PREVENZIONE EDITORIALE INNOVAZIONE E RICERCA … · os ib ltà p eracu d Scompenso Cardiaco ......

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PREVENZIONE Studio NECTAR-HF EDITORIALE 126 giorni con Elena INNOVAZIONE E RICERCA le valvole cardiache DIAGNOSTICA Endocardite Infettiva IN FAMIGLIA Più leggeri a cena per ridurre la pressione IN FARMACIA Bugiardino elettronico Anno 18 N°1 Aprile 2013 Pubblicazione periodica trimestrale - Poste Ita- liane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) art. 1, comma 2, DCB Milano N. 1 - Aprile 2013 - Autorizzazione del Tribunale di Milano n° 107 del 19/02/1996 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE SCIENTIFICA, ATTUALITÀ E PREVENZIONE

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PREVENZIONEStudio NECTAR-HF

EDITORIALE126 giorni con Elena

INNOVAZIONE E RICERCAle valvole cardiache

DIAGNOSTICAEndocardite Infettiva

IN FAMIGLIAPiù leggeri a cena perridurre la pressione

IN FARMACIABugiardino elettronico

Anno 18 N°1 Aprile 2013

Pubblicazione periodica trimestrale - Poste Ita-

liane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003

(conv. in L. 27.02.2004, n° 46) art. 1, comma 2,

DCB Milano N. 1 - Aprile 2013 - Autorizzazione

del Tribunale di Milano n° 107 del 19/02/1996

TRIMESTRALE DI INFORMAZIONESCIENTIFICA, ATTUALITÀ E PREVENZIONE

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Direzione Fondazione Centro Cardiologia e CardiochirurgiaA. De Gasperis Niguarda Ca’ Granda,Piazza Ospedale Maggiore 3 - 20162 MilanoTel. 02.66109134 - Tel. int. ospedale 02.6444.4069/7761Fax 02.49436690

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Pubblicazione periodica trimestrale - Poste Italiane S.p.A. Sped.in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) art. 1,comma 2, DCB Milano N. 1 - Aprile 2013 - Autorizzazione delTribunale di Milano n° 107 del 19/02/1996

Tutti i diritti sono riservati.

EditoreFondazione Centro Cardiologia e Cardiochirurgia A. De Gasperis, Niguarda Ca’ Granda

Direttore ResponsabilePatrizia Valentina Arcuri

PresidenteBenito Benedini

Collaboratori Monica Fumagalli

EditingDirect Channel s.r.l. Milano

Ufficio Abbonamenti/DistribuzioneFondazione A. De Gasperis

StampaTipografia Vigrafica s.r.l. - Monza

Progetto grafico2CPoint | Maurizio Lo Castro

EDITORIALE

Come Contribuire

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126 Giorni con Elena

SOMMARIO

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NEWSNews dal Presidente

INNOVAZIONE E RICERCA

Le valvole cardiache: Perchési ammalano, come si curano.Cenni di ingegneria tessutale

NOTIZIE IN BREVE

Un gel potrà riparare il cuoredanneggiato

ALIMENTAZIONE

Qualche consiglio a casa e inufficio

DIAGNOSTICA

Endocardite infettiva

UN PICCOLO GRANDECUORE NEL MONDO

Intervista alDottor Stefano Marianeschi

IN FARMACIABugiardino elettronico

NATURA E SALUTEStanchezza, depressione,

pessimo umore si combattonoanche a tavola.

IN FAMIGLIA

Più leggeri a cena per ridurrela pressione: le calorie

della sera sono più difficilida smaltire

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Anno 18 N°1 Aprile 2013

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PREVENZIONEStudio NECTAR-HF:La

Stimolazione Vagale, una nuovapossibilità per la cura dello

Scompenso Cardiaco

LA POSTA DEL CUORE

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prevenzione fondazione centro di cardiologia e cardiochirurgia Angelo De Gasperis03

La causa prevalente dello scompensocardiaco è la malattia ischemia el’infarto miocardico, e i fattori checontribuiscono alla genesi della ma-lattia sono soprattutto l’ipertensionearteriosa, il fumo e il diabete mellito.Cause meno comuni di scompensocardiaco sono, invece, le infezionivirali, l’abuso di alcol, la chemioterapiao rare forme idiopatiche (ossia diorigine sconosciuta). Negli ultimi decenni notevoli progressi

terapeutici sono stati compiuti neltrattamento dello scompenso car-diaco, che includono, tra i più im-portanti, i farmaci beta-bloccanti oACE inibitori. Nei casi più gravi sisono dimostrati efficaci i dispositiviimpiantabili come defibrillatori-resin-cronizzatori (ICD-CRT) e dispositividi assistenza ventricolare (VAD).Come ultima risorsa in casi moltoparticolari è possibile andare incontroa trapianto cardiaco. Ogni individuonecessita di un trattamento perso-nalizzato, e a seconda della gravitàdello scompenso e della sottostantecardiopatia bisogna individuare i giustitrattamenti. Nonostante questi miglioramenti, ilrischio di frequenti ospedalizzazioniper scompenso acuto e anche dimorte rimane alto per alcuni pazienti.Il nostro centro, uno dei principali inItalia e in Europa per la cure di questamalattia, ha a disposizione alcunetecnologie di recentissima scopertache potrebbero migliorare la qualitàdi vita e prolungare la sopravvivenza

per alcuni pazienti con scompensocardiaco grave. Nel tentativo di offrire una ulteriorearma nella lotta allo scompenso car-diaco, è stata proposta una nuovaterapia che consiste nella stimolazionedel nervo vago tramite un generatoredi impulsi impiantato sottocute nellaregione sottoclaveare destra e col-legato al nervo vago tramite un elet-trocatetere (Figura 1). La stimolazione delle fibre del nervovago di destra, dirette al cuore, do-vrebbe aumentare la forza contrattiledelle fibre cardiache e ridurre la dila-tazione del cuore, migliorando cosìla funzione contrattile e la qualitàdella vita.Per valutare l’efficacia della stimola-zione vagale, finora osservata solo alivello sperimentale, è stato avviatouno studio internazionale denominatoNECTAR-HF (NEural Cardiac Threapyfor Heart Failure Stduy), supportatoda Boston Scientific, che coinvolge24 centri Europei. In Italia sono coin-volti tre centri, due in Lombardia

XXX

Lo scompenso cardiacocolpisce oltre 23 milioni dipersone al mondo ed ogni

anno oltre 2 milioni di nuovipazienti risultano affetti.Si calcola che in Italia lo

scompenso cardiacoprovochi ogni anno circa

100.000 morti ed oltre 500ricoveri giornalieri

Studio NECTAR-HF La Stimolazione Vagale, una nuova possibilitàper la cura dello Scompenso Cardiaco

Figura 1Sede d’impianto dellostimolatore nervoso del nervovago di sinistra

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(Ospedale San Matteo di Pavia eOspdedale Niguarda di Milano) euno in Campania (Ospedale Monaldidi Napoli). Dati preliminari pubblicatisulla rivista scientifica European HeartJournal su diverse decine di pazienticon scompenso cardiaco hannomesso in evidenza come questo trat-tamento possa portare dei migliora-menti negli stadi avanzati dello scom-penso cardiaco.E’ da notare che, benché la stimola-zione vagale sia una terapia speri-mentale nella cura dello scompensocardiaco, il generatore di impulsi cheviene impiantato nello studio NEC-TAR-HF è già utilizzato da tempoper la neurostimolazione spinali inpazienti affetti da epilessia o per laterapia del dolore cronico.Le procedure di selezione dei pazientiche partecipano allo studio NEC-

TAR-HF sono molto rigorose e sonoprevisti numerosi criteri di esclusione,per limitare il più possibile fattori chepossano confondere i risultati dellostudio. Nel nostro centro è stato giàimpiantato il primo paziente, chedopo tre mesi dall’intervento è inbuone condizioni, mentre per altripazienti candidati alla procedurasono attualmente in atto le proceduredi screening.L’equipe che nel nostro Centro par-tecipa allo studio NECTAR-HF com-prende specialisti delle Unità di Elet-trofisiologia e dello Scompenso Car-diaco, mentre l’intervento per l’im-pianto è condotto dagli specialistidella Chirurgia Vascolare. Il Dipartimento Cardiotoracovascolaresi conferma, quindi, un Centro dieccellenza impegnato nella innova-zione tecnologica per offrire opzioni

e livelli di cura sempre più aggiornatied efficaci nei pazienti con patologiecardiache seguite presso le nostrestrutture. Ulteriori informazioni sullostudio possono essere ottenute in-viando un’email a [email protected] o lasciandoil vostro nominativo alla segreteriadel Dipartimento Cardiovascolare02/6444.7791 per essere ricontat-tati.

