Presentazione - La pagina di IW3HZX, Roberto...

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3 Presentazione La finalità di queste pagine è quella di avvicinare ed introdurre il lettore nel meraviglioso mondo della radio, spiegando in modo accessibile il motivo dell’esistenza dei radioamatori, le ragioni per le quali si è sviluppato l’interesse nei confronti di questo mezzo di comunicazione, i suoi molteplici sistemi di utilizzo, il modo per poter esercitare l’attività ed infine l’importanza che il radiantismo rappresenta, anche dal punto di vista sociale. In molti di coloro che, nel tempo, si sono dedicati a questa attività, dopo le prime esperienze, affrontate con incertezza e talvolta con scarsa convinzione, il modesto interesse iniziale si è talmente trasformato da divenire una seria passione, che non è venuta meno neanche quando le più recenti innovazioni hanno reso estremamente facile dialogare, se pur con altri mezzi, con ogni angolo più remoto della terra. Questa nostra attività ha sempre suscitato un misto di curiosità e stupore in quanti, casualmente o volontariamente, hanno avuto modo di venire in contatto con l’ambiente dei radioamatori. Ma nel corso degli anni, molte cose sono cambiate e, quello che poteva allora creare meraviglia, oggi, in una società come quella in cui noi viviamo, così tecnicamente evoluta, difficilmente riesce a stupire, perché le nuove tecnologie consentono risultati che erano impensabili pochi anni addietro. La estrema facilità con la quale è possibile raggiungere e conversare con persone che si trovano in qualsiasi angolo sperduto della terra o vedere in tempo reale le immagini di quanto sta accadendo all’altro capo del mondo, hanno certamente sminuito, agli occhi del profano, l’interesse di un tempo. Tuttavia il fascino ed il piacere di poter operare la propria stazione, per poter dialogare con il collega sconosciuto, con l’amico, vicino o lontano che sia, non ha nulla a che vedere con quanto le conquiste della civiltà oggi ci offrono. I tanti modi di fare radio, l’interesse suscitato dalla diversità di impiego delle svariate frequenze disponibili, la conquista di un risultato dovuto alla propria abilità e capacità, danno ancora oggi un senso ed una validità al Servizio di Amatore. Anche se le raffinate e sofisticate tecnologie dell’elettronica hanno ridotto le possibilità autocostruttive, altri orizzonti si sono aperti ed altri interessi hanno caratterizzato il fenomeno radioamatoriale che, seguendo il progredire della scienza, si è adeguato ai tempi, ed ha affrontato le tecnologie satellitari, i sistemi di comunicazioni digitali, ed altre nuove tecniche, diversificando così l’attività in una miriade di interessi, a livelli sempre più elevati. All’aspetto tecnico, che ha sempre e comunque una rilevante importanza ed una sua validità ai fini culturali e propedeutici, per la preparazione di soggetti sempre più necessari all’attuale società, si è aggiunta l’utilità sociale nell’impiego della radio nei momenti in cui, eventi calamitosi, rendono insufficiente qualsiasi normale rete di comunicazione. E’ allora che il radioamatore diventa veramente indispensabile mettendo il proprio mezzo e la propria capacità a disposizione della collettività riscuotendo sempre, come le numerose passate esperienze hanno dimostrato, simpatie ed elogi. Questa è in sintesi l’attività che, per i suoi molteplici aspetti e per la varietà di modi d'impiego, per la sua continua ed inarrestabile evoluzione, contribuisce ad elevare il livello culturale di quanti vi si dedicano, e dà loro piacere e soddisfazione. Alessio Ortona I1 BYH Presidente Associazione Radioamatori Italiani

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Presentazione

La finalità di queste pagine è quella di avvicinare ed introdurre il lettore nelmeraviglioso mondo della radio, spiegando in modo accessibile il motivo

dell’esistenza dei radioamatori, le ragioni per le quali si è sviluppatol’interesse nei confronti di questo mezzo di comunicazione, i suoi molteplicisistemi di utilizzo, il modo per poter esercitare l’attività ed infine l’importanza

che il radiantismo rappresenta, anche dal punto di vista sociale.In molti di coloro che, nel tempo, si sono dedicati a questa attività, dopo le

prime esperienze, affrontate con incertezza e talvolta con scarsaconvinzione, il modesto interesse iniziale si è talmente trasformato da

divenire una seria passione, che non è venuta meno neanche quando le piùrecenti innovazioni hanno reso estremamente facile dialogare, se pur con

altri mezzi, con ogni angolo più remoto della terra.Questa nostra attività ha sempre suscitato un misto di curiosità e stupore in

quanti, casualmente o volontariamente, hanno avuto modo di venire incontatto con l’ambiente dei radioamatori.

Ma nel corso degli anni, molte cose sono cambiate e, quello che potevaallora creare meraviglia, oggi, in una società come quella in cui noi viviamo,

così tecnicamente evoluta, difficilmente riesce a stupire, perché le nuovetecnologie consentono risultati che erano impensabili pochi anni addietro.La estrema facilità con la quale è possibile raggiungere e conversare con

persone che si trovano in qualsiasi angolo sperduto della terra o vedere intempo reale le immagini di quanto sta accadendo all’altro capo del mondo,hanno certamente sminuito, agli occhi del profano, l’interesse di un tempo.

Tuttavia il fascino ed il piacere di poter operare la propria stazione, per poterdialogare con il collega sconosciuto, con l’amico, vicino o lontano che sia,

non ha nulla a che vedere con quanto le conquiste della civiltà oggi cioffrono. I tanti modi di fare radio, l’interesse suscitato dalla diversità di

impiego delle svariate frequenze disponibili, la conquista di un risultatodovuto alla propria abilità e capacità, danno ancora oggi un senso ed una

validità al Servizio di Amatore. Anche se le raffinate e sofisticate tecnologiedell’elettronica hanno ridotto le possibilità autocostruttive, altri orizzonti si

sono aperti ed altri interessi hanno caratterizzato il fenomeno radioamatorialeche, seguendo il progredire della scienza, si è adeguato ai tempi, ed ha

affrontato le tecnologie satellitari, i sistemi di comunicazioni digitali, ed altrenuove tecniche, diversificando così l’attività in una miriade di interessi, a

livelli sempre più elevati.All’aspetto tecnico, che ha sempre e comunque una rilevante importanza eduna sua validità ai fini culturali e propedeutici, per la preparazione di soggetti

sempre più necessari all’attuale società, si è aggiunta l’utilità socialenell’impiego della radio nei momenti in cui, eventi calamitosi, rendono

insufficiente qualsiasi normale rete di comunicazione.E’ allora che il radioamatore diventa veramente indispensabile mettendo il

proprio mezzo e la propria capacità a disposizione della collettivitàriscuotendo sempre, come le numerose passate esperienze hanno

dimostrato, simpatie ed elogi.Questa è in sintesi l’attività che, per i suoi molteplici aspetti e per la varietà dimodi d'impiego, per la sua continua ed inarrestabile evoluzione, contribuisce

ad elevare il livello culturale di quanti vi si dedicano, e dà loro piacere esoddisfazione.

