Presentazione di PowerPoint - spacs.unina.it · Trasformazione cellulare e formazione dei tumori...
Transcript of Presentazione di PowerPoint - spacs.unina.it · Trasformazione cellulare e formazione dei tumori...
RETROVIRUS AVIARI
In campo avicolo l’importanza dei retrovirus è legata alla loro capacità di indurre:
tumori a sviluppo lento o forme leucosiche croniche
tumori a sviluppo rapido ovvero sarcomi e leucemie acute
Rivestono importanza pratica:
il virus della leucosi/sarcoma aviare (ALSV) responsabile dell’insorgenza di tumori in tutti i volatili del genere Gallus il virus della reticoloendoteliosi (REV) responsabile di tumori nel tacchino il virus della malattia linfoproliferativa (LPDV) sempre del tacchino
Inoltre:
il retrovirus C del fagiano il virus della sindrome emorragica dei Conuri
RETROVIRUS AVIARI
I retrovirus pur essendo a RNA posseggono una trascrittasi inversa che ne permette la replicazione all’interno del nucleo e l’integrazione del materiale genomico in quello della cellula ospite.
Virus endogeno: incapace di replicare e solitamente apatogeno poiché difettivo (l’integrazione comporta la perdita del gene env), verrà trasmesso alla progenie in modo mendeliano.
RETROVIRUS AVIARI
Dopo alcune generazioni il virus endogeno può diventare stabilmente integrato nel genoma cellulare, andando a costituire un oncogène indicato come v-onc che in mancanza di una specifica attivazione, conserva potenziali capacità trasformanti la cellula ospite. Gli oncogeni c-onc o proto-oncogèni sono presenti in tutte le cellule di un organismo, in uno stato di blocco trascrizionale.
Sono implicati nei meccanismi di regolazione del ciclo cellulare e risultano totalmente repressi nelle cellule dei tessuti perenni (neuroni, miocardiociti)
mentre si presentano regolabili nei tessuti stabili e in quelli labili.
RETROVIRUS AVIARI
La peculiarità di integrarsi e dare origine a virus endogeni nonché di indurre l’espressione di v-onc spiega la capacità potenzialmente trasformante ed oncogena dei retrovirus. I retrovirus possono replicare anche in maniera convenzionale, ovvero non integrandosi, in questa situazione si parlerà di virus esogeni. Virus esogeno: dopo l’ingresso che non causa la perdita del gene env segue la trascrizione di RNAm e la produzione di proteine virali che daranno origine nel citoplasma alla progenie infettante.
RETROVIRUS AVIARI
La progenie infettante, gemmando dalla cellula ospite, andrà ad infettare altre cellule contigue permettendo un passaggio dell’infezione:
per via verticale qualora vengano infettate le cellule della linea germinale
per via orizzontale tramite saliva, feci, sangue, ecc.
RETROVIRUS AVIARI
Cellula permissiva: replicazione virale Cellula non permissiva: NO replicazione virale ma integrazione del genoma e trasformazione
RETROVIRUS AVIARI
I retrovirus aviari hanno una caratteristica variabilità genomica che permette loro di avere particelle virali: senza oncogene virus della leucosi aviare (ALV), con un oncogene virus del sarcoma aviare (RSV).
L’acquisizione dell’oncogene virale v-onc comporta la perdita in tutto o in parte del gene env, determinando un genoma difettivo. Occorre allora l’aiuto di un virus helper che porti al retrovirus difettivo la sequenza perduta permettendone la replicazione.
L’unione di un virus difettivo (privo di env) e un virus helper (solitamente ALV, privo di v-onc) determina lo pseudotipo
RETROVIRUS AVIARI
Virus difettivi
Virus che hanno subito delezioni di parte di geni, incapaci di replicare se non in presenza di un virus helper completo
Il gene più frequentemente deleto è env, spesso sostituito da un oncogène (v-onc)
RETROVIRUS AVIARI
Virioni sferici, 80-145 nm di diametro
Envelope provvisto di proiezioni superficiali glicoproteiche (peplomeri).
