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Nella vita di tutti i giorni abbiamo spesso a che fare con il concetto di rapporto, partiamo perciò da alcuni esempi per introdurre l’argomento. Consideriamo tutte le gare combattute dalla nazionale di kendo italiana lo scorso anno: sono 9. Se di queste 9 gare la squadra ne ha vinte 7 diciamo che:

le gare vinte sono state 7 su 9 oppure il rapporto tra gare vinte e gare totali è 7 : 9 o ancora che il rapporto tra gare vinte e gare totali è di 7 a 9

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Altro esempio. Consideriamo l’analisi chimica di un certo formaggio. Tale analisi ha determinato che per 9 grammi di proteine ci sono sempre 6 grammi di acqua, ovvero 9:6=1,5 grammi di proteine per ogni grammo d’acqua. Si dice che

Il rapporto proteine-acqua è di 9 a 6 Il rapporto proteine-acqua è 9:6 Il rapporto proteine-acqua è di 1,5

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Quindi in matematica la parola rapporto indica un quoziente. Perciò un rapporto può essere indicato da: Una divisione

• 7:9 – il rapporto gare vinte-gare giocate è di 7 a 9

• 9:6 – il rapporto proteine-acqua è di 9 a 6

Una frazione

• – il rapporto gare vinte-gare giocate è sette noni

• – il rapporto proteine-acqua è nove sesti

Un numero (naturale o decimale) • 0,78 – il rapporto gare vinte-gare giocate è di 0,78

• 1,5 – il rapporto proteine-acqua è di 1,5

79

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DEFINIZIONE: Dati due numeri qualsiasi a e b, con b ≠ 0, si definisce

rapporto tra a e b e si scrive a : b oppure

il quoziente tra il primo numero a e il secondo numero b.

I due numeri sono chiamati termini del rapporto. Il primo è chiamato antecedente il secondo è chiamato conseguente.

ab

a : b

ab

antecedente

conseguente

antecedente

conseguente

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DEFINIZIONE: Dato un rapporto , si chiama rapporto inverso il

rapporto che si ottiene scambiando l’antecedente con il conseguente

ovvero il rapporto

ab

ba

Esempio: Dato il rapporto il rapporto inverso è . 56

65

N.B. Come si nota il prodotto tra un rapporto e il suo inverso è pari a 1. Infatti

4 5 15 4× =

N.B.2 Essendo un quoziente vale la proprietà invariantiva (moltiplicando o dividendo entrambi i termini di un rapporto per lo stesso numero diverso da zero, si ottiene un rapporto equivalente a quello dato) Es. 4 : 5 = 8 : 10 = 12 : 15

x 2 x 3

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Ripassiamo il concetto di grandezza e quindi di grandezze omogenee.

DEFINIZIONE: Grandezza è qualunque proprietà della materia che si può misurare. La misurazione si effettua confrontando la grandezza da misurare con una grandezza di riferimento di valore unitario chiamata unità di misura.

DEFINIZIONE: Due grandezze si dicono omogenee se sono confrontabili, ovvero se possono essere espresse con la stessa unità di misura.

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Consideriamo due grandezze omogenee, per esempio la lunghezza di due segmenti AB e CD.

Il rapporto tra AB e CD è espresso dal quoziente: Questo significa che il segmento AB è 3 volte il segmento CD.

A B C D

9 33

AB cmCD cm

= =

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Consideriamo altre due grandezze omogenee, per esempio le aree di due rettangoli ABCD e EFGH.

Il rapporto tra le aree dei due rettangoli è espresso dal quoziente:

DEFINIZIONE: Il rapporto tra due grandezze omogenee è uguale al quoziente tra le loro misure rispetto ad una stessa unità di misura ed è espresso da un numero puro.

21

22

15 56 2

A cmA cm

= =

A B

C D

E F

G H

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Se osserviamo gli esempi precedenti possiamo dire che le grandezze osservate sono confrontabili in quanto il loro rapporto è un numero naturale o razionale. In altri casi invece il rapporto non è un numero naturale o razionale ma un numero irrazionale come nel caso del rapporto tra diagonale e lato di un quadrato

2 1,4142...dl= =

d l

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Possiamo dare dunque due definizioni sulle grandezze omogenee:

DEFINIZIONE: Due grandezze omogenee si dicono commensurabili se il loro rapporto è un numero naturale o razionale

DEFINIZIONE: Due grandezze omogenee si dicono incommensurabili se il loro rapporto non è un numero razionale

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E se le grandezze non sono omogenee? Possiamo definire ancora il rapporto? Per definirlo riprendiamo due esempi presi dalle scienze. Un treno percorre 390 km in 3 ore, qual è la sua velocità media? Ricordiamo che la velocità media è data dal rapporto tra spazio percorso e tempo impiegato a percorrerlo e dunque

390 130 /3

s kmv km ht h

= = =

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Perciò la velocità del treno in questione è di 130 km all’ora. Come ci ricordiamo dalle scienze lunghezza (distanza) e tempo sono due grandezze fondamentali e non sono omogenee.

