“Principi di Floriterapia - GUNA INTERNATIONAL · Tra il 1930 e il 1934 scrive i libri...
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Gruppo di In-formazione di Bergamo
“Principi di Floriterapia
di Bach”
Mercoledì 16 Gennaio 2008
Paolo Acerbis – Dipartimento scientifico
Parte 1.a
Fiori di Bach
Centaury
Dr. Edward Bach
Nasce il 24 Settembre 1886 a Mosley
(vicino a Birmingham) in Gran Bretagna
da una famiglia di origine gallese
Figlio minore di tre
fratelli, due maschi e una
femmina
Padre proprietario di
una fonderia di ottone, in
cui lui stesso lavorò per
tre anni alla fine delle
secondarie (16 anni),
prima di iscriversi a
medicina
VITA
VITA
Abbandona la fabbrica paterna (20 anni)
Frequenta la facoltà di medicina e si laurea (1912)
Ricopre incarichi ospedalieri (University College
Hospital)
Si occupa con successo di immunologia e batteriologia e
apre un ambulatorio medico a Londra (Harley Street).
Nell’Inghilterra dell’inizio ‘900 la legislazione che
proteggeva i lavoratori era agli albori; per loro la
malattia significava la perdita del lavoro
Lavorando al loro fianco Bach si rese conto che
la medicina dell’epoca curava solo i sintomi, non
la vera sofferenza del malato
Piuttosto insoddisfatto dei trattamenti
ortodossi, capì ben presto che la
personalità del paziente, l’essere umano
che soffre, le sue emozioni, i suoi
sentimenti erano i veri punti importanti
nel trattamento della malattia
L’osservazione dei pazienti durante le
guardie in ospedale, gli mostrarono che il
processo di cura era spesso più doloroso
della malattia che li affliggeva
VITA
VITA Il suo lavoro di immunologo lo portò a
stabilire una relazione tra malattia cronica e
tossiemia intestinale; da qui le ricerche che
determinarono la preparazione di un
vaccino, che ottenne grande successo: la
malattia cronica spariva. Nonostante ciò
Bach non era soddisfatto: il vaccino doveva
essere iniettato e nella sede di inoculo si
verificava spesso edema e dolore. Questi
fastidi, sebbene minimi, si opponevano alla
profonda convinzione che la vera cura
doveva essere dolce e indolore
VITA
In tempo di guerra si ammala gravemente, ma con
grande forza di volontà riesce a riprendersi,
nonostante gli diagnostichino un male incurabile
che sentenziò che gli sarebbero rimasti solo tre
mesi di vita
Ossessionato dal portare a termine le sue ricerche
abbandona l’ospedale e si rinchiude in laboratorio
Questa esperienza personale lo segna indelebilmente
Guarisce e ne deduce che un grande amore o un
proposito definito nella vita sono fattori decisivi
per la salute e la felicità
VITA
Nel 1920 (34 anni) le sue necessità economiche lo
inducono ad accettare un posto di batteriologo
presso l’ospedale omeopatico di Londra
Qui per la prima volta entra in contatto con l’opera
di Hahnemann
Trova molti punti di accordo tra le sue scoperte e
quelle del maestro dell’omeopatia e quindi integra
le conoscenze e decide di preparare i suoi vaccini
con tecnica omeopatica
Nascono i sette nosodi batterici di Bach
I sette nosodi vengono largamente impiegati dai
medici omeopati e allopati non solo in Inghilterra,
ma anche in Germania e negli Stati Uniti
A mano a mano che aumenta la sua esperienza al
riguardo, Bach capisce che i nosodi non curano
solo le malattie croniche, ma hanno un’azione più
profonda: corrispondono ad un tipo differente e
definito di personalità umana e comincia ad
utilizzarli in base a quella con risultati eccellenti
VITA
Ancora però non si ritiene soddisfatto
Vuole qualcosa di più dolce (senza reazione),
di meno “inquinante” di un batterio
Comincia a cercare tra le piante e ne trova
alcune (nei parchi di Londra, che trasforma
nel suo laboratorio) che producevano effetti
simili a quelli nosodici
VITA
Era il 1929 (43 anni): un giorno gli venne
l’impulso di recarsi in Galles, terra dei suoi
antenati e qui trovò i primi tre fiori che più
tardi avrebbero costituito il suo nuovo sistema
terapeutico
A Londra, nel suo studio di Harley Street
