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Visita cronacadiverona.com, scrivici su [email protected] 6 LUGLIO 2020 - NUMERO 2692 - ANNO 23 - Direttore responsabile: RAFFAELE TOMELLERI - Aut. Trib. di Verona n° 41356 del 20/01/1997 - Le Cronache srl - Via Frattini 12/c - 37121 Verona - Telefono 0459612761 - E-mail: [email protected] - Stampa in proprio - Tutti i diritti RISERVATI Luca Zaia É il presidente di Regione più amato d’I- talia. A dirlo è la classifica del Sole 24 Ore. É al primo posto con il 70% di gradi- mento dopo aver guadagnato 19 punti nei consensi rispetto a 5 anni fa. Federico Sboarina Nella classifica del “Sole” si ferma all’ 84° posto (su 105 sindaci italiani), con il 49% dei consensi, facendo segnare un -8,5% rispetto al 2017. In testa sindaci del centro sinistra e di liste civiche . KO OK È MORTO IL MAESTRO ENNIO MORRICONE Grazie di tutto Il grande musicista e compositore aveva 91 anni. E’ stato l’autore di alcune tra le colonne sonore più famose al mondo: “Per un pugno di dollari”, “C’era una volta in America”, “Nuova cinema paradiso”. L’anno scorso il suo ultimo concerto in Arena “Ero disperata perché, nono- stante alcune distrazioni come studiare l'arabo, vivevo nella paura dell'incertezza del mio destino. Ma più il tempo pas- sava e più sentivo nel cuore che solo Lui poteva aiutarmi e mi stava mostrando come...". "Il concetto di libertà è sogget- tivo e per questo è relativo. Per molti la libertà per la donna è sinonimo di mostrare le forme che ha; nemmeno di vestirsi come vuole, ma come qualcu- no desidera. Io pensavo di essere libera prima, ma subivo un'imposizione da parte della società e questo si è rivelato nel momento in cui sono apparsa vestita diversamente e sono stata fatta oggetto di attacchi ed offese molto pesanti. C'è qual- cosa di molto sbagliato se l'uni- co ambito di libertà della donna sta nello scoprire il proprio cor- po. Per me il mio velo è un sim- bolo di libertà, perché sento dentro che Dio mi chiede di indossare il velo per elevare la mia dignità e il mio onore, per- ché coprendo il mio corpo so che una persona potrà vedere la mia anima. Per me la libertà è non venire mercificata, non venire considerata un oggetto sessuale". PRIMO PIANO Parla Silvia Romano

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6 LUGLIO 2020 - NUMERO 2692 - ANNO 23 - Direttore responsabile: RAFFAELE TOMELLERI - Aut. Trib. di Verona n° 41356 del 20/01/1997 - Le Cronache srl - Via Frattini 12/c - 37121 Verona - Telefono 0459612761 - E-mail: [email protected] - Stampa in proprio - Tutti i diritti RISERVATI

Luca ZaiaÉ il presidente di Regione più amato d’I-talia. A dirlo è la classifica del Sole 24 Ore. É al primo posto con il 70% di gradi-mento dopo aver guadagnato 19 punti nei consensi rispetto a 5 anni fa.

Federico SboarinaNella classifica del “Sole” si ferma all’ 84° posto (su 105 sindaci italiani), con il 49% dei consensi, facendo segnare un -8,5% rispetto al 2017. In testa sindaci del centro sinistra e di liste civiche .

KOOK

È MORTO IL MAESTRO ENNIO MORRICONE

Grazie di tuttoIl grande musicista e compositore aveva 91 anni. E’ stato l’autore di alcune tra le colonne sonore più famose al mondo: “Per un pugno di dollari”, “C’era una volta in America”, “Nuova cinema paradiso”. L’anno scorso il suo ultimo concerto in Arena

“Ero disperata perché, nono-stante alcune distrazioni come studiare l'arabo, vivevo nella paura dell'incertezza del mio destino. Ma più il tempo pas-sava e più sentivo nel cuore che solo Lui poteva aiutarmi e mi stava mostrando come...". "Il concetto di libertà è sogget-tivo e per questo è relativo. Per molti la libertà per la donna è sinonimo di mostrare le forme

che ha; nemmeno di vestirsi come vuole, ma come qualcu-no desidera. Io pensavo di essere libera prima, ma subivo un'imposizione da parte della società e questo si è rivelato nel momento in cui sono apparsa vestita diversamente e sono stata fatta oggetto di attacchi ed offese molto pesanti. C'è qual-cosa di molto sbagliato se l'uni-co ambito di libertà della donna

sta nello scoprire il proprio cor-po. Per me il mio velo è un sim-bolo di libertà, perché sento dentro che Dio mi chiede di indossare il velo per elevare la mia dignità e il mio onore, per-ché coprendo il mio corpo so che una persona potrà vedere la mia anima. Per me la libertà è non venire mercificata, non venire considerata un oggetto sessuale".

PRIMO PIANO

Parla Silvia

Romano

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I sessant’anni della sua stre -pitosa carriera li ha fe steg gia -ti a maggio dell’an no scor so in Arena con un doppio concerto. Un e vento indi men -ti cabile, un profluvio di ap -plausi. Il pubblico è rima sto incantato e incollato alla poltrona nonostante la piog -gia Sono state due serate sto riche per l’anfiteatro. Un vanto per Verona. En nio Mor ricone è stato un pezzo importante d’Italia. Ha e spor -tato il genio nostrano nel mon do. Il maestro è morto nel la notte in una clinica ro -mana dov’era ricoverato per le conseguenze di una ca -duta. Si era rotto il femore. Non ce l’ha fatta. Il grande mu sicista e compositore, pre mio Oscar, au tore delle colonne sonore più belle del cinema mondiale, da “Per un pugno di dollari” a “Mis sion”, passando per “C’e ra una volta in America” a “Nuovo cinema Paradiso”, ci ha lasciati. Il Paese perde uno dei suoi uomini migliori, e però ciò che Morricone ha dato all’Italia non verrà mai scal fito dal passare del tem -po. Il maestro, pur essendo conosciuto principalmente co me autore delle più belle colonne sonore, si è con trad -distinto per l’ampia produ zio -ne or che strale, co ra le, soli sti -ca, ed anche li rica. La forma -zio ne comple ta e lo studio con tinuo l’han no reso un profes sio nista di straor dina rio livel lo e un punto di ri fe -rimento per nu merose gene -ra zioni. Il so vrintendente del -la Fonda zione Arena, Ce cilia Ga sdia, che ha avuto l’onore di esi birsi con lui nell’Au dito -rium Rai, lo ricorda con gran -dis sima stima: «È sempre triste dare l’addio ad artisti così straordinari che tan to

hanno dato al mondo della musica e della cultura. Se ne va una mente eccelsa, un musicista poliedrico che grazie a un talento innato e a una vena inesauribile uniti a uno studio continuo ha cre -ato musiche ci hanno fat to sognare e che re ste ranno per sempre nel cuore di tutti noi. La sua eredità impa ga -bile, vestita con l’umiltà dei grandi, sopravvivrà per sem -pre». Toccante anche il ri -cordo del sindaco Federico Sboarina: «Un grande arti -sta e un grande amico di Ve -rona. En nio Morricone è sta -to il più grande compositore di mu sica da film. Memora bili i suoi brani come le sue e si -

bizioni in Arena. La sua scom parsa è un lutto per il mon do ar tistico internazio na -

le e per la nostra città». Ciao Maestro: Verona ti deve mol -to.

