Presentazione standard di PowerPoint - aiditalia.org · LINEE GUIDA per il DIRITTO allo studio ......
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Rossi Viviana Dirigente scolastico, formatrice
La normativa per gli esami di Stato di Scuola Secondaria di I° Grado
per DSA e altri BES
AID - Sezione di Brescia
Prima della LEGGE 170/2010
… esistevano già note e circolari (es. Nota MIUR 4099/A/4
del 5.10.2004) con specifici riferimenti agli studenti con DSA, ma venivano sovente “bypassate”, applicate parzialmente, magari con la mera concessione di strumenti compensativi o di misure dispensative, non sempre fatte seguire da azioni didattiche mirate e, soprattutto, da modalità di valutazione adeguate.
↓Questo ha dato origine a situazioni conflittuali con le famiglie e ha portato a contenziosi di tipo legale (come si può evincere dai numerosi ricorsi ai tribunali amministrativi).
Con l’emanazione dellaLegge 170/2010
↓… per la prima volta in Italia viene normativamente
riconosciuta e regolamentata
la materia sui
Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)
in ambito scolastico
e vengono introdotte, in un testo legislativo, sia la definizione di DSA, sia quelle di
dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia (DSM4).
Legge n.170/2010
LEGGE SUI DSA
… che inizia con la seguente dicitura:
“TUTELA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA”
Sono parte integrante del decreto le
LINEE GUIDA per il DIRITTO allo studio degli alunni e degli studenti con DSA
con disposizioni attuative ben precise!
Decreto 5669 del 12 luglio 2011
DIRITTO ALL’ISTRUZIONE …DURANTE TUTTO IL PERCORSO SCOLASTICO
… fino all’Università!La normativa specifica dà precise indicazioni per garantire agli studenti con diagnosi di DSA il diritto all’istruzione, prevedendo per loro, anche in fase di esami conclusivi, alcune particolari attenzioni, finalizzate a rendere sereno per tali candidati lo svolgimento dell’esame sia al momento delle prove scritte, sia in fase di colloquio. Tali alunni possono così usufruire di:• provvedimenti dispensativi e compensativi,• flessibilità didattica • adeguate modalità di verifica/valutazione degli
apprendimenti.
PRIMA e DOPO la legge 170/2010
CM 4/10/2004
Interesse, ma poco codificato, anche se alcune regioni ( …) hanno legiferato sui DSA ancora prima dell’uscita della Legge 170/2010. Inoltre, erano state emanate annualmente leggi, decreti e disposizioni attuative soprattutto per regolamentare lo svolgimento degli esami di Stato
LEGGE 170/2010 -
DECRETO E LINEE GUIDA 2011
La scuola, debitamente formata, risulta l’attivatrice di tutto l’iter diagnostico-certificatorio che sfocia successivamente in ambito sanitario attraverso la gestione dei primi quattro passaggi:
1. identificazione precoce dei rischi e dei sospetti
2. attività di recupero didattico mirato;
3. rilevazione delle difficoltà persistenti;
4. comunicazione alla famiglia
La normativa sia nazionale sia regionale, aggiornata nel tempo, dà indicazioni
precise alle Istituzioni scolastiche, suggerendo comportamenti didattici,
strategie metodologiche, mezzi compensativi e misure dispensative e
valutative.
Osservazione delle prestazioni atipiche nei ambiti di apprendimento interessati dal disturbo:
QUALI STRATEGIE DIDATTICHE?
Piano Didattico Personalizzato (PDP)
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Legge 170/2010
Linee Guida – Decreto applicativo n. 5669
DALLA PREMESSA:
La Legge 170/10 costituisce una svolta
significativa per gli alunni e gli studenti con DSA e per le loro famiglie, in quanto garantisce pari
opportunità nel contesto scolastico e universitario.
Il PDP è lo strumento operativo che gli insegnanti
devono predisporre per consentire il raggiungimento degli obiettivi ministeriali ed è
anche un patto formativo con la famiglia.
Il PDPcontempla tutte queste azioni
Strumenti compensativi
Modalità didattiche
personalizzate
Misure dispensative
Forme di verifica e
valutazione
Attività di recupero
Individualizzato
PDP
IMPORTANTI GLI STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI
«Tra gli STRUMENTI COMPENSATIVI essenziali vengono indicati:
- Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto, e dei vari caratteri.
- Tavola pitagorica.
- Tabella delle misure, tabella delle formule geometriche.
- Calcolatrice.
- Registratore.
- Computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale.
Per gli STRUMENTI DISPENSATIVI, valutando l’entità e il profilo della difficoltà, in ogni singolo caso, si ritiene essenziale tener conto dei seguenti punti:
- Dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline.
- Dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta.
- Programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa.
- Organizzazione di interrogazioni programmate.
- Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma.»
MISURE DISPENSATIVE
Gli studenti con
DSA sono
dispensati da:
Lettura ad alta voce
Scrittura sotto dettatura
Uso del vocabolario cartaceo
Studio delle tabelline
Studio di lingua straniera nella forma scritta
Possono usufruire di:
Tempi più lunghi per eseguire consegne
Verifiche orali anziché scritte
Interrogazioni programmate
… un eccessivo carico di compiti a casa
… effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
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L2 DISPENSA ... ESONERO ?
CONCETTI DIVERSI, contenuti nella Legge 170/2010:
DISPENSA dalle prove scritte, temporanea o
permanente
ESONERO dallo studio della disciplina = NON VIENE
RILASCIATO IL DIPLOMAATTENZIONE!
