Previsioni del tempo ed elementi di nivologia - saturatore.it neve.pdf · Il clima e il tempo La...
Transcript of Previsioni del tempo ed elementi di nivologia - saturatore.it neve.pdf · Il clima e il tempo La...
SommarioIl clima e il tempoLa conoscenza delle grandezze e dei fenomeni fondamentali in meteorologiaMeteorologia sinottica (a grande scala) e mappe meteorologicheL’acquisizione e l’analisi di osservazioni meteorologicheI modelli meteorologici per la formulazione della previsioniL’emissione e la divulgazione dei bollettiniElementi di nivologia
Clima e tempo
Vapor acqueo: fino al 4%
CO2 aumento medio annuo: 0.4%
-0.93Argon
150.03Anidride carbonica
1020.9Ossigeno
10678Azoto
Tempo di permanenzaTempo di permanenza% volume% volumeGas permanentiGas permanenti
-
Nei primi Km-pulviscolo
Sino a 12-18 KmH2 0Vapor d’acqua
25-70 KmO3Ozono
QuoteQuotesimbolosimboloGas variabiliGas variabili
I dati dell’IPCC dimostrano che sono già in atto variazioni climatiche significative dovute alle attività umane.Queste
modificazioni del clima sono documentate da studi condotti a diverse scale su varie grandezze di interesse climatologico.
La linea di base è il valore medio della temperatura dal 1961 al 1990.
E’ semplicemente il peso dell’aria sopra la nostra testa.
L’unità di misura della pressione è l’ettopascal hPaLa diminuzione della pressione con la quota non è lineare e vale all’incirca
9 hPa ogni 100 m
Esiste una variazione giornaliera costante della pressione legata alla marea luni-solare, con una variazione massima di 1 hPa
Una variazione di 1-5 hPa nell’arco di una giornata non indica un cambiamento immediato del tempo. Al contrario se la variazione è di 10-20 hPa, questo prelude ad un “sicuro” cambiamento meteorologico.
Il valore medio della pressione s.l.m è 1013 hPaL’aria fredda è più densa e più pesante dell’aria calda
mb
m
altitudine Pressione (hPa)
0 1013.2
2000 795
4000 616
6000 470
10000 260
Le grandezze fondamentali in meteorologia:La pressione
La temperatura è una misura del calore in atmosfera.
L’unità di misura è il grado centigrado °C. In realtà nel S.I. è il Kelvin: T(°C)=T(K)- 273.15
La temperatura diminuisce linearmente con la quota, sino a 13 Km di altezza, di una quantità compresa tra 44°°CC e 1010°°CC ogni 1000 metri. Non è sempre detto però, che ciò accada sempre. In questi casi si parla di inversione termicainversione termica.
La temperatura
La struttura dell’atmosfera
Termosfera (o ionosfera)
Situata ad oltre 80 km di altezza, contiene particelle di gas ionizzate o dissociate, è ionizzata e quasi completamente rarefatta
Mesosfera Raggiunge un’altezza di 45-50 km e la luce solare scinde le molecole
Stratosfera Si trova ad un’altezza di 30 km ed è caratterizzata dalla formazione e dall’accumulo di ozono
Troposfera
Ha uno spessore di circa 10 km, caratterizzata dalla presenza degli organismi viventi e sede dei diversi fenomeni climatici e meteorologici, è caratterizzata dalla presenza di gran parte delle nuvole e da intensi moti d’aria
QUOTA DELLO ZERO TERMICO
DEFINIZIONE: quota alla quale la temperatura dell’aria nell’atmosfera passa da valori
positivi a valori negativi
Se sono alla quota dello z.t. a terra, misuro 0 °C?
Dipende:
1. Se c’è cielo coperto e vento, SI. Tale quota corrisponde inoltre al livello di gelo nelle ore notturne
2. Cielo sereno e assenza di vento, NO…o meglio, la temperatura alla quota indicata dallo z.t. oscillerà intorno a 0°C (fino a +5 °C di giorno/-5°C di notte). Il livello di gelo è più basso dello zero termico, con differenze anche di 1000 m.
