Principi dell’Ingegneria Chimica - DICCISM Staff · Principi dell’Ingegneria Chimica Appello...
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Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 14 Gennaio 2004
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
1. (5 punti) Un gomito ad angolo retto collega due tubi rettilinei dello stesso diametro in cui scorre
un fluido con numero di Reynolds Re = 105. Sperimentalmente, sappiamo che le perdite di
carico nel gomito sono uguali all’energia cinetica specifica, ½ v2, moltiplicata per una
costante, k=0.16. Identica perdita è anche dovuta al flusso lungo una certa lunghezza di tubo, L.
Si determini L/D, dove D è il diametro interno del tubo.
2. (10 punti) Si vuole scaldare 40 kg/s di glicerina da 20 a 34C, facendola passare all’interno di
tubi che vengono lambiti da un flusso di acqua, la quale si raffredda da 80 a 48C. Le velocità
dell’acqua è tale che il coefficiente di scambio termico esterno (riferito al diametro interno dei
tubi) è ho = 300W/m2K. Lo scambiatore è del tipo shell&tube, composto da 75 tubi ad U a 8
passaggi, ognuno del diametro di ¾ inch; dunque lnTFShQ tot , dove S è la superficie di
scambio, Tln è la differenza di temperatura logaritmica media, htot è il coefficiente di scambio
termico totale, mentre F è un fattore correttivo che in questo caso è F = 0.94. Si determini: a) Il
calore scambiato; b) la portata dell’acqua; c) la lunghezza dei tubi. Dati: diametro interno dei
tubi D = 1.66 cm; calori specifici della glicerina e dell’acqua: ct = 2385 J/kgK e cs = 4187
j/kgK. [Nel punto c) occorre calcolare il coefficiente di scambio termico interno, hi (la resistenza
termica del tubo è trascurabile). Per farlo, una volta dimostrato che il flusso della glicerina è
laminare (lo si faccia), si utilizzi la relazione h = k Nu/D, dove k è la conducibilità termica della
glicerina, Nu è il numero di Nusselt, che nel caso di moto laminare è una costante, Nu=4.36 e D
è il diametro interno dei tubi. Ne risulta che hi = 73.5 W/m2K].
3. (15 punti) Una gocciolina d’acqua cade con velocità U (gR)1/2
(g è l’accelerazione di gravità e
R il raggio) in una atmosfera di aria secca. Facendo tutte le ipotesi necessarie, si valuti il tempo
necessario all’evaporazione di una gocciolina con raggio iniziale R0. [si ricordi che il
coefficiente di scambio massico kM è uguale a D Sh/R, dove D è la diffusività (di che cosa e in
una atmosfera composta da che cosa?), R è il raggio (che diminuisce nel tempo) e Sh è il
numero di Sherwood, definito in base al raggio.]
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 14 Gennaio 2004
1) Poiché per le perdite distribuite sono p = 2fv2L/D, dove f è il fattore di attrito (o di
Fanning), otteniamo: (L/D) = k/4f. Ora, f = 0.08/Re1/4
= 4.5 10-3
, dunque L/D = 8.9.
2) Abbiamo: Ts,in = 80C; Ts,out = 48C; Tt,in = 20C; Tt,out = 34C; tm = 40 kg/s.
a) WTTcmQ intoutttt
6
,, 1034.1 .
b) skgTTcQm outsinsss /0.10/ ,, .
c) Detto N=75 il numero di tubi e L la loro lunghezza, la superficie di scambio (riferita al diametro
interno) è S = NDL. Sappiamo che lnTFShQ tot . Qui
KTTTT
TTTT
TT
TTT
intoutsouttins
intoutsouttins
lm 3.36lnln ,,,,
,,,,
21
21
.
Inoltre, R = (Ts,in – Ts,out)/(Tt,out-Tt,in) = 2.29; P = (Tt,out – Tt,in)/(Ts,in-Tt,out) = 0.23 e dunque dal
grafico vediamo che F = 0.94.
Adesso dobbiamo calcolare htot, considerando che, trascurando gli effetti di curvatura e la resistenza
del metallo nei tubi:
htot = 1 / (1/hi + 1/ho).
Sappiamo che ho = 300W/m2K. Per calcolare hi, ci serve il Re del flusso di glicerina. Considerando
che la portata in ogni tubo è Nm / , otteniamo: 8.474
Re D
mt
. Dunque il flusso è laminare e,
poiché il flusso termico è circa costante (negli scambiatori a correnti opposte la differenza di
temperatura tra i due fluidi si mantiene all’incirca uniforme), otteniamo: Nu = 4.36, da cui: hi =
Nu k/D = 73.5 W/m2K.
Infine: htot = 59 W/m2K e da ciò otteniamo: mTFDhNQL tot 171/ ln . Dunque, poiché ogni
tubo compie 8 passaggi, la lunghezza dello scambiatore è di circa L/8 = 21.4m.
3) Da un bilancio molare sulla gocciolina otteniamo: V
AMA
L
A ckNdtdRc / , dove cAL e
cAV sono, rispettivamente, la concentrazione dell’acqua nella gocciolina e quella di saturazione
nell’atmosfera, a contatto con il liquido. Per valutare il coefficiente di scambio massico kM
supponiamo di essere in condizioni quasi-stazionarie. In questo caso, è ragionevole supporre che
Re>>1 e Sc>>1 e dunque: 4/16/1
4/13/23/12/11
R
gDa
D
UR
R
DaSh
R
DkM
,
dove a è una costante adimensionale di O(1). Infine, integrando dtc
cgDadRR
L
A
V
A
6/1
4/13/24/1
tra t=0, quando R=R0 e t=, quando R=0, otteniamo: V
A
L
A
c
c
gD
R
a 4/13/2
6/14/5
0
5
4 .
La condizione di quasi stazionarietà è soddisfatta quando è molto maggiore del tempo necessario
per raggiungere lo stato stazionario, ss M2/D M/Sh dove M è lo spessore dello strato limite
massico, M R/Sh. Dunque: 110
L
A
V
A
M
MssV
A
L
A
M c
c
Shkc
c
k
R .
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 2 Febbraio 2004
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
1. (10 punti) Un fluido newtoniano con viscosità scorre in un canale di altezza H. Al pelo
libero, per z=0, si trascuri la resistenza dell’aria. La parete z=L, invece, è composta di un
mezzo poroso e la velocità del fluido alla parete, vw, è uguale alla cosiddetta “slip velocity”,
che in questo caso è proporzionale al gradiente di velocità alla parete, vw=a(dv/dz)w, dove a
è la dimensione dei pori. Si determini il profilo di velocità e la velocità massima.
2. (10 punti) Si consideri uno scaldabagno sferico di raggio R. L'acqua dello scaldabagno viene
riscaldata con una resistenza elettrica di potenza S (energia/tempo), mentre perde calore con
l'aria circostante, avente temperatura T0. Supponendo di conoscere il coefficiente di scambio
termico h, 1) si scriva l'equazione differenziale che descrive l'evoluzione temporale della
temperatura T dell'acqua; 2) si determini la temperatura finale raggiunta alla stazionario.
3. (10 punti) Immergendo un tubo capillare di raggio R = 0.1 mm in una bacinella riempita
con un liquido di densità = 1 g/cm3, vediamo che il liquido risale fino ad una altezza h =
15 cm dal pelo libero. Supponendo che l’angolo di raccordo sia di 0 (si spieghi che cosa
significa), si determini la tensione superficiale del liquido. Nota: non basta applicare la
formula (ammesso che l’abbiate scritta da qualche parte), occorre ricavarla.
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 02 Febbraio 2004
1. Partiamo dall’equazione di Navier-Stokes,
dp/dx = d2v/dz
2, per 0<z<H
dove dp/dz = -p/L = cost.., da risolversi con le seguenti condizioni al contorno:
dv/dz(0)=0; dv/dz(H)=av(H).
Integriamo una prima volta l’equazione di N.S.: -(p/L)z=dv/dz+C1, dove C1=0 poiché
dv/dz(0)=0. Integriamo ancora: -(p/L)(z2/2)=v+C2, dove, applicando la seconda condizione al
contorno:
C2 = -(p/L)(H2/2)-vw = -(p/L)(H
2/2)-a(dv/dz)w = -(p/L)(H
2/2)-a(pH/L).
Dunque otteniamo:
v(z) = (pH2/2L)[1 + 2(a/H) – (z/H)
2]
Ovviamente, quando a=0, otteniamo il solito profilo.
2. Bilancio di energia: (dT/dt)c(4/3)R3 = S - h (T-T0)4R
2.
Dunque: d/dt = -/ + , dove = T-T0; = (cR)/(3h); = (3S)/(c4R3).
Soluzione: (t) = (t) e-t/
; (d/dt) = et/
, da risolversi con condizione iniziale (0)=0.
Dunque: (t) = (et/ - 1), da cui: T(t) = T0 + (1-e
-t/).
La soluzione allo stazionario si può ottenere da qui, per t, e dunque: T = T0 + S/(4R2h).
Ovviamente, questo risultato si può ottenere direttamente da un bilancio termico allo stazionario:
S = h (T-T0)4R2.
3. Procedendo come nel paragrafo 1.4, otteniamo: h/Dc = 4/Bo, dove Dc =2R è il diametro del
capillare e Bo= Dc2g/ è il numero di Bond. Dunque = hRg/2 = 0.072 N/m, che è la
tensione superficiale dell’acqua.
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 16 Febbraio 2004
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
1. (10 punti) Un flusso d'acqua viene pompato nel
dispositivo rappresentato in figura, in cui tutti i tratti di
tubo (1-2, 2-3, 2-4 e 3-5) hanno sezione circolare di
diametro D e lunghezza L. Si noti che i tratti 1-2 e 2-3
sono orizzontali mentre quelli 2-4 e 3-5 sono verticali. Le
pressioni p4 e p5 sono uguali alla pressione atmosferica.
