PROGETTO DEFINITIVO · 2019. 11. 6. · 14 - COMUNE DI PIERANICA - Interventi per il miglioramento...

PROGETTO DEFINITIVO

14 - COMUNE DI PIERANICA - Interventi per il miglioramento dell'efficienza energetica degli

impianti di illuminazione pubblica

RT1 - Relazione tecnica illustrativa e di inquadramento del progetto

Committente

SCRP - Società Cremasca Reti e Patrimonio Via Del Commercio 29 26013 Crema (CR) P.IVA: 00977780196 Tel. 0373.218820 Fax 0373.218828 E-mail: [email protected]

Progettazione

ING, ANGELO BOLZONI Via Del Commercio, 29 26013 Crema (CR) P.IVA: 00773680194 Tel 0373 81174 E-mail: [email protected]

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PAGINA INTENZIONALMENTE VUOTA

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INDICE

0 PREMESSA ............................................................................................................................. 5

1 CONSISTENZA E STATO DI MANUTENZIONE DELL’OPERA ............................................... 6

1.1 STATO ATTUALE DI APPARECCHI E LAMPADE ........................................................... 6

1.2 STATO ATTUALE DEI SOSTEGNI ................................................................................... 8

1.3 STATO ATTUALE DI QUADRI E LINEE DI DISTRIBUZIONE ........................................ 10

1.3.1 STATO DELLE PROMISCUITA’ DEGLI IMPIANTI .................................................. 10

2 STATO DEI LUOGHI – PROBLEMATICHE E VINCOLI APPLICABILI ANALISI GEOLOGICA,

GEOTECNICA E SISMICA ........................................................................................................... 11

2.1 ANALISI GEOLOGICA, GEOTECNICA, SISMICA ED ARCHEOLOGICA ....................... 12

2.2 STUDIO PRELIMINARE DI INSERIMENTO URBANISTICO E VINCOLI ........................ 12

2.3 ANALISI IDROLOGICA, IDRAULICA E DELLE STRUTTURE ........................................ 12

2.4 ANALISI DEL TRAFFICO ............................................................................................... 12

3 RAGIONI E PROGETTO DELLA SOLUZIONE SELEZIONATA ............................................. 13

3.1 APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE E SORGENTI ......................................................... 16

3.2 SOSTEGNI ..................................................................................................................... 17

3.3 QUADRI ELETTRICI E LINEE DI DISTRIBUZIONE ....................................................... 17

3.3.1 RISOLUZIONE DELLE PROMISCUITA’ DEGLI IMPIANTI ...................................... 18

3.4 OPERE AGGIUNTIVE .................................................................................................... 18

4 CLASSIFICAZIONE ILLUMINOTECNICA DELLE STRADE .................................................. 18

5 ANALISI ENERGETICA ......................................................................................................... 25

5.1 CONSUMI ENERGETICI – STATO DI FATTO ............................................................... 25

5.2 CONSUMI ENERGETICI IPOTIZZATI – PROGETTO .................................................... 26

6 OPERE EDILI ........................................................................................................................ 27

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7 CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI IMPIANTI PREVISTI .............................................. 29

7.1 APPARECCHI ................................................................................................................ 30

7.2 SOSTEGNI ..................................................................................................................... 33

7.3 LINEE DI ALIMENTAZIONE ........................................................................................... 33

7.4 QUADRI ELETTRICI....................................................................................................... 35

8 CRONOPROGRAMMA DELLE FASI ATTUATIVE ................................................................ 36

9 RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI .......................................................................... 37

9.1 LEGISLAZIONE NAZIONALE E REGIONALE ................................................................ 37

9.2 NORMATIVE DI RIFERIMENTO..................................................................................... 38

10 PRIME INDICAZIONI E MISURE FINALIZZATE ALLA TUTELA DELLA SALUTE E

SICUREZZA DEI LUOGHI DI LAVORO ........................................................................................ 43

10.1 SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, PROCEDURE E MISURE

PREVENTIVE E PROTETTIVE RIFERITE ALL’AREA DI CANTIERE, ALLA ORGANIZZAZIONE

DEL CANTIERE ED ALLE LAVORAZIONI ................................................................................ 44

10.2 SPAZI DI CANTIERE DISPONIBILI............................................................................. 48

11 ASPETTI ECONOMICI E FINANZIARI .................................................................................. 48

11.1 CALCOLI ESTIMATIVI GIUSTIFICATIVI DELLA SPESA ............................................ 48

11.2 QUADRO ECONOMICO ............................................................................................. 48

12 ALLEGATI ............................................................................................................................. 49

12.1 ELENCO PUNTI LUCE ............................................................................................... 49

12.2 ELENCO QUADRI ELETTRICI STATO DI FATTO ...................................................... 59

12.3 ELENCO PUNTI LUCE STATO DI PROGETTO ......................................................... 62

12.4 ELENCO QUADRI ELETTRICI STATO DI PROGETTO .............................................. 73

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0 PREMESSA

La presente relazione è parte integrante del progetto definitivo (di seguito Progetto) relativo agli

interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti di illuminazione pubblica del

comune di Pieranica in provincia di Cremona.

Il Progetto, oltre alla presente relazione illustrativa, è completo degli elaborati grafici nonché, quale

parte anch’essa integrante, della stima economica dei costi, e riguarda tutta l’area comunale

soggetta all’attuale sistema di Illuminazione pubblica.

Il presente documento intende illustrare le scelte tecniche e procedurali che vengono proposte

finalizzate a perseguire i seguenti obiettivi per gli impianti di illuminazione pubblica:

• ottimizzazione e contenimento dei consumi energetici • messa in sicurezza degli impianti • autonomia funzionale degli impianti ex-Enel Sole • innovazione tecnologica • riqualificazione funzionale • incremento della qualità del servizio • aumento della compatibilità ambientale, con riduzione delle emissioni inquinanti

Tutte le indicazioni riportate rappresentano le linee operative generali e fondamentali sulle quali

si baserà il piano degli interventi dettagliato su ciascuna tratta di impianto che verrà sviluppato

successivamente in una fase progettuale più approfondita, e che potrà essere posto a base di

gara per affidare la Gestione del Servizio di manutenzione e riqualificazione degli impianti di

illuminazione pubblica comunali, secondo l’Art. 183, co. 15, del Decreto Legislativo n. 50/2016

“Attuazione alle direttive 2004/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti

di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori

dell’acqua, dell’energia, de trasposti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina

vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”.

La presente relazione contiene una prima parte riguardante le risultanze ottenute dal rilievo e

audit energetico effettuato sugli impianti esistenti, e una seconda parte che illustra e definisce gli

interventi proposti.

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1 CONSISTENZA E STATO DI MANUTENZIONE DELL’OPERA

Per valutare lo stato attuale dell’impianto di pubblica illuminazione del comune di Pieranica, è stato

effettuato un censimento degli impianti di illuminazione in base alle opportunità rese disponibili dalla

Pubblica Amministrazione, della posizione e della tipologia, esaminando i centri luminosi e le

tipologie esistenti in relazione al loro inserimento nell’impianto viario della città, oltre alle

caratteristiche tecniche e allo stato di conservazione dei componenti del sistema dell’impianto di

illuminazione pubblica.

Dall’analisi svolta su tutto il territorio comunale, attraverso il censimento e la verifica di tutti i punti

luce, oltre allo studio del materiale messo a disposizione dalla Pubblica Amministrazione relativo

agli impianti ex Enel Sole e comunali, è emersa una situazione di differenziazione sia in termini di

livelli di illuminazione sia di qualità di materiali impiegati, tra interventi di recente realizzazione ed

impianti vetusti.

A causa dell’età degli impianti e delle mutate esigenze funzionali, molti degli apparecchi non

soddisfano più le esigenze per le quali sono stati installati, sia per l’età, sia per la non compatibilità

con la normativa vigente (la Legge Regionale n.31/2015, in termini di limitazione del flusso luminoso

disperso verso la volta celeste).

Di seguito si analizzano i singoli componenti degli impianti.

1.1 STATO ATTUALE DI APPARECCHI E LAMPADE

Il censimento fotografa una situazione complessiva di apparecchi di illuminazione di proprietà

comunale, essendo stati acquisiti gli impianti di proprietà di Enel Sole. Posizione planimetrica e

tipologia degli impianti sono riportati nelle tavole grafiche relative al censimento, allegate al progetto:

Tav. n. SCRP-Pd_14-C1a Planimetria zona “a” Località Pieranica

- Tav. n. SCRP-Pd_14-C1b Planimetria zona “b” Località Pieranica

Di seguito si propone, in dettaglio, una sintesi per categoria dei parametri censiti:

Tipologie di apparecchio di illuminazione:

• armatura stradale – gonnella a sospensione (codifica S0);

• armatura stradale – aperto/obsoleto (codifica S1);

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• armatura stradale – chiuso con sorgente a scarica (codifica S2);

• armatura stradale – chiuso con sorgenti LED (codifica S3);

• apparecchio artistico – lanterna con sorgente a vista (codifica A1);

• apparecchio artistico – lanterna con ottica (codifica A2);

• lampioncino – sfera, apparecchio non schermato (codifica L1);

• lampioncino – apparecchio schermato (codifica L2);

• proiettore – stradale/grandi aree (codifica P1);

• proiettore – architettonico (codifica P2);

• altra tipologia (codifica D).

Tra gli apparecchi installati prevalgano nettamente quelli funzionali di tipo stradale, ma vi sono anche

alcuni apparecchi installati ad altezze più basse di tipo decorativo.

Gli apparecchi stradali sono per lo più di tipo S2, cioè con lampade a scarica al sodio alta pressione,

dalla buona efficienza luminosa, in parte con chiusura mediante un vetro piano conformi al disposto

della legge regionale per il contenimento dell’inquinamento luminoso, altri invece sono equipaggiati

con vetro diffondente.

Sono presenti pure alcuni proiettori, usualmente sempre su palo, per lo più con finalità di

illuminazione stradale. Vi sono anche, in quantità marginale, apparecchi di tipo artistico o incassi di

tipo decorativo.

Per maggiori dettagli in merito alla tipologia di apparecchi occorre fare riferimento all’elenco finale.

Per quanto riguarda le sorgenti luminose, prevalgono nettamente le lampade al sodio alta pressione

in percentuale dell’ordine praticamente del 99%, con presenza marginale e trascurabile di altre

tipologie di sorgenti. Interventi recenti hanno introdotto in maniera limitata sorgenti a led,

tecnologicamente più avanzate di quelle a scarica.

Dai dati del censimento effettuato su tutto il territorio sono stati elaborati alcuni grafici, che

sintetizzano dettagliatamente la situazione esistente e permettono una immediata comprensione

dello stato attuale dell’illuminazione pubblica.

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Diagramma delle tipologie di sorgenti luminose presenti

1.2 STATO ATTUALE DEI SOSTEGNI

I pali di sostegno sono per la maggioranza in acciaio, con sbraccio curvo quelli più obsoleti, ma in

condizioni discrete ad un’analisi sommaria a vista, e dritti a testa palo quelli più recenti. E’ stata

rilevata la presenza anche di sbracci in acciaio fissati a parete delle abitazioni e sbracci fissati a pali

in cemento prevalentemente di proprietà di Enel distribuzione. Per questi ultimi è previsto il

mantenimento in esercizio, senza sostituzione, salvo delle accortezze in fase di manutenzione

impianti che verranno definite da un protocollo da sottoscrivere con Enel distribuzione stessa.

Lo stato di conservazione dei sostegni rappresenta un fattore di grande importanza, poiché la loro

stabilità rappresenta un fattore di sicurezza meccanica dell’impianto. I sostegni sono in buona parte

ancora funzionali e necessitano per lo più di manutenzione ordinaria (trattamenti superficiali).

È stato comunque previsto un intervento volto alla sostituzione dei sostegni che in seguito ad analisi

visiva si ritiene opportuno sostituire.

Sodio Alta

Pressione

100%

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Sia i pali in cemento, che molti degli sbracci sulle facciate, sono datati, impattanti e non sono

esteticamente gradevoli, oltre ad essere promiscui con la distribuzione dell’energia elettrica, ma la

loro sostituzione causerebbe un incremento di costo non sostenibili in questa fase.

