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I AVV. PROF. ANDREA BARENGHi 00196 ROMA VIA DONATELLO, 75 TEI.. +39 06 soaa 7038· FAX +sliio6 70S6 ILL.MO TRIBUNALE DI ROMA ATTO DI CITAZIONE Per la SOCIETÀ E. GIOVI S.R.L., con sede legale in Roma alla via Portuense 881, P. IVA 01301101000, in persona del suo amministratore unico e legale rappresentante pro tempore, ing. Francesco Rando, il CONSORZIO LAZIALE RIFIUTI (Co.La.Ri.) con sede legale in Roma alla via del Poggio Fiorito, 63, P. IVA 01603081009, in persona del suo amministratore unico e legale rappresentante pro tempore, avv. Manlio Cerroni, e anche in proprio l' A VV. MANLIO CERRONI, residente in Roma, c.f. CRR MNL 26s180704s tutti rappresentati e difesi dall'avv. prof. Andrea Barenghi (BRN NDR 64R29 H 5010) ed elettivamente domiciliati presso il suo studio in Roma, alla via Dona- tello 75, giusta delega in calce al presente atto. CONTRO il sig. Sergio Apollonio, domiciliato in Roma-00184, via Leonardo Fibonacci 77; il sig. Maurizio Melandri, residente in Roma-00166, via Tullio Ascarelli 276. l Con una serie di affermazioni reiterate negli anni e che hanno rag- giunto il loro culmine con documenti fatti circolare in data 21.03.11,30.10.11 e 31.10.11, il sig. Sergio Apollonio unitamente ad altri, e in particolare al sig. Maurizio Melandri, poneva in essere una campagna denigratoria e diffamato- ria su larga scala nei confronti degli odierni attori, allo scopo di gettare pubbli- co discredito sulle attività della discarica di Malagrotta, delle Società che ne sono proprietarie e che la gestiscono e delle persone che le dirigono, tentando (e, spesso, purtroppo riuscendo) a destare pubblico allarme e a provocare altre-

Transcript of pro tempore, - mauriziomelandri.it · ATTO DI CITAZIONE . Per la SOCIETÀ E. GIOVI S.R.L., con sede...

I AVV. PROF. ANDREA BARENGHi

00196 ROMA VIA DONATELLO, 75

TEI.. +39 06 soaa 7038 FAX +sliio6 8~6S 70S6

ILL.MO TRIBUNALE DI ROMA

ATTO DI CITAZIONE

Per la SOCIET E. GIOVI S.R.L., con sede legale in Roma alla via Portuense

881, P. IVA 01301101000, in persona del suo amministratore unico e legale

rappresentante pro tempore, ing. Francesco Rando,

il CONSORZIO LAZIALE RIFIUTI (Co.La.Ri.) con sede legale in Roma alla via

del Poggio Fiorito, 63, P. IVA 01603081009, in persona del suo amministratore

unico e legale rappresentante pro tempore, avv. Manlio Cerroni,

e anche in proprio l'AVV. MANLIO CERRONI, residente in Roma, c.f. CRR MNL

26s180704s

tutti rappresentati e difesi dall'avv. prof. Andrea Barenghi (BRN NDR 64R29 H

5010) ed elettivamente domiciliati presso il suo studio in Roma, alla via Dona

tello 75, giusta delega in calce al presente atto.

CONTRO

il sig. Sergio Apollonio, domiciliato in Roma-00184, via Leonardo Fibonacci

77;

il sig. Maurizio Melandri, residente in Roma-00166, via Tullio Ascarelli 276.

l Con una serie di affermazioni reiterate negli anni e che hanno rag

giunto il loro culmine con documenti fatti circolare in data 21.03.11,30.10.11

e 31.10.11, il sig. Sergio Apollonio unitamente ad altri, e in particolare al sig.

Maurizio Melandri, poneva in essere una campagna denigratoria e diffamato

ria su larga scala nei confronti degli odierni attori, allo scopo di gettare pubbli

co discredito sulle attivit della discarica di Malagrotta, delle Societ che ne

sono proprietarie e che la gestiscono e delle persone che le dirigono, tentando

(e, spesso, purtroppo riuscendo) a destare pubblico allarme e a provocare altre

http:31.10.11http:21.03.11,30.10.11http:Co.La.Ri

s l'intervento dell' Autorit amministrativa in ordine alle attivit di discarica

di rifiuti solidi urbani che gli odierni attori, in esecuzione e nel rispetto dei

provvedimenti legislativi e amministrativi che le disciplinano, legittimamente

svolgono nel sito di Malagrotta.

Tale campagna diffamatoria, tutt'altro che innocente e tantomeno ispi

rata alla tutela dell'ambiente e della cittadinanza locale come si vorrebbe far

credere, pone in una falsa luce agli occhi del pubblico le attivit degli odierni

attori e provoca la lesione dei loro diritti della personalit, e in particolare del

le loro reputazione personale e professionale, onore, identit personale e pro

fessionale, che in questa sede si chiede di veder appropriatamente tutelati.

II. a) Con comunicazione del 21.03.11, il sig, Sergio Apollonio, sotto

scrivendolo attraverso la sigla Comitato Ma/agrotta di cui si dice Presidente,

e il sig. Maurizio Melandri pubblicavano un documento intitolato Le priorit

ambientali secondo le Associazioni e Comitati dell 'Osservatorio ambientale

partecipato della Valle Ga/eria (doc. 1) nel quale si leggono affermazioni del

seguente testuale tenore: L'inquinamento delle tGlde acquifere e delle acque

superficiali nell'area di Malagrotta ha raggiunto ormai dimensioni imponenti

e incontrollate, come certificato in maniera conclusiva e irrefutabile

dali 'ARPA. JlnJmLujnillJ!.eJ1.!Q_.11~11..9J1 P!llt !JQ!L~~Ssm~ J!l'~Q. jn_teJ;~l?;i911e_ flg

!tn_a_f!.ttiy.l!..Ke.1i..9..mul.eU).A~~m:.i~1l, come pi volte denunciato dai cittadini

che hanno documentato sversamenti illegali del percolato nel Rio Ga/eria. di

ventato uno dei fiumi pi inquinati d'Italia e la mancata ricopertura serale dei

rifiuti ... .~ ill@gY1i1.>il_lJ1lf!f!f'.flJ:.rflmW!lZ).,1;!Pi ..P-e.rQtsl _a_uJQti~tjyi .b..e

n.eL,Q..l!..trQUi.. _y~rjti.9.b..e_4L6:!lgi.9IJ...ru.Il~l!to degli impianti, affidandosi e fidan

dosi troppo di controlli e accertamenti autoreferenziali dei gestori stessi degli

impianti,

2

http:y~rjti.9.b..e_4L6:!lgi.9IJ...rumailto:ill@gY1i1.>il_lJ1lf!f!f'.flJ:.rflmW!lZ).,1;!Pihttp:21.03.11

Tale documento veniva presentato alla riunione consiliare straordinaria

dei Municipi XV e XVI dal sig. Sergio Apollonio e da altri in data 22.03.11

alle 17.30 presso il Centro Anziani di Malagrotta di via V. Cigliutti. Esso

pubblicato sul sito www.mauriziomelandri.it, nonch sul sito www. beppegril

lo.it / listeciviche/liste/roma e su altri siti internet quali il sito www. infonna

zione. it e reca la fInna, tra altri, del Comitato Malagrotta, di cui il sig. Apol

Ionio si presenta come Presidente.

b) In data 30 e 31.10.11 stata largamente ripresa dalle agenzie e dalla

stampa quotidiana (e sul sito www.mauriziomelandri.it) la notizia di una let

tera del sig. Apollonio al NOE dell'arma dei Carabinieri, nella quale si soste

neva l'esistenza di fenditure e crateri di varie dimensioni in un terreno e

videntemente intriso di biogas e di percolato che spiegano il rigonfiamento

abnorme del terreno di discarica, che farebbe parte di non meglio precisate

dinamiche della megadiscarica. Nella stessa sede si faceva poi riferimento

alla costruzione, a suo dire pericolosa, dell'impianto di produzione di energia,

che sarebbe collocato in contatto con l'ammasso dei rifiuti e tale da costitui

re un

Capitale, subito intervenuto con un comunicato stampa diramato alle h 14.25

del 31.10.11 nel quale si chiede tra l'altro di fare subito chiarezza sul cedi

mento e sulla conseguente ricostruzione di un muro di cinta ... la costruzione

era infatti collassata ... si gonfiato il terreno circostante e sono comparsi

nella terra crepe e crateri ... (comunicato anch'esso prontamente ripreso da

gli organi di stampa).

