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1 Pordenone Pordenone , A.A. 2005 , A.A. 2005 - - 2006 2006 Precorso Precorso di di eccellenza eccellenza Elettrosmog Elettrosmog Prof. Ing. Dario Pozzetto Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università degli Studi di Trieste Via Valerio, 10 –34127 Trieste – Tel: 040.558.3805 Fax: 040.558.3812 E-mail: [email protected] ELECTROSMOG PRECORSO DI ECCELLENZA FACOLTA’ DI INGEGNERIA SEDE DI PORDENONE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE

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1PordenonePordenone, A.A. 2005, A.A. 2005--20062006 PrecorsoPrecorso di di eccellenzaeccellenza ““ElettrosmogElettrosmog””

Prof. Ing. Dario PozzettoDipartimento di Ingegneria Meccanica – Università degli Studi di Trieste

Via Valerio, 10 –34127 Trieste – Tel: 040.558.3805 Fax: 040.558.3812E-mail: [email protected]

ELECTROSMOG

PRECORSO DI ECCELLENZAFACOLTA’ DI INGEGNERIA

SEDE DI PORDENONEUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE

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Introduzione

Studi condotti in varie parti del mondo hanno dimostrato la nocività dei campi elettromagnetici sia in bassa sia in alta frequenza.Leucemie infantili, tumori del sistema nervoso, tumori mammari ed altro sono le patologie indicate da organismi internazionali come possibili conseguenze dovute a questa forma d’inquinamento.Elettrodotti, ripetitori per telefonia cellulare (stazioni radio-base), motori elettrici, trasformatori ed altre apparecchiature, anche nell’ambito domestico, producono campi elettromagnetici talvolta superiori ai limiti consentiti.La legislazione in proposito è alquanto complessa, ad esempio per i lavoratori bisogna far riferimento a norme europee, ad indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e alle leggi e decreti italiani che fissano i limiti in funzione dell’esposizione. La legge quadro, varata nel 2001, e la successiva emanazione nel 2003 dei decreti attuativi, non ha ancora chiarito tutti gli aspetti del problema.

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Legislazione

Le leggi dello Stato Italiano riguardanti i campi elettromagnetici sono suddivise sostanzialmente in due gruppi; quelle riguardanti i campi magnetici ed elettrici a frequenza di rete, nonché i tralicci di trasporto della rete elettrica, e quelle riguardante i campi a radiofrequenza. Solamente con la "Legge quadro" del 2001 si è tentato di razionalizzare in un unico testo il corpo giuridico in materia, anche con la predisposizione dei decreti attuativi, previsti nel D.P.C.M. dell’08.07.2003:

a) Leggi riguardanti i campi a frequenza di rete ed i tralicci- Decreto Ministeriale 16 gennaio 1991: Aggiornamento delle norme tecniche per la disciplina della costruzione e dell'esercizio di linee elettriche aeree esterne. Ministro dei lavori pubblici di concerto con i Ministri dei trasporti, dell'Interno e dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato;- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23.04.1992: Limiti massimi di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale nominale (50 Hz) negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno;- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28.09.1995: Norme tecniche procedurali di attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 aprile 1992 relativamente agli elettrodotti;- Legge n. 36 del 22.02.2001: Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici;

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Legislazioneb) Leggi riguardanti i campi a radiofrequenza

- Circolare del Ministero della Sanità 12.11.1982, n. 69 (Radiazioni non ionizzanti. Protezione da esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde;- Decreto Ministeriale n. 381, 10.09.1998: Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana“;- Legge n. 36 del 22.02.2001: Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici;- Decreto Legislativo n. 198 del 04.09.2002 “Decreto Gasparri”: Disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 21 dicembre 2001, n. 443 (non più valido per "eccesso di delega“);- D.P.C.M. 08.07.2003: Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di

attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz- D.P.C.M. 08.07.2003: Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione edegli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti;

. - Decreto legislativo 01.08.2003: Codice delle comunicazioni elettroniche.

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Legislazione

Altre leggi che interessano l’argomento sono:- Decreto Ministeriale 05.08.1998: Aggiornamento delle norme tecniche per

la progettazione, esecuzione ed esercizio delle linee elettriche aeree esterne;

- Decreto 10.09.1998, n. 381: Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana;

- Legge 20.03.2001, n. 66: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5, recante disposizioni urgenti per ildifferimento di termini in materia di trasmissioni radiotelevisive analogiche e digitali, nonché per il risanamento di impianti radiotelevisivi;

- D.M. 11.06.2001: Riconoscimento di organismi competenti in materia di compatibilità elettromagnetica;

- Decreto Legislativo 04.09.2002, n. 198: Disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 21 dicembre 2001, n. 443;

- Decreto 6 maggio 2005: Ministero delle comunicazioni. Riconoscimento degli organismi competenti in materia di compatibilità elettromagnetica.

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Legislazione

Per quanto riguarda la Regione Friuli-Venezia Giulia si ritrova:- Legge Regionale n. 28 del 06.12.2004: Disciplina in materia di

infrastrutture per la telefonia mobile.

Attualmente esistono delle Leggi Regionali del settore in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto e nella Provincia Autonoma di Trento.

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

Campo elettrico E: è una quantità vettoriale che, in ogni punto di una data regione di spazio, rappresenta il rapporto fra la forza F esercitata su una carica elettrica di prova q ed il valore della carica medesima. L'unità di misura del campo elettrico nel sistema S.I. è il V/m:

E = F/q

DEFINIZIONI ED UNITÀ DI MISURA

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

Campo magnetico H: è una quantità vettoriale-assiale definita in ogni punto di una data regione di spazio in modo tale che il suo rotore sia eguale alla densità di corrente elettrica totale, compresa la corrente di spostamento. L'unità di misura del campo magnetico nel sistema S.I. è l'A/m.

DEFINIZIONI ED UNITÀ DI MISURA

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

DEFINIZIONI ED UNITÀ DI MISURA

Densità di potenza elettromagnetica S: è la potenza elettromagnetica che fluisce attraverso l'unità di superficie, normale alla direzione di propagazione. Nella regione di campo lontano S è legata al valore efficace del campo elettrico Eeff ed al valore efficace del campo magnetico Heff dalle relazioni:

essendo l'impedenza dello spazio libero

nel vuoto. L'unità di misura della densità di potenza elettromagnetica nel sistema S.I. è il W/m2.

Ω= 377η22

effeff H

ES ⋅== η

η

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

DEFINIZIONI ED UNITÀ DI MISURA

Induzione magnetica o densità di flusso magnetico B: è un vettore del campo magnetico la cui ampiezza è data dal valore massimo della forza che si esercita sull’elemento di corrente esploratore diviso per il prodotto della corrente stessa e per la lunghezza dell’elemento. Questo vettore caratterizza in modo completo tutte le proprietà del campo magnetico e viene misurato nel sistema S.I. in T.

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

DEFINIZIONI ED UNITÀ DI MISURA

Frequenza f: è il numero di cicli o i periodi nell'unità di tempo. L'unità di misura della frequenza nel sistema S.I. è l'Hz.

Media sull'intervallo temporale (t1, t2): per una grandezza p(t) variabile nel tempo è data dalla espressione:

Valore efficace Aeff: di una grandezza periodica a(t) si definisce valore efficace l'espressione:

⋅−

= 2

1

)(1

12

t

tdttp

ttP

+

⋅=Tt

teff dttaT

A )(1 2

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

DEFINIZIONI ED UNITÀ DI MISURA

Onda piana: è una distribuzione di campo elettromagnetico propagativo, in cui on ogni punto i vettori campo elettrico e campo magnetico sono perpendicolari fra loro e giacciono su piani perpendicolari alla direzione di propagazione

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

DEFINIZIONI ED UNITÀ DI MISURA

Regione di campo lontano: regione di spazio, sufficientemente lontano dalla sorgente, nella quale il campo elettromagnetico ha una distribuzione con le caratteristiche dell'onda piana. L'estensione di questa regione dipende dalle dimensioni massime lineari D dell'elemento radiante e dalla lunghezza d'onda λ del campo emesso. Si assume che la regione di campo lontano inizia ad una distanza dalla sorgente maggiore della quantità r eguale alla maggiore fra le quantità λ e D2/λ

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

DEFINIZIONI ED UNITÀ DI MISURA

Obiettivi di qualità: sono valori di campo elettromagnetico da conseguire nel breve, medio e lungo periodo, usando tecnologie e metodiche di risanamento disponibili, al fine di realizzare obiettivi di tutela.

