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PRINCIPI COSTITUTIVI DEL TESTO E TIPOLOGIE TESTUALI L.Rovida_Bolzano_14 gennaio 2015 Principi costitutivi del testo Condizioni di testualità Focus dei principi costitutivi del testo Tipologie testuali Possibili criteri istitutivi di tipologie testuali Una tipologia funzionalistico-cognitiva Il processo di comprensione - Gli schemi cognitivi Cornici (frames) e copioni (scripts) Cornici di primo e secondo livello Copioni Schemata, plans, MOPs Tipi testuali e schemi cognitivi Una tipologia pragmatica Tipi testuali nelle Indicazioni nazionali Lavoro di gruppo 1

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PRINCIPI COSTITUTIVI DEL TESTO E TIPOLOGIE TESTUALI

L.Rovida_Bolzano_14 gennaio 2015

Principi costitutivi del testo • Condizioni di testualità • Focus dei principi costitutivi del testo

Tipologie testuali • Possibili criteri istitutivi di tipologie testuali • Una tipologia funzionalistico-cognitiva • Il processo di comprensione

- Gli schemi cognitivi

Cornici (frames) e copioni (scripts)

Cornici di primo e secondo livello Copioni Schemata, plans, MOPs

• Tipi testuali e schemi cognitivi • Una tipologia pragmatica Tipi testuali nelle Indicazioni nazionali Lavoro di gruppo

1

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Principi costitutivi del testo

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Condizioni di testualità (1)

«Il testo è un'occorrenza comunicativa che soddisfa sette condizioni di testualità". Le sette condizioni di testualità sono le seguenti:

• coesione

• coerenza

• intenzionalità

• accettabilità

• informatività

• situazionalità

• Intertestualità (Beaugrande de R.A. - Dressler W.U. (1981). Einführung in die Textlinguistik. Tübingen: Max Niemeyer Verlag . Trad. it. (1984). Introduzione alla linguistica testuale. Bologna: il Mulino. Nuova edizione 1994. pp.18-26)

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Condizioni di testualità (2)

"Questi criteri fungono da principi costitutivi della comunicazione mediante i testi: essi determinano e producono quella forma di comportamento, definibile come comunicazione testuale, che s'interrompe se essi vengono disattesi" (Beaugrande de R.A. - Dressler W.U, 1984, p.27)

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Focus dei principi costitutivi del testo (1)

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Focus Principi

costitutivi

Caratteristiche specifiche

Incentrati sul testo

-Coesione

-Coerenza

La coesione concerne il modo in cui le componenti del "testo di superficie" sono collegate tra di loro. La coerenza riguarda invece le relazioni di significato tra concetti sottesi al testo, spesso da ricostruire tramite inferenza.

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Focus dei principi costitutivi del testo (2)

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Focus Principi

costitutivi

Caratteristiche specifiche

Incentrati su

emittente e ricevente

-Intenzionalità

-Accettabilità

-Informatività

L'intenzionalità è l'atteggiamento dell'emittente che vuole produrre un testo coeso, coerente, comprensibile per il ricevente, e che realizzi il proprio scopo. L'accettabilità concerne l'atteggiamento del ricevente che si aspetta un testo coeso, coerente e rilevante in quanto al significato. L'informatività è data dalla presenza di informazioni "nuove", non completamente predicibili da parte del ricevente e di relazioni inaspettate, che richiedono un buon livello di inferenza da parte del ricevente.

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Focus dei principi costitutivi del testo (3)

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Focus Principi

costitutivi

Caratteristiche specifiche

Incentrato su

contesto e

destinatari

-Situazionalità Riguarda le caratteristiche che il testo deve avere rispetto alla situazione comunicativa in cui sarà usato: ad es. esigenza di massima economia per i testi dei segnali stradali.

Incentrato sul

rapporto tra testi

-Intertestualità Riguarda due fattori - la condivisione di attributi tipici fra diversi testi, da cui trae origine la tipologia testuale - il riferimento specifico, nella produzione o ricezione di un testo, a un testo precedente (necessario ad es. nella parodia, nella critica letteraria o cinematografica, nella replica ecc.).