Supponendo che L = 1 m e D = 1 cm, e che la velocità in
ingresso (cioè nel tratto 1-2) sia uguale a 1 m/s, si
determini il rapporto tra le portate volumetriche nei tratti 3-5 e 2-4.
(Le perdite per attrito in un tubo circolare di diametro D e lungo L sono uguali a (2L/D) f v2, dove
e v sono la densità e la velocità media del fluido, mentre f = 0.079/Re1/4
, con Re uguale al numero
di Reynolds.)
2. (10 punti) Si consideri un elemento di combustibile nucleare di forma sferica con raggio R, con
una densità di potenza termica S. La sfera è raffreddata da un fluido mantenuto a temperatura
T0, con cui scambia calore con coefficiente di scambio termico h. Si determini il flusso di
calore uscente dalla sfera (perché non dipende da k?) e la temperatura massima raggiunta
all'interno della sfera. Si esaminino i casi limite per numero di Biot molto grande o molto
piccolo.
3. (10 punti) Un nucleo sferico di sale (A) sta sospeso in una soluzione sovrassatura di acqua (B) e
sale. Ciò significa che la concentrazione di sale nella soluzione lontano dal nucleo è uguale a c
> csat, dove csat è la concentrazione di saturazione, uguale a quella della soluzione a contatto con
il nucleo. Detto Ri il raggio iniziale del nucleo, si calcoli il tempo impiegato dal nucleo per
raddoppiare il suo raggio, supponendo che il flusso sia esclusivamente diffusivo. Si enuncino
chiaramente tutte le ipotesi del caso.
1
2 3
4 5
L L
LD
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 16 Febbraio 2004
1.
Siamo in regime turbolento (Re = 104) e dunque, in genere, le perdite per attrito sono dello stesso
ordine di quelle idrostatiche. Le equazioni sono le seguenti:
p1 – p2 = Cv127/4
; C = 0.158 1/4 L / D
5/4
p2 – p4 = Cv247/4
+ gL
p2 – p5 = 2Cv257/4
+ gL
v12 = v24 + v25.
Dalle ultime tre equazioni otteniamo:
v247/4
= 2 v257/4
, cioè v24 = 1.48 v25.
Siccome le sezioni dei tubi sono costanti, la stessa relazione vale anche per le portate volumetriche.
2.
Procedendo come nel paragrafo 9.1.3, troviamo il flusso J = Sr/3 e la distribuzione di temperatura
() = -2/6 + C, dove e sono definiti in 8.3.2 e C è una costante. Dalla condizione al contorno
J(R)=h[T(R)-T0], otteniamo: () = (1/6) [1 - 2 + 2/Bi], dove Bi=hR/k è il numero di Biot.
Dunque la temperatura massima è:
Tmax = T(0) = T0 + (SR2)/(6k) [1 + 2/Bi].
Si noti che per Bi>>1, Tmax-T0 = (SR2)/(6k) e dunque è indipendente ha h, mentre dipende da R
2.
Invece, per Bi<<1, Tmax-T0 = (SR)/(3h) e dunque è indipendente da k e dipende da R. Il flusso si
calcola facilmente come JQ = -k(dT/dr)R = SR / 3. Ovviamente, allo stazionario, il prodotto del
flusso JQ per l’area 4R2 deve essere uguale al calore prodotto, S(4R
3/3), e dunque JQ risulta
indipendente da h, cioè da quanto efficacemente il calore viene disperso.
3.
Da un bilancio molare sul nucleo otteniamo: A
S
A NdtdRc / , dove cAS è la concentrazione del
sale solido nel nucleo, mentre NA è il flusso di sale che raggiunge l'interfaccia nucleo-soluzione
relativo alla velocità di crescita dR/dt. Supponendo che il sale in soluzione sia diluito (cioè xA<<1),
NA si può approssimare come uguale al flusso assoluto (vedi libro di testo, par. 15.2) e dunque,
nell'ipotesi di quasi stazionarietà, NA = D (c)/R, dove c = c - csat, mentre D è la diffusività del
sale in acqua. Integrando si ottiene:
R2 - Ri
2 = 2D (c/cA
S) t e dunque il tempo necessario perché il raggio raddoppi è:
t2 = (3Ri2)/(2D) (cA
S/c).
L'ipotesi di quasi stazionarietà è valida quando t2>>tss=Ri2/D, cioè quando cA
S >> c.
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 07 Giugno 2004
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
1) (10 punti) Si consideri il sistema della figura qui accanto, in cui
l’acqua di un serbatoio (di altezza HR=10 cm e diametro DR =
50 cm) viene convogliata, tramite un tubo a gomito, in un
capillare, da cui fuoriesce con velocità v3 = 30 m/s . I 3 tubi
hanno diametri D1 = D2 = 1 cm, D3 = 3 mm e lunghezze L1 = L2
=0.2 m, L3 =6 cm. Si calcoli la pressione p che deve essere
esercitata sull’acqua del serbatoio. Si tratta di una pressione
assoluta o relativa e, se relativa, relativa a che cosa?
Dati: le perdite di carico localizzate si calcolano assumendo: hf = k
v2/2, dove v è la velocità a valle, mentre a) nel gomito kg=0.16; b)
nelle contrazioni kc = 0.45 (1-), dove =(area piccola) / (area
grande). Le perdite di carico distribuite si calcolano usando: hf = 2 f (L/D) v2, dove f = 0.0791 /
Re1/4
.
2) (10 punti) Si consideri una parete di spessore L e conducibilità termica k. Da un lato, per z=0, la
parete è isolata, mentre dall'altro, per z=L, scambia calore con un fluido refrigerante a
temperatura T0, con coefficiente di scambio termico h. Sapendo che nella parete si genera una
quantità di calore S per unità di volume,
a) si scriva l’equazione del calore e condizioni al contorno allo stazionario in forma
adimensionale, con = (T-T0)/(SL2/k).
b) Supponendo che lo scambio di calore con il fluido refrigerante sia molto efficiente (cosa
vuol dire, in termini di numeri adimensionali?) si trovi T(z=0).
3) Una fibra di carbonio, di forma cilindrica (raggio R e lunghezza L>>R) brucia, investita da
un flusso d'aria con velocità U. Si valuti il tempo necessario alla combustione, supponendo
che il raggio iniziale sia Ro e che il coefficiente di scambio massico dell'ossigeno sia km =
(D/R) Sh, dove Sh = a Re1/2
Sc1/3
è il numero di Sherwood, Re = UR/ il numero di
Reynolds (e Sc cos'è?) e a è una costante nota.
p
L1,D1
L2,D2
L3,D3
v3
HR,D3
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 07 Giugno 2004
1. Equazione di Bernoulli:
(v12 – v2
2) / 2 + g(z1 – z2) + (p1 – p2) / = hf.
Scegliamo le due superfici di controllo 1 e 2 come il pelo dell’acqua e l’uscita del capillare.
Qui p1-p2 = p, pari alla pressione relativa dell’aria nel serbatoio, rispetto alla pressione
atmosferica. Inoltre, z1-z2 =0.3 m, v1 = 0 e v2 = v3 = 30 m/s, mentre =103 kg/m
3.
Il termine hf e’ uguale alla somma di tre termini con le perdite di carico distribuite, più il termine
concentrato nel gomito, più le due contrazioni. Queste ultime sono la contrazione serbatoio-D1, con
0 e quella D2-D3, con = D32/D2
2 = 0.09. Inoltre vi = v2 = v3 D3
2/D2
2 = 2.7 m/s, da cui Re1=
Re2=2.7 104 e f1 = f2 = 0.006, mentre Re3=9 10
4 e f3 = 0.0045. In totale:
hf = (2L1/D1)v12 + (2L2/D2)v2
2+ (2L3/D3)v3
2 + kg v1
2/2 + 0.45 v1
2/2 + 0.45 (1-0.09) v3
2/2=
1.74 + 1.74 + 163 + 0.6 + 1.6 + 180 = 349
Dunque i due termini di gran lunga più importanti si riferiscono al capillare: le perdite distribuite e
la perdita all’ingresso. L’equazione di Bernoulli ci dà:
(p/) = ½ (30)2 – (9.8)(0.3)+ 349 = 796 m
2/s
2.
Dunque: p = (1000) (796) = 8 105 Pa.
2. Equazione del trasporto di calore:
Sdz
Tdk
2
2
; con B.C.: 00 dz
dT e 0TLThL
dz
dTk
a) In termini adimensionali:
12
2
d
d con B.C. 00
d
d e 11
Bi
d
d
,
dove = (T-T0)/(SL2/k), = r/L e Bi = hL / k.
b) Quando Bi >> 1, la seconda condizione al contorno diventa: T(L)=T0, cioè 01 .
Soluzione: d/d = - + A e = --2/2 + A + B. Dalle B.C.: A = 0 e B = 1/2. Dunque:
T(0) = T0 + SL2/2k
3) Da un bilancio molare sul carbonio, considerando che il flusso di carbonio C è equimolare
con quello di ossigeno A, otteniamo:
AMA
S
C ckNdtdRc / , dove cCS e cA
sono,
rispettivamente, la concentrazione di carbonio (solido) nella particella e quella di ossigeno al
di fuori dello strato limite molare.
Poiché Re>>1 e Sc>>1, si ha: 2/16/1
2/13/23/12/11
R
UDa
D
UR
R
DaSh
R
DkM
,
da cui, integrando dtc
cUDadRR
S
C
A
6/1
2/13/22/1
, tra t=0, quando R=R0 e t=, quando R=0,
A
S
C
c
c
UD
R
a 2/13/2
6/12/3
0
3
2 .
La condizione di quasi stazionarietà è soddisfatta quando è molto maggiore del tempo necessario
per raggiungere lo stato stazionario, ss M2/D M/Sh dove M è lo spessore dello strato limite
massico, M R0/kM. Dunque: 110
S
C
A
M
Mss
A
S
C
M c
c
Shkc
c
k
R .
