hanno potuto giocare con la terra, togliere i sassi dalle aiuole e le erbacce che erano cresciute per preparare le aiuole alle loro piantine.

Con le aiuole pronte nonni, maestre e bambini hanno imparato come fare i buchini per piantarle, come ricoprire le radici di terra e quanto distanti metterle l’una dall’altra, come coprirle e bagnarle perché non seccassero al sole. Come per le altre fasi, anche questa è stata rielaborata verbalmente (con l’aiuto delle foto scattate) e graficamente in sezione nei giorni successivi.

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Quarta fase

Con la cura dei bambini e l’aiuto dei nonni ortolani i nostri piselli sono nati. I bambini sono andati nell’orto ed hanno osservato il nonno mentre li raccoglieva, poi a gruppetti di tre bambini alla volta li hanno raccolti tutti. In classe poi hanno sgranato i baccelli raccontando che cosa percepivano attraverso i sensi: Cosa vedo (vista)? Cosa sento (tatto)? Che odore hanno (olfatto)? Che sapore hanno (gusto)?.

Una volta terminato alcuni baccelli ed alcuni piselli sono stati trattenuti per soddisfare curiosità e domande dei bambini e gli altri sono stati messi in una terrina e portati alla cuoca. L’indomani li abbiamo mangiati con lo spezzatino.

Toc, toc … chi è ?

Prima fase

Un giorno la maestra è arrivata in classe con un cesto di mele rosse dicendo ai bambini che avrebbe voluto far nascere le mele nel giardino della scuola, ma non sapendo come fare era andata dal fruttivendolo il quale le aveva detto di chiederlo alle mele! Così ne aveva comperate un po’ e le aveva portate a scuola sperando nell’aiuto dei bambini per capire cosa intendesse dire il fruttivendolo. Attraverso la conversazione guidata dall’insegnante i bambini sono giunti, dopo varie ipotesi, alla conclusione che le mele nascono sugli alberi e da qui è nata un’accesa discussione su come fanno le mele del cesto a diventare alberi. Quando i bambini sono giunti alla conclusione che ci voleva un seme, si è posto il problema di dove trovarlo. Ce l’ha il nonno ortolano? Lo compra la maestra in negozio? E il negozio dove lo prende ? … Allora proviamo a chiederlo alle mele come ha detto il fruttivendolo ! I bambini hanno preso le mele le hanno osservate, hanno discusso, ma niente semi. Poi hanno voluto vedere dentro e … ecco il semino Giacomino (anzi i semini)! Questa prima fase si è conclusa con la descrizione e la raccolta dei semini ed una scorpacciata di mele!

Seconda fase

Dopo aver ripreso i passaggi più significativi della prima fase la maestra ha proposto ai bambini di raccontare come nasce un albero di mele in un libro, così chiunque volesse avrebbe potuto “fare” le mele in giardino, come avremmo fatto noi alcuni giorni dopo. Riprendendo con i bambini il ciclo delle piante abbiamo definito le sequenze della storia e, divisi i bambini in gruppetti da 3 o 4 per sequenza abbiamo costruito nei giorni

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successivi il libro con tecniche miste su cartelloni liberi. Dopo aver riordinato insieme le sequenze, ogni gruppetto poi ha illustrato agli altri la sua, i gruppi si sono poi scambiati le sequenze e hanno illustrato le nuove sequenze agli altri. Le sequenze venivano scomposte e riordinate per gioco dai bambini che si spostavano con le sequenza in mano. Il materiale prodotto è stato utilizzato per diversi giochi.

Terza fase

I nonni hanno poi piantato un albero di mele in giardino sotto gli sguardi attenti dei bambini, che poi nel tempo l’hanno visto germogliare, fiorire e regalare piccole (per ora) mele deliziose.

Bravo Giacomino!

Gruppi di 5/6 anni

Come si lavora nell’orto

Dopo svariati giorni di pioggia finalmente abbiamo iniziato a lavorare nell’orto !

Come prima operazione la maestra, usando un rastrello, ha livellato la terra e noi abbiamo tolto tutti i sassi che affioravano dal nostro piccolo appezzamento;

la maestra, usando una vanga, ha preparato degli spazi adeguati per accogliere le nostre piantine: una superficie piana per i semi, dei solchi per le piantine vere e proprie;

abbiamo sparso il concime ( dei piccoli bastoncini neri, un po’ puzzolenti) : lo stallatico;

la maestra ci ha dato le piantine ( cetriolo, zucchine,erba cipollina,menta,origano e salvia) e noi le abbiamo messe a dimora coprendole poi con la terra. Alcuni di noi hanno invece sparso i semi (radicchio e bietolina) e la maestra con il rastrello ha provveduto a interrarli;

alla fine,muniti di annaffiatoi, abbiamo innaffiato la nostra “opera d’arte”. Abbiamo aspettato la crescita ricordando che ogni giorno (se non piove ) dovevamo dare da bere alla nostra verdura!

