Presentazione di PowerPoint...Negli ultimi anni su cv precoci sono stati registrati attacchi più...
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1 6 m a g g i o 2 0 1 9Ore 18:00
Sala Convegni - Soc. Coop.
VELINIA
Via della Cooperazione, 2
Borgo Velino (RI)
Problematiche fitosanitarie
e prospettive bio-sostenibili
IL CASTAGNO
Specie Nome comune Tipologia di danno
Dryocosmus kuriphilusCinipide del castagno
Galle su foglie, infiorescenze e sui germogli, riduzione delle superfici fotosintetizzanti
Pammene fasciana (cidia precoce) Cydia fagiglandana (cidia intermedia) Cydia splendana (cidia tardiva)
Tortici delle castagne
Le larve si nutrono delle castagne, scavandovi gallerie e provocano la cascola dei ricci ancora verdi e dei frutti
Curculio elephas e C. propinquus BalaninoLe larve si nutrono delle castagne, scavandovi gallerie
Phytophthora cambivora Phytophthora cinnamomi
Mal dell'inchiostroInbrunimento del colletto, sofferenza della chioma, morte della pianta
Cryphonectria parasiticaCancro della
cortecciaCancri corticali, disseccamento di rami o branche, morte della pianta
Mycosphaerella maculiformisFersa o Ruggine
delle foglieMaculature fogliari imbrunite
Microsphaera alphitoides Oidio o Mal biancoPatina biancastra sulle foglie con ingiallimenti e filloptosi anticipata
Ciboria batschiana Phomopsis endogena Penicillium crustaceum Gnomoniopsis sp.
Marciumi delle castagne
Marciumi, ammezzimento e mummificazione delle castagne
Specie Nome comune Tipologia di danno
Dryocosmus kuriphilusCinipide del castagno
Galle su foglie, infiorescenze e sui germogli, riduzione delle superfici fotosintetizzanti
Pammene fasciana (cidia precoce) Cydia fagiglandana (cidia intermedia) Cydia splendana (cidia tardiva)
Tortici delle castagne
Le larve si nutrono delle castagne, scavandovi gallerie e provocano la cascola dei ricci ancora verdi e dei frutti
Curculio elephas e C. propinquus BalaninoLe larve si nutrono delle castagne, scavandovi gallerie
Phytophthora cambivora Phytophthora cinnamomi
Mal dell'inchiostroInbrunimento del colletto, sofferenza della chioma, morte della pianta
Cryphonectria parasiticaCancro della
cortecciaCancri corticali, disseccamento di rami o branche, morte della pianta
Mycosphaerella maculiformisFersa o Ruggine
delle foglieMaculature fogliari imbrunite
Microsphaera alphitoides Oidio o Mal biancoPatina biancastra sulle foglie con ingiallimenti e filloptosi anticipata
Ciboria batschiana Phomopsis endogena Penicillium crustaceum Gnomoniopsis sp.
Marciumi delle castagne
Marciumi, ammezzimento e mummificazione delle castagne
Specie Nome comune Tipologia di danno
Dryocosmus kuriphilusCinipide del castagno
Galle su foglie, infiorescenze e sui germogli, riduzione delle superfici fotosintetizzanti
Pammene fasciana (cidia precoce) Cydia fagiglandana (cidia intermedia) Cydia splendana (cidia tardiva)
Tortici delle castagne
Le larve si nutrono delle castagne, scavandovi gallerie e provocano la cascola dei ricci ancora verdi e dei frutti
Curculio elephas e C. propinquus BalaninoLe larve si nutrono delle castagne, scavandovi gallerie
Phytophthora cambivora Phytophthora cinnamomi
Mal dell'inchiostroInbrunimento del colletto, sofferenza della chioma, morte della pianta
Cryphonectria parasiticaCancro della
cortecciaCancri corticali, disseccamento di rami o branche, morte della pianta
Mycosphaerella maculiformisFersa o Ruggine
delle foglieMaculature fogliari imbrunite
Microsphaera alphitoides Oidio o Mal biancoPatina biancastra sulle foglie con ingiallimenti e filloptosi anticipata
Ciboria batschiana Phomopsis endogena Penicillium crustaceum Gnomoniopsis sp.