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

La riduzione dei contributi dei campi elettromagnetici generati da diverse sorgenti, che concorrono in un dato punto al superamento dei limiti di esposizione di cui allo art. 3 e dei valori di cui all'art. 4, comma 2, D.P.C.M. 8 luglio 2003, deve essere eseguito nel modo seguente: indicando con Ei il campo elettrico della sorgente i-esima, con Li il corrispondente limite desunto dalla tabella 1, con Di la densità di potenza della sorgente e DLi il corrispondente limite desunto dalla tabella 1, si calcolano i contributi normalizzati che le varie sorgenti producono nel punto in considerazione nel modo seguente:

oppure per frequenze f > 3 MHz:

2

2

i

ii L

EC =

iL

ii D

DC =

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

Tabella 1Intensità di campo elettrico E (V/m)

Intensità di campo magnetico H (A/m)

Densità di potenza D (W/m2)

Limiti di esposizione0,1 < f 3 MHz3 < f 3000 MHz3 < f 300 GHz

602040

0,20,050,01

-14

D.P.C.M. 3 luglio 2003:Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze

comprese tra 100 kHz e 300 GHz

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

Se la somma:

supera il valore 1 i limiti di esposizione non sono soddisfatti ed i vari segnali Ei vanno pertanto ridotti in modo che risulti C ≤ 0,8 ai fini di maggior tutela delle persone.In via preliminare si individuano con Ri quei contributi Ci che singolarmente superano il valore 0,8: a ciascuno dei corrispondenti segnali Ei deve essere applicato un coefficiente di riduzione βi che soddisfa la relazione βi · Ri = 0,8.Se la somma:

supera il valore 0,8 i vari segnali Ei devono essere ridotti in modo che risulti C≤0,8.

=i iCC

⋅+=i iij

RCjC β

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

Dall'insieme dei contributi da normalizzare devono essere esclusi i segnali che danno un contributo inferiore a 1/100 indicati convenzionalmente con l'espressione:

La C può essere riscritta:

Ricordando che:

Si ha:

essendo α il coefficiente di riduzione ed E'j, E'n i nuovi valori, ridotti a conformità, dei campi elettrici.

k kA

⋅++=i

i

iik kn

n

n

LE

ALE

C 2

2

2

2

β

nnii EEEEC ⋅=⋅== αα ''8,0

)(8,0 2

2

2

2

⋅+⋅=−i

i

iin

n

nk k L

ELE

A βα

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 luglio 2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualitàper la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed

elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz

Tabella 1Intensità di campo elettrico E (V/m)

Intensità di campo magnetico H (A/m)

Densità di potenza D (W/m2)

Limiti di esposizione0,1 < f 3 MHz

3 < f 3000 MHz3 < f 300 GHz

602040

0,20,050,01

-14

Tabella 2Intensità di campo elettrico E (V/m)

Intensità di campo magnetico H (A/m)

Densità di potenza D (W/m2)

Valori di attenzione0,1 MHz < f 300 GHz 6 0,016 0,10 (3 MHz-300 GHz)

Tabella 3 Intensità di campo elettrico E (V/m)

Intensità di campo magnetico H (A/m)

Densità di potenza D (W/m2)

Obiettivi di qualità0,1 MHz < f 300 GHz 6 0,016 0,10 (3 MHz-300 GHz)

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 luglio 2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità

per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti

Limiti di esposizione e valori di attenzioneNel caso di esposizione a campi elettrici e magnetici alla frequenza di 50 Hz generati da elettrodotti, non deve essere superato il limite di esposizione di 100 µµµµT per l'induzione magnetica e 5 kV/m per il campo elettrico, intesi come valori efficaci. A titolo di misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine, eventualmente connessi con l'esposizione ai campi magnetici generati alla frequenza di rete (50 Hz), nelle aree gioco per l'infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, si assume per l'induzione magnetica il valore di attenzione di 10 µµµµT, da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio.

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 luglio 2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità

per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti

Obiettivi di qualitàNella progettazione di nuovi elettrodotti in corrispondenza di aree gioco per l'infanzia, di ambienti abitativi, di ambienti scolastici e di luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore e nella progettazione dei nuovi insediamenti e delle nuove aree di cui sopra in prossimità di linee ed installazioni elettriche già presenti nel territorio, ai fini della progressiva minimizzazione dell'esposizione ai campi elettrici e magnetici generati dagli elettrodotti operanti alla frequenza di 50 Hz, è fissato l'obiettivo di qualità di 3 µµµµT per il valore dell'induzione magnetica, da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

IRPA - INIRC 1998livelli di riferimento per la esposizione occupazionale a campi elettrici e magnetici

variabili nel tempo (valori efficaci-campi imperturbati)

F= frequenza nelle unità come riportato in colonna 1. Per qualsiasi frequenza tra 100 kHz e 10 GHz i valori devono essere mediati su qualsiasi intervallo di 6 minuti

FrequenzaValore efficace del

campo elettrico(V/m)

Valore efficace del campo magnetico

(A/m)

Induzione magnetica(µT)

Densità di potenza onda piana equivalente

(W/m2)-

-

-

-

-

-

Fino ad 1 Hz-

1.63x105 2 x105-

1÷8 Hz

-

20000 1.63x105/f 2 x105 /f2-

8÷25 Hz 20000 2x104/f 2 x104/f

0.025÷0.82 kHz 500/f 20/f 25/f-

0.82÷65 kHz 610 24.4 30.7-

0.065÷1 MHz 610 1.6/f 2.0/f-

1÷10 MHz 610/f 1.6/f 2.0/f -

10÷400 MHz 61 0.16 0.2 10

400÷2000 MHz 3 f1/2 0.008 f1/2 0.01 f1/2 f/40

2÷300 GHz 137 0.36 0.45 50

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Richiami di teoria e limiti di esposizione

IRPA - INIRC 1998livelli di riferimento per la esposizione del pubblico a campi elettrici e magnetici

variabili nel tempo (valori efficaci-campi imperturbati)

F= frequenza nelle unità come riportato in colonna 1. Per qualsiasi frequenza tra 100 kHz e 10 GHz i valori devono essere mediati su qualsiasi intervallo di 6 minuti

FrequenzaValore efficace del

campo elettrico (V/m)

Valore efficace del campo magnetico

(A/m)

Induzione magnetica (µT)

Densità di potenza dell’onda piana

equivalente (W/m2)

Fino ad 1 Hz - 3.2x104 4 x104 -

1÷8 Hz 10000 3.2x104/f 4 x104 /f2 -

8÷25 Hz 10000 4000/f 5000/f -

0.025÷0.8 kHz 250/f 4/f 5/f -

0.8÷3 kHz 250/f 5 6.25

3÷150 kHz 87 5 6.25

-

-

0.15÷1 MHz 87 0.73/f 0.92/f -

1÷10 MHz 87/f1/2 0.73/f 0.92/f -

10÷400 MHz 28 0.073 0.092 2

400÷2000 MHz 1.375 f1/2 0.0037 f1/2 0.0046 f1/2 f/200

2÷300 GHz 61 0.16 0.20 10

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I campi elettromagnetici

Immaginarsi la vita di oggi senza elettrodomestici o sistemi automatici o computerizzati è quasi impossibile.Anche i più restii verso qualche tipo di sistema elettronico, sicuramente fanno un utilizzo sistematico di altri, basti pensare a certi elettrodomestici come il frigorifero, la lavatrice, il phon, il televisore, il computer; per non parlare degli impianti elettrici, i sistemi di riscaldamento delle abitazioni, i macchinari e gli impianti che utilizziamo nell'ambiente di lavoro.È chiaro quindi che noi tutti conviviamo con gli apparati elettrici ed elettronici e quindi con i campi elettromagnetici che vengono prodotti, per cui sorge spontanea le domanda se questi campi creano o possono creare problemi a noi stessi, alla nostra salute, od al funzionamento di altri apparati.Ci si vuole rendere conto se questi apparati con cui si ha a che fare tutti i giorni sono sempre indispensabili, o se li usiamo correttamente, o se sono posti nel luogo opportuno.Si affronterà il problema partendo da un concetto generale da cui si possono trarre diversi esempi.

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I campi elettromagnetici

Una classificazione delle onde elettromagnetiche è quella che prende in considerazione la loro frequenza. Si parte dalle onde di frequenza molto prossima a zero fino ad arrivare a frequenze elevatissime. L'insieme delle frequenze considerate prende il nome di spettro elettromagnetico. Le diverse regioni in cui è suddiviso presentano peculiarità proprie sia per quanto riguarda le proprietà delle onde che i meccanismi di produzione e rilevamento

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I campi elettromagnetici

Ad un estremo si trova la regione delle onde radio con lunghezze d'onda che vanno da alcuni km a pochi cm, sovrapponendosi in parte con la regione delle microonde. L'infrarosso è percepito dagli esseri umani come una sensazione di calore, mentre gli ultravioletti sono responsabili dell'abbronzatura. Tra queste due regioni è compreso lo spettro visibile, le uniche onde elettromagnetiche percepibili dall'occhio come luce. Oltre gli ultravioletti troviamo la regione dei raggi X e γγγγ, radiazioni molto energetiche e penetranti. Occorre tener presente che, a frequenze più elevate, corrispondono energie maggiori secondo la relazione della meccanica quantistica E = hν. Così, radiazioni di frequenza sufficientemente elevata, hanno un'energia sufficiente per rompere i legami molecolari e ionizzare gli atomi. In questo caso si parla di radiazioni ionizzanti (IR). Convenzionalmente si fissa a = 300.000 GHz la soglia al di sotto della quale le radiazioni si considerano non ionizzanti (NIR).