Il giorno successivo a tale iniziativa, i funzionari dell' ARPA si sono

recati nella Citt delle industrie ambientali di Malagrotta con le torce prima

che facesse giorno per prendere in esame la situazione.

c) In data 3 L 10.11 compariva sulla testata telematica del settimanale

Panorama, 'Panorama.it', un articolo a firma della sig.ra Claudia Daconto,

nella quale venivano riportate le seguenti dichiarazioni del sig. Apollonio:

. una specie di incubo. A parte l'inconveniente fisico, quando per esempio inviti

degli amici a casa e ti arriva questa folata di merda, scusate l'espressione ma

non ci sono altre definizioni, la qualit stessa della vita che viene distrutta.

Qui la gente sente di essere offisa nella sua dignit di cittadino ... Cerroni

un pirata, un megalomane ... .

d) Tra le innumerevoli e quasi quotidiane occasioni in cui il sig. Apol

Ionio e il sig. Melandri hanno occasione di intervenire pubblicamente in argo

mento, si leggono espressioni come quelle che seguono, anch'esse di sicuro

carattere illecito e lesivo:

una stortura al servizio di un 'dominus' privato che da sempre fa la

politica dei rifiuti a Roma e nel Lazio (messaggio pubblicato a firma Comita

to Malagrotta i128.11.2007 sul sito www.mauriziomelandri.it. e altrove);

e i sospetti aumentano che nell'ambito dei 200 ettari dell'extra

territorialit di Malagrotta le scorie solide e liquide dell 'impianto non venga

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http:www.mauriziomelandri.ithttp:Panorama.ithttp:31.10.11

no trattate in maniera trasparente (messaggio pubblicato a firma Sergio A

pollonio il 1.09.10 sul sito www. mauriziomelandri. it e altrove);

. la discarica della capitale continua a violare platealmente, come ha

fatto da sempre, un articolo fondamentale della legge sulle discariche (dlgs n.

36 del 2003), e cio l'art. 7, primo comma, che suona come segue: i rifiuti

possono essere collocati in discarica solo dopo trattamento. A Malagrotta in

vece impera un'altra legge. E' quella del sottosviluppo a tutti i costi, anche se

ammmtato di tecnologia, cio dei rifiuti tal quali o indifferenziati, come nelle

discariche del Terzo mondo. Si spende meno e si guadagna di pi (dichiara

zioni di Sergio Apollonio pubblicate il 26.06.10 sul sito www.ecodallecitt.it

e altrove);

queste eterne proroghe per Malagrotta, che atro non sono se non le

proroghe dell'impotenza, dell'inettitudine e dell'asservimento a interessi par

ticolari ... tanto pi sconciamente in quanto due giorni su tre i rifiuti tal quali

non vengono neppure ricoperti la sera - e questa una violazione nella viola

zione, senza che Cerroni debba pagare neppure una multa! L'arroganza del

'dominus' riposa sulle infinite connivenze di cui ha goduto da sempre. Si per

mette anche di fare i ricorsi se uno lo becca ogni tanto con le mani nella

marmellata (messaggio pubblicato a firma Sergio Apollonio il 27.12.10 sul

sito www. maurizio melandri. it e il 31.12.20 lO sul sito

http://it.groups.yahoo.comlgroup/noinc/message/15693);

subordinazione, di fatto alla protervia del privato, che ha sempre im

posto le sue scelte, fino a creare un vero e proprio 'mostro' ecologico a livello

europeo, e di conseguenza una 'Caienna dei rifiuti' alla quale stata condan

nata una parte della popolazione romana ... se per Malagrotta ancora una

volta la soluzione sar invece ['eterna proroga in chiave subalterna

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http://it.groups.yahoo.comlgroup/noinc/message/15693http:31.12.20http:27.12.10http:www.ecodallecitt.ithttp:26.06.10

ali 'interesse privato dominante, e quindi la continuazione della 'Caienna dei

rifiuti' per la popolazione - con in pi il gassificatore! - una tale decisione

sar un atto con un chiaro risvolto criminale (messaggio pubblicato a fuma

del Comitato Malagrotta il 27.07.2009 sul sito www. maurizio melandri. it e

sul sito www.ecodallecitt.it);

Qui passa anche il percolato - ha spiegato il presidente del Comitato

Malagrotta, Sergio Apollonio - che va a finire nel Rio Galeria, inquinandone

le acque (agenzia ANSA, 20 marzo 2011).

Una serie innumerevole di analoghe espressioni allegata nel fascicolo

del presente giudizio per documentare la vera e propria campagna denigratoria

sistematicamente posta in essere dai convenuti e la sussistenza dell'elemento

soggettivo, aggravato dalle particolari competenze che i convenuti hanno ac

quisito, o quantomeno affermano di aver acquisito, nel settore del trattamento

dei rifiuti solidi urbani.

III. Quanto ai fatti sub II letto a), nel documento intitolato Le priorit

ambientali ecc. si allude esplicitamente a una scarsa trasparenza sia nei per

corsi autorizzativi che nei controlli e verifiche di fimzionamento degli impian

ti, volendo con ci evidentemente alludere a interferenze del gestore privato

nell'attivit della P.A. ovvero a fatti di corruzione, mentre, per altro verso, e

con ancora pi evidente gravit, si attribuisce all'attivit di discarica esercita e

gestita dagli odierni attori (E. Giovi S.r.l. e Consorzio Co.La.Ri.) nel sito di

Malagrotta la responsabilit dell'inquinamento cui sarebbe soggetta l'area, e in

particolare dell'inquinamento della falda acquifera e delle acque superficiali,

come sarebbe per un verso certificato dall'Amministrazione (ARPA) e per al

tro verso risulterebbe dalla documentazione, ad opera 'dei cittadini', degli

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http:Co.La.Rihttp:www.ecodallecitt.it

sversamenti illegali del percolato nel Rio Galeria, diventato uno dei fiumi pi

inquinati d'Italia e della mancata ricopertura serale dei rifiuti.

Si tratta di circostanze di varia gravit ma sempre false e prive di ri

scontro reale e obiettivo. Di gravit estrema l'accusa generica di rappresenta

re la fonte e l'origine dell'inquinamento ambientale della Valle Galeria e

dell'area di Malagrotta cos come gravissime appaiono le accuse specifiche di

pretesi sversamenti e alla mancanza di trasparenza (che allude ad attivit cor

ruttive).

Di minor gravit, ma pur sempre assai rilevante, l'accusa, anch'essa

specifica di non provvedere alla ricopertura dei rifiuti nella discaric~ secondo

le prescrizioni legali e amministrative. Tali circostanze non corrispondono alla

realt e comportano addebiti di rilevante gravit e forieri di gravi danni a cari

co degli attori.

