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IL MEDAGLIONE SEPOLTO – ritrovamento 1952 Zecca di Napoli – Ferdinando II° (1830-1859) MEDAGLIA ANNO 1840 - EMESSA PER LA LINEA DI CONFINE TRA STATO PONTIFICIO E REGNO DELLE DUE SICILIE (ventesimo esemplare conosciuto – Monte Terminillo) - Circolo numismatico reatino Collezione privata : Alessandro Marchioni - Rieti – Associazione Sentiero Planetario del Monte Terminillo HBH TERMINILLO Il Luogo del Termine

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IL MEDAGLIONE SEPOLTO – ritrovamento 1952

Zecca di Napoli – Ferdinando II° (1830-1859)

MEDAGLIA ANNO 1840 - EMESSA PER LA LINEA DI CONFINE TRA STATO PONTIFICIO E REGNO DELLE DUE SICILIE

(ventesimo esemplare conosciuto – Monte Terminillo) - Circolo numismatico reatino Collezione privata : Alessandro Marchioni - Rieti – Associazione Sentiero Planetario del Monte Terminillo HBH

TERMINILLO Il Luogo del Termine

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SCHEDA TECNICA DEL MEDAGLIONE (Fonte D’Auria – Il Medagliere)

Fusione in ferro e bronzo, peso grammi 965, diametro mm. 110, zecca di Napoli, molto raro. Dritto/: Nel campo a sinistra stemma borbonico sormontato da corona reale; a destra stemma pontificio sormontato da triregno. Entrambi entro rami di quercia e di alloro. Verso/: UNO DEI SEGNI/COLLOCATI PER INDICARE/ LA LINEA DI CONFINE TRA/ LO STATO PONTIFICIO ED IL/ REGNO DELLE DUE SICILIE/ STABILITA COL TRATTATO/ CONCHIUSO L’ANNO/ 1840 Nota: La medaglia è datata 1840 ma venne prodotta certamente nel 1846 perché lo stemma papale affiancato a quello dei Borbone di Napoli (Ferdinando II 1830-1856); riporta da un lato le insegne di Gregorio XVI (1831-1846) e dall'altro quelle di Pio IX (1846-1878). E’ riportata nell'opera sulle decorazioni e medaglie di Pio IX di Franco Bartolotti, nel Ricciardi, nel D'Auria al numero 196 e nella recente opera di Gianluigi Boccia sulle medaglie e decorazioni di Gregorio XVI.

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STORIA DEI CIPPI DI CONFINE TRA STATO PONTIFICIO E REGNO DELLE DUE SICILIE

Dopo secoli di controversie per stabilire il confine per gestire le risorse del territorio, venne sottoscritto a Roma il 27 settembre 1840, il trattato definitivo. Fu ratificato il 15 aprile 1852; prevedeva la posa in opera di 686 Termini numerati progressivamente dal mar Tirreno al mar Adriatico (la numerazione va in realtà da 1 a 649 perché alcuni Termini hanno lo stesso numero seguito da una lettera alfabetica maiuscola). Il Termine n°1 fu posto alla foce del fiume Canneto tra Fondi e Terracina, il n° 649 al ponte di barche di Porto d’Ascoli presso la foce del Tronto. Sotto ogni Termine venne sotterrata una medaglia di lega metallica recante lo stemma dei due Stati detta testimone. L’uso di una medaglia quale testimone è caso numismatico unico. Si hanno notizie di 18 esemplari in musei di Roma e Napoli; nel 2010 ne è stata scoperta una nel comune di Monte San Biagio (LT) sotto il termine n° 3. Nel 2016 è stato identificato dal Dott. Valentino Gunnella il 20° esemplare, quello del Terminillo.

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I LAVORI I lavori di apposizione dei Cippi partirono dal versante tirrenico nell’anno 1846 : si trattava di colonnine in pietra alte 1 metro del diametro di circa 40 cm e del peso di 700/800 kg. Le date incise: 1846 per le prime e 1847 per le ultime. I Termini vennero posti in modo che l’anno di apposizione con le Chiavi di San Pietro guardassero in direzione dello Stato Pontificio mentre il numero progressivo con il Giglio in direzione del Regno Borbonico. La linea scolpita sulla testa del Termine indicava la direzione del confine e quindi la posizione del Termine precedente e di quello successivo. Le Colonnine non erano poste a distanze regolari ma seguivano la conformazione del terreno: nei luoghi dove il confine seguiva un fondovalle o il corso di un fiume erano più rade; se il confine non aveva evidenze naturali, erano molto più ravvicinate allo scopo di segnarlo in modo certo.

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LA RICERCA – IL DISSOTTERRAMENTO I Termini erano ottenuti da grosse rocce presenti in prossimità del confine oppure da cave di pietra; venivano poi lavorate dagli scalpellini e trasportate a spalla da parecchi uomini sul luogo stabilito. Ogni Termine era posto in una buca in cui era collocata la scatola contenente il medaglione (“testimone”). Dopo l’Unità d’Italia la maggior parte dei Cippi furono rimossi alla ricerca dei medaglioni sepolti. Alcuni cippi vennero fatti rotolare lungo i pendii, altri distrutti, altri portati nelle chiese, nelle piazze, nei cimiteri di paesi o in case private. Solo alcuni rimasero nei luoghi originari a segnare per sempre lo storico confine. Il Medaglione detto «del Terminillo» fu rinvenuto dal Sig. Roberto Micheli nel 1952 in una casa privata di Cantalice dove veniva utilizzato come fermaporta; successivamente lo donò ad al nipote Alessandro Marchioni. (Dott. Valentino Gunnella – Circolo Numismatico Reatino)

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Regno delle Due Sicilie

il confine da Gaeta a Porto d’Ascoli