PRESTITI TRA PRIVATI Coupon - Altroconsumo · 2013-02-27 · districarvi tra avvisi di accertamento...

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X CASE DI RIPOSO Ê Lunghe liste d’attesa, rette salate e servizio inadeguato: la nostra inchiesta. Ê Come detrarre i costi X IL NUOVO CONDOMINIO Tutte le regole dettate dalla riforma che sarà in vigore da giugno. Più trasparenza sulla gestione. X SE IL FISCO VI CHIEDE CONTO Equitalia vi scrive? Tutto quello che dovete sapere per districarvi tra avvisi di accertamento e cartelle di pagamento. X PRESTITI TRA PRIVATI Sotto la lente i siti che mettono in contatto chi investe e chi cerca denaro. Poche tutele e scarsa convenienza economica. Numero 129 | Marzo 2013 Supplemento di Altroconsumo n.268 www.altroconsumo.it Coupon cosa c’è sotto Groupon & Co: tanti sconti, pochi diritti

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XX CASE DI RIPOSOXÊ Lunghe liste

d’attesa, rette salate e servizio inadeguato: la nostra inchiesta.XÊ Come detrarre i costi

XX IL NUOVO CONDOMINIOTutte le regole dettate dalla riforma che sarà in vigore da giugno. Più trasparenza sulla gestione.

XX SE IL FISCO VI CHIEDE CONTOEquitalia vi scrive? Tutto quello che dovete sapere per districarvi tra avvisi di accertamento e cartelle di pagamento.

XX PRESTITI TRA PRIVATI

Sotto la lente i siti che mettono in contatto chi investe e chi cerca denaro. Poche tutele e scarsa convenienza economica.

Numero 129 | Marzo 2013

Supplemento di Altroconsumo n.268 www.altroconsumo.it

Coupon cosa c’è sottoGroupon & Co: tanti sconti, pochi diritti

2 Soldi&Diri� i 129 Marzo 2013

www.altroconsumo.it

DOSSIERCoupon: sconti senza tutele Groupon & Co. off rono sconti su tu� o, ma chi ne approfi � a è scarsamente tutelato in caso di problemi. Il nuovo codice di autoregolamentazione dell’ecommerce.

10 11 12Come farsi rimborsare

Se cambio idea?

Il codice di categoria

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44 EconomixIl calendario fi scale e le nostre dri� e

47 Scelte sicure - Indice

30La riforma del condominio. Che cosa cambia con le nuove regole.

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38Pensioni integrative Una panoramica sui fondi chiusi e aperti.

Articoli

13Le polizze tutta salute Coprire le spese per mala� ie e infortuni.

16Prestiti tra privati Incontri online tra chi investe e chi cerca denaro.

18Case di riposo Gli italiani raccontano le loro esperienze.

22Un conto online per i soci Tu� i i vantaggi di BccFor Web.

24Il Fisco chiama Avvisi e cartelle: le comunicazioni ai contribuenti.

28Reversibilità Chi ha diri� o alla pensione ai superstiti.

Soldi&Diri� i 129 Marzo 2013 3

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Fisco: aspettando la nuova era

La campagna ele� orale appena conclusa si è comba� uta a colpi di promesse sulla riduzione di imposte e tasse. Ora non ci resta

che stare a vedere come andranno le cose, passando dalle parole ai fa� i. La disastrosa condizione dei nostri conti pubblici ha portato a un incremento della pressione fi scale nel breve periodo (si spera), che però ha colpito più duramente le famiglie già in diffi coltà.La distribuzione dell’elevatissimo carico fi scale – tra i più alti in Europa - rimane poco equa e non sono mai state a� uate per mancanza di lungimiranza e di coraggio le riforme stru� urali che abbiamo sempre chiesto, anche prima della crisi. Con il risultato che lasciare meno soldi in tasca alle famiglie signifi ca favorire ulteriori

eff e� i recessivi, come dimostra il continuo calo dei consumi o, peggio, l’aumento della povertà. Il riordino del sistema fi scale è di primaria importanza per lo sviluppo e la crescita economica del Paese. Ora più che mai è dunque necessario formulare proposte convincenti che vadano al di là dello spremere dipendenti e pensionati, che sono i sogge� i passivi d’imposta più facili da tassare.  E che faccia pagare le tasse a chi non le paga. Per il momento, anche quando sembra aiutare le famiglie con una mano, con l’altra il fi sco continua a togliere: dal 2013 sono aumentate le detrazioni per i fi gli a carico, ma Regioni e Comuni in default hanno aumentato le addizionali locali, vanifi candone l’eff e� o e abbassando stipendi e pensioni di chi fi gli a carico

non ne ha. La tassa sui rifi uti – Tia o Tarsu - sarà sostituita dalla Tares, che è mediamente più costosa per il ci� adino, perché copre il 100% dei costi di raccolta e smaltimento dei rifi uti oltre a i cosidde� i costi “indivisibili” del Comune (come la pulizia strade). Non aiuterà i bilanci familiari neppure l’aumento dell’Iva al 22%, a partire dal prossimo luglio, se non sarà rimodulato, con una revisione delle aliquote applicate ai prodo� i e servizi, in modo da non gravare indistintamente su tu� i i ci� adini. E poi c’è l’Imu, l’imposta sugli immobili, la pietra dello scandalo dello scorso anno, introdo� a nel segno della totale incertezza del diri� o e senza nessuna a� enzione alle categorie più deboli. Le iniquità derivate dall’applicazione dell’Imu hanno reso ancora più odioso il suo pagamento e la paura di incappare in errori di calcolo ne ha aggravato il costo, costringendo i contribuenti a rivolgersi a esperti fi scali. Che almeno si salvino le prime case, so� o un certo valore o reddito complessivo. L’incertezza del diri� o è comunque una costante dell’a� uale sistema fi scale italiano. Negli ultimi anni troppi provvedimenti hanno creato confusione e inasprimento della tassazione, senza che un criterio di equità e di rispe� o dell’articolo 53 della Costituzione - “tu� i sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” - sia stato seguito. E troppo poco è stato fa� o per stanare chi le tasse non le paga. Il redditometro inizia a funzionare, ma al momento gli esperti muovono più critiche che apprezzamenti per questa misura come lo� a all’evasione.

editoriale

PRIMOPIANO4 Soldi&Diritt i 129 Marzo 2013

Tempo di rimborsi Polizze mutui

Imu: che fare se hai pagato di più

L’ imposta più odiata dagli ita-liani è stata anche la più osti-ca da pagare, sia per il peso

economico sia per la complessità della normativa. Fino all’ultimo lo Stato ha taciuto sulle informazioni necessarie al contribuente per fare il conguaglio di dicembre. ll caso più diff uso è stato quello di chi risiede nei Comuni che hanno equiparato all’abitazione princi-pale la casa di proprietà di anziani o disabili ricoverati permanen-temente in casa di riposo. Infat-ti, queste persone che a giugno hanno dovuto pagare l’Imu come seconda casa, a dicembre non sa-pevano come recuperare quanto avevano versato allo Stato come acconto. Lo Stato ha chiarito solo il 14 di-cembre come comportarsi proprio a ridosso della scadenza dell’ul-tima rata dell’Imu, il successivo lunedì 17 dicembre. E ha deciso di passare la palla ai Comune. Per cui è il Comune in cui si trova l’immo-

Dal primo gennaio, l’Isvap (l’Istitu-to di vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collett ivo) è stato sostituito dall’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) ed è passato sott o il controllo della Banca d’Italia. L’Ivass è presieduto dal dirett ore generale della Banca d’Italia, incarico attualmente ri-coperto da Fabrizio Saccomanni,

e opera per garantire la stabilità e il buon funzionamento del si-stema assicurativo e la tutela dei consumatori. In caso di reclamo o richiesta di delucidazioni, cambia solo il no-me (Ivass) mentre l’indirizzo del nuovo Istituto di vigilanza (via del Quirinale 21, 00187 Roma) resta in-variato, così come il numero verde

del contact center consumatori (800.486.661, att ivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.30). Cambia il sito, che diventa www.ivass.it.Cambia la procedura da seguire in caso di incidenti d’auto all’estero: per conoscere il nome del rappre-sentante in Italia nominato dalla compagnia del responsabile del sinistro bisognerà rivolgersi alla

L’Isvap lascia il posto all’organo controllato da Bankitalia

Vigilanza sulle assicurazioni: parte l’Ivass

Il parere dell’AbiLe banche non possono essere al tempo stesso erogatrici di mutui e be-neficiarie di polizze. Lo stabilisce la legge, ma Giovanni Sabatini, diret-tore generale dell’Abi, l’associazione delle ban-che italiane, non è d’ac-cordo. Nega l’esistenza di un confl itt o di interessi e dichiara che: “gli interessi della banca e del cliente convergono: la banca dà un credito più sicuro e il cliente è anch’esso più sicuro nel pagare le rate in caso di eventi fortui-ti”. Peccato, però, che la banca venda al cliente un prodotto che serve a tutelare se stessa e su cui ottiene provvigioni. Le politiche retributive degli istituti, inoltre, portano gli operatori a vendere un prodott o spe-cifico, indipendente-mente dall’interesse del cliente. Quest’ultimo, invece, deve avere la pos-sibilità di fare una scelta consapevole, confrontan-do le off erte sul mercato. La nostra ultima inchie-sta ha dimostrato come le agenzie vendano ai clienti polizze di cui loro stesse sono beneficiarie a costi superiori rispett o a quelli del mercato: il 23% delle agenzie vende al cliente una polizza vita, il 59% una polizza casa.

IMU

FOCUSSoldi&Diritt i 129 Marzo 2013 5

Pensioni: cara ricongiunzione Chi, nel corso degli anni, ha cambiato lavoro ed ente pensionistico (ad esempio, ha versato i con-tributi prima all’Inpdap e poi all’Inps), att raverso la ricongiunzione può trasferire a un’unica cassa previdenziale tutt i i contributi versati e ricevere così una sola pensione. I costi di questa operazione, però, sono elevati (vedi anche SD 128, gennaio 2013). Infatti, dal primo luglio 2010 tutt e le ricongiunzioni sono diventate onerose. Le conseguenze di questo cambiamento, per chi non aveva inoltrato entro il 30 giugno del 2010 la richiesta di ricongiunzio-ne oppure di costituzione di posizione assicu-rativa, sono state pesanti: per mett ere insieme i vari spezzoni di contribuzione bisogna ripagare all’Inps, con gli interessi, i contributi che erano già stati pagati all’Inpdap, la cassa di previdenza dei dipendenti pubblici. Una ciambella di salvataggio ai “naufraghi della ricongiunzione” è arrivata con la legge di Stabilità per il 2013, che introduce importanti novità per i dipendenti pubblici iscritt i alle ex Casse Cpdel (Enti locali, Asl, Municipalizzate...), alla Cps (Cas-sa pensione sanitari), alla Cpi (insegnanti d’asilo e scuole private parifi cate) e alla Cpug (Cassa di previdenza aiutanti e uffi ciali giudiziari). Questi lavoratori, se hanno cessato il servizio entro il 30 luglio 2010 senza maturare i requisiti per la pensione, possono trasferire gratuitamen-te la posizione assicurativa al regime generale Inps, anche se non avevano presentato entro il 30 luglio 2010 la specifi ca domanda.

Totalizzazione: alternativa obbligataChi non può permettersi la ricongiunzione, può ricorrere alla totalizzazione, sommando i diversi spezzoni contributivi per raggiunge-re i requisiti che danno diritto alla pensione. Quest’ultima sarà spezzata tra i diversi enti, in proporzione a quanto versato dal lavoratore. La totalizzazione è gratuita ma, a differenza della ricongiunzione, la pensione viene calco-lata con il metodo contributivo (cioè in base ai contributi versati in tutt i gli anni lavorativi): sarà, quindi, più bassa. In alcuni casi, però, c’è la possibilità di sommare i diversi spezzoni di contribuzione, conservando il diritt o al calcolo della pensione retributiva. È possibile solo per ott enere la pensione di vecchiaia e i tratt amenti di inabilità e ai superstiti, mentre sono escluse le contribuzioni alle casse dei liberi professionisti.

www.altroconsumo.it/pensioni

bile a dover scomputare dal saldo di dicembre tutt o quello che è stato versato con la prima rata di giugno sia al Comune sia allo Stato. È evidente che moltissimi contri-buenti non hanno avuto l’infor-mazione per tempo e, quindi, alla fine hanno pagato più di quanto avrebbero dovuto. Gli errori possi-bili sono tanti: dai calcoli sbagliati, all’indicazione di un codice cata-stale non corretto, per cui il ver-samento è stato fatto al Comune sbagliato. Nulla è perduto: basta rivolgersi al Comune, presentando richiesta di rimborso con raccomandata a/r o consegnandola all’uffi cio tributi. Alcuni Comuni hanno predisposto moduli ad hoc sul loro sito. Avete 5 anni di tempo per chiedere il rimborso. Anche sul nostro sito trovate il modello di lettera per chiedere il rimborso.

Consap (Concessionaria servizi as-sicurativi pubblici). Se l’incidente è avvenuto in uno dei Paesi aderenti al Sistema della Carta Verde, pro-vocato da un veicolo immatrico-lato e assicurato in un Paese dello Spazio economico europeo (See), il danneggiato, di ritorno dal viaggio, potrà rivolgersi nel proprio Paese e nella propria lingua al mandatario

della compagnia straniera che as-sicura il veicolo danneggiante, in quanto il mandatario è il rappre-sentante incaricato di istruire e di liquidare il sinistro. Le compagnie che vendono l’Rc auto hanno l’ob-bligo di nominare un mandatario in ogni stato See. Per conoscere nome e indirizzo del mandatario, consulta il sito www.consap.it.

www.altroconsumo.it/imposte - tasse

PRIMO PIANO6 Soldi&Diritti 129 Marzo 2013

L’INFLAZIONE SALE Fare la spesa costa sempre di più. Lo vediamo nel nostro bilancio familiare e ce lo conferma l’Istat, che ha rilevato che il tasso medio dell’inflazione nel 2012 è stato pari al 3%, il dato più elevato dal 2008. L’anno prima era stato del 2,8%. Il rincaro del carrello della spesa è stato del 4,3%, soprattutto sui prodotti acquistati con maggiore frequenza (da cibo a carburanti).

RATE PER PAGARELE BOLLETTE Sono in aumento le richieste di rateizzazione delle bollette di luce e gas. Nel 2012 l’Eni ha registrato un aumento del 48% rispetto alle richieste del 2011 e l’Enel del 30%. Aumentano anche i distacchi per mancato pagamento: nei primi sei mesi del 2012 sono stati 700 mila. Un altro segno della crisi.

RC AUTO: NUOVI SCONTI PER I SOCIFino al 30 aprile 2013, Zurich Connect riserva uno sconto del 10% sull’ Rc auto (bloccato per 12 mesi) ai soci che sottoscrivono una nuova polizza annuale. L’offerta è rivolta a chi non ha l’auto assicurata con Zurich Connect al momento del preventivo. Sconto del 30% per la copertura furto e incendio. Vai su: www.altroconsumo.it/vantaggi.

Fate ripartire il fondo di solidarietà

Sempre più famiglie non riesco-no a fa fronte alle rate del mu-tuo per l’acquisto della prima

casa a causa della perdita del lavoro. Per aiutarle a superare il difficile momento esiste un Fondo statale, che non funziona più da luglio 2012 a causa di un decreto di attuazione che tarda ad arrivare. Nel momento in cui scriviamo im-perversa la campagna elettorale per l’elezione del nuovo Parlamento: non sappiamo quindi come sarà il nuovo governo, ma qualunque sia, l’attivazione di questo Fondo dovrebbe essere ai primi posti della sua agenda, visto che è uno dei pochi

salvagenti disponibili per chi è in dif-ficoltà con il pagamento del mutuo.

Come funzionaAl momento, sul sito della Consap, che gestisce il Fondo, si legge che il nuovo Regolamento attuativo è in via di emanazione: solo a quel punto sarà possibile fare nuove richieste. Il beneficio offerto dal Fondo consiste nella sospensione del pagamento delle rate fino a un massimo complessivo di 18 mesi nel corso dell’esecuzione del con-tratto. A fronte della sospensione del pagamento delle rate di mutuo, il Fondo rimborsa:

> i costi sostenuti dal beneficiario per eventuali onorari notarili anti-cipati dalla banca;

> gli oneri finanziari pari alla quo-ta interessi delle rate per le quali ha effetto la sospensione del paga-mento da parte del mutuatario, ma soltanto per la quota corrispon-dente al parametro di riferimento (cioè all’Euribor o all’Irs).Resta, invece, a carico del mutuata-rio dopo la fine della sospensione, oltre che la quota capitale, anche la quota interessi delle rate per la parte determinata dallo spread, il guadagno della banca.Inoltre la legge prevede anche che la sospensione:

> non comporti l’applicazione di alcuna commissione o spesa di istruttoria e avvenga senza richie-sta di garanzie aggiuntive;

> sia concedibile anche per i mutui che hanno già usufruito di altre mi-sure di sospensione se il beneficio è durato fino a un massimo di 18 mesi. Dunque possono accedere anche i mutuatari che, ad esem-pio, hanno già beneficiato di un periodo di sospensione grazie a iniziative autonome della banca. Le caratteristiche per accedervi so-no sul sito Consap: www.consap.it

PILLOLEDal primo gennaio scorso chi possiede un libretto postale potrà prelevare in contanti in qualsiasi ufficio postale solo importi fino a 1.000 euro. Per prelevare una som-ma maggiore dovrà andare all’uf-ficio postale in cui è stato aperto il libretto o presentare la Carta

libretto postale, rilasciata gratu-itamente dalle Poste su richiesta del titolare, che opera sul circuito Postamat. Ricordiamo che i pre-lievi superiori ai 1.000 euro sono possibili solo per i possessori di libretti nominativi e non per quelli al portatore, che non possono,

secondo la normativa, avere co-munque un saldo superiore o pari ai 1.000 euro. Peccato che queste novità siano entrate in vigore senza che le Po-ste ne abbiano dato comunicazio-ne personale ai titolari dei libretti postali, come previsto dalla legge.

Poca trasparenza nella comunicazione ai clienti

Libretti postali: nuove regole per i prelievi

Mutui: appello al nuovo governo

www.altroconsumo.it/mutui

PRIMO PIANOSoldi&Diritt i 129 Marzo 2013 7

Nell’ultimo numero di Soldi & Di-ritt i abbiamo pubblicato in coper-tina l’immagine di un frullatore KitchenAid. Il marchio del frulla-tore è rimasto visibile per errore. Infatti, l’immagine è stata scelta come esemplifi cativa dei prodott i di quella categoria e non c’era al-cun riferimento all’affi dabilità dei prodott i del marchio KitchenAid. Ce ne scusiamo con l’azienda.

Errata corrige

KitchenAid

Il prestito personale riservato ai titolari di carta Postepay o di My Postepay è erogato da Com-pass, la fi nanziaria con cui Poste Italiane ha si-

glato un accordo. Abbiamo analizzato costi e condizioni di questo fi nanziamento e possiamo dire che è molto caro e non è competitivo rispett o agli altri prestiti sul mercato. Vediamo perché. Per accedere a questo prestito non serve avere un conto corrente e c’è un limite d’età, al massimo 70 anni. Il capitale che si può ott enere in prestito è di 750 euro, da restituire in 15 rate, oppure di 1.000 euro in 20 rate o di 1.500 euro in 24 rate. Capitolo costi: per erogare il prestito è prevista una commissione pari allo 0,6% del capitale da pagare per ogni singola rata. Per esempio, per un prestito di 750 euro da pagare in 15 mesi la com-missione (totale) di erogazione sarà di 4,50 euro per ogni rata e dunque in totale di ben 67,50 euro. Poi si paga anche l’imposta di bollo (14,62 euro). Il Taeg, il tasso che indica il costo complessivo del prestito comprensivo delle spese, va dal 15,45% al 17,84%. Ad esempio, il Taeg per un prestito di 750 euro in 15 rate, compresi i bolli, è del 17,84%. Se si paga il prestito con bollett ini postali tramite Postepay si pagherà ogni mese una spesa aggiuntiva di 1 euro e questo fa salire il Taeg al 21,20%. Per un prestito di 1.000 euro in 20 rate, il Taeg è del 16,29% e se si ripaga tramite bollett ini postali sale al 18,77%. Sono fi nanziamenti molto costo-si se consideriamo i tassi medi rilevati da Banca d’Italia per i prestiti personali: 12,29% ( fi no al 31 marzo 2013); teniamo anche conto che il tasso massimo ai fi ni dell’usura che è il 19,36%. Insomma, sul mercato si trovano off erte di fi nan-ziamento molto meno costose di quella proposta da Postepay.

