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Progetto Grafico: Grapho Service Parma

Prima edizione: Maggio 2009Stampato in Italia

© Tutti i diritti sono riservati.

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Prima edizione

la Sicurezza

3La Sicurezza

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Sommario

Premessa 7

sicurezza:etimologia 8

1.sicurezzasullavoro 9

1.1 Organi di controllo 10

1.1.1 Medicina del lavoro 10

1.1.2 Servizio Sanitario Nazionale 11

1.2 Sicurezza biologica: strumentario e materiali 12

2.obbligodisterilizzare 14

2.1 Ciclo di sterilizzazione 15

2.2 Le fasi del ciclo di sterilizzazione 16

2.3 Standard da raggiungere 18

3.NormativaeN13060 20

Qualeautoclaveadottare 20

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3.1 Classificazione materiali 20

3.2 Classificazione carichi 21

3.3 Conclusioni 21

4.lasicurezzabiologica 22

4.1 I costi della sterilizzazione 22

4.2 Sicurezza biologica: aerogena 24

4.2 Sicurezza biologica: acque 26

4.2.1 Il biossido di cloro 27

4.2.2 Il biossido di cloro (clo2) 27

4.2.3 I vantaggi del biossido di cloro (clo2) 28

4.2.4 Altre importanti informazioni sul biossido di cloro (clo2) 28

5.sicurezzavisiva:illumiNazioNedelcamPochirurgico 30

5.1 Intensità luminosa 32

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6.sicurezzaPrimosoccorso:arrestocardiaco 34

6.1 L’arresto cardio circolatorio in odontoiatria 35

6.2 Patologie che possono provocare arresto cardiaco 36

6.3 Il tempo è il fattore critico 36

6.4 I requisiti 37

setfarmaci 38

6.4 La diagnostica base: il pulsiossimetro 40

6.5 La diagnostica avanzata il monitor multiparametrico 42

6.6 La somministrazione di ossigeno il rianimatore 43

6.7 Strumentazione salvavita il defibrillatore 44

7.sicurezzagiuridica 46

8.sicurezzaecoNomica 48

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Premessa

Quando si parla di sicurezza ci si immagina qualcosa di astratto, in verità

questo è un aspetto tangibile che e deve essere valutato con massima

attenzione. LA SICUREZZA è il primario aspetto sociale su cui si è legiferato

tantissimo proprio perché è divenuto un aspetto preponderante.

TECNO GAZ S.p.A. ha deciso di investire massicciamente su questo aspetto,

con l’obiettivo di informare il mercato e renderlo consapevole di obblighi e

responsabilità. L’attività di TECNO GAZ S.p.A. in questo campo è veramente

un evento unico al mondo, perché mai nessuna azienda aveva investito tanto

per dare informazione, attenzione e consulenza. Tutti gli odontoiatri devono

riconoscere a TECNO GAZ S.p.A., il grande servizio che svolge in loro favore,

dimostrando una professionalità e una sensibilità non riscontrabile in nessun

altra azienda.Con questa pubblicazione TECNO GAZ S.p.A. mira a dare una

informazione generale sul concetto della SICUREZZA, come logica strategica e

di grande valore economico, professionale e sociale.

Paolo Bertozzi

Presidente Tecno-Gaz s.p.a.

7La Sicurezza

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Sicurezza: etimologia

La sicurezza (dal latino sine cura: senza preoccupazione) può essere definita come la «conoscenza che l’evoluzione di un sistema non produrrà stati indesiderati».

In termini più semplici è: sapere che quello che faremo non

provocherà dei danni. Il presupposto della conoscenza è

fondamentale da un punto di vista epistemologico poiché

un sistema può evolversi senza dar luogo a stati indeside-

rati, ma non per questo esso può essere ritenuto sicuro.

Solo una conoscenza di tipo scientifico, basata quindi su

osservazioni ripetibili, può garantire una valutazione sen-

sata della sicurezza.

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1. Sicurezza sul lavoro

La sicurezza sul lavoro spesso viene valutata come uno stato mentale, un

atteggiamento, una situazione generale poco palpabile, che spesso riguarda

solo i lavori più pericolosi (meccanica pesante, industrie chimiche ecc…).

La sicurezza è invece una regola, una procedura, un programma, articolato,

complesso che tutti dovremmo conoscere ed applicare. Tutte le attività, an-

che le più banali, hanno rischi insiti molto grandi, a tal proposito è sufficien-

te valutare il luogo più sicuro: la casa. I dati ISTAT in relazione agli infortuni

domestici, dicono che “ogni tre mesi si registrano 249.000 nuovi incidenti

fra le mura domestiche . Per questo la sicurezza deve essere valutata come

la primaria strategia di ogni attività, poichè da questo aspetto possono

dipendere la redditività, il prestigio e la continuità di ogni professione.

La sicurezza nel lavoro è un concetto dinamico, che deve essere periodica-

mente valutata attraverso LA VALUTAZIONE RISCHI (ART.17 del D.L.81/2008)

ed aggiornata ai massimi standard disponibili PRINCIPIO DI FATTIBILITÀ

TECNOLOGICA. La sicurezza sul lavoro viene gestita da un nuovo Decreto

Legislativo denominato TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008, che ha

abrogato il vecchio D.L. 626/94 e tutte le norme attuative connesse.

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1.1 Organi di controllo

1.1.1 Medicina del lavoro

La medicina del lavoro è quella branca della medicina

che si occupa della prevenzione, della diagnosi e del-

la cura delle malattie causate dalle attività lavorati-

ve. Il medico del lavoro ha una particolare esperienza

nell’identificare i sintomi causati dall’esposizione del

lavoratore a:

• agenti chimici acidi, basici o tossici in generale,

venuti in contatto con i vari apparati, in particolare

quello respiratorio, digerente e le ripercussioni sul

sistema nervoso;

• agenti fisici quali radiazioni, di energia varia

• sostanze volatili di variabile tossicità intrinseca, le

quali però una volta inalate possono dare conse-

guenze di vario tipo.

• Rischi biologici

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1.1.2 Servizio Sanitario Nazionale

Il Servizio Sanitario Nazionale si occupa di medicina del lavoro tramite le

sue Asl, all’interno di ognuna delle quali trova posto il Dipartimento di Pre-

venzione, del quale fa parte, oltre ad altri Servizi, il Servizio di Prevenzione

Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro. È appunto a questo Servizio, la

cui denominazione in sigla varia da regione a regione, che il cittadino che

ritenga di avere problemi di salute causati dalla sua attuale o passata atti-

vità lavorativa si può rivolgere. Tra le attività principali di questo Servizio ci

sono la vigilanza sull’osservanza delle leggi di tutela della salute e sicurezza

dei lavoratori da parte delle Aziende che impiegano lavoratori dipendenti,

e l’assistenza alle Aziende che chiedono di essere aiutate nell’applicazione

delle suddette leggi.