Quanto aj fatti sub n letto b), la denuncia rivolta dal sig. Apollonio ai

Carabinieri, e largamente pubblicizzata sulla stampa e sulle agenzie di stampa,

si riferisce a fatti destituiti di qualsiasi fondamento, che appaiono del tutto fan

tasiosi e che tuttavia indicano circostanze di estrema gravit, che se fossero

state effettivamente esistenti avrebbero individuato un rischio di catastrofe

ambientale gravissimo. La leggerezza con la quale, per motivi esclusivamente

legati al proprio personale interesse, il sig. Apollonio si lascia andare, approfit

tando dell'autorit derivantegli dal ruolo autoattribuitosi di 'interprete' delle

esigenze della cittadinanza e di 'alfiere' della protezione dell'ambiente, a dif

fondere il panico relativamente alle attivit di smaltimento e trattamento dei

rifiuti svolto a Malagrotta appare indicativo della gravit dell'elemento sogget

tivo, cui andr commisurata la responsabilit del convenuti.

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Appare evidente che lo scopo delle campagne illecitamente orchestrate

dal sig. Apollonio da individuarsi proprio nel discredito delle attivit degli

odierni attori e nella diffusione di un sentimento di panico nei confronti

dell'attivit industriale svolta a Malagrotta dagli attori, propedeutico a prese di

posizione politiche e amministrative di carattere punitivo per l'attivit impren~

ditoriale degli stessi. Per evidenti ragioni, l'autorit politica appare vulnerabile

rispetto a tali iniziative, che vengono sistematicamente rilanciate sulla stampa

e in sede politica, generando cos quel perverso circuito di discredito che esse

sono appunto intese a provocare e che cagiona agli attori i gravi danni per cui

si chiede qui tutela.

Quanto ai fatti sub II letto c) e d), oltre ad attribuire, senza alcuna do~

curnentazione e circostanziazione, alla discarica fatti che andrebbero meglio

circostanziati in un distretto come quello di Malagrotta, nel quale le emissioni

possono provenire da una pluralit di fonti, il sig. Apollonio si lancia anche

nell'insulto personale affermando che l'avv. Cerroni (al quale costantemente,

nella sua campagna diffamatoria, riconduce le attivit della discarica) sarebbe

un pirata e un megalomane, dedito ad attivit criminali.

IV. Tali dichiarazioni devono, con ogni evidenza, considerarsi grave

mente diffamatorie e ingiuriose, e pertanto profondamente lesive dell'onore,

della reputazione, della dignit e della stessa identit personale, economica e

professionale degli attori.

Tutte le affermazioni riportate contengono notizie radicalmente false e

addebiti gravissimi a carico degli attori e dei responsabili dello stabilimento, e

ci in particolare quanto

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- all'addebito di sversare il percolato in mare attraverso il sistema di

acque superficiali;

- all'addebito di mantenere in stato di pericolo costante il terreno di di

scarica, sia in relazione alle dinamiche del biogas e del percolato che in esso si

svolgerebbero senza adeguato trattamento sia in relazione alla costruzione di

impianti industriali sul terreno carico di rifiuti e quindi pericoloso per i motivi

accennati che ne farebbero una bomba pronta ad esplodere;

- all'instaurazione di un nesso di causalit tra l'attivit della discarica

di Malagrotta e la situazione di inquinamento dell' area di Malagrotta e

dell'intera Valle Galeria e cui si allude in termini allarmistici, al di fuori di

qualsivoglia analisi della effettiva realt e delle opportune verifiche e distin

zioni, e quindi in termini che non possono neppure qualificarsi idonei a servire

il pubblico interesse all'informazione.

Agli attori si fa carico di reati quali l'avvelenamento delle acque e il

consumato disastro, l'attentato alla pubblica incolumit e alla salute dei citta

dini mentre, maliziosamente, si affermano gli 'agganci' e la 'mancanza di tra

sparenza' che ne caratterizzerebbe l'attivit e gli consentirebbe di operare in

sistematica violazione della legge. Gli attori vengono quindi rappresentati in

definitiva alla stregua di gangster dediti al malaffare, che per scopi di puro

profitto avrebbero messo a rischio e poi concretamente e irriversibilmente pre

giudicato un intero ecosistema in danno della cittadinanza e delle generazioni

future, con l'interessata complicit della Pubblica Amministrazione.

Le dichiarazioni sopra riportate vengono peraltro espresse con perento

ria certezza, formulandole come se si trattasse di fatti storicamente accertati e

documentati, pur senza fornire alcun tipo di prova o dimostrazione degli adde

biti rivolti alla societ esercente la discarica di Malagrotta, e ci solo sulla ba

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se della circostanza che detenrunati prelievi dell ' ARPA Lazio nell' area di Ma

lagrotta hanno evidenziato la presenza di certe sostanze chimiche, ma senza

svolgere alcun approfondimento sulla causa di tali evidenze, causa che viene

apoditticamente e sommariamente addebitata all'attivit di discarica esercita

dalla E. Giovi S.r.l., e senza neppure prendere in considerazione il contesto

degli insediamenti produttivi dell'area, di cui si dir meglio infra.

Anche sotto il profilo della continenza le affermazioni riportate ap

paiono chiaramente censurabili [si pensi al frequente riferimento alla assoluta

mancanza di controlli, che avrebbe caratterizzato lo smaltimento dei rifiuti per

quarant'anni, all'altrettanto frequente riferimento agli interessi del 'dominus'

(individuato nell'avv. Cerroni) come guida per l'operato della P.A. nella piani

ficazione del trattamento dei rifiuti in una citt come Roma (

Con tale condotta, i convenuti tentano di indurre nella pubblica opinio

ne e nelle Autorit amministrative destinatarie dei loro interventi non gi valu

tazioni tecniche, ma la convinzione che gli attori - e il personale direttivo che

ne gestisce l'operativit svolgano attivit che, per il solo scopo del perse

guimento del profitto economico, si pongono al di fuori della legalit essendo

anzi suscettibili di definirsi criminose e come tali ripetutamente qualificate dai

convenuti.

V. Il comportamento che in questa sede si denuncia non incontra alcu

na possibile giustificazione nella verit, neppure putativa, dei fatti narrati, nel

la continenza dell' espressione, nelle modalit di divulgazione, n tantomeno

nel preteso esercizio di un diritto di critica.

Nel caso di specie vengono infatti attribuiti a soggetti determinati com

portamenti penalmente rilevanti di carattere specifico, consistenti in definitiva

nella realizzazione di attivit criminose, al pi alto grado di illiceit, che,

nell' attentare alla salute pubblica e alla pubblica incolumit, per fini meramen

te economici ed imprenditoriali, minano per sempre la salubrit dell'ambiente

e delle acque, stravolgendo l'ecosistema, e che attentano ai pi minuti aspetti

della vita quotidiana ed alla occupazione delle persone nel territorio.

Si dunque in presenza, come agevole constatare, di accuse che si

pongono in contrasto con i diritti essenziali degli attori e, peraltro, con

!'impegno di tutela dell'ambiente e della salute pubblica di cui sono protagoni

sti in Italia e nel Mondo.

L'offesa all'onore, alla reputazione, alla stessa dignit e identit perso

nale, economica e professionale degli attori, la cui attivit stata presentata in

modo infamante e in contrasto con la verit, hanno avuto un tale rilievo da non

consentire dubbi sull'esistenza, almeno astratta, del fatto reato.