Alessio Ortona I1 BYH

Presidente Associazione Radioamatori Italiani

I PRELIMINARI

Può capitare a chiunque che, un certo giornodella sua vita, gli venga un’idea strana: diventareradioamatore. Come si fa?

Prima di tutto ci si devono chiarire le idee sucosa si può e si deve fare, su cosa ci si può aspet-tare. Ecco allora che, con una panoramica sinteti-ca, ma abbastanza completa, cerchiamo di darerisposta, elencando, in un breve riepilogo, quelleche sono le varie facce dell’attività di radioamato-re, che sono poi le ragioni dell’esistenza edell’espansione di questo servizio che unisce, adun aspetto indubbiamente hobbystico, anchel’autoistruzione, l’approfondimento tecnico ed ilrapporto interpersonale.

IL SERVIZIO DI RADIOAMATORE

L’attività di radioamatore, che ha preso l’avvioagli inizi del XX secolo, è una delle più antiche nelcampo delle telecomunicazioni. La definizione for-male, ed ufficiale, del servizio di radioamatore, ècontenuta nel regolamento Internazionale delleTelecomunicazioni, stilato e pubblicato a cura del-la International Telecommunication Union (I.T.U.).

I regolamenti nazionali hanno lo scopo di:a) riconoscere e rafforzare, presso l’opinione

pubblica, il valore come servizio volontario enon commerciale di telecomunicazione, conparticolare rispetto alle comunicazioni nei casidi emergenza e di calamità;

b) affermare ed ampliare la comprovata abilitàdel radioamatore nel contribuire al progressodella radiotecnica;

c) incoraggiare e migliorare il servizio di radioa-matore mediante regolamenti che provvedanoa stimolarne l’abilità sia operativa che tecnica;

d) espandere il già grande serbatoio di abili ope-ratori ed esperti tecnici radioelettronici esi-stente nelle file di radioamatori;

e) infine, continuare ed estendere la possibilità,più unica che rara, che il radioamatore ha di af-fermare e rafforzare l’amicizia e la collabora-zione internazionale.In conclusione, il radiantismo costituisce l’uni-

co mezzo attraverso il quale singoli individui, di-stanti fra loro anche migliaia di chilometri, posso-no venire a contatto ed a conoscenza senza coin-volgere alcun intermediario.

Questa é l’impostazione generale dell’attivitàradiantistica che discende dalla I.T.U. per boccadella I.A.R.U. (International Amateur RadioUnion), l’ente costituito dall’unione di tutte le As-sociazioni di radioamatori del mondo, e che lerappresenta ad alto livello internazionale.

Questa é quindi l’immagine che ogni radioa-matore deve fornire di se stesso, allo scopo dimantenere la sua qualifica di rappresentante di unimportante servizio di telecomunicazioni.

Quando é nato il radiantismo

Gli inizi del radiantismo prendono il loro avvio,in analogia con quelli della Radio in generale, daifenomeni fisici ed elettrici preliminarmente studiatidai precursori del settore. Infatti, dopo le antiche epoco più che casuali ricerche di Ampere, Faraday,Galvani e altri, nonché dopo i primi inquadramentiteorici da parte di Maxwell ed Hertz, fu GuglielmoMarconi che (mettendo in pratica applicazione tut-to quanto da altri anticipato, assieme alle proprieintuizioni) sviluppò il primo sistema di telecomuni-cazione ad onde hertziane, atto a trasmettere ericevere messaggi via radio. Era il 1895: i mezzia disposizione, i sistemi adottati, lo spirito, infi-ne, erano quanto di più consono si potrebbeoggi pensare per esemplificare l’attività di radio-amatore.

Il resto, ormai, è storia: in un paio d’anni i pochichilometri coperti dalla telegrafia senza fili au-mentarono alle decine, alle centinaia; nel 1898 fustabilito il collegamento fra Dover (Inghilterra) e Vi-mereux (Francia) attraverso il canale della Manica;nel 1901, infine, la lettera S, sotto forma di tre flebilipunti dell’alfabeto Morse, attraversò l’OceanoAtlantico fra Cornovaglia (Poldhu) e San Giovannidi Terranova (Canada).

E così mentre il XX secolo iniziava il suo duro etravagliato cammino, centinaia di amatori-speri-mentatori che erano subito sbocciati alla notizia

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dei primi esperimenti, ricevettero la notizia-thril-ling che i 3400 km di oceano, contrariamen-te alle affermazioni della scienza ufficia-le, erano stati per la prima volta su-perati dalle onde radio.

Cominciò allora la com-petizione: nel decennio cheseguì, centinaia di rudimen-tali trasmettitori e ricevitorifurono costruiti in Europa edin America; il movimento deiradioamatori cominciò ad af-fermarsi in tutti i paesi delvecchio e del nuovo mondo,fino ad arrivare poi al suo rico-noscimento ufficiale.

Chi sono i radioamatori

Per la maggior parte, si tratta di persone cheesplicano attività che niente a che fare hanno conla radio e l’elettronica; ma c’è anche una nutritaschiera di tecnici professionali legati all’industriaradioelettronica. Sono prevalentemente di sessomaschile, ma non manca una qualificata rappre-sentanza di radioamatrici.

Il numero di radioamatori nel mondo superaoggi i 2 milioni, tre quarti dei quali sono concentra-ti fra Giappone ed U.S.A.: ciò dimostra quanto l’at-tività radiantistica sia legata allo sviluppo tecnico etecnologico. In Italia, il numero complessivo delleautorizzazioni si aggira sulle 40.000. Il possesso diuna apposita autorizzazione consente ai radioa-matori di comunicare uno con l’altro o per mezzodel codice Morse (telegrafia) o mediante il comu-ne linguaggio parlato (telefonia).

