pro tempore, - mauriziomelandri.it · ATTO DI CITAZIONE . Per la SOCIETÀ E. GIOVI S.R.L., con sede...
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I AVV. PROF. ANDREA BARENGHi
00196 ROMA VIA DONATELLO, 75
TEI.. +39 06 soaa 7038 FAX +sliio6 8~6S 70S6
ILL.MO TRIBUNALE DI ROMA
ATTO DI CITAZIONE
Per la SOCIET E. GIOVI S.R.L., con sede legale in Roma alla via Portuense
881, P. IVA 01301101000, in persona del suo amministratore unico e legale
rappresentante pro tempore, ing. Francesco Rando,
il CONSORZIO LAZIALE RIFIUTI (Co.La.Ri.) con sede legale in Roma alla via
del Poggio Fiorito, 63, P. IVA 01603081009, in persona del suo amministratore
unico e legale rappresentante pro tempore, avv. Manlio Cerroni,
e anche in proprio l'AVV. MANLIO CERRONI, residente in Roma, c.f. CRR MNL
26s180704s
tutti rappresentati e difesi dall'avv. prof. Andrea Barenghi (BRN NDR 64R29 H
5010) ed elettivamente domiciliati presso il suo studio in Roma, alla via Dona
tello 75, giusta delega in calce al presente atto.
CONTRO
il sig. Sergio Apollonio, domiciliato in Roma-00184, via Leonardo Fibonacci
77;
il sig. Maurizio Melandri, residente in Roma-00166, via Tullio Ascarelli 276.
l Con una serie di affermazioni reiterate negli anni e che hanno rag
giunto il loro culmine con documenti fatti circolare in data 21.03.11,30.10.11
e 31.10.11, il sig. Sergio Apollonio unitamente ad altri, e in particolare al sig.
Maurizio Melandri, poneva in essere una campagna denigratoria e diffamato
ria su larga scala nei confronti degli odierni attori, allo scopo di gettare pubbli
co discredito sulle attivit della discarica di Malagrotta, delle Societ che ne
sono proprietarie e che la gestiscono e delle persone che le dirigono, tentando
(e, spesso, purtroppo riuscendo) a destare pubblico allarme e a provocare altre
http:31.10.11http:21.03.11,30.10.11http:Co.La.Ri
s l'intervento dell' Autorit amministrativa in ordine alle attivit di discarica
di rifiuti solidi urbani che gli odierni attori, in esecuzione e nel rispetto dei
provvedimenti legislativi e amministrativi che le disciplinano, legittimamente
svolgono nel sito di Malagrotta.
Tale campagna diffamatoria, tutt'altro che innocente e tantomeno ispi
rata alla tutela dell'ambiente e della cittadinanza locale come si vorrebbe far
credere, pone in una falsa luce agli occhi del pubblico le attivit degli odierni
attori e provoca la lesione dei loro diritti della personalit, e in particolare del
le loro reputazione personale e professionale, onore, identit personale e pro
fessionale, che in questa sede si chiede di veder appropriatamente tutelati.
II. a) Con comunicazione del 21.03.11, il sig, Sergio Apollonio, sotto
scrivendolo attraverso la sigla Comitato Ma/agrotta di cui si dice Presidente,
e il sig. Maurizio Melandri pubblicavano un documento intitolato Le priorit
ambientali secondo le Associazioni e Comitati dell 'Osservatorio ambientale
partecipato della Valle Ga/eria (doc. 1) nel quale si leggono affermazioni del
seguente testuale tenore: L'inquinamento delle tGlde acquifere e delle acque
superficiali nell'area di Malagrotta ha raggiunto ormai dimensioni imponenti
e incontrollate, come certificato in maniera conclusiva e irrefutabile
dali 'ARPA. JlnJmLujnillJ!.eJ1.!Q_.11~11..9J1 P!llt !JQ!L~~Ssm~ J!l'~Q. jn_teJ;~l?;i911e_ flg
!tn_a_f!.ttiy.l!..Ke.1i..9..mul.eU).A~~m:.i~1l, come pi volte denunciato dai cittadini
che hanno documentato sversamenti illegali del percolato nel Rio Ga/eria. di
ventato uno dei fiumi pi inquinati d'Italia e la mancata ricopertura serale dei
rifiuti ... .~ ill@gY1i1.>il_lJ1lf!f!f'.flJ:.rflmW!lZ).,1;!Pi ..P-e.rQtsl _a_uJQti~tjyi .b..e
n.eL,Q..l!..trQUi.. _y~rjti.9.b..e_4L6:!lgi.9IJ...ru.Il~l!to degli impianti, affidandosi e fidan
dosi troppo di controlli e accertamenti autoreferenziali dei gestori stessi degli
impianti,
2
http:y~rjti.9.b..e_4L6:!lgi.9IJ...rumailto:ill@gY1i1.>il_lJ1lf!f!f'.flJ:.rflmW!lZ).,1;!Pihttp:21.03.11
Tale documento veniva presentato alla riunione consiliare straordinaria
dei Municipi XV e XVI dal sig. Sergio Apollonio e da altri in data 22.03.11
alle 17.30 presso il Centro Anziani di Malagrotta di via V. Cigliutti. Esso
pubblicato sul sito www.mauriziomelandri.it, nonch sul sito www. beppegril
lo.it / listeciviche/liste/roma e su altri siti internet quali il sito www. infonna
zione. it e reca la fInna, tra altri, del Comitato Malagrotta, di cui il sig. Apol
Ionio si presenta come Presidente.
b) In data 30 e 31.10.11 stata largamente ripresa dalle agenzie e dalla
stampa quotidiana (e sul sito www.mauriziomelandri.it) la notizia di una let
tera del sig. Apollonio al NOE dell'arma dei Carabinieri, nella quale si soste
neva l'esistenza di fenditure e crateri di varie dimensioni in un terreno e
videntemente intriso di biogas e di percolato che spiegano il rigonfiamento
abnorme del terreno di discarica, che farebbe parte di non meglio precisate
dinamiche della megadiscarica. Nella stessa sede si faceva poi riferimento
alla costruzione, a suo dire pericolosa, dell'impianto di produzione di energia,
che sarebbe collocato in contatto con l'ammasso dei rifiuti e tale da costitui
re un
Capitale, subito intervenuto con un comunicato stampa diramato alle h 14.25
del 31.10.11 nel quale si chiede tra l'altro di fare subito chiarezza sul cedi
mento e sulla conseguente ricostruzione di un muro di cinta ... la costruzione
era infatti collassata ... si gonfiato il terreno circostante e sono comparsi
nella terra crepe e crateri ... (comunicato anch'esso prontamente ripreso da
gli organi di stampa).
Il giorno successivo a tale iniziativa, i funzionari dell' ARPA si sono
recati nella Citt delle industrie ambientali di Malagrotta con le torce prima
che facesse giorno per prendere in esame la situazione.
c) In data 3 L 10.11 compariva sulla testata telematica del settimanale
Panorama, 'Panorama.it', un articolo a firma della sig.ra Claudia Daconto,
nella quale venivano riportate le seguenti dichiarazioni del sig. Apollonio:
. una specie di incubo. A parte l'inconveniente fisico, quando per esempio inviti
degli amici a casa e ti arriva questa folata di merda, scusate l'espressione ma
non ci sono altre definizioni, la qualit stessa della vita che viene distrutta.