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I nostri esperimenti

I due fagioli Per far comprendere ai bambini l’importanza del terreno per l’esistenza delle piante

abbiamo provato ad effettuare la semina dei fagioli in due vasetti distinti: in uno il fagiolo era adagiato su un batuffolo di cotone, nell’altro era sotto la terra. Entrambi i fagioli erano regolarmente bagnati e dopo pochi giorni hanno iniziato a germogliare.

In un primo tempo sembrava che tutto procedesse in modo uguale, ma dopo circa tre settimane i bambini hanno incominciato ad osservare che la piantina nata nel cotone era più debole e gracile, mentre l’altra, nella terra, continuava il suo sviluppo in modo rigoglioso.

Via via le differenze erano sempre più evidenti ed i bambini si erano accorti che la crescita della piantina nel cotone non avrebbe avuto buon esito. Pertanto sono giunti alla conclusione che le piante per vivere hanno bisogno della terra, innanzitutto, e dell’acqua.

Cosa c’è nella terra ? Il terreno ha una fondamentale importanza per le piante ed è formato da un miscuglio di elementi: frammenti di roccia più o meno sottili e humus, costituito da materiali organici (foglie morte, escrementi di animali, resti di insetti) lentamente imputriditisi che hanno col tempo formato tale sostanza di color bruno.

Per far cogliere ai bambini la composizione del terreno abbiamo preso una manciata di terra e mescolata ben bene in un vaso trasparente contenente dell’acqua. Dopo un po’ di tempo abbiamo potuto osservare che sul fondo del contenitore si era depositata la ghiaia, sopra la ghiaia si era depositata la sabbia, sopra la sabbia si era depositata l’argilla e sopra di tutto galleggiava l’humus.

I “piccoli scienziati” erano molto incuriositi dalla composizione dell’humus ed in quei piccoli frammenti galleggianti ognuno azzardava le più svariate ipotesi … riguardanti la loro provenienza.

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Percorsi in lingua friulana per i bambini grandi

I “grandi” hanno raccordato il progetto con la lingua friulana curricolare utilizzando, con la mediazione dell’insegnante interna esperta (Plos Maria Luisa), la lingua friulana nelle attività didattiche.

Obiettivi di apprendimento

•••• Impegnarsi ad ascoltare e comprendere brevi testi in lingua friulana;

•••• arricchire il proprio lessico;

•••• ripetere semplici filastrocche in lingua friulana;

•••• associare immagini e nomi;

•••• ampliare le forme linguistiche conosciute per comprendere e produrre contenuti nuovi.

Attività

� Ascolto e comprensione di semplici testi per l’arricchimento del vocabolario;

� giochi della tradizione;

� giochi linguistici;

� memorizzazione di filastrocche;

� verbalizzazione della successione delle fasi di trasformazione dell’orto;

� verbalizzazione della successione delle fasi di trasformazione delle piante;

� denominazione degli attrezzi usati;

� denominazione della frutta e degli ortaggi;

� creazione di elaborati con varie tecniche grafico-pittoriche.

Prodotti finali dell’attività realizzati ed esposti alla mostra della “Festa degli orti “

- Cartelloni con fotografie e didascalie in lingua friulana;

- gioco del domino delle verdure e della frutta;

- gioco dell’oca;

- pieghevole della storia di “Jacumin il grignelin” realizzato con i disegni dei bambini.

Lotto delle verdure e della frutta Costruzione del lotto della verdura e della frutta con

verbalizzazione in lingua friulana.

Fasi

Osservazione diretta o tramite immagini della frutta e della verdura più conosciute per rilevare forma,colore e dimensione;

manipolazione per sperimentare la pesantezza e la consistenza del rivestimento;

classificazione per forma e colore;

formazione di due insiemi: uno per la frutta e uno per la verdura;

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giochi di associazione tra parole in friulano e immagini;

preparazione delle cartelle di fondo tramite ritaglio di cartoncini;

pittura dei vari cartellini raffiguranti la frutta e la verdura;

incollatura sulle cartelle di fondo;

riconoscimento della parola da incollare sotto l’immagine corrispondente.