Altri sistemi di comunicazione in uso fra i radio-amatori sono anche telescrivente, televisione etrasmissione digitale, codificata secondo gli stan-dard più comuni. Le trasmissioni vengono effet-tuate su bande di frequenza ben precise, asse-gnate al servizio di radioamatore secondo rigoro-se convenzioni internazionali. L’autorizzazione adoperare nelle suddette bande di frequenza signifi-ca in pratica, ottenere l’apposita autorizzazionedall’Ente governativo a ciò preposto (in Italia, il Mi-nistero delle Comunicazioni), per operare con ap-parecchiature riceventi e trasmittenti private e per-sonali dalla propria abitazione,dalproprioautomez-zo, dalla seconda casa o altrove. L'autorizzazione distazione di radioamatore, oltre a definire automatica-mente le bande di frequenze e la potenza di trasmis-sione consentite, assegna al radioamatore stesso unben preciso nominativo personale.

La prima parte di tale nominativo (indicatacome prefisso) è assegnata in accordo con unelenco internazionale fissato dai regolamentiI.T.U. per tutte le nazioni del mondo, ed eventual-mente adattato dall’autorità locale. La parte re-

stante del nominativo è invece squisitamente per-sonale, assegnato dal Ministero competen-

te, e risulta da una combinazione di trelettere dell’alfabeto.Fra i due gruppi di

lettere sta, almeno per quanto ri-guarda l’Italia, un numero inqualche modo legato alla zonapostale di competenza.

Tutti coloro che intendonoottenere una autorizzazione ditrasmissione devono primaentrare in possesso della pa-tente di radiooperatore; perquesto, è necessario dimo-strare, a temine del regola-mento emanato dal Ministerodelle Comunicazioni, le pro-prie conoscenze teoriche e l’a-bilità nel ricevere e trasmette-

re, nonché la conoscenza dei regolamenti nazio-nali ed internazionale del Servizio. L’appositoesame va sostenuto presso le sedi periferichedell’Amministrazione competente, site di norma neicapoluoghi di regione.

I radioamatori di tutte le parti del mondo sono,in buona parte, organizzati in Associazioni Nazio-nali, volta a volta grandi o piccole, di fresca o anti-ca tradizione.

A loro volta, la maggior parte di queste Associa-zioni Nazionali fa parte della I.A.R.U., l’Unione In-ternazionale dei radioamatori, organismo nato1925 per rappresentare e coordinare l’attività ra-diantistica in tutto il mondo, specialmente nei con-fronti delle Amministrazioni e dei Governi.

In Italia, l’Associazione che rappresenta i radio-amatori, e ne comprende circa 18.000, è l’A.R.I.Associazione Radioamatori Italiani, fondata nel1927 dai più bei nomi della radiotecnica italianadel tempo ed eretta in Ente Morale nel 1950.

I radioamatori e il progresso tecnico

Stante l’aspetto istituzionalmente sperimentaledell’attività radiantistica (almeno, nei tempi andatima anche, per quel poco che è possibile, ai nostrigiorni), ne è logicamente conseguito un contribu-to considerevole allo sviluppo delle radiocomuni-cazioni, secondo una buona varietà di applicazio-ni pratiche non associate ad alcun programma uf-ficiale di ricerca tecnico-scientifica.

Molti circuiti furono sviluppati, o anche solo perfe-zionati, dai radioamatori; certe tecniche, o l’uso dicerte frequenze, si sono affermate per merito loro.

I radioamatori hanno partecipato, e partecipa-no tuttora, seppure indirettamente, alle ricerchespaziali, costituendo una potenzialmente enormeorganizzazione di radioascolto, ad iniziare dal lan-cio del primo Sputnik (novembre 57); ora sonogiunti a costruire stazioni ricetrasmittenti ripetitrici

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Un raro apparato trasmittente degli anni '40

installate su satelliti per comunicazioni specifichedel nostro settore e messi in orbita dagli appositiEnti spaziali, attivabili un po’ in tutto il mondo.

In moltissimi paesi di tutte le parti del mondo,per iniziativa di gruppi di radioamatori quasi sem-pre inquadrati nelle rispettive Associazioni, ven-gono installate maglie di ponti ripetitori (di cui ol-tretutto viene curata attivazione e manutenzione),non solo allo scopo di ottenere dati tecnico-scien-tifici sul comportamento delle radioonde alle variefrequenze (specie per quelle più elevate), ma an-che per costituire una rete di comunicazioni diemergenza in caso di calamità.

Lo studio dei particolari comportamenti delleonde elettromagnetiche si sviluppa con ricchezzadi risultati sia verso le anomalie (siano esse spora-diche o più o meno regolari) derivanti da fenomeniastrofisici come aurore boreali, sciami meteorici,ecc., sia verso le zone inesplorate delle più altegamme di frequenza,vale a dire le microonde:è proprio in questi settorispecifici e specialisticiche l’apporto dei radioa-matori può ancora risul-tare importante e merito-rio.

Le pubblicazioni tecni-co-operative

Le associazioni ra-diantistiche delle nazionipiù progredite hannorealizzato, nei molti de-cenni di attività, una no-tevole ed importantequantità di letteraturatecnica sui più svariatiaspetti della tecnica delleradiocomunicazioni.

Molte di queste asso-ciazioni, un po’ in tutto ilmondo, pubblicano rivi-ste mensili (i loro organiufficiali) scritte da e per radioamatori, in cui sonodescritti gli aspetti tecnici, operativi nonché asso-ciativi dell’attività radiantistica; con gli stessi fini,alcune di esse pubblicano manuali e guide checostituiscono praticamente dei veri e propri libri ditesto sia sulla teoria elementare che sugli aspettipiù specialistici ed avanzati dei vari settori di que-sta vasta materia.

L’amicizia internazionale

Il radiantismo rappresenta una occasione pres-soché unica di amicizie nate «in aria», ma che

possono consolidarsi di persona al di fuori, e al disopra, di differenze geografiche ed etniche. Nenasce altresì il desiderio di effettuare attività ra-diantistica in paesi stranieri, cui si aggiunge spes-so l’ambizione di attivare zone e paesi difficilmen-te e raramente collegabili. Per tali motivi, esistonoaccordi internazionali in base ai quali il radioama-tore italiano può esercitare l'attività in molti Paesistranieri senza alcuna formalità ed analogamentemolti stranieri possono operare in Italia.

A livello di ciascuna nazione esistono poi, prati-camente lungo tutto l’arco dell’anno, svariate pos-sibilità di incontri in occasione delle frequenti ma-nifestazioni, mostre, ecc.

Collegamenti e gare

Un indice concreto dell’attività operativa di ogniradioamatore è costituitodalla cosiddetta QSL, ilnome attribuito alla carto-lina di conferma persona-le che ciascuna stazionesi scambia dopo ogninuovo collegamento, eche rappresenta, perogni radioamatore (chipiù, chi meno), il più am-bito oggetto di collezio-ne.