~.. ....... _-_-~

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, -----------_.~ ------------

Come si accennava, le affermazioni di cui ci si duole in questa sede ri

portavano una narrazione di fatti che venivano presentati come storicamente

accaduti e verificati. Sotto questo profilo, con ogni evidenza, la condotta di cui

ci si duole dovr sottoporsi al controllo penetrante proprio del diritto c.d. di

cronaca.

Ma anche sotto il profilo del diritto c.d. di critica, per prevenire una

possibile obiezione di controparte, l'operato dei convenuti non pu che essere

considerato illecito e lesivo dei diritti degli attori. Anche il diritto di critica de

ve muovere. infatti. da circostanze di fatto realmente verificatesi e non imma

ginarie o distorte. o artatamente manipolate. o da mezze verit. La critica, per

essere legittima, secondo il costante orientamento delle Corti, deve muovere

infatti da fatti veri, ponendosi altrimenti al di fuori della garanzia costituziona

le della libera manifestazione del pensiero e configurandosi come fatto illecito

lesivo dei diritti individuali altrui.

I convenuti hanno grossolanamente violato - in maniera grave e visibil

mente intenzionale - i limiti del diritto di manifestare il proprio pensiero, cos

integrando gli estremi della diffamazione a mezzo stampa per la quale si chie

de qui di veder somministrata l'opportuna tutela giudiziaria.

Non si potr infatti ritenere che abbiano adempiuto agli obblighi di ri

portare o di costruire la propria espressione critica su circostanze esistenti e

non immaginarie, di riferire dei fatti e non di costruirli, e di esprimersi in ma

niera corretta e oggettiva. Questi sono infatti - tra altri - i limiti che incontra la

libert di manifestazione del pensiero, e l'operato di chi di tale libert intenda

avvalersi.

Si tratta di materia ampiamente delibata dalle Corti fin dalla fondamen

tale sentenza della Cassazione 18 ottobre 1984, n. 5259 (in Foro it., 1984, I, c.

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2711; in Giur. it., 1985, l,l, c. 762), il cui orientamento stato poi sviluppato

dalle successive pronunzie della Suprema Corte e delle Corti di merito, le qua

li hanno confermato che per potersi valere del diritto di cronaca si devono e

sporre fatti veri; la verit non pi tale se mezza verit o verit incompleta,

dato che quest'ultima pi pericolosa dell'esposizione di singoli fatti falsi;

occorre, secondo il consolidato orientamento giurisprudenziale, che venga ri

spettato il principio della continenza e della correttezza della esposizione;

l'esimente della verit putativa non pu essere invocata quando la fonte non

attendibile e non verificata. Per potersi eccepire l'esime~te del diritto di ma

nifestazione del pensiero o del diritto di informazione devono quindi concorre

re tre condizioni e cio la utilit sociale dell 'informazione, la verit oggettiva

o anche soltanto putativa purch, in quest 'ultimo caso, frutto di un serio e di

ligente lavoro di ricerca dei fatti esposti, la forma civile dell'esposizione dei

fatti e della loro valutazione che deve essere improntata a serena obiettivit

almeno nel senso di escludere il preconcetto intento denigratorio (Cass. 18

ottobre 1984, n. 5259, cit.).

L'esimente della verit putativa pu ammettersi quando risulti esplicato

ogni pi attento vaglio in ordine all'attendibilit delle parti di informazione

attraverso un profondo esame e un rigoroso controllo di verifica sulle notizie

propalate da quella stessafonte (Cass. 30 giugno 1984, in Foro il., 1984, n,

c.531).

Chi intenda esercitare il diritto di cronaca ha l'obbligo di accertare in

tutte le direzioni possibili la verit delle notizie che si accinge a diffondere in

adempimento della propria funzione di informare l'opinione pubblica in ordi

ne a fatti rilevanti e l'obbligo connesso di attivarsi al fine di attingere da pi

fonti, anche tra loro contrapposte, elementi di giudizio e di valutazione in or

---~~- ------- --

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dine alla verit complessiva delle notizie che si accinge a pubblicare (Trib.

Milano 18 settembre 1989, in Dir. in!, 1990, p. 144). Non solo, anzi, si deve

dimostrare di avere assolto all' onere di esaminare, controllare e verificare i

fatti oggetto della narrazione, ma deve altres offrirsi la prova della cura posta

negli accertamenti svolti per stabilire la verit sostanziale dei fatti (Cass. 17

marzo 1992, in Dir. in!, 1993, p. 467; Casso 23 aprile 1992, in Dir. in!, 1993,

p. 468; nella giurisprudenza pi recente, v. tra molte Casso 22 gennaio 1996, n.

465, in Foro it., 1996, I, c. 493; Casso 4 luglio 1997, n. 6041, in Danno e resp.,

1998, p. 284).

Si poi espressamente evidenziato come ai fini della responsabilit

dell'autore sia rilevante anche la imprudenza deWautore neWoccuparsi di

particolari argomenti senza conoscere adeguatamente la materia (Cass., 20

luglio 20 l O, n. 16917) e non costituisca esimente la circostanza che il danneg

giante abbia attinto la notizia da fonti qualificate senza aver assolto

all 'obbligo di esaminare, controllare e verificare quanto oggetto della sua

narrativa al fine di vincere ogni dubbio, non essendo sufficiente [neppure,

n.d.r.] l'affidamento riposto in buona fede sulla fonte (Cass. pen., 17 luglio

2009, n. 45051; App. Milano, 19 giugno 2008).

Mentre dalla giurisprudenza di merito si sottolinea che non pu invo

carsi l'esercizio del diritto di cronaca sotto il profilo della putativit se non

abbia dimostrato di aver posto ogni pi oculata diligenza ed accortezza nel

l'individuazione delle fonti informative, di avere esplicato ogni pi attento va

glio in ordine alla loro attendibilit, di avere operato ogni pi penetrante e

same e controllo sulla rispondenza al vero della notizia, non potendosi rite

nersi svincolato daWonere di fornire tale dimostrazione, facendo semplice ri

ferimento all'autorevolezza dellafonte (App. Milano, 23 aprile 2010).

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-_...~ ...... -------

Dir il Tribunale in che modo i convenuti abbiano rispettato questi

princpi trasmettendo, anche con il mezzo pervasivo della pubblicazione su

internet, notizie false in ordine alle attivit svolte dalla societ attrice e diffon

dendo un ingiustificato allarme nella popolazione con le reiterate ed incredibi

li affermazioni sull'attualit di un disastro ambientale di rilevanti dimensioni e

sulla sua ascrivibilit all'attivit di discarica RSU esercitata dalla Societ E.

Giovi S.r.L e dal Consorzio CO.La.Ri.

Nel caso di specie, peraltro, possibile affermare l'inesistenza di un

pubblico interesse all'informazione e ci in quanto le notizie false - ovvero,

del pari, opinioni critiche fondate su fatti falsi - non possono realizzare

l'utilit sociale cui la legge collega l'esistenza di questo interesse. Non avreb

be infatti senso ritenere che esista un interesse sociale all'informazionefalsa o

alla critica fondata sull'affermazione difatti falsi.

N, come si accennava, varrebbe a giustificare le condotte denunciate af

fermare che le dichiarazioni in discorso debbano valutarsi alla stregua del c.d.

diritto di critica, e ci non solo per la scarsa dignit argomentativa delle stesse,

ma perch anche la critica deve rispettare, siccome altrettanti limiti, i diritti in

dividuali. Anche l'esercizio della critica soggetto ai limiti della rilevanza so

ciale dell'argomento, dell'interesse pubblico e della correttezza delle espres

sioni usate, in definitiva presupponendo che una notizia vera preesista (Cass.,

sez. V pen., 3 giugno 1998, Favalli). Al di fuori di tali limiti, ritiene la giuri

sprudenza, ci si trova nel campo della diffamazione e dell'ingiuria (Cass., sez.

