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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO La DUL lombarda: contesto e organizzazione di un modello di Welfare Attivo che ha fatto scuola Dott.ssa Eloisa Cianci POLITICHE DEL LAVORO IN LOMBARDIA, IN ITALIA E NELLA UE A.A. 2018/2019 Prof. Giovanni Bocchieri

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La DUL lombarda: contesto e organizzazione di un modello di Welfare Attivo che ha fatto scuola

Dott.ssa Eloisa Cianci

POLITICHE DEL LAVORO IN LOMBARDIA, IN ITALIA E NELLA UE

A.A. 2018/2019

Prof. Giovanni Bocchieri

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Contenuti della Lezione

Ø I principi ispiratori della DUL;

Ø Excursus storico sulle leggi nazionali e regionaliispiratrici della DUL;

Ø Dote Unica Lavoro in Lombardia;

Ø Raffronti (DUL/Jobs Act – DUL/AdR);

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I principi ispiratori della DUL:

Ø Governance partecipata

Ø Sussidiarietà

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La Governance: modello di formulazione e gestione delle politiche pubbliche

In generale si caratterizza per:

• un ridotto ruolo dello Stato;• una riduzione degli atteggiamenti gerarchici verticali (per fare

qualcosa c'è bisogno di una autorizzazione / concessione da partedella più alta autorità pubblica, lo Stato, che se ne occupadirettamente);

• atteggiamenti concertativi, negoziali, contrattuali: l'autoritàpubblica più alta cede (tramite accordi, atti negoziali, contratti) lagestione / erogazione a una autorità pubblica soggiacente ovveroa un soggetto terzo, mantenendo un ruolo di coordinamento esupervisione.

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Nel campo dei servizi pubblici si caratterizza per:

Ø I ruoli di proposta di servizi e di gestione degli stessi,nelle politiche pubbliche, sono condivisi da più attoripubblici, con l’ingresso di soggetti privati, cercando diessere (territorialmente) più vicini ai cittadini;

Ø sviluppo di partenariati tra attori e stimolo allaconcorrenza, non più monopolio dello Stato.

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I Principio

“Il potere pubblico può svolgere solo le attività

che i privati non siano in grado di compiere, fatta eccezione per quanto è ritenuto di particolare

importanza strategica per la collettività”.

La Sussidiarietà

II Principio

“Un'autorità di livello gerarchico superiore si

sostituisce ad una di livello inferiore quando

quest'ultima non sia in grado di compiere gli atti di

sua competenza”.

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la Sussidiarietà Orizzontale e Verticale

I Principio di Sussidiarietà Orizzontale:Rapporto tra autorità (pubblica) e libertà (dei cittadini): allacura dei bisogni collettivi e alle attività di interesse generaleprovvedono direttamente i cittadini sia come singoli che informe associate.

II Principio di Sussidiarietà Verticale:Distribuzione competenze amministrative tra i diversi livelli digoverno territoriale dagli enti territoriali superiori a quelliinferiori.

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Nell’ordinamento comunitario, il principio di sussidiarietà èstato introdotto dal Trattato di Maastricht sull’UnioneEuropea (UE) del 1992; su tale principio si basal’esercizio delle competenze da parte dell’UE, nonché laripartizione delle stesse tra Unione e Stati membri.

Nei settori di competenza non esclusiva dell’Unione, essainterviene solo se e nella misura in cui gli obiettividell’azione prevista non possono essere sufficientementerealizzati dagli Stati membri e possono essere megliorealizzati al livello dell’UE.

La Sussidiarietà nella UE...

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… e la Sussidiarietà in Italia

Articolo 118 della Costituzione italiana:"Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comunifavoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli eassociati, per lo svolgimento di attività di interesse generale,sulla base del principio della sussidiarità".

Compito delle istituzioni:a) creare le condizioni per permettere alla persona e alleaggregazioni sociali di agire liberamente nello svolgimentodella loro attività;b) l'intervento dell'entità di livello superiore, se necessario, deveessere temporaneo e teso a restituire autonomia d'azioneall'entità di livello inferiore.

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Excursus storico sulle leggi nazionali e regionali ispiratrici

della DUL:

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1997 Leggi Bassanini (emanate tra il 1997 e il 1999): L. 59/1997; L. 127/1997; L. 191/1998; L. 50/1999.D. Lgs. 469/97

1999 L.R. 1/1999

2003 Riforma Biagi L. 30/2003

D. Lgs. 276/2003

2006 L.R. 22/2006

2007 L.R. 19/2007

2014 Jobs Act L. 183/2014

2015 D. Lgs. 150/2015

L.R. 30/2015

2018 L.R. 9/2018

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Leggi Bassanini e Decreti delegati

Le leggi Bassanini (1997-1999) semplificazione amministrativa,trasparenza, riordino delle competenze.

D. Lgs. 469/97 Conferimento alle regioni e agli enti locali di funzioni ecompiti in materia di mercato del lavoro, a norma dell'articolo 1 dellalegge 15 marzo 1997, n. 59:

Ø Ruolo dello Stato: indirizzo, promozione, coordinamento e vigilanza;

Ø Ruolo delle Regioni: legislazione, organizzazione amministrativa,programmazione, valutazione e controllo dei servizi per l'impiego;

Ø Ruolo delle Province: erogazione dei servizi sul territorio, raccordocon gli altri Enti locali.

