Profum'amando la vita

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“Profum’amando” la vita Poesie di Giampiero Iezzi Febbraio 2011

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Poesie di Giampiero Iezzi

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“Profum’amando” la vita

Poesie di Giampiero Iezzi

Febbraio 2011

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Come un bambino

Occhi attenti dietro l'opale occhiale

sporco di polvere di tristezza invano,

sbadigliano le palpebre desiderose di sonno

da un corpo scomposto, rigido nel dormire

pervaso dal dolore snervante, ossessivo.

Le ore ti guardano la notte con il televisore

acceso per presunta compagnia.

Come di giorno per consumo resta acceso

la notte e tu telecomandi, ma

costretto ascolti scemo ciò che lui

ti propina, opinioni molte, notizie poche

e fantasmi del passato a iosa, quanti ne vuoi.

Mi dispiace che il tempo che passa non ti dice

per la troppa fretta di ripetersi che tempo che fa,

il domani almeno, in attesa sarei alla finestra

felice con il sorriso, eccitato

come un bambino di raccogliere, un giorno,

la mattina al risveglio del sole,

per vivere la bellezza di una giornata

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Lager

Nella stanza del sonno

il riposo quasi eterno

è già dormiveglia, ma

l'errante non vuole che sia

ciò che già era di qualcuno.

Rantolii e giri con sobbalzi di

scene al dispiacere, ebbri si brinda

ai dolori con il corpo che

su un letto smollato non riposa.

Madre, che mi hai ospitato

per grazia ricevuta,

distruggi quell'angelo di Dio che,

da che son nato, di luce fiera

al buio con fumanti occhi elettrica,

guarda feroce digrigna e strilla

corrompe i sogni anche i piu belli,

li trascina "Hitlerizzati" all'inferno.

Qui mi fermo, oltre non narro,

uno strillo sveglia ed è subito

veglia, con il sudicio risveglio

appiccicoso nel mio caldo con

il gelo del sudore.

La testa è piena di vetri rotti

con il labirinto rovinato,

è un lager quello che già

era un carcere alla vita

per sopportare la mia realtà

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L'ape e la farfalla

Il muschio ancora per poco "carpina"

la vergogna dei nudi rami scortecciati

al gelido freddo invernale.

La natura chiede al tempo per

il marzo che pazzo guarda alla finestra

l'inizio triste del suo mese da

una pianta ignara piaga la vita dal cuore gelato.

Chiede, la primavera, da tre dì del calore

per il mandorlo che germoglia i fiori di clorofilla

da tutti i pori.

Fuori la farfalla attende sfiorita per giocare e

l'ape per lavorare fa i fioretti alla natura,

nel bulbo con i petali colorati.

Apriti cielo! Porta qui dei raggi del sole

che si pavoneggia con le stelle,

per fare moda di sera al chiaro di luna.

Dal troppo piangere delle nubi

all'orizzonte si staglia con l'aurora

il suo arcobaleno.

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Se mi vuoi

Se mi vuoi, lasciare, dillo con

gli occhi del tuo sguardo,

quando al lucignolo dell'amore

pupilla l'argento intenso la tua

rètina

alla vista della mia immagine viva.

Non cambiare, non differenziarti la

realtà,

anche se davanti agli occhi non

incroci

più lo sguardo amico, lui c'è!

Che tempo è che una volta passava,

spolverava il grigio e

andava via con la vecchiaia?

Ora taglia le aspirazioni

opacando il quotidiano, che

come un niente brucia i ricordi

del tuo ieri già per il domani e

ti ritrovi sbiadito nel nulla.

La vita per poco vivere

attinge al passato,

si dimentica del presente

una malattia lo attende,

gli prende l'interesse che però

scema a vista d'occhio negli altri e

come per incanto si svanisce...

Non servi più a nessuno.

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Tosti e crudi

Siete di sonno privi e di malessere carichi,

si spara a pallettoni, infedeli del vostro male, su voi stessi.

Non di sani principi, ma bastardi siete!

Capaci kamikaze, abili a lucrare sul vostro male

per drogare sfigurando la mente ai buoni di cuore.

Se avete gli stessi problemi,

se volete raccontare dell'anima, del come vive

per farvi biasimare, ditelo!

Con i guai degli altri, ma non con quelli miei,

con la sofferenza essi sono solo miei.

Mi vergogno di averla e come tale di essere nato,

vorrei come un mago contenerla agli occhi degli altri,

vorrei non essere additato disabile,

vorrei non essere macinato di carne

da carezzare al pubblico macello.

Vorrei non essere la macchina della verità

per la loro bontà.

Prima o poi, nel tempo il loro intimo istintivo intenso

comunque si specchia piu o meno

nella nostra immagine con occhi di malinconia.

Vorrei dagli altri un sorriso per vivere un po’ d'allegria,

mentre il cervello esplode di cattive idee colorate,

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trattenute civilmente nel dolore in pugni

chiusi tesi con salassi di sofferenza.

Poi, a mani schiuse sempre tese,

cercatane sono speranzose di pace,

al fine mani giunte protese in litaniche

preghiere per chiedere aiuto a te,

Signore!

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Più feeling

Se lo vorrai, me lo darai quando

regina di cuori saprai sfatare

la malinconia del bere.

Con le espressioni dei tuoi occhi falena

comporrò su tela la gioconda

dal carillon dei tuoi amori tersi,

colorando le continue frasi scelte.

Più feeling per il tuo volto in un quadro icona

con cornice di poesia.

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In volo

E' solido del posto esce liquido assicuro,

gassoso è firma facile, galassia dolce nel cielo

frasi roteando nobile poesia da leggere

con le ali nell'aria.

Colpisce con fantasia nel pensiero, colui preda che

guarda, impreca, esorta per altro ardire e

contento va a casa.

La rondine passera del desiderio, che svolazza

corvo e clepta, nida pensieri anzitutto

porta a porta, consiglio in ogni domicilio.