Marciumi delle castagne
Marciumi, ammezzimento e mummificazione delle castagne
L’imenottero Droycosmus kuriphilus Yatsumatsu, il Cinipide
Galligeno del Castagno, e un piccolo insetto di colore nero
particolarmente dannoso per il castagno. Originario della Cina, e
stato segnalato per la prima volta in Italia in Piemonte nel 2002, e
successivamente, in molte regioni d’italia. Questo Cinipide attacca
sia il castagno europeo, selvatico o innestato, sia gli ibridi
euro-giapponesi.
Il Cinipide Galligeno del Castagno:
II Cinipide del Castagno è una specie monofaga (cioè vive solo sul
Castagno) ed ha una sola generazione all’anno.
È un insetto galligeno, capace cioè di indurre la formazione di
galle, ingrossamenti tondeggianti, sui germogli e sulle foglie
all’interno delle quali si compie il ciclo vitale delle larve. La
formazione della galla può coinvolgere i germogli inglobando una
parte delle giovani foglie e delle infiorescenze, determinando un
arresto dello sviluppo.
Il Cinipide Galligeno del Castagno:
E’ considerato l'insetto più dannoso per il castagno a livello
mondiale, appartenente all’ordine degli imenotteri (stessa ordine
delle vespe ed api) di origine cinece. La popolazione è costituita da
sole femmine partenogenetiche, lunghe circa 2 mm e di colore
nero con zampe giallo-brunactre, in grado di deporre fino a 100-
150 uova senza accoppiarsi. Le antenne sono moniliformi.
L'addome presenta peduncolo, l'ovopositore è evidente.
Il Cinipide Galligeno del Castagno:
Ciclo biologico
Il Cinipide Galligeno del Castagno:
Il Cinipide Galligeno del Castagno:
I danni principali causati dalla presenza del cinipide alle piante
sono:
• Alterazione dell’accreccimento dei germogli,
• La riduzione degli accrescimenti fogliari, delle infiorescenze e
dei rami dell’anno.
Tali eventi comportano:
Riduzione della superficie fotosintetizzante, con successivo
stress fisiologico;
Indebolimento della pianta, rendendola più suscettibile ad altre
avversità;
Riduzione degli accrescimenti in termini di massa legnosa;
Riduzione della produzione di frutti, impedendo o riducendo la
formazione delle infioreccenze e riducendo l’apporto nutritivo
per la maturazione delle castagne
Il Cinipide Galligeno del Castagno:
II Cinipide è un nemico difficile da combattere. L'eradicazione
dell’insetto è impossibile. La rapida progressione con cui si è
diffuso in aree anche molto distanti tra di loro, l'inefficacia e
l'impossibilità di intervenire con trattamenti insetticidi nel
castagneto e l'assenza di antagonisti naturali specifici hanno reso
impossibile qualunque intervento di controllo immediato.
Attualmente l’unica forma di
lotta valida nei confronti del
Cinipide Galligeno del Castagno
è rappresentata dalla
LOTTA BIOLOGICA.
Il Cinipide Galligeno del Castagno:
II controllo del cinipide del Castagno viene effettuata con
l’introduzione del Torymus sinensis un'altro piccolo imenottero di
origine cinese e limitatore naturale del cinipide
Il Cinipide Galligeno del Castagno:
Compie una sola generazione all’anno e la popolazione è costituita
sia da maschi che da femmine. La femmina si distingue
chiaramente dal macchio per la presenza dell'ovopositore con il
quale depone le proprie uova nelle galle del Cinipide, ed in questo
modo le sue larve distruggono quelle dell’insetto dannoso.