Importante è anche l’attività di informazione e formazione che questo Ser-

vizio offre ai lavoratori. La medicina del lavoro è presente anche nelle strut-

ture universitarie e ospedaliere e fornisce prestazioni diagnostiche per le

sospette patologie professionali. Il medico del lavoro che opera per conto

di un’Azienda si definisce “medico competente” (D. Lgs. 81/08) ed opera in

qualità di libero professionista convenzionato con l’Azienda, o dipendente

dell’Azienda stessa. Il medico del lavoro che effettua la vigilanza sanitaria

non può svolgere attività di medico competente.

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1.2 Sicurezza biologica: strumentario e materiali

Il rischio biologico in ambito odontoiatrico, medico, podologico,estetico

è sicuramente molto alto, anche in considerazione dalle nuove dinamiche

sociali: immigrazione,facilità di trasferimento,maggiore promiscuità sociale.

I dati pubblicati evidenziano questo aspetto:

• 3% ca. di popolazione colpita da epatite C

• 1.5% colpita da epatite B

• sifilide in aumento del 458% negli ultimi 5 anni

• TBC in forte rialzo

Per questo motivo l’attenzione verso la prevenzione sul rischio biologico si

è notevolmente innalzata

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I numeri dell’epatite C in Italia

Tasso di infezione da HCV 3%

Persone affette da epatite C 2 milioni circa

Incidenza epatite C (2004) 0,9/100.000 abitanti

Tasso di mortalità (1997-2004) 0,23%

Statisticamente su ogni 30 persone che si sottopongono a cure odontoiatriche, una è potenzialmente infetta di Epatite C.

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2. Obbligo di sterilizzare

D.M. 28/09/1990

L’obbligo di sterilizzazione è imposto agli odontoiatri dal D.M. 28/09/1990

del Ministero della Sanità in tema di “Norme di protezione dal contagio

professionale da HIV”: “E’ obbligatorio sterilizzare gli strumenti, i manipoli,

gli ablatori ad ultrasuoni, le siringhe aria/acqua, le frese e qualsiasi altro

strumento che venga a contatto con le mucose, se riutilizzabile, dopo

l’utilizzo su ciascun paziente”. Sempre il decreto citato sancisce che

prima della sterilizzazione i materiali contaminati vengano decontaminati,

immergendo gli articoli in soluzioni contenenti

agenti chimici efficaci contro il rischio di HIV.

Obbligo di diligenza

Nell’adempimento dell’obbligazione professionale va osservata la diligenza

qualificata uniformando il proprio modello di condotta attraverso un

adeguato sforzo tecnico, con impiego delle energie e dei mezzi normalmente

ed obiettivamente necessari, utili o obbligatori, in relazione alla natura

dell’attività esercitata, volto all’adempimento della prestazione dovuta,

evitando possibili eventi dannosi. L’attività esercitata richiede la specifica

conoscenza ed applicazione delle cognizioni tecniche che sono tipiche

dell’attività necessaria per l’esecuzione dell’attività professionale.

A tal riferimento, in materia di prevenzione e sterilizzazione il concetto di

diligenza professionale si fonde con quello deontologico primario (“NON

NUOCERE”). Pertanto ogni medico deve conoscere ed applicare la massima

tecnologia e conoscenze in materia di SICUREZZA BIOLOGICA.

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2.1 Ciclo di sterilizzazione

Fasi della sterilizzazione

1. Raccolta Manuale

2. Disinfezione Chimica o fisica

3. Detersione Manuale/ultrasuoni

4. Asciugatura Manuale/meccanica

5. Imbustamento Sigillatrici

6. Tracciabilità Sistemi di marcatura

7. Sterilizzazione Autoclavi

Alla luce delle nuove conoscenze, la sterilizzazione può essere definita come

il risultato finale di un processo che ricorre alla tecnologia avanzata e che

tende a garantire la condizione in cui la sopravvivenza dei microrganismi è

molto improbabile. Poiché dal punto di vista statistico non si può afferma-

re che ci sia certezza di sterilità, diventa indispensabile codificare tutte le

procedure che intervengono nel trattamento del materiale al fine di ridurre

il più possibile il rischio di alterazione del risultato. Ogni dettaglio in merito

alle procedure di sterilizzazione è stato formalizzato da ISPESL. (dettagli

attuativi per D.L. 626/94 – attuale 81/2008)

La procedura viene codificata in 7 fasi:

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2.2 Le fasi del ciclo di sterilizzazione

Astra Vasche ad ultrasuoni

UnikaDispositivo asciugatura

ArticaVasche per disinfezione

Raccolta

La raccolta è la fase

nella quale avvengono

i maggiori incidenti sul

lavoro, 35% casi.

Bisogna indossare i dpi

idonei

• camici impermeabili

con chiusura sui polsi

e collo

• mascherine protettive

• occhiali protettivi

• guanti antitaglio

• altri dispositivi

adeguati alla

protezione personale

Disinfezione

La disinfezione è la

prima fase del ciclo

di sterilizzazione. La

disinfezione ha una

doppia valenza: una

di tipo biologico,

in quanto serve ad

abbattere la carica

batterica portando

gli strumenti a livello

di sicurezza; e una di

tipo normativo, che fa

espresso riferimento

al Dlgs. 626/94 sulla

tutela della salute

del lavoratore. La

disinfezione può essere

di tipo chimico o

termico. Utilizzare una

vasca disinfezione o

termo disinfettore

Detersione

La detersione è la

fase più importante

dell’intero ciclo

di sterilizzazione.

Infatti lo strumento

chirurgico sul quale

restano depositati

residui organici,

non potrà subire

un corretto e

sicuro processo di

sterilizzazione. Il

sistema più idonea

a tale processo

sono certamente gli

ultrasuoni che sono

in grado di asportare

sangue, liquidi

organici e materiali

duri in genere.

Asciugatura

L’asciugatura è una fase

di importanza elevata

per garantirsi una

corretta sterilizzazione.