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L.R. 1/1999

«Politiche regionali del lavoro e dei servizi per l'impiego»Disciplina le funzioni ed i compiti conferiti alla Regione ed aglienti locali ai sensi del D. Lgs. 469 /97.

OBIETTIVO: Gli interventi previsti sono diretti ad integrare iservizi per l'impiego resi sul territorio, le politiche attive dellavoro e le politiche formative, al fine di sviluppare un mercatodel lavoro aperto e trasparente che incentivi l'incontro tradomanda e offerta di lavoro.

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Istituisce:

Agenzia regionale per il lavoro (ARL)Collabora con la Regione per l'integrazione tra servizi per l’impiego (statali),politiche attive del lavoro e politiche formative;Ha funzioni di Assistenza Tecnica e monitoraggio in materia di PAL;Cura l’osservatorio sul MdL.

Commissione per le politiche del lavoro (CRPL)Sede concertativa con funzioni di proposta, progettazione, valutazione everifica rispetto alle linee programmatiche e alle politiche del lavoro regionali(Composta dalle Parti Sociali: es. sindacati, associazioni datoriali, ecc).

Comitato istituzionale di coordinamento (CIC)Rendere effettiva l’integrazione sul territorio delle Politiche del lavororegionali (Composto dalle Province, Comuni e Comunità montane).

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Non cambiano solo competenze e organizzazione, ma siintroduce la «cultura del servizio»:

Ø CPI si trasformano da enti che amministrano praticheburocratiche in un mercato del lavoro rigido eregolamentato a centri nei quali i cittadini vengonoinformati sulle politiche del lavoro ed ottengono servizi;

Ø orientamento al cittadino / cliente;

Ø integrazione delle funzioni;

Ø maggiore ruolo del sistema informativo, su cui si reggel'incontro tra domanda e offerta.

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Legge 30/2003 «Delega al Governo in materia di occupazione emercato del lavoro» (cosiddetta Riforma Biagi)

D. Lgs. 276/2003 «Attuazione delle deleghe in materia dioccupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio2003, n. 30»

Ø Viene definito l'assetto attuale della rete dei servizi per illavoro, si va verso un sistema aperto con la partecipazione distrutture pubbliche, private, del privato sociale.

Ø Centralità del cittadino / cliente, persona da aiutare acollocarsi o ricollocarsi nel MDL attraverso una serie distrumenti di politica attiva ed una rete di servizi pubblici /privati

Riforma Biagi e Decreti delegati

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Operatori pubblici e altri operatori privati autorizzati svolgonola propria attività in un regime di competizione e concorrenza.

Le Regioni sono tenute ad implementare un sistema diaccreditamento che consenta agli operatori privati di operarein ambito regionale e partecipare alla rete dei servizi perl'impiego.

Si punta sulla formazione, sul miglioramentodell'occupabilità, sull'incontro tra domanda e offerta dilavoro con strumenti informatici (maggior flusso diinformazioni, più possibilità di trovare l'offerta giusta ad ognilivello del MDL).

Il nuovo MDL dopo la riforma Biagi

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I soggetti autorizzati e i soggetti pubblici devono esserecollegati in una rete, la borsa nazionale continua del lavoro:un sistema informativo basato su una rete di nodi regionalifinalizzato a rendere trasparente il mercato del lavoro e afavorire il libero incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Si persegue l’integrazione tra:

Ø livello nazionale e regionale;Ø soggetti pubblici e soggetti privati.

A livello Lombardo: tutte le informazioni necessarieall’elaborazione degli interventi relativi alle PAL devono essereinserite sul sistema informativo (futuri GEFO, SIAGE)

In particolare: D. Lgs. 276/2003

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D. Lgs. 276/2003: parole chiave

LIBERALIZZAZIONE del mercato del lavoro: aumento dei punti di accesso afavore delle persone, no al monopolio pubblico del collocamento, favorirel'incontro tra domanda e offerta attraverso varie forme (somministrazione,intermediazione, ecc) e flusso di informazioni.

Riforma dei servizi per il lavoro, introdotti i concetti di:

AUTORIZZAZIONE (Statale) → Provvedimento mediante il quale lo Statoabilita gli operatori, pubblici e privati allo svolgimento delle attività diINTERMEDIAZIONE ed altri servizi al MDL;

ACCREDITAMENTO (Regionale) → Provvedimento mediante il quale leRegioni riconoscono ad un operatore, pubblico o privato, l'idoneità ad erogare iservizi al lavoro negli ambiti regionali di riferimento, anche mediante l'utilizzo dirisorse pubbliche, nonché la partecipazione attiva alla rete dei servizi per ilMdL.

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Legge Biagi e Regione Lombardia 1/2Con l’entrata in vigore della legge Biagi a livello nazionale,

Regione Lombardia decide di adottare un “modellocompetitivo”, basato su:

A) Principio di sussidiarietà, verticale ed orizzontale che si esplicitain:

Ø Centralità della persona: libertà, fiducia, responsabilità;

Ø Capacità della società di organizzarsi e creare relazionifruttuose sulla base delle esperienze storiche della Lombardia(società di mutuo soccorso, fondazioni per la formazione,società di arti e mestieri, ecc).