Si devono realizzare 3 condizioni:
1. indicazioni contenute nella DIAGNOSI
2. richiesta scritta della FAMIGLIA
3. ratifica del CONSIGLIO di CLASSE
Paola E. Fantoni, “Quando la dislessia entra in classe”,
Torino, maggio 2012
Dal 27 dicembre 2012
i DSA rientrano nei
BES(Bisogni Educativi Speciali)
Direttiva MIUR sui BES 27/12/2012C.M. n.8 – 6/03/2013
Svantaggio culturale
ADHD
StranieriDispersione scolastica
DISABILITÀ
Svantaggio socio-economico
Disagio DISTURBI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTO
PERCHÉ ORA PARLIAMO DI BES ?
PERCHÉ C’È UNA NORMATIVA BEN PRECISA:
• UNESCO 2000 (Educazione per tutti entro il 2015)
• Direttiva 27/12/2012• Circolare Min. n. 8 del 6/03/2013• Note regionali varie …..
…che ci fa capire che è tempo di attuare una
SCUOLA INCLUSIVA
La NORMATIVA sui DSA ora è applicata
a tutti gli studenti con BES
in quanto …
TUTTI hanno dirittoa pari opportunità di apprendimento!
TUTTI HANNO DIRITTO AD UN PDP! 19
NON SOLO DSA
Estendendo il campo di intervento della legge 170 all’intera area dei BES, il MIUR ha voluto regolamentare
le situazioni rimaste senza tutela legislativa.In questa realtà di inclusione diventa, quindi, sempre
più importante l’identificazione non solo dei DSA, ma anche degli altri BES.
Non dobbiamo, però, correre il rischio di trasformare la natura di quei disturbi e/o difficoltà che, piuttosto che rientrare nella sfera delle patologie, riguarderebbero
stili di apprendimento rispecchianti il personale profilo cognitivo, diventando così una “caratteristica
funzionale” di ogni soggetto.
BES
TRE GRANDI SOTTOCATEGORIE:
1. DISABILITÀ
2. DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
3. SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO
- LINGUISTICO – CULTURALE
Direttiva Profumo del 27/12/12
E PER LO SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO?
(…) “Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche; ciò al fine di evitare contenzioso.”
E PER GLI ALUNNI STRANIERI?
Nel caso di difficoltà linguistiche “…per esempio alunni di origine straniera di recente immigrazione e, in specie, coloro che sono entrati nel nostro sistema scolastico nell’ultimo anno - è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative” che potranno avere “carattere transitorio e attinente aspetti didattici“ e dovranno essere messe in atto solo“per il tempo strettamente necessario”.
È UN‟OTTIMA LEGGE,
CHE TUTELA
GLI ALUNNI/STUDENTI DALL‟INFANZIA
ALL‟UNIVERSITÀ!
Da queste norme scaturiscono
DIRITTI e DOVERI
per TUTTI:
DOCENTI, DIRIGENTI SCOLASTICI, STUDENTI, FAMIGLIE e SANITÀ
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MAGGIOR CORRESPONSABILITÀ
Coinvolgimento esplicito di tutti i docenti
nel progettare e realizzare
… UNA DIDATTICA ORDINARIA INCLUSIVA
PER TUTTA LA CLASSE.
Occorre riconcettualizzare i BES (anche alla luce delle teorie sui processi di
insegnamento/apprendimento)
CIÒ INEVITABILMENTE IMPLICA DEI
CAMBIAMENTIdell’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
E DIDATTICA
OCCORRE PENSARE ALLA CLASSE COMEA UN TUTT’UNO (sistema classe)
NON ESISTONO “ALLIEVI BES”
NON ESISTE UNA DIAGNOSI DI BES
Ci sono solo bambini e ragazzi con Bisogni Educativi Speciali, e, in fondo,
ci sono sempre stati.
Parlare di BES, disabilità o DSA in ambito scolastico richiede quindi un approccio attento alle differenze di funzionamento educativo e
apprenditivo degli allievi,
che in quanto differenze appartengono a ciascun allievo!
Molti insegnanti manifestano forti
preoccupazioni nel condurre una classe
eterogenea in modo da rispondere ai
bisogni di tutti e di ciascuno.
È importante utilizzare modalità di
DIDATTICA INCLUSIVA
OCCORRONO …
STRATEGIE DIDATTICHE DIVERSE ,
in grado di sviluppare al meglio
i vari tipi di intelligenza, …
di motivare ogni ragazzo …
di tener conto dei suoi pensieri …
per permettergli
di dare il meglio di sé
UNA SCUOLA è INCLUSIVA QUANDO:
• accoglie e rispetta tutte le differenze
• promuove il superamento delle barriere che
impediscono la partecipazione al processo
educativo e all’apprendimento
• si rivolge a tutti gli alunni e a tutte le loro
potenzialità, individualizzando e personalizzando
i percorsi didattici
• sa intervenire prima sul contesto, poi sul soggetto
• sa trasformare la risposta specialistica in ordinaria
attenzione ai processi di apprendimento
… SA «RACCHIUDERE DENTRO» TUTTI!
Personalizzare per …
… dare a ciascuno ciò che gli serve per essere al meglio se stesso e “declinare” l’intervento
educativo sulle sue esigenze,
cioè rispettando:
• i suoi tempi di sviluppo
• i suoi stili di apprendimento
• i suoi metodi di studio
• le sue attitudini
• le sue potenzialità
SECONDO LA NORMATIVA
“ La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso
l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli
alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo
formativo”. (DPR 122/2009)
“La valutazione deve essere deliberatamente
progettata per migliorare ed educare i risultati degli studenti,
non solamente per verificarli ….”
Dare alla valutazione la finalità del miglioramento la rende più accettabile e
condivisibile. Ma è proprio così dentro le
istituzioni scolastiche?
