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Sostenibilità come fattore di qualificazione delle imprese di servizi Milano, 1 dicembre 2016 Bernardo Piccioli Fioroni

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Sostenibilità come fattore di qualificazione

delle imprese di servizi

Milano, 1 dicembre 2016

Bernardo Piccioli Fioroni

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Sostenibilità come fattore di qualificazione delle imprese di servizi 1

Utilitalia è la Federazione che riunisce le Aziende operanti nei servizi pubblici

dell'Acqua, dell'Ambiente, dell'Energia Elettrica e del Gas, rappresentandole

presso le Istituzioni nazionali ed europee.

Sono oltre 500 i soggetti associati - tra Società di capitali, Consorzi, Comuni,

Aziende speciali ed altri enti -, con circa 90.000 addetti complessivi, un valore

della produzione pari a 40 miliardi di euro e utili per 604 milioni annui.

In particolare gli Associati ad Utilitalia forniscono servizi :

• idrici a circa il 76% della popolazione;

• ambientali a circa il 65%;

• di distribuzione gas ad oltre il 35%;

• di energia elettrica a circa il 20% della popolazione italiana.

Chi siamo

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La gestione di risorse chiave come l’energia, l’acqua l’ambiente, insieme alla presenza

diffusa sul territorio di impianti e infrastrutture di rete, rendono la sostenibilità un impegno

strategico per le aziende dei SPL.

La nuova edizione 2016 del Report della Fondazione Utilitatis La sostenibilità come leva di

qualità e sviluppo evidenzia come le imprese di SPL rappresentate da Utilitalia riconoscano

alle politiche di sostenibilità e CSR vantaggi economici derivanti dal:

• miglioramento della compliance normativa e della governance e in generale (“rendersi

conto);

• l’instaurazione di un rapporto di fiducia con gli stakeholders e l’opinione pubblica

(“rendere conto”).

La sostenibilità come leva di qualità e sviluppo

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Sostenibilità come fattore di qualificazione delle imprese di servizi 3

La ricerca 2016 riporta dati 2014 ed è stata svolta su un panel di 17 operatori dei SPL monoutility e

multiutility, tra cui gruppi quotati e società pubbliche.

GAS: 6 operatori

Energia Elettrica: 5 operatori

Servizio Idrico: 13 operatori

Servizi Ambientali: 8

Il posizionamento delle imprese associate a Utilitalia:

• mezzi a basso impatto ambientale 12% (media nazionale 7% - SUSDEF);

• 15 ore di formazione all’anno per dipendente (superiore alla media nazionale);

• tempi medi di attesa agli sportelli di circa 17 minuti

• raccolta differenziata al 48% + 2% rispetto alla media nazionale - ISPRA 2014)

• produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: 44% della produzione complessiva contro il

43% della media nazionale 2014 – GSE);

• presenza femminile nei C.d.A. 31% (media nazionale per le quotate alla borsa italiana 27,6% -

CONSOB).

Sostenibilità come leva di qualità e sviluppoAnalisi di benchmarking della sostenibilità nelle Utilities italiane

Edizione 2015/2016

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Sostenibilità come leva di qualità e sviluppoAnalisi di benchmarking della sostenibilità nelle Utilities italiane

Edizione 2015/2016

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Sostenibilità come leva di qualità e sviluppoAnalisi di benchmarking della sostenibilità nelle Utilities italiane

Edizione 2015/2016

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Con il D.lgs 18 aprile 2016 n. 50 l’attenzione agli aspetti ambientali diventa fattore

determinante per la scelta delle stazioni appaltanti

Art. 95 (Criteri di aggiudicazione dell’appalto)

Privilegio del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa (non più massimo

ribasso) individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo o seguendo un criterio

di comparazione costo/efficacia sulla base di criteri oggettivi quali gli aspetti qualitativi,

ambientali o sociali connessi all'oggetto dell'appalto.

Tra gli elementi che contribuiscono a determinare la qualità dell’appalto:

• certificazioni e attestazioni in materia di sicurezza e salute dei lavoratori quali OSHAS 18001;

• caratteristiche sociali;

• caratteristiche ambientali (contenimento dei consumi energetici /materiali, possesso di un marchio di

qualità ecologica dell'Unione europea (Ecolabel UE) in misura pari o superiore al 30 % del valore delle

forniture o prestazioni oggetto del contratto stesso;

• Il costo di utilizzazione e manutenzione anche in relazione ai consumi di energia e delle risorse

naturali, alle emissioni inquinanti e ai costi complessivi, inclusi quelli di mitigazione degli impatti;

• l'organizzazione, le qualifiche e l'esperienza del personale utilizzato nell'appalto, ecc.

