Prof. Gennaro Olivieri - Appunti Matematica Finanziaria 2 (LUISS)

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1 Appunti delle lezioni di Matematica Finanziaria a.a. 2007/2008 G. Olivieri, G. Foschini, M. Staffa II parte

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Appunti del Proff. Gennaro Olivieri della cattedra di Matematica Finanziaria LUISS laurea triennale. Parte 2

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  • 1

    Appunti delle lezioni di

    Matematica Finanziaria

    a.a. 2007/2008

    G. Olivieri, G. Foschini, M. Staffa

    II parte

  • 2

    Indice

    Capitolo 2: Le operazioni finanziarie composte............................................. 3

    1 Introduzione.................................................................................................... 3

    2 Le rendite ........................................................................................................ 3

    2.1 Valore capitale di una rendita.................................................................... 4

    3 Il Bootstrapping............................................................................................ 10

    4 Classificazione delle rendite ........................................................................ 13

    6 Valutazione di rendite con rate costanti a tassi costanti .......................... 14 6.1 Il Valore attuale di rendite intere e periodiche............................................................. 14 6.2 Il Montante di rendite intere e periodiche.................................................................... 19 6.3 Il Valore attuale e montante di rendite frazionate e periodiche ................................... 21

    7 Valutazione di rendite con rate variabili secondo leggi assegnate .......... 24 7.1 Valutazione di rendite con rate variabili in progressione geometrica.......................... 24 7.2 Valutazione di rendite con rate variabili in progressione aritmetica ........................... 27

    8 Principali problemi sulle rendite ................................................................ 29 8.1 La ricerca di n ............................................................................................................ 30 8.2 La ricerca di i ............................................................................................................. 33

    8.2.1 Il metodo iterativo............................................................................................... 34 Esercizi proposti .............................................................................................. 36

  • 3

    Capitolo 2: Le operazioni finanziarie composte

    1 Introduzione

    Unoperazione finanziaria composta un contratto di scambio tra n (n2) importi esigibili in

    epoche diverse. Se n=2 lo scambio tra due importi e dunque loperazione finanziaria posta

    in essere unoperazione finanziaria semplice.

    Per identificare unoperazione finanziaria composta necessario definire univocamente:

    il vettore dei cash flows (rate) { }nRRR ;;; 10 K ; il vettore delle scadenze (scadenzario) { }nttt ;;; 10 K ; il vettore dei segni, con cui si identificano le poste in entrata (contraddistinte con il

    segno +) e quelle in uscita (contraddistinte con il segno -).

    Ci soffermeremo, nel prosieguo, sulle operazioni finanziarie composte contraddistinte da un

    solo cambiamento nel vettore dei segni.

    2 Le rendite

    Si vuole valutare allepoca x (y) una serie di capitali disponibili in date diverse (si veda la

    Figura 1), dette scadenzario o epoche di esigibilit.

    R0 R1 R2 Rn-1 Rn

    t0 t1 t2 tn-1 tn

    Figura 1

    Le date di esigibilit sono ordinate:

    nn tttt 110 K

    Per ciascuna epoca sono esigibili gli importi, detti rate:

  • 4

    nn RRRR ,,, 110 K

    Loperazione finanziaria descritta, ipotizzando almeno una delle rate con segno negativo1, ,

    per quanto detto, unoperazione finanziaria composta. In particolare se le rate sono tutte

    dello stesso segno, e sono precedute (seguite) da un importo di segno opposto, loperazione

    finanziaria prende il nome di rendita.

    Se [ ]1,01 =+ nktt kk la rendita si dice periodica, inoltre, se =1, la rendita periodica di periodo 1.

    2.1 Valore capitale di una rendita

    Definiamo valore capitale di una rendita la somma delle rate riportate finanziariamente

    allepoca h di valutazione (con [ ]nh ,0 ):

    ( ) ( )khvRhsrRW nhk

    k

    h

    ssh ,,

    10+=

    +== (2-2.1)

    In particolare, se h=0, il valore capitale dato dalla somma dei valori attuali delle rate, e

    prende il nome di valore attuale della rendita:

    ( )=

    ==n

    kk kvRAW

    10 ,0 (2-2.2)

    Se h=n, il valore capitale dato dalla somma dei montanti delle rate, e prende il nome di

    montante2 della rendita:

    ( )=

    ==n

    ssn nsrRMW

    0, (2-2.3)

    1 Dunque si ipotizza almeno unuscita e una serie di flussi in entrata: infatti lo scambio di capitali esigibili su epoche diverse a definire loperazione finanziaria. 2 Come si vedr pi avanti, non sempre possibile calcolare il montante di una rendita (si pensi, ad esempio, ad una rendita perpetua).

  • 5

    Inoltre, definiamo holding period return (HPR3) la variazione relativa del montante di una

    rendita rispetto al suo valore attuale:

    AAMHPR = (2-2.4)

    Loperazione finanziaria di rendita consiste nello scambio tra due soggetti del valore attuale

    (montante) in cambio della successione delle rate.

    Osservazione

    Le (2-2.1), (2-2.2) e (2-2.3) sono state definite a prescindere dal regime finanziario.

    Ricordando che una qualsiasi operazione finanziaria in equilibrio quando le entrate

    valutate ad una data epoca sono equivalenti alle uscite valutate alla stessa epoca, se

    utilizziamo un regime finanziario scindibile, stabilita lequit delloperazione finanziaria ad

    una data epoca h, loperazione rimane in equilibrio per qualsiasi epoca [ ]nk ,0 . Per questo motivo il regime prescelto per la valutazione finanziaria delle rendite quello della

    capitalizzazione composta.

    Esempio 2.1

    I due vettori e ta illustrano unoperazione finanziaria di rendita in cui un soggetto investe

    la somma A=100,00 in cambio della successione delle rate. Il vettore a rappresenta il

    vettore degli importi (rate), il vettore t lo scadenzario.

    { }{ }7;6;5;4;3;2;1;0

    00,30;00,30;00,10;00;10;00,10;00,10;00,8;00,100

    ==

    t

    a

    3 Per come definito lholding period return su base periodale: se la rendita ha durata n anni, il rendimento calcolato ha come periodo di riferimento n. Se si vuole calcolare il rendimento su base annua si possono utilizzare i tassi equivalenti.

  • 6

    Esempio 2.2

    Scrivere il cash flow di un BTP biennale, cedola semestrale al tasso nominale annuo

    convertibile del 6%, valore nominale di rimborso pari a 100,00, prezzo 98,00.