CON INVERSIONE TERMICA (caso frequente in inverno) ci possono essere più livelli dove la temperatura sconfina con gli 0°C: si considera il livello più alto; In questo caso la quota dello z.t. ha maggiore incertezza
L’inversione termica
La temperatura aumenta con la quota!Raffreddamento dei bassi strati durante la notte.
In montagna i versanti si raffreddano la notte.L’aria discende verso le valli dove si accumula come un lago accentuando la calotta di aria fredda eventualmente già costituita.
Condizioni favorevoli alla nebbia ed al perdurare della neve accumulata sotto lo
strato di inversione.
La distribuzione dell’umidità nello spazio dipende alla struttura anemologica
La quantità di vapore d’acqua contenuto in una porzione di atmosfera dipende non linearmente dalla temperatura
Più l’aria è calda, più umidità può contenere ⇒
in inverno nevica relativamente poco in alta montagna “Fa troppo freddo per nevicare!”
L’umidità
Movimento dell’aria dovuto a differenze termiche
Unità di misura: 1 nodo = 0.51 m/s = 0.51*3.6 Km/h
Il vento
Le nubi si formano tramite il processo di condensazione e si dissolvono mediante evaporazione. Quando l’RH supera il 100% (l’RH nelle nubi non supera il 101%. Valori superiori si raggiungono solo in condizione sperimentali), una parte del vapore acqueo condensa formando minutissime goccioline d’acqua che rimangono sospese nell’aria. Tale processo necessita della presenza dei cosiddetti nuclei di condensazione. Se questi sono grossi ed igroscopici (sostanze inquinanti), il processo di condensazione può iniziare già con umidità relativa pari al 70 %.
Le nubi
Ascesa forzata Ascesa forzata delldell’’aria aria
a causa di un ostacoloa causa di un ostacolo(montagna)(montagna)
Ascesa spontanea dellAscesa spontanea dell’’aria aria a causa del troppo caldoa causa del troppo caldo
(bolle di calore)(bolle di calore)
Ascesa forzata dellAscesa forzata dell’’aria a causa di una aria a causa di una struttura meteorologica (fronte caldo e struttura meteorologica (fronte caldo e
fronte freddo)fronte freddo)
Meccanismi di formazione delle nubi
Tipologie di nubi
I colori delle nubi sono un effetto della luce e non hanno in se un valore predittivo
La nebbia
nebbia da irraggiamento: si sviluppa al suolo per raffreddamento radiativo, tipica delle pianure, valli e percorsi fluviali durante le notti serene e prive di vento o con vento lieve, ma d’inverno può essere persistente per giorni
nebbia da avvezione: quando si ha scorrimento di aria caldo-umida su superfici fredde (tipico delle acque fredde - laghi, mari poco profondi – o delle terre fredde – Labrador, coste Adriatiche) o di aria freddo- umida su superfici gelide (p.es. innevate)
nebbia da vapore: quando aria fredda scorre su superfici caldo-umide (es. le superfici marine polari non ghiacciate, o su superfici bagnate quando ricompare il Sole dopo un temporale)
nebbia sopravvento: dovuta al movimento ascendente delle masse d’aria umide (di solito si manifesta come “nebbia alta” con nubi di tipo St)
I cristalli di ghiaccio ingrossano per impatti con goccioline d’acqua e si aggregano in fiocchi di neve che, a seconda delle condizioni di temperatura tra neve e suolo, possono cadere al suolo come neve o possono fondere in gocce di pioggia
Le precipitazioni
La grandine
Caso estremo dell’accrescimento dei cristalli attraverso il processo di brinamento.
Durante la caduta il bombardamento del cristallo da parte delle goccioline è così forte che la temperatura sulla superficie del cristallo aumenta fino a 0°C e una parte dell’acqua raccolta rimane allo stato liquido.
L’acqua sulla superficie del cristallo gela dopo che il chicco viene riportato a quote elevate: i chicchi percorrono un ciclo di sali-scendi seguendo le forti correnti verticali presenti nel cumulonembo, fino a precipitare.