A MAGGIO DELL’ANNO SCORSO IL DOPPIO APPUNTAMENTO

Il ricordo di Cecilia Gasdia: “Se ne va una mente eccelsa, ma vivrà per sempre”In Arena i sessant’anni di carriera

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2 • 6 luglio 2020

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Il nome di Ennio Morricone re sta indissolubilmente legato a quello dell'amico e regista Ser gio Leone, da 'Per Un Pugno di Dollari' a 'C'era Una Volta in America': i due hanno scritto pagine indimenticabili della storia del cinema, dando vita a un tessuto narrativo in cui le immagini e le note sono intrecciate, trovando reciproca ispirazione e motivazione. Il percorso del grande composi-tore, dall'utilizzo dello pseudo-nimo Dan Savio dei primissimi anni '60, a divenire il no me più celebre e noto della musica per il cinema, è passato attra-verso la collaborazione con registi come Ber tolucci, Bel-locchio, Pon te cor vo per poi approdare a Hollywood e quin-di lavorare, tra gli altri, con Roland Joffe, Brian De Pal-ma, Mike Nichols, Oliver Sto-ne e Quentin Tarantino: più di 500 i film firmati da Morricone in oltre 60 anni di carriera. Morr icone è nato a Roma il 10 novembre 1928, diplomato in tromba, composizione, stru -mentazione e direzione di ban-da al Conservatorio di Santa Cecilia. Ha debuttato nel cine-ma con 'Il Federale' di Luciano Salce del 1961 men tre si face-va strada come arrangiatore delle più famose canzoni italia-ne dei primi anni '60 (suoi gli arrangiamenti di Sapore di Mare di Gino Paoli, Se telefo-nando di Mina, Ab -bronzatissima di Vianello). La svolta nella vita del compositore arriva quindi grazie al so dalizio con Leone, suo com pagno di classe alle elementari. La prima colonna sonora è quella di Per Un Pu gno di Dol lari, pellicola destinata non solo a inventare un genere che ver rà celebrato a livello internazionale, ma an -che a cambiare il mo do di rac-contare il west americano. Le note di Morrico ne daranno

musica a un immaginario che resta scolpito nel susseguirsi delle generazioni. “La conqui-sta dell'Ove st americano – dirà 50 anni dopo Quen tin Taranti-no – non esisterebbe senza le note di Ennio Mor ricone”. Segui ran no quindi 'Per Qual-che Dollaro in Più', 'Il Buono Il Brut to e Il Cattivo', 'C'era Una Volta il West' e infine 'Giù la Testa'. La collaborazione con Leone prosegue fino all'opera perfetta e finale del regista romano: 'C'e ra Una Volta in America', del 1984, capolavoro del cinema mondiale con Robert De Niro, James Wood e Joe Pesci. Nel frattempo Morrico ne aveva composto le colonne sonore di film come Cit tadino al di sopra di ogni sospetto, Sacco e Van zetti,

Metti Una Sera a Cena e quin -di l'approdo americano: Mis-sion e Gli Intoc cabili, tra gli altri, prima della collaborazione con Tarantino, da sempre suo gran-de ammiratore. Ol tre ocea no Morricone non fu sempre da tutti compreso e apprezzato, dopo ben 5 candidature non pre miate, solo nel 2007 arriva il primo Oscar, premio alla carrie-ra. Quel 25 febbraio la platea gli tributò però una standing ovation di memorabile lun-ghezza “per i suoi magnifici e multiformi contributi nell'arte della musica per film”. A conse-gnarli la statuetta l'attore, e re -gista, Clint Eastwood, volto e icona dei western di Leone. Un secondo Oscar arriverà nel 2016 per 'The Hateful Eight' di Tarantino. Nell'ultima stagione

della sua vita Morricone si è dedicato alla Direzione di Or -chestra, portando in giro per il mondo le sue musiche. Nel -l'estate del 2006 il Maestro vie -ne invitato a dirigere l'Or che -stra filarmonica della Scala di Milano, che lui porta in tournèe a Verona, a Tao rmina e molti altri fra i teatri più importanti d'I -ta lia. Nessu no come lui è stato capace di creare sulle sue note una narrazione immaginifica che è patrimonio del cinema, ha scritto di lui una delle più note riviste cinematografiche americane, introducendo una sua intervista. Lui allora osser-vò: “La musica è intangibile, non ha sembianze, è come un sogno: esiste solo se viene eseguita, prende corpo nella mente di chi ascolta”.

HA LAVORATO CON I PIÙ GRANDI

Da Tarantino a Stone, da De Niro a Eastwood. Da Joffe a De Palma. Quanti miti!

Tutta la carriera del grande maestro

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Sergio Leone assieme all’amico Ennio Morricone

3 • 6 luglio 2020

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SE NE VA UNO DEI PIÙ GRANDI

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4 • 6 luglio 2020

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5 • 6 luglio 2020

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POST COVID 19: RIPRESA PIENA DI INCERTEZZE

Scuole pronte l'1 settembre "E non per il 14, sia chiaro"I presidi sul "chi va là", per evitare una ripartenza col fiatone

Si riparte il primo settembre. La vice presidente nazionale dell’ANP, l’associazione che raccoglie i presidi italiani, ha tenuto a precisare alle agen-zie: «C’è un equivoco di fondo: tutti parlano del rientro a scuo-la il 14 settembre ma in realtà l’inizio avverrà il primo settem-bre, quindi due settimane pri-ma e non mi sembra un parti-colare trascurabile. Nella mia scuola, per esempio, per fare i corsi di recupero rientreranno circa 700 studenti, quasi la metà: voglio dire che per quel-la data, non per il 14 ma il pri-mo settembre, tutte le misure dovranno essere funzionanti. E questo vale per tutte le scuo-le superiori che dovranno garantire il recupero anche a studenti con forti carenze in varie discipline. Le misure igienico sanitarie dovranno essere già garantite subito, il personale dovrà essere già formato e via di questo passo per tutto il piano di sicurezza». I rinforzi? “I dati inseriti per ogni scuola sono globali, tot alunni totali in tot metri quadri totali, oppure tengono conto delle singole aule dove sono ospitate le classi il cui numero di alunni è già variato rispetto all’anno scorso per effetto per esempio delle bocciature? Come sarà dunque utilizzato questo cru-scotto? Prendo atto che per gli spazi, e presumo anche per gli arredi, dovranno partite le conferenze di servizio con gli enti locali. Altro problema sul tavolo è quello degli organici”. Tutto dovrà essere risolto entro il primo settembre.

Le classi La divisione delle classi in gruppi e l’ausilio della didattica a distanza prevede inevitabil-mente l’aumento dell’organico dei docenti; così come per le stringenti norme igieniche da attuare, si parla di pulizia gior-naliera di banchi, porte, fine-stre, maniglie, gli attuali colla-boratori scolastici sono del tut-to insufficienti e ne servono

molti di più. Domanda: quando e come arrivano?”. “Un aspetto che non trovo nel-le linee guida è quello della gestione merende quindi dei bar interni che non sono nem-meno nominati. Le scuole superiori li hanno tutte: che valgano le stesse norme delle mense”. La situazione va risol-ta entro il primo settembre quando le scuole riapriranno i battenti.

Le linee guida «Servono assolutamente linee guida sulla didattica digi-tale integrata, il come e quanta può cambiare molte cose così come la divisione in gruppi. Qui si entra nel campo della riorganizzazione che porterà nuove esigenze: una diversa gestione delle entrate, per esempio, va coordinata con i servizi di trasporto e qui apro

uno scenario che deve passa-re necessariamente dalla massima collaborazione con le istituzioni. Faremo in tempo a fare tutto ciò evitando che la scuola si avvii in mezzo al caos? Me lo auguro anche se di tempo da qui, ripeto al primo settembre, non al 14 settem-bre, ne resta davvero poco». Insomma, rtegna un po' di confusione. E una domanda: ma saranno davvero pronte le nostre scuole a settembre?

Il ministro Speranza: "La scuola,

una priorità"

"Sto valutando con il mio uffi-cio legislativo l'ipotesi di tratta-menti sanitari obbligatori nei casi in cui una persona deve curarsi e non lo fa. Ma atten-zione, il mio giudizio su come si sono comportati gli italiani in questa crisi è positivo: senza questa sintonia di fondo tra le misure adottate e i comporta-menti individuali noi non avremmo piegato la curva". Così il ministro della Salute Roberto Speranza in un'inter-vista a 'La Repubblica'. Secondo Speranza "il mes-saggio che arriva dalla lettura dei dati è che il virus circola ancora. Finché sarà così, dovremo rispettare le tre rego-le rimaste: mascherina, distanziamento fisico di alme-no un metro senza assembra-menti e rispetto delle regole igieniche a partire dal lavaggio delle mani. E la scuola "deve essere la priorità", "penso che ci siano le condizioni a settem-bre per ripartire in sicurezza. La mia proposta è di ricostruire un rapporto organico tra scuo-la e sanità: recuperiamo il sen-so di una norma del 1961 che introduceva la medicina scola-stica, superata negli anni '90 - dice Speranza - Una relazione organica costante della pre-venzione sanitaria con le scuole. Ci saranno test siero-logici sui lavoratori, un moni-toraggio costante, per avere il pieno controllo della situazio-ne in ogni momento".