La mancata asciugatura

degli strumenti prima

dell’imbustatura può

creare:

• Corrosione degli

strumenti

• Ossidazione degli

strumenti

• Formazione di macchie

biancastre

• Disturbo al ciclo di

sterilizzazione

• Utilizzate dispositivi

automatici che evitano

la manipolazione degli

strumenti e dei material

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DeaTermosigillatrice automatica

Traccia e SterildocsTracciabilità e archiviazione

Europa B EvoAutoclave di classe B con vuoto frazionato

Imbustamento

Imbustare è un’ operazione

indispensabile per il

mantenimento sterile degli

strumenti sterilizzati. Le

buste per sterilizzazione sono

composte da un film plastico

trasparente accoppiato ad

una speciale carta. Questa in

origine è una carta a cellule

aperte, la quale permettono

l’ingresso e la fuoriuscita

del vapore durante il ciclo di

sterilizzazione. Nella fase di

asciugatura la busta subisce

uno shock termico tale da

determinare la chiusura delle

cellule aperte, generando

così una chiusura ermetica

della busta stessa.

Tracciabilità

La marcatura degli strumenti

è una importante fase per

poter avere la tracciabilità e

rintracciabilità degli stessi. La

tracciabilità permette di:

• poter sapere quale

“percorso” ha seguito

ogni strumento, dalla

preparazione alla

sterilizzazione

• su quale paziente è stato

utilizzato ogni singolo

strumento sterilizzato

• rintracciabilità del lotto di

sterilizzazione

• gestione della data di

sterilizzazione e di scadenza

Sterilizzazione

La fase finale dell’intero

ciclo avviene nell’autoclave

a vapore. La sterilizzazione

avviene secondo due cicli

fisici prestabiliti. Il primo

a 134 °C per materiali

ferrosi e per tutti quelli

che i produttori dichiarano

compatibili con tale

temperatura.

Il secondo a 121 °C per

materiali plastici, gomme

e altri materiali per i quali

i produttori indichino

compatibile tale temperatura

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2.3 Standard da raggiungere

La sterilizzazione è regolamentata anche in materia di standard da raggiun-

gere e per questo vi è una specifica normativa a cui fare riferimento.

La norma EN 556 stabilisce il livello di sicurezza di sterilità (Sterility Assu-

rance Level) che deve corrispondere alla probabilità inferiore a 1 su 1 milione

(SAL 10-6) di trovare un microrganismo sopravvivente all’interno di un lotto

di sterilizzazione.

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di professionistiLa scelta di migliaia

Gamma autoclavi per carichi di tipo B

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3. Normativa EN 13060 Quale autoclave adottare

3.1 Classificazione materiali

Materiali solidi: strumenti, che possono essere sottoposti a sterilizzazione,

senza cavità e senza ostacoli per la penetrazione del vapore.

Corpi porosi: I corpi porosi sono materiali semplici o composti, che possono

assorbire i fluidi (tessuti, camici, garze, medicazioni, ecc…)

Corpi cavi: I corpi cavi sono materiali o dispositivi con cavità, ostruzioni, ecc.

Questi si suddividono in due classi, definite in modo preciso attraverso una

precisa descrizione di rapporto fra lunghezze e diametro.

Tipo B: cannule, tubi o dispositivi con passaggi considerevoli

Tipo A: turbine, manipoli e dispositivi con fori ciechi o di piccole dimensioni.

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3.2 Classificazione carichi

Il carico B è composto da materiali porosi (tessuti in genere),corpi

cavi di tipo A (manipoli, turbine etc.) ed ovviamente da materiali

termoplastici resistenti, materiali ferrosi, imbustati o liberi.

Il carico S è composto da corpi cavi di tipo B (cannule o strumenti con

cavità grosse) oltre che termoplastici resistenti, materiali ferrosi liberi

ed imbustati.

Il carico N è composto da strumenti ferrosi piani non imbustati.

3.3 Conclusioni

Gli odontoiatri, dovendo sterilizzare corpi cavi e dovendo raggiungere

lo standard EN 556, devono dotarsi di una autoclave certificata per i

carichi di tipo B.

Vecchie autoclavi inadeguate o non conformi, sono da ritenersi come

requisito insufficiente, pertanto:

1. in caso di controllo adeguato degli organi di controllo, si può

incappare in multa o sospensione dell’attività.

2. In caso di contenzioso con paziente si è giuridicamente compromessi

3. In caso di danno civile rimborsabile, l’assicurazione potrebbe

eccepire la non rispondenza agli standard richiesti, con conseguente

richiamo al danno eventuale, non coperto dalla polizza.

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4. La sicurezza biologica

4.1 I costi della sterilizzazione

Abbiamo fatto una analisi dei costi della sterilizzazione, seguendo questi

parametri:

• Durata dei dispositivi sterilizzazione 5 anni

• Costi materiale di consumo calcolati in 5 anni

• Cicli eseguiti secondo statistiche basate su studi medie/piccole dimensioni

• Non è stato calcolato il costo della mano d’opera

• Non è stato calcolato il beneficio fiscale

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Fase Materiali Costo Costo

Raccolta Camice, occhiali, mascherine,guanti

134 x5

Disinfezione Vasca DisinfezioneLiquidi appositi 110 200 x5

Detersione Vasca ultrasuoniLiquido apposito 600 45 x5

Asciugatura Sistema Unika 345

Tracciabilità Sistema Traccia Etichette 200 42 x5

Sigillatura Sigillatrice Rotoli carta 395 240 x5

Sterilizzazione Autoclave 3400

Manutenzione Controllo annuo costante 500 x5

Test Incubatore + Test di controllo 230 300 x5

Totale 5280 5960

Costo complessivo apparecchiature ¤ 5.280,00

Costo complessivo materiale di consumo per anni 5 ¤ 5.960,00

Totale complessivo ¤ 11.240,00

Numero cicli 600 x 5 N. 3.000 Cicli

Costo medio per ciclo (3 pazienti per carico) ¤ 3.74

Costo per paziente ¤ 1.25

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4.2 Sicurezza biologica: aerogena

Negli ultimi anni la diffusione delle infezioni è divenuto un vero problema socia-

le. Molte contaminazioni non avvengono solo per diretto contatto fra materiali

organici, ma spesso vengono trasmesse per via aerea.

Un problema questo, molto diffuso e sentito in ospedali,cliniche, ambulatori con

particolare riferimento ad alcuni settori ad alto rischio, come quello odontoiatri-

co. In campo odontoiatrico il problema è aggravato dalla dispersione in ambien-

te degli spray emessi dagli strumenti rotanti ed ultrasuoni, i quali producono alti

livelli di contaminazione.