Nella voliera dell'infinito spasso in cielo

combatte da condor contro aquile e avvoltoi,

pieno di algie torna al nido pulcino.

Si lecca le ferite che si becca e sorpreso resta

ogni volta al suono nemico del sassofono,

che nel volatile cielo in sogno

lo accompagna nel sonno segnando

"IN VOLO" sul suo navigatore.

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Luccico amore

Non chiedermi perché,

non so cosa mi ondeggia per la testa,

ma lo sento esageratamente presente

"Ho tanto voglia di fare l'amore con te".

Nel cielo, di giorno, esausti fino a sera ballando

come bimbi con le stelle stampate

sulla coperta del sonnellino.

Luccico amore da tutti i pori, dove io farfalla

vivo similitudine con una rosa senza spine,

scambiando le ali d'intesa dei colori

con i petali del fiore.

Di fiato tra pace ed eterna comprensione,

amara immarcescibile compressione,

alito con la bocca le trombe della voce

e sbraito per un inveire al bastardo

che troppo mi percuote nei movimenti.

E' suadente, invece,

quando ho voglia alla follia

di carpire l'amare.

Con dell'amicizia rinnovo l'intimo

esterno l'istinto e il profumo clona,

di dolcezza colpisce lei,

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mia donna che ama e ricambia,

dona d'intenso le attenzioni ricevute dell'amare l'amore.

Devo forzare i tempi, solo con lei voglio fare l'amore

e poi, cara natura puoi chiedermi il perchè

solo vivendo in terra dell'amare l'amore con lei si capisce

del sentimento con emozione animale e si vivrà

con l'amore di una farfalla.

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La mia poesia

E' un luminoso descriversi idealmente ognuno il mondo proprio,

attraversando l'altro mondo che pure vivo è nostro,

ci circorda senza saperlo, recinta come uno steccato

sormontando con la mente la libertà di infinito e

oltre la tomba continua la realtà per il vivere.

Dobbiamo capire per sapere i limiti della nostra libertà,

perché diverso è il concetto di reagire in ognuno di noi,

se irrimediabilmente toccati siamo da una esistenza triste.

Nell'approccio sempre del nuovo qualcosa sorprende

del migrare naturale, consapevole inconscio della

scelta di sentimenti mossi da sopravvivenza.

Per necessità si deve colonizzare le emozioni

per adeguare il nostro modo di vivere istintivo,

ma costretto lo vivi intenso e diverso

Lo riscontri con altri,

non i guai ma i più intimi sentimenti.

Uguali tutti quanti, quando prende,

scrive di te, molto,

le cose più care che fluisce e fruisce in cuore.

Tutto ciò è cara bellissima poesia,

la poesia nella calma interiore scompone

a raggi X la coscienza umana, per studiare,

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per saperla bene, la lezione del come siamo, la specie,

quanto d'istinto si agisce da uomo nella necessità.

La poesia è il mezzo che il Dr. Stranamore usa

per capire la personalità umana,

molto varia ed espressiva

nel campo dell'arte dell'amare,

dove, nel gioco dei sentimenti,

si sa chi ruba o bara la propria umanità.

Chi come me a volte "carpisce" per capire l'umanità.

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Bimbo

Nella certezza è una carezza di realtà,

frutto in verita di un gentile atto d'amore,

al caso confortato dall'immaginario poetico

rinascimentale .

Per molti da non frequentare, perché

pensato ricorrente lavoro

in una catena di montaggio, fabbrica.

Per pochi tramite l'aria arriva pargolo affresco,

un fragrante pane,

piccolo affetto corposo, biscottato, desiderato

tutto intero, che nasce nella felicità

di un sorriso che prende il cuore e innesta

il bacio di due bocche che si amano

al culmine e non oltre la follia del desiderio.

Nella follia dell'amare, l'amore un Bimbo,

Cristo per natura dona come creatura

che è il loro amore, da accudire e crescere

per conferire al mondo il piacere di far capire

cio che di bello si può fare con la vita...

Far nascere una nuova vita voluta,

da coltivare come un fiore.

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Effetto seltz

Con l' età, chi cammina avanti prosegue con

l'aiuto dei migliori anni della nostra vita.

Il tempo bastonato erra con le nubi di abitudine

alla solitaria indifferenza.

Salutavo con affetto la giornata quando andavo a lavorare,

per cento euro che non puliva né i debiti ricchi di onestà,

né la polvere del tavolo di una casa con salute in difficoltà

quotidiana di avvicinare il pranzo con la cena.

Sei tu l'amore che riannunci il mio esistere alla natura,

stufa per quattro stagioni di girare

e rigirare il senso alla vita.

Carillon e va la primavera come la seconda bugia,

è la terza falsità di una realtà sempre in farsa di verità,

che assolve magra e predica gli sbagli fatti

allo sbando inverno dei soliti sbadigli di

finto sonno imbarazzati.

Sei tu l'amore che vivi e nel silenzio aspetti

l'effetto seltz che mineralizza intense emozioni, passioni,

bollicine di dolce amore che estiva il cuore.

Sei tu l'amore per la poesia che riempie copiosi i sentimenti,

anche nelle piccole attenzioni apprezzate nell'indifferenza generale.

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Tasto al riavvio

Nel vago della puzza carceraria ospedaliera,

come becchini di ombre mediche

vendono il coma non gratuito

al "Cariamorto" che lo cerca,

per strana affezione al Caronte

nocchiero infernale, onlus di avide

richieste, esigenze di becchime o

pagamenti di lusso per gestire

le diffamanti richieste di organi

tarlati di gestazione umana.

Per questo, per altro, per sempre,

per non stare di continuo a tediare,

desidero spegnere la spina.

Perchè "tasto al riavvio",

non ricomincio da zero,

non ricomincio da tre,

entro di forza in un corpo

figlio a mia immagine…

Non sono importante e

ricomincio da te.