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Acque Veronesi comunica che domani, a partire dalle ore 22, è prevista l’interruzione del servizio idrico in alcune vie e vicoli interessati dai lavori per il rifacimento e potenziamento della condotta fognaria di Veronetta. Il fuori servizio si rende necessario per consen-tire lo spostamento di un tratto

di rete propedeutico alla con-clusione dei lavori sul nodo idraulico di Via Ponte Pignolo L’intervento, salvo complica-zioni, avrà una durata di 8 ore, con la conclusione prevista entro le 6 della mattina suc-cessiva (mercoledì 8 luglio). Queste le vie interessate all’in-terruzione del servizio (dalle

ore 22 del 7/7 alle ore 6 dell’8/7): Vicolo e Vicoletto San Faustino, Vicolo Mustac-chi, Via Santa Chiara, Via Santa Maria in Organo, Vicolo Cieco Moise, Vicolo San-t’Apollonia, Vicolo Scala San-ta, Vicoletto Cieco San Gio-vanni in Valle, Vicolo Pozzo, Vicolo Borgo Tascherio, Salita Fontana del Ferro, Vicolo Case Rotte.

6 • 6 luglio 2020

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UN INTERVENTO DI RIFACIMENTO IMPROROGABILE

Da oggi, i Centri diurni per bambini e adolescenti gestiti dal Comune riaprono negli spazi delle scuole. Una novità assoluta perchè solitamente si tenevano in appartamenti, questa soluzione risponde a due ordini di necessità: la ripersa delle attività dei Centri dopo lo stop legato legato all'emergenza sanitaria, e il rispetto delle misure anticon-tagio. Per andare incontro alle esi-genze delle famiglie e dei minori con particolari bisogni educativi, ecco un nuovo pro-getto organizzativo. Che pre-vede attività all'interno di ampi spazi scolastici e suddivise per turni, mattino e pomerig-gio, per dare risposta al mag-gior numero di utenti, garan-tendone al contempo la mas-sima sicurezza. Da oggi, quindi, le attività si svolgeranno nelle seguenti scuole: il Centro Diurno "Pan-da" e il Centro Aperto "Amico" saranno ospitati dalla Scuola Primaria "Dall'Oca Bianca" di Via Selinunte; il Centro Diurno "Occhio Ragazzi" usufruirà del cortile della Scuola Secon-daria di 1° grado "Fedeli" di Via Abruzzo; il Centro Diurno "Bonsai" utilizzerà gli spazi della Scuola primaria "Busti" di Via Redipuglia; il Centro Aper-

to "Bambù" godrà delle aule della Scuola Primaria "Lenotti" in Via Bacchiglione. Da lunedì 13 luglio saranno operativi anche il Centro Diur-no "Cantastorie" ed il Centro Aperto "Spazio ragazzi", che potranno usare la Scuola Secondaria di 1° Grado

"Simeoni" di Montorio. "Una novità assoluta che apre nuove orizzonti - commenta il sindaco Federico Sboarina -. Grazie al dialogo e alla colla-borazione, i nostri Servizi sociali insieme con i dirigenti scolastici, hanno trovato il modo per proseguire un ser-vizio molto apprezzato, tanto più in questa fase di ripresa della vita sociale. Bambini, ragazzi e famiglie hanno biso-gno di punti di riferimento sta-bili e certi".

Veronetta, domani 8 ore...all'asciutto

SCATTA OGGI UN'INIZIATIVA DEL COMUNE PER BAMBINI E ADOLESCENTI

"Un servizio molto importante per le famiglie e i ragazzi"

I Centri diurni nelle scuole Sboarina: "Una grande idea"

Il sindacoSboarina

Prevista l'interruzione del servizio idrico

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IMPENNATA D’INGRESSI NEL FINE SETTIMANA

Castelvecchio, porte aperte ancora chiuso il Maffeiano In corso i lavori per sistemare l’intonaco danneggiato dalla pioggia

Catelvecchio ha riaperto il por-tone d’ingresso dopo più di 4 mesi di chiusura a causa del-l’emergenza sanitaria. All’in-terno la biglietteria è stata dotata di una barriera frontale in plexiglass. Al castello pos-sono accedere, contempora-neamente, un massimo di 240 persone, distribuite nelle sale a seconda della grandezza degli spazi. E il ritorno dei turi-sti ha fatto impennare gli ingressi anche in Arena, soprattutto nei weekend. Rispetto alle 85 presenze del-la prima domenica di riapertu-ra, lo scorso fine settimana sono stati 800 i biglietti stac-cati nel giorno festivo. In un mese i visitatori si sono decu-plicati. Tutto esaurito anche per le visite guidate gratuite del giovedì e del venerdì. Per

la prima volta, i curatori dei musei civici accompagnano i visitatori anche all’interno dell’anfiteatro, per spiegare loro la storia del monumento. Un’iniziativa nuova, organiz-zata in collaborazione con la Soprintendenza. Sono riaper-ti anche il Museo di Storia Naturale, l’Archeologico al Teatro Romano e quello degli Affreschi Cavalcaselle alla Tomba di Giulietta. In tutti gli spazi espositivi sono state installate nuove tabelle con le regole per una ‘buona visita’, in tutta sicurezza. Tante picco-le novità dalle quali si riparte per stare al passo con i tempi post Covid. E che anche i veronesi potranno apprezza-re, visitando i musei cittadini. Le riaperture sono iniziate il 31 maggio con l’anfiteatro Arena,

seguita poi dalla Casa di Giu-lietta il 20 giugno e dalla Gal-leria d’Arte Moderna Achille Forti il 27 giugno. Per chiudere il cerchio manca solo il Museo Lapidario Maffeiano che, al momento, non può tornare in funzione in quanto sono in cor-so dei lavori per sistemare l’in-tonaco del soffitto danneggia-to dall’ultima pioggia. “Una giornata importante per i musei civici – ha spiegato Rossi -. Castelvecchio ha ria-perto le sue porte in tutta la sua bellezza. Restano chiusi solo i camminamenti perché gli spazi non consentono il distanziamento sociale e il rispetto delle norme sulla sicu-rezza. Anche le visite guidate gratuite stanno registrando il tutto esaurito, un bel segnale di ripresa dopo mesi difficili”.

Ex Cava Speziala la Provincia

approfondisce

Il progetto relativo al recupero funzionale dell’’area ex Cava Speziala, necessita della pro-cedura per la Valutazione di impatto ambientale. Lo comunica la Provincia, i cui uffici competenti stanno esa-minando la documentazione presentata dalla società pro-prietaria del sito a San Massi-mo. Il procedimento, si legge nella nota inviata dalla Provin-cia, prevede una serie di atti-vità soggette alla normativa sulla salvaguardia e il miglio-ramento delle condizioni del-l’ambiente e l’utilizzo accorto e razionale delle risorse natu-rali. Il progetto della proprietà prevede il disboscamento dell’area per la realizzazione di un impianto per la produzio-ne di biomasse; la bonifica del sito con lo smaltimento delle terre di fonderia presenti sul fondo; la ricomposizione della cava con la riconformazione delle scarpate, con terre rocce da scavo e materiali da cava. Il sito interessato dall’interven-to è una cava dismessa dalla fine degli anni Ottanta, in cui era stata autorizzata un’attivi-tà di discarica, poi interrotta. “Concordo con la valutazione degli uffici della Provincia” – afferma l’assessore all’Am-biente Ilaria Segala -.

