Prima edizione: Maggio 2009 - Rident Laser Dentale · 1.1.2 Servizio Sanitario Nazionale 11 1.2...
Transcript of Prima edizione: Maggio 2009 - Rident Laser Dentale · 1.1.2 Servizio Sanitario Nazionale 11 1.2...
Progetto Grafico: Grapho Service Parma
Prima edizione: Maggio 2009Stampato in Italia
© Tutti i diritti sono riservati.
Tecno-Gaz2
Prima edizione
la Sicurezza
3La Sicurezza
Sommario
Premessa 7
sicurezza:etimologia 8
1.sicurezzasullavoro 9
1.1 Organi di controllo 10
1.1.1 Medicina del lavoro 10
1.1.2 Servizio Sanitario Nazionale 11
1.2 Sicurezza biologica: strumentario e materiali 12
2.obbligodisterilizzare 14
2.1 Ciclo di sterilizzazione 15
2.2 Le fasi del ciclo di sterilizzazione 16
2.3 Standard da raggiungere 18
3.NormativaeN13060 20
Qualeautoclaveadottare 20
Tecno-Gaz4
3.1 Classificazione materiali 20
3.2 Classificazione carichi 21
3.3 Conclusioni 21
4.lasicurezzabiologica 22
4.1 I costi della sterilizzazione 22
4.2 Sicurezza biologica: aerogena 24
4.2 Sicurezza biologica: acque 26
4.2.1 Il biossido di cloro 27
4.2.2 Il biossido di cloro (clo2) 27
4.2.3 I vantaggi del biossido di cloro (clo2) 28
4.2.4 Altre importanti informazioni sul biossido di cloro (clo2) 28
5.sicurezzavisiva:illumiNazioNedelcamPochirurgico 30
5.1 Intensità luminosa 32
5La Sicurezza
6.sicurezzaPrimosoccorso:arrestocardiaco 34
6.1 L’arresto cardio circolatorio in odontoiatria 35
6.2 Patologie che possono provocare arresto cardiaco 36
6.3 Il tempo è il fattore critico 36
6.4 I requisiti 37
setfarmaci 38
6.4 La diagnostica base: il pulsiossimetro 40
6.5 La diagnostica avanzata il monitor multiparametrico 42
6.6 La somministrazione di ossigeno il rianimatore 43
6.7 Strumentazione salvavita il defibrillatore 44
7.sicurezzagiuridica 46
8.sicurezzaecoNomica 48
Tecno-Gaz6
Premessa
Quando si parla di sicurezza ci si immagina qualcosa di astratto, in verità
questo è un aspetto tangibile che e deve essere valutato con massima
attenzione. LA SICUREZZA è il primario aspetto sociale su cui si è legiferato
tantissimo proprio perché è divenuto un aspetto preponderante.
TECNO GAZ S.p.A. ha deciso di investire massicciamente su questo aspetto,
con l’obiettivo di informare il mercato e renderlo consapevole di obblighi e
responsabilità. L’attività di TECNO GAZ S.p.A. in questo campo è veramente
un evento unico al mondo, perché mai nessuna azienda aveva investito tanto
per dare informazione, attenzione e consulenza. Tutti gli odontoiatri devono
riconoscere a TECNO GAZ S.p.A., il grande servizio che svolge in loro favore,
dimostrando una professionalità e una sensibilità non riscontrabile in nessun
altra azienda.Con questa pubblicazione TECNO GAZ S.p.A. mira a dare una
informazione generale sul concetto della SICUREZZA, come logica strategica e
di grande valore economico, professionale e sociale.
Paolo Bertozzi
Presidente Tecno-Gaz s.p.a.
7La Sicurezza
Sicurezza: etimologia
La sicurezza (dal latino sine cura: senza preoccupazione) può essere definita come la «conoscenza che l’evoluzione di un sistema non produrrà stati indesiderati».
In termini più semplici è: sapere che quello che faremo non
provocherà dei danni. Il presupposto della conoscenza è
fondamentale da un punto di vista epistemologico poiché
un sistema può evolversi senza dar luogo a stati indeside-
rati, ma non per questo esso può essere ritenuto sicuro.
Solo una conoscenza di tipo scientifico, basata quindi su
osservazioni ripetibili, può garantire una valutazione sen-
sata della sicurezza.
Tecno-Gaz8
1. Sicurezza sul lavoro
La sicurezza sul lavoro spesso viene valutata come uno stato mentale, un
atteggiamento, una situazione generale poco palpabile, che spesso riguarda
solo i lavori più pericolosi (meccanica pesante, industrie chimiche ecc…).
La sicurezza è invece una regola, una procedura, un programma, articolato,
complesso che tutti dovremmo conoscere ed applicare. Tutte le attività, an-
che le più banali, hanno rischi insiti molto grandi, a tal proposito è sufficien-
te valutare il luogo più sicuro: la casa. I dati ISTAT in relazione agli infortuni
domestici, dicono che “ogni tre mesi si registrano 249.000 nuovi incidenti
fra le mura domestiche . Per questo la sicurezza deve essere valutata come
la primaria strategia di ogni attività, poichè da questo aspetto possono
dipendere la redditività, il prestigio e la continuità di ogni professione.
La sicurezza nel lavoro è un concetto dinamico, che deve essere periodica-
mente valutata attraverso LA VALUTAZIONE RISCHI (ART.17 del D.L.81/2008)
ed aggiornata ai massimi standard disponibili PRINCIPIO DI FATTIBILITÀ
TECNOLOGICA. La sicurezza sul lavoro viene gestita da un nuovo Decreto
Legislativo denominato TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008, che ha
abrogato il vecchio D.L. 626/94 e tutte le norme attuative connesse.
9La Sicurezza
1.1 Organi di controllo
1.1.1 Medicina del lavoro
La medicina del lavoro è quella branca della medicina
che si occupa della prevenzione, della diagnosi e del-
la cura delle malattie causate dalle attività lavorati-
ve. Il medico del lavoro ha una particolare esperienza
nell’identificare i sintomi causati dall’esposizione del
lavoratore a:
• agenti chimici acidi, basici o tossici in generale,
venuti in contatto con i vari apparati, in particolare
quello respiratorio, digerente e le ripercussioni sul
sistema nervoso;
• agenti fisici quali radiazioni, di energia varia
• sostanze volatili di variabile tossicità intrinseca, le
quali però una volta inalate possono dare conse-
guenze di vario tipo.
