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Parlamento europeo 2019-2024 Documento di seduta A9-0143/2020 22.7.2020 RELAZIONE sul ruolo dell'UE nella protezione e nel ripristino delle foreste del pianeta (2019/2156(INI)) Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare Relatore: Stanislav Polčák Relatori per parere (*): Hildegard Bentele, commissione per lo sviluppo Karin Karlsbro, commissione per il commercio internazionale Juozas Olekas, commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale RR\1210659IT.docx PE648.567v03-00 IT Unita nella diversità IT

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Parlamento europeo2019-2024

Documento di seduta

A9-0143/2020

22.7.2020

RELAZIONEsul ruolo dell'UE nella protezione e nel ripristino delle foreste del pianeta(2019/2156(INI))

Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare

Relatore: Stanislav Polčák

Relatori per parere (*):Hildegard Bentele, commissione per lo sviluppoKarin Karlsbro, commissione per il commercio internazionaleJuozas Olekas, commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale

(*) Procedura con le commissioni associate – articolo 57 del regolamento

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IT Unita nella diversità IT

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INDICE

Pagina

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO.......................................3

MOTIVAZIONE.......................................................................................................................24

PARERE DELLA COMMISSIONE PER LO SVILUPPO.....................................................29

PARERE DELLA COMMISSIONE PER IL COMMERCIO INTERNAZIONALE.............38

PARERE DELLA COMMISSIONE PER L'AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE 44

PARERE DELLA COMMISSIONE PER L'INDUSTRIA, LA RICERCA E L'ENERGIA...53

INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO......................................................................................................................58

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO...........................................................................................59

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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sul ruolo dell'UE nella protezione e nel ripristino delle foreste del pianeta(2019/2156(INI))

Il Parlamento europeo,

– visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 11, l'articolo 191, paragrafo 1, e l'articolo 208,

– vista la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 17 aprile 20181,

– visti gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite per il periodo 2015-2030,

– visto l'accordo di Parigi raggiunto in occasione della 21a sessione della Conferenza delle Parti della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC),

– visti la convenzione sulla diversità biologica del 1992, il piano strategico globale per la biodiversità 2011-2020 e gli obiettivi di Aichi in materia di biodiversità,

– vista la comunicazione della Commissione del 23 luglio 2019 dal titolo "Intensificare l'azione dell'UE per proteggere e ripristinare le foreste del pianeta" (COM(2019)0352),

– viste la comunicazione della Commissione dell'11 dicembre 2019 dal titolo "Il Green Deal europeo" (COM(2019)0640) e la risoluzione del Parlamento del 15 gennaio 2020 sul Green Deal europeo2,

– vista la comunicazione della Commissione del 20 maggio 2020 dal titolo "Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 – Riportare la natura nella nostra vita" (COM(2020)0380),

– visti il piano d'azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia 2020-2024, la politica esterna dell'UE sulle popolazioni indigene del 2016, le conclusioni del Consiglio sulle popolazioni indigene del 15 maggio 2017 e il consenso europeo in materia di sviluppo del 2017,

– vista la comunicazione della Commissione del 28 novembre 2018 dal titolo "Un pianeta pulito per tutti – Visione strategica europea a lungo termine per un'economia prospera, moderna, competitiva e climaticamente neutra" (COM(2018)0773),

– vista la comunicazione della Commissione del 20 settembre 2013 dal titolo "Una nuova strategia forestale dell'Unione europea: per le foreste e il settore forestale" (COM(2013)0659),

1 Sentenza della Corte di giustizia del 17 aprile 2018, Commissione europea/Repubblica di Polonia, C-441/17, EU:C:2018:255.2 Testi approvati, P9_TA(2020)0005.

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– vista la relazione finale dello studio della Commissione del 2013 dal titolo "The impact of EU consumption on deforestation: Comprehensive analysis of the impact of EU consumption on deforestation" (L'impatto dei consumi dell'UE sulla deforestazione: un'analisi completa dell'impatto dei consumi dell'UE sulla deforestazione),

– visto il progetto di studio di fattibilità del 2018 sulle opzioni per potenziare l'azione dell'UE contro la deforestazione, commissionato dalla Direzione generale per l'ambiente della Commissione,

– vista la comunicazione della Commissione del 17 ottobre 2008, relativa ai problemi di deforestazione e degrado forestale da affrontare per combattere i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità (COM(2008)0645),

– visti il piano d'azione dell'UE per l'applicazione delle normative, la governance e il commercio nel settore forestale (FLEGT) del 2003, gli accordi di partenariato volontario FLEGT (VPA) con i paesi terzi e il piano di lavoro FLEGT 2018-2022,

– vista la risoluzione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite del 21 marzo 2019 sul riconoscimento del contributo dei difensori dei diritti umani ambientali al godimento dei diritti umani, alla tutela dell'ambiente e allo sviluppo sostenibile,

– vista la relazione dell'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) delle Nazioni Unite dal titolo "Stato delle foreste mondiali 2020",

– visto il piano strategico delle Nazioni Unite per le foreste 2017-2030,

– viste le relazioni speciali del gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) in materia di cambiamenti climatici, desertificazione, degrado del suolo, gestione sostenibile del suolo, sicurezza alimentare e flussi dei gas serra negli ecosistemi terrestri e la sua quinta relazione di valutazione dal titolo "Climate Change 2014: Impacts, Adaptation, and Vulnerability" (Cambiamenti climatici 2014: impatti, adattamenti e vulnerabilità),

– vista la relazione di valutazione globale sulla biodiversità e i servizi ecosistemici della piattaforma intergovernativa di politica scientifica per la biodiversità e i servizi ecosistemici (IPBES) del 31 maggio 2019,

– vista la sua risoluzione del 16 gennaio 2020 sulla 15a riunione della conferenza delle parti della convenzione sulla diversità biologica (COP15)3,

– vista la sua risoluzione del 28 novembre 2019 sull'emergenza climatica e ambientale4,

– vista la sua risoluzione dell'11 settembre 2018 sulla gestione trasparente e responsabile delle risorse naturali nei paesi in via di sviluppo: il caso delle foreste5,

– vista la sua risoluzione del 4 aprile 2017 sull'olio di palma e il disboscamento delle

3 Testi approvati, P9_TA(2020)0015.4 Testi approvati, P9_TA(2019)0078.5 GU C 433 del 23.12.2019, pag. 50.

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foreste pluviali6,

– visto l'articolo 54 del suo regolamento,

– visti i pareri della commissione per lo sviluppo, della commissione per il commercio internazionale, della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia,

– vista la relazione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A9-0143/2020),

A. considerando che, negli anni tra il 1990 e il 2016, il pianeta ha perso una superficie pari a 1,3 milioni di chilometri quadrati di foreste, con effetti distruttivi sulla biodiversità, sul clima, sulle popolazioni e sull'economia; che, nonostante tutti gli sforzi sinora compiuti, le politiche attuali non sono ben avviate, come dovrebbero, verso il conseguimento di una serie di impegni internazionali relativi alle foreste, come l'obiettivo 15.2 degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (OSS)7 e l'obiettivo 5 della convenzione di Aichi sulla diversità biologica8; che la relazione dell'Agenzia europea dell'ambiente dal titolo "L'ambiente in Europa – Stato e prospettive nel 2020" segnala che la superficie boschiva in Europa è rimasta per lo più stabile negli ultimi due decenni, ma avverte anche che sono stati fatti pochi progressi quanto allo stato di conservazione degli habitat e delle specie forestali dopo il 2013 e che le perturbazioni naturali e quelle provocate dall'uomo rappresentano una minaccia per le foreste europee;

B. considerando che i 17 OSS sono integrati e indivisibili; che i progressi verso l'agricoltura sostenibile, la sicurezza alimentare e la gestione sostenibile delle foreste, elementi centrali degli OSS, dovrebbero essere compiuti simultaneamente;

C. considerando che le foreste sono fattori essenziali per la mitigazione dei cambiamenti climatici e l'adattamento agli stessi e che, al contrario, la deforestazione, in particolare la deforestazione tropicale, è un fattore che contribuisce in misura importante ai cambiamenti climatici; che le emissioni prodotte dall'utilizzo e dai cambiamenti di destinazione dei suoli, principalmente a causa della deforestazione, rappresentano la seconda causa principale dei cambiamenti climatici dopo la combustione dei combustibili fossili, nonché circa il 12 % di tutte le emissioni di gas a effetto serra; che le foreste ospitano inoltre l'80 % della biodiversità globale, contribuiscono alle misure di riduzione del rischio di catastrofi attraverso soluzioni basate sulla natura e forniscono i mezzi di sussistenza a circa il 25 % della popolazione mondiale, rappresentando, nel contempo, una gran parte delle terre tradizionalmente abitate dalle popolazioni indigene e contribuendo alla salute umana, poiché incarnano valori culturali, sociali e spirituali insostituibili;

D. considerando che, secondo l'IPCC, a causa dei cambiamenti climatici e della perdita di

6 GU C 298 del 23.8.2018, pag. 2.7 Obiettivo 15.2: Entro il 2020, promuovere l'attuazione di una gestione sostenibile di tutti i tipi di foreste, arrestare la deforestazione, ripristinare le foreste degradate e aumentare sostanzialmente l'imboschimento e il rimboschimento a livello globale.8 Obiettivo 5: Entro il 2020, arrivare almeno a dimezzare – e, ove possibile, avvicinare a zero – il tasso di perdita di tutti gli habitat naturali, tra cui le foreste, e ridurre considerevolmente il degrado e la frammentazione.

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biodiversità, perturbazioni naturali come la siccità, le inondazioni, le tempeste, le infestazioni parassitarie, le erosioni e gli incendi avranno luogo con maggiore frequenza e intensità, causando altresì danni crescenti alle foreste del pianeta; che l'incremento degli investimenti nelle soluzioni basate sulla natura rappresenta uno dei rimedi più efficaci in termini di costi per far fronte alle emissioni e proteggere gli ecosistemi vitali, migliorando nel contempo la sussistenza, la resilienza e la sicurezza alimentare;

E. considerando che è necessaria un'azione di vasta portata, ambiziosa e concertata, sostenuta da una volontà politica e sociale, al fine di proteggere e ripristinare le foreste del pianeta;

F. considerando che l'intensificazione delle azioni volte a proteggere e ripristinare le foreste esistenti e migliorare gli ecosistemi boschivi, sul piano sia quantitativo che qualitativo, deve rivestire un ruolo fondamentale nelle politiche dell'UE e degli Stati membri in materia di sostenibilità e nel conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo; che, al fine di contenere il riscaldamento globale e contribuire ad affrontare la perdita di biodiversità, è essenziale che le foreste siano protette, ripristinate e gestite in modo da ottimizzarne la capacità di stoccaggio del carbonio e di tutela della biodiversità; che le foreste primarie offrono un maggiore stoccaggio di anidride carbonica e un habitat essenziale di cui sono prive le foreste più giovani e appena piantate;

G. considerando che, secondo la relazione della FAO "Stato delle foreste mondiali 2020", a livello globale, l'espansione agricola continua a essere il principale motore della deforestazione insieme all'espansione urbana, allo sviluppo delle infrastrutture e all'estrazione mineraria; che è necessario lavorare a stretto contatto con i paesi partner dell'UE e con le diverse parti interessate per migliorare le interazioni innovative e positive tra agricoltura e silvicoltura, per mettere a punto sistemi agricoli sostenibili e migliorare la sicurezza alimentare; che anche l'UE è indirettamente coinvolta nella deforestazione e nel degrado delle foreste mondiali e di altri ecosistemi naturali attraverso l'importazione e il consumo di materie prime associate alla deforestazione, quali la soia, l'olio di palma, la gomma, il mais, la carne bovina, il cuoio e il cacao; che i consumi dell'UE rappresentano circa il 10 % della quota mondiale di deforestazione "incorporata" nel consumo finale totale;

H. considerando che da una recente indagine di Global Witness è emerso che, tra il 2013 e il 2019, alcuni istituti finanziari stabiliti nell'UE erano la principale fonte internazionale di finanziamento, per un valore dell'ordine di 7 miliardi di EUR, di sei aziende del settore agroalimentare connesse alla distruzione delle foreste in Amazzonia, nel bacino del Congo e in Papua Nuova Guinea9;

I. considerando che gli attuali impegni volontari assunti da aziende e banche per affrontare il problema della deforestazione non sono riusciti a realizzare il cambiamento di comportamento necessario per arrestare questo devastante degrado ambientale;

J. considerando che l'impatto negativo della direttiva sulle energie rinnovabili sulle foreste del pianeta e dell'UE ha reso necessaria la rifusione della direttiva10; che, tuttavia, le

9 https://www.globalwitness.org/en/campaigns/forests/why-eu-action-tackle-deforestation-should-not-let-finance-hook/ 10 Direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, sulla promozione

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modifiche introdotte non affronteranno il problema;

K. considerando che le sovvenzioni in materia di bioenergia prodotta dal legno dovrebbero essere riorientate verso l'efficienza energetica e le energie rinnovabili;

L. considerando che le norme applicabili della direttiva dell'UE sulle energie rinnovabili si basano sul presupposto che i raccolti destinati alla produzione energetica siano sostenibili e neutri sul piano climatico e consentano il rinnovo della fonte in un periodo di tempo adeguato; che tale presupposto è errato;

M. considerando che occorreranno interventi a tutti i livelli, tra cui l'adozione di nuove misure di regolamentazione e un'applicazione più rigorosa della vigente legislazione, come pure cospicui investimenti pubblici e privati, per proteggere più efficacemente le foreste del pianeta e altri ecosistemi naturali; che ciò può essere conseguito solo garantendo la coerenza delle politiche in tutti i settori e tra le politiche interne ed esterne dell'UE, con l'applicazione del principio del "non nuocere";

N. considerando che una maggiore protezione e un maggior ripristino delle foreste e di altri ecosistemi naturali, come anche una gestione sostenibile delle foreste, sono importanti per preservare i mezzi di sostentamento delle popolazioni indigene e delle comunità locali, offrire opportunità di sviluppo socioeconomico e di creazione di posti di lavoro nonché permettere lo sviluppo di bioeconomie sostenibili, rafforzando nel contempo i servizi ecosistemici e proteggendo la biodiversità; che le foreste rappresentano un settore dell'economia verde in grado di creare, potenzialmente, tra i 10 e i 16 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo;

O. considerando che le foreste di mangrovie svolgono servizi ecosistemici fondamentali, dato che immagazzinano grandi quantità di carbonio, sono un importante luogo di riproduzione per molte specie di pesci della barriera corallina e proteggono le barriere coralline dai sedimenti e dai carichi di nutrienti e le zone costiere dall'inondazione; che fino a poco tempo fa le foreste di mangrovie coprivano più di tre quarti delle coste tropicali, ma sono state più che dimezzate a causa dello sviluppo lungo la costa, dell'acquacoltura, dell'inquinamento e di un utilizzo non sostenibile;

P. considerando che la conversione delle foreste di mangrovie è alla base del 10 % delle emissioni di carbonio prodotte dalla deforestazione, nonostante le mangrovie rappresentino solo lo 0,7 % delle foreste tropicali11;

Q. considerando che l'ammontare dei finanziamenti dell'UE destinati a sostenere la protezione e il ripristino delle foreste e la gestione sostenibile delle foreste nei paesi partner è insufficiente, data l'entità del problema; che la protezione, il ripristino e la gestione sostenibile delle foreste e di altri ecosistemi naturali, nonché i relativi benefici collaterali e gli aspetti concernenti i diritti umani, devono essere meglio integrati nei meccanismi di finanziamento dell'UE;

R. considerando che l'UE e i suoi Stati membri hanno una lunga tradizione di competenza in materia di gestione sostenibile delle foreste e possono essere d'aiuto ad altri paesi

dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili (GU L 328 del 21.12.2018, pag. 82).11 Donato, D. et al., "Mangroves among the most carbon-rich forests in the tropics" (Le mangrovie tra le foreste più ricche di carbonio dei tropici), Nature Geoscience, aprile 2011.

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attraverso lo sviluppo di capacità in quest'ambito;

S. considerando che le popolazioni indigene, le comunità locali e i difensori dell'ambiente sono sempre più soggetti a minacce e intimidazioni e subiscono, nel contempo, violazioni dei diritti umani mentre lottano per proteggere le loro foreste, la loro terra e il loro ambiente;

T. considerando che le possibilità che agenti patogeni come i virus passino dagli animali selvatici e domestici agli esseri umani (zoonosi) possono essere accresciute dalla distruzione e dalla modifica degli ecosistemi naturali;

U. considerando che una politica forestale sostenibile ed efficace necessita di informazioni affidabili sulle risorse forestali, sulle loro condizioni e sul modo in cui vengono gestite e sfruttate, unitamente a informazioni affidabili sul cambiamento di destinazione d'uso dei terreni;

V. considerando che le foreste e la catena del valore forestale sono fondamentali per sviluppare ulteriormente la bioeconomia circolare, poiché creano posti di lavoro e benessere economico nelle zone rurali e urbane, mitigano i cambiamenti climatici e offrono benefici per la salute;

1. apprezza la comunicazione della Commissione dal titolo "Intensificare l'azione dell'UE per proteggere e ripristinare le foreste del pianeta" e la considera una buona base per un'azione decisiva; concorda con le cinque priorità presentate nella comunicazione; sottolinea che tali priorità sono tutte necessarie per arrestare e invertire la deforestazione e il degrado degli ecosistemi naturali, in particolare delle foreste, nonché la perdita di biodiversità e le violazioni dei diritti umani connesse, e devono essere attuate in modo rapido e coerente; ricorda, tuttavia, che l'UE e i suoi Stati membri dovrebbero essere più ambiziosi nelle loro azioni intese a rispettare gli impegni assunti e affrontare l'urgenza della deforestazione e del degrado forestale in tutto il mondo; sottolinea l'importanza di una serie completa di azioni e iniziative, tra cui l'adozione di nuove misure normative, che siano efficaci, complementari e applicabili e che comprendano il monitoraggio;

2. sottolinea la necessità di riconoscere le competenze, la responsabilità e i fondi disponibili dell'UE nel settore della protezione delle foreste, comprese le foreste europee come parte delle foreste del pianeta, nel quadro della politica ambientale dell'UE; ribadisce che il successo della nostra azione esterna e della risposta dei nostri partner per proteggere le loro foreste dipende dal livello di efficacia e di ambizione che mettiamo in campo in relazione al nostro patrimonio naturale; invita, pertanto, la Commissione e gli Stati membri a garantire, in linea con il Green Deal europeo e con la strategia sulla biodiversità per il 2030, le norme più rigorose in materia di protezione ambientale e una maggiore coerenza tra i compiti di protezione e di ripristino delle foreste, tanto all'interno dell'UE quanto nella sua azione esterna;

3. rammenta che ci si attende che l'UE e i suoi Stati membri intraprendano un'azione urgente per la protezione e il ripristino delle foreste per rispettare gli impegni assunti nell'ambito degli OSS, dell'accordo di Parigi, del piano strategico mondiale per la biodiversità 2011-2020 e del piano strategico delle Nazioni Unite per le foreste 2017-2030 e i relativi obiettivi forestali globali;

