Premio di Architettura ANCE Catania - EDIZIONE 2009 - CATALOGO DELLA MOSTRA

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Premio di Architettura ANCE Catania EDIZIONE 2009 CATALOGO DELLA MOSTRA

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Premio di ArchitetturaANCE Catania - EDIZIONE 2009 - CATALOGO DELLA MOSTRA

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Premio di Architettura ANCE Catania

EDIZIONE 2009

CATALOGO DELLA MOSTRA

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IN COPERTINAIl premio, scultura realizzata da Antonio Santacroce

IMPAGINAZIONEPasquale Strazza

STAMPACsr Roma

Edilstampa settembre 2009

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SOMMARIO

Prefazione di Andrea Vecchio ................................................. 5

I Premi di Architettura Ance Catania di Giuseppe Nannerini ........................................... 7

Un’avvincente narrazione di Franco Purini .................................................... 9

Il regolamento del Premio ...................................... 11

I progettisti selezionati .......................................... 14

Indice delle opere ................................................. 15

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L’architettura è una delle principali attività dell’uomoche interviene nelle modifiche del territorio, moltospesso contribuendo massicciamente alla suadistruzione, a volte valorizzandolo o rendendolopiacevolmente fruibile. Il passato ci ha lasciato testimonianze che, anchecon la mediazione del tempo e delle sueincrostazioni, oggi vengono celebrate come esempipositivi. Il presente, purtroppo, a causa della caotica crescita,dello sviluppo disordinato, credo non ci lasceràtestimonianze positive, tranne poche eccezioni, equeste noi abbiamo tentato di trovare, per dare unsenso all’attività dell’uomo, del progettista, delcostruttore, ma anche del committente, protagonisti,a volte positivi, di queste trasformazioni. Il premio non vuole essere una celebrazione ma unmodo per porre l’attenzione su coloro che nell’attivitàdi ogni giorno profondono esperienza, conoscenze,studio, passione.Tutti i progetti partecipanti, tutti i professionistihanno pari dignità ed andrebbero tutti premiati.

Andrea VecchioPresidente Ance Catania

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I PREMI DI ARCHITETTURA ANCE CATANIA

Una ricognizione delle architetture di qualità realizzate inSicilia negli anni dal 2003 al 2008 in un contestogenerale di trasformazione del territorio ancora molto,troppo desolante: questo è un primo risultato ascrivibileall’iniziativa dei premi promossa da ANCE Catania.La scelta delle candidature da sottoporre alle valutazionidella giuria è stata quindi un’occasione per effettuare unmonitoraggio, seppur parziale, sullo stato dell’architetturasiciliana, per individuare opere di qualità, costruite negliultimi anni, anche poco conosciute perché non inserite inun circuito mediatico che dà sempre più spazio ai solinomi dello star system.Case monofamiliari, riuso di strutture industriali, piccoliinterventi portati a termine spesso con limitate risorseeconomiche. Architettura di qualità non solo come esitodella creatività del progettista, ma come risultato di unprocesso complesso che vede partecipi diversi attori, tracui, in particolare, la committenza e il costruttore.Gli advisor coinvolti nell’individuazione delle candidature aipremi (si è scelto di non ricorrere a un meccanismo diautocandidature per poter facilitare il compito della giuria)hanno segnalato 44 opere di cui 16 progettate da giovaniarchitetti under 40.Da un’analisi statistica elementare delle opere selezionateemergono aspetti significativi. Il 33% degli interventihanno un committente pubblico, il 67% un committenteprivato. Differente l’equilibrio se si esaminano le opere

progettate dagli under 40: in questo caso solo il 25% deigiovani architetti segnalati hanno avuto l’incarico daamministrazioni pubbliche. 18 sono le case monofamiliariprogettate, di cui 6 dai giovani. Nella selezione mancanocompletamente esempi di condomini e di housing sociale.Su questo corpus di candidature ha operato la giuriapresieduta dal presidente di ANCE Catania, Andrea Vecchioche fortemente ha voluto la realizzazione di questainiziativa. D’altra parte per un’associazione di imprenditori,in una situazione assai confusa come quella di oggi, ilpremio diventa strategico per una nuova definizione delproprio posizionamento culturale e dei propri obiettivi.

Il premio1 è articolato in tre sezioni. La prima premia unintervento di nuova costruzione localizzato in Sicilia,progettato da un architetto siciliano e completato tra il2003 ed il 2008. Sono premiati i tre principali soggettiche hanno contribuito alla realizzazione dell’intervento:committente, progettista, impresa esecutrice. Questasezione è, per l’anno 2009, dedicata alla figuradell’ingegnere Emanuele Rimini, presidente ANCE Cataniadal 1991 al 1996, scomparso nel 1999.Il premio è stato assegnato al progetto della sede degli ufficicomunali di Castelvetrano progettata dal gruppo compostoda tre studi siciliani: Santo Giunta-Orazio La Monaca-Leonardo Tilotta & Simone Titone, al Comune di Castelvetranoin qualità di committente e a Ingegneria e costruzioni srlcome impresa di costruzione.

1 Il premio consiste in un’opera di scultura, una statua di bronzo di circa 35cm, realizzata appositamente per la manifestazione dal Maestro cataneseAntonio Santacroce.Antonio Santacroce, pittore, scultore, disegnatore, incisore, attualmente vive elavora a Catania dove insegna pittura all’Accademia delle Belle Arti e Restauro

“Nike”. Ha insegnato al Kantonsschule “Freudenberg”, a Zurigo, e ha lavoratoper il teatro a Catania e a Roma. Ha tenuto varie esposizioni personali ecollettive nelle principali città italiane e estere. Tra le ultime personaliricordiamo “Le Stanze del Sogno” promossa dalla Sede Centrale della SocietàDante Alighieri e dal Comitato di Zurigo, tenutasi a Roma nel 2007.

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Vincitore del concorso bandito dal Comune di Castelvetranonel 2001 per utilizzare a fini pubblici alcuni terreniconfiscati alla mafia, il progetto si distingue per la volontàdi rivitalizzare un contesto urbano, privo di qualunque tipodi attività sociale, tramite la realizzazione di una sequenzadi spazi pubblici che costituiscono l’elemento portante delcomplesso. Perfettamente integrato nel luogo grazie allasua stereometria essenziale e a una sapiente articolazioneplanimetrica, il progetto si pone il lodevole obiettivo dicreare spazi misurati che favoriscano la vita collettiva diuna comunità che si oppone a un sistema degradato.

La seconda sezione assegna il premio ad un giovaneprogettista per un’opera progettata in Sicilia, anche se nonrealizzata o ultimata, da un professionista nato o residentein Sicilia che al momento della data di ultimazione delprogetto risulti di età inferiore ai 40 anni. Per questa categoria è stato premiato il progetto di unacasa unifamiliare a Caltanissetta dell’architetto DavideCammarata. Ottimo esempio di recupero di un manufattoordinario e privo di qualità, il progetto premiato riqualificanon soltanto l’edificio ma anche il luogo in cui sorge.

Organizzata e distribuita in modo funzionale alle caldetemperature estive, con l’uso di materiali tradizionali,l’abitazione si distingue per la sua immediata schiettezza,espressa dall’uso di geometrie e mezzi semplificati, e per lafelice integrazione nel contesto in cui si inserisce condiscrezione, pur ponendosi come chiaro segnalecontemporaneo.

La terza sezione premia una personalità che ha contribuito,con scritti, progetti ed opere realizzate in Sicilia, allosviluppo della cultura architettonica nella Regione. Il riconoscimento è stato assegnato a Italo Rota,personaggio eclettico di fama internazionale del panoramaarchitettonico contemporaneo, premiato in particolare perle opere progettate in Sicilia, e soprattutto a Palermo: ilrestauro di Palazzo Forcella-De Seta, le geometrie di luceideate per la mostra “Kals’Art”, la nuova Biblioteca e infineil Lungomare, progetto (Medaglia d’Oro della Triennale diMilano 2006), che ha restituito “il mare” ai palermitani,riqualificando un’area a lungo negata ai cittadini.