• Rischi biologici
Tecno-Gaz10
1.1.2 Servizio Sanitario Nazionale
Il Servizio Sanitario Nazionale si occupa di medicina del lavoro tramite le
sue Asl, all’interno di ognuna delle quali trova posto il Dipartimento di Pre-
venzione, del quale fa parte, oltre ad altri Servizi, il Servizio di Prevenzione
Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro. È appunto a questo Servizio, la
cui denominazione in sigla varia da regione a regione, che il cittadino che
ritenga di avere problemi di salute causati dalla sua attuale o passata atti-
vità lavorativa si può rivolgere. Tra le attività principali di questo Servizio ci
sono la vigilanza sull’osservanza delle leggi di tutela della salute e sicurezza
dei lavoratori da parte delle Aziende che impiegano lavoratori dipendenti,
e l’assistenza alle Aziende che chiedono di essere aiutate nell’applicazione
delle suddette leggi.
Importante è anche l’attività di informazione e formazione che questo Ser-
vizio offre ai lavoratori. La medicina del lavoro è presente anche nelle strut-
ture universitarie e ospedaliere e fornisce prestazioni diagnostiche per le
sospette patologie professionali. Il medico del lavoro che opera per conto
di un’Azienda si definisce “medico competente” (D. Lgs. 81/08) ed opera in
qualità di libero professionista convenzionato con l’Azienda, o dipendente
dell’Azienda stessa. Il medico del lavoro che effettua la vigilanza sanitaria
non può svolgere attività di medico competente.
11La Sicurezza
1.2 Sicurezza biologica: strumentario e materiali
Il rischio biologico in ambito odontoiatrico, medico, podologico,estetico
è sicuramente molto alto, anche in considerazione dalle nuove dinamiche
sociali: immigrazione,facilità di trasferimento,maggiore promiscuità sociale.
I dati pubblicati evidenziano questo aspetto:
• 3% ca. di popolazione colpita da epatite C
• 1.5% colpita da epatite B
• sifilide in aumento del 458% negli ultimi 5 anni
• TBC in forte rialzo
Per questo motivo l’attenzione verso la prevenzione sul rischio biologico si
è notevolmente innalzata
Tecno-Gaz12
I numeri dell’epatite C in Italia
Tasso di infezione da HCV 3%
Persone affette da epatite C 2 milioni circa
Incidenza epatite C (2004) 0,9/100.000 abitanti
Tasso di mortalità (1997-2004) 0,23%
Statisticamente su ogni 30 persone che si sottopongono a cure odontoiatriche, una è potenzialmente infetta di Epatite C.
13La Sicurezza
2. Obbligo di sterilizzare
D.M. 28/09/1990
L’obbligo di sterilizzazione è imposto agli odontoiatri dal D.M. 28/09/1990
del Ministero della Sanità in tema di “Norme di protezione dal contagio
professionale da HIV”: “E’ obbligatorio sterilizzare gli strumenti, i manipoli,
gli ablatori ad ultrasuoni, le siringhe aria/acqua, le frese e qualsiasi altro
strumento che venga a contatto con le mucose, se riutilizzabile, dopo
l’utilizzo su ciascun paziente”. Sempre il decreto citato sancisce che
prima della sterilizzazione i materiali contaminati vengano decontaminati,
immergendo gli articoli in soluzioni contenenti
agenti chimici efficaci contro il rischio di HIV.
Obbligo di diligenza
Nell’adempimento dell’obbligazione professionale va osservata la diligenza
qualificata uniformando il proprio modello di condotta attraverso un
adeguato sforzo tecnico, con impiego delle energie e dei mezzi normalmente
ed obiettivamente necessari, utili o obbligatori, in relazione alla natura
dell’attività esercitata, volto all’adempimento della prestazione dovuta,
evitando possibili eventi dannosi. L’attività esercitata richiede la specifica
conoscenza ed applicazione delle cognizioni tecniche che sono tipiche
dell’attività necessaria per l’esecuzione dell’attività professionale.
A tal riferimento, in materia di prevenzione e sterilizzazione il concetto di
diligenza professionale si fonde con quello deontologico primario (“NON
NUOCERE”). Pertanto ogni medico deve conoscere ed applicare la massima
tecnologia e conoscenze in materia di SICUREZZA BIOLOGICA.
Tecno-Gaz14
2.1 Ciclo di sterilizzazione
Fasi della sterilizzazione
1. Raccolta Manuale
2. Disinfezione Chimica o fisica
3. Detersione Manuale/ultrasuoni
4. Asciugatura Manuale/meccanica
5. Imbustamento Sigillatrici
6. Tracciabilità Sistemi di marcatura
7. Sterilizzazione Autoclavi
Alla luce delle nuove conoscenze, la sterilizzazione può essere definita come
il risultato finale di un processo che ricorre alla tecnologia avanzata e che
tende a garantire la condizione in cui la sopravvivenza dei microrganismi è
molto improbabile. Poiché dal punto di vista statistico non si può afferma-
re che ci sia certezza di sterilità, diventa indispensabile codificare tutte le
procedure che intervengono nel trattamento del materiale al fine di ridurre
il più possibile il rischio di alterazione del risultato. Ogni dettaglio in merito
alle procedure di sterilizzazione è stato formalizzato da ISPESL. (dettagli
attuativi per D.L. 626/94 – attuale 81/2008)
La procedura viene codificata in 7 fasi:
15La Sicurezza
2.2 Le fasi del ciclo di sterilizzazione
Astra Vasche ad ultrasuoni
UnikaDispositivo asciugatura
ArticaVasche per disinfezione
Raccolta
La raccolta è la fase
nella quale avvengono
i maggiori incidenti sul
lavoro, 35% casi.
Bisogna indossare i dpi
idonei
• camici impermeabili
con chiusura sui polsi
e collo
• mascherine protettive
• occhiali protettivi
• guanti antitaglio
• altri dispositivi
adeguati alla
protezione personale
Disinfezione
La disinfezione è la
prima fase del ciclo
di sterilizzazione. La
disinfezione ha una
doppia valenza: una
di tipo biologico,
in quanto serve ad
abbattere la carica
batterica portando
gli strumenti a livello
di sicurezza; e una di
tipo normativo, che fa
espresso riferimento
al Dlgs. 626/94 sulla
tutela della salute
del lavoratore. La
disinfezione può essere
di tipo chimico o
termico. Utilizzare una
vasca disinfezione o
termo disinfettore
Detersione
La detersione è la
fase più importante
dell’intero ciclo
di sterilizzazione.
Infatti lo strumento
chirurgico sul quale
restano depositati
residui organici,
non potrà subire
un corretto e
sicuro processo di
sterilizzazione. Il
sistema più idonea
a tale processo
sono certamente gli
ultrasuoni che sono
in grado di asportare
sangue, liquidi
organici e materiali
duri in genere.
Asciugatura
L’asciugatura è una fase
di importanza elevata
per garantirsi una
corretta sterilizzazione.
