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PRESENTAZIONE DEL FILM “LA VITA E’ BELLA” DI R. BENIGNI Il film “La vita è bella” racconta la storia di Guido, un uomo ebreo, simpatico e sempre allegro, di Dora, un’insegnante elementare che Guido incontra sempre all’improvviso (e che poi sposerà), appartenente ad una famiglia fa scista, ma di idee antifasciste, e di Giosuè, il loro figlio, che vengono trasportati in un campo di concentramento. Qui il padre e la madre vengono divisi e il figlio resta con il padre. Guido, per non far spaventare suo figlio, gli dice che tutto quello che vede è un gioco che prevede varie gare pericolose nelle quali si accumulano dei punti ed il primo che arriva a mille vince un carro armato vero, proprio quel carro armato che desiderava tanto per il suo compleanno. Gli dice anche che il numero e la stella che portano addosso rappresentano l’iscrizione. L’unica regola che Giosuè deve rispettare è quella di stare nascosto. Succedono vari avvenimenti e alla fine viene bruciato il campo prima dell’arrivo delle truppe di liberazione. Guido nasconde Giosuè raccomandandogli di uscire dal nascondiglio solo quando ci fosse stato silenzio assoluto. Guido viene scoperto e ucciso. Quando sente silenzio, Giosuè esce e, con sua grande sorpresa, vede arrivare il carro armato; un soldato lo fa salire e lo porta fuori dal campo dove incontra la mamma che pensava di non rivedere mai più.

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Page 1: PRESENTAZIONE DEL FILM “LA VITA E’ BELLA” DI R. … nostri lavori/Manzoni... · PRESENTAZIONE DEL FILM “LA VITA E’ BELLA” DI R. BENIGNI Il film “La vita è bella”

PRESENTAZIONE DEL FILM “LA VITA E’ BELLA”

DI R. BENIGNI

Il film “La vita è bella” racconta la storia di Guido, un uomo ebreo, simpatico e

sempre allegro, di Dora, un’insegnante elementare che Guido incontra sempre

all’improvviso (e che poi sposerà), appartenente ad una famiglia fascista, ma di idee

antifasciste, e di Giosuè, il loro figlio, che vengono trasportati in un campo di

concentramento. Qui il padre e la madre vengono divisi e il figlio resta con il padre.

Guido, per non far spaventare suo figlio, gli dice che tutto quello che vede è un gioco

che prevede varie gare pericolose nelle quali si accumulano dei punti ed il primo che

arriva a mille vince un carro armato vero, proprio quel carro armato che desiderava

tanto per il suo compleanno. Gli dice anche che il numero e la stella che portano

addosso rappresentano l’iscrizione. L’unica regola che Giosuè deve rispettare è quella

di stare nascosto.

Succedono vari avvenimenti e alla fine viene bruciato il campo prima dell’arrivo

delle truppe di liberazione.

Guido nasconde Giosuè raccomandandogli di uscire dal nascondiglio solo quando ci

fosse stato silenzio assoluto. Guido viene scoperto e ucciso.

Quando sente silenzio, Giosuè esce e, con sua grande sorpresa, vede arrivare il carro

armato; un soldato lo fa salire e lo porta fuori dal campo dove incontra la mamma che

pensava di non rivedere mai più.

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LE NOSTRE RIFLESSIONI

Il film mi è piaciuto molto, soprattutto quando Guido incontra la sua

principessa di nome Dora. La parte che non mi è piaciuta è quella in cui

uccidono Guido, perché avrei voluto che anche lui si salvasse dopo tutto

quello che aveva sofferto.

Rim

Per me il film “La vita è bella” è molto istruttivo e il protagonista è “buffo”,

furbo e sbadato. La storia è drammatica, ma è raccontata in modo allegro

e un po’ “magico”, per fare capire le situazioni, ma senza impressionare i

bambini che lo guardano. Il film insegna a sorridere ed essere allegri anche

se nella vita non tutto va bene.

Elena

Il film mi è piaciuto anche se racconta una storia drammatica, perché il

protagonista rendeva la vita del figlio nel campo di concentramento più

divertente, facendogli credere che tutto fosse un gioco, ma allo stesso tempo

ci fa capire come si vivesse male. La parte che mi è piaciuta di più è

quando Guido incontra Dora, perché appariva sempre all’improvviso,

mentre quella che non mi è piaciuta è quando hanno ucciso Guido, perché

avrei preferito che si salvassero tutti.

Mattia

Per me questo film è educativo e fa capire cosa farebbe la famiglia per i

figli. Credo anche che il vero figlio di Roberto Benigni si sia sbellicato dalle

risate, perché lui è troppo divertente. Il film fa capire la sfortuna che

hanno avuto gli ebrei in modo buffo e allegro per non impressionare gli

spettatori. Ci insegna che non bisogna mai buttarsi giù, ma essere allegri,

anche quando sembra che vada tutto male, che una famiglia in cui c’è

amore non si separa mai, neanche in situazioni estreme, e che può

benissimo nascere un’amicizia o un rapporto anche tra persone di razza

diversa.

Sofia

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Per me questo film è molto divertente, perché il protagonista Guido è molto

simpatico. Era allegro anche in situazioni drammatiche, tanto da far

credere al figlio che nei campi di concentramento si giocasse per vincere

un carro armato vero. Secondo me è stato un film molto bello.