Sostenibilità e qualità negli appalti e concessioni di SPL

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D. lgs 18 aprile 2016 n. 50

Art. 34 (Criteri di sostenibilità energetica e ambientale)

Le stazioni appaltanti contribuiscono al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal

Piano d’azione sulla sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica Amministrazione:

• inserimento nella documentazione progettuale e di gara almeno delle specifiche

tecniche e le clausole contrattuali contenute nei decreti sui CAM relativi a una serie di

categorie merceologiche di prodotti e servizi;

• l’obbligo in questione si applica agli affidamenti di qualunque importo;

• per le categorie di forniture e affidamenti non connessi all’uso finale di energia l’obbligo si

applica su almeno il 50% del valore della gara;

• le stazioni appaltanti dovranno tenere in considerazione i CAM anche ai fini della stesura

dei documenti di gara per l’applicazione del criterio dell’offerta economicamente più

vantaggiosa.

Sostenibilità e qualità negli appalti e concessioni di SPL

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DM 24 maggio 2016

Incremento progressivo dell’applicazione dei criteri minimi ambientali negli appalti pubblici per determinate

categorie di servizi e forniture”.

Per l’affidamento dei seguenti servizi:

• gestione dei rifiuti urbani

• servizi di pulizia (anche laddove resi in appalti di global service) e forniture di prodotti per l'igiene, quali

detergenti per le pulizie ordinarie e straordinarie;

• servizi di gestione del verde pubblico e forniture di ammendanti, piante ornamentali e impianti di

irrigazione;

• forniture di articoli di arredo urbano;

• forniture di carta in risme e carta grafica.

l’obbligo si applica in misura non inferiore alle seguenti percentuali del valore dell'appalto, nel rispetto dei

termini rispettivamente indicati:

• il 62% dal 1° gennaio 2017;

• il 71% dal 1° gennaio 2018;

• l’84% dal 1° gennaio 2019;

• il 100% dal 1° gennaio 2020

Sostenibilità e qualità negli appalti e concessioni di SPL

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Criticità del D.M. 13 febbraio 2014 CAM affidamento del servizio di gestione dei rifiuti

urbani

Alcuni esempi:

• applicabilità pratica di un obbligo in misura percentuale rispetto allo svolgimento di un

servizio;

• criteri che entrano troppo nel merito di soluzioni tecniche e modalità organizzative:

• raccolta “monomateriale” del vetro;

• privilegio a priori, tra le diverse modalità di raccolta, di quella domiciliare

(NB: il PAN GPP chiede alle SA di concentrarsi su elementi di funzionalità e risultati non

su soluzioni predefinite)

• obbligo almeno 30% di mezzi per la raccolta e trasporto dei rifiuti abbia motorizzazione

almeno Euro 5, o elettrica, o ibrida, o metano o GPL

Sostenibilità e qualità negli appalti e concessioni di SPL

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La ricognizione ha raccolto risposte da 75 imprese per un totale di 239 certificazioni di cui:

• 197 codificate nel questionario;

• 42 riconducibili alla categoria “altro”.

La media di certificazioni è quasi 3,2 ad impresa (2,6 se si considerano solo le certificazioni principali

codificate nel questionario).

Le certificazioni codificate sono così ripartite:

Ricognizione certificazioni imprese Area Ambiente (novembre 2016)

Sostenibilità come fattore di qualificazione delle imprese di servizi

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La ricognizione ha rilevato 99 certificazioni da 44 imprese monoutility per una media di

2,25 certificazioni a impresa.

Il campione è rappresentativo della composizione del sistema delle associate:

• imprese grandi che servono città metropolitane;

• imprese medio-piccole a servizio di uno o più comuni;

• imprese che gestiscono anche le fasi del trattamento a valle delle raccolte differenziate;

• imprese di sola raccolta.

Ricognizione certificazioni imprese Area Ambiente (novembre 2016)

1. Monoutility

Sostenibilità come fattore di qualificazione delle imprese di servizi

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34 imprese su 44 (ovvero il 77% del campione) risultano certificate ISO 9001

Mentre 30 imprese su 44 (ovvero il 68% del campione) risultano certificate ISO 14001

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Ricognizione certificazioni imprese Area Ambiente (novembre 2016)

1. Monoutility – le certificazioni più diffuse

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22 imprese su 44 (ovvero il 50% del campione) risultano certificate HOSAS 18001

Mentre solo 8 imprese su 44 (il 18% del campione) risultano certificate EMAS

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Ricognizione certificazioni imprese Area Ambiente (novembre 2016)

1. Monoutility – le certificazioni più diffuse

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La ricognizione ha rilevato 42 certificazioni da 16 imprese multiutility per una media di più di

2,6 certificazioni a impresa.

Il campione è rappresentativo della composizione del sistema delle associate:

• imprese di media grandezza che servono più comuni di un territorio;

• imprese generalmente più piccole a servizio di un solo comune;

• imprese che, oltre ai rifiuti, gestiscono altri servizi secondo composizioni diverse (solo idrico,

idrico più energetico, solo energetico, trasporti, parcheggi ecc.).