Dott.ssa Emanuela Teresa LocatiCardiologaCardiologia 3 - ElettrofisiologiaDip. Cardiotoracovascolare

Dott. Enrico AmmiratiCardiologo Cardiologia 2Scompenso Cardiaco Dip. Cardiotoracovascolare

Dott.ssa Maria Pia GagliardoneAnestesista e RianimatoreDip. Cardiotoracovascolare

Sig. re Carlo F. AnelliCoordinatore SanitarioTerapia IntensivaDip. Cardiotoracovascolare

prevenzione fondazione centro di cardiologia e cardiochirurgia Angelo De Gasperis04

126 Giorni con Elena

Elena è una bambina di 2 anni, natacon una rarissima cardiopatia checausa aritmie ventricolari maligne.Da quando è nata, è stata ricoveratanove volte in Rianimazione ed è statasottoposta a vari trattamenti farma-cologici e studi elettrofisiologici.Le è stato impiantato un defibrillatore,il cui generatore è stato sostituitoben 4 volte per interventi così frequentida determinare il suo rapido esauri-mento.

Negli ultimi mesi le condizioni clinichesi sono progressivamente deterioraterendendo necessario inserire Elenanella lista d’attesa per trapianto car-diaco.Era ricoverata da 90 giorni quandoper lei da Atene è arrivato un cuoreidoneo ed è stata trapiantata consuccesso.Tutte le persone che hanno lavoratoper Elena hanno espresso il meglio,professionalmente e umanamente,aiutati da una famiglia speciale chesi è affidata e fidata.La Rianimazione ha vissuto un’espe-rienza particolare: 126 giorni conuna bambina, in un box trasformatoin cameretta con tanto di adesivialle pareti e giochi, permettendole dipassare più tempo con mamma epapà ma, soprattutto, di non perderemai il sorriso. Anche in questa occasione la Fon-dazione A. De Gasperis e personal-mente il Cav. Lav. Dr. Benito Benedini,ci ha sostenuti, aiutando i familiariad avere un alloggio nei pressi del-

l’ospedale, messo a disposizione daEster e Giuliana.Questa esperienza, nel corso dellaquale si sono alternati momenti disperanza a momenti di disperazione,è stata dura e faticosa ma il risultatoottenuto è per noi tutti “il carburante”che ci dà forza per continuare.

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ANTEPRIMA 47° CONVEGNO DI CARDIOLOGIA

Fervono i lavori per l’organizzazione del 47° Convegno di Cardiologia 2013, promosso dal Di-

partimento Cardiotoracovascolare “ A. De Gasperis” dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda,

che si svolgerà nella settimana dal 23 al 27 Settembre 2013 presso il Centro Congressi del

Milan Marriott Hotel di Milano.

Il Dipartimento A. De Gasperis invita i cardiologi italiani a incontrarsi per la consueta settimana di settembre a

Milano. Il direttore del Convegno, la Dott.ssa Maria Frigerio, confida in una consistente adesione da parte dei pro-

fessionisti che negli scorsi anni hanno giudicato favorevolmente il cambiamento del formato del corso (sessioni

plenarie + minicorsi).

Il leitmotiv del programma dell'anno è, ancora più che nel passato, la multidisciplinarietà nell'approccio ai

problemi: nelle stesse sessioni e sugli stessi temi vedrete impegnati ad esempio il cardiochirurgo ed il cardiologo interventista,

l'elettrofisiologo e lo specialista nello scompenso, il cardiologo dell'UCIC e il rianimatore, il clinico e l'esperto di imaging, perché

anche le terapie e le metodiche diagnostiche innovative traggano motivazione dalla valutazione del loro impatto sui processi

decisionali e sugli esiti.

LA NOTTE DEI RICERCATORI 2013 - MEET ME TONIGHT FACCIA A FACCIA CON LA RICERCA

Su desiderio della Dott.ssa Maria Frigerio, la Fondazione A. De Gasperis parteciperà all’Evento “La Notte dei

Ricercatori” in Lombardia, iniziativa promossa dalla Commissione Europea, che coinvolge ogni anno ricercatori e

istituzioni di ricerca in più di 300 città d’Europa con l’obiettivo di:

- stimolare l’interesse dei giovani e di tutti i cittadini lombardi verso la ricerca scientifica e l’attività dei ricercatori;

- favorire una maggiore apertura al contesto internazionale;

- promuovere il sistema della ricerca e dell'alta formazione su tutto il territorio regionale;

- coinvolgere i principali attori, pubblici e privati, del mondo della ricerca presenti in Lombardia;

- valorizzare l’eccellenza della ricerca del territorio lombardo.

L’iniziativa si svolgerà il 27 Settembre 2013 dalle ore 15 alle ore 24 all’interno dei Giardini di Porta Venezia, in cui ricercatori e

cittadini sono invitati a creare occasioni di incontro con l’obiettivo di diffondere la cultura scientifica in un contesto divertente e

stimolante.

La Fondazione A. De Gasperis, in collaborazione con il Dipartimento Cardiotoracovascolare dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda,

vi attende numerosi al suo Stand.

PROGETTO “UN PICCOLO GRANDE CUORE NEL MONDO”

Il Progetto “Un Piccolo Grande Cuore nel Mondo” Sostegno sanitario per migliorare la qualità della vita e difendere

il diritto alla salute dei bambini cardiopatici, che ha avuto inizio nel Dicembre 2011, sta proseguendo grazie al

vostro sostegno, come vi abbiamo aggiornato nell’intervista al Dott. Marianeschi.

Anche il programma di collaborazione per i progetti comuni tra l’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano e

l’Ospedale di Mulago in Uganda per aiutare i bambini cardiopatici è in corso di svolgimento, com’è nello spirito del

Dipartimento proiettato da sempre a diffondere cultura ed aiuto ai Centri in difficoltà.

Abbiamo il piacere di informarvi che il Dott. Stefano Marianeschi (Responsabile di Cardiochirurgia Pediatrica) sta

lavorando alla traduzione e stesura di un opuscolo rivolto ai genitori dei piccoli pazienti cardiopatici, non appena sarà disponibile

gli interessati potranno ritirarlo presso la Sede della Fondazione.

news fondazione centro di cardiologia e cardiochirurgia Angelo De Gasperis05

Cari Sostenitori grazie!

Nonostante i tempi difficili che stiamo vivendo tutti in prima persona, sono felice diaver conservato il vostro appoggio che, come leggerete, ci ha concesso dipianificare numerose attività per il 2013: è il premio più ambito per me chepresiedo con orgoglio questa storica Fondazione. Anche le organizzazioni “non profit” stanno attraversando un momento difficile, perquesto le iniziative di volontariato e il mecenatismo umanitario sono oggi indispensabiliper portare avanti gli importanti obiettivi, a sostegno di un patrimonio di risorsescientifiche ed umane e per fronteggiare l’emergenza che stiamo vivendo.Essere circondati da persone sensibili come voi, che credono nei nostri progetti, cipermette di continuare il nostro percorso offrendo un sostegno di qualità nell’ambitodel dipartimento Cardiotoracovascolare.