Qui la gente sente di essere offisa nella sua dignit di cittadino ... Cerroni
un pirata, un megalomane ... .
d) Tra le innumerevoli e quasi quotidiane occasioni in cui il sig. Apol
Ionio e il sig. Melandri hanno occasione di intervenire pubblicamente in argo
mento, si leggono espressioni come quelle che seguono, anch'esse di sicuro
carattere illecito e lesivo:
una stortura al servizio di un 'dominus' privato che da sempre fa la
politica dei rifiuti a Roma e nel Lazio (messaggio pubblicato a firma Comita
to Malagrotta i128.11.2007 sul sito www.mauriziomelandri.it. e altrove);
e i sospetti aumentano che nell'ambito dei 200 ettari dell'extra
territorialit di Malagrotta le scorie solide e liquide dell 'impianto non venga
4
http:www.mauriziomelandri.ithttp:Panorama.ithttp:31.10.11
no trattate in maniera trasparente (messaggio pubblicato a firma Sergio A
pollonio il 1.09.10 sul sito www. mauriziomelandri. it e altrove);
. la discarica della capitale continua a violare platealmente, come ha
fatto da sempre, un articolo fondamentale della legge sulle discariche (dlgs n.
36 del 2003), e cio l'art. 7, primo comma, che suona come segue: i rifiuti
possono essere collocati in discarica solo dopo trattamento. A Malagrotta in
vece impera un'altra legge. E' quella del sottosviluppo a tutti i costi, anche se
ammmtato di tecnologia, cio dei rifiuti tal quali o indifferenziati, come nelle
discariche del Terzo mondo. Si spende meno e si guadagna di pi (dichiara
zioni di Sergio Apollonio pubblicate il 26.06.10 sul sito www.ecodallecitt.it
e altrove);
queste eterne proroghe per Malagrotta, che atro non sono se non le
proroghe dell'impotenza, dell'inettitudine e dell'asservimento a interessi par
ticolari ... tanto pi sconciamente in quanto due giorni su tre i rifiuti tal quali
non vengono neppure ricoperti la sera - e questa una violazione nella viola
zione, senza che Cerroni debba pagare neppure una multa! L'arroganza del
'dominus' riposa sulle infinite connivenze di cui ha goduto da sempre. Si per
mette anche di fare i ricorsi se uno lo becca ogni tanto con le mani nella
marmellata (messaggio pubblicato a firma Sergio Apollonio il 27.12.10 sul
sito www. maurizio melandri. it e il 31.12.20 lO sul sito
http://it.groups.yahoo.comlgroup/noinc/message/15693);
subordinazione, di fatto alla protervia del privato, che ha sempre im
posto le sue scelte, fino a creare un vero e proprio 'mostro' ecologico a livello
europeo, e di conseguenza una 'Caienna dei rifiuti' alla quale stata condan
nata una parte della popolazione romana ... se per Malagrotta ancora una
volta la soluzione sar invece ['eterna proroga in chiave subalterna
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http://it.groups.yahoo.comlgroup/noinc/message/15693http:31.12.20http:27.12.10http:www.ecodallecitt.ithttp:26.06.10
ali 'interesse privato dominante, e quindi la continuazione della 'Caienna dei
rifiuti' per la popolazione - con in pi il gassificatore! - una tale decisione
sar un atto con un chiaro risvolto criminale (messaggio pubblicato a fuma
del Comitato Malagrotta il 27.07.2009 sul sito www. maurizio melandri. it e
sul sito www.ecodallecitt.it);
Qui passa anche il percolato - ha spiegato il presidente del Comitato
Malagrotta, Sergio Apollonio - che va a finire nel Rio Galeria, inquinandone
le acque (agenzia ANSA, 20 marzo 2011).
Una serie innumerevole di analoghe espressioni allegata nel fascicolo
del presente giudizio per documentare la vera e propria campagna denigratoria
sistematicamente posta in essere dai convenuti e la sussistenza dell'elemento
soggettivo, aggravato dalle particolari competenze che i convenuti hanno ac
quisito, o quantomeno affermano di aver acquisito, nel settore del trattamento
dei rifiuti solidi urbani.
III. Quanto ai fatti sub II letto a), nel documento intitolato Le priorit
ambientali ecc. si allude esplicitamente a una scarsa trasparenza sia nei per
corsi autorizzativi che nei controlli e verifiche di fimzionamento degli impian
ti, volendo con ci evidentemente alludere a interferenze del gestore privato
nell'attivit della P.A. ovvero a fatti di corruzione, mentre, per altro verso, e
con ancora pi evidente gravit, si attribuisce all'attivit di discarica esercita e
gestita dagli odierni attori (E. Giovi S.r.l. e Consorzio Co.La.Ri.) nel sito di
Malagrotta la responsabilit dell'inquinamento cui sarebbe soggetta l'area, e in
particolare dell'inquinamento della falda acquifera e delle acque superficiali,
come sarebbe per un verso certificato dall'Amministrazione (ARPA) e per al
tro verso risulterebbe dalla documentazione, ad opera 'dei cittadini', degli
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http:Co.La.Rihttp:www.ecodallecitt.it
sversamenti illegali del percolato nel Rio Galeria, diventato uno dei fiumi pi
inquinati d'Italia e della mancata ricopertura serale dei rifiuti.
Si tratta di circostanze di varia gravit ma sempre false e prive di ri
scontro reale e obiettivo. Di gravit estrema l'accusa generica di rappresenta
re la fonte e l'origine dell'inquinamento ambientale della Valle Galeria e
dell'area di Malagrotta cos come gravissime appaiono le accuse specifiche di
pretesi sversamenti e alla mancanza di trasparenza (che allude ad attivit cor
ruttive).
Di minor gravit, ma pur sempre assai rilevante, l'accusa, anch'essa
specifica di non provvedere alla ricopertura dei rifiuti nella discaric~ secondo
le prescrizioni legali e amministrative. Tali circostanze non corrispondono alla
realt e comportano addebiti di rilevante gravit e forieri di gravi danni a cari
co degli attori.
Quanto aj fatti sub n letto b), la denuncia rivolta dal sig. Apollonio ai
Carabinieri, e largamente pubblicizzata sulla stampa e sulle agenzie di stampa,
si riferisce a fatti destituiti di qualsiasi fondamento, che appaiono del tutto fan
tasiosi e che tuttavia indicano circostanze di estrema gravit, che se fossero
state effettivamente esistenti avrebbero individuato un rischio di catastrofe
ambientale gravissimo. La leggerezza con la quale, per motivi esclusivamente
legati al proprio personale interesse, il sig. Apollonio si lascia andare, approfit
tando dell'autorit derivantegli dal ruolo autoattribuitosi di 'interprete' delle
esigenze della cittadinanza e di 'alfiere' della protezione dell'ambiente, a dif
fondere il panico relativamente alle attivit di smaltimento e trattamento dei
rifiuti svolto a Malagrotta appare indicativo della gravit dell'elemento sogget
tivo, cui andr commisurata la responsabilit del convenuti.
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Appare evidente che lo scopo delle campagne illecitamente orchestrate
dal sig. Apollonio da individuarsi proprio nel discredito delle attivit degli
odierni attori e nella diffusione di un sentimento di panico nei confronti
dell'attivit industriale svolta a Malagrotta dagli attori, propedeutico a prese di
posizione politiche e amministrative di carattere punitivo per l'attivit impren~
ditoriale degli stessi. Per evidenti ragioni, l'autorit politica appare vulnerabile
rispetto a tali iniziative, che vengono sistematicamente rilanciate sulla stampa
e in sede politica, generando cos quel perverso circuito di discredito che esse
sono appunto intese a provocare e che cagiona agli attori i gravi danni per cui
si chiede qui tutela.