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4. evidenzia il ruolo delle foreste nell'accrescere la resilienza nei confronti degli impatti negativi dei cambiamenti climatici; sottolinea la necessità di un'azione concreta ed efficace nelle strategie e nei piani di adattamento ai cambiamenti climatici, che integrino le sinergie tra mitigazione e adattamento;

5. sottolinea il contributo positivo delle foreste alla salute umana e alla qualità della vita dei cittadini e l'elevato valore ambientale offerto in termini di sequestro del carbonio, stoccaggio dell'acqua, controllo dell'erosione e protezione dalle frane;

6. sottolinea che i fattori alla base della deforestazione vanno al di là del settore forestale in sé e sono connessi a un ampio ventaglio di questioni, quali il regime fondiario, la tutela dei diritti dei popoli indigeni, le politiche agricole, i cambiamenti climatici, la democrazia, i diritti umani e la libertà politica;

7. sottolinea che le donne indigene e le agricoltrici svolgono un ruolo centrale nella protezione degli ecosistemi forestali; constata, tuttavia, con preoccupazione l'assenza di inclusione ed emancipazione delle donne all'interno dei processi di gestione delle risorse naturali; ritiene che l'uguaglianza di genere nell'educazione alla silvicoltura svolga un ruolo fondamentale nella gestione sostenibile delle foreste, che dovrebbe trovare riscontro nel piano d'azione dell'UE per l'applicazione delle normative, la governance e il commercio nel settore forestale (FLEGT);

8. invita la Commissione a intensificare gli sforzi per affrontare la deforestazione in maniera globale attraverso un quadro politico coerente, garantendo nel contempo la conservazione degli ecosistemi; ricorda l'importanza di rispettare i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani; sostiene i negoziati in corso in vista della creazione di uno strumento vincolante delle Nazioni Unite sulle imprese transnazionali e le altre imprese con riferimento ai diritti umani e sottolinea l'importanza di una partecipazione proattiva dell'UE a tale processo;

9. condivide e sottolinea il riferimento, contenuto nella comunicazione della Commissione, alla natura insostituibile delle foreste primarie e invita la Commissione e gli Stati membri a riconoscere che la protezione delle foreste autoctone offre un beneficio evidente in termini di mitigazione dei cambiamenti climatici, derivante dalle dimensioni e dalla longevità degli stock di carbonio dei loro ecosistemi; sottolinea che l'imboschimento, effettuato in modo compatibile con la protezione e la valorizzazione degli ecosistemi locali, può contribuire a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, pur rilevando che le foreste appena piantate non possono sostituire le foreste primarie; sottolinea che la salvaguardia delle foreste dovrebbe essere una priorità politica dell'UE; pone in evidenza il fatto che l'UE dovrebbe dare l'esempio e garantire l'attuazione dei propri impegni sociali e ambientali internazionali e di quelli dei suoi Stati membri, anche per quanto riguarda il clima, la biodiversità e i diritti umani;

10. invita la Commissione e gli Stati membri a garantire l'effettiva attuazione delle aree prioritarie esistenti e a includere obiettivi vincolanti per la protezione e il ripristino degli ecosistemi forestali, in particolare delle foreste primarie, nel quadro della futura strategia forestale dell'UE, che dovrebbe essere pienamente coerente con la proposta delineata nella strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 per quanto riguarda obiettivi vincolanti in materia di ripristino e aree protette; sottolinea l'importanza di

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fornire un sostegno e finanziamenti adeguati a tali misure;

11. sottolinea che è opportuno prestare un'attenzione specifica alle mangrovie e alle foreste nelle zone costiere, che sono particolarmente colpite dai cambiamenti climatici e rappresentano una grande opportunità per le politiche di conservazione, adattamento e mitigazione; si rammarica del fatto che, nella comunicazione della Commissione, non vi sia alcuna menzione delle foreste di mangrovie; sottolinea il fatto che l'80 % della biodiversità terrestre si trova nelle foreste e che le foreste di mangrovie sono importanti sia da un punto di vista climatico che a livello di biodiversità, nonché per la sussistenza delle rispettive comunità locali;

12. sottolinea il ruolo della società civile nella protezione dell'ambiente e nel consumo sostenibile e invita la Commissione e gli Stati membri a garantire la piena trasparenza e la partecipazione pubblica nelle misure relative alle foreste e alla destinazione d'uso dei terreni, al fine di prevenire la deforestazione e il degrado forestale, promuovere la protezione e una gestione sostenibile delle foreste e sostenere la protezione e il ripristino delle foreste naturali, a livello sia regionale che mondiale; sottolinea l'importanza di creare una piattaforma per favorire il dialogo tra gli Stati membri e i molteplici portatori di interessi sulla deforestazione, il degrado forestale e modalità per accrescere in modo sostenibile la copertura forestale del pianeta in modo da costruire alleanze, assumere impegni congiunti, arrestare la deforestazione e scambiare esperienze e informazioni;

13. sottolinea il ruolo fondamentale, i diritti e le esigenze di sostegno delle popolazioni indigene e delle comunità locali, ivi incluse le donne, nella protezione delle foreste del pianeta e nel processo decisionale concernente tali foreste; riconosce inoltre le minacce e le violazioni dei diritti umani cui esse fanno fronte; invita pertanto la Commissione a tenere conto del loro ruolo e a coinvolgerle nella pianificazione, nell'adozione, nell'attuazione e nell'applicazione delle misure di protezione delle foreste, a livello sia globale che dell'UE, nazionale o subnazionale;

14. ricorda che numerosi agricoltori sono consapevoli del fatto che le foreste sono parte integrante e necessaria del paesaggio in ragione delle loro rilevanti funzioni ecologiche, economiche e sociali, e che storicamente gli agricoltori hanno sempre cercato di proteggere, utilizzare e rigenerare le foreste e continuano tuttora a farlo; rileva che talune comunità locali e popolazioni indigene utilizzano da secoli tecniche di agricoltura tradizionali onde preservare le foreste, ricorrendo a particolari conoscenze in materia di uso sostenibile del suolo;

15. rammenta che le popolazioni indigene, le comunità locali, i piccoli agricoltori e le donne possiedono conoscenze indispensabili in materia di foreste e dipendono fortemente da esse; invita l'UE a garantire il riconoscimento del loro ordinamento fondiario e dei loro diritti umani in quanto fattore di giustizia sociale, in linea con gli Orientamenti volontari sulla governance responsabile della terra, della pesca e delle foreste (VGGT) dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni (UNDRIP) e la Convenzione n. 169 dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), nonché la loro effettiva partecipazione alla progettazione e all'attuazione dei programmi di sviluppo dell'UE che hanno un impatto su di loro e all'applicazione delle misure di protezione delle foreste, sulla base degli insegnamenti tratti dal programma

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FLEGT;

16. ricorda l'importanza di un adeguato accesso alla giustizia e ai mezzi di ricorso e di un'efficace protezione degli informatori nei paesi esportatori di risorse naturali, al fine di garantire l'efficienza di qualsiasi disposizione legislativa o iniziativa; invita la Commissione e gli Stati membri a intensificare il sostegno a favore dei difensori dell'ambiente e delle foreste nell'UE e nel mondo;

17. accoglie con favore l'impegno della Commissione ad aumentare la sostenibilità e la trasparenza della catena di approvvigionamento e degli investimenti al fine di assicurare che i prodotti consumati provengano da catene di approvvigionamento a deforestazione zero; ribadisce l'importanza di un insieme completo di azioni e iniziative in tal senso;

18. invita la Commissione, nello sviluppo di tali azioni e iniziative, a esaminare altresì in che modo queste ultime possono contribuire al meglio alla protezione di altri ecosistemi naturali rilevanti che sono esposti a un grave rischio di degrado o conversione;

19. è del parere che un'unica definizione del concetto di catena di approvvigionamento a deforestazione zero sia fondamentale per affrontare il problema delle materie prime che contribuiscono alla deforestazione e invita la Commissione a proporre una definizione ambiziosa; sottolinea, in tale contesto, il forte collegamento tra le catene del valore forestali e gli OSS;

20. osserva che la promozione di sistemi di certificazione trasparenti delle materie prime che non comportano deforestazione è uno dei vari strumenti adeguati; evidenzia tuttavia che la principale finalità di tali sistemi deve essere la lotta alla deforestazione;

21. invita la Commissione a realizzare senza indugio studi sui sistemi di certificazione e verifica nel settore forestale e per i prodotti a base di legno, nonché sui sistemi di certificazione per le materie prime che non comportano deforestazione; invita la Commissione a presentare tali studi al Parlamento ai fini di un ulteriore esame, unitamente alle azioni e alle misure di follow-up proposte, in modo da incoraggiare norme più severe e garantire la trasparenza dei sistemi di certificazione e di verifica da parte di terzi;

22. accoglie con favore il fatto che la Commissione abbia annunciato che integrerà ulteriormente le considerazioni sulla deforestazione nel marchio di qualità ecologica dell'Unione europea (Ecolabel UE), negli appalti pubblici verdi e in altre iniziative nel contesto dell'economia circolare, quale parte di un insieme completo di azioni e iniziative volte a garantire catene di approvvigionamento a deforestazione zero;

23. rinnova la sua richiesta affinché la Commissione presenti senza indugio, previa valutazione d'impatto, una proposta relativa a un quadro giuridico dell'UE basato sul dovere di diligenza, in modo da garantire catene di approvvigionamento sostenibili e a deforestazione zero per i prodotti e le materie prime immessi sul mercato dell'UE, rivolgendo un'attenzione particolare alla lotta contro i fattori principali della deforestazione importata; ritiene che tale quadro debba avere valore esecutivo ed essere in linea con le norme e gli obblighi internazionali, debba applicarsi all'intera catena di approvvigionamento non appena una valutazione attenta avrà concluso che è funzionale e applicabile a tutti gli attori presenti sul mercato, incluse le PMI, e debba essere

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accompagnato da un solido meccanismo di esecuzione che preveda sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive; rileva che le misure dell'UE a tale riguardo non dovrebbero comportare la perdita di reddito per le persone che vivono nei paesi in via di sviluppo, bensì nuove opportunità economiche e una trasformazione generale verso un'economia più sostenibile; esorta la Commissione a manifestare il suo sostegno in merito alla questione della sostenibilità delle catene di approvvigionamento, inclusi la deforestazione e il degrado delle foreste, nelle pertinenti sedi internazionali dedicate al commercio di materie prime;

24. invita la Commissione a proporre obblighi di dovuta diligenza per gli istituti finanziari onde individuare, prevenire e mitigare gli impatti della deforestazione riconducibile all'UE sui diritti ambientali, sociali e umani, in modo da garantire che nessuna entità finanziaria o bancaria dell'UE sia legata, direttamente o indirettamente, alla deforestazione, al degrado delle foreste, alla conversione o al degrado degli ecosistemi naturali o alle violazioni dei diritti umani;

25. evidenzia il ruolo dei proprietari e dei gestori di foreste nel garantire lo sviluppo sostenibile di queste ultime; sottolinea che le industrie forestali europee posso contribuire alla promozione di norme internazionali in materia di gestione sostenibile delle foreste; ritiene che le industrie, le PMI e le microimprese europee del settore forestale debbano svolgere un ruolo anche nell'ambito del dialogo con i paesi partner su come promuovere ulteriormente la sostenibilità lungo tutta la catena del valore;

26. invita il settore privato a essere maggiormente proattivo nella lotta alla deforestazione nelle sue catene di approvvigionamento e nei suoi investimenti, adempiendo i suoi impegni in materia di deforestazione e garantendo la piena trasparenza riguardo al rispetto dei suoi impegni; sottolinea la necessità di incoraggiare gli investimenti privati per affrontare le cause della deforestazione, conseguire gli OSS e attuare l'accordo di Parigi; invita nel contempo la Commissione a intensificare la cooperazione con il settore privato e a sviluppare strumenti adeguati per incentivare i soggetti all'avanguardia sulla base del principio della responsabilità condivisa; accoglie con favore la revisione in corso della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario12 e invita la Commissione a migliorare la qualità e la portata delle comunicazioni di informazioni di carattere non finanziario, in particolare quelle concernenti gli aspetti ambientali, nonché a promuovere l'integrazione delle considerazioni inerenti le foreste nella responsabilità sociale d'impresa; ricorda inoltre l'importanza di rispettare i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani; sostiene i negoziati in corso ai fini dell'istituzione di uno strumento vincolante delle Nazioni Unite sulle imprese transnazionali e le altre imprese riguardo ai diritti umani e sottolinea l'importanza di un coinvolgimento attivo dell'UE in tale processo;

27. invita la Commissione a valutare, unitamente al settore privato e ad altri attori dello sviluppo, nuove soluzioni di finanziamento e di assicurazione del rischio di calamità contro eventi catastrofici che colpiscono un numero elevato di ettari di foreste;

28. invita la Commissione a sostenere e a stimolare l'innovazione e le iniziative promosse 12 Direttiva 2014/95/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, recante modifica della direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni (GU L 330 del 15.11.2014, pag. 1).

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dall'industria per rafforzare la sostenibilità delle catene del valore;

29. ritiene necessario riorientare i flussi finanziari, sia pubblici che privati, nei settori industriali interessati verso attività che non comportano deforestazione; rammenta che entro il 31 dicembre 2021 la Commissione dovrebbe valutare le disposizioni necessarie per estendere l'ambito di applicazione del regolamento in materia di tassonomia13 alle attività economiche che danneggiano significativamente la sostenibilità ambientale;

30. invita la Commissione e gli Stati membri a utilizzare in maniera efficiente i meccanismi di finanziamento misto per attrarre i finanziamenti del settore privato nel settore del ripristino delle foreste;

31. esorta la Commissione e gli Stati membri a proporre misure specifiche per rafforzare il quadro politico e normativo a sostegno della tutela e del ripristino delle foreste e della gestione sostenibile delle foreste a livello globale, nonché a prevedere orientamenti e misure specifiche in materia di pianificazione sostenibile del territorio; invita la Commissione a promuovere lo scambio di migliori prassi tra gli Stati membri e i paesi terzi; esorta inoltre la Commissione a incoraggiare la realizzazione di processi di riforma giuridica nei paesi produttori con la partecipazione effettiva e significativa di tutte le parti interessate, ivi compresa la società civile, le popolazioni indigene e le comunità locali, prestando particolare attenzione all'effettiva partecipazione delle donne;

32. sottolinea l'importanza di promuovere una gestione delle foreste e una bioeconomia sostenibili; riconosce che i modelli di gestione sostenibile delle foreste e l'uso sostenibile del suolo a livello globale possono contribuire a prevenire la deforestazione e il degrado delle foreste e dovrebbero basarsi sulle norme più elevate in materia di sostenibilità, conciliando la sostenibilità economica, ambientale e sociale, con la protezione della biodiversità e dei preziosi pozzi di assorbimento del carbonio come elementi centrali, e mantenendo nel contempo il loro valore intrinseco, la loro produttività e i loro servizi ecosistemici; invita la Commissione a promuovere la silvicoltura e l'agricoltura sostenibili e a sviluppare meccanismi di incentivazione per permettere ai piccoli agricoltori e alle comunità locali nei paesi partner di mantenere e migliorare i servizi ecosistemici e i prodotti ottenuti tramite la silvicoltura e l'agricoltura sostenibili; sottolinea l'importanza dei sistemi agroforestali per la produzione agricola, la diversificazione, la mitigazione dei cambiamenti climatici e l'adattamento agli stessi, nonché la prevenzione della desertificazione; evidenzia che tali sistemi agroforestali sono caratterizzati da una maggiore efficacia dell'uso del suolo rispetto ad altri sistemi agricoli; chiede un cambiamento al fine di incentivare sistematicamente i sistemi agroforestali esistenti a elevato valore naturalistico, agevolarne il ripristino e garantire lo sviluppo delle capacità per semplificare questo metodo di produzione;

33. sottolinea il fatto che Orizzonte 2020 ha già finanziato importanti attività di ricerca e innovazione nella transizione verso pratiche per l'uso del suolo e catene di approvvigionamento più sostenibili, al fine di arrestare la deforestazione e il degrado delle foreste; chiede un aumento dei finanziamenti che consenta a Orizzonte Europa di continuare a fornire sostegno in questi settori;

13 Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020, relativo all'istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili (GU L 198 del 22.6.2020, pag. 13).

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34. richiama l'attenzione sulla dichiarazione ministeriale di Katowice sulle foreste per il clima della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), adottata dalla comunità internazionale il 12 dicembre 2018, che sottolinea l'importanza delle foreste e dell'uso di legname per la tutela del clima e iscrive dette questioni nel quadro di altri obiettivi e decisioni internazionali in ambito forestale; osserva che, come riportato nella dichiarazione, tali finalità possono essere conseguite soltanto attraverso una gestione attiva e multifunzionale delle foreste, ovvero una strategia di gestione che tenga conto di tutti gli obiettivi in ambito forestale, quali il sequestro del carbonio, la protezione delle specie e del suolo, l'estrazione delle materie prime, le attività ricreative e la produzione alimentare, e che trovi un equilibrio tra gli stessi;

35. sottolinea il ruolo fondamentale della silvicoltura, insieme all'agricoltura, nell'ambito della gestione delle risorse naturali e dell'uso del suolo nelle zone rurali dell'UE e di tutto il mondo; prende atto, in tal senso, delle differenze tra gli Stati membri in termini di gestione forestale, proprietà forestale, agroforestazione e opportunità;

36. evidenzia che i metodi utilizzati per conseguire gli obiettivi stabiliti nel pacchetto "Energia pulita per tutti gli europei" non devono condurre alla deforestazione e al degrado delle foreste in altre parti del mondo; invita pertanto la Commissione a riesaminare, entro il 2021, gli aspetti pertinenti della relazione allegata al regolamento delegato (UE) 2019/807 della Commissione14 e, se necessario, a rivedere detto regolamento senza indebito ritardo, e in ogni caso prima del 2023, sulla base delle conoscenze scientifiche e conformemente al principio di precauzione; chiede alla Commissione di riesaminare i dati relativi alla soia e di eliminare gradualmente il prima possibile e al più tardi entro il 2030 i biocarburanti a elevato rischio di cambiamento indiretto di destinazione d'uso dei terreni (ILUC);

37. sottolinea la necessità di ridurre il consumo di legno e di prodotti a base di legno dell'UE, promuovendo un'economia più circolare, riducendo al minimo la generazione di rifiuti e promuovendo la consapevolezza dei consumatori riguardo alle conseguenze ecologiche delle materie prime a base di legno;

38. rammenta la lettera presentata da oltre 700 scienziati in cui si chiede una revisione scientificamente valida della direttiva sulle energie rinnovabili, in particolare l'esclusione di taluni tipi di biomassa legnosa dal computo per il conseguimento dell'obiettivo e dall'ammissibilità a ricevere sostegno;

39. denuncia che il crescente utilizzo del legno per i biocarburanti e la bioenergia sta creando pressioni sulle foreste dell'UE e mondiali in considerazione dell'aumento della domanda di energia da fonti rinnovabili;

40. osserva che in seno alla COP23 si è constatato che alcuni paesi ricchi di foreste primarie e ad alta biodiversità e che rappresentano la metà della popolazione mondiale aspirano

14 Regolamento delegato (UE) 2019/807 della Commissione, del 13 marzo 2019, che integra la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la determinazione delle materie prime a elevato rischio di cambiamento indiretto di destinazione d'uso dei terreni per le quali si osserva una considerevole espansione della zona di produzione in terreni che presentano elevate scorte di carbonio e la certificazione di biocarburanti, bioliquidi e combustibili da biomassa a basso rischio di cambiamento indiretto di destinazione d'uso dei terreni (GU L 133 del 21.5.2019, pag. 1).