    Un Buono Poliennale del Tesoro (BTP) unoperazione finanziaria di rendita, che, dietro

    pagamento del prezzo, assicura una serie di importi prefissati disponibili in epoche

    predeterminate (cedole, c ) e il rimborso a scadenza del capitale investito. Le cedole

    rappresentano il pagamento per interessi sul valore nominare sottoscritto. Dunque ciascuna

    cedola pari al tasso effettivo cedolare per il valore nominale di rimborso (VN):

    ( ) VNmmjc = (2-2.5)

    La cedola del BTP in esame

    ( ) 300,10022 == jc

    Quindi il cash flow richiesto

    { }

    = 2;

    23;1;

    21;0103;3;3;3;00,98tF

    Esempio 2.3

    Dato un BTP triennale con cedole annue al tasso cedolare j(1)=4%, VN=100,00, calcolare

    il prezzo in regime di capitalizzazione composta, sapendo che la struttura per scadenza dei

    tassi di interesse :

    ( )( )( ) %53,0

    %3,42,0

    %41,0

    ===

    i

    i

    i

  • 7

    Il prezzo del BTP il valore attuale delle rate future, quindi in base alla (2-3.2) possiamo

    scrivere, posto ( ) 404,010011 === jVNc :

    ( ) ( )[ ] ( ) ( )[ ]36,97

    05,1104

    043,14

    04,14

    3,01

    1

    2,01

    11,01

    1

    32

    32

    =++=

    =+

    +++

    ++== iVNc

    ic

    icAP

    Se conosciamo i successivi tassi a pronti:

    i(0,1)=4%

    i(1,2)=4,6009%

    i(2,3)=6,4141%

    il prezzo richiesto

    ( ) ( )[ ] ( )[ ] ( )[ ] ( )[ ] ( )[ ]36,97

    064161,1046009,104,1104

    046009,104,14

    04,14

    3,212,111,012,111,011,01

    =++=

    =+++++++++== iii

    VNcii

    cicAP

    In generale dunque, possiamo scrivere, in regime di capitalizzazione composta a tassi

    variabili, noti i tassi a pronti:

    ( )[ ]sn

    ss

    siRA

    ,01

    10 +

    = =

    (2-2.6)

    ( )[ ] snns

    s nsiRM

    =+= ,1

    0

    (2-2.7)

    ( )[ ] ( )[ ] += = +++=n

    hshss

    h

    s

    shsh

    shiRhsiRW

    10 ,1

    1,1 (2-2.8)

  • 8

    Se conosciamo i tassi a termine (o i successivi tassi a pronti, se lavoriamo in un mercato

    perfetto e deterministico) le (2-2.6), (2-2.7) e (2-2.8) divengono, rispettivamente:

    ( )[ ]=

    = ++= s

    h

    n

    ss

    hhiRA

    0

    0 1,,01

    1 (2-2.6)

    ( )[ ]==

    ++=s

    h

    n

    ss hhiRM

    001,,01 (2-2.7)

    ( )[ ]( )[ ] +=

    +== = ++

    +++=n

    hss

    hk

    s

    h

    s

    s

    ksh

    kkiRkkiRW

    1

    1

    0 0 1,,01

    11,,01 (2-2.8)

    Ovviamente, essendo la struttura a termine implicita in quella a pronti, i risultati ottenuti con

    le (2-3.6), (2-3.7) e (2-3.8) coincidono con quelli ottenuti con le (2-2.6), (2-2.7) e (2-2.8).

    In ipotesi di struttura piatta, ( ) ( ) [ ]nstissiti ,0,1,,0,0 =+= , le (2-2.6), (2-2.7) e (2-2.8) divengono:

    ( ) ==

    =+=n

    s

    ss

    n

    s

    ss vRiRA

    001 (2-2.9)

    avendo posto i

    v += 11 .

    ( )=

    +=n

    s

    sns iRM

    0

    1 (2-2.10)

    ( ) hknhk

    k

    shh

    ssh vRiRW

    +=

    =++=

    101 (2-2.11)

  • 9

    Osservazione

    Ipotizziamo una rendita con rate costanti e pari ad 1. Se i valori attuali calcolati con la (2-

    2.6), (2-2.6) e (2-2.9) coincidono, possiamo scrivere:

    ( ) ( )[ ] 11 01

    1,11

    = ==

    ++=+ ns

    s

    h

    n

    s

    s hhii (2-2.12)

    Dunque, per la (2-2.12) il tasso i quellunico tasso che, sostituito ai tassi di mercato,

    permette di ottenere lo stesso valore attuale: quindi un tasso medio4. Tale tasso unico ha,

    inoltre, la particolarit di rendere il valore attuale delle rate uguale al prezzo pagato

    allepoca t=0 per acquistare la successione delle rate, e dunque di rendere equa loperazione

    finanziaria di rendita. Tale unico tasso prende il nome di tasso interno di rendimento (TIR).

    Esempio 2.4

    Data una rendita composta da 4 rate pari a 100,00, disponibili alla fine di ogni anno,

    calcolare il valore attuale della rendita sapendo che la struttura dei tassi di mercato :

    i(0,1)=4%

    i(1,2)=4,2%

    i(2,3)=4,5%

    i(3,4)=4,9%

    In base alla (2-2.6) il valore attuale della rendita :

    92,360049,1045,1042,104,1

    100045,1042,104,1

    100042,104,1

    10004,1

    100 =+++=A

    Verificare che i=4,2435% il TIR della rendita.

    Se il tasso dato il TIR, allora deve risultare

    ( ) ( ) ( ) 92,36004235,1100

    04235,1100

    04235,1100

    04235,1100

    432 =+++=A

    4 Si tratta di una media funzionale nel senso del Chisini.

  • 10

    Esempio 2.5

    Fra 3 anni e mezzo si incasser il valore capitale della rendita rappresentata in Figura 2.

    Sapendo che i tassi di mercato sono:

    %5,527,0 =

    i

    27,1i finanziariamente equivalente al tasso j(2)=6,4%

    5,27i finanziariamente equivalente al tasso effettivo annuo di sconto d=5%

    680 1.350 1.350 1.350 850

    0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5

    Figura 2

    Per la (2-2.8) il valore richiesto

    ( ) [ ] ( ) 54,202.605,01850032,1032,1032,1350.155,01680 5,13455,35,3 =+++=W

    3 Il Bootstrapping

    Nellesempio 2.3 si ipotizzato di calcolare il prezzo di un titolo con flussi intermedi (BTP)

    in base alla struttura dei tassi a pronti, come noto ricavata dalle quotazioni di titoli privi di

    cedola. Nella realt operativa non esistono titoli privi di cedole per le scadenze medio

    lunghe, dunque necessario ricavare il tasso di un ipotetico zero coupon bond dai titoli con

    cedole, trasformandoli in titoli privi di cedole.