Bertocchi D. (2014).Diventare lettori: i processi di comprensione e la didattica della lettura. In Bertocchi D., Ravizza

G., Rovida L., Metodi e strumenti per l’insegnamento e l’apprendimento dell’italiano. Napoli: EdiSES. p.118)

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Tipologie testuali

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Possibili criteri istitutivi

Si possono istituire diverse tassonomie in base al criterio assunto. Ogni criterio è autorizzato dal fatto che i testi sono eventi comunicativi complessi costituiti da più elementi.

• Canale di trasmissione: testi parlati (monologici, dialogici), scritti, trasmessi

• Destinatario e contesto: testi personali, pubblici, istituzionali

• Scopi di lettura: testi funzionali, informativi, di studio, di intrattenimento

• Formato: testi continui, non continui, misti

• Tipologia orientata alla didattica: testi che elaborano altri testi

• Codice: testi cinematografici, ipertesti, blog

• Forza illocutoria del discorso: testi che hanno la funzione di informare, distrarre, convincere, produrre un piacere estetico

• Funzione comunicativa dominante: testi descrittivi, narrativi, argomentativi, espositivi

• Vincoli posti al destinatario: testi molto, mediamente, per niente vincolanti

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Una tassonomia funzionalistico-cognitiva (1)

Tipi testuali focus Matrice cognitiva

Generi e forme non finzionali

Generi e forme finzionali

DESCRITTIVO

NARRATIVO

SCENICO

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Tipi testuali Focus Matrice cognitiva

Generi e forme non finzionali

Generi e forme finzionali

DESCRITTIVO Fenomeni, persone, cose, stati di cose, colti nel contesto spaziale

Capacità di cogliere le differenze e interrelazioni delle percezioni relative allo spazio

-descrizione interna a testi che narrano eventi reali (F) -descrizione interna a testi espositivi (enciclopedie, dizionari (F) -indovinello -carta di identità

-descrizione interna a testi narrativi finzionali -poesia lirica

NARRATIVO Azioni, eventi relativi a persone, oggetti, relazioni, concetti colti nel contesto temporale

Capacità di cogliere le differenze e interrelazioni delle percezioni relative al tempo

- Notiziario - Articolo di

cronaca - Racconto

storico - Aneddoto

personale

- fiaba - leggenda - novella - romanzo - poesia epica - barzelletta

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Una tassonomia funzionalistico-cognitiva (2)

Tipi testuali focus Matrice cognitiva

Generi e forme non finzionali

Generi e forme finzionali

DESCRITTIVO

NARRATIVO

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Tipi testuali Focus Matrice cognitiva

Generi e forme non finzionali

Generi e forme finzionali

SCENICO Atti linguistici, eventi comunicativi o avvenimenti presentati in un tempo dell’enunciazione tendenzialmente coincidente (quanto a durata) con il tempo dell’enunciato

Capacità di percepire la durata (di discorsi, azioni o sequenze di azioni)

- discorso riportato come discorso diretto (F) -verbale molto dettagliato -resoconto minuzioso di un evento

-farsa -commedia -tragedia -dramma -sceneggiatura -dialogato in testi narrativi finzionali

ESPOSITIVO Scomposizione (analisi) o composizione-integrazione (sintesi) degli elementi costitutivi di concetti

Comprensione (capacità di capire)

-lezione

-manuale scolastico -saggio divulgativo -definizione (F) -recensione informativa -abstract

-poesia didattica

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Una tassonomia funzionalistico-cognitiva (3)

Tipi testuali focus Matrice

cognitiva Generi e forme non finzionali

Generi e forme finzionali

DESCRITTIVO

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Tipi testuali Focus Matrice cognitiva

Generi e forme non finzionali

Generi e forme finzionali

ARGOMENTATIVO Relazione tra concetti (similarità, contrasti, ecc.)

Giudizio: capacità di giudicare e di scegliere tra i concetti esaminati quelli più convincenti o probanti

-intervento in un dibattito -arringa giudiziaria -saggio scientifico -recensione critica -tema scolastico

-poesia celebrativa -dialogo filosofico

REGOLATIVO Comportamento futuro altrui (e/o proprio)

Capacità di pianificare il comportamento e di smembrarlo in una successione di azioni

-ordini e istruzioni -regole di giochi -ricetta di cucina -regolamenti, statuti, leggi -testi pubblicitari

-poesia (o canzone)

di lotta, di incitazione all’azione, di propaganda politica

(Lavinio C. (2004). Comunicazione e linguaggi disciplinari. Roma: Carocci. p. 153)

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Il processo di comprensione (1)

• Gli studi sull’intelligenza artificiale e la psicologia cognitiva hanno descritto i caratteri fondamentali del processo di comprensione.