Ilaria Segala

AMBIENTE

L’assessore Briani e la direttrice Rossi

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9 • 6 luglio 2020

PRESENTATO IL PIANO CHE DELINEA LA FISIONOMIA DELLA CITTÀ DEL FUTURO

Sboarina e Briani: "Riqualificare i quartieri, le priorità che noi abbiamo individuato""Abbiamo individuato le priori-tà per la Verona del futuro, che sono le riqualificazioni dei quartieri - ha detto il sindaco -. La città dei prossimi vent'anni avrà un volto diverso: piazze, spazi aggregativi e nuovi ser-vizi prendereanno il posto degli attuali ambiti urbani oggi degradati. A Verona ci sono aree per almeno tre milioni e mezzo di metri quadrati in disuso, grandi contenitori sorti con il boom economico degli anni Sessanta, zone produtti-ve che poi sono cadute in stato di abbandono fino a diventare scheletri industriali, concen-trate nella zona sud della città, ma che sono presenti in tutti i quartieri. La nostra sfida è restituire questi luoghi alla cit-tà, rigenerandoli attraverso progetti e idee innovativi, sen-za consumare nuovo suolo. Questo è l'equilibrio che cer-chiamo, dare alla città oppor-tunità di crescita e sviluppo, ma in modo sostenibile. Si può fare, lo hanno dimostrato alcu-ni progetti già realizzati o in iti-nere, anche di privati, penso all'ex Manifattura Tabacchi, al cantiere di Adige Docks, alle Gallerie Mercatali. Aree che erano ferite nel cuore dei quar-tieri, dove regnava il degrado e la microcriminalità, e che grazie al recupero non solo ricuciscono il tessuto urbano, ma contribuiscono a fare di Verone una città di livello euro-peo". "Il futuro urbanistico non può che essere così- ha detto l'as-sessore Segala -. Basta con-sumo di suolo pubblico, lo dice anche la legge regionale, oggi lo sviluppo cittadino si realizza andando a riqualificare gli edi-fici dismessi e le zone degra-date. Noi lo facciamo partendo dai quartieri, nessuno esclu-

so. Sono loro i veri protagonisti di questa variante, che andrà a dotarli di funzioni oggi assenti sulla base delle propo-ste che arriveranno. La richie-sta del mercato e degli inve-stitori non è più quella di qual-che anno fa. L'ambito com-merciale è saturo, si punta ad un nuovo modello di residen-ziale, ad uffici con il coworking e a spazi di aggregazione per rigenerare i quartieri nel loro complesso. Le destinazioni saranno assegnate sulla base delle proposte, valutiamo anche l'utilizzo del bonus volu-metrico". E' così partito l'iter per dise-gnare lo sviluppo urbanistico

di Verona nei prossimi ven-t'anni. Si comincia dai quartie-ri, dove manca una serie di funzioni necessarie per garan-tire standard qualitativi di alto livello. Piazze, residenziale e uffici di nuova concezione, spazi per gli anziani e luoghi di aggregazione per il quartie-re, tutti saranno realizzati attraverso il nuovo strumento urbanistico senza consumo di nuovo suolo. Con la novità che le destinazioni saranno valu-tate sulla base delle proposte progettuali e in relazione al contesto insediativo. E' questa in sintesi la visione della città futura contenuta nel "Docu-mento del sindaco", approva-to nei giorni scorsi.

"Ecco la Verona dei prossimi 20 anni"

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Dalla Zai a Montorio,

una serie di interventi

Dalla Zai storica fino a Monto-rio, non c'è quartiere in cui non siano presenti ex aree indu-striali o produttive in stato di abbandono o degrado, che hanno bisogno di nuova iden-tità per integrarsi con il tessuto circostante. La pianificazione sarà caratterizzata da minor consumo del suolo, dalla rige-nerazione urbana, dal recupe-ro delle aree dismesse e dalla tutela del verde. Contenimento del consumo del suolo. L'obiettivo è quello di limitare le nuove costruzio-ni, a vantaggio del recupero delle esistenti. Una scelta in linea con la legge regionale n.14 del 2017: per lo sviluppo urbano partire dalla riorganiz-zazione e dalla riqualificazio-ne del tessuto insediativo esi-stente. Rigenerazione urbana. E' alla base della pianificazione urbanistica dell'Amministra-zione, da applicare negli ambi-ti urbani degradati. Laddove per degrado non si intende solo quello edilizio (in presen-za di un patrimonio architetto-nico di scarsa qualità o obso-leto), ma anche urbanistico.

L'assessore Briani. In basso, il sindaco Sboarina

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10 • 6 luglio 2020

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I VOLONTARI DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE

Altromercato con CSVnet per un’economia più giustaL’intesa tra la rete delle botteghe e quella dei centri di servizioInsieme per promuovere lo sviluppo sostenibile e mettere volontari, cooperative e asso-ciazioni al centro delle sfide poste dall’Agenda 2030 del-l’Onu. È questo il fulcro del protocollo d’intesa siglato il 23 giugno a Genova fra Altromer-cato e CSVnet, due reti con-solidate che hanno fatto della presenza capillare sul territo-rio il tratto distintivo del loro agire: CSVnet, che associa tutti i 55 Centri di servizio per il volontariato, conta infatti più di 400 fra sedi e sportelli ope-rativi; mentre 225 sono le Bot-teghe gestite dalle 94 coope-rative e organizzazioni non profit socie di Altromercato. Alla base dell’impegno di Altromercato c’è lo sviluppo del Commercio Equo e Soli-dale e la diffusione dei principi dell’economia sostenibile a livello nazionale e internazio-nale, grazie alla presenza dell’impresa sociale fra i soci di “Equo Garantito”. Temati-che che ben si integrano con la mission dei Csv, impegnati da più di vent’anni nel sensi-bilizzare i cittadini alla solida-rietà e che, con la riforma del terzo settore, sono stati chia-mati a rafforzare la presenza e il ruolo dei volontari in tutti gli enti del terzo settore. “Per poter costruire un futuro più equo per tutti, - afferma Cri-stiano Calvi, vicepresidente e amministratore delegato di Altromercato, - è indispensa-bile concorrere alle sfide cul-turali che caratterizzano il nostro tempo. Grazie all'ac-cordo con CSVnet vogliamo valorizzare sempre più i volon-tari presenti nella nostra rete,

incrementarne il numero e qualificarne il ruolo. Il protocol-lo d’intesa e l’accordo con CSVnet sono l'inizio di un per-corso che vedrà in numerosi ambiti una collaborazione per la promozione del volontaria-to, tassello fondamentale in questo momento storico, in cui assieme dobbiamo agire per ricostruire un'economia più giusta”. Diverse le azioni in program-ma, illustrate nell’accordo che integra il protocollo d’intesa. Oltre allo sviluppo di sinergie fra i soggetti delle due reti che operano nei territori “concor-dando iniziative comuni, comunicazioni mirate e defi-nendo periodici accordi appli-cativi”, le due organizzazioni hanno intenzione di pianifica-re un’indagine sul profilo dei volontari che operano nel cir-cuito di Altromercato, grazie all’esperienza maturata nella ricerca sociale da CSVnet con alcuni studi importanti come il

primo rapporto sugli empori solidali realizzato insieme a Caritas italiana e la recente indagine “Volontari Inattesi” sull’impegno delle persone di origine straniera nel volonta-riato. “Questo accordo giunge in un momento particolarmen-te complesso non solo per il mondo del non profit, ma per tutta la società, - dichiara il pre-sidente di CSVnet Stefano Tabò - e rientra in una logica di adesione concreta all’Agen-da 2030 che tutta la rete dei centri di servizio sta perse-guendo, attraverso l’integra-zione degli obiettivi di sviluppo sostenibile in tutte le attività e favorendo la diffusione di com-portamenti e pratiche sosteni-bili all’interno e fuori dai centri stessi. Le azioni messe in atto ci consentiranno di capire meglio il fenomeno del volon-tariato in questo ambito e di definire obiettivi strategici che orientino anche la nostra azio-ne”.

Immigrati e braccia

da regolarizzare

L’hanno chiamata sanatoria, il tanto discusso articolo 103 del Decreto Rilancio, che indica con quali modalità e per quali categorie lavorative i cittadini e le cittadine stranieri presenti in Italia possono accedere alla regolarizzazione. L’emersione degliuomini e donne altrimenti invisibili rientra infatti tra le misure connesse all’emergen-za dell’epidemia da Covid19. Perché è quella la motivazione che ha mosso la regolarizza-zione: la mancanza di braccia nei campi. Di questo se ne par-lerà stasera martedì 7 luglio alle 20:30 in diretta online sul canale Youtube “Dei martedì del mondo”. La serata vedrà la partecipa-zione in diretta di: Gianfranco Schiavone, vicepresidente dell’Asgi(Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazio-ne) epresidente di ICS (Con-sorzio Italiano di Solidarietà. Ufficio Rifugiati Onlus di Trie-ste); Matteo Danese, direttore del Cestim (Centro studi immi-grazione) di Verona; Ilaria Menin patronato Acli. Servizio Immigrazione. L’evento del 7 luglio fa parte del ciclo di incontri dei MARTEDÌ DEL MONDO, promossi da Fonda-zione Nigrizia, Centro missio-nario diocesano, Combonifem e Cestim.