Un fi nanziamento da evitare

Postepay: il prestito è caro La buona notizia sul fronte caldo

del Fisco è che, grazie alla legge di Stabilità, sono aumentate dal primo gennaio le detrazioni per i figli a carico: per ogni bambino sono 950 euro, che salgono a 1.220 euro per i bambini con meno di 3 anni. Per i portatori di handicap, questi importi vanno aumentati di 400 euro ciascuno. Sono cifre pu-ramente indicative, le detrazioni, variano a seconda del reddito del dichiarante: più è alto, più le detra-zioni diminuiscono. La notizia meno buona è che nelle Regioni in defi cit sanitario i

benefi ci delle maggiori detrazioni saranno annullati dall’aumento di altre imposte. Infatt i, per le famiglie con fi gli re-sidenti nelle ott o Regioni in defi cit sanitario (Abruzzo, Calabria, Cam-pania, Lazio, Molise, Piemonte, Puglia e Sicilia), le cose cambiano un po’. In questi territori le addizionali regionali, proprio a causa del defi -cit, possono arrivare fi no al 2,33%, annullando così buona parte degli effetti positivi delle detrazioni fiscali per figli a carico. A quelle regionali vanno aggiunte le addi-zionali comunali, che riguardano tutt a l’Italia e che possono arrivare fi no all’1,1%. Facendo la somma, i contribuenti delle ott o regioni con i conti della sanità in rosso potrebbero ritro-varsi a pagare quasi il 3,5% del pro-prio reddito agli enti territoriali. È vero anche che le percentuali ap-plicabili sono decise dalle ammi-nistrazioni locali, quindi saranno diverse a seconda del Comune e della Regione. Inoltre, gli aumenti delle addizio-nali riguardano tutt i i contribuen-ti, anche quelli senza fi gli a cui non spett ano le detrazioni.

Fisco più magnanimo con chi ha fi gli a carico

Aumentano le detrazioni

XX pensioniXÊ La stangata per chi ha fatto versamenti in più casse previdenziali. XÊ I meccanismi

di ricongiunzione e totalizzazione.

XX fornItura gasfatture sbagliate, letture presunte esagerate: come difendervi dai disservizi.

XX rc autoattenti alle clausole del contratto che limitano le coperture in caso di incidente.

XX InchIesta neLLe fILIaLInonostante il divieto di legge, da nord a sud per avere il mutuo le banche chiedono di aprire il conto corrente e stipulare la loro polizza.

Numero 128 | Gennaio 2013

Supplemento di Altroconsumo n.266

www.altroconsumo.it

anno XXI - altroconsumo via Valassina 22, 20159 MilanoPoste Italiane s.p.a.- spedizione in a.p.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DcB - MI

In caso di mancato recapito, restituire al cmp di Milano roserio per la restituzione al Mittente previo pagamento resi

chI PagaI DannI?

Prodotti difettosi

Groupon & Co. fanno piovere sconti su tutto,ma quando c’è un problema non aprono l’ombrello

Inumeri sono impressionanti e ci fanno capire come sia il business del momento: 250 milioni di euro il giro d’affari, 9 milioni gli iscritti su 12 mi-lioni di di acquirenti online. Groupon, Groupalia, Letsbonus & co. sono i maggiori siti di social shopping: ven-

dono coupon che danno diritto a offerte superscontate per prodotti, ristoranti, trat-tamenti estetici, viaggi, corsi e persino esami clinici. Ci si iscrive al sito, si lascia la mail e ogni giorno arrivano le offerte della nostra città o di tutto il Paese. Ristoranti, centri estetici, esercizi commerciali di tutti i tipi offrono per un tempo limitato i loro prodotti e i loro servizi a prezzi scontati. Se la proposta ci interessa possiamo com-prarla sul sito con carta di credito: in cambio ci arriva un coupon, da stampare e conse-gnare al negoziante al momento di saldare il conto. Un nuovo modello di business, che ha messo insieme l’aspettativa del cittadino di avere molti sconti e il bisogno delle piccole attività commerciali a livello locale di avere un nuovo canale di vendita che permette allo stesso tempo di farsi pubblicità e di di-gitalizzarsi, mettendo sul web la loro offerta. Un ristorante che offre una cena a prezzo scontato raggiunge più obiettivi: si fa cono-scere, vende posti che non avrebbe venduto e promuove il prodotto a potenziali clienti sul territorio, aumentando la propria clientela. Perché funzioni, però, il

SOCIAL SHOPPING 110

Coupon: sconti

8 Soldi&Diritti 129 Marzo 2013

DOSSIER Problemi con il coupon? La responsabilità è del sito. Abbiamo segnalato Groupon all’Antitrust.10

LO SCONTRINO? NESSUNO LO FA E IL FISCO TACE

■■ La nostra inchiesta su dieci siti di social shopping di un anno fa (AC 256) aveva rivelato che in quasi tutti i casi la ricevuta fiscale non veniva rilasciata da chi forniva il servizio. Il coupon che viene mandato via mail non ha il valore di una ricevuta fiscale e quando lo usiamo per godere del servizio acquistato (per esempio, una cena al ristorante) il partner (in questo caso il ristoratore) non rilascia quasi mai una ricevuta del valore del buono. Il coupon diventa così l’ennesimo sistema per evadere il Fisco. La confusione regna sovrana. I principali siti di social shopping nei loro contratti non dedicano neanche una riga alla questione scontrino e chi presta il servizio scarica la responsabilità su chi ha venduto il coupon.

■■ Abbiamo cercato di fare luce su questa questione con un interpello all’Agenzia delle entrate per sollecitare un intervento che spazzasse via scuse e incertezze. È passato un anno e non abbiamo avuto notizie. Come mai? Eppure il giro d’affari da 250 milioni di euro, in questi tempi di crisi, dovrebbe interrompere questo silenzio assordante. Possiamo dire che chi ha comprato il coupon ha diritto di ricevere lo scontrino da chi gli fornisce il bene o il servizio (per esempio il ristorante, se il coupon vale una cena).

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senza diritti Problemi con i siti (2012)563 segnalazioni dei soci su Groupon

149 segnalazioni dei soci su Groupalia

67% delle segnalazioni su tempi di consegna e prestazione dei servizi di Groupon. Lo stesso per Groupalia (61%)

Soldi&Diritti 129 Marzo 2013 9

Se comprate online, non sempre potete cambiare idea. Tempi e modi per recedere.11 Il codice Netcomm per evitare sconti

gonfiati. Ce ne parla il presidente. 12

10 Soldi&Diritti 129 Marzo 2013

DOSSIER

ristorante deve gestire questo nuovo canale senza abbandonare la qualità

che garantisce ai vecchi clienti. Spesso non è così. Purtroppo, negli ultimi anni questo set-tore ha conosciuto una fase di “far west” in cui sia i siti di social shopping sia gli esercenti commerciali hanno puntato poco sulla qua-lità e tanto sulla quantità, accumulando cou-pon e clienti. Da qui le tante ombre che sono scese su questo nuovo modello di ecom-merce e di cui hanno fatto le spese i clienti. Lo vediamo ogni giorno con le lamentele che ci arrivano dai soci nei confronti di Groupon e Groupalia, i due principali attori del setto-re. Sette su dieci riguardano i tempi di conse-gna dei prodotti, troppo lunghi, e disservizi relativi alle prestazioni acquistate con il cou-pon, tra questi i più segnalati riguardano il fatto che la prestazione ottenuta non corri-sponde a quella pubblicizzata (per esempio, un volo in parapendio diventa una lezione di parapendio, vedi riquadro nella pagina accanto) o che non si è potuto usufruire del coupon per overbooking (sono stati venduti più coupon rispetto a quelli effettivamen-te disponibili). Attenzione: è il gestore del sito a doversi assicurare che il servizio che pubblicizza e vende corrisponda al vero,

In caso di problemi, i siti di social shopping cercano di scaricare il ba-rile sul partner (l’estetista, il ristoratore ...) che a sua volta rimanda la palla al sito. Ma per legge è il sito che deve rimborsare.

COME FARSI RIMBORSARE DAL SITO

Quando il coupon è un flop

CLIENTE DI SERIE BPaola ha comprato un coupon per una cena di tre portate. Il ristoratore la tratta come cliente di serie B rifilandole porzioni risicate e riduce il menu a due portate. Una prestazione inadeguata rispetto a quella pubblicizzata.

■■ A fine cena, poi, Paola consegna il coupon al ristoratore e chiede lo scontrino, ma questi non lo fa sostenendo che deve rivolgersi al sito che le ha venduto il coupon. Così Paola esce senza scontrino con il rischio di essere fermata dalla guardia di finanza e multata.

■■ Paola ritiene di aver ricevuto una prestazione non corrispondente a quella venduta sul sito e vuole essere rimborsata. Ma il sito sostiene di non essere responsabile della conformità di quanto descritto nell’offerta. Non è così.

MANCATA PRESTAZIONE■■ Giuliaha diritto al

rimborso del coupon dall’intermediario, cioè la parte contrattuale con cui haconcluso il contratto. Quindi sarà il sito a doverle riaccreditare i soldi spesi.

NIENTE MASSAGGIO Giulia ha comprato un cou-pon per un massaggio, ma non è mai riuscita a fissare un appuntamento con il centro massaggi, perché sempre occupato, finché dopo mesi di tentativi ci ha rinunciato.

■■ A chi deve chiedere il rimborso del coupon? Al centro massaggi o al sito che ha venduto il coupon? Nelle condizioni contrattuali, il sito di social shopping si definisce mero intermediario tra il consumatore e il partner (in questo caso, il centro massaggi) e chiarisce che al partner spetta la titolarità del contratto e quindi scarica la responsabilità sul centro massaggi. Che dal canto suo non ha nessuna intenzione di rimborsare il coupon e rinvia Giulia al sito. A ragione. Infatti sarà il sito a doverla rimborsare.

PRESTAZIONE INADEGUATA■■ È il sito a doversi assicurare

che il servizio pubblicizzato corrisponda al vero: Paola può pretendere il rimborso del coupon facendosi riaccreditare quanto speso sulla carta di credito.

DIFFIDATE DELLE CAMPAGNE CON UN NUMERO DI COUPON TROPPO ALTO IN VENDITA RISCHIATE L’OVERBOOKING

SOCIAL SHOPPING Come difendersi se va in scena lo scaricabarile

Soldi&Diritt i 129 Marzo 2013 11

perché il ruolo di intermediario è proprio quello di valutare la qualità e l’affi dabilità di un’azienda partner (per un centro medico o estetico, per esempio, controllerà l’iscrizio-ne all’ordine professionale, il curriculum e le specializzazioni, come vengono fatt i i vari tratt amenti e il modello di macchinari). Se qualcosa non va dobbiamo pretendere dal sito la restituzione delle somme versate e farcele riaccreditare sulla carta con la qua-le abbiamo fatt o il pagamento. Spesso i siti rimborsano con un credito da usare per l’ac-quisto di altri coupon: potete rifi utare questo tipo di rimborso e chiedere indietro i soldi. Groupon diffi dato e segnalato all’AntitrustPurtroppo, quando ci sono problemi con il coupon, il cliente assiste sempre allo stesso spettacolo: chiede conto del disservizio al sito dove ha comprato il coupon e questi lo rimanda all’azienda partner (per esempio, il ristorante) che, a sua volta, lo rimpalla scari-cando la responsabilità sul sito. Va in scena lo scaricabarile e il cliente resta senza rimborso. Questo comportamento scorrett o fa sì che

spesso, magari per l’esiguità della cifra spe-sa, lo stesso cliente sfi nito non porti avanti la questione per non perdere tempo ed energie. Invece, bisogna insistere. L’unico modo per farsi valere è conoscere i propri diritt i. Il che significa che nelle condizioni con-tratt uali del sito dobbiamo leggere a chiare lett ere che, in caso di mancato utilizzo del coupon per colpa dell’azienda partner o in caso di prestazione non corrispondente a quella off erta sul sito, è tenuto al rimborso chi lo ha venduto, cioè il sito stesso. Groupa-lia ha introdott o questa indicazione nelle sue condizioni contratt uali grazie all’intervento dell’Antitrust che, nel dicembre scorso, l’a-veva ammonita a mett ere fi ne alle pratiche scorrett e denunciate dai consumatori pro-prio su questi aspett i. Ora prevede il diritt o al rimborso, purché si comunichi il disservizio subito entro 5 giorni lavorativi dal verifi carsi dello stesso. Non ha fatt o lo stesso Groupon, che ha man-tenuto nelle sue condizioni contratt uali la discrezionalità necessaria per stabilire caso per caso il diritt o al rimborso in caso di prestazione diff orme rispett o a quella

Ho comprato su Groupon un volo in parapendio con incluso servizio fotografico” racconta

R.U. di Milano. “Il lancio però non era prenotabile da subito, ma solo dopo un mese. Aspetto il tempo indicato e vado a prenotare sul sito, ma trovo una brutta sorpresa: il volo è diventato un corso teorico di parapendio con ‘brevi stacchi dal suolo’. Per fortuna al momento dell’acquisto del coupon avevo stampato tutto e, quindi, potevo dimostrare il cambiamento delle condizioni. Ho comprato il coupon per fare un volo, non una lezione. Conoscevo i

miei diritti: Groupon è responsabile della conformità di quanto descritto nell’offerta sul suo sito e il servizio realmente fornito dall’azienda partner. Mando via mail il modulo di reclamo, previsto da Groupon, chiedendo il rimborso. Passa un mese senza ricevere risposta. Mi rivolgo ad Altroconsumo: il giorno dopo Groupon mi informa che sarò rimborsato”.

Compri un volo, ma resti a terra

R.U. di Milano

NON SEMPRE SI PUÒ

Cambiare ideaHotel, voli, ristoranti, dvd, software: con il coupon non puoi cambiare idea

■■ Nel caso dei ristoranti, dei servizi turistici (hotel, voli...) e di quelli relativi al tempo libero (corsi di scacchi, vela...) quando al momento della conclusione del contratto il professionista si impegna a fornire le prestazioni a una certa data o in un periodo prestabilito, la legge non prevede il diritto di recesso. Per questi servizi, i siti non sono tenuti a farvi cancellare il coupon né a concedervi di cambiare idea. Lo stesso vale se comprate dvd, software informatici sigillati o abbonamenti a giornali o riviste.

Negli altri casi potete recedere

■■ Se cambiate idea dopo aver acquistato un coupon potete recedere, come per tutti i contratti a distanza (art. 64 del Codice del consumo) senza spese e senza bisogno di specificarne il motivo, entro 10 giorni lavorativi con l’invio di una raccomandata con avviso di ricevimento.

■■ Potete cancellare il coupon entro 10 giorni lavorativi a partire dal giorno successivo a quello in cui l’avete ricevuto nelle modalità previste dal sito di social shopping. Senza tutti i fastidi e le procedure per restituire il bene. Ma si può cambiare idea e recedere anche quando si riceve il bene acquistato, sempre entro 10 giorni dalla data di ricevimento dello stesso (se si tratta di un servizio dal giorno della conclusione del contratto).

■■ Il rimborso del coupon avviene con riaccredito sulla carta con la quale abbiamo effettuato il pagamento. Spesso il sito di social shopping non rimborsa tramite coupon, ma si riserva la facoltà di accreditare la somma in buoni regalo da spendere sul sito stesso. Potete rifiutare e chiedere il riaccredito della somma sulla carta di credito.

Come difendersi se va in scena lo scaricabarile

12 Soldi&Diritti 129 Marzo 2013

DOSSIER

I siti di ecommerce si impegnano a un comportamento etico sui prezzi aderendo al codice del consorzio dell’ecommerce italiano. Ce ne parla Roberto Liscia.

Sconti gonfiati? Netcomm vigila

definizione, il codice è in vigore dall’inizio di quest’anno, ndr). Quindi, quando si usa la parola “sconto” questo deve fare riferimento al prezzo di mercato reale. Il codice è nato per mettere al bando qualsiasi comportamento ingannevole sui prezzi. Ma è solo un tassello di un progetto più ampio, dedicato al commercio elettronico: sono previsti altri codici dedicati a comportamenti, processi, customer

Il codice di Netcomm impone la trasparenza sui prezzi. Significa che gli sconti non saranno più gonfiati? Il codice di autoregolamentazione ha lo scopo di responsabilizzare gli operatori ad avere un comportamento etico e non ingannevole sui prezzi. Le società che hanno sottoscritto il codice saranno riconoscibili con un bollino che sarà in evidenza sul loro sito (in via di

service. Siamo nella seconda fase di questo modello di business, quella dell’etica, che deve investire tutti gli attori di questo settore.

Chi ha aderito?Ad oggi (gennaio 2013, ndr) hanno aderito: Ibs, Privalia, SaldiPrivati, Vente Privée, Glamoo, Seat, Poinx. Nell’arco dei prossimi mesi dovrebbero aderire Groupalia e Groupon, i colossi del couponing in Italia.

Chi subisce comportamenti scorretti dei siti di ecommerce può segnalarli a Netcomm? Sì, Netcomm (www.consorzionetcomm.it) le porterà all’attenzione dell’organismo di controllo formato da esperti quali Francesco Sacco, Michele Costabile (docenti universitari) e Luca De Biase (giornalista esperto di nuove tecnologie). Sarà questo organo, fatte le dovute verifiche, a“richiamare” il sito al rispetto del codice, chiedendogli di rimediare. Se questo non avviene, il sito può essere estromesso dal codice con un danno reputazionale enorme.

Roberto Liscia, presidente

di Netcomm, il consorzio

del commercio elettronico

italiano

indicata sul sito partner inadempien-te. E infatti, in cima alle segnalazioni

dei nostri soci troviamo proprio il colosso del social shopping, che ha collezionato nell’ultimo anno quasi 600 reclami. Abbiamo segnalato all’Antitrust la scor-rettezza di alcune clausole contrattuali e le pratiche scorrette di Groupon. Allo stesso tempo lo abbiamo diffidato a fare un signi-ficativo sforzo di trasparenza, indicando nelle condizioni contrattuali la propria re-sponsabilità in caso di disservizio, altrimen-ti lo porteremo davanti al giudice. Sarebbe anche auspicabile che fosse reso disponibile sul sito il contratto stipulato da Groupon con l’azienda partner. Ma non basta.

I lunghissimi tempi di consegna del prodot-to acquistato sono tra le segnalazioni più frequenti dei nostri soci. Sul sito, Groupon indica che la spedizione avviene a partire da venti giorni lavorativi successivi all’ordine. Peccato che la legge preveda che la consegna debba avvenire entro 30 giorni a partire dal giorno successivo all’ordine, un termine che quindi Groupon non può rispettare. Un altro punto su cui abbiamo chiesto l’intervento dell’Antitrust. Speriamo che un richiamo dell’Authority e il rischio di doversi confrontare con le no-stre più che legittime pretese davanti a un giudice inducano Groupon ad assumersi le sue responsabilità. Vi terremo aggiornati.

02 6961550 lunedì - venerdì 9-13 14-18

Se avete avuto problemi con un sito di social shopping (Groupon, Groupalia, Letsbonus...) e non sapete come far valere i vostri diritti, non arrendetevi, ma contate su di noi, per esempio per ottenere il rimborso del coupon.

A vostra disposizione un team di 80 avvocati che non solo vi spiegheranno come muovervi ma, se necessario, interverranno a vostra difesa.

Al vostro fianco

SOCIAL SHOPPING Parte il codice per la trasparenza sui prezzi

Soldi&Diritt i 129 Marzo 2013 13

ASSICURAZIONI Coperture sanitarie

Polizze malattiaSono migliorate rispetto agli ultimi anni, ma ancora troppe spese non sono coperte.