Il Presidente

Benito Benedini

dal presidente

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news fondazione centro di cardiologia e cardiochirurgia Angelo De Gasperis06

CATOLOGO RACCOLTA PUNTI “BENNET CLUB”

Il Gruppo Bennet sta sostenendo dal 2012, attraverso il

Catalogo Raccolta Punti “Bennet Club” il Progetto “Un Piccolo

Grande Cuore nel Mondo” promosso dalla Fondazione.

Ci auguriamo che questa lodevole iniziativa venga premiata dai

nostri sostenitori che abitualmente fanno i loro acquisti da

Bennet, e ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno utilizzato

il Catalogo Raccolta Punti Bennet Club per sostenerci.

CORRIERE DELLA SERA

INSERTO CORRIERE DELLA SALUTE

Dal 14 Gennaio 2013 il Corriere Salute e la Fondazione A. De

Gasperis hanno iniziato a collaborare per la redazione di alcuni

articoli che i Medici del Dipartimento Cardiotoracovascolare

dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano scriveranno per

il prestigioso Inserto Settimanale del Corriere della Sera. Sul-

l’inserto del Corriere Salute di Domenica 17 Marzo 2013 è

stato pubblicato un primo articolo redatto da Elena Meli che

ha intervistato il Dott. Klugmann su: “l’Impianto Transcatetere”

di Valvola Aortica” (TAVI).

EVENTO TIFFANy & CO. “KEyS FOR A CAUSE”

INSIEME PER UN PROGETTO UNICO

Il grande successo e riscontro di pubblico riscosso dall’evento

“Keys for a Cause” dello scorso 15 Novembre, ha convinto la

Dr.ssa Raffaella Banchero (AD del Gruppo) a rinnovare, per

l’anno 2013, la stessa iniziativa riservando alla Fondazione A.

De Gasperis una giornata dedicata al solidale.

L’occasione mi è gradita per riservare un particolare

e speciale ringraziamento a tutti coloro che da anni sostengono

la Fondazione A. De Gasperis nel suo percorso di supporto al

Dipartimento Cardiotoracovascolare “A. De Gasperis” del-

l’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano.

ANNIVERSARIO VAD

Permettetemi di ricordare che 25 anni fa, sotto la guida i dei Pro-

fessori Cattani, Pellegrini e Rovelli, cominciava nel nostro centro

l'esperienza dell'assistenza meccanica al circolo.

La mattina del 13 marzo del 1988, l'equipe chirurgica diretta dal

Prof. Alessandro Pellegrini, procedeva con successo al primo

Impianto nel nostro Dipartimento di un sistema di assistenza bi-

ventricolare in un paziente di 41 anni affetto da miocardiopatia

come bridge al trapianto.

Era da poco cominciata l'era del trapianto di cuore, ma il Centro

“De Gasperis”, forte della sua esperienza e fedele alla sua

tradizione, già si avventurava su una nuova strada impegnativa e

pressoché sconosciuta.

Coloro che, come me, hanno avuto la fortuna e, passatemi,

l'onore di vivere quei momenti e prendere parte a quell'esperienza,

ricorderanno le speranze e gli entusiasmi che quell'evento ac-

cendeva; ricorderanno anche le perplessità e talvolta le critiche,

per l'elevato impegno organizzativo di questo programma in un

momento in cui si riusciva a fare fronte con estrema difficoltà alle

richieste provenienti da ogni parte per interventi cardiochirurgici

di routine. Ma si diceva "siamo il De Gasperis..." e tanto bastava.

Oggi a distanza di 25 anni, dobbiamo riconoscere che i nostri

Maestri, i nostri predecessori "avevano visto giusto e lontano".

Da quel lontano 13 marzo 1988, il nostro Centro ha acquisito,

fra l'altro, una solida esperienza nel campo del supporto

meccanico al circolo con risultati apprezzati a livello mondiale ed

in linea con le migliori casistiche.

Nel ricordo di quel primo impianto, penso di potermi fare

interprete del pensiero di tutti nell'esprimere un sincero ringra-

ziamento a coloro che ad ogni titolo, con ogni ruolo ed in ogni

momento hanno permesso e permettono ogni giorno il prosieguo

di questa affascinante esperienza, tributando il doveroso omaggio

a chi ci ha preceduto e rivolgendo un affettuoso ricordo a chi

non è più con noi.

la posta del cuore

D: Gentile Dottore, desidero sapere illivello di sforzo fisico che posso rag-giungere essendo stato sottoposto adiverse angioplastiche coronariche. Grazie e cordiali saluti.A.P. Gennaio 2013

R: Gentile Signore,il nostro fisico non va mai sottopostoa test per vedere fino a quanto puòreggere come si fa con un oggettoqualsiasi.Ci sono parametri ben precisi che ingenere il medico dello sport conosce

bene, basati sull'età, la massa corporeae la frequenza cardiaca.Un buon consiglio che Le posso dareè quello di non avere una vita seden-taria.Sempre in attività evitando sforzi ec-cessivi o improvvisi.Andare in bicicletta, nuotare, camminaresono sport che non solo fanno benealle coronarie, ma anche a tutto il restodel suo organismo, basta solo praticarlicon intelligenza. Sempre prediligere losforzo lieve protratto anche nel tempo,evitare scatti, sollevare pesi, salite di

corsa, gare competitive, etc., etc.Vedrà che così aquisterà un allenamentoche Le permetterà di fare anche chilo-metri senza farsi mai venire il fiatone.Un controllo cardiologico regolare unitoad una terapia e dieta adeguata Lesaranno anche sicuramente di aiuto.La saluto cordialmente.

Dott. Stefano MarianeschiResp. Cardiochirurgia PediatricaDip. Cardiotoracovascolare

Dott. Claudio RussoCardiochirurgoDip. Cardiotoracovascolare

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innovazione e ricerca fondazione centro di cardiologia e cardiochirurgia Angelo De Gasperis07

E questa attività ritmica corrispondea centomila aperture/chiusure dellevalvole cardiache.Un numero incredibile di identicheazioni ripetute per tessuti fibroelasticiviventi, e quindi dotati di cellule de-stinate a rigenerarsi. Nel nostro or-ganismo questo fenomeno non haeguali, perché gli altri organi sonogravati da minor cambiamenti distato e di movimento. Non esiste una gerarchia funzionaletra le valvole cardiache: ognuna haun ruolo fondamentale nel suo am-bito. Quando una di queste valvolesi ammala, tutto il cuore subisce unadisfunzione che produce nel tempoeffetti deleteri, talora fatali: sovrac-carico, ispessimento delle pareti, di-latazione delle camere cardiache, in-capacità finale di erogare pressioneadeguata al sangue per raggiungeretutti i distretti corporei, ristagno disangue nei polmoni, che si traducein affanno progressivo respiratorio,rigonfiamento, o edema, dei tessuti

Nel nostro cuoreci sono quattro

camere separateda valvole e da

setti muscolari, inmodo da

assicurare al flussodel sangue una

sola direzione

E’ sorprendente ilmodo semplice in

cui la pompacardiaca funziona,

senza quasi mai“incepparsi” percirca centomila

cicli, ogni 24 ore

LE VALVOLE CARDIACHE

delle gambe e degli spazi addomi-nali.