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B) Principio di competizione che si esplicita in:

Ø Idea di costruire una nuova rete di servizi per il lavoroin cui i soggetti pubblici e privati competano per offrireai “clienti” servizi sempre più personalizzati e sempremeno standardizzati;

Ø Unificazione e coordinamento delle politiche e degliinterventi;

Ø Semplificazione amministrativa (per il cittadino).

Legge Biagi e Regione Lombardia 2/2

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L.R. 22/2006 e L.R. 19/2007Vengono varate:

1) L.R. n. 22 del 28 settembre 2006 «Il mercato del lavoro inLombardia»

«Reca la disciplina organica del mercato del lavoro, informataai principi di concertazione, sussidiarietà e leale collaborazionecon le province e gli altri enti locali, le autonomie funzionali e leparti sociali, in particolare le organizzazioni dei lavoratori e deidatori di lavoro e gli enti bilaterali da essi istituiti» (Art. 1 -Obiettivi e finalità).

2 ) L.R. n. 19 del 6 agosto 2007 «Norme sul sistema educativodi istruzione e formazione della Regione Lombardia».

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L.L.R.R. 22/06 e 19/07: principi

Ø La REGIONE assume compiti di programmazione e di indirizzoin materia di politiche del lavoro, formazione e istruzioneprofessionale;

Ø La REGIONE disciplina il mercato del lavoro regionale, conparticolare riferimento all'organizzazione della rete regionale deiservizi per il lavoro e al raccordo tra gli operatori pubblici e privati,sia in tema di servizi per il lavoro che in tema di istruzione eformazione professionale;

Ø La REGIONE assume compiti di monitoraggio, controllo evalutazione delle attività inerenti le politiche del lavoro e lepolitiche integrate dell'istruzione, della formazione professionale edel sistema universitario.

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L.L.R.R. 22/06 e 19/07: obiettivi e strumenti Sono riordinate e messe a sistema le politiche attive del lavoro e le

politiche inerenti l'istruzione e la formazione professionale conl'obiettivo di:

Ø Ridurre la distanza tra le competenze in uscita dal sistema formativo equelle richieste dal MDL;

Ø Favorire maggiormente l'incontro tra domanda e offerta di lavoro,anche attraverso la riqualificazione professionale;

Ø Rendere più efficiente la spesa pubblica nelle Pal e nell'istruzione eformazione.

ATTRAVERSO:

Ø ACCREDITAMENTO, MONITORAGGIO, VALUTAZIONE;Ø COSTRUZIONE di una rete efficiente di servizi per il lavoro / servizi

per l'istruzione e la formazione formata da soggetti pubblici e privati incompetizione tra loro.

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L.R. 22/06 e organizzazione del MdL

La L.R. 22/2006 in tema di mercato del lavoro prevede:Ø Ri-organizzazione delle competenze e dei compiti dei

diversi attori;

Ø Definizione del quadro di riferimento e individuazione dellesedi istituzionali di concertazione;

Ø Definizione di forme/modalità di intervento volte agarantire l’occupazione, senza dare una definizione ex antedi azioni di politica attiva.

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L.R. 22/06: il Piano di Azione Regionale (PAR)

Strumento previsto dalla LR 22/2006 (PAR – I 2007-2010)basato su:

Ø Centralità della persona: i servizi si adattano alle differentiesigenze dei cittadini e delle imprese e non viceversa;

Ø Libertà di scelta della persona: attraverso la realizzazioneeffettiva di una rete competitiva di operatori pubblici eprivati, entrambi in grado di offrire servizi di qualità perl’occupabilità e l’occupazione;

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Ø Valutazione dei risultati: le modalità di assegnazione dellerisorse sono legate alla valutazione delle azioni realizzate,premiando la capacità di raggiungere i risultati;

Ø Valorizzazione del capitale umano: la crescitadell’investimento in capitale umano è centrale sianell’ambito delle politiche rivolte alle persone sia nelsostegno allo sviluppo competitivo dell’impresa;

Ø Valorizzazione del sistema delle imprese: l’attivocoinvolgimento del mondo imprenditoriale è indispensabileper orientare i servizi al lavoro in coerenza con la domandadi professionalità espressa dal sistema.

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L’intervento del legislatore lombardo sul MdL locale

OBIETTIVO: avere un più efficiente funzionamento del MdL

Le norme di legge puntano a:

Ø Ampliamento e diffusione del numero di nodi (punti di accesso)della rete dei servizi tale da garantire competitività ed effettiva liberascelta che stimolino l’efficienza e la qualità;

Ø Favorire la logica del network di operatori che garantiscano lacapacità di assicurare servizi su un territorio sufficientemente vasto daampliare le opportunità offerte;

Ø Favorire l'integrazione tra i soggetti accreditati per offrire tutti i servizifinalizzati all’occupazione (accoglienza, orientamento, formazione,incontro domanda e offerta, accompagnamento all’inserimento oreinserimento lavorativo).

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Dalla crisi economica al Sistema Dote alla DUL

2008: la necessità di rispondere alla crisi economico-finanziaria impone di affrontare il nodo della riqualificazionedei lavoratori e della creazione di nuove opportunità,soprattutto per i giovani, i più penalizzati dalla crisi.

Sistema di accreditamento regionale: cresce il numerodegli operatori accreditati + accreditamento dei CPI ai servizial lavoro.

