Prendersi cura di sé: Alimentazione e salute · le lacrime, il sudore, la tosse. ... l’unico...

4
1 Lezione 20 Alimentazione e salute Percorso 3 Prendersi cura di sé: la salute e l’alimentazione AREA DI COMPETENZA 1 Lezione 20 Alimentazione e salute Le emergenze sanitarie La diffusione di malattie degenerative come l’alcolismo e il tabagismo, o trasmissibili come l’AIDS, o sociali come la tossicodipendenza, è molto spesso connessa sia alla scarsa informazione su di esse, sia a un disagio che si manifesta in determinate fasi della vita cui troppe volte si risponde con il mancato riconoscimento del proprio valore come persona. L’educazione sanitaria non va intesa dunque solo come apprendimento di regole per salvaguardare il proprio benessere, ma anche come capacità di chiedere aiuto in tutte quelle situazioni in cui ci si sente soli di fronte a difficoltà e problemi, rifiutando l’idea di affidarsi a sostanze che ci allontanano ulteriormente da noi stessi e dal mondo che ci circonda. L’AIDS La sigla AIDS sta per Acquired immuno-deficiency syndrome, cioè sindrome da immunodeficienza acquisita. L’AIDS è una malattia infettiva, causata da un virus, denominato HIV (Human immunodeficiency virus = virus dell’immunodefi- cienza umana), che colpisce il sistema immunitario provocando la riduzione delle difese dell’or- ganismo fino ad annullarle. Una volta contratta l’infezione, per lungo tempo, anche dieci anni, possono non manifestarsi sintomi. In questo periodo la persona contagiata è sieropositiva: non è malata, ma può trasmettere la malattia ad altri soggetti. L’AIDS si trasmette attraverso il sangue e le secrezioni sessuali. Nel nostro Paese è comparso nei primi anni ottanta del Novecento e da allora molte cose sono cambiate. Quasi tutti oggi conoscono i pericoli legati a rapporti sessuali non protetti e allo scambio di siringhe tra tossicodipendenti, eppure si conta ancora un numero rilevante di infezioni. Attualmente non esistono medicine che guariscono dall’AIDS, ma solo farmaci che possono rallen- tare il decorso della malattia. È perciò importante prevenire il contagio rispettando alcune semplici regole: non utilizzare siringhe in comune con altri; non scambiare con altre persone oggetti che tagliano o pungono, come rasoi, forbicine, spazzole con denti metallici, spazzolini da denti e così via; usare sempre il preservativo nei rapporti sessuali occasionali. Le persone contagiate dal virus possono condurre una vita sociale normale. La malattia infatti non si trasmette con baci, abbracci, carezze, strette di mano e nemmeno attraverso la saliva, gli starnuti, le lacrime, il sudore, la tosse. Il virus responsabile dell’AIDS non resiste a lungo al di fuori dell’or-

Transcript of Prendersi cura di sé: Alimentazione e salute · le lacrime, il sudore, la tosse. ... l’unico...

1Lezione 20 • Alimentazione e salute

Percorso 3Prendersi cura di sé:la salute el’alimentazione

A r e A d ic o m p e t e n z A 1

Lezione 20Alimentazionee salute

•LeemergenzesanitarieLa diffusione di malattie degenerative come l’alcolismo e il tabagismo, o trasmissibili come l’AIDS, o sociali come la tossicodipendenza, è molto spesso connessa sia alla scarsa informazione su di esse, sia a un disagio che si manifesta in determinate fasi della vita cui troppe volte si risponde con il mancato riconoscimento del proprio valore come persona. L’educazione sanitaria non va intesa dunque solo come apprendimento di regole per salvaguardare il proprio benessere, ma anche come capacità di chiedere aiuto in tutte quelle situazioni in cui ci si sente soli di fronte a difficoltà e problemi, rifiutando l’idea di affidarsi a sostanze che ci allontanano ulteriormente da noi stessi e dal mondo che ci circonda.