• Sede della comprensione è la memoria, che si distingue in memoria di lavoro (o memoria a breve termine) e memoria a lungo termine.

• La dicitura memoria di lavoro evoca la complessa attività che, durante il processo di comprensione, consiste nell’analizzare e decodificare via via gli input linguistici percepiti (leggendo o ascoltando), dando loro una rappresentazione semantica.

• Le informazioni vengono così elaborate e trasferite nella memoria a lungo termine in un formato che fa astrazione dalla forma linguistica particolare con la quale si presentano nell’input.

• Le informazioni ricavate dall’input, oltre che facendo astrazione dalla forma originaria, vengono sistemate di continuo le une rispetto alle altre in una rete di relazioni e di connessioni che sono anche gerarchiche.

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Il processo di comprensione (2)

• Letto un testo, si constata che non tutte le informazioni del testo di partenza sono rimaste in memoria, ma è importante che vi permangano quelle principali, di ordine gerarchico superiore, che occupano i posti (o i nodi) più in alto nella struttura ad albero che può essere idealmente ricostruita per rappresentare l’organizzazione logico-concettuale di un testo.

• La memoria a lungo termine in cui vengono depositate le informazioni elaborate, non è però “vuota”. Articolata in due grandi settori, la memoria semantica e la memoria episodica, vi sono depositati da una parte i significati delle parole che già si conoscono (la memoria semantica è una memoria linguistica), dall’altra le conoscenze di come funzionano e si realizzano fatti ed eventi nel mondo (enciclopedia).

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Il processo di comprensione (3)

• L’attivazione di questi settori della memoria a lungo termine interviene nel momento stesso in cui la memoria di lavoro elabora le informazioni: permette il riconoscimento dei significati linguistici e la comprensione di quanto di “nuovo”

si ricava dall’input alla luce delle conoscenze del mondo che si hanno già.

• Si realizzano dunque due processi paralleli e contemporanei, ma di direzione inversa: il processo bottom-up e il processo top-down.

• Il primo, dal basso verso l’alto, elabora l’input e trasferisce il risultato di questa elaborazione nella memoria a lungo termine; il secondo procede dall’alto al basso, cioè dalla mente e dalla memoria a lungo termine verso l’input, in maniera tale da poterlo elaborare tenendo conto di quanto già esiste in memoria e confrontandolo con quanto si sa già.

(Lavinio, 2004, pp.137-140)

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Gli schemi cognitivi

• Le conoscenze depositate nella memoria a lungo termine sono organizzate in schemi più o meno complessi, connessi gli uni agli altri entro una rete.

• La comprensione deriva dall’attivazione e selezione degli schemi “giusti” – cioè più appropriati per capire un dato testo o una data esperienza – che sono la base per poter procedere alle inferenze adeguate.

(Lavinio, 2004, p.140)

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Cornici (frames) e copioni (scripts)

La cornice è lo schema cognitivo dentro il quale collochiamo, per dargli senso, un oggetto o una situazione. Se ascoltiamo o leggiamo:

Ieri sono andato a visitare la mostra di Paul Klee: per fortuna non c’era coda alla biglietteria, ma purtroppo le copie del catalogo erano terminate. Sono però riuscito a comprare alla libreria una riproduzione del mio quadro preferito,

attiviamo immediatamente la cornice ‘museo’ (M. Palermo. (2012). Linguistica testuale dell’italiano. Bologna: Il Mulino. p. 35)

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Cornici di primo e secondo livello (1)

Possiamo distinguere tra cornici di primo livello, basate sull’accumulo di esperienze e conoscenze del mondo, e cornici di secondo livello (o frames testuali), che fanno riferimento alle conoscenze di specifici generi testuali e ne governano le aspettative.

