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Test di laboratorio di funzionalit epatica

Il fegato un organo con molteplici funzioni

quadro biochimico complesso

Fegato: Aspetti generali Anatomia Macroscopica: peso circa 1.5 Kg, due lobi, destro e sinistro Vascolarizzazione: doppio sistema: 1. Vena Porta che apporta al fegato il sangue della milza e dellapparato digerente; 2. Arteria epatica che apporta al fegato il sangue arterioso che viene poi drenato dalle vene sovraepatiche

Anatomia Microscopica: lunita morfofunzionale del fegato e il lobulo con gli angoli occupati da uno spazio portale che generalmente contiene un ramo dellarteria epatica, uno della vena porta e un canalicolo biliare

IL FEGATO HA TRE FUNZIONI FONDAMENTALI FUNZIONE VASCOLARE,per il deposito del sangue FUNZIONE SECRETORIA, secrezione bile canale al. FUNZIONE METABOLICA MULTIPLA.

Lunit funzionale il LOBULO EPATICO

Presente in 50.000 100.000 unit nel fegato umano

Il sangue proveniente dalla vena porta scorre nelle venule portali e da qui, attraverso i sinusoidi venosi, affluisce alla vena centrale del lobulo epatico afferente delle v.epatiche Le cellule epatiche costituiscono circa il 60% del fegato ed hanno una vita di circa 150 giorni. Lepatocita presenta tre superfici: una in rapporto con i sinusoidi e gli spazi del Disse ( che sono gli spazi tra cellule dei sinusoidi ed epatociti ) la seconda in rapporto con i canalicoli biliari e la terza in contatto con le membrane di epatociti adiacenti.

I sinusoidi venosi poi sono tappezzati da cellule endoteliali e da cellule di Kupffer, dotate di forte attivit fagocitaria tale da riuscire ad allontanare circa il 99% dei batteri proveniente dal sangue venoso portale ( in particolare batteri della flora del colon).

Le cellule epatiche secernono la bile, la quale attraverso i canalicoli biliari giunge ai dotti biliari e poi via via, verso dotti sempre pi grandi, fino al dotto epatico ed al coledoco

La bile composta da acqua per l'82%, quindi da acidi biliari (12%), lecitina ed altri fosfolipidi (4%) e colesterolo non esterificato (0,7%). I sali biliari primari (colico e chenodesossicolico) vengono sintetizzati dalle cellule epatiche a partire dal colesterolo endogeno, coniugati con glicina e taurina, ed in parte vengono riassorbiti con la circolazione enteroepatica. Gli acidi biliari primari sono metabolizzati nel colon ad opera di batteri e vengono trasformati negli acidi biliari secondari il desossicolico . Nell'intestino i sali biliari esplicano la loro funzione emulsionante o detergente sulle particelle di grasso alimentare, frammentandole in particelle pi piccole e rendendole idrosolubili.

Inoltre i sali biliari favoriscono l'assorbimento intestinale degli acidi grassi, dei monogliceridi, del colesterolo e di altri lipidi. Mancando i sali biliari viene perduto dall'intestino circa il 40% dei lipidi che si "portano dietro" anche le vitamine liposolubili (vit.A,D,E,K)

Circa il 94% dei sali biliari viene riassorbito dalla mucosa intestinale insieme coi lipidi, coi quali hanno formato un legame, e dai quali si staccano non appena penetrati nel circolo ematico. Passano poi ai vasi portali e ritornano al fegato, ove vengono riassorbiti a livello dei sinusoidi dalle cellule epatiche e trasportati infine nei dotti biliari. La secrezione giornaliera di bile di circa 500-600 ml e gli acidi biliari ricircolano mediamente dalle 5 alle 10 volte al giorno nel circolo entero-epatico.