Quanto ai fatti sub II letto c) e d), oltre ad attribuire, senza alcuna do~
curnentazione e circostanziazione, alla discarica fatti che andrebbero meglio
circostanziati in un distretto come quello di Malagrotta, nel quale le emissioni
possono provenire da una pluralit di fonti, il sig. Apollonio si lancia anche
nell'insulto personale affermando che l'avv. Cerroni (al quale costantemente,
nella sua campagna diffamatoria, riconduce le attivit della discarica) sarebbe
un pirata e un megalomane, dedito ad attivit criminali.
IV. Tali dichiarazioni devono, con ogni evidenza, considerarsi grave
mente diffamatorie e ingiuriose, e pertanto profondamente lesive dell'onore,
della reputazione, della dignit e della stessa identit personale, economica e
professionale degli attori.
Tutte le affermazioni riportate contengono notizie radicalmente false e
addebiti gravissimi a carico degli attori e dei responsabili dello stabilimento, e
ci in particolare quanto
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- all'addebito di sversare il percolato in mare attraverso il sistema di
acque superficiali;
- all'addebito di mantenere in stato di pericolo costante il terreno di di
scarica, sia in relazione alle dinamiche del biogas e del percolato che in esso si
svolgerebbero senza adeguato trattamento sia in relazione alla costruzione di
impianti industriali sul terreno carico di rifiuti e quindi pericoloso per i motivi
accennati che ne farebbero una bomba pronta ad esplodere;
- all'instaurazione di un nesso di causalit tra l'attivit della discarica
di Malagrotta e la situazione di inquinamento dell' area di Malagrotta e
dell'intera Valle Galeria e cui si allude in termini allarmistici, al di fuori di
qualsivoglia analisi della effettiva realt e delle opportune verifiche e distin
zioni, e quindi in termini che non possono neppure qualificarsi idonei a servire
il pubblico interesse all'informazione.
Agli attori si fa carico di reati quali l'avvelenamento delle acque e il
consumato disastro, l'attentato alla pubblica incolumit e alla salute dei citta
dini mentre, maliziosamente, si affermano gli 'agganci' e la 'mancanza di tra
sparenza' che ne caratterizzerebbe l'attivit e gli consentirebbe di operare in
sistematica violazione della legge. Gli attori vengono quindi rappresentati in
definitiva alla stregua di gangster dediti al malaffare, che per scopi di puro
profitto avrebbero messo a rischio e poi concretamente e irriversibilmente pre
giudicato un intero ecosistema in danno della cittadinanza e delle generazioni
future, con l'interessata complicit della Pubblica Amministrazione.
Le dichiarazioni sopra riportate vengono peraltro espresse con perento
ria certezza, formulandole come se si trattasse di fatti storicamente accertati e
documentati, pur senza fornire alcun tipo di prova o dimostrazione degli adde
biti rivolti alla societ esercente la discarica di Malagrotta, e ci solo sulla ba
9
se della circostanza che detenrunati prelievi dell ' ARPA Lazio nell' area di Ma
lagrotta hanno evidenziato la presenza di certe sostanze chimiche, ma senza
svolgere alcun approfondimento sulla causa di tali evidenze, causa che viene
apoditticamente e sommariamente addebitata all'attivit di discarica esercita
dalla E. Giovi S.r.l., e senza neppure prendere in considerazione il contesto
degli insediamenti produttivi dell'area, di cui si dir meglio infra.
Anche sotto il profilo della continenza le affermazioni riportate ap
paiono chiaramente censurabili [si pensi al frequente riferimento alla assoluta
mancanza di controlli, che avrebbe caratterizzato lo smaltimento dei rifiuti per
quarant'anni, all'altrettanto frequente riferimento agli interessi del 'dominus'
(individuato nell'avv. Cerroni) come guida per l'operato della P.A. nella piani
ficazione del trattamento dei rifiuti in una citt come Roma (
Con tale condotta, i convenuti tentano di indurre nella pubblica opinio
ne e nelle Autorit amministrative destinatarie dei loro interventi non gi valu
tazioni tecniche, ma la convinzione che gli attori - e il personale direttivo che
ne gestisce l'operativit svolgano attivit che, per il solo scopo del perse
guimento del profitto economico, si pongono al di fuori della legalit essendo
anzi suscettibili di definirsi criminose e come tali ripetutamente qualificate dai
convenuti.
V. Il comportamento che in questa sede si denuncia non incontra alcu
na possibile giustificazione nella verit, neppure putativa, dei fatti narrati, nel
la continenza dell' espressione, nelle modalit di divulgazione, n tantomeno
nel preteso esercizio di un diritto di critica.
Nel caso di specie vengono infatti attribuiti a soggetti determinati com
portamenti penalmente rilevanti di carattere specifico, consistenti in definitiva
nella realizzazione di attivit criminose, al pi alto grado di illiceit, che,
nell' attentare alla salute pubblica e alla pubblica incolumit, per fini meramen
te economici ed imprenditoriali, minano per sempre la salubrit dell'ambiente
e delle acque, stravolgendo l'ecosistema, e che attentano ai pi minuti aspetti
della vita quotidiana ed alla occupazione delle persone nel territorio.
Si dunque in presenza, come agevole constatare, di accuse che si
pongono in contrasto con i diritti essenziali degli attori e, peraltro, con
!'impegno di tutela dell'ambiente e della salute pubblica di cui sono protagoni
sti in Italia e nel Mondo.
L'offesa all'onore, alla reputazione, alla stessa dignit e identit perso
nale, economica e professionale degli attori, la cui attivit stata presentata in
modo infamante e in contrasto con la verit, hanno avuto un tale rilievo da non
consentire dubbi sull'esistenza, almeno astratta, del fatto reato.
~.. ....... _-_-~
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, -----------_.~ ------------
Come si accennava, le affermazioni di cui ci si duole in questa sede ri
portavano una narrazione di fatti che venivano presentati come storicamente
accaduti e verificati. Sotto questo profilo, con ogni evidenza, la condotta di cui
ci si duole dovr sottoporsi al controllo penetrante proprio del diritto c.d. di
cronaca.
Ma anche sotto il profilo del diritto c.d. di critica, per prevenire una
possibile obiezione di controparte, l'operato dei convenuti non pu che essere
considerato illecito e lesivo dei diritti degli attori. Anche il diritto di critica de
ve muovere. infatti. da circostanze di fatto realmente verificatesi e non imma
ginarie o distorte. o artatamente manipolate. o da mezze verit. La critica, per
essere legittima, secondo il costante orientamento delle Corti, deve muovere
infatti da fatti veri, ponendosi altrimenti al di fuori della garanzia costituziona
le della libera manifestazione del pensiero e configurandosi come fatto illecito
lesivo dei diritti individuali altrui.
I convenuti hanno grossolanamente violato - in maniera grave e visibil
mente intenzionale - i limiti del diritto di manifestare il proprio pensiero, cos
integrando gli estremi della diffamazione a mezzo stampa per la quale si chie
de qui di veder somministrata l'opportuna tutela giudiziaria.
