Progetto KRY•AS

Processo industriale di conversione termica (ricristalli a ione) dell’amianto in materia(ricristallizzazione) dell’amianto in materia

prima pulita

Prof Dr Alessandro F Gualtieri Cinzia Cavenati e Ivano ZanattoProf. Dr. Alessandro F. GualtieriDipartimento di Scienze della TerraLargo S. Eufemia, 19; I-41100 Modena

Cinzia Cavenati e Ivano ZanattoZETADI s.r.l.Via dell’Artigianato 10, Ferno (VA)

Tel.: +39-059-2055810Fax: +39-059-2055887Email: alessandro gualtieri@unimore it

Tel.: +39-0331-726329Fax: +39-0331-728780Email: info@zetadisrl itEmail: alessandro.gualtieri@unimore.it Email: info@zetadisrl.it

Per la normativa italiana con ilIntroduzione

Per la normativa italiana con iltermine “amianto” si intende unafamiglia di sei minerali, con abitocristallino fibroso o fibroso-asbestiforme. Tra questi, il più famosoè l’amianto bianco o crisotilo, inè l amianto bianco o crisotilo, inpassato una risorsa strategica perl’Italia poiché si estraeva dallaminiera a Balangero (TO), fino aglianni ‘90 la più grande d’Europa.

x1200

• L’amianto è stato utilizzatoAmianto: da risorsa a problema

L amianto è stato utilizzato in passato per innumerevoli applicazioni industriali

• Da tempo, è scientificamente provatoscientificamente provato che l’inalazione di fibre di amianto può causare graviamianto può causare gravi patologie come il mesotelioma

• In Italia, l’estrazione, l’importazione

A tutt’oggi sul territorio nazionale sono presenti circa

2 5 ili di di 2 di tl’importazione, l’esportazione, la produzione di amianto è

2,5 miliardi di m2 di coperture in cemento-amianto e circa 300

milioni di m2 di amianto inpstata vietata con la legge n. 257 del 1992

milioni di m2 di amianto in matrice friabile

Amianto: da risorsa a problema

Il problema è relativo alla

Natura del problema ed emergenzaIl problema è relativo alla dispersione di fibre nell’ambiente (esposizione): purtroppo l’eternit( p ) p ppnon è realmente eterno… agenti atmosferici, cause antropiche ed altri f i d i l ifattori determinano un logorio chimico-fisico, con possibile rilascio di fibre = esposizione: in questi casidi fibre = esposizione: in questi casi si rende necessaria la bonifica

Teoricamente: “Dobbiamo giungere al rischio zero perchégiungere al rischio zero perché l’unica fibra d’amianto innocua è quella che noi non respiriamo”

(Prof. L. Mutti, AUSL 11 Vercelli)

Dove finisce l’amianto rimosso? L’emergenza discaricheStrasburgo condanna l'Italia dei rifiuti Pubblicato il 07/05/2007Strasburgo condanna l Italia dei rifiuti Pubblicato il 07/05/2007La Corte europea di Giustizia parla chiaro, nella sua sentenza numero c-135/05 dello scorso 26 aprile: "La Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi ad essa i b ti i i d ll di tti 75/442 l ti i ifi ti i l i d llincombenti ai sensi della direttiva 75/442, relativa ai rifiuti pericolosi, della direttiva del Consiglio 26 aprile 1999, 1999/31/CE, relativa alle discariche di rifiuti".

Il nostro Paese, come appare in tutta evidenza, non ha adottato tutti i provvedimenti necessari per assicurare che i rifiuti siano recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che

Cavriana (MN)

Barricalla (TO) C Maggiore (BO)ppotrebbero recare pregiudizio all'ambiente e per vietare l'abbandono lo scarico e lo

Ferentino (FR)

Barricalla (TO) C.Maggiore (BO)

l abbandono, lo scarico e lo smaltimento incontrollato dei rifiuti…

L’emergenza discariche

Anche i siti come le discariche dove il rischio diAnche i siti come le discariche dove il rischio di dispersione dovrebbe essere zero, si rivelano essere

possibili sorgenti di emissione Durante la dismissione ipossibili sorgenti di emissione. Durante la dismissione, i pacchi danneggiati e frantumati possono rilasciare fibre che

si concentrano nell’aerodispersosi concentrano nell aerodisperso.

da F Paglietti L Zamengo S Polizzi

Interramento in discarica: soluzione definitiva?da F. Paglietti, L. Zamengo, S. Polizzi, M. Giangrasso., G. Fasciani (Barricalla

S.p.A. – Torino). Trattamento … L’industria e l’amianto. Atti del

Convegno, Roma 26-28 novembre 2002:Le analisi effettuate sui percolati diLe analisi effettuate sui percolati di

discarica Barricalla S.p.a. di Torino, hanno accertato la presenza di un

numero notevole di fibre di amianto… Tale situazione è i t bil l d di timputabile al decadimento

strutturale degli imballaggi che contengono i rifiuti causatocontengono i rifiuti …, causato

dall’usura nel tempo e dalle condizioni di degrado che si

instaurano nel corpo delle discarica a seguito dell’interramento…

Possiamo escludere l’insorgere di catastrofi naturali?

