PREVENZIONE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Dr.ssa Raffaela Rommozzi Uff.Prev.Sicurezza INAIL...
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PREVENZIONE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
Dr.ssa Raffaela RommozziUff.Prev.Sicurezza
INAIL Macerata
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COSTITUZIONEArt. 1 “ …… Fondata sul lavoro”Art. 32 “ …… Difesa della salute”Art. 35 “..Tutela del lavoro in tutte le sue
forme e applicazioni.” Art. 42 “…L’iniziativa economia … non più
svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”
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ART. 2087 CODICE CIVILE TUTELA DELLE CONDIZIONI LAVORO
L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.
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MASSIMA SICUREZZA TECNOLOGICAMENTE FATTIBILE
Art. 2, c. 1, lett. n. 81/2008
“PREVENZIONE” - Il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza, e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi …. nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente ….
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OBBLIGO CONTRATTUALE
Procedere alla più ampia e completa individuazione di tutte le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale ….
Obbligatorie e dovute tutte le misure necessarie ….
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TIPOLOGIA DEI RISCHIRISCHI DI NATURA INFORTUNISTICA
STRUTTUREMACCHINE APPARECCHIATURE
SOSTANZE PERICOLOSEAPPARECCHIATURE ELETTRICHE ED
ELETTRONICHEINCENDIO
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TIPOLOGIA DEI RISCHIRISCHI IGIENICO AMBIENTALE
AGENTI CHIMICI: POLVERI, FUMI, GAS, VAPORI
AGENTI FISICI: RUMORE, VIBRAZIONI, MICROCLIMA, ILLUMINAZIONE
AGENTI BIOLOGICI: VIRUS
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TIPOLOGIA DEI RISCHITIPO TRASVERSALE
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
FATTORI PSICOLOGICI
FATTORI ERGONOMICI
CONDIZIONI DI LAVORO DIFFICILI
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9
DECRETO LGS.
81/2008
DATORE DILAVORO
DDDDDDDDLAVOD DIRIGENTE
DDDDDDDLAVODLAVORATORI
DDDDDDDDLAVOD
RESPONSABILE SERVIZIO
PREVENZIONE E PROTEZIONE
MEDICO COMPETENTE
DDDDDDDDLAVOD
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI
DDDDDDDDLAVOD
PREPOSTO DDDDDDDDLAV
OD
D.LGS. 106/2009
CORREGGERE ERRORI MATERIALI E TECNICI
SUPERARE DIFFICOLTA’ E LACUNEQUALIFICAZIONE DELLE IMPRESEMAGGIORE FORMAZIONE MIGLIORE INFORMAZIONERUOLO DEGLI ENTI BILATERALIEFFICACIA APPARATO SANZIONATORIOSPECIFICHE RESPONSABILITA’
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SISTEMA ISTITUZIONALECOMITATO PER L’INDIRIZZO E LA
VALUTAZIONE DELLE POLITICHE ATTIVE … ATTIVITA’ DI VIGILANZA IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA
Ministero della Salute e lavoroMinistero dell’InternoRappresentanti regioni e provincie AutonomeMinistero Infrastrutture e TrasportiMinistero del Lavoro e previdenza sociale
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compitiStabilisce linee/politiche in materia di salute e
sicurezzaObiettivi e programmi per il miglioramento delle
condizioni di salute e sicurezzaProgrammazione , piani di attività e
coordinamento di interventi dell’azione di vigilanza
Scambio di informazioni tra i soggetti istituzionali
Individua le priorità della ricerca in tema di prevenzione
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SISTEMA ISTITUZIONALECOMMISSIONE CONSULTIVA PERMANENTE
PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
Ministeri: Lavoro e della Previdenza Sociale, della Salute, dello Sviluppo Economico, degli Interni,della Difesa, Trasporti, Infrastrutture, Politiche Agricole, Solidarietà Sociale, Dipartimento Funzione Pubblica.