Il Servizio sanitario nazionale non sem-pre si distingue per velocità ed effi cien-za, ma rivolgersi a stru� ure private può essere un salasso per il portafoglio. Una terza via è rappresentata dalle polizze

sanitarie: questo prodo� o fi no a oggi non è mai stato troppo popolare, perché costoso e perché viene visto come un puro e semplice “doppione” della sanità pubblica. E qualche dife� o ce l’ha ancora: non copre le spese che il pubblico non riesce a garantire (per esem-pio il dentista) e in molti casi non risarcisce gli esami diagnostici preventivi. Vediamo che cosa ci off rono 24 compagnie assicurative operanti in Italia.In generale, le polizze si distinguono tra

GLOSSARIO

Aggravamento del rischio Peggioramento dello stato di salute, di cui l’assicurato deve informare la compagnia, che entro un mese può decidere di recedere.

Carenza Periodo successivo alla stipula della polizza durante il quale non si è coperti.

Diaria Importo versato per ogni giorno di ricovero in una struttura del Servizio sanitario pubblico.

Esclusioni Situazioni in cui l’assicurato non è coperto dalla polizza.

Franchigia Parte di spesa che resta a carico dell’assicurato. Eliminarla fa aumentare il premio da pagare.

quelle “complete” (coprono le spese medi-che legate a mala� ia, infortuni o interventi chirurgici, compresi parto e aborto terapeu-tico) e quelle “parziali”, che intervengono solo in caso di malattie e interventi gravi (indicati nelle condizioni di polizza).

Clausole antipaticheIn tutti i casi, è necessario valutare i con-tra� i anzitu� o per la presenza di eventuali clausole non favorevoli per l’assicurato. Tra quelle che o� engono il punteggio più basso, ci sono le polizze che prevedono ancora, per alcune situazioni particolari, la possibilità di recedere, in caso di sinistro, anche da parte della compagnia: Fondiaria-Sai,

14 Soldi&Diritti 129 Marzo 2013

ASSICURAZIONI Coperture sanitarie

POLIZZE MALATTIACLASSIFICA PER QUALITÀ

COME LEGGERE

LA TABELLA■■ Carenza Per le malattie è general-

mente di 30 giorni.

■■ Diagnostica Normalmente sono coperte le spese per esami e accer-tamenti fatti fuori dal ricovero, ma sempre collegati a una malattia o a un infortunio coperto.

■■ Servizio sanitario nazionale Indica la qualità della garanzia offerta da chi si avvale delle strutture pubbliche.

Agenzie visitate 61 63 64Condizioni di polizza consegnate 85% 67% 69%Preventivi consegnati 84% 73% 67%

Maggio Dicembre Dicembre 2009 2010 2012

LA NOSTRA VISITA ALLE AGENZIETRASPARENZA SEMPRE PIÙ OPACANegli ultimi quattro anni siamo andati tre volte in una sessantina di agenzie di tre grandi città italiane a cercare informazioni sulle polizze sanitarie. I risultati? Li potete vedere qui sotto. Le condizioni di polizza e i preventivi continuano a essere un mistero in troppi casi.

Compagnia Prodotto

Info

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ALI

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LOB

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0)

Reale Mutua Per Te Salute Reale A C B B B B B 68

Italiana Antivirus A C B B B B B 67

Hdi Globale salute A C B C B B B 66

Groupama Quisicura - Forma Elite A C B C B B B 65

Filo Diretto Valeas B C B C B B A 65

Zurich MediCare B C B B B C B 64

Ina Assitalia Tisana - Salute Sicura B C B C C B B 63

Axa Axa Protezione salute B C B C B C B 62

Toro Doctor Più Evolution A C C C C B B 62

Intesa San Paolo Assicura Proteggi Salute B C B C B B B 62

Allianz Universo salute B C B B B B B 61

Vittoria Rimborso spese sanitarie Elité B C B B B C C 60

Cattolica Più Salute D A B C B C B 58

PosteAssicura PostaProtezione SiCura C D B C C B B 57

Sara Saramedical A C C C C D B 57

Generali Sei in salute - Alta protezione Top D C B C B C B 55

Alleanza Medical A C D D D D A 53

Fondiaria-Sai Sanicard D C B C B B B 50

Milano Sanicard D C B C B B B 50

Unipol Assicurazioni YouSalute Spese mediche D C B B B B B 49

Unisalute Piano Completo D C B C B C B 47

Ubi Assicurazioni Salute D C B B B C C 47

Mediolanum Assicurazioni Nautilus Medical E B B B C C B 42

Europ Assistance Eura salute - Ogni giorno D C D D D D C 31

Soldi&Diritt i i 129 Marzo 2013 15

Città Premio in euro senza franchigia

Premio in euro con franchigia di 1.500 euro

Milano 4.542 3.776

Roma 4.542 3.776

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POLIZZA COMPRENSIVA DELLA COPERTURA DIAGNOSTICA

68

LA SPESA SANITARIA PRIVATA NEL 2011 HA TOCCATO QUOTA 80 MILIARDI DI EURO

Milano, Generali (entro il primo anno) e Mediolanum (entro i primi 2 anni se

il contra� o è a vita intera). Unipol, Unisalu-te e Europ Assistance contengono invece la clausola di aggravamento del rischio: l’as-sicurato deve dare immediatamente infor-mazione alla compagnia di assicurazione di tu� e quelle condizioni che comportano un rischio più grave di quello stabilito alla fi rma del contra� o e la società può recedere entro un mese dalla comunicazione. Altri esempi: Generali prevede questa clausola, ma solo se collegata alla mancata indicazione dell’es-sere fumatori al momento della stipula, Allianz al cambio di professione e Zurich a quello di residenza.

Che cosa mancaIn linea di massima queste polizze escludo-no garanzie per la chirurgia estetica, per i danni alla salute causati da abuso di alcolici e/o droghe (compresi gli psicofarmaci), le cu-re legate alle diete, gli interventi di correzio-ne della vista, la manutenzione e riparazione di protesi. Sono esclusi anche gli interventi dentistici, a meno che non siano conseguen-za indire� a di un incidente o di un tumore maligno. Le uniche eccezioni sono Grou-pama (per la forma Elite) e Generali (con il

“Programma di prevenzione sanitaria”, ag-giuntivo alla forma di copertura mala� ie da noi analizzata), limitatamente all’ablazione del tartaro e alla visita di controllo (quest’ul-tima generalmente già di per sé gratuita) presso studi convenzionati. Unipol com-prende invece la visita odontoiatrica e l’abla-zione del tartato fi no a 60 euro e interventi di implantologia dentale fi no al massimo di 1.500 euro per anno assicurativo. Un discorso a parte meritano gli esami dia-gnostici: quasi tu� i i contra� i esaminati non prevedono rimborsi per i check up periodici, non legati alla presenza di una mala� ia.

Rimborsi o indennizzi forfettariIl vantaggio di queste polizze è il fa� o che l’assicurato può farsi ricoverare in cliniche convenzionate (cosa assolutamente consi-gliata), dove non paga nulla. Nel caso in cui, invece, si vada in stru� ure non convenzio-nate, la compagnia procederà al rimborso, applicando però uno scoperto variabile tra il 20 e il 30%.Un po’ diverse dalle altre polizze, sono quel-le di Alleanza, Sara ed Europ Assistance. La prima prevede un indennizzo predefinito (al quale è abbinabile una diaria) in caso di intervento chirurgico dovuto a infortunio o mala� ia. Sara fi ssa anch’essa un indennizzo (più eventuale diaria), che varia a seconda del tipo di intervento. Europ Assistance prevede un indennizzo in caso di ricovero per intervento chirurgico, per infortunio e in caso di ricovero per mala� ia o infortunio

che non abbiano comportato un’operazio-ne. Queste somme saranno versate anche se l’assicurato è stato operato nell’ambito del Servizio sanitario nazionale e quindi non ha pagato nulla o al massimo il ticket.

Spese coperteIn caso di ricovero sono rimborsate le re� e di degenza, l’assistenza medica, le spese di fi sioterapia e rieducazione, le cure e i medi-cinali. In caso di intervento, anche i costi ad esso legati.Le compagnie normalmente coprono an-che le spese di vitto e pernottamento di un accompagnatore (da 30 a 100 giorni ed entro limiti di spesa) e i costi di trasporto in autoambulanza. Sono coperte poi le spese, sostenute prima del ricovero o dell’intervento, per gli accer-tamenti diagnostici, compresi gli onorari dei medici: però devono essere dire� amen-te inerenti alla mala� ia o all’infortunio che hanno provocato l’intervento o il ricovero (in genere quelle sostenute nei 90 giorni prima).Infi ne, sono coperte le spese sostenute dopo il ricovero o l’intervento per accertamenti diagnostici, medicinali, prestazioni medi-che, infermieristiche, fi sioterapia e cure ter-mali, sempre se si riferiscono alla mala� ia o all’infortunio che ha provocato il ricovero o l’intervento. Anche qui valgono i limiti di tempo: generalmente 90 giorni dopo la fi ne dell’intervento o del ricovero, ma possono salire fi no a 240 in caso di cure oncologiche (Zurich).

16 Soldi&Diritti 129 Marzo 2013

CREDITO Piattaforme online

CHI CHIEDE IL PRESTITO■■ Affidabilità. Chi ha bisogno di un

prestito viene indirizzato su uno di questi tre diversi mercati: mercato standard (utenti più affidabili), nuovo mercato (mediamente affidabili) e terzo mercato (meno affidabili).

■■ Importi e durata. Il prestito ottenibile va dai mille ai 25 mila euro, con durata a 12, 24, 36, 48 mesi.

■■ Spese. Una tantum di 50 euro per l’iscrizione, 1,2% di commissione sull’importo finanziato, 1,20 euro di spese di incasso per rata, 14,62 euro di bollo sul finanziamento per durate fino a 18 mesi (per durate superiori lo 0,25% del capitale finanziato).

Due siti internet sono autorizzati a mettere in contatto chi investe e chi cerca denaro.

Nell’attuale situazione economica, le banche fanno sempre più difficoltà a concedere prestiti e, quando succede,

lo fanno a tassi non certo allettanti. Per chi ha bisogno di denaro fino a un massimo di 25 mila euro è nata una strada che si propone co-me alternativa a quella della banca: si chiama “social lending”, espressione che possiamo tradurre in “prestiti tra privati”. L’operazione si svolge su piattaforme online, controllate dalla Banca d’Italia, che mettono in contatto persone che chiedono un prestito, da restitu-ire a rate, con persone disposte a prestare il proprio denaro. L’affare va a buon fine quan-do le parti chiedono e offrono denaro a tassi di interesse simili. In Italia, sono autorizzate solo due piattaforme: Prestiamoci (www.pre-stiamoci.it) e Smartika (www.smartika.it).

Come funzionanoPer poter chiedere od offrire un prestito biso-gna registrarsi al sito e poi rimandare al gesto-re il contratto firmato. Chi chiede un prestito deve anche indicare alcuni dati personali (se l’abitazione è di proprietà, quale lavoro svol-ge, il reddito mensile…), che servono ai siti per verificare l’affidabilità finanziaria del richie-dente, insieme ai dati raccolti nelle cosiddette “centrali rischi private”, banche dati in cui so-no elencati i nomi dei debitori inadempienti o in ritardo nel pagamento delle rate. L’affida-bilità viene espressa tramite un giudizio (“ra-ting”): più l’affidabilità è alta, migliori saranno le condizioni applicate ai richiedenti.

Scarsa convenienzaLa convenienza di un prestito si valuta in ba-se al Taeg, cioè al tasso annuo effettivo glo-bale, che oltre al tasso di interesse considera anche le spese da sostenere. Tramite i due si-ti, abbiamo chiesto un prestito di 5.000 euro per 4 anni e uno di 2.000 euro per 2 anni, re-gistrandoci più volte, in ciascuna delle quali

Prestiti privati

abbiamo presentato caratteristiche di affida-bilità differenti (alta, media, sufficiente). In base alle risposte avute, abbiamo calcolato il Taeg dei prestiti che avremmo ottenuto (vedi tabella a destra). Se li confrontate con i prestiti migliori che si trovano sul mercato (vedi a pag. 45 nella rubrica Economix), ve-drete che i Taeg dei social lending sono più elevati: crescono a mano a mano che si ridu-ce l’affidabilità del richiedente. L’eventuale ricorso a questi prestiti tra privati potrebbe quindi essere una strada da seguire solo per chi ha un grado di affidabilità non elevato.

PIATTAFORME AUTORIZZATE : CONDIZIONI A CONFRONTO

CHI FINANZIA IL PRESTITO■■ Investimento. Si può investire da

mille a 25 mila euro. La cifra investita viene ripartita su più prestiti, per diminuire il rischio di insolvenza.

■■ Rendita. Il tasso d’interesse lordo è lo stesso applicato a chi chiede il prestito.

■■ Obblighi e costi. Bisogna aprire un conto di deposito presso Banca Sella, dove verranno accreditate le rate con interesse dell’1,5% annuo. Non c’è alcun costo legato direttamente al finanziamento. Gli interessi guadagnati vanno indicati nella dichiarazione dei redditi.

Soldi&Diritti 129 Marzo 2013 17

Piattaforme online

Poca sicurezzaOltre alla scarsa convenienza economica, ci sono anche meno tutele: dato che non rien-tra nella normativa sul credito al consumo, a chi richiede il prestito non ne deve essere ne-cessariamente indicato il Taeg né consegnato il foglio informativo europeo (il cosiddetto Ebic), fondamentale per fare il confronto tra varie offerte. Chi presta denaro non ha alcuna certezza di recuperare i propri soldi: fa un prestito a per-sone che non conosce, fidandosi solo della valutazione delle piattaforme online rispetto alla loro affidabilità finanziaria. Meglio quin-di scegliere i conti di deposito, a basso rischio e con tassi di rendimento interessanti.

Sito e categoria 2.000 euro in 2 anni 5.000 euro in 4 anni

Taeg %Rata mensile

per ogni 1.000 euro

Taeg %Rata mensile

per ogni 1.000 euro

PRESTIAMOCI

Mercato standard 11,08 91,2 9,37 122,09

Nuovo mercato 13,88 93,49 12,26 128,01

Terzo mercato 16,72 95,81 non previsto non previsto

SMARTIKA

Rating A+ 7,11 89,22 7,28 119,54

Rating A 8,87 90,78 8,84 123,03

Rating B 10,35 92,09 10,53 126,81

Rating C 11,34 92,96 12,41 131,05

I TASSI EFFETTIVI (ELABORAZIONE ALTROCONSUMO GENNAIO 2013)

PIATTAFORME AUTORIZZATE : CONDIZIONI A CONFRONTO

CHI CHIEDE IL PRESTITO■■ Affidabilità. Chi ha bisogno di un

prestito viene catalogato a seconda del giudizio di affidabilità (rating): quest’ultimo va da A+ (utenti più affidabili) a C (meno affidabili).

■■ Importi e durata. Il prestito ottenibile va da 1.500 a 15 mila euro, con durata 24, 36, 48 mesi.

■■ Spese. Variano a seconda del grado di affidabilità: i clienti con rating A+ pagano lo 0,5% dell’importo richiesto, quelli con rating A l’1,25%, quelli con rating B il 2%, quelli con rating C il 2,5%; ci sono inoltre 2 euro di spese di incasso per ciascuna rata.

CHI FINANZIA IL PRESTITO■■ Investimento. Si può investire da

100 a 50 mila euro. La cifra investita viene ripartita su più prestiti, per diminuire il rischio di insolvenza.

■■ Rendita. Il tasso d’interesse lordo è lo stesso applicato a chi chiede il prestito.

■■ Obblighi e costi. Bisogna aprire un conto di pagamento Smartika. Si paga una commissione dell’1% sul capitale prestato e non ancora restituito, calcolata su base giornaliera. Gli interessi guadagnati vanno indicati nella dichiarazione dei redditi.

Verifica il Taeg del prestito con il nostro servizio online: dalla sezione “Soldi” clicca su “Calcola e risparmia”.

Calcola il Taeg

www.altroconsumo.it/soldi

18 Soldi&Diritti 129 Marzo 2013

ASSISTENZA Case di riposo

Lunghe attese, criteri di accesso poco trasparenti, rette altee personale non sempre gentile. Ecco le case di riposo in Italia

LA NOSTRA INCHIESTA

■■ Tramite questionario (sia cartaceo che online), abbiamo chiesto a un campione di persone di raccontarci la loro esperienza diretta con le case di riposo italiane: problemi, difficoltà, liste di attesa e criteri di accesso.

■■ Tutti gli intervistati, nel momento in cui abbiamo svolto l’inchiesta, avevano un anziano che viveva in una casa di riposo o che ci aveva vissuto nei cinque anni precedenti.

■■ L’inchiesta è stata svolta nel mese di marzo 2012.

■■ Sono stati raccolti 548 questionari.

Iprogressi medici hanno migliorato la qualità della nostra vita, permettendoci di vivere di più. Secondo i dati dell’Istat (Istituto nazionale di statistica), nel 2043 in Italia gli ultra 65enni saranno

circa il 32% della popolazione totale, con un costante aumento dell’età media. Per affron-tare il progressivo invecchiamento della po-polazione sono indispensabili interventi, sia economici che sociali, mirati alla prevenzio-ne, alla cura, alla riabilitazione e al sostegno dell’anziano e della sua famiglia. In Italia, siamo ancora lontani da questo obiettivo.

I diversi tipi di assistenzaNella categoria case di riposo, rientrano di-versi istituti e le differenze riguardano due aspetti importanti: il genere di assistenza e la divisione delle spese. Gli anziani non autosufficienti aumentano e le vecchie case di riposo si stanno trasformando sempre di più in Rsa (Residenze sanitarie assistenziali). Non si tratta di strutture ospedaliere a tutti gli effetti, ma chi necessita di specifiche cu-re trova in questi istituti una diversificata assistenza medica. Gli anziani parzialmen-te autosufficienti, invece, possono trovare

Quando essere a nziani è un lusso

Soldi&Diritti 129 Marzo 2013 19

Case di riposo

assistenza anche in una classica casa di ri-poso. Queste strutture possono essere pub-bliche, private o convenzionate. Negli istituti pubblici e in quelli convenzionati le spese sono in parte a carico del Servizio sanitario nazionale e in parte a carico dell’utente o del Comune. In quelle private non convenziona-te è il paziente a farsi carico dell’intera retta.

I criteri di accessoIl primo passo è quello della scelta. Dall’in-chiesta emerge che il 73% degli intervista-ti ha raccolto informazioni sugli istituti

presenti nella propria zona visitandoli di-rettamente e parlando con il personale. Per entrare, però, scegliere non basta. Il 63% de-gli intervistati ha dovuto inserire il proprio familiare in una lista d’attesa e, fra questi, il 33% ha aspettato più di quattro mesi. Men-tre l’anziano è in lista, le famiglie (41% dei casi) ricorrono a una badante. Un esempio positivo è quello della Regione Lombardia: su www.famiglia.regione.lombardia.it, in-serendo nel campo di ricerca la parola Rsa è possibile consultare l’elenco delle strutture di ogni Provincia e vedere quante persone

sono in attesa. I criteri in base ai quali si deci-de l’accesso agli istituti sono principalmente due: l’ordine di presentazione della richiesta (51%) e le condizioni di salute del paziente (39%). La parte amministrativa è gestita per-sonalmente dallo staff della casa di riposo e nel 60% dei casi al momento dell’ingresso viene richiesta la compilazione da parte di un medico di una scheda sulle condizioni di salute dell’anziano. Il 35% delle persone che abbiamo intervistato giudica insufficiente la trasparenza nei criteri d’accesso alla casa di riposo.

86% Ha dovuto iscrivere il proprio parente in una lista d’attesa (strutture pubbliche)

35% Giudica insufficiente la trasparenza dell’applicazione dei criteri di accesso

16% Non ha il bagno in camera

25% Invece della fattura o delle ricevuta, riceve solo una nota per i costi non inclusi nella retta base

69% I costi della casa di riposo sono superiori alle entrate dell’anziano

46% Ha avuto almeno un problema rilevante collegato alla casa di riposo

IDENTIKIT DEGLI INTERPELLATILE ESPERIENZE DEGLI ITALIANI

Quando essere a nziani è un lusso

20 Soldi&Diritti 129 Marzo 2013

ASSISTENZA Case di riposo

PER COSA SI DISCUTE TRA FAMILIARI E PERSONALEECCO I PRINCIPALI MOTIVI DI SCONTRO

ÊAbbiamo chiesto agli intervistati se e quali problemi avessero avuto con l’istituto in cui era ricoverato il loro familiare. Nel grafico sono riportati i principali motivi di conflitto. Nel 41% dei casi il problema non è stato risolto.