RICHIAMI ANATOMICILe valvole dell’atrio-ventricolo destrocardiaco sono la valvola Tricuspidee la valvola Polmonare e sono adibitea ricevere il sangue meno ossigenatoper essere poi diretto nel circolo pol-monare a riossigenarsi, cedendoanidride carbonica.Le valvole della parte sinistra delcuore, parte destinata a ricevere ilsangue ossigenato dai polmoni perpomparlo sotto pressione nel circolodi tutto l’organismo, sono la valvolaMitrale o bicuspide e la valvola Aor-tica.Le 4 valvole cardiache hanno unamicrostruttura molto simile e pertantoillustro le caratteristiche tissutali dellavalvola Aortica che ben rappresentale condizioni necessarie al funziona-mento di tutte le valvole. La valvolaaortica è composta normalmente datre cuspidi o lembi valvolari. Questi

Perché si ammalano, come si curano.Cenni di ingegneria tessutale

elementi, simili al nido di rondine,presentano 3 principali strati: lostrato ventricolare, contiguo alla su-perficie ventricolare di afflusso delsangue; lo strato fibroso o arterioso,contiguo alla superficie aortica di ef-flusso; lo strato spongioso, postonel mezzo.La valvola Mitrale è formata da duecuspidi; questi lembi sono del tuttosimili per conformazione a quelliaortici - analogamente è possibiledescrivere l’anatomia della valvola“Polmonare” e della “Tricuspide”.Durante il ciclo cardiaco, le cuspidisono sottoposte a continue solleci-tazioni meccaniche, come l’esten-sione e la flessione durante l’aperturae la chiusura della valvola, le forzeesercitate dal flusso ematico, e latensione esercitata sulle cuspidi du-rante la chiusura delle valvole. I lembi valvolari presentano superficibiologicamente e meccanicamentepredisposte ad evitare la formazionedi trombi.

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innovazione e ricerca fondazione centro di cardiologia e cardiochirurgia Angelo De Gasperis08

PERCHE SI AMMALANOLE VALVOLEInfezione e degenerazione per in-cessante lavoro cardiaco sono ledue principali cause.Il sangue veicola, in particolari con-dizioni di debolezza e/o di ridottasorveglianza immunitaria, microor-ganismi che possono in qualchemodo annidarsi nel tessuto valvolare.Interessante la spiegazione fisica cheagevola tale insediamento: il sanguesubisce nelle camere cardiache unafase di arresto circolatorio di brevis-sima durata, decelerando nella fasedi riempimento delle sue cavità eaccelerando nella fase di svuota-mento delle medesime; in questedue fasi il sangue è a contatto tur-bolento con le cuspidi valvolari, men-tre tra queste due fasi è a contattoquasi fermo con le cuspidi stesse;anche tale condizione potrebbe spie-gare la maggior suscettibilità ai mi-crobi di strutture che per loro naturae funzione subiscono un lavaggiocontinuo ematico, quindi teorico mi-nor rischio infettivo.Le infezioni valvolari colpisco circa il2,5% della popolazione nei paesioccidentali, mentre è assai più elevata(almeno tre volte) la prevalenza neipaesi poveri. Si stima che la preva-lenza di queste disfunzioni sia innetta crescita dopo i 65 anni. Neipaesi industrializzati, infatti, daun’eziologia reumatica - o infettiva-delle disfunzioni si è passati a un'ezio-logia prevalentemente degenerativain seguito, soprattutto, all'invecchia-mento della popolazione. Questocambiamento ha portato una diver-sificazione delle caratteristiche deipazienti e della distribuzione del tipodi lesioni valvolari.

In Europa, la stenosi valvolare aorticae l'insufficienza mitralica sono i duetipi più comuni di disfunzioni valvolari.La stenosi aortica in particolare,risulta essere la lesione più comuneper cui viene richiesto un trattamentonei paesi industrializzati. Questa malattia causa un impedi-mento allo svuotamento del ventricolosinistro; le cuspidi si presentano irri-gidite, ispessite con tratti di calcifi-cazione che limitano ulteriormente ilmovimento. Queste calcificazionisono l’esito del rimodellamento post-infiammatorio.L’insufficienza mitralica è l’altro tipopiù comune di malattia valvolare.Anche per questa malattia valgonole considerazioni di causa fatte inprecedenza per la valvola aortica:infezione e degenerazione sono idue processi patologici più frequenti.I lembi, causa irrigidimento, a voltecalcifico, e ispessimento retrattivonon si chiudono più adeguatamente,permettendo al flusso ematico di ri-tornare indietro in una certa quotaproporzionale al grado di insufficienza;questo produce sovraccarico di vo-lume e di pressione a ritroso (princi-palmente verso i polmoni), e sovrac-carico di lavoro al cuore (ventricolosinistro), perché una parte di questolavoro è dissipato nel risospingere ilsangue indietro verso il circolo pol-monare.

COME SI CURANO LE MALATTIEVALVOLARIAttualmente disponiamo di quattromodalità terapeutiche:

1.Terapia Medica: antibiotica, car-dioattiva, vasoattiva, diuretica.2.Sostituzione chirurgica con protesiartificiale meccanica o biologica.3.Riparazione chirurgica o endosco-pica della valvola malata.4.Procedura percutanea a minimainvasività con valvola espandibile.

Nel 1962 il chirurgo Dr. Dwight Harkendescrisse i criteri essenziali con cuidovevano essere realizzati i sostitutivalvolari cardiaci e li estese anchealle protesi derivate da ingegneriatissutale:§ non devono essere ostruttivi e laloro chiusura deve essere tempestivae completa;§ devono essere costruiti con tessutovivente non trombogenico che duriper tutta la vita del paziente;§ devono essere sottoposti a unprocesso di rimodellamento che facilitilo stato funzionale e la riparazione didanni accumulati durante la vita delpaziente;§ devono rimodellarsi e crescere conla crescita fisiologica del paziente.

Le strategie terapeutiche di sostitu-zione, o di conservazione non ri-spondono pienamente a agli ultimidue criteri del Dr. Harken.Tutte le protesi artificiali sono dete-riorabili, suscettibili maggiormente diinfezioni e di degenerazioni intrapro-tesiche e paraprotesiche.La protesi valvolare meccanica ne-cessita di farmaco che mantengaper tutta la vita il sangue con tempialmeno raddoppiati di coagulazione

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innovazione e ricerca fondazione centro di cardiologia e cardiochirurgia Angelo De Gasperis09

Dott. Francesco PelizzoniCardiochirurgoDip. Cardiotoracovascolare

(Terapia Anticoagulante Orale oTAO). La crescita di un panno fibrosoattorno al suo anello può ostacolareil suo normale funzionamento.La protesi biologica ha una duratalimitata (normalmente >10 anni) per-ché gradualmente si deteriora ten-dendo alla calcificazione e alla rotturadei lembi; unico vantaggio: non ne-cessita di TAO; analogo comporta-mento ha la protesi espandibile in-serita per via percutanea.Per cercare di rispondere a tutti icriteri del Dr. Harken, l’orientamentoattuale è indirizzato verso le metodi-che di ingegneria tissutale.

L’obiettivo della ingegneria tissutalecomprende:1 l'isolamento e l'espansione di cel-lule del paziente (autologhe);2 la loro semina successiva all'internodi un apposito substrato (naturale osintetico);3 il condizionamento del costruttoper permettere la formazione di tes-suto (per esempio in un bireattore oincubatrice di cellule);4 l'impianto nel paziente, idealmentedopo che il costrutto sia stato testa-to.

