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1 Progetto “Avannotti” Premessa L’esperienza è stata attuata all'interno del Progetto "SeT" e ha visto coinvolti i tre plessi di Scuola Elementare,due a Tempo Pieno ed uno ad Organizzazione Modulare, presenti nell'Istituto Comprensivo "Giulio Tifoni" di Pontremoli. L'adesione al Progetto Set con questa esperienza era stata motivata da diverse considerazioni, prime fra tutte la possibilità di accedere a risorse che avrebbero consentito di migliorare gli strumenti, le strutture e la organizzazione didattica nell’ambito dell’insegnamento scientifico-tecnologico, di promuovere opportunità formative per i docenti, di rendere più viva, coinvolgente ed efficace l'azione educativa; a queste se ne aggiungeva un’ altra, cioè la possibilità di coinvolgere associazioni esterne alla scuola presenti nel territorio, in particolare una Società di Pesca Sportiva che, in virtù della sua esperienza pluriennale nell’allevamento di avannotti di trota e nella loro immissione nei corsi d’acqua della zona, era in grado di fornire un valido supporto sia in termini di informazioni sia di strumentazione necessaria per lo svolgimento del percorso didattico. Finalità dell’esperienza L’esperienza intende guidare i bambini in un percorso di osservazione e di studio sul ciclo vitale della trota fario, dallo sviluppo delle uova, alla fuoriuscita degli avannotti dalle uova, alla loro crescita fino alla loro immissione nel Torrente Verde, uno dei tanti affluenti del Magra, e contemporaneamente farli riflettere sulle condizioni ottimali che devono essere garantite perché ciò possa avvenire e che devono essere simili a quelle esistenti nell’ambiente in cui questo pesce vive. Approccio metodologico I docenti hanno elaborato due percorsi , quello che viene documentato e un secondo sui “Girini”; hanno esplicitato attraverso una mappa concettuale i contenuti, collegati all’esperienza, da sviluppare e approfondire nel corso del tempo in relazione all’età dei bambini (funzioni vitali, il fiume come ambiente caratterizzato da elementi biotici, abiotici e antropici. da catene alimentari ecc.), hanno definito obiettivi, ambiti disciplinari da coinvolgere , metodologia da seguire, strumenti e risorse da utilizzare, modalità di valutazione, materiali da produrre.

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Progetto “Avannotti”

Premessa L’esperienza è stata attuata all'interno del Progetto "SeT" e ha visto coinvolti i tre plessi di Scuola Elementare,due a Tempo Pieno ed uno ad Organizzazione Modulare, presenti nell'Istituto Comprensivo "Giulio Tifoni" di Pontremoli. L'adesione al Progetto Set con questa esperienza era stata motivata da diverse considerazioni, prime fra tutte la possibilità di accedere a risorse che avrebbero consentito di migliorare gli strumenti, le strutture e la organizzazione didattica nell’ambito dell’insegnamento scientifico-tecnologico, di promuovere opportunità formative per i docenti, di rendere più viva, coinvolgente ed efficace l'azione educativa; a queste se ne aggiungeva un’ altra, cioè la possibilità di coinvolgere associazioni esterne alla scuola presenti nel territorio, in particolare una Società di Pesca Sportiva che, in virtù della sua esperienza pluriennale nell’allevamento di avannotti di trota e nella loro immissione nei corsi d’acqua della zona, era in grado di fornire un valido supporto sia in termini di informazioni sia di strumentazione necessaria per lo svolgimento del percorso didattico. Finalità dell’esperienza L’esperienza intende guidare i bambini in un percorso di osservazione e di studio sul ciclo vitale della trota fario, dallo sviluppo delle uova, alla fuoriuscita degli avannotti dalle uova, alla loro crescita fino alla loro immissione nel Torrente Verde, uno dei tanti affluenti del Magra, e contemporaneamente farli riflettere sulle condizioni ottimali che devono essere garantite perché ciò possa avvenire e che devono essere simili a quelle esistenti nell’ambiente in cui questo pesce vive. Approccio metodologico I docenti hanno elaborato due percorsi , quello che viene documentato e un secondo sui “Girini”; hanno esplicitato attraverso una mappa concettuale i contenuti, collegati all’esperienza, da sviluppare e approfondire nel corso del tempo in relazione all’età dei bambini (funzioni vitali, il fiume come ambiente caratterizzato da elementi biotici, abiotici e antropici. da catene alimentari ecc.), hanno definito obiettivi, ambiti disciplinari da coinvolgere , metodologia da seguire, strumenti e risorse da utilizzare, modalità di valutazione, materiali da produrre.