V pen., 7 aprile 1992, Melchiorre, in Giur. il., 1993, II, c. 688). L'attribuzione

a taluno, in termini oltretutto di perentoria certezza, di fatti non solo non accer

tati ma del tutto soggettivi non pu sottrarsi al giudizio di illiceit solo perch

inserita nel quadro di una determinata analisi critica (Cass., sez. I pen., 12 gen

15

http:CO.La.Ri

naio 1996, Bocca, in Casso pen., 1997, p. 57; Casso pen., lO febbraio 1999, n.

6866, in Riv. Pen., 1999, p. 757), che nella specie invero non sussiste.

VI. Occorre infine considerare - per la valutazione della sussistenza e

della gravit del danno - il quadro in cui opera la diffamazione in discorso. Le

notizie, non accuratamente controllate, o, come nel caso di specie, volutamen

te false e calunniose, per il solo fatto di comparire (e, nel caso di specie, di es

sere ossessivamente reiterate) in una o pi fonti infonnative in qualche modo

'ufficiali' finiscono per assumere, al di l di qualsivoglia riscontro e persino al

di l delle smentite e delle eventuali pubblicazioni in contrario, una propria at

tendibilit che le fa assurgere, anche se non realmente accadute, alla dignit di

fatti storicamente verificatisi. La pubblicazione avvenuta ed ancora dispo

nibile su una pluralit di siti internet che riportano la notizia facendola rimbal

zare di sito in sito con il crisma dell'ufficialit che in qualche modo finisce per

attribuirgli la circolazione e la costante ripetizione sulla rete internet.

Si deve inoltre considerare la gravit dell'elemento soggettivo del fatto

illecito e la gravit dello stesso fatto dannoso, intesa come gravit degli adde

biti mossi all'attore e delle altre circostanze del caso.

Sotto il primo aspetto si pu ricordare che dalle modalit della diffa

mazione compiuta non pu revocarsi in dubbio che si sia trattato di una azione

preordinata a gettare discredito sull'attivit degli attori in particolare e

sull'attivit condotta a Malagrotta con indubbio beneficio dell'intera regione.

Sotto il secondo profilo pu sottolinearsi la gravit intrinseca della dif

famazione operata. Occorre a tal fme valutare la particolare incidenza - specie

per una societ come E. Giovi S.r.l. - di accuse come quelle che le sono state

mosse nell'articolo per cui causa. La Giovi S.r.l. esercisce infatti un pub

blico servizio e la pubblicazione di false notizie e di erronei apprezzamenti

16

quali quelli gravissimi che sopra si sono riportati si traduce in un immediato

allarme della popolazione e delle Autorit amministrative, contribuendo alla

adozione di provvedimenti negativi per gli attori che l'Autorit politica pu

essere indotta ad assumere per mostrare alla pubblica opinione di reagire agli

'allarmi' suscitati.

Si dovr poi tener conto della personalit degli attori e della loro collo

cazione sociale e professionale, che in questo caso assume il pi alto rilievo,

trattandosi di uno dei maggiori gruppi industriali del mondo in questo settore,

con un fatturato pari a centinaia di milioni, s che la lesione della reputazione

fmisce per ridondare in un danno che trascende la sfera personale degli attori,

che sono presenti con societ collegate e consorziate in moltissimi paesi, con

posizioni di leadership, e tra questi in Brasile, in Canada, in Inghilterra, in E

gitto, in Norvegia, con impianti di smaltimento che seguono le tecnologie per

fezionate proprio a Malagrotta.

Gli attori come si dir meglio infra, sub IX operano infatti da

molti decenni in diversi continenti sulla base del capitale di esperienza tecno

logica, di credibilit economica e imprenditoriale, di cultura dello smaltimento

di cui ha posto le basi nella ormai trentennale attivit di smaltimento dei rifiuti

nella citt di Roma, di talch un attacco mediatico alla collocazione delle so

ciet del gruppo nella loro realt di origine non pu che tradursi in un pregiu

dizio che assume risonanza in tutto l'ambito territoriale delle attivit del grup

po di imprese.

VII. Senza alcuna inversione dell' onere della prova, che come ben no

to grava sul convenuto per ci che attiene alla verit delle affennazioni per cui

causa, e al fine invece di sottolineare la gravit delle condotte qui contestate

17

in relazione alla personalit degli attori, giova ancora sottolineare quanto se

gue.

La discarica di Malagrotta riceve, da oltre 25 anni, i rifiuti solidi urbani

della citt di Roma. L'intera massa dei rifiuti prodotti ammonta a circa 5.000

tonnellate al giorno. Di queste, circa 3.600 tonnellate al giorno vengono smal

tite negli impianti di Malagrotta.

L'area di Malagrotta si estende per circa 200 ha, di cui circa 160 ca. so

no destinati a discarica, per una profondit di molte decine di metri lineari. Via

via che i rifiuti vengono destinati a discarica, essi vengono ricoperti. Via via

che i singoli lotti dell'area vengono esauriti, essi vengono destinati ad una ri

copertura definitiva (c.d. 'capping') che consister nella destinazione a verde

delle aree ricoperte, sulle quali si prevede che saranno piantumati 300.000 al

beri.

Nell'area di Malagrotta insistono vari e importanti impianti che realiz

zano uno fra i pi moderni complessi deputati al trattamento industriale dei ri

fiuti urbani ed allo sfruttamento delle risorse con soluzioni tecnologiche

d'avanguardia.

Tale complesso comprende:

- due impianti per il trattamento meccanico-biologico dei rifiuti (indi

cato con l'acronimo TMB) detti Malagrotta l e Malagrotta 2 che hanno la po

tenzialit nominale complessiva di 1.500 l1giorno. Tale potenzialit ne fa il

complesso pi grande fra gli esistenti al mondo destinato alla produzione di

450-500 l1giorno di combustibile da rifiuto (CDR);

- una centrale elettrica incentrata su di un gassificatore, che applica una

tecnica modernissima per il trattamento termico del combustibile e conseguen

te produzione di energia elettrica;

18

- altre due centrali elettriche, attrezzate l'una con motogeneratori e

l'altra con turbne a gas, per lo sfruttamento energetico del biogas che si pro

duce nella discarica.

Nella discarica sono infatti collocati migliaia di pozzi di captazione con

cui viene raccolto il gas prodotto a tutte le profondit dai rifiuti accumulati,

gas che viene utilizzato, oltre che per la produzione di energia elettrica, come

detto, anche per la produzione di biometano. Nell'area di Malagrotta esiste, in

fatti, anche un impianto di produzione di biometano impiegato per usi di auto

trazione, sia di veicoli per la raccolta dei rifiuti dell' AMA, sia di n. 7 minibus,

acquistati dalla E. Giovi Srl ed affidati ad ATAC, per l'impiego come mezzi di

pubblico trasporto in linee che interessano le vicinanze della discarica.

Recentemente stato anche predisposto un impianto di distribuzione

del biometano da rifiuti al pubblico, di prossima entrata in funzione.

inoltre da annoverare, nel complesso industriale, un impianto di de

purazione delle acque, articolato su varie linee (di cui due gi realizzate), de

stinate oltre che al trattamento delle acque di processo del gassificatore soprat

tutto a quello del percolato della discarica. Detto percolato, che in oggi trova

smaltimento presso impianti esterni ubicati anche al di fuori del Lazio, ad im

pianti completati, sar interamente trattato all'interno dell'area di Malagrotta

con notevoli benefici ambientali dovuti al recupero di acque per uso industria

le e alla eliminazione di notevoli attivit di trasporto su strada.

n risultato frnale di tali lavorazioni di rifiuti urbani costituito da ma

teriali igienizzati e/o inerti, (nonch - in uscita dal gassificatore - da un granu

lato metallico vetrificato), per i quali sono in corso procedure normative che

ne consentiranno l'utilizzazione anche in Italia, come gi avviene in altri Pae

SI.