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ad aumentare l'uso del legno e di altri materiali vegetali per la produzione di energia15; ribadisce che l'UE non dovrebbe dare l'esempio sbagliato e dovrebbe garantire che le norme che orientano la politica in materia di energia rinnovabile non creino ecosistemi decimati e degradati;

41. esorta la Commissione e gli Stati membri a tenere pienamente conto dell'impatto sulla deforestazione causato dall'aumento nell'uso dei biocarburanti; invita pertanto la Commissione a riformare radicalmente le politiche dell'UE in materia di bioenergia, segnatamente rivedendo la direttiva sulle energie rinnovabili;

42. invita la Commissione a garantire misure efficaci per la produzione e l'uso sostenibili di combustibili a base di legno, in considerazione, tra l'altro, dell'elevato livello di importazioni di pellet di legno nell'UE e dei rischi potenziali che tali importazioni comportano per le foreste nei paesi terzi; ritiene che il principio dell'uso a cascata dovrebbe essere incoraggiato e possa essere utilizzato come un modo vantaggioso per migliorare l'efficienza delle risorse;

43. ricorda che, nel mondo, circa 2,6 miliardi di persone utilizzano le biomasse tradizionali per cucinare, principalmente legna e carbone, e che quasi tre quarti di loro non hanno accesso a fornelli da cucina efficienti; invita l'UE a rafforzare il sostegno fornito ai paesi terzi al fine di agevolare il passaggio a fonti di energia sostenibili e rinnovabili, e di ridurre la pressione sulla deforestazione causata dall'uso del legno come combustibile; sottolinea che, se i sistemi energetici dei paesi terzi fossero più decentrati, sarebbe possibile procedere a una transizione diretta verso fonti energetiche rinnovabili sostenibili;

44. osserva che l'importanza sociale ed economica dell'agricoltura si sta ampliando, in quanto la popolazione mondiale è in crescita e necessita di una maggiore produzione di beni alimentari e agricoli, mitigando nel contempo i cambiamenti climatici; rileva con preoccupazione che, secondo le stime, il 14 % della produzione alimentare globale viene persa dopo la raccolta, l'abbattimento e la cattura16 e sottolinea la necessità di misure coerenti volte a impedire le perdite e gli sprechi alimentari lungo la filiera e a rispondere rapidamente alle crisi che potrebbero causare penurie alimentari;

45. evidenzia l'importanza di promuovere regimi alimentari sostenibili, sensibilizzando i consumatori sull'impatto dei modelli di consumo e fornendo informazioni su regimi alimentari più salutari e a minore impronta ambientale;

46. pone in rilievo la necessità di ulteriori progressi significativi nello sviluppo e nell'attuazione di una strategia dell'UE per le colture proteiche e nel garantire una solida produzione di colture proteiche all'interno dell'UE, allo scopo di limitare il pericolo di deforestazione legato a tali colture nelle altre regioni del mondo, di ridurre la dipendenza dalle importazioni e diminuire la pressione sulle foreste dovuta al cambiamento di destinazione d'uso dei terreni; sottolinea che tali progressi dovrebbero essere conseguiti, tra l'altro, mediante una più ampia adozione della rotazione delle

15 Doyle, A. & Roche, A., "Nineteen nations say they'll use more bioenergy to slow climate change" (Diciannove nazioni riferiscono che ricorreranno in misura maggiore alla bioenergia per rallentare i cambiamenti climatici), Reuters, 16 novembre 2017, http://www.reuters.com/article/us-climatechange-accord-biofuels/nineteen-nations-say-theyll-use-more-bioenergy-to-slow-climate-change-idUSKBN1DG2DO. 16 http://www.fao.org/food-loss-and-food-waste/en/

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colture, accompagnata da sostegno e da orientamenti per gli agricoltori in zone adatte alla coltivazione di colture proteiche, e che simili misure ridurrebbero la dipendenza dalle importazioni, la deforestazione, il degrado e la pressione sulle foreste dovuta al cambiamento della destinazione d'uso dei terreni; chiede pertanto l'introduzione di criteri di sostenibilità per l'importazione di proteine vegetali;

47. è del parere che i fattori alla base della deforestazione debbano essere affrontati all'interno di un quadro strategico dell'UE, garantendo così la coerenza delle politiche in materia di foreste e diminuendo la pressione sulle foreste stesse; ritiene che un simile quadro strategico incoraggerebbe lo sviluppo di un'agricoltura sempre più innovativa, efficiente e sostenibile all'interno e all'esterno dell'UE e ridurrebbe le perdite alimentari lungo tutta la filiera attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie; sottolinea che gli obiettivi delineati nel quadro possono essere conseguiti consentendo agli agricoltori di accedere agevolmente ai finanziamenti per l'acquisto di tecnologie agricole di precisione di ultima generazione;

48. evidenzia che, anche se gli agricoltori rivestono un ruolo centrale nel soddisfare il nostro fabbisogno agricolo e alimentare di base, il loro lavoro dipende da risorse naturali quali il suolo, l'acqua e le foreste; osserva che riconoscere la multifunzionalità delle foreste è essenziale ai fini di una corretta gestione del nostro patrimonio forestale; sottolinea che gli aspetti economici, sociali e ambientali – che spaziano dalla tradizionale produzione di legno e di altri prodotti ai servizi ecosistemici, la biodiversità e altri benefici ambientali, quali l'assorbimento e lo stoccaggio del carbonio, che impediscono l'erosione del suolo e migliorano la qualità dell'aria e dell'acqua – sono tutti collegati e interdipendenti; evidenzia che tali aspetti richiedono un approccio olistico e coerente per quanto riguarda la protezione, il rispristino e la gestione delle foreste, nonché per affrontare il problema della deforestazione;

49. invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare misure specifiche per armonizzare i dati e migliorare la disponibilità di informazioni e dati ottenuti mediante strumenti di monitoraggio e valutazione nuovi ed esistenti relativi alle foreste mondiali e dell'UE, nonché a garantire che le informazioni siano diffuse in una forma accessibile, di facile uso e comprensibile per le autorità di regolamentazione e quelle incaricate dell'applicazione delle leggi, i cittadini, i consumatori e il settore privato e che siano pronte per l'uso da parte dei responsabili politici; invita gli Stati membri a migliorare le loro statistiche sul volume del legno che acquistano, ivi compresa l'indicazione della quantità di materiale sostenibile, di provenienza lecita o coperto da licenza FLEGT che potrebbe essere inclusa nel loro appalto;

50. invita la Commissione e gli Stati membri a intensificare gli sforzi per migliorare la disponibilità, la qualità e l'armonizzazione di informazioni affidabili sulle risorse forestali e il cambiamento di destinazione d'uso dei terreni, al fine di informare il processo di elaborazione delle politiche tramite la partecipazione di un'ampia gamma di portatori di interessi, anche nei paesi partner;

51. sottolinea che un monitoraggio credibile e affidabile delle foreste e la condivisione di informazioni sono fondamentali per migliorare la governance delle foreste e facilitare l'ottemperanza agli impegni di deforestazione zero nei paesi partner; invita l'UE a rafforzare il sostegno finanziario e tecnico ai paesi partner affinché conseguano tali

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obiettivi e ad aiutarli a sviluppare le competenze necessarie a migliorare le strutture e l'assunzione di responsabilità relative alla governance locale delle foreste;

52. sottolinea che il disboscamento illegale è una pratica corrente non soltanto nei paesi terzi, ma anche nell'UE; invita la Commissione e gli Stati membri ad agire con determinazione per prevenire e combattere il disboscamento illegale; invita la Commissione a istituire un sistema europeo di rilevamento e salvaguardia delle foreste basato su un sistema di monitoraggio mediante il GNSS (Galileo e Copernicus) e reti terrestri al fine di controllare l'attività di disboscamento dal luogo di abbattimento ai punti di entrata e uscita delle aziende di lavorazione del legno; sottolinea che la Commissione dovrebbe concentrarsi sulla prevenzione del disboscamento illegale, migliorando l'attuazione del regolamento sul legno17 e l'applicazione delle normative, governance e commercio nel settore forestale (FLEGT); sottolinea la necessità di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'impatto sociale ed economico del disboscamento illegale e dei reati forestali;

53. ricorda che si prevede un aumento del rischio di incendi a causa dei cambiamenti climatici; sottolinea pertanto la necessità di intensificare notevolmente gli sforzi di prevenzione e di preparazione collaborando a livello internazionale per quanto riguarda gli strumenti di allarme rapido, la resilienza alle catastrofi e le misure di mitigazione dei rischi; raccomanda alla Commissione di continuare a sostenere lo sviluppo di sistemi di informazione globali (come il sistema mondiale di informazione sugli incendi boschivi) e regionali (come il sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi) per monitorare l'impatto degli incendi boschivi; invita la Commissione ad avvalersi delle sue competenze e a estendere l'uso del sistema satellitare Copernicus REDD+ per sostenere il monitoraggio dei rischi forestali e della deforestazione a livello mondiale in collaborazione con i paesi terzi;

54. ricorda che la politica dell'UE in materia di commercio e investimenti dovrebbe includere capitoli vincolanti e applicabili sullo sviluppo sostenibile, che rispettino pienamente gli impegni internazionali, in particolare l'accordo di Parigi, e siano conformi alle norme dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC); si compiace dell'intenzione della Commissione di rendere l'accordo di Parigi un elemento essenziale di tutti i futuri accordi commerciali e di investimento; invita la Commissione a garantire che tutti i futuri accordi commerciali e di investimento ‒ siano essi accordi completi o accordi parziali pertinenti ‒ contengano disposizioni vincolanti e applicabili, comprese disposizioni anticorruzione relative al disboscamento illegale, per prevenire la deforestazione e il degrado delle foreste;

55. accoglie con favore il principio del "non nuocere" quale evidenziato nella comunicazione della Commissione sul Green Deal europeo; raccomanda, in tale contesto, alla Commissione di valutare meglio l'impatto degli accordi commerciali esistenti sulla deforestazione e di garantire che disposizioni più ambiziose in materia di protezione delle foreste, biodiversità e silvicoltura sostenibile siano incluse nei capitoli sul commercio e lo sviluppo sostenibile di tutti gli accordi commerciali e di investimento;

17 Regolamento (UE) n. 995/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 ottobre 2010, che stabilisce gli obblighi degli operatori che commercializzano legno e prodotti da esso derivati (GU L 295 del 12.11.2010, pag. 23).

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56. invita la Commissione a garantire che l'impatto degli accordi commerciali sullo stato delle foreste, la biodiversità e i diritti umani sia valutato sistematicamente nel quadro delle valutazioni d'impatto per la sostenibilità e di altri metodi di valutazione pertinenti, consultando le parti interessate, e che le conclusioni di tali valutazioni siano successivamente prese pienamente in considerazione al momento di negoziare e concludere tali accordi;

57. sottolinea la necessità di migliorare ulteriormente l'attuazione e l'applicazione del regolamento sul legno, al fine di combattere il commercio del legno e dei prodotti da esso derivati di provenienza illegale, importati e nazionali; rileva inoltre che le importazioni di legno e prodotti da esso derivati dovrebbero essere sottoposte a un più rigoroso controllo alle frontiere dell'UE, al fine di garantire che i prodotti importati siano effettivamente conformi ai requisiti necessari per entrare nel mercato dell'UE; ricorda che il "legname da guerra" costituisce già uno dei settori d'intervento del piano d'azione FLEGT, ma che il lavoro svolto per risolvere tale problema è insufficiente; invita la Commissione a tener fede al suo impegno di estendere gli obblighi di dovuta diligenza contemplati dal regolamento sul legno in modo da includere il "legname da guerra" nel quadro della prossima revisione; sottolinea che il rafforzamento delle politiche esistenti deve andare di pari passo con una maggiore coerenza delle stesse per assicurare che le politiche dell'UE, anche in materia di commercio, non creino impatti negativi sull'ambiente o sulle persone;

58. osserva che l'attuale livello di monitoraggio delle importazioni di legno e prodotti da esso derivati nell'UE è insufficiente, in particolare per quanto riguarda il controllo del rispetto dei requisiti necessari per l'ingresso nell'UE;

59. ricorda che gli accordi di partenariato volontario (AVP) FLEGT si prefiggono l'obiettivo di fornire un quadro giuridico volto a garantire che tutte le importazioni di legno e prodotti da esso derivati dai paesi partner nell'UE oggetto di AVP siano di origine legale; sottolinea che gli AVP sono generalmente intesi a incoraggiare cambiamenti sistemici nel settore forestale, allo scopo di promuovere una gestione sostenibile delle foreste, porre fine al disboscamento illegale e sostenere gli sforzi intrapresi a livello mondiale per arrestare la deforestazione e il degrado forestale; sottolinea che gli AVP forniscono un importante quadro giuridico sia per l'UE che per i suoi paesi partner, reso possibile dalla buona cooperazione e dall'impegno da parte dei paesi interessati;

60. accoglie con favore i progressi compiuti tramite gli accordi di partenariato volontario FLEGT e il dialogo rafforzato tra governi, industria e società civile in diversi paesi risultante dal processo degli AVP; osserva che ad oggi sette paesi hanno ratificato AVP con l'UE (Camerun, Repubblica centrafricana, Ghana, Indonesia, Liberia, Repubblica del Congo e Vietnam), tra cui l'Indonesia è il primo e finora l'unico partner firmatario di AVP con licenze FLEGT, operativo dal 2016; rileva altresì che l'UE ha concluso negoziati e siglato AVP con l'Honduras e la Guyana, mentre sono in corso negoziati con altri sei paesi (Costa d'Avorio, Repubblica democratica del Congo, Gabon, Laos, Thailandia e Malaysia); sottolinea che gli AVP costituiscono un quadro molto efficace tramite cui istituire buoni partenariati con tali paesi e che dovrebbero essere promossi nuovi AVP con altri partner; è convinto che l'UE dovrebbe continuare a impegnarsi con i paesi firmatari di accordi di partenariato volontario FLEGT per far sì di rimanere

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un'alternativa attraente ai mercati di esportazione con norme ambientali meno rigorose; riconosce l'importanza del regolamento FLEGT18 e del regolamento sul legno per prevenire l'ingresso di legname di provenienza illegale nel mercato dell'UE; invita l'UE ad aumentare il finanziamento a favore dell'applicazione delle normative, governance e commercio nel settore forestale (FLEGT); si compiace del prossimo controllo di adeguatezza della Commissione del regolamento FLEGT e del regolamento sul legno, in quanto costituisce un'opportunità per rafforzare la loro applicazione e ampliare il loro ambito di applicazione;

61. invita la Commissione, nel consolidare le politiche esistenti, a garantire la coerenza degli accordi di partenariato volontario FLEGT con tutte le sue politiche, comprese quelle relative allo sviluppo, all'ambiente, all'agricoltura e al commercio; invita la Commissione a negoziare norme sull'importazione di legname nei futuri accordi commerciali bilaterali o multilaterali, per evitare di compromettere i successi conseguiti attraverso il piano d'azione FLEGT con i paesi produttori di legname;

62. ritiene che il processo di licenze FLEGT integri la certificazione volontaria da parte di terzi e che sia particolarmente vantaggioso per gli operatori più piccoli, che spesso faticano a ottenere la certificazione tramite regimi del settore privato;

63. invita l'UE a rafforzare la cooperazione internazionale intensificando gli sforzi nelle principali sedi internazionali, tra cui l'OMC e l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE); invita la Commissione a esplorare le varie opzioni di cooperazione multilaterale, plurilaterale o bilaterale, in particolare accelerando i negoziati in sede di OMC per un accordo sui beni ambientali con i partner commerciali e altri paesi importatori, allo scopo di contrastare la deforestazione e i cambiamenti climatici derivanti dalle importazioni, salvaguardando al contempo i canali per il commercio legale e rafforzando la gestione dei terreni e l'agricoltura sostenibili, la proprietà fondiaria e la buona governance nei paesi terzi;

64. sottolinea che in tutti i nuovi accordi commerciali, tra cui Mercosur e altri, sono previsti chiari impegni di lotta contro la deforestazione;

65. invita la Commissione a ricorrere alle nuove disposizioni del regolamento antidumping19 concernenti le politiche ambientali e climatiche;

66. invita l'UE a rafforzare il legame tra le politiche commerciali e quelle di sviluppo, attuando tra l'altro in maniera più efficace le norme del sistema di preferenze generalizzate Plus (SPG+) nei paesi partner; invita la Commissione a collaborare con i beneficiari dell'SPG+ sui piani d'azione in materia di gestione forestale per assicurare l'efficace attuazione degli impegni ambientali da loro assunti;

67. sottolinea che l'emergenza climatica e le conseguenze di una massiccia perdita di biodiversità costituiscono una grave minaccia ai diritti umani; invita l'UE e il Servizio europeo per l'azione esterna a valutare in maniera approfondita in che modo la loro

18 Regolamento (CE) n. 2173/2005 del Consiglio, del 20 dicembre 2005, relativo all'istituzione di un sistema di licenze FLEGT per le importazioni di legname nella Comunità europea (GU L 347 del 30.12.2005, pag. 1).19 Regolamento (UE) 2016/1036 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2016, relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri dell'Unione europea (GU L 176 del 30.6.2016, pag. 21).