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In particolare a livello metodologico hanno deciso di procedere in questo modo:

• Iniziare l’attività con una conversazione con gli alunni in modo da rilevare e valutare le conoscenze già in loro possesso e partire da queste per lo sviluppo del percorso previsto, apportando le eventuali modifiche e gli adeguamenti ritenuti più idonei per renderlo coerente al contesto, in particolare all’età degli alunni e alle caratteristiche delle classi.

• Privilegiare il dialogo con gli alunni, la loro osservazione diretta dei fenomeni oggetto di studio, la loro partecipazione alle esperienze, e possibilmente la gestione diretta delle stesse , la documentazione e la ricerca attraverso più fonti di informazione.

Obiettivi Far maturare negli alunni: • conoscenze di base relative agli esseri viventi e alle loro relazioni con l'ambiente • capacità di:

o eseguire esperienze guidate o autonomamente gestite o formulare previsioni e verificarle o usare mezzi e strumenti, anche multimediali, per la sintesi e la comunicazione delle

esperienze condotte • consapevolezza dell’importanza della valorizzazione e della difesa dell’ambiente

Saper distinguere:

• viventi e non viventi • ciò che è naturale da ciò che è il risultato dell’intervento dell’uomo

Acquisire il concetto di ciclo vitale e la comprensione delle condizioni ottimali per la sopravvivenza degli avannotti

Ambiti disciplinari coinvolti Tutti gli ambiti disciplinari.

Strumenti e risorse • Acquario con ossigenatore. • Strumenti per l'osservazione e per la documentazione: lenti, attrezzatura da laboratorio,

macchina fotografica, videocamera, videoregistratore, computer, disegni, fonti scritte, video e quanto altro reperibile ed idoneo.

• Ausilio di esperti.

Percorso didattico • Osservazione diretta delle fasi di sviluppo degli avannotti a partire dall'uovo fecondato. • Individuazione del ciclo vitale delle trote. • Osservazione del loro ambiente naturale. • Raccolta ed elaborazione di dati e materiali. • Riflessione finale e socializzazione dell'esperienza.

Materiali prodotti 1° ciclo: disegni integrati da brevi testi e/o didascalie (valutando la possibilità di far effettuare agli stessi alunni il salvataggio dei loro prodotti sul computer), conversazioni registrate (relative alle ipotesi, alle osservazioni, alle cronache delle esperienze….), fotografie, diapositive…

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2° ciclo: disegni, testi di tipo scientifico, foto (con salvataggio di quanto prodotto sul computer ad opera degli stessi alunni), conversazioni registrate (relative alle ipotesi fatte ed alle osservazioni effettuate), filmati, ricerche attraverso fonti di vario genere,…..

Produzione di un opuscolo da parte degli alunni e di un CD ROM a cura degli insegnanti.

Descrizione della esperienza L’esperienza ha coinvolto quasi tutte le classi elementari dell’Istituto, i cui docenti hanno

gestito, in modo autonomo, adattandolo al contesto e alla programmazione, il percorso che prevedeva le seguenti fasi:

Prima fase Visita all’incubatoio e prelievo delle uova di trota Il momento iniziale dell’esperienza è stato la visita all'incubatoio di una Società di Pesca Sportiva, che annualmente acquista una grandissima quantità di uova fecondate di trota fario e provvede al loro sviluppo fino alla semina degli avannotti nei torrenti e nei fiumi per il ripopolamento. L’incubatoio è situato nel Comune di Pontremoli, in località Bassone, in una struttura che in passato ospitava una centrale idroelettrica. Qui gli alunni hanno avuto modo di osservare direttamente il locale buio in cui erano dislocate, su strutture simili a letti a castello, numerose vaschette comunicanti, piene di uova di trota fario, che ricevevano acqua corrente proveniente dal torrente che scorre a pochi metri di distanza. Si sono resi conto che in questo modo le uova si sviluppavano in condizioni ambientali molto simili a quelle naturali; queste dovevano però essere controllate con cura per intervenire rapidamente in caso di eventuali modificazioni e richiedevano in particolare una continua ed attenta pulizia delle vasche. Hanno anche ricevuto ulteriori informazioni su come vengono nutriti gli avannotti quando hanno riassorbito il sacco vitellino, sulla loro semina nei torrenti e fiumi locali quando hanno raggiunto le dimensioni di circa 2-3 cm e sul fatto che una certa quantità di avannotti viene trattenuta in grandi vasche esterne all'incubatoio, così da poter immettere successivamente nei corsi d'acqua anche trote di dimensioni maggiori. Prima di lasciare l'incubatoio è stato prelevato un piccolo quantitativo di uova per ogni plesso