Insomma, la lotta alle infezioni aerogene è di fatto un problema di grande at-

tualità e rientra a pieno titolo nel programma di prevenzione che ogni studio

odontoiatrico deve attuare. Infatti le esigenze preventive negli studi, si sono

fatte sempre più pressanti, in considerazione anche all’emergere del rischio

di infezioni tubercolari e da bacilli antibiotico-resistenti. Recenti studi hanno

precisato che i meccanismi aereodispersi, originati dal cavo orale del paziente

infetto, hanno una scarsa tendenza a depositarsi e vengono diffusi dalle cor-

renti aeree nel locale. Tutto ciò provoca un alto rischio di contaminazione per i

pazienti, ma soprattutto per gli operatori che stazionano stabilmente nell’am-

biente chirurgico.

La nebulizzazione: e’ stato sperimentalmente provato che quest’ultima è di cir-

ca 400.000 particelle al minuto e che si distribuisce concentrandosi soprattutto

in una specie di sfera ideale di 3 metri di diametro dalla sorgente. Questa nebu-

lizzazione colpisce per il 70% circa gli operatori in una zona che va dalla testa al

tronco e per il restante 30% va ad incrementare la distribuzione anzi detta.

L’abbattimento di questa contaminazione deve avvenire tramite attività di trat-

tamento dell’aria con appositi dispositivi o sistemi certificati. Questa misura

preventiva è mirata alla tutela dei lavoratori e degli addetti che operano nello

studio, i quali in 8 ore lavorative, respirano mediamente 10.000 litri di aria,

spesso infetta e contaminata.

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Prevenzione a tutto campoTutelatevi!

Sterilair 3000 è una apparecchiatura per la sterilizzazione

dell’aria, che assicura l’eliminazione di tutti i microrganismi

incluse le spore. L’aria viene convogliata nella camera di

sterilizzazione interna all’apparecchio, che per irradiazione

elimina tutta la carica microbica presente nell’aria. Questo

dispositivo può funzionare continuativamente anche in

presenza di persone, assicurando massima tutela agli operatori.

STERILAIR 3000 è semplice, silenzioso ed ergonomico.

Sterilair 3000

i n d u s t r i e s 25La Sicurezza

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4.2 Sicurezza biologica: acque

Tutti questi strumenti, nell’uso normale, erogano nel cavo orale del paziente

l’acqua o un altro liquido che proviene dall’interno del riunito. Da tempo si

sa che quest’acqua non è pura, tutt’altro: ricerche microbiologiche, hanno più

volte confermato concentrazioni elevatissime di batteri, oltre il milione di cellule

per millimetro. Quando si utilizza una turbina sterilizzata, allacciata al riunito,

mentre da un lato ci crediamo al sicuro perché lo strumento è sterile, dall’altro

possiamo essere altrettanto sicuri – in assenza di specifici rimedi – che quello

strumento sterile erogherà direttamente sul paziente (e disperderà nell’ambien-

te) un aerosol fortemente contaminato da agenti biologici ricevuti da pazienti

precedenti o dall’acqua di rete. Anche se da alcune parti si tende a ridimensio-

nare il pericolo costituito dai microrganismi acquatici, poiché rappresentano una

flora batterica ubiquitariamente presente in ogni ambiente di vita, stante il par-

ticolare impiego dell’acqua per scopi medico sanitari e per gli effetti di accumu-

lo e moltiplicazione a proposito del Biofilm, riteniamo che questo aspetto non

possa essere sottovalutato, sia per i possibili danni a carico di pazienti defedati

o immunocompromessi, sia per i possibili effetti sul decorso post-intervento.

Molti batteri provenienti dall’acqua sono in grado di aderire alle pareti dei con-

dotti, formando una matrice polisaccaridica tenacemente adesa, il cosiddetto

biofilm, entro il quale possono sopravvivere e moltiplicarsi. Una volta insediato,

il biofilm si propaga rapidamente, fino a 100 cm lineari nell’arco di tre giorni, per

il rapido moltiplicarsi delle specie residenti. Questi si depositano sulle pareti

interne delle condotte formando delle vere e proprie comunità che prendono

il nome di biofilms. Durante il passaggio dell’acqua all’interno delle tubature,

questi microrganismi possono staccarsi dal biofilm e contaminare l’acqua di raf-

freddamento. In assenza di misure preventive, l’acqua che fuoriesce dai nostri

riuniti ha caratteristiche microbiologiche molto peggiori rispetto per esempio

ai requisiti richiesti per le acque potabili. Si stima infatti che il numero medio

di microrganismi nelle acque del riunito sia spesso superiore a 104-105 CFU/ml

Tecno-Gaz26

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contro il valore soglia di 500 CFU/ml richiesto per le acque potabili. Al di

là dell’elevato numero, il fatto più preoccupante è che spesso nelle acque

dei sistemi di raffreddamento dei riuniti odontoiatrici sono stati isolati

importanti patogeni come la Legionella pneumophila, l’agente eziologico

della malattia del legionario, lo Pseudomonas aeruginosae numerosi mi-

crobatteri non tubercolari.

4.2.1 il biossido di cloro

Il trattamento dell’acqua in ambito odontoiatrico e medico è una attività

di importanza vitale, pertanto le soluzioni che si adottano devono essere

efficienti, testate e scientificamente riconosciute.

Il sistema di trattamento biologico e batteriologico più evoluto e ricono-

sciuto oggi esistente è senz’altro la immissione nell’acqua di biossido di

cloro, in quantità controllate. Esiste un ampia documentazione scientifica

e tecnica su questa sostanza, che risulta essere la più efficacie, compa-

tibile, ecologica.Adottare sistemi di trattamento acque con dispositivi di

dosaggio di biossido di cloro, vuol dire optare per la soluzione più sicura.

4.2.2 il biossido di cloro (clo2)

Negli Stati Uniti d’America, il biossido di cloro è usato principalmente

come disinfettante primario per le acque superficiali con problemi di odore

e di sapore. A concentrazioni inferiori a 0.01 ppm è un efficace biocida in

una ampia gamma di pH. Il biossido di cloro penetra nella parete cellulare

e reagisce con gli aminoacidi vitali all’interno del citoplasma della cellula

per uccidere l’organismo.

