POLITECNICO DI MILANOPolo regionale di Mantova

Facoltà di Architettura e SocietàCorso di Laurea in Architettura e Produzione Edilizia

A.A 2010/2011

CORTE TORRIANA A SERRAVALLE A PO:UN POSSEDIMENTO NELLA TERRA DEI GONZAGACONTRIBUTO ALLA DEFINIZIONE DI UN PIANO DI TUTELA E VALORIZZAZIONE

Tesi:

Relatore: Prof. PAOLA BASSANI Candidato:DORIANO BOLDRINI

matr. 193525Correlatore: Arch. DANIELE RANCILIO

Comune di Serravalle a Po - Corte Torriana

Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria (Foto degli anni ’50)

Spunto di riflessione iniziale è la definizione di Patrimonio Culturale:

“Appartengono al patrimonio culturale della Nazione tutti i beni culturale della Nazione tutti i beni aventi come riferimento alla storia della civiltà”

(Commissione Franceschini 1967)

1- RICONOSCIMENTO DELL’ESISTENZA

• SISTEMA ANTICO DIGESTIONE DEL TERRITORIO :LA CORTE RURALE MANTOVANA

- Sistema PRODUTTIVO

- Sistema CULTURALE

- Sistema di CIVILTA’

Vista aerea di Torriana

Il presente “Lavoro” si prefigge lo scopodi approfondire l‘Istituto del Vincolo edoffrire, quindi, un possibile strumento

2- ESIGENZA DI TUTELA OGGI

offrire, quindi, un possibile strumentoper la tutela di complessi di indubbiointeresse storico-artistico, come CorteTorriana.

Vista aerea di Corte Torriana

LA LEGISLAZIONE ITALIANA

1- CONCETTO DI BENE CULTURALE

Da una espressione iniziale qual’era quella del 1939 di “cose diinteresse storico, artistico e archeologico” si arriva al concetto molto

ampio di Bene Culturale, definizione che abbraccia: “Tutto ciò checostituisce una testimonianza, storicamente significativa,della civiltà umana”della civiltà umana”

( dal D.L. 31 marzo 1998, n. 112 )

2- “IL VINCOLO” come Strumento di Tutela

La Legge 364 del 1909 Fu la prima norma di tutela al nostropatrimonio culturale fu introdotta.

La Legge 1089 del 1939 introduceva, oltre alla tutela diretta, la tutelaLa Legge 1089 del 1939 introduceva, oltre alla tutela diretta, la tutelaindiretta .

Nel Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, il "Codice dei BeniCulturali e del Paesaggio” si indroduce l’obbligo della Dichiarazionedi Interesse Culturale,

LA PROCEDURA DI VINCOLO

“Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”

Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, il "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”

PROCEDURA LEGISLATIVA PER IL VINCOLO DI CORTE TORRIANALa Procedura per il vincolo sulla base dei paragrafi del Codice

• Articolo 10 - Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato...• Articolo 13 - le cose immobili e mobili… appartenenti a soggetti diversi da

quelli indicati al comma 1.• Articolo 14 - Procedimento di Dichiarazione dell’interesse culturale.• Articolo 15 - Notifica della dichiarazione• Articolo 16 - Ricorso amministrativo avverso la dichiarazione• Articolo 16 - Ricorso amministrativo avverso la dichiarazione• Articolo 45 - Prescrizioni di tutela indiretta• Articolo 46 - Procedimento per la tutela indiretta• Articolo 47 - Notifica delle prescrizioni di tutela indiretta e ricorso amministrativo

Dopo aver affrontato l’analisi della legislazione e le procedure vigenti per l’attivazione di un vincolo di Tutela, la Tesi ha esaminato nello specifico lo studio di Corte Torriana

UN VINCOLO PER “CORTE TORRIANA”

Analisi del complesso:

• ricerca storico, archivistica • ricerca catastale• rilievi grafici e fotografici del complesso • redazione di tavole cronologiche per la valutazione dell’evoluzione costruttiva•redazione di due ipotesi di vincolo con la redazione di due tavole ove sono individuati gradi di di protezione/ tavole ove sono individuati gradi di di protezione/ valorizzazione differenziati in base alle caratteristiche storico/tipologico/formale dei fabbricati.