L’AIDSLa sigla AIDS sta per Acquired immuno-deficiency syndrome, cioè sindrome da immunodeficienza acquisita. L’AIDS è una malattia infettiva, causata da un virus, denominato HIV (Human immunodeficiency virus = virus dell’immunodefi-cienza umana), che colpisce il sistema immunitario provocando la riduzione delle difese dell’or-ganismo fino ad annullarle. Una volta contratta l’infezione, per lungo tempo, anche dieci anni, possono non manifestarsi sintomi. In questo periodo la persona contagiata è sieropositiva: non è malata, ma può trasmettere la malattia ad altri soggetti. L’AIDS si trasmette attraverso il sangue e le secrezioni sessuali. Nel nostro Paese è comparso nei primi anni ottanta del Novecento e da allora molte cose sono cambiate. Quasi tutti oggi conoscono i pericoli legati a rapporti sessuali non protetti e allo scambio di siringhe tra tossicodipendenti, eppure si conta ancora un numero rilevante di infezioni.

Attualmente non esistono medicine che guariscono dall’AIDS, ma solo farmaci che possono rallen-tare il decorso della malattia. È perciò importante prevenire il contagio rispettando alcune semplici regole:

•non utilizzare siringhe in comune con altri;•non scambiare con altre persone oggetti che tagliano o pungono, come rasoi, forbicine, spazzole

con denti metallici, spazzolini da denti e così via;•usare sempre il preservativo nei rapporti sessuali occasionali.

Le persone contagiate dal virus possono condurre una vita sociale normale. La malattia infatti non si trasmette con baci, abbracci, carezze, strette di mano e nemmeno attraverso la saliva, gli starnuti, le lacrime, il sudore, la tosse. Il virus responsabile dell’AIDS non resiste a lungo al di fuori dell’or-

2 Percorso 3 • Prendersi cura di sé: la salute e l’alimentazione

ganismo umano: non c’è dunque nessun pericolo nel condividere gli ambienti di vita quotidiana con persone che hanno contratto la malattia. In pratica non c’è alcuna ragione per emarginarle, se non falsi pregiudizi e scarsa informazione sulle modalità di trasmissione del virus.

LadrogaCon il termine «droga» si intende una sostanza, naturale o artificiale, che altera lo stato psicofisico di una persona, provocando allucinazioni, eccitazione, ebbrezza. Spesso si usa anche l’espressione «sostanze psicotrope» (dal greco psichè = mente e tròpos = variazione) o «stupefacenti» per indi-care sostanze in grado di alterare le percezioni.

Le ragioni che spingono a fare uso di stupefacenti sono molteplici: la ri-cerca di sensazioni gradevoli, il bisogno di allontanare le difficoltà senza affrontarle, il piacere di superare la paura o la vergogna, il desiderio di provare qualcosa di nuovo. Spesso si comincia per non sentirsi esclusi dal gruppo: molti si fermano alla prima esperienza, altri continuano pensando di poter smettere in qualsiasi momento. Questo, purtroppo, non è mai vero: la droga crea, nella maggior parte dei casi, una forte assuefazione e dipendenza sia fisica sia psicologica, per cui chi ne fa uso è costretto, per non stare male, ad assumerne quantità sempre maggiori. Generalmente si usa distinguere tra drogheleggere e droghepesanti. Tra le prime rientrano la marijuana e l’hascisc, derivati della canapa indiana, che di solito vengono consumati insieme al tabacco (i cosiddetti spinelli). In piccole dosi provocano sensazioni di benessere, tendenza a parlare e a ridere più del solito, aumento del battito cardiaco, sonnolenza, difficoltà a coordinare i movimenti. In dosi più forti, agli effetti appena citati se ne sommano degli altri, come confusione, agitazione, ansia, panico e, a volte, anche allucinazioni. La marijuana e l’hascisc non danno dipen-denza, ma spesso il loro uso è associato all’assunzione di alcol, con gravi ripercussioni sull’organismo. Tra le droghe pesanti, le più diffuse nel mondo giovanile sono l’eroina e la cocaina. L’eroinaè un derivato della morfina, a sua volta ricavata dall’oppio. Solitamente assunta per via endovenosa — ma può essere anche inalata o fumata — provoca inizialmente uno stato di rilassamento e di distacco da ogni stress, inducendo il consumatore a ripetere l’espe-rienza. L’organismo ben presto si adatta alla presenza dell’eroina e per ottenere gli stessi effetti delle dosi iniziali bisogna aumentarne la quantità. L’eroina diventa quindi una necessità, o meglio una schiavitù, poiché la fortissima dipendenza cui dà luogo spinge il consumatore a vivere con l’unico pensiero di alleviare la sofferenza psichica e psicologica che la mancata assunzione comporta.Negli ultimi anni il consumo di eroina è drasticamente diminuito, men-tre è triplicato l’uso di cocaina, sostanza che si estrae dalle piante di