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azione esterna possa meglio contribuire a un approccio olistico e basato sui diritti umani, volto ad arrestare la perdita di biodiversità, la deforestazione e il degrado forestale; invita l'UE a promuovere ulteriormente la biodiversità in quanto diritto umano nel quadro globale post-2020 sulla biodiversità;

68. sottolinea l’importanza di facilitare un approccio partenariale inclusivo, a tutti i livelli, con i paesi terzi, al fine di combattere ulteriormente la deforestazione e il degrado forestale, rafforzare la gestione dei terreni e l'agricoltura sostenibili, nonché il regime fondiario e la buona governance, rispettando al contempo i diritti umani, i diritti dei popoli indigeni, dei piccoli proprietari e delle comunità locali; invita la Commissione a rafforzare la cooperazione con i paesi terzi tramite l'assistenza tecnica, lo scambio di informazioni e buone pratiche in materia di tutela, conservazione e utilizzo sostenibile delle foreste, economia circolare, bioeconomia sostenibile, energie rinnovabili, agricoltura intelligente e sostenibile, agroecologia e agroforestazione, riconoscendo nel contempo le iniziative in materia di sostenibilità realizzate dal settore privato, come i regimi commerciali equi; insiste sulla necessità di rafforzare ulteriormente la dimensione esterna del Green Deal europeo attraverso alleanze e partenariati volti ad affrontare sfide globali come i cambiamenti climatici e la biodiversità, favorendo nel contempo lo sviluppo socioeconomico dei paesi partner;

69. accoglie con favore l'intenzione della Commissione di garantire che il tema della deforestazione sia incluso nei dialoghi politici a livello nazionale e regionale con i paesi partner e incoraggia la Commissione a sviluppare accordi di partenariato che includano la protezione delle foreste e degli ecosistemi, la promozione dei diritti umani, in particolare i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali, comprese le donne, nonché il sostegno all'effettiva partecipazione degli attori della società civile e degli ambientalisti; sottolinea che tali dialoghi dovrebbero essere condotti con tutti i paesi produttori, ivi compresi i paesi sviluppati;

70. accoglie con favore l'intenzione della Commissione di sostenere i paesi partner nella definizione e attuazione di quadri che possano incoraggiare una migliore protezione e gestione delle foreste e una migliore governance fondiaria, compreso, se del caso, il riconoscimento dei diritti di proprietà fondiaria delle popolazioni indigene e delle comunità locali, nonché le relative misure di governance, come le strategie di mitigazione e adattamento, e raccomanda alla Commissione di includere tale aspetto nelle sue riflessioni e azioni; osserva che tali quadri dovrebbero contribuire non soltanto alle esigenze nazionali ma anche ai contributi stabiliti a livello nazionale dei paesi partner nel quadro dell'accordo di Parigi nonché alle loro strategie e piani d'azione nazionali sulla biodiversità nel quadro della convenzione sulla diversità biologica;

71. invita l'UE a sostenere i paesi partner nell'attuazione di azioni che li aiutino a conformarsi a eventuali misure che l'UE potrebbe stabilire per contrastare la deforestazione importata e chiede di intensificare la cooperazione e di adottare misure necessarie ed efficaci per impedire che il commercio di beni legati alla deforestazione e al degrado forestale sia dirottato verso altre regioni del mondo; invita la Commissione ad assicurare che il sostegno fornito dall'UE a politiche agricole, infrastrutturali, minerarie, urbane, periurbane, e rurali nei paesi partner non contribuisca alla deforestazione e al degrado forestale; invita la Commissione, in collaborazione con gli Stati membri, a sostenere un meccanismo tecnico e finanziario dell'UE che catalizzi i

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finanziamenti per sostenere gli sforzi dei partner volti a utilizzare in maniera sostenibile, proteggere e ripristinare le foreste, migliorare la produzione agricola sostenibile e a deforestazione zero e contrastare le attività estrattive con impatti negativi sulle foreste, nel quadro del prossimo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI);

72. chiede che il settore forestale occupi un posto di rilievo nel prossimo NDICI e che si sfrutti appieno il potenziale del piano per gli investimenti esterni e degli strumenti di finanziamento combinato regionali per mobilitare finanziamenti privati a favore della gestione sostenibile delle foreste (dalla proforestazione alla riforestazione e all'afforestazione), del turismo sostenibile e dell'agroforestazione, così come delle iniziative adottate dalle imprese per eliminare i prodotti della deforestazione dalle loro catene di approvvigionamento, al fine di conseguire gli OSS;

73. raccomanda alla Commissione e agli Stati membri di individuare metodi efficaci per condividere con altri paesi le pratiche innovative e sostenibili e le competenze dell'UE sull'economia circolare, la bioeconomia sostenibile, le energie rinnovabili, l'agricoltura intelligente e sostenibile e altri ambiti pertinenti;

74. chiede alla Commissione di presentare una relazione periodica sulle tendenze in materia di deforestazione e sfruttamento dei terreni ad elevato stock di carbonio, come ad esempio le torbiere, nei paesi terzi;

75. incoraggia l'attuazione di misure di sostegno volte ad aumentare la produttività agricola nei paesi interessati, al fine di ridurre la pressione sociale ed economica legata alla deforestazione e allo sfruttamento delle torbiere;

76. sostiene l'intenzione della Commissione di promuovere, a nome dell'UE nelle principali sedi internazionali, l'adozione e l'attuazione di normative e impegni rigorosi per arrestare la deforestazione e il degrado forestale e sostenere il ripristino delle foreste; ritiene che l'UE debba dare l'esempio; sottolinea l'importanza di tenere conto delle competenze e delle pratiche nazionali, regionali e locali nell'applicare misure di protezione delle foreste; accoglie con favore la decisione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite di proclamare il 2021-2030 il decennio per il ripristino degli ecosistemi; sottolinea che il decennio delle Nazioni Unite presenta il ripristino degli ecosistemi quale principale soluzione basata sulla natura per il conseguimento di un'ampia gamma di OSS;

77. invita la Commissione e gli Stati membri a continuare a sostenere la conservazione delle foreste attraverso la creazione, il consolidamento e la gestione efficace delle reti di aree protette, ivi comprese le foreste, ad esempio NaturAfrica 2030, in particolare nei paesi che sono importanti produttori di legname; riconosce che ciò contribuisce anche a preservare la biodiversità e rafforzerà la posizione dell'UE alla prossima conferenza delle parti della convenzione sulla diversità biologica;

78. accoglie con favore l'intenzione della Commissione di rafforzare la cooperazione internazionale sulle politiche e le misure volte a proteggere, ripristinare e gestire in modo sostenibile le foreste del pianeta al fine di prevenire la deforestazione globale nelle principali sedi internazionali; osserva che la definizione esistente di foresta e la classificazione delle foreste, nonché altri concetti e principi pertinenti relativi alla

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gestione sostenibile delle foreste utilizzati dalle istituzioni competenti come la FAO sono strettamente tecnici e non rispecchiano la diversità degli ecosistemi forestali; invita la Commissione e gli Stati membri a cercare di cooperare con le principali sedi internazionali al fine, tra l'altro, di armonizzare la terminologia, i concetti e le statistiche in uso (ad es. foreste intatte e primordiali, piantagioni, gestione sostenibile delle foreste, gestione prossima alla natura o filiere di approvvigionamento senza deforestazione) e di garantire la coerenza delle politiche e delle misure adottate;

79. chiede alla Commissione di riprendere i negoziati per una convenzione internazionale in materia di foreste, che contribuisca alla gestione, alla conservazione e allo sviluppo sostenibile delle foreste e ne garantisca le funzioni e gli utilizzi molteplici e complementari, ivi compresa l'azione a favore della riforestazione, dell'afforestazione e della conservazione delle foreste; sottolinea che tale convenzione dovrebbe tenere conto delle esigenze sociali, economiche, ecologiche, culturali e spirituali delle generazioni presenti e future e riconoscere il ruolo vitale di tutti i tipi di foreste nel mantenere l'equilibrio e i processi ecologici, nonché sostenendo l'identità, la cultura e i diritti delle popolazioni indigene, delle loro comunità e di altre comunità e degli abitanti delle zone forestali;

80. invita la Commissione e gli Stati membri a integrare sistematicamente disposizioni sulla deforestazione e il degrado forestale, nonché sul degrado di altri ecosistemi naturali, sulla perdita di biodiversità e sulle violazioni dei diritti umani nelle politiche di sviluppo e in tutti i programmi di investimento e di sostegno destinati ai paesi produttori, nonché a valutare la possibilità di subordinare gli investimenti e il sostegno al rispetto di tali elementi;

81. riconosce la rilevanza dei quadri internazionali, come gli orientamenti volontari sulla governance responsabile della terra, della pesca e delle foreste (VGGT), nell'offrire certezza giuridica e norme di buona pratica riconosciute a livello internazionale per una governance responsabile dei regimi di proprietà delle terre; invita la Commissione a sostenere la diffusione e l'utilizzo degli VGGT a livello globale, regionale e nazionale; sottolinea che la conformità agli VGGT richiede l'esistenza di un efficace sistema indipendente di monitoraggio e attuazione, così come di adeguati meccanismi di risoluzione delle controversie e di ricorso;

82. chiede di rafforzare la cooperazione tra l'UE e il gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), al fine di affrontare il crescente problema della deforestazione e della desertificazione nei paesi ACP tramite l'elaborazione di piani d'azione intesi a migliorare la gestione e la conservazione delle foreste, tenendo conto delle cause della deforestazione interne ed esterne al settore forestale e riconoscendo l'importanza del legname tropicale per le economie degli Stati ACP che dispongono di foreste produttrici di legname;

83. esorta l'UE e gli Stati membri a garantire la coerenza tra le politiche, conformemente al principio della coerenza delle politiche per lo sviluppo sancito dall'articolo 208 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea;

84. riconosce e sostiene le conclusioni della FAO secondo cui l'uso sostenibile del suolo a livello mondiale è importante nella lotta contro la povertà;

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85. rileva che le foreste contribuiscono in modo significativo alla sicurezza alimentare mondiale, alla sussistenza e al nutrimento nei paesi in via di sviluppo e sono una fonte importante di reddito per le comunità locali; ricorda che i progressi in direzione di un'agricoltura sostenibile, della sicurezza alimentare e della gestione sostenibile delle foreste dovrebbero essere compiuti in parallelo quali elementi centrali dell'Agenda 2030;

86. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

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MOTIVAZIONE

Le foreste coprono il 30 % della superficie delle terre del pianeta e rappresentano l'80 % della sua biodiversità. Basterebbe la precedente affermazione per giustificare la necessità di proteggerle e, tuttavia, un tale elenco di motivi è ben lungi dall'essere esaustivo. Le foreste hanno un importante valore sociale, culturale e spirituale e, allo stesso tempo, svolgono una vasta gamma di funzioni, da quella produttiva a quelle ambientali e sociali, non produttive ma egualmente importanti. Tra le varie funzioni che svolgono, le foreste regolano il ciclo dell'acqua, migliorano la qualità dell'aria e assorbono l'anidride carbonica. Fungono anche da habitat per molte specie, comprese le specie minacciate di estinzione e da casa per molte comunità locali, comprese le popolazioni indigene. Nel corso degli ultimi decenni è cresciuta in modo costante, e si è fatta sempre più pressante, la necessità di tenere conto delle funzioni non produttive delle foreste e nel mondo vi è una sempre maggiore richiesta di una natura selvatica autentica. Tale combinazione di fattori ha fatto sì che la rigorosa protezione delle foreste sia divenuta una delle priorità dell'opinione pubblica mondiale.

Attualmente la diversità dei tipi di foreste è senza precedenti: dalle foreste endemiche tropicali e le foreste costiere di mangrovie, passando per le foreste delle zone temperate fino alle foreste boreali subartiche. Nel momento in cui si riflette sull'ulteriore sviluppo della legislazione intesa a proteggere meglio le foreste mondiali, occorre sempre tenere a mente che la diversità rappresenta uno degli aspetti chiave. Le soluzioni adottate devono necessariamente riflettere tale diversità. Trovare una soluzione universale per i vari tipi di patrimonio forestale è praticamente impossibile. A tale situazione si collega un'osservazione di natura piuttosto negativa, segnatamente il fatto che la pressione sulle foreste è in crescita in diverse zone geografiche, il che conduce al graduale degrado di tali foreste e spesso alla loro scomparsa. Solo negli anni tra il 1990 e il 2016 il pianeta ha perso 1,3 milioni di chilometri quadrati di foreste come conseguenza delle attività umane, il che corrisponde alla scomparsa di 800 campi da calcio ogni ora. L'obiettivo che la Commissione ha stabilito nella sua comunicazione sulla deforestazione (COM(2008)645 final), segnatamente ridurre la perdita lorda di foresta tropicale del 50 % entro il 2020, quasi sicuramente non sarà conseguito. Al contempo, la nostra relazione con le foreste può essere vista come il riflesso della maturità culturale dell'umanità.

La deforestazione massiccia e il degrado forestale si verificano in gran parte nelle foreste tropicali. Un esempio sono le foreste di mangrovie che in passato si estendevano lungo più del 75 % delle fasce costiere tropicali, mentre attualmente più della metà è stata distrutta, principalmente a causa di lavori di costruzione, acquacoltura, inquinamento e un'agricoltura insostenibile. L'Amazzonia, che, considerate le sue dimensioni, rappresenta una delle zone prioritarie in termini di protezione delle foreste mondiali, è sottoposta a forti pressioni a causa del sostegno de facto accordato alla deforestazione dal governo brasiliano e dell'aumento del 50 % del numero di incendi appiccati deliberatamente nel 2019 rispetto all'anno precedente. Le foreste tropicali rappresentano un'ampia parte del territorio tradizionalmente abitato dalle popolazioni indigene. Queste posseggono o gestiscono il 35 % delle foreste endemiche, in particolare delle foreste tropicali. Nel contempo, alcuni studi mostrano che i tassi di deforestazione nei territori indigeni in cui sono istituiti dei regimi di proprietà fondiaria sono da due a tre volte inferiori rispetto ai tassi registrati esternamente a tali aree20.20 DING, Helen et al., Climate Benefits, Tenure Costs. The Economic Case For Securing Indigenous Land

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Nel quadro dell'importante e positivo ruolo svolto dalle foreste tropicali indigene, occorre anche sottolineare che la piantumazione di nuove foreste non può sostituire pienamente le foreste endemiche che sono contraddistinte da elevati stock di carbonio e da un'età significativa, caratteristiche ecologiche uniche e da un elevato livello di biodiversità. In molti casi, inoltre, le foreste endemiche che sono state distrutte non possono essere ripristinate; un esempio è rappresentato dalle summenzionate foreste di mangrovie.

Tuttavia, nonostante l'allarmante portata dei problemi di cui soffrono le foreste non europee, è opportuno sottolineare che anche le condizioni delle foreste dell'Unione europea non sono soddisfacenti e, anche se si registra una crescente pressione da parte dell'opinione pubblica affinché si tenga conto delle funzioni non produttive delle foreste, sul lungo termine la loro qualità si è impoverita. Le foreste dell'Europa non sono immuni dai problemi di fondo comuni a tutte le foreste del mondo, segnatamente la deforestazione e il disboscamento illegale. Inoltre, il modo in cui esse vengono gestite risulta insoddisfacente in molte parti d'Europa21.

Come già affermato, le foreste sono l'habitat di molte specie minacciate di estinzione, tra cui alcune delle specie più a rischio. La deforestazione è pertanto una delle cause profonde della perdita di biodiversità a livello mondiale, la quale sta progredendo a un ritmo senza precedenti22. Il pianeta quindi non solo sta perdendo specie vegetali, ma anche una preoccupante quantità di specie animali, alcune delle quali, spesso autoctone delle foreste tropicali, sono state sterminate dagli esseri umani prima di poter essere scoperte e denominate. La flora tropicale, che rappresenta solo il 7 % della vegetazione mondiale, costituisce una sorta di farmacia per il pianeta. Più di un quarto dei farmaci moderni, per un valore di 100 miliardi di EUR all'anno, proviene dalle piante delle foreste tropicali. Nel contempo, la perdita di biodiversità non si limita alle specie direttamente collegate alle foreste. Ne sono un esempio le summenzionate foreste di mangrovie, che svolgono un ruolo fondamentale per la protezione delle barriere coralline, in quanto catturano nutrienti e sedimenti e forniscono una protezione dallo stress termico e fotoossidativo.

Una buona parte del legname raccolto viene impiegato come combustibile, poiché la legna da ardere rappresenta il più importante prodotto forestale in molti paesi in via di sviluppo. Ad esempio, nell'Africa subsahariana l'80 % della popolazione utilizza ancora la legna per cucinare. Al contempo, si attende un incremento della domanda di legna da ardere ed entro il 2030 saranno 2,8 miliardi le persone dipendenti da tale fonte di combustibile, rispetto ai 2

Rights in the Amazon (Benefici climatici e costi dei regimi fondiari. Le motivazioni economiche per garantire i diritti fondiari dei popoli indigeni in Amazzonia). World Resources Institute, ottobre 2016, pag. 98. Disponibile al seguente indirizzo: https://wriorg.s3.amazonaws.com/s3fs-public/Climate_Benefits_Tenure_Costs.pdf21 Cfr. FERN, EU forests in danger. Forest protection starts in our backyard [online] (Le foreste dell'UE sono in pericolo: la loro protezione comincia nel giardino dietro casa), [online]. FERN. Febbraio 2019. Disponibile al seguente indirizzo: https://www.fern.org/fileadmin/uploads/fern/Documents/EU_forests_in_danger_Feb_2019.pdf22 Secondo la presente relazione, circa un milione di specie animali e vegetali è a rischio di estinzione. IPBES. Global Assessment on Biodiversity and Ecosystem Services (Valutazione globale sulla biodiversità e i servizi ecosistemici). [online] IPBES, 2019. Disponibile al seguente indirizzo: https://ipbes.net/global-assessment

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miliardi attuali. Tuttavia le zone maggiormente vulnerabili in termini di deforestazione sono anche, nel contempo, zone che registrano il più elevato numero di ore di sole all'anno, il che consente una graduale transizione verso le fonti di energia rinnovabile.

Cruciale è anche l'impatto della deforestazione sui cambiamenti climatici. Le emissioni di gas serra dovute all'uso del territorio e alle modifiche di tale uso, in particolare in relazione alla deforestazione, rappresentano quasi il 12 % del totale delle emissioni, il che le rende la seconda causa principale dei cambiamenti climatici dopo la combustione di combustibili fossili. Oltre al disboscamento, l'altra principale causa della deforestazione è rappresentata dalle attività agricole sui terreni disboscati. L'agricoltura è responsabile dell'80 % della deforestazione a livello mondiale, di cui il 48 % è dovuto all'agricoltura di sussistenza e il 32 % all'agricoltura commerciale; tra le altre cause della deforestazione ci sono la lavorazione boschiva (14 %), la produzione di carbone di legna (5 %), l'espansione urbana, lo sviluppo delle infrastrutture e le attività minerarie. Inoltre, le zone agricole già esistenti sono spesso gestite in maniera inappropriata, il che conduce al degrado della fertilità del terreno e crea incentivi alla deforestazione per creare nuove aree dedicate alle attività agricole. Anche l'Unione europea, in quanto importatore, è coinvolta direttamente nel commercio internazionale di prodotti correlati alla deforestazione, quali l'olio di palma, la carne, la soia, il cacao, il granturco, il legno e la gomma, anche sotto forma di prodotti trasformati o servizi, con una percentuale del consumo complessivo mondiale di tali prodotti che raggiunge il 10 %.