    Esempio 3.1

    Si osservino sul mercato i seguenti titoli:

  • 11

    a) ZCB, maturity5 1 anno, prezzo Pa=98,00

    b) ZCB, maturity 2 anni, prezzo Pb=95,00

    c) CB, maturity 3 anni, cedole annue =cc 4,00, prezzo Pc=93,00, tasso interno di rendimento TIRc=6,6503%

    d) CB, maturity 4 anni, cedole annue =dc 5,20, prezzo Pd=92,00, tasso interno di rendimento TIRd=7,5936%

    Calcolare la struttura a pronti dei tassi di interesse.

    Possiamo calcolarci il TIR dei primi 2 titoli:

    TIRa= %0408,2=a

    a

    PPVN

    TIRb= %5978,21 =bP

    VN

    Possiamo affermare che i 4 TIR sono i tassi ( )ni ,0 ? I due TIR relativi ai due titoli privi di cedole sono, in effetti, i tassi a pronti i(0,1)=2,0408% e ( ) %5978,22,0 =i , ma non possono essere confrontati con i 2 TIR relativi ai CB, in quanto disomogenei. Per la (2-2.6) possiamo

    scrivere che:

    ( ) ( )[ ] ( )[ ]32 3,012,011,01 i VNcicicP cccc + +++++=

    ovvero

    ( ) ( )[ ] ( )[ ]32 3,012,011,01 i VNcicicP cccc + +=++ (2-3.1)

    Il termine a sinistra delluguaglianza della (2-2.1) rappresenta il prezzo di un ipotetico ZCB

    con maturity 3 anni e valore di rimborso pari a VNcc + :

    5 O vita a scadenza.

  • 12

    ( )[ ]33,01 00,1043,85 i+=

    da cui

    ( ) %8387,6130,8500,1043,0 3 ==i

    Ripetiamo la procedura per il titolo d):

    ( ) ( )[ ] ( )[ ] ( )[ ]432 4,013,012,011,01 i VNcicicicP ddddd + +++++++= ovvero

    ( ) ( )[ ] ( )[ ] ( )[ ]432 4,013,012,011,01 i VNcicicicP ddddd + +=+++ (2-3.1)

    Il termine a sinistra delluguaglianza (2-3.1) rappresenta il prezzo di un ipotetico ZCB con

    maturity 4 anni, valore di rimborso pari a VNcd + :

    ( )[ ]44,01 20,10570,77 i+=

    Il tasso ( )4,0i

    ( ) %8695,7170,7720,1054,0 4 ==i

    Come si nota i tassi ( ) ( )4,0 e 3,0 ii sono diversi dai due TIR relativi ai titoli c) e d): infatti, il TIR di unoperazione finanziaria con flussi intermedi, per come viene calcolato, ipotizza il

  • 13

    reinvestimento dei flussi sempre al TIR, mentre i tassi relativi a ZCB non si basano su tale

    ipotesi di lavoro.

    4 Classificazione delle rendite

    Le rendite possono classificarsi, in base allo scadenzario6 in:

    rendite periodiche, se = 1kk tt , in particolare, se =1, la rendita si dice periodica di periodo 1.

    rendite non periodiche, se la distanza tra due rate successive non costante. In base allepoca cui si riferiscono le rate, si pu distinguere tra:

    rendite anticipate, se la rata Rk riferita al periodo [k-1, k] (si veda la Figura 3, in cui rappresentata una rendita anticipata, periodica, di n rate);

    rendite posticipate, se la rata Rk riferita al periodo [k, k+1] (si veda la Figura 4, in cui rappresentata una rendita periodica, posticipata, di n rate).

    R1 R2 Rn

    0 1 n-1 n

    Figura 3: rendita periodica anticipata di n rate

    R1 Rn-1 Rn

    0 1 n-1 n

    Figura 4: rendita periodica posticipata di n rate

    In base al numero delle rate, si distingue tra:

    rendite temporanee, se il numero delle rate finito 6 Si veda anche il 1 di questo capitolo.

  • 14

    rendite perpetue, se il numero delle rate illimitato7 In base alla data cui si versa (incassa) la prima rata rispetto allepoca cui si calcola il valore

    attuale:

    rendite immediate, se le due date coincidono rendite differite, se la prima rata versata (incassata) ad unepoca successiva a quella in

    cui si calcola il valore attuale

    In base alla periodicit delle rate rispetto allo scadenzario, si distingue tra:

    rendite intere, se la periodicit delle rate e quella dello scadenzario coincidono; rendite frazionate, se la periodicit delle rate maggiore di quella dello scadenzario (ad

    esempio, se lo scadenzario riferito allunit di tempo anno, e le rate sono pagate ogni

    3 mesi, la rendita frazionata trimestrale);

    rendite nel continuo, se le rate sono pagate (incassate) senza soluzione di continuit, e dunque costituiscono un flusso continuo di pagamenti.

    Infine, si distingue tra rendite con rate costanti e rendite con rate non costanti8. Nel

    prosieguo tratteremo il caso di rendite con rate costanti valutate con tassi costanti e il caso di

    rendite con rate variabili secondo leggi assegnate.

    6 Valutazione di rendite con rate costanti a tassi costanti

    6.1 Il Valore attuale di rendite intere e periodiche

    Consideriamo una rendita temporanea n anni, intera, posticipata ed immediata. La (2-2.9), se

    anche le rate sono costanti, diviene:

    =

    =n

    s

    svRA1

    (2-6.1)

    7 Per una rendita perpetua non si pu, ovviamente, calcolare il montante. 8 A loro volta le rendite con rate variabili possono distinguersi tra rate comunque variabili e rate variabili secondo leggi assegnate.

  • 15

    Ipotizzando un tasso di interesse 0i , la somma =

    n

    s

    sv1

    la somma di n termini in

    progressione geometrica di ragione 1v , possiamo dunque scrivere9:

    in

    nnn

    s

    s aiv

    vvvv

    |1

    11

    1 ===

    = (2-6.2)

    La (2-6.2) rappresenta il valore attuale di una rendita immediata, temporanea n anni,

    posticipata, con rate unitarie10. Quindi la (2-6.1) diviene semplicemente:

    inaRA |= (2-6.3)

    Se la rendita perpetua, per calcolarne il valore attuale sufficiente calcolare il limite della

    (2-6.3) per n che tende ad infinito:

    iR

    ivR

    n

    n=

    1lim (2-6.4)

    quindi11

    iAR =

    Se le n rate sono anticipate la (2-6.1) diviene

    =

    =1

    0

    n

    s

    svRA (2-6.5)

    9 Ricordiamo che la somma di n termini in progressione geometrica, di ragione q1 e primo termine :

    qqS

    n

    qn =

    11

    ; 10 Il simbolo ina | si legge a temporaneo n, al tasso i. 11 Facciamo notare che la rata risulta essere composta, in caso di rendita perpetua, dal solo pagamento per interessi sul capitale iniziale: da qui la giustificazione finanziaria della durata infinita della rendita stessa. Si veda oltre, capitolo 3: Gli Ammortamenti.