Alluvione in discarica tedesca: Becker Umweltdienste GmbHAlluvione in discarica tedesca: Becker Umweltdienste GmbHAltenberger StraBe 71b 01762 Schmiedeberg

“Anche se necessario, lo smaltimento in discarica non può rappresentare l’unica soluzione in chiusura al ciclo di dismissione d ll’ i t il il i tili di t d i ifi ti tt tidell’amianto; il recupero e il riutilizzo di parte dei rifiuti, sottoposti

a trattamenti di modificazione ed inertizzazione sembrano essere l’alternativa da prediligere per il futuro.”l alternativa da prediligere per il futuro.

da F. Paglietti et al., L’industria e l’amianto. Atti del Convegno, Roma 26-28 novembre 2002.

Metodi di bonifica: soluzione alternativa

D M 29/07/2004 248 G U 05/10/2004 234D.M. 29/07/2004, n. 248, G.U. 05/10/2004, n. 234Regolamento relativo alla determinazione e disciplina delle

attività di recupero dei prodotti e beni di amianto e contenenti p pamianto.

IL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIOdi concerto condi concerto con

IL MINISTRO DELLA SALUTE e con IL MINISTRO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE

Vista la legge 27 marzo 1992, n. 257, recante norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto;

i i… omissis …3. I disciplinari tecnici definiscono ed individuano i processi di trattamento dei rifiuti contenenti amianto. I trattamenti che, come ,effetto, conducono alla totale trasformazione cristallochimica dell'amianto, rendono possibile il riutilizzo di questo materiale come materia primacome materia prima.… omissis …

Dall’al-

Metodi di bonifica: soluzione alternativaDall al-legato del D.M. 29/07/200, n. 248, G.U.G.U. 05/10/200, n. 234

Conversione cristallochimica del rifiuto: l’amianto trattato aConversione cristallochimica del rifiuto: l amianto, trattato a temperature maggiori di 900 °C, si trasforma in fasi cristalline

innocue, con completa la distruzione delle fasi fibrose. Il , pmateriale ricristallizzato, INNOCUO, può essere RICICLATO

come materia prima per altri processi industriali

Trasformazione chimico-fisica

X4500

Trasformazione chimico-fisica

X4 00X4500

Una soluzione industriale a rischio zero

Nell’ambito di unaNell’ambito di una CONVENZIONE DI RICERCA E CONSULENZA TRA IL DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRAIL DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA DELL’UNIVERSITA’ DI MODENA E DI REGGIO EMILIA E LA SOCIETA’ ZETADI s r l dal titoloEMILIA E LA SOCIETA’ ZETADI s.r.l. dal titolo

abbiamo ottenuto importanti risultati che ci hannoabbiamo ottenuto importanti risultati che ci hanno permesso di brevettare (Domanda Brevetto Italiano MO2006A000205 ed Europeo EP07425495) unMO2006A000205 ed Europeo EP07425495) un

“Processo industriale per la trasformazione termica diProcesso industriale per la trasformazione termica di lastre di cemento-amianto utilizzando un forno continuo”

Una soluzione scientifica innovativa“La normativa in materia ambientale deve essere il risultato di sviluppiLa normativa in materia ambientale deve essere il risultato di sviluppi scientifici e tecnologici maturati su scala internazionale e non il prodotto di emotività e dell’affermazione di gruppi di pressione il cui fine potrebbe essere limitato a contrastare la realizzazione di impianti indispensabili”

Cl di G lli Di tt Di i i A bi t l HERA S AClaudio Galli – Direttore Divisione Ambientale, HERA S.p.A.

• Conversione termica diretta di pacchi sigillati contenenti lastre di

Caratteristiche innovative del processop g

cemento-amianto o materiale friabile in big-bags

Il è ibil i d f i d t i l ti “• Il processo è possibile grazie ad un forno industriale continuo “atunnel” che prevede un ciclo alla temperatura massima di 1200-1300°C per più di 24 orep p

• Il forno industriale assicura il completo isolamento del materiale incottura dall’ambiente esterno ed è dotato di un sistema di postcottura dall’ambiente esterno ed è dotato di un sistema di post-combustione attraverso il quale devono passare tutti i fumi derivantidai processi di trasformazione della confezione di lastre

• Questo processo è l’unico al mondo che NON prevede interventomeccanico (come la macinazione) sul pacco prima della cotturameccanico (come la macinazione) sul pacco prima della cottura

• Dopo il trattamento, in perfetto accordo con le tecniche ditrasformazione cristallochimica descritte nella Tabella B del D.M. nr.248, l’amianto è trasformato in un materiale innocuo, idoneo al riciclo

Schema indicativo dell’impianto

Post-combustore

Zona pre-cotturaZona cotturaZona raffreddamento Zona pre-cotturaZona cotturaZona raffreddamento