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I campi elettromagnetici

Le «radiazioni non ionizzanti» (RNI) indicano le radiazioni elettromagnetiche che – al contrario di quelle ionizzanti – non possiedono l’energia sufficiente per modificare le componenti della materia e degli esseri viventi (atomi, molecole). Ne fanno parte i campi elettrici e magnetici, i raggi infrarossi, la luce e i raggi ultravioletti. Il termine RNI viene utilizzato in senso ristretto per indicare i campi elettrici e magnetici nell’intervallo di frequenza da 0 a 300 GHz, distinguendo tra radiazioni a bassa frequenza nell’intervallo da 0 a 100 kHz e ad alta frequenza, da 100 kHz a 300 GHz.

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I campi elettromagnetici

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I campi elettromagnetici

I campi elettromagnetici si formano soprattutto nei pressi di oggetti sotto tensione elettrica o attraverso i quali passa corrente elettrica. Sono indissolubilmente legati alla produzione, al trasporto e all’utilizzo dell’energia elettrica. Nell’ambito delle telecomunicazioni, le onde elettromagnetiche irradiate dalle antenne fungono da supporto di informazioni. Siamo circondati – oltre che da questi campi creati artificialmente – anche da campi elettromagnetici naturali, come il campo magnetico terrestre o il campo elettrico atmosferico, tra la superficie della Terra e la ionosfera. A differenza della maggior parte dei campi creati dalla tecnica, questi sono però campi statici costanti (che non mutano o mutano solo debolmente nel tempo).

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I campi elettromagnetici

Emissioni a bassa frequenzaLa rete per l’approvvigionamento dell’energia elettrica utilizza una frequenzapari a 50 Hz. L’aumentare del consumo di elettricità e l’utilizzo di apparecchi elettrici nell’ambito domestico e industriale sono accompagnati da una corrispondente crescita dei campi elettromagnetici nell’ambiente.

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I campi elettromagnetici

Emissioni a bassa frequenzaCon l’aumentare della distanza, i campi si indeboliscono rapidamente.

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I campi elettromagnetici

Emissioni a bassa frequenzaDi norma diminuiscono di una misura pari alla seconda o terza potenza della distanza, così che già il raddoppio della distanza comporta una riduzione di un fattore da 4 a 8. L’energia erogata alla ferrovia ha una frequenza prossima ai 16 Hz e vengono generati di conseguenza campi di pari frequenza. I tram, i filobus e molte ferrovie a scartamento ridotto viaggiano invece a corrente continua e i campi statici prodotti – allo stato attuale delle conoscenze – non comportanoproblemi.

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I campi elettromagnetici

Emissioni ad alta frequenzaLe telecomunicazioni hanno bisogno di trasmettitori nell’intervallo di alta frequenza per la trasmissione delle notizie. Ne fanno parte i trasmettitori radiofonici e televisivi, la radiotelefonia, i cordless, i cellulari e le relative stazioni fisse. In navigazione e aeronavigazione si utilizzano radiazioni ad alta frequenza per radar e radiofaro. Oggi non si costruiscono quasi più nuovi trasmettitori radio e televisivi, ma la telefonia mobile è in forte crescita.

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I campi elettromagnetici

Emissioni ad alta frequenza

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I campi elettromagnetici

Immissioni nel campo della bassa frequenzaI campi elettrici a bassa frequenza sono schermati e messi a massa da oggetti conduttori (terreno, edifici, alberi) e il loro raggio d’azione èrelativamente ridotto. I campi magnetici invece non sono pressochéschermati, hanno un raggio d’azione maggiore e sono quindi determinanti per il carico della popolazione. Per quanto riguarda la vicina Svizzera, il carico tipico della popolazione, per campi magnetici da 50 Hz, era di 0,05 µT (VT) nel 1993-1994. Il 95% di tutti i valori misurati era inferiore a 0,65 VT. Il fondo tipico del campo magnetico da 50 Hz negli edifici residenziali allacciati alla rete elettrica andava da 0,02 a 0,04 VT (a titolo comparativo: il valore limite d’immissione sancito dall’Ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti per i campi magnetici da 50 Hz è di 100 VT). Le massime intensità di campo sono state registrate nelle immediate vicinanze di apparecchi alimentati dalla rete (ad esempio apparecchi per saldatura, trapani, radiosveglie, cucine elettriche).

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I campi elettromagnetici

Immissioni nel campo dell’alta frequenzaPer le immissioni sono determinanti innanzitutto la vicinanza ad un trasmettitore, la sua potenza e l’ambiente circostante il luogo delle immissioni. Le strutture edili, ma anche la copertura nevosa, possono influenzare la diffusione spaziale delle radiazioni per assorbimento e riflessione.Inoltre, le immissioni variano anche a seconda del carico temporale degli impianti. Nei trasmettitori per la telefonia mobile, ad esempio, la potenza emessa si adegua costantemente alle conversazioni, effettive nel territorio servito (cella). Le immissioni medie (rispetto alla superficie) sono determinate principalmente dai trasmettitori di forte potenza (TV e radio) in quanto servono grandi aree. In ambito locale, anche i trasmettitori per telefonia mobile contribuiscono alle immissioni.

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I campi elettromagnetici

Immissioni nel campo dell’alta frequenzaVa notato come un cellulare da 1 W ERP ad 1 metro di distanza, un’antenna di trasmettitore per telefonia mobile da 900 W ERP ad una distanza di 30 metri ed un trasmettitore televisivo da 250’000 W ERP a 500 metri di distanza producano le stesse intensità di campo nella direzione principale d’irradiazione. Finora, le misurazioni sono state effettuate per lo più direttamente vicino agli impianti di trasmissione per verificare il rispetto dei valori limite. Mancano invece serie di misurazioni sistematiche e capillari sul territorio.

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La compatibilità elettromagnetica

Qualunque sistema elettrico o elettronico che produce campi elettromagnetici deve risultare

compatibile con l'ambiente per il quale è stato progettatoIn altri termini non deve "inquinare " più di quanto l'ambiente stesso possa sopportare e, contemporaneamente, non deve essere suscettibile ai livelli di campo già presenti in quel ambiente.Nell'ambito della compatibilità elettromagnetica, per ambiente si intende in genere l'insieme degli altri apparati elettrici ed elettronici che possono emettere o subire campi elettromagnetici.Ma ci si sente in dovere di estendere questo concetto non solo alla compatibilità con gli altri apparati elettrici ed elettronici, ma anche con gli esseri viventi ed in particolare l'uomo.Per stabilire i livelli di campo elettromagnetico che un sistema può emettere, od a cui deve poter funzionare, sono state create delle appositecommissioni di studio internazionali, che hanno predisposto una vastissima serie di normative che, prodotto per prodotto, stabiliscono l'ambiente elettromagnetico nel quale tale prodotto può operare.

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La compatibilità elettromagnetica

Sono stati inoltre ricercati i livelli di campo compatibili con la salute umana, sulla base di specifici studi medici ed epidemiologici.

Fra le direttive e le norme stabilite dalla Comunità Europea, recepite dagli stati membri e trasformate in leggi nazionali, è di particolare rilevo la serie di direttive che si raggruppano sotto la denominazione MARCATURA CE.Perché i prodotti possano essere ritenuti conformi a queste direttive comunitarie è necessario che vengano effettuate le prove di laboratorio che attestino il rispetto dei criteri stabiliti, solo allora tali prodotti possono essere dichiarati conformi e può essere apposta la marcatura CE. Tali prove vengono effettuate in speciali strutture laboratorio.Gli apparati che superano tutti i test, oltre ad avere il simbolo della marcatura devono essere corredati della dichiarazione di conformità, nella quale il costruttore si assume la responsabilità della marcatura, elencando le normative secondo cui sono state fatte le prove ed il risultato delle stesse.

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I campi elettromagnetici

In natura alcune particelle elementari di cui è composta la materia, come ad esempio i protoni e gli elettroni, presentano una carica elettrica.Cariche uguali si respingono, mentre quelle opposte si attraggono; si hanno quindi delle forze che agiscono anche se le cariche non sono in contatto: sono forze a distanza.In particolare gli elettroni sono liberi di muoversi nei metalli e si possono accumulare sulle superfici di molti materiali a causa dello strofinamento. Chi non ha mai preso una scossa elettrica scendendo da un'auto od alzandosi da una sedia? Ebbene, questo fenomeno è proprio causato dagli elettroni in movimento attraverso il nostro corpo.Ovunque ci sia un movimento o accumulo di cariche elettriche si creano campi elettrici e magnetici, che si manifestano tramite le forze prima accennate, anche a distanza dall'oggetto che le ha generate.I campi elettrici sono dovuti all'accumulo di cariche, mentre i campi magnetici alle cariche in movimento, cioè alle correnti.