Nucleocapside o nucleoide di natura proteica:
tipo B posizione del nucleocapside eccentrica rispetto all’envelope
tipo C posizione del nucleocapside centrale rispetto all’envelope
tipo D nucleoide centrale a forma di barra
Eziologia
Tipo B Tipo C Tipo D
RETROVIRUS AVIARI
Eziologia
All’interno del nucleoide il genoma appare caratterizzato dalla successione di 4 geni preposti alla codifica di proteine fondamentali per la replicazione:
gene pro codifica la proteasi (p15) presente a livello del nucleocapside inducente anticorpi tipo specifici; gene pol codifica la proteina ad attività trascrittasica inversa (p65-p63) e la proteina IN o integrasi (p32) fondamentale per l’integrazione del materiale genomico virale retrotrascritto nel genoma cellulare;
gene env responsabile della sintesi della glicoproteina superficiale dei peplomeri (gp58) verso la quale vengono sintetizzati gli anticorpi neutralizzanti e della proteina transmembrana (gp37) gene onc agisce dopo l’integrazione nel DNA della cellula ospite ed è posseduto dai retrovirus capaci di trasformare in senso neoplastico la cellula ospite in modo acuto
Morfologia del virus Gene gag = NC nucleocapside (p12); CA = capside esterno (p27); MA matrice (p19)
Gene pro = PR proteasi (p15)
Gene pol = RT trascrittasi inversa (p65-p63); IN integrasi (p32)
Gene env = SU glicoproteina superficiale dei peplomeri (gp85); TM glicoproteina transmembrana (gp37)
Gene onc = oncogène o della trasformazione neoplastica
LTR (long terminal repeats) = code terminali con funzione di promozione e regolamentazione della trascrizione
RETROVIRUS AVIARI
Eziologia
Si conoscono 10 sottotipi che differiscono per le proteine dell’envelope e capaci di indurre anticorpi neutralizzanti:
Pollo
A - B - C - D - E - J
Fagiano F - G
Pernice ungherese
H
Quaglia di Gambel I
Neoplasie indotte dai virus del gruppo Leucosi/Sarcoma
Neoplasie Sinonimi
Leucosi Leucosi linfoide
Malattia del fegato grosso - Leucosi linfatica - Linfoma viscerale - Linfocitoma - Linfomatosi - Linfomatosi viscerale - Leucosi linfoide
Eritroblastosi
Leucemia - Leucosi linfoide intravascolare - Eritroleucosi - Eritromielosi - Eritrolastosi - Leucosi eritroide
Mieloblastosi Leucosi mieloide leucemica - Leucomielosi - Mielomatosi - Mieloblastosi - Granuloblastosi - Leucosi mieloide
Mielocitoma(tosi) Mielocitoma - Leucosi mieloide aleucemica - Leucocloroma – Mielomatosi
Tumori del tessuto connettivo Fibroma e fibrosarcoma Mixoma e mixosarcoma Sarcoma istiocitico Condroma Osteoma e sarcoma osteogenico
Neoplasie Sinonimi
Tumori epiteliali Nefroblastoma Nefroma Epatocarcinoma Adenocarcinoma del pancreas Tecoma Carcinoma a cellule granulose Seminoma Carcinoma a cellule squamose
Nefroma embrionale - Adenocarcinoma renale - Adenosarcoma - Nefroblastoma - Cistadenoma Cistadenoma papillare - Carcinoma del rene
Tumori endoteliali Emangioma Angiosarcoma Endotelioma Mesotelioma
Emangiomatosi - Endotelioma - Emangioblastosi - Emangioteliomatosi
Tumori correlati Osteopetrosi Meningioma Glioma
Osso marmorizzato - Malattia della zampa grossa - Osteoperiostite diffusa sporadica - Osteopetrosi gallinarum
Trasformazione cellulare e formazione dei tumori
Virus a trasformazione acuta
Veicolano geni v-onc
Codificano proteine responsabili della trasformazione neoplastica a comparsa precoce
Ad esempio
Il virus del Sarcoma di Rous veicola il gene src che codifica per una fosfoproteina (p60), con attività proteino-chinasica, specifica della
trasformazione della cellula infetta
Replicazione virale
Trasformazione cellulare e formazione dei tumori
Virus a trasformazione lenta
Non veicolano geni v-onc
Trasformano le cellule indirettamente con l’attivazione di geni c-onc