Il Cinipide Galligeno del Castagno:
3.T.sinensistrascorre(nellostadiodi
larvaepoi di pupa) estate,autunnoe inverno
all’internodellegalle secche
Fig. 12- CiiclloBiiollogiico delTorymus sinensis
1. Dopo l’accoppiamento le femmine depongono le
uova nellegallevicino alle larve delCinipide
2. La larva di T.sinensissi nutrea spese
dellalarvadelcinipide
4. Sfarfalla poi nel periodo di formazione
dellegalle (metàaprile – iniziomaggio)
3. T. sinensis trascorre (nello stadio di larva e poi di
pupa) estate, autunno e inverno all’internodelle galle
secche
Il Cinipide Galligeno del Castagno:
II Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, a fine 2011, ha
stanziato un milione di euro per finanziare la lotta biologica al
Cinipide Galligeno con il parassitoide Torymus sinensis.
Lo stanziamento ha previsto la realizzazione nelle diverse regioni
italiane di:
• Centri di moltiplicazione del parassitoide.
• Lanci del parassitoide.
Il Cinipide Galligeno del Castagno:
E’ nececcario, però, che anche i castanicoltori facciano la loro parte
per facilitare l’insediamento dell’insetto utile. In particolare è
nececcario:
• non effettuare trattamenti chimici nei castagneti;
• non distruggere il fogliame a terra ed i residui di potatura prima
della fine di maggio in quanto si asporterebbero anche le uova
e larve dell’insetto utile.
• non bruciare o distruggere assolutamente materiale vegetale
negli impianti dove sono stati effettuati i lanci dell’insetto utile,
per almeno tre anni in quanto tale pratica può compromettere
l’insediamento dell’insetto utile oltre ad asportare una fonte di
sostanza organica nececcaria per lo sviluppo e vitalità della
pianta.
Ecodian CTerogatore biodegradabile per il disorientamento di
Cydia fagiglandana e Cydia splendana del castagno
L’attuale situazione fitosanitaria dei castagnetida frutto è molto complessa ed è risultataulteriormente complicata, in anni recenti, dalmanifestarsi di nuove avversità, come la bennota Vespa cinese, il Cinipide galliceno(Dryocosmus kuriphilus)
Nella castanicoltura alpina ed in quella appenninica delnord-centro Italia, dove la difesa biologica dal Cinipide,grazie ai lanci del suo parassitoide naturale, Torymussinensis, si sta realizzando con successo, è riemerso ilproblema delle avversità tradizionalmente presenti,con un aumento della loro pericolosità.
Tra queste, il problema delle Tortricidi è senza dubbiouno dei più pericolosi per le produzioni di castagne.Tre sono le specie:- Tortricide precoce (Pammene fasciana)- Tortricide intermedia (C. fagiglandana)- Tortricide tardiva (Cydia splendana)
Le cidie, o tortrici, del castagno (Pammenefasciana, Cydia fagiglandana e C. splendana)sono lepidotteri le cui larve si sviluppano acarico delle castagne e possono determinareingenti perdite di produzione.I danni causati da C. fagiglandana e da C.splendana possono arrivare anche all’80% eoltre.
Le Cidie del castagno
Pammene fasciana
P. fasciana arrecava in genere danni trascurabili (2-3%
dei ricci) nella prima fase di formazione del frutto,
leggermente più alti nel caso di cultivar precoci.
Negli ultimi anni su cv precoci sono stati registrati
attacchi più elevati nei ricci in fase di accrescimento.
E’ la più precoce ma la meno pericolosa delle tre cidie,
in quanto spesso i danni reali si limitano ad una
cascola anticipata dei ricci
Cydia fagiglandana
Rappresenta la specie più dannosa nelle aree castanicole,
con danni variabili con l’annata e dipendenti dalla cultivar,
dal 20 al 50% della produzione. Su alcune cv precoci (es: cv
Tempestiva) ad esempio, i danni variavano, in genere, dal 20
al 30%. Sulle cv intermedie si arriva a punte del 50%.
Nelle stesse località, sulla stessa cv, causa danni variabili dal
10 al 20% della produzione. Sulle cv tardive i danni possono
toccare il 50%.