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I campi elettromagnetici

Gli effetti dei campi elettrici che vediamo comunemente tutti i giorni sono ad esempio il passaggio di corrente attraverso un cavo elettrico per l'accensione di una lampadina. Se i campi elettrici e magnetici oscillano, ovvero variano nel tempo ciclicamente, possono propagarsi a distanze molto elevate, sono infatti le onde radio.Queste considerazioni ci portano alla classificazione dei campi elettromagnetici, come vengono comunemente suddivisi oggi:- la frequenza di rete elettrica a 50 - 60 Hz e le basse frequenze fino a

100 kHz, è tipica dei tralicci, degli impianti elettrici ed elettrodomestici, degli alimentatori e dei motori elettrici. A queste frequenze si misurano separatamente sia il campo elettrico che quello magnetico, dato che hanno diversi modi di emissione ed effetti;

- le frequenze radio fino a 30 MHz, quali quelle delle trasmissioni radio in onde medie ed onde corte, per le quali si misurano separatamente il campo elettrico e magnetico solo in prossimità delle sorgenti;

- le frequenze radio a partire da 30 MHz fino a quelle più elevate, chiamate microonde, come le trasmissioni radio FM, quelle televisive, quelle dei cordless, dei cellulari, dei satelliti e dei ponti radio. Si misura in genere solo il campo elettrico.

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I campi elettromagnetici

Per le alte frequenze, invece, si parla di campo elettromagnetico perché le due componenti, elettrica e magnetica, sono strettamente connesse e si caratterizzano per un comune comportamento.Attualmente sono in corso attività di ricerca e studio rivolti esclusivamente alle interazioni tra esseri viventi e radiazione elettromagnetica, ma, al contempo, il dibattito rimane aperto.Ciò non può e non deve portare ad affermare che i campi elettromagnetici non fanno sicuramente male, anzi, visto che eventuali effetti si potrebbero manifestare nel tempo e che qualora succedesse sarebbe già troppo tardi, l'atteggiamento da adottare è certamente quello della massima prudenza, ma senza cadere in facili ed ingiustificate psicosi anti-elettromagnetismo. Si analizzerà ognuno di questi sistemi facendo una caratterizzazione ed individuando le linee comportamentali che conviene adottare per un ottimale utilizzo senza inutili rischi. Possiamo comunque sicuramente dire, a priori, che i parametri da tenere in considerazione per tutti siano una distanza di sicurezza, la limitazione del tempo di esposizione e l'adozione di sistemi di schermatura e filtraggio.

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I campi elettromagnetici

Vengono di seguito riportati i alcuni esempi di realizzazioni e il campo di frequenze a loro corrispondenti:

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Elettrosmog - Gli impianti elettriciLe strutture per la distribuzione dell'energia elettrica possono essere classificate in funzione del carico di tensione e corrente che possono supportare. Oltre qualche kV di tensione e fino ai 380 kV i cavi emettono livelli di campo elettrico, ma soprattutto magnetico, di grande intensità alla frequenza di 50 Hz. Le distanze entro cui questi effetti possono essere significativi arriva fino a 300 - 400 metri dalla linea elettrica, ed è per questo che la recente normativa regionale dell’Emilia e Romagna impone le misurazioni e le perizie di esperti prima di far concedere dagli uffici tecnici comunali le autorizzazioni a costruire nuove abitazioni od ad ampliare le esistenti.Nelle abitazioni normalmente si trovano impianti elettrici a 220-230 V. I livelli di campi elettrico sono costanti nel tempo, ma non sono alti e si estinguono praticamente all'attraversamento di qualsiasi materiale anche debolmente conduttivo (muri, pavimenti, corpo umano). I livelli di campo magnetico dipendono invece dalle correnti, ovvero da quali e quanti apparati sono contemporaneamente attivi, ma non vengono schermati se non da lamiere di materiale ferroso spesse anche diversi millimetri. Sarebbe una buona precauzione conoscere lo stato elettromagnetico dell’abitazione, soprattutto di quei locali dove si passa gran parte del tempo o dove sostano per molto tempo bambini piccoli.

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Elettrosmog – I computerE’ un sistema complesso composto da vari apparati e quindi presenta diverse emissioni sia a bassa frequenza (50 Hz), che a radio-frequenza.Ogni componente è una potenziale sorgente, dalle schede elettroniche agli accessori, con livelli considerevoli di emissione soprattutto dai monitor.Una configurazione tipo prevede almeno il monitor e la stampante e molto frequentemente il lettore di CD e lo scanner. È necessario acquistare prodotti e soprattutto monitor a bassa emissione di radiazioni (con marcatura CE) e dotati di dichiarazione di conformità.Per un uso domestico si deve cercare di posizionare il computer ed i componenti su scrivanie distanti almeno 100 cm da letti od altre postazioni dove si può sostare per tempi prolungati.Quando non viene utilizzato avere l'accortezza di spegnere l'intero sistema; è comodo utilizzare cavi con multiprese dotati di interruttore.Se il computer si utilizza per lavoro è comunque buona norma limitare il tempo di esposizione e fare frequenti soste (un quarto d'ora ogni ora di lavoro).Verificare le distanze di sicurezza anche al di là di pareti divisorie, perché i campi magnetici dei retro-monitor attraversano le pareti non costituite da materiale ferromagnetico.

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Elettrosmog – Le radiosveglie e le segreterie telefonicheSono sorgenti di significative emissioni di campo elettromagnetico a frequenza di rete ed a radiofrequenza.Sono tipicamente posizionate su comodini o testiere del letto, in vicinanza di lampade o abatjour. La radiosveglia in particolare emette campi a radiofrequenza che sarebbe consigliabile allontanare fino ad almeno 50 cm dal cuscino.Consigliata la sostituzione con sveglie tradizionali a batteria o, meglio, a caricamento meccanico.Le segreterie telefoniche emettono campi misurabili fino a circa 50-60 cm di distanza: sarebbe opportuno allontanarle decisamente dai comodini e posizionarle su altri supporti a distanza. In questo caso vale la precauzione di acquistare solo apparecchiature a norma con le direttive della comunitàeuropea in termini di compatibilità elettromagnetica (Marchio CE e Dichiarazione di Conformità). In caso di dubbi conviene far effettuare una misurazione dei campi elettromagnetici nella casa ed in particolare nella zona letto per la potenziale esposizione prolungata.Utili precauzione da prendere:- allontanare le matasse o grovigli di cavi elettrici dai letti;- evitare di tenere radio ed Hi-Fi in prossimità dei letti.

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Elettrosmog – Le termocoperteSono sorgenti di campi elettromagnetici molto intensi sia per la vicinanza al corpo che per la durata dell' esposizione. Spegnere sempre la termocopertaprima di entrare nel letto e, soprattutto scollegare la spina dalla presa.Si invita a stare ad non meno di 50 cm di distanza quando è accesa.

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Elettrosmog – Le lampadeSorgenti, talvolta molto intense, di campi elettrici e magnetici in funzione delle varie potenze in gioco.Le lampade ed i faretti in alogeno, a bassa tensione (12 V), molto in uso in casa e nei negozi, oltre ai normali campi a frequenza di rete (50 Hz) emettono una radiazione ad alta frequenza che può interferire con altre apparecchiature elettriche (TV, radio, telefono, sistemi Hi-Fi ecc.), soprattutto se sono dotati di sistemi di variazione manuale della luminosità(Variac). Si consiglia di non collegarle alla stessa presa di corrente di apparecchiature sensibili o dotarle di opportuni filtri per la radiofrequenza. Conviene mantenere una distanza minima di almeno 30 cm da qualsiasi lampada, ed almeno 80 cm se questa è dotata di Variac.

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Elettrosmog – I forni a microondeSorgenti di campi a 50 Hz con valori di campo magnetico apprezzabile fino a circa 40-50 cm. Il sistema funziona generando un campo elettromagnetico a 2,45 GHz che, per natura della radiazione utilizzata, penetra negli strati interni delle pietanze, scaldandole. Tale campo è necessario che rimanga confinato nella cella interna ed in particolare riguardi esclusivamente l'area di cottura. Eventuali problemi di perdite possono causare effetti gravi per la salute. Il vetro frontale è realizzato in materiale schermante a tali frequenze, invece accertarsi sempre che lo sportello rimanga chiuso durante le operazioni di funzionamento e dello stato di efficienza delle chiusure.Fondamentale acquistare forni a norme CE e sarebbe una buona precauzione farne misurare i livelli di emissione ad intervalli di circa un anno. In caso di forti urti o sospetti di danni alla struttura del forno non usatelo e accertatevi dello stato di integrità.Durante il funzionamento non sostare davanti allo sportello se non il tempo indispensabile per avviare o spegnere il forno.Distanze suggerite 1,5 - 2 m.