VALUTAZIONE = OCCASIONE PER …
• conoscere i livelli di sviluppo e di apprendimento di ogni alunno
• valorizzarli • stimolarli ed aiutarli ad
affrontare quotidianamente le fatiche dovute alle caratteristiche personali di ognuno di loro
Il problema è slegare studenti e docenti dal rapporto insegnamento/voto
LA VALUTAZIONE … per tutti
IN PRATICA …
La VALUTAZIONE dovrebbe essere
informativa e formativa.Servire all’alunno a capire cosa sa e cosa può migliorare per raggiungere il successo formativo,
… e al docente a regolare il suo insegnamento affinché sia efficace per tutti i suoi allievi.
QUINDI, È PARTE INTEGRANTE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO.
La valutazione nel processo diinsegnamento/apprendimento
Per VALUTAZIONE si deve intendere un'operazione che accompagna tutto il
processo di apprendimento / insegnamento, in un contesto di ricerca continua:
si valuta per osservare, misurare, confrontare , modificare, … innovare una
determinata situazione.
RIFLETTIAMO UN ATTIMO!
CHE DIFFERENZA C’È TRA:
• VERIFICARE
• VALUTARE
• MISURARE
• ASSEGNARE UN VOTO o UN GIUDIZIO
• VERIFICARE = processo di raccolta ed analisi di prove di ciò che uno studente può sapere e saper fare, realizzato in itinere (Ad es. quando assegno un compito da svolgere).
• VALUTARE consiste nel prendere atto, interpretare le prove/tracce raccolte durante la verifica e formulare un giudizio sulla base di tali prove (Ad es. quando assegno un dato valore al compito realizzato).
• ASSEGNARE UN GIUDIZIO O UN VOTO significa attribuire una corrispondenza numerica alla valutazione data, a partire da uno standard di riferimento.
MISURARE e VALUTARE
“Misurare e valutare non è lo stesso. …Valutare implica esprimere un giudizio. E nessun giudizio
può mai essere oggettivo, scevro da responsabilità. Se non altro perché i criteri stessi sono frutto di una scelta, dunque
di un atto più o meno discrezionale”. Ernesto Paolozzi
Nella pratica scolastica i due concetti sono sovrapposti. Il voto decimale serve sia per misurare una singola prestazione sia per
valutare più prove e lo stesso alunno, ai fini di promuoverlo o bocciarlo!
Non è corretto utilizzare i medesimi criteri per due operazioni che sono assolutamente diverse!
Quando si valuta …
La valutazione deve essere un momento di incontro costruttivo con l'allievo
… è necessario creare i presupposti che
permettano all'alunno di non vedere la
valutazione come una sentenza sul proprio
valore e fare in modo che possa sperimentarla
come un momento …
• utile alla propria crescita,
• in cui imparare a conoscere i propri punti
di forza
• in cui comprendere in che modo far fronte
agli eventuali insuccessi utilizzando
strategie adeguate.
OCCORRE FARE META-VALUTAZIONE
In pratica ci si dovrebbe chiedere:
• i miei criteri di valutazione sono coerenti agli
obiettivi formativi concordati?
• le mie procedure di verifica tengono conto delle
differenze individuali?
• ho adottato metodi e strumenti efficaci?
Si tratta di una riflessione critica sulle
procedure e sugli strumenti attivati.
VALUTAZIONE OGGETTIVA
• Se si vuole esprimere una “VALUTAZIONE OGGETTIVA” bisogna ricorrere a PROVE OGGETTIVE.
• Una prova è oggettiva quando l’esito della sua esecuzione è uno soltanto: se acquisto 10 penne al prezzo di un euro ciascuna, l’esito è indiscutibile: 10 euro.
• Diverso è se mi chiedo: il prezzo è alto o basso? Queste penne sono adatte al bambino? È meglio una penna cancellabile o no?
• La prova test è una prova oggettiva per tutti e nondovrebbe mai essere assunta come determinante ai fini di una valutazione complessiva, che, invece, richiede anche altre prove, non strutturate, e l’adozione di una serie di criteri che vanno ben oltre quelli “matematici” assunti per misurare un test .
OCSE PISA, OCSE PIACC, ecc. sono utilizzati
per rilevare la qualità degli apprendimenti e i processi/
contesti in cui si sviluppa.
Quindi le comunità scientifiche a livello internazionale cercano sempre di più e meglio
di elaborare
TEST OGGETTIVI validi ed attendibili
per rilevare/misurare la qualità degli apprendimenti del sistema formativo-scuola.
… COME LE
PROVE
INVALSI, che misurano gli apprendimenti
per fornire a ogni scuola uno
strumento di diagnosi per
migliorare il proprio lavoro
Le prove INVALSI, che si svolgono in ottemperanza
alla Direttiva MIUR 85/2012 e al DPR 80/2013 (che ha istituito il Servizio Nazionale di Valutazione di cui esse sono un
elemento importante) rispondono ad una ben precisa responsabilità che il DPR 275 (Regolamento dell’Autonomia) ha
fissato già nel 1999 per ogni istituzione scolastica:
raggiungere gli obiettivi di apprendimento stabiliti a livello nazionale (art.8), attraverso il proprio curriculum di scuola ( e non più i programmi),
prevedendo anche “rilevazioni periodiche ministeriali” dei risultati (art. 10) a garanzia di un
buon funzionamento della scuola autonoma.
Si ricorda che le prove INVALSI sono di due tipi:
di RILEVAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI (prove di indagine conoscitiva - statistica che riguardano gli Istituti Scolastici e che vengono effettuate nelle classi seconde e quinte della Scuola Primaria; nel secondo anno della Scuola Secondaria di secondo grado). (Non sono finalizzate, come già detto, alla valutazione individuale degli alunni, ma a monitorare i livelli di apprendimento conseguiti dal sistema scolastico nazionale).
di VALUTAZIONE FINALE (esame di fine primo ciclo di istruzione = ex terza media) conclusiva del primo ciclo (il cui risultato entra a far parte della valutazione finale dello studente negli esami).