Esistono inoltre nume-rosi diplomi o attestati diattività, per aver collega-to un predeterminato nu-mero o tipo di stazioni, ilcui rilascio di solito puòavvenire solamente a chiesibisce, a documenta-zione della propria attivi-tà, il necessario numerodi QSL, le quali costitui-scono quindi la provadell’avvenuto collega-mento.

L’aspetto sociale

Ormai da molti decenni i radioamatori, oppor-tunamente inquadrati in gruppi di pronto interven-to, sono disponibili anche per mettere a disposi-zione la loro particolare abilità operativa e prepa-razione tecnica allo scopo di intervenire, in tempibrevissimi, nelle località che si trovino in situazionidi emergenza derivanti da calamità naturali.

Terremoti e inondazioni in particolare hannosempre visto arrivare per primi i radioamatori edorganizzare la gestione dei collegamenti e delle ri-chieste di intervento almeno sino all’arrivo deimezzi della pubblica Amministrazione.

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Occorre anche far notare quello che è un aspet-to del tutto diverso e molto più personale, ancor-ché fortemente meritorio; molte persone malau-guratamente soggette a qualche forma di handi-cap fisico che ne limiti in modo grave le possibilitàdi inserimento nella vita operativa sociale trovano,nell’attività radiantistica, la possibilità gratificantedi instaurare contatti che vanno dalla semplice co-noscenza alla vera e propria amicizia.

I radioamatori in pace ed in guerra

Per oltre 60 anni il Servizio d’Amatore ha fornitouna riserva di individui preparati ed esperti nelletecniche delle radiocomunicazioni, e più recente-mente nella teoria e nella pratica dell’elettronica edella propagazione.

Durante la prima e la seconda guerra mondialei radioamatori hanno servito gli eserciti di tutte lenazioni in conflitto.

Ma a prescindere dalle esigenze belliche, lamassa di tecnici ed operatori che risulta da un af-fermato Servizio d’Amatore è stata ripetutamenteusata per fornire alla pubblica amministrazionevalidi sistemi ausiliari di comunicazione. I radioa-matori infatti hanno spesso fornito servizi di comu-nicazione alternativi di emergenza ove nessun al-tro servizio del genere era esistente od ove quelliesistenti erano danneggiati.

Il futuro del radiantismo

Il Servizio d’Amatore continuerà a proseguire ead estendersi fintanto che le pubbliche ammini-strazioni continueranno a riconoscere l’insostitui-bile apporto che i radioamatori sanno dare agli in-teressi dello Stato.

Nei paesi in via di sviluppo, la presenza di un at-tivo movimento radiantistico può persino essereassai più importante che in qualche altro tecnolo-

gicamente più avanzato, poiché alcuni servizi ef-fettuati dagli Amatori sarebbero antieconomici onon pratici se effettuati con altri mezzi.

Tali paesi hanno ottenuto un’alta considerazio-ne delle loro richieste alle recenti Conferenze delleTelecomunicazioni per i loro servizi interni, di ra-diodiffusione e radionavigazione.

Un efficiente movimento di radioamatori in talipaesi potrebbe costituire una importante riservaumana di tecnici competenti per operare nei servi-zi governativi od in altri, come pure fornire assi-stenza nelle telecomunicazioni in occasione diemergenze.

I radioamatori in Italia

Guglielmo Marconi può essere considerato ilprimo radioamatore del mondo, non solo da unpunto di vista scientifico, ma particolarmente cro-nologico; un radioamatore ante litteram, che fu an-che il primo Presidente, nel lontano 1927, dell’allo-ra nascente Associazione che raggruppava i pre-cursori del Radiantismo italiano.

Ma subito in Italia questa attività venne guarda-ta con sospetto dalle autorità preposte, ed i radio-amatori, tra divieti, sequestri ed angherie, manten-nero in vita la loro passione ed il loro Sodalizio inuna atmosfera di clandestinità che terminò soloalla fine della seconda guerra mondiale.

Nel 1946 le autorità alleate di occupazione, neicui paesi il movimento radiantistico si eranel frattempo liberamente sviluppato, emi-sero i primi permessi provvisori. Fu indub-biamente un grande atto di stima nei riguar-di dei radioamatori di un paese vinto ed oc-cupato militarmente.

Vennero le alluvioni, i terremoti: dal Pole-sine a Firenze, alla Sicilia, al Friuli, all’Irpi-nia. Per la prima volta la cronaca si occupòdei radioamatori, di questi oscuri privati cit-tadini che erano stati in grado di sostituire lereti ufficiali di telecomunicazione laddovequeste ultime erano state interrotte o di-strutte.

Gli organi dello Stato e l'opinione pubbli-ca cominciarono a rendersi conto dell’utili-tà del Servizio e dell’opera degli appassio-nati che, anche nelle condizioni più impen-

sate e con mezzi di fortuna, realizzavano ciò che lapotente, ma lenta macchina ufficiale, non era cer-to in grado di improvvisare. Per ben 48 ore le uni-che comunicazioni con Firenze allagata, ad esem-pio, furono realizzate dai radioamatori, postisi a di-sposizione delle Organizzazioni di soccorso.

Non si contano ormai più i casi in cui un appellodi ricerca di medicinali lanciato dalla rete dei radio-amatori ha permesso di salvare vite umane, o al-meno di alleviare le sofferenze di sventurati.

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DA CHE PARTESI COMINCIA!

A questo punto, dopo aver inquadrato un po’tutti gli aspetti del radiantismo, o quanto menoquelli più importanti, passiamo ad affrontare i variproblemi, più o meno spiccioli, connessi alla pre-parazione preliminare, all’attuazione cioè di quellafase che consente di entrare nelle file dei radioa-matori, superando le varie esigenze di carattereamministrativo - burocratico.

Cominciamo quindi col sottolineare un aspettogià accennato nelle pagine precedenti: è legge in-ternazionale che nessuno possa operare un tra-smettitore di radioamatore senza un'appositaautorizzazione.

Esistono norme in base alle quali le autorizza-zioni possono essere rilasciate; tali norme sonodettate in Italia dal Codice delle ComunicazioniElettroniche.

Per ottenere l'autorizzazione per l'esercizio distazione di radioamatore si deve superare un ap-posito esame: è appunto da qui che cominciamo.

L’esame

Esso di norma si tiene in due sessioni annuali(maggio ed ottobre) presso le sedi regionalmentecompetenti del Ministero delle Comunicazioni(Ispettorati Territoriali). La materia su cui vertequest’esame è dettata da un ben preciso pro-gramma comprendente nozioni di elettronica e ra-diotecnica nonché la conoscenza delle più impor-tanti norme operative.

