Presentazione standard di PowerPoint · 2019-10-02 · Foto: P. Bortolotti e R. Nannini Polifagia...

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Halyomorpha halys

Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria

Centro di ricerca difesa e certificazioneSeminario:

Halyomorpha halys (Cimice marmorata asiatica) – Popillia japonica (Coleottero scarabeide del Giappone)

due emergenze fitosanitarie per le colture laziali, 26 e 27 Febbraio 2019 Roma - Caprarola

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Halyomorpha halys

Eterottero – Pentatomidae

Fitomizo: alimentazione tramite suzione

della sostanza vegetale attraverso gli

stiletti boccali

Cimice asiaticaCimice asiatica marmorizzataBrown Marmorated Stink Bug - BMSB



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Origini e diffusione



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https://gd.eppo.int/taxon/HALYHA/distribution

1996-’98 2004-’07

2017

2014-’16



04/05/2019 5

Haye et al., 2015, J. Pest Sci.

Dove altro può arrivare la cimice?



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Fraser et al., 2017, Climate




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Kriticos et al., 2017, J. Pest Sci.



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Kriticos et al., 2017, J. Pest Sci.

Dove altro può arrivare la cimice?Origini e diffusione



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2012

2014-2016

2017

Diffusione in Italia



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Morrison et al., 2017, Sci. Rep.

Variabilità genetica delle popolazioni di H. halys nelle aree non di indigenato



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In: CABI Data sheet Halyomorpha halys

Principali vie di introduzione in nuovi areali a scala globale



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Halyomorpha halys è capace di un notevole

spostamento autonomo, soprattutto mediante il volo da

parte degli adulti.

Sulle grandi distanze viene però trasportata

passivamente e principalmente nello stadio di adulto

svernante. Situazione molto vantaggiosa perché:

• resiste a temperature anche basse (temperature

invernali)

• non ha bisogno di mangiare, ne di luce

• fase che può durare anche molti mesi



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Come riconoscere la cimice asiatica



04/05/2019 14Halyomorpha halys (Cimice marmorata asiatica) – Popillia japonica (Coleottero scarabeide del Giappone)


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Rice et al., 2014, J. Integ. Pest Mngmt



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Distinguere H. halys da altri pentatomidi



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Halyomorpha halys Raphigaster nebulosaRaphigaster nebulosa

Fondazione Fojanini di Studi Superiori



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Foto: D. DescouensFoto: Landcare Research (New Zealand)

Halyomorpha halys Raphigaster nebulosa



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Fasi di sviluppo (eterometabolia)

Medal et al., 2012, Fl. Entomol.

I II III IV V

1,2

-1,5

mm

11 -

11,6

mm



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Foto: P. Bortolotti e R. Nannini

Polifagia

Foto: P. Bortolotti e R. Nannini, CONS. FITO. MODENA



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Foto: C. Sonnati, AGRION


Polifagia



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Svernamento



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Danni



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Haye et al., 2014, J. Pest Sci.

Longevità

Halyomorpha halys è una specie longeva: gli esemplari che affrontano lo

svernamento possono vivere anche 1 anno nel complesso (anche oltre 7

mesi di svernamento)



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Costi et al. 2017, J. Pest Sci.

Ciclo biologico

Deposizione delle uova



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In: Tommasini et al., 2017, L’ Informatore Agrario

Ciclo biologico



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• Polifagia: si alimenta di piante di centinaia di specie diverse, erbacee,

orticole, arbustive, arboree, essenzialmente di frutti e semi, ma anche su

tessuti verdi (foglie, piccioli) e su tessuti lignificati (cortecce sottili)

• Danni arrecati in campo, a partire da percentuali a volte anche molto

contenute (4-6-10%), fino al 70-80% o alla totale perdita del prodotto

(rinuncia alla raccolta o diversa destinazione del raccolto)

• Danni si manifestano però anche successivamente, in post-raccolta, sul

prodotto inizialmente considerato «sano» (in cella refrigerata si arriva

anche al 50% delle perdite)

• Danni arrecati sia su frutti/semi in via di formazione/maturazione, sia su

prodotti prossimi alla raccolta (o già raccolti)

• Danni possono essere molto variabili nel corso degli anni. Intervengono

molteplici fattori, di questi solo alcuni sono in parte noti (clima, limitatori

naturali, disponibilità e qualità dell’alimento, coltura e varietà, ecc.)

Alcuni aspetti peculiari di Halyomorpha halys:



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• Si evidenzia un grado di preferenza alimentare a carattere locale,

spostandosi tra fruttiferi (es. pere, pesche, mele, kiwi) e colture annuali

(es. soia, mais), verso aree non soggette a coltivazione (es. siepi o

alberature varie), senza però seguire uno schema preciso.

• La cimice si sposta sul territorio sfruttando gli alimenti disponibili al

momento più opportuno, cosi come anche la ricerca di ricoveri, sia

stagionali che giornalieri.