RILEVAZIONE DEGLI APPRENDIMENTILa somministrazione della Prova di Italiano e di Matematica avverrà
nella scuola primaria in giornate diverse, per ridurre negli allievi più piccoli l’effetto di affaticamento, e in un unico giorno nella
scuola secondaria di secondo grado, secondo il seguente calendario:
• 4 maggio 2016: Prova Preliminare di lettura (classe II primaria); Prova di Italiano (classi II e V primaria)
• 5 maggio 2016: Prova di Matematica (classi II e V primaria); Questionario studente (classe V primaria ).
• 12 maggio 2016: Prova di Italiano, Matematica e Questionario studente(classe II della scuola secondaria di secondo grado).
STRUMENTI CONSENTITI PER TUTTI
Durante lo svolgimento della prova di matematica è consentito l’uso dei seguenti strumenti1:1. Righello (*).2. Squadra.3. Compasso.4. Goniometro.
INOLTRE , per le superiori5. Calcolatrice (*). È consentito l’uso di qualsiasi tipo di calcolatrice a condizione che essa NON sia quella dei telefoni cellulari e che NON sia collegabile né alla rete internet né a qualsiasi altro strumento (ad esempio, tramite bluetooth, wireless, ecc.).
1 (*) Gli strumenti contrassegnati da un asterisco sono fortemente consigliati per un adeguato svolgimento della prova.
Invalsi: nota sullo svolgimento delle prove di
rilevazione per ALUNNI con DSA e altri BES
La nota si riferisce solo alle prove Invalsi delle classi II e V primaria e classe II scuola secondaria II grado. Qualunque sia la tipologia di BES essa andrà segnalata sulla maschera elettronica.La segnalazione del BES consentirà di considerare i risultati degli alunni interessati nel rispetto della massima inclusione, e al contempo permetterà alle scuole di disporre di dati informativi e articolati. Le scuole interessate potranno richiedere all'Invalsi l'invio dei risultati individuali degli allievi con BES, solo se i predetti allievi hanno sostenuto le prove formulate dall'Invalsi e non quelle eventualmente personalizzate dalla scuola.Nei livelli scolastici in cui le prove Invalsi si svolgono in un solo giorno è possibile prevedere per gli allievi con BES una scansione temporale differente.Per le scuole che ne facciano richiesta all'atto della registrazione, l'Invalsi mette a disposizione anche per questo anno scolastico le prove in formato audio per l'ascolto individuale in cuffia delle prove lette da un donatore di voce.
Rilevazioni degli apprendimenti
La partecipazione degli alunni con BES alle Prove Invalsi effettuate nelle classi seconde
e quinte della Scuola Primaria e nel secondo anno della Scuola Secondaria di
secondo grado
è sintetizzata nella tabella seguente
↓
IMPORTANTE LA FIGURA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO …
… il garante delle opportunità formative offerte e dei servizi erogati dalla sua scuola; colui che attiva ogni possibile iniziativa affinché il diritto allo studio di tutti e di ciascuno si realizzi.
E’ implicito che le sue decisioni, che dovranno essere motivate e documentate, nascono da una collaborazione continua con il gruppo docente e il consiglio di classe. Inoltre, possiamo evincere che con l’indicazione
“decide la scuola” sono stati presi in considerazione i punti essenziali della normativa sui DSA ( Legge 170/2010, Decreto attuativo e Linee Guida, …)
VALUTAZIONE …
SOMMATIVA
FORMATIVA
AUTENTICA
Serve a ‘tirare le somme’ al termine di un percorso
Fornisce informazioni utilizzabili dall’alunno e dall’insegnante durante il percorso
Fornisce informazioni circa la padronanza delle competenze in contesti reali o realistici
LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO PER
I DSA
D.P.R. n° 122 del 22 giugno 2009 REGOLAMENTO SULLA VALUTAZIONE Art. 10 Valutazione degli alunni con DSA
“ Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede d’esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti idonei. ...”
D.M.12 luglio 2011 sui DsaArticolo 6 Forme di verifica e di valutazione
•“… Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono allo studente con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare - relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove -
riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.»
Il tema delle “VERIFICHE E VALUTAZIONI” nei confronti degli alunni con DSA/BES
è fonte di profonde riflessioni.
Le norme ministeriali dichiarano che
la “valutazione” dello studente con DSA
dovrà essere “adeguata”, centrata sull’alunno specifico e sui suoi
progressi.
“Forme adeguate di verifica e di
valutazione.” (L G, pag 28)
QUALI SONO?“Le prove di verifica valide sono quelle
che stimolano gli alunni a fornire dimostrazione diretta dell’abilità che si vuole misurare, cioè che chiedono agli alunni di fare, non di dire come si fa”
L. Intrieri
Il professionista riflessivoDonald A. Schön.
Il professionista riflessivo è colui che non chiude gli occhi davanti alla situazione problematica e compie delle scelte, anche rischiose.
Le scelte professionali, a volte, devono fare i conti con vincoli insormontabili.
• La scelta delle metodologie
• La scelta degli stili relazionali
• La scelta valutativa
La scelta dei contenuti
La soluzione non è far tutto. Occorre scegliere.
E la scelta risulta necessaria in ordine alla profondità dell’apprendere.
Apprendere in profondità vuol dire acquisire competenze culturali.
Apprendere superficialmente vuol dire praticare un nozionismo sterile.
Solo la scelta ponderata del docente può consentire un approdo virtuoso a quest’alternativa.