Esempi di impianti impattanti poco decorosi su pali e sbracci a muro

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1.3 STATO ATTUALE DI QUADRI E LINEE DI DISTRIBUZION E

Attualmente gli impianti di illuminazione pubblica sono tutti di proprietà comunale, ma molti sono

stati recentemente riscattati dalla società Enel Sole o da altre aziende, che ne detenevano la

proprietà fin dallo loro costruzione. Poiché il riscatto degli impianti è stato effettuato recentemente, i

lavori per rendere completamente indipendenti gli impianti dalle linee di distribuzione dell’energia

elettrica di proprietà di ENEL Distribuzione sono ancora da eseguire e verranno individuati e

conteggiati nel seguente Progetto. Molte linee di alimentazione degli impianti di illuminazione

pubblica ex Enel Sole, per lo più aeree, sono infatti promiscue, cioè posate assieme a quelle di

distribuzione dell’energia, ma tale situazione, ai fini della sicurezza in fase di manutenzione e per

permettere la contabilizzazione dei consumi, devono essere rese indipendenti posando nuove linee

dedicate e creando delle forniture indipendenti all’interno di quadri elettrici dedicati all’illuminazione

pubblica, con proprio contatore.

Gli impianti invece comunali fin dalla loro costruzione sono i più recenti, con linee prevalentemente

interrate e propri quadri di comando e controllo, anche se sono di dimensioni ridotte e sparpagliati

sul territorio e in un’ottica di riordino è auspicabile che vengano raggruppati con il resto degli impianti.

1.3.1 STATO DELLE PROMISCUITA’ DEGLI IMPIANTI

Una delle maggiori criticità riscontrate sugli impianti di illuminazione è la presenza di promiscuità

con linee di distribuzione BT e sostegni non specificatamente dedicati alla pubblica illuminazione.

Dal censimento eseguito sul territorio e dai dati messi a disposizione dalla Pubblica

Amministrazione, è emerso che sono presenti sia casi di promiscuità meccanica che elettrica;

obiettivo del presente progetto, come meglio descritto nei successivi capitoli, è la risoluzione dei casi

di promiscuità elettrica, al fine di dotare l’impianto di Pubblica Illuminazione di proprie linee di

alimentazione, e permettere così la contabilizzazione dei consumi attraverso l’installazione di nuovi

gruppi di misura in prossimità dei quadri elettrici di alimentazione.

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2 STATO DEI LUOGHI – PROBLEMATICHE E VINCOLI APPLIC ABILI ANALISI GEOLOGICA, GEOTECNICA E SISMICA

Pieranica è un comune con poco più di mille abitanti in provincia di Cremona, a pochi chilometri da

Crema, su un territorio pianeggiante, prevalentemente agricolo, costituito fondamentalmente dal

nucleo centrale con annesse zone artigianali di discreta rilevanza.

Il territorio non presenta problematiche e vincoli particolari.

Considerata la natura dell’intervento, si reputa invece opportuno valutare l’interferenza con le fasce

di rispetto degli osservatori astronomici. La Delibera della Giunta Regionale della Lombardia n. 2611

del 11 Dicembre 2000 riporta l’elenco degli Osservatori astronomici presenti sul territorio lombardo,

e tutti i comuni ricadenti nelle rispettive fasce di rispetto.

Regione Lombardia: fasce di rispetto Osservatori Astronomici

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Dall’analisi della documentazione, il territorio comunale non risulta incluso in nessuna fascia di

rispetto; resta comunque inteso che le caratteristiche dei nuovi materiali proposti dovranno tenere

conto delle condizioni espresse dalla legislazione specifica.

2.1 ANALISI GEOLOGICA, GEOTECNICA, SISMICA ED ARCHE OLOGICA

La tipologia di intervento, con prevalente sostituzione di apparecchi e linee aeree, e ridotti lavori edili

con scavi di profondità limitata, non comporta criticità tali da necessitare un’analisi geologica e

sismica ed archeologica del territorio su cui si interviene.

2.2 STUDIO PRELIMINARE DI INSERIMENTO URBANISTICO E VINCOLI

Il tessuto urbano del comune non presenta problematiche né vincoli particolari e comunque la

tipologia degli interventi, avrà un impatto minimo sul territorio e sul paesaggio, se non a livello

migliorativo, visto che attraverso l’adozione di luce bianca a buona resa cromatica, rispetto alla

precedente luce gialla quasi monocromatica, si valorizzerà la percezione del territorio.

2.3 ANALISI IDROLOGICA, IDRAULICA E DELLE STRUTTURE

La tipologia di intervento, con prevalente sostituzione di apparecchi e linee aeree, e ridotti lavori edili

con scavi di profondità limitata, non comporta criticità tali da necessitare un’analisi idrologica,

idraulica del territorio su cui si interviene e delle infrastrutture esistenti. Tutte le strutture di nuova

installazione dovranno comunque essere adeguate non solo agli aspetti tecnici ma anche agli aspetti

ambientali ed urbanistici del nucleo urbano ed alle caratteristiche del costruito.

2.4 ANALISI DEL TRAFFICO

Il legame tra illuminazione pubblica, viabilità e traffico è così forte che ci sembra quasi superfluo

ribadirlo. Se non venisse preso in considerazione, allora l’illuminazione stradale perderebbe il suo

significato e la sua funzionalità che è innanzitutto assicurare la sicurezza degli automobilisti e dei

pedoni.

E’ necessario quindi individuare, al di là delle regole di buona tecnica sempre valide ed

obbligatoriamente applicabili, quali siano le problematiche e le esigenze del sistema viario del

comune di Pieranica.

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Nel caso specifico di Pieranica, il territorio comunale è attraversato da una strada provinciale di

estensione e importanza limitata:

• SP CR 2 Trescore-Vailate. che interessa la parte est del territorio;

Per le rimanenti strade del tessuto urbano, la tipologia ed il volume di traffico, come pure le

dimensioni, non sono tali da giustificare una loro classificazione superiore alla classe locale di

tipo F.

3 RAGIONI E PROGETTO DELLA SOLUZIONE SELEZIONATA

Nel capitolo seguente vengono definiti e quantificati gli interventi necessari per l’efficientamento e

l’adeguamento normativo degli impianti, oltre alla individuazione dei lavori di riqualificazione ed

adeguamento tecnologico, partendo dall’analisi dello stato attuale degli impianti precedentemente

descritta. Tali interventi risultano essere indispensabili per raggiungere soddisfacenti obiettivi di

risparmio energetico, contemplando soluzioni tecnologicamente adeguate al contesto ed in grado di

aumentare la sicurezza e la qualità dell’illuminazione urbana.

Le proposte progettuali derivano dall’analisi dello stato attuale degli impianti e dal materiale reso

disponibile dalla Pubblica Amministrazione, e sono da considerarsi come fondamento e punto di

partenza delle future fasi di progettazione, resta comunque inteso che sarà possibile includere nelle

successive fasi di progetto, modifiche/ampliamenti o ulteriori soluzioni che si riterranno necessari

per una più completa implementazione degli interventi di messa in sicurezza, messa a norma e

riqualificazione energetica degli impianti di pubblica illuminazione, unitamente alle economie

disponibili.

Dalle considerazioni sopra riportate per porre rimedio alle criticità elencate la proposta prevede una

serie di interventi, con in primis una sostituzione massiva degli apparecchi illuminanti esistenti, con

nuovi corpi illuminanti a led, al fine di:

- contenere ed ottimizzare i consumi energetici;

- rendere gli impianti a norma ai sensi della L.R. 17/00 e smi, limitando la dispersione del flusso

luminoso verso l’alto e dove non serve;

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- armonizzare le tipologie esistenti e diminuire le casistiche presenti al fine di dare ordine alla

situazione attuale;

- prevedere su tutto il territorio un’illuminazione con luce bianca che assicuri una buona resa

cromatica al fine di garantire un confort visivo che renda più confortevole e gradevole l’ambiente

urbano

- garantire alla cittadinanza un servizio di illuminazione efficiente e mirato, con costi di gestione

ridotti.

Alla sostituzione dei corpi illuminanti si affiancheranno anche dei lavori minimali di sostituzione

sostegni nelle situazioni più compromesse, e l’adeguamento dei quadri elettrici, sia per adeguarli

alle norme di sicurezza, sia per permettere una razionalizzazione delle forniture di energia e il

comando degli impianti dal minor numero di punti possibile.

L’altro obiettivo fondamentale degli interventi previsti sarà quello di rendere indipendenti gli impianti

comunali dalle linee di distribuzione dell’energia elettrica nei casi in cui esistano promiscuità, almeno

dal punto di vista dell’alimentazione, pur mantenendo le promiscuità con i sostegni, visto che

altrimenti i costi sarebbero troppo ingenti. Il rendere indipendenti gli impianti dal punto di vista

elettrico, oltre ad assicurare livelli di sicurezza maggiori per la manutenzione, evitando interferenze

tra operatori diversi, permette di effettuare misure precise dei consumi energetici, operazione

fondamentale per giustificare interventi di efficientamento energetici come il presente.

Nel rispetto della legislazione vigente e degli aspetti ambientali, lo scopo del presente progetto è

anche quello di abbattere la luce spuria direttamente rivolta verso la volta celeste tramite l’utilizzo di

apparecchi di illuminazione totalmente schermati.

La corretta considerazione delle condizioni viabilistiche è stata fornita dallo studio e dall’analisi

documentale del PGT del Comune di Pieranica. Da ciò, a seguito degli incontri con la Pubblica

Amministrazione e le successive analisi specifiche, è stata definita la classificazione delle strade.

Successivamente, sono state individuate le categorie illuminotecniche di ingresso e di progetto,

dettagliate all’interno degli elaborati grafici (rif. SCRP-Pd-14-C2a – “Classificazione illuminotecnica

della rete viaria e zonizzazione del territorio”).

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Ovviamente, la progettazione dipende direttamente dalle condizioni del contesto impiantistico,

legislativo e territoriale. Le alternative progettuali riguardano i singoli componenti dell’impianto e

possono variare sostanzialmente in merito alla qualità dei materiali proposti, all’estensione

dell’intervento e ad eventuali servizi a valore aggiunto.

Di seguito si riportano le matrici con le alternative progettuali possibili e l’individuazione di quelle

proposte, suddivise per ambito di intervento.

Per quanto riguarda i livelli di intervento, sono state prese in considerazione le caratteristiche

qualitative e quantitative. Risulta evidente che le alternative progettuali rispetto a quanto proposto

derivano dalla combinazione delle differenti altre possibilità individuate nella tabella:

Stima livello di intervento proposto s

Ambito di intervento nessuno minimo medio alto

Apparecchi di illuminazione

Sorgenti luminose

Sostegni

Quadri elettrici

Linee di alimentazione

Risoluzione promiscuità

Sistemi per la regolazione di flusso

Sistemi di controllo da quadro

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Sistemi di controllo “puntopunto”

Risparmio energetico

Innovazione tecnologica

Adeguamento normativo

Allo stato attuale, le scelte progettuali adottate all’interno del presente progetto, rappresentano le

soluzioni migliori, commisurate alle criticità presenti ad alle capacità economiche

dell’Amministrazione.

Nella scelta delle ipotetiche alternative progettuali si possono prevedere molteplici soluzioni per i

diversi elementi tecnici. Tali opzioni si suddividono in scelte quantitative, per numero di interventi, e

qualitative, in base alle specifiche minime delle soluzioni tecniche e tecnologiche.

Di seguito si riassumono gli aspetti principali della proposta che verranno successivamente

approfonditi e descritti, che prevede per il comune di Pieranica la sostituzione di circa 198 corpi

illuminanti per la quasi totalità su supporto singo lo, eccezion fatta per alcuni punti luce

comprendono più di un apparecchio, la realizzazione dei nuovi punti luce in aree oggetto di

recenti lottizzazioni, per un totale di 221 punti l uce efficientati .

Di seguito, per ogni tipologia di intervento, verranno illustrate le ragioni delle soluzioni selezionate.

3.1 APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE E SORGENTI

Si prevede la sostituzione di tutti gli apparecchi attualmente fuori norma, che risultano essere

inadeguati alla funzione preposta, o che, pur essendo di recente installazione, non garantiscono

prestazioni paragonabili alle nuove armature proposte, per ragioni di ridotta efficienza e consumi

elevati.

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Il progetto prevede l’installazione di nuove armature di elevata qualità tecnica e tecnologica e con

alto rendimento. Si prevede di non intervenire sui soli apparecchi già dotati di sorgente LED e

apparecchi specifici per l’illuminazione artistica/grandi aree.

I nuovi corpi illuminanti saranno equipaggiati con sorgenti LED di ultima generazione, caratterizzati

da elevata efficienza luminosa, temperature di colore non superiori a 4000 K e resa cromatica pari

o superiore a 70 ed elevata vita media.