  • 16

    Sviluppiamo la sommatoria:

    in

    nnn

    n

    s

    s adv

    vvvvv

    |1

    1

    0

    11

    11 &&K ===+++=

    = (2-6.6)

    La (2-6.6) rappresenta il valore attuale di una rendita anticipata, temporanea n anni, al tasso

    i. E possibile mettere in relazione il valore attuale di una rendita anticipata con quello di

    una rendita posticipata:

    ( ) ( ) ( )iaiivi

    iv

    vva in

    nnn

    in +=+=++

    == 1111

    111

    11

    ||&& (2-6.7)

    Quindi il valore attuale di una rendita anticipata di durata n anni uguale al valore attuale di

    una rendita posticipata di uguale durata capitalizzata per un periodo: osservando lasse dei

    tempi rappresentato in Figura 5, si pu notare come la successione delle rate relative alla

    rendita anticipata, osservate allepoca t=-1, corrisponda esattamente alla successione delle

    rate di una rendita posticipata, il cui valore attuale in tale epoca ina | . Dunque, per ottenere il

    valore della rendita anticipata baster riportare finanziariamente tale importo allepoca t=0,

    moltiplicando per il fattore di capitalizzazione (1+i).

    1 1 1

    (-1) 0 1 n-1 n

    ina | ina |&&

    Figura 5 Continuando lo sviluppo della (2-6.7) si ottiene, inoltre:

  • 17

    ( ) 111111|1

    11

    |+=+=+=+=

    in

    nnn

    in aiv

    ivii

    iva&& (2-6.8)

    il valore attuale di una rendita anticipata costituita da n rate unitarie pari al valore attuale di

    una rendita di n-1 rate unitarie cui va sommata la prima rata (ovviamente pari ad 1): infatti,

    escludendo la prima rata (pagata o riscossa allepoca t=0) i flussi relativi alle due rendite,

    luna di durata n e anticipata, laltra di durata n-1 e posticipata, coincidono, dunque anche i

    due valori attuali, a meno della prima rata della rendita anticipata, coincidono. Aggiungendo

    la prima rata (unitaria e percepita -pagata- esattamente allepoca t=0) si ottiene dunque

    luguaglianza espressa dalla (2-6.8).

    Il limite per n che tende ad infinito della (2-6.6) rappresenta il valore attuale di una rendita

    perpetua e anticipata:

    da inn

    1lim|

    = && (2-6.9)

    Anche per il valore attuale della rendita perpetua anticipata valgono le stesse relazioni viste

    per la rendita temporanea:

    ( ) 111111 +=+=+=ii

    ii

    id

    Consideriamo ora il caso di una rendita posticipata, temporanea n anni, e differita di h

    periodi12. Il suo valore attuale

    ++=

    =hn

    hs

    svRA1

    Sviluppiamo la sommatoria:

    12 n rappresenta il numero delle rate, dunque sempre un numero intero; h, il differimento, un numero non necessariamente intero (si pensi, ad esempio, ad una rendita con rate annue differita di 18 mesi: essendo lunit di misura lanno, il differimento h=1,5 anni).

  • 18

    =

    +

    +====

    n

    sin

    hshhn

    hs

    sinh avvvva

    1|

    1|/

    (2-6.10)

    La (2-6.10) dimostra che, essendo il regime di capitalizzazione composta scindibile,

    possibile calcolare il valore attuale di una rendita unitaria posticipata e differita come il

    valore allepoca h di una rendita con uguali caratteristiche ma non differita e poi attualizzare

    il valore attuale trovato. Lo stesso ragionamento vale se la rendita differita e anticipata:

    inh

    n

    sin

    hshhn

    hs

    sinh avavvvva |

    11

    0|

    1

    |/====

    =

    +

    = &&&& (2-6.11)

    Esempio 6.1

    Allepoca t=0 si acquista un appartamento di prezzo P=200.000,00. Si concorda col

    venditore la seguente rateizzazione:

    versamento immediato di met del prezzo; versamento di 30.000,00 fra 2 mesi; versamento di 20.000,00 fra 4 mesi; versamento di 14 rate costanti anticipate di importo R pagate a partire dal 5 mese.

    Sapendo che il tasso annuo pattuito per la rateizzazione i=8,5%, calcolare la rata.

    Si tratta, di fatto, di calcolare la rata di una rendita differita 4 mesi, al tasso effettivo mensile

    ( ) %6821,01085,01 12112

    1 =+=i . Il valore attuale della rendita la parte del prezzo ancora da pagare:

    68,941.501

    00,000.20

    1

    00,000.3000,000.10000,000.200 4

    121

    2

    121

    =

    +

    +=

    iiA

    Per la (2-6.10) possiamo scrivere

  • 19

    121|14

    4

    1211 iaiRA

    +=

    da cui

    ( )( ) 11,933.3006821,0006821,11

    006821,114

    4

    == AR

    6.2 Il Montante di rendite intere e periodiche

    Consideriamo una rendita temporanea n anni, intera, posticipata ed immediata. La (2-2.10),

    se anche le rate sono costanti, diviene:

    ( )=

    +=n

    s

    sniRM1

    1 (2-6.12)

    Ipotizzando un tasso di interesse 0i , la somma ( )=

    +n

    s

    sni1

    1 la somma di n termini in

    progressione geometrica di ragione ( ) 11 + i , possiamo dunque scrivere13:

    ( ) ( )( )( )

    in

    nnn

    s

    sn sii

    iii

    |1

    11111111 =+=+

    +=+=

    (2-6.13)

    La (2-6.13) rappresenta il montante di una rendita immediata, temporanea n anni,

    posticipata, con rate unitarie14. Quindi la (2-6.12) diviene semplicemente:

    13 Ricordiamo che la somma di n termini in progressione geometrica, di ragione q e primo termine :

    11

    ; =

    qqS

    n

    qn 14 Il simbolo

    ins

    | si legge s temporaneo n, al tasso i.

  • 20

    insRM |= (2-6.14)

    Alle stesse conclusioni si pu arrivare semplicemente sfruttando la scindibilit del regime

    finanziario composto e quindi capitalizzando fino allepoca n il valore attuale:

    ( ) ( ) ( )iii

    ivias

    nn

    nn

    inin

    11111||

    +=+=+=

    Calcoliamo il montante di una rendita temporanea n anni e anticipata:

    ( ) ( )diias

    nn

    inin

    111||

    +=+= &&&& (2-6.15)

    ed anche, volendo mettere in relazione il montante di una rendita anticipata con quello di

    una rendita posticipata:

    ( ) 11|1||

    =+= + ininin siss&&

    Osservazione:

    Il montante di una rendita differita, essendo comunque dato dal valore capitalizzato

    allepoca n+h delle n rate, disponibili a partire dallepoca h, coincide con il montante di una

    rendita immediata (a parit di tasso di interesse).

