Presentazione di italiano di Alessandro Bonardi e Simone Rossetti.
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Presentazione di italiano di Alessandro Bonardi e Simone Rossetti
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Abbandonato dal padre prima della nascita
Soggiorna nel ghetto ebraico
Fu affidato per breve tempo alla nutrice, Peppa, e restò traumatizzato una volta riconsegnato alla madre
Il Piccolo Berto, 1931
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Primi segni della nevrosi
Fece 2 anni di leva militare
Ebbe delle vicende travagliate con la moglie, Lina
Versi militari, 1908
A mia moglie, 1911
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Nevrosi sempre più pressante
Scoperta della psicanalisi
Parentesi della guerra
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Trasferimento a MilanoScorciatoie e raccontini,
1946
Ritorno a Trieste nel ’51, la salute peggiora.
Ernesto
Riconoscimenti vari
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Caso unico nello scenario italiano Antinovecentesca
L’italiano triste
Fedeltà ai moduli poetici del passato
L’ispirazione data dai libretti dell’opera
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Pubblicato più volte
Diviso in tre volumi, in base alle fasi della sua vita
Racconta la vita di Saba
Storia e cronistoria
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Ricostruzione dell’io bambino tramite psicanalisi
Registrazione realistica dei fatti attorno a lui
Confessione dei lati più intimi
Trieste
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"Ho attraversato tutta la città.Poi ho salita un'erta,popolosa in principio, in là deserta,chiusa da un muricciolo:un cantuccio in cui solosiedo; e mi pare che dove esso terminatermini la città.
Trieste ha una scontrosagrazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e vorace,con gli occhi azzurri e mani troppo grandiper regalare un fiore;come un amorecon gelosia.
Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua viascopro, se mena all'ingombrata spiaggia,o alla collina cui, sulla sassosacima, una casa, l'ultima, s'aggrappa.Intornocircola ad ogni cosaun'aria strana, un'aria tormentosa,l'aria natia.
La mia città che in ogni parte è viva,ha il cantuccio a me fatto, alla mia vitapensosa e schiva."
TriesteDalla raccolta “Trieste e una donna” (1910-12)
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Tu sei come una giovaneuna bianca pollastra.Le si arruffano al ventole piume, il collo chinaper bere, e in terra raspa;ma, nell'andare, ha il lentotuo passo di regina,ed incede sull'erbapettoruta e superba.È migliore del maschio.È come sono tuttele femmine di tuttii sereni animaliche avvicinano a Dio,Così, se l'occhio, se il giudizio mionon m'inganna, fra queste hai le tue uguali,e in nessun'altra donna.Quando la sera assonnale gallinelle,mettono voci che ricordan quelle,
A mia moglie
dolcissime, onde a volte dei tuoi maliti quereli, e non saiche la tua voce ha la soave e tristemusica dei pollai.
Tu sei come la rondineche torna in primavera.Ma in autunno riparte;e tu non hai quest'arte. Tu questo hai della rondine:le movenze leggere:questo che a me, che mi sentiva ed eravecchio, annunciavi un'altra primavera. Tu sei come la provvidaformica. Di lei, quandoescono alla campagna,parla al bimbo la nonnache l'accompagna. […]
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Ho parlato a una capra.Era sola sul prato, era legata.Sazia d'erba, bagnatadalla pioggia, belava. Quell'uguale belato era fraternoal mio dolore. Ed io risposi, primaper celia, poi perché il dolore è eterno,ha una voce e non varia.Questa voce sentivagemere in una capra solitaria. In una capra dal viso semitasentiva querelarsi ogni altro male,ogni altra vita.
La CapraDalla raccolta Casa e Campagna (1909-1910)
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Romanzo incompiuto
Ernesto è il “doppio” di Saba
Giovinezza e omosessualità