Il territorio piemontese è caratterizzato da una grande variabilità spaziale del campo di precipitazioni: si individuano aree in cui si sono registrate tra le più alte piovosità medie annue dell’area alpina (fascia pedemontana settentrionale) accanto ad aree con valori di piovosità tra i più bassi in assoluto dell’area stessa (zone interne dell’arco alpino occidentale).
Precipitazioni annue sul Piemonte
Temporali•Sistemi meteorologici alla mesoscala, che interessano per breve tempo aree limitate
•Prodotti da forti correnti convettive (ascendenti: W>0) estese dal suolo fino alla tropopausa ed evidenti nelle nubi Cb a cavolfiore cella convettiva(simile a bolla)
•Un temporale consiste in una o più celle convettive ognuna delle quali può trovarsi in un istante qualsiasi del suo ciclo di vita.
•Il ciclo di vita di una cella convettiva temporalesca è suddivisibile in tre fasi:
- stadio dei cumuli
- stadio maturo
- stadio della dissipazione
La circolazione generaleLa circolazione generale
Ecco come potrebbe apparire la circolazione delle masse d’aria sulla superficie terrestre vista
dallo spazio
Meteorologia a grande scala
Alta pressione:
Cielo sereno o poco nuvoloso Sviluppo di nubi cumuliformi (rovesci, temporali improvvisi)Venti deboli o assenti (però: raffiche in prossimità dei temporali)Inversione termica, nebbie e foschieIrraggiamento notturno
Bassa pressione:
Cielo nuvoloso o coperto
Precipitazioni estese anche di lunga durata
Venti forti
Possibilità di formazione di nubi basse nelle valli
Anticiclone
Ciclone
Un ciclone rappresenta una zona mobile di bassa pressione, e viene definito anche come depressione o semplicemente “bassa pressione”
METEOSAT InfraRed
15th October at h 01:00 UTCI cicloni si generano più facilmente nelle zone che presentano grossi contrasti termici e nelle zone sottovento delle grandi catene montuose
I venti girano intorno al centro del ciclone in senso antiorario e sono tanto più forti quanto più grande è la differenza barica
I cicloni
La nuvolosità in un ciclone si dispone soprattutto lungo i fronti ed al centro del ciclone dove si sviluppano correnti ascendenti
Nella zona retrostante il fronte freddo si ha nuvolosità variabile con alternanza di schiarite ed annuvolamenti del tipo cumulus e cumulonimbus (specie d’estate)
Zona di alta pressione intorno alla Zona di alta pressione intorno alla
quale i venti girano in senso orarioquale i venti girano in senso orario
Cielo sereno o poco nuvoloso Cielo sereno o poco nuvoloso Sviluppo di nubi cumuliformi (rovesci, Sviluppo di nubi cumuliformi (rovesci, temporali)temporali)Venti deboli o assenti (raffiche in Venti deboli o assenti (raffiche in prossimitprossimitàà dei temporali)dei temporali)Inversione termica, nebbie e foschieInversione termica, nebbie e foschieIrraggiamento notturnoIrraggiamento notturno
Gli anticicloni
Il fronte caldo: aria calda che si scontra con aria fredda. L’aria calda sale sopra l’aria fredda, dato che è più leggera, e si formano nubi dapprima alte, poi medie, ed infine basse. La zona precipitante ha una ampiezza di circa 300 Km ed in genere piove davanti al fronte.
La > parte dei fronti caldi che arrivano dall’Atlantico scorrono a nord delle Alpi senza avere forte influenza sul versante a sud delle Alpi. Specie d’estate i fronti caldi sono poco attivi, mentre d’inverno lo sono maggiormente perché apportano aria mite dall’Atlantico sul continente fortemente raffreddato
I fronti
Il fronte freddo: aria fredda che si scontra con aria calda.L’aria fredda essendo più pesante, fa salire repentinamente l’aria calda, generando nubi a sviluppo verticale.La zona precipitante ha una ampiezza di circa 70 Km ed in genere piove sul fronte.