Attualmente si sta cercando di ridurre

al minimo il rischio di rigetto conmezzi fisici, cioè asportando ognielemento estraneo all’organismo delPaziente, al telaio biologico di so-stegno della protesi e alle cuspidi, oriducendo al minimo la quota di tes-suto non appartenente al Paziente.Di solito questo telaio biologico è diorigine bovina (ma anche suina edovina), e presenta cellule della speciedi provenienza. Ora si sa che la su-perficie delle cellule umane (e dellescimmie del vecchio mondo) nonpresenta recettori sensibili all’alfa-galattosio: l’eliminazione di tali re-cettori in queste biostrutture di so-stegno riduce notevolmente il rischiodi rigetto. Il processo di pulizia re-cettoriale implica la rimozione dellecellule presenti (decellularizzazione)e ripopolamento mediante cellule delPaziente sia del telaio e sia delle cu-spidi artificiali. Questo ripopolamentocellulare prosegue anche dopo l’im-pianto della valvola artificiale, per-mettendone la crescita, l’adattamentoprogressivo, e allungandone la durataa vita natural durante.

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diagnostica fondazione centro di cardiologia e cardiochirurgia Angelo De Gasperis010

Nella maggioranza dei casi di E.I.esiste una cardiopatia precedente.Il rischio è particolarmente elevatonel caso di protesi valvolari e vascolari,vizi valvolari di varia entità (soprattuttoinsufficienza mitralica ed insufficienzaaortica), dotto arterioso pervio, difettointerventricolare, cateteri inseriti inatrio destro per stimolazione cardiacao per monitoraggio emodinamico,l’abuso di droghe per via endovenosa.Normalmente i batteri si trovano nellabocca, sulla pelle, nell’intestino, nellevie respiratorie ed urinarie. Senzaalcun trattamento medico e nei casiindicati chirurgico, l’endocardite bat-terica può essere fatale.SEGNI DI INFEzIONE - Il pazientepuò presentarsi dal proprio medicoper una serie di sintomi e segni chepossono essere tipici oppure genericie di difficile interpretazione: febbrepersistente, brividi e sudorazione so-prattutto notturna, senso continuodi stanchezza, mancanza di fiato,un nuovo soffio cardiaco, eruzionicutanee anche emorragiche, doloriaspecifici, sintomi spesso meno spe-cifici riconducibili ad un’influenza chenon passa.PAzIENTI A RISCHIO - I pazienti più

L’ Endocardite Infettiva (E.I.) è una grave infezione delle valvole cardiache, della su-perficie endoteliale del cuore o dei grossi vasi da parte di batteri o funghi. Secondola Società dei Cardiologi Americani, ogni anno, viene diagnostica l’E.I. a 29 milapazienti negli USA. I germi, attraverso il flusso sanguigno, raggiungono la superficiedel cuore dove si moltiplicano determinando la formazione di lesioni locali comevegetazioni, fessure all’interno delle strutture cardiache, oppure provocano ildistacco delle protesi precedentemente impiantate.

a rischio sono quelli che hanno unaprotesi cardiaca sia biologica chemeccanica, alcune malattie congenitecome il dotto arterioso pervio ed ildifetto interventricolare, le malattiedelle valvole del cuore (soprattuttol’insufficienza della mitrale e dellaaorta), la cardiomiopatia ipertroficaostruttiva e comunque pazienti chehanno già avuto una endocardite.DIAGNOSI DELL’ENDOCARDITE IN-FETTIVA - La diagnosi si basa sul-l'analisi dei sintomi, sull’esame fisicodel paziente e di alcuni test diagnosticicome le emoculture (presenza digermi nel sangue), l’ecocardiogram-ma sia trans toracico che trans eso-fageo che documenta le modificazionipatologiche presenti nel cuore, laTAC encefalo per diagnosticare even-tuali emboli.TRATTAMENTO - Nel momento incui si fa diagnosi di E.I. è necessarioiniziare subito un trattamento anti-biotico in modo da evitare la propa-gazione dell’infezione e quindi gravidanni al cuore. Molto spesso si riescea conoscere il germe responsabiledell’endocardite attraverso le emo-colture e questo consente un utilizzomirato degli antibiotici che devonoessere somministrati per sei setti-mane. I sintomi sono controllati conla terapia antibiotica e gli esami delsangue sono eseguiti per determinarel’efficacia del trattamento. Nei casi in cui l’endocardite ha creatodei danni alle valvole o ad altre strut-ture del cuore l’intervento chirurgicodeve essere effettuato in tempi breviper evitare l’espansione dei danni eper migliorare la funzione cardiaca.PREVENzIONE - Generalmente aipazienti considerati a rischio per lo

sviluppo di E.I. viene consigliata unaterapia preventiva a base di antibioticiprima di ogni procedura sia diagno-stica che chirurgica che riguardi labocca, l'apparato gastrointestinalee quello urinario. Recentemente ungruppo di esperti della Società deiCardiologi Americani (American HeartAssociation) ha condotto uno studioche rivede le indicazioni per la profi-lassi dell'E.I. e precisamente:• E.I. è il risultato di un’esposizionecontinua ai batteri, e meno probabiledurante procedure dal dentista, co-lonscopia, gastroscopia etc.• Il rischio di contrarre E.I. può essereridotto con controlli continui dal pro-prio dentista (almeno ogni sei mesi)e con un’ottimale igiene orale.• Solo i pazienti che hanno un rischioelevato di contrarre E.I. possono gio-varsi della profilassi antibiotica. Traquesti ricordiamo quelli che hannogià contratto l'E.I., i portatori di protesivalvolari e vascolari, alcune malattiecongenite del cuore, insufficienzevalvolari significative, soprattutto dellavalvola aortica e mitralica.L'E.I. è una malattia infettiva conun’elevata incidenza che però puòessere prevenuta e curata con ec-cellenti risultati sia medici che chi-rurgici. Presso l'Ospedale Niguarda di Milanoesiste un Team formato da Cardio-chirurghi, Cardiologi, Infettivologi de-dicato alla prevenzione, alla diagnosied al trattamento dell'E.I.

Endocardite Infettiva

Dott. Pasquale Antonio FrattoCardiochirurgoDip. Cardiotoracovascolare

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un piccolo grande cuore nel mondo fondazione centro di cardiologiae cardiochirurgia Angelo De Gasperis011

Lasciarsi alle spalle lo scalo aeroportuale “Bole” per immergersi, quando ancorail sole non è sorto, nei larghi vialoni che conducono alla zona centrale di AddisAbeba, fa sempre un certo effetto, perché nessun posto al mondo ha i coloridell’alba che si possono ammirare in Africa.Raramente, in altre aree del pianeta, trovi così tanta gente che prima del sorgeredi un nuovo giorno inizia ad allenarsi, correndo per chilometri e affrontandonotevoli sacrifici, mentre, ai bordi delle strade, altre persone, private di ogni cosa,sembrano non fare neanche caso al tempo che scorre.Del resto, afferma il Dott. Stefano Marianeschi, Responsabile della CardiochirurgiaPediatrica dell’Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda di Milano, l’Etiopia èpur sempre la patria dei migliori fondisti del mondo; atleti nati, che, su questoaltipiano di 2.350 metri, iniziano a correre sin da tenera età.E’ in questa città - dove convivono 80 nazionalità e lingue diverse, con dinamichecomunità religiose cristiane, musulmane ed ebraiche - che, con la collaborazionedella Fondazione A. De Gasperis, Marianeschi, assieme ad altri specialisti inter-nazionali, tutti volontari, ha coordinato e portato a termine un progetto finalizzatoa visitare e a curare un gruppo di bambini portatori di cardiopatie congenitesevere. Il cardiochirurgo italiano ha operato con colleghi spagnoli, già conosciutiper aver condiviso con loro esperienze professionali a Madrid.Gli specialisti dovevano presentarsi ad un incontro preliminare di buonora, ilgiorno stesso dell’arrivo in Africa, al “Children Cardiac Center” della capitale del-l’Etiopia. Un centro che, senza la solidarietà dei Paesi esteri, non riuscirebbe astare in piedi. Purtroppo sono pochi- spiega Marianeschi - i dottori locali che,visto gli stipendi miseri che percepiscono, offrono gratuitamente del tempo liberoda dedicare al Centro. L’équipe medica arrivata da Madrid e da Milano ha