Seconda fase

Osservazione diretta a scuola, delle fasi di sviluppo in acquario - osservazioni e riflessioni in itinere con formulazione di previsioni e/o ipotesi in rapporto ai vari momenti dell’esperienza- fino alla semina degli avannotti di trota in torrente. A scuola le uova sono state sistemate in una vaschetta bucherellata, sospesa con fili di lenza all'interno dell'acquario (uno per ogni plesso) opportunamente predisposto con un ossigenatore che garantiva l’ossigenazione e il ricircolo dell’acqua. Questa veniva spesso sostituita con acqua prelevata da fiumi e torrenti evitando in tal modo di utilizzare quella della rete civica perché soggetta a clorazione. Gli alunni hanno seguito le varie fasi di sviluppo delle uova, fino alla fuoriuscita dall'involucro, che li proteggeva, degli avannotti. Dopo questa fase, la situazione è degenerata perché gli avannotti hanno cominciato a morire, nonostante avessero provveduto ad operare con la massima accortezza possibile, tenendo pulita costantemente la vaschetta in cui erano state immesse le uova. Pensando che la morte degli avannotti fosse stata causata dalla temperatura troppo elevata dell'acqua, si è provveduto a lasciare continuamente arieggiata la stanza in cui si trovava l'acquario, chiudendo tutti i termosifoni presenti. È stato così possibile, grazie anche all'immissione di altri avannotti prelevati dall'incubatoio, seguire le fasi successive di accrescimento. Al momento opportuno, quando cioè era quasi completamente scomparso il sacco vitellino, si è proceduto anche al nutrimento dei pesciolini, portandoli alla dimensione di circa 4 centimetri, dopo di che si è effettuata la semina nel torrente Verde.

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Terza fase Contemporaneamente e/o successivamente allo sviluppo dell’itinerario di massima, sono state condotte attività trasversali collegate, che hanno permesso di coinvolgere, in vario modo, altri ambiti disciplinari (educazione linguistica, geografia, educazione all’immagine e al suono) che hanno visto i bambini impegnati in attività di ricerca da testi, di disegno, di ascolto di musica (pezzi tratti dalla trota di Schubert, La Moldava di Smetana, il bel Danubio blu di Strauss ).

In particolare, tenendo conto che il territorio in cui sono situate le scuole dell'Istituto Comprensivo è percorso da numerosi corsi d'acqua, che confluiscono nella Magra, il fiume più importante della zona nord-occidentale della Toscana, che sbocca nel mare dopo aver percorso tutta la Lunigiana , alcune classi di scuola materna e di scuola elementare, hanno sviluppato interventi per approfondire la conoscenza di questo fiume:

Alle sorgenti della magra Scuola dell'Infanzia di via Roma Pontremoli Magra, un fiume di vita La fauna fluviale della magra Scuola Elementare di Arpiona Mulazzo Le scuole dell’infanzia di Via Roma-Pontremoli e di Arpiona di Mulazzo hanno condotto attività sull’acqua Infine sono passati alla raccolta ed elaborazione dei testi, dei disegni, delle immagini relativi alle caratteristiche morfologiche,all’habitat, alla alimentazione e alla riproduzione della trota fario; i bambini più piccoli hanno prodotto un opusculo con disegni, foto e brevi didascalie, i più grandi hanno formattato testi, scandito immagini con lo scanner per documentare e socializzare l’esperienza. Considerazioni finali L'esperienza è riproponibile, però è indispensabile tenere presenti alcuni accorgimenti inderogabili:

• La situazione ottimale prevede l'utilizzo di acqua corrente, che non sia inquinata né clorata. • L'acqua deve essere opportunamente ossigenata, per cui, qualora non si possa adoperare

acqua corrente, è opportuno utilizzare un acquario con sistema di riciclaggio dell'acqua e depurazione.

• È bene disporre anche di un termometro, per tenere controllata la temperatura dell'acqua, che deve essere mantenuta inferiore ai 14/15° C, ricorrendo eventualmente ad opportuni interventi di raffreddamento dell'ambiente circostante o, quando necessario, dell'acqua stessa (si può ad esempio inserire nell'acquario una serpentina in cui scorra acqua corrente).

• Le uova devono essere collocate in una vaschetta bucherellata sospesa all'interno dell'acqua, per facilitare l'ossigenazione ed impedire fenomeni di ristagno.

• La vaschetta deve essere tenuta pulita, pertanto le uova deteriorate, i loro involucri ed eventuali avannotti morti devono essere tolti con cura e senza indugio.

• Se non si usa acqua corrente, utilizzare acqua di torrente o di fiume e provvedere a cambi periodici dell'acqua.