riceveva i pazienti, era rispettato dai colleghi
allopati e dagli omeopati, aveva fama e
riconoscimenti in patria e all’estero
VITA
Conseguite fama e rispetto per le sue ricerche, nel
Maggio del 1930 prese una decisione drastica
La medicina accademica non era la sua strada, si
sentiva vincolato, prigioniero di un sistema
Doveva cercare altri rimedi ed era sicuro che le
piante fossero lo strumento di cura più idoneo
Chiuse il laboratorio e lo studio; bruciò i lavori
scientifici, ruppe siringhe e ampolle dei suoi vaccini
gettandone il contenuto nella fogna, abbandonò la
loggia massonica cui apparteneva, si congedò dagli
amici e partì per il Galles
VITA
VITA
Dal 1930 al 1934 Bach scoprirà il resto dei rimedi
floreali che formeranno il suo sistema terapeutico
Passò quegli anni camminando nei campi e
studiando le piante, scartando quelle alimentari,
quelle medicinali più comuni, quelle primitive,
come alghe e muschio.
Intuì ben presto che tutta la vita della pianta si
trova concentrata nei suoi fiori e pertanto dedicò la
sua attenzione ai fiori selvatici
VITA Più cercava, più diventava sensibile: non era
più necessario portarli nel suo laboratorio; il
loro contatto tra le mani e in bocca era
sufficiente a rivelargli le proprietà curative
Si concentrò quindi sul processo di estrazione:
le gocce di rugiada che stavano sui fiori erano
parte della loro energia e quindi parte delle
proprietà terapeutiche; come per le api, è
semplice e dolce estrarre i principi zuccherini,
altrettanto doveva esserlo il metodo scelto per
la loro preparazione medicinale
VITA
Sperimentando i fiori al sole e all’ombra si rese
inoltre conto che la luce era essenziale, in quanto
quelli meno esposti possedevano minor potenza
Da tutto ciò dedusse il metodo in uso ancor oggi
VITA
• si tagliano i BOCCIOLI del fiore scelto,
cernendo quelli più perfetti
• si adagiano in un recipiente di VETRO
SOTTILE pieno d’ACQUA raccolta in un
LIMPIDO RUSCELLO NELLE VICINANZE
• vengono lasciati sul campo, NELLO STESSO
POSTO DOVE SONO STATI TAGLIATI
• vengono lasciati ESPOSTI AL SOLE PER
ALCUNE ORE
VITA
“Era il metodo semplice che lui aveva cercato,
la semplicità delle cose poderose, perché il
FUOCO, la TERRA, l’ARIA e l’ACQUA, i
quattro elementi, erano inclusi e lavoravano
insieme per produrre rimedi di grande potere.
La terra che nutre la pianta, l’aria della quale
si alimenta, il sole o il fuoco che le conferisce il
suo potere e l’acqua che raccoglie ed
arricchisce la sua capacità curativa”
Weeks Nora – The medical discoveries of Edward Bach
VITA “La malattia fisica è una specie di consolidazione di
un atteggiamento mentale ed è necessario curare
solo questo e la malattia scomparirà”
“La malattia fisica, essendo puramente il risultato
di una disorganizzazione della funzione cerebrale
causata dalla sofferenza, dallo shock, dalla paura,
etc., non è altro che un sintomo di per se stesso. La
cura si otterrà per mezzo della rimozione della
causa. I rimedi usati dalla medicina accademica
alleviano i sintomi fisici della malattia, ma non
eliminano la causa sottostante, lo stato mentale” Weeks Nora – The medical discoveries of Edward Bach
VITA
Tra il 1930 e il 1934 scrive i libri “Guarisci te stesso” e “I dodici guaritori e altri rimedi” in
cui illustra la sua visione di salute e malattia ed i principi del suo innovativo metodo terapeutico
Libri semplici, scritti con parole comuni, in cui spiega i punti fondamentali delle proprietà dei
fiori
VITA
Due anni dopo, le sue forze cominciano ad
indebolirsi. Dice ai suoi collaboratori:
“La mia opera è compiuta, la mia missione in
questo mondo è finita”
Poche settimane dopo, il 26 Novembre 1936,
all’età di 50 anni Edward Bach si spegne nel
sonno nella sua casa di Mount Vernon, Sotwell,
Gran Bretagna
PENSIERO
Gorse
PENSIERO
Honeysuckle
PENSIERO
Hornbeam
CIRCA IL TERAPEUTA:
PENSIERO Star of
Bethlehem Wild
Rose
CIRCA I LUOGHI DI CURA:
PENSIERO
Gentian
Perché il Dr. Edward Bach scelse i
fiori come strumento di terapia?