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Elettrosmog – Gli aspigacapelli e i rasoi elettriciSono sorgenti di emissione di campi magnetici alla frequenza di 50 Hz, la distanza massima di emissione è di circa 35 cm con valori di campo talvolta intensi. Un utilizzo saltuario non comporta grandi esposizioni e quindi rischi, mentre può essere considerevole per chi li utilizza per lavoro.Si invita a tenere l'asciugacapelli ad almeno 35-40 cm dalla testa, e sono da consigliare gli asciugacapelli da muro con tubo dell'aria.Idem al caso degli asciugacapelli, sono consigliabili rasoi a batteria.

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Elettrosmog – I televisoriEmettono campi di varia frequenza fino a circa 3 metri, indipendentemente dalla grandezza dello schermo. Utilizzare solo apparecchiature a norma con le direttive comunitarie e dotate di Marchio CE. Mantenere distanze non inferiori ai 2 metri anche se l'apparecchiatura è posizionata al di là di un muro e non sostate sul retro o di fianco a un TV acceso.Specialmente per i bambini si consiglia la permanenza prolungata ad almeno 2-3 metri di distanza.

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Elettrosmog – I telefoni domestici e i cordlessI normali telefoni non sono assolutamente pericolosi. Il cordless (telefono senza filo di circa 50 m di portata da non confondere con il cellulare) ha una potenza molto bassa e non è pericoloso salvo abuso.

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Elettrosmog – La telefonia mobile o i telefoni cellulariUnità di ricetrasmissione a radio frequenza (900 – 1800 MHz).Ogni unità può emettere campi elettromagnetici con potenze da 0.5 a 2 W, in funzione della distanza dall'antenna ad essa più vicina.Infatti i telefonini ricevono dal sistema di ricetrasmissione con il quale dialogano (antenna più vicina) una sorta di segnale di controllo che può determinare la richiesta di minore o maggiore potenza utilizzata dal telefonino stesso per garantire che la telefonata risulti di livello accettabile: in altri termini se siamo nelle vicinanze di un'antenna, il telefonino impegna poco la propria batteria perché il segnale che invia e riceve dall'antenna sono di buon livello. Ci si accorge di ciò in base al numero di "tacchette" presenti sul display del telefonino é alto o non e conseguentemente dalla durata della carica della batteria. Viceversa se si fanno telefonate in zone di scarsa copertura (poche tacchette sul display) si verificano frequenti perdite di segnale ed una durata limitata della carica di batteria.In termini di livelli di campo emessi dall'antenna del telefonino, si può andare da un valore di 0,2 V/m (livello di campo elettromagnetico) in condizioni di buona copertura, fino a 40 - 45 V/m in condizioni di scarsa copertura.

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Elettrosmog – La telefonia mobile o i telefoni cellulariÉ ovvio, quindi che si consiglia di utilizzare il telefonino soprattutto quando ci si trova nel raggio di copertura di antenne per la telefonia: in pratica quando si hanno almeno tre o quattro "tacchette" di segnale, ed utilizzare, nei casi di scarsa copertura, l'auricolare tenendo il telefonino discosto dal corpo almeno 30-40 cm.Da tenere lontani da apparati elettromedicali (pace maker, protesi elettroniche ecc.) e per periodi meno prolungati possibile in prossimità del corpo (anche se solo in ricezione).In automobile di deve usate sempre l'auricolare o il viva voce.Per ottimizzare i livelli di trasmissione, nei modelli con antenna retrattile si consiglia di estenderla sempre completamente durante le conversazioni.

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Elettrosmog – Le antenne per la telefonia cellulareE’ la parte elementare che costituisce un impianto per la copertura del servizio di telefonia sul territorio. Solitamente l'impianto completo, chiamato anche Stazione Radio Base (SRB), è costituito da tre antenne poste una a fianco all'altra con una direzione di puntamento di circa 120°una dall'altra.Esistono diversi tipi di antenne variabili in dimensione e potenza di trasmissione. Le distanze di copertura vanno da alcune centinaia di metri fino ad un paio di km. Altre caratteristiche tecniche sono regolate dal tipo di trasmissione effettuata: tra quelle più conosciute le antenne per le comunicazioni e-tacs, gsm ed umts.Per tutti questi tipi di antenna la radiazione emessa in campo libero (cioèsenza ostacoli immediati) ha, vista di fianco, la caratteristica forma ad ellisse schiacciata (lobo principale) che parte dal centro dell'antenna e si espande nella direzione frontale, con alcune ramificazioni verso l'alto ed il basso, di piccola dimensione e per questo detti lobi secondari. Visto dall'alto invece i lobi di radiazione sono la combinazione di semplici ellissi, una per ogni direzione di puntamento di un'antenna. L'estensione dei lobi dipende ovviamente dalla potenza emessa dalle antenne.

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Elettrosmog – Le antenne per la telefonia cellularePurtroppo non è proprio possibile prevedere il comportamento dell'antenna. A tal proposito, in allegato, troverà uno schema semplificato di una possibile antenna con relativi lobi di radiazione da cui si vede che alcune case (rettangoli numerati) ad esempio la 6 e la 5 sono investite da maggior campo elettromagnetico anche se sono più lontane dall'antenna delle case 7, 9 e 3.

A peggiorare la predicibilità della pericolosità del campo si aggiunge che la potenza dei trasmettitori è variabile da impianto ad impianto.La pericolosità in funzione della frequenza esiste effettivamente, infatti esistono limiti diversi in funzione della frequenza.

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Elettrosmog – Le stazioni da radioamatoriTale apparecchiature previste per l'uso nella cosiddetta "banda cittadina" o CB presentano un massimo 5 W di potenza in emissione, e non costituiscono pericolo se non in caso di uso prolungato di estrema vicinanza all'antenna.Lo stesso vale per gli apparati VHF ed UHF in altre bande, quale quella nautica.Alcuni radioamatori autorizzati e dotati di patente ministeriale possono trasmettere con potenze elevate, fino ad un centinaio di W. Le trasmissioni sono sporadiche ed in genere effettuate con antenne direttive poste sui tetti e puntate in direzione orizzontale.Il massimo rischio può essere quindi per l'operatore se risiede vicino all'antenna.Solo nel caso di antenne direttive puntate in maniera impropria potrebbero esservi problemi per chi risiede in quella direzione.

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Elettrosmog – I sistemi di allarmeI sistemi di allarme e controllo possono essere divisi in 4 categorie:• sistemi antifurto per abitazioni: emettono campi di scarso rilievo solo se a

microonde, di vecchio tipo ed installati in luoghi a lunga permanenza;• sistemi antirapina metal detectors (banche, uffici postali ecc.): emettono

un campo magnetico di rilievo nel raggio di circa 2 m. Si consiglia agli impiegati di banche, uffici postali ed aeroporti di non permanere per più di 4 ore entro 2 metri dalle "colonne" metal detector ed in ogni caso mai starvi appoggiati o rimanere entro 50 cm per più di qualche minuto;

• sistemi antitaccheggio con etichette magnetiche (negozi, supermercati etc.): emettono un campo magnetico nel raggio di circa 1 m. Esistono diverse tipologie di apparati con una vasta gamma di livelli di potenza;

• sistemi di controllo accessi o cartellino elettronico (banche, ministeri, etc.): emettono campi magnetici nel raggio di circa 2 m, ma di scarso rilievo.

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Elettrosmog – Gli impianti industriali e gli ambienti di lavoroImpianti per la lavorazione del legno, della carta, della gomma, della plastica, essiccatoi e saldatori industriali emettono una enorme potenza a radiofrequenza che, se opportunamente schermata in macchine di buona qualità, comporta rischi limitati per gli stessi addetti alla lavorazione.Pericolose sarebbero eventuali fughe di onde radio che dovrebbero essere costantemente monitorate dai proprietari degli impianti.In campo medico alcuni apparecchi emettono particolari onde radio con effetti terapici ed emissioni del tutto trascurabili sia per la bassa potenza che per la durata dell'esposizione (Magnetoterapia, Ionoforesi, Agopuntura elettronica). Altri sistemi di analisi come la TAC utilizzano molta più potenza e sono più pericolosi per gli operatori che per il paziente che ne fa un uso, per fortuna, non frequente.Radiografie, Cobaltoterapia e tutti gli altri sistemi medici che utilizzano la radioattività sono costantemente monitorati dal Ministero della Sanità.Eventuali fughe sarebbero di estrema gravità in quanto radiazioni ionizzanti, capaci di alterare permanentemente le cellule.E' consigliabile limitare l'esecuzione di radiografie od altri esami con strumenti elettromedicali.