La scelta delle metodologie
È in gioco la “mediazione didattica”, e
se c’è un terreno di scelta in cui si esercita più che in ogni altro la perizia professionale
degli insegnanti è proprio quello della scelta dei mediatori didattici –
verbali, sonori, iconici ecc. – più adeguati in una certa situazione.
La scelta degli stili relazionali
Ci sono situazioni, nella vita di classe, che richiedono forte empatia, situazioni che
richiedono distacco, situazioni che richiedono
severità. Sono registri diversi, e non tutti possono far parte del bagaglio caratteriale
dell’insegnante.(Maurizio Muraglia, Le nuove frontiere della Scuola n. 37, 2015)
La scelta valutativa (Il professionista riflessivo, Donald A. Schön)
Sembra la madre delle scelte. E in effetti lo è, perché è su questo terreno che si gioca il destino di tutti gli
studenti. … Su cosa esercita le scelte la valutazione scolastica? Se è una vera valutazione, e non una mera misurazione degli apprendimenti, essa è
proprio il “termostato della didattica”, che orienta gli insegnanti a scegliere le vie migliori per garantire
il successo formativo agli studenti. Non è solo questione di “scegliere” gli alunni da promuovere o
bocciare.
La valutazione dev’essere “selettiva” nella misura in cui contribuisce a determinare ciò che è da preferire e ciò
che è da scartare nell’azione didattica.
Se perde questa funzione formativa, per studenti e insegnanti, la valutazione finisce per appiattirsi sulla
constatazione degli esiti di apprendimento, condizione necessaria ma insufficiente per poter operare scelte
educative e didattiche. Per questo la cultura valutativa della scuola necessita di una sapiente integrazione tra momento della constatazione e
momento della riflessione su quanto si è constatato,…
(Il professionista riflessivo, Donald A. Schön)
AIUTO !!!!Come posso farcela ???
L’insegnante non deve essere lasciato
solo in questa complessità, ma deve
poter lavorare in team!NO SI
NELLA SCUOLA IL CONSIGLIO DI CLASSE/ TEAM DOCENTI
DELLE DIFFICOLTÀ
ACQUISITA LA DIAGNOSI SPECIALISTICA DI DSA
DEFINISCE QUALI STRATEGIE DIDATTICHE E QUALI STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE UTILIZZARE
TENENDO CONTO DEI PUNTI DI FORZA
DELL’ ALLIEVO
CON LA FAMIGLIACON I
TECNICICONFRONTANDOSI
Strumenti compensativi e misure dispensative
Gli strumenti compensativi sono strumenti
didattici e tecnologici che sostituiscono o
facilitano la prestazione richiesta
nell’abilità deficitaria.
Le misure dispensative consentono
all’alunno di non svolgere alcune
prestazioni che, a causa del disturbo,
risultano particolarmente difficoltose e
che non migliorano l’apprendimento
Dispensano dallo svolgere alcune
prestazioni davanti ai compagni di
classe, le cui difficoltà costringono a
esperienze umilianti, come più volte
testimoniato.
MISURE DISPENSATIVE
Gli studenti con
DSA/BES sono
dispensati da:
Lettura ad alta voce
Scrittura sotto dettatura
Uso del vocabolario cartaceo
Studio delle tabelline
Studio di lingua straniera nella forma scritta
Possono usufruire di:
Tempi più lunghi per eseguire consegne
Verifiche orali anziché scritte
Interrogazioni programmate
La valutazione è parte integrante del
Piano Didattico Personalizzato; perciò se
si parla di percorso “personalizzato”,
anche la valutazione deve essere
“personalizzata”.
Bologna 31/08/2013
Si ricorda che molti strumenti compensativi possono rappresentare un’ occasione di arricchimento e differenziazione della didattica a favore di tutti gli studenti (come ad esempio per quanto
riguarda l’uso delle mappe concettuali o di altri organizzatori concettuali e di supporti informatici ).
Tali azioni contribuiranno all’individuazione/integrazione di processi di miglioramento dell’inclusione scolastica da esplicitare nel Piano Annuale dell’Inclusione (PAI) e favoriranno il raccordo tra i documenti.
VALUTAZIONE ADEGUATA
Una a misura non sempre attuata è quella della
“dispensa dalla valutazione della correttezza della scrittura”, che richiede di considerare, appunto, nella valutazione delle prove scritte, solo il contenuto della prova e non la forma, ortografica e sintattica, della stessa (art.4.3.2. Linee guida); per cui può succedere il caso di docenti che, lungi dal limitarsi a valutare il contenuto e dunque il senso della prova, correggano i compiti sottolineando e conteggiando, soprattutto nelle verifiche a test, tutti gli errori ortografici e sintattici commessi dall’alunno, con ciò penalizzando l’alunno per imprecisioni ed errori che, nella maggior parte dei casi, sono espressione del disturbo e non già di scarsa conoscenza.
95
La VALUTAZIONE deve diventare
uno strumento PER L‟APPRENDIMENTO
Ricerche in corso stanno aggiungendo ulteriori prove a
sostegno di questa tesi, sostenuta anche dalla psicologia
dell’apprendimento e dagli studi sulla motivazione ad
apprendere
La ricerca ha dimostrato che la valutazione per
l’apprendimento è uno dei mezzi più potenti per migliorare
i risultati e innalzarne il livello.