Mentre le regole soggiacenti agli schemi di primo livello sono di norma possedute da tutti gli appartenenti a un sistema culturale, le regole degli schemi di secondo livello non sono necessariamente dominati in egual misura. (Palermo, 2012, pp. 36,37)

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Cornici di primo e secondo livello (2)

Proprio giocando su schemi testuali e meccanismi d’attesa l’autore può divertirsi a ottenere un effetto comico o di sorpresa evocando uno scenario che viene poi smentito. È quanto avviene in questa breve favola di Gadda.

Il gufo dimorava le rovine: e vi attendeva il poeta, che a suspirar vi andasse. Discesa la notte, udì sospirare lungamente. Verso l’alba, che si moriva dal sonno, scorse il poeta allontanarsi. (Palermo, 2012, p.37)

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Cornici di primo e secondo livello (2bis)

Proprio giocando su schemi testuali e meccanismi d’attesa l’autore può divertirsi a ottenere un effetto comico o di sorpresa evocando uno scenario che viene poi smentito. È quanto avviene in questa breve favola di Gadda.

Il gufo dimorava le rovine: e vi attendeva il poeta, che a suspirar vi andasse. Discesa la notte, udì sospirare lungamente. Verso l’alba, che si moriva dal sonno, scorse il poeta allontanarsi. Con la ragazza.

(Palermo, 2012, p.37)

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Copioni (1)

I copioni (scripts) sono modelli globali di avvenimenti codificati e correlati a situazioni ricorrenti in cui è determinante anche la sequenza temporale in cui si susseguono. (M. Palermo, 2012, p.37)

Gli script organizzano tutta l’informazione che abbiamo nella memoria a proposito di come un accadimento normale (come l’andare in un ristorante) abitualmente ha luogo. (Schank, C. (1982). Reading and understanding. Hillsdale (NJ): Erlbaum.. [trad. it. Il lettore che capisce (1992). Firenze: La Nuova Italia.] p. 123

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Copioni (2)

• Il processo di comprensione di storie dipende in misura considerevole dalla nostra capacità di estrarre quel che è implicitamente vero in una storia o sequenza di eventi.

• Noi capiamo più di quanto ci sia detto direttamente. Facciamo inferenze e aggiungiamo informazioni implicite alle informazioni esplicite che riceviamo.

• Una fonte importante delle inferenze è la conoscenza delle situazioni quotidiane normali.

• La capacità di applicare uno script appropriato a una situazione semplifica di molto il processo di comprensione, perché lo script ci dirà in quale contesto ci troviamo.

• Gli script ci forniscono i collegamenti. Ci permettono di tralasciare i dettagli mentre parliamo o scriviamo, e di inserirli quando ascoltiamo o leggiamo.

(Schank, 1992, pp.122- 126)

Gianni andò in un ristorante. Chiese alla cameriera la specialità della casa. Pagò il conto e se ne andò via.

Giani andò in un parco. Chiese un topo al nano. Raccolse la scatola e se ne andò via.

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Copioni (3)

Non tutte le storie dipendono totalmente da script. In altri termini, capire con quale script si ha a che fare è talvolta utile soltanto per stabilire il contesto di sfondo. Nel comprendere le situazioni precedenti, gli script ci aiuteranno solo fino a un certo punto. E il punto in cui cessano di aiutarci è il punto in cui inizia qualcosa di inatteso (e dunque di interessante)

(Schank, 1992, p.129)

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Schemata, plans, MOPs

I frames si complicano in SCHEMATA, cioè in rappresentazioni mentali ugualmente statiche, che includono anche le interrelazioni tra oggetti differenti inglobati entro un medesimo contesto spaziale.

I PLANS sono schemi cognitivi un po’ più complessi degli scripts che includono anche la conoscenza degli scopi per i quali le azioni tipiche (già previste negli scripts) vengono effettuate. I plans sono, in altre parole, rappresentazioni mentali di piani strategici per il conseguimento di un obiettivo.

