Processi per la produzione di FORME FARMACEUTICHE: …€¦ · di terapia in cui è ridotta...
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Processi per la produzione di FORME FARMACEUTICHE:
MACINAZIONE
perché è NECESSARIO macinare?per ottenere una distribuzione controllata delle dimensioni/forma area superficiale delle particelle, al fine, ad es. di un:
• MIGLIOR SCORRIMENTO DELLE POLVERI (forma irregolare → attrito) (n.b. no per ridurre dimensione: per cambiare forma!!)
• RIEMPIMENTO UNIFORME (camera di compressione, capsule…)
• OTTENIMENTO DI LOTTI UNIFORMI DI PRODOTTO
• ESSICCAMENTO UNIFORME
• MAGGIORE RENDIMENTO ESTRATTIVO
• OPPURE SE VOGLIO MODIFICARE LA solubilità in un solvente o VELOCITA’ DI DISSOLUZIONE in fluidi g.i. DI UN P.A. (E BIODISPONIBILITA’)
Non a caso in vari eccipienti e farmaci iscritti in Farmacopea è previsto l’impiego di una
granulometria controllata:
• Griseofulvina
• La FU per le compresse di 125 e 250 mg di griseofulvina, prevede che
le dimensioni delle particelle devono essere, generalmente inferiori a 5 micron, solo alcune di esse possono essere più grandi, ma non eccedere i 30 micron
Fenacetina: dissoluzione in vitro profili in vivo
Particelle grandi
Particelle piccole
Ma macinando le particelle ne MIGLIORO SEMPRE la performance?
Inconvenienti
1. Modificazioni dello stato solido (della forma
polimorfa del p.a. o amorfizzazione) per effetto della
macinazione (vedi fig)
2 . Diminui ta bagnabi l i tà (anche a causa
de l l ’ adsorb imento d i a r ia in super f i c ie )
3. aumentata coesività (le forze di attrazione
interparticellari sono pari a quelle di gravità): tendono
ad agglomerarsi
(si ripercuote anche sulla vel. di dissoluzione)
Es. Amorfizzazione durante la macinazione
Altri inconvenienti della macinazione
• Aumento delle cariche elettrostatiche
(dispersione nell’ambiente, contaminazione,
demiscelazione…)
• Rischio di esplosione durante la macinazione:
NEL CASO DI SOSTANZE FACILMENTE OSSIDABILI ALL’ARIA
• Instabilità: drug recovery si abbassa (si può ricorrere criomacinazione). Particelle più piccole hanno area superficiale maggiore. Ciò causa una maggiore tendenza alla degradazione nel tempo (perchè adsorbono aria e acqua)
• Effett i B io logic i : aumento d i effett i co l latera l i indes iderat i (nausea, vomito, bruc ior i ) ad es . per farmaci ant i inf iammator i
MacrodantinTM
– La dissoluzione rapida di particelle fini da compresse dinitrofurantoina comporta un'elevata incidenza di nauseanei pazienti, dal momento che alte concentrazioni locali difarmaco provocano nausea mediata a livello centrale.
– Lo sviluppo di nitrofurantoina macrocristallinaMacrodantinTM ha portato all'introduzione di una formadi terapia in cui è ridotta l'incidenza della nausea.Nonostante i livelli urinari dell'antibatterico siano diminuitiper l'uso di una forma del farmaco a dissoluzione più lenta,questi livelli sono ancora sufficienti per produrre effettiantibatterici.
Aumenta
sfericità del
prodotto
Meccanismi del processo di macinazione
(deformazione)
so
llecit
azio
ne
Comportamento dei diversi prodotti alla macinazione
• durezza: espressa secondo la scala di Mohs.
• adesivita’: i materiali adesivi vengono macinati con difficoltà perchèle particelle macinate tendono ad aderire formando agglomerati; si può ricorrere alla co-macinazione con eccipienti inerti.
• temperatura di rammollimento: il calore liberato temperatura di rammollimento nella macinazione puo’ rammollire alcune sostanze, es. i grassi; in questi casi si puo’ operare a bassa temperatura.
• contenuto in umidita’: per sostanze con elevata umidita’ e’consigliabile un pre-essiccamento.