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Dalla crisi economica al Sistema Dote alla DUL

2009: vengono allocate tutte le risorse a disposizione su trelinee di dote: Dote Scuola; Dote Formazione e Dote Lavoro.

→ La Direzione Generale Istruzione Formazione Lavoro hagradualmente ampliato e specificato l’offerta di serviziformativi e del lavoro relativi alla Dote formazione e alla Dotelavoro che i soggetti accreditati al sistema lombardo devonogarantire ai destinatari degli avvisi relativi alle doti di volta involta istituite.

2013 Si rende operativa la DUL, sistema integrato di politicheattive per formazione e lavoro.

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Dopo il Jobs act: L.R. 30/2015 e nuova DUL

L.R. del 5 ottobre 2015 n. 30

«Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi diistruzione, formazione e lavoro in Lombardia. Modifiche alle ll.rr.19/2007 sul sistema di istruzione e formazione e 22/2006 sulmercato del lavoro»

“La Regione adotta come primaria modalità di attuazione degliinterventi di cui al presente articolo il sistema dote, qualestrumento di destinazione delle risorse finanziarie alla persona… ”

2015-2017 Si rende operativa la fase 2 della DUL.

2018 Si studia l’attuazione della fase 3 per la gestione dellerisorse finanziarie residue relative al periodo 2018-2020.

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La L.R. 9/2018 e le modifiche alla L.R. 22/2006Con la L.R 9/2018 la Regione ha introdotto un cambiamentoalla precedente legge regionale n. 22/2006 introducendomodifiche all'organizzazione dei centri per l'impiego edelle AFOL, alla luce delle disposizioni del d.lgs. e delledisposizioni di cui all’art. 1, commi 793, ss. della legge205/2017 (Bilancio di previsione dello Stato per l’annofinanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020).

Le citate disposizioni hanno innovato significativamente ilcomplesso delle funzioni dei servizi al lavoro, prevedendo unaloro complessiva regionalizzazione, con un ruolo dicoordinamento nazionale in capo all’Agenzia nazionale per lepolitiche attive del lavoro (ANPAL).

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La L.R. 9/2018 recepisce le modifiche, realizzando unproprio modello che da una parte ottemperi alle previsionidella legislazione nazionale di riferimento, dall’altravalorizzi il livello provinciale, in una logica unitaria nellaquale sia la Regione il soggetto che governa la rete deicentri per l’impiego.

In particolare:•Regione mantiene in capo alle Province e alla Cittàmetropolitana di Milano le competenze afferenti il mercato dellavoro e la gestione dei centri per l’impiego;• La Giunta regionale determina il numero e la localizzazionedei Centri per l’impiego e degli uffici del collocamento mirato,potendone modificare l’organizzazione per esigenze dirazionalizzazione.

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Dote Unica Lavoro in Lombardia

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Principali caratteristiche:

Ø E’ uno strumento unitario e sempre attivo;Ø Supera la frammentazione degli interventi di inserimento

lavorativo e formazione che caratterizza molti sistemi regionali;Ø Amplia il target che può accedere a teli servizi;Ø Modula i servizi e l’intensità delle azioni in base alla fascia di

aiuto;Ø Responsabilizza gli accreditati ai servizi al lavoro coinvolti;Ø Promuove il partenariato tra gli operatori.

La Dote è un insieme di risorse destinate alla persona per accedere

a servizi di inserimento lavorativo e formazione finalizzati all’ingresso o al rientro nel mercato del lavoro

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Modello della Dote Unica Lavoro

Ho bisogno di:

Chi sono:

Long life leaerning(riqualificarmi)

DisoccupatoOccupatoGiovane

Qualificarmi

Cercare un lavoro

DisabileCassa Integrato

Servizi di inserimento lavorativo:

• Orientamento e accompagnamento

• Bonus assunzionali

• Bilancio delle competenze

• Tirocinio• Formazione

• Bilancio delle competenze

• Formazione continua

• Voucher conciliativi

• Bilancio delle competenze

• Formazione continua

• Servizi al lavoro di base• Servizi di inserimento lavorativo• Formazione continua/permanente/di

specializzazione• Training on the job• Bonus assunzionali

• Bilancio delle competenze

• Formazione continua• Voucher conciliativi

• Servizi di inserimento• Creazione rete di

sostegno• Orientamento e

accompagnamento• Bonus assunzionali

• Bilancio delle competenze

• Tirocinio• Formazione• Orientamento e

accompagnamento

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Giovani disoccupati, residenti o domiciliati in Lombardia, dai 15 ai 29 anni compiuti(dopo GG, eccetto che per frequentare Master Universitari);

Disoccupati, residenti o domiciliati in Regione Lombardia, dai 30 anni compiuti,compresi – ove applicabile – i dirigenti:

Ø in mobilità in deroga o che abbiano presentato domanda ad INPS;Ø iscritti o in attesa d’iscrizione nelle liste di mobilità ordinaria ex l. 223/91;Ø iscritti nelle liste di mobilità ordinaria ex l.236/93 licenziati al 30.12.2012;Ø percettori di indennità di disoccupazione(NASPI, ASpI, MINI Aspi, DISCOLL);Ø percettori di altre indennità;Ø non percettori d’indennità.