Inoltre i sali biliari favoriscono l'assorbimento intestinale degli acidi grassi, dei monogliceridi, del colesterolo e di altri lipidi. Mancando i sali biliari viene perduto dall'intestino circa il 40% dei lipidi che si "portano dietro" anche le vitamine liposolubili (vit.A,D,E,K)

Circa il 94% dei sali biliari viene riassorbito dalla mucosa intestinale insieme coi lipidi, coi quali hanno formato un legame, e dai quali si staccano non appena penetrati nel circolo ematico. Passano poi ai vasi portali e ritornano al fegato, ove vengono riassorbiti a livello dei sinusoidi dalle cellule epatiche e trasportati infine nei dotti biliari. La secrezione giornaliera di bile di circa 500-600 ml e gli acidi biliari ricircolano mediamente dalle 5 alle 10 volte al giorno nel circolo entero-epatico.

La bilirubina circolante prodotta per l'80-90% dalla lisi dei globuli rossi giunge al fegato legata all'albumina (non idrosolubile). Le cellule epatiche provvedono a "catturarla" ed a renderla solubile legandola a sostanze particolari (acido glucuronico e ione solfato). Viene poi secreta nei canalicoli biliari e attraverso le vie biliari extraepatiche, giunge nel duodeno dove , per azione della flora batterica intestinale , viene trasformata ed eliminata con le feci come stercobilinogeno ed in parte riassorbita ed eliminata per via urinaria come urobilinogeno.

Altra funzione importante del fegato riguarda il metabolismo delle proteine che potremo cos riassumere:

1) desaminazione degli aminoacidi, affinch possano essere utilizzati a scopi energetici

2) produzione di urea, per rimuovere l'ammonio prodotto dai batteri intestinali3) sintesi delle proteine del plasma 4) sintesi di aminoacidi e altri prodotti chimici

Il fegato interviene nel metabolismo dei glucidi con il mantenimento dell'omeostasi glucidica, da un lato attraverso la sintesi e l'immagazzinamento degli idrati di carbonio (gluconeogenesi e glicogenosintesi) e dall'altro attraverso la loro mobilizzazione dai depositi (glicogenolisi).

Il fegato esplica anche importanti funzioni nel metabolismo dei lipidi ed in particolare nei confronti di acidi grassi (degradazione, esterificazione con glicerolo a trigliceridi, sintesi di fosfolipidi) e della sintesi del colesterolo. Inoltre funziona come deposito di vitamine e ferro e provvede alla sintesi di alcuni fattori della coagulazione (fibrinogeno, protrombina, fattori V, VII, IX, X).

Tre livelli di test

1. Test di I livello di funzionalit2. Test di II livello di funzionalit specifica 3. Test diagnostici di patologia epatica

1.

Test di I livello di funzionalit

a. Valutazione della capacit di sintesi e di metabolismo (in seguito ad una compromissione estesa e prolungata)Es.: Proteine totali, albumina, profilo elettroforetico, pseudocolinesterasi, fattori della coagulazione (fattore VII, PT, fibrinogeno)

b. Test di escrezioneEs.: bilirubina totale, diretta, indiretta, ammonioemia

c. Test di citolisiEs.: enzimi plasmatici (AST, ALT, fosfatasi alcalina

Questo gruppo di test consente di distinguere correttamente circa l80% dei casi di epatopatia

2. Test di II livello di funzionalit specificaTest di valutazione quantitativa di specifici aspetti di funzionalit epatica. Sono test complessi non ancora in uso nella pratica clinica, utilizzati per ricerche in particolare per il trapianto di fegato o per monitorare lefficacia di nuovi farmaci in corso di epatopatiaEs.: Clearance dellantipirina, del galattosio, verde di indocianina etc

3. Test diagnostici di patologia epatica

Test finalizzati alla diagnosi di specifiche epatopatieEs.: AFP, test virologici per diagnosi di epatite virale, etc

1. Test di I livello di funzionalit

Valutazione della capacit di sintesi e di metabolismo

Proteine totali plasmaticheCHIMICA: proteine, glicoproteine, lipoproteine

(1)

Insieme di specie molecolari diverse per forma chimica, origine e funzione. ORIGINE: prevalenza dal fegato, immunoglobuline dalla plasmacellule, alcuni componenti del complemento dai macrofagi, alcune lipoproteine dalle cellule intestinali, etc.. FUNZIONI: nutritiva (albumina), tampone (non fra i pi importanti), coagulazione e fibrinolisi, trasporto (bilirubina, ormoni, lipidi, calcio) pressione colloido-osmotica, etc La concentrazione plasmatica pu risultare alterata sia per condizioni che modificano il metabolismo proteico che per alterazioni della volemia.