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L'appropriazione indebita

Tiranni i tiranti attorno al collo, tira l'aria, ansima il respiro,

veloce prendo, mi sballo, come un drogato ballo,

le medicine di sempre abbocco la vita, a volo

prendo il tempo per terminare nel nulla l'utile giornata.

Signore, controvoglia ti seguo legato a te

come un cane appiccicato al mendicante,

imbavagliato da anni di dolore.

Mosso dal pensiero centellino il desiderio.

Ti prego, Signore, non fare appropriazione indebita della vita,

perché non basta una preghiera giornaliera per essere miracolato da te?

Non sono cattivo e apprezzo la vita che da malato mi concedi.

Non sono un bastardo più maledetto di tanti altri

che si sparano addosso l'un per l'altro, per futili motivi.

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Profum'amando

All'improvviso s’improvvisa un Cupido

con la freccia timida e scia della rondine,

che in tumidi versi conduce liberi i richiami,

naufraghi nel pozzo dell'amore.

Fata e sfata qualsivoglia fantasie di luoghi in ogni dove,

l'amore strega l'età gattoni con dell'amare

"profum'amando" l'amaro lato nascosto della vita.

Ruffiana la canzone, abbinandole una storia

con note di musica e righe in rime poesia,

è un sott'inteso di melodia insinuante

in un dolce duo di emozioni paroliere, che

bara e gioca, sballa il cuore con carte false

Fanno magia ognuno per il proprio dolceamore,

nell'aldilà, oltre dell'altra mezza notte,

una metà tomba nel sonno si dorme e riposa.

L'altra metà, complice il sogno, birichina ogni sera,

aspetta la notte con “lucciole

di briciole dell'amare burra"

cerca ubriaca, pazza, l'altra metà si scioglie con affetti

del suo incurabile l'amore.

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Muesia

Con la lavagna di grafite si "apprendeva"

costantemente la presenza del suo profumo nell'aria.

Io sono il bimbo dei giochi vissuti con il cuore,

oltre la sessualità che accende l'amore

soprattutto per arteggiare di poesia.

Sbadatamente preso, perdo la cometa e

confuso fra le stelle braneggio un fraseggiare

che sconclusiona la mia mente.

Infatuato di grafite busso al tempo,

che assonnato con la bussola, lui,

e con l'olfatto io, indaffarati

cerchiamo lumi al buio sulla lavagna.

La mia Dama a piedi nudi sulla lavagna cammina

con il sacchettino rosa di punti pieno,

con virgole colmo e cancellino.

E’ la maestra che corregge le poesie mie.

Nell'attesa appendo il muso, ascolto evasioni canore

dal Geloso 45 giri interiore, io, sensibile paroliere,

irresistibile al punto d'accordo,

ripropongo la poesia al nuovo

celeste, musicando

al presente cielo "Muesia" su una lavagna multimediale.

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La vita… ancora

Ancora…

La vita è il frutto da un seme avuto.

La natura vive la vita

e la sfrutta in lei come natura.

La sua natura è un rinnovarsi

all'infinito, godere in universo

cercando l'immenso in verità

con algia ventriloqua l'eterno,

come diamanti di smeraldi

in un mare oceano di acqua minerale.

Che scopo ha la una vita nella natura

in tutte le sue sfaccettature, sempre con lo

sguardo volto in anfratti miopi ci

offre la ragione per agire, ma

per non troppo pensare, per ripensare,

mentre il tempo scappa impazzito.

Siamo estremi di un puzzle per gioco,

del credere o non credere ai dieci comandamenti

poi undici e forse dodici e rivolto a noi

ci chiedi di credere oguno in e per noi stessi.

Noi siamo i fragili!

Tanti da aiutare per non ucciderci a vicenda.

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DIO... se lo sei, per Vangelo batti un colpo,

che ci aiuti a capire la verità,

anche senza o con i preti.

Come in un gioco infernale

basta che non ci lapidiamo a "pretate"

e avanza una strofa per capire

la canzone a menzione per la vita.

Le fans-tasie sono lucciole, tormenti delle talpe,

che di luce intermittente vedono la verità e

limano le idee con la parola per ferire

senza perire per imparare.

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Miraggi di miracoli

Hanno offerto ciò che potevano

con devozione tutto quello che

avevano.... Non volavano di fantasia

nel leggere il tuo libro senza alcun interprete.

Chi vuoi evangelizzare? Siamo più morti che vivi,

privi di logica, accecati dal credere in qualunque cosa.

Hanno offerto me incorniciato grigio

da mettere all'asta per te, che ti emozioni

per un quadro spento al buio, mentre da noi

per combattere con la fame, la miseria,

per farla fuggire ci assale la sete

di sapere del nuovo per il domani.

Tu, già all'indomani bevi

le tue speranze e ti nutri

delle tue moltiplicazioni.... e

noi ci lasci con una moltitudine

di complicazioni cariche di imprecazioni.

In che oasi hai lasciato sotto mentite

Spoglie di miraggi.... i tuoi miracoli?

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Poesia cattivissima

Dure sono le catene di ruggine da digerire,

pene dei reati nei secoli reiterati.

Nulla scordi di sentenze

da secoli passate in giudicato.

Una legge segna il venire

di un avvenire e un'altra

ne ricambia l'originale significato.

Nel mondo del nulla sono certezze

le sabbie mobili di sventura cauterizzate dal niente.

In religioso silenzio ognuno combatte

Per il suo Dio immortale...

I cattolici, copti ortodossi, protestanti,

Testimoni di Geova, calvinisti, evangelisti,

musulmani,sciiti, sunniti, ebrei...

tutti a giocare senza senso la propria vita.

Che viltà è essere uomini pronti,

tutti fondamentalisti di una casa comune

che mai avrà pareti, pavimento con un tetto

per vivere con la pace la vita su questa terra

e continueremo a latrare tutti, ognuno contro di noi

stesi morti, senza un fine... senza fine.