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 14 Febbraio 2011
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
1. (10 punti) Si vuole far circolare 1 lt/s di acqua a
20C tra i serbatoi aperti 1 e 2 (vedi figura), pompando il
liquido tra il serbatoio 1 e quello 2 e usando due tubi
identici lunghi L = 10 m e con diametro D = 4 cm.
Assumendo che il sistema sia a regime, si determini:
a) la differenza H=H2-H1 tra i livelli dell’acqua nei
due serbatoi;
b) la potenza della pompa.
2. (10 punti) Una sferetta di raggio R = 1 cm composta da una lega di rame (ks = 400 W/ms; s =
104 kg/m
3; cs = 400 J / kgK) e avente temperatura iniziale Ti, viene immersa nell’acqua (k = 0.6
W/ms; = 103 kg/m
3; cs = 4.2 10
3 J / kgK; = 10
-3 kg/ms)) di un calorimetro, avente volume V
molto maggiore di quello della sferetta e temperatura T0, con Ti>T0).
a. Supponendo che l’acqua si muova con velocità di circa 1 cm/s, si valuti l’ordine di
grandezza del coefficiente di scambio termico h tra l’acqua e la sferetta. (3 punti)
b. Supponendo che h = 103 W/m
2K, si valuti il tempo caratteristico con cui si raffredda la
sferetta. Si può applicare l’approssimazione di quasi stazionarietà? (4 punti)
c. Se la sferetta fosse una patata (ks = 0.1 W/ms; s = 103 kg/m
3; cs = 10
3 J / kgK), quanto
sarebbe , all’incirca? (3 punti)
3. (10 punti) Alla superficie z = 0 di particelle catalitiche ha luogo una reazione di
polimerizzazione 2AA2. Supponiamo che sia A che B=A2 siano dei gas e che attorno alla
particella vi sia un film di gas stagnante di spessore , al di fuori della quale il monomero A sia
mantenuto con una frazione molare xA0 costante. Si calcoli il flusso di A, supponendo che la velocità
di reazione sia molto elevata, così da poter assumere che A reagisce non appena arriva alla parete;
inoltre, sia molto minore delle dimensioni lineari della particella, così che la geometria del
problema si possa considerare come piana.
P
H1 H2
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Correzione del compito di esame dell’appello del 14 Febbraio 2011
1. Le equazioni di Bernoulli applicate ai due condotti sono le seguenti:
wp - gH = hf ,
gH = hf
dove hf = 2 (L/D) f v2, con f = 0.0791 / Re
1/4; Re = vD/ e v = (4V)/(D
2).
Otteniamo: v = 0.8 m/s, Re = 32. 103, f = 0.06; hf = 1.91 m
2/s
2.
a) Dalla seconda equazione otteniamo: H = hf/g = 0.2 m.
b) Dalla prima equazione otteniamo: wp = 2gH = 3.8 m2/s
2, e dunque la potenza della pompa
è Wp = V wp = 3.8 W.
2. a) h = Nu k / R. Il numero di Nusselt, Nu, dipende dai numeri di Reynolds, Re, e di Prandtl,
Pr. Qui, Re = vR/ = 1 cm/s 1 cm / 0.01 cm2/s = 100, mentre Pr = / = 7 ( = k/c = 0.14 10
-2)
e dunque Nu ~ Re1/2
Pr1/3
~ 20. Dunque h = 20 0.6 W/ms / 10-2
m ~ 103 W/m
2K.
b) Dal bilancio Vscs dTs/dt = -hS (Ts-T0), si valuta:
(scsV)/(Sh) scsR/h 104 Kg/m
3 400 W/mK 10
-2 m / 10
3 W/m
2K = 40s.
La appross. di Q.S. si può applicare perchè Bi = h R / ks ~ 0.025. Oppure,
ss = R2 / s = 1 cm
2 / 1 cm
2/s = 1 s << 40 s = .
c) Qui Bi = h R / ks ~ 100: Dunque . = ss = R2 / s = 1 cm
2 / 10
-3 cm
2/s = 10
3 s ~ 15 min.
3. Un bilancio molare dà NA = costante e NB = costante. NB alla parete (e dunque ovunque,
perché NB è costante) non è zero: per ogni 2 moli di A che arrivano, ce ne è una di B che se ne va.
Dunque:
AAB NNn
N21
1 . ` (14.2.1)
Di conseguenza otteniamo:
.2
1*
c
NNN
cv A
BA . (14.2.2)
A questo punto il flusso di A è il seguente:
1
212
1*
1K
dz
dx
x
cDN
dz
dxcDNx
dz
dxcDvcN A
A
AA
AAA
AA
. (14.2.3)
Integrando tra 0 e con le condizioni al contorno seguenti:
0 e 00 AAA xzxzx , (14.2.4)
otteniamo:
21ln2 0AA
xcDN
. (14.2.5)
Si noti che quando il flusso molare tende a zero.
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 28 Febbraio 2011
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
1. (10 punti) Si vuol pompare 20 Kg/s di acqua
(a temperatura ambiente) tra i due serbatoi in figura
posti a 10 metri di altezza l'uno rispetto all’altro (vedi
figura, dove L è la lunghezza complessiva dei tubi e
D il diametro). Si calcoli potenza della pompa
necessaria, assumendo un'efficienza del 70%,
evidenziando il contributo di energia potenziale e
attrito.
2. (10 punti) Si consideri una piastra di spessore L e conducibilità termica k. La parete z=0 è
tenuta a temperatura T0, mentre la parete z=L è tenuta a temperatura 2T0. Inoltre, nella
piastra c'è una generazione uniforme di calore 2
0 / LkTq (in watt/m3). Si calcoli il flusso
uscente (o entrante) dalle due pareti.. Si può risolvere il problema utilizzando il principio di
sovrapposizione? Se si, indicare come si fa.
3. (10 punti) In una soluzione composta da una lega binaria A+B si sta formando un nucleo
sferico di puro B. La soluzione è stagnante, diluita in A e dunque il moto di A e B avviene
solo per via diffusiva. Detto R il raggio del nucleo, sappiamo che per r>>R la
concentrazione di A è costante e uguale a cA, mentre alla superficie del nucleo, per r=R, la
concentrazione dipende dal raggio R in accordo con l’equazione di Kelvin, R
ccc
S
BA
R
A
,
dove è una costante che indica una tipica distanza intermolecolare, mentre S
Bc è la
concentrazione di B nel nucleo. a) Partendo da un bilancio di massa sul nucleo di B e
considerando che BA cc costante, si mostri che il raggio del nucleo cresce come 3/1t .
b) Si determini quando si può applicare l’approssimazione di quasi stazionarietà. NOTA 1:
Allo stazionario il profilo di concentrazione attorno ad una sfera è del tipo c(r) = K1 + K2/r,
dove K1 e K2 sono due costanti da determinare in base alle condizioni ad contorno. NOTA
2: si supponga che inizialmente 0)0( 0 RtR .
10 m
WD = 100 mm
L = 100 m
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 28 Febbraio 2011
1. Prendendo come sezioni di riferimento i peli liberi dei due serbatoi e applicando l’equazione
di Bernoulli otteniamo:
(v12 – v2
2) / 2 + g(z1 – z2) + (p1 – p2) / + wp = hf,
e la potenza della pompa è pwmW . Qui v1 = v2, p1 = p2 , per cui wp = gz + hf . In questa
espressione, gz = 98 m2/s
2, mentre hf = 2 f (L/D) v
2, dove f = 0.0791 / Re
1/4, mentre
smDmv /55.2)/(4 2 . Dunque Re = vD/ = 2.55 105 , f = 3.5 10
-3 e hf = 45.5 m
2/s
2. Da
qui vediamo che il contributo dell'energia potenziale alla potenza della pompa è circa il doppio di
quello dell’attrito. Concludendo: wp = 205 m2/s
2 e dunque W = 4.1 KW.
2. Il principio di sovrapposizione si può applicare perché il problema è lineare. I flussi dovuti
alle temperature imposte alle pareti sono JU (0) = JU (L) = -kT0/L. I flussi dovuti alla generazione
di calore si trovano da un bilancio globale: SJSLq U2 , dove qui JU è il flusso uscente (negativo
in z=0 e positivo in z=L). Dunque JU (0) = -kT0/2L e JU (L) = kT0/2L Dunque, in totale, JU (0) = -
3kT0/2L, mentre JU (L) = -kT0/2L .
In alternativa, risolvendo 2
0
22 /// LTkqdzTd , con T(0) = T0 e T(L) = 2T0, si ottiene:
][)(2
21
0 BATzTLz
Lz , con B=1 e A=3/2. Da qui, si trova il risultato visto sopra.
3. a) Da un bilancio molare sul nucleo di B otteniamo: RcDNNdtdRc AAB
S
B // ,
dove NA è il flusso uscente di A, di natura diffusiva, mentre Rcccc S
BA
R
AA / . Dunque
otteniamo: dtDdRR 2 e tDR 33 . b) La condizione di quasi stazionarietà si può applicare
quando DRDRss // 32 , cioè quando R .
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello Straordinario del 07 Aprile 2011
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
1. (10 punti) Il serbatoio cilindrico di raggio R (vedi
figura) è inizialmente riempito con un fluido di
viscosità e si svuota attraverso un tubo circolare di
raggio r<<R. Supponendo flusso laminare nel tubo e
trascurando le perdite concentrate e il termine cinetico,
si determini il tempo necessario per svuotare il
serbatoio (non il tubo).
2. (10 punti) Gli enteropneusti sono dei vermi marini, di
forma cilindrica. Il loro corpo può essere
schematizzato come composto di una materiale
omogeneo, con conducibilità termica di 1 W/mK e
quando si muovono dissipano una quantità di energia
di circa 1 W/cm3. Vivono sui fondali marini, vicino a
riva, in acque con temperature di circa 15C.
Supponendo che la temperatura massima raggiungibile
dal loro corpo sia di 40C, si determini il loro raggio massimo.