Giuseppe Nannerini

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UN’AVVINCENTE NARRAZIONE

La Sicilia ha avuto nel corso del Novecento un ruolo deltutto particolare per quanto riguarda le vicendedell’architettura moderna. Per un verso, infatti, essasembra aver occupato una posizione tangenziale rispetto aicentri propulsori dell’evoluzione disciplinare, limitandosi arispecchiare, seppure in modo spesso significativo, imomenti salienti del dibattito nazionale e internazionale;per l’altro, come nel caso del Liberty palermitano o inquello recente di Gibellina – l’unica città d’arte italianadella seconda metà del secolo scorso– ha fornito unnotevole e originale impulso alle definizioni di scenariarchitettonici nuovi, dotati di un indiscutibile rilievo teoricoe formale. In realtà l’insularità siciliana nasconde unacondizione più complessa, non limitata alla sola capacità diassimilare elementi provenienti da fuori, una condizioneche nasce dalle stesse componenti storiche che definisconol’identità culturale di una terra nello stesso tempo unitariae molteplice.

La Sicilia è prima di tutto paesaggio. Un paesaggiostraordinario, dall’intatta forza tellurica pervaso da risonanzemitologiche, estremamente vario nelle sue parti eppure inesse ugualmente intenso. A volte scavato con potenzascultorea, come nelle aspre montagne e nell’Etna, essopresenta all’interno un incalzare a perdita d’occhio di dossimorbidi e riarsi disposti l’uno dentro l’altro, come ondepietrificate. Un paesaggio illuminato da una luce unica cheritaglia perfettamente contro il cielo ogni forma geografica,vegetale, architettonica, in una compresenza visiva di cosedistanti e di elementi prossimi. La Sicilia è caratterizzatapoi dalla centralità dell’archeologia. Da Taormina aSelinunte, da Segesta ad Agrigento e a Piazza Armerina, letestimonianze dell’antico abitano il paesaggio con una lororiconoscibile singolarità. In Sicilia i resti archeologici nonhanno la cupezza piranesiana dei ruderi romani –

un’oscurità drammatica e ultimativa – o l’aspetto straniato odelocalizzato che gli avanzi di portici e di muri romaniassumono a Milano o a Londra: in Sicilia l’archeologia èun’apparizione solare che è tutt’uno con lo sfondo naturale.Disposti nella natura greca con quella superiore casualitàche non ha nulla a che vedere con il tecnicismo insediativodella cultura romana i templi siciliani sono attraversati daun’ispirazione cosmica che li rinnova costantemente. Perquesto mentre a Roma i resti sono entità terminali, in Siciliaessi si configurano come forme dell’inizio, architettureidealmente appena generate che azzerano il tempo,sospendendosi in una costante attesa.

Assieme alla presenza dell’archeologia, e quindi dell’ereditàclassica intesa come realtà operante che richiede nuovicompimenti, e a quella altrettanto importantedell’architettura araba e arabo-normanna c’è in Sicilia unadelle più ricche e suggestive manifestazionidell’architettura mediterranea, ovvero quella tipica materiaedilizia presente nei paesi affacciati sul grande mareinterno che bagna l’Europa, l’Asia e l’Africa, la quale trovanel pittoresco la sua categoria principale. Com’è noto conla parola pittoresco s’intende un’impressione di piacevoledisordine, di irregolarità costitutiva e di porosità spazialeprodotta da una crescita spontanea degli insediamenti,animati da visuali imprevedibili e mutevoli. L’architetturamediterranea siciliana risente dell’orografia al punto daconfigurarsi a volte come un’espressione topologica; èprofondamente contestuale, nel senso che costruisce unambiente omogeneo che trascende le differenze in unasostanziale continuità architettonica e urbana; è in un certosenso antitipologica, vale a dire che la regola organizzativache la ispira non trova un’espressione architettonicadiretta, un’esperienza che è lasciata, per così dire,all’accidentalità orografica; è dimensionalmente raccordata

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all’intorno, in un dialogo serrato con l’ambiente circostanteche a volte sfiora il mimetismo, come a Cefalù, dove lamirabile Cattedrale è una sorta di modello della Rocca chela sovrasta. Tuttavia la Sicilia non è solo il luogo delpittoresco. Essa è anche una terra intrisa di razionalitàspesso esaltata che compensa la sensibilità per latraduzione architettonica della topografia, adottando comea Grammichele, Noto al Avola, schemi insediatividall’estrema assolutezza geometrica. Una razionalitàcontrastata, ma in modo meno sostanziale di quantoappaia, dalla sensualità barocca tradotta in opere fastose,macchine luministiche in cui forme lussureggianti invadonole partizioni classiche senza però sopraffarle fino in fondo.

Si diceva all’inizio di questa nota che l’architettura sicilianamoderna e contemporanea non si è limitata ad accogliere,seppure criticamente, temi e motivi esterni. In effetti essaha agito in modo più articolato e creativo. Se si pensa alletendenze novecentesche si può affermare comel’architettura prodotta tra gli anni venti e quaranta delsecolo scorso sia contrassegnata dalla ricerca di un sensoprimordiale del costruire, un senso che va alle radici delclassico non tanto per riscoprirle quanto per porle in unaambigua architettonicamente e coinvolgente condizione diequidistanza tra conferma e negazione. Successivamente èil razionalismo che subisce una percepibile torsioneinterpretativa. In questo caso è proprio l’attitudineall’intelligenza dei contesti, unita ad una controllataplasticità, che ha suggerito i modi attraverso i qualicorreggere la rigidezza pragmatica del razionalismo dandovita a soluzioni architettoniche immesse sempre, come nelleopere di Giuseppe Samonà, in un’atmosfera monumentale avolte introversa e trattenuta, a volte esplicita e persinoeroica, come nel Teatro Popolare di Sciacca, dello stesso

Samonà. Negli ultimi decenni questa capacità di tracciarenel corpo multiforme delle scritture architettonichecontemporanee itinerari autonomi e divergenti si è non soloconfermata ma senza dubbio rafforzata. Anche per meritodella scuola di Palermo e al lavoro trentennale che in essahanno svolto, tra molti altri, Pasquale Culotta e GiuseppeLeone, l’architettura siciliana ha reagito alle crescenti spinteomologanti riflettendo attivamente sulle proprie componentistoriche e nelle sue attitudini. Ma ripensare l’identità non si è risolto in una chiusura neiconfronti della situazione nazionale e internazionale: anzi,mai come negli ultimi anni i progettisti siciliani hannosaputo mettere in relazione le loro prove con le tendenze ei movimenti che hanno segnato il dibattito disciplinarenazionale e internazionale, offrendo ad esso un contributoconsistente e innovativo. Nelle architetture degli ultimi anni costruite a Messina,Catania, Palermo e Trapani, tra le quali per inciso molte diautori non siciliani, come Gino Pollini, Vittorio Gregotti,Alvaro Siza, Oswald Mathias Ungers, Michele de Lucchi, ealtri, che hanno portato nell’isola fermenti culturali nuovi,si riconosce una tessitura di rimandi al minimalismo, aldecostruttivismo, seppure depurato da ogni deriva ermeticae del tutto sdrammatizzato, agli stilismi spagnoli eportoghesi, al rigorismo tedesco, il tutto fuso però suglistampi di un’ispirazione autonoma che trova nel muro ilsuo segno fondativo e nella pienezza volumetrico-plasticaun elemento di importanza determinante. Sicura del proprio progetto storico l’architettura sicilianapuò confrontarsi con l’orizzonte architettonico delineatodalla globalizzazione senza alcun complesso di marginalità,ma anche senza estetizzare, tramite una qualche forma dicompiacimento, la propria condizione autonoma.

Franco Purini

Questo testo è un estratto della premessa che Franco Purini ha scritto per il volume: M. Oddo, Architettura contemporanea in Sicilia, Corrao Editore, Trapani 2007

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IL REGOLAMENTO DEL PREMIO

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Premio di Architettura ANCE CATANIAEdizione 2009 - “Ing. Emanuele Rimini”

Art. 1 Oggetto dei Premi

L’ANCE CATANIA bandisce un premio di Architettura “ANCE Catania”. La prima edizione – anno 2009 – viene dedicata alla figura dell’ing. Emanuele Rimini che è stato Presidente dell’ANCE Ca-tania dal 25 novembre 1991 al 20 ottobre 1996.L’obiettivo dei Premi è promuovere il valore dell’opera costruita intesa come esito della partecipazione di soggetti diversi: dalcommittente, agli imprenditori, ai progettisti. Questo approccio risulta di particolare attualità oggi che le trasformazioni del territorio, in tutte le loro forme, tendono ad es-sere sempre più il risultato di un processo complesso ed articolato che vede la partecipazione di molteplici soggetti di natu-ra diversa.

Art. 2 - PromotoriPromuove i Premi l’ANCE CATANIA.