26%Promesse non rispettate sulle attivitàper i residenti (ad esempio ginnastica)

Insufficiente assistenza sanitaria quotidiana da parte del personale

Comportamento verbale duro o brusco del personale

Furto di oggetti personali

Insufficienti cure quotidiane, come lavarsi o scendere dal letto

Incidente all’interno della casa di riposo dovuto a carenza di assistenza

26%

26%

25%

23%

20%

SOLO IL 16% DEI PAZIENTI RICEVE AIUTO ECONOMICO DALLE ISTITUZIONI

dei casi. Bisogna verificare, poi, che siano indicati chiaramente tutti i servizi offerti, se sono inclusi nella tariffa base o se devono essere pagati a parte. In caso di pagamento di una cauzione (che viene richiesta al mo-mento del ricovero), bisogna farsi rilasciare regolare ricevuta e ricordarsi di farsi resti-tuire la somma al momento dell’uscita del paziente dall’istituto. Dalla nostra inchiesta emerge che la restituzione non avviene nel 9% dei casi.

Chi paga?I criteri per la determinazione della retta sono principalmente due: è uguale per tutti nel 48% dei casi; nel 36%, invece, la diffe-renza è determinata dall’autosufficienza o meno dell’ospite. Il 30% degli intervistati giudica insufficiente la trasparenza nel cal-colo della retta da parte della casa di riposo. Il costo medio della retta base mensile (che, nella maggior parte dei casi, include cibo, consumo di elettricità e consulti del medico generico) è di 1.620 euro. Si alza per gli an-ziani bisognosi di più assistenza. I costi non inclusi vengono addebitati ogni mese.In Italia solo il 16% dei pazienti riceve un aiuto finanziario da parte delle istituzioni per il pagamento della retta: in media è di 465 euro al mese. Nel 69% dei casi le spese per l’istituto superano le entrate dell’anzia-no. Nel 37% dei casi questa differenza è di oltre 500 euro e viene pagata (dalla metà de-gli intervistati) attraverso i risparmi dell’an-ziano stesso.

Il contratto deve essere chiaroAbbiamo chiesto agli intervistati di da-

re un giudizio su alcuni aspetti del contratto: completezza, comprensibilità, bilanciamen-to tra diritti del paziente e obblighi della cli-nica. Nel 30% dei casi il giudizio non è stato positivo. Al momento dell’ingresso in una casa di riposo, quindi, è bene prendere visio-ne del contratto e del regolamento interno, richiedendone una copia. Questa, secondo i nostri dati, non viene rilasciata nel 10%

POCA TRASPARENZA

Il contratto non va■■ Abbiamo inviato una lettera di diffida

alla casa di riposo Fondazione Opera Immacolata Concezione di Padova onlus. A nostro parere, il contratto contiene clausole (cosiddette “vessatorie”) sfavorevoli per il consumatore.

■■ Il contratto dà alla Fondazione la possibilità di modificare da sola le caratteristiche del servizio; di aumentare la retta senza possibilità di recesso; di cambiare le condizioni contrattuali anche senza un motivo valido; di non adeguare all’inflazione l’importo della cauzione per tutto il periodo di permanenza nella casa.

■■ La casa di riposo non si è adeguata alla nostra richiesta. Per questo l’abbiamo portata in Tribunale. Il processo è in corso, vi terremo aggiornati.

Soldi&Diritti 129 Marzo 2013 21

Quando hai pagato l’Imu per la casa del tuo familiare ricoverato in istituto, ti è stata applicata ingiustamente l’imposta relativa alla seconda abitazione?

Se hai pagato di più del dovuto, scarica il modulo per chiedere il rimborso sul nostro sito, all’indirizzo che trovi sotto, e poi vai nella sezione “Imposte e tasse”.

Per la tua Imu

www.altroconsumo.it/soldi

PAGAMENTI

Detrazioni■■ Non è possibile detrarre l’intero

importo. Sono rimborsate (anche se l’anziano non è a vostro carico) solo le spese mediche e paramediche che riguardano cure specifiche. Queste vanno necessariamente indicate nella documentazione rilasciata dall’istituto.

■■ Grazie ad apposite decisioni dei Comuni, le case non affittate degli anziani ricoverati, ai fini dell’Imu, possono essere considerate come prime abitazioni. Se il Comune non provvede saranno tassate come seconde case (vedi box sotto).

■■ Si può richiedere l’annullamento del canone Rai, inviando una lettera raccomandata a: Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale I di Torino - Ufficio territoriale di Torino 1. Sportello S.A.T. casella postale 22 - 10121 Torino (To). Bisogna indicare i dati della casa di riposo e la data di inizio della degenza.

La spesa? Si scarica sulle famigliePer le persone con handicap permanente grave o ultra 65enni non autosufficienti, la legge prevede che le spese siano divise a me-tà tra Servizio sanitario nazionale e Comune. Quest’ultimo può comunque chiedere all’as-sistito un contributo calcolato secondo l’Isee, cioè sulla base della situazione economica per-sonale dell’anziano. La legge (d.lgs. n. 130/00), infatti, prevede che il calcolo deve essere fatto

prendendo in considerazione solo il reddito dell’anziano. Invece, troppo spesso, Comuni, Asl e Rsa calcolano il contributo (che quindi sarà maggiore) prendendo in considerazione anche il reddito dei parenti dell’assistito. Di fatto, quindi, numerose famiglie che devono far soggiornare un proprio parente in una casa di riposo o in una Rsa sono costrette a pagare l’intera spesa richiesta. Nella maggior parte dei casi, poi, viene negato anche il rimborso

di quanto indebitamente pagato. L’illegitti-mità della richiesta da parte dei Comuni e del Servizio sanitario nazionale del contributo ai parenti dell’assistito è stata confermata anche in una sentenza della Corte di cassazione. È importante che il legislatore affronti questo problema emanando una legge che, senza lasciare dubbi, non consenta agli enti territo-riali di scaricare sulle famiglie degli anziani una parte onerosa dei costi di assistenza.

"I familiari fanno la differenza" - l’esperienza diretta di Ilaria Dordi

"Alla retta ci penso io"

In base a cosa hai scelto l’istituto?È stato facile far entrare tuo padre? Mio padre ha bisogno di un’assistenza medica specifica e costante. Per questo ho scelto una Rsa con un buon reparto di riabilitazione e fisioterapia e con la possibilità di fare esami e terapie in sede. Inoltre è comoda: posso raggiungerla facilmente sia da casa che dal lavoro. Ho aspettato due mesi, un tempo relativamente breve. Ma questo è dipeso soprattutto dalle condizioni di salute di mio padre: più il paziente è grave, infatti, più l’ingresso è veloce.

Quali sono le maggiori difficoltà che affronti quotidianamente? A causa dei numerosi tagli alla sanità,

il personale è numericamente carente rispetto ai pazienti. Il supporto dei parenti, quando possibile, diventa quindi fondamentale per una maggiore assistenza alla persona. Sulla carta, io non dovrei fare altro che pagare la retta e andare a trovare mio padre. Invece molto spesso mi ritrovo a dover aiutare il personale nei compiti quotidiani, come lavarlo o dargli da mangiare. Non si tratta di mancanza di volontà o di carenze di attenzione: è proprio un problema di numeri.

Ricevi aiuto dalle istituzioni peril pagamento della retta? Non ricevo alcun tipo di aiuto. Una parte della retta viene pagata con la pensione e l’assegno di accompagnamento di mio padre. Al resto contribuisco io con buona parte del mio stipendio. Questo incide pesantemente sul mio bilancio familiare.

Ti sei mai trovata in disaccordocon i responsabili o con il personale della struttura? Non ho mai avuto grossi problemi. Ogni mia richiesta è stata sempre soddisfatta. Penso che questo sia dovuto soprattutto alla mia presenza costante. Inoltre, vengo sempre coinvolta e informata su tutte le decisioni che riguardano mio padre.

22 Soldi&Diri� i 129 Marzo 2013

CONTO CORRENTE Un’opportunità riservata ai soci

Un conto che rende BccForWeb della Banca di credito cooperativo di Fornacette riserva ai nostri soci un tasso di interesse del 3% lordo, senza spese né vincoli.

L’occasione è da non perdere: un conto corrente online che rende il 3% lor-do, pari al 2,4% ne� o, senza spese e

senza bolli. È il Conto Completo BccForWeb, della Banca di credito cooperativo di For-nace� e, riservato ai soci di Altroconsumo. A differenza della maggior parte dei conti online, che hanno interessi sulle giacenze pari a zero (vedi riquadro nella pagina accan-to), riconosce sui soldi in giacenza un tasso

d’interesse da conto deposito senza i vincoli che da questo derivano. Per aprire questo conto bisogna fare un bonifi co da un altro conto già aperto.Non è prevista la possibilità di andare in rosso, non è possibile chiedere il libretto degli assegni né aprire un deposito titoli. Se vi interessano questi servizi, il nostro consiglio è di tenere aperto il vostro a� uale conto, visto che BccForWeb non costa nulla,

ma approfi � are del tasso d’interesse van-taggioso che off re. L’apertura del conto vi dà diri� o ad avere la carta bancomat gratuita, i prelievi da qualsiasi sportello automatico di qualsiasi banca sia in Italia sia in Europa so-no gratuiti così come i bonifi ci online, la do-miciliazione delle utenze, i rid, i pagamenti di Mav e F24 (tasse e imposte) e le ricariche telefoniche. Le operazioni allo sportello del-la banca sono a pagamento: ad esempio il bonifi co allo sportello costa 2,50 euro. Insie-me al conto è possibile fare richiesta anche dalla carta prepagata Cabelpay Web (vedi riquadro nella pagina seguente).

Una banca a� dabile Di questi tempi la domanda è più che legit-tima: la Bcc di Fornace� e (provincia di Pisa) è affi dabile? Si tra� a di una banca di credito cooperativo nata nel 1962 che, come la mag-gior parte delle banche di questo tipo, è molto orientata al territorio e ha una composizione della raccolta e degli impieghi molto tradi-zionale. Finanzia le attività sul territorio e non è certo una banca d’aff ari. Per questo la consideriamo una banca affi dabile. In questo momento ci garantisce un prodo� o che può essere considerato il Miglior Acquisto per chi fa un utilizzo semplifi cato online del conto corrente e non ha bisogno di assegni e depo-sito titoli o di andare in rosso. Sappiate, comunque, che in caso di diffi coltà fi nanziarie di una banca, di amministrazione straordinaria o liquidazione coatta, i conti correnti sono garantiti per ogni depositante fi no a un massimo di 100.000 euro dal Fon-do di garanzia a tutela dei depositanti delle Banche di credito cooperativo. La copertura è identica a quella del Fondo interbancario di tutela dei depositi, che copre i conti correnti delle altre banche italiane. Il fondo conta 458 banche consorziate.

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Un’opportunità riservata ai soci

CONTO BCCFORWEB RISERVATO AI SOCI

Guadagni il doppio rispetto agli altri contiSe fate tutte le operazioni online e non avete bisogno di assegni, deposito titoli o di andare in rosso, BccForWeb è il conto migliore sul mercato perché vi offre un interesse del 3% lordo (2,4% netto). Lo abbiamo messo a confronto con gli altri.

ALFREDO, 40 ANNI

■ È socio di Altroconsumo, accredita sul conto il suo stipendio e quello di sua moglie, paga la rata del mutuo e domicilia le bollette. Lascia una giacenza media sul conto di 1.500 euro e opera solo online. Abbiamo calcolato quanto gli renderebbero i conti più diffusi al netto dell’imposta di bollo e altre spese (gennaio 2013).

■ Il Migliore Acquisto è Conto Completo BccForWeb che non ha spese (anche il bollo lo tiene a carico la banca) e gli fa guadagnare 36 euro all’anno (il 3% lordo sulle giacenze, 2,4% netto).

■ Gli altri conti che danno un interesse sulle giacenze: - Contomax di Banca Ifis: 18 ₤- Conto Invito del Gruppo Credito Valtellinese: 15 ₤- You Banking, Banco Popolare: 0,12 ₤

■ I conti correnti che non danno interessi e non costano nulla: Libero Doppiozero di Veneto Banca; Conto Corrente Arancio di Ing Direct; Zero 24 di Banca Popolare di Bari; Zero Spese Reale di Banca Reale; Libero Easy di Veneto Banca; Base Zero di Banca delle Marche.

■ È socia di Altroconsumo, accredita sul conto il suo stipendio e quello di suo marito, paga la rata del mutuo e domicilia le bollette. Lascia una giacenza media sul conto di 6.000 euro e opera solo online. Abbiamo calcolato quanto gli renderebbero i conti più diffusi al netto dell’imposta di bollo e altre spese (gennaio 2013).

■ Il Migliore Acquisto è Conto Completo BccForWeb che le fa guadagnare 144 euro all’anno (il 3% lordo sulle giacenze, 2,4% netto).

■ Gli altri conti correnti che danno un interesse sulle giacenze: - Contomax di Banca Ifis: 72 ₤- Conto Invito del Gruppo Credito Valtellinese: 52,80 ₤- Bancoposta Click: 13,80 ₤- Fico di Banca Etruria: 13,14 ₤- You Banking del Banco Popolare: 0,48 ₤ - Conto corrente Arancio di Ing Direct: 0 ₤

■ I conti che non danno interessi e hanno un costo: - Conto Nonsolotre di Credem: 2,90 ₤;- Bancoposta di Banco Posta: 13,19 ₤;- Db Componi Online di Deutsche Bank: 15 ₤

LUISA, 45 ANNI

PREPAGATA

C’è anche Cabelpay ■ Con il conto BccForWeb potete

chiedere anche la carta Cabelpay Web (circuito Mastercard), una prepagata ricaricabile che permette di fare e ricevere bonifici nazionali e in area Sepa. Non ha costi, a parte quelli di prelievo su sportelli automatici diversi da quelli del gruppo Cabel (2 euro in area euro e 4 fuori). Va bene per i minori o per chi non ha una carta di credito ed è il Miglior Acquisto se si fanno massimo sei prelievi Atm in area euro o 3 fuori.

Per aprire il conto corrente BccForWeb potete andare sul sito della Banca di credito cooperativo di Fornacette www.bccforweb.it/altroconsumo. Dovete inserire il codice socio e compilare il modulo di richiesta. Riceverete a casa il contratto (potete anche scaricarlo dall’area riservata del sito BccForWeb).

Quando vi arriva a casa una copia del contratto dovete firmarlo e spedirlo a Banco di credito cooperativo di Forna-cette, insieme a copia del documento d’identità, del codice fiscale e del codice socio (tessera o lettera di conferma dell’abbonamento). Per attivare il conto dovete fare un bonifico, quindi potete aprirlo solo se siete già intestatario di un altro conto. Che potreste anche tenere, visto che BccForWeb è gratuito se lo usate solo online con l’home banking e vi dà un buon tasso di interesse. Il conto può essere anche cointestato.

Aprire BccForWeb

www.altroconsumo.it/vantaggi

24 Soldi&Diritti 129 Marzo 2013

FISCO Richieste di pagamento

Avvisi di accertamento

V i sono tre tipi di attività di controllo che l’Agenzia delle entrate svolge sulle dichiarazioni dei contribuenti.

> Il controllo automatico ne evidenzia la correttezza o ne rileva gli errori. In caso emergessero irregolarità, la comunicazione vi arriva tramite raccomandata a/r al vostro indirizzo di residenza ed eventualmente ne riceve copia anche l’intermediario che si è occupato di presentare la dichiarazione per vostro conto (per esempio, il Caf).

> Il controllo formale verifica la confor-mità dei dati della dichiarazione con la

Ecco le comunicazioni che vi possono arrivare prima e dopo la cartella esattoriale vera e propria.

Quando è il momento di fare la dichiarazione dei redditi, siete i primi in coda al Caf o dal com-mercialista? Purtroppo questo non vuol dire che non avrete gra-

ne, perché molti degli errori che si commet-tono nel dare al Fisco e agli altri enti quanto dovuto si fanno in buona fede. L’Agenzia delle entrate si riserva il diritto di verificare che quanto da voi dichiarato corrisponda al vero, che i documenti presentati giustifichi-no le somme pagate. Che, insomma i conti tornino. In caso contrario: che succede? Quando risulta che il contribuente ha ver-sato meno del dovuto, inizia una procedura che si sviluppa in diverse fasi. Il primo passo è l’invio di un avviso di accertamento. Serve a informare la persona dell’incongruenza emersa dai controlli e a dargli l’opportunità di mettersi subito in regola, pagando una sanzione ridotta. Se questo non avviene, parte la cartella esattoriale vera e propria. Se neanche questa viene pagata, si può arrivare alla riscossione coattiva, con ipoteche e pi-gnoramento dei beni del debitore.

documentazione giustificativa (spese me-diche, documenti di enti previdenziali, banche, assicurazioni...). In pratica, vi arriva una richiesta di trasmettere all’Agenzia del-le entrate la documentazione che comprovi la correttezza dei dati dichiarati e di fornire eventuali chiarimenti se emergono incon-gruenze. In caso di errori, gli esiti di questo controllo formale vi sono comunicati per lettera, insieme alla richiesta di pagamento delle somme dovute.

> Il terzo tipo di controllo, da cui può scatu-rire un avviso di accertamento, è quello che riguarda la liquidazione della tassazione separata. L’Agenzia delle entrate determina l’imposta dovuta sui redditi per i quali sono già stati versati acconti, come nel caso del trattamento di fine rapporto o degli arretrati di stipendio o di pensione. Se la differenza tra quanto pagato e quanto dovuto è a vostro

Regolare i conti

VENGONO RICHIESTE LE SOMME DOVUTE, SENZA SANZIONI O INTERESSI

Soldi&Diritt i 129 Marzo 2013 25

Richieste di pagamento

sfavore, non vi verrà comunque chiesto il pagamento di sanzioni o interessi, ma solo delle somme ancora dovute.

Pagare o no?Anche il Fisco sbaglia: perciò non è dett o che quanto vi viene contestato sia necessaria-mente vero o totalmente corrett o. Se vi ren-dete conto che la richiesta è legitt ima, pagate entro il termine indicato nell’avviso le som-me dovute, oltre a eventuali interessi e san-zione ridott a. Potete farlo con il modello F24 precompilato, inserito nell’avviso, che indica già la cifra da versare, telematicamente, in banca, negli uffi ci postali o presso Equitalia, agente incaricato della riscossione. Se invece la richiesta non vi convince e la ritenete infondata, dovete rivolgervi a uno qualsiasi degli uffi ci dell’Agenzia del-le entrate e fornire tutti gli elementi che

dimostrano la correttezza dei pagamenti fatt i, per esempio acconti versati e ricevute di spese sostenute e documentate di cui il Fisco non aveva tenuto conto. Può anche capitare che il Fisco abbia ragione solo in parte, cioè che non dobbiate pagare tutto quello che l’avviso vi richiede, ma solo una quota. In tal caso è necessario che l’Agenzia emett a una nuova comunicazione a parziale rett ifi ca della precedente, con l’importo cor-rett o, comprensivo di sanzioni e interessi, da pagare entro i 30 giorni successivi all’emis-sione del nuovo avviso.

A rate si puòPuò accadere che le somme dovute al Fi-sco siano ragguardevoli e che non siate in grado di pagare in un’unica soluzione. In

questi casi potete chiedere di rateizzare: fino a 5.000 euro si possono chiedere un massimo di 6 rate trimestrali; per cifre su-periori è possibile invece ott enere dilazioni fi no a 20 rate trimestrali, anche di importo decrescente.Entro 30 giorni da quando ricevete l’avviso dovete fare domanda di pagamento rateale e la prima rata andrà versata entro 30 gior-ni da quando ricevete la comunicazione di dilazione. Sull’importo delle rate successive sono dovuti gli interessi al 3,5% annuo. Tenete presente che il mancato pagamento anche di una sola rata (da versare entro l’ul-timo giorno di ciascun trimestre) toglie il diritt o alla rateazione e fa partire la cartella esatt oriale per le somme restanti, compren-sive di interessi e sanzioni (senza riduzioni).