3. (10 punti) Una pasticca si consuma mentre discende, lentamente, nell’intestino. Dopo
aver valutato (a meno di una costante) il coefficiente di scambio massico, supponendo
che Re<<1 e Pe>>1, a) si valuti il tempo necessario alla digestione di una sferetta di
raggio iniziale R0 e b) si indichi quando si può applicare la condizione di quasi
stazionarietà.
H0
L
2R
2r
H
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello straordinario del 07 Aprile 2011
1. Prendendo come sezioni di riferimento il pelo libero del serbatoio e l’uscita del tubo,
entrambe a pressione atmosferica, applicando l’equazione di Bernoulli otteniamo:
g(L+H) = hf = 2 f (L/D) v2 , dove f = 16 / Re = 16/vD, dove D = 2r.
Dunque, v = R2g (H+L) / (8L).
Da un bilancio di massa si trova: R2 dH/dt = - r
2v, cioè dH/(H+L) = - (r
4g) / (8LR
2) dt.
Integrando con H(0) = H0 e H(t) = 0 troviamo:
t = (8LR2) / (r
4g) ln(1 + (H/L)).
2. k
RqT
4
2
max
(vedi par. 9.1.2). 224
36
2 110/10
25/144cmm
mW
KmKW
q
TkR
Dunque il raggio massimo è di 1 cm.
3. a) Come nei problemi degli appelli precedenti, otteniamo: ckNdtdRc MA
S
P / , dove cPS è la
concentrazione nella pasticca della sostanza A che diffonde e c è la differenza di concentrazione di A a cavallo dello
strato limite massico. Dunque c = cPL-cP, dove cP
L è la concentrazione di A alla parete, a contatto con la pasticca (in
genere, il rapporto di partizione cPL/cP
S dipende dalla solubilità di A), mentre cP è la concentrazione di A nel corpo e
dunque cP=0. Sappiamo che Re < 1 e Pe >> 1 e dunque:
3/2
3/13/23/1
R
UDa
D
UR
R
DaSh
R
DkM
,
dove a è una costante adimensionale di O(1). Infine, integrando dtc
cUaDdRR
S
A
A
3/13/23/2,
tra t=0, quando R=R0 e t=, quando R=0, otteniamo:
A
S
A
c
c
UD
R
a 3/13/2
3/5
0
5
3 .
b) La condizione di quasi stazionarietà è soddisfatta quando è molto maggiore del tempo necessario per raggiungere
lo stato stazionario, ss M2/D M/kM dove M è lo spessore dello strato limite massico, M R0/Sh. Dunque:
110
A
S
A
M
Mss
A
S
A
M c
c
Shkc
c
k
R .
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 05 Maggio 2011
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
1. (10 punti) Si consideri il sistema della figura, costituito da un
serbatoio cilindrico di sezione S, inizialmente riempito d'acqua
per un'altezza uguale a h0. Il serbatoio scarica attraverso un tubo
verticale di diametro d e lunghezza H e viene alimentato con
acqua avente una portata pari all' 80% di quella in uscita dal
tubo verticale. a) Si determini (senza risolverla) l'equazione che
consente di determinare la velocità dell'acqua u in uscita
[perdite concentrate: k=0.45(1-), dove è il rapporto tra l'area
del tubo e quella della sezione del serbatoio]; b) si risolva
l'equazione precedente per moto laminare, determinando la
velocità del fluido in uscita u nell'ipotesi che h<<H e che si le perdite per attrito siano quelle
dominanti (cioè si trascurino le perdite concentrate e quelle cinetiche); c) si determini il tempo
di svuotamento . Come varia se si raddoppia h0 o se si raddoppia d?
2. (10 punti) Una gocciolina d’acqua cade con velocità U (gR)1/2
(g è l’accelerazione di gravità e
R il raggio) in una atmosfera di aria secca. Facendo tutte le ipotesi necessarie, si valuti il tempo
necessario all’evaporazione di una gocciolina con raggio iniziale R0. [si ricordi che il
coefficiente di scambio massico kM è uguale a D Sh/R, dove D è la diffusività (di che cosa e in
una atmosfera composta da che cosa?), R è il raggio (che diminuisce nel tempo) e Sh è il
numero di Sherwood, definito in base al raggio.]
3. (10 punti) Due fluidi newtoniani con viscosità e
2 scorrono in un canale orizzontale (dunque con
pressione costante), in cui una parete è ferma mentre
l'altra viene tenuta in movimento con velocità V (vedi
figura). Si determini la forza per unità di superficie
necessaria a mantenere in moto la parete superiore.
H
u
h
V
V=0
2H/2
H/2
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 24 giugno 2006
1. a) Prendendo come sezioni di riferimento il pelo libero del serbatoio e applicando
l’equazione di Bernoulli otteniamo:
g (h+H) = ( 4fH/d + k + 1) u2/2,
dove k=0.45(1-) e =d2/D
2.
b) Nelle ipotesi considerate, f=16/Re, con Re=ud/ e fH/d>>1. Dunque,
gH = 4 (16/ud) (H/d) u2/2, da cui: u = gd
2 / 32. Nota: u non dipende da H.
c) Da un bilancio di massa otteniamo: dV/dt = S dh/dt = - 0.2 u( d2/4), con h(t=0) = h0.
Dunque: ts = (160 / ) (Sh0/gd4).
2. Da un bilancio molare sulla gocciolina otteniamo: V
AMA
L
A ckNdtdRc / , dove cAL e
cAV sono, rispettivamente, la concentrazione dell’acqua nella gocciolina e quella di saturazione
nell’atmosfera, a contatto con il liquido. Per valutare il coefficiente di scambio massico kM
supponiamo di essere in condizioni quasi-stazionarie. In questo caso, è ragionevole supporre che
Re>>1 e Sc>>1 e dunque: 4/16/1
4/13/23/12/11
R
gDa
D
UR
R
DaSh
R
DkM
,
dove a è una costante adimensionale di O(1). Infine, integrando dtc
cgDadRR
L
A
V
A
6/1
4/13/24/1
tra t=0, quando R=R0 e t=, quando R=0, otteniamo: V
A
L
A
c
c
gD
R
a 4/13/2
6/14/5
0
5
4 .
La condizione di quasi stazionarietà è soddisfatta quando è molto maggiore del tempo necessario
per raggiungere lo stato stazionario, ss M2/D M/Sh dove M è lo spessore dello strato limite
massico, M R/Sh. Dunque: 110
L
A
V
A
M
MssV
A
L
A
M c
c
Shkc
c
k
R .
3) La forza per unità di superficie è lo sforzo di taglio alla parete, w. Da un bilancio di forze si
vede che =w=cost.. e dunque il profilo di velocità è lineare, con pendenza diversa nelle due
regioni. Infatti: w = dv1/dy = 2 dv2/dy, dove i pedici 1 e 2 si riferiscono alla parte inferiore e
superiore del condotto. Da qui si trova che le velocità per y=H/2 e y=H sono v(H/2) = (w/)(H/2) e
v(H) = v(H/2) + (w/2)(H/2) = (3H/2) (w/). Dunque, poiché v(H) = V, troviamo: w = (4/3)
V/H.
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 27 Giugno 2011
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
1. (10 punti) Un flusso d'acqua viene pompato nel
dispositivo rappresentato in figura, in cui tutti i tratti di tubo
(1-2, 2-3, 2-4 e 3-5) hanno sezione circolare di diametro D e
lunghezza L e 2L. Si noti che i tratti 1-2 e 2-3 sono
orizzontali mentre quelli 2-4 e 3-5 sono verticali. Le
pressioni p4 e p5 sono uguali alla pressione atmosferica.
Supponendo che L = 1 m e D = 1 cm, e che la velocità in
ingresso (cioè nel tratto 1-2) sia uguale a 1 m/s, si determini
il rapporto tra le portate volumetriche nei tratti 3-5 e 2-4.
(Le perdite per attrito in un tubo circolare di diametro D e
lungo L sono uguali a (2L/D) f v2, dove e v sono la densità e la velocità media del fluido, mentre
f = 0.079/Re1/4
, con Re uguale al numero di Reynolds.)
2. (10 punti) Si abbiano due serbatoi chiusi di volume V1=V e V2=V, separati da una membrana
porosa di spessore d, sezione S e porosità , contenenti una miscela A-B ben miscelata. Il
componente A abbia inizialmente una frazione molare xA0(1)
nel volume V1 maggiore di
quella, xA0(2)
, nel volume V2. Supponendo di misurare le concentrazioni xA(1)
e xA(2)
nei due
volumi ad un certo istante t, si determini una espressione della diffusività D in funzione di
quantità note.
3. (10 punti) Una gocciolina d’acqua cade con velocità U (gR)1/2
(g è l’accelerazione di
gravità e R il raggio) in una atmosfera di aria secca. Facendo tutte le ipotesi necessarie, si
valuti il tempo necessario all’evaporazione di una gocciolina con raggio iniziale R0. [si
ricordi che il coefficiente di scambio massico kM è uguale a D Sh/R, dove D è la diffusività
(di che cosa e in una atmosfera composta da che cosa?), R è il raggio (che diminuisce nel
tempo) e Sh è il numero di Sherwood, definito in base al raggio.]
1
2 3
4 5
L L
2L D
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 27 Giugno 2011
1) Siamo in regime turbolento (Re = 104) e dunque, in genere, le perdite per attrito sono dello
stesso ordine di quelle idrostatiche. Le equazioni sono le seguenti:
p1 – p2 = Cv127/4
; C = 0.158 1/4 L / D
5/4
p2 – p4 = 2Cv247/4
+ gL
p2 – p5 = 3Cv257/4
+ gL
v12 = v24 + v25.
Dalle ultime tre equazioni otteniamo:
2v247/4
= 3 v257/4
, cioè v24 = 1.26 v25.
Siccome le sezioni dei tubi sono costanti, la stessa relazione vale anche per le portate volumetriche.