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Sequoia

L'albero marcio è sequoia

alla lunga... fine della strada,

prima la pianta ...meglio è!

E' come sarà la vita mia,

brutta, inaridita in realtà,

all'orrido di idee confusionarie,

all'indirizzo di un signore

in verità solfato dal credere in lui,

come frutta secca incenerita.

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Pianto tibetano

Avvoltoio nel corpo rieccheggia a eco il mio pianto tibetano.

Anormale piango, privo di lacrime dall'anima provate e secche,

con palpebre di occhi salati per emozione.

La prima è Opera Sinfonica a "la scala" del mio tenor dolore,

rassegna da strizzi un valore elevato di strilli indice decibel.

Senza respiro di fioretto son trafitto dalle fitte intestinali

in attesa di cellule staminali.

Alla equa azione malore e sofferenza, con il tremore

l'intelligenza impazzisce alla follia di neri orizzonti

a caduta verticale libera del "passator scortese"

Parkinson su un martoriato corpo, confuso

in salamoia di giorno nella rabbia e di notte

nella noia arcistufo, della "malefiglia" malattia,

arpia vamp della vita mia.

Basta! E’ troppo il dolore annidato per suicidio vivere...

lo sport estremo della morte.

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Occhi neri

Dalla una,

due pupille respirano l'aria della notte... dalla finestra.

Occhi azzurri un tempo chiari ora malati grigio perla

verde persi color speranza alla vista offesi di salute

volando con le palpebre vedono nebulosa tumida follia... commuove.

L'aurora boreale tinge e prolunga dalle cime montane,

il sole solista che irradia le onde marine.

AL sorgere sprona nuovi raggi con fasci di luce

"stagliente "di verde sulla tempestuosa notte .

La natura promuove incontri diplomatici

di fantasia in terra mia per il mondo della realtà.

Sono in asilo sottovuoto spirito e, in un angolo di spazio

mentale perpetuo il mio pianto libero.

Con un fazzoletto umido giro lo sguardo al suolo vasto e

pensieroso lo sfasto arido al cielo con ingratitudine.

Fuori il mondo è, immondo pieno di amori vampiri

affetti pipistrelli, arpie amicizie, esasperanti da

sleali avvoltoi nel corpo,

presagi slegati di cuore per

una anima arresa evanescente.

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Lo smog della tristezza

Si può essere contenti, obbligati al

divertirsi con il ridere ordinato

invitato per una indigestione da Cenacolo,

"Secondo con dessert di sorrisi

digestivi al buon'umore", già tutto

prenotato con burlone prepagato

da appuntamento telefonico.

Non sempre si può per denaro stancante

ogni tanto però è terapeutico per radersi

da dosso il "presagiato smog della tristezza"

che tormenta la vita da quel poco

avuto fine mese ancora in brodo

liofilizzato di acida malinconia.

Una volta non era a volte, ma molto spesso

in volo garbino sempre carino

diceva all'attimo triste "Passerà!" con

il facile sorriso, non detenuto in denti stretti.

Il divertirsi arrapava non tratteneva la

bocca dalle risate esplodere grasse

per riempire le crepe della pelle per

sopportare il dolore di un presente lontano genuino

passato in felicità di scarpe sempre di tutti rotte

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dal pesante lavoro sul nostro corpo

lacinato dal vivere quotidiano diverso

sempre dall'attuale come presente forse

non uguale al vecchio passato che

par frenetico vivere problematico

per molti senza lavorare di tutti rotti interiormente.

Non solletica più a ridere, si rosica,

tutto è solo noia nera di terrore.

Che futuro possiamo avere?

CI voleva l'ombrello, prima, per ripararsi dal pianto

per lo scrosciare dal troppo riso.

Quelli erano i sorrisi non sopportati necessari

terapeutici virtuali non pagati, ma grassi ruspanti e genuini

come lo sfuggir di fretta una sonora e sulfurea

pernacchia retroattiva, anche con i debiti.

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l 'ora dell'amore

Non ho dormito, mi alzo e al solito lo faccio ,

lo bevo e poi con una calda brioche le porto

un bollente gusto all'aroma romantico

con la tazzina del mio caffè.

Lei si alza dal sonno, beve, avvolta lo sbadiglia e gira arrosto nel

suo sogno, tutto brodo, che interiore nelle pupille lucide

avvolge il suo nuovo sguardo di fantasia.

Le prime parole conduce gli occhi suoi

all'ora presta delle lancette, che ipnotizza l'orologio

"Uummh! Quanto era calda e buona la brioche,

vieni con me, sicuramente sarà l'ora,

SI!... L'ora per fare all'amore".

Con il pigiama, avvolta nella lana la sua femminilità

attenta, calda e sbarazzina, in età matura smuove

e insanguina profumi inebrianti in un cuore secco

alla sprovvista, reso matto, preso in scacco

dai sensibili sentimenti un passato presenti.

Si rinnova un amore romantico cantico di

"Non ho l'età"...non ho l'età per amarti, perché

pensa sia matura, ma per farla lo è sempre libera in

caduta celeste di emozioni, presa è in piena la mia lei.

E' di nuovo anche per me... L'Ora dell'amore...

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Intatto... al guado

La morte è presente in modalità

Dio pressante nei miei pensieri

per via dei piani preferiti dal Signore.

Poi, nel labirinto quotidiano

la svio di chiacchiere,

per i contenuti la inseguo e

l'avvio al martirio delle pubbliche

pernacchie dei miscredenti.

Disagevole, nel pesante, le sue richieste

di fargli da Casca Morto.

Io vado in trance

non raccolgo e baro le sue inscenate

celebrazioni funerarie.

Tutti lo sanno, se ci sei destinato e

tutti lo fanno, se ci sei batti un colpo

per lui al capo apoplettico e

senza fretta desìati e siediti

al bar, birrando di lui a risate.