Occupati dai 16 anni compiuti:Ø lavoratori sospesi da aziende ubicate in Lombardia percettori di CIGO e

CIGS;Ø militari congedandi previsti dal protocollo d’Intesa sottoscritto tra la Regione

ed il Comando Militare Esercito Lombardia in data 23 ottobre 2012;Ø personale, militare e civile, delle Forze dell’ordine e Forze armate operante

sul territorio lombardo.

Destinatari

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Da una serie di analisi condotte (CoB e dati Istat) si possono trarre alcuneconclusioni:

Ø Il 78% delle persone si ricolloca entro i primi tre mesi;Ø Più una persona impiega tempo a ricollocarsi, minori sono le sue probabilità di

reimpiego;Ø L’età incide sulla probabilità di reimpiego, nello specifico le fasce maggiormente

penalizzate sono quella più giovane e quella over 55;Ø Le probabilità di reimpiego peggiorano con titoli di studio bassi;Ø Permane il «gender gap»: le donne, soprattutto over 35, hanno maggiori

difficoltà a collocarsi.

Pertanto emerge come:

Ø Il tempo trascorso lontano dal mercato del lavoro è la variabile chiave, che incidesignificativamente sulla probabilità di reimpiego;

Ø L’età, il titolo di studio e il genere sono correttivi della variabile chiave,intervengono anche esse sulle probabilità di reimpiego.

Alcuni dati di interesse

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Sulla base di tali dati diventa comprensibile l’esigenza di creare unaprofilazione degli utenti che accedono alla Dote Unica Lavoro.

Profilazione (o profiling):Ø Strumento a supporto dell'esigenza di personalizzazione di un servizio di

politica attiva volto a generare un’attivazione mirata degli utenti alla ricerca diun lavoro;

Ø Attraverso la profilazione una serie complessa di dati relativi agli utenti vieneelaborata da specifici programmi per generare alla fine la segmentazione dellapropria utenza in gruppi omogenei di comportamento;

Ø Sulla base di essa può così essere definito un piano d’azioneindividualizzato, che vincola l’utente e l’operatore del servizio al rispetto degliimpegni fissati congiuntamente.

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Si compongono sulla base di quattro criteri:1. Condizione occupazionale /distanza dal mercato del lavoro;2. Età;3. Titolo di studio;4. Genere.

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La Dote in Fascia 3 Plus è destinata a coloro che necessitanodi servizi intensivi e possiedono i seguenti requisiti:

Ø disoccupati da oltre di 36 mesi;Ø non percettore di ammortizzatori sociali;Ø ISEE uguale o inferiore a €20.000,00.

RL ha avviato una manifestazione d’interesse per individuare gli Operatori accreditati che, partecipando, assicureranno la presa in carico dei disoccupati che rientrano nella Fascia 3plus, mediante il Progetto di Inserimento Lavorativo ed erogheranno la relativa indennità di partecipazione.

Fascia 3 Plus

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Per questo target è prevista la partecipazione al “Progetto di Inserimento Lavorativo (PIL), che prevede un contributo economico per i disoccupati che partecipano alle attività̀ di orientamento e formazione di Dote Unica Lavoro e che si trovano in situazione di particolare difficoltà economica.

L’importo del contributo è commisurato al valore dei servizi effettivamente fruiti dalla persona. L’operatore che ha preso in carico la persona, al termine della dote o al momento del raggiungimento della valorizzazione massima del PIL, anticipa l’erogazione del PIL e richiede il rimborso a Regione Lombardia.

Fascia 3 Plus

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ATTENZIONE!

Il decreto n.15491 del 25 ottobre 2018 ha previsto il rifinanziamento dellaDUL per € 10.000.000 secondo la seguente ripartizione:

€ 8.000.000 destinate a nuove prese in carico in Fascia 3 e per ilcompletamento dei percorsi già avviati in Fascia 1 e 2;

€ 2.000.000 destinate alla Fascia 3 Plus e Pil;

Di conseguenza a partire dalla data del 30.10.2018 si possono attivaresolo doti in Fascia 3 e 3 plus con durata non superiore alla data del31.12.2018

La d.g.r n. 677/2018 stabilisce, inoltre, l’aggiornamento del calcolodella componente di “performance” prevista tra i criteri diredistribuzione delle nuove risorse finanziarie.

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Fasce di intensità d’aiuto: le singole modalità e i punteggi

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Fasce di intensità d’aiuto: la griglia dei possibili stati

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DUL lombarda, ADR e Dlgs 150/2015: punti di contatto e differenze

Ø PUNTI DI CONTATTO DUL – DLGS 150/2015 e ADRØ Offerta di servizi di PAL ai cittadini secondo standard e costi

predefiniti;Ø Valorizzazione del ruolo dei soggetti privati accreditati e della

libertà di scelta del cittadino rispetto alla scelta del soggettoerogatore delle PAL;

Ø “Orientamento al risultato occupazionale” attraverso un sistemadi profilazione per calcolo della distanza dal mercato del lavoro.

MA il LEGISLATORE NAZIONALE ribadisce centralità dei CPI, quindi sussiste una non perfetta parità con privati autorizzati.