La mancata asciugatura
degli strumenti prima
dell’imbustatura può
creare:
• Corrosione degli
strumenti
• Ossidazione degli
strumenti
• Formazione di macchie
biancastre
• Disturbo al ciclo di
sterilizzazione
• Utilizzate dispositivi
automatici che evitano
la manipolazione degli
strumenti e dei material
Tecno-Gaz16
DeaTermosigillatrice automatica
Traccia e SterildocsTracciabilità e archiviazione
Europa B EvoAutoclave di classe B con vuoto frazionato
Imbustamento
Imbustare è un’ operazione
indispensabile per il
mantenimento sterile degli
strumenti sterilizzati. Le
buste per sterilizzazione sono
composte da un film plastico
trasparente accoppiato ad
una speciale carta. Questa in
origine è una carta a cellule
aperte, la quale permettono
l’ingresso e la fuoriuscita
del vapore durante il ciclo di
sterilizzazione. Nella fase di
asciugatura la busta subisce
uno shock termico tale da
determinare la chiusura delle
cellule aperte, generando
così una chiusura ermetica
della busta stessa.
Tracciabilità
La marcatura degli strumenti
è una importante fase per
poter avere la tracciabilità e
rintracciabilità degli stessi. La
tracciabilità permette di:
• poter sapere quale
“percorso” ha seguito
ogni strumento, dalla
preparazione alla
sterilizzazione
• su quale paziente è stato
utilizzato ogni singolo
strumento sterilizzato
• rintracciabilità del lotto di
sterilizzazione
• gestione della data di
sterilizzazione e di scadenza
Sterilizzazione
La fase finale dell’intero
ciclo avviene nell’autoclave
a vapore. La sterilizzazione
avviene secondo due cicli
fisici prestabiliti. Il primo
a 134 °C per materiali
ferrosi e per tutti quelli
che i produttori dichiarano
compatibili con tale
temperatura.
Il secondo a 121 °C per
materiali plastici, gomme
e altri materiali per i quali
i produttori indichino
compatibile tale temperatura
17La Sicurezza
2.3 Standard da raggiungere
La sterilizzazione è regolamentata anche in materia di standard da raggiun-
gere e per questo vi è una specifica normativa a cui fare riferimento.
La norma EN 556 stabilisce il livello di sicurezza di sterilità (Sterility Assu-
rance Level) che deve corrispondere alla probabilità inferiore a 1 su 1 milione
(SAL 10-6) di trovare un microrganismo sopravvivente all’interno di un lotto
di sterilizzazione.
Tecno-Gaz18
di professionistiLa scelta di migliaia
Gamma autoclavi per carichi di tipo B
i n d u s t r i e s 19La Sicurezza
3. Normativa EN 13060 Quale autoclave adottare
3.1 Classificazione materiali
Materiali solidi: strumenti, che possono essere sottoposti a sterilizzazione,
senza cavità e senza ostacoli per la penetrazione del vapore.
Corpi porosi: I corpi porosi sono materiali semplici o composti, che possono
assorbire i fluidi (tessuti, camici, garze, medicazioni, ecc…)
Corpi cavi: I corpi cavi sono materiali o dispositivi con cavità, ostruzioni, ecc.
Questi si suddividono in due classi, definite in modo preciso attraverso una
precisa descrizione di rapporto fra lunghezze e diametro.
Tipo B: cannule, tubi o dispositivi con passaggi considerevoli
Tipo A: turbine, manipoli e dispositivi con fori ciechi o di piccole dimensioni.
Tecno-Gaz20
3.2 Classificazione carichi
Il carico B è composto da materiali porosi (tessuti in genere),corpi
cavi di tipo A (manipoli, turbine etc.) ed ovviamente da materiali
termoplastici resistenti, materiali ferrosi, imbustati o liberi.
Il carico S è composto da corpi cavi di tipo B (cannule o strumenti con
cavità grosse) oltre che termoplastici resistenti, materiali ferrosi liberi
ed imbustati.
Il carico N è composto da strumenti ferrosi piani non imbustati.
3.3 Conclusioni
Gli odontoiatri, dovendo sterilizzare corpi cavi e dovendo raggiungere
lo standard EN 556, devono dotarsi di una autoclave certificata per i
carichi di tipo B.
Vecchie autoclavi inadeguate o non conformi, sono da ritenersi come
requisito insufficiente, pertanto:
1. in caso di controllo adeguato degli organi di controllo, si può
incappare in multa o sospensione dell’attività.
2. In caso di contenzioso con paziente si è giuridicamente compromessi
3. In caso di danno civile rimborsabile, l’assicurazione potrebbe
eccepire la non rispondenza agli standard richiesti, con conseguente
richiamo al danno eventuale, non coperto dalla polizza.
21La Sicurezza
4. La sicurezza biologica
4.1 I costi della sterilizzazione
Abbiamo fatto una analisi dei costi della sterilizzazione, seguendo questi
parametri:
• Durata dei dispositivi sterilizzazione 5 anni
• Costi materiale di consumo calcolati in 5 anni
• Cicli eseguiti secondo statistiche basate su studi medie/piccole dimensioni
• Non è stato calcolato il costo della mano d’opera
• Non è stato calcolato il beneficio fiscale
Tecno-Gaz22
Fase Materiali Costo Costo
Raccolta Camice, occhiali, mascherine,guanti
134 x5
Disinfezione Vasca DisinfezioneLiquidi appositi 110 200 x5
Detersione Vasca ultrasuoniLiquido apposito 600 45 x5
Asciugatura Sistema Unika 345
Tracciabilità Sistema Traccia Etichette 200 42 x5
Sigillatura Sigillatrice Rotoli carta 395 240 x5
Sterilizzazione Autoclave 3400
Manutenzione Controllo annuo costante 500 x5
Test Incubatore + Test di controllo 230 300 x5
Totale 5280 5960
Costo complessivo apparecchiature ¤ 5.280,00
Costo complessivo materiale di consumo per anni 5 ¤ 5.960,00
Totale complessivo ¤ 11.240,00
Numero cicli 600 x 5 N. 3.000 Cicli
Costo medio per ciclo (3 pazienti per carico) ¤ 3.74
Costo per paziente ¤ 1.25
23La Sicurezza
4.2 Sicurezza biologica: aerogena
Negli ultimi anni la diffusione delle infezioni è divenuto un vero problema socia-
le. Molte contaminazioni non avvengono solo per diretto contatto fra materiali
organici, ma spesso vengono trasmesse per via aerea.