Nel periodo estivo i fronti freddi costituiscono la causa più frequente di incidenti alpinistici dovuti al tempo. Il pericolo consiste soprattutto in:
•Forti raffiche di vento
•Brusca diminuzione della temperatura
•Intense precipitazioni, temporali, anche con grandine, fulmini.
Fronte occlusoUn fronte freddo si muove tipicamente più rapidamente di un fronte caldoUn fronte freddo può raggiungere e sorpassare un fronte caldoPiù in dettaglio:
Fronte stazionarioUn fronte freddo che non si muove o si muove molto lentamente
Fronte occluso di tipo freddo
Fronte occluso di tipo caldo
Aria freddaAria Calda
Aria freddaAria Calda
Un ostacolo alto come le alpi ha la capacità di ritardare i fronti. Negli strati bassi le correnti aeree vengono bloccate e le masse d’aria sono costrette ad aggirare lateralmente l’ostacolo
Un gran numero di fronti che raggiungono le Alpi arrivano nella forma occlusa data dall’unione tra il fronte freddo e quello caldo. Tale fronte può avere sia le caratteristiche del fronte freddo che quelle del fronte caldo.
Le osservazioni meteorologiche
Osservazioni al suolo
Radiosonde
Radar
Satellite
Navi, boe, aerei…
Wind profiler, RASS, sodar, dropsonde...
• Dati della regione Piemonte
• Circuito mondiale GTS(Global Telecommunication System)
Strumenti di misura della precipitazione: RADAR
Il RADAR, ovvero RAdio Detection And Ranging, è uno strumento che misura la quantità di idrometeore (pioggia, neve, ghiaccio) presenti nell'atmosfera.
Esso è costituito sostanzialmente da tre parti:
•trasmettitore•antenna•ricevitore
I modelli meteorologici
Suddividono l’atmosfera in un grigliato tridimensionale
Calcolano i valori medi di tutti i parametri atmosferici in ciascuna cella ad un certo istante
Prevedono l’evoluzione di questi valori medi, risolvendo in modo approssimato le equazioni della fluidodinamica.
Dinamica e fisica
Il modello descrive valori medi su aree: tutti i fenomeni che avvengono su scale più piccole non possono essere previsti
Le “parametrizzazioni” fisiche— convezione— radiazione— superficie— strato limite— microfisica - precipitazione
50 perturbazioni
alle condizioni iniziali
→
50 previsioni diverse
ECMWF Ensemble Prediction System:
previsioni di probabilità
per le previsioni da
+4 giorni in avanti
Elementi di nivologiaI cristalli di neve nascono a partire da dei nuclei di congelamento ed accrescono in modi differenti a seconda della temperaturaEsistono differenti forme dei cristalli di ghiaccio, ma ne esistono 10 forme principaliImportante è la “quota neve” o il limite delle nevicate
Metamorfismi della neveSono trasformazioni della neve al suoloPer la neve asciutta si possono avere grani arrotondati, grani a facce piane e cristalli a calice a seconda del gradiente di temperatura nel manto nevoso e si hanno diverse condizioni di coesione e quindi di stabilità dei versantiNella neve umida la coesione dipende dalla quantità d’acqua presente in essa
Caratteristiche della neveSi accumula a strati che si muovono a diverse velocitàLa neve è un buon isolante termico e acusticoLe onde elettromagnetiche si propagano in modo differente a seconda del tipo di neve (ARVA)
Caratteristiche delle valangheEsistono due tipi differenti di distacco: puntiforme e lineareTipi di valanghe: a debole coesione, di lastroni (superficiali o di fondo), incanalata, di versante, radente, nubiforme (bassa umidità), di neve umida, ecc..Nelle valanghe nubiformi c’è la presenza di un’onda di pressione con un elevato potere distruttivo
Quando cadono e come prevenirne gli effetti
I fattori scatenanti più frequenti sono vento, cambi di temperatura, azione dell’uomoLe maggiori opere di prevenzione sono la localizzazione, le difese attive o passive, i distacchi programmati.Si possono eseguire poi prove di stabilità del mantoE controllare le previsioni del bollettino nivometeorologico fatte dagli addetti ai lavori..