Il valore assoluto non riflette le variazioni quantitative delle singole unit (necessario il profilo elettroforetico o la determinazione delle proteine specifiche).Es.: cirrosi si ha diminuzione di albumina;aumento di IgG e le proteine totali possono risultare normali

Proteine plasmatiche

Molte sono prodotte a livello epatico (no Fattore VIII e immunoglobuline)

Elettroforesi delle proteine sieriche

Test di funzionalit epatica, anche se non sono indicatori specifici di malattie del fegato.

SINTESI PROTEICA PI EVIDENTE NELLE FORME CRONICHE.

Laumento delle proteine totali (meno frequente) pu avvenire: Per disidratazione, emoconcentrazione, stasi venosa durante il prelievo (aumento proporzionale di tutte le frazioni) Aumento delle gamm-globuline (nonostante il calo dellalbumina) in alcune situazioni di cirrosi epatica, malattie autoimmuni, etc In presenza di proteine abnormi (gammopatie policlonali o monoclonali) etc.. La diminuzione delle proteine totali (pi frequente) pu avvenire: Per iperidratazione (riduzione proporzionale di tutte le frazioni)

Proteine totali

(2)

Diminuita sintesi per insufficiente apporto alimentare. Es.: per malassorbimento, per epatopatie croniche etc.. Per perdita proteica dal rene (sindrome nefrosica), dallintestino, per emorragie, per neoplasie, per ustioni, etc.. Eccessivo catabolismo proteico endogeno

Proteine totali

(3)

DISTRIBUZIONE DELLE PROTEINE NEGLI SPAZI EXTRAVASALI ( ruolo dei versamenti ) Le plasma proteine sono normalmente poco presenti nel liquido interstiziale ma si pu avere una anomala distribuzione proteica per alterazioni della funzionalit capillare, per ostruzione dei vasi linfatici o per modificazioni osmotiche (es.: ipoalbuminemia che riduce il gradiente osmotico tra plasma e tessuti e quindi facilita un movimento di acqua verso gli spazi interstiziali). Dosaggio: Siero (manca il fibrinogeno) Note preanalitiche: buona stabilit I.R.: 60-80g/L

Sintetizzata dalle cellule parenchimali del fegato, vita media 20 giorni, responsabile della pressione ancotica 8oltre 80%), trasporta numerose sostanze (bilirubina, ormoni, calcio, farmaci). Iperalbuminemia (rara) in genere per disidratazione. Ipoalbuminemia per varie cause: Perdita da sindrome nefrosica, perdita da ustioni o dermatiti, perdita dal tubo digerente per lesioni della mucosa. apporto inadeguato di proteine (vomito, diarrea, malassorbimento, pancreatiti, coliti, enteriti, etc..) Diminuita sintesi epatica (si ritiene comunque che il fattore che influenza in modo significativo lalbuminemia nelle malattie epatiche croniche non la funzione epatocellulare ma la ritenzione idrica) eventualmente associata a diminuita alimentazione, ascite, malassorbimento) Aumentato catabolismo (ipertiroidismo, traumi, sindrome di Cushing). In alcune condizioni fisiologiche (gravidanza, lattazione) Infiammazione acuta e cronica con necrosi tissutaleDosaggio: Siero Note preanalitiche: buona stabilit I.R.: 34-48g/L

Albumina

RUOLO DELLE GLOBULINE [20-35 g/L]

Sono un gruppo eterogeneo di proteine (a, b e g) . Generalmente nelle malattie croniche, cirrosi e epatiti, si pu manifestare iperglobulinemia di grado variabile. IPERGAMMAGLOBULINEMIE Indicano attivazione del sistema reticolo endoteliale contro antigeni gastrointestinali Nella cirrosi epatica alcolica lipergammaglobulinemia associata ad un aumento delle IgA e si assiste alla fusione delle bande b e g.

Lalfa1-antitripsina una proteina con attivit antiproteasica. Risulta ridotta o assente nelle cirrosi ad eziologia ignota o nellittero colestatico giovanile

Immunoglobuline

(3)

Le ipergammaglobulinemie si studiano con test immunologici (autoanticorpi anti-nucleo, autoanticorpi anti-mitocondriali, etc..