Un problema questo, molto diffuso e sentito in ospedali,cliniche, ambulatori con
particolare riferimento ad alcuni settori ad alto rischio, come quello odontoiatri-
co. In campo odontoiatrico il problema è aggravato dalla dispersione in ambien-
te degli spray emessi dagli strumenti rotanti ed ultrasuoni, i quali producono alti
livelli di contaminazione.
Insomma, la lotta alle infezioni aerogene è di fatto un problema di grande at-
tualità e rientra a pieno titolo nel programma di prevenzione che ogni studio
odontoiatrico deve attuare. Infatti le esigenze preventive negli studi, si sono
fatte sempre più pressanti, in considerazione anche all’emergere del rischio
di infezioni tubercolari e da bacilli antibiotico-resistenti. Recenti studi hanno
precisato che i meccanismi aereodispersi, originati dal cavo orale del paziente
infetto, hanno una scarsa tendenza a depositarsi e vengono diffusi dalle cor-
renti aeree nel locale. Tutto ciò provoca un alto rischio di contaminazione per i
pazienti, ma soprattutto per gli operatori che stazionano stabilmente nell’am-
biente chirurgico.
La nebulizzazione: e’ stato sperimentalmente provato che quest’ultima è di cir-
ca 400.000 particelle al minuto e che si distribuisce concentrandosi soprattutto
in una specie di sfera ideale di 3 metri di diametro dalla sorgente. Questa nebu-
lizzazione colpisce per il 70% circa gli operatori in una zona che va dalla testa al
tronco e per il restante 30% va ad incrementare la distribuzione anzi detta.
L’abbattimento di questa contaminazione deve avvenire tramite attività di trat-
tamento dell’aria con appositi dispositivi o sistemi certificati. Questa misura
preventiva è mirata alla tutela dei lavoratori e degli addetti che operano nello
studio, i quali in 8 ore lavorative, respirano mediamente 10.000 litri di aria,
spesso infetta e contaminata.
Tecno-Gaz24
Prevenzione a tutto campoTutelatevi!
Sterilair 3000 è una apparecchiatura per la sterilizzazione
dell’aria, che assicura l’eliminazione di tutti i microrganismi
incluse le spore. L’aria viene convogliata nella camera di
sterilizzazione interna all’apparecchio, che per irradiazione
elimina tutta la carica microbica presente nell’aria. Questo
dispositivo può funzionare continuativamente anche in
presenza di persone, assicurando massima tutela agli operatori.
STERILAIR 3000 è semplice, silenzioso ed ergonomico.
Sterilair 3000
i n d u s t r i e s 25La Sicurezza
4.2 Sicurezza biologica: acque
Tutti questi strumenti, nell’uso normale, erogano nel cavo orale del paziente
l’acqua o un altro liquido che proviene dall’interno del riunito. Da tempo si
sa che quest’acqua non è pura, tutt’altro: ricerche microbiologiche, hanno più
volte confermato concentrazioni elevatissime di batteri, oltre il milione di cellule
per millimetro. Quando si utilizza una turbina sterilizzata, allacciata al riunito,
mentre da un lato ci crediamo al sicuro perché lo strumento è sterile, dall’altro
possiamo essere altrettanto sicuri – in assenza di specifici rimedi – che quello
strumento sterile erogherà direttamente sul paziente (e disperderà nell’ambien-
te) un aerosol fortemente contaminato da agenti biologici ricevuti da pazienti
precedenti o dall’acqua di rete. Anche se da alcune parti si tende a ridimensio-
nare il pericolo costituito dai microrganismi acquatici, poiché rappresentano una
flora batterica ubiquitariamente presente in ogni ambiente di vita, stante il par-
ticolare impiego dell’acqua per scopi medico sanitari e per gli effetti di accumu-
lo e moltiplicazione a proposito del Biofilm, riteniamo che questo aspetto non
possa essere sottovalutato, sia per i possibili danni a carico di pazienti defedati
o immunocompromessi, sia per i possibili effetti sul decorso post-intervento.
Molti batteri provenienti dall’acqua sono in grado di aderire alle pareti dei con-
dotti, formando una matrice polisaccaridica tenacemente adesa, il cosiddetto
biofilm, entro il quale possono sopravvivere e moltiplicarsi. Una volta insediato,
il biofilm si propaga rapidamente, fino a 100 cm lineari nell’arco di tre giorni, per
il rapido moltiplicarsi delle specie residenti. Questi si depositano sulle pareti
interne delle condotte formando delle vere e proprie comunità che prendono
il nome di biofilms. Durante il passaggio dell’acqua all’interno delle tubature,
questi microrganismi possono staccarsi dal biofilm e contaminare l’acqua di raf-
freddamento. In assenza di misure preventive, l’acqua che fuoriesce dai nostri
riuniti ha caratteristiche microbiologiche molto peggiori rispetto per esempio
ai requisiti richiesti per le acque potabili. Si stima infatti che il numero medio
di microrganismi nelle acque del riunito sia spesso superiore a 104-105 CFU/ml
Tecno-Gaz26
contro il valore soglia di 500 CFU/ml richiesto per le acque potabili. Al di
là dell’elevato numero, il fatto più preoccupante è che spesso nelle acque
dei sistemi di raffreddamento dei riuniti odontoiatrici sono stati isolati
importanti patogeni come la Legionella pneumophila, l’agente eziologico
della malattia del legionario, lo Pseudomonas aeruginosae numerosi mi-
crobatteri non tubercolari.
4.2.1 il biossido di cloro
Il trattamento dell’acqua in ambito odontoiatrico e medico è una attività
di importanza vitale, pertanto le soluzioni che si adottano devono essere
efficienti, testate e scientificamente riconosciute.
Il sistema di trattamento biologico e batteriologico più evoluto e ricono-
sciuto oggi esistente è senz’altro la immissione nell’acqua di biossido di
cloro, in quantità controllate. Esiste un ampia documentazione scientifica
e tecnica su questa sostanza, che risulta essere la più efficacie, compa-
tibile, ecologica.Adottare sistemi di trattamento acque con dispositivi di
dosaggio di biossido di cloro, vuol dire optare per la soluzione più sicura.
4.2.2 il biossido di cloro (clo2)
Negli Stati Uniti d’America, il biossido di cloro è usato principalmente
come disinfettante primario per le acque superficiali con problemi di odore
e di sapore. A concentrazioni inferiori a 0.01 ppm è un efficace biocida in
una ampia gamma di pH. Il biossido di cloro penetra nella parete cellulare
e reagisce con gli aminoacidi vitali all’interno del citoplasma della cellula
per uccidere l’organismo.