In alto, un avviso di pagamento: il mittente è l’ente che vi chiede di pagare ciò che ancora dovete (nel nostro esempio, il Comune di Milano chiede di saldare la tassa sui rifi uti), Sotto, un fac-simile di cartella esattoriale: il mittente è sempre Equitalia.

con Equitalia

26 Soldi&Diritti 129 Marzo 2013

Cartelle di pagamento

L e somme dovute e non versate dai contribuenti all’Agenzia delle entrate o alle amministrazioni locali vengono

iscritte a ruolo: chi deve versarle entra cioè a far parte dell’elenco dei debitori che viene poi trasmesso a Equitalia, la società incari-cata della riscossione. Gli agenti di Equitalia preparano e mandano le cartelle esattoriali, riscuotono il dovuto e, in caso di mancato pagamento della cartella, procedono all’ese-cuzione forzata, come vedremo nell’ultima parte dell’articolo.

Cosa contiene la cartellaLa notifica delle cartelle ai contribuenti vie-ne fatta attraverso un ufficiale di riscossione o con raccomandata a/r oppure, in caso di irreperibilità, con l’affissione all’albo comu-nale. Al suo interno si trovano la descrizione del debito, la spiegazione di come pagare e l’indicazione del termine di 60 giorni entro il quale pagare. Si trovano anche le istruzioni su come proporre un ricorso, se il debito se-gnalato dalla cartella non vi risulta corretto. Scaduti i 60 giorni di tempo che avete a dipo-sizione per pagare la cartella o contestarla, scatta l’aggiunta di importi supplementari, come gli interessi di mora, che maturano su ogni giorno di ritardo, e altri addebiti, le cosiddette “somme aggiuntive”, che scatta-no sui debiti verso gli enti previdenziali. C’è poi il compenso trattenuto da Equitalia: il 4,65% del debito, se pagato entro i 60 giorni, o il 9% se si sfora il termine, oltre alle spese

di notifica (che ammontano a 5,88 euro) e per le procedure di riscossione. Scaduti i 60 giorni, Equitalia deve attivare le procedure di recupero forzoso del credito.

Chiedere informazioniGli agenti di Equitalia non conoscono i mo-tivi per i quali è stata addebitata la somma richiesta: quindi se avete bisogno di chia-rimenti dovrete rivolgervi direttamente all’ente responsabile dell’addebito, per esempio l’Agenzia delle entrate o il Comune. L’agente di riscossione può invece fornire in-formazioni sulla situazione dei pagamenti e sulla notifica della cartella. Sul proprio sito (www.gruppoequitalia.it, nella sezione “Ser-vizi online”) Equitalia fornisce anche uno strumento per verificare il proprio “estratto conto” delle cartelle esattoriali, per avere un quadro d’insieme della situazione dei propri debiti con la pubblica amministrazione.

La richiesta è legittima?Se ritenete che la cartella non sia corretta, per esempio perché richiede il pagamento di una multa che avete già pagato, potete rivolgervi all’ente impositore, nel nostro

ALTRI AVVISI

Accertamento esecutivo

■■ Gli avvisi di accertamento esecutivo sono quelli emessi dopo il primo ottobre 2011 dall’Agenzia delle entrate per imposte sui redditi, addizionali, Irap, Iva e ritenute oppure imposte sostitutive relative agli anni dal 2007 in poi. Questo particolare tipo di avviso di accertamento riguarda quindi esclusivamente i debiti nei confronti dello Stato. Tutti gli altri tipi di imposte (per esempio Imu, multe, Tia/Tarsu…), invece, non seguono questo procedimento.

■■ Prima si passava dall’avviso di accertamento all’iscrizione a ruolo con emissione della cartella esattoriale, che veniva quindi inviata al contribuente. Ora, invece, gli avvisi di accertamento esecutivi non prevedono più questo passaggio. Quindi, una volta che sono trascorsi i termini prestabiliti, se il contribuente non ha provveduto a sistemare la sua posizione, l’ufficio accertatore affida a Equitalia la riscossione coattiva delle somme.

■■ Gli avvisi di accertamento esecutivo contengono l’intimazione ad adempiere all’obbligo di pagare le somme richieste entro 60 giorni dalla notifica. Trascorso questo termine diventano esecutivi e devono quindi riportare l’indicazione che trascorsi ulteriori 30 giorni dal termine ultimo per il pagamento, la riscossione sarà affidata all’agente della riscossione, senza ulteriore notifica tramite cartella esattoriale.

AVETE 60 GIORNI PER PAGARE O CONTESTARE LA SOMMA RICHIESTA

FISCO Richieste di pagamento

Soldi&Diritti 129 Marzo 2013 27

Riscossione coattiva Se i termini scadono senza che abbiate

pagato o contestato la cartella o ne ab-biate chiesto la rateazione, Equitalia

avvia le procedure di recupero forzato delle somme dovute, che vengono differenziate in base all’entità del debito. Se la somma dovuta è inferiore a 2.000 euro, Equitalia vi deve inviare due solleciti di pagamento pri-ma di poter avviare le procedure di recupero forzato e tra il primo e il secondo avviso de-vono trascorrere almeno sei mesi. Nel frat-tempo gli interessi continuano a lievitare, ma si calcolano solo sulle imposte e non più sull’intero debito comprensivo di sanzioni e interessi.

Le ganasce fiscaliIl primo mezzo di riscossione coattiva è il fermo amministrativo dell’auto, anche conosciuto con l’espressione di “ganasce fiscali”. Se avete subìto questo provvedi-mento, che è preceduto da un preavviso che vi invita a mettervi in regola col pagamento del debito entro 20 giorni, la vostra auto non potrà più circolare. Se circolate lo stesso rischiate grosso, perché l’assicurazione po-trebbe escludere la copertura dei danni in caso di incidente.

L’ipoteca sulla casaEquitalia può iscrivere un’ipoteca sulla casa di vostra proprietà solo se il vostro debito supera i 20.000 euro complessivi. In questo caso l’ente creditore ha il diritto di essere

esempio il Comune, per chiedere l’annulla-mento totale o parziale dell’atto. Se l’ufficio riscontra che l’atto è illegittimo, è tenuto ad annullarlo e a effettuare il cosiddetto “sgra-vio”, chiedendo a Equitalia di interrompere le procedure di riscossione. Se aveste già provveduto a pagare la cartella prima di rendervi conto dell’errore, avete diritto al rimborso delle somme versate. Se invece l’ente conferma le proprie richieste, pote-te ricorrere in commissione tributaria per chiedere l’annullamento dell’atto. La Legge di Stabilità in vigore dal 2013 ha stabilito che chi ha già ottenuto lo sgravio e chi ha pagato

quanto contestato prima che venisse compi-lata la cartella può rivolgersi direttamente a Equitalia per chiedere la sospensione della riscossione.

Come pagareLa cartella di pagamento è notificata con un bollettino Rav, su cui è prestampato l’impor-to da versare. Il bollettino può essere usato entro 60 giorni e il pagamento può essere fatto di persona, online, presso gli sportelli di Equitalia, gli sportelli bancari, tramite home banking, negli uffici postali e nei tabaccai abi-litati al servizio. Per chiedere la rateizzazione

dovete rivolgervi a Equitalia, con una racco-mandata a/r o una domanda consegnata a mano presso l’ufficio competente per terri-torio (con allegato una copia del documento di riconoscimento). Fino a 20.000 euro sono concesse un massimo di 48 rate mensili di al-meno 100 euro. Per una rateazione maggiore occorre presentare una documentazione che attesti il vostro stato di difficoltà economica. Per debiti superiori ai 20.000 euro la rateazio-ne è concessa solo dopo la verifica della situa-zione di difficoltà economica e le rate mensili arrivano a un massimo di 72, con importo minimo pari a 100 euro.

pagato per primo se si arriva all’espropria-zione dell’immobile. Prima di procedere Equitalia deve notificar-vi che se non provvedete a pagare il debito entro 30 giorni verrà iscritta un’ipoteca sulla vostra casa.

Tre tipi di pignoramentoL’ultima forma di riscossione coattiva è il pignoramento, che può essere applicato in tre diverse forme.

> La prima riguarda i beni mobili (pezzi di arredo, elettrodomestici, computer...) dispo-nibili presso la vostra abitazione o dove svol-gete la vostra attività professionale. I beni

pignorati vengono messi all’asta e il ricavato è utilizzato per ripagare il debito.

> Il pignoramento immobiliare avviene se, successivamente all’iscrizione di un’ipoteca sulla vostra casa, continuate a non pagare il debito. L’abitazione viene venduta all’asta e il ricavato è usato per coprire il debito.

> Infine, si può procedere al pignoramento dei crediti che potete vantare verso terzi, per esempio la pensione o lo stipendio: Equitalia chiede all’Inps o all’azienda per cui lavorate di versare direttamente alle sue casse le somme che avrebbero versato a voi, fino al raggiungimento dell’importo dovuto.

SE CONTINUATE A NON PAGARE QUANTO RICHIESTO SCATTA IL FERMO AMMINISTRATIVO DELL’AUTO

Richieste di pagamento

28 Soldi&Diritti 129 Marzo 2013

alla data della sentenza del divorzio); > il coniuge defunto si era risposato. Qui

la situazione è più complicata, perché la pensione spetta automaticamente alla mo-glie/marito superstite. L’ex coniuge, se per-cepisce l’assegno di divorzio, può rivolgersi al Tribunale per chiedere che continuino a essergli versati gli alimenti attraverso il tra-sferimento di una quota della pensione (in proporzione alla durata del matrimonio).

Coniuge e figliIn caso di morte del padre/madre, la pensio-ne ai superstiti, oltre che al coniuge, spetta anche ai figli (legittimi, legittimati, adottivi, affiliati, naturali, legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati, nati da preceden-te matrimonio dell’altro coniuge), purché alla data del decesso del genitore siano:

> minori di 18 anni; > studenti di scuola media superiore di età

PREVIDENZA Coniuge, figli e familiari a carico

In termine tecnico viene definita dall’Inps “pensione ai superstiti”: in pratica, la legge stabilisce che, in caso di morte del titola-

re, il diritto previdenziale passa ai familiari. L’argomento è tutt’altro che leggero: in que-ste pagine vi spieghiamo quali sono le regole. Per cominciare, la pensione ai superstiti può essere di due tipi:

> di reversibilità. Se chi è deceduto già prendeva la pensione di vecchiaia o di an-zianità, quella di invalidità o di inabilità;

> indiretta. Nel caso in cui il lavoratore deceduto, anche se non ancora in pensione, aveva comunque raggiunto i requisiti mini-mi per prendere la pensione. Ciò significa, in concreto, che aveva maturato almeno 15 anni di contribuzione versati in tutta la sua vita previdenziale oppure, in alternativa, 5 anni di contribuzione di cui almeno 3 versa-ti nel quinquennio precedente la data della sua morte.

La pensione del defunto passa ai parentiSi chiama “pensione ai superstiti”.

Tutte le regole per poterne beneficiare.

Moglie e maritoDopo la morte del coniuge, il diritto alla pensione scatta in automatico per la moglie o il marito superstite, in misura differente a seconda della presenza e del numero di figli (vedi tabella nella pagina seguente). Questo vale anche se la coppia è separata. Attenzio-ne, però: nel caso il giudice abbia stabilito che la rottura della coppia era “addebitabi-le” al coniuge superstite, la pensione pas-serà a quest’ultimo solo se risulta titolare dell’assegno di mantenimento stabilito dal Tribunale. Il diritto previdenziale può essere trasferito anche al coniuge divorziato. In questo caso, si possono presentare due diverse situazioni:

> il coniuge defunto non si era risposato. Il superstite divorziato ha diritto alla pensione solamente se è titolare dell’assegno di mante-nimento e non si è risposato (l’inizio dei versa-menti previdenziali deve essere antecedente

Soldi&Diritti 129 Marzo 2013 29

Coniuge, figli e familiari a carico

La pensione del defunto passa ai parenticompresa tra i 18 e i 21 anni, a carico del ge-nitore (vedi riquadro in basso alla pagina) e non impegnati in alcuna attività lavorativa;

> studenti universitari per tutta la durata del corso legale di laurea e comunque non oltre i 26 anni, a carico del genitore e non impegna-ti in alcuna attività lavorativa;

> inabili di qualunque età, a carico del genitore.

Gli altri parentiQuando non ci sono né coniuge né figli, la pensione ai superstiti può essere riconosciu-ta ai genitori del lavoratore deceduto, purché abbiano almeno 65 anni di età, non siano titolari di pensione diretta o indiretta e, alla data del decesso, risultino a carico del figlio (vedi riquadro in basso alla pagina).Quando mancano o non hanno diritto alla prestazione il coniuge, i figli e i genitori, la pensione può spettare ai fratelli celibi e alle sorelle nubili che alla data del decesso del la-voratore risultino inabili al lavoro, non tito-lari di pensione diretta o indiretta e a carico del lavoratore deceduto. La cessazione dello stato di inabilità e il so-pravvenuto matrimonio fanno decadere il diritto alla pensione.

Quanto si prendeLe quote di pensione del defunto dovute ai familiari (vedi tabella in alto alla pagina) vengono calcolate in base a ciò che sareb-be spettato al lavoratore al momento del decesso. Nel caso il diritto al trattamento previden-ziale ricada su più parenti, la somma delle di-verse aliquote non può comunque superare il 100% della pensione. Se il superstite che percepisce la pensione possiede altri redditi, la pensione viene ri-dotta percentualmente a seconda del reddi-to. Facciamo qualche esempio: se il reddito annuo è superiore a tre volte il trattamento previdenziale minimo (per il 2013 quest’ulti-mo ammonta a 19.321,77 euro annue lorde), l’ammontare della pensione viene ridotto del 25%; se è superiore a 4 volte il tratta-mento minimo viene diminuito del 40%, se è superiore di 5 volte, del 50%.

IL 10% DEI PENSIONATI RICEVE DALL’INPS SOLAMENTE LA PENSIONE AI SUPERSTITI

NON AUTOSUFFICIENZA

Cosa si intende per “familiare a carico”■■ Per alcuni familiari, il

diritto alla prestazione scatta solo se erano “ a carico” della persona deceduta. Nel caso della pensione ai superstiti significa che questi familiari non sono economicamente autosufficienti e venivano mantenuti dal defunto.

■■ Facciamo l’esempio dei figli: oltre ai minorenni,

sono considerati non autosufficienti sotto l’aspetto economico anche i figli maggiorenni che hanno un reddito che non supera l’importo del trattamento previdenziale minimo maggiorato del 30% (cioè 644,05 euro lorde mensili per il 2013), quelli inabili e quelli titolari dell’indennità di accompagnamento (purché, anche questi, non

superino certe soglie di reddito).

■■ Nel caso di un parente che non conviveva con il pensionato deceduto, per esempio un figlio inabile, per avere diritto al trattamento previdenziale deve dimostrare che il genitore concorreva, in maniera rilevante e continuativa, al suo mantenimento.

QUANTO TOCCA AI FAMILIARIRISPETTO ALLA PENSIONE DEL LAVORATORE

Grado di parentela % della pensione

coniuge 60

coniuge con un figlio 80

coniuge con 2 o più figli 100

SE NON C’È IL CONIUGE

figlio 70

2 figli 80

3 figli o più 100

1 genitore 15

2 genitori 30

30 Soldi&Diritt i 129 Marzo 2013

IMMOBILI Nuove regole

Via alla riforma del condominioDal prossimo giugno scatta la nuova legge: formazione per l’amministratore e più trasparenza, ma molto era già prassi.

Una legge vecchia 70 anni: un aggiornamento, a dir poco, ne-cessario e finalmente alle por-te. La riforma del condominio entrerà in vigore il 17 giugno del

2013, andando a rimodernare una normati-va del lontano 1942. Nessun cambiamento sconvolgente, nella pratica, ma una legge che facesse un po’ di chiarezza tra le prassi consolidatesi negli anni era ormai dovuta. Il provvedimento, che accoglie anche le in-dicazioni della giurisprudenza (cioè delle sentenze del passato sui casi specifi ci), va di fatt o a mett ere ordine tra consuetudini or-mai comuni nella gestione della vita condo-miniale, trasformandole però in veri e propri obblighi e diritt i, con l’aggiunta di qualche novità. Tenete conto che si considerano condomini tutt i quegli edifi ci con almeno due apparta-menti di proprietari diversi e con una parte comune, per cui anche la villett a bifamiglia-re – con due proprietari e con un unico cor-tile o tett o - è di fatt o interessata da questa riforma.

Amministratore docFino all’entrata in vigore di queste nuove regole, la legge non prevedeva specifici requisiti per diventare amministratori con-dominiali. Ora - a meno che non si tratt i di uno dei condomini (per cui non è necessaria

Soldi&Diritti 129 Marzo 2013 31

Nuove regole

Via alla riforma del condominiouna particolare formazione) - questa figura dovrà:

> avere il diploma (chi faceva l’ammini-stratore prima della riforma, purché l’abbia fatto almeno per un anno negli ultimi tre, potrà continuare pur non avendo il titolo di studio);

> aver frequentato un corso di formazione; > partecipare a corsi di aggiornamento

periodici; > non avere precedenti condanne per i re-

ati più gravi e per quelli contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, la fede pubblica e il patrimonio;

> godere dei diritti civili e quindi non essere interdetto o inabilitato (cioè totalmente o parzialmente incapace di agire) o fallito;

> non risultare nell’elenco dei protesti cam-biari (cioè di coloro che non hanno pagato assegni o cambiali).Tenete presente, inoltre, che l’obbligo di avere un amministratore non vale sempre, ma solo quando i condomini sono più di otto: e se l’assemblea condominiale non lo nomina, potrà essere il tribunale a farlo, su ricorso anche di un solo condomino o del precedente amministratore.

Più controllo sulla gestioneOltre ai doveri dell’amministratore già pre-visti (come attuare le decisioni dell’assem-blea, garantire il rispetto del regolamento e l’uso degli spazi comuni) si specificano alcuni nuovi obblighi e se ne ufficializzano altri, nella pratica già comuni. Da un lato, c’è qualche potere in più contro chi non paga le spese o non rispetta il regolamento (di cui vi parliamo nel paragrafo successivo), ma dall’altro c’è anche la ricerca di una maggio-re trasparenza verso i condomini, in partico-lare sulla delicata questione della gestione economica dello stabile. Ecco alcuni dei principali obblighi dell’am-ministratore che potrebbero garantire più controllo e garanzie sulla sua attività. L’amministratore dovrà:

> aprire un conto corrente, postale o ban-cario, intestato al condominio e su cui

devono passare tutte le spese e gli introiti dello stabile;

> tenere un rendiconto economico condo-miniale annuale, chiaro e trasparente (vedi riquadro a pag. 32);

> attivare, se richiesto dai condomini e a loro spese, un sito internet su cui sarà pos-sibile consultare tutto ciò che viene deciso in assemblea;

> tenere un registro dei verbali delle as-semblee (con eventuali mancate riunioni, delibere e brevi dichiarazioni di chi ne fa richiesta), un registro di nomina e revoca de-gli amministratori, un registro di contabilità (in cui sono annotate, entro trenta giorni, le singole entrate e uscite e che fa parte del rendiconto annuale);

> tenere l’anagrafe condominiale (vedi ri-quadro a pag. 32);

> stipulare una polizza se l’assemblea lo ri-chiede al momento della nomina, in modo da garantire eventuali danni che può provo-care durante il mandato;

> dovrà inoltre adeguare i massimali (cioè la cifra massima che può essere risarcita) ai costi di eventuali lavori straordinari che verranno fatti nel periodo del suo incarico.

Attenti a debiti e regolamentoCi sono due nuovi doveri dell’amministrato-re, in particolare, a cui prestare attenzione, perché potrebbero andare a toccare le nostre tasche, procurandoci anche qualche proble-ma legale.