Pseudocolinesterasi (colinesterasi) E un parametro di sintesi non molto specifico.E un enzima di secrezione presente nel plasma, da usarsi come indice di ridotta sintesi proteica del parenchima epatico. Nelle epatiti croniche e nelle cirrosi i livelli diminuiscono proporzionalmente al danno. Esistono due forme chimiche circolanti; normale ed atipica. Soggetti omozigoti per la forma atipica hanno ridotti livelli circolanti non in grado di idrolizzare alcuni miorilassanti (es.: succinilcolina) che possono essere usati in anestesia (oggi poco utilizzati). Da non confondersi con un enzima eritrocitario detto acetilcolinaesterasi, questo ha minore specificit per il substrato Acetilcolina. Si ha diminuzione in caso di: Avvelenamento da insetticidi Ipoalbuminemia, da malnutrizione o cirrosi, o da infezioni acute Infarto miocardico Dosaggio: Siero Note preanalitiche: evitare emolisi, stabile a RT per 6h a 4C per 1 settimana I.R.: (variabilit fra laboratori) 5-12 U/ml

Tempo di protrombina ed altri fattori della coagulazione(1)

Fattore di sintesi. Buona sensibilit, buona correlazione temporale con landamento della patologia. Il tempo di protrombina (PT) molto utilizzato in epatologia. Il fegato sintetizza molti fattori della coagulazione, in particolare quelli K dipendenti Il procedimento di Quick misura la velocit della conversione della protrombina in trombina in presenza di tromboplastina, calcio, fibrinogeno ed altri fattori della coagulazione (V, VII, X). A sua volta la trombina converte il fibrinogeno in fibrina. La protrombina ed i fattori V, IX e X necessitano della vitamina K per la loro attivazione.

1. INDICATORI DI ALTERAZIONE DELLE VIE BIOSINTETICHE

1d. Attivit ProtrombinicaE una delle indagini pi sensibili per misurare la capacit funzionale residua nelle forme acute e croniche Il fegato sintetizza il fibrinogeno, i fattori vit. K-dipendenti (II, V, VII, IX e X) anomalie della via estrinseca e intrinseca con un prolungamento del tempo di protrombina (PT)

Lattivit protrombinica viene determinata su plasma con il metodo di Quick (37C, Ca e Tromboplastina) che valuta il meccanismo estrinseco della coagulazione. Il valore teorico compreso tra 70 e 100%. Pu essere espresso anche in secondi [12 14 sec]. Marcati aumenti del tempo di PT >5 sec sopra il controllo (non corretto da trattamento con Vit K) sono un segno negativo sia nelle forme acute che croniche.

Tempo di protrombina ed altri fattori della coagulazione(2)

Per PT allungato in epatopatia si possono postulare due situazioni:

presenza di danno epatico esteso con ridotta sintesi dei fattori della coagulazione carenza di vitamina K per ridotto assorbimento dei lipidi secondario ad ittero ostruttivo o trattamento prolungato con antibiotici. Questa seconda evenienza pu essere corretta (i.m. 25 mg Vit K) famacologicamente. La normalizzazione del PT entro 18h depone per ittero ostruttivo, mentre la mancata risposta per la presenza di una grave epatopatia parenchimale. Dosaggio: plasma (sodio citrato) Note preanalitiche: dosaggio da effettuarsi entro 2-3h I.R.: 11-15s, 80-100%

Metabolismo delle proteineMETABOLISMO AMINOACIDI E CICLO DELLUREA

(2)

Un uomo normale di 70kg elimina circa 10-20g di azoto al giorno (provenienti dallalimentazione o da aminoacidi (AA) non riutilizzabili attraverso lo schema:

AA

L-glutammato

NH3

ciclo di Krebs

Urea

LNH3 liberata dagli AA, a causa della sua tossicit, deve essere rapidamente allontanata dallorganismo (es.: come urea o glutammina) (AMMONIEMIA). LUrea nel sangue generalmente indice di funzionalit renale (nella valutazione dei valori aumentati), ma diminuisce in seguito ad una grave insufficienza epatica o in soggetti con alimentazione povera di proteine. Si pu avere uremia normale anche con alterazione dell80-90% del parenchima epatico (dato poco utile in diagnostica epatologica).