Nel considerare la direzione che la protezione delle foreste dovrebbe seguire in futuro non è possibile ignorare la funzione produttiva che esse attualmente svolgono. Si dovrebbero pertanto adottare misure per agevolare la transizione giusta verso forme più sostenibili di agricoltura. Nel contesto delle attuali forme insostenibili di uso dei terreni forestali che conducono alla deforestazione e al degrado forestale, occorre pertanto cercare modi alternativi di sussistenza per coloro che, per il proprio sostentamento, dipendono dalle foreste o dai terreni agricoli, i quali spesso si estendono nelle foreste. Tenuto conto delle summenzionate crescenti richieste avanzate principalmente dagli abitanti dei paesi sviluppati per un maggiore uso non produttivo delle foreste, è possibile generare un impulso economico positivo in tale direzione sostenendo e sviluppando ulteriormente un turismo che rispetti la natura, il che creerebbe anche modi di sostentamento alternativi nelle zone forestali. Attualmente le foreste rappresentano una fonte di sostentamento e di reddito per circa il 25 % della popolazione mondiale e la loro distruzione ha serie conseguenze per la sussistenza delle popolazioni più vulnerabili, comprese le popolazioni indigene che dipendono fortemente dagli ecosistemi forestali. Inoltre, la protezione delle foreste esistenti e l'aumento sostenibile della copertura forestale può rappresentare una fonte di sostentamento, aumentare il reddito delle comunità locali e consentire lo sviluppo di bioeconomie sostenibili. In tal senso le foreste rappresentano un promettente settore verde che potenzialmente potrebbe creare, a livello mondiale, tra 10 e 16 milioni di posti di lavoro dignitosi e sostenibili. Si deve tenere anche conto dello speciale ruolo svolto dalle donne nell'ambito della protezione delle foreste23. Sebbene il degrado delle foreste costituisca un danno per intere comunità che dipendono da 23 Cfr., ad esempio, FAO, Women in Forestry: Challenges and Opportunities (Le donne e le foreste: sfide e opportunità) [online], 2014. Disponibile al seguente indirizzo: http://www.fao.org/3/a-i3924e.pdf o GEF. Climate change calls for a greater role of women in forest management (I cambiamenti climatici necessitano di un ruolo maggiore delle donne nella gestione forestale) [online]. GEF. Comunicato stampa. 1° marzo 2011. Disponibile al seguente indirizzo: https://www.thegef.org/news/climate-change-calls-greater-role-women-forest-management

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esse, la perdita di risorse connesse alle foreste di solito risulta particolarmente gravosa per le donne che utilizzano tali risorse per occuparsi della propria famiglia.

In molti paesi la deforestazione è anche dovuta alla mancanza di adeguate politiche (quali la pianificazione del territorio), rapporti di proprietà e altri diritti fondiari poco chiari, cattiva governance e carente applicazione della legge, attività illegali e investimenti insufficienti nella gestione sostenibile delle foreste. L'86 % delle foreste mondiali è di proprietà pubblica, ma nella pratica circa il 60 % dei terreni e delle risorse del mondo sono gestiti sulla base di norme consuetudinarie, di cui meno di un quinto è formalmente riconosciuto. Strumenti amministrativi e giuridici appropriati, quali strumenti strategici come la protezione territoriale intesa a preservare l'integrità ed evitare la frammentazione del territorio e forme non sostenibili di gestione forestale, rappresentano un prerequisito per tutelare le naturali funzioni delle foreste.

I sistemi di certificazione della gestione sostenibile delle foreste potrebbero anche svolgere un importante ruolo positivo nella razionalizzazione dello sfruttamento economico delle foreste, a condizione che l'obiettivo principale sia la lotta alla deforestazione, piuttosto che interessi commerciali e di altra natura spesso divergenti. A tal proposito, occorre purtroppo osservare che le attuali forme di certificazione sono spesso carenti e non raggiungono gli obiettivi dichiarati24.La comunicazione COM(2019)352 final della Commissione è stata il punto di partenza per la preparazione della presente relazione. Essa definisce, tra l'altro, cinque priorità per intensificare l'azione dell'UE al fine di proteggere e ripristinare le foreste del pianeta. Sebbene tale comunicazione possa essere vista come un primo positivo passo avanti, occorre osservare che il documento nel suo insieme non è abbastanza ambizioso e spesso troppo astratto per quanto riguarda le proposte formulate, data l'importanza della funzione svolta dalle foreste e la necessità di proteggerle in maniera efficace.

Nell'identificare le problematiche e adottare le adeguate misure per la protezione delle foreste del pianeta, le considerazioni iniziali devono ambire ad affinare e armonizzare le definizioni dei termini pertinenti. Le attuali definizioni adottate dai competenti enti di gestione forestale internazionale, nonostante le significative differenze precedentemente illustrate tra le foreste endemiche e le foreste ripristinate, sono spesso di natura strettamente tecnica e non sono sufficienti a coprire la distinzione tra foreste endemiche, foreste ripristinate e, quindi, piantagioni forestali. Tale situazione può, in ultima analisi, condurre a notevoli distorsioni in termini di dimensioni e altri dati relativi alle foreste in singole zone, il che può impedire l'adozione di misure correttive efficaci e appropriate. L'UE è in grado di svolgere un ruolo positivo e significativo per quanto riguarda la protezione delle foreste del pianeta grazie alle competenze degli esperti forestali e di ecologia forestale, alle risorse finanziarie a sua disposizione e alla sua influenza a livello internazionale. Il presente progetto di relazione cerca di tenere conto di tutti gli aspetti summenzionati.

24 CONNIFF, Richard. Greenwashed Timber: Greenwashed Timber: How Sustainable Forest Certification Has Failed (Il greenwashing del legname: il fallimento della certificazione forestale sostenibile) [online], Yale School of Forestry & Environmental Studies, febbraio 2018. Disponibile al seguente indirizzo: https://e360.yale.edu/features/greenwashed-timber-how-sustainable-forest-certification-has-failed

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15.6.2020

PARERE DELLA COMMISSIONE PER LO SVILUPPO

destinato alla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare

sul ruolo dell'UE nella protezione e nel ripristino delle foreste del pianeta(2019/2156(INI))

Relatrice per parere (*): Hildegard Bentele

(*) Procedura con le commissioni associate – articolo 57 del regolamento

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo invita la commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1. invita l'UE ad aumentare gli investimenti nei programmi per la ricerca e l'innovazione, con l'obiettivo di rafforzare l'agricoltura resiliente al clima, l'intensificazione sostenibile e la diversificazione delle colture, l'agroecologia, l'agroforestazione e le soluzioni basate sulla natura in linea con il Green Deal europeo e le conclusioni della relazione speciale del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) e il suolo; sottolinea altresì la necessità di investire nella gestione delle foreste basata sulle comunità; insiste sulla necessità che l'UE si adoperi per ridurre le emissioni derivanti dalla deforestazione e dal degrado forestale, ripristinando le foreste danneggiate e ponendo fine al disboscamento illegale e all'espansione dell'uso del suolo a scapito delle foreste e degli ecosistemi naturali, migliorando nel contempo i mezzi di sussistenza e la sicurezza alimentare e offrendo opportunità socioeconomiche sostenibili per una popolazione in crescita; ricorda che le foreste di nuova piantumazione non possono sostituire le foreste primarie e la loro capacità di assorbire e stoccare l'anidride carbonica aggiuntiva; sottolinea pertanto l'importanza della proforestazione nell'affrontare la duplice crisi globale dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità, nonché dell'afforestazione e del rimboschimento al fine di aumentare la copertura arborea e rigenerare i terreni per conseguire la neutralità climatica, come indicato nei traguardi dell'obiettivo di sviluppo sostenibile n. 15;

2. sottolinea che le misure di cooperazione dell'UE dovrebbero mirare a contrastare le cause profonde della deforestazione, ovvero la corruzione, una governance e istituzioni deboli, la riduzione dello spazio civico, la mancanza di personale qualificato e di una definizione di foreste, la criminalità forestale e l'impunità, nonché l'insicurezza dell'ordinamento fondiario quali cause principali del disboscamento illegale, della frode, dell'evasione fiscale e delle violazioni dei diritti umani; sottolinea che la pianificazione sostenibile dell'uso del suolo, al fine di garantire i diritti fondiari delle comunità che dipendono dalle foreste e delle popolazioni indigene, dovrebbe essere al centro delle

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iniziative e dei programmi dei donatori in materia di agricoltura e silvicoltura;

3. riconosce la rilevanza dei quadri internazionali come gli orientamenti volontari dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) per una governance responsabile della terra, della pesca e delle foreste (VGGT) nell'offrire chiarezza giuridica e norme di buone pratiche accettate a livello internazionale per una governance responsabile dell'ordinamento fondiario; invita la Commissione a sostenere la diffusione e l'utilizzo degli VGGT a livello globale, regionale e nazionale; sottolinea che la conformità agli VGGT richiede l'esistenza di un efficace sistema indipendente di monitoraggio e attuazione, così come di adeguati meccanismi di risoluzione delle controversie e di ricorso;

4. sottolinea che l'aumento dei livelli di deforestazione e dei danni forestali non soltanto compromette la silvicoltura sostenibile e la biodiversità, ma ha anche ripercussioni negative sulla vita e i diritti delle persone, ad esempio in caso di ricollocazione o di esodo rurale laddove siano violati i diritti fondiari o del lavoro;

5. sottolinea che nella sua relazione speciale sui cambiamenti climatici e il suolo, l'IPCC pone esplicitamente l'accento sul ruolo fondamentale delle conoscenze tradizionali, delle popolazioni indigene e delle comunità locali nella gestione e nella salvaguardia delle terre e delle foreste del mondo, nonché sull'importanza di garantire i diritti di proprietà fondiaria delle comunità per combattere i cambiamenti climatici; ricorda che tali gruppi, insieme ai difensori dei diritti umani ambientali, sono sempre più soggetti a minacce e devono far fronte a intimidazioni e violazioni dei diritti umani nei loro sforzi intesi a proteggere le proprie foreste, i propri terreni e il proprio ambiente;

6. ricorda che le popolazioni indigene, le comunità locali, i piccoli agricoltori e le donne possiedono conoscenze indispensabili in materia di foreste e dipendono fortemente da esse; invita l'UE a garantire il riconoscimento del loro ordinamento fondiario e dei loro diritti umani in quanto fattore di giustizia sociale, in linea con gli VGGT della FAO, della dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni e della convenzione n. 169 dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), nonché la loro effettiva partecipazione alla progettazione e all'attuazione dei programmi di sviluppo dell'UE che hanno un impatto su di essi e all'applicazione delle misure di protezione delle foreste, sulla base degli insegnamenti tratti dal programma concernente l'applicazione delle normative, la governance e il commercio nel settore forestale (FLEGT); invita inoltre l'UE ad aumentare la trasparenza e la responsabilità degli accordi di partenariato volontario;

7. sottolinea che le donne indigene e le donne attive nel settore agricolo svolgono un ruolo centrale nella protezione degli ecosistemi forestali; osserva con preoccupazione, tuttavia, l'assenza dell'inclusione e dell'emancipazione delle donne all'interno dei processi di gestione delle risorse naturali; ritiene che l'uguaglianza di genere nell'educazione alla silvicoltura svolga un ruolo fondamentale nella gestione sostenibile delle foreste, che dovrebbe riflettersi nel piano d'azione dell'UE;

8. richiama l'attenzione sull'importanza di sostenere le piccole e medie imprese del settore forestale attraverso il trasferimento di conoscenze e la fornitura di assistenza e formazione tecnica e finanziaria;

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9. rileva che l'UE vanta ampie competenze nel campo dell'approvvigionamento energetico sostenibile e che attraverso la ricerca e la cooperazione dovrebbe mettere a disposizione le proprie conoscenze in tale settore e trasferirle ai paesi più colpiti dalla deforestazione, nell'ottica di conseguire gli obiettivi di gestione sostenibile delle foreste come stabilito nell'Agenda 2030;

10. chiede che il settore forestale occupi un posto di rilievo nel prossimo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI) e che sia sfruttato il pieno potenziale del piano per gli investimenti esterni e dei meccanismi regionali di finanziamento misto per incentivare i finanziamenti privati a favore della gestione sostenibile delle foreste (dalla proforestazione alla riforestazione e all'afforestazione), del turismo sostenibile e dell'agroforestazione, così come le iniziative adottate da alcune imprese per eliminare i prodotti della deforestazione dalle loro catene di approvvigionamento, al fine di conseguire gli OSS; invita il settore privato a essere proattivo nella lotta alla deforestazione insita nelle sue catene di approvvigionamento e nei suoi investimenti, adempiendo senza indugio ai suoi impegni in materia di azzeramento della deforestazione e garantendo la piena trasparenza riguardo al rispetto dei suoi impegni; invita la Commissione a garantire l'effettiva attuazione degli VGGT della FAO nel suo piano per gli investimenti esterni;

11. sottolinea la funzione terapeutica delle foreste nelle società fortemente urbanizzate d'Europa, nonché la crescente importanza delle foreste urbane e degli alberi nelle città, che hanno un impatto positivo diretto sulla salute umana e sulla qualità di vita dei cittadini; evidenzia che le foreste contribuiscono anche allo sviluppo socioeconomico dei territori rurali del mondo, anche attraverso la distribuzione delle risorse nelle zone più povere grazie all'industria forestale, ai prodotti forestali non legnosi e all'ecoturismo;

12. invita l'UE, nel quadro del suo impegno a incrementare la finanza sostenibile e nell'ambito della revisione della direttiva sulla rendicontazione non finanziaria25, a rafforzare i suoi criteri in materia di comunicazione obbligatoria di informazioni da parte di società per quanto concerne la produzione o la lavorazione di prodotti che mettono a rischio le foreste;

13. invita l'UE, nell'ambito della sua cooperazione con i paesi in via di sviluppo, a rivolgere una particolare attenzione alle foreste delle zone costiere, come ad esempio le foreste di mangrovie, che sono particolarmente colpite dai cambiamenti climatici e dalle attività umane e rappresentano una grande opportunità per le politiche di conservazione, adattamento e mitigazione;

14. sottolinea che la protezione della biodiversità e la mitigazione dei cambiamenti climatici non si sostengono automaticamente a vicenda; chiede la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili26 (RED II), allo scopo di armonizzarla con gli impegni internazionali dell'UE nell'ambito dell'Agenda 2030, dell'accordo di Parigi e della Convenzione sulla

25 Direttiva 2014/95/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, recante modifica della direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni (GU L 330 del 15.11.2014, pag. 1).26 Direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2018 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili (GU L 328 del 21.12.2018, pag. 82).

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diversità biologica, il che comporta, tra l'altro, l'introduzione di criteri di sostenibilità sociale tenendo conto dei rischi di accaparramento dei terreni; sottolinea, a tal fine, che la direttiva RED II dovrebbe rispettare le norme internazionali in materia di diritti fondiari, ovvero la Convenzione n. 169 dell'OIL e gli VGGT della FAO;

15. invita l'UE a continuare a guidare gli sforzi globali nell'elaborazione e nell'attuazione di strategie di mitigazione e adattamento volte a limitare la deforestazione e il degrado forestale, incoraggiare il ripristino delle foreste e garantire che i progressi compiuti nel settore della silvicoltura sostenibile siano mantenuti nel contesto dell'accordo di Parigi e degli OSS;

16. esorta l'UE a discutere della deforestazione, del degrado forestale e della distruzione degli ecosistemi naturali nei dialoghi bilaterali e regionali con i paesi partner al fine di incoraggiarli a includere le foreste e le correlate misure di governance, come le strategie di mitigazione e adattamento, nei loro contributi determinati a livello nazionale nel quadro dell'accordo di Parigi, e nelle loro strategie e piani d'azione nazionali a favore della biodiversità nel quadro della Convenzione sulla diversità biologica, nonché ad adoperarsi a favore di regimi di protezione forestale vincolanti a livello internazionale e a coordinare le iniziative internazionali;

17. accoglie con favore l'impegno della Commissione inteso a rafforzare la sostenibilità e la trasparenza della catena di approvvigionamento; ricorda che le misure volontarie e i sistemi di certificazione da soli non sono sufficienti per arrestare la deforestazione; chiede l'adozione di un quadro legislativo dell'UE basato sull'obbligatorietà del dovere di diligenza nelle catene di approvvigionamento dei prodotti che mettono a rischio le foreste, sulla base degli insegnamenti tratti dalla legislazione vigente, per prevenire, affrontare e mitigare la deforestazione e le violazioni dei diritti umani e integrare i prodotti dei piccoli agricoltori nelle catene di approvvigionamento sostenibili, garantendo nel contempo condizioni di parità per evitare la perdita di reddito nei paesi in via di sviluppo e la concorrenza sleale; sottolinea che tale quadro legislativo dovrebbe applicarsi a tutti gli attori economici nella catena di approvvigionamento, essere accompagnato da un solido regime di applicazione e includere sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive in caso di inadempienza; sottolinea la necessità di garantire che questo nuovo quadro giuridico non comporti un onere amministrativo eccessivo per le piccole e medie imprese (PMI); invita la Commissione a promuovere tale quadro normativo a livello internazionale, in linea con i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani; è convinto che la strategia forestale dell'UE debba promuovere la condivisione delle migliori pratiche e dei risultati del settore forestale e migliorare la cooperazione tra gli Stati membri;

18. incoraggia l'UE ad aiutare a rafforzare la vigilanza sulla deforestazione e sulle attività illegali;

19. invita l'UE a garantire che le politiche in tutti i settori siano coerenti con i suoi impegni a favore della protezione e del ripristino delle foreste, integrando nel contempo i suoi obiettivi in materia di biodiversità, e che le catene di approvvigionamento globali e i flussi finanziari promuovano la produzione legale, sostenibile e a deforestazione zero e non comportino violazioni dei diritti umani; ricorda l'importanza di capitoli solidi, coerenti e applicabili sulla sostenibilità all'interno degli accordi commerciali e di

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un'efficace attuazione degli accordi multilaterali sull'ambiente e il clima; invita la Commissione a valutare attentamente l'impatto degli accordi commerciali sulla deforestazione mediante le valutazioni d'impatto sulla sostenibilità e altre pertinenti valutazioni, sulla base di dati e metodologie di valutazione rigorosi; esorta la Commissione a includere disposizioni vincolanti e applicabili per fermare il disboscamento illegale, la deforestazione, il degrado forestale e le violazioni dei diritti umani e a garantire un comportamento responsabile delle imprese, anche attraverso disposizioni volte a garantire il consenso libero, preventivo e informato delle popolazioni indigene e delle comunità locali e il riconoscimento dei diritti di proprietà fondiaria delle comunità che dipendono dalle foreste e delle popolazioni indigene, nonché meccanismi vincolanti per controllare l'effettiva applicazione di tali disposizioni e chiedere risarcimenti, in particolare fornendo un meccanismo di denuncia accessibile; invita l'UE ad affrontare il commercio di prodotti che mettono a rischio le foreste tramite nuovi partenariati bilaterali con i paesi produttori, traendo insegnamento dagli accordi di partenariato volontario FLEGT nel settore del legno, tenendo conto che il cacao rappresenta un'opportunità per compiere rapidi progressi;

20. chiede di rafforzare la cooperazione UE-ACP, al fine di affrontare il crescente problema della deforestazione e della desertificazione nei paesi ACP tramite l'elaborazione di piani d'azione intesi a migliorare la gestione e la conservazione delle foreste, tenendo conto delle cause della deforestazione interne ed esterne al settore forestale e riconoscendo l'importanza del legname tropicale per le economie degli Stati ACP che dispongono di foreste produttrici di legname;

21. invita la Commissione a includere nel campo di applicazione delle disposizioni applicabili anticorruzione contenute negli accordi di libero scambio le pratiche forestali illegali, quali la vendita sottoprezzo del legname in concessione, l'abbattimento di alberi protetti, il contrabbando transfrontaliero di prodotti forestali, il disboscamento illegale e la trasformazione di materie prime forestali senza licenza;

22. evidenzia il legame tra salute, ambiente e cambiamento climatico; sottolinea che diversi studi scientifici evidenziano le interconnessioni tra la perdita di biodiversità e l'aumento delle pandemie, in particolare delle malattie zoonotiche legate alla deforestazione e al degrado degli habitat naturali; invita l'UE, nell'ambito della dimensione esterna del Green Deal, a rafforzare l'assistenza tecnica e la condivisione delle informazioni e delle migliori pratiche con i paesi terzi nell'ambito della gestione sostenibile delle foreste; esorta la Commissione e gli Stati membri a collaborare con organizzazioni internazionali come l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e la FAO per prevenire la proliferazione delle crisi sanitarie e delle pandemie in futuro;