Regioni e Provincie AutonomeEsperti designati in rappresentanza di tutti i
lavoratori e datori di lavoro anche artigianato e piccola impresa
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compitiEsamina i problemi applicativi della normativaEsprime pareri sui piani elaborati del ComitatoPromuove la cultura e le azioni di prevenzione
attraverso finanziamenti di progetti di investimentoValida le BUONE PRASSI, le NORME DI BUONA
TECNICA, indica i Modelli Organizzativi e Gestione Aziendale … raccolte dalle Regioni, INAIL, Org.Part.
Criteri di qualificazione delle Imprese e Lavoratori A.Elabora criteri, procedure e indicazioni per le attività
della valutazione del rischio
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SISTEMA ISTITUZIONALECOMITATI REGIONALI DI
COORDINAMENTO
Presidente Giunta Regionale, Assessori per le funzioni correlate, Servizio Prevenzione ASL, ARPA, Direzione Regionale del Lavoro, Ispettorato VVF, INAIL, INPS, ANCI, UPI, Rappresentanti di tutte le Parti Sociali.
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compiti
Raccordo a livello regionale delle indicazioni e dei criteri formulati dal Comitato di Vigilanza e dalla Commissione Consultiva Permanente.
Individuazione dei settori e priorità di intervento in tema di vigilanza.
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COMPARAZIONED.LGS. 81/2008 – Art. 2 Definizioni
VOLONTARIO Equiparato al
lavoratoresubordinato
D.LGS. 106/2009Art. 2 Definizioni
VOLONTARIO Equiparato ai
lavoratoriautonomi
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DATORE DI LAVORO RESPONSABILE DELL’ORGANIZZAZIONE
DELL’IMPRESA E/O UNITA’ PRODUTTIVA in quanto ESERCITA POTERI DECISIONALI E DI SPESA
TITOLARE DI TUTTI GLI OBBLIGHI IN MATERIA DI TUTELA DELLA SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI
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Compiti e obblighi Non delegabili
VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI ED ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO PREVISTO DALL’ART. 28 D.LGS. 81/2008
DESIGNAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
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OBBLIGHI DELEGABILISecondo l’ Art. 16 – Il DdL conferendo poteri di gestione e
autonomia di spesa ….. Il delegato procede a tutti gli adempimenti previsti dal T.U. - art. 18 e seguenti
MAOBBLIGO DI VIGILANZA … CONTROLLO DELLE ATTIVITA’
DEL DELEGATOassolto se istituito il MODELLO ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE DELLA
SICUREZZA- art. 30 (vale anche per persone giuridiche – D.Lgs. 231/2001 responsabilità amm/va)
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ART. 18 D.LGS. 81/2008Dovere di inviare i lavoratori alla visita medica
entro le scadenze previste e obbligo di verifica della scadenze
Obbligo di comunicare al medico competente la cessazione del rapporto di lavoro dei lavoratori sottoposti a visita
Il DVR fornito al RLS su richiesta dovrà essere consultato esclusivamente in azienda
Differito il termine della comunicazione a fini statistici degli infortuni che comportino l’assenza dal lavoro di almeno un giorno
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ART. 18 – Comma 3 bisESCLUSIVA RESPONSABILITA’
Il Datore di Lavoro e i Dirigenti sono tenuti altresì a vigilare in ordine all’adempimento degli obblighi di cui agli artt. 19, 20, 22, 23, 24 e 25, ferma restando l’esclusiva responsabilità dei soggetti obbligati ai sensi dei medesimi articoli qualora la mancata attuazione dei predetti obblighi sia addebitabile unicamente agli stessi e non sia riscontrabile un difetto di vigilanza del datore di lavoro e dei dirigenti.