I dati sui danni si riferiscono a medie di circa 30 anni in
ambienti meridionali
Cydia splendana
Attività di volo
rilevata con trappole sessuali e luminose
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
8 15 22 29 6 13 20 27 3 10 17 24 31 7 14 21 28 5 12 19 26
No. ad
ult
i
P. fasciana C. fagiglandana C. splendana C. elephas
giugno luglio agosto settembre ottobre
La difesaLa difesa dalle Cidye del Castagno si basa essenzialmente su tre metodi:
• Difesa agronomica: raccolta e distruzione dei frutti caduti a terra in anticipo; ripulitura durante la curatura (ricciaie); disinfestazione con acqua calda; ecc.
• Difesa di lotta biologica: impiego di trappole a feromoni per il monitoraggio dei voli, interventi con formulati a base di Bacillus thuringensis e impiego di nematodi entomopatogeni
• Difesa chimica: sono appositamente registrati alcuni prodotti fitofarmaci ad azione insetticida
La difesa attuale: problematiche
• Difesa agronomica: i mezzi di contenimento agronomiciutilizzati in passato erano prevalentemente di tipo meccanico-fisico, sistemi utilizzabili anche oggi ma il lavoro necessario allosvolgimento di tale attività spesso non è più economicamentesostenibile, in particolare per le aziende più moderne. Tuttavianelle realtà produttive locali, tradizionali e con elevato livello diqualità del prodotto, possono trovare ancora un ragionevole edutile impiego;
• Difesa chimica: oltre alle difficoltà logistiche ad operare nelcastagneto, è da ricordare che tali prodotti hanno spesso uneffetto negativo sull’ambiente in genere e non sono selettivi(risultano ad esempio tossici per le api e altri organismi utili).L’uso di tali insetticidi può vanificare quindi tutti gli sforzicompiuti nella lotta biologica al cinipide del castagno.
La difesa biologica
Feromoni sessuali degli insetti
• Messaggeri chimici naturali rilasciati
dalle femmine per richiamare i
maschi della stessa specie
Jean Henri Fabre – 1823/1915Naturalista
Applicazioni
• Monitoraggio
segnalazione dei voli e della densità di popolazione
• Cattura massivacattura e rimozione della maggior parte dei maschi
• Disorientamento e Confusione sessualesistemi di difesi «diretti» per inibire l’accoppiamento
Metodo della confusione e del disorientamento
Disorientamento:
creazione di numerose
tracce artificiali
predominanti sul richiamo
delle femmine
Confusione
schermatura del richiamo
delle femmine tramite
saturazione dell’ambiente
E’ un filo biodegradabile impregnato di feromone, per il
disorientamento sessuale delle principali Tortrici del
castagno:
-Cydia fagiglandana
-Cydia Splendana
ISAGRO: gruppo di ricerca sui feromoni dal
1970…
TRAPPOLE ENTOMOLOGICHE TRAPTEST
Scopo:
•MONITORAGGIOE’ una tecnica che consiste nel sorvegliare lo sviluppo delle popolazioni di una determinata specie mediante la cattura dei maschi in apposite trappole spia, innescate con il feromone specifico. Diventa possibile sia individuare i periodi di volo che stimare la densità di popolazione ed il conseguente rischio di danni prima che questi si verifichino
TRAPTEST S - trappola singola con 3 fondi collati e 3 erogatori di feromone
TRAPTEST - 3 trappole + 9 fondi collati + 9 erogatori
È una trappola adesiva di uso universale, particolarmente adatta al monitoraggio dei Lepidotteri di piccola o media taglia, come le tre Cidie del castagno
TRAPPOLE MONITORAGGIO
Metodo del disorientamento sessuale:Il filo
Ecodian CT
Gancetti Cidie Castagno
Roccamonfina (CE) cv Napoletana
Roccadaspide (SA) cv Marrone di Roccadaspide
Montella (AV) cv Palummina
N:B.:
N.B. sulla prova di Montella (AV) non è stato possibile rilevare le
produzioni alla raccolta, a causa di un forte attacco di cinipide e un
elevato danno causato da cinghiali
Progetto finanziato dalla Regione Campania
No. tesi ProdottoDose s.a.
