PRIMOPIANO JANE AUSTEN Le ragazze di Mis s Jan e...PRIMOPIANO JANE AUSTEN Le ragazze di Mis s Jan e...

2
PRIMOPIANO JANE AUSTEN Le ragazze di Miss Jane / sei romanzi austeniani riletti e interpretati da Liliana Rampello come una lunga ricerca autoriale intorno ad un unico tema: la formazione di una giovane donna consapevole di sé DI ANNA MARIA CRISPINO J ane Austeri, ancora. Sì, perché se è nella natura dei "classici" prestarsi a continue nuove letture e inter- pretazioni, c'è in quella "zitella il- letterata" autrice di sei "romanzi perfetti" - come li definisce Liliana Ram- pello nel suo libro appena uscito per il Saggiatore - qualcosa che ne rende la let- tura fonte di piacere non solo per gli stu- diosi ma per schiere sempre maggiori di appassionati/e. A quasi duecento anni dalla sua morte (1775-1817) il fenomeno delle/degli Janeites, veri e propri fan della scrittrice, iniziato già alla fine dell'Otto- cento e diventato "culto" negli ultimi de- cenni, ha dato luogo ad una prolifera- zione di club di lettura, fan fiction, siti, e associazioni a lei dedicate (in Italia, la Ja- sit, Jane Austen Society ofltaly-www.ja- sit.it - ma ce ne sono in tutto il mondo, dall'Australia alla Germania fino al Bra- sile) . Oltre che di film e produzioni televi- sive più o meno fedeli ai testi originali. La domanda non è oziosa: perché leg- gere e rileggere Jane Austen ci procura an- cora così tanto piacere? Parte proprio da qui Liliana Rampello per proporci la sua rilettura dei romanzi austeniani - e sa- rebbe bello, per godersi appieno la lettura del suo appassionato e appassionante saggio, potersi liberare la mente, almeno temporaneamente, dalle molte letture cri- tiche precedenti che tanto hanno in- fluenzato la ricezione dell'opera di Jane Austen nei due secoli dalla loro pubblica- zione, da quelle "conservatrici" dei vitto- riani a quelle "rivoluzionarie" del Nove- cento. Una rilettura, quella di Rampello, che cerca dei fili di continuità tra le pro- tagoniste di una trama che è più o meno sempre la stessa: come si compie quel passaggio decisivo tra adolescenza e età adulta per una ragazza che è alla ricerca della felicità. Perché è vero che il matri- monio formalmente segna il lieto fine di ognuna delle sue storie, ma non è questo l'essenziale. Collocando la produzione au- steniana nel dibattito sul "canone lette- rario", e riprendendo il famoso testo di Franco Moretti sul romanzo di forma- zione, Rampello ne discute i punti di con- tatto e le distanze: se per Moretti infatti ciò che contraddistingue il protagonista - di sesso maschile - nel suo percorso verso l'età adulta è la ricerca di una soggettività da parte di un individuo libero, mobile e colto, per Austen «La narrazione non si struttura, secondo il canone maschile, come "avventura dell'io", ma come tra- sformazione di sé in relazione con l'altra e l'altro». E dunque "l'azione" prende la forma del dialogo e il viaggio non percorre itinerari di lontananza dal luogo (e dalla famiglia) di origine ma si disegna come «lo spazio ristretto di un perimetro defi- nito e lo trasformano in un'ampia geo- grafia morale, dal salotto al giardino, dalla casa paterna alla casa maritale, dalla cam- pagna alla città». Tanto che il romanzo di formazione, o Bildungsroman - che Mo- retti, come è noto, fa coincidere con il Wil- helm Meister di Goethe - si trasforma per le ragazze di Miss Austen in "romanzo del divenire" (per riprendere la definizione di Bachtin, a sua volta ripreso nel titolo di una raccolta di saggi a cura di Paola Bono e Laura Fortini, Iacobelli 2007). Ragazze, quelle di Miss Jane, che non sono mai sole: possono essere orfane, oppure avere madri «sciocche o incom- petenti», ma ci sono sorelle e/o vice-ma- dri che camminano al loro fianco. La loro "avventura" corrisponde alla graduale pre- sa di coscienza «di come stare al mondo, e nel proprio mondo, in modo appro- priato». Dove il termine "appropriato" non significa conformista, ma capacità di La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 27/10/2014 Pag.38 Leggendaria - N.107 - Settembre 2014 7 IL SAGGIATORE - Rassegna Stampa 28/10/2014

Transcript of PRIMOPIANO JANE AUSTEN Le ragazze di Mis s Jan e...PRIMOPIANO JANE AUSTEN Le ragazze di Mis s Jan e...