Sino ad oggi è ancora prevista come prova diesame anche la trasmissione e la ricezione dei se-gnali morse, ma sono in atto modifiche al regola-mento, per cui è prevedibile che entro il primo se-mestre del 2004 tale prova venga abolita.

Con l’abolizione dell’esame di telegrafia, la pro-va di idoneità consiste in un vero e proprio esamescritto, molto spesso sotto forma di quiz, a discre-zione delle Commissioni di esame.

Per la preparazione a questo esame esistonosul mercato alcune pubblicazioni orientate sulprogramma ministeriale, che affrontano sia i con-

cetti teorici fondamentali delle telecomunicazioni,sia una serie di domande ed esercizi ricavati daquanto a suo tempo assegnato in sede di esame,opportunamente risolti e commentati.

Le disponibilità qui citate consentono quindi, achi abbia normalissimi (ed anche modesti) tra-scorsi scolastici, di affrontare, naturalmente con ladovuta serietà, la preparazione di questa pur vastamateria.

É tuttavia consigliabile, ove naturalmente siapossibile specialmente sotto l’aspetto logistico,cercare un utile appoggio: e questo può esseresenz’altro costituito dai corsi che in molte cittàvengono organizzati dalle sezioni locali dell’A.R.I.,l’Associazione Radioamatori Italiani. Questi corsi,in genere serali, consentono la preparazione per ilsuperamento della prova di esame oltre ad un ap-proccio più ampio e chiarificatore alle varie esigen-ze burocratiche, fornendo spesso forme di consu-lenza ed assistenza in merito.

Comunque si segua un corso o ci si prepari perconto proprio ad un certo punto sarà necessariostilare l’appropriata domanda di ammissione all’e-same, corredandola dei documenti all’uopo previ-sti, ed inviarla (entro il tempo indicato dalla norma-tiva) all’Ente preposto, oppure consegnarla di per-sona ove si sia nella possibilità.

Ora non resterà che attendere la convocazione,che arriverà per posta con congruo anticipo: il granmomento è giunto!

FINALMENTE, SI PARTE !

Ascoltare gli OM

A chi si accinge ad ascoltare per la prima volta ipropri “fratelli“ radioamatori, l’impressione puònon essere positiva e piacevole, può apparire pro-veniente da un altro mondo: spesso sommerse inun mare di disturbi, sono appena percepibili frasirapide e spezzate in un linguaggio incomprensibi-le, da iniziati, e con una resa acustica spesso de-formata nel tono, nonché coperta dall’interferenzadi altre stazioni operanti in fonia e/o telegrafia.

Fortunatamente, non è sempre così; si puòquindi consigliare, ai meno esperti ed allenati, dicominciare con l’ascolto di quelle trasmittenti chearrivano forti e chiare: ce ne sono a tutte le ore, sullebande giuste, basta avere la pazienza di cercarle.

Non tutte le bande sono disturbate, e, su quellegiuste, sarà possibile avvicinarsi al mondo degliOM senza subirne uno shock iniziale pericoloso econtroproducente; così, ogni giorno che passa,l’ascolto apparirà meno difficile.

Potrebbe però rimanere il problema del lin-guaggio, o meglio, della lingua.

Occorre tener conto in partenza del fatto che,nei QSO internazionali, la lingua che risulta prati-

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camente d’obbligo conoscere è l’inglese; ma que-sto al giorno d’oggi non costituisce un problemainsuperabile: oltretutto, nella maggioranza deicasi si tratta di poche frasi ripetitive, sufficienti perlo scambio dei rapporti e dei dati necessari.

Le abbreviazioni telegrafiche ed il codice Qsemplificano già nettamente il problema.

L’ascolto, che secon-do le ultime disposizionidi legge, può oggi esse-re effettuato senza alcu-na autorizzazione, è unaindispensabile prepara-zione per conoscere leprocedure necessariead effettuare i primi col-legamenti che possonoessere a corta o lungadistanza in funzione del-la frequenza utilizzata,della potenza impiegata,dell’ora del giorno o del-la notte, nonché delle condizioni della propaga-zione. Con l’ascolto si acquisiscono quelle nozio-ni necessarie, o meglio indispensabili per potereirradiare nello spazio i propri segnali ed avviarequindi i primi collegamenti che, secondo il codiceQ, che viene utilizzato nelle radio comunicazioni,assumono il nome di QSO.

É un momento emozionante, che riempie disoddisfazione perché corona un periodo diimpaziente attesa.

Il «log» e la «QSL»

Il «registro di stazione», ovvero il log (secondo ilclassico e sintetico termine inglese), non è sola-mente un documento obbligatorio che va tenuto ag-giornato in quanto rappresenta la registrazione uffi-ciale dell’attività di stazione, ma costituisce anche unutilissimo «diario di bordo» di tutta l’esperienza ra-diantistica personale maturata giorno per giorno.

Su esso vanno registrati, con numerazione pro-gressiva, tutti i collegamenti effettuati, con data eorario d’inizio e fine trasmissione, nominativo delcorrispondente, frequenza di lavoro, rapportodato e ricevuto, tipo di emissione; vi si riportanoinoltre note di utilità sul corrispondente (nome, cit-tà, varie), nonché notizie sullo scambio di QSL esimilari.

Gli aspetti competitivi

L’attività di radioamatore consente di «sfoga-re» al meglio gli stimoli competitivi, che ciascunopuò possedere in maggiore o minore misura, par-tecipando a numerose attività in grado di metterealla prova intelligenza ed abilità personali.

Si può dire che ogni giorno migliaia di OM com-petono l’uno con l’altro nel tentativo di collegare ilmaggior numero di stazioni DX (le più rare e/o lon-tane), attività che richiede orecchio, pazienza, or-ganizzazione, oltre che buone apparecchiature.

É consuetudine confermare i collegamentieffettuati inviando la “QSL”, ovvero una cartolina

personalizzata contenentegli estremi delcollegamento e le condi-zioni di lavoro.

Naturlamente, al finedi evitare spese postali,lo scambio di QSL avvie-ne tramite le associazio-ni di appartenenza.

Oltre a questa attivitàquotidiana, che si puòconcretizzare anche sot-to forma di ben precisi di-plomi e riconoscimenti,nel corso dell’anno ven-

gono organizzate decine di vere e proprie gare, icosiddetti contest, che nel giro di relativamentepoche ore, richiedono lo spiegamento di tutta l’a-bilità personale (o, talvolta, di gruppo) nell’ottene-re i migliori risultati complessivi.