E‟ il metodo più efficace per “apprendere ad
apprendere”, che è la competenza trasversale più
importante
96
Gli alunni apprendono meglio quando:
• capiscono cosa stanno tentando di imparare e cosa
ci si aspetta da loro
• ricevono feedback sul loro lavoro e su cosa devono
ancora apprendere per raggiungere i traguardi
stabiliti e concordati
• ricevono consigli su come procedere per migliorare
• sono coinvolti, in un clima di fiducia, nelle decisioni
su ogni fase successiva, e sanno di poter chiedere
aiuto
• focalizzano l‟attenzione su come si deve imparare
IMPORTANTE PER GLI STUDENTI CON DSA
Valutazione della partecipazione attiva nelle attività inclusive
tenendo conto delle caratteristiche del disturbo
Valutazione nelle verifiche scritte del contenuto piuttosto
che della forma
Forme di valutazione dinamica (riflessione metacognitiva
ricerca degli errori)
Tener conto del punto di partenza e dei risultati conseguiti
Nell„ esposizione orale non pretendere la memorizzazione di
date e di elementi mnemonici
Valorizzazione dei prodotti multimediali realizzati
INVECE …- A volte, in sede di valutazione delle prove, si assiste al mancato rispetto da parte dei docenti dell’indicazione
di valorizzare i successi e di non stigmatizzare gli insuccessi , come suggerito dall’art.5 delle Linee Guida
“Il successo nell’apprendimento è l’immediato intervento da opporre alla tendenza degli alunni o degli studenti con DSA a una scarsa percezione di
autoefficacia e di autostima.”
- Infatti, ci sono docenti che attribuiscono agli alunni con DSA votazioni fortemente insufficienti , che rischiano di demotivare l’alunno con DSA o altro BES
“Non c’è nulla di più frustrante per un ragazzo intelligente che non sentirsi riconosciuto e venire trattato come un incapace o un fannullone perché non riesce a leggere o scrivere come i suoi coetanei e, quando le risposte del mondo adulto sono di marginalizzazione, non è raro che le reazioni diventino di chiusura depressiva o di reazioni antisociali.”
(DyslexiaInstitute, 2005)
•
Se ci aiutate,
ci date gli strumenti giusti
e ci concedete più tempo, …
possiamo apprendere anche noi!!!
Esame di Stato Primo ciclo … per tutti
AmmissioneL’ ammissione all’esame di Stato è disposta, previo accertamento della frequenza ai fini della validità dell’anno scolastico, nei confronti dell’alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina - o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente - e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il giudizio di idoneità è espresso dal consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall’allievo nella scuola secondaria di primo grado.
Riferimenti normativi:
a) Ammissione all’esame di Stato: cfr. articolo 11, comma 4-bis, del Decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, e successive modifiche ed integrazioni Legge 30 ottobre n.169b) Decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009 n. 122, art. 3, comma 2 c) Circolare ministeriale prot.n. 3080 del 5 giugno 2013
Nota MIUR 05.06.2013, prot. n. 3080
Esame di Stato scuola secondaria di I grado.
Si rammenta che lo svolgimento dell'esame di Stato al termine della scuola secondaria di I grado resta disciplinato dalle istruzioni fornite
con C M n. 48 del 31 maggio 2012, contenente indicazioni a carattere permanente.
Per quanto concerne la prova nazionale Invalsi, si acclude un "Allegato Tecnico", debitamente aggiornato con una nuova tempistica e modalità di realizzazione.
Modalità di svolgimento
L’Esame di Stato di I ciclo verte su 3/4 prove scritte (tema di italiano, prima - e seconda - lingua comunitaria, prova di matematica e scienze), prova INVALSI e colloquio orale.Sito invalsi: http://www.invalsi.it/invalsi/index.php
Punteggio finale e attribuzione della LODEIl punteggio finale dell’Esame di Stato del Primo ciclo viene calcolato sulla base della media (aritmetica) di:
• tutte le prove scritte, compresa quella nazionale
• colloquio pluridisciplinare
• giudizio di idoneità (che rappresenta il curricolo dell’alunno).
Il punteggio deve essere espresso in decimi (da 6/10 a 10/10)Ai candidati che conseguono il punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della commissione esaminatrice con decisione assunta all’unanimità.
Allegato tecnico - Prova nazionale Invalsi (2013)
Candidati con DSA
- Per i candidati con DSA che necessitano di una versione informatizzata della prova nazionale non segnalata al momento dell'iscrizione, è possibile farne richiesta all'INVALSI entro il 6 giugno 2013 solo ed esclusivamente attraverso il modulo "Modifica dati iscrizione"
disponibile nell'area Istituzioni scolastiche - Moduli web per le istituzioni scolastiche (http://www.invalsi.it/snvpn2013/accesso_scuole/index.php).(...)
- Comunicazione dell'inizio della prova di italiano e del tempo a disposizione di 75 minuti, salvo tempi aggiuntivi per i candidati con DSA o disabilità (…)
- Gli alunni con certificazione di DSA possono sostenere la prova con l'ausilio degli strumenti compensativi utilizzati in corso d'anno e con un tempo aggiuntivo stabilito dalla singola sottocommissione, di norma, di 30 minuti.
La Legge 170/2010… assicura che …
“agli studenti con DSA sono garantite,
durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria,
adeguate forme di verifica e di valutazione,
ANCHE PER QUANTO CONCERNE
GLI ESAMI di STATO …”.
Di rilievo sono le disposizioni contenute nel D.M. 5669 del 12
luglio 2011 ed, in particolare,
gli artt. 4, Misure educative e didattiche e 6, Forme di verifica e valutazione:
L’art. 4 – Misure educative e didattiche – richiama le Istituzioni scolastiche ad “(..) attuare i necessari interventi pedagogico-didattici (..) attivando percorsi di didattica individualizzata e personalizzata (..). I percorsi didattici individualizzati e personalizzati articolano gli obiettivi, compresi comunque all’interno delle indicazioni curricolari nazionali (..) sulla base del livello e delle modalità di apprendimento dell’alunno (..),adottando proposte di insegnamento che tengano conto delle abilità possedute e potenzino anche le funzioni non coinvolte nel disturbo”.