Per la viabilità e le aree urbane si prevede l’utilizzo di una sorgente luminosa con temperatura di

colore di tipo “bianco neutro” ritenuta più adeguata sia dal punto di vista funzionale sia dal punto di

vista estetico, garantendo contemporaneamente eccellenti prestazioni energetiche.

Tale tipologia di sorgente nella colorazione “bianco neutra” verrà utilizzata anche all’interno di parchi

ed aree a verde dove, proprio per le intrinseche caratteristiche, meglio si adatta all’esaltazione

cromatica e percettiva degli ambienti verdi.

3.2 SOSTEGNI

Si prevede la sostituzione dei sostegni vetusti con problematiche statiche. Non si prevedono

modifiche di natura estetica per i sostegni in buono stato mentre saranno oggetto di manutenzione i

sostegni che ne necessiteranno.

3.3 QUADRI ELETTRICI E LINEE DI DISTRIBUZIONE

Si prevede la sostituzione degli obsoleti quadri di comando esistenti; inoltre, considerando che alcuni

quadri elettrici sono ubicati su pali di proprietà Enel, oppure all’interno di cabine elettriche di

trasformazione MT/BT di proprietà dell’ente distributore dell’energia elettrica, se ne prevede lo

spostamento all’esterno al fine di renderli accessibili senza limitazioni durante l’esercizio. Si prevede

inoltre, per ogni quadro elettrico che ne fosse sprovvisto, l’installazione di un nuovo gruppo di misura

per la contabilizzazione dei consumi energetici.

Ad integrazione delle opere di rifacimento dei quadri elettrici di comando ed al fine di ottimizzare gli

impianti esistenti e le forniture elettriche, sono altresì previste opere di accorpamento dei circuiti

elettricamente contigui.

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3.3.1 RISOLUZIONE DELLE PROMISCUITA’ DEGLI IMPIANTI

Per quanto riguarda le linee di alimentazione, l’intervento principale è quello relativo allo

spromiscuamento elettrico degli impianti. Ai fini dell’eliminazione delle promiscuità elettriche esistenti

si prevede la fornitura e posa di nuove linee IP dedicate, da installare a servizio dei punti luce.

Nel merito delle installazioni elettriche inerenti le linee aeree su palo, si prevede il riutilizzo degli

attuali sostegni ai quali attestare (meccanicamente) la nuova linea aerea IP (non saranno da

considerarsi a carico dell’Aggiudicatario eventuali oneri aggiuntivi richiesti dall’ente proprietario dei

sostegni per la posa delle nuove linee aeree sui propri supporti).

Nel caso di installazioni a parete si prevede il transito delle nuove linee aeree con percorrenza

parallela all’esistente linea BT. Nei pressi dei punti luce si attesteranno nuove scatole di derivazione

terminale, finalizzate all’alimentazione del punto luce.

Per quanto concerne le esistenti linee interrate, si prevede la formazione di nuovi scavi con

contestuale posa di tubazioni, pozzetti, linee e derivazioni terminali (muffole) e risalite ai punti luce.

3.4 OPERE AGGIUNTIVE

Sono comprese nel presente progetto, anche ulteriori opere aggiuntive consistenti nella

realizzazione di nuovi punti luce per il potenziamento dell’impianto di illuminazione delle aree del

centro storico, oltre all’inglobamento di nuove lottizzazioni.

4 CLASSIFICAZIONE ILLUMINOTECNICA DELLE STRADE

Le varie strade e aree illuminate sono state classificate partendo da una classificazione di ingresso

ed arrivando ad una classificazione di progetto ed a diversificate classificazioni di esercizio in

funzione di un processo di valutazione di molteplici parametri definito come “ANALISI DEI RISCHI”,

secondo quanto previsto dalla normativa vigente, la norma UNI 11248 del 2016.

L’analisi dei rischi consiste nella valutazione dei parametri di influenza allo scopo di garantire la

massima efficacia del contributo degli impianti di illuminazione alla sicurezza degli utenti della strada,

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minimizzando al contempo i consumi energetici, i costi di installazione e di gestione e l’impatto

ambientale.

All’atto pratico il processo di classificazione parte quindi con l’individuazione della categoria

illuminotecnica di ingresso sulla base della corrispondenza nel prospetto 1 della norma citata.

Il riferimento all’elaborato grafico specifico relativo alla “Classificazione illuminotecnica della rete viaria e del territorio comunale”.

Tipo di strada

Descrizione del tipo della strada

N° Minimo Carreggiate indipendenti

N° Minimo di Corsie

per senso di marcia

N° di sensi di marcia

Portata max. di servizio per corsia

(veicoli/ora)

Ulteriori requisiti minimi, caratteristiche e chiarimenti

A1 Autostrade extraurbane

2 2 2 1.100

Autostrade urbane 2 2 2 1.550

A2 Strade di servizio alle autostrade

extraurbane

2 1 2 Da 650 a 1.350

Sono ricomprese le strade dedicate all’accesso alle autostrade prima delle stazioni (caselli autostradali) I valori minimo e massimo dipendono dal numero di corsie

Strade di servizio alle autostrade

urbane

2 1 2 Da 1.150 a 1.650

B Strade extraurbane principali

2 2 2 1.000 Tangenziali e superstrade

C Strade extraurbane secondarie (tipi C1 e

C2)

1 1 2 600 Strade tipo provinciali, regionali e statali Con banchine laterali transitabili

Strade extraurbane secondarie

1 1 2

Strade extraurbane secondarie con limiti

particolari

1 1 2

D Strade urbane di scorrimento

2 2 2 950 Strade urbane di grandi dimensioni e di connessione alla rete “urbana di quartiere” o “extraurbana” secondaria”

E Strade urbane di quartiere

1 1 2 800 Proseguimento delle strade di tipo C “extraurbane secondarie” nella rete urbana Strade tipo provinciali, regionali e statali con corsie di manovra e parcheggi esterni alla carreggiata

2 1

F Strade locali extraurbane (tipi F1

e F2)

1 1 1 o 2 450 Strade in ambito extraurbano diverse da strade di tipo B e C quali strade comunali, vicinali, ecc.

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


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F Strade locali extraurbane

1 1 1 o 2

F Strade locali interzonali

1 1 1 o 2 800 Strade locali di connessione con la “rete secondaria” e di “scorrimento” di maggior rilievo in quanto attraversano il territorio collegando aree urbane confinanti o distanti in aree urbane o extraurbane

F Strade locali urbane 1 1 1 o 2 800 Strade locali diverse da strade di tipo D e E, quali strade residenziali, artigianali, centro cittadino, centro storico, ecc.

La classificazione delle strade e le relative categorie illuminotecniche di ingresso sono individuate sulla base del Prospetto 1 della norma UNI 11248:2016, riportata di seguito:

Tipo di strada

Limiti di velocità Descrizione del tipo della strada [km h -1 ]

Categoria illuminotecnica di ingresso

A1 Autostrade extraurbane Da 130 a 150 M1

Autostrade urbane 130 M2

A2 Strade di servizio alle autostrade extraurbane Da 70 a 90 M2

Strade di servizio alle autostrade urbane 50 M3

B Strade extraurbane principali 110 M2

Strade di servizio alle strade extraurbane principali Da 70 a 90 M3

C

Strade extraurbane secondarie (tipi C1 eC2)1) Da 70 a 90 M2

Strade extraurbane secondarie 50 M3

Strade extraurbane secondarie con limiti particolari Da 70 a 90 M2

D Strade urbane di scorrimento2) 70 M2

50

E Strade urbane di quartiere 50 M3

F3) Strade locali extraurbane (tipi F1 e F2) 1) Da 70 a 90 M2

Strade locali extraurbane 50 M4

30 C4/P2

Strade locali urbane 50 M4

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


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Strade locali urbane: centri storici, isole ambientali, zone 30 30 C3/P1

Strade locali urbane: altre situazioni 30 C4/P2

Strade locali urbane: aree pedonali, centri storici 5 (utenti principali: pedoni, ammessi altri utenti)

C4/P2

Strade locali interzonali 50 M3

30 C4/P2

Fbis Itinerari ciclo pedonali 4) non dichiarato P2

Strade a destinazione particolare 1) 30 P2

1) Secondo il Decreto Ministeriale 5 Novembre 2001 N° 6792.

2) Per le strade di servizio delle strade urbane di scorrimento, definita la categoria illuminotecnica per la strada principale , si applica la categoria illuminotecnica con prestazione di luminanza immediatamente inferiore o la categoria comparabile con questa (prospetto 6).

3) Vedere punto 6.3.

4) Secondo la legge 1 agosto 2003 N° 214 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 27 giugno 2003 N° 151, recante modifiche e integrazioni al codice della strada".

La categoria illuminotecnica di ingresso, come da normativa, è stata sottoposta all’analisi dei rischi.

Pertanto è stata eseguita una valutazione di tutte quelle caratteristiche specifiche dell’ambiente che

hanno portato all’individuazione della categoria illuminotecnica di progetto. L’analisi dei rischi

consiste nella valutazione dei parametri di influenza, al fine di individuare le categorie

illuminotecniche che garantiscano la massima efficacia del contributo degli impianti di illuminazione

alla sicurezza degli utenti della strada in condizioni notturne, minimizzando al contempo consumi

energetici, costi di installazione e di gestione e impatto ambientale.

Per l’individuazione delle categorie illuminotecniche di progetto si è fatto riferimento alle

caratteristiche delle sorgenti luminose proposte, che emettono luce con indice generale di resa dei

colori Ra ≥ 60, e rapporto S/P (rapporto scotopico/fotopico) maggiore o uguale a 1,10. Tali parametri,

secondo la norma UNI 11248:2016, rendono possibile ridurre di una categoria la classificazione

illuminotecnica di ingresso. Nelle fasi successive di progetto, si farà riferimento anche al Prospetto

2 della Norma UNI 11248:2016, che definisce i parametri di influenza costanti nel lungo periodo più

significativi che possono essere presi in considerazione nell’analisi dei rischi, così da abbassare,

ove possibile, di uno o più livelli le categorie illuminotecniche di ingresso stabilite dalla Norma stessa.

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


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Parametro di influenza Riduzione massima della

categoria illuminotecnica Complessità del campo visivo normale 1

Assenza o bassa densità di zone di conflitto 1

Segnaletica cospicua nelle zone conflittuali 1

Segnaletica stradale attiva 1

Assenza di pericolo di aggressione 1

In modo analogo, ma considerando i parametri di influenza variabili nel tempo, si ottengono una o più categorie illuminotecniche di esercizio.

Parametro di influenza Riduzione massima della

categoria illuminotecnica Flusso di traffico <50% rispetto alla portata di servizio 1

Flusso di traffico <25% rispetto alla portata di servizio 2

Riduzione della complessità nella tipologia di traffico 1

Per quanto riguarda le intersezioni stradali quali rotonde e svincoli, secondo quanto stabilito dalla

norma UNI 11248, si è fatto riferimento alle categorie illuminotecniche della serie C, tenendo conto

del fatto che la categoria illuminotecnica di ingresso dovrebbe essere maggiore di un livello rispetto

alla maggiore tra quelle previste per le strade d’accesso, facendo riferimento al Prospetto 5 della

norma UNI 11248.

Categoria illuminotecnica comparabile

Condizione M1 M2 M3 M4 M5 M6

Se Q0 ≤ 0,05 sr -1 C0 C1 C2 C3 C4 C5

Se 0,05 sr -1 < Q0 ≤ 0,08 sr -1 C1 C2 C3 C4 C5 C5

Se Q0 > 0,08 sr -1 C2 C3 C4 C5 C5 C5

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


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P1 P2 P3 P4

Nota Per il valore Q0 vedere punto 13 e l’appendice B.