Il servizio di pubblica utilità

Si tratta indubbiamente di uno degli aspetti piùmeritevoli del radiantismo, che diventa, da attivitàdi piacevole ricreazione, un’eccezionale opportu-nità di prestare volontariamente un servizio dipubblica utilità o addirittura di protezione civile.

L’esperienza che un radioamatore acquisiscenella sua normale attività, e lo spirito di corpo chein genere contraddistingue le reti di emergenzaorganizzate da gruppi ed associazioni, in occasio-ni di calamità e disastri diventano elementi estre-mamente meritori per la comunità e per la nazio-ne, come è stato dimostrato in diversi decenni.

Per qualsiasi disastroso evento che distruggale normali linee di comunicazione (cosa che avvie-ne con malaugurata regolarità), centinaia di OMsono sempre pronti, o dalle proprie abitazioni ocon le apparecchiature montate sulle proprieauto, a mettere in atto, in tempi brevissimi, una effi-ciente rete di emergenza per collegare privati edenti in modo da consentire almeno l’organizzazio-ne dei primi soccorsi, salvo poi eventualmente riti-rarsi in buon ordine quando intervengano i benpiù potenti mezzi dello Stato.

Di tutto ciò, sebbene scarsamente riconosciuto(o quantomeno ricordato in tempi medio-lunghi), iradioamatori vanno particolarmente fieri, conside-rando anche questi aspetti come un dovere dellacategoria.

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LA STAZIONE:ASSEMBLAGGIOED USO

Attrezzatura tipo di stazione

Questo è un argomento su cui si potrebbe scri-vere all’infinito, in quanto coinvolge aspetti tecnici,economici, commerciali e, perché no, logistici: ol-tretutto, la stazione di un radioamatore èuna cosa molto personale e quindiognuno ha una certa tendenza aimpostarsela come vuole.

Vista però l’assoluta e spessocriticabile eterogeneità di preferen-ze e soluzioni, pur senza scenderein particolari d’impianto riteniamodoveroso dare anche qualche cen-no su come dovrebbe essere impo-stata una stazione quantomeno“normale. Indipendentemente dal-lo spazio disponibile e dalla tipolo-gia degli ambienti (un’apposita«sala radio» o un angolo della cucina !), vediamocosa è necessario e cosa lo è di meno, riferendociad una stazione per HF; naturalmente, verrannodette cose anche molto ovvie, ma correremo il ri-schio.

Sono necessari: l’apparato ricetrasmittente(o transceiver), il microfono, meglio se in versioneda tavolo, il tasto per il CW, meglio se elettronico,una cuffia adatta, un ROSmetro/wattmetro, l’im-pianto d’antenna.

Se si hanno più antenne, serve anche un op-portuno commutatore d’antenna.

Passiamo ora ad una breve occhiata sugli ac-cessori utili, anche se non indispensabili.

Possiamo subito citare l’accordatore d’anten-na, o transmatch, con l’aiuto del quale diventapossibile portare a livelli di ROS più che accettabilidelle antenne che non siano ugualmente efficientisu tutte le bande di lavoro.

Spesso un buon transmatch inserisce ancheuna seppur blanda azione di filtro passa-basso,ma ove questa non bastasse per qualche proble-ma di TVI (o altra interferenza) effettivamente do-vuto ad armoniche o spurie, un buon filtro pas-sa-basso, direttamente collegato all’uscita del TX(possibilmente con raccordo coassiale e non concavo), può costituire la soluzione ottimale.

Stazioni in VHF e ponti ripetitori

L’OM che lavora esclusivamente in VHF (144 -146) o sulle UHF, avrà tutto semplificato, almenosotto molti aspetti: le apparecchiature sono, in ge-

nere, più piccole (spesso portatili) e anche gli im-pianti d’antenna più ridotti, non certo come pre-stazioni bensì come dimensioni.

Le antenne sonosempre direttive mul-tielementi, orientabiliper mezzo di un rotore;la verticale è, nella stra-grande maggioranzadei casi , piazzatasull’auto.

Per postazioni fissesono spesso montati deiraggruppamenti di anten-ne che consentono diretti-vità e guadagno elevati; sitratta in genere di montaggia polarizzazione orizzontale,ma possono anche esseremontate antenne incrociateper la ricezione e trasmissioneda satelliti.

Dai 144 MHz in su è partico-larmente diffusa anche l’attivitàin FM, ed i collegamenti avven-gono, su frequenze adeguata-

mente canalizzate sia in simplex sia medianteponti ripetitori.

Si tratta di stazioni ricetrasmittenti automatiche,in genere operanti in FM e montate in posizionielevate allo scopo di consentire la diffusione deisegnali ritrasmessi in zone ampie oppure non rag-giungibili altrimenti allo scopo è quello di estende-re la copertura degli apparati mobili e palmari, inmodo che essi possano comunicare fra di loro,anche se equipaggiati con piccole antenne e bas-se potenze, e con le stazioni fisse, meglio equi-paggiate ma raramente in situazioni e posizioni ot-timali.

La particolare installazione dei ponti ripetitori liporta ad essere particolarmente utili anche in con-dizioni di emergenza e/o calamità.

Le tecniche «avanzate»

Quasi tutti i modi di trasmissione che vanno,pertinentemente o no, sotto questo nome sono algiorno d’oggi gestiti dal computer, si tratti di pac-ket o RTTY, di cluster od inseguimento satelliti, edi tecniche similari; altri tipi di attività che vannoanch’esse sotto questa denominazione possonoessere microonde o meteor scatter, riflessione lu-nare o da aurora boreale, e simili.

Prima di accingersi ad affrontare queste tecni-che, è assolutamente necessario approfondire lespecifiche modalità operative su pubblicazionispecializzate (riviste o libri che siano); tuttavia,non possiamo esimerci, anche su questa mode-sta guida, dal fornire qualche sintetica indicazione

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a proposito di questimodi di fare attività ra-diantistica. Essi infattisono sí più impegnativida affrontare di quellipiù classici ed abitualigià citati (fonia e tele-grafia), ma sono anchedi notevole interesse esoddisfazione, per cuivale la pena di praticar-li al meglio, affrontan-doli con qualche ideagià in partenza, ancorprima di fare delle scel-te avventate.

Di quei «modi» chesi basano sull’integra-zione diretta fra la radioed il computer, ovverosulla cosiddetta tra-smissione dati, andiamo ora ad esaminare bre-vemente, e limitatamente ai tipi più importanti diemissione, gli aspetti più significativi.

Il packet-radio

Se si possiede un computer, e naturalmente siha un po’ di dimestichezza col suo modo di opera-re, il «packet» diventa la naturale estensionedell’attività in VHF. La tecnica è semplice, ed il si-stema relativamente poco costoso; oltretutto, nonè necessario un computer particolarmente poten-te ed evoluto.