Ad esempio Il provirus ALV si integra nel locus c-myc del genoma dell’ospite, che viene
poi espresso sotto l’influenza della sequenza LTR “promoter”
L’espressione del gene c-myc si pensa dia inizio al processo linfomagenico (per il completo sviluppo della Leucosi linfoide può essere necessaria
l’attivazione sequenziale di altri geni trasformanti)
Replicazione virale
Detergenti e solventi lipidici
Molto sensibili
Inattivazione termica
Inattivazione del virus a 37 C da 100 a 540 minuti, a 50 C in 8,5 minuti e a 60 C in 0,7 minuti
Sopravvivenza a -15 C non più di una settimana, -60 C per alcuni anni
Stabilità al pH
Inattivazione oltre 5 e 9
Raggi ultravioletti
Molto resistenti
Resistenza agli agenti fisico-chimici
Incidenza dell’infezione alta Incidenza della malattia bassa
Le perdite economiche causate dal Gruppo
Leucosi/Sarcoma derivano da:
mortalità di circa l’1-2% (raramente oltre il 20%) infezione subclinica, cui è soggetta la maggior parte dei gruppi, che determina un calo nella produzione e qualità
delle uova
Incidenza e Distribuzione
Ospiti naturali
Polli
Retrovirus sono stati isolati anche da fagiani, pernici e quaglie
Sperimentalmente lo spettro d’ospite può ampliarsi
Ad es. RSV può provocare tumori oltre che nei polli, fagiani e quaglie, anche nelle faraone, anatre, piccioni, pernici e
tacchini
Spettro d’ospite
Trasmissione
La trasmissione dei Retrovirus può avvenire in tre modi differenti:
orizzontale da soggetto infetto a soggetto sano tramite contatto con liquidi biologici contaminati
verticale da madre a figlio durante la formazione dell’uovo (virus
esogeni) - la trasmissione verticale porta spesso alla tolleranza immunologica, gli animali sono sempre viremici e spesso sviluppano forme tumorali
verticale attraverso le cellule germinali che contengono il
provirus integrato, con conseguente infezione al momento della fecondazione (virus endogeno) – questi virus rimangono latenti, non producono viremia e non inducono trasformazioni tumorali
Trasmissione
Via orizzontale
Contatto diretto
Contatto indiretto
Frequente
(volatili congenitamente infetti)
Raro (rapida inattivazione del virus
nell’ambiente esterno)
Virus esogeni
Trasmissione
Virus esogeni
Negli adulti si distinguono 4 classi sierologiche dovute ad infezione da ALV:
V+A- presenza di viremia - assenza di anticorpi V+A+ presenza di viremia - presenza di anticorpi V-A+ assenza di viremia - presenza di anticorpi V-A- assenza di viremia - assenza di anticorpi
Trasmissione
Virus esogeni
Classe V+A- (gallina immunotollerante)
Gallina geneticamente sensibile e infetta con virus endogeno in modo congenito che riconosce il virus come self.
I pulcini saranno congenitamente infetti, immunotolleranti,
permanentemente viremici
Trasmissione
Virus esogeni
Classe V+A+ (gallina infetta, ma con anticorpi)
Gallina geneticamente sensibile e infettatasi per via orizzontale, riconosce il virus come non slef, produce anticorpi
ed è destinata ad autosterilizzarsi.
I pulcini geneticamente sensibili saranno:
a) sani,
b) infetti ma con immunità passiva e destinati ad autosterilizzarsi,
c) infetti e poco protetti sviluppanti malattia.
Trasmissione
Virus esogeni
Classe V-A+ (gallina non infetta, ma con anticorpi)
Gallina geneticamente sensibile e infettatasi in camera di schiusa che ha eliminato il virus ma presenta un buon titolo
anticorpale.
I pulcini saranno sensibili ma sani e recettivi all’infezione ma con buona immuità.
Trasmissione
Virus esogeni
Classe V-A- (gallina geneticamente resistente)
Gallina geneticamente resistente non suscettibile all’infezione.
I pulcini saranno geneticamente resistenti all’infezione.