23. ricorda che nel mondo circa 2,6 miliardi di persone utilizzano le biomasse tradizionali, principalmente legna e carbone, per cucinare, e che tre quarti di loro non hanno accesso a fornelli da cucina efficienti; invita l'UE a fornire un sostegno più rapido e consistente ai paesi terzi per consentire loro di concentrarsi su fonti energetiche sostenibili e pulite, riducendo in tal modo la pressione sulla deforestazione causata dall'uso del legno come combustibile; incoraggia iniziative intese ad aumentare la copertura forestale e le altre superfici boschive, ove pertinente; invita la Commissione ad affrontare le scelte di compromesso derivanti dall'aumento della domanda di legno da usare come materiale e nel settore dell'energia e della bioeconomia, formulando criteri dell'UE per la gestione

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sostenibile delle foreste corredati di concreti parametri di riferimento e soglie, e promuovendo la proforestazione quale soluzione efficace per affrontare i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità;

24. rileva che la strategia della Commissione in materia di bioeconomia, fortemente basata sull'utilizzo della biomassa, solleva nuove sfide per la protezione e il ripristino delle foreste; sottolinea che il crescente utilizzo del legno per i biocarburanti e la bioenergia crea pressione sulle foreste del mondo e teme che la crescente domanda di prodotti bioenergetici, se non debitamente controllata, possa condurre a pratiche non sostenibili; ribadisce che la strategia dell'UE in materia di bioenergia dovrebbe rispondere a rigorosi criteri ambientali e sociali e sottolinea la necessità di introdurre criteri più rigorosi riguardo alla biomassa forestale per prevenire la deforestazione all'estero; esorta pertanto l'UE e gli Stati membri a garantire la coerenza tra le politiche, a norma del principio della coerenza delle politiche per lo sviluppo (CPS) stabilito all'articolo 208 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE);

25. rileva che le foreste contribuiscono in modo significativo alla sicurezza alimentare mondiale, alla sussistenza e al nutrimento nei paesi in via di sviluppo e sono una fonte importante di reddito per le comunità locali; ricorda che i progressi in direzione di un'agricoltura sostenibile, della sicurezza alimentare e della gestione sostenibile delle foreste dovrebbero essere compiuti in parallelo quali elementi centrali dell'Agenda 2030;

26. ricorda che circa l'80 % della deforestazione globale è provocato dall'espansione del suolo utilizzato per l'agricoltura, che è anche aggravato da altre operazioni legali per usi alternativi del suolo, in particolare per l'allevamento del bestiame, le attività minerarie e di trivellazione, e che il consumo dell'UE rappresenta circa il 10 % della quota globale di deforestazione per effetto della sua elevata dipendenza dalle importazioni di mangimi proteici e prodotti agricoli di base come l'olio di palma, la carne, la soia, il cacao, il granturco, il legno e la gomma; chiede criteri di sostenibilità più rigorosi per le importazioni di mangimi, al fine di garantire una produzione sostenibile di colture proteiche nei paesi terzi che non danneggi l'ambiente o le strutture sociali; invita la Commissione ad affrontare la notevole entità della deforestazione incorporata e del degrado forestale connessi a prodotti animali quali la carne, i prodotti lattiero-caseari e le uova e a ridurre il consumo nell'UE di prodotti che mettono a rischio le foreste;

27. chiede alla Commissione e agli Stati membri di mantenere il loro impegno a combattere il disboscamento illegale, il commercio di legname illegale e di prodotti che mettono a rischio le foreste; invita l'UE a garantire la tracciabilità del legname e dei prodotti del legno lungo tutta la catena di approvvigionamento e a integrare la diplomazia forestale nella sua politica climatica, al fine di incoraggiare i paesi che trasformano e/o importano quantità significative di legname tropicale ad adottare una legislazione efficace che vieti l'importazione di legname di provenienza illegale;

28. invita la Commissione ad ampliare l'utilizzo del sistema satellitare Copernicus REDD+ per sostenere il monitoraggio del rischio forestale globale e della deforestazione, in collaborazione con i paesi in via di sviluppo, e a intensificare gli sforzi di prevenzione e di preparazione agli incendi boschivi collaborando con i paesi in via di sviluppo per quanto concerne gli strumenti di allarme rapido, la resilienza alle catastrofi, le misure di

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mitigazione del rischio, l'innovazione, la digitalizzazione e il trasferimento delle conoscenze; chiede alla Commissione, a tale riguardo, di adoperarsi con il settore privato e altri attori dello sviluppo per valutare nuove soluzioni finanziarie e assicurative in relazione al rischio di catastrofi nel caso di eventi catastrofici che colpiscano le foreste.

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INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione 15.6.2020

Esito della votazione finale +:–:0:

2411

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Anna-Michelle Asimakopoulou, Hildegard Bentele, Dominique Bilde, Udo Bullmann, Catherine Chabaud, Antoni Comín i Oliveres, Ryszard Czarnecki, Gianna Gancia, Charles Goerens, Mónica Silvana González, Pierrette Herzberger-Fofana, György Hölvényi, Rasa Juknevičienė, Beata Kempa, Erik Marquardt, Norbert Neuser, Janina Ochojska, Jan-Christoph Oetjen, Michèle Rivasi, Marc Tarabella, Tomas Tobé, Miguel Urbán Crespo, Bernhard Zimniok

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Barry Andrews, Marlene Mortler, Patrizia Toia

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VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

24 +EPP Anna-Michelle Asimakopoulou, Hildegard Bentele, György Hölvényi, Rasa Juknevičienė, Janina Ochojska,

Tomas Tobé, Marlene Mortler

S&D Udo Bullmann, Mónica Silvana González, Norbert Neuser, Marc Tarabella, Patrizia Toia

RENEW Catherine Chabaud, Charles Goerens, Jan-Christoph Oetjen, Barry Andrews

ID Dominique Bilde, Gianna Gancia

GREENS/EFA Pierrette Herzberger-Fofana, Erik Marquardt, Michèle Rivasi

ECR Beata Kempa

GUE/NGL Miguel Urbán Crespo

NI Antoni Comín i Oliveres

1 -ID Bernhard Zimniok

1 0ECR Ryszard Czarnecki

Significato dei simboli utilizzati:+ : favorevoli- : contrari0 : astenuti

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27.5.2020

PARERE DELLA COMMISSIONE PER IL COMMERCIO INTERNAZIONALE

destinato alla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare

sul ruolo dell'UE nella protezione e nel ripristino delle foreste a livello mondiale(2019/2156(INI))

Relatrice per parere (*): Karin Karlsbro

(*) Procedura con le commissioni associate – articolo 57 del regolamento

SUGGERIMENTI

La commissione per il commercio internazionale invita la commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1. ricorda che gli accordi volontari di partenariato (AVP) in materia di applicazione delle normative, governance e commercio nel settore forestale (FLEGT) si prefiggono l'obiettivo di fornire un quadro giuridico volto a garantire che tutte le importazioni di legname o dei suoi derivati dai paesi partner nell'UE, oggetto di AVP, siano di origine legale; sottolinea che gli AVP sono generalmente intesi a incoraggiare cambiamenti sistemici nel settore forestale, allo scopo di sviluppare una gestione delle foreste sostenibile, porre fine al disboscamento illegale e sostenere gli sforzi intrapresi a livello mondiale per arrestare la deforestazione e il degrado forestale; sottolinea che gli AVP forniscono un importante quadro giuridico sia per l'UE che per i suoi paesi partner, reso possibile dalla buona cooperazione e dall'impegno da parte dei paesi interessati;

2. accoglie con favore i progressi compiuti tramite gli AVP in materia di FLEGT, nonché il dialogo rafforzato tra governi, industria e società civile in diversi paesi, derivanti dal processo degli AVP; osserva che ad oggi sette paesi hanno ratificato AVP con l'UE (Camerun, Repubblica centrafricana, Ghana, Indonesia, Liberia, Repubblica del Congo e Vietnam), tra cui l'Indonesia è il primo e finora l'unico partner firmatario di AVP con licenze FLEGT, operativo dal 2016; rileva altresì che l'UE ha concluso negoziati e siglato AVP con l'Honduras e la Guyana, mentre sono in corso negoziati con altri sei paesi (Costa d'Avorio, Repubblica democratica del Congo, Gabon, Laos, Thailandia e Malaysia); sottolinea che gli AVP costituiscono un quadro molto efficace tramite cui istituire buoni partenariati con tali paesi e che dovrebbero essere promossi nuovi AVP con altri partner; è convinto che l'UE dovrebbe continuare a impegnarsi con i paesi firmatari di AVP in materia di FLEGT onde garantire che questa rimanga un'alternativa attraente per i mercati di esportazione con norme ambientali meno rigorose; riconosce

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che il regolamento FLEGT e il regolamento dell'UE sul legname svolgono un ruolo importante nel prevenire l'ingresso di legname di provenienza illegale nel mercato dell'UE; invita l'UE ad aumentare il finanziamento a favore del FLEGT; accoglie con favore il prossimo controllo di adeguatezza della Commissione del regolamento FLEGT e del regolamento dell'UE sul legname, in quanto costituisce un'opportunità per rafforzarne l'applicazione e ampliarne l'ambito di applicazione;

3. sottolinea la necessità di migliorare ulteriormente l'attuazione e l'applicazione del regolamento UE sul legname, al fine di tutelare al massimo il commercio sostenibile del legname e dei prodotti derivati di importazione e di produzione interna; ribadisce la sua richiesta di sottoporre le importazioni di legname e di prodotti da esso derivati a un più rigoroso controllo alle frontiere dell'UE, al fine di garantire che i prodotti importati siano conformi ai requisiti necessari per entrare nell'UE; sottolinea che la Commissione deve assicurare che i controlli doganali in tutta l'Unione europea rispettino le stesse norme, mediante un meccanismo di controllo doganale diretto e unificato, in coordinamento con gli Stati membri e nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà;

4. invita la Commissione, nel consolidare le politiche esistenti, a garantire la coerenza tra gli AVP in materia di FLEGT con tutte le sue politiche, tra cui quelle relative allo sviluppo, all'ambiente, all'agricoltura e al commercio; invita la Commissione a negoziare norme sull'importazione di legname nei futuri accordi commerciali bilaterali o multilaterali, per evitare di compromettere i successi conseguiti attraverso il piano d'azione FLEGT con i paesi produttori di legname;

5. invita la Commissione a rafforzare il sostegno destinato alle capacità dei paesi firmatari di AVP in materia di FLEGT, al fine di accelerare l'attuazione degli impegni assunti, compresi la lotta alla corruzione e al "greenwashing", il potenziamento della buona governance e della trasparenza; sottolinea che la corruzione connessa al disboscamento illegale dovrebbe essere trattata nell'ambito della politica commerciale dell'Unione; invita la Commissione a garantire l'inclusione di disposizioni più ambiziose, da essere attuate completamente, in materia di silvicoltura sostenibile e protezione degli ecosistemi nei capitoli degli accordi di libero scambio, in aggiunta a disposizioni anticorruzione relative al disboscamento illegale; si compiace del fatto che l'accordo di Parigi costituirà un elemento cardine degli accordi futuri; invita l'UE a rafforzare la collaborazione con le organizzazioni al fine di prevenire i reati forestali a livello mondiale;

6. invita l'UE a rafforzare la cooperazione internazionale intensificando gli sforzi nelle principali sedi internazionali, tra cui l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE); invita la Commissione a esplorare le varie opzioni di cooperazione multilaterale, plurilaterale o bilaterale, in particolare accelerando i negoziati in sede di OMC per un accordo sui beni ambientali con i partner commerciali e altri paesi importatori, allo scopo di contrastare la deforestazione e i cambiamenti climatici derivanti dalle importazioni, salvaguardando al contempo i canali per il commercio legale e rafforzando la gestione dei terreni, l'agricoltura, la proprietà fondiaria e la buona governance nei paesi terzi;

7. osserva con preoccupazione che dalla ricerca continua a emergere un legame preoccupante tra le malattie zoonotiche quali la Covid-19 e la deforestazione, i

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cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità;

8. accoglie con favore la comunicazione della Commissione, del 23 luglio 2019, dal titolo "Intensificare l'azione dell'UE per proteggere e ripristinare le foreste del pianeta"; ricorda che la gestione e la governance sostenibili e inclusive delle foreste sono essenziali per raggiungere gli obiettivi fissati dall'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, dall'accordo di Parigi e dal Green Deal europeo; sottolinea l'importanza di misure volte a garantire che la domanda sia in linea con gli obiettivi dichiarati, dato che l'UE è un grande importatore di prodotti di base associati alla deforestazione, quali soia, olio di palma, eucalipto, gomma, granturco, carne di manzo, cuoio e cacao, che sono spesso le cause della deforestazione mondiale; sottolinea che i prodotti di base come il cacao offrono una prima possibilità di compiere progressi in merito a tale approccio, traendo insegnamenti dal processo dell'AVP in materia di FLEGT; ritiene che l'UE debba assicurarsi di promuovere solo le catene di approvvigionamento e i flussi finanziari sostenibili e a deforestazione zero e che non comportino violazioni dei diritti umani; chiede alla Commissione che qualsivoglia proposta futura concernente le materie prime che mettono a rischio le foreste si basi sulle lezioni apprese dal piano d'azione FLEGT, sul regolamento UE sul legname, sul regolamento sui minerali dei conflitti, sulla direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario, sulla legislazione sulla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (pesca INN) e su altre iniziative dell'UE volte a regolamentare le catene di approvvigionamento; prende atto con interesse dell'annuncio della Commissione relativo a proposte future sul dovere di diligenza lungo tutta la catena di approvvigionamento per i prodotti da immettere nel mercato interno; invita a rafforzare il ruolo della società civile quale fonte di informazione fondamentale sulla deforestazione; esorta la Commissione a garantire, nell'elaborazione di tali proposte, che tali materie prime e prodotti non siano causa di deforestazione, degrado forestale, conversione o degrado degli ecosistemi naturali o comportino relative violazioni dei diritti umani, nonché ad assicurarsi che tali principi si applichino all'intera catena di approvvigionamento e corrispondano agli orientamenti dell'OCSE in materia di responsabilità sociale e diritti umani negli scambi commerciali, che siano compatibili con le norme dell'OMC, e ad adoperarsi affinché, dopo un'attenta valutazione, le proposte risultino funzionali e applicabili a tutti gli operatori sul mercato, comprese le PMI;

9. sottolinea che le cause della deforestazione vanno al di là del settore forestale in sé e sono connesse a un'ampia gamma di questioni, quali la proprietà fondiaria, la tutela dei diritti delle popolazioni indigene, le politiche agricole, i cambiamenti climatici, la democrazia, i diritti umani e la libertà politica; ricorda che le donne indigene e le donne delle comunità agricole svolgono un ruolo centrale nella difesa degli ecosistemi forestali; invita la Commissione a intensificare gli sforzi per affrontare la deforestazione in maniera globale attraverso un quadro politico coerente, garantendo nel contempo la conservazione degli ecosistemi; ritiene che l'uguaglianza di genere nell'educazione alla silvicoltura sia un punto fondamentale nella gestione sostenibile delle foreste, che dovrebbe riflettersi nel piano d'azione dell'UE; ricorda l'importanza di rispettare i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani; sostiene i negoziati in corso ai fini dell'istituzione di uno strumento vincolante delle Nazioni Unite sulle imprese transnazionali e le altre imprese riguardo ai diritti umani e sottolinea l'importanza di un coinvolgimento attivo dell'UE in tale processo;

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10. ritiene che il processo di licenze FLEGT integri la certificazione volontaria da parte di terzi e che sia particolarmente vantaggioso per gli operatori più piccoli, che spesso faticano a ottenere la certificazione tramite regimi del settore privato;

11. è convinto che le politiche in materia di appalti pubblici verdi possano svolgere un ruolo importante nell'incoraggiare il commercio del legname di provenienza lecita e sostenibile; osserva, tuttavia, che la maggior parte degli Stati membri dell'UE dispone di politiche di acquisto obbligatorie per le amministrazioni centrali e di politiche volontarie per le autorità locali le quali effettuano la maggior parte delle spese pubbliche; invita gli Stati membri a migliorare le loro statistiche sul volume del legno che acquistano, ivi compresa l'indicazione della quantità di materiale sostenibile, di provenienza lecita o coperto da licenza FLEGT che potrebbe essere inclusa nel loro appalto;

12. ricorda che il legname proveniente da regioni di conflitto costituisce già uno dei settori d'intervento del piano d'azione FLEGT, ma che finora gli sforzi profusi per affrontare il problema sono stati insufficienti; invita la Commissione a tener fede al suo impegno di estendere gli obblighi di dovuta diligenza contemplati dal regolamento dell'UE sul legname, in modo da includere il legname proveniente da regioni di conflitto nel quadro della prossima revisione;

13. sottolinea che in tutti i nuovi accordi commerciali, tra cui Mercosur e altri, sono previsti chiari impegni nella lotta contro la deforestazione;

14. invita la Commissione a ricorrere alle nuove disposizioni del regolamento antidumping concernenti le politiche ambientali e climatiche;

15. invita l'UE a rafforzare il legame tra le politiche commerciali e quelle di sviluppo, attuando tra l'altro in maniera più efficace le norme del sistema di preferenze generalizzate Plus (SPG+) nei paesi partner; invita la Commissione a collaborare con i beneficiari dell'SPG+ sui piani d'azione in materia di gestione forestale per assicurare l'efficace attuazione degli impegni ambientali da loro assunti.