Sostanzialmente, tutto ciò che serve è una por-ta seriale ed un semplice programma di comuni-cazione, che prevedibilmente costituiscono lanormale dotazione del PC, oltre naturalmente allacomune attrezzatura di stazione.

La RTTY

Analoga sotto molto aspetti alla tecnica di co-municazione packet, ma più semplice come pre-stazioni è la telescrivente via radio; la sigla infattideriva da radioteletype. L’elemento fondamentaledel sistema è, al giorno d’oggi, sempre il compu-ter, che serve a convertire i normali caratteri nel ti-pico codice usato per questo sistema (il Baudot),oltre a disporre le sequenze di start e stop per latrasmissione e ricezione.

Il display, quello che una volta era costituito dauna vera e propria macchina (scrivente), è oggi ilnormale monitor.

A seconda delle bande di lavoro, sono standar-dizzati modi diversi di modulazione; opportuni de-modulatori o modem risolvono tutti i problemi rela-tivi, rendendo così possibile un modo di comuni-

cazione molto prossimoal compromesso idealefra fonia e CW.

La SSTV

É forse il vecchiodetto, secondo il qualeun’immagine vale piùdi mille parole, che puògiustificare il motivoper cui molti radioama-tori sono anche interes-sati a sperimentare si-stemi di comunicazio-ne in grado discambiarsi non soloparole, ma anche im-magini.

Fondamentalmen-te, sono tre i sistemi di

comunicazione più comunemente usati, almenonell’ambiente radiantistico; ciascuno di essi pos-siede caratteristiche ed applicazioni ben precise.– Televisione a scansione veloce (FSTV). Ren-

de possibile visualizzare immagini in movimen-to su un televisore commerciale (suono inclu-so); è quindi similare alla normale TV.

– SSTV (slow scan television, ovvero TV ascansione lenta). La bassa risoluzione neces-saria per immagini ferme, o molto lentamentemuoventisi, consente l’uso del sistema anchein HF.

– Facsimile (o fax). Si tratta di immagini ad altarisoluzione, tipicamente usate per la ricezionedei satelliti, o comunque delle stazioni, meteo-rologiche.

PER CONCLUDERE

In questa panoramica abbiamo descritto, an-che se per sommi capi, quella che è la casisticagenerale, ma anche fondamentale, dell’attività diradioamatore.

Certamente, ancora molti sarebbero gli aspettida esplorare (specialmente se affrontassimo leproblematiche più tecniche) e gli approfondimentida affrontare sugli argomenti qui citati.

Ma lasciamo di buon grado questi ampliamentiad altre iniziative e ad altri tipi di pubblicazioni, per-ché basterebbe avere ben assimilato gli elementibase sin qui descritti: con ciò anche un neopaten-tato farebbe sicuramente la sua dignitosa figura.

Ci eravamo proposti, in partenza, lo scopo dichiarire correttamente la casistica radiantistica edi fornire gli stimoli conseguenti; contiamo di averconvinto chi ci abbia seguito dell’eterogeneità diinteressi che l’attività di radioamatore copre.

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L'esame per la patente di radioamatore

La domanda (da redigere in carta legale)

Al Ministero delle Comunicazioni Ispettorato Territorialedella Regione.........................................................................Il sottoscritto .........................................................................nato a................................................... il...............................e residente in Via..............................................................Cap................ Città........................................................(......)al fine di ottenere la patente di operatore di stazione di radio-amatore di livello A (ordinaria) / di livello B (speciale),

chiededi essere ammesso alla prossima sessione di esami che siterranno presso codesto Ispettorato ed allega alla presentedomanda:a) due fotografie di cui una legalizzatab) una marca da bollo da Euro...................c) autocertificazione di nascita, residenza e cittadinanza.d) attestato di versamento di Euro...................sul c.c. posta-le n°...................

In attesa di conoscere la data degli esami, si porgono distintisaluti.

Data............................... Firma...............................................

La domanda per la patente (da redigere su carta legale deve pervenire en-tro il 30 aprile o il 30 settembre di ogni anno). Alla domanda devono essereallegati:a) fotocopia aventi retro del documento di identità in corso di validitàb) attestazione del versamento prescritto per tassa esamic) una marca da bollo del valore corrented) due fotografie formato tesserauna delle quali autenticataPer la prova di esame il versamento da effettuare è di � 25,00N.B. Attualmente la carta legale e la marca da bollo sono del valore di Euro10,33. E’ in fase di approvazione un nuovo regolamento che deve stabilire ilnuovo importo da versare per sostenere le prove di esame, per cui occorreinformarsi prima di effettuare il versamento.

Una volta superato l’esame è necessario presentare doman-da per ottenere il nominativo da utilizzare nell’eserciziodell’attività radioamatoriale.

La richiesta di nominativo (da redigere su carta legale)

Al Ministero delle Comunicazione Ispettorato Territorialeper la Regione........................................................................Il sottoscritto...........................................................................nato a...................................................il.................................domiciliato in Via....................................................................Cap. ....................Città..................................................(......),essendo in possesso di patente ordinaria (classe A o livello 1CEPT) / speciale (classe B o livello 2 CEPT) nume-ro.................................., rilasciata dall’Ispettorato Territoria-le della Regione .....................................................................in data............................

chiedeche gli venga rilasciato il nominativo di stazione di radioama-tore per poter accedere all’autorizzazione generale di classeA / di classe B.Si allegano alla presente i seguenti documenti:a) fotocopia documento di identità.b) fotocopia della patente ordinaria / speciale.In attesa, porge distinti saluti.

Data......................... Firma....................................................

N.B.La richiesta di nominativo per la classe A deve essere presentata alMinistero delle Comunicazioni mentre per la Classe B deve essere presen-tata agli Ispettorati Territoriali.

Dichiarazione di inizio attività per acquisizio-ne di autorizzazione generale

Il sottoscritto...........................................................................Luogo e data di nascita..........................................................Residenza o domicilio............................................................Cittadinanza...........................................................................