Art. 3 - Tipologia dei PremiL’iniziativa è articolata in 3 tipologie di Premi, e precisamente:

1. PREMIO PER UN INTERVENTO DI NUOVA COSTRUZIONE Il Premio è assegnato ad un intervento di nuova costruzione localizzato in Sicilia, progettato da un progettista siciliano, com-pletato in un arco di tempo tra il 2003 e il 2008.Sono premiati i tre principali soggetti che hanno contribuito alla realizzazione dell’intervento: committenti, progettista, im-presa esecutrice.

2. PREMIO AD UN GIOVANE PROGETTISTA SICILIANO Il Premio è assegnato ad un’opera progettata in Sicilia, anche se non realizzata o ultimata, da un Professionista nato o resi-dente in Sicilia che al momento della data di ultimazione del progetto risulti avere età pari o inferiore ai 40 anni. I progettiselezionati devono riferirsi ad un periodo compreso tra il 2003 e il 2008.

3. PREMIO PER LO SVILUPPO DELLA CULTURA ARCHITETTONICA IN SICILIAIl Premio è assegnato ad una personalità che meglio ha contribuito, con scritti, progetti ed opere in Sicilia, allo sviluppo del-la cultura architettonica nella Regione.

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Art. 4 Natura dei PremiI Premi consistono in una scultura realizzata per la manifestazione da un prestigioso artista siciliano di fama nazionale.

Art. 5 CandidatureLe candidature ai premi sono proposte alla Giuria da un comitato di esperti appositamente nominato da ANCE CATANIA.

Art. 6 GiuriaLa Giuria incaricata di assegnare i Premi è composta da:

Mario Ciancio Sanfilippo: Direttore La SiciliaNicola Colombrita: Membro del direttivo ANCE CataniaLuca D’Urso: Rappresentante del Comitato degli advisor Massimiliano Fuksas: ArchitettoGiuseppe Nannerini: Direttore de l’industria delle costruzioni Luigi Prestinenza Puglisi: Critico di architetturaAndrea Vecchio: Presidente dell’ANCE Catania

La Giuria assegna i Premi esclusivamente a soggetti selezionati tra le candidature presentate dagli esperti. Non sono previ-sti Premi ex aequo.I membri della Giuria ricevono dalla “Segreteria tecnica dei Premi” un dossier su tutte le candidature presentate dal comi-tato di esperti.Le decisioni sono prese a maggioranza dei presenti. Il giudizio della Giuria è inappellabile.

Catania, aprile 2009

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I PROGETTISTI SELEZIONATI

OVER 40Giuseppe Amadore

Renato Arrigo

Pietro Fulvio Calì

Giuseppe Cantarella

Tania Culotta, Pasquale Culotta, Giuseppe Guerrera

Rosario Cusenza e Maria Salvo

Alberta De Guidi

Giuseppe Di Prima

Santo Giunta, Orazio La Monaca, Leonardo Tilotta, Simone Titone

Antonio Iraci

Vincenzo Latina

Claudio Lucchesi

Gaetano Manganello e Carmelo Tumino

Vincenzo Melluso

Giuseppe Merendino

Sebastiano Monaco, Gloria Ghiberti, Pierpaolo Monaco, Alberto Monaco

Marco Navarra e Maria Giacoma Marino

Luigi Pellegrino e Gianfranco Gianfriddo

Salvatore Puleo

Sebastiano Quercio e Angela De Fazio

Giuseppe Scannella

Michele Sclafani

Giuseppe Sindoni

Francesco Taormina

Sebastiano Triscari e Sebastiano Liuzzo

UNDER 40Fabia Adelfio e Enrico Anello

André Balla e Simona Calvagna

Davide Cammarata

Mario Castello, Emanuele Lauretta, Vincenzo Leggio e Daniele Migliorisi

Roberto Forte e Andrea Guardo

Calogero Giglia

Francesco Leto e Salvatore Lo Cascio

Giuseppe Davide Marletta e Fabrizio Russo

Francesco Messina e Trieste Russitto

Davide Modica

Maurizio Oddo

Giovanni Battista Prestileo, Alessandra Bianco

Sebastiano Provenzano

Toni Raimondo e Antonio Quartarone

Giuseppe Salluzzo

Giuseppe Scravaglieri e Tonia Laudani

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INDICE DELLE OPERE

OVER 40

Restauro dell’ala settentrionale del Monastero dei Benedettini a Catania................................................................ 18

Ristrutturazione della Facoltà di Patologia e conversione in Scienze Statistiche a Messina ...................................... 22

Città della Scienza dell’Università degli Studi di Catania....................................................................................... 26

Ristrutturazione di un edificio in viale Africa a Catania ......................................................................................... 30

Riqualificazione e valorizzazione del centro storico di Castelvetrano, Trapani .......................................................... 34

Casa unifamiliare a Trapani................................................................................................................................. 38

Albergo Ipogeo a Favignana, Trapani.................................................................................................................... 42

Villa Fortuna ad Acitrezza, Catania ...................................................................................................................... 46

Ristrutturazione di una villa unifamiliare a Palermo .............................................................................................. 50

Progetto di interni a Palazzo Sambuca, Palermo................................................................................................... 54

Sede degli uffici comunali a Castelvetrano, Trapani (opera vincitrice) ..................................................................... 58

Ristrutturazione di villa unifamiliare a Misterbianco, Catania................................................................................. 62

Il giardino di Artemide a Ortigia, Siracusa............................................................................................................ 66

Casa Nicola a Valdina, Messina........................................................................................................................... 70

Hotel Villa Carlotta a Ragusa............................................................................................................................... 74

Edificio per abitazione bifamiliare a Caronia Marina, Messina................................................................................ 78

Casa Spinale vicino Augusta, Siracusa................................................................................................................. 82

Nuova sede della concessionaria Automega a Palermo .......................................................................................... 86

Agriturismo Valle dei Margi a Grammichele, Catania ............................................................................................. 90

Casa unifamiliare a Buccheri, Siracusa................................................................................................................ 94

Negozio D’O Donna a Palermo ............................................................................................................................ 98

Centro servizi a Floridia, Siracusa........................................................................................................................ 102

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Ristrutturazione edificio esistente e nuovo edificio a servizio di attività florovivaistica a Mascali, Catania.................. 106

Il Principe Hotel, restauro e risanamento conservativo a Catania............................................................................ 110

Il nuovo presidio ospedaliero di Marsala a Trapani ................................................................................................ 114

Case per vacanze a Lascari, Palermo ................................................................................................................... 118

Porta urbana a Pollina, Palermo .......................................................................................................................... 122

Auditorium nell’ex convento S. Domenico a Castell’Umberto, Messina ................................................................... 126

UNDER 40

Palazzo Castrone di Santa Ninfa, Museo del gioiello antico siciliano e delle arti applicate a Palermo........................ 132

Club della vela nel secondo bacino del Porto turistico di Riposto a Catania ............................................................ 136

Ristrutturazione di una casa unifamiliare a Caltanissetta (opera vincitrice) .............................................................. 140

Progetto di riqualificazione della vallata S. Domenica a Ragusa............................................................................. 144

Centro Sportivo Nadir a Catania .......................................................................................................................... 148

Casa Castronovo Sanfilippo a Punta Bianca, Agrigento.......................................................................................... 152

Cantina Maremonti a Calatafimi-Segesta, Trapani ................................................................................................. 156

Il sistema delle piazze nel centro storico di Nicolosi a Catania .............................................................................. 160

Padiglione espositivo a Melilli, Siracusa............................................................................................................... 164

Farmacia sperimentale a Pedara, Catania............................................................................................................. 168

Casa Ditta a Erice, Trapani ................................................................................................................................. 172

Casa SD’ a Belpasso, Catania ............................................................................................................................. 176

Hotel Plaza Operà a Palermo .............................................................................................................................. 180

Casa P_interrelazioni a Pace del Mela, Messina.................................................................................................... 184

Casa Ferro a Selinunte, Trapani........................................................................................................................... 188

Ampliamento del museo archeologico di Centuripe, Enna...................................................................................... 192

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I PROGETTI OVER 40

I progetti sono riportati secondo l’ordine alfabetico degli autori

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L’intervento riguarda la sistemazione dell’alaantica (XVI sec.) del Monastero dei Benedetti-ni, sopravvissuta al terremoto del 1963 e occu-pata interamente da strutture di una Domus Ro-mana del II sec. d.C., da destinare a emerote-ca della Facoltà di Lettere e Filosofia compren-dendo la valorizzazione di tutti i ritrovamenti ar-cheologici.Il progetto si muove nel delicato equilibrio tra ilrispetto dei manufatti storici, la risposta al pro-gramma funzionale e la ricerca di un linguaggioarchitettonico contemporaneo per i nuovi ele-menti che costituiscono lo spazio.