27La Sicurezza
4.2.3 i vantaggi del biossido di cloro (clo2)
1. L’efficienza battericida è relativamente invariata a valori di pH tra 4 e 10;
2. Il biossido di cloro è efficace nella distruzione di spore, batteri, virus e altri
organismi patogeni su uguali basi residuali;
3. Il biossido di cloro ha alta solubilità;
4. Nessuna corrosione è associata ai dosaggi di utilizzo;
5. I costi di mantenimento sono ridotti;
6. Il ClO2 distrugge i fenoli e non ha odore distintivo;
7. Rimuove meglio composti di ferro e magnesio rispetto al cloro, specialmente
se sono dotati di legami complessi.
4.2.4 altre importanti informazioni sul biossido di cloro (clo2)
Il biossido di cloro elimina anche le legionelle e il film biologico dei batteri.
Il biossido di cloro non ha l’odore tipico del cloro, anzi ne elimina l’odore il
biossido di cloro ha un effetto di ossidazione molto superiore al cloro e agisce
efficacemente contro batteri, virus e spore che il cloro non riesce ad eliminare.
L’effetto sporicida e virulicida del biossido di cloro è molto elevato rispetto ad
una concentrazione uguale di cloro. Il biossido di cloro non ha una reazione con
l’ammonio (NH4+) o con suoi leganti, mentre il cloro reagisce con l’ammonio e
crea ammidi di cloro che hanno un effetto negativo per la disinfezione dell’ac-
qua potabile. Con l’uso del biossido di cloro si evita la formazione di sostanze
indesiderate e dannose come gli idrocarburi alogeni (Trihalogenmethane, AOX).
Al contrario del cloro, la velocità di eliminazione dei germi con il biossido di
cloro aumenta con l’innalzamento del valore pH.
Tecno-Gaz28
SISTEMA PURA 2Il sistema Pura 2 è un dispositivo ad osmosi inversa centralizzato, in grado di gestire il trattamento dell’acqua di 2 riuniti, l’alimentazione di un lavello di sterilizzazione ed il collegamento ad una autoclave.Il prodotto può essere connesso al sistema di disinfezione con biossido di cloro.
Sistema Pura
con sistema ad osmosi inversaTrattamento dell’acqua
Scarico
Autoclave
Riuniti (fino a 2)
SISTEMA PURA 10Il sistema Pura 10 è un dispositivo ad osmosi inversa centralizzato, in grado di gestire il trattamento dell’acqua da 3 a 10 riuniti, l’alimentazione di un lavello di sterilizzazione ed il collegamento a 2/3 autoclavi. Il prodotto può essere connesso al sistema di disinfezione con biossido di cloro.
i n d u s t r i e s
Scarico
Riuniti (fino a 2)
Struttura
Kit biossido di cloro
Autoclave
29La Sicurezza
5. Sicurezza visiva: illuminazione del campo chirurgico
Ogni chirurgo deve avere massima cura degli occhi e delle
mani, pertanto mettere sotto controllo la SICUREZZA VISIVA è
una priorità assoluta. La SICUREZZA VISIVA passa attraverso
una adeguata illuminazione del campo operatorio, aspetto
quest’ultimo paradossalmente poco considerato in ambito
odontoiatrico, dove l’illuminazione assume oltretutto una
importanza ancor più determinante, poiché l’area operatoria
è una cavità irregolare e buia. L’illuminazione chirurgica
in ambito ambulatoriale è una priorità assoluta per tutti gli
operatori. Una illuminazione non adeguata può modificare le
informazioni visive, creando gravi problemi operativi,disagio e
danno visivo agli operatori stessi. La chirurgia ambulatoriale,
in particolar modo quella dentistica richiede agli operatori un
forte sforzo visivo, superiore alle normali capacità fisiologiche,
in quanto questo tipo di attività richiede la concentrazione
visiva su aree ristret-te buie, irregolari.
Tecno-Gaz30
i n d u s t r i e s
Una tecnologia innovativaLampade Chirurguche a Led
Resa del colore 90
Durata della lampadina h 50.000
Intensità luminosa 1m 100.000 lux
Diametro del campo illuminato mm 50% = 90
Assorbimento W 70
Temperatura colore 4500°k / 5000°k
LED: un mondo di vantaggi
Non ha emissioni di raggi infrarossi: significa una luce completamente fredda. Questa è la
prerogativa fondamentale di un’ottima lampada scialitica, poiché evita la deidratazione dei tessuti
durante l’intervento e rende più facile e confortevole il lavoro del chirurgo. Le Lampade Tecno-Gaz
hanno 30 Led incorporati e permettono un' illuminazione pari a quella della luce solare. Non ha
emissioni ultraviolette. Quindi non danneggia i tessuti e non è pericoloso
LED VISION L40Stativo
31La Sicurezza
5.1 Intensità luminosa
La soglia di intensità luminosa tollerata da ogni individuo è soggettiva e dipen-
de dalla predisposizione dell’occhio all’esposizione luminosa. Generalmente
la forte o la scarsa intensità luminosa provoca fenomeni di abbagliamento o
affaticamento dell’occhio, sollecitando la muscolatura della pupilla con conse-
guente affaticamento della vista e disturbo alla visuale del chirurgo durante la
rapida successione di immagini dal campo operatorio all’ambiente circostante.
Per questo si consiglia un’intensità luminosa compresa tra 100.000 - 130.000
lux; mentre per osservazioni è idonea un’intensità luminosa max di 50.000 lux.
Tecno-Gaz32
i n d u s t r i e s
L’importanza della luceLampade Scialitiche
LUCE D40 Stativo
Il lavoro a più mani e l’impostazione corporea dell’odontoiatra spesso
creano problemi di ombre che condizionano l’operatività. Le nuove lampade
chirurgiche monofaro Tecno-Gaz eliminano tutti questi problemi garantendo
una perfetta illuminazione anche in caso di operatività parallela.
• Perfetta ed ampia illuminazione del campo operatorio;
Beneficio per la vista dell’ odontoiatra, il quale oltretutto ha una “resa
visiva” molto superiore rispetto agli attuali metodi di illuminazione.
• Maggiore capacità nel visionare particolari.
• Possibilità di riconoscere il sangue venoso da quello arterioso.
• Possibilità di miglior identifi cazione dei colori.
• Riduzione dell’emissione di calore.
• Focale sempre perfetta.
33La Sicurezza
6. Sicurezza primo soccorso: arresto cardiaco
Lo studio odontoiatrico è un ambiente in cui sempre più
spesso si praticano terapie chirurgiche ed implantologi-
che. Tali pratiche aumentano l’invasività, dilatano i tempi
di intervento e aumentano conseguentemente anche i
rischi per il paziente. In questo quadro complessi-
vo l’odontoiatra assume un ruolo professionale
molto diverso,rispetto ad anni orsono e questo
impone che abbia maggiore attenzione anche
agli aspetti organizzativi e conoscitivi, relativi alle
emergenze odontoiatriche. Questa attenzione, deve
anche essere considerata in funzione all’aumento delle re-
sponsabilità giuridiche.