19

Nell'area di Malagrotta insiste un gassificato re, che assorbe un volume

di circa 600 tonnellate al giorno di rifiuti. In esso si riducono i rifiuti e i gas

prodotti dai rifiuti a materia prima della produzione di energia, previa selezio

ne ed eliminazione di taluni rifiuti particolari (ad esempio materiali in metallo,

bottiglie di plastica). Il risultato finale di tale lavorazione, destinata alla produ

zione di energia, consiste in un materiale inerte che unitamente ad altri mate

riali inerti pu essere utilizzato, tra l'altro, per la ricopertura della discarica.

Oltre ai rifiuti trattati presso gli impianti TMB, circa ulteriori 3.000

tonnellate al giorno di RSU sono destinate allo smaltimento diretto in discari

ca. Tali materiali vengono raccolti durante un ciclo di 24/24 h e pervengono

quindi in discarica a ciclo continuo. Essi affiuiscono in una prima stazione di

trasferimento dalla quale, nel corso delle ore diurne (per evidenti ragioni prati

che e di sicurezza), vengono trasportati nei lotti di volta in volta 'coltivati' ove

vengono deposti con opportuni accorgimenti e poi, entro le 24 ore, ricoperti

con materiali inerti per evitare dispersioni di polveri e limitare l'eventuale dif

fusione di odori.

VDI. L'attivit della Societ E. Giovi assoggettata alle disposizioni del

d.lgs. 3612003 (Attuazione della direttiva 99/31/CE relativa alle discariche di

rifiuti), dalle quali deriva la sottoposizione ad un'attivit programmata di mo

nitoraggio e controllo, le cui risultanze sono periodicamente comunicate alle

Autorit competenti.

La Societ attrice ha assunto nel corso del tempo una serie di iniziative

rivolte alla tutela ambientale, nell'immediatezza dell'esercizio e in progresso

di tempo, di cui occorre mettere, sia pure in modo schematico, in risalto i prin

cipali aspetti:

20

negli anni '86-'87 veniva realizzata la principale struttura di tute

la ambientale rappresentata dal c.d. 'polder', che costituisce una barriera fisica

completamente impermeabile realiz.zata con cemento e betonite, che separa la

falda esterna dal sistema idrico interno, con conseguente impossibilit di con

taminazione delle acque sotterranee esterne all'impianto, mentre al di sotto

della discarica presente una stratificazione argillosa della profondit di cen

tinaia di metri che garantisce l'assoluta separazione dalla discarica, che quindi

pu essere meglio descritta come una'vasca' del tutto isolata;

negli anni successivi la Societ E. Giovi S.r.L provvedeva ad ul

teriori misure di messa in sicurezza, quali l'incremento della captazione del

percolato, la captazione e lo smaltimento delle acque meteoriche,

l'impermeabilizzazione delle zone circostanti gli impianti, la realizzazione di

coperture e arginature esterne per il contenimento all'interno della discarica

delle acque meteoriche, nonch l'avvio della copertura finale (il c.d. 'cap

ping');

gli impianti della discarica consentono, attraverso migliaia di

pozzi di captazione e canali di raccolta, la captazione del percolato e la capta

zione e lo smaltimento delle acque meteoriche. Il risultato finale : l'assenza

assoluta di contaminazione delle zone esterne alla discarica con il percolato

prodotto dai rifiuti; il trattamento delle acque meteoriche, che vengono in con

tatto con i rifiuti esclusivamente all'interno della discarica;

al fine di dimostrare l'estraneit della discarica alla contamina

zione delle aree esterne, fin dal 2004 si attivata una caratterizzazione delle

aree interne e di quelle esterne al sito, nonch un piano di investigazione ini

ziale del suolo e delle acque sotterranee; gli esiti di tali campagne confluivano

nel 'Rapporto sullo stato di avanzamento delle indagini di caratterizzazione

21

ambientale' del luglio 2008 e, successivamente, nel documento 'Indagini di

caratterizzazione ambientale - rapporto finale', ove si concludeva nel senso di

confennare la tenuta del 'polder', l'origine nativa degli analiti rientranti nella

famiglia dei metalli (As, Fe, Mn, Ni), nonch la provenienza di analiti quali

pesticidi, insetticidi e idrocarburi, da attivit industriali e agricole intensive

presenti nell' area di interesse;

sulle risultanze di tali indagini veniva altres condotto uno studio

dal prof. Barbieri dell'Universit 'La Sapienza' di Roma, nel quale, con rife

rimento all' origine dei metalli rilevati nel sottosuolo di Malagrotta, si esclude

espressamente una origine prevalentemente antropica dei metalli nei suoli

dell'area di Malagrotta.

nel luglio 2009, la Societ E. Giovi S.r.l. incaricava l'Universit

'La Sapienza' (Centro interuniversitario per la tecnologia e la chimica

dell'ambiente diretto dal prof. Carlo Merli) di verificare la tenuta del 'polder';

lo studio del 16.10.2009 ha confennato la perfetta tenuta del sistema e

l'isolamento idraulico del sistema interno rispetto alla falda esterna nonch

l'impenneabilit delle arginature e del fondo dei lotti.

Considerato quindi l'isolamento del polder, la rilevazione di contami

nanti non compatibili con l'attivit di discarica, l'esistenza per altro verso di

contaminazioni a monte della discarica, l'esistenza nell'area su cui insiste la

discarica di una serie di attivit industriali che al sig. Apollonio e al sig. Me

landri sono ben note, come emerge dalla pubblicistica agli stessi riconducibile,

ma di cui non tengono in alcun modo conto, riversando a priori sulla discarica

di Malagrotta il peso di ogni eventuale inquinamento antropico dell'area (quali

la Raffineria di Roma, il Deposito di carburanti Lampogas, il Forno incenerito

re di rifiuti ospedalieri AMA, il Depuratore fognario di Massimina, il Bitumi

_.-. _ ..... --~_.~...__...._.... _-

22

ficio, diverse cave per l'estrazione di inerti, varie altre attivit costituite d~_au

tocarrozzerie, depositi chimici, officine riparazioni auto, autolavaggi, manu

tenzioni impianti GPL), gli attori possono a buon diritto affermare di non esse

re in alcun modo responsabili dei fenomeni di inquinamento delle acque de

nunciate nelle pubblicazioni per cui causa.

Di fronte alla facilit con cui tali dati possono essere acquisiti, appare

ancor pi grave la condotta dei convenuti che hanno invece ritenuto di poter

ascrivere gravissimi fenomeni di inquinamento all'attivit degli attori con la

superficiale sommari et e la leggerezza di cui si detto e senza alcun vaglio o

verifica critica e senza neppure consentirle l'esercizio del diritto di esprimere

la propria posizione.

IX. Il danno arrecato con l'irresponsabile ed illecita campagna stampa

del sig. Apollonio e del sig. Melandri appare gravissimo, e va rapportato alla

reputazione, all'onore, alla dignit e identit personale, economica e profes

sionale della Societ E. Giovi, del Consorzio Colari e personalmente dell'avv.