La nuova organizzazione spaziale permette la vi-sione della Domus Romana, spostando il nuovopiano d’uso ad una quota diversa da quella ori-ginaria. Si introduce un impalcato tecnologico, sospesorispetto ai reperti archeologici, che contiene tut-te le componenti impiantistiche per la nuova de-stinazione d’uso (climatizzazione, illuminazione,segnalazione, arredi, etc…) e crea percorsi di at-traversamento e spazi di sosta tali da permette-re la visione dello strato archeologico e la frui-zione dello spazio da punti di osservazione nuo-vi ed inusitati.

Restauro dell’ala settentrionale del Monastero dei Benedettini a Catania

PROGETTOGiuseppe Amadore(Ellenia Associati)

COMMITTENTEUniversità degli Studidi Catania

REALIZZAZIONEEdil restauri di GiuffridaGiuseppe&C, Snc

CRONOLOGIAprogetto 2001, inizio lavori 2003,fine lavori 2003

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Evidenziare l’ingresso risulta prioritario per unamigliore identificazione dalla strada principale.L’obiettivo di un’immediata individuazione sug-gerisce la creazione di un portale di ingresso conordine gigante immediatamente riconoscibile.Questa decisa visibilità è riequilibrata con unatrasparenza della stessa struttura dell’intero por-tale affinché l’impatto visivo sia mitigato dallaleggerezza della parete vetrata inclinata che locostituisce.

A rafforzare questo aspetto ha contribuito lascelta di svuotare l’angolo dell’edificio adiacen-te la via principale con la creazione di una pa-rete vetrata circolare di vetro mattoni. Questascelta ha consentito, altresì, di distinguere le va-rie funzioni distributive interne degli ambienti,assegnando specifiche tipologie illuminotecni-che alle aule per semplici attività dipartimenta-li rispetto a quelle di rappresentanza che si af-facciano sulla grande parete di vetro mattoni.

Ristrutturazione della Facoltà di Patologia e conversione in Scienze Statistiche a Messina

PROGETTORenato Arrigo

COMMITTENTEUniversità degli Studidi Messina

REALIZZAZIONESebastiano Grillo

CRONOLOGIAprogetto 2005, inizio lavori 2007,fine lavori 2008

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Il progetto prevede il recupero di un complessoindustriale che faceva parte del quartiere delleraffinerie di zolfo, oggi attraversato dal viale Afri-ca: una serie di grandi volumi raccolti intorno adun cortile sul quale si affaccia anche la caratte-ristica “camera di sublimazione” voltata a bot-te e rivestita da mattoni refrattari in cotto, conla relativa ciminiera. La destinazione a museo interattivo dedicato al-la divulgazione delle scienze associa la volontàdi conservare le testimonianze costruite di unadelle principali attività della città fino ai primidel Novecento, alla promozione dell’immagine edel ruolo della Catania di oggi, che vede nel-l’Università e nella Ricerca uno dei suoi punti diforza.L’intervento coniuga quindi il recupero della tra-

dizione costruttiva dell’architettura industrialecon soluzioni tecnologiche in grado di caratteriz-zare il museo come luogo di apprendimento e ri-cerca.Questa duplice polarità è stata perseguita realiz-zando una struttura in acciaio, titanio e vetroche penetra all’interno dei volumi esistenti por-tandovi i flussi tecnologici e di traffico. Sull’an-golo tra la via Libertà e la via Simeto si affaccial’atrio circolare coperto da una grande vetrata in-clinata ad appoggio puntuale, che immette neigrandi spazi del museo attraverso un tunnel ri-vestito con pannelli di zinco-titanio. All’internosi susseguono i padiglioni che ospitano i labora-tori interattivi di fisica, astronomia, robotica etc.Il complesso è dotato inoltre di un auditoriumper 120 posti.

Città della Scienza dell’Università degli Studi di Catania

PROGETTOPietro Fulvio Calì

COMMITTENTEUniversità degli Studidi Catania

REALIZZAZIONEEdiltecnica Restauri Srl

CRONOLOGIAprogetto 2006,inizio lavori 2007,fine lavori 2008

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Il lotto, nel quale l’edificio è inserito, nel 1950si affacciava sull’originaria via Messina, che eralarga circa sei metri. Era caratterizzato da un ter-reno che conteneva due corpi di fabbrica princi-pali con diverse superfetazioni e che aveva unapendenza verso il mare. Negli anni ’60 si realiz-zò il viale Africa. Dei due edifici sopraddetti e in-terni al lotto, il primo, che prospiceva su via Mes-sina, fu interamente demolito; il secondo, quel-lo ristrutturato, è “il resto” di un immobile mu-tilato, per la realizzazione del nuovo asse viario. La composizione architettonica e la “raccolta diidee” precedente al progetto hanno dovuto ipo-tizzare e tener conto: della normativa sulla ri-strutturazione edilizia, che nel caso in fattispe-

cie non ammette la totale demolizione; dei “sug-gerimenti”della Soprintendenza BB.CC. di Cata-nia, peraltro condivisi, per il mantenimento del-le murature originarie; della riproposizione del-l’edificio originario; della demolizione delle su-perfetazioni, allocate nei viali laterali dell’edifi-cio, per delle “aperture” verso il mare; dell’iden-tificazione dei corpi di fabbrica nuovi con segnoArchitettonico attuale; di confermare i materialioriginali e “identificare”, con il rivestimento inacciaio delle facciate, i corpi edili realizzati og-gi; di legare tutte le bucature ad una composi-zione progettuale, che considera spazi e sotto-spazi modulari determinando una lettura codifi-cata.

Ristrutturazione di un edificio in viale Africa a Catania

PROGETTOGiuseppe Cantarella

COMMITTENTEGI.MA Immobiliare Spa

REALIZZAZIONEGI.MA Immobiliare Spa

CRONOLOGIAprogetto 2003, inizio lavori 2004,fine lavori 2006

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La progettazione del nuovo assetto urbano delsistema delle tre piazze di Castelvetrano trae lasua definizione dalla individuazione degli ele-menti architettonici, costitutivi della spazialitàurbana.Ruolo primario viene svolto dall’architettura dipalazzo Pignatelli, dimensione esemplare e sin-golare di architettura urbana. Il Palazzo Ducale,edificio storico e monumentale inclusivo di trac-ce architettoniche del Federiciano “Bellumvi-der” è anche tracciato urbano del cuore dellacittà storica e del sistema delle tre piazze. Al pe-rimetro, dallo sviluppo eccezionale, del palazzoducale si relazionano gli altri elementi fonda-mentali dell’architettura del sistema delle piaz-ze, precisamente ed in ordine: la Chiesa madrecon i suoi fronti, la torre campanaria (Chiesa diS. Giorgio) e un fianco della Cappella di S.M.Maddalena; la Fontana della Ninfa ad angolosullo smusso dell’isolato su Via B. Militello e ViaCordova; la Chiesa del Purgatorio; il Teatro co-munale Selinus. Le condizioni ambientali aveva-no reso poco leggibili i caratteri propri dei sin-goli elementi architettonici: il traffico automobi-listico che attraversava le piazze, l’alberatura di-sposta a schermo dei fronti e degli spigoli delPalazzo Ducale e della Chiesa Madre (nelle duearchitetture gli spigoli costituiscono i cardinispaziali dell’originale assetto poligonale del si-stema delle piazze), l’illuminazione pubblicadelle piazze e dei fronti del Palazzo Ducale, lasegnaletica, la cancellata del Selinus, sedute estrutture per il superamento delle barriere archi-tettoniche, tutto contribuiva alla mancata lettu-ra del contesto spaziale ed architettonico. Il progetto, attraverso poche ed efficaci mosse,ovvero la pedonalizzazione e la ripavimentazio-ne, ha disvelato le architetture costituenti l’in-vaso delle piazze, non alterandone la morfologia