• In assenza di mangime specifico, si può provvedere alla nutrizione degli avannotti (come in passato) con tuorlo d'uovo sodo spalmato su una retina da inserire nell'acquario. ·

• È opportuno evitare in ogni caso un'eccessiva somministrazione di cibo

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Dalle osservazioni degli alunni

Scuola Elementare di ARPIOLA di MULAZZO

Classe 3 ̂

26 gennaio 2000. "Mio nonno ha portato una tanica di 25 litri d'acqua di fiume e l'ha messa nell'acquario che le maestre il giorno prima avevano preparato." (Mirco)

27 gennaio 2000. "Abbiamo messo sul fondo dell'acquario dei sassi e abbiamo messo in funzione l'ossigenatore. Alle 12 un maestro di Pontremoli ha portato una vaschetta con dentro le uova. La vaschetta è stata introdotta nell'acquario in modo da restare sospesa a metà. Le uova sono di colore arancione e sono delle piccole sfere delle dimensioni di una "Zigulì". Si vedono già 2 puntini neri, gli occhi." (Alessandro) 28 gennaio 2000. "Non ci sono stati grandi cambiamenti: soltanto gli occhi sono più evidenti." (Eleonora) 31 gennaio 2000. "Nei giorni di sabato e domenica le uova si sono schiuse. C'è ancora la sostanza arancione in fondo alla vaschetta e sopra ci sono tante piccolissime trote: hanno gli occhi grandi in confronto al corpo che è sottile e filiforme. Quasi tutte hanno ancora la testa "insaccata" nella sostanza arancione che è il loro nutrimento. Nell'acqua sono sospesi tanti piccoli gusci bianchi: sono gli involucri delle uova. Il filino nero che va dalla testa alla fine del corpo è la colonna vertebrale. I pesci, infatti sono invertebrati, insieme ai mammiferi, rettili, anfibi e agli uccelli. L'acqua oggi ha un po' di schiuma in superficie e emette un odore sgradevole." (Marco) 1 febbraio 2000. "Oggi il numero delle uova schiuse è aumentato: gli avannotti sono cresciuti. Nella vaschetta oggi abbiamo potuto vedere uova ancora chiuse, appena aperte e completamente vuote. Queste tre fasi sono presenti contemporaneamente, perché la schiusa non avviene per tutte nello stesso momento." (Denise - Ilenia) 2 febbraio 2000. "Oggi le trote non sono più insaccate, però sono ancora nella vaschetta. Stanno incominciando a moversi velocemente. Oggi il papà della maestra Daniela ha portato l'acqua pulita e ha tolto alcune uova con l'animaletto morto." (Elisa) 4 febbraio 2000. "Oggi non ci sono stati grandi cambiamenti rispetto a ieri." (Thomas)

……

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Scuola Elementare MAZZINI (c/o ex Marello) di PONTREMOLI

"Giovedì 27 gennaio gli alunni della classe 5^ si sono recati a Bassone per vedere un allevamento di trote. Ne hanno portate a scuola circa 150. Dopo aver montato

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l'acquario donatoci dalla Società Pescatori Sportivi (S.P.S.) Mario Benelli, lo hanno riempito con acqua del fiume. Hanno poi messo le uova in una vaschetta di alluminio con alcuni fori. La vaschetta è stata legata con del filo da pesca in modo che rimanga sospesa nell'acqua. Le uova erano di colore rosa e avevano due puntini neri. Martedì 1 febbraio, tornati a scuola, abbiamo notato che alcune uova si sono schiuse. Purtroppo gli avannotti sono morti. Lunedì 7 febbraio ci siamo recati anche noi a visitare l'allevamento di Bassone. Abbiamo visto delle piccole vaschette e in ogni vaschetta c'erano circa 6.000 avannotti. In ogni vaschetta scorreva acqua senza interruzione, per mezzo di vari tubi. Il signor Maurizio ci ha spiegati che quegli avannotti sarebbero stati gettati nel fiume dopo 10 giorni. Da quel momento gli avannotti si nutrono da soli con quello che trovano nel fiume. Quelli che rimangono nell'allevamento invece verranno nutriti, una volta esaurito il sacco vitellino, di mangimi adatti alla loro età. Gli avannotti sono considerati tali fino a che non raggiungono una lunghezza di 4 - 5 cm circa. Le trote non possono essere pescate fino a che non raggiungono la lunghezza di 22 cm e per fare ciò impiegano circa due anni. Tornati a scuola, abbiamo riportato alcuni avannotti da mettere nel nostro acquario. Dopo circa quindici giorni, i nostri avannotti stanno bene e sono lunghi circa 2 cm. Ieri (mercoledì 3 maggio) abbiamo osservato l'acquario ed abbiamo notato che le trote stanno bene e son lunghe circa 5 o 6 cm. Non tutte le trote hanno la stessa lunghezza. Abbiamo anche visto che le trote hanno dei puntini rossi sul dorso; questi puntini sono una caratteristica delle trote fario."

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Opuscolo realizzato dagli alunni del modulo delle classi seconde della Scuola Elementare "Giulio Tifoni" di via Martiri della Libertà; le pagine, rilevate con lo scanner, conservano le caratteristiche di impaginazione originali.

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