Page 1: PRIMOPIANO JANE AUSTEN Le ragazze di Mis s Jan e...PRIMOPIANO JANE AUSTEN Le ragazze di Mis s Jan e /sei romanzi austeniani riletti e interpretati da Liliana Rampello come una lunga

P R I M O P I A N O JANE AUSTEN

Le ragazzedi Miss Jane/sei romanzi austeniani rilettie interpretati da Liliana Rampellocome una lunga ricerca autorialeintorno ad un unico tema:la formazione di una giovanedonna consapevole di sé

DI ANNA MARIA CRISPINO

Jane Austeri, ancora. Sì, perché se ènella natura dei "classici" prestarsia continue nuove letture e inter-pretazioni, c'è in quella "zitella il-letterata" autrice di sei "romanzi

perfetti" - come li definisce Liliana Ram-pello nel suo libro appena uscito per ilSaggiatore - qualcosa che ne rende la let-tura fonte di piacere non solo per gli stu-diosi ma per schiere sempre maggiori diappassionati/e. A quasi duecento annidalla sua morte (1775-1817) il fenomenodelle/degli Janeites, veri e propri fan dellascrittrice, iniziato già alla fine dell'Otto-cento e diventato "culto" negli ultimi de-cenni, ha dato luogo ad una prolifera-zione di club di lettura, fan fiction, siti, eassociazioni a lei dedicate (in Italia, la Ja-sit, Jane Austen Society ofltaly-www.ja-sit.it - ma ce ne sono in tutto il mondo,dall'Australia alla Germania fino al Bra-sile) . Oltre che di film e produzioni televi-sive più o meno fedeli ai testi originali.

La domanda non è oziosa: perché leg-gere e rileggere Jane Austen ci procura an-cora così tanto piacere? Parte proprio daqui Liliana Rampello per proporci la suarilettura dei romanzi austeniani - e sa-rebbe bello, per godersi appieno la lettura

del suo appassionato e appassionantesaggio, potersi liberare la mente, almenotemporaneamente, dalle molte letture cri-tiche precedenti che tanto hanno in-fluenzato la ricezione dell'opera di JaneAusten nei due secoli dalla loro pubblica-zione, da quelle "conservatrici" dei vitto-riani a quelle "rivoluzionarie" del Nove-cento. Una rilettura, quella di Rampello,che cerca dei fili di continuità tra le pro-tagoniste di una trama che è più o menosempre la stessa: come si compie quelpassaggio decisivo tra adolescenza e etàadulta per una ragazza che è alla ricercadella felicità. Perché è vero che il matri-monio formalmente segna il lieto fine diognuna delle sue storie, ma non è questol'essenziale. Collocando la produzione au-steniana nel dibattito sul "canone lette-rario", e riprendendo il famoso testo diFranco Moretti sul romanzo di forma-zione, Rampello ne discute i punti di con-tatto e le distanze: se per Moretti infatti ciòche contraddistingue il protagonista - disesso maschile - nel suo percorso versol'età adulta è la ricerca di una soggettivitàda parte di un individuo libero, mobile ecolto, per Austen «La narrazione non sistruttura, secondo il canone maschile,

come "avventura dell'io", ma come tra-sformazione di sé in relazione con l'altrae l'altro». E dunque "l'azione" prende laforma del dialogo e il viaggio non percorreitinerari di lontananza dal luogo (e dallafamiglia) di origine ma si disegna come«lo spazio ristretto di un perimetro defi-nito e lo trasformano in un'ampia geo-grafia morale, dal salotto al giardino, dallacasa paterna alla casa maritale, dalla cam-pagna alla città». Tanto che il romanzo diformazione, o Bildungsroman - che Mo-retti, come è noto, fa coincidere con il Wil-helm Meister di Goethe - si trasforma perle ragazze di Miss Austen in "romanzo deldivenire" (per riprendere la definizione diBachtin, a sua volta ripreso nel titolo diuna raccolta di saggi a cura di Paola Bonoe Laura Fortini, Iacobelli 2007).

Ragazze, quelle di Miss Jane, che nonsono mai sole: possono essere orfane,oppure avere madri «sciocche o incom-petenti», ma ci sono sorelle e/o vice-ma-dri che camminano al loro fianco. La loro"avventura" corrisponde alla graduale pre-sa di coscienza «di come stare al mondo,e nel proprio mondo, in modo appro-priato». Dove il termine "appropriato"non significa conformista, ma capacità di

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

27/10/2014 Pag.38Leggendaria - N.107 - Settembre 2014

7IL SAGGIATORE - Rassegna Stampa 28/10/2014

Page 2: PRIMOPIANO JANE AUSTEN Le ragazze di Mis s Jan e...PRIMOPIANO JANE AUSTEN Le ragazze di Mis s Jan e /sei romanzi austeniani riletti e interpretati da Liliana Rampello come una lunga

PRIMOPIANO

uFotogrammi tratti dalla miniserie televisiva della BBC del 1995 ispirata a "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austeri

scegliere liberamente la felicità possibilein un dato contesto. Ed è per questo che ilcontesto, sociale ed economico, è cosìimportante nei romanzi di Jane Austen:non tenerne conto infatti può portare aquella "sciagura" che si incarna non nel-lo zitellaggio in sé, ma nel diventare una zi-tella povera. Il denaro è imprescindibile,ancora più in quella fase di passaggioepocale, che la scrittrice coglie e descrive,tra "vecchio denaro" - come l'avrebbepoi definito Edith Wharton - e nuove for-tune procurate dalle "professioni" emer-genti (industriali manifatturieri, com-mercianti, marinai). Un passaggio ovvia-mente non privo di conflitti perché la tra-sformazione delle «basi materiali, mostrainsieme il mutare dei valori morali, dei co-stumi e delle collocazioni di classe». Nonè dunque un mondo "immobile", nontoccato dalla Storia- come spesso alla Au-sten è stato rimproverato - quello in cui simuovono Elinor e Marianne, Jane ed Eli-zabeth, Emma, Fanny e Anne, bensì unmondo in piena trasformazione cui il ro-manzo serve, come giustamente nota Mo-retti, a dare rappresentazione attraversouna narrazione all'altezza della nuovaclasse che avanza e dei nuovi rapporti diforza e di potere che si vanno delineando.