Godi al solito triangolo dello scaleno

da correggere in ginocchio senza

pregare o stare a bestemmiare.

Di tante attenzione lui,

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sempre spregevole,

per essere gentile è

il più amaro dei digestivi.

io lo attendo al guado.

Intatto...

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in sogno

La vita che nasce inizia, come finisce muore.

Il dì inizia e nasce dalla sera, come dal buio della notte

sarà di nuovo giorno con il tempo ciclico.

La vita non muore mai di rimorsi, vive nel rinnovarsi

della natura sulla terra... nel contesto

fiaboso del termine.

La mia in malattia è un passaggio da vivere

previsto o imprevisto

perché il tempo ciclico... non è cinico.

Un sogno dalla notte alla mattina è fiaba.

Con il pensiero di non riposare

è un caos accecante il mio errare

la notte alla luce del buio dell'invano

con l'impegno del cosa fare!... Giocare?

Per come passare il tempo che facile non è,

in un groviglio preso dal dolore solito interstizio.

Mestizia è pensare alla solita guerra intestina,

che ripristina l'esasperante dialogo armeno,

sempre conclusivo nel bagno del sudore.

Accorre, lei appare in fata, fatina turchina che

col suo sorriso e fantasia mi fa compagnia.

Gioca con me la dama, come maestra fa

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dei suoi birichini bambini dell'uso della parola

collusa all'impegno di lavorare con la mente.

Il tempo passa, scorge l'aurora gusta un caffè

si allinea con la medicina e lei dal mio ricordo

con eleganza scompare via...

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E’ l 'amore

Se ami, prenditi le colpe e lascia i difetti,

sono i suoi confetti quelli che girano in testa a lei...

L'essere profumo di donna è per te

che li aromi in una stanza chiusa dal desiderio.

Nel largo pensiero di un fiume di stelle

l'ideale racchiude in ogni goccia

la rugiada di un'emozione celeste.

Scivolando dal cielo si depone

sul tuo vetro al perenne davanzale della finestra

a sgranare occhi d'attesa.

La sua fine è in Terra... Pensa!

Non all'apoteosi dell'oblio, ma

al terriccio che copre il seme di

un fiore bello, talea virtuosa di un

sentimento da curare con affetto...

E' l'amore! Perla unica della nostra realtà.

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Testa o croce

Un euro vola nell'aria rarefatta di piacere.

Cade per terra, si adagia con la testa o

poggia, con la vista al sole, il lato croce?

È un tuffo al cuore in un lago di lacrime

con giri neurocarillon del corpo

carpiato al contorcersi dal dolore.

Aspetta avvitato, con un aspetto malato,

su un letto con volto bianco ospedale

ma in grigio silenzio contenuto,

l'accingersi di testa del neurologo che,

non sa come lo deve vivere la visita

perché comunque vada è una croce,

non solo, se lo deve far vivere...

costante nella miseria di un rievocare

lo spazio ricordo di una vita.

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Lago di idee

Rimare in poesia le parole è

remare in barca con le acque

chete in un lago di idee.

Poi al centro, con la canna del desiderio,

Lanciando un "ti amo"

si pescano idee combacianti con i

tuoi pensieri più belli.

Pescare cosa, quanto

come e quando...

Tutto in poesia

niente è in realtà.

Nulla della verità è

del tutto realtà.

Nella poesia trovi ciò che cerchi

e ne resti soddisfatto in verità,

il contrario è la nostra realtà,

che comunque dobbiamo ripescare per vivere,

per continuare almeno a scrivere poesia.

Solo per i posteri.

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Il poeta

Proposta una poesia

dimenticata non accettata,

nel mondo della prosa

cigolando se ne va...

Non trova scopo, senza senso

credevano scrivessi incenso,

bensì concetti di mirra a tutta birra.

Un poeta vecchio stampo

non ha dato il volo

al gentil pettirosso

scosso d'emozione.

Incollato, impioppato,

affilato con altre rondini,

aspettando con pazienza

il domani attende di migrare

defilato a fare versi in nuovi lidi di poesia,

opportunamente con sentore di prosa,

dopo aver scaricato la delusione

sui fili dell'alta tensione.

Page 38: Profum'amando la vita

38

Occhi chiusi

Ad occhi chiusi dirupo a cascata

su una tazza al caffè

dal sapore di latte, che allaga

in un prato finto dove fiori veri

sono disegnati su panna montata.

Pazzerella questa mattina,

è la mia fantasia bella

che mi allontana dalla

triste realtà stagnata al gracido

pianto con sottofondo

grillato di rospi da digerire.

Page 39: Profum'amando la vita

39

Vita, morte e.. . miracoli?

Con Gennaio già nell'aria fredda

il ghiaccio è nel cuore.

Gelano la neve della vita,

i sentimenti sono ghiaccioli

al vento arido della secca desertica.

Il Capricorno si nutre di bacche secche,

light alla clorofilla, suo yogurt d'amore

in un paesaggio da emozione.

In un land di musica "Abrojazz"

si ascolta vibrazioni underground

di cromosomi interiori sballati

a suon di tre dolori barattati,

per tre-mori scambiati,

per tre Magi che alla scala dei quaranta gradini

portano doni di ambienti "spedali"

con pareti zuppe di preghiere al cielo a volte,

con fioretti fusi alla candela, accesa di lieve

indifferenza, palese già presente, pregnante

che croce non frega al futuro Cristo.

Sono troppo rincoglionito

dalle debolezze del cuore.

Nel presepio, non vedo la statuina

Page 40: Profum'amando la vita

40

del panettiere che sforna

il giocattolino dei miracoli

forse era un carillon...

Non potevo capire

ero e sono solo un bambino.

Page 41: Profum'amando la vita

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Ombre mediche

Ero una persona, invece erro scemo parkinsoniano,

con paziente travestimento mi confondo

invisibile come una meteora faleno

da incredulo felino ma, sempre catturato,

mi ritrovo ospite in un ambiente di imbecillità e

compenso compulso navigando di fantasia

le ore più buie della vita.