“Jacumin il grignelin”

Partendo dalle esperienze già effettuate con la semina in classe e a cielo aperto si è voluto creare una storia per la realizzazione di un pieghevole : “Jacumin il grignelin,” totalmente in lingua friulana.

Fasi E’ stata presentata ai bambini l’idea generale; si è parlato dei vari tipi di seme presenti sia nella frutta

che nella verdura; si è parlato di un luogo reale dove possono avvenire

dei piccoli miracoli: l’orto con tutte le sue verdure,ma anche con gli alberi da frutto;

si è parlato dei vari attrezzi usati: vanga, rastrelli, zappa, bagnafiori;

i bambini hanno disegnato le varie fasi di crescita del seme;

i bambini hanno scelto di comune accordo le interpretazioni grafiche più significative;

a gruppi hanno verbalizzato ogni sequenza per delineare la storia.

I giochi citati, costruiti con e dai bambini, ed altri qui non descritti quali il gioco dell’oca, il memory delle verdure,

il domino dell’orto sono stati distribuiti in copia nelle sezioni con lo scopo di far giocare i bambini liberamente in modo che essi potessero consolidare in modo naturale le loro conoscenze e stimolassero reciprocamente dubbi e curiosità.

Visite guidate e laboratori presso la fattoria dida ttica

Il progetto ha previsto una serie di uscite didattiche presso alcune fattorie didattiche dove i bambini, in gruppi omogenei per età, hanno beneficiato di un percorso strutturato che ha tenuto conto dell’età dei bambini e si è raccordato con le attività che essi stavano svolgendo a scuola.

Gli itinerari previsti sono stati 3:

PICCOLI o Laboratorio: trapiantiamo una piantina nel vasetto per conservarla e curarla durante

l’estate o Percorso tattile: camminiamo a piedi scalzi sui semi

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MEDI o Accenni elementari su cos’è un orto e visita all’orto o Percorso tattile : conosciamo la nostra alimentazione attraverso i sensi o Classifichiamo e prepariamo un cartellone con i diversi gruppi di ortaggi

GRANDI o Lavoriamo l’orto in campo aperto e trapiantiamo una piantina o Classifichiamo le piantine in ordine cronologico o L’acqua e i vari tipi di terreno

I bambini hanno trascorso l’intera giornata in fattoria effettuando le attività laboratoriali al mattino ed al pomeriggio inframezzate dal picnic, giochi all’aria aperta in compagnia degli animali della fattoria.

Momenti di incontro scuola-territorio

SALUTO DI FINE ANNO AI NONNI ORTOLANI

Al termine di ogni annualità abbiamo ringraziato e salutato i nonni ortolani festeggiandoli nella nostra scuola con canti e regali realizzati dai bambini.

FESTA DEGLI ORTI

Al termine della seconda annualità abbiamo realizzato una festa nella piazza del paese in collaborazione con Slow Food ed il comune.

E’ stata allestita una mostra che illustrava il percorso fatto attraverso cartelloni illustrativi e lavori dei bambini. Sono stati esposti i prodotti dell’orto ed effettuati tre diversi laboratori del gusto tenuti dagli esperti formatori di Slow Food e dedicati ai bambini della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola media che hanno partecipato al progetto. I bambini che hanno partecipato ai laboratori hanno gustato un’ottima merenda preparata con pane, burro e marmellata biologici, i genitori sono stati a loro volta intrattenuti con assaggi di pietanze tipiche locali preparate appositamente con prodotti biologici da un ristorante convenzionato del paese.

Il comune si è occupato della stampa in più copie del domino delle verdure, del gioco dell’oca e del racconto “Jacumin il grignelin” realizzati dai nostri bambini della scuola materna e delle magliette con il nostro logo “Il semino Giacomino” e distribuiti poi durante la festa a tutti i bambini delle classi aderenti al progetto.

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VERIFICA E VALUTAZIONE

Verifica Il mezzo privilegiato è stata l’osservazione casuale e/o sistematica durante le

attività, accompagnata dal confronto fra le docenti ed i collaboratori esterni, dalla riflessione e dalla documentazione raccolta in itinere ed al termine dell’esperienza .

La verifica ha riguardato non solo gli obiettivi raggiunti dai bambini e definiti in sede di stesura del progetto, ma anche il lavoro svolto nel suo complesso. La forma ha previsto la predisposizione e compilazione di griglie di osservazione, così come una breve relazione quale riassunto delle osservazioni e degli appunti presi in itinere dai docenti.

PUNTI FORTI

� L’entusiasmo e la partecipazione di tutti i docenti è stato il punto forte per eccellenza, senza il quale un tale progetto all’interno di una scuola grande come la nostra non avrebbe potuto realizzarsi.