Già nelle nutazioni introduttive diRampello si conferma l'originalità asso-luta di una scrittrice che «[...] mostra stra-ordinarie capacità di invenzione, che nonpoggiano su alcuna tradizione femminilegià consolidata, e sarà proprio lei, dun-que, la prima scrittrice maestra di molte emolti». Ed è da questa prospettiva che ri-legge i sei romanzi collocandoli su trepiani: personaggio, trama e spazio. Ten-dendo il suo arco lungo i sei romanzi,Rampello utilizza il primo {Ragione e sen-timento, 1811) e l'ultimo (Persuasione,

1818 postumo) per disegnare e argomen-tare quella che a suo avviso è la «lunga ri-cerca autoriale che riguarda la forma-zione di una giovane donna e il suoromanzo». Lo stesso tema dunque per seitrame, vale a dire «la necessità di acquisirela capacità di giudizio sufficiente a sce-gliere liberamente e bene un buon marito,di imparare a distinguere forme e figure incui si presenta l'amore, di volere per sé lafelicità di amare ed essere amata». Siamolontanissime, ovviamente, dal sentimen-talismo o dalle tempeste della passioneromantica in nome della quale una donnapensa che tutto le sia consentito (a costialtissimi, come ci racconterà tutto l'Ot-tocento e oltre). Perché qui la questione èla misura che solo la libertà può dare. Eperché nell'amore delle protagoniste diAusten in campo ci sono due soggetti in-carnati: anche l'uomo deve cambiare - ecambia sempre, come il Darcy di Eliza-beth Bennet, come 0 capitano Wentworthdi Anne Elliot, o come Edmund in Mans-field Park tutti passati per una "educa-zione sentimentale" che permette loro diaffidarsi alla relazione amorosa con unaragionevale attesa di felicità. E dunque, ilprimo passo nell'innamoramento non èla passione dei sensi, ma la stima reci-proca, da conquistare o riconquistare su-perando orgoglio e pregiudizi in una re-lazione di scambio che può, e spessodiventa, vero amore. Appare qui chiaris-simo come l'attitudine anti-romantica diAusten non sia il risultato della negazionedei sentimenti, anzi. È la consapevolezzadi sé la chiave della felicità che si può ot-tenere da un buon matrimonio.

All'altro estremo dell'arco narrativo, inPersuasione, Anne Elliot sembra perico-losamente vicina ad un quasi certo zitel-laggio: non è più una ragazza, ha 27 anni,

e in gioventù si è fatta persuadere del-l'inopportunità del matrimonio con ungiovane ufficiale di marina senza patri-monio né rango. Quando dopo sette annila vita glielo rimettere davanti, lei dovrà ri-flettere a fondo e avviare in sé - e provo-care nel capitano Wentworth - quei so-stanziali cambiamenti di visione chemetteranno a nudo l'esausto mondo del-l'aristocrazia e la vitalità della nuovaclasse. Perché, ci dice Rampello, «ancorauna volta, la traccia sotterranea del de-naro, ereditato o fresco, guadagnato, de-gnamente o indebitamente ammini-strato, diventa nella sua lingua (di Austen,ndf) il misuratore esatto di quei due mu-tamenti». Mutamenti possibili, dell'unoe dell'altra, senza snaturarsi, perché la re-lazione tra uomini e donne possa avve-nire nella loro differenza.

Nota giustamente Rampello, ripren-dendo un saggio di Virginia Woolf, che inPersuasione si registra anche un cambia-mento nella scrittura di Jane Austen cheanticipa forse il passaggio ad uno stile di-verso, che la morte non le consentì di spe-rimentare fino in fondo. Certamente,come è stato più volte notato, Persuasioneè un romanzo più autunnale, crepusco-lare - moderno, direi - non solo per l'etàdella protagonista ma perché più ampiasembra la scala delle sfumature. Tutta lavicenda si svolge sotto «lo sguardo serio ecomposto di Anne» ed è lei a narrare lastoria anche se non in prima persona,sempre presente in scena e nei dialoghi,anche se magari con il suo silenzio. Per-ché «è lei la protagonista del suo saperstare nel tempo del suo passato, del suopresente e del suo futuro». Lei, che restafedele a se stessa pur nel mutamento delsentire e nella determinazione di una rag-giunta maturità. •

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

27/10/2014 Pag.38Leggendaria - N.107 - Settembre 2014

8IL SAGGIATORE - Rassegna Stampa 28/10/2014