La sera ombre mediche vedo

dalle finestre di stanze scure,

ospedali raggi X guidano i passi

del mio lunare camminare.

Con la mente avvelenata volo

in depressione pressurizzata,

vulnerabile fragile come la falena

alla ricerca del medicinale sonno,

vittima di una fede cieca di un

percorso che di accidenti segni importanti

segna ancora il passo lungo il cammino... Mio.

Page 42: Profum'amando la vita

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Alle margini rive

Alle margini rive della tranquillità

come un cane rabbioso

la salute lecca le ferite

inferte dal tempo alla mia dignità.

Inferte da inerme toste emozioni

sono un fiume in piena di pianto

agitato mosso da lacrime

dalla iniqua sanità coccodrillo

riconosciuta pubblica.

Parla... Madre,

batti un colpo se ci sei al lago di idee,

dove verso arrabbiato parole, pensieri

di cattivo gusto e altro ancora.

Vorrei non predire in anticipo

la mia morte terrena.

Page 43: Profum'amando la vita

43

All'orizzonte

All'orizzonte, nulla c'è di verticale,

tutto è steso orizzontale.

La natura insiste, ma nulla esiste

di buono in questa vita,

è fumo tra le pietre

non un granello di sabbia cenere

viatica il sangue nel cuore.

Prendo in pugno della terra

e teso al cielo vado per

creare un nuovo mondo.

Page 44: Profum'amando la vita

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Ansimante respiro

Non da solo con tante belle parole

spasso e spennello le mie giornate

alla noia della solitudine.

Poco, cheta barlumi di compagnia alla testa

con un cranio traboccante di arcignato dolore

avaro nel dare e accimato tempestoso

di avere avido possesso della Dama di compagnia

per la pace da carpire su un prato finito

d'interior fiorito.

Page 45: Profum'amando la vita

45

La casa

La notte, dopo la mezzanotte, non dormo e

senza riposo sposo il tempo e

senza fretta insieme si fa poesia.

Veemente un muratore lavora dritto il muro

con la grigia calce al buio i mattoni già colorati

di tutti colori dell'arcobaleno. Sera dopo sera,

compone stanze con l'arte dell'ingegno e ogni casa

è una opera d'arte irripetibile.

Senza intonaco una è mia,

quella casa che l'interiore esterna dalle

fondamenta racconta dell'amare del lavoro,

dell'amore alla mercè degli eventi della vita.

Ahhh, si! Tutti belli

perché intensamente vissuti sensatamente.

Ogni mattone ha il suo sorriso oppure il suo dolore

nel colore nell'insieme prende tutti i sentimenti

dell'anima quella casa delle virtuose emozioni

vissute poche alla luce del giorno, testarde, quelle

che s'amano d'amore.

Page 46: Profum'amando la vita

46

Parassità

E' la malattia di chi

cleptomane non accorge,

ma ruba la necessità.

Il morto che per finta

fame vegeta e vive

prende e spunta tutto,

proprio di tutto ciò che

preme e non gli preme.

Bastardo! "Pesa cornea

parassita in famiglia",

non carpisce il lavorare

ma chi sta a lavorare

basta e avanza l'inventare.

Freme senza volerlo con l'occhio

frega e ruba perché ne ha

il pensiero del desiderio

a necessità, è la sete di fame.

L'incompreso sorpreso, da

tanta sete di quella fame,

pensa "È una malattia,

famelica che all'osso

liscia salute, da curare?"

Page 47: Profum'amando la vita

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La Vamp il giro per vizio

fa su chicchessia per

sete di fame.

Per dispetto o è un difetto?

Con lo scopo di esagerare

è un gioco, senza senso,

per praticantato interesse

vampiro puzzle al naturale.

Page 48: Profum'amando la vita

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Sentimentare

Organza e chiffon velavano la sua femminilità

una notte dormiveglia salassa di note musicate

al piacere dell'osservo ma non tocco.

Il sogno è già pensiero.

Nel tempo charme del pollinare a iosa gli orgasmi,

scampanati desiderosi di colore al profumo dell'amore,

muovono in ordine sparso sulla terra per innesto naturale.

Al vivaio i bulbi sono alla scelta dei fiori belli di pistilli arricciati

tutte, alla vista ognuna"aloe l'anima" con la poesia bella

che prende la mente e sorride al cuore matto.

L'amato sceglie la bianca rosa chi col desiderio

un rosso intenso spuma e sfusa la sfuma calda

tra gli anfratti della pelle.

All'alba un corpo si colora con i battiti di una

nuova aurora per tornare a sentimentare.

Page 49: Profum'amando la vita

49

Poesia per melodia triste

Anno 2011 avventura nello spazio

mentale per l'età concessa,

quanto di vita ha la sua utilità

nel posto della memoria

in testa per vivere l'esistenza.

Dal dì che si nasce la vita reale

concessa fino alla morte

come la mia, stramba, è difficile.

Ha avuto una età breve e,

vi è molto spazio mentale

nella memoria, può esperenziare

agire tanto con insistenza per

molta esistenza ben sapendo

del mio bene incurabile per la salute.

Ma, dov'è? il mio Dio!

Irresistibilmente, tu mi vuoi da te?

Della bella vita spericolata

di buono nulla in memoria c'è

molto utilizzo di sentimenti che

affievoliscono tristi nel pennellarsi

lucide al giorno e di notte

lucciolose intermittenti nella realtà,

Page 50: Profum'amando la vita

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è pieno di emozioni con sorrisi

opachi alla felicità perché

chiusi svolazzanti in voliere di fantasia.

Con desiderio i pensieri tutti belli

IMPAZZISCONO INUTILMENTE

per non morire di pianto si rifugiano

sognando nelle nubi per essere

vicini al mondo. La mattina,

qualcuno in terra, lo bagna di rugiada

per far sentire a quale aurora si appartiene.