� L’attiva collaborazione assidua del comune (fornitura di materiali, pulmini per le visite alla fattoria, supporto logistico …) per i primi due anni di attività è stata molto importante. Essa è stata possibile grazie anche all’impegno ed alla serietà con cui la referente del comune, una docente della scuola secondaria di primo grado anch’essa coinvolta nel progetto con i suoi ragazzi e la sua scuola, ha saputo cooperare con la nostra scuola.

� La attiva e propositiva partecipazione dei “nonni ortolani” ha permesso una buona organizzazione dell’orto scolastico e delle attività didattiche sia nell’orto che in sezione.

� Le ore di formazione Slow Food hanno permesso ai docenti di sensibilizzarsi ed avvicinarsi a loro volta al concetto di sostenibilità, biodiversità ed a quelle buone pratiche che nel tempo hanno una ricaduta positiva su tutta la comunità.

PUNTI DEBOLI

� Poche le ore di programmazione da dedicare a momenti comuni di raccordo fra le insegnanti delle diverse sezioni, la referente ed i nonni ortolani per definire attività e modalità comuni. Abbiamo cercato così di ritagliare momenti di scambio fra le docenti durante le compresenze ed il pranzo, con i nonni ortolani ci incontravamo durante i momenti di gioco libero dei bambini. In ogni sezione una delle due docenti si occupava direttamente del progetto, questo ha permesso che con i bambini ci fosse sempre una docente mentre l’altra poteva incontrare i nonni ortolani o la referente del progetto per definire attività e discutere eventuali necessità o criticità da risolvere sorte in itinere. La referente si premurava di informare in forma cartacea tutte le colleghe degli accordi presi.

� Poca la collaborazione e le iniziative della ditta che fornisce e somministra i pasti e gestisce la cucina nella nostra scuola, anch’essa sottoscrittrice dell’accordo con Slow Food ed i comune. Questa questione in realtà non è mai stata risolta completamente, vi è stato un minimo di collaborazione, ma i tempi stretti e il personale appena sufficiente ad erogare il servizio mensa della ditta non ha permesso una piena cooperazione nonostante la buona volontà del personale. Le insegnanti hanno così l’utilizzato le aule e la sala mensa per la prima pulizia degli ortaggi raccolti ed hanno scelto di farli portare a casa dai bambini per la consumazione in famiglia.

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� Scarsa la partecipazione dei genitori agli incontri di formazione comune con l’associazione Slow Food malgrado il manifestato interesse e l’approvazione verso il progetto. I genitori sono stati sensibilizzati durante lo svolgimento del progetto attraverso i racconti dei figli stessi ed il resoconto periodico delle attività sul notiziario scolastico. Gli esiti sono stati positivi, infatti la partecipazione alla festa finale è stata massiccia e partecipata anche da parte dei genitori.

� L’ adesione iniziale dei nonni è stata di cinque nonni, l’effettiva collaborazione ha visto impegnati 2 nonni. Ciò ha comportato una riorganizzazione delle attività. A ciò abbiamo rimediato con il maggior supporto dato da noi docenti al nonno ortolano e con una programmazione più diluita, ma attenta alla stagionalità, delle attività nell’orto.

� E’ mancato il sostegno e l’attiva collaborazione del comune durante la terza annualità. Il comune ha comunque fornito il sostegno economico al progetto ed lavoro è proseguito facendo capo alle insegnanti del plesso ed al nonno ortolano.

Valutazione generale del progetto Il percorso progettuale ha visto tutte le sezioni del plesso impegnate nel

raggiungimento degli obiettivi stabiliti dai docenti durante la stesura del progetto.

La flessibilità degli argomenti ha permesso ai singoli docenti di adattare obiettivi, metodi e tempi relazionandoli con il contesto particolare della sezione in cui hanno operato. In relazione ai particolari gruppi di bambini ogni team docente ha contestualizzato gli obiettivi definiti dal progetto generale e ha ottenuto buoni risultati in ordine al loro raggiungimento. La collaborazione fra le insegnanti ha permesso uno scambio fruttuoso di idee, riflessioni e di materiali.

L’osservazione e la scoperta dell’ambiente attraverso la sperimentazione pratica e la rielaborazione, sono stati gli strumenti privilegiati con cui bambini ed insegnanti hanno lavorato e grazie ai quali l’interesse ed il coinvolgimento dei bambini sono stati accesi. L’affezione dei bambini, nel seminare prima e curare poi le proprie piantine, è stato un potente mezzo per una prima interiorizzazione di quelle abitudini di rispetto e protezione di cui necessita l’ambiente naturale. Attraverso l’esplorazione e la sperimentazione concreta i bambini hanno potuto individuare alcuni nessi causali fra i fenomeni osservati e dedurre le prime semplici leggi naturali avviandosi ad un metodo di ricerca scientifico.