Cerroni, nonch alla delicatezza della posizione assunta da tali soggetti. Essi

erogano un servizio di carattere pubblico ed essenziale per la citt di Roma,

servizio che per ragioni note ed evidenti al centro dell' attenzione della pub

blica opinione, che dipende dal rapporto con l'Amministrazione e che rego

lato da una fitta trama di normative nazionali e locali che ne disciplinano

l'esercizio.

Appare chiaro che la campagna illecita dei convenuti provoca un danno

grave a carico degli attori, che ci si riserva di quantificare in separato giudizio

- ma sia chiaro fin d'ora che il risarcimento richiesto sar devoluto al Muni

cipio XVI del Comune di Roma perch sia utilizzato a scopi di tutela ambien

tale -, rivolta com', spesso purtroppo con successo, a generare allarme

23

nell'opinione pubblica e nei mass media e quindi a suscitare la reazione dei

pubblici poteri, a loro volta allarmati dalle conseguenze di una possibile omis

sione a fronte delle continue 'denunce' pubbliche dei convenuti, nonch nello

stesso potere giudiziario, continuamente sollecitato ad intervenire, dando luo

go ad inchieste del tutto legittime ma (salvo eccezioni sostanzialmente trascu

rabili) sempre concluse con il riconoscimento della assoluta correttezza

dell' operato degli attori.

La gravit del danno appare peraltro accentuata dall'altissimo rilievo che

a livello nazionale e internazionale rivestono gli attori.

La personalit degli attori e la loro collocazione sociale e professionale,

in questo caso, assume dunque il pi alto rilievo, trattandosi di uno dei mag

giori gruppi industriali del Mondo, s che la lesione della reputazione finisce

per ridondare in un danno che trascende la sfera personale degli attori, che so

no presenti direttamente o con societ collegate e consorziate in moltissimi pa

esi, con posizioni di leadership, e tra questi in Brasile, in Canada, in Australia,

in Spagna, in Francia, in Inghilterra, in Egitto, in Norvegia, con impianti di

smaltimento che seguono le tecnologie perfezionate proprio a Malagrotta.

Gli attori operano infatti da molti decenni in diversi continenti sulla ba

se del capitale di esperienza tecnologica, di credibilit economica e imprendi

toriale, di cultura dello smaltimento di cui ha posto le basi nella ormai trenten

nale attivit di smaltimento dei rifiuti nella citt di Roma, di talch un attacco

mediatico alla collocazione delle Societ del gruppo nella loro realt di origine

non pu che tradursi in un pregiudizio che assume risonanza in tutto l'ambito

territoriale delle attivit del gruppo di imprese.

La Societ E. Giovi S.r.l. e il Consorzio Co.La.Ri., con le Societ con

sorziate o collegate, rappresentano da molti decenni uno dei gruppi di riferi

24

http:Co.La.Ri

mento, non solo in Italia ma in tutto il mondo, nel settore dello smaltimento e

della valorizzazione dei rifiuti solidi urbani, di cui hanno sviluppato particolari

modalit di gestione e particolari know-how nonch i relativi processi tecnolo

gici, brevettati sia in Italia che all'estero, per il trattamento dei rifiuti a livello

industriale, comprendenti anche numerosi ed importanti macchinari speciali.

La Societ E. Giovi socio fondatore del Co.La.Ri. al quale ha affidato

diversi mandati inerenti l'esercizio della discarica a Malagrotta, ivi inclusa le

attivit di coordinamento generale connesse con la gestione della discarica.

L'avv. Manlio Cerroni si occupa da circa 60 anni in vari ruoli (funziona

rio, professionista, dirigente, amministratore, imprenditore) dei servizi di N.U.

- raccolta, trasporto, trattamento - soprattutto per quanto attiene allo smalti

mento dei rifiuti solidi urbani; titolare del know-how e di processi tecnologi

ci, brevettati sia in Italia che all'estero, per il trattamento dei rifiuti a livello

industriale, comprendenti anche numerosi ed importanti macchinari speciali;

ha partecipato a convegni e congressi nazionali ed internazionali con relazioni

accademiche anche presso Universit estere (S. Paolo, Mosca, ecc.); stato

chiamato nel novembre 1987 a presentare al Convegno NlA (Nature Interna

tional Academy) una relazione sul "Piano Rifiuti" della Regione Lazio; ha pre

sentato, nel dicembre 1988, alle competenti Autorit una "proposta" per lo

smaltimento dei rifiuti solidi urbani a livello nazionale le cui soluzioni, intese

come servizio, risorsa ed occupazione, sono tuttora valide; in sostanza l'avv.

Manlio Cerroni da anni considerato uno dei massimi esperti a livello nazio

nale ed internazionale del trattamento dei rifiuti solidi urbani.

In particolare, per quanto riguarda lo smaltimento dei RSU nella citt di

Roma, fino alla fine degli anni '70 con gli impianti industriali di Ponte Mal

nome e di Rocca Cencia e dagli anni '80 con la discarica di Malagrotta gestita

25

http:Co.La.Ri

dalla Societ E. Giovi, l'attivit degli attori ha sempre rappresentato per la col

lettivit una decisiva risorsa sia in termini di rispetto degli standard ambientali

sia sotto il profilo della economicit della gestione.

Si pensi ad es. che lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani consente al

Comune di Roma di risparmiare rispetto alle analoghe attivit del Comune di

Milano una somma da 30 a 50 a tonnellata di RSU smaltiti. Dall'inizio degli

anni '80 al 2009 Malagrotta ha smaltito 33,6 milioni di tonnellate di rifiuti alla

tariffa pi bassa d'Italia, consentendo un risparmio al Comune di Roma, ri

spetto ai prezzi di mercato altrove praticati, che varia tra i 30 e i 50 a tonnel

lata, e quindi complessivamente tra 1 miliardo e oltre 1,6 miliardi.

Tutto ci premesso e considerato - e rilevato che gli attori hanno pro

posto istanza di mediazione all'Organismo di Mediazione Forense di Roma,

presso il quale stato quindi aperto il procedimento n. 2307/2011 del

22.11.2011, e che, nominato mediatore l'avv. Giuseppe Mattei, si infruttuo

samente tenuta una prima riunione il giorno 25.1.2012, nessuno essendo com

parso per i convenuti, rinviata quindi al 5.3.2012 ore 18.00 - la SOCIET E.

GIOVI S.R.L., con sede in Roma, via Portuense 881, in persona del suo ammi

nistratore unico e legale rappresentante pro tempore, ing. Francesco Rando, e

il CONSORZIO CO.LA.RI., con sede in Roma, via del Poggio Fiorito 63, in per

sona del suo amministratore unico e legale rappresentante pro tempore, AVV.

MANLIO CERRONI, e quest'ultimo in proprio, come in epigrafe rappresentati,

difesi e domiciliati,

CITANO

il sig. SERGIO ApOLLONIO e il sig. MAURIZIO MELANDRI di Roma, a vo

ler comparire dinanzi al Tribunale di Roma, Sezione e Giudice istruttore desi

26

http:CO.LA.RI

gnandi ai sensi dell'art. 168 bis c.p.c., all'udienza del 30 giugno 2012, ore di

rito con il prosieguo, costituendosi ai sensi e nelle forme stabilite dall'art. 166

C.p.C. depositando nella Cancelleria del Giudice istruttore la propria comparsa

di costituzione, con il fascicolo di documenti che saranno offerti in comunica

zione corredato dall'indice prescritto dalla legge, entro venti giorni prima

dell'udienza ovvero di quell'altra che dovesse essere fissata ai sensi dell'art.