originaria. La soluzione rispetta le quote degliingressi di tutti gli edifici e con modesti movi-menti del piano della pavimentazione si sono ri-dotte e, in alcuni casi, annullate le barriere ar-chitettoniche presenti nel contesto.La scelta della pietra di Trapani come materialedella pavimentazione è stata dettata al fine distabilire un rapporto armonico con l’assetto mor-fologico esistente, confermato dalle tessiture delbasolato, che hanno seguito i principi ordinato-ri degli elementi architettonici costitutivi l’armo-nia delle piazze: la poligonale del Palazzo Duca-le, l’asse longitudinale dell’interno della ChiesaMadre e il fronte del Teatro Selinus.Le sedute e gli alberi sono posizionati in mododa cogliere dettagli e prospettive ambientali (LaTorre, La Fontana della Ninfa, Palazzo Ducale)e mettere in evidenza la composizione dei para-metri (Frontone e Ingresso del Selinus, IngressoPrincipale del Municipio) e gli spigoli degli edi-fici, cerniere spaziali ed elementi distintivi del-le architetture monumentali.Il sistema delle luci e della illuminazione a pa-lo per l’intero sistema delle piazze tiene contodelle caratteristiche spaziali e architettonichedelle singole parti e dell’insieme ambientale. Laluminosità è differenziata e graduata per dar va-lore alla vivibilità in piazza in presenza di diver-se occasioni di frequentazioni e di manifestazio-ni pubbliche. Le piazze sono tornate a svolgereil loro originario ruolo di spazio aggregativo do-ve poter tenere manifestazioni pubbliche, con-certi, feste popolari. Nei piani terra degli edifi-ci che prospettano sulle tre piazze sono natenuove attività commerciali avvantaggiate dallapedonalizzazione dell’area. Lo spazio delle trepiazze adesso è utilizzato dalla gente per pas-seggiare, sostare ed incontrarsi, confermandoantiche abitudini dei cittadini di Castelvetrano.

Riqualificazione e valorizzazione del centro storico di Castelvetrano, Trapani

PROGETTOPasquale Culotta, Tania Culotta, Giuseppe Guerrera

COMMITTENTEComune diCastelvetrano

REALIZZAZIONEOperes Srl

CRONOLOGIAprogetto 2005, inizio lavori 2006, fine lavori 2007

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La casa, che al momento appare come un volu-me isolato all’interno di un insieme più com-plesso di unità abitative, prive di qualsivoglia in-teresse architettonico, è inserita in una lottizza-zione preesistente i cui regolamenti non hannoconsentito di modificare né l’ingombro planime-trico né la sagoma esterna, fatta eccezione peril ridisegno dei prospetti. Un oggetto architettonico singolare che al suointerno cela una sommatoria di volumi distinti.Esso, infatti, risulta composto da tre blocchi vo-lumetrici, con struttura portante indipendente,separati l’uno dall’altro: due sospesi sul pianoterra; l’altro, dal piano terra si estende fino alpiano superiore. In corrispondenza degli stacchitra questi volumi, sono state ritagliate le apertu-re, sia in facciata che sul solaio di copertura dadove la luce, precipitando verso l’interno, raffor-za la netta divisione dei volumi. Il disegno planimetrico dell’edificio, le aperturedisposte, alternativamente, su due lati, la par-ziale chiusura muraria delle altre pareti e lo zoc-colo trasparente su cui esso poggia, lo fanno ap-parire sospeso. Il volume compatto, infatti, sicontrappone alla leggerezza dell’intera composi-zione definita dai tre blocchi di partenza che, ol-tre ad individuare la spazialità interna, stabili-scono la partitura delle facciate, facendo legge-

re contemporaneamente l’esterno e l’interno del-la casa. L’essenza dell’opera, in tal modo, coin-cide con l’immagine dei fronti esterni ritmati dalposizionamento dei moduli delle aperture. Unacomposizione astratta, superficiale, che recupe-ra immediatamente il suo spessore e il suo va-lore di presenza architettonica nel taglio dellegrandi aperture d’angolo, leggermente aggettan-ti in modo da creare uno stacco con il volumesuperiore. Lo spazio centrale della casa, carat-terizzato dalla doppia altezza sulla scala, è de-dicato al soggiorno; un unico grande ambientein cui sono ritagliate la cucina e la zona dei ser-vizi. Se da un lato, la definizione dello spazio ri-prende il reticolo geometrico di base, dall’altro,ne rovescia il senso, ampliandolo fino a com-prendere lo spazio esterno. Infine, il ruolo primario affidato alla colorazionedel prospetto – bianco brillante – sostanzial’opera come segnale urbano e sottolinea i rap-porti che l’edificio stabilisce con l’esterno. Ilprogetto appare diretto, essenziale e, contempo-raneamente, ermetico; questo doppio registroespressivo crea nell’osservatore la consapevolez-za che esiste una contraddizione in ciò che ve-de o crede di vedere: una sospensione di ideeche ci riporta alla condizione di uomini contem-poranei.

Casa unifamiliare a Trapani

PROGETTORosario Cusenza,Maria Salvo

COMMITTENTEPiero Culcasi

REALIZZAZIONEEdilcostruzione

CRONOLOGIAprogetto 2006,inizio lavori 2007,fine lavori 2009

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L’albergo nasce dallo stesso banco di calcareni-te su cui poggia e rimane apparentemente na-scosto poiché la struttura geomorfologica delluogo funziona come basamento sul quale pren-de forma il progetto: una scarpata naturale diroccia, interrotta dall’inserimento dei corpi slit-tati dell’edificio che emergono artificialmentedal luogo. Il progetto, inserisce l’edificio nelpaesaggio rinunciando, però, a mimetizzarlo conesso, allontanandosi da un’architettura “natura-le” ma senza rinunciare alle forme e ai materia-li del luogo. Il complesso è composto da più edi-fici collocati a quote diverse, dalla quota strada-le (0,00 m) al piano di posa più profondo (-12.30 m); esso conserva integralmente i gros-si muri emergenti dal piano di cava con spesso-ri che arrivano a superare i 3,00 m, risultati dalprocesso di escavazione degli ultimi 80 anni.Uno degli edifici, costruito all’interno delle pe-rimetrazioni segnate dagli stessi blocchi lapidei,è suddiviso in due parti, distanziate 80 cm, inmodo da realizzare una fonte di luce naturaleche illumina l’interno delle tre elevazioni; inter-pretazione contemporanea, modulata dai pozzidi luce che si realizzavano per illuminare gli in-terni delle cave. L’altro edificio, non distante dalprecedente, presenta un grande solaio di coper-tura a gradoni che raggiunge in sommità il pia-no di campagna: prevedendo alcune parti par-zialmente interrate, il corpo principale dell’edi-ficio appare ad un solo piano d’altezza, forte-

mente inclinato. Il disegno del solaio è statosuggerito dalla presenza di un vecchio depositodi blocchi di tufo, disposti appunto a gradoni,che occupava in estensione ed in altezza l’areain cui è stato realizzato l’edificio. Infine, l’ulti-mo edificio, realizzato a segnare il limite dellastrada comunale, si caratterizza per il fronteesteso a sviluppo orizzontale, pensato come ungrande muro di protezione con poche aperture.Il piano interrato è anch’esso illuminato dall’al-to con luce naturale attraverso il posizionamen-to di pozzi di luce ottenuti dalla rotazione delpiano soprastante. I volumi, a quota stradale,anticipano la grande copertura inclinata ed il si-stema dei percorsi che spingono a percorrerel’edificio in tutte le direzioni, sia all’interno cheall’esterno. Una dinamicità continua nella lineadi forza che partendo dalla quota più alta scen-de verso il giardino; un’oasi su più livelli che of-fre lo spunto per continue sorprese, con le pau-se segnate dal solarium, dal grande bacino d’ac-qua e dai pergolati che riparano con la loro om-bra durante le giornate calde. Come nel dioni-siaco orecchio dell’antica Siracusa e nelle verdilatomie in cui è scavato, lo spazio prende formadalla sottrazione di materia. D’altro canto, nel-l’unitarietà del sistema alberghiero, le variazio-ni messe in atto partecipano a realizzare uncomplesso architettonico, ricco di dettagli lega-ti alla tradizione costruttiva locale, reinterpreta-ta secondo la pratica del “non finito”.