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La DUL lombarda e l’AdR: punti di contatto e differenzeccaratteristiche DUL ADR

E’ uno strumento di politica attiva del lavoro per la ricollocazione.Consiste in un importo virtuale da spendere in PAL presso operatori pubblici o

privati accreditati

si si

Sono basate sulla profilazione, sul risultato, soggiacciono a meccanismi di condizionalità

si Si, con profilazione parzialmente diversa

da DUL

La condizionalità influisce non solo sullo strumento stesso ma anche su altri strumenti di sostegno al reddito erogati dall’Inps

no si

E’ uno strumento universalesì No, è targhettizzato

E’ rilasciata indifferentemente da operatori pubblici o privati accreditatisì No, solo dai CPI

E’ ripetibilesi no

E’ erogato dall’Ente intermedio più vicino al cittadinoSi, dalla Regione

No, è erogato Dall’INPS

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Il paniere dei servizi

Per ogni fascia di aiuto è definita una “dote” che ha un valore commisurato al livello dibisogno: nell’ambito della dote la persona può scegliere insieme all’operatore i servizidi formazione e lavoro che corrispondono alle sue esigenze. Gli standard di erogazionee costo dei servizi sono approvati da RL.

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Il quadro dei servizi erogabili:

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Non sono previste proroghe. Se «scade» la dote:Ø Il tirocinio si porta a termine.Ø Dopo, si può attivare una nuova dote di 3 mesi, per il solo

servizio di inserimento lavorativo.

Se non si raggiunge il risultato si può attivare una nuova dote:Ø con lo stesso operatore per il solo servizio di inserimento

lavorativo.Ø con nuovo operatore per fruire di servizi non ancora erogati.

Durata della Dote:

3 mesi per la fascia 16 mesi per la fascia 2, 3, 3Plus e 4

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Ø Avvio di rapporti di lavoro subordinato e missioni disomministrazione:

della durata complessiva non inferiore a 180 giorni, anche non continuativi econ aziende diverse (monte ore minimo del contratto: 20 ore settimanali).

Il risultato di inserimento lavorativo si considera raggiunto anche nel caso in cui i180 giorni maturino successivamente ai termini di scadenza della Dote, aseguito della proroga o trasformazione a tempo indeterminato di un contrattoattivato nel corso della dote stessa, a condizione che entro la scadenza delladote sia conseguito almeno un terzo del risultato, equivalente a “oltre 60 giornidi calendario”.

Ø Avvio di un tirocinio: riconosciuto solo nella Fascia 3 Plus (di almeno180 gg).

Ø Risultato di autoimprenditorialità:Ø iscrizione dell’impresa alla CCIAA e/oØ apertura di partita IVA coerente con il business plan.

Risultato occupazionale

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Ø Accreditati ai servizi al lavoro, pubblici e privatiØ Operatori accreditati alla formazione + Università per Master

L’operatore che prende in carico la persona può agire in partenariatocon altri operatori, anche accreditati per i servizi formativi, per fornireun’offerta completa e qualificata di servizi.

Gli operatori agiscono nell’ambito di un rapporto di naturaconcessoria/autorizzatoria per la gestione di un servizio di rilievopubblicistico e, dunque, di interesse generale.

La mancata presa in carico, in modo non giustificato, costituisceviolazione dei compiti propri dell’operatore accreditato ai sensi dell’art.13 della L.r. 22/2006.

Gli operatori:

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SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVAØ Regole uniformi per tutte le doti;Ø Costi standard che semplificano la rendicontazione e valorizzano qualità e

risultati.

BUDGET PER GLI OPERATORIØ Ogni operatore ha una soglia di budget massima;Ø La soglia si modifica in aumento e in diminuzione sulla base delle performance

di efficienza e di efficacia dell’operatore.

ORIENTAMENTO AL RISULTATOØ I servizi per l’inserimento lavorativo sono riconosciuti agli operatori

prevalemtemente a risultato occupazionale raggiunto;Ø I servizi di consolidamento delle competenze sono condizionati al

raggiungimento di un risultato;Ø Le esperienze professionalizzanti sono incentivate come forma di accesso al

mercato del lavoro;Ø L’inserimento lavorativo della persona in tempi brevi rappresenta un

incentivo per l’operatore.

Gli operatori: principi regolatori

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All’avvio del sistema ogni operatore accreditato per i servizi al lavoro ha adisposizione un certo «budget».Esiste una soglia massima di spesa: all’interno di questa soglial’operatore può attivare Doti.

L’assegnazione delle soglie massime per operatore prevedel’applicazione di un unico meccanismo di calcolo, sia in fase diattribuzione (iniziale o di nuove risorse) che in fase di ridistribuzione (inoccasione delle verifiche periodiche) delle risorse finanziarie stanziate.

La soglia massima non costituisce assegnazione formale di risorse.

Budget operatore

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25% parte fissa uguale per tutti gli operatori;

55% legata alle performance (risultati occupazionali ponderati in basealle Fasce di intensità di aiuto / difficoltà di ricollocare);

Criteri di assegnazione (FSE 2014-2020) delle soglie massime

20% presa in caricoin F3 e F3 Plus (pergli operatori chehanno aderito allamanifestazione diinteresse).

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Ø In fase di prima attribuzione le performance sono state calcolateprendendo come base gli esiti occupazionali raggiunti nella DoteUnica Lavoro nelle Fasce 1, 2 e 3 alla data del 21 dicembre 2015 datadi conclusione delle rendicontazioni delle doti attivate ex DDUO 9308del 15/10/2013 e ss.mm.ii.