27La Sicurezza

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4.2.3 i vantaggi del biossido di cloro (clo2)

1. L’efficienza battericida è relativamente invariata a valori di pH tra 4 e 10;

2. Il biossido di cloro è efficace nella distruzione di spore, batteri, virus e altri

organismi patogeni su uguali basi residuali;

3. Il biossido di cloro ha alta solubilità;

4. Nessuna corrosione è associata ai dosaggi di utilizzo;

5. I costi di mantenimento sono ridotti;

6. Il ClO2 distrugge i fenoli e non ha odore distintivo;

7. Rimuove meglio composti di ferro e magnesio rispetto al cloro, specialmente

se sono dotati di legami complessi.

4.2.4 altre importanti informazioni sul biossido di cloro (clo2)

Il biossido di cloro elimina anche le legionelle e il film biologico dei batteri.

Il biossido di cloro non ha l’odore tipico del cloro, anzi ne elimina l’odore il

biossido di cloro ha un effetto di ossidazione molto superiore al cloro e agisce

efficacemente contro batteri, virus e spore che il cloro non riesce ad eliminare.

L’effetto sporicida e virulicida del biossido di cloro è molto elevato rispetto ad

una concentrazione uguale di cloro. Il biossido di cloro non ha una reazione con

l’ammonio (NH4+) o con suoi leganti, mentre il cloro reagisce con l’ammonio e

crea ammidi di cloro che hanno un effetto negativo per la disinfezione dell’ac-

qua potabile. Con l’uso del biossido di cloro si evita la formazione di sostanze

indesiderate e dannose come gli idrocarburi alogeni (Trihalogenmethane, AOX).

Al contrario del cloro, la velocità di eliminazione dei germi con il biossido di

cloro aumenta con l’innalzamento del valore pH.

Tecno-Gaz28

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SISTEMA PURA 2Il sistema Pura 2 è un dispositivo ad osmosi inversa centralizzato, in grado di gestire il trattamento dell’acqua di 2 riuniti, l’alimentazione di un lavello di sterilizzazione ed il collegamento ad una autoclave.Il prodotto può essere connesso al sistema di disinfezione con biossido di cloro.

Sistema Pura

con sistema ad osmosi inversaTrattamento dell’acqua

Scarico

Autoclave

Riuniti (fino a 2)

SISTEMA PURA 10Il sistema Pura 10 è un dispositivo ad osmosi inversa centralizzato, in grado di gestire il trattamento dell’acqua da 3 a 10 riuniti, l’alimentazione di un lavello di sterilizzazione ed il collegamento a 2/3 autoclavi. Il prodotto può essere connesso al sistema di disinfezione con biossido di cloro.

i n d u s t r i e s

Scarico

Riuniti (fino a 2)

Struttura

Kit biossido di cloro

Autoclave

29La Sicurezza

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5. Sicurezza visiva: illuminazione del campo chirurgico

Ogni chirurgo deve avere massima cura degli occhi e delle

mani, pertanto mettere sotto controllo la SICUREZZA VISIVA è

una priorità assoluta. La SICUREZZA VISIVA passa attraverso

una adeguata illuminazione del campo operatorio, aspetto

quest’ultimo paradossalmente poco considerato in ambito

odontoiatrico, dove l’illuminazione assume oltretutto una

importanza ancor più determinante, poiché l’area operatoria

è una cavità irregolare e buia. L’illuminazione chirurgica

in ambito ambulatoriale è una priorità assoluta per tutti gli

operatori. Una illuminazione non adeguata può modificare le

informazioni visive, creando gravi problemi operativi,disagio e

danno visivo agli operatori stessi. La chirurgia ambulatoriale,

in particolar modo quella dentistica richiede agli operatori un

forte sforzo visivo, superiore alle normali capacità fisiologiche,

in quanto questo tipo di attività richiede la concentrazione

visiva su aree ristret-te buie, irregolari.

Tecno-Gaz30

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i n d u s t r i e s

Una tecnologia innovativaLampade Chirurguche a Led

Resa del colore 90

Durata della lampadina h 50.000

Intensità luminosa 1m 100.000 lux

Diametro del campo illuminato mm 50% = 90

Assorbimento W 70

Temperatura colore 4500°k / 5000°k

LED: un mondo di vantaggi

Non ha emissioni di raggi infrarossi: significa una luce completamente fredda. Questa è la

prerogativa fondamentale di un’ottima lampada scialitica, poiché evita la deidratazione dei tessuti

durante l’intervento e rende più facile e confortevole il lavoro del chirurgo. Le Lampade Tecno-Gaz

hanno 30 Led incorporati e permettono un' illuminazione pari a quella della luce solare. Non ha

emissioni ultraviolette. Quindi non danneggia i tessuti e non è pericoloso

LED VISION L40Stativo

31La Sicurezza

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5.1 Intensità luminosa

La soglia di intensità luminosa tollerata da ogni individuo è soggettiva e dipen-

de dalla predisposizione dell’occhio all’esposizione luminosa. Generalmente

la forte o la scarsa intensità luminosa provoca fenomeni di abbagliamento o

affaticamento dell’occhio, sollecitando la muscolatura della pupilla con conse-

guente affaticamento della vista e disturbo alla visuale del chirurgo durante la

rapida successione di immagini dal campo operatorio all’ambiente circostante.

Per questo si consiglia un’intensità luminosa compresa tra 100.000 - 130.000

lux; mentre per osservazioni è idonea un’intensità luminosa max di 50.000 lux.

Tecno-Gaz32

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i n d u s t r i e s

L’importanza della luceLampade Scialitiche

LUCE D40 Stativo

Il lavoro a più mani e l’impostazione corporea dell’odontoiatra spesso

creano problemi di ombre che condizionano l’operatività. Le nuove lampade

chirurgiche monofaro Tecno-Gaz eliminano tutti questi problemi garantendo

una perfetta illuminazione anche in caso di operatività parallela.

• Perfetta ed ampia illuminazione del campo operatorio;

Beneficio per la vista dell’ odontoiatra, il quale oltretutto ha una “resa

visiva” molto superiore rispetto agli attuali metodi di illuminazione.

• Maggiore capacità nel visionare particolari.

• Possibilità di riconoscere il sangue venoso da quello arterioso.

• Possibilità di miglior identifi cazione dei colori.

• Riduzione dell’emissione di calore.

• Focale sempre perfetta.

33La Sicurezza

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6. Sicurezza primo soccorso: arresto cardiaco

Lo studio odontoiatrico è un ambiente in cui sempre più

spesso si praticano terapie chirurgiche ed implantologi-

che. Tali pratiche aumentano l’invasività, dilatano i tempi

di intervento e aumentano conseguentemente anche i

rischi per il paziente. In questo quadro complessi-

vo l’odontoiatra assume un ruolo professionale

molto diverso,rispetto ad anni orsono e questo

impone che abbia maggiore attenzione anche

agli aspetti organizzativi e conoscitivi, relativi alle

emergenze odontoiatriche. Questa attenzione, deve

anche essere considerata in funzione all’aumento delle re-

sponsabilità giuridiche.