    E possibile calcolare il montante differito di una rendita, dato dal valore del montante della

    rendita capitalizzato per il periodo del differimento:

    ( ) ( ) ( ) ( )=

    =

    + +=++=+=n

    sin

    hsnhn

    s

    shninh siiiis

    0|

    1|/

    1111 (2-6.16)

    Esempio 6.2

    Allepoca t=0 si programma di versare su un conto corrente bancario una rata semestrale

    costante e posticipata pari a R=1.500,00. Dopo aver versato la 5a rata si sospendono i

  • 21

    versamenti. Se la banca riconosce il tasso effettivo annuo i=4% in regime di capitalizzazione

    composta, quanto si accumulato sul conto corrente dopo 8 anni?

    Si tratta di calcolare il montante differito di una rendita di 5 rate costanti semestrali, al tasso

    effettivo semestrale %9804,1112

    1 =+= ii , con differimento pari a 11 semestri. In base alla (2-6.16) il montante accumulato

    ( ) ( ) 55,681.9019804,0

    1019804,1019804,14

    11 == RM

    6.3 Il Valore attuale e montante di rendite frazionate e periodiche La rata costante R viene corrisposta in m frazioni di periodo unitario, in modo tale da

    verificare la condizione (2-6.17) per ciascun periodo unitario:

    RRm

    ss =

    =1 (2-6.17)

    Ipotizziamo una rata periodale unitaria (R=1) e posticipata, la rata corrisposta in ogni

    frazione di periodo m1 , essendo m il numero di intervalli in cui si suddivide lanno.

    Utilizzando il tasso effettivo per frazione di periodo unitario, il valore attuale diviene:

    mimn

    min am

    a1|

    )(|

    1= (2-6.18)

    ovvero il valore attuale di una rendita frazionata m volte nellanno, di durata n anni, pari

    alla rata per il valore attuale di una rendita intera di durata nm calcolata al tasso relativo al periodo 1/m. Sviluppiamo la (2-6.18):

    ( )mjv

    i

    i

    ma

    n

    m

    mn

    mmin

    =

    +=

    1111

    1

    1)(

    | (2-6.19)

  • 22

    Come si pu notare, il numeratore della rendita frazionata coincide con quello della rendita

    intera, mentre il denominatore caratterizzato dalla presenza del tasso nominale convertibile

    m volte nellanno. Inoltre, moltiplicando e dividendo per il tasso dinteresse i, otteniamo:

    ( ) inmin amjia

    |)(

    |=

    Poich ( ) 11 mmji , il valore attuale di una rendita frazionata posticipata

    maggiore del valore attuale di una rendita di uguale durata ma intera.

    Studiamo il comportamento asintotico:

    ( )mja minn1lim )(

    |=

    Come risulta evidente, anche il valore attuale di una rendita frazionata e perpetua maggiore

    del valore attuale di una rendita intera (infatti j(m)i per ogni m1) di durata infinita. Se le rate sono anticipate il valore attuale (2-6.18) diviene:

    ( )mva

    ma

    n

    inmmin

    m ==

    111|

    )(|

    &&&& (2-6.20)

    Moltiplicando e dividendo per il tasso di sconto:

    ( ) inmin amda

    |)(

    |&&&& =

    Poich ( ) 11 mmd

    , il valore attuale di una rendita frazionata anticipata minore

    del valore attuale di una rendita di uguale durata ma intera.

    Studiamo il comportamento asintotico:

  • 23

    ( )ma minn 1lim )(

    |= &&

    Come risulta evidente, anche il valore attuale di una rendita frazionata, perpetua e anticipata

    minore del valore attuale di una rendita intera (infatti (m)d per ogni m1) di durata infinita.

    Osservazione

    Cosa avviene se il numero di frazionamenti m tende ad infinito? Studiamo il limite per m

    che tende ad infinito della (2.6.19) e della (2-6.20):

    ( ) ( )

    |111lim1lim n

    nnn

    m

    n

    maev

    mv

    mjv ====

    (2-6.21)

    Ovvero se m diverge ad infinito, la rendita frazionata coincide con quella nel continuo, e,

    ovviamente, non vi alcuna differenza tra rendita anticipata e rendita posticipata.

    Il montante di una rendita frazionata, posticipata, di durata n periodi, valutata al tasso i :

    ( )( ) ( ) in

    n

    m

    mn

    mmin smj

    imj

    ii

    i

    ms

    |1

    1)(

    |

    11111 =+=

    +

    =

    Se la rendita anticipata e frazionata, di durata n periodi:

    ( ) inmin smds

    |)(

    |&&&& =

  • 24

    7 Valutazione di rendite con rate variabili secondo leggi assegnate

    7.1 Valutazione di rendite con rate variabili in progressione geometrica Consideriamo una rendita posticipata, temporanea n anni, con rate variabili in progressione

    geometrica di ragione q0 e prima rata R (si veda la Figura 6).

    R

    R q R q2 R qn-2 R qn-1

    0 1 2 3 n-1 n

    Figura 6

    Il valore attuale, calcolato in base alla (2-2.9) :

    ( ) ( )( ) ( )[ ]12

    1322

    11

    1

    1

    ==

    ++++==++++==+=

    n

    nnn

    s

    ss

    n

    s

    ss

    vqvqvqvR

    vqRvqRvqRvRvRiRA

    K

    K (2-7.1)

    I termini in parentesi quadra rappresentano la somma di n termini in progressione

    geometrica di ragione (q . v). Se la ragione diversa da 1 (quindi se q v 1) possiamo scrivere la (2-7.1) in maniera pi compatta:

    ( )

    =vq

    vqvRAn

    11 (2-7.2)

    Viceversa, se la ragione uguale ad 1, i termini in parentesi quadra della (2-7.1) sono tutti

    pari ad 1, e dunque il valore attuale di una rendita con rate in progressione geometrica di

    ragione q, valutata ad un tasso i tale che 11

    =+ iq , , semplicemente,

  • 25

    nvRA = (2-7.3)

    Esempio 7.1

    Calcolare il valore attuale di una rendita di 10 rate in progressione geometrica, sapendo che

    la prima rata pari a 100,00, la ragione della progressione geometrica q=1,05 e il tasso di

    valutazione i=3%.

    In base alla (2-7.2) il valore attuale richiesto :

    25,060.1

    03,105,11

    03,105,11

    03,100,100

    10

    =

    =A

    Esempio 7.2 Calcolare il valore attuale di una rendita di 10 rate in progressione geometrica, sapendo che

    la prima rata pari a 100,00, la ragione della progressione geometrica q=1,05 e il tasso di

    valutazione i=5%.