Ammoniemia

(1)

Parametro di alterato metabolismo proteico. Misura un composto direttamente correlato alla patologia e sua evoluzione Lammoniemia utile in caso di sospetta encefalopatia epatica (sindrome caratterizzata da alterazioni neurologiche conseguenti a grave insufficienza della funzionalit epatica e/o cortocircuiti venosi fra vena porta e circolo sistemico). Il danno cerebrale sarebbe conseguente allaccumulo di sostanze tossiche (ammoniaca etc..) assorbite dallintestino non metabolizzate dal fegato adeguatamente).

Ammoniemia

(2)

I fattori che possono determinare un aumento dellammoniemia sono: diminuita sintesi di urea da parte del fegato per alterata funzionalit metabolica o per cortocircuiti venosi aumentata formazione di ammoniaca ad opera di batteri intestinali per metabolismo proteico(eccesso nella dieta, proteine di origine ematica come sanguinamento intraluminale da varici venosi, etc..) Liperammoniemia grossolanamente correlata allentit del danno cerebrale. Dosaggio: plasma (EDTA) Note preanalitiche: dosaggio instabile, aumenta rapidamente dopo prelievo, conservare il prelievo in ghiaccio, analizzare rapidamente. Evitare emolisi I.R.: 11-35s, 80-100%

1. Test di I livello di funzionalit

Test di escrezione

Metabolismo del gruppo eme BILIRUBINA(1)

La bilirubina riflette il continuo turn-over metabolico che interessa il gruppo eme presente nellemoglobina e nell altre emoproteine (mioglobine, citocromi, enzimi emoproteici etc..). La maggior parte (80%) della bilirubina proviene dal catabolismo dellemoglobina (turn over degli RBC) che avviene nella milza, nel fegato e nel midollo. Altre quote sono da catabolismo di emoproteine (15%) e dalla eritropoiesi inefficace (5%). La bilirubina cos prodotta entra in circolo (ma siccome liposolubile- ed anche tossicasi lega allalbumina fino ad un massimo di due molecole per molecola di albumina e con differente Ka, una ad alta ed una a bassa affinit). La bilirubina legata allalbumina in circolo viene rimosa dal fegato e coniugata allacido glucuronico che la rende idrosolubile e meno tossica di quella libera. La bilirubina glicuronata entra nel canalicolo biliare mediante un processo attivo di secrezione/escrezione e finisce nel tratto intestinale dove, mediante il circolo entero-epatico dei bilinogeni pu essere riassorbita e riescreta dal fegato. La bilirubina glucoronata detta DIRETTA perch reagisce direttamente con il reattivo del dosaggio (essendo idrosolubile e biodisponibile). La bilirubina libera detta INDIRETTA perch reagisce con il reagente solo dopo il distacco dallalbumina (con alcool metilico).

2. INDICATORI DELLA FUNZIONE ESCRETRICE (E DI DETOSSIFICAZIONE)2a. BILIRUBINA75 - 80% dal catabolismo dellemoglobina. 25 - 20% dal ricambio di proteine contenenti lEme (mioglobina, citocromi, enzimi) Circola reversibilmente legata allalbumina A livello epatico viene coniugata (mono- e diglucurunide nel r.e. da parte dellenzima microsomiale UDO-glucuroniltranferasi) e secreta nei canalicoli biliari e da qui nella bile. Nellintestino i glucurunidi sono scissi dalle idrolasi batteriche, la bilirubina ridotta dai batteri inestinali ad urobilinogeno e successivamente trasformata in stercobilina. Una parte dell urobilinogeno viene riassorbito dallintestino, mentre una parte raggiunge la circolazione generale e viene escreta con le urine.