Le vie oggetto d’intervento del nucleo urbano sono state quindi classificate ai sensi della UNI EN

13201-2 nelle categorie di progetto: M4, M5 (per strade urbane ed extraurbane) e P3 (per gli itinerari

ciclo-pedonali). Individuate le categorie illuminotecniche di progetto, la consultazione della norma

UNI -EN13201-2 consente di valutare i parametri illuminotecnici ad esse associati che si riportano

negli stralci di seguito:

Categoria Luminanza del manto stradale della carreggiata in c ondizioni di

manto stradale asciutto e bagnato Abbagliamento

debilitante Illuminazione di

contiguità

Asciutto Bagnato Asciutto Asciutto

L [minima mantenuta]

cd X m 2

Uo [minima] Ul a)

[minima]

Uow b)

[minima]

ƒTI c) REI d)

M1 2,00 0,40 0,70 0,15 10 0,35

M2 1,50 0,40 0,70 0,15 10 0,35

M3 1,00 0,40 0,60 0,15 15 0,30

M4 0,75 0,40 0,60 0,15 15 0,30

M5 0,50 0,35 0,40 0,15 15 0,30

M6 0,30 0,35 0,40 0,15 15 0,30

a) L’uniformità longitudinale (Ul) fornisce una misura della regolarità dello schema ripetuto in zone luminose e zone buie sul manto stradale e, in quanto tale, è pertinente soltanto alle condizioni visive su tratti di strada lunghi e ininterrotti, e pertanto dovrebbe essere applicata soltanto in tali circostanze. I valori indicati nella colonna sono quelli minimi raccomandati per la specifica categoria illuminotecnica, tuttavia possono essere modificati allorché si determinano, mediante analisi, circostanze specifiche relative alla configurazione o all’uso della strada oppure quando sono pertinenti specifici requisiti nazionali.

b) Questo è l’unico criterio in condizioni di strada bagnata. Esso può essere applicato in aggiunta ai criteri in condizioni di manto stradale asciutto in conformità agli specifici requisiti nazionali. I valori indicati nella colonna possono essere modificati laddove siano pertinenti specifici requisiti nazionali.

c) I valori indicati nella colonna ƒTI sono quelli massimi raccomandati per la specifica categoria illuminotecnica, tuttavia, possono essere modificati laddove siano pertinenti specifici requisiti nazionali.

d) Questo criterio può essere applicato solo quando non vi sono aree di traffico con requisiti illuminotecnici propri adiacenti alla carreggiata. I valori indicati sono in via provvisoria e possono essere modificati quando sono specificati gli specifici requisiti nazionali o i requisiti dei singoli schemi. Tali valori possono essere maggiori o minori di quelli indicati, tuttavia si dovrebbe avere cura di garantire che venga fornito un illuminamento adeguato delle zone.

Categoria Illuminamento orizzontale

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


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E [minimo mantenuto]

lx Uo [minimo]

C0 50 0,40

C1 30 0,40

C2 20,0 0,40

C3 15,0 0,40

C4 10,0 0,40

C5 7,5 0,40

Categoria

Illuminamento orizzontale Requisito aggiuntivo se necessario il riconoscimento facciale

E a)

[minimo mantenuto] lx

Emin [mantenuto]

lx

Ev min [mantenuto]

lx

Esc min [mantenuto]

lx

P1 15,0 3,00 5,0 5,0

P2 10,0 2,00 3,0 2,0

P3 7,50 1,50 2,5 1,5

P4 5,00 1,00 1,5 1,0

P5 3,00 0,60 1,0 0,6

P6 2,00 0,40 0,6 0,2

P7 Prestazione non

determinata Prestazione non

determinata

a) Per ottenere l’uniformità, il valore effettivo dell’illuminamento medio mantenuto non deve essere maggiore di 1,5 volte il valore minimo di E indicato per la categoria.

Per quanto riguarda i valori dei livelli di luminanza, illuminamento e relative uniformità, si sono

considerate le raccomandazioni contenute nella norma UNI 11248 e UNI EN 13201-2,

precedentemente descritte, che forniscono gli adeguati valori legati alla classificazione delle strade.

Pertanto si è fatto esplicito riferimento ai parametri di luminanza media mantenuta, ovvero ai valori

che assume la luminanza media del manto stradale nelle condizioni peggiori di invecchiamento e di

insudiciamento dell’impianto di illuminazione.

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 25/73

Particolare importanza nei progetti di intervento di riqualificazione funzionale è stata attribuita anche

ai rapporti di uniformità definiti dalla stessa normativa.

La limitazione dell’abbagliamento è stata valutata mediante l’indice di abbagliamento debilitante che

deve essere inferiore ai valori indicati in relazione al tipo di strada.

Novità introdotta dalla nuova versione della norma UNI 11248 è il concetto di sovradimensionamento

dell’impianto; al fine di contenere i consumi energetici, i valori medi di illuminamento e/o luminanza

ottenuti dai calcoli di progetto eseguiti secondo la UNI EN 13201-3 non devono essere maggiori di

quelli previsti dalle categorie illuminotecniche di progetto o di esercizio, del 35% per le categorie

illuminotecniche di tipo M e del 25% per le altre categorie illuminotecniche.

5 ANALISI ENERGETICA

In accordo con le linee guida richieste ed espresse nel protocollo di Kyoto per la riduzione di

emissioni di gas serra recepite dalla normativa nazionale ed europea, nonché con la politica

espressa dalla Comunità Europea per promuovere l'illuminazione efficiente, gli interventi proposti

per gli impianti di illuminazione pubblica sono tesi ad una generale riqualificazione energetica.

5.1 CONSUMI ENERGETICI – STATO DI FATTO

L’analisi effettuata sullo stato di fatto con la verifica dei dati di censimento e dei report di consumo

energetico, permette di fotografare la situazione in essere ed effettuare calcoli predittivi su diversi

scenari comparativi rispetto all’esistente.

Quanto proposto relativamente a tutti gli interventi volti al risparmio energetico, frutto dell’analisi

dello stato dell’arte e delle diverse esigenze e fruizioni degli impianti di illuminazione pubblica, è

quantificato analiticamente nelle tabelle presentate di seguito, ove si riportano i conteggi sviluppati

per il calcolo del risparmio espresso in kWh, TEP e tonnellate di CO2.

Per il calcolo dei consumi espressi in tonnellate equivalenti di petrolio TEP si usa il coefficiente 0,187

X 10-3tep/kWh (rif. Delibera EEN 3/08 dell’Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas – A.E.E.G.).

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 26/73

Per il calcolo delle emissioni di CO2 si usa il coefficiente 323,63 g CO2/kWh [0,324 x 10-3

tCO2/kWhel], come indicato da ISPRA, Fattori di emissione per la produzione ed il consumo di

energia elettrica in Italia, WorkSheet 17 del file Excel, colonna "g CO2/kWh - Produzione elettrica

lorda". La serie storica delle emissioni è inoltre riportata sul rapporto 212/2015 Fattori di emissione

atmosferica di CO2 e sviluppo delle fonti rinnovabili nel settore elettrico sempre di ISPRA.

L’attuale energia consumata è necessario stimarla, in quanto, a causa delle molte forniture in essere

a forfait causate dalla promiscuità degli impianti, non vi sono dati derivanti da lettura dei contatori.

Considerando una potenza attuale installata di circa 23 kW, ipotizzando perdite per circa il 17%, tra

alimentatori e linee, per 4.200 ore di funzionamento annue, l’energia consumata risulta pari a

112.299,64 kWh, che è in linea con la spesa attuale per l’energia sostenuta dal comune.

Di seguito la tabella con i dati di consumo ipotizzati inerenti l’illuminazione pubblica, riferiti ad un

funzionamento annuo pari a 4.200 ore:

112.299,64 KWH / ANNO

21,00 TEP / ANNO

36,39 TON. CO2 / ANNO

5.2 CONSUMI ENERGETICI IPOTIZZATI – PROGETTO

Nel calcolo delle stime di progetto, si è tenuto conto di un profilo di funzionamento degli apparecchi

secondo quanto riportato nella seguente tabella:

ORE DI FUNZIONAMENTO PERCENTUALE DI RIDUZIONE

2.010 0%

2.190 (pari a 6 ore giornaliere medie) 30%

A seguito degli interventi di progetto, tenendo conto dei sistemi di regolazione di flusso previsti, è

possibile calcolare i seguenti valori di consumo energetico ed emissioni di gas serra:

51.150,00 KWH / ANNO

9,57 TEP / ANNO

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 27/73

16,57 TON. CO2 / ANNO

Ne conseguono i seguenti risparmi energetici attesi per gli impianti di pubblica illuminazione:

Riduzione dei consumi energetici (kWh/anno)

Riduzione dei consumi energetici (TEP/anno)

Riduzione delle emissioni CO2 (tCO2/anno)

-61.149,64 -11,43 -19,81

per un risparmio percentuale ipotizzato dell’ordine del 54,45%.

6 OPERE EDILI

Le opere civili previste nel presente appalto riguardano esclusivamente scavi su terra o su asfalto

(e relativo ripristino del manto di superficie) per la riqualificazione delle linee di alimentazione degli

impianti di illuminazione, con installazione di nuovi pozzetti di ispezione e rifacimento dei plinti di

fondazione dei sostegni e quadri elettrici.

Per tutti i casi dove è richiesta la realizzazione di nuovi scavi e contestuale posa di nuovi cavidotti,

dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

• esecuzione dello scavo in trincea, avente dimensioni idonee a garantire il passaggio dei

cavidotti per le linee di alimentazione;

• fornitura e posa di cavidotti in PVC rigido e/o flessibile a sezione circolare nel numero e con

diametro idoneo ad ospitare i conduttori, con margine di riserva per futuri ampliamenti;

• riempimento dello scavo.

Durante la fase di scavo dei cavidotti, dei blocchi, dei pozzetti, ecc., dovranno essere approntati tutti

i ripari necessari per evitare incidenti ed infortuni a persone, animali o cose per effetto di scavi aperti

non protetti.

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 28/73

Per le opere di rinterro si potranno impiegare, a giudizio della Direzione Lavori, gli stessi materiali

provenienti dagli scavi solo se ritenuti idonei e di caratteristiche soddisfacenti alle esigenze di

cantiere.

Nella formazione dei rinterri dovrà essere usata ogni diligenza affinché la loro esecuzione proceda

per strati orizzontali di eguale spessore, in modo da caricare uniformemente le eventuali strutture

murarie di contenimento su tutti i lati e tale da evitare sfiancature dovute a spinte male distribuite.

Sarà necessario adeguare quantitativamente il materiale di rinterro allo scavo e compattarlo,

affinché‚ al momento del collaudo, i rinterri eseguiti abbiano le dimensioni prescritte in progetto.

Nel caso di realizzazione di scavo per la posa di nuova linea con relativi cavidotti, si rende necessario

prevedere anche la fornitura di idonei pozzetti per l’ispezione e la derivazione degli impianti I.P.

I pozzetti saranno di tipo prefabbricato, realizzati con un elemento a cassa, con fori di drenaggio e

chiusino in ghisa rimovibile. Detti manufatti, di calcestruzzo vibrato, avranno sulle pareti laterali la

predisposizione per l’innesto dei tubi in PVC (cavidotti), costituita da zone circolari con parete

diaframmata a spessore ridotto.

Di norma i pozzetti avranno dimensioni 30x30x60 cm; in caso di particolari necessità, è prevista

anche una profondità maggiore, indicativamente intorno agli 80 cm.

I plinti di fondazione dei nuovi sostegni, che dovranno avere forma regolare, saranno realizzati in

CLS gettato in opera o prefabbricato, avente classe di resistenza caratteristica pari o superiore a

250.

Di norma, il pozzetto di ispezione dedicato al punto luce non si prevede incluso nel plinto di

fondazione; in casi specifici, dovuti a problemi legati alla mancanza di spazio, la Direzione Lavori

potrà autorizzare tale lavorazione, previa verifica statica ed eventualmente geologica del manufatto.

Nel contesto della realizzazione delle nuove linee interrate, che comprendono anche le opere di

scavo, è necessario tenere in considerazione le possibili interferenze con i sotto-servizi già presenti

sul territorio (ad es. reti elettriche, acqua, gas, fognatura, ecc.).

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 29/73

7 CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI IMPIANTI PREVISTI

Di seguito le strutture da utilizzare per gli interventi sopracitati:

• apparecchi stradali con ottiche performanti totalmente schermate, equipaggiate con sorgenti

LED di ultima generazione tecnologica;

• proiettori con ottiche performanti totalmente schermate, equipaggiate con sorgenti LED di

ultima generazione tecnologica;

• apparecchi di arredo urbano con ottiche performanti totalmente schermate, equipaggiate con

sorgenti LED di ultima generazione tecnologica;

• kit di ricablaggio per apparecchi in stile tipo lanterna con ottiche performanti totalmente

schermate, equipaggiate con sorgenti LED di ultima generazione tecnologica;

• mensole in acciaio zincato, eventualmente verniciate;

• linee elettriche, cavidotti, giunzioni, muffole, scatole di derivazione, ecc.;

• quadri elettrici e componenti.