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Elettrosmog – Gli impianti industriali e gli ambienti di lavoroNel campo estetico possono risultare pericolosi, specialmente per gli operatori, i depilatori a radiofrequenza ed in misura minore gli altri apparati elettrici.Se si risiede presso una industria potrebbe essere utile far misurare da personale specializzato i campi elettromagnetici nell'abitazione.Se si lavora con macchine elettromedicali o industriali a radiofrequenza ènecessario adottare tutte le precauzioni prescritte dalle normative di sicurezza, sia in termini di strumenti di protezione, distanze e tempi di esposizioni alle radiazioni.

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Elettrosmog – Alcuni esempi di intensità di campoOggetto della misura Campo elettrico Campo magnetico

Rasoio elettrico 30 V/m 100 m T

Spazzolino elettrico 50 V/m 90 m T

Frullatore 80 V/m 70 m T

Aspirapolvere (a 10 cm) 50 V/m 60 m T

Asciugacapelli in funzione 20 V/m 20 m T

Asciugacapelli collegato 80 V/m 20 m T

Macchina da scrivere elettric. 3 V/m 10 m T

Radio 100 V/m 8 m T

Tubo a fluorescenza - 8 m T

Lavatrice (sui comandi) 100 V/m 5 m T

Ventilatore 1 V/m 1 m T

Ferro da stiro 60 V/m 4 m T

Lampadina (100 w a 10 cm) 60 V/m 3 m T

Fotocopiatrice in funzione 80 V/m 2 m T

Fotocopiatrice accesa 1 V/m 1 m T

Frigorifero (motore) - 2 m T

Registratore (10 cm) 90 V/m 1.5 m T

Televisore (comandi) 120 V/m 1.1 m T

Giradischi 100 V/m 1 m T

Telefono 8 V/m 50 nT

Interruttore (10 cm) 50 V/m 30 nT

Spina (non funzionante) 60 V/m -

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Elettrosmog – Valori tipici di esposizione e distanze cui simanifestano esposizioni rilevanti

0.5 m1 m

< 5 W/m2

< 1 W/m210 W/m2

10 m

< 10 m W/m2

Walkie – Talkie27 MHz 5 cm

12 cm

fino a 1000 V/mfino a 0.2 A/mfino a 200 V/mfino a 0.1 A/m

IRPA: 27.5 V/m0.073 V/m

47 – 68 MHz174 – 230 MHz

<20 m W/m2

IRPA: 2 W/m2 100 – 300 KW

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Elettrosmog – Valori tipici di esposizione e distanze cui simanifestano esposizioni rilevanti

50 m

121 V/m=40 W/m2

415 – 1606.5 MHz 50 m 450 V/m

>200 m W/m2

>10 m W/m2

>0.05 m W/m2

>0.02 m W/m2

0.02 %1 %50 %90 %

2 µW/m2

20 m sotto raggio principale

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Elettrosmog – Valori tipici di esposizione e distanze cui simanifestano esposizioni rilevanti

Sorgente di radiazioni Potenza Distanza raccomandata

Trasmettitore TV banda IV/V 100 kW 45 m

Trasmettitore radiofonico a onde ultracorte 500 W 9.5 m

Stazione centrale rete D (digitale)8 canali a 50 W 4.76 m

Antenna radiorientabile 13 GHz 0.5 W 1.78 m

Stazione radiofonica rete C (analogica)23 canali a 8 W 1.78 m

Forno a microonde 600 W 0.25 m

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ElettrosmogI valori medi rilevati su alcuni elettrodomestici sono riportati nel grafico:

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ElettrosmogI valori limiti di alcuni Paesi sono confrontati nel seguente grafico:

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ElettrosmogTre normative in materia di elettrosmog vengono confrontate nel seguente grafico (Norm. 1: per zone abitate meno di quattro ore al giorno, Norm. 2: per zone abitate piú di quattro ore al giorno).

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Effetti sulla salute umana

Nel recente documento "Parere e suggerimenti della Commissione tecnico-scientifica” nominata dal Comune di Bologna, si rileva che indagini epidemiologiche su alcune categorie di lavoratori professionalmente esposti hanno evidenziato un aumentato rischio di leucemie (Matanoski ed altri, 1993: London ed altri 1994; Therialt ed altri, 1994), di tumori del sistema nervoso (Floderus ed altri, 1994; Thörnqvist ed altri, 1991; Savitz ed altri, 1994), tumori mammari nella donna (Loomis ed altri 1994), tumori mammari nel maschio (Floderus ed altri 1994). Rischi sanitari dovuti all'inquinamento da radiazioni non ionizzanti e possibili misure di prevenzione per la popolazione (maggio 1997)" si afferma che: "Indagini epidemiologiche di terza generazione ribadiscono l'accresciuta incidenza di leucemie infantili, come pure di tumori al sistema nervoso centrale e alla mammella di lavoratori e lavoratrici esposte, di linfoma maligno nell'uomo e nel cane" (Washburn ed altri 1994; Reif ed altri 1995; Miller ed altri 1996; Milham ed altri 1996; Coogan ed altri 1996) deponendo a favore di un rischio possibile a livelli di esposizione superiori a 0.2 µT.

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Effetti sulla salute umana

Per quanto riguarda le alte frequenze a seguito di una vasta indagine epidemiologica sull'incidenza del cancro eseguita in occidente nei pressi di una trasmittente radiotelevisiva (quella di Sutton Coldfield, GB) é stato dimostrato un incremento di leucemie agli adulti (particolarmente di quelle linfatiche) con un significativo declino del rischio con l'aumento della distanza dal trasmettitore (particolarmente per la leucemia linfatica cronica). Ma fin dagli anni settanta in URSS - a seguito di ricerche sull'associazione tra danni alla salute umana e campi elettromagnetici (Asanova ed altri 1972) - erano state emanate norme per la protezione dei lavoratori che operavano in prossimità di installazioni elettriche (manutenzione di interruttori, stazioni elettriche ad alto voltaggio) con limiti che risultavano fino a mille volte inferiori rispetto a quelli in vigore attualmente nei Paesi occidentali.

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Effetti sulla salute umana

Si impone quindi una legge che definisca limiti di protezione delle lavoratrici e dei lavoratori professionalmente esposti, e dei cittadini, che in generale concordano con la commissione tecnica del Comune di Bologna, la quale nel suo rapporto al Comune afferma che: “è dell'avviso che i dati teorici, sperimentali, epidemiologici già disponibili consentano di cominciare a porsi seriamente il problema dell'adozione di provvedimenti normativi e tecnico-correttivi a tutela della salute pubblica. Del resto il problema sta assumendo una dimensione internazionale.La direttiva 90/270/CEE del Consiglio, del 29 maggio 1990, sui requisiti minimi di sicurezza e di salute relativi alle attività lavorative svolte su attrezzature munite di videoterminali e la legge dello Stato svedese sulla stessa materia danno indicazioni l'una temporali l'altra di limite di esposizione indicativi del rischio per la salute umana di questa specifica forma di inquinamento.

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Effetti sulla salute umana

In Italia tre consigli regionali (Abruzzo, Lazio e Veneto) hanno approvato leggi regionali che diminuiscono di circa cinquecento volte il limite inferiore per le esposizioni di campi magnetici stabilito dalla normativa nazionale per gli elettrodotti. L'approvazione delle leggi in parola imporrebbe un limite per l'esposizione della popolazione ai campi d'induzione magnetica a frequenza di rete (50 Hz), pari a 0.2 µT. Stesso limite viene individuato dalla legge svedese sui videoterminali. I dati epidemiologici citati indicano la provvisoria soglia del rischio potenziale per gli effetti "atermici" a lungo termine, come quelli implicati nella cancerogenesi, intorno a 0.2 µT (per il campo magnetico a 50 – 60 Hz), e a qualche µW/cm (per le radiazioni elettromagnetiche di alta frequenza)".

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Effetti sulla salute umana

Il principio cautelativo si impone per la necessaria tutela della salute dei cittadini, anche se i dati scientifici ormai sembrano consolidarsi sul rischio per la salute prodotto dalle onde elettromagnetiche. In permanenza di un dubbio deve adottarsi, sul livello del rischio, l'impostazione più restrittiva consistente nella minimizzazione del rischio e quindi nella definizione del valore più basso, concordando con l'Organizzazione mondiale della sanità, la quale raccomanda ai legislatori l'adozione del principio di ALARA (As LowAs Reasonably Achievable), secondo il quale, fatta una scelta tecnologica, l'esposizione alle radiazioni deve essere la più bassa possibile.Le indicazioni sopraccitate ed altre, quali, per esempio, lo studio condotto in un Istituto di Syracuse, nello Stato di New York, che ha evidenziato che anche in una fascia di 150 metri di distanza da linee ad alta tensione si verificano variazioni della composizione del sangue e del battito cardiaco, e che disturbi comportamentali sono stati riscontrati entro una fascia di 300 metri, hanno suggerito i limiti proposti“.