Matteo Danese

MARTEDÌ DEL MONDO

Da sinistra Stefano Tabò e Cristiano Calvi

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11 • 6 luglio 2020

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12 • 6 luglio 2020

LE VALUTAZIONI DELLA FILIERA EDILE SCALIGERA

I presidenti degli Ordini: “Costi gonfiati, progettazioni carenti e scarso coordinamento”La filiera dell’edilizia della Pro-vincia di Verona attende i provvedimenti attuativi e la conversione in legge prima di dare una valutazione comple-ta del Decreto Rilancio, che introduce il superbonus del 110% per gli interventi di effi-cientamento energetico e di adeguamento sismico. Una misura che potenzial-mente potrebbe valere fino a 6 miliardi di lavori, con un effet-to totale sull’economia di 21 miliardi e 100mila posti di lavo-ro. È infatti noto che il nostro patri-monio immobiliare è vecchio, energivoro, a rischio sismico e per lo più costruito per circa 70% nei primi anni ’70, quan-do non esistevano normative sulla sismica e sull’efficienza energetica. Ci sono ancora aspetti da chiarire, come conferma Ame-deo Margotto, Presidente Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Verona: “A oggi il quadro normativo di rife-rimento relativo al superbonus del 110% per l’efficientamento energetico e il miglioramento sismico, non risulta completo e pertanto non consente giu-dizi definitivi nel bene e nel male. L’opportunità va sfrutta-ta appieno, l’auspicata “corsa” all’applicazione del superbo-nus non deve però prevaricare in alcun modo la professiona-lità; i lavori assoggettabili a superbonus possono apparire semplici, ma in realtà impon-gono approcci sinergici con-notati di professionalità e capacità organizzativa non sottovalutabili. Andranno seriamente valutate le respon-sabilità che verranno messe in capo alle imprese e ai profes-sionisti. Invito questi ultimi a verificare l’effettiva copertura

della propria polizza di responsabilità civile professio-nale, che potrebbe risultare inadeguata” . Per Andrea Fal-sirollo, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, “Il rischio a cui ci si espone è che a distanza di anni non venga riconosciuto il bonus e che si aprano contenziosi con ditte e professionisti. Per evitare tutto questo è bene operare con metodo ed organizzarsi ad incaricare un ingegnere che sappia verificare gli aspetti

richiesti dal bonus, coordinare le ditte e verificare che venga-no rispettati i requisiti di legge per ottenerne il vantaggio fiscale. Il superbonus è artico-lato e richiede l’assistenza per la verifica dei requisiti da parte di un professionista senza il quale la conseguenza è la per-dita del superbonus. Ovvia-mente ci si deve avvalere di un professionista all’inizio dei lavori per essere sicuri di indi-rizzare correttamente le scelte per rientrare nel bonus, duran-

te e alla fine dei lavori per essere sicuri di aver rispettato i requisiti.” Il Presidente di Ance Verona, Carlo Trestini, sottolinea quanto sia fonda-mentale rivolgersi a soggetti con elevate competenze e di comprovata esperienza, che collaborino e si coordinino in modo efficace. “Se i lavori non sono effettuati a regola d’arte” – avverte Trestini – “è proba-bile che nel breve o medio periodo siano richiesti costose opere riparatorie, per le quali naturalmente non operano le agevolazioni. Oltre a questo, si potrebbero non ottenere gli obiettivi prefissati, rendendo di fatto inutile l’intervento. È importante scegliere adegua-tamente a chi affidare la pro-gettazione e la realizzazione dei lavori, le tecnologie hanno fatto passi da gigante consen-tendo di raggiungere livelli impensabili fino a pochi anni fa, ma bisogna conoscerle e saperle applicare corretta-mente”. In altre parole, la for-mazione della filiera per l’ag-giornamento delle competen-ze è un requisito imprescindi-bile, rimarcato da Fiorenzo Furlani, Presidente del Colle-gio dei Geometri di Verona. La cessione del credito è, più di tutti, lo strumento che potrebbe stimolare in modo deciso la riqualificazione di cui necessita la maggior parte del patrimonio edilizio del nostro Paese. Uno strumento che sarebbe tuttavia da migliorare nelle concrete modalità appli-cative, a giudizio di Bruno Marchetti, Presidente dell’Or-dine dei Periti Industriali di Verona: “In questo momento economico può giovare la ces-sione del credito a condizioni semplificate e senza ostruzio-ni e costi eccessivi da parte delle banche”.

Superbonus, il giudizio resta sospeso

Carlo Trestini e Fiorenzo Furlani

Amedeo Margotto e Andrea Falsirollo

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LAVORARE CON LA BELLEZZA AI TEMPI DEL COVID

Riflessioni sul futuro dei centri estetici, in eterna lotta con gli abusivi«Il nostro centro, nei suoi 10 anni, non ha mai affrontato una crisi di questo tipo, ma essendo in proprio da almeno 25, ho notato come negli ultimi tempi il modo di lavorare sia cambiato. Chi era in difficoltà prima del Covid, sicuramente avrà avuto la peggio.» Queste le parole di Barbara Scorrano, proprietaria del centro estetico Vanilla BeautyWellness, situato a Castelnuovo del Gar-da. Abbiamo intervistato lei e i componenti dello staff Elisa e Davide per ragionare sull’at-tuale situazione nel mondo dei servizi estetici. Quanto è importante dedi-care del tempo per la cura della propria persona, anche in un periodo in cui la bellezza potrebbe sem-brare “secondaria”? Come diciamo sempre alle nostre clienti, il benessere e la cura della propria persona devono essere un'abitudine primaria. Per questo insegnia-mo alle persone l'importanza di prendersi cura di se stesse, sia a livello estetico sia a livello mentale. Come avete affrontato il periodo di reclusione forza-ta, lavorativamente parlan-do? Siamo rimasti sempre in con-tatto con le nostre clienti tra-mite consulenze online e video tutorial. Tra di noi invece ci siamo sen-titi quotidianamente con riu-nioni in video chat, per studia-re insieme nuovi protocolli e servizi da proporre alla riaper-tura. Non mi aspettavo una chiusu-ra così prolungata. La difficoltà maggiore è stata mantenere

lo stesso livello di attenzione ed entusiasmo da parte dei clienti non avendo idea di quando avremmo potuto ria-prire. Un disagio acuito dal fat-to che venivano comunicate continuamente sui social ipo-tetiche date di riapertura, pun-tualmente disattese. Non ave-vamo idea del percorso da seguire, visto che le decisioni governative venivano presen-tate uno o due giorni prima al massimo. Come state gestendo il ritor-no alla “normalità”? Per quanto riguarda le linee guida di igiene imposte, per noi non è stato un cambia-mento particolarmente impe-gnativo in quanto a guanti, mascherine ed igienizzanti. Per ciò che riguarda le cabine pulite di tutto punto tra una cliente e l'altra e il lavoro su appuntamento, sono sempre stati un nostro standard.

Inizialmente è stato strano per le nostre clienti doversi pre-sentare con guanti e masche-rina, ma si sono adattate benissimo visto che ormai è d'obbligo. Manca, e ovvia-mente ha una conseguenza economica, la possibilità per le clienti “nuove” di presentarsi in negozio senza preavviso per poterci conoscere e maga-ri prenotare i servizi: ora devo-no per forza telefonare. Avete ripreso gli appunta-menti quasi a pieno ritmo oppure c’è ancora paura da parte delle clienti? Pensare di riprendere a pieno ritmo con tutti gli obblighi di distanziamento fisico e le tem-pistiche di igienizzazione ed areazione delle cabine è a dir poco impossibile. Per quanto riguarda le clienti storiche, non c'è stato alcun tipo di paura o diffidenza in quanto frequen-tano il centro da anni e ci sia-

mo guadagnati la loro fiducia. Purtroppo alcune ci hanno avvisato della difficoltà econo-mica subentrata anche per loro a causa della mancanza di lavoro o di liquidità, e quindi torneranno appena potranno. Sui vostri social avete rea-lizzato filmati per dare alcu-ne informazioni utili su quel-lo che fate. Sì, abbiamo tenuto attive tutte le pagine social e mantenuto contatti tramite Whatsapp: il riscontro è stato meraviglioso. Le nostre clienti ci hanno sostenuto ed invitato a chia-marle non appena ci fosse sta-ta la possibilità di aprire, e que-sto ci ha restituito veramente l'entusiasmo giusto per riapri-re. Inoltre, abbiamo acquisito nuove clienti proprio grazia alla nostra attività telematica. Come vedete il futuro pros-simo del settore estetico? La crisi ha messo in evidenza soprattutto il problema del lavoro abusivo, piaga molto sentita nel nostro settore e che durante l'obbligo di chiusura forzata ha toccato livelli impensabili, vista la totale mancanza di controlli da parte degli addetti. È una grande fal-la del sistema nazionale. Mol-tissime attività hanno visto “sparire” clienti che, non potendo usufruire del regolare servizio in negozio (pena mul-te salate, chiusura attività con sequestro di licenza per 6 mesi, e denuncia penale), anziché rinunciare, si sono rivolte ad abusivi. Nonostante ciò, restiamo ottimisti: forse tutto tornerà anche meglio di prima.