Di seguito l’elenco delle opere d’arte proposte per l’intervento:

• Sostituzione degli apparecchi vetusti e inadeguati;

• Ricablaggio degli apparecchi in stile non più a norma;

• Sostituzione di sostegni pericolanti e ammalorati;

• Rifacimento delle linee di alimentazione per la risoluzione delle promiscuità elettriche

(interrate ed aeree);

• Installazione di regolatori di flusso on-board per ottimizzare il risparmio energetico;

• Rifacimento di plinti ove necessario a seguito di sostituzione del sostegno/rifacimento della

linea di alimentazione;

• Rifacimento totale di quadro elettrico ed eventuale spostamento.

Le lavorazioni comprendono la posa in opera e la fornitura delle attrezzature e lo smaltimento degli

elementi ormai obsoleti in apposite discariche per lo smaltimento e qualsiasi onere e lavorazione

necessaria alla corretta realizzazione dell’opera.

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 30/73

Di seguito vengono riportate le caratteristiche principali dei materiali proposti. Le caratteristiche

tecniche, ottiche, fotometriche, meccaniche, elettriche degli apparecchi riportate di seguito,

definiscono le caratteristiche minime e necessarie richieste dal progetto.

7.1 APPARECCHI

I corpi illuminanti interessati da intervento, richiedono l’individuazione di apparecchi di illuminazione

a LED per ciascuna tipologia.

La stragrande maggioranza degli apparecchi di illuminazione oggetto di intervento sono dedicati

all’illuminazione stradale; le armature stradali rappresenteranno pertanto la tipologia chiave di

apparecchi per il perseguimento degli obbiettivi di risparmio energetico e riqualificazione funzionale

e prestazionale.

La sostituzione degli apparecchi dovrà seguire una progettazione per tipologico di impianto, al fine

di individuare le caratteristiche prestazionali più adatte ad operare in impianti con una geometria

esistente, in termini di altezze e interdistanze dei punti luce.

Ovunque possibile le prestazioni di impianto saranno ricondotte ai requisiti normativi cogenti

operando sulla base di un progetto illuminotecnico eseguito da un progettista qualificato, nell’ambito

del quale la determinazione delle potenze impegnate e delle ottiche da impiegare scaturiranno da

calcoli illuminotecnici eseguiti per ogni sezione stradale significativa.

In termini generali la scelta della potenza dipenderà da un calcolo specifico; sarà tuttavia l’efficienza

energetica complessiva dell’apparecchio a dover garantire l’ottimizzazione dell’intervento.

Il progetto prevede l’impiego di apparecchi di alto profilo tecnico, dotati di ottiche e sorgenti LED con

prestazioni di efficienza, rendimento ottico ed efficacia complessiva al vertice di quanto disponibile

attualmente sul mercato.

Tutti gli apparecchi devono essere conformi alle norme e leggi di riferimento richiamate dalla

presenza relazione.

Si prevede l’uso di apparecchi di illuminazione e componenti di primaria casa costruttrice, affinché

siano disponibili eventuali pezzi di ricambio per la durata del contratto e, in generale, per tutta la

durata di vita degli apparecchi e dei propri componenti.

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 31/73

Gli apparecchi di illuminazione devono essere conformi alle direttive europee ed essere marchiati

CE; devono essere dotati di marchio di certificazione riconosciuto: es. ENEC, IMQ o similare;

parimenti anche le curve fotometriche devono essere emesse in regime di sistema di qualità

aziendale certificato o rilasciato da ente terzo quali I.M.Q o similare.

Gli apparecchi dovranno garantire le seguenti caratteristiche minime:

• corpo in alluminio pressofuso o lega di alluminio

• attacco a palo con eventuale inclinazione regolabile, in caso di attacco laterale;

• schermo di chiusura in vetro piano;

• grado di protezione IP ≥ 65;

• alimentatore elettronico munito di protezione contro le sovratensioni (varistore);

• driver con regolazione di flusso automatica integrata;

• ottica totalmente schermata - cut-off;

• efficienza luminosa dell’intero corpo illuminante (apparecchio di illuminazione + sorgente +

ottica + driver) superiore a 100 lm/W;

• possibilità di sostituzione della sola sorgente (o modulo LED) e/o dell’unità di alimentazione

senza sostituire l’intero corpo illuminante, possibilmente con apertura senza utensili;

• cablaggio in classe adeguata;

• apparecchio esente da rischio fotobiologico;

• sorgenti LED, temperature di colore minori o uguali a 4.000 K, con resa cromatica Ra (o

CRI) ≥ 70;

• fattore di potenza >0,9;

• mantenimento del flusso luminoso al 70% > 50.000 ore.

Si richiede il rispetto dei “Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’acquisto di lampade a scarica ad alta

intensità e moduli LED per l’illuminazione pubblica, per l’acquisto di apparecchi di illuminazione per

l’illuminazione pubblica”, in riferimento al Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi

nel settore della pubblica amministrazione, ovvero “Piano d’Azione Nazionale sul Green Public

Procurement (PANGPP)” - aggiornamento dei CAM adottati con DM 22 febbraio 2011 (Supplemento

ordinario n.74 alla GU. n.64 del 19 marzo 2011) e s.m.i.

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 32/73

Immagini di riferimento degli apparecchi stradali

Immagini di riferimento degli apparecchi di arredo urbano

Immagini di riferimento per il ricablaggio degli apparecchi in stile tipo lanterna

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 33/73

Immagini di riferimento per i proiettori

7.2 SOSTEGNI

I pali devono essere in acciaio zincato a caldo a sezione troncoconica con spessore minimo 3 mm,

con guaina termo-restringente a base palo.

I materiali devono possedere marcatura "CE", in conformità alla norma UNI EN 40 e alle norme

collegate.

I sostegni di nuova installazione devono rispettare le caratteristiche estetiche di quelli esistenti.

7.3 LINEE DI ALIMENTAZIONE

I cavi dovranno essere rispondenti alle norme tecniche di prodotto stabilite dal Comitato

Elettrotecnico Italiano, alle tabelle di unificazione UNEL, alle Direttive Comunitarie ed al

Regolamento Prodotti da Costruzione UE 305/2011 (Regolamento CPR) applicato ai cavi elettrici.

Il regolamento CPR introduce:

• gli obblighi di marcatura CE;

• dichiarazione di prestazione (DoP);

• il sistema di valutazione e verifica della costanza delle prestazioni (AVCP).

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 34/73

I cavi multipolari avranno le guaine isolanti interne colorate in modo da individuare la fase relativa.

Per i cavi unipolari la distinzione delle fasi e del neutro dovrà apparire esternamente sulla guaina

protettiva. È consentita l’apposizione di fascette distintive, colorate in modo diverso.

Per la realizzazione dei nuovi circuiti si dovranno utilizzare i seguenti tipi di cavo:

posa all’interno ed all’esterno (non interrata):

• FS17: cavo unipolare senza guaina, isolato in PVC di qualità S17;

• Cavo multipolare con isolamento minerale (ossido di magnesio) e guaina in rame avente

funzione di conduttore di protezione.

posa all’interno ed all’esterno (anche interrata):

• FG16R16 0,6/1 kV cavo unipolare, isolato in gomma HEPR ad alto modulo qualità G16, con

guaina in PVC speciale di qualità R16;

• FG16(O)R16 0,6/1 kV cavo multipolare, isolato in gomma HEPR ad alto modulo qualità

G16, con guaina in PVC speciale di qualità R16;

• FG16(O)M16 0,6/1 kV cavo multipolare, isolato in gomma HEPR ad alto modulo qualità

G16, con guaina in PVC speciale di qualità M16, colore verde;

• FG18(O)M16 0,6/1 kV cavo multipolare, isolato in gomma HEPR ad alto modulo qualità G18,

con guaina termoplastica atossica (LS0H).

Per la realizzazione dei circuiti di comando e di s egnalazione si dovranno utilizzare i seguenti

tipi di cavo, oltre a quelli sopra indicati:

• H05V-K : cavo unipolare flessibile senza guaina, isolato in PVC di qualità TI1(non propagante

la fiamma);

• H07RN-F: cavo multipolare flessibile isolato in gomma di qualità EI4, con guaina pesante in

policloroprene; o equivalente di qualità EM2.

Colori distintivi

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 35/73

Si dovrà utilizzare il colore giallo/verde per i conduttori di protezione ed equipotenziali, il colore blu

chiaro per il conduttore di neutro. In assenza del conduttore di neutro, l’anima di colore blu chiaro

dei cavi multipolari potrà essere utilizzata come conduttore di fase. Per gli eventuali circuiti SELV

sarà bene utilizzare cavi di colore diverso dagli altri circuiti.

Caduta di tensione

I cavi saranno dimensionati al fine di contenere la caduta di tensione, tra il punto di consegna

dell’energia elettrica e l’alimentazione dell’utenza più sfavorita, al di sotto del 4% rispetto alla

tensione nominale.

7.4 QUADRI ELETTRICI

Si prevedono interventi di sostituzione totale dei quadri elettrici esistenti a servizio degli impianti di

pubblica illuminazione.

Durante l’esecuzione dei lavori si dovrà prevedere anche l’integrazione di nuovi quadri elettrici a

copertura degli impianti di proprietà ex Enel attualmente alimentati in modo promiscuo dalla rete BT

Enel e non contabilizzati. In questo contesto è necessario prevedere anche la fornitura di nuovi

gruppi di misura.

Tutti i nuovi quadri elettrici dovranno essere costruiti e provati in conformità con le Norme CEI EN

61439-1/2 (CEI 17-113/114).

Ogni quadro dovrà essere costruito in fabbrica e possedere targa con i dati identificativi del

costruttore e le caratteristiche elettriche. All'interno del quadro, in apposito contenitore, dovrà essere

presente:

• copia dello schema elettrico dei circuiti sia di potenza che ausiliari;

• copia della certificazione delle prove eseguite;

• copia schematica relativa all'identificazione dei conduttori allacciati in morsettiera

collegamenti.

La protezione contro i contatti diretti sarà effettuata, oltre che il rispetto dei minimi gradi di protezione,

mediante l'uso di dispositivi di chiusura a chiave o con attrezzo di tutti gli scomparti, pannelli, antine

e portelli di chiusura degli elementi in tensione.

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 36/73

La protezione contro i contatti indiretti dei quadri aventi carpenteria o parti metalliche considerate

“masse”, verrà effettuata installando a monte di tutto l’impianto un interruttore con equipaggio

differenziale di tipo selettivo o con tempo e corrente di intervento regolabili, tale da non intervenire,

in caso di guasto verso massa di un utilizzatore, contemporaneamente agli interruttori differenziali

“istantanei” posti a protezione delle singole linee.

In luogo dell’interruttore differenziale ritardato o selettivo si potrà utilizzare un interruttore

magnetotermico ed una linea con cavo multipolare con guaina in un circuito a doppio isolamento.

Ogni nuovo quadro elettrico dovrà contenere le protezioni di tutte le linee sottese ed avere lo spazio

necessario per le protezioni da installarsi per eventuali ampliamenti (∼ 25%).

8 CRONOPROGRAMMA DELLE FASI ATTUATIVE

Si allega il cronoprogramma delle fasi attuative dell’intervento.

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


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9 RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI

9.1 LEGISLAZIONE NAZIONALE E REGIONALE

Per lo sviluppo del progetto ci si è riferiti alla legislazione nazionale e regionale vigente:

• Decreto legislativo 285/1992: Nuovo Codice della Strada”, Decreto legislativo 9/2002 e s.m.i.

• DPR 495/1992: Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada.

• Decreto legislativo 360/1993: Disposizioni correttive ed integrative del Codice della Strada.

• DM 6792/2001: Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade” e s.m.i.

• Legge 10/1991: Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso

razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”,

D.lgs n°192 del 2005, D.lgs n°311 del 2006 e s.m.i.

• Legge 186 del 01/03/1968: Disposizioni concernenti la produzione di materiali,

apparecchiature, macchinari, installazione di impianti elettrici ed elettronici.

• D.M. del 10/04/1984: Eliminazione dei radiodisturbi.

• Dlgs 626 del 25/11/1996: Attuazione direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura CE del

materiale elettrico di bassa tensione.

• D.P.R. 462 del 22/10/2001: Regolamento di semplificazione del procedimento per la

denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di

dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.

• Legge 123 del 03/08/2007: Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro

e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia.

• Dlgs 81 del 09/04/2008: Decreto d’attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007 n.

123, in materia della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

• Dlgs 106 del 03/08/2009: Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile

2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

• Dlgs 86 del 19/05/2016: Attuazione della direttiva 2014/35/UE concernente l’armonizzazione

delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato del

materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione.