Art. 6 - Decreto attuativo
3. Le Commissioni *…+ tengono in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati.
Sulla base del disturbo specifico, anche in sede di esami di Stato, possono riservare ai candidati tempi più lunghi di quelli ordinari. Le medesime Commissioni assicurano (…) l’utilizzazione di idonei strumenti compensativi e adottano criteri valutativi attenti soprattutto ai contenuti piuttosto che alla forma, sia nelle prove scritte, *…+ prove nazionali INVALSI *…+, sia in fase di colloquio.
Annualmente il MIUR fornisce indicazioni precise sulle modalità di
svolgimento degli esami di stato, che si possono riassumere così:
CIRCOLARE MINISTERIALE n. 48 del 31.05.2012, con istruzioni a
carattere permanente (confermata da Nota n. 3587 del 3.06.2014):
• possibilità di utilizzare tutti gli strumenti compensativi indicati nel PDP
(mappe, formulari, calcolatrice, strumenti informatici, …)
• possibilità di usare dispositivi d’ascolto dei testi delle prove scritte
(sintesi vocale, registrazione in mp3, lettura da parte di un componente
della commissione)
• tempi più lunghi per le prove o, in alternativa e comunque nell’ambito
degli obiettivi disciplinari previsti per la classe, verifiche con minori
richieste
• criteri valutativi attenti più al contenuto che alla forma.
Durante il colloquio, la commissione terrà conto, in ordine alle
modalità di interrogazione usate anche in corso d‟anno, delle
capacità lessicali ed espressive dello studente con DSA , adeguando
le richieste alle sue capacità.
PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
L2 DISPENSA..ESONERO..??CONCETTI DIVERSI, contenuti nella Legge 170/2010:
DISPENSA dalle prove scritte, temporanea o permanente
ESONERO dallo studio della disciplina = NON VIENE
RILASCIATO IL DIPLOMA
ATTENZIONE!
Si devono realizzare 3 condizioni:
1. indicazioni contenute nella DIAGNOSI
2. richiesta scritta della FAMIGLIA
3. ratifica del CONSIGLIO di CLASSE
Paola E. Fantoni, “Quando la dislessia entra in classe”,
DISPENSA O ESONERO
Differenza tra:
DISPENSA (che può anche rivestire carattere temporaneo)
ESONERO.
In caso di DISPENSA, in sede di esami di Stato, conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione, modalità e contenuti delle prove orali – sostitutive delle prove scritte - saranno stabiliti dalle Commissioni, sulla base della documentazione fornita dai consigli di classe.
I candidati con DSA che superano l’esame di Stato conseguono il titolo valido per l’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado, ovvero all’Università.
ESONEROL’ESONERO (concesso solo in casi di particolare gravità del disturbo di
apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o patologie) prevede che gli alunni con DSA abbiano necessità di seguire un Percorso Didattico Differenziato.
«In sede di esami di Stato, i candidati con DSA che hanno seguito un percorso didattico differenziato e sono stati valutati dal
consiglio di classe con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, possono
sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio dell'ATTESTAZIONE, di cui all'art.13 del
D.P.R. n. 323/1998.»
SONO RICOMPARSE LE COMPETENZEnel primo ciclo!
17/02/15:
arriva la
CERTIFICAZIONE delle competenze per gli alunni del primo ciclo.
Una scheda affiancherà e integrerà l’attuale documento di valutazione degli apprendimenti e
del comportamento!
SE LO SCOPO È“PERCHÈ LO SI DEVE FARE…”
Trasferimento di dati dalla scheda di valutazione alla scheda di certificazione
C.M. n. 3 del 13 febbraio 2015, prot. n. 1235
La CM “Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo di istruzione” è accompagnata da precise e
dettagliate Linee guida e da 2 modelli di certificazione, uno per la Scuola Primaria e uno per la Secondaria di primo grado.
http://www.istruzione.it/comunicati/focus170215.html
SI CERTIFICA che l’alunnoha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.
Livello
Indicatori esplicativi
A – Avanzato
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e
delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.
B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di
saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
C – Base
D – Iniziale
L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità
fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.
L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.
Certificazione delle competenze … in via sperimentale
La Certificazione delle competenze, che verrà rilasciata alle famiglie degli alunni di classe quinta primaria e agli alunni che supereranno l'Esame di Stato di fine primo ciclo (e, in copia, all’istituzione
scolastica o formativa del ciclo successivo), partirà già dal 2015, ma solo in via sperimentale, come "documento di lavoro" non ancora formalizzato, in attesa della vera e propria adozione, che avverrà a conclusione dell’iter normativo.
QUINDI … si passerà dalla sperimentazione all’adozione definitiva dei nuovi modelli di
certificazione:
A.s. 2015-2016: adozione generalizzata del prototipo di modello in tutte le scuole
A.s. 2016-2017: adozione obbligatoria del nuovo modello di certificazione mediante il suo recepimento in decreto ministeriale, come previsto dall'articolo 8 del DPR n. 122/2009.
Dalle Linee guidaper la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione
« … oggi l’apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze di formazione che i bambini e gli adolescenti vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non vi è bisogno dei contesti scolastici» (p. 7). Ciononostante, la scuola continua ad essere «investita da una domanda che comprende, insieme, l’apprendimento e “il saper stare al mondo” (p. 7).
Di conseguenza, «le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti invarianti pensati per individui medi non sono più adeguate» (p. 8).