Non si potr infatti ritenere che abbiano adempiuto agli obblighi di ri
portare o di costruire la propria espressione critica su circostanze esistenti e
non immaginarie, di riferire dei fatti e non di costruirli, e di esprimersi in ma
niera corretta e oggettiva. Questi sono infatti - tra altri - i limiti che incontra la
libert di manifestazione del pensiero, e l'operato di chi di tale libert intenda
avvalersi.
Si tratta di materia ampiamente delibata dalle Corti fin dalla fondamen
tale sentenza della Cassazione 18 ottobre 1984, n. 5259 (in Foro it., 1984, I, c.
12
2711; in Giur. it., 1985, l,l, c. 762), il cui orientamento stato poi sviluppato
dalle successive pronunzie della Suprema Corte e delle Corti di merito, le qua
li hanno confermato che per potersi valere del diritto di cronaca si devono e
sporre fatti veri; la verit non pi tale se mezza verit o verit incompleta,
dato che quest'ultima pi pericolosa dell'esposizione di singoli fatti falsi;
occorre, secondo il consolidato orientamento giurisprudenziale, che venga ri
spettato il principio della continenza e della correttezza della esposizione;
l'esimente della verit putativa non pu essere invocata quando la fonte non
attendibile e non verificata. Per potersi eccepire l'esime~te del diritto di ma
nifestazione del pensiero o del diritto di informazione devono quindi concorre
re tre condizioni e cio la utilit sociale dell 'informazione, la verit oggettiva
o anche soltanto putativa purch, in quest 'ultimo caso, frutto di un serio e di
ligente lavoro di ricerca dei fatti esposti, la forma civile dell'esposizione dei
fatti e della loro valutazione che deve essere improntata a serena obiettivit
almeno nel senso di escludere il preconcetto intento denigratorio (Cass. 18
ottobre 1984, n. 5259, cit.).
L'esimente della verit putativa pu ammettersi quando risulti esplicato
ogni pi attento vaglio in ordine all'attendibilit delle parti di informazione
attraverso un profondo esame e un rigoroso controllo di verifica sulle notizie
propalate da quella stessafonte (Cass. 30 giugno 1984, in Foro il., 1984, n,
c.531).
Chi intenda esercitare il diritto di cronaca ha l'obbligo di accertare in
tutte le direzioni possibili la verit delle notizie che si accinge a diffondere in
adempimento della propria funzione di informare l'opinione pubblica in ordi
ne a fatti rilevanti e l'obbligo connesso di attivarsi al fine di attingere da pi
fonti, anche tra loro contrapposte, elementi di giudizio e di valutazione in or
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dine alla verit complessiva delle notizie che si accinge a pubblicare (Trib.
Milano 18 settembre 1989, in Dir. in!, 1990, p. 144). Non solo, anzi, si deve
dimostrare di avere assolto all' onere di esaminare, controllare e verificare i
fatti oggetto della narrazione, ma deve altres offrirsi la prova della cura posta
negli accertamenti svolti per stabilire la verit sostanziale dei fatti (Cass. 17
marzo 1992, in Dir. in!, 1993, p. 467; Casso 23 aprile 1992, in Dir. in!, 1993,
p. 468; nella giurisprudenza pi recente, v. tra molte Casso 22 gennaio 1996, n.
465, in Foro it., 1996, I, c. 493; Casso 4 luglio 1997, n. 6041, in Danno e resp.,
1998, p. 284).
Si poi espressamente evidenziato come ai fini della responsabilit
dell'autore sia rilevante anche la imprudenza deWautore neWoccuparsi di
particolari argomenti senza conoscere adeguatamente la materia (Cass., 20
luglio 20 l O, n. 16917) e non costituisca esimente la circostanza che il danneg
giante abbia attinto la notizia da fonti qualificate senza aver assolto
all 'obbligo di esaminare, controllare e verificare quanto oggetto della sua
narrativa al fine di vincere ogni dubbio, non essendo sufficiente [neppure,
n.d.r.] l'affidamento riposto in buona fede sulla fonte (Cass. pen., 17 luglio
2009, n. 45051; App. Milano, 19 giugno 2008).
Mentre dalla giurisprudenza di merito si sottolinea che non pu invo
carsi l'esercizio del diritto di cronaca sotto il profilo della putativit se non
abbia dimostrato di aver posto ogni pi oculata diligenza ed accortezza nel
l'individuazione delle fonti informative, di avere esplicato ogni pi attento va
glio in ordine alla loro attendibilit, di avere operato ogni pi penetrante e
same e controllo sulla rispondenza al vero della notizia, non potendosi rite
nersi svincolato daWonere di fornire tale dimostrazione, facendo semplice ri
ferimento all'autorevolezza dellafonte (App. Milano, 23 aprile 2010).
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Dir il Tribunale in che modo i convenuti abbiano rispettato questi
princpi trasmettendo, anche con il mezzo pervasivo della pubblicazione su
internet, notizie false in ordine alle attivit svolte dalla societ attrice e diffon
dendo un ingiustificato allarme nella popolazione con le reiterate ed incredibi
li affermazioni sull'attualit di un disastro ambientale di rilevanti dimensioni e
sulla sua ascrivibilit all'attivit di discarica RSU esercitata dalla Societ E.
Giovi S.r.L e dal Consorzio CO.La.Ri.
Nel caso di specie, peraltro, possibile affermare l'inesistenza di un
pubblico interesse all'informazione e ci in quanto le notizie false - ovvero,
del pari, opinioni critiche fondate su fatti falsi - non possono realizzare
l'utilit sociale cui la legge collega l'esistenza di questo interesse. Non avreb
be infatti senso ritenere che esista un interesse sociale all'informazionefalsa o
alla critica fondata sull'affermazione difatti falsi.
N, come si accennava, varrebbe a giustificare le condotte denunciate af
fermare che le dichiarazioni in discorso debbano valutarsi alla stregua del c.d.
diritto di critica, e ci non solo per la scarsa dignit argomentativa delle stesse,
ma perch anche la critica deve rispettare, siccome altrettanti limiti, i diritti in
dividuali. Anche l'esercizio della critica soggetto ai limiti della rilevanza so
ciale dell'argomento, dell'interesse pubblico e della correttezza delle espres
sioni usate, in definitiva presupponendo che una notizia vera preesista (Cass.,
sez. V pen., 3 giugno 1998, Favalli). Al di fuori di tali limiti, ritiene la giuri
sprudenza, ci si trova nel campo della diffamazione e dell'ingiuria (Cass., sez.
V pen., 7 aprile 1992, Melchiorre, in Giur. il., 1993, II, c. 688). L'attribuzione
a taluno, in termini oltretutto di perentoria certezza, di fatti non solo non accer
tati ma del tutto soggettivi non pu sottrarsi al giudizio di illiceit solo perch
inserita nel quadro di una determinata analisi critica (Cass., sez. I pen., 12 gen
15
http:CO.La.Ri
naio 1996, Bocca, in Casso pen., 1997, p. 57; Casso pen., lO febbraio 1999, n.
6866, in Riv. Pen., 1999, p. 757), che nella specie invero non sussiste.