dapprima selezionato, tra i numerosi bambini presentatisi, quelli con le patologie più complesse da trattare.Le famiglie, nella stragrande maggioranza poverissime, si mettono in viaggio anche giorni prima per raggiungere ilCentro cardiaco della Capitale. Non di rado, molte ore da trascorrere in polverosi quanto vecchi autobus, liseparano dalla Capitale; qualche volta si fa ricorso all’autostop pur di raggiungere il “Children Cardiac Center”.La struttura ospita i piccoli gratuitamente e offre loro prestazioni specialistiche grazie alla solidarietà delle équipe in-ternazionali: ad Addis Abeba, quasi ogni mese, e per 7-10 giorni, in un sistema di turnazioni tra i vari Paesi europeie gli Stati Uniti, arrivano chirurghi, cardiologi, anestesisti, perfusionisti, infermieri. I bambini da vedere sono sempretanti, troppi - dice pensieroso Marianeschi. Vorremmo poterli visitare tutti, prestare a ciascuno il tempo necessarioper una diagnosi meditata, condividere con i rispettivi genitori il tempo di una spiegazione, di un incoraggiamentoe pianificare la giusta terapia farmacologica o, nei casi più gravi, programmare un intervento chirurgico.Ma non sempre è così. Anzi, quasi mai è così. Dobbiamo fare i conti con il tempo. E dedicarci necessariamente aibimbi che, se non operati, rischiano la vita. E’ un continuo correre: spesso noi medici veniamo investiti dallasensazione di non fare mai abbastanza. Ma c’è sempre l’altro “lato della bilancia”: Cosa ci ripaga?Su tutto gli occhi dei bambini che, alcune ore dopo l’intervento, tornano a spalancarsi, a cercarti, a osservarti, a in-terrogarti: è la vita che vince. Ecco, in quei momenti, non c’è ricompensa più grande per noi.In Etiopia la scena si è ripetuta anche nel corso dell’ultima missione. A noi Cardiochirurghi - racconta Marianeschi- sono stati assegnati bambini con malattie reumatiche o con cardiopatie congenite. Al tavolo operatorio sonostato affiancato da una collega spagnola, Tomy Centella, e da uno specialista del posto che però non possiedeun’adeguata esperienza nella chirurgia dei bambini. Abbiamo iniziato ad operare già nel corso del primo giorno dimissione al ritmo di 2 o 3 bambini al giorno, mentre, accanto alla nostra sala operatoria, i colleghi Cardiologieseguivano cateterismi cardiaci interventistici supportando il lavoro del Dott. Tefara, l’unico cardiologo locale.Un uomo che ha speso la sua vita per questa clinica. Le condizioni di lavoro non sono mai ideali: ogni tanto èmancata la corrente elettrica e le attrezzature sono sempre limitate anche se non del tutto insufficienti. Riusciamoperò a portare con noi in ogni viaggio materiale diagnostico e terapeutico dai nostri Paesi.Al termine degli interventi, i bambini sono stati seguiti in terapia intensiva dalla Pediatra intensivista Ana Coca.In una settimana - evidenzia il Cardiochirurgo del “Niguarda” - abbiamo operato 15 bambini ed eseguito 20cateterismi: una bella soddisfazione se non ci fossimo imbattuti in una piccola paziente, che soffriva di una

Un Piccolo Grande Cuore in Etiopia

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un piccolo grande cuore nel mondo fondazione centro di cardiologiae cardiochirurgia Angelo De Gasperis

cardiopatia complessa e per la quale, nonostante gli sforzi, non c’èstato nulla da fare. Dopo 7 giorni intensi, la partenza: difficile congedarsida bambini che pian piano riprendono le normali funzioni ma che hannoancora bisogno di te; prima di partire - aggiunge Marianeschi con un filodi commozione -, abbiamo donato ai piccoli giocattoli e magliette dellaFondazione A. De Gasperis, tanto è bastato perché quegli stessi occhiche in terapia intensiva erano un po’ persi e lacrimosi, tornassero vispie brillanti, abbastanza per farci festa. E per rendere il nostro rientromeno malinconico e un po’ più dolce.

Vito Salinaro intervistail Dott. Stefano MarianeschiResponsabile CardiochirurgiaPediatricaDip. Cardiotoracovascolare

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in famiglia Più leggeri a cena per ridurre la pressione: lecalorie della sera sono più difficili da smaltire

In due centri di ricerca di Cambridgee di Londra, sono state analizzate leabitudini di oltre mille persone, classe’46, arruolate dall’anno di nascita etuttora monitorate.La ricerca ha evidenziato la correla-zione tra l’apporto energetico pran-zo/cena e il rischio di ipertensione.I partecipanti sono stati divisi incinque gruppi in base alle calorieassunte a colazione.Il gruppo over 40 abituato a fare lacolazione più energetica è risultatoessere quello con un rischio di iper-tensione inferiore del 30% rispetto a

A favorire l’ipertensionenon è solo il sodio.

Uno Studio recente,pubblicato dal Journal

of Hypertension, hasottolineato per la

prima voltal’importanza di checosa mangiare nei

diversi orari dei pastichi faceva la colazione più leggera. Sebbene nei Paesi anglosassoni leabitudini alimentari siano differentidalle nostre, è emerso ancora unavolta l’importanza di non saltare maila colazione al mattino, anzi, diiniziare la giornata con una colazionenutriente e genuina per ottenere uncorretto utilizzo delle calorie da partedell’organismo. Una cena troppo abbondante, invece,è deleteria in quanto durante il sonnosi consumano meno calorie e si as-similano maggiormente sale e grassi. I rallentati ritmi di assorbimento del

cibo nella notte, la ritenzione idricaprovocata dal sale e la peggiorequalità del sonno per via del pastoabbondante, sono i fattori che con-tribuiscono a peggiorare la pressionearteriosa. Un controllo adeguato dellapressione dipende anche da unacostante attività fisica e dalla riduzionedello stress psicologico che può po-tenziare negativamente i fattori de-scritti.

Patrizia Valentina Arcuri

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in famiglia fondazione centro di cardiologia e cardiochirurgia Angelo De Gasperis013

E’ un dato emerso dall’Indagine 2012della Società Italiana di Pediatria suAbitudini e Stili di Vita degli Adole-scenti, realizzata su un campionenazionale rappresentativo di duemilastudenti di terza media. E’ decisamente poco, visto che unadolescente dovrebbe praticare al-meno un‘ora al giorno di attività fisicao sportiva, che non significa neces-sariamente attività agonistica, mapuò essere anche solo correre alparco.Se consideriamo lo stile di vita se-dentario dei nostri ragazzi e le lorosbilanciate abitudini alimentari, diventaquanto mai necessario praticare co-stantemente un’attività fisica durantela fase dello sviluppo.Lo scarso approccio allo sport daparte degli italiani non è una novità,e la scuola continua a non impegnarsiper incentivare i giovani che, al con-trario, preferiscono passare il lorotempo sui social network e con laplay station.Il problema maggiore non è l’accessoallo sport, perché l’80% dei bambiniitaliani tra 6 ed i 10 anni ha l’oppor-tunità di seguire almeno una praticasportiva, bensì l’abbandono precocein età adolescenziale.