La Leucosi linfoide è un processo neoplastico maligno a carico del sistema linfoide bursa-dipendente
Le cellule bersaglio primarie che subiscono la trasformazione neoplastica sono i linfociti B differenziati (no emocitoblasti), localizzati a livello della Borsa di Fabrizio (anche se il virus
moltiplica nella maggior parte dei tessuti ed organi)
Il coinvolgimento della Borsa di Fabrizio è costante
Leucosi linfoide: patogenesi
Sintomi aspecifici
Inappetenza, emaciazione e debolezza Cresta pallida ed avvizzita (occasionalmente cianotica)
Addome gonfio - penne imbrattate di urati e pigmenti biliari
Alla palpazione si evidenzia aumento di volume o presenza di noduli tumorali al fegato, borsa di Fabrizio e reni
Alla comparsa dei sintomi il decorso diventa rapido
Leucosi linfoide: sintomatologia
Tumori di dimensioni variabili
A livello di fegato, milza, borsa di Fabrizio, reni, polmoni, gonadi, cuore, midollo osseo e mesentere
Consistenza soffice, superficie liscia e brillante Al taglio colore grigiastro-cremoso - raramente sono
presenti aree di necrosi
Leucosi linfoide: lesioni anatomo-patologiche
I tumori possono essere nodulari da 0.5 mm. a 5 cm. di diametro - di forma
sferica o appiattita - singoli o multipli miliari o granulari numerosi piccoli noduli di
diametro inferiore a 2 mm. - più frequenti nel fegato, uniformemente distribuiti nel parenchima diffusi organo uniformemente aumentato di volume,
di colore grigio e molto friabile (occasionalmente il fegato è solido, fibroso e stridente)
Leucosi linfoide: lesioni anatomo-patologiche
Non c’è alcuna alterazione consistente o significativa degli elementi cellulari del sangue periferico
Raramente si osserva una leucemia “franca” in cui
predominano linfoblasti
Leucosi linfoide: ematologia
Diagnosi
Ricerca degli antigeni e degli acidi nucleici virali
COFAL test fissazione del complemento per la ricerca
dell’antigene gruppo-specifico Immunofluorescenza - Prove radioimmunologiche - ELISA ricerca dell’antigene gruppo-specifico PCR e RT-PCR specifiche, in grado di identificare il
sottogruppo - rilevano sia il DNA provirale sia l’RNA virale – nessuna interferenza dei virus endogeni
Isolamento del virus
Campioni
Plasma - siero - tumori - tamponi cloacali - feci - albume – sperma - embrioni (10 gg. d’età)
Colture cellulari
RSV Fibroblasti di embrione di pollo rapida trasformazione neoplastica
delle cellule - formazione in pochi giorni di colonie o focolai di cellule trasformate
ALV Fibroblasti di embrione di pollo non produce alcun effetto citopatico
(RIF – NP – MP test)
Diagnosi
Inoculazione in uova embrionate di pollo
RSV Inoculazione sulla membrana corionallantoidea di embrioni di 11 gg. d’età - per via intravenosa in embrioni di 10-13 gg. d’età - nel sacco vitellino di
embrioni 5-8 gg. d’età “pocks” tumorali in 8 gg., il cui numero è
dipendente dalla dose di virus
LLV Inoculazione per via intravenosa in embrioni di 11 gg. d’età a 2
settimane dalla schiusa, si osserva l’insorgenza di neoplasie (soprattutto eritroblastosi), emorragie e tumori solidi (fibrosarcomi, tumori endoteliali, nefroblastomi e condromi) - i pulcini che sopravvivono sviluppano Leucosi
linfoide dopo 100 gg.
Diagnosi
Diagnosi
Inoculazione in polli sensibili
RSV Via sottocutanea (TD50) – Via intramuscolare (isolamento e replicazione) –
Via intraddominale – Via intracerebrale (resistenza genetica) - Contatto diretto
Via sottocutanea alla membrana alare
Comparsa dei tumori in 3 gg. (alte dosi di virus) e in 30-35 gg. (basse dosi di virus)
LLV
Via intraddominale in pulcini di 1 gg. di vita
Sviluppo della malattia in 200-270 gg.
Sierologia
Siero-neutralizzazione ELISA
Diagnosi
Istologia
Importante per la diagnosi differenziale con la Malattia di Marek
Si basano sull’eradicazione dell’infezione eliminando dai gruppi parentali tutti gli animali viremici e immunotolleranti responsabili della
trasmissione verticale
Il successo di un piano di eradicazione dipende della possibilità di interrompere la trasmissione verticale del virus
Per ottenere un gruppo indenne è necessario far schiudere, allevare e
mantenere in isolamento un gruppo di pulcini esente da infezione congenita
Per ottenere ciò occorre utilizzare embrioni provenienti da galline che
non siano trasmettitrici di virus alla progenie
Prevenzione e Controllo