VI. Occorre infine considerare - per la valutazione della sussistenza e
della gravit del danno - il quadro in cui opera la diffamazione in discorso. Le
notizie, non accuratamente controllate, o, come nel caso di specie, volutamen
te false e calunniose, per il solo fatto di comparire (e, nel caso di specie, di es
sere ossessivamente reiterate) in una o pi fonti infonnative in qualche modo
'ufficiali' finiscono per assumere, al di l di qualsivoglia riscontro e persino al
di l delle smentite e delle eventuali pubblicazioni in contrario, una propria at
tendibilit che le fa assurgere, anche se non realmente accadute, alla dignit di
fatti storicamente verificatisi. La pubblicazione avvenuta ed ancora dispo
nibile su una pluralit di siti internet che riportano la notizia facendola rimbal
zare di sito in sito con il crisma dell'ufficialit che in qualche modo finisce per
attribuirgli la circolazione e la costante ripetizione sulla rete internet.
Si deve inoltre considerare la gravit dell'elemento soggettivo del fatto
illecito e la gravit dello stesso fatto dannoso, intesa come gravit degli adde
biti mossi all'attore e delle altre circostanze del caso.
Sotto il primo aspetto si pu ricordare che dalle modalit della diffa
mazione compiuta non pu revocarsi in dubbio che si sia trattato di una azione
preordinata a gettare discredito sull'attivit degli attori in particolare e
sull'attivit condotta a Malagrotta con indubbio beneficio dell'intera regione.
Sotto il secondo profilo pu sottolinearsi la gravit intrinseca della dif
famazione operata. Occorre a tal fme valutare la particolare incidenza - specie
per una societ come E. Giovi S.r.l. - di accuse come quelle che le sono state
mosse nell'articolo per cui causa. La Giovi S.r.l. esercisce infatti un pub
blico servizio e la pubblicazione di false notizie e di erronei apprezzamenti
16
quali quelli gravissimi che sopra si sono riportati si traduce in un immediato
allarme della popolazione e delle Autorit amministrative, contribuendo alla
adozione di provvedimenti negativi per gli attori che l'Autorit politica pu
essere indotta ad assumere per mostrare alla pubblica opinione di reagire agli
'allarmi' suscitati.
Si dovr poi tener conto della personalit degli attori e della loro collo
cazione sociale e professionale, che in questo caso assume il pi alto rilievo,
trattandosi di uno dei maggiori gruppi industriali del mondo in questo settore,
con un fatturato pari a centinaia di milioni, s che la lesione della reputazione
fmisce per ridondare in un danno che trascende la sfera personale degli attori,
che sono presenti con societ collegate e consorziate in moltissimi paesi, con
posizioni di leadership, e tra questi in Brasile, in Canada, in Inghilterra, in E
gitto, in Norvegia, con impianti di smaltimento che seguono le tecnologie per
fezionate proprio a Malagrotta.
Gli attori come si dir meglio infra, sub IX operano infatti da
molti decenni in diversi continenti sulla base del capitale di esperienza tecno
logica, di credibilit economica e imprenditoriale, di cultura dello smaltimento
di cui ha posto le basi nella ormai trentennale attivit di smaltimento dei rifiuti
nella citt di Roma, di talch un attacco mediatico alla collocazione delle so
ciet del gruppo nella loro realt di origine non pu che tradursi in un pregiu
dizio che assume risonanza in tutto l'ambito territoriale delle attivit del grup
po di imprese.
VII. Senza alcuna inversione dell' onere della prova, che come ben no
to grava sul convenuto per ci che attiene alla verit delle affennazioni per cui
causa, e al fine invece di sottolineare la gravit delle condotte qui contestate
17
in relazione alla personalit degli attori, giova ancora sottolineare quanto se
gue.
La discarica di Malagrotta riceve, da oltre 25 anni, i rifiuti solidi urbani
della citt di Roma. L'intera massa dei rifiuti prodotti ammonta a circa 5.000
tonnellate al giorno. Di queste, circa 3.600 tonnellate al giorno vengono smal
tite negli impianti di Malagrotta.
L'area di Malagrotta si estende per circa 200 ha, di cui circa 160 ca. so
no destinati a discarica, per una profondit di molte decine di metri lineari. Via
via che i rifiuti vengono destinati a discarica, essi vengono ricoperti. Via via
che i singoli lotti dell'area vengono esauriti, essi vengono destinati ad una ri
copertura definitiva (c.d. 'capping') che consister nella destinazione a verde
delle aree ricoperte, sulle quali si prevede che saranno piantumati 300.000 al
beri.
Nell'area di Malagrotta insistono vari e importanti impianti che realiz
zano uno fra i pi moderni complessi deputati al trattamento industriale dei ri
fiuti urbani ed allo sfruttamento delle risorse con soluzioni tecnologiche
d'avanguardia.
Tale complesso comprende:
- due impianti per il trattamento meccanico-biologico dei rifiuti (indi
cato con l'acronimo TMB) detti Malagrotta l e Malagrotta 2 che hanno la po
tenzialit nominale complessiva di 1.500 l1giorno. Tale potenzialit ne fa il
complesso pi grande fra gli esistenti al mondo destinato alla produzione di
450-500 l1giorno di combustibile da rifiuto (CDR);
- una centrale elettrica incentrata su di un gassificatore, che applica una
tecnica modernissima per il trattamento termico del combustibile e conseguen
te produzione di energia elettrica;
18
- altre due centrali elettriche, attrezzate l'una con motogeneratori e
l'altra con turbne a gas, per lo sfruttamento energetico del biogas che si pro
duce nella discarica.
Nella discarica sono infatti collocati migliaia di pozzi di captazione con
cui viene raccolto il gas prodotto a tutte le profondit dai rifiuti accumulati,
gas che viene utilizzato, oltre che per la produzione di energia elettrica, come
detto, anche per la produzione di biometano. Nell'area di Malagrotta esiste, in
fatti, anche un impianto di produzione di biometano impiegato per usi di auto
trazione, sia di veicoli per la raccolta dei rifiuti dell' AMA, sia di n. 7 minibus,
acquistati dalla E. Giovi Srl ed affidati ad ATAC, per l'impiego come mezzi di
pubblico trasporto in linee che interessano le vicinanze della discarica.
Recentemente stato anche predisposto un impianto di distribuzione
del biometano da rifiuti al pubblico, di prossima entrata in funzione.
inoltre da annoverare, nel complesso industriale, un impianto di de
purazione delle acque, articolato su varie linee (di cui due gi realizzate), de
stinate oltre che al trattamento delle acque di processo del gassificatore soprat
tutto a quello del percolato della discarica. Detto percolato, che in oggi trova
smaltimento presso impianti esterni ubicati anche al di fuori del Lazio, ad im
pianti completati, sar interamente trattato all'interno dell'area di Malagrotta
con notevoli benefici ambientali dovuti al recupero di acque per uso industria
le e alla eliminazione di notevoli attivit di trasporto su strada.
n risultato frnale di tali lavorazioni di rifiuti urbani costituito da ma
teriali igienizzati e/o inerti, (nonch - in uscita dal gassificatore - da un granu
lato metallico vetrificato), per i quali sono in corso procedure normative che
ne consentiranno l'utilizzazione anche in Italia, come gi avviene in altri Pae
SI.
19
Nell'area di Malagrotta insiste un gassificato re, che assorbe un volume
di circa 600 tonnellate al giorno di rifiuti. In esso si riducono i rifiuti e i gas
prodotti dai rifiuti a materia prima della produzione di energia, previa selezio
ne ed eliminazione di taluni rifiuti particolari (ad esempio materiali in metallo,
bottiglie di plastica). Il risultato finale di tale lavorazione, destinata alla produ
zione di energia, consiste in un materiale inerte che unitamente ad altri mate
riali inerti pu essere utilizzato, tra l'altro, per la ricopertura della discarica.