Tecno-Gaz34

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6.1 L’arresto cardio circolatorio in odontoiatria

È noto che molti pazienti, durante le terapie odontoiatriche per cause dirette

o conseguenti possono incappare in casi di emergenze, che mettono a re-

pentaglio il loro stato di salute. In queste occasioni l’odontoiatra deve forni-

re una soluzione pronta ed adeguata, che salvaguardi la tutela del paziente

stesso. In primo luogo l’odontoiatra deve minimizzare il rischio attuando una

anamnesi completa ed accurata associandola ad valutazione diagnostica

preventiva. Successivamente per il principio dell’obbligazione dei mezzi, è

dovere per ogni professionista organizzare il proprio studio con dispositivi

adeguati ed efficienti, predisponendo poi protocolli operativi e la formazio-

ne del personale ausiliario. Le emergenze non affrontate correttamente e

senza i giusti presidi possono provocare conseguenze nefaste per il paziente

e gravi conseguenze giuridiche e professionali per l’odontoiatra. Oggi lo

studio odontoiatrico è un ambiente ove si praticano sofisticati interventi di

microchirurgia molto invasiva, terapie su pazienti anziani e su molti sog-

getti a rischio ansiosi e stressati che possono avere reazioni estremamente

negative. Per questi motivi l’organizzazione delle emergenze è una priorità

etica e giuridica molto importante. L’intervento deve essere tempestivo e la

richiesta di soccorso specialistico al sistema territoriale 118 immediato.

35La Sicurezza

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6.2 Patologie che possono provocare arresto cardiaco

Le principali patologie d’emergenza possono manifestarsi nell’apparato cardio-

circolatorio in caso di:

• Tossicità sistemica agli anestetici locali e dei vasocostrittori

• Lipotimia

• Crisi ipotensiva

• Aritmie cardiache

• Angina pectoris

• Infarto miocardio acuto

• Edema polmonare acuto

• Arresto cardiaco.

6.3 Il tempo è il fattore critico

Molti studi hanno dimostrato

l’importanza del tempo che separa

il momento del collasso dalla

defibrillazione e gli effetti della

rianimazione cardiopolmonare

(CPR) eseguita dai presenti relativamente alla sopravvivenza di una persona vittima

di fibrillazione ventricolare. Ogni minuto che separa il collasso dalla defibrillazione

fa diminuire dal 7 al 100% le possibilità di sopravvivenza per le vittime di arresto

cardiaco e fibrillazione ventricolare se non viene eseguita una rianimazione

cardiopolmonare. Raramente la fibrillazione ventricolare si normalizza in modo

autonomo. È fondamentale l’intervento di un defibrillatore che consente di salvare

la vita. Accertatevi di averne uno a disposizione quando vi serve.

Tasso di sopravvivenzaIl diagramma evidenzia che ad ogni minuto che trascorresi abbassa la possibilità di sopravvivenza del 10%.

100

80

60

40

20

0

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Minuti che separano il collasso dalla scarica del defibrillatore

Tass

o di

sop

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iven

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ntua

le)

Tecno-Gaz36

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6.4 I requisiti

Conoscenze e formazione

Le conoscenze e la formazione sono aspetti base per affrontare

e gestire una emergenza, per questo motivo è contemplato che ogni

professionista debba seguire un corso BLS o corso formativo certificato.

Farmaci

I farmaci sono la base per ottemperare correttamente ad un

intervento di emergenza. Elenco farmaci che devono essere gestiti:

Dispositivi

I dispositivi base per una razionale gestione dell’emergenza

devono essere sempre a disposizione dello studio.

37La Sicurezza

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Molecola Nome comm.le Confezione Quantità Indicazioni

ADRENALINA* Adrenalina fl 1 mg 10 fl ACCI, Edema glottide, Anafilassi, Asma bronch.

ADRENALINA Fastjekt fl 0,33 mg 1 fl Edema glottide, Anafilassi, Asma bronchialeFastjekt Junior fl 0,165 mg

SALBUTAMOLO Broncovaleas sol. flac 8 gtt = 2 mg 1 conf Asma bronchiale, BOCr

Ventolin 100 fl ev 100 µg 2 fl

Ventolin 500 fl ev 500 µg

BECLOMETASONE Clenil A flac aerosol 5 fl Asma bronchiale, Edema glottide

BETAMETASONE Bentelan cpr 0,5 mg 1 conf Reazioni anafilattiche minori

fl 4 mg 3 fl

METILPREDNISOLONE Solumedrol flac 125 mg 4 flac Asma bronchiale, BOCr, Edema glottideflac 0,5 g 2 flac

flac 1 g

CLOBETASOLO Clobesol pom 0,05 g 1 conf Reazioni allergiche locali

CLORFENAMINA Timeton fl 10 mg 2 fl Edema glottide, Shock anafilattico, Orticaria

CETIRIZINA Zirtec cpr 10 mg 1 conf Reazioni anafilattiche minori

gtt mg/ml

ISOSORBIDE DINITRATO Carvasin cpr sl 5 mg 1 conf IMA-EPAc

SET FARMACI Farmaci indicati per le emergenze e le urgenze nello studio odontoiatrico

Tecno-Gaz38

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NITROGLICERINA Trinitrina cpr sl 0,3 mg 1 conf IMA-EPAc

FUROSEMIDE Lasix fl 20 mg 5 fl EPAc, Crisi ipertensiva

MIDODRINA Gutron gtt 2,5 mg/ml 1 conf Ipotensione vagaler

LORAZEPAM Tavor expidet cpr sl 1 mg 1 conf Crisi d’ansia, attacco di panico, Fobia

BROMAZEPAM Lexotan gtt 2,5 mg/ml 1 conf Crisi d’ansia, attacco di panico, Fobia

NALOXONE Narcan fl 0,4 mg 3 fl Intossicazione acuta da oppiacei

GLUCOSIO Glucosio fl 10 cc 33% 10 fl Ipoglicemia

GLUCAGONE Glucagen fl 1 mg 1 fl Ipoglicemia

AC. ACERILSALICILICO Aspirina 0,3 cpr325 mg 1 conf IMA

TRAMADOLO Contramal cps 100 mg 1 conf Analgesia

DOMPERIDONE Motilium cpr 10 mg 1 conf Nausea - Vomito, Crisi vagale prolungata

CLORURO-SODIO 0,9% Fisiologica Sacche 250 cc 2 saccheSomm.ne farmaci in infusione e in piccoli boli. Diluizione farmaci per aereosol. Diluizione adrenalina nel bambino. riempimento in ipovolemia (shock anafilattico ed emorragico). Mantenimento di un accesso venoso.