I MOPs sono pacchetti complessi di organizzazione memoriale in cui interagiscono numerosi scripts e plans. (Lavinio, 2004, p. 143)

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Tipi testuali e schemi cognitivi

TIPO TESTUALE CAMPO DI REFERENZA

RAPPRESENTAZIONI MENTALI (SCHEMI)

TRANSCODIFICAZIONE

DESCRITTIVO statico-spaziale frames schemata fotografia

NARRATIVO dinamico- temporale

scripts plans film

SCENICO rappresentazione teatrale

ESPOSITIVO concettuale

schemata schema grafico

plans ARGOMENTATIVO

REGOLATIVO

dinamico- comportamentale

plans

sequenza di azioni e comportamenti reali

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(Lavinio , 2004, p.156)

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Una tipologia pragmatica (1) Quadro riassuntivo dei tipi di testo

Classi fondamentali Classi intermedie distinte in base alle funzioni specifiche

Tipi testuali concreti

Testi molto vincolanti (molto rigidi)

Testi scientifici Testi normativi Testi tecnico-operativi

descrizioni e definizioni scientifiche formalizzate, specialmente se di materia che consente il trattamento quantitativo dei dati

leggi, decreti, regolamenti e altri testi assimilabili (atti amministrativi, giudiziari, notarili, contratti e simili)

istruzioni per l'uso (di apparecchi, strumenti, sostanze ecc. ) o per eseguire operazioni (movimenti, giochi, e simili)

Testi mediamente vincolanti (non molto rigidi)

Testi espositivi Testi informativi

trattati, manuali di studio, enciclopedie, saggi critici, relazioni, lettere d'affari, memorie forensi e d'altro genere (discorsi politici, conferenze, lezioni ecc., messi per iscritto)

opere divulgative e di informazione corrente; testi giornalistici; corrispondenza familiare e tra amici

Testi poco vincolanti (molto elastici)

Testi d'arte o letterari opere con finalità d'arte o che assumono forme artistiche per altri fini (letteratura in prosa e in poesia, motti e proverbi, scritture sacre, testi liturgici e da preghiera; particolari testi pubblicitari)

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(Sabatini F. (2011). Sistema e testo. Dalla grammatica valenziale all’esperienza dei testi. Torino: Loescher. p. 654)

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Una tipologia pragmatica (2)

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Sabatini individua trenta tratti linguistici che, per la loro presenza o assenza,

caratterizzano i tipi testuali.

Per esempio

-l’uso di verbi secondo il significato comune, accompagnati da tutti gli argomenti richiesti, è un fattore di rigidità interpretativa; l’uso degli stessi verbi con significato assoluto richiede un’interpretazione.

Mio figlio legge un romanzo/ Mio figlio legge. (Ha già imparato a leggere; legge tanto; in questo momento è immerso nella lettura)

- La ripetizione di un termine è un fattore di rigidità; il ricorso a sinonimi e perifrasi è un fattore di elasticità perché vuol farci vedere uno stesso oggetto, persona o fenomeno sotto diverse luci.

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Tipi testuali nelle Indicazioni nazionali

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Dalle indicazioni nazionali

L.Rovida_Bolzano_17 ottobre 2014_La comprensione del testo per la scuola

secondaria di I grado

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado

• Lettura - Leggere in modalità silenziosa testi di varia natura e provenienza… - Utilizzare testi funzionali di vario tipo per affrontare situazioni della vita

quotidiana. - Ricavare informazioni esplicite e implicite da testi espositivi… - Comprendere testi descrittivi… - Leggere semplici testi argomentativi… - Leggere testi letterari di vario tipo e forme (racconti, novelle, romanzi,

poesie, commedie)…

• Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua - Riconoscere le caratteristiche e le strutture dei principali tipi testuali (narrativi, descrittivi, regolativi, espositivi, argomentativi).

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La capacità di riconoscimento del genere e del tipo testuale innesca nel destinatario un sistema di attese da cui dipende, in buona misura, la capacità di interpretazione dei testi.

(Palermo, 2012, p. 236)

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Lavoro di gruppo

Il materiale: alcuni testi di varie tipologie

Il compito: ideare una attività da fare svolgere agli alunni in piccolo gruppo allo scopo di renderli consapevoli che esistono testi di varie tipologie

Il prodotto: la consegna per gli alunni

Eventualmente:

-Scartare testi ritenuti non funzionali allo scopo

-Individuare caratteristiche di testi che potrebbero integrare il materiale proposto

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