Alessandro

Secondo me il film è molto bello perché fa vedere, in modo giocoso e

divertente, una realtà molto triste; è stato molto bello vedere il padre che

rassicurava il piccolo. Le scene più comiche sono state quelle in cui Guido

prende Dora mentre cade, quando Guido mette le uova nel suo cappello e il

funzionario del Municipio se le schiaccia in testa e soprattutto quando

Guido fa l’ispettore a scuola.

Francesca

Il film vuole esprimere il cambiamento totale della vita di Guido, dalla

allegrissima vita di un uomo libero, alla sua terribile morte nel campo di

concentramento per salvare la vita di suo figlio. Il figlio, dato che era il suo

compleanno, fu convinto dal padre che tutto ciò che vedeva fosse un gioco e

chi fosse arrivato ad accumulare per primo mille punti, avrebbe vinto un

carro armato. Questo film contiene scene a sorpresa e quella che mi ha

sorpreso di più è quando il figlio ritrova sua madre, solo in quel momento

ho capito che la storia era raccontata dal figlio e non dal padre. Questo

film mi è piaciuto molto.

Tommaso

Secondo me questo film è molto ricco di significati: ci fa capire che in quel

periodo si era fascisti, ma non tutti erano convinti e i matrimoni con ebrei

erano veramente vietati. Spiega come venivano perseguitati sia gli adulti

che i bambini. Ci fa vedere che anche l’educazione impartita a scuola era

di tipo fascista e spingeva i bambini a credere che solo la razza ariana

fosse quella vera e che bisognasse combattere le razze inferiori.

Valerio

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Il film “La vita è bella” parla di una storia drammatica nel campo di

concentramento, ma in modo abbastanza comico, perché Guido fa credere

a Giosuè che tutto sia un gioco a squadre: maschi contro femmine, vecchi

contro vecchie e, totalizzando mille punti, si vinceva un carro armato

vero. Questo film è piaciuto a tutti, infatti ha vinto sei-sette Oscar, perché i

personaggi sono tutti simpatici, soprattutto i tre protagonisti, Guido, Dora

e Giosuè, e la musica è molto bella. E’ anche istruttivo, perché attraverso la

storia ci ha mostrato per intero il percorso dalle persecuzioni, al trasporto

nei campi, fino alla “distruzione” del campo di concentramento e alla

liberazione.

Nicolò

Questo film mi ha fatto capire che non bisogna mai smettere di credere, di

sperare e di vedere la realtà con ottimismo e fantasia che possono

trasformare il male in bene. Nell’ultima parte del film, quando Guido

muore, mi sono detta “Non può finire così”, ma poi, quando la mamma e il

bambino si salvano, mi è rispuntato il sorriso. Guido era un personaggio

allegro e spensierato che faceva credere al piccolo Giosuè che tutto fosse un

gioco e, secondo me, è per questo che si salva insieme alla mamma. E’ stato

commovente quando la voce narrante ha detto: “Questa è la mia storia.

Con il sacrificio di mio padre io sono ancora vivo”.

Lucia

Il film mi è piaciuto tantissimo perché ha saputo raccontare un fatto

storico molto triste in maniera divertente. Ciò che mi è piaciuto di più è

quando il papà Guido inventa un gioco e una gara per nascondere la realtà

a suo figlio Giosuè. In tutto il film è evidente il grandissimo amore di

questo uomo per la sua famiglia, per la sua principessa Dora e per il suo

piccolo Giosuè. Altri temi sviluppati nel film: l’amicizia tra Guido e

Ferruccio (un altro prigioniero), il rapporto tra ebrei e nazisti e la vita nei

campi di concentramento. Per salvare il figlio dall’orrore che li circonda,

Guido fa credere al piccolo Giosuè che tutto ciò che vede fa parte di un

grande gioco in cui dovranno affrontare prove tremende per vincere il

meraviglioso premio finale: un carro armato vero.

Giulia

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Secondo me questo film è stato molto interessante, perché mi ha fatto

riflettere riguardo a come venivano trattati gli ebrei nei campi di

concentramento; inoltre, anche se il tema principale del film era serio e

faceva diventare tristi, in alcune scene era anche divertente, perché il

protagonista era goffo, faceva un sacco di battute e riusciva ad alleggerire

la situazione in cui si trovava. I temi principali trattati in questo film

sono: le conseguenze delle leggi razziali contro gli ebrei (deportazione nei

campi di concentramento) e il rapporto tra padre e figlio durante questo

periodo. Infatti la storia parla di un ebreo di nome Guido, di sua moglie

Dora e suo figlio Giosuè che vengono rinchiusi nel campo di

concentramento e di come Guido sia riuscito a trasformare la prigionia in

un gioco per il figlio che era con lui. Le scene che mi sono piaciute di più

sono state: quella in cui scambia il suo cappello (con dentro delle uova) con

quello di un altro signore e quindi l’altro se le è rotte in testa, quella in cui

incontra l’ufficiale tedesco nell’albergo e gli fa l’indovinello, perché mi fa

capire che si era creata l’amicizia anche tra ebrei e tedeschi, ed infine

quella in cui Guido promette al figlio come regalo di compleanno un carro

armato, perché, anche se la situazione era difficile, il loro legame era

sempre forte.

Virginia