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Dilip Venugopal et al., 2015, Environ. Entomol.

mais

soia



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Si evidenzia un grado di preferenza alimentare a carattere locale,

spostandosi tra fruttiferi (es. pere, pesche, mele, kiwi) e colture annuali

(es. soia, mais), verso aree non soggette a coltivazione (es. siepi o

alberature varie), senza però seguire uno schema preciso.

La cimice si sposta sul territorio sfruttando gli alimenti disponibili al

momento più opportuno, cosi come anche la ricerca di ricoveri, sia

stagionali che giornalieri.

Sui livelli di dannosità influiscono anche:

• la varietà della coltura (es. pero william, abate o kaiser rispondono in

maniera diversa)

• lo stato di vigoria delle singole piante (piante più vigorose attirano più

cimici)




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• Elevata mobilità: soprattutto gli adulti si possono spostare su distanze

kilometriche in un giorno; anche i giovani sono molto mobili, soprattutto le

ninfe.

• Comportamento «molto vigile» (soprattutto gli adulti): se osservati e/o

disturbati tendono in un primo momento a nascondersi nella vegetazione,

poi a spostarsi volando via, soprattutto quando vengono fortemente

disturbati (es. al passaggio della macchina per i trattamenti fitosanitari o

durante le ispezioni visive) per poi tornare sulla coltura anche dopo diversi

giorni

• Svernamento in aree rifugio difficilmente accessibili o con impossibilità di

eseguire un trattamento (spesso si rifugiano in strutture abitative, strutture

tipo rimessaggi, ricoveri agricoli, ecc.)




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Difficolta nel prevedere con precisione la comparsa sul territorio e il suo spostamento

Luogo di svernamento (es. edificio abitativo o

una rimessa)

Vegetazione spontanea

nelle vicinanze del luogo di

svernamento

Primi filari delle colture

agricole

Vegetazione spontanea

attorno alle colture (es.

siepi)

Resto della coltura o

altre colture limitrofe

L’alta mobilità della cimice e l’estrema polifagia rendono il controllo estremamente complesso



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Monitoraggio



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Al momento non esistono livelli soglia per la programmazione degli interventisono tuttavia in fase di studio per alcune colture di ambienti ben definiti:• Piemonte su nocciolo → 2 adulti/pianta• Negli USA su melo → 10 adulti o 5 giovani/trappola

In genere, si tende ad intervenire con il controllo alla comparsa dei

primi adulti nella coltura



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«Caccia a vista»

monitoraggio



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«Caccia a vista»

monitoraggio



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Frappage


monitoraggio



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Trappole di catturaIl feromone non è specifico per

la cimice (feromone di

aggregazione + componenti

sinergizzanti) = ridotta efficacia

Il sistema trappola+feromone

ha un ampio punto di arresto

Sorgente attrattiva

2.5 m

La cimice si ferma,

in media, ad una

distanza di 2,5 m

Foto: C. SonnatI, AGRION

monitoraggio

Acebes-Doria et al., 2018,

Insects



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Le trappole sono utili per il monitoraggio

presenza/assenza (Trécé, AgBio, Rescue,Sipcam,

ecc.). Posizionare 2 trappole ai bordi della coltura o

sulle siepi e integrare con altri sistemi di sorveglianza

(non posizionare le trappole all’interno della coltura)

Le trappole non sono utili per catture di massa (non

tutte le cimici entrano nelle trappole)

Forte attrazione verso le piante attorno alla trappola

con aumento dei danni

monitoraggio



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Controllo



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Solo alcuni prodotti sono efficaci contro

la cimice. Purtroppo sono efficaci solo

p.a. a largo spettro d’azione

Bassa attività residua dei prodotti (è necessario colpire direttamente gli

individui).

Molti prodotti comunemente usati nelle

produzioni agrarie hanno un basso potere

abbattente, se non nullo

Necessari frequenti

trattamenti con p.a non

usuali

Aumento del rischio di

infestazione di altri

organismi

Alterazione dei piani di

difesa integrata

Risultati nella protezione delle colture

sono fortemente variabili e nel complesso

poco soddisfacenti

In ogni caso, si osservano fenomeni di

recupero dall’intossicazione del p.a.

Controllo chimico

Aumento dei costi



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Nannini et al., 2016, L’informatore Agrario

Controllo chimico



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Nannini et al., 2016, L’informatore Agrario

Controllo chimico



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• Piretroidi (alfacipermetrina, betaciflutrin,

deltametrina, lambdacialotrina, etofenprox,

taufluvalinate)

• Neonicotinoidi (acetamiprid, thiacloprid)

• Fosforganici (clorpirifosmetile,

clorpirifosetile, fosmet)

Principi attivi al momento impiegati per la difesa dalla cimice asiatica

(verificare sempre etichettae normative di riferimento)

Controllo chimico



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Leskey et al., 2014, Pest Manag. Sci.