Ø In occasione delle verifiche periodiche, (realizzate a partire dal 31marzo 2016) e, successivamente con cadenza bimestrale, sonorilevati i dati sulle doti assegnate e doti rendicontate da parte deglioperatori. La differenza tra la dotazione complessiva e le risorseassegnate determina la quota che verrà ridistribuita agli operatori peraggiornare le soglie massime (CD Overbooking controllato).

Ø L’operatore può monitorare l’andamento della propria sogliaattraverso un contatore sul sistema informativo. Ogni dote avviata fascalare l’importo dal contatore, l’importo che viene scalatocorrisponde a quello richiesto nel Piano d’Intervento Personalizzato,anche a seguito delle integrazioni di servizi.

Il calcolo delle soglie massime

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Ø L’assegnazione (a nuovi operatori) / la redistribuzione delle risorse è attuata con il sistema di “overbooking controllato”, il quale consente di (ri)definire le soglie massime sulla base di un’assegnazione complessiva di risorse in misura correlata alla percentuale di avanzamento dello stanziamento finanziario: la soglia massima di spesa complessiva stanziata dalla Regione e il budget di ciascun operatore sono periodicamente rideterminati in relazione all’utilizzo delle risorse riscontrato nelle verifiche bimestrali.

Ø Si prende in considerazione la percentuale di avanzamento finanziario complessivo, rilevata alla data della verifica periodica. Tale percentuale è calcolata sulla base del rapporto tra il totale dell'importo dichiarato a preventivo e il totale effettivamente rendicontato delle Doti da parte degli operatori.

L’overbooking controllato

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DECRETO N. 3291 Del 24/03/2017:

“RITENUTO, pertanto, al fine di assicurare la possibilità per glioperatori di continuare la presa in carico dei lavoratori svantaggiati nelmercato del lavoro, di avvalersi, in occasione della verifica bimestraledel 28.02.2017, della possibilità prevista dalla sopra citata delibera diGiunta, definendo un innalzamento del tetto massimo di spesacomplessivo per una quota di € 10.000.000 quali risorseaggiuntive a titolo di “overbooking controllato” per l’attivazionedelle doti in Fascia 1, 2 e 3;”

L’overbooking controllato

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Esistono dei meccanismi di sostituzione che consentono all’operatoreche ha raggiunto la sua soglia massima di prendere in carico nuovidestinatari.

Le tre condizioni per la sostituzione sono:

Ø raggiungimento della soglia massima per operatore;

Ø conclusione di Doti rendicontate con il raggiungimento delrisultato;

Ø disponibilità delle risorse finanziarie dedicate al budget disostituzione.

L’operatore può accedere al budget di sostituzione per un valore parialle Doti concluse (rendicontate) con il raggiungimento del risultato.

Il budget di sostituzione

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Ø Definiscono delle quote entro cui ogni operatore possa attivare doti,valorizzando gli operatori più virtuosi in termini di ricollocazione deidestinatari;

Ø Rendono il sistema più efficace, ossia orientato al raggiungimento degliobiettivi occupazionali;

Ø Orientano le persone verso operatori che ottengono miglioriperformance;

Ø Disincentivano fenomeni di «accaparramento» delle prese in carico estrategie di «selezione avversa» o «scrematura», per cui vengonoprese in carico le persone più facilmente ricollocabili;

Ø Consentono ai piccoli operatori di non essere esclusi per mancanza dirisorse.

Tale modello definisce quindi delle quote massime di uso delle risorsepubbliche, mantenendo la libera concorrenza fra operatori e stimolandogli operatori stessi a migliorare le loro performance in termini di risultatioccupazionali.

Obiettivi delle soglie massime per operatore

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Gli operatori pubblici e privati sono stati divisi in 3 Cluster: Cluster 1 e2 per i soggetti privati accreditati; Cluster 3 per i soggetti pubblici (es.CPI / Afol).

Ø Cluster 1: operatori di grandi dimensioni, cioè con una % di prese incarico (numero di persone prese in carico all’avvio della DUL) > al50%.

Ø Cluster 2: operatori di dimensioni medie / piccole, cioè con una % diprese in carico < al 50% del totale.

Ø Cluster 3: CPI (Afol), cui viene assegnato un obiettivo annuale rispettoal volume di servizi da erogare in DUL. Le soglie massime in questocaso sono definite proporzionalmente al numero e all’inquadramentodei dipendenti. Gli operatori del Cluster 3 partecipano alla definizionedei criteri per assegnare le soglie massime agli operatori dei Cluster 1e 2, ma non partecipano al meccanismo di redistribuzione delle risorse.

La suddivisione degli operatori: i Cluster

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I cluster:

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Ø I Cluster tengono conto delle differenze dimensionali;

Ø Si prevede un «coefficiente di premialità» (20%) dedicato aglioperatori «medio piccoli» per consentirne la crescita (possonoprendere fino al 20% in più di doti rispetto alla loro sogliamassima);

Ø Si rafforza la mobilità tra cluster consentendo la crescita deipiccoli operatori e stimolando i grandi operatori a mantenere laloro quota sulla base del numero di prese in carico e diricollocazioni.