• Regolamento UE 305/2011: Condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti

da costruzione (abroga la direttiva 89/106/CEE).

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


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• DLgs 106/17 del 16/6/2017: Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del

regolamento UE 305/2011, che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei

prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE.

• Delibera 654/2015/R/eel del 23/12/2015: Regolazione tariffaria dei servizi di trasmissione,

distribuzione e misura dell’energia elettrica, per il periodo di regolazione 2016-2023.

• Legge Regionale 27 marzo 2000, n. 17 Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso

di illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso»; così come modificata dalle

seguenti LL. RR.

• Legge Regionale 5/05/2004, n.12 - Modifica ed integrazione della LR 17/00.

• Legge Regionale 21/12/2004, n. 38 - Modifica ed integrazione della LR 17/00.

• Legge Regionale 20/12/2005, n.19 - Modifica ed integrazione della LR 17/00.

• Legge Regionale 27/02/2007 n.5 - Interventi normativi per l’attuazione della programmazione

regionale e di modifica e integrazione di disposizioni legislative.

• Delibera n.2611: Fasce di rispetto degli Osservatori.

• Delibera n.6162: Regolamento di Attuazione della LR 17/00.

• D.D.G. n. 8950/07: L.R. 17/00 - Linee guida per i piani comunali dell'illuminazione.

• Legge Regionale 5 ottobre 2015, n. 31 - Misure di efficientamento dei sistemi di illuminazione

esterna con finalità di risparmio energetico e di riduzione dell'inquinamento luminoso.

9.2 NORMATIVE DI RIFERIMENTO

• Norma UNI EN 13201-2-3: Illuminazione stradale – Prescrizioni prestazionali; Calcolo delle

prestazioni.

• Norma UNI 11248: Illuminazione stradale – Selezione delle categorie illuminotecniche.

• Norma UNI 10819: Impianti di illuminazione esterna – Requisiti per la limitazione della

dispersione verso l’alto del flusso luminoso.

• Norma UNI EN 40: Pali per illuminazione pubblica.

• Norma CEI EN 60598: Apparecchi di illuminazione.

• Norma CEI 0-2: Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti

elettrici.

Norma CEI 0-10: Guida alla manutenzione degli impianti elettrici.

PROGETTO DEFINITIVO




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Progettazione


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• Norma CEI 8-12 (CEI EN 60038): Normalizzazione delle tensioni nominali in bassa tensione

in ambito europeo.

• Norma CEI 11-4 (CEI EN 50341): Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne.

• Norma CEI 11-17: Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica.

Linee in cavo.

• Norma CEI 11-27: Esecuzione dei lavori su impianti elettrici a tensione nominale non

superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua.

• Norma CEI 11-28: Guida d’applicazione per il calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti

radiali a bassa tensione.

• Norma CEI 11-48 (CEI EN 50110): Esercizio degli impianti elettrici – Parte 1: Prescrizioni generali.

• Norma CEI 17-5 (CEI EN 60947-2): Apparecchiature a bassa tensione – Parte 2:

Interruttori automatici.

• CEI EN 61439-0: Guida di applicazione e supporto alla specificazione dei quadri.

• Norma CEI 17-113 (CEI EN 61439-1): Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra

per bassa tensione (quadri BT) – Parte 1: regole generali.


per bassa tensione (quadri BT) – Parte 2: Quadri di potenza.


per bassa tensione (quadri BT) – Parte 3: Quadri di distribuzione destinati ad essere utilizzati

da persone comuni.


per bassa tensione (quadri BT) – Parte 5: Prescrizioni particolari per apparecchiature di

distribuzione in reti pubbliche.

• Norma CEI 17-41 (CEI EN 61095): Contattori elettromeccanici per usi domestici e similari.

• Norma CEI 17-43 (IEC 60890): Metodo per la determinazione delle sovratemperature,

mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per

bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS).

• Norma CEI 17-44 (CEI EN 60947-1): Apparecchiature a bassa tensione. Parte 1: Regole generali.

• Norma CEI 17-50 (CEI EN 60947-4-1): Apparecchiature a bassa tensione – Parte 4:

PROGETTO DEFINITIVO




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Progettazione


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Contattori e avviatori Sezione 1: Contattori e avviatori elettromeccanici.

• Norma CEI 20-11 (CEI EN 50363): Caratteristiche tecniche e requisiti di prova delle mescole

per isolanti e guaine dei cavi per energia.

• Norma CEI 20-13 (IEC 60502-1/2): Cavi isolati in gomma butilica con gradi di isolamento

superiore a 3.

• Norma CEI 20-107 (CEI EN 50525-1): Prescrizioni generali per i cavi rigidi e flessibili di

tensione nominale U0/U fino a 450/750 V in c.a. compreso, utilizzati in impianti di energia e

con apparecchiature ed apparecchi domestici ed industriali.

• Norma CEI 20-108 (CEI EN 50399): Metodi di prova comuni per cavi in condizioni di incendio

– Misura dell’emissione di calore e produzione di fumi sui cavi durante la prova di sviluppo di

fiamma (apparecchiatura di prova, procedure e risultati).

• Norma CEI 20-21 (IEC 60287): Calcolo delle portate di corrente dei cavi elettrici in regime

permanente.

• Norma CEI 20-22/2 (CEI 20-22 II): Procedura e requisiti di prova della non propagazione

dell’incendio per cavi disposti a fascio, con materiale non metallico di 5 o 10 kg/m.

• Norma CEI 20-35/1-2 (CEI EN 60332-1-2): Prove su cavi elettrici e ottici in condizioni di

incendio – Parte 1-2: Prova per la propagazione verticale della fiamma su un singolo

conduttore o cavo isolato – Procedura per la fiamma di 1 kW premiscelata.

• Norma CEI 20-36/1-1 (IEC 60331-11): Apparecchiatura per la prova di resistenza al fuoco

senza shock meccanico.

• Norma CEI 20-36/2-1 (IEC 60331-21): Procedura e prescrizioni di prova della resistenza al

fuoco dei cavi con tensione di esercizio fino a 0,6/1 kV – Procedura senza shock meccanico.

• Norma CEI 20-37/4-0: Attrezzatura e procedura di prova della determinazione dell’indice di

tossicità dei gas emessi dai materiali componenti i cavi durante la combustione.

• Norma CEI 20-37/2 (CEI EN 60754-2): Prova sui gas emessi durante la combustione di

materiali prelevati dai cavi – Parte 2: Determinazione dell’acidità e della conduttività.

• Norma CEI 20-37/2-3 (CEI EN 50267/2-3): Prove sui gas emessi durante la combustione dei

materiali prelevati dai cavi – Parte 2-3: Procedure di prova – Determinazione del grado di

acidità dei gas dei cavi mediante il calcolo della media ponderata del pH e della conduttività.

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


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• Norma CEI 20-37/3-1 (CEI EN 61034-2): Misura della densità del fumo emesso dai cavi che

bruciano in condizioni definite – Parte 2: Procedura di prova e prescrizioni.

• Norma CEI 20-38: Prescrizioni costruttive, metodi di prova dei cavi isolati in G10 non

propaganti l’incendio e a basso sviluppo di gas tossici e corrosivi (senza alogeni), per tensioni

di esercizio fino a 1 kV.

• Norma CEI 20-40 (HD 516 S2): Guida all’uso dei cavi elettrici, con tensione di esercizio fino

a 450/750 V.

• Norma CEI 20-45: Cavi resistenti al fuoco isolato con mescola elastomerica con tensione

nominale non superiore a 0,6kV/1kV.

• Norma CEI 20-48 (HD 603 S1): Prescrizioni generali dei cavi isolati in EPR ad alto modulo

per la distribuzione, con tensione di esercizio di 0,6/1 kV.

• Norma CEI 20-52: Procedura e i requisiti di prova della determinazione della quantità di

piombo dei materiali non metallici dei cavi.

• Norma CEI 20-58: Cavi aerei da distribuzione per tensioni nominali 0,6/1 kV.

• Norma CEI 20-67: Guida all’uso dei cavi elettrici con tensione di esercizio di 0,6/1 kV.

• Norma CEI 20-80 (CEI EN 50395) e CEI 20-84 (CEI EN 50396): Metodi di prova e i requisiti

dei cavi armonizzati isolati in PVC e in gomma con tensione di esercizio fino a 450/750 V.

• Norma CEI 20-115 (CEI EN 50575): Cavi per energia, controllo e comunicazioni – Cavi per

applicazioni generali nei lavori di costruzione soggetti a prescrizioni di resistenza all’incendio.

• Norma CEI 20-115: Cavi elettrici – Applicazioni estese dei risultati di prova.

• Norma CEI 23-51: Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di

distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare.

• Norma CEI 32-1 (IEC EN 60269-1): Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente

alternata e a 1500 V per corrente continua. Parte 1 – Prescrizioni generali.

• Norme CEI 34 relative a lampade, apparecchiature di alimentazione ed apparecchi di

illuminazione in generale.

• Norme CEI 34-21 (EN 60598-1): Apparecchi di illuminazione – Parte 1: Prescrizioni generali

e prove.

• Norme CEI 34-23 (EN 60598-2-1): Apparecchi di illuminazione – Parte 2: Prescrizioni

particolari – apparecchi fissi per uso generale.

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


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• Norma CEI 34-33: Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni particolari. Apparecchi

per l’illuminazione stradale.

• Norme CEI 34-75 (CEI EN 61547): Apparecchiature per illuminazione generale – Prescrizioni

di immunità EMC.

• Norme CEI 34-118 (CEI EN 62031): Moduli LED per illuminazione generale – specifiche di

sicurezza.

• Norma CEI 64-8/7: Esecuzione degli impianti elettrici a tensione nominale non superiore a

1000V (parte 7 - sezione 714 - Impianti di illuminazione situati all’esterno).

• Norma CEI 64-8/8: Esecuzione degli impianti elettrici a tensione nominale non superiore a

1000V (parte 8-1 efficienza energetica degli impianti elettrici).

• Norma CEI 64-12: Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso

residenziale e terziario.

• Norma CEI 64-14: Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori.

• Norma CEI 64-19: Guida agli impianti di illuminazione esterna (per sistemi di categoria 0, I,

II).

• Norma CEI 70-1 (CEI EN 60529): Gradi di protezione degli involucri (codice IP).

• Norma CEI 81-10/1-4 (CEI-EN62305/1-4): Protezioni delle strutture contro i fulmini.

• Norma CEI UNEL 35375: Prescrizioni costruttive e dimensionali dei cavi per energia tipo

FG7R-0,6/1 kV, FG7OR-0,6/1 kV, FG7OH1R-0,6/1 kV, FG7OH2R-0,6/1 kV.

• Norma CEI UNEL 35376: Descrive le prescrizioni costruttive e dimensionali dei cavi per

energia tipo U/RG7R-0,6/1 kV, U/RG7OR-0,6/1 kV, U/RG7OH1R-0,6/1 kV.

• Norma CEI 11-4: Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne.

• Norma CEI 11-17: Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica –

Linee in cavo.

• Norma CEI 64-8: Esecuzione degli impianti elettrici a tensione nominale non superiore a

1000V” (parte 7 sezione 714 - Impianti di illuminazione situati all’esterno, VI° edizione

2007/01 Fascicolo 8614).

• Norma CEI-UNEL 35016: Classi di reazione al fuoco dei cavi elettrici in relazione al

regolamento UE dei prodotti da costruzione (305/2011).

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


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• Norme CEI-UNEL 35024/1: Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico

per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente

continua – Portata di corrente in regime permanente per posa in aria.

• Norme CEI-UNEL 35026: Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per

tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua

– Portata di corrente in regime permanente per posa interrata.

10 PRIME INDICAZIONI E MISURE FINALIZZATE ALLA TUTE LA DELLA SALUTE E SICUREZZA DEI LUOGHI DI LAVORO

Scopo delle prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza è la

contestualizzazione delle opere in progetto, ovvero l’individuazione di tutte le problematiche relative

al contesto che l’esecutore incontrerà nel corso dei lavori. Vengono pertanto analizzate:

• Le condizioni al contorno che potrebbero influire negativamente sull'andamento delle

operazioni di cantiere;

• L'impatto ambientale generato dall'apertura del cantiere sull'ambiente circostante;

• Le eventuali situazioni di interferenza del cantiere con le condizioni di esercizio delle aree

limitrofe.