coca per essere commercializzata sotto forma di polvere bianca. Il metodo di assunzione più diffuso è l’inalazione, ma può essere anche iniettata. Inizialmente favorisce la concentrazione e l’efficienza, ma l’uso prolungato determina agitazione, insonnia, allucinazioni, manie di per-secuzione con manifestazioni violente. Sia eroina che cocaina, oltre a essere dannose, risultano particolarmente pericolose perché vendute non allo stato puro ma mescolate con altre sostanze, a loro volta tossiche. L’Italia figura ai primi posti in Europa per i consumi giovanili non solo di cocaina ma di droghe in genere: pastiglie di ecstasy, colle, altre sostanze chimiche inalanti, preferite dagli under-dodicenni, subito dopo gli «spinelli» di cannabis. In Italia c’è «tolleranza zero» nei confronti di tutte le droghe e le norme a riguardo prevedono pene molto severe. Uscire dal tunnel della tossicodipendenza non è semplice, ma con il sostegno della famiglia, degli amici e di adeguate strutture sanitarie, diventa un obiettivo raggiungibile. Lo Stato ha predisposto a tale scopo il funzionamento, presso ciascuna ASL, di un Serviziopubblicoperletossicodipendenze (SERT), attivo 24 ore su 24, che garantisce agli interessati la riservatezza degli interventi e, se lo richiedono, l’anonimato.

Assuefazione: adattamento dell’organismo a un farmaco la cui somministrazione continua ne diminuisce fortemente o ad-dirittura ne annulla gli effetti.

cannabis omarijuana: prepa-rata con le foglie e i fiori essicca-ti della canapa indiana, viene fumata in sigarette o pipe spe-ciali. L’uso di cannabis rallenta i riflessi e provoca una sensazione di falsa efficienza. È accertato, comunque, che abbia proprietà terapeutiche: il suo utilizzo, sot-to stretto controllo medico, consente a molti pazienti di alle-viare il dolore causato da gravi malattie.

Ecstasy: è una combinazione di varie sostanze, tutte prodotte in laboratorio, alla cui base vi è sempre l’amfetamina, che provo-ca eccitazione. Viene venduta sotto forma di capsule colorate, di forme diverse, ma la composi-zione chimica varia a seconda del laboratorio che l’ha prodotta. L’ecstasy dà la sensazione di poter stabilire rapporti facili con tutti, ci si sente spigliati e disini-biti. causa un rapido aumento della temperatura del corpo e spesso, soprattutto in locali chiu-si e sovraffollati, provoca collassi. È stato dimostrato che l’uso di ecstasy può danneggiare in maniera irreversibile il cervello. Alcuni organismi sono particolar-mente sensibili a questo tipo di droga, per cui anche una sola dose può rivelarsi mortale.

3Lezione 20 • Alimentazione e salute

Accanto ai SERT operano anche delle organizzazioni private, gestite da gruppi di volontari, e delle «comunità terapeutiche», che accolgono ragazzi con problemi di dipendenza da droghe e da alcol, i quali, attraverso attività sociali e lavorative di gruppo, cercano di ritrovare la voglia di affrontare la vita con le proprie forze.

IltabagismoIl fumo di sigaretta rappresenta oggi la principale causa di morte «evitabile» nella maggior parte dei Paesi sviluppati. In Italia, nonostante i fumatori siano in lieve diminuzione, fumano oltre 14 milioni di persone al di sopra dei 15 anni. Il tabacco induce una fortissima dipendenzanei fumatori e il suo utilizzo non nuoce esclusiva-mente a chi ne fa uso, ma anche a chi è passiva-mente esposto al fumo altrui.Per contrastare questa abitudine e per fornire aiuto concreto a chi decide di smettere sono stati attivati centriantifumo negli ospedali e nelle ASL di molte città italiane.La lotta al tabagismo si combatte sia con una mag-giore informazione sui rischi che ne derivano sia con leggi che proteggano i «fumatori passivi». Peraltro il nostro Paese ha inasprito le «norme anti-fumo», stabilendo, per chi fuma in una zona «proi-bita», multe da 25 a 250 euro, aumentabili fino a 500 euro se sono presenti bambini con meno di 12 anni o donne incinte. È assolutamente vietato fumare sui mezzi pubblici, nei cinema, nei teatri, nelle scuole di ogni ordine e grado, negli ospedali e nelle altre strutture sanita-rie. Ristoranti, bar, banche, stazioni e, in generale, tutti gli uffici pubblici e privati aperti al pubblico devono allestire zone apposite per i fumatori, provviste, cioè, di impianti di aerazione adeguati.