Perché i fiori, se fino a qualche
giorno prima, come omeopata,
aveva usato le altre parti della
pianta, ovvero le foglie, le
radici, i semi?
Perché i fiori, se il suo sistema terapeutico
prevedeva, come batteriologo, l’uso di
nosodi intestinali?
Perché i fiori sono la massima espressione dell’energia della pianta, in quanto sono le sue gonadi, ovvero
l’organo della riproduzione
Un fiore è:
• delicato, etereo
• dolce
• poetico
• bello
• romantico,
amorevole
• espressivo,
rappresentativo
• mistico
• ……
NORME DI PREPARAZIONE
Decreto Ministero Salute 18 Novembre 2003
inerente alle “Procedure di allestimento dei
preparati magistrali e officinali”:
predisposizione di un confezionamento dei
Fiori di Bach Guna esclusivamente destinato
alle preparazioni (materia prima = stock
bottle) corredato da certificato di analisi
relativo allo specifico lotto di produzione
Preparazione Ortodossa
2 gocce dello stock bottle
del/i rimedio/i scelto/i in
un flacone di 30 ml di
acqua minerale naturale
a basso residuo fisso
(oligo) eventualmente
con due cucchiani di
brandy come
conservante (se si
omette, il tempo di
conservazione
diminuisce - es. bimbi)
Variante
Dallo stock bottle ogni
giorno si versano 2 gocce
di ciscun rimedio scelto
direttamente in un
bicchiere di acqua
minerale naturale a basso
residuo fisso da bere
durante la giornata (in
questo caso non è
necessario alcun
conservante)
Posologia
Standard:
4 gocce 4 volte al dì oppure 4 o più sorsate dal
bicchiere uniformemente intervallate
per un periodo variabile da uno a due mesi
(poi, di solito, si cambia prescrizione)
Curiosità
Solo due fiori non sono tali:
• Chesnut bud (gemma di ippocastano)
• Rock water (acqua di fonte)
Chesnut bud, Willow, Cherry plum non possono
essere prodotti con il metodo della macerazione
in acqua in boccia di vetro esposta al sole nelle
vicinanze della raccolta; la loro essenza viene
invece ricavata per ebollizione per 30 minuti in
acqua pura e poi per filtrazione
Curiosità • L’associazione più importante è Resource
Remedy (esprimo il meglio delle mie risorse
interiori): è costituita da 5 fiori nella forma
liquida (Cherry Plum = padronanza, Clematis =
creatività, Impatiens = pazienza, Rock Rose =
eroismo e Star of Bethlehem = risoluzione) e 6 in
quella in pomata (+ Crab apple = purezza)
• Resource Remedy esiste anche in forma spray,
oltre che in flacone da 10 o 20 ml
• Qualcuno sostiene che i fiori sono placebo “di
lusso”: provino Resource Remedy sulle piante di
casa in sofferenza
Curiosità
Qualche autore sostiene che il
“concentrato” dello stock bottle, essendo
maggiormente “materico”, è più efficace
sui sintomi fisici, mentre la preparazione
magistrale risulta esserlo di più sui
moventi emozionali, equiparando l’effetto
ad un farmaco omeopatico a più alta
diluizione
Quale relazione?
La Tavola di Lupardini
Grazie dell’attenzione!