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INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione 28.5.2020

Esito della votazione finale +:–:0:

4000

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Barry Andrews, Anna-Michelle Asimakopoulou, Tiziana Beghin, Geert Bourgeois, Saskia Bricmont, Jordi Cañas, Anna Cavazzini, Miroslav Číž, Arnaud Danjean, Paolo De Castro, Emmanouil Fragkos, Raphaël Glucksmann, Markéta Gregorová, Enikő Győri, Roman Haider, Christophe Hansen, Heidi Hautala, Danuta Maria Hübner, Herve Juvin, Karin Karlsbro, Maximilian Krah, Danilo Oscar Lancini, Bernd Lange, Gabriel Mato, Emmanuel Maurel, Carles Puigdemont i Casamajó, Samira Rafaela, Inma Rodríguez-Piñero, Massimiliano Salini, Helmut Scholz, Liesje Schreinemacher, Sven Simon, Mihai Tudose, Kathleen Van Brempt, Marie-Pierre Vedrenne, Jörgen Warborn, Iuliu Winkler, Jan Zahradil

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Seán Kelly, Jean-Lin Lacapelle

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VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

40 +ECR Geert Bourgeois, Emmanouil Fragkos, Jan Zahradil

GUE/NGL Emmanuel Maurel, Helmut Scholz

ID Roman Haider, Herve Juvin, Maximilian Krah, Danilo Oscar Lancini, Jean-Lin Lacapelle

NI Tiziana Beghin, Carles Puigdemont i Casamajó

PPE Anna-Michelle Asimakopoulou, Arnaud Danjean, Enikő Győri, Christophe Hansen, Danuta Maria Hübner, Seán Kelly, Gabriel Mato, Massimiliano Salini, Sven Simon, Jörgen Warborn, Iuliu Winkler

RENEW Barry Andrews, Jordi Cañas, Karin Karlsbro, Samira Rafaela, Liesje Schreinemacher, Marie-Pierre Vedrenne

S&D Miroslav Číž, Paolo De Castro, Raphaël Glucksmann, Bernd Lange, Inma Rodríguez-Piñero, Mihai Tudose, Kathleen Van Brempt

VERTS/ALE Saskia Bricmont, Anna Cavazzini, Markéta Gregorová, Heidi Hautala

0 -

0 0

Significato dei simboli utilizzati:+ : favorevoli- : contrari0 : astenuti

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3.6.2020

PARERE DELLA COMMISSIONE PER L'AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE

destinato alla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare

sul ruolo dell'UE nella protezione e nel ripristino delle foreste a livello mondiale (2019/2156(INI))

Relatore per parere (*): Juozas Olekas

(*) Procedura con le commissioni associate – articolo 57 del regolamento

SUGGERIMENTI

La commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale invita la commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1. evidenzia che, anche se gli agricoltori rivestono un ruolo centrale nel soddisfare il nostro fabbisogno agricolo e alimentare di base, il loro lavoro dipende da risorse naturali quali il suolo, l'acqua e le foreste; osserva che riconoscere la multifunzionalità delle foreste è essenziale ai fini di una corretta gestione del nostro patrimonio forestale; sottolinea che gli aspetti economici, sociali e ambientali – che spaziano dalla tradizionale produzione di legno e di altri prodotti ai servizi ecosistemici, la biodiversità e altri benefici ambientali, quali l'assorbimento e lo stoccaggio del carbonio, che impediscono l'erosione del suolo e migliorano la qualità dell'aria e dell'acqua – sono tutti collegati e interdipendenti; sottolinea che tali aspetti richiedono un approccio olistico e coerente per quanto riguarda la protezione, il rispristino e la gestione delle foreste, nonché nell'affrontare il problema della deforestazione;

2. ricorda che numerosi agricoltori sono consapevoli del fatto che le foreste sono parte integrante e necessaria del paesaggio per le loro rilevanti funzioni ecologiche, economiche e sociali, e che storicamente gli agricoltori hanno sempre cercato di proteggere, utilizzare e rigenerare le foreste e continuano tuttora a farlo; rileva che talune comunità locali e popolazioni indigene utilizzano da secoli tecniche di agricoltura tradizionali onde preservare le foreste, grazie a particolari conoscenze in materia di uso sostenibile della terra; sottolinea che in molte regioni del mondo i diritti di queste comunità e popolazioni sono minacciati;

3. sottolinea che il 30 % della superficie terrestre è coperto da foreste e che tali aree ospitano l'80 % della biodiversità del pianeta; fa notare che la tutela e l'uso sostenibile delle foreste sono una forma attiva di protezione del clima e sono fondamentali per il benessere della nostra società e delle aree rurali, sottolineando inoltre che le foreste

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tropicali, in particolare, rivestono un ruolo vitale nella lotta ai cambiamenti climatici e devono essere protette di conseguenza; fa nuovamente riferimento e plaude alla dichiarazione della Commissione contenuta nella sua comunicazione del 23 luglio 2019 dal titolo "Intensificare l'azione dell'UE per proteggere e ripristinare le foreste del pianeta" (COM(2019)0352), secondo cui le foreste secolari e primarie sono insostituibili; chiede che questa consapevolezza rappresenti il fondamento delle discussioni sulle politiche e sulle strategie e di un'efficace applicazione delle normative, al fine di preservare e ripristinare questi ecosistemi e ciò che ne rimane, nell'Unione e altrove;

4. esprime profonda preoccupazione per il fatto che, nonostante gli sforzi dell'Unione e dei suoi Stati membri, l'impegno ad arrestare la deforestazione entro il 2020, assunto dall'UE nell'ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, probabilmente non sarà rispettato e sostiene pertanto con determinazione la proposta della Commissione di intensificare l'azione volta a proteggere e a ripristinare le foreste del pianeta; pone l'accento sul fatto che le importazioni di deforestazione incorporata legata ai prodotti agricoli vegetali e animali rappresentano un significativo fattore agricolo di deforestazione; sottolinea che, oltre alle materie prime agricole, altre materie prime contribuiscono alla deforestazione su larga scala e che mitigarne l'impatto negativo richiederà di riservare e proteggere nella massima misura possibile aree sufficientemente ampie di foreste intatte, al fine di sostenere i processi ecologici su vasta scala necessari per l'adattamento delle foreste ai cambiamenti climatici; evidenzia inoltre che la legislazione e le modalità di attuazione vigenti in materia di sostenibilità ambientale e sociale della produzione devono essere attuate appieno per essere efficaci; è del parere che l'UE debba affrontare la domanda di materie prime che mettono a rischio le foreste, anche in ambito agricolo, promuovendo l'approvvigionamento locale e sostenendo l'utilizzo di materie prime di provenienza legale e sostenibile, con particolare attenzione all'allevamento a pascolo;

5. sottolinea che la deforestazione delle foreste pluviali causata dal cambiamento di destinazione d'uso dei terreni riduce il potenziale di sequestro del carbonio e contribuisce pertanto in modo significativo all'aumento delle emissioni di gas a effetto serra;

6. sottolinea che i quattro principali sistemi di certificazione dell'olio di palma (RSPO14, ISCC15, MSPO16 e ISPO17) differiscono in modo sostanziale in termini di requisiti, risultati, diffusione e trasparenza; pone in evidenza che sono state rilevate divergenze nella loro attuazione e applicazione e che nessuno dei sistemi prende in considerazione tutte le questioni ambientali e sociali incluse negli obiettivi politici dell'UE e dell'ONU; chiede con urgenza di adeguare di conseguenza i sistemi di certificazione e di adoperarsi con determinazione per sviluppare catene di approvvigionamento a deforestazione zero;

7. riconosce l'importanza di una solida gestione dei terreni forestali e agricoli; ritiene, pertanto, che tutte le azioni future debbano affrontare questioni quali impedire l'uso e la gestione non sostenibili del terreno, far fronte alle perturbazioni naturali, mitigare i cambiamenti climatici e affrontare la deforestazione globale; sottolinea che dette questioni comportano gravi costi ambientali e sociali, tra cui la perdita di biodiversità a causa della distruzione e della frammentazione degli habitat naturali (compresi gli

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habitat delle specie in via di estinzione) e determinano un impatto negativo sui mezzi di sussistenza delle comunità locali, non tenendo conto dei loro diritti e interessi;

8. osserva che l'importanza sociale ed economica dell'agricoltura si sta ampliando, in quanto la popolazione mondiale è in crescita e necessita di una maggiore produzione di beni alimentari e agricoli, mitigando nel contempo i cambiamenti climatici; osserva con preoccupazione che, secondo le stime, il 14 % della produzione alimentare globale viene persa dopo la raccolta, l'abbattimento e la cattura27 e sottolinea la necessità di misure coerenti volte a impedire le perdite e gli sprechi alimentari lungo la filiera e a rispondere rapidamente alle crisi che potrebbero causare penurie alimentari;

9. richiama l'attenzione sulla dichiarazione ministeriale di Katowice sulle foreste per il clima della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCC), adottata dalla comunità internazionale il 12 dicembre 2018, che sottolinea l'importanza delle foreste e dell'uso di legname per la tutela del clima e pone dette questioni all'interno del quadro di altri obiettivi e decisioni internazionali in ambito forestale; osserva che, come riportato nella dichiarazione, tali finalità possono essere conseguite soltanto attraverso una gestione attiva e multifunzionale delle foreste, ovvero una strategia di gestione che tenga conto di tutti gli obiettivi in ambito forestale, quali il sequestro del carbonio, la protezione delle specie e del suolo, l'estrazione delle materie prime, le attività ricreative e la produzione alimentare, e che trovi un equilibrio tra gli stessi;

10. sottolinea il ruolo fondamentale della silvicoltura, insieme all'agricoltura, nell'ambito della gestione delle risorse naturali e dell'uso del suolo nelle zone rurali dell'UE e di tutto il mondo; prende atto, in tal senso, delle differenze tra gli Stati membri in termini di gestione forestale, proprietà forestale, agroforestazione e opportunità;

11. sottolinea la necessità di introdurre programmi di sostegno intesi a ripristinare e reintegrare nel ciclo forestale o agricolo i terreni degradati che risultano inadatti all'agricoltura;

12. pone in evidenza la necessità di promuovere la produzione e l'utilizzo di beni di provenienza sostenibile, incoraggiando catene di approvvigionamento a deforestazione zero e vietando l'ingresso nel mercato dell'UE ai prodotti che non rispettano le norme dell'Unione o che contribuiscono alla deforestazione; sottolinea che, onde ottenere beni di provenienza sostenibile, è necessario introdurre requisiti obbligatori di dovuta diligenza e criteri di sostenibilità giuridicamente vincolanti per le materie prime che mettono a rischio le foreste, migliorare la tracciabilità e la trasparenza nella catena di approvvigionamento e contrastare i fenomeni che traggono beneficio da una tracciabilità inadeguata; osserva inoltre che è essenziale rispettare gli impegni assunti nell'ambito della dichiarazione di New York sulle foreste dell'UNFCCC; sottolinea altresì i vantaggi di istituire un sistema europeo di certificazione che consenta l'immediata sospensione delle importazioni qualora le immagini satellitari evidenzino la presenza di zone di deforestazione; constata la possibilità di introdurre un sistema di etichettatura e certificazione per i prodotti a deforestazione zero importati nell'UE e di integrare l'aspetto della "deforestazione zero" negli accordi commerciali dell'Unione e in altri accordi multilaterali; osserva che in alcuni paesi esistono sistemi di etichettatura

27 http://www.fao.org/food-loss-and-food-waste/en/

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volontaria e altri tipi di sistemi per il legno e altri prodotti; ritiene tuttavia che un sistema universale contribuirebbe a una maggiore sensibilizzazione e offrirebbe una visione quantitativa delle tendenze a livello mondiale;

13. chiede alla Commissione di presentare una relazione periodica sulle tendenze in materia di deforestazione e sfruttamento dei terreni ad elevato stock di carbonio, come ad esempio le torbiere, nei paesi terzi;

14. sottolinea la necessità di continuare a promuovere la bioeconomia sostenibile e l'indispensabile sostituzione dei materiali di origine fossile, nonché di incentivare il consumo di beni di provenienza sostenibile mediante l'introduzione di un sistema di etichettatura e certificazione per i prodotti a deforestazione zero importati nell'UE e integrando l'aspetto della "deforestazione zero" negli accordi commerciali dell'Unione e in altri accordi multilaterali;

15. sottolinea l'importanza di istituire un partenariato inclusivo con i paesi terzi, al fine di rafforzare la gestione sostenibile del territorio e l'agricoltura sostenibile, nonché una buona governance, in particolare per quanto riguarda i diritti di proprietà di terreni e foreste, dal momento che si tratta di responsabilità governative nella lotta alla deforestazione, a cui gli attori esterni possono far fronte soltanto parzialmente; ricorda che un approccio basato su un partenariato a servizio di una governance migliore deve rispettare i diritti dei popoli indigeni, dei piccoli proprietari terrieri e delle comunità locali e consentire processi multipartecipativi nei paesi produttori; sottolinea l'importanza di creare catene del valore agricole sostenibili e trasparenti mediante accordi commerciali che non consentano l'ingresso nel territorio europeo di prodotti agricoli che non rispettano gli standard e i valori dell'Unione in termini di protezione delle foreste; sottolinea la necessità di introdurre nei futuri accordi commerciali clausole di salvaguardia che consentano all'UE di sospendere le importazioni dei prodotti previsti dagli accordi qualora provenissero da regioni o paesi in cui si verifica il fenomeno della deforestazione; ritiene altresì che tali accordi debbano contemplare disposizioni vincolanti e applicabili per proteggere le foreste e impedire le violazioni dei diritti umani, in modo particolare le violazioni dei diritti di proprietà delle comunità;

16. tiene conto del sostegno globale rivolto alla protezione degli ecosistemi forestali mondiali, compresi la fauna selvatica e i rispettivi habitat, nel chiedere di agire con urgenza per tutelare le foreste di tutto il pianeta e garantire catene di approvvigionamento globali sostenibili;

17. chiede di proibire l'ingresso nel mercato interno dell'UE a tutti i prodotti che favoriscono la deforestazione a livello mondiale;

18. incoraggia l'attuazione di misure di sostegno volte ad aumentare la produttività agricola nei paesi interessati, al fine di ridurre la pressione sociale ed economica legata alla deforestazione e allo sfruttamento delle torbiere;

19. sottolinea che l'olio di palma è un importante fattore di deforestazione, di proporzioni allarmanti, ai fini dell'agricoltura commerciale nei paesi del Sud-Est asiatico, mentre la coltivazione della soia destinata all'alimentazione animale contribuisce alla deforestazione nell'America meridionale;

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20. pone in evidenza la necessità di ulteriori progressi significativi nello sviluppo e nell'attuazione di una strategia dell'UE per le colture proteiche e nel garantire una solida produzione di colture proteiche all'interno dell'UE, allo scopo di limitare il pericolo di deforestazione legato a tali colture nelle altre regioni del mondo, di ridurre la dipendenza dalle importazioni e diminuire la pressione sulle foreste dovuta al cambiamento di destinazione d'uso dei terreni; sottolinea che tali progressi dovrebbero essere conseguiti, tra l'altro, mediante la più ampia adozione della rotazione delle colture, accompagnata dal sostegno e da orientamenti per gli agricoltori in zone adatte alla coltivazione di colture proteiche, e che simili misure ridurrebbero la dipendenza dalle importazioni, la deforestazione, il degrado e la pressione sulle foreste dovuta al cambiamento della destinazione d'uso dei terreni; chiede pertanto di introdurre criteri di sostenibilità per l'importazione di proteine vegetali;

21. incoraggia la Commissione a garantire l'integrazione di una piattaforma multipartecipativa che coinvolga pienamente tutte le pertinenti parti interessate all'interno di un quadro giuridico;

22. sottolinea l'importanza di sviluppare ulteriormente e migliorare i sistemi esistenti, quali il piano d'azione dell'UE per l'applicazione delle normative, la governance e il commercio nel settore forestale, gli accordi volontari di partenariato con la partecipazione della società civile, il programma di riduzione delle emissioni da deforestazione e degrado delle foreste (REDD+) dell'ONU e la legislazione vigente, come il regolamento sul legname28, nonché l'importanza di promuovere i sistemi volontari esistenti; pone in evidenza l'importanza di tali sistemi per ridurre l'onere amministrativo che grava sugli Stati membri, agevolare il trasferimento di conoscenze e rafforzare la consapevolezza e il senso di responsabilità tra i paesi partner al di fuori dell'Unione e, in particolare, per affrontare la questione della legalità del legname attraverso la tempestiva e rigorosa attuazione dei regolamenti, sia nell'UE che altrove;

23. è del parere che i fattori alla base della deforestazione debbano essere affrontati all'interno di un quadro strategico dell'UE, garantendo così la coerenza delle politiche in materia di foreste e diminuendo la pressione sulle foreste stesse; ritiene che un simile quadro strategico incoraggerebbe lo sviluppo di un'agricoltura sempre più innovativa, efficiente e sostenibile all'interno e all'esterno dell'UE e ridurrebbe le perdite alimentari in tutta la filiera attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie; sottolinea che gli obiettivi delineati nel quadro possono essere conseguiti consentendo agli agricoltori di accedere agevolmente ai finanziamenti per l'acquisto di tecnologie agricole di precisione di ultima generazione; ritiene che l'elevata domanda di prodotti alimentari debba essere affrontata mediante l'assistenza tecnica, la cooperazione tra le organizzazioni agricole e il trasferimento di conoscenze;

24. sottolinea che la riorganizzazione del settore della silvicoltura deve condurre a una gestione integrata delle foreste a livello mondiale, poiché solo in tal modo sarà possibile sfruttare pienamente le potenzialità offerte dalla silvicoltura multifunzionale; osserva che una gestione integrata delle foreste si basa sulla produzione sostenibile del legname come materia prima naturale e sullo sfruttamento del potenziale sostenibile di tutti i tipi di legname;

28 GU L 295 del 12.11.2010, pag. 2.

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25. sottolinea l'importanza di una gestione sostenibile delle foreste, che includa la formazione, all'interno dell'UE e nei paesi terzi, in quanto fattore essenziale per garantire il reddito dei proprietari di foreste, di quanti vivono o lavorano nelle foreste e dei silvicoltori, migliorando la biodiversità e il sequestro del carbonio nelle foreste e rafforzandone la resilienza; sottolinea a tale proposito l'importanza di sostenere i proprietari di foreste, tenendo soprattutto conto delle condizioni dei piccoli proprietari forestali;

26. pone l'accento sul ruolo dei sistemi agroforestali, tra cui i pascoli arborati estensivi, nella conservazione della biodiversità, nella mitigazione dei cambiamenti climatici e nell'adattamento agli stessi, quale pratica ad alto potenziale di sequestro di carbonio; sottolinea che nei periodi di siccità ciò rappresenta una fonte potenzialmente importante di alimentazione animale e un fattore di diversificazione della produzione, anche ai fini della bioeconomia; sottolinea che la ricerca sul campo dimostra che l'agroforestazione utilizza i terreni in modo più efficiente rispetto alle pratiche monocolturali e che, pertanto, può potenzialmente ridurre la pressione su altri ecosistemi, comprese le foreste; chiede di modificare le norme in modo da agevolare la rigenerazione e il ripristino dei sistemi agroforestali esistenti e l'istituzione di nuovi sistemi agroforestali;

27. sottolinea che il contenimento della pressione causata dal consumo è un elemento fondamentale nella protezione delle foreste; evidenzia, a tale proposito, che sarebbe opportuno promuovere l'impiego del legname come materia prima secondo il principio dell'uso a cascata; pone l'accento sul fatto che i servizi ecosistemici derivanti dal legname sono valorizzati soltanto nei prodotti durevoli, come mobili o edifici;

28. sottolinea che gli accordi commerciali con i paesi terzi dovrebbero contemplare disposizioni sulla gestione sostenibile delle foreste e sull'imprenditorialità responsabile, nonché impegni in merito all'efficace attuazione dell'accordo di Parigi;

29. esprime profonda preoccupazione per le segnalazioni di disboscamento illegale e altre attività criminali collegate rivolte ai silvicoltori e alle guardie forestali nei paesi terzi e nell'Unione; invita la Commissione e gli Stati membri a continuare ad agire con determinazione per prevenire e combattere il disboscamento illegale, in particolare nelle ultime foreste secolari europee, e a far rispettare la relativa legislazione dell'Unione vigente, applicando pertanto sanzioni proporzionate, dissuasive ed efficaci in caso di violazione del diritto dell'UE;

30. sottolinea la necessità di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'impatto sociale ed economico del disboscamento illegale e dei reati forestali;

31. sottolinea che, secondo la relazione dell'Agenzia europea dell'ambiente dal titolo "L'ambiente in Europa - Stato e prospettive nel 2020", solo un terzo degli habitat forestali citati nella direttiva Habitat29 si trova in uno stato di conservazione soddisfacente e che dal 2013 sono stati registrati progressi limitati per quanto riguarda lo stato di conservazione degli habitat e delle specie forestali, nonostante l'attuazione della strategia forestale dell'UE; pone l'accento sulla necessità di risorse adeguate per gestire questi siti e garantire l'applicazione della direttiva Habitat.