168 bis, 5 co., c.p.c., con l'avvertenza che in difetto si proceder in loro legit

tima dec1aranda contumacia e che la costituzione oltre i suddetti termini impli

ca le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 C.p.c., per ivi sentir accogliere le se

. guenti

CONCLUSIONI

Voglia l'Ill.mo Tribunale di Roma, in accoglimento del presente atto di

citazione, rigettata ogni contraria istanza, azione ed eccezione:

accertare che ognuna delle dichiarazioni dei convenuti nelle pubblica

zioni riportate nel presente atto, ed altres e comunque l'insieme delle stesse,

lesiva dell'onore, della reputazione, della dignit e dell'identit personale, e

conomica e professionale della Societ E. Giovi S.r.l., del Consorzio Co.La.Ri.

e dell'avv. Manlio Cerroni anche in proprio, dichiarando che esse assumono

carattere lesivo dei diritti della personalit (onore, reputazione, dignit, identi

t personale, economica e professionale) degli attori;

inibire ai convenuti la ulteriore pubblicazione di tali dichiarazioni e dei

documenti che le contengono;

condannare i convenuti al risarcimento del danno a favore degli attori,

Societ E. Giovi S.r.l., Consorzio Co.La.Ri. e avv. Manlio Cerroni, da liqui

darsi in separato giudizio, e che fin d'ora si dichiara di voler destinare al Mu

nicipio XVI del Comune di Roma per iniziative di tutela ambientale;

27

http:Co.La.Rihttp:Co.La.Rihttp:l'Ill.mo

condannare i convenuti alla pubblicazione del dispositivo, con le mo

dalit di adeguato rilievo che saranno stabilite dall'ilI.mo Tribunale, sui gior

nali La Repubblica (cronaca nazionale e cronaca locale), Il Corriere della Sera

(cronaca nazionale e cronaca locale) e Il Messaggero (cronaca nazionale e

cronaca locale), con caratteri tipografici doppi di quelli ordinari, nonch sul

sito www.maurlziomelandri.it.

Con riserva di precisazioni e modificazioni, nonch di istanze e produ

zioni istruttorie entro i termini che saranno assegnati ex art. 183 c.p.c., unita

mente all'originale del presente atto di citazione debitamente notificato, si

produrranno i seguenti documenti:

1. istanza di mediazione presentata il 25.11.11 dagli attori

all'Organismo di mediazione forense di Roma;

2. prospetto delle attivit industriali ed artigianali presenti nell'area cir

costante la discarica in localit Malagrotta - Roma;

3. lettera CO.La.Ri. al Sindaco di Roma in data 15.09.10, con dati rela

tivi al costo del servizio di smaltimento;

4. lettera E. Giovi S.r.l. alla Regione Lazio e altri, con dati relativi alla

copertura definitiva della discarica di Malagrotta ('capping');

5. valutazione epidemiologica della mortalit, dei ricoveri ospedalieri e

della salute riproduttiva nell'area Malagrotta di Roma, realizzata a cura del

Dipartimento di Epidemiologia della ASL Roma E per il periodo 1997-2004;

6. analisi dei dati sulle cause di mortalit nell'area Malagrotta-Ponte

Galeria di Roma, a cura dell'Osservatorio Epidemiologico regionale del Lazio

del 16.6.1994 per il periodo 1987-1991;

28

http:15.09.10http:CO.La.Rihttp:25.11.11http:www.maurlziomelandri.ithttp:dall'ilI.mo

7. rapporto tecnico del dotto geol. Antonio Fabrizi circa i tenori di LiCI

Cloruro di Litio in alcuni piezometri interni ed esterni al diaframma plastico

della discarica di Malagrotta, del mese di dicembre 2010;

8. relazione tecnico scientifica sulle indagini per la valutazione della

qualit dell'aria e delle condizioni meteo climatiche nella zona industriale del

la Valle Galeria nel corso de11'anno 2002 del Ministero della Salute, Istituto

Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro e Dipartimento Ins~

diamenti produttivi ed interazione con l'Ambiente, n. prot. 1116 del 2 maggio

2003;

9. schede di indicazione dei valori medi degli agenti inquinanti

dell'aria nelle diverse zone di Roma nel mese di settembre del 2011;

10. scheda impianti realizzati, o in fase di realizzazione, con Tecnolo

gia Sorain Cecchini all' estero;

1 L piano di caratterizzazione ai sensi del D.M. 471/99 e del dJgs.

152/06 - relazione del mese di ottobre 2010;

12. allegati alla relazione Piano di caratterizzazione ai sensi del D.M.

471/99 e del d.lgs. 152/06;

13. dossier infonnativo del sistema di isolamento della discarica di

Malagrotta, realizzato mediante diaframma plastico (polder), redatta a cura del

Consorzio Laziale Rifiuti il 24 febbraio 2010;

14. dossier infonnativo del Consorzio Laziale Rifiuti "Come Mala-

grotta ha salvato Roma dalla emergenza rifiuti" del 1 gennaio 2012;

15. dossier infonnativo del Consorzio Laziale Rifiuti. "Malagrotta La

fortuna di Roma - 30 anni al servizio della citt".

Roma, li 20 febbraio 2012 ~/

/ Avv. Prof. Andrea Barenghi

( 29

DELEGA

lo sottoscritto AVV. MANLIO CERRONI nella mia qualit di legale

rappresentante del CONSORZIO CO.LA.RI. con sede legale in Roma, alla via

del Poggio Fiorito, 63, P. NA 01603081009, delego a rappresentarmi e

difendermi nel presente giudizio, in ogni sua fase e grado, l'avv. prof.

Andrea Barenghi (BRN NDR 64R29 H 5010) ed eleggo domicilio presso il suo

studio in Roma, via Donatello 75.

http:CO.LA.RI

DELEGA

lo sottoscritto AVV. MANLIO CERRONI domiciliato in Roma, alla via

del Poggio Fiorito 63, delego a rappresentarmi e difendermi nel presente

giudizio, in ogni sua fase e grado, l'avv. prof. Andrea Barenghi (BRN NDR

64R29 H 5010) ed eleggo domicilio presso il suo studio in Roma, via

Donatello 75.

31

DELEGA

lo sottoscritto ING. FRANCESCO RANDo, nella mia qualit di legale

rappresentante della SOCIET E. GIOVI S.R.L, con sede legale in Roma alla

via Portuense 881, P. N A 01301101000, delego a rappresentarmi e

difendermi nel presente giudizio, in ogni sua fase e grado, l'avv. prof.

Andrea Barenghi (BRN NDR 64R29 H 5010) ed eleggo domicilio presso il suo

studio in Roma, via Donatello 75.

N==N autentica

32

RELAZIONE DI NOTIFICAZIONE

lo sottoscritto avv. prof. Andrea Barenghi, difensore della Societ E.

Giovi S.r.l., del Consorzio Laziale Rifiuti (Co.La.Ri.) e dell' Avv. Manlio

Cerroni, tutti domiciliati presso il mio studio in via Donatello 75 (00196

Roma) in virt di delega in atti, giusta autorizzazione del Consiglio

dell'Ordine degli Avvocati di Roma n. 33/2005 del 20 gennaio 2005, ho

notificato ai sensi della legge n. 53 del 1994 il su esteso atto inviandone

copia conforme a mezzo plico raccomandato con avviso di ricevimento

spedito dall'Ufficio Postale di Roma ____ a:

1) sig Sergio Apollonio, domiciliato in Roma-00184, via Leonardo

Fibonacci 77,

(prot.N. jwfdt. -Raccomandatar.r.n. ~63J1f(of033 -~ )

2) il sig. Maurizio Melandri, domiciliato in Roma-00166, via Tullio

~aBarenghi

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http:Co.La.Ri

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