    In questo caso non possiamo applicare la (2-7.2), infatti 105,105,1

    1==+ i

    q . Per calcolare il

    valore attuale richiesto utilizziamo la (2-7.3):

    38,9521005,1100,100 ==A

    Osservazione:

    E possibile calcolare il valore attuale di una rendita perpetua con rate in progressione

    geometrica? Tale valore attuale converge solo se q v

  • 26

    ( )vq

    vRvq

    vqvRAn

    nn =

    = 11

    11limlim

    Se la rendita ha rate anticipate e variabili in progressione geometrica di ragione q15, la (2-

    7.1) diviene:

    ( ) ( ) ( )( )( ) ( )[ ] ( )

    vqvqRvqvqvqR

    vqRvqRvqRRvRiRA

    nn

    nn

    s

    ss

    n

    s

    ss

    =++++=

    =++++==+=

    ==

    1

    11

    1

    12

    12

    00

    K

    K (2-7.4)

    Alla stessa conclusione possiamo giungere anche ricordando che il valore attuale di una

    rendita anticipata uguale al valore attuale di una rendita posticipata di uguale durata

    capitalizzata per un periodo; infatti, moltiplicando per il fattore di capitalizzazione (1+i) la

    (2-7.2) si ottiene esattamente lespressione della (2-7.4).

    Per ottenere il montante di una rendita con rate variabili in progressione geometrica di

    ragione q possiamo procedere direttamente alla capitalizzazione delle rate rappresentate in

    Figura 6, ovvero possiamo applicare la propriet della scindibilit e calcolare il montante

    capitalizzando il valore attuale. Applichiamo il secondo approccio per il calcolo del

    montante della rendita posticipata e, poi, per quella anticipata.

    Per la propriet di scindibilit del regime della capitalizzazione composta, il montante delle

    rate rappresentate in Figura 6 :

    ( ) ( ) ( ) ( ) ( )( ) qiqiiR

    qvqviRiAM

    nnn

    nnn

    +++=

    +=+=

    111

    1111 1

    Se invece la rendita anticipata, la (2-7.4) diviene:

    15 Nellipotesi che q v1. Se q v=1 il valore attuale cercato nRA = .

  • 27

    ( ) ( ) ( ) ( )( ) qiqiiR

    qvqviRM

    nn

    nn

    +++=

    += +1

    111

    11 1

    7.2 Valutazione di rendite con rate variabili in progressione aritmetica

    Ipotizziamo di voler calcolare il valore attuale di una rendita temporanea n anni, con rate in

    progressione aritmetica di ragione d=1 con prima rata pari ad 1 (si veda la Figura 7). In base

    alla (2-2.9) possiamo scrivere:

    ( ) ( ) ( )( )nnns

    ss

    n

    s

    ssin vnvnvvvvRiRIa +++++==+=

    ==

    13211

    | 1321 K (2-7.5)

    rate 1 2 (n-1) n

    epoche 0 1 2 n-1 N

    Figura 7

    Moltiplichiamo ambo i termini della (2-7.5) per (1+i):

    ( ) ( ) ( )( )122| 13211 +++++=+ nnin vnvnvvIai K (2-7.6)

    Sottraiamo dalla (2-7.6) la (2-7.5):

    ( ) ( ) nin

    nnin vnavnvvvvIai =+++++= |132| 1 &&K

    e quindi, il valore attuale cercato

  • 28

    ( )i

    vnaIa

    nin

    in

    = ||&&

    (2-7.7)

    Esempio 7.3

    Calcolare il valore attuale di una rendita perpetua con rate in progressione aritmetica di

    ragione d=1, con prima rata pari ad 1, sapendo che il tasso di valutazione i=2,5%.

    Per calcolare tale valore attuale sufficiente calcolare il limite per n che tende ad infinito

    della (2-2.7):

    ( )

    iiii

    i

    divn

    idv

    iIa n

    n

    n

    ninn

    1111

    11lim11lim1lim

    2

    |

    +=+=

    === (2-7.8)

    In base alla (2-7.8) il valore attuale richiesto

    00,640.1025,0025,1

    2 ==A

    Si voglia ora calcolare il valore attuale di una rendita posticipata, temporanea n anni, con

    prima rata R1 e ragione D=1. Il valore attuale risulta, ovviamente:

    ( ) ( ) innn IaRvnvRnvRvRA |12 12 =++++= K

    Se la prima rata R1 e la ragione D1 ( si veda la Figura 8), il valore attuale di tale

    rendita temporanea n anni :

    ( ) ( ) ( )[ ]( ) ( )[ ]

    ( ) ininnn

    n

    IavDaRvnvvvvDvvvvR

    vDnRvDRvDRvRA

    |1|

    13232

    32

    13212

    +==++++++++=

    =+++++++=KK

    K (2-7.9)

  • 29

    rate R R+D R+(n-2)D R+(n-1)D

    epoche 0 1 2 n-1 N

    Figura 8

    Esempio 7.4

    Calcolare il valore attuale di una rendita perpetua con rate in progressione aritmetica di

    ragione D=300,00, prima rata R=250,00, tasso annuo di valutazione i=3%.

    Calcoliamo il limite, per n che tende ad infinito, della (2-7.9):

    ( )[ ] 2|1| 11lim iDiRIavDaR ininn +=+ (2-7.10)

    Quindi il valore attuale richiesto :

    67,666.34103,0100,300

    03,0100,250 2 =+=A

    8 Principali problemi sulle rendite

    Consideriamo una rendita con rate costanti posticipate valutata a tassi costanti. Abbiamo gi

    analizzato come, nota la durata n, il tasso di valutazione i e la rata R, sia possibile calcolare

    il valore attuale (A) e il montante (M) utilizzando, rispettivamente, le (2-6.3) e (2-6.14).

    E sempre possibile, noto il valore attuale (o il montante), il tasso di valutazione e la durata

    n, calcolare la rata costante R:

    noto il valore attuale:

  • 30

    inaAR

    |

    = (2-8.1)

    noto il montante:

    insMR

    |

    = (2-8.2)

    8.1 La ricerca di n

    Consideriamo una rendita posticipata di cui conosciamo il valore attuale A, il tasso di

    valutazione i e la rata costante R. Vogliamo determinare il numero delle rate n. Dalla (2-6.3)

    possiamo scrivere:

    ( )

    ( )R

    iARi

    iiRA

    n

    n

    =+

    +=

    1

    11

    Applicando i logaritmi ad ambo i termini e risolvendo rispetto ad n si ottiene:

    ( )iR

    iAR

    n +

    =

    1ln

    ln (2-8.3)

    Da un punto di vista matematico, lesistenza del logaritmo naturale subordinata alla

    positivit dellargomento dello stesso. E ovvio che, essendo i un tasso di interesse non pu

    essere negativo, dunque il logaritmo al denominatore della (2-8.3) esiste ed positivo. Il

    logaritmo al numeratore della (2-8.3) esiste solo se la rata R risulta maggiore di A i.