Oltre ai rifiuti trattati presso gli impianti TMB, circa ulteriori 3.000
tonnellate al giorno di RSU sono destinate allo smaltimento diretto in discari
ca. Tali materiali vengono raccolti durante un ciclo di 24/24 h e pervengono
quindi in discarica a ciclo continuo. Essi affiuiscono in una prima stazione di
trasferimento dalla quale, nel corso delle ore diurne (per evidenti ragioni prati
che e di sicurezza), vengono trasportati nei lotti di volta in volta 'coltivati' ove
vengono deposti con opportuni accorgimenti e poi, entro le 24 ore, ricoperti
con materiali inerti per evitare dispersioni di polveri e limitare l'eventuale dif
fusione di odori.
VDI. L'attivit della Societ E. Giovi assoggettata alle disposizioni del
d.lgs. 3612003 (Attuazione della direttiva 99/31/CE relativa alle discariche di
rifiuti), dalle quali deriva la sottoposizione ad un'attivit programmata di mo
nitoraggio e controllo, le cui risultanze sono periodicamente comunicate alle
Autorit competenti.
La Societ attrice ha assunto nel corso del tempo una serie di iniziative
rivolte alla tutela ambientale, nell'immediatezza dell'esercizio e in progresso
di tempo, di cui occorre mettere, sia pure in modo schematico, in risalto i prin
cipali aspetti:
20
negli anni '86-'87 veniva realizzata la principale struttura di tute
la ambientale rappresentata dal c.d. 'polder', che costituisce una barriera fisica
completamente impermeabile realiz.zata con cemento e betonite, che separa la
falda esterna dal sistema idrico interno, con conseguente impossibilit di con
taminazione delle acque sotterranee esterne all'impianto, mentre al di sotto
della discarica presente una stratificazione argillosa della profondit di cen
tinaia di metri che garantisce l'assoluta separazione dalla discarica, che quindi
pu essere meglio descritta come una'vasca' del tutto isolata;
negli anni successivi la Societ E. Giovi S.r.L provvedeva ad ul
teriori misure di messa in sicurezza, quali l'incremento della captazione del
percolato, la captazione e lo smaltimento delle acque meteoriche,
l'impermeabilizzazione delle zone circostanti gli impianti, la realizzazione di
coperture e arginature esterne per il contenimento all'interno della discarica
delle acque meteoriche, nonch l'avvio della copertura finale (il c.d. 'cap
ping');
gli impianti della discarica consentono, attraverso migliaia di
pozzi di captazione e canali di raccolta, la captazione del percolato e la capta
zione e lo smaltimento delle acque meteoriche. Il risultato finale : l'assenza
assoluta di contaminazione delle zone esterne alla discarica con il percolato
prodotto dai rifiuti; il trattamento delle acque meteoriche, che vengono in con
tatto con i rifiuti esclusivamente all'interno della discarica;
al fine di dimostrare l'estraneit della discarica alla contamina
zione delle aree esterne, fin dal 2004 si attivata una caratterizzazione delle
aree interne e di quelle esterne al sito, nonch un piano di investigazione ini
ziale del suolo e delle acque sotterranee; gli esiti di tali campagne confluivano
nel 'Rapporto sullo stato di avanzamento delle indagini di caratterizzazione
21
ambientale' del luglio 2008 e, successivamente, nel documento 'Indagini di
caratterizzazione ambientale - rapporto finale', ove si concludeva nel senso di
confennare la tenuta del 'polder', l'origine nativa degli analiti rientranti nella
famiglia dei metalli (As, Fe, Mn, Ni), nonch la provenienza di analiti quali
pesticidi, insetticidi e idrocarburi, da attivit industriali e agricole intensive
presenti nell' area di interesse;
sulle risultanze di tali indagini veniva altres condotto uno studio
dal prof. Barbieri dell'Universit 'La Sapienza' di Roma, nel quale, con rife
rimento all' origine dei metalli rilevati nel sottosuolo di Malagrotta, si esclude
espressamente una origine prevalentemente antropica dei metalli nei suoli
dell'area di Malagrotta.
nel luglio 2009, la Societ E. Giovi S.r.l. incaricava l'Universit
'La Sapienza' (Centro interuniversitario per la tecnologia e la chimica
dell'ambiente diretto dal prof. Carlo Merli) di verificare la tenuta del 'polder';
lo studio del 16.10.2009 ha confennato la perfetta tenuta del sistema e
l'isolamento idraulico del sistema interno rispetto alla falda esterna nonch
l'impenneabilit delle arginature e del fondo dei lotti.
Considerato quindi l'isolamento del polder, la rilevazione di contami
nanti non compatibili con l'attivit di discarica, l'esistenza per altro verso di
contaminazioni a monte della discarica, l'esistenza nell'area su cui insiste la
discarica di una serie di attivit industriali che al sig. Apollonio e al sig. Me
landri sono ben note, come emerge dalla pubblicistica agli stessi riconducibile,
ma di cui non tengono in alcun modo conto, riversando a priori sulla discarica
di Malagrotta il peso di ogni eventuale inquinamento antropico dell'area (quali
la Raffineria di Roma, il Deposito di carburanti Lampogas, il Forno incenerito
re di rifiuti ospedalieri AMA, il Depuratore fognario di Massimina, il Bitumi
_.-. _ ..... --~_.~...__...._.... _-
22
ficio, diverse cave per l'estrazione di inerti, varie altre attivit costituite d~_au
tocarrozzerie, depositi chimici, officine riparazioni auto, autolavaggi, manu
tenzioni impianti GPL), gli attori possono a buon diritto affermare di non esse
re in alcun modo responsabili dei fenomeni di inquinamento delle acque de
nunciate nelle pubblicazioni per cui causa.
Di fronte alla facilit con cui tali dati possono essere acquisiti, appare
ancor pi grave la condotta dei convenuti che hanno invece ritenuto di poter
ascrivere gravissimi fenomeni di inquinamento all'attivit degli attori con la
superficiale sommari et e la leggerezza di cui si detto e senza alcun vaglio o
verifica critica e senza neppure consentirle l'esercizio del diritto di esprimere
la propria posizione.
IX. Il danno arrecato con l'irresponsabile ed illecita campagna stampa
del sig. Apollonio e del sig. Melandri appare gravissimo, e va rapportato alla
reputazione, all'onore, alla dignit e identit personale, economica e profes
sionale della Societ E. Giovi, del Consorzio Colari e personalmente dell'avv.
Cerroni, nonch alla delicatezza della posizione assunta da tali soggetti. Essi
erogano un servizio di carattere pubblico ed essenziale per la citt di Roma,
servizio che per ragioni note ed evidenti al centro dell' attenzione della pub
blica opinione, che dipende dal rapporto con l'Amministrazione e che rego
lato da una fitta trama di normative nazionali e locali che ne disciplinano
l'esercizio.