Ricognizione certificazioni imprese Area Ambiente (novembre 2016)

2. Multiutility

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14 imprese su 16 (ovvero l’87% del campione) risultano certificate ISO 9001

Mentre 12 imprese su 16 (il 75% del campione) risultano certificate ISO 14001

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Ricognizione certificazioni imprese Area Ambiente (novembre 2016)

2. Multiutility – le certificazioni più diffuse

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10 imprese su 16 (ovvero l’62% del campione) risultano certificate HOSAS 18001

Mentre solo 3 imprese su 16 (il 16% del campione) risultano certificate EMAS

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Ricognizione certificazioni imprese Area Ambiente (novembre 2016)

2. Multiutility – le certificazioni più diffuse

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La ricognizione ha rilevato 35 certificazioni da 11 imprese che gestiscono unicamente impianti di

trattamento per una media di quasi 3,2 certificazioni a impresa.

Il campione è rappresentativo della diversità delle imprese associate (gestori di un solo impianto, di

più impianti di una medesima o di diverse tipologie) e del parco impiantistico nazionale:

• impianti di selezione e recupero imballaggi da RD;

• impianti di compostaggio;

• TMB e discariche;

• inceneritori.

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3. Gestori impianti di trattamento

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11 imprese su 11(ovvero il 100% del campione) risultano certificate ISO 14001

10 imprese su 11 (il 91% del campione) risultano certificate ISO 9001

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Ricognizione certificazioni imprese Area Ambiente (novembre 2016)

3. Gestori impianti di trattamento – le certificazioni più diffuse

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8 imprese su 11(73% del campione) risultano certificate HOSAS 18001

Mentre 5 imprese su 11 (il 45% del campione) risultano certificate EMAS

Sostenibilità come fattore di qualificazione delle imprese di servizi

Ricognizione certificazioni imprese Area Ambiente (novembre 2016)

3. Gestori impianti di trattamento

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La ricognizione ha rilevato 21 certificazioni da 4 grandi gruppi multiutility per una media

superiore a 5,2 certificazioni a impresa.

Il campione è rappresentativo della realtà nazionale: grandi gruppi che erogano servizi ambientali,

energetici e idrici su vasti territori, sia direttamente che attraverso imprese controllate. Quanto ai

servizi ambientali, dal punto di vista organizzativo questa tipologia di imprese si caratterizza per

l’integrazione delle fasi di trattamento di rifiuti a valle delle raccolte.

Ricognizione certificazioni imprese Area Ambiente (novembre 2016)

3. Grandi Multiutility

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Sostenibilità come fattore di qualificazione delle imprese di servizi

4 imprese su 4 (il 100% del campione) risultano certificate HOSAS 18001

Mentre 3 imprese su 4 (il 75% del campione) risultano certificate EMAS

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Ricognizione certificazioni imprese Area Ambiente (novembre 2016)

3. Grandi Multiutility – le principali certificazioni

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Sono ben 42 le certificazioni rientranti nella categoria «altro». Esse riguardano tematiche

moto diverse tra loro quali:

• rating finanziario;

• marchio europeo per la sostenibilità nei servizi pubblici;

• sistemi di gestione per la conciliazione lavoro/famiglia;

• modello organizzativo ex 231/01;

• formazione non formale - ISO 29990;

• certificazione tracciabilità delle filiere dei materiali da RD destinati al recupero;

• certificazione EOW e marchi di qualità MPS;

• vendita di Energia Prodotta da Fonti Rinnovabili;

• International Sustainability & Carbon Certification (U.C.O.);

• ecc.

Ricognizione certificazioni imprese Area Ambiente (novembre 2016)

Le altre certificazioni

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Le imprese di servizi non ricoprono solo il ruolo di appaltatori / concessionari perché possono

essere a loro volta acquirenti di beni e servizi.

In questa veste sta a loro introdurre nei bandi di gara specifiche tecniche ed elementi

premianti per gli aspetti di qualità / sostenibilità.

Ciò veniva fatto dalle imprese più attente già prima dell’entrata in vigore del D.lgs 50/16:

• ricorrendo in diversi casi al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa

(soprattutto per quanto riguarda l’acquisto di mezzi, dove vengono richieste garanzie full

service per il periodo minimo di ammortamento);

• nei casi in cui il criterio adottato non è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa,

attribuendo al prezzo un punteggio comunque relativo (es. 60%) rispetto a quello

specifiche tecniche (es. 40%);

• attribuendo, a parità di valore dell’offerta, una preferenza al possesso di certificazioni;

Dopo l’entrata in vigore del D.lgs 50/16 queste tendenze stanno aumentando: almeno per il

servizio rifiuti urbani le imprese iniziano a introdurre qualche criterio presente nei CAM

(almeno quelli più facilmente applicabili).

Le imprese di servizi nel ruolo di stazioni appaltanti

Sostenibilità come fattore di qualificazione delle imprese di servizi