    Linterpretazione finanziaria di tale osservazione matematica ovvia: se la rata R risulta

    maggiore del pagamento per soli interessi sul capitale (A i) la rendita in esame temporanea.

    Se R=A i la rendita perpetua: pagando solo interessi e non restituendo mai il capitale la il

  • 31

    numero delle rate da pagare diverge. Infatti il limite della (2-8.3) per A i che tende a R

    risulta:

    ( ) +=+

    i

    RiA

    RiA 1ln

    1lnlim

    Dunque condizione necessaria e sufficiente affinch una rendita abbia un numero di rate

    finito R>Ai. Il problema non si pone se, per calcolare n conosciamo il montante della

    rendita, infatti lesistenza stessa del montante ci assicura che la rendita in esame non pu

    essere perpetua. In particolare, partendo dalla (2-6.14), possiamo scrivere:

    ( )

    ( )R

    RiMi

    iiRM

    n

    n

    +=+

    +=

    1

    11

    Passando ai logaritmi e risolvendo rispetto ad n:

    ( )iR

    RiM

    n +

    +=

    1ln

    ln (2-8.4)

    Come si osserva, infatti, gli argomenti dei logaritmi della (2-8.4), sono entrambi sicuramente

    positivi.

    Esempio 8.1

    Calcolare la durata n di una rendita con rate costanti e pari a 80,00, sapendo che il valore

    attuale calcolato col tasso i=5% pari a 1.000,00.

    In base alla (2-8.3) n risulta:

  • 32

    ( ) 103,2005,1ln00,8000,501ln

    =

    =n

    Ma, ricordando il procedimento che ci ha permesso di scrivere la (2-6.3), risulta evidente

    che + Nn , dunque dobbiamo procedere ad aggiustare il problema per rendere intero n. La prima alternativa quella di arrotondare n allintero pi vicino e adeguare di

    conseguenza la rata. Nellesempio possiamo pagare 20 rate, ma poich il loro valore attuale

    calcolato al tasso i=5% deve essere comunque pari a 1.000,00, la rata viene ricalcolata e

    risulta

    24,8000,000.1'%5|20

    ==a

    R

    Una seconda alternativa possibile, non volendo pagare rate di importo superiore a 80,00,

    quello di scegliere la durata intera approssimando per eccesso. Quindi, posto n=21, la rata

    costante diviene:

    00,7800,000.1''%5|21

    ==a

    R

    Se lesigenza principale , invece, quella di pagare esattamente la rata R, in esattamente 20

    pagamenti annuali non riusciamo a rimborsare il capitale A=1.000,00 preso in prestito,

    quindi si deve calcolare una micro rata R, che serve a rimborsare proprio il residuo:

    02,3'''%5|200

    == aRAR

    Tale importo, calcolato allepoca t=0, pu essere corrisposto in qualsiasi epoca. Se viene

    pagato in t=0 come se si prendesse in prestito il capitale A-R0=996,92. Se viene pagato

    allepoca t=20, lultima rata pari a R+R0(1+i)20=88,01; se si conviene di pagare la differenza allepoca t=21 si avr una rata pari a R21=R0(1+i)21=8,41.

  • 33

    8.2 La ricerca di i

    Sia noto il valore attuale, la durata e le rate di una rendita posticipata16. Da un punto di vista

    analitico la funzione definita dalla (2-6.3) una funzione decrescente del tasso i, tenendo

    costante le altre grandezze (si veda la Figura 9). Dunque la soluzione al problema posto

    dato dallintersezione della curva del valore attuale con lasse delle ascisse. Posta la rata

    costante pari ad 1, la (2-6.3) pu essere riscritta nella forma

    01

    |=

    =

    n

    s

    sin va (2-8.5)

    Dunque si tratta di risolvere unequazione di grado n, tenendo conto del problema

    dellesistenza e dellunicit delle soluzioni. Per il teorema fondamentale dellalgebra,

    unequazione di grado n pu ammettere fino ad un massimo di n soluzioni reali e distinte;

    per il teorema di Cartesio, unequazione i cui flussi hanno h cambiamenti di segno, e che

    ammette k soluzioni positive17, risulter sempre che 0 kh ovvero kh . Quindi, data unequazione di grado n, affinch ci sia almeno una soluzione positiva lequazione di

    partenza deve avere almeno una variazione di segno nei coefficienti delle variabili. Se h=0,

    anche k pari a zero e dunque non esistono soluzioni positive. Se h>1, anche il numero delle

    soluzioni positive pu essere maggiore di uno: in tal caso, non essendo la soluzione

    finanziariamente accettabile unica, perde di significativit finanziaria. Se h=1, anche k sar

    pari ad uno. Dunque, condizione necessaria affinch unequazione di grado n abbia una sola

    soluzione positiva, che il numero dei cambiamenti di segno nei coefficienti della variabile

    sia esattamente uno. Nel caso di operazioni finanziarie di rendita tale condizione

    sicuramente verificata18.

    16 Le considerazioni che seguono sono facilmente estendibili a rendite con rate anticipate. 17 Poich si vuole cercare il tasso di attualizzazione della rendita, non avrebbe senso calcolare tassi di interesse negativi, dunque siamo interessati a soluzioni strettamente positive. 18 Si veda la definizione di rendita, 1 del II capitolo.

  • 34

    Figura 9

    Il secondo problema nella ricerca del tasso di una rendita che, se il grado dellequazione

    maggiore di 4, non esistono metodi analitici per la risoluzione del problema19, ma si deve

    ricorrere ai cosiddetti metodi numerici, che consentono di giungere ad una soluzione

    approssimata del problema stesso. Illustriamo di seguito il metodo iterativo, descrivendo poi

    la tecnica risolutiva utilizzabile su un foglio di calcolo.