Numerose sono state le produzioni dei bambini coadiuvati dalle docenti, sia nella ricerca dei materiali che nella realizzazione creativa dei lavori. L’itinerario ha avuto il suo sbocco naturale nella Festa degli orti realizzata nel centro del paese in occasione della manifestazione “I marcati della terra” promossa dal comune con Slow Food. Tale manifestazione è nata dalla sinergia tra più attori quali : le docenti, i nonni ortolani, le famiglie, Slow Food ed il comune.

Il consenso dei bambini, che hanno potuto sentirsi i protagonisti di questo cammino, vedere e commentare i loro lavori esposti, e soprattutto dei genitori e della comunità locale, ha confermato l’efficacia che un progetto come questo può avere per la continuità scuola-famiglia nell’azione educativa.

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RICADUTA SUI COMPORTAMENTI

Il progetto ha aiutato i bambini ad avvicinarsi alla “natura” con occhi “nuovi”, partecipando attivamente ed emotivamente al suo ciclo di vita . Ha permesso loro un’attenta osservazione della diversità degli elementi che ne fanno parte, che poi è rimasta parte del loro approccio alla realtà incrementandone la naturale curiosità.

Infatti è emerso che i bambini :

•••• si sono resi conto che gli ortaggi non vengono “fabbricati” al supermercato, ma che vengono coltivati nella terra e poi portati nel supermercato (ad es. alcuni bambini prima affermavano che le patate nascevano nel congelatore, adesso le raccolgono nel nostro orto);

•••• raccontano a casa le esperienze vissute a scuola e presso le fattorie didattiche chiedendo ai genitori con insistenza di ripeterle nel giardino o sul terrazzo di casa. I genitori, durante i colloqui, ci raccontano che i bambini al supermercato o nell’orto di casa riconoscono gli ortaggi e li commentano;

•••• assaggiano e mangiano ortaggi e legumi che prima rifiutavano, addirittura li gustano crudi durante la raccolta;

•••• durante i momenti di gioco libero in giardino, che sono occasioni di osservazione preziose per noi docenti, fanno spontaneamente visita all’orto controllando la crescita delle piantine e la nascita dei frutti.

E’ emerso nei bambini un attaccamento affettivo sia nei confronti del nonno ortolano, che dell’orto stesso, che è diventato parte integrante della realtà scolastica e dei discorsi familiari.

BIBLIOGRAFIA

Testi utili alle docenti per approfondire temi quali l’ ecosostenibilità, la biodiversità,

l’importanza dell’agricoltura biologica: Fritjof Capra, Ecoalfabeto, Nuovi Equilibri 2005 Claude e Lydia Bourguignon, Il suolo patrimonio da salvare, Slow Food Editore 2004 Sir Albert Howard, I diritti della terra, Slow Food Editore 2005

Testi utili alle docenti per la conoscenza, la programmazione didattica e la sperimentazione delle pratiche orticole con i bambini: Sonia Goldie, Il mio orto, Editoriale Scienza 2005 Alberto Arossa, Ortofrutta, Slow Food Editore 2008 Lodovica Cima e Cristina Raiconi, Il mio primo manuale della natura, Giunti Kids 2004 Rossano Nistri, Dire Fare Gustare, Slow Food Editore 2007 Eliana Contri, Ermes Lasagni, Il mio orto, Giunti Junior 2011

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Appendice 1

MATERIALE PRODOTTO E DOCUMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’

Prodotti degli allievi Albi individuali con i lavori dei bambini per gruppi omogenei di età realizzati con tecniche

miste; realizzazione di un libro “gigante” con i bambini (vedi allegati)

Documenti per la documentazione Raccolta di foto per la realizzazione di prodotti multimediali Maglietta con logo “Il semino Giacomino” giochi realizzati dai e con i bambini (domino e memory delle verdure, gioco dell’oca) libretto con il racconto de “Il semino Giacomino” realizzato con i disegni dei bambini griglie di osservazione griglie di verifica

Appendice 2

Insegnanti coinvolti

Insegnante referente : Botto Cristiana Insegnanti esperti : Covelli Clara e Plos Maria Luisa Insegnati di sezione : Barazzutti Nellì, Cevolini Rossi Liana, Covelli Livia, Dal Farra Nadia, Del Giudice Delia, Garlatti Adriana, Novello Stefania.