2) Questo esercizio è stato svolto in classe. Da un bilancio molare sui due volumi otteniamo:
d/dt(cA1V) = -NA1 S e d/dt(cA2V) = -NA2 S, dove N1A = -N2A = -cD dxA/dz = D (cA1-cA2)/d, dove
abbiamo supposto che il processo sia quasi stazionario. Sottraendo le due equazioni otteniamo:
dc/dt = - (2SD/Vd)c, dove c=cA1-cA2, da cui: ln(c/c0) = -2SDt/Vd. Dunque: D =
ln(c0/c)Vd / (2St). L’ipotesi di quasi stazionarietà è soddisfatta quando il tempo necessario per
raggiungere uno stato stazionario, 1 d2/D, è molto minore di quello caratteristico del
cambiamento di cA, 2 cAV/(NAS) Vd/(DS) e dunque quando d<<V/S.
3) Da un bilancio molare sulla gocciolina otteniamo: V
AMA
L
A ckNdtdRc / , dove cAL e
cAV sono, rispettivamente, la concentrazione dell’acqua nella gocciolina e quella di saturazione
nell’atmosfera, a contatto con il liquido. Per valutare il coefficiente di scambio massico kM
supponiamo di essere in condizioni quasi-stazionarie. In questo caso, è ragionevole supporre che
Re>>1 e Sc>>1 e dunque: 4/16/1
4/13/23/12/11
R
gDa
D
UR
R
DaSh
R
DkM
,
dove a è una costante adimensionale di O(1). Infine, integrando dtc
cgDadRR
L
A
V
A
6/1
4/13/24/1
tra t=0, quando R=R0 e t=, quando R=0, otteniamo: V
A
L
A
c
c
gD
R
a 4/13/2
6/14/5
0
5
4 .
La condizione di quasi stazionarietà è soddisfatta quando è molto maggiore del tempo necessario
per raggiungere lo stato stazionario, ss M2/D M/Sh dove M è lo spessore dello strato limite
massico, M R/Sh. Dunque: 110
L
A
V
A
M
MssV
A
L
A
M c
c
Shkc
c
k
R .
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 15 Luglio 2011
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
1. (10 punti) Un fluido molto viscoso viene
pompato nel dispositivo in figura, con una
portata volumetrica V2 data, in modo da
sostenere il peso Mg di una lastra. Si determini
lo spessore H:
a. per flussi laminari. (si supponga che 2
1 // HvCLP , dove v è la velocità
media)
b. Per flussi turbolenti. (si supponga che
HvCLP // 2
2 ).
2. Un cubo di lato L è diviso in due parti, costituite da materiali con conducibilità termica k
e 10k. Si calcoli la potenze termica (cioè il calore per unità di tempo) che passa
attraverso il cubo quando si applica una differenza di temperatura T a) in serie e b) in
parallelo.
3. (10 punti) Si abbiano due serbatoi di uguale volume V,
separati da una membrana porosa di sezione S=V/L, porosità e
spessore (vedi figura a fianco). I due serbatoi sono
perfettamente miscelati e contengono una miscela A-B; la frazione
molare di A, inizialmente, sia xA10 e xA20 < xA10 , rispettivamente.
Vogliamo determinare come la differenza tra le frazioni molari xA1
e xA2 vari nel tempo, in modo da poter determinare il coefficiente
di diffusione D.
V,
xA1
V,
xA2
Figura 15.1.1
LL
2B
2H
L
M
Figura 4.2P
pa
p0
p0
pa
H<<L,W
W
H
L
W
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 15 Luglio 2011
1. In generale, la forza verso l’alto esercitata dal fluido su un elementino di area Wdz della
piastra è uguale a pWdz. Questa forza deve bilanciare il peso della piastra più l’effetto della
pressione atmosferica e dunque, considerando che p decresce linearmente con z, otteniamo:
PWLpWLdzzpWMg
L
~2~2
0
.
a) 3
2
121
2 1
H
VLC
HHW
VCWLPWLMg
, da cui: 3
2
1
Mg
VLCH
.
b) WH
VLC
HHW
VCWLPWLMg
3
22
2
2
2
2 1
, da cui: 3
22
2
MgW
VLCH
.
2. a) Q = k (T1/L/2) L2 = 10 k (T2/L/2) L
2, con T1+ T2 = T. Dunque:
T1 = (10/11) T e Q = (20/11) kL T.
b) Q1 = k (T/L) (L2/2) e Q2 = 10k (T/L) (L
2/2), con Q = Q1 + Q2. Dunque:
Q = (11/2) kL T.
3. Procedendo come nel paragrafo 15.1, otteniamo:
2 /00
2ln 2 eqt
eq
x D tt x x e
x L
; eq
A
cV L
N S D
.
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 25 Luglio 2011
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
1. Un fluido viene pompato nel dispositivo rappresentato in figura 1, in cui tutti i tratti di tubo
(1-2, 2-3, 2-4 e 3-5) hanno sezione circolare di diametro D e lunghezza L. Si noti che i tratti
1-2 e 2-3 sono orizzontali mentre quelli 2-4 e 3-5 sono verticali. Le pressioni p4 e p5 sono
uguali alla pressione atmosferica. Supponendo che il fluido abbia viscosità = 10 Poise e
densità = 1 g/cm3, con L = 1 m e D = 1 cm, e
che la portata volumetrica in ingresso (cioè nel
tratto 1-2) sia uguale a 10-3
m3/s, si determini:
a) Le equazioni che consentono di determinare l;e perdite
di carico e le portate (5 punti).
b) il rapporto tra le portate volumetriche nei tratti 3-5 e
2-4 (5 punti).
c) la pressione di ingresso p1 (5 punti).
d) Ora, supponendo di usare lo stesso dispositivo (cioè
stessi L e D) per pompare acqua a 20C con la stessa
portata volumetrica di 10-3
m3/s, scrivere le equazioni che ci consentono di determinare la
pressione in ingresso, evidenziando le differenze rispetto al caso precedente (5 punti).
2. Si consideri l’esperimento seguente, volto a misurare la diffusività D di A in B, dove A e B
sono entrambi dei gas che possiamo assumere
ideali. In un tubo capillare di lunghezza L,
l’estremità z=0 viene posta a contatto con un
grosso serbatoio contenente A puro, mentre
l’altra estremità, z=L, viene chiusa con un
catalizzatore, sul quale ha luogo la reazione
irreversibile (cioè molto rapida) A2B con
costante di equilibrio K = cB2/cA (vedi figura
2). A questo punto, si determini la dipendenza
di D dal flusso NA (che si suppone
misurabile), pressione P e temperatura T (10 punti).
1
2 3
4 5
L L
LD
Figura 1
L
xA=1A2B
Figura 2
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 25 Luglio 2011
1. Anzitutto notiamo che, poichè Re100, siamo ampiamente in regime laminare. Inoltre, le
perdite di carico idrostatiche, gL104Pa, sono molto minori di quelle per attrito. Queste sono pari,
indicativamente, a 2(L/D)fv2, dove f=16/Re, in cui Re=v12D/ e v12=(4V)/(D
2), dunque uguali a
circa 3 105 Pa.
Applicando Bernoulli tra 1 e 2, 2 e 4 e 2 e 5, otteniamo:
p1 – p2 = Cv12; C = 32 L / D2)
p2 – p4 = Cv24 + gL
p2 – p5 = 2Cv25 + gL
v12 = v24 + v25.
(l’ultima equazione esprime la conservazione della massa al nodo 2). Considerando che p4 = p5 =
patm e3 che v12 è noto, abbiamo 4 incognite (p1, p2, v24 e v25) e 4 equazioni; dunque il problema è ben
posto.
a) Dalle ultime tre equazioni otteniamo:
v24 = 2 v25 = (2/3) v12, dove v12 =(4V)/(D2) = 12.7 m/s.
b) Dalle prime due equazioni otteniamo, trascurando la pressione idrostatica:
p1 – pa = (5/3) C v12 = (160 L v12 / 3 D2) = 6.8 10
5 Pa.
c) Adesso il numero di Reynolds è circa 1000 volte maggiore, e dunque siamo in regime
turbolento. Inoltre, le perdite per attrito sono dello stesso ordine di quelle idrostatiche, poichè,
rispetto al caso precedente, f è 100 volte più piccolo. Le equazioni si modificano nel modo
seguente:
p1 – p2 = Cv127/4
; C = 32 L / D2)
p2 – p4 = Cv247/4
+ gL
p2 – p5 = 2Cv257/4
+ gL
v12 = v24 + v25.
Dalle ultime tre equazioni otteniamo:
v247/4
= 2 v257/4
, cioè v24 = 1.48 v25.
2. In questo caso, NB = -2NA e dunque otteniamo (vedi equazione (14.2.3) con =-1):
NA = - [cD/(1+xA)] dxA/dz = cost., con: xA(z=0) = 1 e xA(z=L) = xAL, dove xAL si determina
conoscendo la costante di equilibrio, come vediamo in seguito.
Integrando l’equazione appena scritta tra z=0 e z=l, otteniamo:
AL
A
x
A
A
L
A
xL
cDNdx
xdz
cD
N AL
1
2ln
1
1
10
A questo punto, non resta che determinare xAL. Da:
K = cB2(L) / cA(L) = c(1-xAL)
2/xAL,
vediamo che xAL soddisfa la seguente equazione algebrica di secondo grado:
xAL2 – 2kxAL + 1 = 0, dove k = 1+K/2c > 1 è una costante nota.
Dunque si ottiene:
xAL = k - (k2-1)
(si noti che abbiamo scartato l’altra soluzione perché risulta maggiore di 1).
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 15 Settembre 2011
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
1. (10 punti) Un flusso d'acqua viene pompato nel
dispositivo rappresentato in figura, in cui tutti i tratti di
tubo (1-2, 2-3, 2-4 e 3-5) hanno sezione circolare di
diametro D e lunghezza L. Si noti che i tratti 1-2 e 2-3
sono orizzontali mentre quelli 2-4 e 3-5 sono verticali. Le
pressioni p4 e p5 sono uguali alla pressione atmosferica.