g/ha
Dose f.c.( metri o
numero/ha)
Epoca d’applicazione
1 Controllo -- -- --
2Gancetto Cydia castagno
55 2200 Metà Giugno
3 Ecodian CT 15 600 m Metà Giugno
4 Ecodian CT 22,5 900m Metà Giugno
Roccamonfina (CE)
Azienda: Franco di Pippo
Superficie totale:8 ha
4 parcelle da 2 ha
Applicazione: 13 Giugno 2016
Rilievo: 24 settembre 2016
Roccamonfina (CE) cv
NapoletanaMedia risultati 3 campioni da 300 frutti
ProdottoN. frutti
sani
N. frutti
danneggiati
% frutti
danneggiati% Efficacia
Controllo 154.3 145.7 48.6 0.0
Gancetti n. 2200/ha 190.3 109.7 36.6 24.7
Ecodian CT 600 m/ha 219.3 80.7 26.9 44.6
Ecodian CT 900 m/ha 244.7 55.3 18.4 62.0
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Controllo Gancetti n.2200/ha
Ecodian CT 600m/ha
Ecodian CT 900m/ha
%
% Efficacia
Roccadaspide (SA)
Azienda: Pasquale Nisi
Superficie totale:8 ha
4 parcelle da 2 ha
Applicazione: 08 Giugno 2016
Rilievo: 12 Ottobre 2016
Roccadaspide (SA)
cv Marrone di RoccadaspideMedia risultati 3 campioni da 300 frutti
ProdottoN. frutti
sani
N. frutti
danneggiati
% frutti
danneggiati% Efficacia
Controllo 158.0 142.0 47.3 0.0
Gancetti n. 2200/ha 197.0 103.0 34.3 27.5
Ecodian CT 600 m/ha 216.3 83.7 27.9 41.1
Ecodian CT 900 m/ha 274.3 25.7 8.6 81.9
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Controllo Gancetti n.2200/ha
Ecodian CT 600m/ha
Ecodian CT 900m/ha
%
% Efficacia
L’ “anima” in cellulosa è rivestita di Mater-Bi®, impregnata con feromone specifico.La tecnologia è brevettata.
sezioneMater-Bi® + feromone
Cellulosa
flessibileresistentedurevole
Come è fatto Ecodian CT
Il filo rilascia il feromone per un periodo di 70-80gg, impedendol’accoppiamento e dunque la formazione di larve e nuovi adulti
Come funziona Ecodian CT?
Ecodian CT si presenta in rocchetti di filo da
circa 100 metri di lunghezza con diametro di
3mm
La durata di erogazione è di circa 70-80 gg in
funzione della temperatura
Nella necessità di TOLLERANZA/RESIDUO
ZERO il prodotto è INDISPENSABILE!
Caratteristiche
Ecodian CT viene assicurato ad un gancio e
attaccato alla pianta
L’altezza può essere variabile a seconda
dell’altezza delle piante (max 6 metri)
Le quantità d’impiego di Ecodian CT è di
600 – 900 m/ha, in funzione della pressione
degli insetti e della disposizione del castagneto
(altezza e superficie)
Va applicato prima dell’inizio dei voli (metà giugno
Come si usa
Materiali biodegradabili (Mater-Bi® e cellulosa)
Applicabile anche con dimensioni aziendali ridotte
Buona efficacia contro le Cydie del castagno
Selettivo verso gli insetti utili
Erogazione costante nel tempo
Soluzione per le colture prive di prodotti registrati
Greenvision….• Ecologia: rispetto dell’ambiente e delle relazioni
che intercorrono tra gli organismi e il loro habitat.
• Economia: gestione redditizia delle produzioni
agricole.
• Eco-sostenibilità: tecniche di coltivazione che
combinano tradizione e innovazione.
• Eccellenza: produzione agricola naturale e di
grande qualità.
I NOSTRI CONCETTI