(pagine citate dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo
ciclo d’istruzione, in “Annali della Pubblica Istruzione”, LXXXVIII, Numero speciale 2012, pp. 19-20)
Indicazioni Nazionali 2010
PROFILO IN USCITA DELLO STUDENTE
Una delle novità èil «PROFILO IN USCITA DELLO STUDENTE»
IN PASSATO: la didattica del curricolo partiva dagli obiettivi generali e specifici delle materie scolastiche, seguendo la logica dell’offerta formativa
OGGI: il Profilo al termine degli studi chiede di vedere la scuola dal punto di vista del suo effetto e quindi della sua efficacia, e di ricondurre il sapere a uno scopo molto concreto e certificabile, le COMPETENZE in uscita di una persona reale.
E PER I BES?• Il modello nazionale per gli alunni con disabilità
certificata (l.104/92) viene compilato per i soli ambiti di competenza coerenti con gli obiettivi previsti dal piano educativo individualizzato (PEI).
• Per gli alunni con DSA , dispensati dalle prove scritte in lingua straniera , si fa riferimento alla sola dimensione orale di tali discipline.
• Per gli alunni con DSA, esonerati dall’insegnamento della lingua straniera, ai sensi del decreto ministeriale 12 luglio 2011, non viene compilata la relativa sezione, ma avranno diritto solo all’attestato e non al diploma.
Cos’è una competenza?
ABILITA’
CONOSCENZE
IIMMAGINE DI SE‟
SENSIBILITA‟AL CONTESTOCONSAPEVOLEZZA
MOTIVAZIONE
STRATEGIE METACOGNITIVE
RUOLO SOCIALE
IMPEGNO
“… non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa” (Wiggins, 1993)
NON SIGNIFICA eliminare le conoscenze, sostituirle!
NON si aggiungono solo le competenze, MA si integrano con le conoscenze, i processi cognitivi ed epistemologici (saperi essenziali, sapere cosa),
le abilità e le procedure (saper applicare, saper fare),
il pensiero finalizzato autonomo, critico, responsabile
LAVORARE PER COMPETENZE(saper usare la conoscenza in situazione per uno scopo)
“Per valutare le competenze, si tratta di riconoscere
insieme all’allievo, non solo ciò che sa,
ma anche ciò che sa fare con ciò che sa,
e soprattutto perché lo fa e che cosa potrebbe fare con ciò che sa e che sa fare !”
(Tessaro, 2010)
VALUTARE PER COMPETENZE
COME?Alternative / integrazioni alle verifiche
• Diversi strumenti (rubriche, portfolio, diari, registrazioni video, documentazioni fotografiche, checklist di osservazione, interviste)
• Tipologia di compiti: a diversa complessità, a diversa problematicità, legati anche alla vita reale(autentici)
• Coinvolgimento -attivazione degli allievi per costruire un progetto di apprendimento
• Integrazione nel processo di apprendimento(Fiorino Tessaro - Università Ca’ Foscari Venezia)
Le rubriche, infatti, possono migliorare le prestazioni
degli studenti.
Esse sono una fotografia costante in possesso degli
studenti, in quanto mostrano loro come incontrare le
attese degli insegnanti, rendendole trasparenti
relativamente al compito da svolgere e alle abilità da
possedere.
LE RUBRICHEsono uno strumento potente a favore della
valutazione autentica.
Dall’uso della rubrica, i genitori possono conoscere esattamente cosa i
propri figli debbano fare per avere “successo”.
La rubrica può diventare, quindi, un interessante strumento di
comunicazione insegnante (scuola) - genitori (famiglia).
Le rubriche permettono di insegnare
con classi eterogenee perché hanno tre,
quattro o più livelli di qualità per poter definire
le prestazioni degli studenti,
da quelli “migliori” a quelli con difficoltà di
apprendimento.
Le rubriche aiutano gli studenti a diventare più bravi nel giudicare la
qualità dei propri lavori e quella degli altri (autovalutazione) e quindi
più capaci ad individuare e risolvere eventuali problemi che si
presentano nel loro lavoro e in quello degli altri.
LA VALUTAZIONE AUTENTICA E’ UN’ AZIONE VALUTATIVA CHE MIRA A VALUTARE IL POSSESSO DI
QUELLE COMPETENZE CHE VENGONO, DI FATTO,
RICHIESTE IN “CONTESTI DI MONDO REALE.
Con il documento relativo agli Assi culturali (allegato 1 al DM 22.8.2007, n. 139) venivano elencate le competenze di base da possedere al termine dell’istruzione obbligatoria, e le conoscenze e abilità/capacità connesse a tali
COMPETENZE, per i 4 assi culturali (dei
linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico e storico-sociale).
Le scuole attualmente sono tenute a rilasciare una certificazione dei saperi e
delle COMPETENZE (D.M 9/2010)
possedute a conclusione dell’obbligo scolastico, tramite un modello di certificazione predisposto dal MIUR ed unico sul territorio nazionale.
TUTTI DIVERSI !
UNA GIUSTA VALUTAZIONE“La peggiore ingiustizia è trattare in maniera uguale
situazioni differenti”. ( Don Milani)
“Il problema dell’insegnante oggi non è più la gestione del singolo,
ma la valorizzazione dell’eterogeneità,
della diversità,
in una classe di diversi” (M. Comoglio)
SIAMO TUTTI DIVERSIper far capire ciò appendiamo questa frase:
«Non intendo trattare neppure due di voi allo stesso modo e niente proteste al riguardo. Alcuni dovranno scrivere lunghe relazioni, altri avranno il permesso di
farle più corte; alcuni dovranno leggere articoli chilometrici, altri articoli brevi. Così stanno le cose. Ognuno apprende in modo diverso e se qualcuno
ha esigenze particolari, me lo faccia sapere e io penserò a studiare qualcosa di più adatto a lui. Ma non voglio
sentire lamentele su quello che faccio per gli altri.»(Mel Levine, A modo loro, p. 296)