Supponendo che L = 1 m e D = 1 cm, e che la velocità in
ingresso (cioè nel tratto 1-2) sia uguale a 1 m/s, si
determini il rapporto tra le portate volumetriche nei tratti 3-5 e 2-4.
(Le perdite per attrito in un tubo circolare di diametro D e lungo L sono uguali a (2L/D) f v2, dove
e v sono la densità e la velocità media del fluido, mentre f = 0.079/Re1/4
, con Re uguale al numero
di Reynolds.)
2. (10 punti) Si consideri un elemento di combustibile nucleare di forma sferica con raggio R, con
una densità di potenza termica S. La sfera è raffreddata da un fluido mantenuto a temperatura
T0, con cui scambia calore con coefficiente di scambio termico h. Si determini il flusso di
calore uscente dalla sfera (perché non dipende da k?) e la temperatura massima raggiunta
all'interno della sfera. Si esaminino i casi limite per numero di Biot molto grande o molto
piccolo.
3. (10 punti) Un nucleo sferico di sale (A) sta sospeso in una soluzione sovrassatura di acqua (B) e
sale. Ciò significa che la concentrazione di sale nella soluzione lontano dal nucleo è uguale a c
> csat, dove csat è la concentrazione di saturazione, uguale a quella della soluzione a contatto con
il nucleo. Detto Ri il raggio iniziale del nucleo, si calcoli il tempo impiegato dal nucleo per
raddoppiare il suo raggio, supponendo che il flusso sia esclusivamente diffusivo. Si enuncino
chiaramente tutte le ipotesi del caso.
1
2 3
4 5
L L
LD
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 15 Settembre 2011
1.
Siamo in regime turbolento (Re = 104) e dunque, in genere, le perdite per attrito sono dello stesso
ordine di quelle idrostatiche. Le equazioni sono le seguenti:
p1 – p2 = Cv127/4
; C = 0.158 1/4 L / D
5/4
p2 – p4 = Cv247/4
+ gL
p2 – p5 = 2Cv257/4
+ gL
v12 = v24 + v25.
Dalle ultime tre equazioni otteniamo:
v247/4
= 2 v257/4
, cioè v24 = 1.48 v25.
Siccome le sezioni dei tubi sono costanti, la stessa relazione vale anche per le portate volumetriche.
2.
Procedendo come nel paragrafo 9.1.3, troviamo il flusso J = Sr/3 e la distribuzione di temperatura
() = -2/6 + C, dove e sono definiti in 8.3.2 e C è una costante. Dalla condizione al contorno
J(R)=h[T(R)-T0], otteniamo: () = (1/6) [1 - 2 + 2/Bi], dove Bi=hR/k è il numero di Biot.
Dunque la temperatura massima è:
Tmax = T(0) = T0 + (SR2)/(6k) [1 + 2/Bi].
Si noti che per Bi>>1, Tmax-T0 = (SR2)/(6k) e dunque è indipendente ha h, mentre dipende da R
2.
Invece, per Bi<<1, Tmax-T0 = (SR)/(3h) e dunque è indipendente da k e dipende da R. Il flusso si
calcola facilmente come JQ = -k(dT/dr)R = SR / 3. Ovviamente, allo stazionario, il prodotto del
flusso JQ per l’area 4R2 deve essere uguale al calore prodotto, S(4R
3/3), e dunque JQ risulta
indipendente da h, cioè da quanto efficacemente il calore viene disperso.
3.
Da un bilancio molare sul nucleo otteniamo: A
S
A NdtdRc / , dove cAS è la concentrazione del
sale solido nel nucleo, mentre NA è il flusso di sale che raggiunge l'interfaccia nucleo-soluzione
relativo alla velocità di crescita dR/dt. Supponendo che il sale in soluzione sia diluito (cioè xA<<1),
NA si può approssimare come uguale al flusso assoluto (vedi libro di testo, par. 15.2) e dunque,
nell'ipotesi di quasi stazionarietà, NA = D (c)/R, dove c = c - csat, mentre D è la diffusività del
sale in acqua. Integrando si ottiene:
R2 - Ri
2 = 2D (c/cA
S) t e dunque il tempo necessario perché il raggio raddoppi è:
t2 = (3Ri2)/(2D) (cA
S/c).
L'ipotesi di quasi stazionarietà è valida quando t2>>tss=Ri2/D, cioè quando cA
S >> c.
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 16 Novembre 2011
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
1. (10 punti) Un fluido molto viscoso viene pompato nel dispositivo in figura, con una portata
volumetrica V2 data, in modo da sostenere il peso Mg di una lastra. Si determini lo
spessore H:
a. per flussi laminari. (si supponga che 2
1 // HvCLP , dove v è la velocità media)
b. Per flussi turbolenti. (si supponga che HvCLP // 2
2 ).
2. (10 punti) Si consideri una piastra di spessore L e conducibilità termica k. Da un lato, per
z=0, la parete è isolata, mentre dall'altro, per z=L, scambia calore con un fluido
refrigerante a temperatura T0, con coefficiente di scambio termico h. Sapendo che nella
parete si genera una quantità di calore S per unità di volume, si trovi T(z=0). Qual è il
numero adimensionale che indica l’efficienza del fluido refrigerante?
3. (10 punti) Si abbiano due serbatoi di uguale volume V, separati da una membrana porosa di
sezione S=V/L, porosità e spessore (vedi figura a fianco). I due
serbatoi sono perfettamente miscelati e contengono una miscela A-
B; la frazione molare di A, inizialmente, sia xA10 e xA20 < xA10 ,
rispettivamente. Vogliamo determinare come la differenza tra le
frazioni molari xA1 e xA2 vari nel tempo, in modo da poter
determinare il coefficiente di diffusione D.
2B
2H
L
M
Figura 4.2P
pa
p0
p0
pa
H<<B,W
W
H
L
W
V,
xA1
V,
xA2
Figura 15.1.1
LL
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 16 Novembre 2011
1. In generale, la forza verso l’alto esercitata dal fluido su un elementino di area Wdz della
piastra è uguale a pWdz. Questa forza deve bilanciare il peso della piastra più l’effetto della
pressione atmosferica e dunque, considerando che p decresce linearmente con z, otteniamo:
PWLpWLdzzpWMg
L
~2~2
0
.
a) 3
2
121
2 1
H
VLC
HHW
VCWLPWLMg
, da cui: 3
2
1
Mg
VLCH
.
b) WH
VLC
HHW
VCWLPWLMg
3
22
2
2
2
2 1
, da cui: 3
22
2
MgW
VLCH
.
2. Da un bilancio di energia otteniamo: JU(z) = Sz, dove JU è il flusso uscente e abbiamo
considerato che JU(0) = 0. Quando z=L si ha: JU(L) =h[T(L) – T0], da cui: T(L) = T0 + SL/h.
Quando invece z<L, JU(z) = Sz = - k dT/dz, da cui, integrando tra 0 e L otteniamo:
T(0) = T(L) + SL2/2k = T0 + SL
2/2k ( 1 + 2/Bi), dove Bi = hL/k è il numero di Biot, che
esprime quanto efficacemente il refrigerante raffreddi la parete.
3. Procedendo come nel paragrafo 15.1, otteniamo:
2 /00
2ln 2 eqt
eq
x D tt x x e
x L
;
eq
A
cV L
N S D
.
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello Straordinario del 17 Gennaio 2012
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
1. (10 punti) Il serbatoio cilindrico di raggio R (vedi
figura) è inizialmente riempito con un fluido di
viscosità e si svuota attraverso un tubo circolare di
raggio r<<R. Supponendo flusso laminare nel tubo e
trascurando le perdite concentrate e il termine cinetico,
si determini il tempo necessario per svuotare il
serbatoio (non il tubo).
2. (10 punti) Gli enteropneusti sono dei vermi marini, di
forma cilindrica. Il loro corpo può essere
schematizzato come composto di una materiale
omogeneo, con conducibilità termica di 1 W/mK e
quando si muovono dissipano una quantità di energia
di circa 1 W/cm3. Vivono sui fondali marini, vicino a
riva, in acque con temperature di circa 15C.
Supponendo che la temperatura massima raggiungibile
dal loro corpo sia di 40C, si determini il loro raggio massimo.
3. (10 punti) Una pasticca si consuma mentre discende, lentamente, nell’intestino. Dopo
aver valutato (a meno di una costante) il coefficiente di scambio massico, supponendo
che Re<<1 e Pe>>1, a) si valuti il tempo necessario alla digestione di una sferetta di
raggio iniziale R0 e b) si indichi quando si può applicare la condizione di quasi
stazionarietà.
H0
L
2R
2r
H
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello straordinario del 17 gennaio 2012
1. Prendendo come sezioni di riferimento il pelo libero del serbatoio e l’uscita del tubo,
entrambe a pressione atmosferica, applicando l’equazione di Bernoulli otteniamo:
g(L+H) = hf = 2 f (L/D) v2 , dove f = 16 / Re = 16/vD, dove D = 2r.
Dunque, v = R2g (H+L) / (8L).
Da un bilancio di massa si trova: R2 dH/dt = - r
2v, cioè dH/(H+L) = - (r
4g) / (8LR
2) dt.
Integrando con H(0) = H0 e H(t) = 0 troviamo:
t = (8LR2) / (r
4g) ln(1 + (H/L)).
2. k
RqT
4
2
max
(vedi par. 9.1.2). 224
36
2 110/10
25/144cmm
mW
KmKW
q
TkR
Dunque il raggio massimo è di 1 cm.