Tecno-Gaz34
6.1 L’arresto cardio circolatorio in odontoiatria
È noto che molti pazienti, durante le terapie odontoiatriche per cause dirette
o conseguenti possono incappare in casi di emergenze, che mettono a re-
pentaglio il loro stato di salute. In queste occasioni l’odontoiatra deve forni-
re una soluzione pronta ed adeguata, che salvaguardi la tutela del paziente
stesso. In primo luogo l’odontoiatra deve minimizzare il rischio attuando una
anamnesi completa ed accurata associandola ad valutazione diagnostica
preventiva. Successivamente per il principio dell’obbligazione dei mezzi, è
dovere per ogni professionista organizzare il proprio studio con dispositivi
adeguati ed efficienti, predisponendo poi protocolli operativi e la formazio-
ne del personale ausiliario. Le emergenze non affrontate correttamente e
senza i giusti presidi possono provocare conseguenze nefaste per il paziente
e gravi conseguenze giuridiche e professionali per l’odontoiatra. Oggi lo
studio odontoiatrico è un ambiente ove si praticano sofisticati interventi di
microchirurgia molto invasiva, terapie su pazienti anziani e su molti sog-
getti a rischio ansiosi e stressati che possono avere reazioni estremamente
negative. Per questi motivi l’organizzazione delle emergenze è una priorità
etica e giuridica molto importante. L’intervento deve essere tempestivo e la
richiesta di soccorso specialistico al sistema territoriale 118 immediato.
35La Sicurezza
6.2 Patologie che possono provocare arresto cardiaco
Le principali patologie d’emergenza possono manifestarsi nell’apparato cardio-
circolatorio in caso di:
• Tossicità sistemica agli anestetici locali e dei vasocostrittori
• Lipotimia
• Crisi ipotensiva
• Aritmie cardiache
• Angina pectoris
• Infarto miocardio acuto
• Edema polmonare acuto
• Arresto cardiaco.
6.3 Il tempo è il fattore critico
Molti studi hanno dimostrato
l’importanza del tempo che separa
il momento del collasso dalla
defibrillazione e gli effetti della
rianimazione cardiopolmonare
(CPR) eseguita dai presenti relativamente alla sopravvivenza di una persona vittima
di fibrillazione ventricolare. Ogni minuto che separa il collasso dalla defibrillazione
fa diminuire dal 7 al 100% le possibilità di sopravvivenza per le vittime di arresto
cardiaco e fibrillazione ventricolare se non viene eseguita una rianimazione
cardiopolmonare. Raramente la fibrillazione ventricolare si normalizza in modo
autonomo. È fondamentale l’intervento di un defibrillatore che consente di salvare
la vita. Accertatevi di averne uno a disposizione quando vi serve.
Tasso di sopravvivenzaIl diagramma evidenzia che ad ogni minuto che trascorresi abbassa la possibilità di sopravvivenza del 10%.
100
80
60
40
20
0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Minuti che separano il collasso dalla scarica del defibrillatore
Tass
o di
sop
ravv
iven
za (
espr
esso
in p
erce
ntua
le)
Tecno-Gaz36
6.4 I requisiti
Conoscenze e formazione
Le conoscenze e la formazione sono aspetti base per affrontare
e gestire una emergenza, per questo motivo è contemplato che ogni
professionista debba seguire un corso BLS o corso formativo certificato.
Farmaci
I farmaci sono la base per ottemperare correttamente ad un
intervento di emergenza. Elenco farmaci che devono essere gestiti:
Dispositivi
I dispositivi base per una razionale gestione dell’emergenza
devono essere sempre a disposizione dello studio.
37La Sicurezza
Molecola Nome comm.le Confezione Quantità Indicazioni
ADRENALINA* Adrenalina fl 1 mg 10 fl ACCI, Edema glottide, Anafilassi, Asma bronch.
ADRENALINA Fastjekt fl 0,33 mg 1 fl Edema glottide, Anafilassi, Asma bronchialeFastjekt Junior fl 0,165 mg
SALBUTAMOLO Broncovaleas sol. flac 8 gtt = 2 mg 1 conf Asma bronchiale, BOCr
Ventolin 100 fl ev 100 µg 2 fl
Ventolin 500 fl ev 500 µg
BECLOMETASONE Clenil A flac aerosol 5 fl Asma bronchiale, Edema glottide
BETAMETASONE Bentelan cpr 0,5 mg 1 conf Reazioni anafilattiche minori
fl 4 mg 3 fl
METILPREDNISOLONE Solumedrol flac 125 mg 4 flac Asma bronchiale, BOCr, Edema glottideflac 0,5 g 2 flac
flac 1 g
CLOBETASOLO Clobesol pom 0,05 g 1 conf Reazioni allergiche locali
CLORFENAMINA Timeton fl 10 mg 2 fl Edema glottide, Shock anafilattico, Orticaria
CETIRIZINA Zirtec cpr 10 mg 1 conf Reazioni anafilattiche minori
gtt mg/ml
ISOSORBIDE DINITRATO Carvasin cpr sl 5 mg 1 conf IMA-EPAc
SET FARMACI Farmaci indicati per le emergenze e le urgenze nello studio odontoiatrico
Tecno-Gaz38
NITROGLICERINA Trinitrina cpr sl 0,3 mg 1 conf IMA-EPAc
FUROSEMIDE Lasix fl 20 mg 5 fl EPAc, Crisi ipertensiva
MIDODRINA Gutron gtt 2,5 mg/ml 1 conf Ipotensione vagaler
LORAZEPAM Tavor expidet cpr sl 1 mg 1 conf Crisi d’ansia, attacco di panico, Fobia
BROMAZEPAM Lexotan gtt 2,5 mg/ml 1 conf Crisi d’ansia, attacco di panico, Fobia
NALOXONE Narcan fl 0,4 mg 3 fl Intossicazione acuta da oppiacei
GLUCOSIO Glucosio fl 10 cc 33% 10 fl Ipoglicemia
GLUCAGONE Glucagen fl 1 mg 1 fl Ipoglicemia
AC. ACERILSALICILICO Aspirina 0,3 cpr325 mg 1 conf IMA
TRAMADOLO Contramal cps 100 mg 1 conf Analgesia
DOMPERIDONE Motilium cpr 10 mg 1 conf Nausea - Vomito, Crisi vagale prolungata
CLORURO-SODIO 0,9% Fisiologica Sacche 250 cc 2 saccheSomm.ne farmaci in infusione e in piccoli boli. Diluizione farmaci per aereosol. Diluizione adrenalina nel bambino. riempimento in ipovolemia (shock anafilattico ed emorragico). Mantenimento di un accesso venoso.