Beatrice Castioni

“Ricominciamo dalle clienti storiche”

Da sinistra: Barbara, Davide e Elisa

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Le candidature presentate dai soci pubblici del Catullo sem-brano un remake di terz’ordine del capolavoro del regista Geroge Andrew Romero: Federico Bricolo, già bossiano di ferro, e dunque emarginato dalla Lega salviniana (ma nel frattempo si deve essere riconvertito e riallineato al nuovo corso...); il solito Paolo Arena, di cui tutto si può dire tranne che abbia svolto un mandato brillante; e Albino Pezzini, con un lungo passato alle spalle nelle file di Forza Italia. Se questo è il massimo sforzo in termini di competenza e di qualità delle nomine che gli enti pubblici, quindi Comune e Provincia di Verona e Provin-cia di Trento, sono in grado di mettere in campo per il nostro aeroporto, non c’è da stupirsi che poi il l’atteso piano di inve-

stimenti, nel frattempo ormai dimezzato perché passato da oltre 100 milioni di euro a 65 milioni, resti lettera morta. Non c’è da stupirsi che le scelte su Montichiari restino una gigan-tesca incognita, o che non vengano realizzate le opere promesse da decenni, come il collegamento diretto tra lo scalo e la stazione ferroviaria di Porta Nuova. Siamo alle solite, si continua a tirare avanti con finte scher-maglie con il socio privato, portate avanti da deputati leghisti di seconda o terza fila. La realtà dei fatti ci dice che anche sull’aeroporto la Lega non vuole cambiare nulla. E Sboarina non ha il coraggio di dirci che non sa dove trovare i soldi per finanziare il Piano di Investimenti. Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune

"Probabilmente Zaia soffre del mal di lago: non si capisce come mai nel rilanciare il turi-smo in Veneto parli sempre e solo di mare. Eppure la provincia di Verona attrae ogni anno e special-mente in estate centinaia di migliaia di persone sul Garda. E visto che l’80% è straniero, la situazione è particolarmen-te difficile. Il governatore-influencer dovrebbe saperlo”. A protestare per la scarsa attenzione della Giunta Zaia per il turismo lacustre è Anna Maria Bigon, consigliera del Partito Democratico. “Capi-sco sia indispensabile pro-muovere la Riviera, anche in collaborazione con altre Regioni, ma il Veneto non è solo le spiagge dell’Adriatico. Il Garda - sottolinea - non è

l’unica zona del Veronese dimenticata, penso per esempio alla Lessinia, meta per quel turismo ambientale e sostenibile di cui la Regione si riempie la bocca senza dar seguito a fatti concreti”. “Magari siamo in tempo per essere smentiti dai fatti, visto che stiamo ancora aspettan-do il lancio della grande cam-pagna promozionale annun-ciata a metà giugno e per cui sono stati stanziati 2,3 milioni di euro, una cifra comunque insufficiente rispetto alle reali necessità. Siamo però a luglio e al momento non c’è niente: aspettiamo che la sta-gione finisca del tutto?”. Così Annamaria Bigon che sottolinea un problema in realtà molto sentito. Il Garda aspetta un rilancio per salva-re la stagione. Arriverà?

IL DIBATTITO POLITICO

"BRICOLO, ARENA E PEZZINI: SIAMO A POSTO" BIGON: "ZAIA, E IL LAGO DI GARDA?"

Bertucco e le candidature del "Catullo"

Michele Bertucco e Federico Bricolo

Michele Bertucco e Federico Bricolo

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17 • 6 luglio 2020

LE PREOCCUPAZIONI DI CONFCOMMERCIO

Si lavora nel weekend mentre negli altri 5 giorni della settimana c’è poco o nulla

"Abbiamo riaperto impegnan-doci ad assumere tutto il per-sonale che impiegavamo gli scorsi anni, ma se continua così non sappiamo per quanto tempo saremo in grado di fare fronte agli impegni economi-ci". Lo afferma Ilenia Mosele, presidente di Assonologarda-Confcommercio Verona. I pro-blemi per le aziende di settore che operano sul lago sono numerosi sia per le attività economiche svolte su conces-sione portuale sia, soprattutto per quelle nella categoria del-l'extra portuale, cui fanno rife-rimento il 75-80% del totale delle imprese veronesi di set-tore. "L'assessore regionale Elisa De Berti è molto attiva e vicina alla nostra categoria - aggiun-ge Mosele - mentre per l'extra portuale, seguito dall'asses-sorato all'ambiente, nono-stante le numerose richieste di confronto e di agevolazioni

indispensabili per restare a galla, non abbiamo ancora avuto risposta". La prima emergenza è econo-mica: Assonologarda chiede di "di dimezzare gli importi da pagare relativi ai canoni di concessione scadenti nei prossimi 12 mesi". In secondo luogo l'associazione fa pre-sente che "non ci sono le con-dizioni per poter procedere ai rinnovi delle concessioni in scadenza, che significa pro-grammare investimenti per il sostentamento dell’attività e per un suo svolgimento in armonia con l’ambiente, oltre a possedere una disponibilità per l’offerta economica difficile da realizzare in mancanza di lavoro e nell’incertezza delle prospettive future". Su questo punto Assonologar-da propone pertanto di preve-dere una proroga che si allinei a quella prevista, a livello nazionale, per le analoghe

concessioni marittime ai sensi della legge n.145/2018. "La proroga assicurerebbe agli imprenditori di attivare nuovi investimenti e di poter avere tempi certi per il loro rientro, nell’ottica di guardare in modo lungimirante alla scadenza della concessione", evidenzia Mosele. Alla luce della recente emanazione da parte della Regione Veneto delle nuove Linee guida per l’assegnazio-ne e la gestione degli spazi in

acqua e a terra delle zone por-tuali del Lago di Garda, l'asso-ciazione ritiene sarebbe opportuno avere regole omo-genee tra concessioni portuali ed extra portuali, sia in termini di durata che di modalità di assegnazione, tenuto conto che l’offerta economicamente più vantaggiosa può anche permettere di individuare cri-teri vantaggiosi da un punto di vista ambientale. "In questa fase - conclude Mosele - le nostre attività lavo-rano piuttosto bene nel wee-kend mentre negli altri 5 giorni della settimana c'è poco o nul-la: non possiamo essere in grado di rispettare gli impegni di una stagione normale, tanto più che dai Comuni Veronesi stanno arrivando le richieste dei pagamenti dei canoni. Chiediamo a Regione e ammi-nistrazioni locali di ascoltarci e attivarsi per ridare fiato al nostro settore".