3. a) Come nei problemi degli appelli precedenti, otteniamo: ckNdtdRc MA
S
P / , dove cPS è la
concentrazione nella pasticca della sostanza A che diffonde e c è la differenza di concentrazione di A a cavallo dello
strato limite massico. Dunque c = cPL-cP, dove cP
L è la concentrazione di A alla parete, a contatto con la pasticca (in
genere, il rapporto di partizione cPL/cP
S dipende dalla solubilità di A), mentre cP è la concentrazione di A nel corpo e
dunque cP=0. Sappiamo che Re < 1 e Pe >> 1 e dunque:
3/2
3/13/23/1
R
UDa
D
UR
R
DaSh
R
DkM
,
dove a è una costante adimensionale di O(1). Infine, integrando dtc
cUaDdRR
S
A
A
3/13/23/2,
tra t=0, quando R=R0 e t=, quando R=0, otteniamo:
A
S
A
c
c
UD
R
a 3/13/2
3/5
0
5
3 .
b) La condizione di quasi stazionarietà è soddisfatta quando è molto maggiore del tempo necessario per raggiungere
lo stato stazionario, ss M2/D M/kM dove M è lo spessore dello strato limite massico, M R0/Sh. Dunque:
110
A
S
A
M
Mss
A
S
A
M c
c
Shkc
c
k
R .
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 02 Luglio 2012
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
1. (10 punti) Un flusso d'acqua viene pompato nel
dispositivo rappresentato in figura, in cui tutti i tratti di tubo
(1-2, 2-3, 2-4 e 3-5-6) hanno sezione circolare di diametro
D e lunghezza L (>>D). Si noti che i tratti 1-2, 2-3 e 5-6
sono orizzontali mentre quelli 2-4 e 3-5 sono verticali. Le
pressioni p4 e p5 sono uguali alla pressione atmosferica.
Supponendo che L = 1 m e D = 1 cm, e che la velocità in
ingresso (cioè nel tratto 1-2) sia uguale a 1 m/s, si determini
il rapporto tra le portate volumetriche nei tratti 3-5 e 2-4. (Le perdite per attrito in un tubo circolare
di diametro D e lungo L sono uguali a (2L/D) f v2, dove e v sono la densità e la velocità media
del fluido, mentre f = 0.079/Re1/4
, con Re uguale al numero di Reynolds.)
2. (10 punti) Si abbiano due serbatoi chiusi di volume V1=V e V2=V, separati da una membrana
porosa di spessore d, sezione S e porosità , contenenti una miscela A-B ben miscelata. Il
componente A abbia inizialmente una frazione molare xA0(1)
nel volume V1 maggiore di
quella, xA0(2)
, nel volume V2. Supponendo di misurare le concentrazioni xA(1)
e xA(2)
nei due
volumi ad un certo istante t, si determini una espressione della diffusività D in funzione di
quantità note.
3. (10 punti) Un granello di sale sedimenta in acqua con velocità U = a gR2/doveg è
l’accelerazione di gravità, la viscosità cinematica dell’acqua e R il raggio del granello.
Supponendo che Re 1, facendo tutte le ipotesi necessarie, si valuti il tempo necessario allo
scioglimento di un granello con raggio iniziale R0. [si ricordi che il coefficiente di scambio
massico kM è uguale a D Sh/R, dove D è la diffusività, R è il raggio (che diminuisce nel
tempo) e Sh è il numero di Sherwood, definito in base al raggio.]
1
2 3
4
5
L L
D
L/2
L/2
6
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 02 Luglio 2012
1) Siamo in regime turbolento (Re = 104) e dunque, in genere, le perdite per attrito sono dello
stesso ordine di quelle idrostatiche. Le equazioni sono le seguenti:
p1 – p2 = Cv127/4
; C = 0.158 1/4 L / D
5/4
p2 – p4 = 1/2 Cv247/4
+ gL/2
p2 – p5 = 2Cv257/4
+ gL/2
v12 = v24 + v25.
Dalle ultime tre equazioni otteniamo:
v247/4
= 4 v257/4
, cioè v24 = 2.2 v25.
Siccome le sezioni dei tubi sono costanti, la stessa relazione vale anche per le portate volumetriche.
2) Questo esercizio è stato svolto in classe. Da un bilancio molare sui due volumi otteniamo:
d/dt(cA1V) = -NA1 S e d/dt(cA2V) = -NA2 S, dove N1A = -N2A = -cD dxA/dz = D (cA1-cA2)/d, dove
abbiamo supposto che il processo sia quasi stazionario. Sottraendo le due equazioni otteniamo:
dc/dt = - (2SD/Vd)c, dove c=cA1-cA2, da cui: ln(c/c0) = -2SDt/Vd. Dunque: D =
ln(c0/c)Vd / (2St). L’ipotesi di quasi stazionarietà è soddisfatta quando il tempo necessario per
raggiungere uno stato stazionario, 1 d2/D, è molto minore di quello caratteristico del
cambiamento di cA, 2 cAV/(NAS) Vd/(DS) e dunque quando d<<V/S.
3) Da un bilancio molare sul granello otteniamo: sat
AMA
S
A ckNdtdRc / , dove cAS e
cAsat
sono, rispettivamente, la concentrazione di sale nel granello e quella di saturazione nell’acqua,
a contatto con il granello. Per valutare il coefficiente di scambio massico kM supponiamo di essere
in condizioni quasi-stazionarie. In questo caso, poiché Sc >> 1, sappiamo che Sh Pe1/3
, e
dunque kM è una costante, 3/1
3/13/23/1
gDa
D
UR
R
DaSh
R
DkM
, dove a è una costante
adimensionale di O(1). Infine, integrando dtc
ckdR
S
A
sat
AM tra t=0, quando R=R0 e t=,
quando R=0, otteniamo: sat
A
S
A
M c
c
k
1 .
La condizione di quasi stazionarietà è soddisfatta quando è molto maggiore del tempo necessario
per raggiungere lo stato stazionario, ss M2/D M/Sh dove M è lo spessore dello strato limite
massico, M R/Sh. Dunque: 110
L
A
V
A
M
MssV
A
L
A
M c
c
Shkc
c
k
R .
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 23 Luglio 2012
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
3. (10 punti) Un fluido molto viscoso viene pompato nel dispositivo in figura, con una portata
volumetrica V2 data, in modo da sostenere il peso Mg di una lastra. Si determini lo
spessore H:
a. per flussi laminari. (si supponga che 2
1 // HvCLP , dove v è la velocità media)
b. Per flussi turbolenti. (si supponga che HvCLP // 2
2 ).
4. (10 punti) Si consideri una piastra di spessore L e conducibilità termica k. Da un lato, per
z=0, la parete è isolata, mentre dall'altro, per z=L, scambia calore con un fluido refrigerante
a temperatura T0, con coefficiente di scambio termico h. Sapendo che nella parete si genera
una quantità di calore S per unità di volume, si trovi T(z=0). Qual è il numero adimensionale
che indica l’efficienza del fluido refrigerante?
5. (10 punti) Una pasticca si consuma mentre precipita per gravità, molto lentamente, in un
fluido viscoso. Sapendo che la velocità di caduta è U = K R2, dove R è il raggio (K è una
costante dimensionale che dipende da densità, viscosità e accelerazione di gravità) e che il
numero di Peclet è molto grande, Pe>>1 (ma Re<1), e dunque che, come sempre in questi
casi il numero di Sherwood è Sh = a Pe1/3
, dove a è una costante numerica, si valuti il
tempo necessario al consumo di una sferetta di raggio iniziale R0.
2B
2H
L
M
Figura 4.2P
pa
p0
p0
pa
H<<B,W
W
H
L
W
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 23 Luglio 2012
1. In generale, la forza verso l’alto esercitata dal fluido su un elementino di area Wdz della piastra
è uguale a pWdz. Questa forza deve bilanciare il peso della piastra più l’effetto della pressione
atmosferica e dunque, considerando che p decresce linearmente con z, otteniamo:
PWLpWLdzzpWMg
L
~2~2
0
.
a) 3
2
121
2 1
H
VLC
HHW
VCWLPWLMg
, da cui: 3
2
1
Mg
VLCH
.
b) WH
VLC
HHW
VCWLPWLMg
3
22
2
2
2
2 1
, da cui: 3
22
2
MgW
VLCH
.
2. Da un bilancio di energia otteniamo: JU(z) = Sz, dove JU è il flusso uscente e abbiamo
considerato che JU(0) = 0. Quando z=L si ha: JU(L) =h[T(L) – T0], da cui: T(L) = T0 +
SL/h. Quando invece z<L, JU(z) = Sz = - k dT/dz, da cui, integrando tra 0 e L otteniamo:
T(0) = T(L) + SL2/2k = T0 + SL
2/2k ( 1 + 2/Bi), dove Bi = hL/k è il numero di Biot, che
esprime quanto efficacemente il refrigerante raffreddi la parete.
3. dR/dt = -(1/cs) J = - D (c
sat/c
s) (1/R) Sh = = - Da (c
sat/c
s) (K/D)
1/3 = - V costante. Dunque:
= R0 / V.
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 20 Settembre 2012
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
4. (10 punti) Il serbatoio cilindrico di raggio R (vedi
figura) è inizialmente riempito con un fluido di
viscosità e si svuota attraverso un tubo circolare di
raggio r<<R. Supponendo flusso laminare nel tubo e
trascurando le perdite concentrate e il termine cinetico,
si determini il tempo necessario per svuotare il
serbatoio (non il tubo).
5. (10 punti) Gli enteropneusti sono dei vermi marini, di
forma cilindrica. Il loro corpo può essere
schematizzato come composto di una materiale
omogeneo, con conducibilità termica di 1 W/mK e
quando si muovono dissipano una quantità di energia
di circa 1 W/cm3. Vivono sui fondali marini, vicino a
riva, in acque con temperature di circa 15C.
Supponendo che la temperatura massima raggiungibile
dal loro corpo sia di 40C, si determini il loro raggio massimo.