• plasticita’: sostanze con elevato grado di plasticita’ sono difficilmente macinabili (canfora, polimeri); si puo’ realizzare una macinazione per intermedio.
Macinazione
• Frantumazione >1000 micron (+RARA IN FARMACEUTICA)
• Polverizzazione 50-1000 micron
• Micronizzazione <50 micron
(che possono essere stadi di uno stesso processo)
VARIAZIONE DELLA DISTRIBUZIONE PARTICELLARE
IN FUNZIONE DEL TEMPO
Varia la distribuzione particellare
Posso anche
monitorare area
superficiale
specifica!
Macinazione=processo poco efficiente
La macinazione e’ in genere un processo a basso
rendimento, cioe’ il rapporto tra lavoro utile e rendimento
LAVORO TOTALE E’ PIUTTOSTO BASSO (IN GENERE <2%).
Cio’ si verifica perche’ ci sono numerose fonti di dispersione di energia:
• attriti e vibrazioni del molino, calore dissipato nell’ambiente
• spostamento o deformazione delle particelle senza rottura
• cessione di energia cinetica alle particelle
Scelta del mulino
• Caratteristiche del prodotto (durezza, resistenza,
degradabilità, igroscopicità, rammollimento)
• Caratteristiche del prodotto da ottenere (quanto
fino? Che forma?)
• Capacità del mulino (piccola scala o industriale)
• Versatilità (cambio atmosfera, cambio temperatura
etc.)
• la possibilità di lavorare in continuo
• Facilità di pulizia
• costo
in base a …
Materiali fibrosi, plastici:
frantumatore a lameMulini a coltelli
Scarsa finezza e sfericità del prodotto
necessità di un prodotto più sferico e fine - anche iniettabili)
Mulino a energia
fluida
(anche micronizzatore)
meccanismo:
azione combinata impatto
una con l’altra e attrito
Prodotti degradabili, esplosivi
Necessità di cambiare l’atmosfera del mulino
Di controllare la temperatura del processo
Ancora maggiori forze in gioco (materiale più fine, anche
iniettabili)
Mulino a palle
• Camera cilindrica o conica (in
porcellana o metallo) posta su
due perni di rotazione
• Elementi macinanti di forma e
dimensioni variabile
Difficoltà di pulizia, ma posso controllare
la temperatura, l’atmosfera
Mettiamo insieme un po’ di informazioni
La macinazione
può indurre
amorfizzazione
L’amorfo è più
solubile e
biosponibile
L’amorfo è instabile:
serve un eccipiente
stabilizzante
ALTRO IMPIEGO DEI MULINI
Risultato?
ATTIVAZIONE MECCANOCHIMICA:
Si sfrutta l’energia meccanica per indurre trasformazioni nella polvere
(amorfizzazione/polimorfismo/inclusione nell’eccipiente, etc..)
DURANTE LA MACINAZIONE
TRASFERIMENTO ENERGETICO
CRISTALLO
MECCANISMO
MEZZO MACINANTE
COLLISIONI
Trasferimenti
energetici
MULINO PLANETARIO in figura (ma succede anche nel vibrazionale)
CRISTALLO
NANOCRISTALLO
AMORFO
w
wp
ATTIVAZIONE MECCANOCHIMICA: per ottenere comacinati amorfi p.a.+eccipiente
CARRIER PRINCIPIO
ATTIVO
CRISTALLINO
MISCELA
ENERGIA MECCANICA Principio attivo amorfo o
nanocristallino incluso nel
carrier
DISPERSIONE POLIMERICA AMORFA
di solito stabile grazie al polimero
MATERIALI DI SUPPORTO
polimeri idrofili e lipofili reticolati (pvp,
carbossimetil cellulosa)
cellulosa e derivati (lineari)
amidi e derivati
ciclodestrine, fosfolipidi,
acidi grassi, zuccheri.