RONGER LATTATO Ringer lattato Sacche 500 cc 1 sacca Riempimento in ipovolemia (shock anafilattico e shock emorragico)

39La Sicurezza

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6.4 la diagnostica base: il pulsiossimetro

Chi deve averlo?

Tutti gli studi devono essere dotati di pulsiossimetro, in quanto è la base per il

monitoraggio del paziente.

A cosa serve?

Serve a tenere monitorato i parametri vitali, come la concentrazione dell’ossige-

no nel sangue, battito cardiaco e frequenza.

In caso di perdita di ossigeno, che risulta essere il substrato base per far vivere

le cellule, l’apparecchio determina l’emergenza con un anticipo di 60/90 secondi,

segnalando la situazione di anossia.

Quando deve essere utilizzato?

Deve essere utilizzato sempre su tutti i pazienti.

L’uso è semplice, non invasivo, pratico, assolutamente rassicurante, indispensa-

bile per la serenità del medico e la sicurezza del paziente.

Come si utilizza?

L’uso è semplice, basta mettere il sensore sul dito del paziente e mantenere la

centralina in posizione visibile.

Il monitoraggio è costante ed automatico, vi è anche la possibilità di segnalazio-

ni sonore e allarmi.

Tecno-Gaz40

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Pulsante ON-OFF

Silenziamento allarme

Pulsante freccia basso

Pulsante retroilluminazione

Pulsante freccia alto

Pulsante funzione

Pigiando la freccia bassa posta sulla plancia del pulsiossimetro si potrà visualizzare il trend degli ultimi 10 minuti della pulsazione.

Pigiando la freccia alta posta sulla plancia del pulsiossimetro si potrà visualizzare il trend del SPO2

Il monitor base indica tutti i parametri e le funzioni: parametri rilevati incluso la forma d’onda, data, ora, carica della batteria.

Impostazione della grafica, definizione paziente adulti/bambini, attivazione allarme, volume allarme.

Identificazione paziente, data di immagazzinamento dati, data di trasferimento, volume battito.

Impostazione allarmi minimo/massimo per saturazione e battito cardiaco

Vital Test è il nuovo pulsiossimetro di Tecno-Gaz. Ha dimensioni ridotte, facilmente trasportabile, dotato di borsa e tracolla, facilmente utilizzabile da personale medico ed ausiliario. Vital Test permette di rilevare il valore di SpO2, la frequenza cardiaca (PR pulse rate),la visualizzazione della forma d’onda e il valore trend degli ultimi 10 minuti di questi 2 parametri.

Vital Test

Schermate impostabili del pulsiossimetro Vital Test

41La Sicurezza

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6.5 la diagnostica avanzata il monitor multiparametrico

A cosa serve?

Serve per poter rilevare una serie di parametri, con la possibilità di programmare

allarmi, parametri e tempi di rilevamento. Il modo più professionale per poter

avere un controllo continuo e reciso dei parametri vitali del paziente

Funzioni base

5 Parametri di rilevamento •

ECG 5 canali 2 tracce•

Pressione sistolica/diastolica/media•

Battito cardiaco•

Pulsiossimetro•

Controllo respiro•

Temperatura a doppia sonda•

Caratteristiche generali

Monitor multiparametrico, con indicazione numerica e tracciato. •

Funzionante con batteria e rete•

Completo di stampante integrata•

Attacco a rete per gestione a distanza•

Regolazione ed impostazione parametri•

Monitor 10 pollici• LED indicatore stato

batteria e alimentazione

Tasto di accensione/spegnimento

LED allarme

Richiamo forme d’onda

STOP allarme sonoro

StampaNavigazione nei menù

Freeze

Misurazione pressione/gonfiaggio Menù principale

Monitor MDTecno-Gaz ha così realizzato un monitor multiparametro elettronico completo di accessori.Il monitor ha una doppia funzione: diagnosi e monitoraggio. MD è un monitor che permette la rilevazione di diversi parametri vitali, che possono essere rilevati singolarmente o in contemporanea.

Tecno-Gaz42

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6.6 la somministrazione di ossigeno il rianimatore

Chi deve averlo?

Tutti gli studi odontoiatrici devono essere dotati di un sistema di

rianimazione/ossigenoterapia per la somministrazione controllata di

ossigeno terapeutico.

A cosa serve?

In caso il pulsiossimetro indichi la situazione di anossia o calo consistente

della concentrazione di ossigeno nel sangue, bisogna intervenire

immediatamente somministrando ossigeno, con un flusso di ben 15 lit/min.

onde poter ristabilire la giusta concentrazione di ossigeno nel corpo umano.

Quando deve essere utilizzato?

Quando si manifestano casi critici o di piccoli mancamenti, evidenziati

dal pulsiossimetro il quale indica un calo drastico

percentuale della concentrazione dell’ossigeno.

Come si utilizza?

L’uso risulta piuttosto semplice, infatti si collega la

maschera di ossigenoterapia al connettore posto

sul riduttore di pressione e si colloca sul viso del

paziente facendo attenzione che aderisca bene

al viso, successivamente tramite l’apposito

flussimetro si eroga un flusso di circa 15

lit/min.

Air-OxApparecchio per rianimazione completo di: pallone rianimatore con maschera, accessori vari, bombola ricaricabile per ossigeno (5 LT), in acciaio. Riduttore completo di flussimetro con gorgogliatore montato su carrello con ruote.

43La Sicurezza

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6.7 strumentazione salvavita il defibrillatore

A cosa serve?

Il defibrillatore semiautomatico è un dispositivo in grado di effettuare la

defibrillazione delle pareti muscolari del cuore in maniera sicura, dal momento che

è dotato di sensori per riconoscere l’arresto cardiaco dovuto ad aritmie, fibrillazione

ventricolare e tachicardia ventricolare. Nei casi sopra elencati il defibrillatore

determina automaticamente se è necessaria una scarica e seleziona il livello di

energia necessario. L’utente che lo manovra non ha la possibilità di forzare la scarica

quando il dispositivo segnala che questa non è necessaria.

Chi deve averlo?

Devono averlo tutti gli odontoiatri, infatti durante la loro pratica quotidiana, possono

avere situazioni che possono degenerare in arresto cardiaco.