Il rischio di dispersione:Impatto ambientale zero

Il rischio di dispersione:

•è ZERO prima del trattamento termico perché leè ZERO prima del trattamento termico perché le confezioni che arrivano sigillate all’impianto non vengono mai apertevengono mai aperte

•è ZERO durante il trattamento termico perché ilè ZERO durante il trattamento termico perché il sistema è completamente sigillato ed in depressione con trattamento dei fumi da parte del post-combustoretrattamento dei fumi da parte del post combustore

•è ZERO dopo il trattamento termico perché il materialeè ZERO dopo il trattamento termico perché il materiale è completamente trasformato e innocuo

Impatto ambientale zeroEmissioni: CO e vapore d’acqua irrisorie rispetto a quelle di unEmissioni: CO2 e vapore d acqua irrisorie rispetto a quelle di un sito produttivo (ex cementificio)

Post-combustore

Ciclo CO2

C ll b i li i i (USL ARPA)

Impatto ambientale: controllo e monitoraggio

Collaborazione con gli enti preposti (USL, ARPA) (…includendo in futuro i tecnici del Comune) durante tutte l f i di i il i d lle fasi di progettazione, sviluppo e gestione del processo

Creazione di una Carta Ambientale relativa all’impianto ed C ea o e d u a C b e e e a va a p a o edistituzione di una commissione interna di controllo che operi in sinergia con quelle esterne al controllo ed monitoraggio g q ggdell’impianto

C t ll it i d ll’i i t li ll i lControllo e monitoraggio dell’impianto a livello regionale (ARPA) e nazionale (APAT) in rispetto del DLgs. 59 del 2005 d l di tti d ll’IPPC “G id l t t2005, seguendo le direttive dell’IPPC “Guida al contenuto minimo del piano di monitoraggio e controllo agli impianti i d t i li” t il 22/02/2007industriali” approvato il 22/02/2007

Innovazione del processo: il riciclo

Il progetto è in pieno accordo con la strategia europeaIl progetto è in pieno accordo con la strategia europea(politica integrata dei prodotti IPP) sui rifiuti che ha posto obiettivi basati sulla riduzione dell’impattoposto obiettivi basati sulla riduzione dell impatto ambientale e sul ciclo di vita delle risorse e come priorità la limitazione dei rifiuti e la promozione del loro riciclaggio: ilimitazione dei rifiuti e la promozione del loro riciclaggio: i rifiuti non solo come fonte di inquinamento ma potenziale risorsa da sfruttare!risorsa da sfruttare!

Stiamo lavorando alla valutazione del ciclo di vita delStiamo lavorando alla valutazione del ciclo di vita del prodotto (LCA) seguendo le linee dell’ECODESIGN: “La sfida del futuro è produrre ricchezza e benessere con unsfida del futuro è produrre ricchezza e benessere con un minor uso di risorse naturali…” P. Masoni – Responsabile Laboratorio LCA ENEALaboratorio LCA ENEA

Ciclo di vita RCA: discarica vs. ricristallizzazione

C t i t

coperture rimozione Stoccaggio discarica

Cemento-amianto

temporaneo

coperture rimozione Impianto ricristalliz-zazione

Materia prima

secondariazazione

Stoccaggio

secondaria M.P.S.

ggtemporaneo

Cava e/o Attività Stoccaggio Sito

Materia prima primaria

Cava e/o miniera

Attività estrattiva

Stoccaggio Sito produttivo

Il KRY AS i i l bil d il D M 12/02/1997 è f

L’amianto si converte in KRY•AS: da problema a risorsa!

Il KRY•AS, riciclabile secondo il D.M. 12/02/1997 è formato da una miscela di silicati di Ca, Mg, Al e Fe, con

i i i il bil ll di li k i i•Riciclo:composizione assimilabile a quella di un clinker grigio.

-Piastrelle, smalti e i i i ipigmenti ceramici

-Industria della plastica-Tegole e mattoni-Cementi e legantiCementi e leganti cementiziP d i di l di-Produzione di lana di vetro/roccia

x4000

KRY•AS: amianto da problema a risorsa

KRY•AS rispettando i criteri classificati i imposti dal D LgsKRY•AS rispettando i criteri classificativi imposti dal D.Lgs 152, 03-04-2006 “Codice ambientale” può essere considerato una MPS (Materia Prima Secondaria):una MPS (Materia Prima Secondaria):

-deve essere prodotta da una operazione di riutilizzo, riciclaggio o di recupero di rifiuti

il suo uso sia certo e non comporti danni all’ambiente e alla salute-il suo uso sia certo e non comporti danni all’ambiente e alla salute

-abbia un valore economico di mercato

-siano state individuate le categorie e le caratteristiche dei rifiuti dai li i ò d l d lità l di i i d ll i i diquali si può produrre, le modalità e le condizioni delle operazioni di

recupero che ne permettono la produzione

-siano precisati i criteri ambientali e di qualità che soddisfino i requisiti tecnici per uno suo specifico impiego