Garda, aziende con l’acqua alla gola

C’è preoccupazione per le attività economiche portuali del Garda. Sotto Ilenia Mosele

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TORNA A SETTEMBRE LA REGATA PIÙ LONGEVA D’ITALIA

Il Circolo della Vela di Gargnano al lavoro per allestire un’edizione da favolaLa Centomiglia del Garda tor-nerà i prossimi 5-6 settembre con la sua 70a edizione, con-fermandosi la regata più lon-geva della vela italiana. Al Cir-colo Vela Gargnano stanno lavorando. Il presidente Lorenzo Tonini e il suo giovane staff hanno confermato che il percorso sarà a tutto lago. Gli altri dettagli arriveranno. Grande spazio sarà riservato alle classi monotipo dei laghi, quelle barche che da sempre affollano la partenza dal por-ticciolo di Bogliaco di Gargna-no, Asso, Dolphin, Ufetti 22, Protagonist 7.5, J 80 e J 24, Fun, Etc. Si ripeterà così il rito, come in quell' 8 settembre del 1951. Sarà un'edizione tutta garde-sana anche se non si esclude la presenza di barche ed equi-paggi stranieri. Citando l'head line di questa "Legend Edi-tion": “Quelli che...sono velisti veri e ci saranno”. Tra fine agosto e la Centomi-glia si vivrà a Gargnano-Bogliaco un vero e proprio Campionato Minialtura. Si ini-zierà il 28-29 agosto con la Gentlemen's Cup, il 30 con il 54° Trofeo Riccardo Gorla. L'inizio della nuova stagione per Gargnano si avrà dal 17 luglio quando si volerà con il "Persico69F", la vela volante made in Benàco, nata grazie a Daniele Dede de Luca e Faustino Mondini, versione in piccolo delle carene di 24 metri, che l'anno prossimo vedremo in Nuova Zelanda per la Coppa America. Il 69F anticiperà il tema della vela volante che rivedremo in agosto, sia a Gorla sia alla

Centomiglia. Sempre il calen-dario che la XIV zona di Feder-vela, primo week end d'agosto a Gargnano si correrà il recu-pero del Trofeo Centrale del latte di Brescia del doppio gio-vanile Rs Feva. Stessa barca che all'Ans di Sulzano sul lago d'Iseo dispu-terà dal 21 al 23 agosto il Cam-

pionato Italiano Team Race (a squadre), dove il Cv Gargna-no sarà presente con la sua squadra di giovanissimi con i Campioni Mondiali Under 13 Andreoli-Rossi, i Campioni nazionali dei team misti Tono-li-Rapuzzi. Il tutto avviene con la scuole di vela in piena attività, grazie al progetto “Ritrova la bussola” con 750 Club in tutta Italia, mentre la Federazione Italia-na Vela ha stanziato 700 mila Euro in favore dei suoi asso-ciati, Club, Scuole, Istruttori, Atleti. E' la prossima settima-na. Dal 26 al 28 luglio ci sarà il Vela Day (il 27 al CV Gar-gnano), giornata della vela per giovani e famiglie, sempre nel rispetto delle normative anti-Covid.

Le splendide immagini della Centomiglia che torna quest’anno per festeggiare i 70 anni

Centomiglia, 70 anni e non sentirliMOTORI

Benacus Asd la nuova

“scuderia”

Nonostante l'innegabile perio-do di crisi che ha portato anche lo sport automobilistico scali-gero a spegnere i motori, gli sportivi veronesi sono in fer-mento e molto si sta facendo perchè questa disciplina tanto amata su tutto il territorio pos-sa tornare presto ai fasti del passato, risollevandosi velo-cemente da questo momento di impasse. Tra le più importanti iniziative che portano a guardare con ottimismo al futuro c'è la noti-zia arrivata dopo la chiusura della scuderia CAR Racing, pietra miliare dell'automobili-smo scaligero: i nove soci fon-datori che oltre trent'anni fa diedero vita a questa storica squadra (e che nel frattempo nel corso del tempo l'avevano lasciata per vari motivi) hanno deciso di ritrovarsi nuovamen-te per cercare di colmare que-sto vuoto, fondando la Bena-cus A.S.D. con alla presidenza Maurizio Rigo. Tra i primi obiettivi che si sono posti è riportare in calendario già dal prossimo anno il Benacvs Rally da loro fondato e portato al successo, e con l'occasione fin d'ora intendono ringraziare il Rally Club Bardo-lino per l'ottimo lavoro fatto mantenendolo in vita in questi ultimi anni con alti standard di qualità.

18 • 6 luglio 2020

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Prevista un’edizione gardesana,

ma non è da escludere

la presenza straniera

Sport

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19 • 6 luglio 2020

"E anche Frey e Cesar potevano essere molto utili in questo finale di campionato..."Cara redazione, ho una domanda che mi preme porti e riguarda il Chievo. Sono un vecchio abbonato, un po' deluso dalle ultime stagioni e molto preoccupato anche dalla situazione finanziaria. Se son vere la metà delle voci che si sentono, il futuro del Chievo non è certo roseo, se non riu-scisse a conquistare la serie A. La domanda riguarda in primo luogo Meggiorini, lasciato libe-ro come fosse un giocatore "norrmale", come se non fosse l'uomo per il quale, più volte, il presidente Campedelli aveva speso grandi parole, dopo averlo fortemente voluto. E anche su Frey e Cesar avrei qualcosa da ridire. Ma non potevano servire in questo finale di campionato? Perchè il Chievo ha preferito lasciarli liberi? Mi sembra una scelta assurda"... Giorgio S. Verona Gentilissimo Giorgio, la domanda è del tutto logica e non è certo l'unico tifoso del Chievo a porsela. La risposta è purtroppo, semplice e allo stesso tempo, preoccupante. Perchè l'unica motivazione vera, al di là di aspetti umani sui quali torneremo poi, è di natura economica. La stuazio-ne dev'essere davvero molto difficile, se il Chievo ha deciso di "risparmiare" le due mensi-lità di Meggiorini, Frey e Cesar(luglio e agosto), rinu-ciando di fatto a tre uomini-chiave, nel momento in cui si decide la stagione. Andiamo con ordine: ha stupi-to soprattutto la rinuncia a Meggiorini. Di Frey e Cesar s'era già parlato, potevano ser-vire moltissimo (la difesa è gio-vane e senza rincalzi, se non i Primavera), mentre per Meg-giorini sembrava scontato un prolungamento. "Sarà la ban-

diera del futuro" aveva detto più volte Campedelli. Bandiera già ammaninata, in nome di una logica che lascia perples-si. A far chiarezza, in questo caso, può essere la bella inter-vista che Meggiorini ha rila-sciato a L'Arena. Riccardo è una persona seria, non vende fumo e non s'è nascosto dietro alle parole. Quello che doveva dire l'ha detto. Al presidente ("mi sarei aspettato almeno una telefonata"); all'allenatore ("Aglietti? Mai sentita davvero la fiducia, eppure,qualcosa avevo fatto per il Chievo"); al direttore sportivo ("De Gior-gis? Con tutto il rispetto volevo parlare col presidente, non con lui"). E allora ne deriva un qua-dro sconcertante. Nel momen-to in cui si decide una stagione, una società rinuncia a tre pedi-ne-chiave, senza considerare la realtà tecnica (facevano comodo, sicuro...) e senza neppure pensare agli aspetti umani. Brutto segno. Ma c'è ancora da stupirsi?

Chievo, perchè hai "perso" Meggiorini?

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LETTERE IN REDAZIONE: UNA DOMANDA CHE I TIFOSI SI PONGONO

"PELLISSIER, CON TUTTO IL RISPETTO..."

"Se ho parlato con Pellis-sier? Con tutto il rispetto, per quello che ha rappre-sentato come giocatore e come compagno di squadra e per quello che diventerà come dirigente, non ho ancora capito bene il suo-ruolo". Riccardo Meggiorini , forse senza saperlo, ha toccato un altro tasto dolen-te, di questo Chievo. Un tasrto che al momento

nessuno batte, in attesa di tempi migliori. Ma che è un problema da risolvere, come del resto s'era eviden-ziato nelle scorse settima-ne. La sua improbabile con-vivenza con De Giorgis (oggi come oggi, il braccio destro di Campedelli), il suo ruolo tutto da definire (vedi-parole di Meggiorini) la dicono lunga. E Sergio non merita tutto questo...