    8.2.1 Il metodo iterativo

    Illustriamo questo semplice metodo a partire da un esempio. Sia A=2.500,00, n=3 anni, e

    R=1.000,00. Calcoliamo il tasso i con cui stata valutata tale rendita. Per la (2-6.3)

    possiamo scrivere:

    0|3

    = AaR i (2-8.6)

    Fissiamo arbitrariamente un tasso (i0=5%) e calcoliamo con tale tasso la (2-8.6):

    19 In base al teorema di Ruffini-Abel.

  • 35

    ( ) ( ) 029,3100,500.209,009,1100,000.1%9

    3

    >==f

    Poich la f(9%) positiva, il tasso i0 scelto troppo basso, dunque dobbiamo scegliere un

    tasso pi alto (i1=11%) e ricalcoliamo la (2-8.6):

    ( ) ( ) 02858,5600,500.211,011,1100,000.1%11

    3

  • 36

    A B C D E

    1 A= 2.500,00 t Flussi(t)

    2 n= 3 0 -2.500,00

    3 R= 1.000,00 1 1.000,00

    4 2 1.000,00

    5 3 1.000,00

    6 i= 9,701025%

    Si dunque descritta la rendita per ciascun flusso ad essa associata nella colonna D, la cella

    D2 ha un flusso negativo in quanto rappresenta lesborso iniziale pagato per ottenere in

    cambio le tre rate costanti pari a 1.000,00. Per calcolare il tasso della rendita, nella cella D6

    si digitato il seguente comando: =TIR.COST(D2:D5).

    Osservazione:

    Il tasso trovato ha la stessa dimensione temporale della periodicit dei flussi: se i flussi sono

    annuali il tasso calcolato annuale, se i flussi sono semestrali il tasso su base semestrale e

    cos via. In tal caso se si vuole ottenere il tasso su base annua si dovr ricorrere ai tassi

    equivalenti.

    Esercizi proposti 1. Voglio acquistare BTP per un valore nominale di 20.000, che scadono tra 2 anni,

    prevedono il pagamento di cedole semestrali al 4% nominale annuo e rimborso alla pari.

    Ipotizzando un tasso di rendimento del 5% effettivo annuo, costante per i prossimi due

    anni, determinare a quale prezzo posso acquistare questi titoli. (P = 19.646,49 )

    2. Dei BTP triennali di valore nominale 100 prevedono il pagamento di cedole semestrali

    al tasso nominale annuo del 6% e rimborso alla pari. Supponendo di operare in un

    mercato perfetto e deterministico, e che i tassi di rendimento annui che oggi si trovano

    sul mercato siano i seguenti: i(0,1) = 3%, i(0,2) = 3,5%, i(0,3) = 4%,

    a. Determinarne il prezzo in t=0; (P = 105.80 )

  • 37

    b. Determinarne il prezzo in t=1,5. (P3= 102.23 )

    3. Con il capitale di 100.000 euro, in t=0 acquisto dei BTP quinquennali che prevedono

    cedole annuali del 6%, valore nominale di rimborso pari a 100, tasso di rendimento

    dell8,16%.Calcolare il prezzo di acquisto dei BTP. ( P = 99.913,31 ).Tutti i surplus

    che via via si vengono a formare li deposito in una Banca al 5% effettivo annuo

    dinteresse. Dopo tre anni vendo i BTP al tasso del 7% e ritiro il capitale accumulato

    fino a quel momento in Banca. Calcolare:

    a. Il prezzo di vendita dei Titoli. ( P = 107.323,84 )

    b. Il capitale di cui potr disporre in t=3. ( .128.098,29 )

    4. Limporto complessivo di un contratto di affitto decennale pari a .100.000. Se il tasso

    di mercato i=6% effettivo annuo, qual limporto del canone mensile?

    (R1/12=1.102,24 )

    5. Calcolare il valore attuale e il montante di una rendita immediata posticipata di 6 rate

    costanti annue di 100 al tasso dinteresse annuo dell11%. (A=423,05; M=791,29)

    Se la rendita fosse anticipata, quale sarebbe il valore attuale? E il montante?

    (A=469,59; M=878,33). Se la rendita differita di 3 anni, qual il valore attuale?

    (Adiff,post=309,33, Adiff,ant=343,36).

    6. Si devono riscuotere 200 allinizio di ciascun anno dal 2002 al 2012. Qual il valore

    attuale di tale rendita all1.1.2001, in base al tasso annuo del 3%? (1.850,52)

    7. Qual il valore attuale al 5% anno dinteresse di una rendita bimestrale anticipata di 30

    rate di 700 ciascuna? (18.710,57) E se la rendita fosse posticipata? (18.559,04) E se

    fosse differita di 4 anni e 3 mesi? (anticipata 15.206,61, posticipata 15.083,46)

    8. Calcolare il valore attuale al tasso del 4,5% di una rendita posticipata annuale e perpetua

    di 7.500 euro (166.666,67). E se fosse anticipata? (174.166,67) E se fosse differita di

    11 anni? (post. 102.699,79; ant. 107.321,28)

    9. Un Istituto di Credito ci ha proposto il versamento di somme semestrali posticipate

    costanti in un fondo ad accumulazione che rende il 21% allanno. Se dopo 5 anni

    abbiamo accumulato 200.000 euro, quale stato lammontare di ogni versamento?

  • 38

    (11.505,65) Con lo stesso tasso quale versamento avrebbe fornito il capitale a scadenza

    di 250.000 euro? (14.382,06).

    10. Ho acquistato per 3.000 euro il diritto a riscuotere annualmente in perpetuo, inizialmente

    tra 1 anno, 270 euro. Qual il tasso di valutazione? (i=9%)

    11. Un fondo gravato da un canone perpetuo posticipato annuo di 4.000 euro. Il possessore

    per liberarsi propone al concedente il pagamento di 8 rate annue di 16.000 euro luna. A

    quale tasso effettivo annuo viene considerata loperazione? (i=3,66146%)

    12. Vogliamo prendere in prestito 10.000 euro che vogliamo rimborsare con rate annue

    costanti di 2.000 euro ciascuna. Se il tasso di remunerazione del prestito del 15%

    annuo, quante rate dovremo pagare per estinguere il prestito? (n=9,91897; quindi

    possiamo pagare 9 rate di importo R=2.095,74, oppure 10 rate di importo

    R=1.992,52, o ancora possiamo mantenere costanti le rate e pagare una rata

    integrativa allepoca 9. In tal caso la rata in t=9 diviene R9=3.607,08).

    13. Un risparmiatore versa in un fondo ad accumulazione 10.000 euro allinizio di ciascun

    anno, allo scopo di costituire un capitale di 150.000 euro. Quanti versamenti annuali

    dovr effettuare se il tasso con cui si costituisce il capitale dell8%? (n=9,708995, si

    veda lesercizio precedente per laggiustamento delle rate o di n).

    14. Abbiamo comprato un miniappartamento del valore di 200.000 euro pagando la quarta

    parte in contanti ed il resto contraendo un prestito da rimborsare in 15 anni mediante

    mensilit posticipate costanti al tasso effettivo annuo dinteresse del 12%. Dopo 7 anni e

    4 mesi vendiamo lappartamento a 450.000 euro e con il ricavato estinguiamo il prestito.

    Qual la somma che ci resta se il tasso dinteresse di mercato in quel momento del

    18%? (C=359.860,13)