Il complesso di informazioni strutturate che connota questa sezione è orientato a porre l’esecutore

delle opere nelle condizioni di conoscere approfonditamente le problematiche connesse al sito

(salvo l’onere di verifica puntuale di quanto ivi riportato). Tutto ciò ha come scopo principale quello

di evitare “soluzioni di continuità” nel ciclo produttivo che potrebbero, a loro volta, portare al ricorso

ad espedienti di fortuna per la soluzione delle eventuali problematiche che dovessero manifestarsi.

In questo modo si andrebbe ad inficiare il concetto di prevenzione che sottende la redazione di un

piano di sicurezza e coordinamento.

Il comune oggetto di intervento è caratterizzato da un tessuto viario caratterizzato da:

• viabilità principale;

• viabilità secondaria e residenziale;

• viabilità prevalentemente pedonale.

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


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La maggior parte delle lavorazioni verrà effettuata in presenza di traffico veicolare per cui si dovranno

attivare tutte le procedure di sicurezza necessarie compatibilmente con quanto previsto dal codice

della strada.

Le lavorazioni previste riguardano tutte quelle attività connesse alla gestione di impianti: sostituzione

di apparecchi, sostegni, quadri elettrici, allaccio delle linee, ecc.

Si effettueranno anche lavorazioni che comporteranno l’esecuzione di scavi a lato delle arterie

stradali per la successiva posa di cavidotti e pozzetti e per la realizzazione di plinti di sostegno.

Nella maggior parte dei casi le lavorazioni interesseranno il lato stradale lungo il quale si interverrà

sui centri luminosi con conseguente momentanea riduzione della larghezza della sede stradale

durante l’esecuzione delle lavorazioni.

In corrispondenza degli attraversamenti della sede stradale, tranne casi eccezionali, gli scavi

dovranno essere eseguiti in due momenti consentendo la circolazione con senso unico alternato

regolamentato da semaforo o da personale destinato a tale specifica funzione.

Prima di effettuare gli interventi si dovrà predisporre una adeguata segnaletica ed una specifica

protezione dei siti oggetto di intervento.

10.1 SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, PROCEDURE E MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE RIFERITE ALL’AREA DI CANTIERE, ALLA ORGA NIZZAZIONE DEL CANTIERE ED ALLE LAVORAZIONI

Scopo delle prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza è la progettazione

del sistema cantieristico da implementare per la realizzazione delle opere in progetto (requisiti

operativi per la sicurezza ed igiene nel cantiere).

Verranno pertanto analizzati:

• gli elementi del sistema secondo un approccio di tipo prestazionale che, a partire dalla

esigenza di realizzare postazioni e luoghi di lavoro sicuri e salubri, individua i requisiti minimi

degli elementi atti al soddisfacimento della esigenza;

• le procedure gestionali del sistema relative a rischi particolari.

Nell’ambito della sua autonomia organizzativa, l’esecutore potrà proporre ogni tipo di specifica

tecnica che risulti migliorativa per la sicurezza e la salute dei lavoratori sulla base della propria

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


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esperienza, evidenziandola e giustificandola nel proprio Piano Operativo di Sicurezza; la legge

precisa tuttavia che tali variazioni non possono costituire motivo di revisione delle pattuizioni

contrattuali, a meno che esse non discendano da varianti alle opere progettate decise nel corso

dell’esecuzione.

Le modifiche e le innovazioni proposte dall’esecutore dovranno essere discusse ed approvate dal

Coordinatore per l’Esecuzione nell’ambito di apposite riunioni di coordinamento prima dell’avvio

delle relative fasi di lavoro.

La natura dell’opera e le lavorazioni necessarie alla sua realizzazione comportano una serie di

accorgimenti, che riguardano:

• proiezione e caduta di masse all’esterno del cantiere;

• emissione di agenti inquinanti dal cantiere verso l’ambiente circostante;

• interferenze con attività produttive o cantiere limitrofi;

• interferenze con edifici limitrofi e viabilità al contorno;

• gestione delle interferenze;

• caratteristiche geomorfologiche e geotecniche del terreno;

• vincoli di sottosuolo;

• sottoservizi impiantistici;

• vincoli di superficie inamovibili e preesistenze;

• vincoli aerei.

Le lavorazioni di cantiere che potranno essere attivate nel corso del periodo di gestione degli impianti

oggetto del presente appalto sono:

Apprestamento area di cantiere:

• compartimentazione area di cantiere;

• impianto elettrico di cantiere;

• impianto idraulico di cantiere;

• posizionamento baracche.

Impianti Illuminazione Pubblica:

• rimozione corpi illuminanti esistenti;

• smantellamento impianto esistente;

PROGETTO DEFINITIVO




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Progettazione


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• scavi per cavidotti, plinti e pozzetti;

• posa sostegni per corpi illuminanti;

• installazione complessi illuminanti;

• installazione, cablaggio e puntamento apparecchi di illuminazione;

• infilaggio cavi elettrici nei cavidotti;

• installazione quadro elettrico;

• ripristini.

Disallestimento area di cantiere:

• smantellamento impianti di cantiere;

• rimozione baracche di cantiere;

• rimozione recinzione di cantiere;

• ripristini.

A causa dell’elevata criticità di questa fase, l’organizzazione, l’allestimento, la pianificazione e

la gestione del cantiere, dovrà essere oggetto di studio approfondito durante la redazione del piano

di sicurezza e coordinamento, essendo anche fortemente condizionata dalle scelte che i progettisti

saranno chiamati a fare per la realizzazione dell’opera, scelte che sono proprie del progetto definitivo

e che quindi non sono definite nel progetto di fattibilità tecnica ed economica.

In fase preliminare e vista la tipologia del cantiere si può comunque prevedere quanto segue in

merito alla organizzazione del cantiere.

- Recinzioni: Non possono essere previste recinzioni di tipo tradizionale ma semplicemente

cavalletti o presidi che possono delimitare le aree operative.

- Viabilità: Non è prevista viabilità interna a seguito della tipologia di cantiere.

- Impianti Impianto Elettrico: Non è prevista la formazione di una rete elettrica di cantiere, gli

apparecchi che necessiteranno di energia elettrica saranno alimentati da gruppo elettrogeno mobile.

- Impianto idrico e distribuzione dell’acqua potabile: Ai lavoratori dovrà essere messa a

disposizione acqua potabile in quantità sufficiente.

- Impianto di Illuminazione: Non è previsto un impianto di illuminazione specifico per il cantiere

se non quello eventuale notturno di sicurezza.

PROGETTO DEFINITIVO




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Progettazione


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- Carico e scarico (dislocazione): Le attività di carico e scarico dovranno essere contenute sia

in termini di tempo che di spazio, materiali e attrezzature dovranno essere portati per il loro utilizzo

di volta in volta per contenere il più possibile l’occupazione di spazi.

- Deposito attrezzature e stoccaggi: Particolare attenzione deve essere posta a cataste o pile di

materiali che possono cadere o cedere alla base, è vietato comunque accatastare materiale lungo

le strade.

- Smaltimento rifiuti: L’impresa dovrà tempestivamente provvedere allo sgombero, raccolta e

sistemazione nei propri contenitori senza lasciare intralci o ingombri sparsi nel cantiere.

Le fasi lavorative potranno essere così suddivise:

- Allestimento del cantiere

- Carico e scarico macchine e materiali

- Esecuzione delle lavorazioni

In generale, le misure preventive atte a limitare l’insorgenza di rischi dovuti alla contemporanea

presenza di più imprese consistono in:

• identificazione dei soggetti che dovranno attuare le misure di coordinamento. attivazione di

riunioni di informazione reciproca fra datori di lavoro soprattutto in presenza di eventuale subappalti.

• verifica periodica e aggiornamento del/dei piano/i di sicurezza mediante "riunioni di coordinamento"

fra committente, appaltatore e relativi rappresentanti dei lavoratori da effettuarsi con scadenza

stabilita ed all’inizio di lavorazioni a rischio elevato per tutta la durata dei lavori.

• organizzazione della vigilanza a cura del committente per accertare anche a campione il

rispetto delle misure di prevenzione decise durante la fase di coordinamento. I soggetti incaricati di

questa verifica devono poter utilizzare idonei strumenti di intervento per ottenere con la massima

sollecitudine il ripristino delle condizioni di sicurezza (ad esempio lettere di richiamo e di

contestazione).

Una stima corretta e attendibile dei costi delle misure preventive e protettive finalizzate alla

sicurezza e salute dei lavoratori potrà essere esplicata solo in fase esecutiva. Già in questa fase

preliminare, però, è possibile effettuare una valutazione sommaria dei costi della sicurezza, in

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


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funzione della pericolosità, rischiosità ed entità delle opere da realizzare. La predetta valutazione è

stata effettuata tenendo in considerazione i seguenti elementi:

• la programmazione degli interventi

• le specifiche tecniche degli interventi

• lavorazioni similari precedentemente stimate

• i costi dei dispositivi di protezione individuale, i mezzi e servizi di protezione collettiva, gli

apprestamenti, le infrastrutture ed i mezzi e servizi di protezione collettiva, gli impianti tecnici per la

sicurezza del cantiere.

In ogni caso, sarà compito dei Coordinatori in fase di progetto, redigere la valutazione specifica

dei costi della sicurezza, attenendosi alle indicazioni di cui al D.Lgs 81/08.

In via preventiva si stima che i costi delle misure di prevenzione e protezione contenute nel

presente piano, possano incidere in misura percentuale secondo quando indicato nel quadro

economico dell’intervento.

10.2 SPAZI DI CANTIERE DISPONIBILI

Le aree di cantiere saranno in genere a lato delle arterie stradali oggetto di intervento.

In fase di redazione esecutiva degli elaborati progettuali si procederà all’approfondimento delle

Prime indicazioni sopra descritte all’interno del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC).

11 ASPETTI ECONOMICI E FINANZIARI

11.1 CALCOLI ESTIMATIVI GIUSTIFICATIVI DELLA SPESA

Per i calcoli giustificativi della spesa si fa riferimento al Computo Metrico Estimativo allegato al

progetto

11.2 QUADRO ECONOMICO

Per quanto riguarda il quadro economico si fa riferimento al Quadro economico generale

dell’intervento redatto da SCRP.

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


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12 ALLEGATI

12.1 ELENCO PUNTI LUCE

Di seguito si riporta la tabella puntale dei punti luce oggetto dell’Appalto. Il codice identificativo

presente nella prima colonna corrisponde ai codici riportati negli elaborati grafici “Censimento

impianti illuminazione pubblica”. Le informazioni relative alla tipologia di sorgente luminosa, potenza,

promiscuità elettrica e meccanica, sono state riprese dai tabellari Enel Sole o dal PRIC del comune.

Le sorgenti luminose sono codificate con i seguenti acronimi:

• HG AP: vapori di mercurio ad alta pressione;

• NA AP: vapori di sodio ad alta pressione;

• NA BP: vapori di sodio a bassa pressione;

• F.C.: fluorescenti compatte;

• LED: Light Emitting Diode;

• AM: alogenuri metallici;

• INC: ad incandescenza;

• ALOG: ad alogeni;

• J.M.: ioduri metallici

I materiali impiegati per i sostegni sono codificati con i seguenti acronimi:

• CAC: palo in cemento armato;

• ZINC: palo a sbraccio in acciaio zincato;

• VERN: palo a sbraccio in acciaio verniciato.