> L’amministratore deve riscuotere le spese condominiali anche agendo per vie legali contro il condomino che non le versa (entro sei mesi dal rendiconto annuale che attesta il ritardo nel pagamento). Attenzione, dunque, nel caso in cui non possiate pagare le spese: l’amministratore non solo potrebbe chia-marvi in giudizio, ma se il ritardo si protrae per altri sei mesi, potrebbe anche sospen-dervi dall’uso dei servizi comuni, dando i vostri dati ai fornitori per venirvi a chiede-re direttamente il denaro dovuto. La legge, inoltre, stabilisce che gli stessi forni-tori - dopo aver chiesto il pagamento

PREVISTE MAGGIORANZE DIVERSE IN BASE AL TIPO DI DELIBERE: LA NORMATIVA È DI DIFFICILE LETTURA

LE NUOVE MAGGIORANZE

Delibere ordinarie: in prima convocazione, la maggioranza degli intervenuti e metà dei millesimi; in seconda convocazione, la maggioranza degli intervenuti e 1/3 dei millesimi

riguardano gli interventi di normale amministrazione, per esempio l'approvazione del rendiconto annuale, il contratto con l'impresa di pulizie, l'illuminazione delle scale…

Gestione straordinaria: la maggioranza degli intervenuti e metà dei millesimi

riguardano la nomina e la revoca dell'amministratore, le riparazioni straordinarie di notevole entità…

Innovazioni: la maggioranza degli intervenuti e 2/3 dei millesimi

riguardano gli interventi che modificano le parti comuni per migliorarle e renderle più comode, per esempio l'introduzione del servizio di portineria o la trasformazione del lastrico solare in terrazzo condominiale

Innovazioni agevolate: la maggioranza degli intervenuti e metà dei millesimi

riguardano gli interventi per l'abbattimento delle barriere architettoniche, il miglioramento del consumo energetico, la creazione di posti auto…

Modifica diritti indisponibili: unanimità dei condomini e tutti i millesimi

riguardano le modifiche delle tabelle millesimali, la vendita di parti comuni del condominio…

COME CAMBIA IL VOTOLE DECISIONI DELL’ASSEMBLEA

32 Soldi&Diritti 129 Marzo 2013

IMMOBILI Nuove regole

al singolo debitore - potrebbero agire anche nei confronti dei condomini in

regola. È importante, quindi, che tutti con-trollino che non ci siano debiti accumulati, invitando l’amministratore a riscuoterli con una lettera raccomandata.

> Occhio anche al regolamento (obbligato-rio se i condomini sono più di dieci): l’ammi-nistratore può sanzionare chi non lo rispetta con una multa fino ai 200 euro e fino agli 800 euro nel caso in cui il condomino com-metta infrazioni per più volte.

Quando cambiare amministratoreSecondo la nuova normativa, l’incarico dell’amministratore dura un anno e si rin-nova automaticamente per un altro anno se non viene revocato dai condomini. La deci-sione di revocare l’amministratore può essere presa dall’assemblea in qualsiasi momento e su convocazione di un solo condomino, che – eventualmente – può rivolgersi anche al

giudice per far cacciare l’amministratore. È possibile chiederne la revoca, ad esempio, se:

> non ha convocato l’assemblea per l’appro-vazione del rendiconto condominiale;

> non ha eseguito delibere dell’assemblea o provvedimenti giudiziari e amministrativi;

> non ha aperto un conto corrente intestato al condominio;

> ha gestito le risorse generando confusione

tra patrimonio comune e patrimonio perso-nale (suo o dei condomini);

> non ha tenuto i registri e la documentazio-ne previsti.

Quote pazzeLa parte più discussa della riforma è quella relativa alle maggioranze necessarie per approvare le delibere durante le assemblee: i quorum, in generale, sono stati ridotti per snellire il processo decisionale, ma la legge, in questa parte, resta ancora troppo articola-ta e di difficile lettura. Ricordiamo, innanzitutto, che le maggio-ranze necessarie sono sempre doppie: si tiene conto, cioè, sia del numero delle persone che del valore millesimale di ogni unità immobiliare che si possiede. Per cui, il voto in assemblea di chi ha un grande ap-partamento pesa di più di chi ha un piccolo monolocale. Nella tabella a pagina 31 trovate le nuove quote previste dalla riforma per le principali delibere e per entrambe le con-vocazioni dell’assemblea (la seconda, che prevede maggioranze più basse e più facili da raggiungere, è solitamente quella valida; mentre in genere si convoca la prima per for-malità, sapendo che andrà deserta in vista della successiva). La maggioranza dei partecipanti all’assem-blea e almeno 1/3 del valore millesimale dell’edificio: questa è la quota necessaria, in seconda convocazione, per approvare

NUOVO OBBLIGO

L’anagrafe entra nel palazzo■■ Tra i nuovi doveri

dell’amministratore sanciti dalla riforma, c’è quello di tenere l’anagrafe condominiale. Vediamo quali informazioni deve contenere questo documento.

■■ Le generalità dei proprietari e dei titolari dei diritti reali e personali di godimento: oltre ai proprietari degli appartamenti, quindi,

devono essere indicati anche gli affittuari.

■■ I dati catastali di ogni singola unità immobiliare.

■■ Le condizioni di sicurezza di ogni appartamento (la legge, però, non specifica se si tratta di sicurezza delle strutture o degli impianti).

■■ Attenzione, perché i condomini devono

comunicare ogni variazione entro 60 giorni. Pena: vedersi addebitare il costo delle operazioni necessarie per reperire le modifiche. L’amministratore, infatti, se mancano dei dati, deve richiederli con una raccomandata. Se la risposta non arriva o è incompleta, dopo 30 giorni acquisisce le informazioni addebitandone il costo ai responsabili.

DIPLOMA, CORSI DI AGGIORNAMENTO E ONORABILITÀ: I REQUISITI PREVISTI PER L’AMMINISTRATORE

IL RENDICONTO CONDOMINIALE

Più trasparenza nella gestione delle spese ■■ La legge di riforma

fissa finalmente regole chiare che obbligano l’amministratore a redigere il rendiconto condominiale, una sorta di bilancio, che sia trasparente e facilmente comprensibile.

■■ È annuale e va inviato ai condomini, per essere discusso dall’assemblea entro 180 giorni: un momento prezioso per

chiedere eventuali spiegazioni.

■■ È composto da un registro di contabilità (con entrate e uscite), un riepilogo finanziario (sullo stato patrimoniale, con eventuali fondi e riserve), una nota sintetica sulla gestione annuale (con i rapporti in corso e le questioni pendenti).

■■ I documenti

giustificativi di entrate e uscite devono essere conservati per dieci anni. I condomini possono prenderne visione sempre, chiedendone una copia a proprie spese.

■■ L’assemblea può nominare, a spese del condominio, un revisore dei conti, nonché un consiglio di condomini, con funzioni consultive e di controllo.

Soldi&Diritti 129 Marzo 2013 33

gran parte delle delibere, come ad esempio quelle ordinarie, relative alla normale ge-stione della vita condominiale (ed esempio l’approvazione del rendiconto, del contratto con l’impresa di pulizie...). Decisioni più im-pegnative (come la ricostruzione di parti dello stabile o l’installazione di sistemi di videosor-veglianza) richiedono invece delibere straor-dinarie con quote di “sì” più elevati. Quorum più alti anche per le innovazioni, in quanto si va a modificare spazi o cose comuni allo scopo di migliorarne l’uso e il rendimento (ad esempio la trasformazione del lastrico solare in terrazzo). La maggioranza scende nel caso delle innovazioni agevolate, perché si tratta di cambiamenti socialmente rilevanti (ad esempio, l’installazione di pannelli solari o di rampe per la mobilità dei disabili).

Ok per antenne e fonti rinnovabiliAnche i singoli condomini possono dover modificare le cose comuni e per qualcosa che sarà utile solo a loro. Ci sono due casi in cui l’autorizzazione dell’assemblea non è necessaria:

> l’installazione dell’antenna per la televi-sione, un diritto che è praticamente consi-derato pari al diritto di informazione, per questo i limiti sono pochissimi. Si possono installare anche su parti comuni dell’edificio e gli altri condomini sono tenuti a consentire l’accesso alla propria abitazione per i lavori necessari. L’unica cosa che potrebbe fare l’assemblea, se si prevedono modifiche delle parti comuni, è decidere un’alternativa (ad esempio, mettere la parabola sul tetto e non sulla facciata);

> lo stesso vale per l’installazione di im-pianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. In questo caso, l’assemblea può provvedere anche a ripartire l’uso delle su-perfici che appartengono a tutti, preservan-do l’uso che gli altri condomini ne fanno.

Spazi e cose comuni: chi paga?Sulla ripartizione delle spese per le parti co-muni non ci sono grandi novità nella riforma. Ma un ripassino, quando si parla di soldi, non fa mai male. Se il regolamento non prevede diversamente, ognuno paga in proporzione ai millesimi che possiede (il valore 1.000 com-prende l’intero edificio, sia le parti comuni che le singole proprietà) e, se si tratta di cose che serviranno in misura diversa ai condo-mini, si paga in base all’uso che ognuno ne può fare e non in base a quello che ognuno ne vuole fare (anche se non usiamo l’ascensore

CHIAREZZA SU ARGOMENTI SPINOSI

Riscaldamento autonomo e animali■■ Riscaldamento e animali domestici

sono questioni su cui è facile discutere tra condomini. Per entrambi i casi, la riforma mette per iscritto principi già affermati dalla giurisprudenza. Ora, con una legge finalmente chiara, probabilmente si eviteranno beghe ed estenuanti riunioni di condominio.

■■ Impianto autonomo. È possibile distaccarsi dall’impianto centralizzato, se non si provocano malfunzionamenti o maggiori spese per gli altri condomini. La Cassazione, inoltre, ha stabilito che bisogna

dimostrare con una relazione tecnica che non si compromettono funzionalità e sicurezza dei riscaldamenti condominiali e che, se ci sono rilevanti aumenti di spesa, dovrà essere chi si distacca a pagare. Fatevi due conti, perché anche se non si usa, si resta comunque tenuti a coprire le spese per la manutenzione dell’impianto centralizzato.

■■ Fido&Co. Buone notizie per chi ha un cane o un gatto: il regolamento non potrà più vietare di tenere un animale domestico nel proprio appartamento.

L’AMMINISTRATORE DEVE GARANTIRE INFORMAZIONI PRECISE E CHIARE SULLA GESTIONE DEL CONDOMINIO

dovremo comunque pagare le spese per i la-vori). La riforma, inoltre, conferma due casi piuttosto comuni:

> nel caso della manutenzione di scale e ascensori, la spesa viene divisa per metà in base al valore dei singoli appartamenti e per metà in base all’altezza dei piani dal suolo (chi abita al piano più alto pagherà di più);

> nel caso della manutenzione di soffitti, volte e solai, le spese vengono divise in parti uguali tra i proprietari dei due piani sopra-stanti coinvolti dai lavori: a carico di chi vive al piano superiore resta la copertura del pa-vimento, mentre a carico di quello del piano inferiore toccano le spese per l’intonaco, la tinta e la decorazione del soffitto.

34 Soldi&Diri� i 129 Marzo 2013

CREDITO Furto o smarrimento

Come fermare la cartaMemorizzate sul cellulare il numeroda chiamare in caso di urgenze.

Se vi rubano o perdete la carta di cre-dito, avete una tutela in più: con il re-cepimento della dire� iva europea (la

numero 2007/64), ora anche nel nostro Pa-ese è sca� ata la cosidde� a “presunzione di innocenza” per il proprietario della carta. In parole povere: deve essere l’ente emi� ente a dimostrare che la colpa è vostra per il furto, lo smarrimento e l’uso non autorizzato della carta. Se non può provarlo, non vi possono addebitare la responsabilità degli eventuali prelievi eff e� uati illegalmente. Per il titolare rimane sempre l’obbligo di tenere al sicuro il pin della carta e di avvisare immediatamente l’ente emi� ente nel caso sparisca la tessera di pagamento. Ricordiamo che le somme prelevate illegalmente dopo il blocco della carta devono essere riaccreditate al titolare. Per quelle so� ra� e dai ladri prima del bloc-co, invece, il titolare è responsabile fi no a un massimo di 150 euro. Per gli acquisti online non c’è invece alcuna responsabilità. Ti-rando le somme: se qualcuno si impossessa illegalmente della vostra carta di credito e la usa, al massimo ci perdete 150 euro.

Avvisate subito l’ente emittenteNella tabella della pagina seguente trovate i numeri di telefono da conta� are per far bloc-care la carta di credito. Vi consigliamo di me-morizzarli sul cellulare, in modo da chiedere immediatamente il blocco appena vi accor-gete di non avere più la tessera di pagamento. Controllate sul contra� o: nella maggior parte

dei casi dovete anche fare denuncia di furto o smarrimento alle autorità e poi spedirla all’ente emittente. Chiedete al vostro ente emi� ente di a� ivarvi i cosidde� i servizi di Alert: per esempio, chiedete che vi mandino un sms tu� e le volte che la carta viene usata, così vi potete accorgere immediatamente di un eventuale utilizzo non autorizzato.

Problemi oltrefrontieraIn caso di perdita o furto della carta all’este-ro, durante la richiesta di blocco il titolare può chiederne la sostituzione rapida con un’altra con le stesse cara� eristiche. Il costo dell’operazione viene indicato nel contratto della carta di credito: si può

arrivare fi no a un massimo di 30 euro. Avere velocemente una carta sostitutiva quando ci si trova oltrefrontiera può essere un’o� ima soluzione, se non si riesce in al-tro modo ad avere contanti o altri mezzi di pagamento. In caso di carte utilizzabili su circuiti Visa e Mastercard, la carta d’emergenza è disponibi-le entro un giorno lavorativo negli Stati Uniti ed entro due giorni lavorativi negli altri Paesi stranieri. Viene spedita all’indirizzo indicato dal titolare (quest’ultimo può anche ritirarla in una fi liale di una banca associata a Visa o Mastercard). Per le carte American Express la carta sostitutiva viene inviata entro un massi-mo di 48 ore, senza alcun costo aggiuntivo.

Soldi&Diri� i 129 Marzo 2013 35

Furto o smarrimento

Chi avvisare Dall’Italia Da un Paese straniero

ENTE EMITTENTE

Accord Italia 02 34.98.003 02 34.98.003

Agos 800-822.056 02 60.84.37.68

American Express 06 72.90.03.47 800-263.922.79;dal Messico: 018.001.231.690

Banca Antonveneta 800-822.056 02 60.84.37.68

Banca Sella (Carta soci Ac) 800-822.056 02 60.84.37.68

Bancoposta 800-207.167 0432 74.41.06

Barclaycard 800-908.069 /800-080.030 0035-31-43.39.430/ 02 63.67.61

BNL 800-900.900; da cell 06 87.40.87.40 06 87.40.87.40

Bpercard 800-440.650 079 28.39.699

Cartasì 800-151.616 02 34.98.00.20; dagli Usa 1-800-47.36.896

Cartimpronta (BPM, We Bank) 800-207.167 0432 74.41.06

Che Banca! 800-101.030 02 32.00.41.41

Compass (Linea, Mediobanca) 800-822.056 02 60.84.37.68

Consel 800-822.056 02 60.84.37.68

Credem (Carta Ego) 800-258.852 0522 58.35.85

Deutsche Credit Card 800-207.167 0432 74.41.06

Diners 800-393.939 02 32.16.26.56

Findomestic 800-254.762 055 32.32.242

Fineco 800-525.252; da cell 02 28.99.28.99 02 28.99.28.99

ING 800-525.252; da cell 02 28.99.28.99 02 99.96.79.83

Intesa San Paolo 800-444.223; da cell. 02 87.10.90.01 02 87.10.90.01

Santander Consumer Bank 800-822.056 02 45.40.37.68

Ubi Banca 800-207.167 0432 74.41.06

Unicredit Banca 800-078.777 045 80.64.686

Unicredit Consumer Financing 02 34.98.00.03 02 34.98.00.03

Unipol Banca / Unicard 800-820.106 0521 19.22.227

Volkswagen Bank 800-822.056 02 60.84.37.68

CIRCUITO

Bancomat 800-822.056 02 60.84.37.68

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I suggerimenti e i giudizi di Altroconsumo sono come sempre indipendenti. Tutti i prodotti e i servizi che proponiamo sono stati sottoposti alle nostre analisi e ai nostri test comparativi.

Soldi&Diri� i 129 Marzo 2013 37

INVESTIMENTI Previdenza complementare

Pensione integrataI fondi pensione, ancora poco di� usi, sono un valido strumento per aumentare le entrate durante la terza età.

La pensione? Sembra una chi-mera. Eppure un giorno arri-verà. Ecco perché pensarci in anticipo può essere utile per ritrovarsi con una pensione

più alta di quella prevista dalla legge. Dal 1° gennaio 2013 per andare in pensione è necessario rispe� are due requisiti: aver rag-giunto i 66 anni e 3 mesi di età per gli uomini, 62 anni e 3 mesi per le donne e avere almeno 20 anni di contributi. Questi limiti sono già destinati ad au-mentare: nel giro di 7 anni, l’età pensio-nabile sarà per tutti a 66 anni e 11 mesi. A� ualmente è possibile andare in pensione anche prima di aver raggiunto la soglia d’età consentita: bisogna, però, avere almeno 42 anni e 5 mesi di contributi per gli uomini o 41 anni e 5 mesi di contributi per le donne.

Attenzione, però: se decidete di lasciare il lavoro in anticipo, avrete una riduzione dell’1% annuo per i primi due anni e del 2% per ogni anno dal terzo in poi.

Superare la di� denza nei fondiUna recente inchiesta del Censis (Centro studi investimenti sociali) sulla previdenza complementare me� e in evidenza la scar-sa fi ducia che dipendenti pubblici e privati hanno nei fondi pensione e nei piani pen-sionistici individuali (Pip) e in coloro che li gestiscono. Quelli che ci credono di meno sono i lavoratori autonomi. Secondo il Censis questa diffidenza nasce anche dall’insuffi ciente conoscenza di que-sti strumenti, a causa anche di un scarsa o ca� iva informazione.Infine, altro dato interessante: il 41% dei

lavoratori interpellati dal Censis dichiara di non potersi perme� ere di versare contributi per una previdenza complementare.

Una rendita dignitosaIn sostanza, a cosa serve la previdenza complementare? A rendere più corposo l’ammontare della pensione che si riceverà dallo Stato e che a� ualmente si preannuncia sempre più magra.La somma dipenderà da diversi fattori: la carriera, il tasso di crescita dell’economia italiana, la corsa dei prezzi (ossia l’infl azio-ne), gli anni di contribuzione.Il conce� o è semplice: per riuscire ad avere una pensione che perme� a un buon tenore di vita in futuro, bisogna iniziare a rispar-miare da subito. Come? In linea teorica qualsiasi

38 Soldi&Diri� i 129 Marzo 2013

INVESTIMENTI Previdenza complementare

strumento fi nanziario può andar be-ne per rimpolpare la pensione: fondi,

obbligazioni, azioni… Purtroppo, però, la legge prevede vantaggi fi scali solamente per due categorie di prodo� o: i fondi pensione (aperti, di categoria, o preesistenti) e i Piani pensionistici individuali (Pip). In questo mo-do la scelta diventa quasi obbligatoria.

Meglio i fondi dei PipIl nostro consiglio è scegliere un fondo pen-sione: sono strumenti sicuri e convenienti dal punto di vista dei costi. Per un lavoratore dipendente la scelta è di fatto obbligata: il fondo di categoria o, eventualmente, il fon-do aperto con cui l’azienda ha stipulato un accordo. In questo modo il datore di lavoro versa di

COME LEGGERE

LA TABELLA

FONDI CHIUSII PIÙ INTERESSANTI (dicembre 2012)

■ Costi di gestione Per i comparti scudo, progressione ed espansione di Fondosanità e per il comparto bi-lanciato di Prevedi sono previste in più commissioni di incentivo che si pagano se il fondo batte il mercato di riferimento.

■ Contribuzione La percentuale dipende dal contratto. In tabella c’è la forchetta tra il valore minimo e quello massimo. Per il Tfr, va ver-sato tutto se siete stati assunti dopo il 28/4/1993. Se invece siete stati assunti prima di questa data, va versata solamente la percentuale riportata in tabella; c.v. contributo volontario.