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IL PREPOSTORUOLO DI CONTROLLORE
PERSONA CHE IN RAGIONE DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI E ALLA NATURA DELL’INCARICO CONFERITOGLI SOVRINTENDE ALL’ATTIVITA’ LAVORATIVA E GARANTISCE L’ATTUAZIONE DELLE DIRETTIVE RICEVUTE CONTROLLANDONE LA CORRETTA ESECUZIONE ED ESERCITANDO UN FUNZIONALE POTERE DI INIZIATIVA.
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Sempre il PREPOSTO“…… il preposto, privo del potere o
dovere di predisporre mezzi e strutture, svolge compiti di controllo e sorveglianza, con corrispondenti poteri organizzativi e disciplinari …..”
(Cass.27/1/1999 n.1142)
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le FunzioniE’ responsabile dell’attuazione delle misure decise dal
DdL ed organizzate per il concreto svolgimento attivitàRende edotti i lavoratori dei rischi cui sono soggettiVigila sull’uso dei dispositivi di sicurezza individualiVerifica eventuali rischi imprevisti e prende cautelePredispone controlli, verifiche e manutenzioni per una
perfetta efficienza attrezzature, macchinari, eccVerifica la conformità dei macchinari, attrezzature e
l’impiego di sostanze alle prescrizioni di legge e impedisce l’uso o l’impiego ai fini dell’incolumità del lavoratore
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Compiti e obblighiSOVRINTENDERE E VIGILAREVERIFICARERICHIEDERE L’OSSERVANZASEGNALARE INFORMAREESSERE FORMATO
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D.L.DIRIGENT
EPREPOSTO
RESPONSABILITA’SANZIONI PENALI NEI LIMITI DELLE
PROPRIE ATTRIBUZIONI PER
OMISSIONE CONTROLLO, VIGILANZA, SORVEGLIANZA
…
POTERI ORGANIZZATIVI E DISCIPLINARIArt. 55 e 56
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ART. 28 D.LGS. 81/2008Valutazione dello stress da lavoro correlato a far
data dal 1° agosto 2010, …. 31/12/2010 con indicazione nel DVR dei tempi
La scelta dei criteri di redazione del documento sono rimessi al datore di lavoro che vi provvede con criteri di semplicità, brevità e comprensibilità (NON POTRA’ ESSERE SINDACATO DALL’ORGANISMO DI VIGILANZA)
DVR previsto anche su supporto informatico con data certa o attestata dalla sottoscrizione del documento
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La prova della data certa è data dalla sottoscrizione del DVR del datore di lavoro, dal RSPP, dal RLS, e dal Medico Competente ove nominato.
La valutazione dei rischi dovrà immediatamente essere rielaborata in occasione di modifiche:Al processo produttivo e modifiche
all’organizzazione del lavoro Al grado di evoluzione della tecnicaA seguito di infortuni significativiDa necessità rilevata dalla sorveglianza
sanitaria29
VALUTAZIONE IMMEDIATA E REDAZIONE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO ENTRO 30 GIORNI DALLA CAUSA DELLA VARIAZIONE
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Semplicità: esporre i contenuti in modo essenziale, schematico, linguaggio comprensibile.
Brevità: evitare inutili linguaggi, elenchi di rischi rari e improbabili, esposizione diretta – per ogni rischio individuato indicare la valutazione secondo una scala evitando di elencarli senza distinzione di valore.