Albergo Ipogeo a Favignana, Trapani

PROGETTORosario Cusenza,Maria Salvo

COMMITTENTEEgadi Factory

REALIZZAZIONEMatteo Vinci, Pietro Minaudo

CRONOLOGIAprogetto 2000, inizio lavori 2002,fine lavori 2007

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Il museo civico di Acicastello deriva dalla ristrut-turazione di un edificio di fine XIX secolo, sitosull’ ansa del porto di Acitrezza e gode del pa-norama dei faraglioni e dell’isola LacheaIl confronto con lo stupendo paesaggio è uno deitemi sviluppati nella trasformazione dell’edifi-cio, l’altro è l’interazione tra l’estetica contem-poranea, la cultura materiale e la linguistica ar-chitettonica del RazionalismoObbiettivo principale della progettazione spazia-le degli interni è la flessibilità. Il museo esponeoggetti di dimensioni diverse dalle sculture ai li-bri ai quadri e per le attività collaterali (confe-renze o installazioni) sono state create sale di di-

mensioni variabili.Il progetto ruota intorno all’imponente scala cir-colare interna che collega tutti i piani dell’edifi-cio.Per ottenere l’illuminazione naturale ed il mag-gior spazio di superficie espositiva sono statechiuse tutte le aperture esistenti e la luce, cheentra attraverso due lucernari, riverbera in tuttele sale in modo diffuso. Ma la luce entra ancheattraverso tagli sulle facciate che più che fine-strature sono cornici del paesaggio.Tutte le nuove strutture sono realizzate in ce-mento armato e le finiture sono state scelte daicolori e dai materiali dell’isola.

Villa Fortuna ad Acitrezza, Catania

PROGETTOAlberta De Guidi

COMMITTENTEComune di Acicastello

REALIZZAZIONESalvatore Campagna

CRONOLOGIAprogetto 2000, inizio lavori 2001,fine lavori 2003

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Risultato della ristrutturazione di una casa esi-stente, l’intervento ha ricondotto lo spazio abi-tativo, sia all’interno che all’esterno, ad unacomposizione di volumetrie essenziali.Un intervento compositivo per sottrazione, macon l’aggiunta di un rinnovato programma fun-zionale che regola anche le viste prospettichesul paesaggio circostante e sul giardino privato.Unica eccezione all’impianto di base, il volumecieco aggettante del prospetto a sud ovest: te-stimonianza del passato e proiezione colta ver-so l’architettura protorazionalista di Loos e Je-anneret.

Ristrutturazione di una villa unifamiliare a Palermo

PROGETTOGiuseppe Di Prima

COMMITTENTEMarcello Pollara

REALIZZAZIONEGirolamo Rubino,Antonino Dominici

CRONOLOGIAprogetto 2004, inizio lavori 2004,fine lavori 2006

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Nel grande cantiere costituito dal quartiere Kal-sa, un appartamento ricavato all’interno del ge-nerale progetto di restauro di Palazzo Beccadel-li Marchesi della Sambuca.L’intervento si sviluppa all’intorno di un grandeterrazzo. In questo salone senza soffitto, fulcroall’aria aperta dell’intera abitazione, corrono insequenza come un tempo gli spazi interni. Stan-ze collegate dalla memoria delle porte in linea,tradotte oggi in essenziali portali senza infisso,e tra loro unite dalla pavimentazione di legnobordata da una fascia ordinatrice di marmobianco di Carrara. Il ricordo della sequenza de-gli ambienti collegati tra loro si unisce ai reper-ti reali delle decorazioni parietali, conservati co-me significativi frammenti, e valorizzati dalla so-luzione delle murature a loro intorno, a fondogrigio e rientranti rispetto agli intonaci bianchidell’intorno. Un fondo neutro da cui emergonogli interventi cromatici a tinte decise: azzurro acoprire parte della volta del soggiorno, in cuiemerge il grande camino risolto frontalmente da

una grande lastra di ferro brunito. Bordeaux in-vece per segnare l’angolo da cui parte la scalametallica su disegno integrata alla soluzione del-la parete-contenitore laterale grigia e al piane-rottolo di arrivo dalla superficie vetrata. Agli ar-redi contemporanei di produzione si affiancanoquelli su disegno, laccati di grigio, una serie divolumi discreti, funzionali e silenziosi, che con-corrono alla ri-costruzione di uno sfondo neutro,assoluto, che azzera tutti i rifacimenti posticci,le storture, le superfetazioni rispetto all’impian-to originario.Un progetto dentro la storia, storia di_segni allaricerca d’altro: murature, volte, decori, intonaci,spazio, luce, capaci di ri_costruire relazioni, chetrasmutino il passato in futuro, capacità di astra-zione della geometria, diversa disposizione ver-so la storia.Un progetto orientato verso un’accettazione uti-le per imparare ad essere contemporanei: perriuscire a tagliare senza separare, demolire sen-za distruggere, scavare per trovare.

Progetto di interni a Palazzo Sambuca, Palermo

PROGETTOGiuseppe Di Prima

COMMITTENTEMarco Giammona

REALIZZAZIONESambuca Costruzioni,Antonino Dominici

CRONOLOGIAprogetto 2006, inizio lavori 2006,fine lavori 2008

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Nel 2001 il Comune di Castelvetrano (TP) ban-disce un concorso per utilizzare a fini pubblicidei terreni confiscati alla mafia, ubicati nella zo-na nord occidentale della città. A vincere il con-corso è un gruppo di tre studi siciliani: SantoGiunta, Orazio La Monaca, Leonardo Tilotta &Simone Tilone. La realizzazione si trova in un contesto urbanoche dal punto di vista edilizio è contraddistintoda lottizzazioni residenziali in cui gli spazi edi-ficati soddisfano solamente il bisogno di abita-re, escludendo la possibilità di qualunque atti-vità sociale.La strategia di riordino del sistema cerca di ri-stabilire nuove relazioni con il preesistente attra-verso la realizzazione di una sequenza di spaziche costituiscono gli elementi portanti dell’inte-

ro complesso. L’obiettivo è quello di rafforzare lanuova funzione pubblica, tenendo conto delleesigenze di una realtà che cambia, in un pae-saggio già strutturato. La sede degli uffici comu-nali, disposti nel luogo in posizione baricentricalungo la direzione nord-sud, delimita, grazie al-le differenze di quota, un filo continuo tra il co-struito e il parco degli ulivi.Il rispetto dei caratteri urbani, il valore degli spa-zi, la loro successione gerarchica e le connessio-ni tra le parti, sono gli elementi che hanno gui-dato la definizione del progetto costruito.L’obiettivo è stato quello di offrire spazi misura-ti per trasformare la casualità dei volumi già edi-ficati in un insieme urbano in cui il desiderio diabitare non sia in contrasto con un’armonia ge-nerale e favorisca la vita collettiva.

Sede degli uffici comunali a Castelvetrano, Trapani

PROGETTOSanto Giunta, Orazio LaMonaca, LeonardoTilotta, Simone Titone

COMMITTENTEComune diCastelvetrano

REALIZZAZIONEIngegneria ecostruzioni Srl

CRONOLOGIAprogetto 2003, inizio lavori 2005,fine lavori 2007

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Situata ad angolo entro le strette vie del centrostorico di Misterbianco, si presenta come un vo-lume ad elle compatto piuttosto serrato versol’esterno e schiuso all’interno per mezzo diun’ampia apertura vetrata a doppia altezza. La città e la corte, il fuori e il dentro, il pubbli-co ed il privato, insomma, “un mondo nel mon-do” frutto di un modus vivendi di cultura arabo-siciliana. L’esterno in intonaco bianco, pietra lavica, legnoe acciaio cela il patio: vero e proprio living al-

l’aperto. Il piano terra è un continuum di spazie percorsi. Il contrasto cromatico del grande mo-bile nero fa da fondo alla zona pranzo che na-sconde, anche ad occhi esperti, ante e cassetti.La cucina vive in simbiosi con l’esterno graziead un’ampia vetrata che annulla il sottile confi-ne tra dentro e fuori. A terra una bianca e luci-da resina rende il suolo più candido. Una scala in legno introduce alla zona notte, piùriservata e rilassante grazie all’impiego di mate-riali quali legno e vetro.