Tale rapporto viene chiamato grandezza derivata in quanto deriva da due grandezze fondamentali.

Il loro rapporto, ossia la velocità media, come notiamo non è un numero puro ma un numero con unità di misura.

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Altre grandezze derivate che usiamo nella vita quotidiana sono: Accelerazione (rapporto tra velocità e tempo) Pressione (rapporto tra peso e superficie) Frequenza (rapporto tra numero di giri e tempo unitario) … e molte altre

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Un particolare rapporto con cui abbiamo a che fare nella vita quotidiana sono i disegni in scala che possono essere di ingrandimento o di riduzione.

Ad esempio, se vogliamo riprodurre la pianta dell’appartamento o casa in cui abitiamo non possiamo riprodurla con le misure reali e quindi dobbiamo «rimpicciolirla», mentre se vogliamo riprodurre le caratteristiche di una cellula dobbiamo «ingrandirla» .

In questi casi il rapporto si scrive scala 1 : n (si legge 1 a n) dove n è il numero di volte che è stata ridotta Cellula

ingrandita 20 000 volte Tale scrittura sta a significare che 1 unità di misura del

disegno corrisponde a n unità di misura della realtà.

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DEFINIZIONE: la scala di riduzione (ingrandimento) è il rapporto fra la misura di una certa distanza sulla carta e la stessa distanza nella realtà.

Cartina del Veneto Scala 1:1 000 000

Piantina di un appartamento Scala 1:200

La scala di riduzione (ingrandimento) indica quante volte la misura reale è stata ridotta (ingrandita) sulla carta.

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Hai già visto in geografia i vari tipi di cartine geografiche? Secondo il valore del rapporto di riduzione, esistono: • piante e mappe: scala fino a 1: 10 000 • carte topografiche: scala compresa tra 1 : 10 000 e 1 : 150 000; • carte corografiche: scala compresa tra 1 : 150 000 e 1 : 1 000 000· • carte geografiche: scala compresa tra 1 : 1 000 000 e 1 : 50 000 000· • mappamondi o planisferi: scala maggiore di 1 : 50 000 000.

Carta topografica

Mappamondo

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Guardiamo ora i seguenti esempi: Giovanni ha giocato con Luigi 15 partite a tennis e ne ha perse 5. Matteo ha giocato con Luca 9 partite a tennis e ne ha perse 3.

Se esaminiamo i due esempi senza la dovuta attenzione potremmo incappare nell’errore di considerare Matteo più bravo perché ne ha perse «solo» 3. Ma ad un’analisi più attenta, se consideriamo i rispettivi rapporti tra partite giocate e partite perse osserviamo che in realtà sono stati «ugualmente bravi».

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Infatti notiamo che in entrambi i casi il rapporto è uguale:

• Il rapporto tra partite perse da Giovanni e partite totali giocate è

• Il rapporto tra partite perse da Matteo e partite totali giocate è

In fondo è come se, in proporzione alle partite giocate, avessero perso solo una partita su 3.

5 15 :1515 3

= =

3 13: 99 3

= =

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Possiamo perciò dare la definizione di quanto visto fino ad ora:

DEFINIZIONE: Una proporzione è l’uguaglianza fra due rapporti, Ovvero

a : b = c : d I quattro numeri che formano la proporzione si chiamano termini della proporzione: ∗ Il primo e il quarto numero si chiamano estremi perché si trovano

ai due estremi della proporzione ∗ Il secondo e il terzo numero si chiamano medi perché stanno in

mezzo alla proporzione ∗ Il quarto numero viene anche chiamato quarto proporzionale

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Essendo termini di un rapporto, i termini della proporzione prendono anche i nomi già visti per i rapporti: Il primo e il terzo si chiamano antecedenti Il secondo e il quarto si chiamano conseguenti

In formule possiamo scrivere:

a : b = c : d

Antecedente Conseguente

Estremi Medi

Quarto proporzionale

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Un tipo particolare di proporzioni è la proporzione continua.

DEFINIZIONE: Una proporzione si dice continua quando i termini medi sono uguali. Il termine medio si chiama medio proporzionale fra gli estremi. L’ultimo termine si chiama terzo proporzionale dopo i primi due.

a : b = b : c

Medio proporzionale

Terzo proporzionale

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Oltre all’uguaglianza tra due rapporti (proporzione) è possibile considerare l’uguaglianza fra tre o più rapporti. Tale uguaglianza viene chiamata catena di rapporti.

a : b = c : d = e : f = g : h

Vedremo più avanti come si risolvono