TAVOLA GRAFICA: LE TRASFORMAZIONI AVVENUTE NEL ‘900 DELLA CORTE TORRIANA

TAVOLA GRAFICA: EVOLUZIONE STORICA DELLA CORTE

TAVOLA GRAFICA: MAGGIORI PROPRIETA’ DELLA CORTE TORRIANA

SCHEDA DESCRITTIVA

Aggregato: CORTE OMBONI

Edificio: A

Note storiche: l'edificio A proprietario del bene probabilmente fu realizzato con una ben determinata destinazione d'uso visto come sidifferenzia dall'intorno rurale di Corte Omboni. Un tempo, adibito ad asilo per i figli dei contadini della tenuta "Torriana". La data diedificazione non è certa ma si può notare come non vi sia traccia del fabbricato nel catasto Teresiano (1776) mentre compaia in quelloLombardo-Veneto (1867); alla luce di questo si ipotizza una data di costruzione intorno al 1850 visti anche gli elementi caratterizzantidell'architettura Neoclassica (lesene, archi a tutto sesto).

fabbricato a pianta rettangolare, alto, con la facciata prospettante sulla strada e scandita con uguale ritmo da lesene eDescrizione: fabbricato a pianta rettangolare, alto, con la facciata prospettante sulla strada e scandita con uguale ritmo da lesene ecornici che riquadrano le aperture con archi a tutto sesto. Attualmente dismesso, comprende 4 vani al piano terra più una grande sala, 4vani e sala al piano primo ed infine un granaio nel piano soprastante.

Aspetti materico - costruttivi: struttura in mattoni pieni, intonacata e colorata in tonalità di giallo, tetto con struttura in legno e mantodi coppi, la maggior parte delle aperture ha infissi in legno mentre alcune retrostanti sono state tamponate.Stato di conservazione: mediocre, in particolare gli intonaci in molte parti si presentano degradati con rilevanti sfogliature, in altre deltutto assenti; gli infissi risultano molto compromessi o mancanti.

Dati catastali: Catasto Urbano, foglio 18, mappale n. 89, sub. 301, categoria A/4 “abitazioni di tipo popolare”Proprietari: (aggiornato al 09/05/2006) Immobiliare Greta s.n.c. di Cerci Gaetano e C. con sede in CavezzoConcessione: 1992-24 (non attuata)

Aggregato: CHIESA

CORTE TORRIANA NELLA STORIA

Corte Torriana nel 1730: le proprietà dei Gesuiti- stima dell’intero possedimento

Corte Torriana nel 1766: le soppressioni - cambia il nome da Corte Mantovana a Corte Torriana

Mappa censimento geuiti - 1735 Dettaglio Mappa censimento geuiti - 1735

2- Chiesa della Natività1- L’Asilo

4- Palazzo Pongiluppi

1

2

3

4

3- Palazzo Bellutti

1 - IL VINCOLO“Tradizionale”La prima ipotesi di vincolo applica i criteri tradizionali per la tutela dei beni culturali, ossia ilriconoscimento e la successiva perimetrazione delle aree e dei fabbricati sottoposti a vincolo in base alleprescrizioni previste dal D.lgs. 42/2004.

I criteri da applicarsi per questo tipo di vincolo sono:

-VINCOLO DIRETTO AI SENSI DEL ART. 13 DEL D.lgs. 42/2004

-VINCOLO INDIRETTO CON PRESCRIZIONI AI SENSI DEL ART. 45 DEL D.lgs. 42/2004

2 – UNA TUTELA SINERGICA: i “Gradi” di Vincolo

La seconda ipotesi prende spunto sia dalla valutazione delle criticità che possono sorgerenell’applicazione di un vincolo tradizionale sia dalle riflessioni che emergono proprio dall’analisi del“Codice Urbani”.

Nel documento legislativo si teorizza infatti l’inesistenza di confini di applicabilità delladisciplina di tutela, per la cui attuazione il territorio nazionale viene suddiviso in areedisciplina di tutela, per la cui attuazione il territorio nazionale viene suddiviso in areeeccellenti, intermedie e degradate.

L’azione di tutela si dovrebbe esplicare attraverso una “progettazione pianificata” cheindividua gradi di protezione per le zone di pregio e provvedimenti migliorativi perquelle zone dove il paesaggio risulta più degradato, superando ogni isolamento puntuale equindi anche la rigida partizione tra dichiarazioni “dirette” e “indirette”.

Si propone dunque per Corte Torriana, l’apposizione un Vincolo articolato, con gradi diprotezione differenti in virtù di edifici molto diversi tra loro per importanza storica e diconservazione:conservazione:

I criteri da applicarsi per questo tipo di vincolo sono:

-VINCOLO DIRETTO AI SENSI DEL ART. 13 DEL D.lgs. 42/2004Limitatamente agli edifici più rappresentativi

- VINCOLO INDIRETTO CON PRESCRIZIONI AI SENSI DEL ART. 45 DEL D.lgs. 42/2004Limitatamente alle aree circostanti gli edifici più rappresentativi

– PERIMETRO DI TUTELA COMUNALEEdifici - Prescrizioni delle Zone A Centro StoricoEdifici - Prescrizioni delle Zone A Centro StoricoTerreni - Prescrizione delle Zone E Agricola

CONCLUSIONE

“il paesaggio è un diritto e ha a che fare con l’uguaglianza di tutti i cittadini”

(Salvatore Settis)(Salvatore Settis)