Considerazioni:

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RISORSE PRENOTATE: 285.957.221,61 €

Fascia 1: 34.573.782,65 € (12,1%)

Fascia 2: 62.730.817,28 € (21,9%)

Fascia 3: 116.631.278,41 € (40,8%)

Fascia 3 Plus: 62.044.909,57 € (21,7%)

Fascia 4: 9.976.433,70 € (3,5%)

DUL: Monitoraggio settimanaleAggiornamento del 5 Novembre 2018

OPERATORI COINVOLTI: 230

Con più di 1.000 doti: 37 operatori

Da 400 a 999 doti: 38 operatori

Da 100 a 399 doti: 84 operatori

Con meno di 100 doti: 71 operatori

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DOTI EROGATE 167.247

Fascia 1: 45.518 (27%)

Fascia 2: 46.640 (28%)

Fascia 3: 52.474 (30%)

Fascia 3 Plus: 12.906 (8%)

Fascia 4: 11.787 (7%)

DUL: Monitoraggio settimanaleAggiornamento del 5 Novembre 2018

ESITI OCCUPAZIONALI

Tempo indeterminato: 7.748

Tempo determinato: 27.566

Tirocini: 8.764

Altro: 4.561

Con contratti <6 mesi: 66.993

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Le doti prenotate per fascia…

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Destinatari delle doti per fasce di età

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Destinatari delle doti per titolo di studio

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l A dicembre 2018 termina la fase 2 di Dote Unica Lavoroche ha riguardato il periodo 2016-2018:

l In 2 anni e mezzo la DUL ha assorbito risorse del PORFSE 2014-2020 per un totale di 164 milioni di euro.

l Dal 2018 al 2020 si darà avvio alla terza fase, di cui si stastudiando ora la programmazione.

La terza fase della programmazione della DUL

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Elementi di attenzione che determinano un ripensamentoparziale di DUL per il periodo 2018-2020:

a) Si dovrà tenere conto delle disponibilità di budget residuedel POR e della necessità di attivare anche altre iniziativerivolte a target specifici (da identificarsi);b) Si dovrà tenere conto delle osservazioni evidenziate durante gliaudit della Commissione Europea (aprile 2018 per PON IOG;giugno 2018 per POR FSE);c) Si dovrà tenere conto della presenza di una profilazionenazionale che determina il livello di difficoltà e di intensità diaiuto, portando la normativa regionale a doversi armonizzare conessa.

La terza fase della programmazione della DUL

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Profilazione: opzioni allo studio

l Mantenere i criteri attuali con adeguamenti minimi;l Introdurre come criterio unico la «distanza dal mercato

del lavoro» calcolato come tempo trascorso dall’ultimaCOB (calcolo automatico SIUL);

l Mantenere i criteri attuali con l'aggiunta della «distanzadal mercato del lavoro»;

l Adottare la profilazione nazionale.

La terza fase della programmazione della DUL

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Ø Legge Regionale del 28 settembre 2006, n. 22. Il mercato del lavoro inLombardia.

Ø Legge Regionale del 6 agosto 2007, n. 19. Norme sul sistemaeducativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia.

Ø Legge Regionale 5 ottobre 2015, n. 30. Qualità, innovazione edinternazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro inLombardia. Modifiche alle ll.rr. 19/2007 sul sistema di istruzione eformazione e 22/2006 sul mercato del lavoro.

Ø Legge Regionale 4 luglio 2018, n.9. Modifiche alla Legge Regionale 28settembre 2006, n.22 (Il mercato del lavoro in Lombardia).

La DUL lombarda: contesto e organizzazione di un modello di Welfare Attivo che ha fatto scuola

Documenti di rilievo:

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Ø DGR X/4150 del 08/10/2015 «LINEE GUIDA PER L'ATTUAZIONE DELLA DOTE UNICALAVORO PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE -FONDO SOCIALE EUROPEO2014-2020»

Ø DGR X/4151 del 08/10/2015, REDDITO DI AUTONOMIA: DETERMINAZIONI INMERITO ALLE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO (PROGETTO DI INSERIMENTOLAVORATIVO - PIL)

Ø DGR X/4526 del 08/10/2015 , ATTUAZIONE DELLA DOTE UNICA LAVOROPROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE - FONDO SOCIALE EUROPEO 2014-2020

Ø DGR X/5053 del 18/04/2016 DOTE UNICA LAVORO PROGRAMMA OPERATIVOREGIONALE - FONDO SOCIALE EUROPEO 2014-2020 – INTERVENTI EVOLUTIVI

Ø DGR X/677 del 24/10/18 DETERMINAZIONI RELATIVE AGLI AVVISI DOTE UNICALAVORO DI CUI AL D.D.U.O. N. 11834 DEL 23.12.2015 E SS.MM.II; AZIONI DI RETEPER IL LAVORO DI CUI AL D.D.S. DEL 13.06.2017 N. 6935 E SS.MM.II – FONDOSOCIALE EUROPEO 2014-2020

Documenti di rilievo:

La DUL lombarda: contesto e organizzazione di un modello di Welfare Attivo che ha fatto scuola

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Documenti allegati:

ØAvviso Dote Unica Lavoro POR FSE 2014-2020, nellaversione modificata come all.3 del d.d.u.o. numero 9239del 27/07/2017

ØManuale di Gestione della Dote Unica Lavoro, POR2014-2020 della Lombardia

ØDote Unica Lavoro FSE Por 14-20 Monitoraggiosettimanale. Aggiornamento del 5 Novembre 2018

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