Prodotti commerciali
ΒetaCiclodestrina-Piroxicam
BIOFLAVONOIDI DELLA
PROPOLI + β-Ciclodestrine
50 volte più solubile
40 volte più biodisponibile
COMACINAZIONE:metodo per preparare dispersioni
amorfe
AUMENTA LA BIODISPONIBILITA’ DI P.A. POCO SOLUBILI
Appendice:descrizione dei tipi di mulini
frantumatori
Frantumazione >1000 micron
(anche dopo prima compressione)
FRANTUMATORE*/MOLINO A CILINDRI
1. tramoggia di carico del materiale
da macinare
2. coppia di cilindri (ghisa o
acciaio) superficie liscia o
corrugata)
3. trespolo o incastellatura
4. molle di ritegno (permettono lo
scostamento del cilindro in caso
di pezzi non macinabili)
5. bacinella di raccolta del materiale
macinato.
Posizione fissa
Posizione
regolabile
Meccanismo:
Per compressione quando stessa velocità dei due cilindri, per compressione e sfregamento quando è diversa.
Vantaggi:
• Non riscalda il materiale
• Lavorazione in continuo. Raffinazione pomate
Svantaggi:
solo materiali ben essiccati (no materiali abrasivi, ma solo soffici e secchi)
FRANTUMATORE/MOLINO A CILINDRI
FRANTUMATORE A CILINDRI
Anche in serie (set di rulli)
FRANTUMATORE A LAME.
Molto diffuso (per la prerottura di materiali grossolani sufficientemente friabili)
1: Griglia intercambiabile
(diametro fori prefissato)
2: Albero orizzontale
3: Lame.
Il materiale, alimentato dalla parte superiore della camera viene forzato dalle lame contro la griglia e frantumato, i frammenti inferiori alla griglia passano e vengono raccolti nel collettore.
Mulino/granulatore OSCILLANTE
• velocitá di oscillazione delle
barre: costante.
• griglia (intercambiabile):
maglie da 5000 a 800 µm
Meccanismo:
riduzione delle particelle per
azione di forze di taglio +
attrito.
1. RIDUZIONE DI GRANULI ESSICCATI (intervallo ristretto e minima
quantità di fondo)
2. RIDUZIONE DI GRANULATI UMIDI (dimensioni-essiccamento
uniforme)
VANTAGGI:
SVANTAGGI:
1. TEMPI LUNGHI DI LAVORAZIONE (riduzione particellare a stadi)
2. LOGORAMENTO DELLA GRIGLIA (contaminazione del prodotto)
Mulino/granulatore OSCILLANTE
Polverizzazione
Polverizzazione 50-1000 micron
( a volte segue la precedente
si sviluppa calore!)
MOLINO A MARTELLI
meccanismo:
macinazione per impatto fra particelle e martelli e
camera di macinazione
1. griglia intercambiabile
2. martelli
3. Deflettori
4. Camera cilindrica
5. tramoggia
FUNZIONALITÁ
1
2
3
4
5
MOLINO A MARTELLI
macinazione: per
impatto fra particelle
e martelli e camera
• Leggero riscaldamento
del materiale
• al max 50 micron
(no iniettabili o oftalmici)1 grglia
2
34
DEFLETTORE (3)
Aumenta l’efficacia
della macinazione:
si accelerano le
particelle)
Varie forme dei martelli
GRIGLIA
PER QUANTO CONCERNE IL SETACCIO CHE
STA ALLA BASE DEL MOLINO A MARTELLI,
BISOGNA OSSERVARE CHE LE PARTICELLE
LO RAGGIUNGONO OBLIQUAMENTE E NON
VERTICALMENTE, COSI’ CHE LE PARTICELLE
CHE FUORIESCONO SONO PIU’ PICCOLE
DELLA EFFETTIVA APERTURA DELLE
MAGLIE. (quando in funzione)
MOLINO A COLTELLI
MECCANISMO: macinazione per azione di: forze di taglio +
impatto fra particelle e lame
• griglia intercambiabile
• COLTELLI (2-12)
• Camera cilindrica
• tramoggia
UTILE PER MATERIALI FIBROSI ED ELASTICI
(GOMME)
VANTAGGI COMUNI DEI MULINI A
MARTELLI/COLTELLI :
1. facilitá di messa a punto, di smontaggio e pulizia
2. problemi di scale-up minimi
3. facilitá di installazione
4. si può trattare materiale di diverso tipo e di dimensioni
disperse
5. ridotta necessitá di spazio
SVANTAGGI:
1. ostruzione della griglia
2. logoramento del molino e della griglia con la macinazione
di materiali abrasivi.