■ Rendimento n.d. non disponibile.

■ Voto Se è pari o superiore a 6, ade-rite al comparto con tutto il Tfr e per il massimo previsto dal contratto. Se è inferiore a 6 aderite per il minimo, e per il resto scegliete uno dei fondi aperti consigliati (vedi la tabella a destra); n.d. non disponibile.

DOVE PUNTARE

I consigli cambiano ■ Acquistare Ubi previdenza comp.

moderato cl. I (la quota in tabella nella pagina accanto).

■ Vendere Unipol insieme protezione etica (valore quota 13,862); Anima arti e mestieri garanzia 1+ (valore 12,606). Valori al 31 dicembre 2012.

tasca sua in media l’1% della retribuzio-ne annua lorda del lavoratore nel fondo pensione. Per un lavoratore autonomo, invece, si può scegliere tra tutti i fondi pensione aperti presenti sul mercato. Nella tabella di pag. 39 trovate i più interessanti.Non consigliamo la so� oscrizione dei Pip, perché si tra� a di prodo� i piu� osto costosi. E tali costi vanno a rifl e� ersi sui rendimenti e sulla pensione futura. Secondo i dati della Covip – l’organo di vigilanza dei fondi pen-sione – in media i Pip costano il 2,4% annuo contro l’1,3% dei fondi pensione aperti e lo 0,6% dei fondi pensione chiusi. Questi cal-coli sono stati fa� i su prodo� i esistenti da 5 anni e sono utili per capire che i Pip non sono per nulla convenienti.

Nome del fondo

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Cost

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one

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Contribuzioni minime al fondo (in % sulla retribuzione lorda)

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Rendimento annuo (in %)

Voto

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1 ann

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3 an

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5 an

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FONTE – DIP. AZIENDE DEL TERZIARIO

Garantito 3-5 anni 0,25 0,55 - 1 0,55 – 2,2 3,46 12,064 5,7 2,6 3,4 6

Bilanciato 5-10 anni 0,14 0,55 - 1 0,55 – 2,2 3,46 15,210 6,9 3,9 3,4 6

Crescita 10-15 anni 0,16 0,55 - 1 0,55 – 2,2 3,46 12,173 8,7 4,3 n.d. 6,2

Dinamico 15-20 anni 0,18 0,55 - 1 0,55 – 2,2 3,46 12,121 10,6 5 n.d. 6,3

ESPERO - DOCENTI

Garanzia meno di 3 anni 0,25 1 1 2 – 3,46 12,208 6,9 2,8 n.d. 6

Crescita 5-10 anni 0,13 1 1 2 – 3,46 13,220 7,3 4,4 n.d. 6,2

COMETA - INDUSTRIA METALMECCANICA

Monetario plus meno di 3 anni 0,05 1,2 - 1,5 1,2 - 1,5 2,76 – 6,91 14,123 3 1,7 2,1 6

Sicurezza 3-5 anni 0,27 1,2 - 1,5 1,2 - 1,5 2,76 – 6,91 14,664 16,8 2,9 3,3 5,8

Reddito 5-10 anni 0,09 1,2 - 1,5 1,2 - 1,5 2,76 – 6,91 15,575 7,8 4,4 3,4 6

Crescita 10-15 anni 0,11 1,2 - 1,5 1,2 - 1,5 2,76 – 6,91 15,298 11,4 5,3 2,2 6

FONDOSANITÀ - MEDICI E ODONTOIATRI

Scudo meno di 3 anni 0,12 c.v. c.v. c.v. 14,969 3,8 2 3,1 6,1

Garantito meno di 3 anni 0,19 c.v. c.v. c.v. 10,543 3,2 n.d. n.d. n.d.

Progressione 5-10 anni 0,17 c.v. c.v. c.v. 12,508 6,7 4,6 2,8 6

Espansione 15-20 anni 0,12 c.v. c.v. c.v. 9,298 10,7 6,8 0,9 6,1

PREVEDI – IMPRESE ARTIGIANE EDILI

Bilanciato 5-10 anni 0,14 1 1 1,24 13,255 9,1 4 2,5 5,9

Sicurezza 3-5 anni 0,49 1 1 1,24 13,062 3,6 1,7 2,5 5,9

Soldi&Diri� i 129 Marzo 2013 39

Quanti anni mancano alla pensione?Tu� i i fondi pensione hanno diverse linee di investimento, chiamati comparti. Questi ultimi, in base alla percentuale di azioni, obbligazioni o titoli di Stato, prendono no-mi diversi e che rispecchiano i rischi che si corrono. Nella tabella di pag. 38, le diverse linee di investimento presentano nomi come ga-rantito, bilanciato, crescita, dinamico e da cui si capisce la composizione in titoli del

comparto: un dinamico conterrà più azioni, un garantito più titoli di Stato. Per scegliere una linea d’investimento al posto di un altra, dipende dal tempo che manca alla pensione.

> Venti anni o più alla pensione. Va bene un comparto che investe in azioni di tu� o il mondo. La recente crisi, che ha colpito le Borse europee più di altre, dimostra quan-to sia importante differenziare. Inoltre è necessario che il comparto in cui si investe me� a in pancia anche un po’ di obbligazioni, in genere più “tranquille”.

COME LEGGERE

LA TABELLA

■ Commissioni di gestione Sono calcolate sul patrimo-nio del fondo.

■ R e n d i m e n t o n . d . n o n disponibile.

■ Voto Scegliete il fondo che ha un voto pari o superiore a 6. Il nostro voto si basa sul confronto tra i fondi pensione altri strumenti simili. I det-tagli li trovate sul sito www.altroconsumo.it/finanza

FONDI PENSIONE APERTII NOSTRI CONSIGLI (dicembre 2012)

> Tra i 15 e i 20 anni alla pensione. Meglio scegliere un comparto che investa per il 75% in azioni e per il restante 25% in bond (obbli-gazioni) di tu� o il mondo.

> Tra i 10 e i 15 anni alla pensione. Si deve cambiare e prendere un comparto che inve-sta al 50% in azioni e al 50% in bond.

> Tra 5 e 10 anni alla pensione. La percen-tuale di obbligazioni all’interno del compar-to deve salire ancora di più e diventare tra il 75% e l’80% del patrimonio.

> 5 anni alla pensione. Converrà dire del tu� o addio alle azioni e passare a un com-parto che investa esclusivamente in obbliga-zioni e, per non correre rischi di cambio, sarà meglio che si tra� i di obbligazioni in euro.

> Solo 3 anni alla pensione. A questo pun-to meglio passare a un comparto monetario, cioè a un portafoglio formato per lo più da Bot. Fin qui la strategia. Nella tabella qui so� o trovate il nome dei fondi che consigliamo. I lavoratori autonomi hanno l’imbarazzo della scelta. I lavoratori dipendenti, se il fondo di cate-goria non ha il comparto giusto in base agli anni che mancano alla pensione, possono scegliere quello con la politica di gestione più simile. Per esempio, se ci vogliono anco-ra 30 anni alla pensione e il fondo non ha il comparto azionario, ci si può orientare an-che su un comparto bilanciato azionario.

Nome del fondo Nome del distributore

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Rendimento annuo (in %)

Voto

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Anima arti e mestieri crescita 25+ Banca Popolare di Milano più di 20 anni 1,60 11,437 8,7 5,7 1,2 1,5 6

Giustiniano azionaria Intesa Previdenza sim più di 20 anni 1,35 11,517 9,5 6 0,5 1 6,1

Previsuisse comparto dinamico National Suisse Vita 15-20 anni 1,80 11,250 9,3 5,4 1,2 0,9 6,2

Unipol previdenza linea D Unipol Assicurazioni 15-20 anni 1,35 12,571 10,7 3,4 0,6 1,3 6

Anima arti e mestieri rivalutazione 10+ Banca Popolare di Milano 10-15 anni 1,40 13,446 8 5 3,3 2,9 6,3

Ubi previdenza comp. moderato cl. I Aviva Assicurazioni Vita 5-10 anni 0,90 11,584 6,4 3,9 3 n.d. 6,1

Unipol insieme crescita Unipol Assicurazioni 5-10 anni 0,85 13,657 10,5 5,4 4,4 3 6,2

Teseo linea prudenziale etica Reale Mutua 3-5 anni 0,65 17,058 8,2 3,9 4,6 3,4 6,1

Giustiniano monetaria Intesa Previdenza sim meno di 3 anni 0,57 14,307 3,2 1,4 2,7 2,5 6,1

Teseo linea garantita etica Reale Mutua meno di 3 anni 0,65 13,369 4,7 1,4 2,1 2,3 6

40 Soldi&Diritti 129 Marzo 2013

PARLA CON NOICHI LA DURA LA VINCE

Garanzia

Uso improprio?Ho acquistato un trattorino rasaerba usandolo pochissimo. Quando l’ho ripreso in mano si è rotta la frizione. L’ho portato dal venditore, che non ha voluto ripararlo in garanzia, con la scusa che il guasto era dovuto al fatto che il mezzo non è adatto allo scopo per cui lo utilizzo. Al momento dell’acquisto, però, il venditore sapeva che lo avrei usato nel prato, destinato a giardino, e nel campo con gli olivi. Luoghi che ha anche visto quando me lo ha consegnato. Chi ha ragione?

M.C. - email

SD risponde Quando compriamo un prodotto dobbiamo usarlo secondo le indicazioni del produttore, evitando utilizzi impropri, sconsigliati o incompatibili con le sue caratteristiche.È anche vero, però, che quando il cliente spiega al venditore che intende utilizzare quel bene per un certo scopo, come ad esempio usare un tagliaerba su un terreno irregolare, e il venditore lo rassicura sul fatto che può farlo o comunque

lo vende conoscendo l’uso che ne sarà fatto, allora questi non potrà, in caso di guasto, contestare l’utilizzo improprio da parte del cliente. Il nostro lettore, quindi, può far valere la garanzia e chiedere la riparazione gratuita dell’apparecchio.

Polizze vita

Il prelievo del FiscoSono il beneficiario di un’assicurazione sulla vita stipulata da mia madre nel 1998. Vorrei sapere quali imposte dovrò versare quando mi sarà corrisposto il capitale. Vorrei anche stipulare per me

una polizza “long term care”. Ha qualche beneficio fiscale che posso sfruttare?

G.M. – Viterbo

SD risponde I capitali versati per effetto di un’assicurazione sulla vita stipulata entro il 31 dicembre del 2000 sono tassati per la differenza tra il capitale spettante alla scadenza e i premi annui versati, con una riduzione del 2% per ogni anno di contratto successivo al decimo. La base imponibile così calcolata viene tassata con ritenuta al 12,5% per la parte maturata entro il 31 dicembre 2011 e con ritenuta al 20% per quella maturata successivamente. Per i capitali riscossi su contratti stipulati, rinnovati o prorogati a

Raccontateci le vostre storie: esperienze personali, segnalazioni e denunce possono diventare utili per tutti.

Vincenzo Maniscalco vuole disdire l’abbonamento alla pay tv Mediaset Premium: scrive una raccomandata con ricevuta di ritorno alla società, con la regolare richiesta di recesso. Il nostro socio riceve il tagliando con l’avviso di ricevimento che attesta che la raccomandata è giunta a destinazione, cioè a Mediaset. Peccato che quest’ultima neghi di aver ricevuto la disdetta. Il signor Maniscalco non si dà per vinto e manda via fax alla società l’avviso di ricevimento della raccomandata e il servizio di monitoraggio delle Poste da cui risulta la data di consegna. Insomma, ci sono tutte le prove, manca forse la volontà da parte della pay tv di tenerne conto. Infatti, Mediaset risponde al nostro socio mandandogli la fattura

per il pagamento di due mesi di abbonamento anticipati. Come si usa dire: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. A questo punto, il signor Maniscalco chiama il nostro servizio di consulenza, autorizzandolo a intervenire con Mediaset e il caso si risolve subito. Il recesso da Mediaset Premium viene eseguito e l’ultima fattura emessa dopo la sua richiesta di recesso comprensiva dei 30 giorni di preavviso, sarà rimborsata. Il nostro socio ha esercitato il diritto di recesso nei termini e nei modi previsti dalla legge. Attenzione, perché solitamente i contratti di abbonamento tv hanno una clausola di rinnovo automatico, per cui se il cliente non invia la disdetta l’abbonamento si rinnova.

Mediaset Premium: che disdetta

Soldi&Diritti 129 Marzo 2013 41

PARLA CON NOICHI LA DURA LA VINCE

Questa clausola è lecita, purché sia stata sottoscritta dal cliente e purché il preavviso chiesto per comunicare il recesso non sia superiore a trenta giorni dal termine del contratto. Se, però, non avete sottoscritto la clausola, questa non produce alcun effetto: il contratto è sciolto e qualsiasi richiesta di pagamento non è giustificata.

tabaccaio, che poi girerà la somma all’ Aci. Questo accade perché nel nostro Paese non c’è l’obbligo di avere un terminale Pos in ogni negozio per pagare somme di un certo importo (per esempio, sopra i 100 euro), costringendo all’uso del contante. Colpa del sistema di emittenti e banche che applicano commissioni alte.

Riparazione garantita

Il tecnico fa il furbo Il tecnico che mi ha riparato la lavastoviglie, mi ha cambiato il motore, facendomi pagare ben 300 euro. Dopo 5 mesi il motore si è rotto di nuovo e il tecnico me lo ha sostituito gratis, facendomi però pagare 100 euro di manodopera. Mi ha poi informato che la garanzia per il nuovo motore valeva solo un mese poiché partiva da quando mi aveva istallato il motore la prima volta.È giusto?

N.C. - Torino

SD risponde Non è giusto. L’artigiano che fa una riparazione su un elettrodomestico deve garantire il suo operato per un anno a partire dal momento della consegna. Il difetto deve essere segnalato entro 8 giorni dal momento in cui si manifesta e l’artigiano deve ripararlo gratis. Quindi, il tecnico non poteva farsi pagare la manodopera del secondo intervento. Il nostro lettore può contestare per iscritto il suo comportamento chiedendo la restituzione del denaro e in caso di risposta negativa, tentare una mediazione alla Camera di commercio. Oppure può ricorrere al giudice per farsi restituire i soldi della manodopera.

partire dal primo gennaio 2001, la tassazione viene applicata sulla differenza tra capitale erogato e premi pagati. Le long term care, cioè le polizze di assistenza a lungo termine, coprono il rischio di non autosufficienza del titolare. In pratica, garantiscono una rendita all’assicurato in caso di raggiungimento di un determinato grado di inabilità. Lo stato di non autosufficienza è determinato dall’impossibilità di una persona di compiere da sola gli atti di vita quotidiana (mangiare, muoversi, lavarsi...). Con la rendita versata dalla compagnia di assicurazione, l’assicurato può pagare l’assistenza di cui ha bisogno. Dal punto di vista fiscale, questo tipo di assicurazioni garantiscono

la detraibilità dall’Irpef dei premi versati. Pertanto, in sede di dichiarazione dei redditi è possibile detrarre il 19% dei premi pagati, entro la un limite massimo di spesa di 1.291,14 euro annui.

Il bollo dal tabaccaio

Niente bancomat Sono andato dal tabaccaio a pagare il bollo auto con il bancomat, ma la signora allo sportello, dopo aver inserito i miei dati nel terminale di Lottomatica, mi ha mandato a un altro sportello con la scusa del terminale fuori servizio. Dalla ricevuta ho scoperto di non aver fatto un pagamento Pos, ma un T_Pos, cioè un bonifico, tramite la banca Itb. Per questo servizio non richiesto mi è stato addebitato 1 euro, oltre alla commissione di 1,87 euro. È lecita questa transazione?

P.M. - Varese

SD risponde In questo caso la tabaccaia non ha informato il cliente di che tipo di operazione si trattava (un bonifico e non un pagamento tramite carta pagobancomat) e tanto meno delle spese che sarebbero state applicate. La commissione che si paga all’Aci se si sceglie di pagare il bollo auto attraverso un tabaccaio convenzionato è di 1,87 euro, sia che si paghi con bancomat sia in contanti. Purtroppo, i tabaccai spesso non sono dotati di terminali Pos e, quindi, per consentire al cliente di pagare con pagobancomat cifre più importanti come il bollo auto, usano un sistema poco trasparente per il cliente. Quest’ultimo crede di fare un pagamento con bancomat, ma sta facendo un bonifico a favore del

LE BANCHE DEVONO RIDURRE LE SPESE SULLE CARTE : MENO CONTANTE VUOL DIRE RIDURRE L’EVASIONE FISCALE

Vincenzo Maniscalco, di Cologne (Bs), non

ha ceduto di fronte al muro eretto da Mediaset Premium per rimbalzare

la sua richiesta di recesso. Con il nostro aiuto, lo ha

superato.

42 Soldi&Diritti 129 Marzo 2013

SENTENZEAutostrade

Pericolo in carreggiata

Un pneumatico perso da un ca-mion in autostrada e abban-donato in carreggiata provo-

ca un incidente: Società Autostrade è responsabile e deve risarcire gli automobilisti coinvolti. Questi i fatti: un autocarro, men-tre percorre l’autostrada Savona-Genova, fa un incidente a causa di un pneumatico abbandonato sulla carreggiata. L’azienda X, pro-prietaria dell’autocarro, ricorre al Tribunale di Genova per farsi risar-cire da Società Autostrade. Perde sia in primo grado sia in appello: non c’è alcun testimone che può

confermare la versione del condu-cente dell’autocarro; il pneumatico era stato segnalato alle ore 14 e una pattuglia, così afferma Autostrade, ha rimosso l’ostacolo prima delle 17, ora dell’incidente. La vicenda finisce in Cassazione. La Suprema corte dà invece ragione all’azienda X: Au-tostrade è comunque responsabile della sicurezza di chi percorre le sue tratte. Se non è in grado di provare che il pneumatico era davvero stato rimosso, deve risarcire l’automobili-sta che ha subìto il danno. CHE DIRE? Società Autostrade è ritenuta responsabile per il solo fatto che il danno è stato provocato da un oggetto (il pneumatico abbandonato) presente in carreggiata. Da questa

responsabilità può liberarsi solo dimostrando che ha fatto tutto il possibile perché l’oggetto in questione non causasse alcun danno agli automobilisti.

■■ Corte di cassazione, sentenza n. 783, 15 gennaio 2013

Contratto annullato

Se il venditore non informa

Se l’officina non informa il cliente che l’auto usata che sta per comperare ha il conta-

chilometri manomesso, la vendita è nulla. Questi i fatti: dopo aver acquistato una Opel Astra usata, il signor S. si accorge che il contachilometri è stato ritoccato. Si rivolge al Tribu-nale di Ravenna per ottenere l’an-nullamento del contratto di com-pravendita. Il giudice verifica che, in effetti, la vettura aveva percorso circa 64 mila km, mentre il con-tachilometri ne segnava 25 mila: viene quindi riconosciuto il dolo del venditore e annullata la vendi-ta. L’officina fa ricorso: la Corte di appello di Bologna presume che l’alterazione del contachilometri non è imputabile all’officina ma al precedente proprietario (un auto-noleggio e non un privato, come invece era stato detto al signor S.). Inoltre, il prezzo di vendita era co-munque in linea con le quotazioni dell’epoca. In breve: i giudici danno ragione all’officina, escludendo l’e-sistenza di un raggiro. S. chiama in causa la Cassazione, che ribalta la decisone di appello. Al di là dell’equità del prezzo e della responsabilità della manomissione, secondo i giudici è fondamentale il comportamento del venditore: era

Le leggi spesso devono essere interpretate: ogni decisione dei giudici crea un precedente, di cui possono poi tenere conto i tribunali.