Ai fini del conseguimento dell’autorizzazione generale di cuiall’articolo 104 del Codice delle comunicazioni elettroniche;

dichiara

- di essere in possesso della patente di operatore di stazionedi radioamatore n…… conseguita il ……….;- di avere acquistato il nominativo ai sensi dell’articolo 139del Codice delle comunicazioni elettroniche;- di voler installare ed esercire:

una stazione di radioamatore,una stazione ripetitrice analogica o numerica,un impianto automatico di ricezione, memorizzazione,

ritrasmissione o instradamento di messaggi,un impianto destinato ad uso collettivouna stazione radioelettrica ………. (specificare la tipolo-

gia);(barrare la casella che interessa)

- di voler espletare l’attività di telecomunicazioni di cui soprafino al 31 dicembre ………(massimo 10 anni compreso l’anno o frazione di anno iniziale)

- di possedere i prescritti requisiti di cui all’art. 137 del Codi-ce delle comunicazioni elettroniche;- che la stazione radioelettrica (tipo e numero di apparato) èubicata

si impegna

- a comunicare tempestivamente ogni modifica del contenu-to della presente dichiarazione;- a rispettare ogni norma in materia di sicurezza, di protezio-ne ambientale, di salute pubblica ed urbanistiche;- a versare il prescritto contributo annuo;- in caso di rinnovo, a presentare la relativa dichiarazione neltermine di cui all’articolo 107 del Codice delle comunicazionielettroniche;- ad osservare, in ogni caso, le disposizione previste dal Co-dice delle comunicazioni elettroniche.

Allega alla presente dichiarazione i seguenti documenti:a) attestazione di versamento del contributo relativo al primoanno o frazione dal quale decorre L’autorizzazione generale;b) la copia della patente di operatore;c) la comunicazione relativa alL’acquisizione del nominativo;d) la dichiarazione di consenso e responsabilità per i mino-renni non emancipati.

Data......................... Firma....................................................

Dopo questa ultima formalità, qualora il Ministe-ro non comunichi all’interessato un provvedimentonegativo entro quattro settimane dalla data di rice-zione della dichiarazione, l’interessato può final-mente iniziare l’attività, entrando così nel meravi-glioso mondo della radio.

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Marche/Umbria - AnconaPiazza XXIV Maggio, 2 - 60123 AnconaTel. 071/22709235c/c n. 145607

Puglia/Lucania - BariVia Amendola 116 - 70126 BariTel. 080/5416746 - 080/5416747c/c n. 711705

Emilia Romagna - BolognaVia Nazario Sauro, 20 - 40121 BolognaTel. 051/265462c/c postale n. 722405

Trentino Alto Adige - BolzanoPiazza Domenicani 3 - 39100 BolzanoTel. 0471/982694c/c postale n. 402396

Sardegna - CagliariVia Sismeto 18 - 90122 CagliariTel. 070/271014c/c postale n. 21965090

Toscana - FirenzeVia Pellicceria, 3 - 50123 FirenzeTel. 055/218111c/c postale n. 100503

Lombardia - MilanoVia Principe Amedeo, 5 - 20121 MilanoTel 02/654721c/c postale n. 425207

Campania - NapoliPiazza Garibaldi 19 - 80142 NapoliTel. 081/267457 - 081/262132c/c postale n. 11026010

Sicilia - PalermoVia A. De Gasperi 19 - 90146 PalermoTel. 091/512766c/c postale n. 575902

Calabria - Reggio CalabriaVia S. Anna il Tronco P.T. - 89128 Reggio C.Tel. 0965/22982 - 0965/48511c/c postale n. 528893

Lazio - RomaViale Trastevere 189 - 00153 RomaTel. 06/5858343Dipendenze prov.:Frosinone - 0775/293019Rieti - 0746/270120Viterbo - 0761/352639Latina - 0773/660886c/c postale n. 89867006

Abruzzo/Molise - PescaraVia Pola, 35 - 67039 SulmonaTel. 086/4210522c/c postale n. 13755673

Piemonte/Valle d’Aosta - TorinoVia Arsenale - 10152 TorinoTel. 011/5763429c/c postale n. 35533108

Friuli V.G. - TriestePiazza Vittorio Veneto 1 - 34132 TriesteTel. 040/367154c/c postale n. 123349

Liguria - GenovaVia Saporiti 7 - 16134 GenovaTel. 010/217392 (Genova e prov.)Tel. 010/217394 (Savona, Imperia, La Spezia)c/c postale n. 25971169

Veneto - VeneziaVia Torino 88 - 30170 Venezia MestreTel. 041/53186191c/c postale n. 16082307

Ispettorati Territoriali

N.B. 1) Gli Uffici Circoscrizionali sopra indicati, godono di una certa autonomia funzionale, per effetto delle norme sul decentramen-to amministrativo disposte a suo tempo dal Ministero P.T. In considerazione di ciò, i moduli prestampati che vengono distribuitipresso gli uffici sopra indicati, relativi alle diverse richieste per il rilascio di patente, licenza, trasferimenti, ecc. possono essere leg-germente diversi, nella forma, da quelli da noi indicati.

2) Secondo le disposizioni di cui alla G.U. n. 248 del 22/10/96, la denominazione Ufficio Circoscrizionale per (segue il nome dellaRegione) è stato variato in Ispettorato Territoriale per (segue col nome della Regione)

3) Stante l’attuale fase di aggiornamento della struttura ministeriale, potranno verificarsi (dopo questa pubblicazione) alcune

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Nel 1950 l’A.R.I. è stata eretta in Ente Morale con De-creto del Presidente della Repubblica (al tempo LuigiEinaudi).

L’A.R.I. è guidata da un Consiglio Direttivo, elettoogni tre anni tra tutti i soci che hanno raggiunto la mag-giore età; un componente dello stesso Consiglio è in-vece nominato dal Ministero delle Poste.

Il sodalizio cerca di adempiere nel miglior modopossibile agli scopi statutari, nell’interesse dei soci e ditutti i radioamatori Italiani. In particolare:

A) pubblica mensilmente Radio Rivista, Organo Uffi-ciale su cui appaiono informazioni organizzative e ope-rative di grande interesse per i radioamatori, nonchéarticoli tecnici scritti dai radioamatori stessi, alcuni a li-vello pratico e descrittivo, altri a livello culturale più ele-vato; i collaboratori sono per lo più radioamatori, chenella vita esercitano le attività più disparate, a volte an-che tecnici e ricercatori professionisti che non hannodimenticato di dovere molto al radiantismo.

B) cura la spedizione delle QSL (le cartoline checonfermano i collegamenti), direttamente o tramite leSezioni, per tutti i soci da e per tutti i paesi del mondo.

C) effettua numerosi altri servizi di assistenza, tutela isoci nei riguardi di enti e autorità, e li rappresenta nelleConferenze internazionali, direttamente o tramite laI.A.R.U.. (l’organismo di cui fanno parte tutte le asso-ciazioni radioamatoriali del mondo, una per ogni sta-to), difendendo le gamme radiantistiche dalla sempreincombente minaccia di invasione da parte di altri ser-vizi radio.

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