Dario Pozzetto:Dario Pozzetto:

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Effetti sulla salute umanaDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

I campi elettromagnetici NON NATURALI deviano il corretto magnetismo naturale in punti della casa ben precisi. Ecco perchè chi dorme con la testa vicina ad un muro dove nella stanza accanto c'è un frigorifero o un televisore o una lavatrice, ha una sensazione di stanchezza, sente di non riuscire a carburare, di non essersi riposato. Questo perchè qualsiasi attivitàche viene svolta in quel punto risulta essere disturbata. Lo stesso accade quando si colloca il letto in una camera dove l'impianto elettrico ha spine di presa di corrente accanto al cuscino, sotto il letto o ancor peggio, quando i fili delle abatjeur (lampade da comodino) sono a 60 cm dalla nostra testa. Altre piccole patologie d'allarme sono i crampi alle gambe dopo 4 o 5 ore di lavoro alla scrivania dell'ufficio (generalmente la gamba è quella più vicina al PC o alle prese di corrente). E' importante continuare ad avere i comfort di sempre, ma è necessario schermare i campi elettromagnetici.

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Effetti sulla salute umanaDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

In alcune ore del sonno (fase rem), il cervello rigenera e fa crescere le nostre cellule. Durante questa laboriosa operazione, avviene un fisiologico abbassamento della soglia del sistema immunitario. Se durante queste ore siamo sottoposti a campi elettrici e magnetici che interferiscono con gli impulsi inviati dal cervello alle nostre cellule e ai nostri organi, ci può essere un impedimento per una corretta crescita, rigenerazione e riequilibrio del nostro corpo. Inoltre le onde ad alta frequenza sono dei vasocostrittori, cioènon permettono il regolare flusso del sangue, restringendo le nostre arterie. Le patologie dell’elettrosmog ad una esposizione di alcuni apparecchiature ecc. è riportato nella tabella seguente.

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Effetti sulla salute umanaDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

Prodotti Disturbi Rimedi

Televisori Cefalee, sindromi ansiose,disturbi della vista Distanza minima 2 metri

Cellulari Possibili lesioni celebrali, disturbi della vista, cataratta, alterazioni metaboliche

Distanza minima dall'antenna 30 cm, usare l'auricolare con il cellulare lontano dal corpo

Linee alta media e bassa tensione esterne e/o interne alla casa

Disturbi del sonno, cefalea,stati di tensione emotiva, rischio di tumori solidi e leucemie, formicolii depressione

Se sussistono rischi lo si puòdeterminare con un rilevamento

strumentale e una corretta riprogettazione interna

Computer e monitor Cefalee, disturbi gastrici,tumori gastroenterici difficoltà di concentrazione, depressione. allergie, squilibri ormonali,

disturbi della vista

Mantenere una distanza il piùpossibile elevata.Fare pause orarie.Preferire apparecchi a

bassa emissione e monitor LCD

Babyphon Disturbi nervosi, rischio di tumori solidi, leucemie, insonnia deficit immunitario,disturbi della vista, morte improvvisa Distanza minima 2 metri

Coperte elettriche Disturbi del sonno,emicranie, depressione, irritabilità, fobie, disturbi cardiaci.

Utilizzare la coperta solo per riscaldare il letto e staccare poi

la spina

Forni a microonde Rischi per le gestanti, rischio di tumore, deficit immunologici , disturbi della vista.

Distanza minima dal forno acceso: 2 metri

Lampade alogene Rischio di leucemie e tumori celebrali, deficit immunitari, disturbi visivi.

Distanza minima 1,5 metri

Lampade incandescenza Cefalee, rischio di tumore al cervello, disturbi alla vista, difficoltà di concentrazione,astenia, irritabilità, impotenza.

Distanza minima 1,5 metri. Rinunciare alle lampade ad

incandescenza

Radiosveglie elettriche Disturbi del sonno, disturbi del ritmo cardiaco, rischio di tumore al cervello,cefalee mattutine.

Distanza minima 1,5 metri Uso di sveglie a batteria

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Effetti sulla salute umanaDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

La tabella di seguito, riporta una ricapitolazione dell’evidenza delle ripercussioni sulla salute associate alle radiazioni ad alta frequenza nell’intervallo delle dosi deboli. Le indicazioni relative alla soglia di esposizione in mW/kg o W/kg vanno intese come punti di riferimento approssimativi. Si riferiscono al valore massimo registrato nel corpo del tasso di assorbimento specifico locale (http://www.umwelt-schweiz.ch/imperia/md/content/luft/nis/gesundheit/UM-162-D-Zsfsg-i.pdf)

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Effetti sulla salute umanaDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

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Effetti sulla salute umanaDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

Schematicamente, l'interazione tra un campo elettromagnetico ed un organismo può essere descritta iniziando dal meccanismo di accoppiamento fisico tra il campo ed il sistema biologico, a seguito del quale determinate grandezze fisiche (campi, cariche, correnti) vengono indotte nei tessuti dell'organismo esposto. Queste grandezze sono direttamente responsabili degli effetti acuti.Per frequenze fino ad almeno alcune centinaia di kHz, le più autorevoli normative internazionali di protezione dai campi elettromagnetici riconoscono nella densità di corrente indotta nei tessuti (misurata in A/m2) il principale parametro con cui correlare l'esposizione agli effetti biologici che si manifestano negli individui esposti. Tali effetti consistono in una "interferenza" delle correnti indotte con i meccanismi fisiologici della percezione sensoriale e della attivazione muscolare, per cui l'esposizione, se sufficientemente intensa, si manifesta con sensazioni tattili o visive spurie o disturbate o con contrazioni muscolari involontarie.A frequenze superiori, il parametro più significativo è il riscaldamento dei tessuti, provocato dalla potenza assorbita per unità di massa, detta SAR e misurata in W/kg.

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Effetti sulla salute umanaDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

1 rumore elettrico che un tessuto sperimenta a causa dell'attivitàelettrofisiologica degli organi vicini;

2 limite primario per la popolazione secondo ICNIRP-1998;3 generazione di fosfeni per interferenze sul nervo ottico;4 eccitazione delle terminazioni nervose sensoriali;5 eccitazione delle terminazioni nervose motorie; rischio di extrasistole e di

fibrillazione ventricolare;6 effetti termici: valore considerato sicuro per le esposizioni professionali

(0.4 W/kg).

Nella tabella seguente sono riportate le soglie di densità di corrente e di SAR per i principali effetti acuti: tra parentesi è indicata la banda di frequenza interessata; i termini "minimo" e "tipico" si riferiscono alla variazione da individuo ad individuo, mentre la figura successiva riporta alcune delle soglie di densità di corrente in funzione della frequenza per i piùimportanti effetti acuti:

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Effetti sulla salute umanaDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

Soglia Frequenzacaratteristica

Effetto

1 mA/m2 10-100 Hz Rumore elettrofisiologico di fondo

10 mA/m2 20 Hz Valore minimo per la generazione di fosfeni (allucinazioni visive)

100 mA/m2 10-400 Hz Valore minimo per la stimolazione dei recettori nervosi periferici (percezione di formicolii e sensazioni analoghe)

0.5 A/m2

10-100 Hz

Valore tipico per la stimolazione di contrazioni nella muscolatura scheletrica

0.8 A/m2 Valore minimo per l'eccitazione di extrasistole ventricolari.

2 A/m2

Soglia minima di innesco della fibrillazione ventricolare con tempi di stimolazione di almeno 1 secondo

0.08 W/kg

> 100 kHz

Limite di sicurezza per l'esposizione della popolazione secondo ICNIRP 1998

0.4 W/kg Limite di sicurezza per le esposizioni professionali secondo ICNIRP 1998

1.2 W/kg Valore tipico del calore prodotto spontaneamente da un organismo umano in condizioni di riposo (metabolismo basale)

4 W/kg Valore minimo a cui sono stati evidenziati effetti sperimentali su volontari, in caso di riscaldamento sistemico

100 W/kg Soglia tipica per danni termici su organi bersaglio (cataratta, sterilità)

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Effetti sulla salute umanaDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

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Effetti sulla salute umanaDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

I limiti specificati nelle norme di sicurezza non corrispondono direttamente alle soglie degli effetti acuti riportati nella tabella e nel grafico precedenti, ma ne sono inferiori di un margine di sicurezza, necessario a tenere conto di (1) eventuali ipersensibilità individuali; (2) incertezze sui modelli dosimetrici e (3) margini di errore della strumentazione impiegata per l'accertamento dell'esposizione.I livelli così individuati costituiscono i limiti massimi per le esposizioni professionali, che si applicano cioè a coloro che hanno a che fare con campi elettromagnetici nell'ambito della propria attività lavorativa.Per definire limiti validi per la "popolazione in genere", tutte le piùautorevoli normative introducono un ulteriore margine di sicurezza per tenere conto di una serie di fattori (età, stato di salute, coscienza dell'esposizione, grado di addestramento, sorveglianza sanitaria) che suggeriscono l'adozione di maggiori cautele per questa categoria.