prevenzione giovani

Patrizia Valentina Arcuri

Tra i principali motivi troviamo la di-sillusione prodotta dai risultati. So-vente, chi si avvicina allo sport conl’ambizione di diventare un campione,difficilmente proseguirà quando sirenderà conto che si tratta di un’illu-sione, soprattutto se ad alimentarlasono i genitori. Altre cause di abbandono possonoriguardare interessi più forti come gliamici, gli innamoramenti, gli impegnidi lavoro o di studio. Tornando aidati dell’indagine SIP, il 78,3% di chipratica sport extrascolastico lo faall’interno di una società sportiva,mentre il 16,8% presso l’oratorio.Per fortuna, nell’82% dei casi lascelta dello sport da praticare è fattadal diretto interessato, mentre solo il10% subisce pressioni dai genitori.Il motivo prevalente per cui si fasport è divertirsi per il 48% dei casi,ma il 14% dei giovani pratica sportperché spera di diventare un cam-pione. La componente agonistica, equindi la voglia di vincere, ha unasua valenza positiva per la crescitapsichica ed emotiva di un adolescentea patto che non diventi il motivoprincipale. Il mito del vincere ad ognicosto può sfociare in comportamentia rischio come il doping per migliorare

la performance. Su questo punto l’indagine rivela undato non positivo: il 22,7% degli in-tervistati è favorevole all’uso di inte-gratori o medicinali per migliorare leproprie prestazioni sportive. Tra sport di squadra e sport individualila preferenza va a quelli di squadra51,8% vs 18,6%. Lo sport più prati-cato dai maschi è il calcio 46,8%seguito dal nuoto 8,3% e dal basket6,7%. Le femmine prediligono la pal-lavolo 23,4%, la danza 22,3% e laginnastica 12,8%. Le motivazioni principali di chi nonpratica alcuno sport sono: “non hotempo” 43%, “non mi piace” 22%,“non posso permettermelo” 12,2%(24% nelle città).

Quasi il 40% degliadolescenti italiani(44% solo leragazze), di 13/14anni, non praticaalcuna attivitàsportiva, a parte le2 ore settimanalipreviste a scuola,o dedica meno didue ore settimanaliall’attività sportiva

Lo stile di vitadegli adolescenti

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In pratica si prende il cuore del maiale e si lascia solo lo scheletro naturale, la parte che sostiene le cellule, ci spiegaKaren Christman, docente al Dipartimento di Bioingegneria presso la UC San Diego Jacobs School of Engineering.Dalla polvere si passa poi al gel con altri trattamenti complessi. A questo punto il gel può essere inserito nel cuoreattraverso un intervento relativamente poco invasivo, che non richiede l’anestesia totale.Si tratta di un rilascio attraverso un catetere inserito a partire dalla zona femorale. Il catetere ha un ago alla sua estremità che permette l’iniezione del materiale nella regione danneggiata.Con la temperatura del corpo, questo fluido si assembla di nuovo in una struttura di sostegno tridimensionale, unasorta di gel semi solido e poroso che incoraggia le cellule a moltiplicarsi e in questo modo può rimanere nellaregione infartuata, almeno fino a quando non verrà degradato dalle nuove cellule, tessuti e vasi sanguigni cheandranno a ripopolare la zona di cuore ormai morta. Le sperimentazioni condotte finora hanno dimostrato che ilcuore che ha ricevuto l’idrogel iniettabile si muove quasi come un cuore nuovo, senza danno. Si è visto piùmuscolo cardiaco e meno tessuto cicatriziale negli esperimenti con idrogel, il che significa un miglioramentodell'attività cardiaca e della capacità di cuore di contrarsi, quindi di battere correttamente e svolgere la suafunzione. I pazienti che hanno avuto un attacco cardiaco e che sopravvivono possono, infatti, subire danni ingentiche li portano verso l’insufficienza cardiaca, un giorno evitabile grazie a questo idrogel. La strada tuttavia è ancoralunga. Dalla seconda metà di quest’anno inizieranno i trial clinici sull’uomo in Europa, i trial sono gli studi perottenere i dati su sicurezza ed efficacia, in questo caso del gel.

Viviamo in media 10 anni in più, in confronto al 1970, passando più tempo a combattere le malattie. E’ quanto è stato pubblicato su The Lancet come risultato da un vasto studio sulla salute nel mondo. Dal 1970 al 2010 l'aspettativa di vita alla nascita è aumentata di 11,1 anni per gli uomini e di 12,1 anni per le donnein tutto il mondo, secondo la mega-ricerca di The Lancet, che ha analizzato i dati raccolti in 187 paesi. E’ aumentata la nostra aspettativa di vita, facendo i conti con malattie come il cancro, le malattie cardiovascolari oil diabete, in piena esplosione secondo il rapporto. In vent’anni il numero dei casi di tumore è aumentato del 38% tra il 1990 e il 2010, passando da 5,8 milioni a 8milioni, mentre sono in diminuzione delle malattie tradizionali, come quelle trasmissibili, la malnutrizione e iproblemi legati alla gravidanza e al parto. Il rapporto rileva, purtroppo, un forte aumento delle malattie croniche, come i problemi mentali o le malattie mu-scolo-scheletriche, probabilmente anche per colpa del consumo di droghe.Si registra, invece, un dato positivo a favore dei bambini, con la diminuzione del 60% dei decessi tra i bambini conmeno di 5 anni, passati da 16,4 milioni nel 1970 a 6,8 milioni. Altra realtà nell’Africa sub-sahariana, dove l'aspettativa di vita degli uomini è scesa di 1,3 anni e quella delle donnedi 0,8 anni, negli ultimi 40 anni, soprattutto a causa dell'Aids. Si vive meno anche in Bielorussia e in Ucraina, forsea causa dei problemi di alcolismo. È Haiti a detenere il primato nero dell'aspettativa di vita più breve, con 32,5 anniper gli uomini e 43,6 anni per le donne, mentre sono le donne giapponesi lepiù longeve: 85,9 anni.

notizie in breve fondazione centro di cardiologia e cardiochirurgia Angelo De Gasperis014

Un gel potrà riparare il cuore danneggiato

I ricercatori dell’Università della California di San Diego avrebbero trovato unsistema per riparare un cuore danneggiato da un attacco, sostituire le cellulecardiache morte, aiutare la formazione di nuovi tessuti e vasi sanguigni non piùfunzionanti. Si tratta di un idrogel che permette al cuore di tornare in forma, quasicome se fosse nuovo. Per ottenere questo idrogel i ricercatori hanno messo apunto un processo molto laborioso. Hanno infatti utilizzato il tessuto cardiaco delmaiale, eliminato le cellule per evitare problemi di rigetto nel ricevente e lavorato ilprodotto con detergenti, lo hanno raffreddato, essiccato e infine sminuzzato perottenere una polvere.

notizie in breve

Patrizia Valentina Arcuri

si vive più a lungo... più malati

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alimentazione fondazione centro di cardiologia e cardiochirurgia Angelo De Gasperis015

Qualche consiglio a casa e in ufficio

Le principali regole di una correttanutrizione sono note: • privilegiare cibi sani e nutrienti;• non eccedere nelle quantità;• assicurarsi di ingerire quotidiana-mente un'adeguata quantità di caloriee di nutrienti;• non saltare i pasti per poi abbuffarsiin un'unica occasione, suddividerel'apporto alimentare giornaliero intanti piccoli pasti e spuntini assuntiad intervalli regolari. Detto così, il mangiare sano sembrasemplice da seguire. Spesso gli orari di lavoro, gli spo-stamenti, i molteplici impegni gior-nalieri e l'essere spesso costretti amangiare fuori casa, rendono difficileseguire una dieta. Ed ecco che ci siritrova a bere un caffè al mattino emangiare un tramezzino a pranzoper poi divorare tutto quanto si trovia portata di mano in frigo e nella di-spensa la sera. Così, anziché eccellere nell'attivitàsportiva praticata, oppure ottenereil tanto desiderato dimagrimento, sifinisce per peggiorare la prestazione,perdere massa muscolare e accu-mulare grasso corporeo. Un'alimentazione sregolata, soprat-tutto se mantenuta per anni, può in-fatti condurre ad un quadro clinicopoco piacevole: ipercolesterolemia,ipertrigliceridemia, obesità, patologiecardiovascolari, diabete...Alimentarsi correttamente è di fon-damentale importanza tanto per glisportivi quanto per i non sportivi,soprattutto di questi tempi in cui lo