Ristrutturazione di villa unifamiliare a Misterbianco, Catania

PROGETTOAntonio Iraci

COMMITTENTEGiuseppa Santonocito

REALIZZAZIONEESSE I Srl

CRONOLOGIAprogetto 2003, inizio lavori 2004,fine lavori 2005

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La realizzazione del giardino di Artemide è solola prima fase di un intervento globale, che ri-guarda anche l’assetto dell’area “libera” su viaMinerva tramite la realizzazione di un padiglio-ne di accesso agli scavi del Tempio Ionico. Arendere particolarmente affascinante l’area eraproprio il suo decennale abbandono, causa delgran germoglio di essenze spontanee, che sug-geriva di realizzare un intimo intreccio fra l’arti-ficio dell’intervento e la spontanea forza dellanatura. Tale spazio è stato così immaginato co-

me una “offerta” ad Artemide che, nell’immagi-nario mitologico, è rappresentata come dea ver-gine della fertilità, protettrice delle belve feroci,dei boschi, e delle ninfe. Le opere realizzate sono state immaginate pro-prio come “dispositivi” preposti ad accogliere laflora naturale del sito. Infatti, dopo pochi mesidalla fine dei lavori, le essenze spontanee han-no conquistato nuovamente il loro spazio natu-rale mediante un’ “invasione” spontanea e cicli-ca del giardino.

Il giardino di Artemide a Ortigia, Siracusa

PROGETTOVincenzo Latina

COMMITTENTEComune di Siracusa

REALIZZAZIONEGiovanni Avola

CRONOLOGIAprogetto 2003,inizio lavori 2003,fine lavori 2005

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Il progetto si sviluppa su due livelli e si articolasu due volumi sovrapposti. Il primo, di dimen-sioni minori, ospita l’ampia zona giorno apertaverso il mare e la campagna; il secondo, desti-nato alla zona notte, si appoggia sul livello infe-riore descrivendo sbalzi decisi di circa 3 metri adestra e a sinistra, lungo l’asse longitudinale.Entrambi i volumi si scompongono poi in tre par-ti: sulle “ali” dell’edificio – sia al primo sia alsecondo livello – si trovano la cucina, le came-re da letto e i servizi; mentre il cuore della casaè concepito come un ambiente unico a doppia

altezza. L’abitazione, in altri termini, gravita in-torno a questo spazio centrale, motore pulsantedella composizione, attorno al quale si sviluppail sistema delle rampe. Queste corrono sui fianchi dell’edificio, scio-gliendosi come nastri lungo una promenade convista ora sull’interno scenografico della casa orasulle Isole Eolie. In cima a questa passeggiata, sulla copertura, siapre la terrazza. Casa Nicola è concepita comeun percorso fluido, sinuoso, dal profilo mosso,dinamico.

Casa Nicola a Valdina, Messina

PROGETTOClaudio Lucchesi

COMMITTENTENicola Nastasi

REALIZZAZIONEGringeri

CRONOLOGIAprogetto 2002, inizio lavori 2003,fine lavori 2008

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Il rapporto dialettico tra il riuso del fabbricatostorico della fine dell’ottocento come corpo del-le camere, e la costruzione di una nuova hall-ri-storante con struttura in acciaio legno e vetro,costituisce il tema dominante di questo proget-to. La realizzazione di un giardino con essenzemediterranee, di una piscina con annesso per-golato in legno e di un padiglione destinato a bare locali servizi, valorizza l’albergo, oltre a crea-re un ambiente adatto a banchetti all’aperto.

L’albergo con ristorante realizzato dallo studioArchitrend nasce dalla ristrutturazione di alcu-ne stalle originariamente disposte in un corpo difabbrica lungo circa 60 metri annesso a una te-nuta agricola e da tempo non più utilizzato. Visono state ricavate 25 camere disposte su duepiani per una metà dell’edificio e per l’altra me-tà su un unico piano, mentre un’altra stanza èstata collocata all’interno dei silos precedente-mente adibiti alla conservazione del grano.

Hotel Villa Carlotta a Ragusa

PROGETTOGaetano Manganello,Carmelo Tumino

COMMITTENTEVilla Carlotta Srl

REALIZZAZIONEIachella Giuseppe,Giemme Infissi

CRONOLOGIAprogetto 2003,inizio lavori 2004,fine lavori 2005

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Da una struttura in cemento armato esistente, ingran parte fatiscente, il progetto prevede la rea-lizzazione di due unità abitative autonome.La sfida del progetto è stata quella di comple-tare e dare valore figurativo alla struttura esi-stente, collocata in un contesto privo di qualitàarchitettonica, dove la precarietà edilizia segnala scena costruita, mentre emerge il paesaggionaturale con il profilo dell’arcipelago delle Eolieall’orizzonte.La soluzione si è distinta con misura rispetto alcontesto edilizio, esaltando nella disposizione

degli spazi interni la qualità del paesaggio natu-rale.I connotati figurativi descrivono un volume d’in-tonaco bianco che mostra nei fronti a nord ed asud, gli elementi di forte caratterizzazione. Lì si determinano due misure del progetto: di-screto il prospetto posto a sud lungo la strada in-terna, forte ed espressivo quello rivolto a nord,sul mare. Quest’ultimo, rivestito di ceramica artigianalesmaltata nera, si distingue attraverso un grandeportale che racchiude i quattro livelli.

Edificio per abitazione bifamiliare a Caronia Marina, Messina

PROGETTOVincenzo Melluso

COMMITTENTEPrivato

REALIZZAZIONEF.lli Micciulla

CRONOLOGIAprogetto 2002, inizio lavori 2003,fine lavori 2005

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Il sito su cui sorge casa Spinale, a nord del co-mune di Augusta, in contrada Campolato Mon-te Amara, si configura come un solco, una pro-fonda piega nel terreno che impone una direttri-ce unica, costante verso il mare. Una striscia diterritorio larga circa 50 m e lunga 1.000, chescende lungo un pendio affiancato dal letto deltorrente fino al mare. L’edificio, invisibile per un lungo tratto, apparequasi inaspettatamente, proponendo in modochiaro il suo impianto compositivo, la precisio-ne geometrica dei volumi sovrapposti, che nedefiniscono la forma e ne organizzano le funzio-ni. Il tentativo è quello di considerare la casa co-me un episodio architettonico in un più ampioprogetto di paesaggio.I due volumi puri sovrapposti, a 150 m dal ma-re, posti su di una balza naturale, assecondanole direttici est-ovest e nord-sud, inquadrandolongitudinalmente il mare e trasversalmente ilvulcano Etna, diventando occasione irrinuncia-bile di orientamento del cannocchiale del livel-lo superiore, che ospita le attività della zona a

giorno e dello svuotamento del fronte mare delpiano sottostante che ospita le funzioni della zo-na notte.Una leggera correzione di 11 gradi si è resa ne-cessaria al fine di selezionare, epurandola dacontaminazioni edilizie circostanti, la vista delmare dall’interno del “cannocchiale”.Evidente appare la continua ricerca di relazionifra gli spazi interni ed il contesto.Il paesaggio viene “introiettato” attraverso la se-lezione di aperture che a volte inquadrano la li-nea dell’ orizzonte, dove, come in un quadro diGuccione, il mare ed il cielo sembrano fonder-si, altre volte è la roccia che si appropria dellospazio e dialoga con il fronte in betulla delle ar-madiature della zona notte.Gli spazi di vita esterni alla casa sono brulli, nonabbiamo ceduto alla tentazione di coltivare im-probabili prati o piantumare le immancabili pal-me, aspettiamo che la natura si riappropri dellospazio attorno all’edificio, proponendo a volteper il piacere dello spirito un fiore giallo selva-tico, un po’ come questa architettura.

Casa Spinale vicino Augusta, Siracusa

PROGETTOGiuseppe Merendino

COMMITTENTEGaetano Spinale

REALIZZAZIONEA&D costruzioni Srl

CRONOLOGIAprogetto 2007,inizio lavori 2008,fine lavori 2009

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Progettato per ospitare una concessionaria divendita di automobili, l’edificio si ispira alle for-me di un’autovettura, quasi ad esprimerne le op-poste qualità: radicamento al suolo e tensioneper il movimento; solidità e leggerezza.Alla bipartizione delle forme e dei materiali cor-risponde quella delle funzioni da assolvere: latrasparenza e la leggerezza del vetro e dell’ac-ciaio, per l’ampia sala espositiva a due livelli; lacompatta solidità di strutture in c.a. e pareti tra-

dizionali, rivestite esternamente da pannelli sa-gomati in alucobond, per la zona uffici, ricambie l’officina. Alla semplicità dei volumi esternicorrisponde quella degli spazi interni e dell’as-setto distributivo.Il sistema strutturale e quello tecnologico assol-vono i rispettivi compiti senza accentuazioni.I due piani cantinati ospitano la rimessa e l’of-ficina, la cui copertura costituisce il calpestiodel piazzale esterno.