ESEMPI:
• ACIDO ACETILSALICILICO
• ACIDO ASCORBICO
• ACIDO BENZOICO
•CAFFEINA
Mulini (anche) micronizzatori
Micronizzazione <50 micron
MOLINO A ENERGIA FLUIDA
(particelle 5-30 µm)
- AZIONE
COMBINATA
IMPATTO e ATTRITO
(corrente d’aria)
Questo molino è costituito da una camera
ellittica verticale dentro camera ellittica
verticale il quale l’aria o in genere il gas
entra a pressione (2-10 kg/cm2) attraverso
una serie di ugelli situati nella parte inferiore.
il materiale da micronizzare entra per mezzo
di un alimentatore, alimentatore viene
portato ad alta velocita’ dal fluido e si
macina; infine il materiale di sufficiente
finezza viene fatto uscire dal molino.
MOLINO A ENERGIA FLUIDA
meccanismo:
azione combinata impatto
una con l’altra e attrito
corrente d’aria
ad alta velocità
Mulino a energia fluida (jet mill)
VANTAGGI
• Elevato grado di finezza (particelle 5-30 µm)
• Uniformità dimensionale (autoclassificazione)
• Assenza mezzi macinanti (che si usurano/da pulire)
• Facile pulizia
• Anche a temperatura controllata
SVANTAGGI
Possibile agglomerazione della polvere
Mulini a palle
1.Mulini a palle
2.Mulini planetari
3.Mulini vibrazionali
Il movimento della camera è
diverso ma i tre tipi di mulini
hanno in comune:
elementi macinanti liberi di
forma e dimensioni variabile
Mulino a palle
• Camera cilindrica o conica (in
porcellana o metallo) posta su
due perni di rotazione
• Elementi macinanti di forma e
dimensioni variabile
Mulino a palle: Adatta velocità
• È necessario che il mulino lavori
ad adatta velocità.
• Per velocità critica si intende la velocità alla quale la forza centrifuga che agisce sulle sfere a contatto con la parete del cilindro nel punto più alto del percorso è uguale alla forza
gravitazionale Fc=Fp a questa velocità non avviene
riduzione delle particelle.
• I mulini a palle lavorano ad una velocità che è il 60-85% della velocità critica (dipende dalle dimensioni delle sfere, della polvere e distribuzione, caricamento, forma, etc.)
lavatrice
Mulino a palle:VANTAGGI
• Lavorazioni in continuo e discontinuo
• Vario la finezza variando i parametri di impianto
• Chiusura ermetica se desiderata
• Anche micronizzatore (fino a pochi micron)
• No contaminazione impianti
• Anche a umido
SVANTAGGI
Scarico materiale/ Pulizia laboriosa
MULINO PLANETARIO
Few balls
PlanetaryFritsch
N.B. MANCANO I 3
ELEMENTI TIPICI DEI
MULINI
MULINO PLANETARIO
Variabili in gioco:
• Numero di mezzi macinanti e dimensioni
• Velocità di rotazione
• Caricamento della giara
• Tempo di macinazione
Meccanismo:
• Impatto/attrito
MULINO PLANETARIO
MULINO PLANETARIO
vantaggi
• Micronizzazione
• Atmosfera inerte
svantaggi:
• Piccoli lotti
• No scala industriale
• Non in continuo
• Riscaldamento materiale
MOLINO VIBRAZIONALE (ATTRITORE)
DISPONIBILI CON DIVERSE GEOMETRIE E SCALE
diverse
giare e
mezzi
macinanti
MOVIMENTO DELLA POLVERE
NELLE DIVERSE GEOMETRIE E SCALE
• MOLINI IN GRADO DI TRASFERIRE ENERGIA VIBRAZIONALE
• SEMPRE PROVVISTI DI MEZZI MACINANTI
PICCOLA SCALA GRANDE SCALA
n.b. MANCANO I 3 ELEMENTI TIPICI DEI MULINI
MOLINI
• FRANTUMATORE A CILINDRI, A LAME
• MOLINO OSCILLANTE
• MOLINI A COLTELLI E MARTELLI
• MOLINI A ENERGIA FLUIDA
• MOLINI A PALLE, PLANETARI, VIBRAZIONALE