La generazione svernante è più sensibile agli insetticidi, rispetto alla generazione estiva !

Controllo chimico



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Trattamenti sull’intera superfice

Controllo chimico



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Trattamenti a file alterne

Controllo chimico



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Trattamenti al bordo (> 3ha)

Controllo chimico



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Trattamenti su Trap trees (per ridurre la popolazione presente,

ancora sperimentale)

! Aumento del danno sulle piante trappola e quelle limitrofe !

Controllo chimico



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Altra coltura es. girasole, soia

ecc.

Trattamenti su Trap Crop(per attirare altrove le cimici e intervenire con trattamenti mirati, ancora sperimentale)

Controllo chimico



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Problematica generale nell’uso dei feromoni (trappole, trap

trees e trap crop):

➢ la coltura può essere più attrattiva dei feromoni (può

essere necessario usare molti feromoni assieme e può

non essere sufficiente)



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Sistemi di esclusione fisica(utilizzo di reti anti-insetto: buoni risultati ma applicabile solo in alcuni contesti produttivi)



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Foto: P. Bortolotti e R. Nannini, Cons. Fito. Modena

Foto: P. Bortolotti e R. Nannini, Cons. Fito. Modena

Monoblocco

Monofila



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Candian et al. 2018, Bull. Insectol.



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S. Caruso, 2018, Cons. Fito. Modena



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S. Caruso, 2018, Cons. Fito. Modena



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• Le reti anti-insetto, se adeguatamente dimensionate, possono

dare un contributo importante nella difesa.

• Necessitano tuttavia di una forte attenzione nell’allestimento

(tempistica e posizionamento) e la chiusura degli interspazi

• Massima cura durante la stagione (apertura e chiusura per

consentire di effettuare operazioni varie), massimo controllo

dell’eventuale presenza della cimice e intervenire se necessario

• Applicabile solo in alcuni contesti produttivi particolari



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Reti LLIN (Long Lasting Insecticide Net)

Reti anti-insetto + insetticida

(piretroide)

coated

Insecticide and protectants

incorporated

insecticide



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Foto: S. Caruso, Cons. Fito. Modena

Attract & Kill con reti LLIN



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Applicazioni sperimentate nel 2017-2018 in meleti,

pereti e noccioleti

• Elevato numero di cimici abbattute sia nella

stagione produttiva, sia dopo la raccolta (anche in

fase di aggregazione autunnale)

• Purtroppo nessuna evidenza sulla possibilità di

protezione della produzione (frutti)

Attract & Kill con reti LLIN



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Limitatori naturali



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• Tra i vari organismi naturali di controllo della cimice (funghi, batteri, virus, predatori ecc.), gli ooparassitoidisvolgono un ruolo rilevante

• Gli ooparassitoidi indigeni hanno mostrato complessivamente fino ad ora un’incidenza limitata,

• Rilevante interesse viene posto invece nei parassitoidiesotici (lotta biologica classica)

anche se si osserva nel corso degli anni un incremento delle capacità di parassitizzazione <10% → 20%



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Trissolcus flavipes, Trissolcus cultratus,

Trissolcus plautie≈ 1-20 %

Anastatus spp.≈ 4-12 %

Telenomus spp.≈ 1-2 %

Ooencurtus spp.≈ 0-1 %

Trissolcus japonicus≈ 75-77 %

GiapponeArakawa & Namura, 2002Hoelmer, USDA-ARS

Trissolcus japonicus

Trissolcus mitsukurii

Trissolcus itoi

Trissolcus plautiae

Ooencyrtus nezarae

Anastatus gastrophacae

……….

CINAHaye, CABIHoelmer, USDA-ARS…………….

CoreaKim et al, 2017Lim et al. 2007Hoelmer, USDA-ARS

Trissolcus japonicus

Trissolcus mitsukurii

Telenomus

nigripedius

……….

Halyomorpha halys

- Raggiunge ≈ 70-90% di

parassitizzazione

- ≈ 50% come media

stagionaleYang et al. 2009; Zhang et al. 2017

Ooparassitoidi



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Il recente ritrovamento in Italia di popolazioni di parassitoidi esotici della cimice, pone nuove speranze per la soluzione del problema nel lungo periodo

Foto: E. Talamas, Florida Agr. Cons. Serv.



04/05/2019 70

Trissolcus japonicus in Italia segnalato nel 2018(in Svizzera dal 2017)

?



04/05/2019 71

Trissolcus mitsukurii in Italia segnalato nel 2018

Foto:I. Bernardinelli, ERSA



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Trissolcus japonicus + Trissolcus mitsukuriiOrmai si possono considerare come insediati nell’ambiente?

Prossimo futuro?

??

Stabilire la diffusione delle due specie in nord Italia e definire

le loro capacità di contenimento delle popolazioni della cimice



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Halyomorpha halys



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