Soldi&Diritti 129 Marzo 2013 43

che sono stati effettuati due prelie-vi online, per un totale di 250 euro, per ricaricare due schede telefoni-che, operazioni da lui mai compiu-te. Il signor D.R. sporge denuncia contro ignoti e chiede alle Poste di essere risarcito per il danno subìto.La controversia finisce davan-ti al giudice di pace di Palermo. Quest’ultimo dà ragione al signor D.R.: una carta prepagata è, di fatto, simile a un contratto di deposito bancario. Il cliente affida i propri soldi all’ente emittente, che deve custodirli in modo sicuro. All’epoca dei fatti, Poste Italiane non aveva ancora adottato la co-siddetta One Time Password, cioè il sistema di sicurezza web che garantisce affidabilità rispetto agli ordini di pagamento tramite carta Poste Pay. Il giudice ha stabilito la responsa-bilità dell’ente emittente perché, quando sono stati fatti i prelievi illeciti, il sistema di sicurezza della prepagata in questione era insuffi-ciente. Il giudice ha quindi deciso

che Poste deve versare al signor D.R. 250 euro, pari a quanto prele-vato illecitamente da terzi.

CHE DIRE? Il giudice ha riconosciuto la responsabilità di Poste Italiane, proprio perché all’epoca dei fatti (prima dell’aprile 2012), Poste Pay non era dotata di un sistema di sicurezza adeguato a impedire operazioni non autorizzate da parte di estranei. Quando si utilizza una carta prepagata e si è vittima di prelievi illeciti, potete chiedere il risarcimento del danno inviando una raccomandata a.r. all’ente emittente, che vi deve rispondere entro 30 giorni dal ricevimento. In caso di risposta negativa o insoddisfacente, potete ricorrere all’Arbitro bancario e finanziario (www.arbitrobancariofinanziario.it), un’alternativa semplice, rapida ed economica rispetto al giudice.

■■ Giudice di pace di Palermo, sentenza 23 ottobre 2012

a conoscenza dell’alterazione del contachilometri? In caso afferma-tivo, avrebbe dovuto informarne l’acquirente. Dato che non l’ha fatto, attraverso questa omissione ha ingannato il cliente e quindi il contratto deve essere annullato.

CHE DIRE? La legge stabilisce che, durante le trattative di un contratto, le parti devono comportarsi secondo buona fede: se il venditore è a conoscenza di cause che possono portare all’annullamento del contratto, deve informare il compratore. Per il cliente, infatti, non è la stessa cosa acquistare un’auto proveniente da un privato o da un autonoleggio, così come è importante sapere il numero reale dei chilometri percorsi dal veicolo.Il venditore professionista questo lo sa, e sa anche riconoscere se un contachilometri è stato alterato. Dunque, la mancata comunicazione di informazioni fondamentali è considerata un dolo. E quando il dolo del venditore spinge il cliente a fare un acquisto che altrimenti non avrebbe fatto, il contratto è annullabile.

■■ Corte di cassazione, sentenza n. 1.480, 2 febbraio 2012

Prelievo illecito

Poste Pay rimborsa

Quando il sistema di sicurezza di una carta prepagata è ina-deguato, è l’ente emittente

che risponde di eventuali somme illegalmente prelevate da terzi. Questa la vicenda: il signor D.R., controllando l’estratto contabile della sua carta Poste Pay, si accorge

SE LA SICUREZZA DI UNA PREPAGATA È INADEGUATA L’EMITTENTE È RESPONSABILE PER LE SOMME PRELEVATE ILLEGALMENTE

44 Soldi&Diritti 129 Marzo 2013

ECO

NO

MIX

❯❯ Disequilibrio

Gli italiani hanno sempre meno soldi a disposizione, come confermano i dati diffusi da Bankitalia riferiti al 2011: la ricchezza delle famiglie (immobili, reddito, investimenti...), al netto delle passività (cioè di mutui e prestiti) si è ridotta del 3,4% rispetto all’anno precedente. Oltretutto, la distribuzione di questi soldi è molto squilibrata, perché poche famiglie concentrano buona parte di questa ricchezza a fronte della stragrande maggioranza che riesce ad accaparrarsi solamente livelli modesti, se non adirittra nulli di questo bottino. Il 10% delle famiglie, infatti, detiene ben il 46% della ricchezza totale presente nel nostro Paese. Sul fronte diametralmente opposto, circa la metà delle famiglie è costretta a spartirsi le briciole, il 9,4% della ricchezza, riuscendo quindi a mettersi in tasca ben poco. Alla luce di questi dati, appare lampante quanto sia sbagliato fare la mera media matematica e quindi sostenere che in media ogni famiglia italiana possiede un tesoretto di 350 mila euro. In realtà, poche famiglie dispongono di somme molto elevate, mentre circa la metà degli italiani è costretta a stringere sempre più la cinghia.

Tutte le novità fiscali su: altroconsumo.it/imposte-tasse

TendenzeSempre più italiani usano la carta di credito per effettuare i pagamenti di acquisti via internet.

Bonifici

72%Percentuale di bonifici bancari fatti nel 2012 via telefono oppure online sul totale dei bonifici.Fonte: Bankitalia.

Mutuo e polizza vita

Siete alla ricerca di una poliz-za vita da abbinare al mutuo? Sull’home page del sito dell’I-stituto per la vigilanza sulle as-sicurazioni (www.ivass.it), nel riquadro a sinistra “Informazioni utili”, cliccate sulla voce “Polizze vita connesse a mutui immo-biliari o a crediti al consumo”: trovate l’elenco delle compagnie che emettono polizze secondo i

criteri del Regolamento 40/2012 (al momento sono 10). Cliccan-do sul nome di ogni compagnia, potete accedere a un preventivo personalizzato. Ricordatevi che la banca non può obbligarvi ad acquistare la polizza vita che essa stessa vende: deve consegnarvi due preventivi di compagnie non legate a essa da accordi commer-ciali; voi avete 10 giorni lavorativi per indicare una polizza alterna-tiva a quelle proposte dalla banca.

❯❯ Consigli

Aumento del numero delle operazioni online pagate con carta di credito (2011- 2012). Fonte: Abi

+29%

Soldi&Diritt i 129 Marzo 2013 45

❯❯ CalendarioCONTI CORRENTI

PRESTITI

Nella tabella indichiamo i dieci migliori conti correnti per questo correntista: 45 anni, sposato con due fi gli, moglie impiegata, casa di proprietà con mutuo ancora aperto, circa 25mila euro di liquidità investita in strumenti di lungo periodo, due carte di credito.

Il costo totale annuo tiene conto di tutte le spese legate all’uso del conto, compresa l’imposta di bollo (34,20 euro per giacenze superiori a 5.000 euro) ed è al netto degli interessi attivi sul conto.

Dati aggiornati a gennaio 2013.

Rispetto alla nostra precedente rilevazione riscontriamo una diminuzione per i tassi dei prestiti di 2.000 euro da restituire in 2 anni

(- 0,37%) e una stabilità per quelli di 5.000 euro da restituire in 4 anni .

Dati aggiornati a gennaio 2013.

2 APRILE Per chi non ha scelto il regime della

cedolare secca, registrazione e versamento dell’imposta di registro per i contratti di locazione con decorrenza 1° marzo 2013. Il versamento dell’imposta deve essere eff ettuato tramite il modello F23.

Pagamento del bollo auto scaduto a febbraio 2013. La scadenza generalmente corrisponde ogni anno al mese successivo a quello della prima immatricolazione. Fanno eccezione alcune Regioni (per esempio, Lombardia e Piemonte), che per alcune tipologie di vetture fi ssano la scadenza del bollo nello stesso mese della prima immatricolazione del veicolo.

10 APRILE Versamento dei contributi Inps per i

lavoratori domestici (colf, badanti...) relativi al primo trimestre 2013.

30 APRILE Per chi non ha scelto il regime della

cedolare secca, registrazione e versamento dell’imposta di registro per i contratti di locazione con decorrenza 1° aprile 2013.

Versamento della rata trimestrale del canone Rai.

Ultimo giorno utile per presentare il modello 730 al datore di lavoro che presta assistenza fi scale.

Pagamento del bollo auto scaduto a marzo 2013. La scadenza generalmente corrisponde ogni anno al mese successivo a quello della prima immatricolazione. Fanno eccezione alcune Regioni (per esempio, Lombardia e Piemonte), che per alcune tipologie di vetture fi ssano la scadenza del bollo nello stesso mese della prima immatricolazione del veicolo.

www.altroconsumo.it/conti-correnti

BancheRichiede il conto

corrente

Taeg %

Rata mensile per ogni

1.000 euro

2.000 EURO PER 2 ANNI

Banca Popolare di Lodi (Banco Popolare) 9,11 45,50

Unicredit Banca (Gruppo Unicredit) V 10,64 46,10

FinecoBank V 10,69 46,12

5.000 EURO PER 4 ANNI

Findomestic 8,79 24,64

Banca Popolare di Lodi (Banco Popolare) 8,94 24,70

Gruppo bancario Credito Valtellinese V 9,47 24,40

LA NOSTRA SCELTA

Banche Conto Tipo Costo annuo in euro

Banco Popolare You Banking internet 6,60

Deutsche Bank ZeroCanone 2012 tradizionale 25,12

Banca Reale ZeroSpese Reale tradizionale 40,92

Unicredit Banca Genius Smart tradizionale 44,10

BPM - We@bank conto We@bank internet 44,22

Deutsche Bank db Componi - On Line internet 45,72

Iwbank Conto IW internet 46,22

Monte dei Paschi di Siena Conto Italiano Online internet 46,22

Credem Conto Nonsolotre tradizionale 47,12

Fineco-The new Bank Conto Fineco internet 49,40

LA NOSTRA SCELTA

46 Soldi&Diritt i 129 Marzo 2013

Mutui Le due tabelle riportano, per diverse durate, rata e Taeg (Tasso

annuo eff ettivo globale) di un mutuo di 100.000 euro relativo a una casa di 200.000 euro.

La diff erenza tra i mutui a tasso fi sso e qualli a tasso variabile è di 2,30 punti percentuali. Scegliete un tasso variabile solamente se

siete in grado di sopportare un aumento della rata periodica fi no ad un massimo del 30%.

Dati aggiornati a gennaio 2012.

CONFRONTA PREZZI E TARIFFEIn base alle tue abitudini e alle tue caratteri-stiche di utente, scopri il conto corrente, le polizze Rc auto e Rc moto, le tariffe gsm, internet e per il telefono di casa più convenienti per te. Per la bolletta della luce, scopri la tariffa più adatta a te.

TELEFONIA SU MISURAPer i contratti di telefonia e internet, puoi consultare la nostra banca dati, con tutti i piani tariffari proposti dai vari operatori, e scegliere il più conveniente, a seconda delle tue abitudini.

UN AIUTO NEI CALCOLIIl nostro programma ti aiuta a calcolare il Taeg (Tasso annuo effettivo globale) per mutui e prestiti personali. Sempre a proposito di mutui, in base al tuo reddito e alla durata del mutuo, ti diamo l’indicazione dell’importo che ti puoi permettere; inoltre ti aiutiamo a calcolare la rata del mutuo indicizzato, così da poter verificare che la banca lo abbia calcolato in modo corretto. Se poi stai meditando di passare al tasso fisso, il nostro programma ti aiuta a capire se ti conviene o meno.

www.altroconsumo.it/mutui

Mutui a tasso variabile (Euribor o Bce)

Taeg %

Rata mensile per ogni

1.000 euro

DURATA: 10 ANNI

Deutsche Bank Euribor 3,33 9,68

Intesa San Paolo Euribor 3,40 9,71

Banca Sella Euribor e Bce 3,55 9,70

DURATA: 15 ANNI

Deutsche Bank Euribor 3,25 6,93

Intesa San Paolo Euribor 3,32 6,96

Banca Sella Euribor e Bce 3,52 6,98

DURATA: 20 ANNI

Deutsche Bank Euribor 3,21 5,57

Intesa San Paolo Euribor 3,28 5,60

Banca Sella Euribor e Bce 3,53 5,65

DURATA: 25 ANNI

Deutsche Bank Euribor 3,19 4,76

Intesa San Paolo Euribor 3,57 4,96

Credem Euribor 3,70 5,04

DURATA: 30 ANNI

Deutsche Bank Euribor 3,18 4,24

Banca Popolare Puglia e Basilicata Euribor 3,54 4,93

Intesa San Paolo Euribor 3,56 4,44

Mutui a tasso fi sso Taeg %

Rata mensile per ogni

1.000 euro

DURATA: 10 ANNI

Barclays 5,26 10,48

Veneto Banca 5,40 10,56

CheBanca! 5,41 10,57

DURATA: 15 ANNI

Barclays 5,60 7,99

CheBanca! 5,76 8,09

Deutsche Bank 5,82 8,16

DURATA: 20 ANNI

Barclays 5,69 6,76

CheBanca! 5,85 6,87

Deutsche Bank 5,92 6,95

DURATA: 25 ANNI

Barclays 5,69 6,03

CheBanca! 5,87 6,15

Deutsche Bank 5,93 6,24

DURATA: 30 ANNI

Barclays 5,71 5,58

CheBanca! 5,86 5,70

Deutsche Bank 5,93 5,79

Trova le risposte sul nostro sito

LA NOSTRA SCELTA

Soldi&Diritti 129 Marzo 2013 47

www.altroconsumo.it/vantaggi

INDICEPubblichiamo l’elenco degli articoli di SD dal numero di gennaio 2011. Per gli argomenti che sono stati ripetuti, indichiamo solo la versione più recente. Gli articoli sono elencati in ordine alfabetico. La prima colonna indica il numero della rivista, la seconda l’anno di pubblicazione.

A riv/annoAGEVOLAZIONI, ISEE 121/11AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO 127/12ARBITRO BANCARIO E FINANZIARIO 125/12ASSEGNI FAMILIARI 126/12ASSICURAZIONE DANNI:-polizze animali 123/12-polizze casa multirischio 119/11-polizze infortuni 123/12-polizze: quali servono davvero? 122/12-polizze rc capofamiglia 125/12-polizze sanitarie 129/13-polizze sci 122/12-polizze tutela legale 116/11-polizze viaggi fai-da-te 121/11-rc auto: andamento 2012 128/13-rc auto: conosci i tuoi diritti 126/12-rc auto: esclusioni e rivalsa 128/13-rc auto: incidenti all’estero 125/12-rc auto: indennizzo diretto 119/11-rc auto: riscatto sinistri 127/12-rc auto: tariffe 120/11ASSICURAZIONE VITA:-polizze anziani non autosufficienti 124/12-polizze caso morte 127/12AUTO: -acquisto vettura nuova 117/11-bollo 128/13AVVOCATI, COSTI E TRASPARENZA 121/11

B riv/annoBANCA:-andare in rosso sul c/c 127/12-conti correnti 123/12-conti correnti base 126/12-conti correnti online 116/11-conto corrente BccForWeb 129/13-soddisfazione clienti 126/12BANCHE DATI CATTIVI PAGATORI 121/11

C riv/annoCARTE DI CREDITO-carte di credito a confronto 127/12-numeri verdi 129/13-prepagate 116/11CASA:-agenzie immobiliari 119/11-comprare casa in costruzione 116/11-condominio: amministratore 127/12-condominio:animali in appartamento 122/12-condominio: installare i condizionatori 117/11-condominio: riforma 129/13-documenti per comprare casa 126/12-edilizia agevolata 118/11-Ici 121/11-soddisfazione acquisto casa 127/12-visura catastale 117/11CASE DI RIPOSO 129/13COLF E BADANTI 120/11CONTRATTI FINANZIARI, CONCILIAZIONE DELLE LITI 121/11CREDITO AL CONSUMO 120/11

D riv/annoDIVORZIO 124/12DONAZIONI 126/12

E F riv/annoENERGIA:-disservizi fornitura gas 128/13FISCO:-agevolazioni auto per disabili 125/12-avvisi e cartelle 129/13-cedolare secca 119/11-fiscalità locale 117/11-Ici 121/11

-imposte di successione 127/12-nuove tassazioni 122/12-ravvedimento operoso 122/12-rimborsi 126/12-tasse acquisto casa 120/11

G riv/annoGARANZIA SUI PRODOTTI 118/11GIUDICE DI PACE 116/11

I riv/annoINTERNET:-acquisti online 122/12-acquisti online: biglietti aerei 123/12-acquisti online di coupon 129/13 -acquisti online: siti 127/12-supermercati online 116/11INVESTIMENTI:-conti di deposito 126/12-Etf 119/11-fondi pensione 129/13-in obbligazioni 122/12-investire in borsa 128/13-investire la liquidità 120/11

L riv/annoLAVORO:-anticipo del Tfr 119/11LIBRETTO AL PORTATORE 117/11

MNO riv/annoMATRIMONIO E FISCO 116/11MULTE, FARE RICORSO 122/12MUTUI:-a tasso Bce 118/11-a tasso variabile con Cap 119/11-cambiare mutuo 117/11-mutui e polizze vita 128/13

P riv/annoPENSIONI:-ai superstiti 129/13-previdenza 123/12-ricongiunzione e totalizzazione 128/13POSTE: -spedire un pacco 120/11PRATICHE SCORRETTE:-pratiche commerciali scorrette 122/12-segnalazioni 116/11PRESTITI:-online tra privati 129/13-per acquisto auto 124/12-per ristrutturare casa 121/11PREZZI NEI NEGOZI 125/12PRODOTTI DIFETTOSI 128/13

R riv/annoRISCATTARE LA LAUREA 122/12

T riv/annoTELEFONIA:-problemi con gli operatori 125/12TELEMARKETING 121/11TESTAMENTO 120/11TRASPORTI:-aerei: clausole vessatorie 128/13-treni, come protestare 118/11TV A PAGAMENTO, CONTESTAZIONI 126/12

V riv/annoVACANZA:-minori all’estero 119/11-prenotazioni online 119/11-problemi aerei e con i tour operator 125/12-viaggiare in auto in Europa 124/12

Per farti risparmiare sugli acquisti e offrirti un trattamento vantaggioso su utenze domestiche e assicurazioni, contrattiamo condizioni di favore con i migliori operatori del mercato, rimanendo totalmente indipendenti.

LA TUA ASSICURAZIONERc Auto e Rc MotoTariffe personalizzate sulle polizze Rc auto/moto e R.D. GENIALLOYD Info: 800-999.999 ZURICH CONNECT Info: 848-585.032 ViaggiPolizza Viaggi Nostop Vacanza, con uno sconto del 20% per viaggi in Italia e all’estero, vacanze e stage. EUROP ASSISTANCE Info: www.europassistance.it o 800-443.322I TUOI SOLDICarta di credito Altroconsumo Restituzione dello 0,2% dei soldi spesi; non devi cambiare banca né aprire un nuovo conto. Info: 800-663.399 (da telefono fisso) o 015-2434.614 (da estero e cellulare)Conti deposito ING DIRECT Conto Arancio: + 0,2% lordo sul tasso d’inte-resse base. Info: www.ingdirect.it/altroconsumo o 800-337.337 (nuovi clienti); 800-717.273 (già clienti) SPARKASSE Conto Dolomiti Flex: + 0,2% lordo sul tasso d’interesse base. Info: www.dolomitidirekt.it/altroconsu-mo.html o 800-378.378Conti correnti

BCCFORWEB Conto corrente completo: 3% lordo annuo sulle giacenze libere da vincoli; nessuna spesa né bolli. Info: www.bccforweb.it/altroconsumoI TUOI ACQUISTII prodotti dei nostri test a prezzi vantaggiosiCENTRACQUISTI I migliori prodotti dei nostri test a un prezzo conveniente. Info: www.centracquisti.it o 02-9976.2829 I pneumatici dei nostri test a prezzi specialiPNEUS ONLINE Sconto del 3,5% per chi acquistare online i migliori pneumatici dei nostri test.Info: www.pneumatici-pneus-online.it LA TUA CASAAnalisi dell’acqua e rilevazione del radon Per far analizzare l’acqua o l’aria di casa. Info: 02-6961.560 Fornitura di elettricitàTRENTA Family Energia Trenta con tariffazione riservata ai soci. Info: www.trenta.it o 02-6961.561 EDISON Luce Sconto Facile con sconto del 15% sulla componente energia del prezzo dell’elettricità. Info: convenzioni.edisoncasa.it (codice: Altroconsumo) o 800-066.850IL TUO TELEFONOTariffe di telefonia mobile POSTEMOBILE Piano 9xTutti per chiamate a 9 cent/min verso tutti e sms a 9 cent. Senza scatto alla risposta, né costi fissi. In più, opzioni tariffarie a prezzi vantaggiosi. Info: www.postemobile.it (vai su “Privati”, poi “Convenzioni”).

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