Tutto è una avventura senza miracoli

schietti da raccontare.

Page 51: Profum'amando la vita

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Improbabile sceneggiatura

Anno 2011 avventura nello spazio

mentale per l'età concessa,

quanto di vita ha la sua utilità

nel posto della memoria

in testa per vivere l'esistenza.

Dal dì che si nasce la vita reale

concessa fino alla morte

come la mia, stramba, è difficile.

Ha avuto una età breve e

vi è molto spazio mentale

nella memoria, può esperenziare

agire tanto con insistenza per

molta esistenza ben sapendo

del mio bene incurabile per la salute.

Ma dov'è il mio Dio?

Irresistibilmente, tu mi vuoi da te?

Della bella vita spericolata

di buono nulla in memoria c'è,

molto utilizzo di sentimenti che

affievoliscono tristi nel pennellarsi

lucide al giorno e di notte

lucciolose intermittenti nella realtà,

Page 52: Profum'amando la vita

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è pieno di emozioni con sorrisi

opachi alla felicità perché

chiusi svolazzanti in voliere di fantasia.

Con desiderio i pensieri tutti belli

IMPAZZISCONO INUTILMENTE.

Per non morire di pianto si rifugiano

sognando nelle nubi per essere vicini al mondo.

La mattina, qualcuno in terra li bagna di rugiada

per far sentire a quale aurora si appartiene.

Tutto è una avventura senza miracoli

schietti da raccontare.

Page 53: Profum'amando la vita

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L’ora d’aria

Sono uscito detenuto

e l'ora d'aria rubo alla brulla mattina

che si avvia a lavorare,

solo grida e strilliimpreca

e parole dure di chi gratta in giro

i bandoni senza pensione.

Scricchiola tutto il castello di congetture,

sogni che mai spazieranno a pensieri

e tu sempre con gli occhi appesi a un filo

con un dente da estrarre

per fare bingo al destino.

"Bugie bugie" si dice e si riceve

perché speranzosi veggenti della nostra carne

non sa nulla di verità a straccio di realtà,

hanno sguinzagliato cani

a caccia di molecole e proteine

ma nulla del genietto cromosoma porta a porta

si sa e si cerca nell'invano.

Page 54: Profum'amando la vita

54

L’arca di Noè

Fermate il mondo

voglio scendere alla coincidenza

prendo l'arca di Noè

con la speranza di salvarmi

dallo Tsunami media che tico tico solletica

e insinua la melodia della paura nella gente.

Povera dal riflettere

tutti affezionati al vivere la realtà.

Nessuno nell'andare avanti,

indietro torna con fantasia

per capire il passato in funzione di un futuro da rivedere

Page 55: Profum'amando la vita

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Carta crespata

Carta crespata che nessuno

crema e toglie o affina e trema

sempre al fuoco della paura

sulla mia pelle al grave

contrasto grigio della vita.

Con il passare del correre

le ore con i piedi nudi affrettati

al buio sul pesto pavimento

lesso del nero fard con

un velo che trucida

tristezza rabbia con olio di oblìo

il mio terso viso teso al ceruleo.

Una maschera che

gabbia la realtà a spasso

con la notte guardando

la televisione di sera

affumicato nel dolore

aspetto il sonno color

carezza giovane certezza di

essere spirito dopo la morte.

Ogni sera è un tentativo provato

leggiadro che dolce mi avvolge

Page 56: Profum'amando la vita

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serenamente al buio.

Lo spero invitante per

non soffrire la sgradita gelata

sofferenza di contorsioni

e algie deliranti nell'aria.

Sappi Signore, io non sono

l'attrazione principe trapezista

del tuo circo pieno di noia

strisciante d'indifferenza umana

per favorire di volteggi gli applausi

del pubblico in tuo favore.

Page 57: Profum'amando la vita

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Guai e guaiti

Nella linea telefonica della speranza

ci si collega con sofferenza

i guai con coro di guaiti.

Qualcuno, paziente, è

alla ricerca dell'amore per

ammansire il corpo proprio

con calma al malore eterno.

Page 58: Profum'amando la vita

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Il fantasma

Con il giorno la mia persona schiara come lo sporco

di un lenzuolo sbiancato bucato di varechina

mi fantasma l'esistenza, ci gioco, anche se son stracci

di normalità di iniqua formalità, non fioriranno.

Non pare ma tanto vale dirlo,

"se asciugato, sono morto".

Attraverso muri da quaranta vedo scambiatori di calore,

non di certo quello umano dalla stanza

di quella casa una volta mia, dove

qualcosa, come brividi a pelle, fugge via.

Insieme con altri svolazzo malvagìe,

roteando nuovi divertimenti in testa,

poveri in canna da zucchero, che

tostato al raggio di sole siamo

angeli filanti, immagini al vetro, che

furbano allo specchio la realtà

di opache ombre dubbie

al calore del giorno, sbrinando

le nubi di tristezza cariche di incertezza.

Page 59: Profum'amando la vita

59

Inconsapevolmente

Inconsapevolmente

sogno per immaginare nella fantasia

quanto è bella la realtà.

Lo so, lo sai, lo saprai

che per averla basta

dare un po' d'amore.

Inconsapevolmente

quando volo, la realtà

è un mondo straniato sulla terra e...

Lo so, lo sai, lo saprai

produce steli sfiorati

che saranno scolpiti in fiore.

Inconsapevolmente

lutti siamo figli tuoi

di passaggio in affitto.

Lo so, lo sai, lo saprai

di progenie siam'ognuno

di nome con il cognome

da consumare nel mondo gravido.

Scusate... Signore ma solo

questo mondo gravita

sulla tua terra?

Page 60: Profum'amando la vita

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Cristo

Non aspettare di starmi vicino come caro estinto,

con una pennellata da uomo devi farli prima,

I miracoli... come dono a chi è simile a te, non

quando più ne senti la necessità se la si sente...