In merito alla valutazione rischi (D.L.81/2008) e alle responsabilità giuridiche

in materia di responsabilità professionale, ogni professionista deve così avere

conoscenze e dispositivi per gestire correttamente le emergenze. L’arresto cardiaco

deve essere così affrontato con l’utilizzo di un defibrillatore, l’unica tecnologia

adeguata, oggi esistente.

Quando deve essere utilizzato?

Deve essere utilizzato nei casi critici e durante qualsiasi intervento di emergenza,

infatti il suo collegamento al paziente è controllato, pertanto si consiglia l’utilizzo

“statico” precauzionale.

Come si utilizza?

Quando si parla di defibrillatori il pensiero va diretto verso quelli manuali, molto

complessi ed utilizzabili solo da specialisti. In verità oggi esistono i DAE, sistemi nati

per essere utilizzati anche da personale laico non medico, adeguatamente istruito.

Tecno-Gaz44

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Questi sistemi sono semplicissimi, hanno comandi vocali, controlli

automatici sui parametri vitali e l’operatore non ha alcuna ingerenza se

non quella di collocare gli elettrodi e pigiare a comando un pulsante.

L’utente che lo manovra non ha la possibilità di forzare la scarica quando

il dispositivo segnala che questa non è necessaria.

Quali sono le caratteristiche che deve avere un defibrillatore ?

Quando si acquista un defibrillatore si deve pensare che non si sta

scegliendo un normale prodotto, ma un dispositivo salvavita, che si

usa su persone colpite da arresto cardiaco il quale risulta essere una

condizione di morte clinica reversibile che, se non adeguatamente

trattata, è destinata ad evolvere a morte biologica. Bisogna così

pensare non solo gli aspetti prettamente economici, ma principalmente

a quelli legati alla sicurezza e validità del dispositivo. Altro aspetto da

considerare per avere una “sicurezza giuridica”, è quello di valutare il

produttore. Una multinazionale o una azienda importante, affermata,

conosciuta, in caso di contenziosi è sempre pronta a rispondere, aziende

sconosciute e lontane non possono garantire certe “sicurezze”.

Tecno Heart Defibrillatore automatico/semiautomatico

La massima espressione di duttilità sono i defibrillatori DAE automatici. Questi modelli gestiscono tutte le operazioni autonomamente, informando il soccorritore delle attività che il dispositivo esegue. Anche l’azionamento delle scariche avviene in modo autonomo,previo avviso verbale, senza intervento dell’operatore. Questo evita ritardi, esitazioni ed ogni attività esclude il coinvolgimento umano.

45La Sicurezza

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7. Sicurezza giuridica

Oggi come non mai, a tutte le attività vengono imposti una enorme quanti-

tà di obblighi, derivanti da procedure, disposizioni, regolamentate da leggi,

direttive, normative. Tutte queste regolamentazioni, definiscono in modo più

preciso il concetto di responsabilità, aumentando di fatto “l’esposizione giu-

ridica” di ogni soggetto. Avere la possibilità di poter conoscere od essere

informati su questi concetti è cosa assolutamente importante, perché rende

tutti consapevoli degli obblighi e doveri personali e professionali. TECNO GAZ

S.p.A. negli ultimi anni ha pianificato il primo grande progetto di marketing

giuridico, che ha coinvolto e sta coinvolgendo una pool di professionisti che

hanno l’obiettivo di dare una informazione corretta, ufficiale, formalizzata,

su tutti gli aspetti relativi agli obblighi in ambito odontoiatrico, con il fine di

garantire a tutti una conoscenza corretta sulla SICUREZZA GIURIDICA.

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L’emergenza medica nello studio odontoiatricoPietro Marini

Conoscere le norme giuridiche sulle responsabilità in odontoiatriaPietro Pettenati

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8. Sicurezza economica

Conoscere e rispettare questa grande quantità di obblighi, vuol dire tutelare

se stessi sul piano giuridico ed anche economico. Oggi infatti il piano sanzio-

natorio pur essendo di tipo penale, in particolar modo per ciò che riguarda

la sicurezza sul lavoro, si tramuta spesso in salate sanzioni pecuniarie e in

sospensione dell’attività.

Il rispetto degli obblighi diviene così un concetto di forte valore economico,

pertanto LA SICUREZZA è da considerare come una logica di forte valore per

l’economia e il prestigio della propria attività.

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9. Sicurezza assicurativa

Il contratto di assicurazione ci si garantisce contro il verificarsi di

un evento futuro e incerto (rischio), generalmente dannoso per

la propria salute o patrimonio. Affinché si possa concludere un

contratto di assicurazione, occorre che il rischio si verifichi e che

non sia controllabile da nessuna delle due parti (né da parte di colui

che intende assicurarsi né da parte della società di assicurazione).

Attraverso il versamento del premio, quindi, la società accolla a sé la

gestione dell’eventualità del verificarsi dell’evento (detto “sinistro”)

al concretizzarsi dello stesso, corrispondendo all’assicurato (ovvero

agli eventuali eredi e/o beneficiari da quest’ultimo indicati) il

capitale (o la rendita nel caso ad esempio di assicurazioni sulla vita)

pattuito. Il costo determinato, detto “premio (dal latino pretius)

assicurativo” viene calcolato in base alla probabilità che l’evento

stesso si verifichi. È così evidente che “il premio” è proporzionato

al rischio che si assume la società di assicurazione, la quale pur

non controllando l’entità assicurata, si tutela classificando lo studio

assicurato conforme agli obblighi, alle normative e alle leggi vigenti.

Una eventuale inadempienza agli obblighi, innalzerebbe il rischio per

la società di assicurazione e in tal caso, giuridicamente si potrebbe

prefigurare la situazione di DOLO EVENTUALE, sollevando così la

società di assicurazione da qualsivoglia rimborso. L’adempimento ad

ogni adeguamento normativo è così un fatto di SICUREZZA a grande

valore aggiunto.

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Tecno Gaz S.p.a.

TECNO GAZ S.p.A. non è una semplice azienda produttiva,

ma è una entità che investe continuamente in attività di

approfondimento, con l’obiettivo dichiarato di dare con-

sulenza e supporto a tutto il mercato.

Mai nessuna azienda aveva perseguito un programma

così articolato, per questo motivo il PROGETTO TECNO

GAZ deve essere considerato ancor più straordinario, per-

ché oltre ad avere un fine di sviluppo commerciale, ha

come base un impegno di comunicazione sociale.

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