BILIRUBINA : littero(2)

Parametro di funzionalit secretoriaLittero in seguito a situazioni di iperbilirubinemia si verifica come conseguenza di una delle seguenti condizioni: Iperproduzione della bilirubina nellorganismo ed incapacit della cellula epatica di captare, coniugare ed eliminare il pigmento. Aumento della bilirubina indiretta. (es.: incompatibilit materno-fetale di tipo Rhesus) Non aumento della produzione di bilirubina, ma difetto funzionale dellepatocita (alterazione dei meccanismi di captazione, trasporto, escrezione). Aumento della bilirubina diretta ed indiretta. (es.: Sindrome di Gilbert, uso di farmaci epatotossici..) Incapacit di escrezione della bilirubina attraverso le vie biliari dovuta ad ostacolo meccanico intra o extra epatico. Aumento della bilirubina diretta (ostruzione da calcoli, neoplasie, epatite virale, etc..)

Classificazione (storica) degli itteri: Pre-epatico Epatico Post-epatico

BILIRUBINA : littero(3)

Ittero emolitico. Nellittero emolitico la bilirubina in eccesso e quella indiretta (legata allalbumina) che non escreta nelle urine (bilibinuria ridotta/assente). Ittero epatocellulare. Nellittero epatocellulare la bilirubina circolante in gran parte nella forma glicuronata (diretta) idrosolubile e quindi si ha bilibinuria pi o meno accentuata. Ittero ostruttivo. Nellittero ostruttivo si ha un aumento in circolo di bilirubina glicuronata (Diretta) e quindi elevata bilibinuria.Dosaggio: siero Note preanalitiche: proteggere dalla luce intensa, stabile I.R.: totale 3-19U/L (0.2-1.1mg/ml) Bilirubina frazionata Bilirubina diretta ASSENTE ( sangue, 17h emiv.) ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT- GPT) [5 55 U/L] (3000 > sangue, 42h emiv.) AST citosol/mitocondri, comune a molti tessuti (muscolo, eritrociti) ALT citosolico, di origine prevalentemente epatica

Il rapporto AST/ALT 1 nelle epatiti virali in presenza di danno minimale Nel caso di danno massimo il rapporto diviene > 1Il rapporto AST/ALT non comunque accettato come criterio clinico dirimente

INDICI SENSIBILI DI NECROSI EPATOCELLARE Gli aumenti maggiori si hanno nel danno epatico acuto virale o tossico

AST (GOT) e ALT (GPT)Sono parametri di necrosi o sofferenza.

(1)

AST ( aspartato-amminotrasferasi, glutamato-ossalacetato transaminasi, GOT) un enzima principalmente legato ai mitocondri (80%), ubiquitario (miocardio ad elevatissima concentrazione, rene, eritrociti, cervello, muscolo), pu aumentare oltre che nelle epatopatie a causa della lisi cellulare, anche in altre condizioni patologiche (infarto del miocardio).ALT ( alanina-amminotrasferasi, glutamato-piruvato transaminasi, GPT) un enzima citoplasmatico, anchesso ubiquitario, ma presente nel fegato in quantit maggiori che negli altri tessuti. Il suo aumento nel siero avviene quindi solo nelle epatopatie. AST e ALT aumentano, principalmente, per necrosi dellepatocita ma, anche se in maniera minore, per danneggiamento funzionale cellulare . AST e ALT sono indicatori sensibili, capaci di evidenziare presenza di lesioni epatiche anche in pazienti asintomatici.

AST (GOT) e ALT (GPT)

(2)

AST Dosaggio: siero Note preanalitiche: evitare emolisi (attivit negli eritrociti circa 6 volte superiore di quella palsmatica), stabilit buona a RT. I.R.: adulti (dipende dai metodi) 6-20 U/L ALT Dosaggio: siero Note preanalitiche: evitare emolisi (attivit negli eritrociti maggiore di quella palsmatica), stabilit buona a RT. I.R.: adulti (dipende dai metodi) 10-40 U/L interferenze da farmaci epatotossici (vedi tabella 1-5) ALT /AST Molto elevato (10 volte I.R.) sono indici di epatite acuta (virale o da farmaci o autoimmune) Rapporto ALT/AST (De Ritis Ratio) circa 1 nelle epatiti acute

FOSFATASI ALCALINAParametro di stasi biliare (non di citolisi)

(1)

Enzima molto diffuso in vari tessuti ad organi soprattutto fegato e ossa, ma anche intestino, rene, placenta. Dosabili anche gli isoenzimi epatici, osseo, intestinale e placentare. Separazione elettroforetica su poliacrilamide, prima la banda della fosfatasi alcalina epatica, poi quella ossea, eventualmente seguita da quella intestinale. In gravidanza segue quella placentare (in presenza di neoplasie maligne la banda placentare sostituita da un isoenzima detto Regan). Sono possibili separazioni anche dopo riscaldamento del campione perch dotate di differente termoresistenza.