Quotidiano il giorno con la sera a polvere di stelle,

la mia vista, da sola, asseta la sabbia

in battigia di sale con spolvero di marmo.

In quel mare inerme all'infinito inferno,

confuso con il perpetuo inverno cerco e

in animo aspetto di scegliere

in quel lago dei miracoli, appenato,

sfusa malinconia che non trovo.

Signore, sentire vorrei con piacere dal greto

il gracidare di rane, ma penso e

in segreto ti dico, che sono rospi da

stagno di lacrime tristi dell'antiquariato

tempo, attempati residuati di teatro,

attori stufi della divina infinita

commedia provvidenza ,della

farsa in vita mia... e fortuna che

nessun sa il seguito, perchè

non sanno il fine della storia.

Page 61: Profum'amando la vita

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Loro non possono sapere, Signore, che

ci hai dannati con l'Universo tuo

sulla Terra, perché stufo sei

dello sporco mondo nostro.

Angelo Haxhj, che alla tua aurora

giovane con vestigia dell'alba

sulla terra appari, cerchi l'aiuto

per la posa a secco dei selciati

di un essere scassato nei lineamenti,

scolorito, privo dei pennelli fra le dita,

sfrido di idee per le sfaccettature

in cortili angoli di fantasia, nascondendo

le miriade di emozioni..

Intercedi!... E cometa illuminazioni festaiole per attrarre

in cielo ristampe di inedite certezze

appuntate con le stelle, affinché

apprezzi le sciocchezze di chi, col cuore

sorpreso nel dolore, vive il terribile

accettando l’imposta sofferenza,

attende alla finestra del sano ridere

per sdrammatizzare parte della

tristezza con la contentezza.

Page 62: Profum'amando la vita

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Erbe aromatiche

Siamo in due, dolce...

Interazione di erbe aromatiche

è il mostrare affetti maturi che profumano

all'attenzione di giovani ma

sempre nobili sentimenti come

il nostro amare che ci prende

per mano con amore e accompagna

i nostri affetti verso una via laccata dal sorriso...

Ho sempre percorso la via indirizzando un bacio

con rose rosse alla Dama che come un gioco

ha preso il mio cuore di bambino

con naturalità e infinita cortesia.

Non oggi solo ma per sempre nel domani

pronuncio il mio affetto che mai sarà

dimenticato e ricordato come amore.

Page 63: Profum'amando la vita

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E’ l’amore?

Per vivere la vita... adesso! Anche procace ore di realtà,

la tua catena che a cappio di cane mi tiene per il collo

dalla sera alla mattina ha molto spago per andare e

vedere lontano... fin dove si arriva.

Oltre viaggia la mente senza gravità,

sulla terra dove aleggia

il profumo del tuo infinito "Amore mio".

La vita vola surreale,

dal mondo di gravità piena dal tempo astrale,

di fantasia è il micidiale dono al tuo campione umano.

Signore, grazie, ma è poco l'amore che dai...

Sei stato ottimale! Nel bene si nasce

e, come ci consumiamo,

si muore nel male, sei stato dozzinale!

Nel giramondo carrozzone della realtà si

affetta un cuore grosso di nobili sentimenti e risentimenti

in un mare mosso di bollenti emozioni al diniego di morire

con la certezza che ciò avviene per mano umana.

E' perverso il gioco che pervade la costola prelevata

umana lievitatando un cervello gemello.

Non so ancora se è fortuna per noi o per te ...

sicuro è un macello senza carnefice da ammirare.

Page 64: Profum'amando la vita

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Noialtri siamo cloni tutti figli di cattivi innesti che

sulla terra il mondo è pieno di vesperti mentali

per avere del fermentato amore da un'amicizia,

da un sorriso troppo dimenticati.

Signore ...questo è per te Amare?

Page 65: Profum'amando la vita

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Alla tranquilla morte

Colpi di solitudine inveisce

raggi miriadi malattie.

Proiettili come infiniti nei

zeccano un corpo a pelle,

diagnosi che vagano

alla ricerca di coloro che non hanno

e sicura certezza nusano

per il domani incerto di pace,

un percorso sicuro che conduca

alla tranquillante morte.

Page 66: Profum'amando la vita

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Sono arrivato a 54 anni con gli ultimi 13 anni frastornato nel mio io da una malattia tutta strana con Parkinson di nome e vivo nel terrore di piangere per mostrare al mondo le mie stranezze del vivere le emozioni, ancor di più quelle forti che prendono allo stomaco, creandomi uno stato di ipercinesia con rigidità e tremore. Io non sono mai stato fervente nel pregare qualcuno conosciuto solo perche’ transustanziato… e il riconoscere per vera una realtà veritiera ai miei occhi… di una persona, o meglio una cara persona che mi ha conquistato con il suo grande cuore. “Giampiero perfetta marionetta, grande attore di se stesso, troppo stupido, scemante, che ha offerto tutta la sua vita a rappresentazione di un destino degno di essere raccontato a spicchi, poco per volta, alla sua maniera, dettando a se stesso e poi scrivendo come un bravo autore che esprime, o meglio edita, ritagli di poesia senza pretese di insegnar il mestiere del poetare. Però, al buio di un libro chiuso, si consuma il destino di frasi che protestano per le troppe parole mal utilizzate per la certezza di un significato. Il libro è di antica fattura e i versi in scrittura generati sono solo dei geroglifici gerontizzati dalle rivoluzioni di troppi eventi a impressionare parole di nuovi significati. Io, un po’ restìo di sapere, cucino come posso poesie per i lettori, scomponendo, molando, riaccoppiando, sgrammaticando, forgiando, frugando parole di senso compiuto, innovativo nel mio esporre artigianale nel mentre il tempo trascina tutto con sé verso il futuro”. (Giampiero Iezzi)