Comprensibile: il DVR dovrà essere comprensibile anche a tutti i Soggetti ai quali è destinato
Strumento operativo di gestione della sicurezza: strumento a disposizione del DdL e Figure per organizzare e controllare la gestione della sicurezza
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CONTENUTI DEL DVRDati generali, numero lavoratori, Descrizione attività e schema ciclo produttivoOrganigramma e descrizione degli incarichi (figure
gerarchiche e funzioni aziendali)RSPP, RLS, ADDETTI, MEDICO COMPETENTE,
FIGURE dedicate all’emergenza, evacuazione, primo soccorso
Descrizione delle attività e modalità di gestione della sicurezza
Eventuale descrizione attività affidate a terzi
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Valutazione distinta: rischi da infortunio / rischi per la salute,
Considerare rischi particolari: MMC, sostanze pericolose, cancerogeni, biologico, gravidanze,
Rischi connessi agli interventi alla struttura edilizia,
Nell’Organigramma inserire le figure preposte all’esecuzione e controllo delle regole di prevenzione,
Comunicare le politiche adottate per la sicurezzaAnalisi infortuni significativi,
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Elenco dei lavoratori esposti e dati per il MC, con modalità e circostanze della collaborazione dello stesso MC ovvero criteri che motivano l’esclusione della sorveglianza sanitaria
Informazione e Formazione: pianificazione, svolgimento, atti finali/presenze …. tenere schede tecniche, libretti d’uso macchinari, schede sostanze, fogli avvertimento e consigli di manutenzione …
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RESPONSABILE SERVIZIOPREVENZIONE E PROTEZIONE
PERSONA DESIGNATA DAL DATORE DI LAVORO QUALE CONSULENTE PER LE ATTIVITA’ IN MATERIA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI PROFESSIONALI DEI LAVORATORI.
CAPACITA’ E REQUISITI PROFESSIONALI PREVISTI DALLA NORMA.
35
RSPP ISTITUZIONI SCOLASTICHEIL DATORE DI LAVOROPERSONALE INTERNO IN POSSESSO DI
REQUISITI CHE SI DICHIARI DISPONIBILEPERSONALE INTERNO IN POSSESSO DI
REQUISITI CHE DISPONIBILE OPERA IN PIU’ ISTITUTI
UNICO ESPERTO ESTERNO CONDIVISO CON ALTRI ISTITUTI E CONVENZIONATO CON GLI ENTI LOCALI PROPRIETARI DEGLI EDIFICI SCOLASTICI
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Compiti e obblighiINDIVIDUARE E VALUTARE I FATTORI DI
RISCHIOINDIVIDUARE LE MISURE PER LA
SICUREZZAELABORARE LE MISURE PREVENTIVE E
PROTETTIVEPROPORRE PROGRAMMI DI
INFORMAZIONE E FORMAZIONEPARTECIPARE ALLA RIUNIONE PERIODICA
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IL MEDICO COMPETENTE
MEDICO CHE COLLABORA CON IL DATORE DI LAVORO AI FINI DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI ED E’ NOMINATO PER EFFETTUARE LA SORVEGLIANZA SANITARIA
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AVVERSO I GIUDIZI DEL MEDICO COMPETENTE E’ AMMESSO RICORSO ALL’ORGANO DI VIGILANZA TERRITORIALE COMPETENTE ENTRO 30 GIORNI DALLA DATA DI COMUNICAZIONE DELLO STESSO GIUDIZIO.
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RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI
PERSONA ELETTA O DESIGNATA PERRAPPRESENTARE
I LAVORATORI PER GLI ASPETTI DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA DURANTE IL
LAVORO
40
Compiti, attribuzioniACCEDE AI LUOGHI DI LAVORORICEVE INFORMAZIONIPROMUOVE L’ATTUAZIONE DI MISURE DI
PREV.FORMULA OSSERVAZIONIPARTECIPA ALLA RIUNIONE ANNUALE RICORRE ALLE AUTORITA’ COMPETENTIDISPONE DEL TEMPO, DEI MEZZI E DEGLI
SPAZI NECESSARI ALLO SVOLGIMENTO DELL’INCARICO
41
ConsultazioneSULLA VALUTAZIONE DEI RISCHI,INDIVIDUAZIONE, PROGRAMMAZIONE E
VERIFICA DELLA PREVENZIONE,DESIGNAZIONE DEL RSPP, ASPP, ADDETTI
PS E ANTINCENDIO, MEDICO COMPETENTE
ORGANIZZAZIONE DELLA FORMAZIONE DI TUTTI I LAVORATORI.