6. (10 punti) Una pasticca si consuma mentre discende, lentamente, nell’intestino. Dopo
aver valutato (a meno di una costante) il coefficiente di scambio massico, supponendo
che Re<<1 e Pe>>1, a) si valuti il tempo necessario alla digestione di una sferetta di
raggio iniziale R0 e b) si indichi quando si può applicare la condizione di quasi
stazionarietà.
H0
L
2R
2r
H
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 20 settembre 2012
2. Prendendo come sezioni di riferimento il pelo libero del serbatoio e l’uscita del tubo,
entrambe a pressione atmosferica, applicando l’equazione di Bernoulli otteniamo:
g(L+H) = hf = 2 f (L/D) v2 , dove f = 16 / Re = 16/vD, dove D = 2r.
Dunque, v = R2g (H+L) / (8L).
Da un bilancio di massa si trova: R2 dH/dt = - r
2v, cioè dH/(H+L) = - (r
4g) / (8LR
2) dt.
Integrando con H(0) = H0 e H(t) = 0 troviamo:
t = (8LR2) / (r
4g) ln(1 + (H/L)).
2. k
RqT
4
2
max
(vedi par. 9.1.2). 224
36
2 110/10
25/144cmm
mW
KmKW
q
TkR
Dunque il raggio massimo è di 1 cm.
3. a) Come nei problemi degli appelli precedenti, otteniamo: ckNdtdRc MA
S
P / , dove cPS è la
concentrazione nella pasticca della sostanza A che diffonde e c è la differenza di concentrazione di A a cavallo dello
strato limite massico. Dunque c = cPL-cP, dove cP
L è la concentrazione di A alla parete, a contatto con la pasticca (in
genere, il rapporto di partizione cPL/cP
S dipende dalla solubilità di A), mentre cP è la concentrazione di A nel corpo e
dunque cP=0. Sappiamo che Re < 1 e Pe >> 1 e dunque:
3/2
3/13/23/1
R
UDa
D
UR
R
DaSh
R
DkM
,
dove a è una costante adimensionale di O(1). Infine, integrando dtc
cUaDdRR
S
A
A
3/13/23/2,
tra t=0, quando R=R0 e t=, quando R=0, otteniamo:
A
S
A
c
c
UD
R
a 3/13/2
3/5
0
5
3 .
b) La condizione di quasi stazionarietà è soddisfatta quando è molto maggiore del tempo necessario per raggiungere
lo stato stazionario, ss M2/D M/kM dove M è lo spessore dello strato limite massico, M R0/Sh. Dunque:
110
A
S
A
M
Mss
A
S
A
M c
c
Shkc
c
k
R .
Principi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 08 Novembre 2012
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
6. (10 punti) Un fluido molto viscoso viene
pompato nel dispositivo in figura, con una
portata volumetrica V2 data, in modo da
sostenere il peso Mg di una lastra. Si
determini lo spessore H:
a. per flussi laminari. (si supponga che 2
1 // HvCLP , dove v è la velocità
media)
b. Per flussi turbolenti. (si supponga che
HvCLP // 2
2 ).
7. (10 punti) Si consideri una piastra di spessore L e conducibilità termica k. Da un lato, per
z=0, la parete è isolata, mentre dall'altro, per z=L, scambia calore con un fluido
refrigerante a temperatura T0, con coefficiente di scambio termico h. Sapendo che nella
parete si genera una quantità di calore S per unità di volume, si trovi T(z=0). Qual è il
numero adimensionale che indica l’efficienza del fluido refrigerante?
3. (10 punti) Si abbiano due serbatoi di uguale volume V,
separati da una membrana porosa di sezione S=V/L, porosità e
spessore (vedi figura a fianco). I due serbatoi sono
perfettamente miscelati e contengono una miscela A-B; la frazione
molare di A, inizialmente, sia xA10 e xA20 < xA10 , rispettivamente.
Vogliamo determinare come la differenza tra le frazioni molari xA1
e xA2 vari nel tempo, in modo da poter determinare il coefficiente
di diffusione D.
V,
xA1
V,
xA2
Figura 15.1.1
LL
2B
2H
L
M
Figura 4.2P
pa
p0
p0
pa
H<<B,W
W
H
L
W
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 08 Novembre 2012
1. In generale, la forza verso l’alto esercitata dal fluido su un elementino di area Wdz della
piastra è uguale a pWdz. Questa forza deve bilanciare il peso della piastra più l’effetto della
pressione atmosferica e dunque, considerando che p decresce linearmente con z, otteniamo:
PWLpWLdzzpWMg
L
~2~2
0
.
a) 3
2
121
2 1
H
VLC
HHW
VCWLPWLMg
, da cui: 3
2
1
Mg
VLCH
.
b) WH
VLC
HHW
VCWLPWLMg
3
22
2
2
2
2 1
, da cui: 3
22
2
MgW
VLCH
.
2. Da un bilancio di energia otteniamo: JU(z) = Sz, dove JU è il flusso uscente e abbiamo
considerato che JU(0) = 0. Quando z=L si ha: JU(L) =h[T(L) – T0], da cui: T(L) = T0 + SL/h.
Quando invece z<L, JU(z) = Sz = - k dT/dz, da cui, integrando tra 0 e L otteniamo:
T(0) = T(L) + SL2/2k = T0 + SL
2/2k ( 1 + 2/Bi), dove Bi = hL/k è il numero di Biot, che
esprime quanto efficacemente il refrigerante raffreddi la parete.
3. Procedendo come nel paragrafo 15.1, otteniamo:
2 /00
2ln 2 eqt
eq
x D tt x x e
x L
;
eq
A
cV L
N S D
.
rincipi dell’Ingegneria Chimica
Appello del 15 Gennaio 2013
Il compito va risolto senza l’ausilio di libri né di appunti. È consentita la consultazione delle
formule scritte su un foglio di carta A4.
Il tempo impiegato non deve superare le 2 ore e mezzo.
Ogni tipo di comunicazione durante l’esame è proibito, pena l’espulsione e l’esclusione dagli
appelli successivi.
8. (10 punti) Un fluido molto viscoso viene pompato nel dispositivo in figura, con una portata
volumetrica V2 data, in modo da sostenere il peso Mg di una lastra. Si determini lo
spessore H:
a. per flussi laminari. (si supponga che 2
1 // HvCLP , dove v è la velocità media)
b. Per flussi turbolenti. (si supponga che HvCLP // 2
2 ).
2. (10 punti) Un letto fisso è attraversato da un fluido con velocità V costante (flusso a pistone)
lungo la direzione x (vedi figura in alto a destra). Il letto è mantenuto a temperatura a T0 per x<0 e a
temperatura TL per x>L. a) Si calcoli il profilo di temperatura T(x) e il flusso termico JU per x=L,
analizzando i due casi limite Pe<<1 e Pe>>1.
3. (10 punti) Si abbiano due serbatoi di uguale volume V, separati da una membrana porosa di
sezione S=V/L, porosità e spessore (vedi figura a fianco). I due
serbatoi sono perfettamente miscelati e contengono una miscela A-
B; la frazione molare di A, inizialmente, sia xA10 e xA20 < xA10 ,
rispettivamente. Vogliamo determinare come la differenza tra le
frazioni molari xA1 e xA2 vari nel tempo, in modo da poter
determinare il coefficiente di diffusione D.
2B
2H
L
M
Figura 4.2P
pa
p0
p0
pa
H<<B,W
W
H
L
W
V
x=0 x=L
T0 TL
Figura 12.1P
V,
xA1
V,
xA2
Figura 15.1.1
LL
Principi dell’Ingegneria Chimica
Correzione del compito di esame dell’appello del 15 Gennaio 2013 1. In generale, la forza verso l’alto esercitata dal fluido su un elementino di area Wdz della piastra è uguale a
pWdz. Questa forza deve bilanciare il peso della piastra più l’effetto della pressione atmosferica e dunque, considerando
che p decresce linearmente con z, otteniamo:
PWLpWLdzzpWMg
L
~2~2
0
.
a) 3
2
121
2 1
H
VLC
HHW
VCWLPWLMg
, da cui: 3
2
1
Mg
VLCH
.
b) WH
VLC
HHW
VCWLPWLMg
3
22
2
2
2
2 1
, da cui: 3
22
2
MgW
VLCH
.
2. Si tratta del problema 16.1. La temperatura è una funzione della sola coordinata x, con 0<x<L e soddisfa la
seguente equazione e condizioni al contorno:
LTLTTTdx
Td
dx
dTV ;0; 02
2
,
mentre il flusso termico JU(L) che ci interessa trovare è il seguente:
Ldx
dTTLTcVLJU 0
.
Si noti che, oltre che da una componente diffusiva, il flusso termico per x =
L è composto anche da una componente convettiva, che nel flusso alle pareti è in
genere assente, perché la velocità lì è uguale a zero. In termini adimensionali,
definendo
c~ = (T-T0)/(TL-T0), = x/L e Pe=VL/ ,
otteniamo:
1)1(~;0)0(~;~~
2
2
ccd
cd
d
cdPe
.
Inoltre, si conviene esprimere il flusso termico in funzione del numero di Nusselt,
definito come Nu = JU / JU,cond , dove JU,cond è il flusso termico dovuto alla sola
conduzione. Nel nostro caso, JU,cond = -(TL-T0)/L e dunque si ottiene con facili
passaggi:
Ped
cd
J
LJNu
condU
UL )1(
~)(
, .
L’equazione sopra ammette l’integrale generale 1 2
Pec C e C e
determinando le costanti C1 e C2 in base alle condizioni al contorno, otteniamo la soluzione: 1
1
Pe
Pe
ec
e
, da
cui: 1
PeL
e
PeNu . Dunque 1LNu quando 1Pe e 0LNu quando 1Pe . In quest’ultmo
caso, convezione e diffusione si annullano.
3. Procedendo come nel paragrafo 15.1, otteniamo:
2 /00
2ln 2 eqt
eq
x D tt x x e
x L
;
eq
A
cV L
N S D
.
c
1 0
Pe
NuL
Pe
1
1 2 0
Figura 16.1.2