Sport

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20 • 6 luglio 2020

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LA SOCIETÀ VICENTINA PRODUTTRICE DI GNOCCHI

Alcedo entra in Bertoncello e cresce in Italia e all’estero Il fondo annunciata l’acquisizione del 70%. Storia di successoAlcedo SGR, attraverso il Fon-do Alcedo IV, acquisisce il 70% di Bertoncello S.r.l. (“Bertoncello”), azienda attiva nella produzione e commercia-lizzazione di gnocchi da patata fresca e da fiocco nonché farine miscelate per gnocchi ad uso professionale. Alcedo ha rileva-to l’attività caratteristica della società dai soci fondatori Fran-cisco Angel Bertoncello e Nadia Parolin, nonché dai figli Lisa Bertoncello e Fabian Bertoncel-lo. Quest’ultimo, già Ammini-stratore Unico, assieme al fra-tello Riccardo ha reinvestito in Bertoncello attraverso la hol-ding di famiglia, con una quota del 22%. La restante quota è stata acquistata da Stefano Stanghellini, socio operativo di Eurochef Italia S.r.l., azienda leader nel settore dei piatti pron-ti, di cui Alcedo SGR ha acqui-sito il controllo a luglio 2019. Fabian e Riccardo Bertoncello manterranno i propri ruoli all’in-terno dell’azienda rispettiva-mente come Amministratore Delegato e Responsabile della Produzione. La società, con sede a Romano d’Ezzelino (Vicenza), è nata verso la fine degli anni ’90 ad opera della famiglia Bertoncello, che già aveva introdotto, attraverso il piccolo laboratorio di Nadia ed Angel Bertoncello, una novità di assoluto successo, gli “Gnocchi Ripieni”, costruendo in autono-mia i macchinari per la produ-zione. Negli anni si è poi evoluta da piccolo gnocchificio familiare ad azienda leader in Italia nel mercato di riferimento con una gamma prodotto che compren-de più di 50 referenze negli gnocchi freschi, precotti e sur-

gelati. Negli anni l’azienda si è evoluta diversificando la produ-zione, la gamma prodotti, i canali di vendita e affermandosi nelle principali catene della GDO offrendo prodotti sia a marchio proprio che in private label. Tutti i prodotti Bertoncello impiegano ingredienti di prima qualità; tutte le fasi di produzio-ne sono gestite internamente per garantire elevati standard qualitativi in uno stabilimento di circa 8.000mq, dotato di impian-ti produttivi all’avanguardia. Nel 2019 Bertoncello ha realizzato un fatturato di oltre 18 milioni di euro, ed ora punta, grazie anche agli investimenti realizza-

ti al fine di ampliare la gamma produttiva, a realizzare un importante percorso di crescita in Italia ed all’estero, in partico-lare negli USA, anche tramite acquisizioni. “Bertoncello rap-presenta una formidabile storia di successo in un segmento di mercato tra i più dinamici nel settore food” spiega Filippo Nalon, Partner di Alcedo. “Ber-toncello è un esempio di eccel-lenza gastronomica italiana, con un prodotto dalla qualità unica apprezzata da clienti e consumatori. Riteniamo che la società abbia ottime possibilità di sviluppo, soprattutto nei mer-cati esteri e Alcedo è entusiasta di lavorare con Fabian e Riccar-do Bertoncello per accelerare il percorso di crescita ed interna-zionalizzazione, anche tramite aggregazioni di aziende con prodotti complementari, e met-tendo a frutto le sinergie con Eurochef Italia”.

Straumann, Marchini

General Manager

Straumann Group, azienda leader nel settore odontoiatri-co, annuncia la nomina di Davide Marchini in qualità di General Manager e Ammini-stratore Delegato di Strau-mann Group Italia. Davide Marchini arriva in Straumann Group dopo una lunga esperienza in Danone, azienda nella quale ha rico-perto diversi ruoli, a livello locale e internazionale, preva-lentemente legati alle funzioni di marketing e vendite nei canali GDO e Farmacia, dal 2004 ad oggi, sia per la divi-sione Dairy sia per la divisione Nutricia Mellin. In precedenza, Marchini ha lavorato in Reckitt Benckiser Italy e ancor prima in Accenture, azienda nella quale ha iniziato la sua carrie-ra nel 1996. Davide Marchini ha 49 anni e si è laureato a pieni voti in Marketing all’Uni-versità Bocconi di Milano nel 1995. Genitore di un figlio, con grande passione per i viaggi, per la montagna e lo sci, per l’innovazione. Straumann Group, multinazionale svizze-ra con sede a Basilea, è una eccellenza globale nel settore odontoiatrico, una holding di proprietà pubblica che oggi raggruppa diverse aziende leader e di talento a livello internazionale.

Davide Marchini

NOMINE

L’azienda Bertoncello. Sotto Filippo Nalon

Cronaca dell’Economia

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6 LUGLIO 2020 - NUMERO 2619 - ANNO 23 - Direttore responsabile: RAFFAELE TOMELLERI - Aut. Trib. di Verona n° 41356 del 20/01/1997 - Le Cronache srl - Via Frattini 12/c - 37121 Verona - Telefono 0459612761 - E-mail: [email protected] - Stampa in proprio - Tutti i diritti RISERVATI

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Il suo ritorno al timone impatta sul virus e l’azienda stima di riuscire a tornare all’utile non prima del 2022. Intanto cerca di trovare un partner per non precipitare.

Enrico Carraro Luciano BenettonIl presidente della Fondazione Campiello e di Confindustria Veneto porta per la prima volta il premio in Piazza San Marco il 5 set-tembre: un abbraccio per Venezia.

KOOK

Un tracollo. Negli ultimi cinque anni il totale degli impieghi destinati a imprese e famiglie padovane dalle banche al terri-torio è sceso di circa un miliar-do l’anno: dai 27 miliardi di fine 2015 si è scesi sino ai 22,9 regi-strati al 31 dicembre 2019. Soltanto nell’ultimo anno sono 900 milioni in meno, rispetto ai 23,8 del 2018. Una tendenza irreversibile, in linea con quella riscontrata nello stesso arco di tempo in Veneto, dove si è scesi da 140,2 miliardi di impie-ghi del 2015 ai 118,9 del 2019 (erano 121,9 dodici mesi prima). Ma i dati acquistano una dimensione ancora più sconfortante se si considera l’andamento del tutto opposto dei depositi negli istituti di credi-to, che continuano ad aumen-tare: dai 20,6 miliardi del 2015 si è saliti anno dopo anno sino ai 25,1 di oggi (1,2 miliardi in più rispetto ai 23,9 del 2018). Idem in Veneto: dai 105,2 miliardi del 2015 si passa ai 129,7 attuali (erano 122,6 dodici mesi prima). Ma come leggere questi nume-

ri? «Limitarsi a parlare di risorse che potevano essere messe in circolo, liquidità che poteva essere destinata alle aziende e che, all’opposto, è rimasta ferma, è riduttivo e non coglie la vera natura della questione», afferma il presidente di Confapi Padova Carlo Valerio. «Perché il problema non è il credito che si riduce, ma la fiducia degli imprenditori che ormai viene a mancare. Nonostante sia emerso dalla nostra recente indagine congiunturale che la maggior parte delle piccole e

medie imprese padovane del settore manifatturiero non si faranno scoraggiare e non annulleranno gli investimenti previsti, resta il fatto che sono tanti gli imprenditori hanno smesso di chiedere prestiti alle banche perché investono sem-pre meno. Ed è particolarmente grave che accada oggi, in un momento in cui investire con-sentirebbe all’Italia di rimanere agganciata a quei settori di svi-luppo da cui è tagliata fuori, dall’aerospazio alla logistica 4.0, allo sviluppo digitale».

Carlo Valerio

“Dare subito contenuti al patto tra Arteven e Teatro Stabile per-ché sia un’opportunità concreta per tutte le realtà produttive tea-trali del Veneto. Nello stesso tempo questa è un’occasione che lo Stabile dovrebbe sfrutta-re per tornare a essere sul pal-coscenico dei grandi teatri nazionali”. Così le consigliere regionali Orietta Salemi (Civica per il Veneto) e Francesca Zottis (PD) a margine della stipula, al Teatro Mario Del Monaco di Treviso, dell’accordo preliminare di col-laborazione tra Arteven e Teatro Stabile del Veneto che getta le basi per la nascita della Piattaforma veneta di promozio-ne culturale per il teatro. “Auspichiamo che la verve di un presidente Beltotto attore-mattatore sul palco di Treviso oggi induca i soggetti migliori della nostra regione a rilanciare la sfida per un grande Sistema Teatro del Veneto ” concludono Salemi e Zottis.

Patto Arteven opportunità per il teatro

COLLABORAZIONE CONFAPI PADOVA E I DATI DI BANKITALIA

I prestiti a imprese e famiglie crollano di un miliardo all’anno. Il vero problema è la crisi di fiducia degli imprenditori che frena gli investimenti e aumenta i depositi: in Veneto sono 129 miliardi

Il credito è al collasso

Orietta Salemi