Presentazione standard1

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DOCTOR FLOWERS

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Il Geraneo Il Pelargonium, chiamato volgarmente geranio, è una pianta suffrutescente perenne, originaria dell'Africa australe, appartenente alla famiglia delle Geraniacee.Le specie più conosciute e comunemente coltivate sono il Pelargonium zonale o geranio comune dal fogliame peloso e cuoriforme caratterizzato da un anello scuro; Pelargonium peltatum o geranio edera con foglie peltate lucide e carnose, fusti ricadenti;

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Pelargonium grandiflorum o geranio a farfalla dagli eleganti fiori con cinque macchie bruno-rossastre e foglie profondamente lobate; Pelargonium odoratissimum o geranio odoroso con piccole foglie frastagliate e aromatiche, fiori piccoli bianchi o rosei dal caratteristico profumo di mela; Pelargonium graveolens dal profumo di rosa; Pelargonium radens dal profumo di limone.I gerani maggiormente coltivati sono quelli zonali e edera: ne sono state selezionate numerose varietà dalle diverse colorazioni dei fiori, che variano dal rosso, al rosa, al violetto, al fucsia, all'arancione e al bianco.

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Il geranio ama le posizioni soleggiate, anche se vive abbastanza bene in mezz'ombra: durante l'estate, infatti, una prolungata esposizione al sole può deteriorare la pianta. Le innaffiature devono essere regolari per tutta la stagione riproduttiva: in primavera si annaffia circa tre volte alla settimana, a seconda delle condizioni climatiche locali, mentre d'estate anche tutti i giorni;

Necessarie per ottenere una splendida fioritura sono le concimazioni, che vanno effettuate ogni 2 settimane circa. Quando i fiori cominciano a seccare è necessario cimarli, tagliando fino alla base del rametto fiorifero: in questo modo, la pianta continuerà a rifiorire. La moltiplicazione avviene per talea.

tuttavia, non bisogna eccedere, perché troppa acqua potrebbe apportare dei marciumi alla pianta; inoltre, bisogna aver cura di non bagnare le foglie.

Coltivazione

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Danni alle parti aeree per le larve di Mamestra brassicae, Plusia gamma, Pyrausta nubilalis e dai bruchi di Cacyreus marshalli Danni alle radici causate da larve di Melolontha melolontha e Agriotes lineatus nonché adulti di Gryllotalpa gryllotalpa Afidi: adulti di Macrosiphum pelargonii e Aphis pelargonii Cocciniglie: adulti di Diaspis pentagona Acari adulti della specie Tetranychus telarius Nematodi dei generi Heterodera e Tylenchus Molluschi dei generi Helix e Limax Muffa grigia causata da Botrytis cinerea Annerimento batterico del fusto dovuto a Xanthomonas pelargonii Mosaico anulare causato da virus E inoltre Fusarium pelargonii, Gleosporium pelargonii, Capnodium salicinum e recentemente introdotto in Italia Puccinia pelargonii

Avversità

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Il genere Begonia comprende circa un migliaio tra specie ed ibridi, di origine tropicale, moltissime provenienti dal Brasile, generalmente piante perenni, coltivate in vaso o in giardino come piante ornamentali per la bellezza dei fiori e delle foglie. Vengono classificate in base al tipo di apparato radicale, in tre gruppi: rizomatose, tuberose e a radici fascicolate. Una caratteristica comune di tutte e tre le categorie è che sono piante monoiche, vale a dire che i fiori maschili ed i fiori femminili sono sulla stessa pianta ma sono diversi tra loro: i fiori maschili sono di solito più appariscenti dei fiori femminili. Tutte le begonie hanno comuni necessità colturali con terriccio umido, soffice e ricco di materia organica, umidità ambientale elevata, esposizione ombrosa e protezione invernale dal freddo. La moltiplicazione avviene per seme, per talea o dove possibile con la divisione di tuberi e rizomi.Il nome del genere è dedicato a Michel Bégon, governatore di Saint-Domingue vissuto nel XVII secolo.

BEGONIA

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Le Begonie rizomatose sono acauli perenni, coltivate solitamente per la bellezza del fogliame, per decorare appartamenti, giardini, serre e per la produzione industriale.Una delle più conosciute e vistose è la B. rex originaria dell'India, con foglie cuoriformi lisce o ruvide coloratissime, con screziature rosse, nere, verdi o argentate, lunghe fino a 30 cm, fiori insignificanti, pianta da serra vuole ambiente caldo-umido, terriccio di castagno misto a sabbia ben concimato, reinvasare ogni tre quattro anni dividendo i rizomi troppo fitti, la moltiplicazione avviene per talea fogliare, incidendo in più punti la foglia lungo le nervature principali, da ogni incisione nascerà una piantina.Nelle zone submontane del nord Italia è frequente la B. credneri con fusti rossastri alti oltre un metro, ha foglie grandi ovate verde-bronzato con rovescio rosso, infiorescenze bianco-rosate. Predilige luoghi freschi e ombreggiati e non teme il gelo se il terreno viene opportunamente pacciamato con foglie di bosco, la moltiplicazione avviene per talea o divisione dei rizomi.Le Begonie tuberose sono piante perenni interessanti per la bellezza e varietà dei fiori. Sono spesso ibridi di forma e portamento diversi. Le foglie sono generalmente grandi cuoriformi di colore verde scuro con sfumature rosse, lobate o dentate. I fiori a volte di notevole grandezza, sono portati da steli lunghi 20-40 cm, possono essere semplici, semidoppi o doppi a petali lisci o increspati e dal colore variabilissimo bianchi, gialli, rossi etc., la specie più nota è la B. tuberhybrida. Le esigenze colturali prevedono ambiente fresco e umido d'Estate con esposizione a mezz'ombra in terreno ricco di humus e privo di calcio, si possono coltivare in vaso o in piena terra, conservando i tuberi all'asciutto in sabbia o torba durante l'Inverno.