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LAVORATORI
PRESTATORI DI ATTIVITA’ LAVORATIVA NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE DEL DATORE DI LAVORO CON O SENZA RETRIBUZIONE, ESCLUSI GLI ADDETTI AI SERVIZI DOMESTICI E FAMILIARI.
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ALLIEVI ISTITUTI DI ISTRUZIONE, UNIVERSITARI,
PARTECIPANTI AI CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE.
USO DI LABORATORI, ATTREZZATURE DI LAVORO, AGENTI CHIMICI, FISICI, APPARECCHIATURE VIDEOTERMINALI
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Compiti e obblighiCONTRIBUISCE ALL’ADEMPIMENTO DEGLI
OBBLIGHI PREVISTIOSSERVA LE DISPOSIZIONI E LE ISTRUZIONI
IMPARTITE DAL DL, DIRIGENTE E PREPOSTOUTILIZZA CORRETTAMENTE LE
ATTREZZATURE, LE SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI
UTILIZZA I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE MESSI A DISPOSIZIONE
SEGNALARE CONDIZIONI DI PERICOLOINFORMAZIONE E FORMAZIONE
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RESPONSABILITA’IL MANCATO RISPETTO DI ALCUNI DEGLI
OBBLIGHI PREVISTI DALLA NORMATIVA COMPORTA LA PUNIZIONE DEL LAVORATORE CON L’ARRESTO E L’AMMENDA
POSSIBILI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARILICENZIAMENTO
46
RISCHI PSICOSOCIALIConcetto di salute
STATO DI COMPLETO BENESSERE FISICO, MENTALE
E SOCIALE, NON CONSISTENTE SOLO IN
UN’ASSENZA DI MALATTIA E D’INFERMITA’
47
LA COSA PIU’ STRESSANTE E’ DARE UNA DEFINIZIONE DELLO STRESS
48
LA REAZIONE AVVERSA AD ECCESSIVE PRESSIONI
PRESSIONESTRESS
FATTORE POSITIVO PESO PRESSIONE
E MOTIVANTE DIVENTA ECCESSIVO
49
LE STRATEGIE DI COPINGVALUTAZIONE DELLE RISORSE E
CAPACITA’ PER FRONTEGGIARE LO STIMOLO STRESSANTE
L’EVENTO SARA’ TANTO PIU’ STRESSANTE QUANTO SI PERCEPIRA’ L’INADEGUATEZZA E L’INCAPACITA’ DI FRONTEGGIARLO.
50
STRESS SUL LAVOROLo stress lavoro-correlato è uno squilibrio che si verifica quando il lavoratore non si sente in grado di corrispondere alle richieste lavorative. Tale condizione è spesso accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale.
51
STRESS SUL LAVORO“…Considerare il problema dello
stress sul lavoro può voler dire una maggiore efficienza e un deciso miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per le aziende, i lavoratori e la società nel suo insieme …”
Accordo Europeo 8/10/200452
53
Art. 28, c. 1 - “… tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari tra cui quelli collegati allo stress lavoro-correlato …”
Art. 28, c. 1bis – “La valutazione dello stress lavoro correlato effettuata nel rispetto delle indicazioni di cui all’art. 6, c. 8, lettera m-quater …” a far data dal 1 agosto 2010 … prorogata al 31 dicembre 2010
Art. 32, c.2 – La formazione del RSPP deve riguardare anche i rischi “di natura ergonomica e da stress lavoro-correlato”
54
Indicazioni per la valutazioneBREVITA’ E SEMPLICITA’PERCORSO METODOLOGICOCOINVOLGIMENTO DEL RLS, MCPROGRAMMAZIONE E
TEMPIFICAZIONEGRUPPI DI
LAVORATORI/ESPOSIZIONE
55
“PARTE INTEGRANTE DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO”
EFFETTUATA DAL DATORE DI LAVORO – NON DELEGABILE –IN COLLABORAZIONE CON RSPP E MC PREVIA CONSULTAZIONE DEL RSL.