FOSFATASI ALCALINAAumenta in due condizioni fisiologiche: bambini (per lacrescimento osseo) gravidanza (isoenzima circolante di origine placentare)

(2)

Aumenta a causa: di farmaci epatotossici. nelle epatopatie in ogni forma di ostruzione delle vie biliari (da ostruzione dei canalicoli intraepatici, es.: cirrosi biliare primitiva, fino allostruzione del dotto comune es.: calcolosi biliare). Laumento dovuto allaumentata sintesi da parte degli epatociti indotta dallaumento della concentrazione locale degli acidi biliari. In presenza di un aumento di dubbia origine, si deve valutare anche la presenza CONTEMPORANEA di aumento della GGT che pi specifico per la patologia epatica.

GAMMAGLUTAMILTRANSFERASI (GGT o gGT)Parametro di stasi biliare (influenzato in particolare dallassunzione di alcool) E un enzima (glicoproteina) legato alla membrana plasmatica responsabile della sintesi intracellulare di glutatione. Aumenta: fortemente negli alcolisti, perch lalcol etilico ne stimola la sintesi epatica anche per la sola assunzione di alcool, senza epatopatie associate. il danno epatocellulare, ma soprattutto la colestasi possono contribuire ad aumentare la GGT sierica per induzione da farmaci (rifampicina, antiepilettici)

Uso preminente nello screeening e nel follow-up di alcolisti sottoposti a terapia. Si ritiene un parametro pi sensibile e pi specifico di patologia epatica della fosfatasi alcalina.Dosaggio: siero Note preanalitiche: buona stabilit I.R.: (dipende dai metodi) Uomini: 7-50 U/L; Donne a 4-27 U/L

3. Test diagnostici di patologia epatica

Alfa 1 - ANTITRIPSINAParametro diagnostico per deficit da alfa1-antitripsina (geneticamente determinata). Inibitore delle proteasi seriniche extracellulari (collagenasi, elastasi) liberate dai leucociti nella sede di infiammazione o da altri tessuti come il fegato ed il pancreas. E utile per limitare danni citolitici nel tessuto sano circostante la sede dellinfiammazione. E una proteina della fase acuta (come la proteina C-reattiva, C3, C4 etc..) che aumenta nel caso di patologia epatica con infiammazione del parenchima. Successivamente levoluzione in senso cronico del processo flogistico si accompagna allaumento delle immunoglobuline. E utile per la diagnosi di deficienza della alfa1-antitripsina (si conoscono almeno 75 varianti genetiche che possono determinare enfisema polmonare e cirrosi epatica precoce ed epatoma). Dosaggio: siero o plasma Note preanalitiche: buona stabilit I.R.: 0.7-2.0 g/L 90-300 mg/dL

Alfa - FETOPROTEINAMarker tumorale. In condizioni normali la sintesi dellalfa-fetoproteina, lequivalente fetale dellalbumina, si arresta pressoch completamente entro breve tempo dopo la nascita. Un marcato aumento della sintesi di questa proteina si osserva in circa 70-90% dei pazienti con carcinoma epatocellulare in percentuale minore per altre forme tumorali (tumore del testicolo o altri tumori delle cellule germinali) ed in epatopatie di natura non neoplastica (10-20%). Nel siero materno e nel liquido amniotico risulta aumentata nella anencefalia e spina bifida e ridotta nella trisomia 21 (sindrome di Down) (applicazioni in triplo test e diagnosi prenatale).

Utile per il follow-up del carcinoma epatico in corso di trattamento.Dosaggio: siero Note preanalitiche: relativa instabilit, dosare nelle 24h I.R.: (variabile in base alla metodologia) adulti