Appare chiaro che la campagna illecita dei convenuti provoca un danno
grave a carico degli attori, che ci si riserva di quantificare in separato giudizio
- ma sia chiaro fin d'ora che il risarcimento richiesto sar devoluto al Muni
cipio XVI del Comune di Roma perch sia utilizzato a scopi di tutela ambien
tale -, rivolta com', spesso purtroppo con successo, a generare allarme
23
nell'opinione pubblica e nei mass media e quindi a suscitare la reazione dei
pubblici poteri, a loro volta allarmati dalle conseguenze di una possibile omis
sione a fronte delle continue 'denunce' pubbliche dei convenuti, nonch nello
stesso potere giudiziario, continuamente sollecitato ad intervenire, dando luo
go ad inchieste del tutto legittime ma (salvo eccezioni sostanzialmente trascu
rabili) sempre concluse con il riconoscimento della assoluta correttezza
dell' operato degli attori.
La gravit del danno appare peraltro accentuata dall'altissimo rilievo che
a livello nazionale e internazionale rivestono gli attori.
La personalit degli attori e la loro collocazione sociale e professionale,
in questo caso, assume dunque il pi alto rilievo, trattandosi di uno dei mag
giori gruppi industriali del Mondo, s che la lesione della reputazione finisce
per ridondare in un danno che trascende la sfera personale degli attori, che so
no presenti direttamente o con societ collegate e consorziate in moltissimi pa
esi, con posizioni di leadership, e tra questi in Brasile, in Canada, in Australia,
in Spagna, in Francia, in Inghilterra, in Egitto, in Norvegia, con impianti di
smaltimento che seguono le tecnologie perfezionate proprio a Malagrotta.
Gli attori operano infatti da molti decenni in diversi continenti sulla ba
se del capitale di esperienza tecnologica, di credibilit economica e imprendi
toriale, di cultura dello smaltimento di cui ha posto le basi nella ormai trenten
nale attivit di smaltimento dei rifiuti nella citt di Roma, di talch un attacco
mediatico alla collocazione delle Societ del gruppo nella loro realt di origine
non pu che tradursi in un pregiudizio che assume risonanza in tutto l'ambito
territoriale delle attivit del gruppo di imprese.
La Societ E. Giovi S.r.l. e il Consorzio Co.La.Ri., con le Societ con
sorziate o collegate, rappresentano da molti decenni uno dei gruppi di riferi
24
http:Co.La.Ri
mento, non solo in Italia ma in tutto il mondo, nel settore dello smaltimento e
della valorizzazione dei rifiuti solidi urbani, di cui hanno sviluppato particolari
modalit di gestione e particolari know-how nonch i relativi processi tecnolo
gici, brevettati sia in Italia che all'estero, per il trattamento dei rifiuti a livello
industriale, comprendenti anche numerosi ed importanti macchinari speciali.
La Societ E. Giovi socio fondatore del Co.La.Ri. al quale ha affidato
diversi mandati inerenti l'esercizio della discarica a Malagrotta, ivi inclusa le
attivit di coordinamento generale connesse con la gestione della discarica.
L'avv. Manlio Cerroni si occupa da circa 60 anni in vari ruoli (funziona
rio, professionista, dirigente, amministratore, imprenditore) dei servizi di N.U.
- raccolta, trasporto, trattamento - soprattutto per quanto attiene allo smalti
mento dei rifiuti solidi urbani; titolare del know-how e di processi tecnologi
ci, brevettati sia in Italia che all'estero, per il trattamento dei rifiuti a livello
industriale, comprendenti anche numerosi ed importanti macchinari speciali;
ha partecipato a convegni e congressi nazionali ed internazionali con relazioni
accademiche anche presso Universit estere (S. Paolo, Mosca, ecc.); stato
chiamato nel novembre 1987 a presentare al Convegno NlA (Nature Interna
tional Academy) una relazione sul "Piano Rifiuti" della Regione Lazio; ha pre
sentato, nel dicembre 1988, alle competenti Autorit una "proposta" per lo
smaltimento dei rifiuti solidi urbani a livello nazionale le cui soluzioni, intese
come servizio, risorsa ed occupazione, sono tuttora valide; in sostanza l'avv.
Manlio Cerroni da anni considerato uno dei massimi esperti a livello nazio
nale ed internazionale del trattamento dei rifiuti solidi urbani.
In particolare, per quanto riguarda lo smaltimento dei RSU nella citt di
Roma, fino alla fine degli anni '70 con gli impianti industriali di Ponte Mal
nome e di Rocca Cencia e dagli anni '80 con la discarica di Malagrotta gestita
25
http:Co.La.Ri
dalla Societ E. Giovi, l'attivit degli attori ha sempre rappresentato per la col
lettivit una decisiva risorsa sia in termini di rispetto degli standard ambientali
sia sotto il profilo della economicit della gestione.
Si pensi ad es. che lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani consente al
Comune di Roma di risparmiare rispetto alle analoghe attivit del Comune di
Milano una somma da 30 a 50 a tonnellata di RSU smaltiti. Dall'inizio degli
anni '80 al 2009 Malagrotta ha smaltito 33,6 milioni di tonnellate di rifiuti alla
tariffa pi bassa d'Italia, consentendo un risparmio al Comune di Roma, ri
spetto ai prezzi di mercato altrove praticati, che varia tra i 30 e i 50 a tonnel
lata, e quindi complessivamente tra 1 miliardo e oltre 1,6 miliardi.
Tutto ci premesso e considerato - e rilevato che gli attori hanno pro
posto istanza di mediazione all'Organismo di Mediazione Forense di Roma,
presso il quale stato quindi aperto il procedimento n. 2307/2011 del
22.11.2011, e che, nominato mediatore l'avv. Giuseppe Mattei, si infruttuo
samente tenuta una prima riunione il giorno 25.1.2012, nessuno essendo com
parso per i convenuti, rinviata quindi al 5.3.2012 ore 18.00 - la SOCIET E.
GIOVI S.R.L., con sede in Roma, via Portuense 881, in persona del suo ammi
nistratore unico e legale rappresentante pro tempore, ing. Francesco Rando, e
il CONSORZIO CO.LA.RI., con sede in Roma, via del Poggio Fiorito 63, in per
sona del suo amministratore unico e legale rappresentante pro tempore, AVV.
MANLIO CERRONI, e quest'ultimo in proprio, come in epigrafe rappresentati,
difesi e domiciliati,
CITANO
il sig. SERGIO ApOLLONIO e il sig. MAURIZIO MELANDRI di Roma, a vo
ler comparire dinanzi al Tribunale di Roma, Sezione e Giudice istruttore desi
26
http:CO.LA.RI
gnandi ai sensi dell'art. 168 bis c.p.c., all'udienza del 30 giugno 2012, ore di
rito con il prosieguo, costituendosi ai sensi e nelle forme stabilite dall'art. 166
C.p.C. depositando nella Cancelleria del Giudice istruttore la propria comparsa
di costituzione, con il fascicolo di documenti che saranno offerti in comunica
zione corredato dall'indice prescritto dalla legge, entro venti giorni prima
dell'udienza ovvero di quell'altra che dovesse essere fissata ai sensi dell'art.