DECORRENZA OBBLIGO 31 DICEMBRE 2010 COME “ … DATA DI AVVIO DELLE ATTIVITA’ DI VALUTAZIONE…” LA CUI PROGRAMMAZIONE TEMPORALE E INDICAZIONE DEL TERMINE “… DEVONO ESSERE RIPORTATE NEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO”
56
Valutazione “… non singoli ma gruppi omogenei di lavoratori … esposti a rischi dello stesso tipo … in ragione della effettiva organizzazione aziendale“
e che “ le necessarie attività devono essere
compiute con riferimento a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, compresi dirigenti e preposti …”
57
Fase preliminare–lista controlloANALISI “EVENTI SENTINELLA”(indici infortunistci, assenze, procedimenti
disciplinari, segnalazioni medico competente, lamentele formalizzate)
“INDICATORI DI CONTENUTO”(ambiente di lavoro, orario, turni e carichi di
lavoro, ritmo di lavoro, attrezzature)“CONTESTO DEL LAVORO”(autonomia decisionale, ruolo
nell’organizzazione, conflitti interpersonali, carriera, incertezze sulle prestazioni richieste)
58
59
EVENTI SENTINELLA
CONTENUTO DEL LAVORO
CONTESTO DEL LAVORO
INFORTUNIASSENZE PER MALATTIA
AMBIENTE DI LAVORO E ATTREZZATURE
FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA
ASSENZE DAL LAVOROFERIE NON GODUTE
PIANIFICAZIONE DEI COMPITI
RUOLO AMBITO ORGANIZZAZIONE
ROTAZIONE DEL PERSONALE
CARICO LAVORORITMO LAVORO
EVOLUZIONECARRIERA
TURNOVERSANZ. DISCIPLINARIVISITE STRAORDINARIESTRESS SEGNALATOISTANZE GIUDIZIARIE
ORARIO DI LAVORO
AUTONOMIA DECISIONALE
RAPPORTI INTERPERS.
INTERFACCIA LAVORO/CASA
60
O 17 NON RILEVANTE 25%
RISCHIO NON RILEVANTE – RISULTATO DA RIPORTARE NEL DVR CON PREVISIONE DI ULTERIORE MONITORAGGIO
18 34 RISCHIO MEDIO 50%
CONDIZIONE ORGANIZZATIVE CHE DETERMINANO LA PRESENZA DI STRESS DA LAVORO CORRELATO -ADOTTARE AZIONI CORRETTIVE E CONTROLLO DELL’EFFICACIA
35 67 RISCHIO ALTO+ 50%
AZIONI CORRETTIVE IMMEDIATEINTERVENTI ORGANIZZATIVI, TECNICI, PROCEDURALI E FORMATIVI
MOBBINGPERSECUZIONE SISTEMATICA AD OPERA
DI UNA O PIU’ PERSONE IN UN TEMPO LUNGO ALLO SCOPO DI DANNEGGIARE, EMARGINARE E DISCRIMINARE LA VITTIMA………FINO ALLA PERDITA DEL POSTO DI LAVORO
61
MOBBINGMOLESTIE MORALI SUL POSTO DI LAVORO
COME:ATTI VESSATORIAZIONI OSTILIATTI DISCRIMINATORI E VIOLENZA
PSICOLOGICA TEMPI:
ALMENO 6 MESI RIPETIZIONE GIORNALIERA Stress causa/effettoAlla base del mobbing c’è un conflitto -
62
SINDROME DI BURNOUT
E’ il “non farcela più” – “spegnersi, bruciarsi” insoddisfazione,affaticamento, irritazione, svuotamento, delusione, impotenza.
Risposta individuale ad una situazione lavorativa percepita come stressante. L’individuo non dispone di risorse adeguate.
63
GRAZIE
E ADESSO
CORRIAMO
64
POSTAZIONE VDT
65