RONGER LATTATO Ringer lattato Sacche 500 cc 1 sacca Riempimento in ipovolemia (shock anafilattico e shock emorragico)
39La Sicurezza
6.4 la diagnostica base: il pulsiossimetro
Chi deve averlo?
Tutti gli studi devono essere dotati di pulsiossimetro, in quanto è la base per il
monitoraggio del paziente.
A cosa serve?
Serve a tenere monitorato i parametri vitali, come la concentrazione dell’ossige-
no nel sangue, battito cardiaco e frequenza.
In caso di perdita di ossigeno, che risulta essere il substrato base per far vivere
le cellule, l’apparecchio determina l’emergenza con un anticipo di 60/90 secondi,
segnalando la situazione di anossia.
Quando deve essere utilizzato?
Deve essere utilizzato sempre su tutti i pazienti.
L’uso è semplice, non invasivo, pratico, assolutamente rassicurante, indispensa-
bile per la serenità del medico e la sicurezza del paziente.
Come si utilizza?
L’uso è semplice, basta mettere il sensore sul dito del paziente e mantenere la
centralina in posizione visibile.
Il monitoraggio è costante ed automatico, vi è anche la possibilità di segnalazio-
ni sonore e allarmi.
Tecno-Gaz40
Pulsante ON-OFF
Silenziamento allarme
Pulsante freccia basso
Pulsante retroilluminazione
Pulsante freccia alto
Pulsante funzione
Pigiando la freccia bassa posta sulla plancia del pulsiossimetro si potrà visualizzare il trend degli ultimi 10 minuti della pulsazione.
Pigiando la freccia alta posta sulla plancia del pulsiossimetro si potrà visualizzare il trend del SPO2
Il monitor base indica tutti i parametri e le funzioni: parametri rilevati incluso la forma d’onda, data, ora, carica della batteria.
Impostazione della grafica, definizione paziente adulti/bambini, attivazione allarme, volume allarme.
Identificazione paziente, data di immagazzinamento dati, data di trasferimento, volume battito.
Impostazione allarmi minimo/massimo per saturazione e battito cardiaco
Vital Test è il nuovo pulsiossimetro di Tecno-Gaz. Ha dimensioni ridotte, facilmente trasportabile, dotato di borsa e tracolla, facilmente utilizzabile da personale medico ed ausiliario. Vital Test permette di rilevare il valore di SpO2, la frequenza cardiaca (PR pulse rate),la visualizzazione della forma d’onda e il valore trend degli ultimi 10 minuti di questi 2 parametri.
Vital Test
Schermate impostabili del pulsiossimetro Vital Test
41La Sicurezza
6.5 la diagnostica avanzata il monitor multiparametrico
A cosa serve?
Serve per poter rilevare una serie di parametri, con la possibilità di programmare
allarmi, parametri e tempi di rilevamento. Il modo più professionale per poter
avere un controllo continuo e reciso dei parametri vitali del paziente
Funzioni base
5 Parametri di rilevamento •
ECG 5 canali 2 tracce•
Pressione sistolica/diastolica/media•
Battito cardiaco•
Pulsiossimetro•
Controllo respiro•
Temperatura a doppia sonda•
Caratteristiche generali
Monitor multiparametrico, con indicazione numerica e tracciato. •
Funzionante con batteria e rete•
Completo di stampante integrata•
Attacco a rete per gestione a distanza•
Regolazione ed impostazione parametri•
Monitor 10 pollici• LED indicatore stato
batteria e alimentazione
Tasto di accensione/spegnimento
LED allarme
Richiamo forme d’onda
STOP allarme sonoro
StampaNavigazione nei menù
Freeze
Misurazione pressione/gonfiaggio Menù principale
Monitor MDTecno-Gaz ha così realizzato un monitor multiparametro elettronico completo di accessori.Il monitor ha una doppia funzione: diagnosi e monitoraggio. MD è un monitor che permette la rilevazione di diversi parametri vitali, che possono essere rilevati singolarmente o in contemporanea.
Tecno-Gaz42
6.6 la somministrazione di ossigeno il rianimatore
Chi deve averlo?
Tutti gli studi odontoiatrici devono essere dotati di un sistema di
rianimazione/ossigenoterapia per la somministrazione controllata di
ossigeno terapeutico.
A cosa serve?
In caso il pulsiossimetro indichi la situazione di anossia o calo consistente
della concentrazione di ossigeno nel sangue, bisogna intervenire
immediatamente somministrando ossigeno, con un flusso di ben 15 lit/min.
onde poter ristabilire la giusta concentrazione di ossigeno nel corpo umano.
Quando deve essere utilizzato?
Quando si manifestano casi critici o di piccoli mancamenti, evidenziati
dal pulsiossimetro il quale indica un calo drastico
percentuale della concentrazione dell’ossigeno.
Come si utilizza?
L’uso risulta piuttosto semplice, infatti si collega la
maschera di ossigenoterapia al connettore posto
sul riduttore di pressione e si colloca sul viso del
paziente facendo attenzione che aderisca bene
al viso, successivamente tramite l’apposito
flussimetro si eroga un flusso di circa 15
lit/min.
Air-OxApparecchio per rianimazione completo di: pallone rianimatore con maschera, accessori vari, bombola ricaricabile per ossigeno (5 LT), in acciaio. Riduttore completo di flussimetro con gorgogliatore montato su carrello con ruote.
43La Sicurezza
6.7 strumentazione salvavita il defibrillatore
A cosa serve?
Il defibrillatore semiautomatico è un dispositivo in grado di effettuare la
defibrillazione delle pareti muscolari del cuore in maniera sicura, dal momento che
è dotato di sensori per riconoscere l’arresto cardiaco dovuto ad aritmie, fibrillazione
ventricolare e tachicardia ventricolare. Nei casi sopra elencati il defibrillatore
determina automaticamente se è necessaria una scarica e seleziona il livello di
energia necessario. L’utente che lo manovra non ha la possibilità di forzare la scarica
quando il dispositivo segnala che questa non è necessaria.
Chi deve averlo?
Devono averlo tutti gli odontoiatri, infatti durante la loro pratica quotidiana, possono
avere situazioni che possono degenerare in arresto cardiaco.
In merito alla valutazione rischi (D.L.81/2008) e alle responsabilità giuridiche
in materia di responsabilità professionale, ogni professionista deve così avere
conoscenze e dispositivi per gestire correttamente le emergenze. L’arresto cardiaco
deve essere così affrontato con l’utilizzo di un defibrillatore, l’unica tecnologia
adeguata, oggi esistente.