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Effetti sulla salute umanaDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

Poiché le soglie degli effetti acuti sono note in funzione dei valori della densità di corrente indotta e del SAR, queste ultime vengono considerate grandezze primarie dalle norme di sicurezza ed i loro rispettivi valori massimi ammissibili sono considerati limiti primari. Essendo però, di fatto, estremamente difficile misurare i valori delle grandezze primarie nelle condizioni reali di esposizione (è tutt'al più possibile calcolarli in condizioni standardizzate e semplificate), le norme di sicurezza specificano anche i cosiddetti limiti derivati, cioè i valori massimi ammissibili delle intensità dei campi in assenza dell'individuo esposti, grandezze più facilmente accessibili alla misura diretta. I modelli dosimetrici costituiscono gli strumenti fisico-matematici che permettono di risalire dalle grandezze derivate a quelle primarie, cioè di stabilire la distribuzione di densità di corrente indotta o di SAR in un individuo esposto, una volta che siano note le condizioni di esposizione e le caratteristiche del campo elettromagnetico nel teatro espositivo.

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Effetti sulla salute umanaDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

Le più autorevoli tra le raccomandazioni costruite sulla base del procedimento illustrato sono quelle periodicamente emanate dall'International Commission for Non Ionising Radiation Protection(ICNIRP). In figura sono riportati i limiti di campo elettrico proposti nell'ultima revisione di queste raccomandazioni (pubblicata sulla rivista Health Physics, volume 74, numero 4, aprile 1998) e per confronto quelli previsti dal decreto del Ministero dell'ambiente (pubblicato sulla G.U. serie generale, numero 257, 3-11-1998).

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Misurazione dell’elettrosmog ambientaleDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

Una misurazione dell'intensità dei campi elettrici e magnetici generati da una o più fonti di emissione, consiste in un sopralluogo effettuato da tecnici od operatori con una adeguata e certificata strumentazione, che rileva e converte in dati grafici e dati singoli l'emissione dell'elettrosmog in un luogo. La misurazione certificata rileva i dati ogni 6 minuti per un periodo più o meno lungo (7-14 giorni) in modo da avere un'ampia panoramica sull'effettiva esposizione di un luogo alle emissioni di campi elettromagnetici. Alla fine della misurazione si dovrà produrre un certificato dell'effettiva emissione elettromagnetica.

Si richiede una misurazione breve per accertarsi se si è effettivamente esposti ad una emissione di campi elettromagnetici. Attraverso una misurazione breve della durata di qualche ora, o di 3 giorni, si riesce a sapere se in alcune ore della giornata se il luogo di lavoro o di soggiorno èbiocompatibile, cioè compatibile con la normale vita per la quale siamo stati creati e con tutte le soglie di sopportabilità propri dell'essere umano, ai campi elettromagnetici.

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Misurazione dell’elettrosmog ambientaleDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

Una misurazione dell'intensità dei campi elettrici e magnetici generati da una o più fonti di emissione, consiste in un sopralluogo effettuato da tecnici od operatori con una adeguata e certificata strumentazione, che rileva e converte in dati grafici e dati singoli l'emissione dell'elettrosmog in un luogo. La misurazione certificata rileva i dati ogni 6 minuti per un periodo più o meno lungo (7-14 giorni) in modo da avere un'ampia panoramica sull'effettiva esposizione di un luogo alle emissioni di campi elettromagnetici. Alla fine della misurazione si dovrà produrre un certificato dell'effettiva emissione elettromagnetica.

Si richiede una misurazione breve per accertarsi se si è effettivamente esposti ad una emissione di campi elettromagnetici. Attraverso una misurazione breve della durata di qualche ora, o di 3 giorni, si riesce a sapere se in alcune ore della giornata se il luogo di lavoro o di soggiorno èbiocompatibile, cioè compatibile con la normale vita per la quale siamo stati creati e con tutte le soglie di sopportabilità propri dell'essere umano, ai campi elettromagnetici.

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Misurazione dell’elettrosmog ambientaleDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

Una misurazione di lungo periodo, da la certezza certificata che esiste un emissione di elettrosmog che interessa il luogo in questione. Il D.M. 381/98 stabilisce che una misurazione debba riferire l'intensità di un campo elettromagnetico ogni 6 minuti per un periodo consigliato di almeno 7 giorni. Questo perchè può succedere che la misurazione preventiva viene effettuata in un momento di picco o in un momento di bassa emissione. In questo modo non si riesce ad avere una panoramica reale delle emissioni.

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Misurazione dell’elettrosmog ambientaleDario Pozzetto:Dario Pozzetto:

La misura reale non va eseguita solo per 6 minuti.Una misurazione reale deve dire al cliente se nella sua abitazione, azienda o ufficio vi sono campi elettromagnetici fuori legge o oltre i limiti consigliati. Dato che l'elettrosmog varia al variare delle ore, è saggio, effettuare una misura di più ore consecutive o almeno di un'ora consecutiva. Questo perché in soli 6 minuti o 12 o 24 minuti si ha un'idea soltanto di cosa sta succedendo in quell'intervallo di tempo.

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Campo magnetico a 50 Hz - Livello di fondo in ambiente domesticoDall’analisi di diverse campagne di misura si rileva:1. il campo magnetico del fondo a 50 Hz negli ambienti domestici presenta

una notevole variabilità temporale a breve e medio termine, nella quale è possibile talvolta riconoscere una ciclicità giorno/notte.

2. esso risulta più elevato negli appartamenti condominiali e minore nelle abitazioni singole; ciò potrebbe essere dovuto all'influenza delcablaggio comune e al contributo degli appartamenti limitrofi.

3. i valori tipici del fondo ambientale sono in genere non solo abbondantemente al di sotto del limite di sicurezza di 100 µT, ma anche inferiori (seppur di poco) agli 0.2 µT.

Queste considerazioni sono ben documentate dalla figura, che riporta e confronta le misure di induzione magnetica eseguite su un arco di 20 ore, una misura ogni 5 minuti, in un punto di un tipico appartamento in condominio urbano (linea superiore) e di una abitazione singola in quartiere periferico semirurale (linea inferiore).

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Campo magnetico a 50 Hz - Livello di fondo in ambiente domestico

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Campo magnetico a 50 Hz – Piccoli elettrodomestici in ambientedomestico

Sono state eseguite delle serie di misure del campo magnetico a 50 Hzgenerato da numerosi piccoli elettrodomestici di uso comune. In figura sono riportati, a titolo di esempio, i dati rilevati su di un asciugacapelli (linea in colore azzurro) e uno spremiagrumi (linea in colore rosso), ma le conclusioni che si riporta sono abbastanza generali.

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Campo magnetico a 50 Hz – Piccoli elettrodomestici in ambientedomestico

1. nelle immediate vicinanze di un elettrodomestico (meno di 10 cm) può essere facilmente superato il limite di sicurezza di 100 µT;

2. l'intensità del campo decade rapidamente con la distanza; gli 0.2 µT vengono raggiunti a distanze dell'ordine di 30-80 cm, a seconda del tipo di elettrodomestico.

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Impianti di telecomunicazione

La tabella che segue prende in considerazione le principali classi di sorgenti di teleradiodiffusione operanti nell'intervallo di frequenza compreso tra 0.1 MHz e 3 GHz. Per ciascuna classe si riportano i valori tipici di frequenza, di potenza in antenna, di guadagno e di EIRP (Equivalent Isotropic RadiatedPower, data dal prodotto tra potenza in antenna e relativo guadagno).

Tipo Frequenza Potenza Guadagno EIRP

Emittenti radio AM 500 ÷ 1600 kHz 1 ÷ 500 kW poche unità 1 ÷ 500 kW

Emittenti radio FM 88 ÷ 108 MHz 1 ÷ 12 kW 5 ÷ 50 10 ÷ 500 kW

Emittenti TV

VHF I-II: 52.5 ÷ 88 MHz VHF III: 174 ÷ 223 MHz UHF IV: 470 ÷ 590 MHz UHF V: 614 ÷ 838 MHz

0.1 ÷ 1 kW 1 ÷ 100 5 ÷ 100 kW

Stazioni RB(downlink)

eTACS: 910 ÷ 950 MHzGSM: 925 ÷ 960 MHzDCS: 1805 ÷ 1880 MHz

30 ÷ 300 W 3 ÷ 30 fino a 2 kW

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Impianti di telecomunicazione

La figura seguente riporta la distanza dal centro elettrico della sorgente a cui si raggiunge il limite di 20 V/m (linea azzurra) oppure di 6 V/m (linea rossa) in funzione del valore di EIRP della sorgente, nella direzione di massimo irraggiamento della stessa.