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 50/73

codice identificativo

tipologia apparecchio

Quadro elettrico

Tipologia sorgente luminosa

potenza [W]

Tipologia linea alimentazione

Materiale sostegno

Tipo sostegno

Lunghezza sbraccio

[m]

Promiscuità elettrica

Promiscuità meccanica

1 AC Q.1 NA A.P. 150

INT ZINC PALO

2 AC Q.1 NA A.P. 150 INT ZINC PALO














16 AC Q.3 NA A.P. 100 PREC ZINC BRACCIO

17 AC Q.3 NA A.P. 100 PREC CAC PALO






PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 51/73



Quadro elettrico


potenza [W]


Materiale sostegno

Tipo sostegno

Lunghezza sbraccio

[m]






26 AC m.c. NA A.P. 250 NO ZINC PALO

X X


X X


X X


X X


X X


X X


X X


X


X


X


X


X


X


X


41 AC Q.4 NA A.P. 70 FUNE VERN BRACCIO

42 AC m.c. NA A.P. 150 NO VERN BRACCIO

X X

43 AA Q.4 NA A.P. 70 FUNE ZINC BRACCIO

44 AA Q.4 NA A.P. 70 INT ZINC PALO

45 AA Q.4 NA A.P. 70 INT ZINC PALO

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 52/73



Quadro elettrico


potenza [W]


Materiale sostegno

Tipo sostegno

Lunghezza sbraccio

[m]

















60 AC Q.4 NA A.P. 100 PREC ZINC BRACCIO






66 AC m.c. NA A.P. 150 INT ZINC PALO

X X

67 AC Q.4 NA A.P. 70 FUNE ZINC BRACCIO

68 AC Q.4 NA A.P. 70 FUNE CAC PALO

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 53/73



Quadro elettrico


potenza [W]


Materiale sostegno

Tipo sostegno

Lunghezza sbraccio

[m]



69 AC Q.5 NA A.P. 100 INT VERN PALO















84 AC m.c. NA A.P. 70 NO ZINC BRACCIO

X X


X X

86 AC Q.6 NA A.P. 70 PREC VERN BRACCIO






PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 54/73



Quadro elettrico


potenza [W]


Materiale sostegno

Tipo sostegno

Lunghezza sbraccio

[m]



92 AC Q.6 NA A.P. 70 INT VERN BRACCIO





97 AC m.c. NA A.P. 150 NO VERN BRACCIO

X X




X X





110 AC Q.7 NA A.P. 100 FUNE CAC PALO







124 AC m.c. NA A.P. 150 NO CAC PALO

X X


X X

126 AC Q.5 NA A.P. 100 INT ACC PALO

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 55/73



Quadro elettrico


potenza [W]


Materiale sostegno

Tipo sostegno

Lunghezza sbraccio

[m]














138 PR Q.8 NA A.P. 150 INT ACC PALO












PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 56/73



Quadro elettrico


potenza [W]


Materiale sostegno

Tipo sostegno

Lunghezza sbraccio

[m]



151 AU Q.4 NA A.P. 70 INT ACC PALO

ORN


ORN


ORN


ORN


ORN

156 AC m.c. NA A.P. 70 PREC ACC BRACCIO

157 AC Q.6 NA A.P. 100 INT VERN BRAC

ORN


ORN


ORN

160 AC Q.6 NA A.P. 70 INT VERN BRACCIO


165 AC Q.6 NA A.P. 70 PREC ZINC ALTRO







PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 57/73



Quadro elettrico


potenza [W]


Materiale sostegno

Tipo sostegno

Lunghezza sbraccio

[m]








AC Q.11 NA A.P. 150 INT








180 AC Q.11 NA A.P. 150 INT CAC PALO




184 PR Q.12 NA A.P. 150 INT ZINC PALO






PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 58/73



Quadro elettrico


potenza [W]


Materiale sostegno

Tipo sostegno

Lunghezza sbraccio

[m]









196 DEC Q.5 NA A.P. 70 INT ZINC PALO






DEC Q.4 NA A.P. 70 INT











PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 59/73



Quadro elettrico


potenza [W]


Materiale sostegno

Tipo sostegno

Lunghezza sbraccio

[m]














12.2 ELENCO QUADRI ELETTRICI STATO DI FATTO

Di seguito si riporta la tabella puntuale dei quadri elettrici e, ove possibile, la loro identificazione

tramite fotografia. Il codice indicativo presente nella prima colonna corrisponde ai codici riportati

negli elaborati grafici.

Nome X Y Indirizzo Note Nome Enel

Q.1 1065437.06 5436426.60 Via Vailate Cabina Q0001

Q.2 1065530.88 5436137.31 Via Privata Palo Q0002 Revisionare

Q.3 1065613.82 5435613.06 SP2 Palo#0021 Q0003

Q.4 106523.15 5435537.31 Via delle Molere Cabina Q0004

Q.5 1065300.53 5436053.47 Via Don Dominoni Dado Vicino a palo#0078 Q0005

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 60/73

Q.6 1065053.38 5435748.16 Piazza Fontana Palo#00097 Q0006

Q.7 1064514.92 5435744.67 Viale Lombardia DA VERIFICARE Q0007

Q.8 1065191.42 5435708.78 Via A. Volta Cabina Q0008

Q.9 1065264.69 5436343.32 Via Crema Vailate Q5001

Q.10 1065321.98 5435496.11 Via delle Molere Q5002

Q.11 1064858.94 5435753.85 Via Lago Gerundo Q5003

Q.12 1064989.71 5435837.20 Via Padre Valdemeni Q5004

Q.13 1065345.17 5437031.25 Via Crema Vailate

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 61/73

Q.2 Q.3

Q.6 Q.5

Q.10

Q.1

Q.7 Q.8

Q.4

Q.11 Q.12

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 62/73

12.3 ELENCO PUNTI LUCE STATO DI PROGETTO

Di seguito si riporta la tabella puntale dei punti luce oggetto dell’Appalto. Il codice identificativo

presente nella prima colonna corrisponde ai codici riportati negli elaborati grafici “Progetto di

efficientamento”, dettaglio:

SCRP-Pd-14-C3a Progetto di efficientamento

Planimetria zona “a” – Località Pieranica

SCRP-Pd-14-C3b Progetto di efficientamento

Planimetria zona “b” – Località Pieranica

Gli interventi da realizzare sono codificati con i seguenti acronimi:

• SA: sostituzione apparecchio;

• EPE: eliminazione promiscuità elettrica

• SP: sostituzione palo;

• VP: verniciatura palo;

• NI: nessun intervento;


tipologia

intervento tipologia apecchio

quadro

elettrico

Sorgente

luminosa modello riferimento

potenza Mat

sostegno

[W]

1 SA STRADALE Q.1 LED AXIA 2.2 - 48 Led -

1000 mA 95 ZINC


1000 mA 95 ZINC

3 SA STRADALE Q.1 LED AXIA 2.2 - 48 Led - 1000 mA

95 ZINC


95 ZINC


95 ZINC


95 ZINC

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 63/73


1000 mA 95 ZINC


1000 mA 95 ZINC


1000 mA 95 ZINC


1000 mA 95 ZINC


1000 mA 95 ZINC


1000 mA 95 ZINC


1000 mA 95 ZINC


1000 mA 95 ZINC


1000 mA 95 ZINC


1000 mA 95 ZINC


1000 mA 95 CAC


1000 mA 95 CAC


1000 mA 95 CAC


1000 mA 95 CAC


1000 mA 95 CAC


1000 mA 95 CAC


1000 mA 95 CAC


1000 mA 95 CAC


1000 mA 95 CAC

26 SA + EPE

STRADALE Q.3 LED AXIA 2.2 - 48 Led -

1000 mA 95 ZINC

27 SA + EPE

STRADALE Q.3 LED AXIA 2.2 - 48 Led -

1000 mA 95 ZINC

28 SA + EPE

STRADALE Q.4 LED AXIA 2.1 24Led -

890mA 68 ZINC

29 SA + EPE


890mA 68 ZINC

30 SA + EPE


890mA 68 ZINC

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 64/73

31 SA + EPE


890mA 68 ZINC

32 SA + EPE


890mA 68 ZINC

33 SA STRADALE Q.4 LED AXIA 2.1 24Led -

890mA 68 CAC


890mA 68 CAC


890mA 68 CAC


890mA 68 CAC


890mA 68 CAC


890mA 68 CAC


890mA 68 CAC


890mA 68 ZINC


890mA 68 VERN

42 SA + EPE


890mA 68 VERN


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 65/73


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


1000mA 80 ZINC


1000mA 80 ZINC


1000mA 80 ZINC


1000mA 80 ZINC


1000mA 80 CAC


1000mA 80 ZINC

66 SA + EPE


1000mA 80 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 CAC


890mA 68 VERN


890mA 68 VERN


890mA 68 VERN


890mA 68 VERN


890mA 68 VERN


890mA 68 VERN


890mA 68 VERN


890mA 68 VERN


890mA 68 VERN


890mA 68 VERN

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 66/73


890mA 68 VERN


890mA 68 VERN


890mA 68 VERN


890mA 68 VERN


890mA 68 VERN

84 SA + EPE


750mA 57 ZINC

85 SA + EPE


750mA 57 ZINC


750mA 57 VERN


750mA 57 VERN


750mA 57 VERN


1000mA 80 VERN

90 SA + SP


1000mA 80 VERN

91 SA + SP


1000mA 80 VERN


750mA 57 VERN

93 SA + SP


1000mA 80 VERN

94 SA + SP


1000mA 80 VERN


750mA 57 VERN

96 SA + SP


1000mA 80 VERN

97 SA + EPE


1000mA 80 VERN

98 SA PROIETTORE Q.12 LED CARIBONI NEWTON 80 ZINC

98 SA PROIETTORE Q.12 LED CARIBONI NEWTON 80 ZINC

99 SA + EPE

PROIETTORE Q.12 LED CARIBONI NEWTON 80 ZINC

99 SA + EPE

PROIETTORE Q.12 LED CARIBONI NEWTON 80 ZINC


1000mA 80 CAC

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 67/73


750mA 57 CAC


1000mA 80 CAC


1000mA 80 CAC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC

124 SA + EPE


890mA 68 CAC

125 SA + EPE


890mA 68 ZINC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC

138 SA PROIETTORE Q.8 LED CARIBONI NEWTON 80 ACC

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 68/73


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC


890mA 68 ACC

151 SA ARREDO URBANO

Q.5 LED KALOS 30 Led ASIMMETRICA

67 ACC



67 ACC



67 ACC



67 ACC



67 ACC

156 SA + EPE


750mA 57 ACC


750mA 57 VERN


750mA 57 VERN


750mA 57 VERN


750mA 57 VERN


750mA 57 ZINC


750mA 57 ZINC


750mA 57 CAC

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 69/73


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 0


890mA 68 ZINC


890mA 68 0


890mA 68 ZINC


890mA 68 0


890mA 68 ZINC


890mA 68 0


890mA 68 ZINC


890mA 68 CAC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC

184 SA PROIETTORE Q.12 LED AXIA 2.1 24Led -

890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 70/73


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC

193 0 0 0 LED 0 0 ZINC

194 0 0 0 LED 0 0 ZINC

195 0 0 0 LED 0 0 ZINC

196 NI ARREDO URBANO

DECORATIVO Q.5 LED nessun intervento 42 ZINC










DECORATIVO Q.4 LED

KALOS 20 Led ROTOSIMMETRICA 42 ZINC

0 SA ARREDO URBANO

DECORATIVO Q.4 LED

KALOS 20 Led ROTOSIMMETRICA

42 0

0 SA ARREDO URBANO

DECORATIVO Q.4 LED


42 0


DECORATIVO Q.4 LED


42 ZINC

0 SA ARREDO URBANO

DECORATIVO Q.4 LED


42 0

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 71/73

0 SA ARREDO URBANO

DECORATIVO Q.4 LED


42 0


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


890mA 68 ZINC


1000 mA 95 ZINC


1000 mA 95 ZINC


95 ZINC


95 ZINC

220 NPL STRADALE 0 LED AXIA 2.1 24Led - 890mA

68 0


68 0


68 0


68 0

224 NPL STRADALE 0 LED AXIA 2.1 24Led -

890mA 68 0

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 72/73


890mA 68 0


890mA 68 0


890mA 68 0


890mA 68 0


890mA 68 0


890mA 68 0


890mA 68 0

PROGETTO DEFINITIVO




Committente


Progettazione


Pag. 73/73

12.4 ELENCO QUADRI ELETTRICI STATO DI PROGETTO

Di seguito si riporta la tabella puntuale dei quadri elettrici di comando oggetto dell’Appalto.

Codifica X Y indirizzo Posizionamento Codifica

Q.1 1065437.06 5436426.60

Via Vailate A terra 3

Q.2 1065530.88 5436137.31 Via Privata A terra

1

Q.3 1065613.82 5435613.06 SP2 A terra

1

Q.4 106523.15 5435537.31 Via delle Molere A terra

3

Q.5 1065300.53 5436053.47 Via Don Dominoni Dado A terra

2

Q.8 1065191.42 5435708.78 Via A. Volta A terra

3

Q.11 1064858.94 5435753.85 Via Lago Gerundo A terra

3

Q.12 1064989.71 5435837.20 Via Padre Valdemeni A terra

3

Q.13 1065345.17 5437031.25 Via Crema Vailate A terra

3

Codifica tipologia nuovi quadri:

• (1) = nuovo quadro monofase con n° 1 uscita;

• (2) = nuovo quadro monofase con n° 2 uscite;

• (3) = nuovo quadro trifase con n° 3 uscite.

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