Quando deve essere utilizzato?
Deve essere utilizzato nei casi critici e durante qualsiasi intervento di emergenza,
infatti il suo collegamento al paziente è controllato, pertanto si consiglia l’utilizzo
“statico” precauzionale.
Come si utilizza?
Quando si parla di defibrillatori il pensiero va diretto verso quelli manuali, molto
complessi ed utilizzabili solo da specialisti. In verità oggi esistono i DAE, sistemi nati
per essere utilizzati anche da personale laico non medico, adeguatamente istruito.
Tecno-Gaz44
Questi sistemi sono semplicissimi, hanno comandi vocali, controlli
automatici sui parametri vitali e l’operatore non ha alcuna ingerenza se
non quella di collocare gli elettrodi e pigiare a comando un pulsante.
L’utente che lo manovra non ha la possibilità di forzare la scarica quando
il dispositivo segnala che questa non è necessaria.
Quali sono le caratteristiche che deve avere un defibrillatore ?
Quando si acquista un defibrillatore si deve pensare che non si sta
scegliendo un normale prodotto, ma un dispositivo salvavita, che si
usa su persone colpite da arresto cardiaco il quale risulta essere una
condizione di morte clinica reversibile che, se non adeguatamente
trattata, è destinata ad evolvere a morte biologica. Bisogna così
pensare non solo gli aspetti prettamente economici, ma principalmente
a quelli legati alla sicurezza e validità del dispositivo. Altro aspetto da
considerare per avere una “sicurezza giuridica”, è quello di valutare il
produttore. Una multinazionale o una azienda importante, affermata,
conosciuta, in caso di contenziosi è sempre pronta a rispondere, aziende
sconosciute e lontane non possono garantire certe “sicurezze”.
Tecno Heart Defibrillatore automatico/semiautomatico
La massima espressione di duttilità sono i defibrillatori DAE automatici. Questi modelli gestiscono tutte le operazioni autonomamente, informando il soccorritore delle attività che il dispositivo esegue. Anche l’azionamento delle scariche avviene in modo autonomo,previo avviso verbale, senza intervento dell’operatore. Questo evita ritardi, esitazioni ed ogni attività esclude il coinvolgimento umano.
45La Sicurezza
7. Sicurezza giuridica
Oggi come non mai, a tutte le attività vengono imposti una enorme quanti-
tà di obblighi, derivanti da procedure, disposizioni, regolamentate da leggi,
direttive, normative. Tutte queste regolamentazioni, definiscono in modo più
preciso il concetto di responsabilità, aumentando di fatto “l’esposizione giu-
ridica” di ogni soggetto. Avere la possibilità di poter conoscere od essere
informati su questi concetti è cosa assolutamente importante, perché rende
tutti consapevoli degli obblighi e doveri personali e professionali. TECNO GAZ
S.p.A. negli ultimi anni ha pianificato il primo grande progetto di marketing
giuridico, che ha coinvolto e sta coinvolgendo una pool di professionisti che
hanno l’obiettivo di dare una informazione corretta, ufficiale, formalizzata,
su tutti gli aspetti relativi agli obblighi in ambito odontoiatrico, con il fine di
garantire a tutti una conoscenza corretta sulla SICUREZZA GIURIDICA.
Tecno-Gaz46
L’emergenza medica nello studio odontoiatricoPietro Marini
Conoscere le norme giuridiche sulle responsabilità in odontoiatriaPietro Pettenati
Prevenzione e SterilizzazioneKnowledge Base Tecno-Gaz
�
Tipi di colorazione dei denti
Agenti sbiancanti
Metodi di sbiancamento
Prodotti
SPECIALE
ANAMNESI IN CAMPO ODONTOIATRICO
SUPPORTO INFORMATIVO bibliot
eca news
i n d u s t r i e s
Tecno-Gaz l’azienda che investe per la vostra cultura
47La Sicurezza
8. Sicurezza economica
Conoscere e rispettare questa grande quantità di obblighi, vuol dire tutelare
se stessi sul piano giuridico ed anche economico. Oggi infatti il piano sanzio-
natorio pur essendo di tipo penale, in particolar modo per ciò che riguarda
la sicurezza sul lavoro, si tramuta spesso in salate sanzioni pecuniarie e in
sospensione dell’attività.
Il rispetto degli obblighi diviene così un concetto di forte valore economico,
pertanto LA SICUREZZA è da considerare come una logica di forte valore per
l’economia e il prestigio della propria attività.
Tecno-Gaz48
9. Sicurezza assicurativa
Il contratto di assicurazione ci si garantisce contro il verificarsi di
un evento futuro e incerto (rischio), generalmente dannoso per
la propria salute o patrimonio. Affinché si possa concludere un
contratto di assicurazione, occorre che il rischio si verifichi e che
non sia controllabile da nessuna delle due parti (né da parte di colui
che intende assicurarsi né da parte della società di assicurazione).
Attraverso il versamento del premio, quindi, la società accolla a sé la
gestione dell’eventualità del verificarsi dell’evento (detto “sinistro”)
al concretizzarsi dello stesso, corrispondendo all’assicurato (ovvero
agli eventuali eredi e/o beneficiari da quest’ultimo indicati) il
capitale (o la rendita nel caso ad esempio di assicurazioni sulla vita)
pattuito. Il costo determinato, detto “premio (dal latino pretius)
assicurativo” viene calcolato in base alla probabilità che l’evento
stesso si verifichi. È così evidente che “il premio” è proporzionato
al rischio che si assume la società di assicurazione, la quale pur
non controllando l’entità assicurata, si tutela classificando lo studio
assicurato conforme agli obblighi, alle normative e alle leggi vigenti.
Una eventuale inadempienza agli obblighi, innalzerebbe il rischio per
la società di assicurazione e in tal caso, giuridicamente si potrebbe
prefigurare la situazione di DOLO EVENTUALE, sollevando così la
società di assicurazione da qualsivoglia rimborso. L’adempimento ad
ogni adeguamento normativo è così un fatto di SICUREZZA a grande
valore aggiunto.
49La Sicurezza
Tecno Gaz S.p.a.
TECNO GAZ S.p.A. non è una semplice azienda produttiva,
ma è una entità che investe continuamente in attività di
approfondimento, con l’obiettivo dichiarato di dare con-
sulenza e supporto a tutto il mercato.
Mai nessuna azienda aveva perseguito un programma
così articolato, per questo motivo il PROGETTO TECNO
GAZ deve essere considerato ancor più straordinario, per-
ché oltre ad avere un fine di sviluppo commerciale, ha
come base un impegno di comunicazione sociale.
Tecno-Gaz50
Tecno Gaz S.p.a.
51La Sicurezza