168 bis, 5 co., c.p.c., con l'avvertenza che in difetto si proceder in loro legit
tima dec1aranda contumacia e che la costituzione oltre i suddetti termini impli
ca le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 C.p.c., per ivi sentir accogliere le se
. guenti
CONCLUSIONI
Voglia l'Ill.mo Tribunale di Roma, in accoglimento del presente atto di
citazione, rigettata ogni contraria istanza, azione ed eccezione:
accertare che ognuna delle dichiarazioni dei convenuti nelle pubblica
zioni riportate nel presente atto, ed altres e comunque l'insieme delle stesse,
lesiva dell'onore, della reputazione, della dignit e dell'identit personale, e
conomica e professionale della Societ E. Giovi S.r.l., del Consorzio Co.La.Ri.
e dell'avv. Manlio Cerroni anche in proprio, dichiarando che esse assumono
carattere lesivo dei diritti della personalit (onore, reputazione, dignit, identi
t personale, economica e professionale) degli attori;
inibire ai convenuti la ulteriore pubblicazione di tali dichiarazioni e dei
documenti che le contengono;
condannare i convenuti al risarcimento del danno a favore degli attori,
Societ E. Giovi S.r.l., Consorzio Co.La.Ri. e avv. Manlio Cerroni, da liqui
darsi in separato giudizio, e che fin d'ora si dichiara di voler destinare al Mu
nicipio XVI del Comune di Roma per iniziative di tutela ambientale;
27
http:Co.La.Rihttp:Co.La.Rihttp:l'Ill.mo
condannare i convenuti alla pubblicazione del dispositivo, con le mo
dalit di adeguato rilievo che saranno stabilite dall'ilI.mo Tribunale, sui gior
nali La Repubblica (cronaca nazionale e cronaca locale), Il Corriere della Sera
(cronaca nazionale e cronaca locale) e Il Messaggero (cronaca nazionale e
cronaca locale), con caratteri tipografici doppi di quelli ordinari, nonch sul
sito www.maurlziomelandri.it.
Con riserva di precisazioni e modificazioni, nonch di istanze e produ
zioni istruttorie entro i termini che saranno assegnati ex art. 183 c.p.c., unita
mente all'originale del presente atto di citazione debitamente notificato, si
produrranno i seguenti documenti:
1. istanza di mediazione presentata il 25.11.11 dagli attori
all'Organismo di mediazione forense di Roma;
2. prospetto delle attivit industriali ed artigianali presenti nell'area cir
costante la discarica in localit Malagrotta - Roma;
3. lettera CO.La.Ri. al Sindaco di Roma in data 15.09.10, con dati rela
tivi al costo del servizio di smaltimento;
4. lettera E. Giovi S.r.l. alla Regione Lazio e altri, con dati relativi alla
copertura definitiva della discarica di Malagrotta ('capping');
5. valutazione epidemiologica della mortalit, dei ricoveri ospedalieri e
della salute riproduttiva nell'area Malagrotta di Roma, realizzata a cura del
Dipartimento di Epidemiologia della ASL Roma E per il periodo 1997-2004;
6. analisi dei dati sulle cause di mortalit nell'area Malagrotta-Ponte
Galeria di Roma, a cura dell'Osservatorio Epidemiologico regionale del Lazio
del 16.6.1994 per il periodo 1987-1991;
28
http:15.09.10http:CO.La.Rihttp:25.11.11http:www.maurlziomelandri.ithttp:dall'ilI.mo
7. rapporto tecnico del dotto geol. Antonio Fabrizi circa i tenori di LiCI
Cloruro di Litio in alcuni piezometri interni ed esterni al diaframma plastico
della discarica di Malagrotta, del mese di dicembre 2010;
8. relazione tecnico scientifica sulle indagini per la valutazione della
qualit dell'aria e delle condizioni meteo climatiche nella zona industriale del
la Valle Galeria nel corso de11'anno 2002 del Ministero della Salute, Istituto
Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro e Dipartimento Ins~
diamenti produttivi ed interazione con l'Ambiente, n. prot. 1116 del 2 maggio
2003;
9. schede di indicazione dei valori medi degli agenti inquinanti
dell'aria nelle diverse zone di Roma nel mese di settembre del 2011;
10. scheda impianti realizzati, o in fase di realizzazione, con Tecnolo
gia Sorain Cecchini all' estero;
1 L piano di caratterizzazione ai sensi del D.M. 471/99 e del dJgs.
152/06 - relazione del mese di ottobre 2010;
12. allegati alla relazione Piano di caratterizzazione ai sensi del D.M.
471/99 e del d.lgs. 152/06;
13. dossier infonnativo del sistema di isolamento della discarica di
Malagrotta, realizzato mediante diaframma plastico (polder), redatta a cura del
Consorzio Laziale Rifiuti il 24 febbraio 2010;
14. dossier infonnativo del Consorzio Laziale Rifiuti "Come Mala-
grotta ha salvato Roma dalla emergenza rifiuti" del 1 gennaio 2012;
15. dossier infonnativo del Consorzio Laziale Rifiuti. "Malagrotta La
fortuna di Roma - 30 anni al servizio della citt".
Roma, li 20 febbraio 2012 ~/
/ Avv. Prof. Andrea Barenghi
( 29
DELEGA
lo sottoscritto AVV. MANLIO CERRONI nella mia qualit di legale
rappresentante del CONSORZIO CO.LA.RI. con sede legale in Roma, alla via
del Poggio Fiorito, 63, P. NA 01603081009, delego a rappresentarmi e
difendermi nel presente giudizio, in ogni sua fase e grado, l'avv. prof.
Andrea Barenghi (BRN NDR 64R29 H 5010) ed eleggo domicilio presso il suo
studio in Roma, via Donatello 75.
http:CO.LA.RI
DELEGA
lo sottoscritto AVV. MANLIO CERRONI domiciliato in Roma, alla via
del Poggio Fiorito 63, delego a rappresentarmi e difendermi nel presente
giudizio, in ogni sua fase e grado, l'avv. prof. Andrea Barenghi (BRN NDR
64R29 H 5010) ed eleggo domicilio presso il suo studio in Roma, via
Donatello 75.
31
DELEGA
lo sottoscritto ING. FRANCESCO RANDo, nella mia qualit di legale
rappresentante della SOCIET E. GIOVI S.R.L, con sede legale in Roma alla
via Portuense 881, P. N A 01301101000, delego a rappresentarmi e
difendermi nel presente giudizio, in ogni sua fase e grado, l'avv. prof.
Andrea Barenghi (BRN NDR 64R29 H 5010) ed eleggo domicilio presso il suo
studio in Roma, via Donatello 75.
N==N autentica
32
RELAZIONE DI NOTIFICAZIONE
lo sottoscritto avv. prof. Andrea Barenghi, difensore della Societ E.
Giovi S.r.l., del Consorzio Laziale Rifiuti (Co.La.Ri.) e dell' Avv. Manlio
Cerroni, tutti domiciliati presso il mio studio in via Donatello 75 (00196
Roma) in virt di delega in atti, giusta autorizzazione del Consiglio
dell'Ordine degli Avvocati di Roma n. 33/2005 del 20 gennaio 2005, ho
notificato ai sensi della legge n. 53 del 1994 il su esteso atto inviandone
copia conforme a mezzo plico raccomandato con avviso di ricevimento
spedito dall'Ufficio Postale di Roma ____ a:
1) sig Sergio Apollonio, domiciliato in Roma-00184, via Leonardo
Fibonacci 77,
(prot.N. jwfdt. -Raccomandatar.r.n. ~63J1f(of033 -~ )
2) il sig. Maurizio Melandri, domiciliato in Roma-00166, via Tullio
~aBarenghi
I
http:Co.La.Ri
Binder12Senzanome11Binder11Binder1Binder1SenzanomeSenzanome2
Senzanome
Senzanome