29 GU L 206 del 22.7.1992, pag. 7.

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INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione 26.5.2020

Esito della votazione finale +:–:0:

31134

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Mazaly Aguilar, Clara Aguilera, Atidzhe Alieva-Veli, Álvaro Amaro, Eric Andrieu, Attila Ara-Kovács, Carmen Avram, Adrian-Dragoş Benea, Mara Bizzotto, Daniel Buda, Isabel Carvalhais, Asger Christensen, Angelo Ciocca, Ivan David, Paolo De Castro, Jérémy Decerle, Salvatore De Meo, Herbert Dorfmann, Luke Ming Flanagan, Dino Giarrusso, Francisco Guerreiro, Martin Häusling, Martin Hlaváček, Krzysztof Jurgiel, Jarosław Kalinowski, Elsi Katainen, Gilles Lebreton, Norbert Lins, Marlene Mortler, Ulrike Müller, Juozas Olekas, Pina Picierno, Maxette Pirbakas, Bronis Ropė, Bert-Jan Ruissen, Anne Sander, Petri Sarvamaa, Simone Schmiedtbauer, Annie Schreijer-Pierik, Veronika Vrecionová, Sarah Wiener, Juan Ignacio Zoido Álvarez

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Manuel Bompard, Anja Hazekamp, Pär Holmgren, Peter Jahr, Zbigniew Kuźmiuk, Christine Schneider, Sylwia Spurek, Marc Tarabella, Hilde Vautmans

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VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

31 +ECR Mazaly Aguilar, Krzysztof Jurgiel, Veronika Vrecionová

ID Gilles Lebreton, Maxette Pirbakas,

GUE/NGL Manuel Bompard, Luke Ming Flanagan, Anja Hazekamp

NI Dino Giarrusso

RENEW Atidzhe Alieva-Veli, Asger Christensen, Jérémy Decerle, Martin Hlavacek, Elsi Katainen, Ulrike Müller, Hilde Vautmans

S&D Clara Aguilera, Eric Andrieu, Attila Ara-Kovács, Carmen Avram, Adrian-Dragoş Benea, Isabel Carvalhais, Paolo De Castro, Juozas Olekas, Pina Picierno, Marc Tarabella

VERTS/ALE Francisco Guerreiro, Martin Häusling, Pär Holmgren, Bronis Ropė, Sarah Wiener

13 -ID Ivan David

PPE Álvaro Amaro, Daniel Buda, Salvatore De Meo, Herbert Dorfmann, Jaroslaw Kalinowski, Norbert Lins, Marlene Mortler, Petri Sarvamaa, Simone Schmiedtbauer, Christine Schneider, Annie Schrijer-Pierik, Juan Ignacio Zoido Álvarez

4 0ECR Bert-Jan Ruissen

ID Mara Bizzotto, Angelo Ciocca

PPE Anne Sander

Significato dei simboli utilizzati:+ : favorevoli- : contrari0 : astenuti

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3.6.2020

PARERE DELLA COMMISSIONE PER L'INDUSTRIA, LA RICERCA E L'ENERGIA

destinato alla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare

Ruolo dell'UE nella protezione e nel ripristino delle foreste del pianeta(2019/2156(INI))

Relatore per parere: Mauri Pekkarinen

SUGGERIMENTI

La commissione per l'industria, la ricerca e l'energia invita la commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

A. considerando che una politica forestale sostenibile ed efficace necessita di informazioni affidabili sulle risorse forestali, sulle loro condizioni e sul modo in cui vengono gestite e sfruttate nonché sul cambiamento di destinazione d'uso dei terreni;

B. considerando che le foreste e la catena del valore forestale sono fondamentali per sviluppare ulteriormente la bioeconomia circolare poiché creano posti di lavoro e benessere economico nelle zone rurali e urbane, mitigano i cambiamenti climatici e offrono benefici per la salute;

1. rammenta che l'UE e i suoi Stati membri devono intraprendere urgentemente un'azione per la protezione e il ripristino delle foreste, al fine di rispettare gli impegni assunti nell'ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite, dell'accordo di Parigi, del piano strategico mondiale per la biodiversità 2011-2020 e del piano strategico delle Nazioni Unite per le foreste e i relativi obiettivi forestali globali;

2. esprime profonda preoccupazione per il fatto che, nonostante gli sforzi dell'UE e dei suoi Stati membri, l'impegno dell'Unione di arrestare la deforestazione entro il 2020, nell'ambito degli OSS, non sarà raggiunto; sostiene pertanto con determinazione la Commissione nella sua proposta di intensificare l'azione volta a proteggere e a ripristinare le foreste del mondo;

3. pone in evidenza il fatto che la deforestazione e il degrado forestale globali sono problemi gravi e, pertanto, plaude alla comunicazione della Commissione del 23 luglio 2019 intitolata "Intensificare l'azione dell'UE per proteggere e ripristinare le foreste del pianeta" (COM(2019)0352);

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4. prende atto delle priorità d'azione definite nella comunicazione ed esprime il proprio impegno ad agire attivamente per l'ulteriore sviluppo delle azioni descritte, al fine di renderle efficaci e complementari, chiedendone il conseguente rafforzamento e l'opportuna attuazione; evidenzia la necessità di un approccio olistico; sottolinea che occorre basare le azioni sui tre pilastri della sostenibilità: ambientale, economico e sociale;

5. sottolinea che la gestione forestale sostenibile può prevenire la deforestazione e ha un impatto positivo sulla salute e sulla diversità delle foreste; essa contribuisce al sequestro e allo stoccaggio di CO2 nelle foreste resilienti e in crescita; contribuisce allo stoccaggio di carbonio nei prodotti legnosi; e fornisce inoltre una materia prima rinnovabile e rispettosa del clima, che potrebbe sostituire materiali ad alta intensità energetica e combustibili fossili;

6. Sottolinea l'importanza di facilitare un approccio partenariale inclusivo, a tutti i livelli, con i paesi terzi, al fine di rafforzare la gestione sostenibile dei terreni e dell'agricoltura, nonché il regime fondiario e la buona governance, un'economia circolare basata sul legno e a deforestazione zero, e di sviluppare ulteriormente la forte relazione tra di essi nella lotta contro la deforestazione, rispettando al contempo i diritti dei popoli indigeni, dei piccoli proprietari e delle comunità locali;

7. osserva l'importanza di garantire che la deforestazione sia inclusa nei dialoghi politici a livello di paese e di assistere i paesi partner nell'elaborazione e attuazione di quadri nazionali in materia di silvicoltura e silvicoltura sostenibile, tenendo conto delle diversità della gestione forestale negli Stati membri; sottolinea che i quadri nazionali devono riflettere le esigenze del paese nonché gli impegni internazionali; sottolinea inoltre la necessità di mettere in atto meccanismi di incentivazione per i piccoli agricoltori, al fine di mantenere e migliorare l'ecosistema e i prodotti forniti dalla silvicoltura e dall'agricoltura sostenibili;

8. sottolinea il fatto che Orizzonte 2020 ha già finanziato importanti attività di ricerca e innovazione nella transizione verso pratiche per l'uso del suolo e catene di approvvigionamento più sostenibili, al fine di arrestare la deforestazione e il degrado delle foreste; chiede un aumento dei finanziamenti che consenta a Orizzonte Europa di continuare a fornire sostegno in questi settori;

9. sottolinea la necessità di promuovere l'applicazione del regolamento dell'UE sul legno (EUTR)30, al fine di impedire l'ingresso di legname di provenienza illegale nel mercato interno europeo;

10. sottolinea la necessità di incoraggiare gli investimenti privati per affrontare le cause della deforestazione, per conseguire gli OSS e per attuare l'accordo di Parigi; evidenzia, a tal fine, l'importanza di un contesto normativo che favorisca la concorrenza e la necessità di coinvolgere appieno le parti interessate, in tutte le fasi del processo di definizione delle politiche;

30 Regolamento (UE) n. 995/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 ottobre 2010, che stabilisce gli obblighi degli operatori che commercializzano legno e prodotti da esso derivati, GU L 295 del 12.11.2010, pag. 23.

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11. sottolinea la necessità di valutare ulteriormente l'adozione di misure supplementari dal lato della domanda, normative e non normative, conformi alle norme dell'OMC, per garantire un'intesa comune sulle catene di approvvigionamento a deforestazione zero; evidenzia la necessità di aumentare la trasparenza delle catene di approvvigionamento e di ridurre al minimo il rischio di deforestazione, in generale, e della deforestazione associata alle importazioni di materie prime nell'UE; invita la Commissione ad avviare un dialogo con gli altri paesi consumatori in merito alle catene di approvvigionamento, ai finanziamenti e agli investimenti a deforestazione zero;

12. invita la Commissione a sostenere e a stimolare l'innovazione e le iniziative promosse dall'industria per rafforzare la sostenibilità delle catene del valore;

13. invita l'Unione a sostenere, in stretta cooperazione con gli Stati membri, il monitoraggio della deforestazione e del degrado forestale ricorrendo a dati di osservazione della Terra, ottenuti da fonti diverse, e mettendo a punto satelliti in grado di fornire immagini più precise dei terreni, al fine di monitorare in modo accurato e in tempo reale la deforestazione; osserva che le informazioni fornite rappresenterebbero uno strumento prezioso nella lotta contro la deforestazione a livello mondiale;

14. invita la Commissione ad aumentare la trasparenza delle catene di approvvigionamento e a ridurre al minimo il rischio di deforestazione per l'industria e i consumatori, azioni che contribuirebbero tutte ad assicurare catene di approvvigionamento a deforestazione zero;

15. sottolinea la necessità di rafforzare le norme e i sistemi di certificazione già esistenti, anziché introdurre nuove norme e certificati nelle norme, e ritiene inoltre che le norme e i sistemi di certificazione debbano essere conformi alle regole dell'OMC;

16. invita a sensibilizzare ulteriormente i consumatori e le industrie dell'UE circa la necessità di ridurre l'impronta dei nostri consumi sui terreni e incoraggia i cittadini a consumare prodotti provenienti da catene di approvvigionamento a deforestazione zero che la bioeconomia dell'UE deve creare.

17. ribadisce la sua richiesta alla Commissione di presentare quanto prima una proposta relativa a un quadro giuridico europeo basato sul dovere di diligenza, onde garantire catene di approvvigionamento sostenibili e a deforestazione zero nel caso di tutti i prodotti immessi sul mercato dell'UE, che rispettino le norme e gli obblighi internazionali; insiste sul fatto che tale legislazione deve essere accompagnata da un solido meccanismo di attuazione e includere sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive in caso di inadempienza.

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INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione 28.5.2020

Esito della votazione finale +:–:0:

54123

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

François Alfonsi, Nicola Beer, François-Xavier Bellamy, Hildegard Bentele, Tom Berendsen, Vasile Blaga, Michael Bloss, Manuel Bompard, Paolo Borchia, Marc Botenga, Markus Buchheit, Klaus Buchner, Martin Buschmann, Cristian-Silviu Buşoi, Jerzy Buzek, Carlo Calenda, Andrea Caroppo, Maria da Graça Carvalho, Ignazio Corrao, Josianne Cutajar, Nicola Danti, Pilar del Castillo Vera, Martina Dlabajová, Christian Ehler, Valter Flego, Niels Fuglsang, Lina Gálvez Muñoz, Claudia Gamon, Jens Geier, Nicolás González Casares, Bart Groothuis, Christophe Grudler, András Gyürk, Henrike Hahn, Robert Hajšel, Ivo Hristov, Ivars Ijabs, Romana Jerković, Eva Kaili, Seán Kelly, Izabela-Helena Kloc, Łukasz Kohut, Zdzisław Krasnodębski, Andrius Kubilius, Miapetra Kumpula-Natri, Thierry Mariani, Marisa Matias, Eva Maydell, Georg Mayer, Joëlle Mélin, Iskra Mihaylova, Dan Nica, Angelika Niebler, Ville Niinistö, Aldo Patriciello, Mauri Pekkarinen, Mikuláš Peksa, Tsvetelina Penkova, Morten Petersen, Markus Pieper, Clara Ponsatí Obiols, Sira Rego, Jérôme Rivière, Robert Roos, Sara Skyttedal, Maria Spyraki, Jessica Stegrud, Beata Szydło, Grzegorz Tobiszowski, Patrizia Toia, Evžen Tošenovský, Marie Toussaint, Isabella Tovaglieri, Henna Virkkunen, Pernille Weiss, Carlos Zorrinho

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Jutta Paulus, Edina Tóth

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VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

54 +GUE/NGL Manuel Bompard, Marc Botenga, Marisa Matias, Sira Rego

NI Martin Buschmann, Clara Ponsatí Obiols

PPE François-Xavier Bellamy, Hildegard Bentele, Tom Berendsen, Vasile Blaga, Cristian-Silviu Buşoi, Jerzy Buzek, Maria Da Graça Carvalho, Pilar Del Castillo Vera, Christian Ehler, András Gyürk, Seán Kelly, Andrius Kubilius, Eva Maydell, Angelika Niebler, Aldo Patriciello, Markus Pieper, Sara Skyttedal, Maria Spyraki, Edina Tóth, Henna Virkkunen, Pernille Weiss

Renew Nicola Beer, Nicola Danti, Martina Dlabajová, Valter Flego, Claudia Gamon, Bart Groothuis, Christophe Grudler, Ivars Ijabs, Iskra Mihaylova, Mauri Pekkarinen, Morten Petersen

S&D Carlo Calenda, Josianne Cutajar, Niels Fuglsang, Lina Gálvez Muñoz, Jens Geier, Nicolás González Casares, Robert Hajšel, Ivo Hristov, Romana Jerković, Eva Kaili, Łukasz Kohut, Miapetra Kumpula-Natri, Dan Nica, Tsvetelina Penkova, Patrizia Toia, Carlos Zorrinho

1 -ECR Robert Roos

23 0ECR Izabela-Helena Kloc, Zdzisław Krasnodębski, Jessica Stegrud, Beata Szydło, Grzegorz Tobiszowski, Evžen

Tošenovský

ID Paolo Borchia, Markus Buchheit, Andrea Caroppo, Thierry Mariani, Georg Mayer, Joëlle Mélin, Jérôme Rivière, Isabella Tovaglieri

NI Ignazio Corrao

Verts/ALE François Alfonsi, Michael Bloss, Klaus Buchner, Henrike Hahn, Ville Niinistö, Jutta Paulus, Mikuláš Peksa, Marie Toussaint

Significato dei simboli utilizzati:+ : favorevoli- : contrari0 : astenuti

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INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione 7.7.2020

Esito della votazione finale +:–:0:

6629

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Nikos Androulakis, Bartosz Arłukowicz, Margrete Auken, Simona Baldassarre, Marek Paweł Balt, Traian Băsescu, Aurelia Beigneux, Monika Beňová, Sergio Berlato, Malin Björk, Simona Bonafè, Delara Burkhardt, Pascal Canfin, Sara Cerdas, Tudor Ciuhodaru, Nathalie Colin-Oesterlé, Miriam Dalli, Esther de Lange, Christian Doleschal, Bas Eickhout, Eleonora Evi, Agnès Evren, Fredrick Federley, Pietro Fiocchi, Andreas Glück, Catherine Griset, Jytte Guteland, Teuvo Hakkarainen, Anja Hazekamp, Martin Hojsík, Pär Holmgren, Jan Huitema, Yannick Jadot, Adam Jarubas, Petros Kokkalis, Ewa Kopacz, Joanna Kopcińska, Ryszard Antoni Legutko, Peter Liese, Sylvia Limmer, Javi López, César Luena, Fulvio Martusciello, Liudas Mažylis, Joëlle Mélin, Tilly Metz, Silvia Modig, Dolors Montserrat, Alessandra Moretti, Dan-Ștefan Motreanu, Ville Niinistö, Grace O’Sullivan, Jutta Paulus, Stanislav Polčák, Jessica Polfjärd, Frédérique Ries, María Soraya Rodríguez Ramos, Sándor Rónai, Rob Rooken, Silvia Sardone, Günther Sidl, Linea Søgaard-Lidell, Nicolae Ştefănuță, Edina Tóth, Véronique Trillet-Lenoir, Petar Vitanov, Alexandr Vondra, Mick Wallace, Pernille Weiss, Michal Wiezik, Tiemo Wölken, Anna Zalewska

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Catherine Chabaud, Norbert Lins, Vincenzo Sofo, Maria Spyraki, Inese Vaidere, Lucia Vuolo

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VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

66 +GUE/NGL Malin BJÖRK, Anja HAZEKAMP, Petros KOKKALIS, Silvia MODIG, Mick WALLACE

NI Eleonora EVI

PPE Bartosz ARŁUKOWICZ, Traian BĂSESCU, Nathalie COLIN-OESTERLÉ, Christian DOLESCHAL, Agnès EVREN, Adam JARUBAS, Ewa KOPACZ, Esther de LANGE, Peter LIESE, Norbert LINS, Fulvio MARTUSCIELLO, Liudas MAŽYLIS, Dolors MONTSERRAT, Dan-Ștefan MOTREANU, Stanislav POLČÁK, Maria SPYRAKI, Edina TÓTH, Inese VAIDERE, Pernille WEISS, Michal WIEZIK

RENEW Pascal CANFIN, Catherine CHABAUD, Martin HOJSÍK, Jan HUITEMA, Frédérique RIES, María Soraya RODRÍGUEZ RAMOS, Nicolae ŞTEFĂNUȚĂ, Linea SØGAARD-LIDELL, Véronique TRILLET-LENOIR

S&D Nikos ANDROULAKIS, Marek Paweł BALT, Monika BEŇOVÁ, Simona BONAFÈ, Delara BURKHARDT, Sara CERDAS, Tudor CIUHODARU, Miriam DALLI, Jytte GUTELAND, Javi LÓPEZ, César LUENA, Alessandra MORETTI, Sándor RÓNAI, Günther SIDL, Petar VITANOV, Tiemo WÖLKEN

ID Simona BALDASSARRE, Aurelia BEIGNEUX, Catherine GRISET, Joëlle MÉLIN, Silvia SARDONE, Vincenzo SOFO, Lucia VUOLO

VERTS/ALE Margrete AUKEN, Bas EICKHOUT, Pär HOLMGREN, Yannick JADOT, Tilly METZ, Ville NIINISTÖ, Grace O'SULLIVAN, Jutta PAULUS

2 -ID Teuvo HAKKARAINEN, Sylvia LIMMER

9 0ECR Sergio BERLATO, Pietro FIOCCHI, Joanna KOPCIŃSKA, Ryszard Antoni LEGUTKO, Rob ROOKEN,

Alexandr VONDRA, Anna ZALEWSKA

RENEW Fredrick FEDERLEY, Andreas GLÜCK

Significato dei simboli utilizzati:+ : favorevoli- : contrari0 : astenuti

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