Patrizia Valentina Arcuri

stile di vita è diventato talmente se-dentario che ormai si è portati aprendere l'auto anche per andare acomprare il giornale nell'edicola al-l'angolo dietro casa. Come fare ad alimentarsi corretta-mente quando si è vincolati dagliorari di lavoro e dai continui sposta-menti giornalieri? Ecco alcuni suggerimenti che si ba-sano su un concetto tanto semplicequanto irrinunciabile: non importadove ti trovi, puoi mangiare corret-tamente dappertutto, a casa e fuori.Basta fare così… - A colazione non fare mai mancarela frutta fresca, accompagnata daicereali e da una porzione di lattescremato. Se proprio non puoi averela frutta, scegli un succo di fruttafresco, ma senza zucchero. - Se mangi fuori casa, ordina sempreporzioni piccole. Anche al fast food,scegli un hamburger semplice e sen-za condimenti: potrai tagliare consi-derevolmentel’apporto digrassi e ca-lorie. - Stai allalarga daifritti, e sce-gli sempremetodi dicottura na-turali come ilvapore o la gri-glia. Al posto dellacarne, ogni tantoprova i piatti vegetalicome la carne di soia,oppure sostituisci il secondocon una grigliata di verdura mista. - Se a pranzo mangi un panino,sceglilo non lievitato e privo di oli egrassi idrogenati. - Se non puoi resistere alle patatinefritte o alla pizza, tamponale più voltecon un tovagliolo di carta, in mododa eliminare l’olio in eccesso- Quando ordini un’insalata mista,evita quelle con uova, formaggio ecrostini di pane: hanno più calorie diun piatto di pasta.

- Aggiungi ai tuoi piatti frutta everdura fresca: anche le porzioni ri-dotte ti sembreranno più invitanti, euna volta finite potrai saziarti conquelle. - Al ristorante, prima di ordinareuna pietanza, valuta gli ingredienticon cui è preparata. Se contieneburro, salse o besciamella, cambiala tua ordinazione. - Evita di mangiare spesso alimentiricchi di sale, come il prosciuttocrudo o le acciughe. Il sodio è ilprimo responsabile di ritenzione idricae cellulite. - Al termine di un pasto, se haivoglia di dolce, mangia ananas fresco. - Quando cucini la carne, elimina acrudo tutte le parti grasse e la pelle,che durante la cottura impregnanoanche le parti magre. - Quando è possibile, sostituiscil’olio per la cottura con l’acqua o ilvino bianco, e insaporisci con gliaromi freschi.

- Cerca di avereun’alimentazione

ricca di liquidi:non solo ac-qua e tisa-ne, ma an-che zup-pe, mine-stre, bro-

do, frullati epurea di ver-

dure. - Usa sempre

le pentole antiade-renti, che permettono

di cucinare senza aggiuntadi condimenti.

- Porta sempre con te una bottigliad’acqua e una confezione ermeticadi verdure crude a tocchetti, da man-giare quando ti viene fame. E cercadi muoverti il più possibile durante lagiornata.

Un'alimentazioneadeguata è

importantissima per lasalute, per praticareuno sport e per chi

intende modificare lapropria composizione

corporea

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natura e salute

tiene acido aristolochico, molto uti-lizzato soprattutto in oriente percurare molti disturbi, tra i quali l’asmae l’artrite.Sebbene vietati negli USA e nell’Ue,sono ancora in circolazione, soprat-tutto su internet.E’ assolutamente pericoloso acqui-stare qualunque farmaco su internet,perché sovente si tratta di preparatidi cui non si conoscono né la prove-nienza né i componenti.

fondazione centro di cardiologia e cardiochirurgia Angelo De Gasperis016

Stanchezza, depressione, pessimo umore sicombattono anche a tavola.

in farmacia

L’indagine è stata condotta su 281persone di vent’anni circa. Per tresettimane, a ciascun partecipante èstato chiesto di tenere un diario doveannotare ogni giorno i consumi ali-mentari e descrivere il proprio statod’animo, scegliendo tra nove aggettivipositivi e nove negativi. Gli intervistati che mangiavano piùfrutta e verdura raccontavano, afine giornata, di sentirsi più calmi,

Patrizia Valentina Arcuri

felici e pieni di energia rispetto alsolito. Secondo i ricercatori, il maggiorconsumo di frutta e verdura è corre-lato a un miglioramento dell’umore.Un’alimentazione salutista, quindi,protegge il cuore, scongiura i tumorie favorisce la salute mentale.Gli acidi grassi omega 3, contenutiprincipalmente in pesce e noci, aiu-terebbero, ad esempio, a tener lon-tana la depressione e chi aderiscealla dieta mediterranea sembrerebbeavere meno probabilità di andare in-contro alla demenza senile. Anche un altro recente Studio con-dotto dall’Università di Warwick, cheha analizzato i dati di 80 mila cittadiniinglesi, ha evidenziato quanto unmaggior consumo di frutta e verdurasi traduca in un elevato senso disoddisfazione e benessere. Lo studioha mostrato che un’alimentazionericca di vegetali può avere un effettobenefico sull’umore non solo a lungotermine, ma anche giorno per giorno,

favorendo le emozioni positive degliindividui. Occorreranno, comunque, studi piùapprofonditi per indagare se sianogli antiossidanti, di cui frutta e verduraabbondano, o altre sostanze ad es-sere gli artefici del buon umore. Gliesperti affermano che le cinque por-zioni giornaliere, raccomandate dal-l’Organizzazione Mondiale della Sa-nità, non bastano, ne occorrerebberocirca sette o otto (una porzione equi-vale a mezzo piatto di verdura omezza tazza di frutta).Solo il 14% degli americani consumacinque porzioni quotidiane e solo undecimo dei britannici arriva a sette.In Italia, grazie alla nostra dieta me-diterranea e alla ricca disponibilità dimaterie prime, si superano di poco iraccomandati 400 grammi di fruttae verdura al giorno.

Patrizia Valentina Arcuri

BUGIARDINO ELETTRONICOE’ una novità che farà felici i consu-matori che possono dire addio alfoglietto illustrativo scritto semprecon caratteri talmente piccoli da nonpoter essere letto senza occhiali.Anche il bugiardino si è finalmentemodernizzato presentandosi in formaelettronica.Molti sono i vantaggi: aggiornamentocostante, sempre a portata di manoper ogni necessità, assistenza con-tinua attraverso form di aiuto percalcolare i dosaggi e la posologia,oltre ad indicare i numeri utili dacontattare in caso di emergenza,tutto con un click.Si chiama l’eLeaflet e basta registrarsi

su www.myhealtbox.eu ed inserire imedicinali di cui si desiderano infor-mazioni.Oltre a conoscere tutte le caratteri-stiche del farmaco, è possibile inviareeventuali segnalazioni su effetti in-desiderati.

ATTENzIONE ALLE ERBEE AI FARMACI ACQUISTATISU INTERNETE’ una notizia pubblicata sulla pub-blicazione Annals of Internal Medicinedagli scienziati del King’s College diLondra: milioni di persone rischianol’insufficienza renale o il tumore allavescica utilizzando farmaci a basedi un composto botanico che con-

Bugiardino elettronico

Queste sono leconclusioni di uno Studio

neozelandesedell’Università di Otago,

pubblicato sul BritishJournal of Health

Psychology: mangiare piùfrutta e verdura

contribuisce anche aconservare il buon umore

$La Voce Del Cuore Aprile 2013 OK.e$S_2012 22/04/13 17:46 Pagina 16