L’alcolismoL’Organizzazione mondiale della sanità considera l’alcol una droga, poiché, al pari degli stupefa-centi, crea dipendenza, sia fisica sia psichica, dà assuefazione e scatena comportamenti violenti e aggressivi. In Italia sono almeno cinque milioni le persone che eccedono nel consumo di alcol e oltre un milione gli alcolisti.L’abuso di alcol è responsabile di circa il 9% delle malattie in Europa: aumenta il rischio di cirrosi epatica, di alcuni tipi di tumore, di ipertensione e di infarto. Uccide più della droga: nel nostro Paese per ogni vittima dell’eroina ce ne sono 60 dovute all’eccesso di alcol. Secondo i dati dell’OMS, in 47 incidenti stradali su 100, in oltre la metà degli omicidi, nel 25% dei suicidi, nel 20% degli infortuni sul lavoro l’alcol è una concausa. Purtroppo non è semplice uscire da questa forma di tossicodipendenza. Al contrario degli stupefa-centi, vino, birra e superalcolici si vendono ovunque e sono spesso presenti nei frigoriferi o sulle tavole apparecchiate delle famiglie. Una tentazione continua per chi è abituato a ricorrere alla botti-glia e non sa più cosa vuol dire contare sulle proprie capacità e sulla propria lucidità mentale. Infatti gli alcolisti che decidono di disintossicarsi hanno bisogno dell’aiuto della famiglia, dei parenti e di un’adeguata terapia psicologica.

•L’obesitàNei Paesi ricchi l’obesità sta diventando una vera e propria epidemia che ha già colpito oltre 300 milioni di persone nel mondo e avanza a un ritmo velocissimo. I bambini e gli adolescenti hanno poi un’incidenza di obesità doppia rispetto agli adulti. Quali le cause? Una cattiva alimentazione unita a un’eccessiva sedentarietà.

CoSAASSorbeIlCorpoquAnDoSIfumA

nicotina > effetti: dipendenza, aumento della frequenza cardiaca, difficoltà circo-latorie

monossido di carbonio > effetti: minor nutrimento di tessuti, sangue meno os-sigenato, ingiallimento della pelle, in-vecchiamento precoce, ridotta capacità respiratoria

formaldeide,arsenico,derivatidelcianuroe altre sostanze tossiche e irritanti > effetti: accumulo di muchi nei bronchi, bronchite cronica, enfisema, aumento del rischio di cancro

Catrame> trasforma le cellule sane in can-cerogene

4 Percorso 3 • Prendersi cura di sé: la salute e l’alimentazione

La pubblicità ci invita continuamente a consumare merendine e cibi ricchi di grassi che difficil-mente il nostro organismo riesce a smaltire. I cellulari, i computer, le automobili, i motorini, la te-levisione ci costringono a stare seduti molte ore al giorno: il progresso tecnologico ha sicuramente migliorato la vita dell’uomo moderno, ma le calorie immesse nel corpo sono di gran lunga superiori all’energia che si brucia. L’Italia vanta poi un triste primato: il 36% dei bambini tra i sette e i nove anni è in sovrappeso. Le cause sono varie. Sei-sette ore sui banchi di scuola, pochissimo tempo dedicato allo sport e ai gio-chi all’aperto a tutto vantaggio di televisione e videogiochi, cui si aggiunge il consumo esagerato di dolci, bibite e succhi di frutta. L’obesità non è solo un problema estetico, ma è molto spesso la causa di malattie molto serie dell’età adulta. Tutelare la salute significa dunque saper mangiare, il che non vuol dire tenere continuamente d’oc-chio l’ago della bilancia, ma evitare di colmare con il cibo carenze affettive o disagi esistenziali.