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La moltiplicazione si effettua con la divisione dei tuberi in pezzetti (uno per ogni gemma), per talea o con la semina.Infine le Begonie erbacee a radici fascicolate perenni o annuali, vengono apprezzate per i fiori. Utilizzate per la formazione di aiuole, bordi fioriti decorazione di balconi e finestre. Si adattano a qualunque tipo di terreno fresco e sciolto e a qualsiasi esposizione. Esistono numerose varietà ed ibridi con fiori bianchi, rosa e rossi, fogliame verde lucente, bronzato o rossastro.Le Begonie perenni di questo gruppo (ad esempio la B. semperflores), vengono coltivate come annuali, seminandole in autunno (al riparo sotto vetro) o in primavera, il metodo di moltiplicazione consigliato è per talea nel periodo estivo con svernamento in serra.

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La sua bellezza è senza dubbio la fioritura ma, al contrario di quello che si può pensare, il suo fiore, detto ciazio, con petali e sepali disposti a coppa, non è rosso ma di colore giallo e circondato da una corona di cinque brattee rosse (sebbene ve ne siano anche di colore rosa var. Annette Hegg Pink; bianco var. Annette Hegg White e rosso acceso var. Annette Hegg Supreme).È una pianta tipicamente fotoperiodica o brevidiurna; per questo la sua fioritura avviene in pieno inverno quando le giornate sono più corte. Una buona luminosità favorisce una crescita rigogliosa ma per avere una buona fioritura la pianta deve stare per buona parte della giornata al buio. Andrà quindi posta in un luogo dove non riceva luce artificiale e in un ambiente comunque illuminato da non più di otto ore di luce solare.

Poinsettia

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La sua coltivazione – praticata specialmente nelle aree più calde del Mediterraneo – richiede una temperatura tra i 14 e i 22°. Può vivere anche a temperature più basse, ma non sopporta il gelo. Va concimata, nel periodo invernale, almeno ogni quindici giorni con del potassio e del fosforo e innaffiata ogni due o tre giorni. In primavera va potata e rinvasata prestando molta attenzione al fusto e alle radici che sono molto delicati.La Poinsettia è una pianta tipicamente natalizia: spesso, quando perde le foglie, viene buttata via; invece, se ha delle buone radici e viene posta in un luogo luminoso, lasciandola vegetare per tutta l'estate, a fine settembre – quando verrà riportata all'interno – riprenderà la sua fioritura. Durante il riposo estivo la si potrà tenere al sole con innaffiature anche sporadiche ma con qualche concimazione mensile.La riproduzione della Poinsettia avviene in primavera per talea (avendo cura di usare una lametta anziché una forbice, in modo di evitare lo schiacciamento del ramo); la parte tagliata va posta poi in un bicchiere di acqua tiepida e lasciata radicare; quindi invasata.La poinsettia è molto coltivata in Italia (nelle zone a vocazione floricola), anche se negli ultimi anni c'è stata una sensibile diminuzione a causa del costo del riscaldamento delle serre. A livello mondiale è coltivata anche nei Paesi Bassi e negli Stati Uniti (il maggior produttore di piante e varietà è l'azienda Paul Ecke Ranch, in California).

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Piante per l’aria più pulitaMolte piante ornamentali hanno la peculiarità di assorbire Sostanze Inquinanti, presenti

normalmente in tutti gli ambienti chiusi. Questi studi sono iniziati negli anni Ottanta condotti da NASA (l’ente spaziale statunitense).

L’inquinamento all’interno degli spazi chiusi può essere causato da vari fattori:• le bioemissioni, emissioni da parte di persone e animali domestici, con anidride carbonica ma

anche decine di sostanze volatili, che diventano fastidiose con l’affollamanto.• pulizia & co. le sostanze rilasciate dai prodotti usati per le pulizie che possono rilasciare

ammoniaca e altre sostanze.• formaldeide, benzene, xilene e toluene rilasciate da materie plastiche, fumo, vernici, adesivi,

cucine a gas, computer, stampanti e fotocopiatrici.• inquinamento chi abita in città, a tutto questo si somma il monossido di azoto e di carbonio,

provocato dai gas di scarico delle auto.E’ così dimostrato che molte piante depurano l’aria e a differenza delle apparecchiature elettriche,

deputate a farlo, non consumano energia.Oltre a depurare l’aria, le piante contribuiscono a mantenere un buon grado di umidità. Un’altra

funzione è quella di “sentinella”, se la pianta nonostante gli sforzi e la facile coltivazione, non riesce a prosperare, è un ottimo campanello di allarme per capire che nell’aria c’è qualcosa che non va.

Queste piante possono essere:• contro la formaldeide; FICUS – FELCI• contro le bioemissioni; ALOE – SANSEVIERIA• contro inquinamenti vari; DRACENA – EDERA - SPATIFILLO