Nuova sede della concessionaria Automega a Palermo

PROGETTOMonaco ArchitettiSebastiano Monaco,Gloria Ghiberti,Alberto Monaco,Pierpaolo Monaco

COMMITTENTEAutomega Spa

REALIZZAZIONEEdilpa Spa

CRONOLOGIAprogetto 2005,inizio lavori 2006,fine lavori 2008

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Il progetto riguarda la realizzazione di nuove ca-mere per un Agriturismo attraverso la demolizio-ne e ricostruzione di un edificio rurale preesi-stente immerso in un agrumeto con una giacitu-ra divergente rispetto alla strada di accesso. Le prescrizioni urbanistiche obbligavano a ri-spettare la posizione della preesistenza, la volu-metria originaria e la tipologia strutturale (mu-ratura portante tetto a capanna il legno con ri-vestimento a coppi).

La nuova muratura, realizzata in blocchi di tu-fo, appena velati da una malta a calce, vienescavata e piegata dalla luce, formando come deigrumi di luminosità che riempiono lo spessoremurario e vengono modulati da fogli di pietra diComiso e tessuti di intonaco ripiegati sulle sfa-sature delle finestre. Laddove la piega della mu-ratura si fa più profonda, sul fronte principale,si aprono due vestiboli, ognuno dei quali serveda accesso a quattro camere.

Agriturismo Valle dei Margi a Grammichele, Catania

PROGETTOMarco Navarra eMaria Giacoma Marino_NOWACollaboratori: Salvatore Interlandi_NOWA, Dario Fortunato Pappalardo

COMMITTENTEAzienda agrituristicaValle dei Margi

REALIZZAZIONESanto GambinoCostruzioni

CRONOLOGIAprogetto 2006,inizio lavori 2006, fine lavori 2007

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Il lotto su cui insiste la casa si trova in una diquelle tipiche lottizzazioni periferiche a “bassadensità” – i cosiddetti quartieri residenziali –che devastando la struttura rurale extra-moenianon sono capaci di riproporre alcuna nuova ideainsediativa. Le condizioni, in questo caso, si di-mostravano ancor più proibitive, per aver sceltoun sito distante un chilometro dall’abitato stori-co situato nella valle, su una porzione di altopia-no fortemente esposta ai venti, dove nessunoprecedentemente si era sognato di insediareniente che non fosse ad uso e consumo degli ar-menti.

La casa accetta questi forti vincoli decidendo dichiudersi su se stessa e trovando al suo interno– in una piccola corte di pietra protetta dalle in-trospezioni – la ragione del suo radicarsi al sito.Sui lati nord-est e nord-ovest la casa è presso-ché interamente chiusa da una muratura inblocchi di arenaria locale, mentre si apre gene-rosamente – con una articolazione di infissi etende lignee – sulla corte in pietra lavica. La disposizione di alcuni corpi accessori, comeil garage e la casa del custode, permettono diselezionare gli unici scorci di paesaggio ancoraliberi.

Casa unifamiliare a Buccheri, Siracusa

PROGETTOLuigi Pellegrino eGianfranco Gianfriddo

COMMITTENTECataldo Baglio, Silvana Fallisi

REALIZZAZIONEEdilsistemi Srl

CRONOLOGIAprogetto 2000-2002,inizio lavori 2003,fine lavori 2004

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Dal connubio tra essenzialità, discrezione e cu-ra del dettaglio nasce il negozio “D’O Donna”,sito in Piazza Castelnuovo a Palermo. Sperimen-tazione di nuovi schemi, commistione di stili emateriali diversi sono alla base del pensiero pro-gettuale. La percezione dell’interno è universale, sporgen-ze e rientranze dinamizzano l’interezza di unopen-space che si sviluppa non solo in profon-dità ma anche in altezza. La scala, vera prota-gonista della scena, rigidamente ancorata alsuolo, emerge da esso in un’unica soluzione di

continuità col pavimento, attraverso una peda-na che si allestisce come una passerella, sullaquale manichini e visitatori si fondono alla ma-niera di una sfilata d’alta moda. L’acciaio, il ve-tro, il legno, il marmo, la pietra, si intreccianoper creare giochi cromatici e materici tali da ga-rantire lucentezza, trasparenza, corporeità. Pro-fili di acciaio lucido incorniciano gioielli di altamoda mentre oggetti d’arredo lineari si mischia-no a elementi dalle forme sinuose, citazione del-l’Art Decò, verso un equilibrio compositivo dacui scaturisce un carattere inedito.

Negozio D’O Donna a Palermo

PROGETTOSalvatore Puleo

COMMITTENTEDell’Oglio Spa

REALIZZAZIONEIgnazio Biundo, Wood Design

CRONOLOGIAprogetto 2007, inizio lavori 2007,fine lavori 2008

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Il progetto si fonda sulla ricerca di un rinnovatorapporto costitutivo con il paesaggio circostan-te, in cui la latitudine, le condizioni climatiche,l’orografia del sito, la relazione con lo spazio na-turale ed edificato circostante sono stati i datibase che hanno definito le coordinate di proget-to. La frammentarietà del contesto gioca un ruo-lo fondamentale nell’ideazione del nuovo com-plesso. Si tratta di un’architettura fortemente di-mostrativa in cui l’articolazione delle formeframmentate e oblique, concepite secondo il lin-guaggio della decostruzione, e l’adozione di

un’esclusiva geometria che rifugge sistematica-mente dall’angolo retto, testimonia con fermez-za le latenti potenzialità civili dell’architettura. La tecnica costruttiva dell’edificio è costituita,nel suo complesso da una struttura portante ditipo misto, in parte da telai e in parte da ele-menti scatolari realizzati con piastre e lastre inc.a. In particolare il blocco relativo all’audito-rium, è un corpo di fabbrica con esoscheletrodove sono presenti forme completamente liberein cui si ottiene la complementarietà fra strut-tura portante e gesto plastico.

Centro servizi a Floridia, Siracusa

PROGETTOSebastiano Quercio,Angela De Fazio

COMMITTENTEComune di Floridia

REALIZZAZIONETecnital Spa

CRONOLOGIAprogetto 2002, inizio lavori 2003,fine lavori 2006

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Il plesso è destinato agli uffici operativi e servi-zi collegato ad una zona di carico protetta. Costituito da una fabbrica rettangolare su dueelevazioni con, in direzione Sud, una tettoia pro-tettiva in legno lamellare. L’edificio, realizzato con struttura in c.a. poggia-ta su un letto di bonifica, si caratterizza per lasua sezione trasversale che a nord si presenta,al primo piano, con una grande loggia continua.Ciò consente di godere di visuali suggestive ver-so la rocca taorminese. A sud s’innesta la gran-de vela della copertura. Si determina così, suquesto fronte, un prospetto interno alla tettoia,comunque studiato secondo una partizione ar-

chitettonica unitaria rispetto all’intero edifico. Complessivamente per le finiture dell’edificiosono stati utilizzati colori e materiali “morbidi”e soggetti a patinatura sia pure interpretati se-condo logiche scansionali che potessero megliovalorizzare l’articolazione spaziale dell’edificio.Inoltre si è fatto ricorso a sistemi di protezionepassiva endogeni alla morfologia del fabbricatoo legati alla tecnologia costruttiva, capaci di persé di limitare i consumi energetici.Per l’edifico esistente è stata eseguita una ripu-litura delle superfetazioni, riportandolo alla suastruttura volumetrica originale e mantenendonele originarie caratteristiche estetico-formali.

Ristrutturazione edificio esistente e nuovo edificio a servizio di attivitàflorovivaistica a Mascali, Catania

PROGETTOGiuseppe Scannella

COMMITTENTEPiante Faro di V. Faro

REALIZZAZIONEGiosa Srl

CRONOLOGIAprogetto 2004,inizio lavori 2005,fine lavori 2007

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Situato in una posizione superba, via Alessi, do-ve la storica scalinata collega il barocco di viaEtnea e di piazza Duomo con il barocco religio-so di via Crociferi. L’impresa di trasformarlo in un albergo non eradelle più semplici né lo fu quella di fargli ritro-vare l’anima che forse non aveva mai avuto. L’in-tervento progettuale, se da un lato ha previsto diconiugare l’elegante architettura dell’edificio ele straordinarie caratteristiche originali degli am-bienti: ovvero i grandi vani dalle eleganti propor-zioni e con gli alti soffitti a volta decorati constucchi; dall’altro ha inserito tutti quegli ele-menti che sono indispensabili per definire unanuova struttura alberghiera: i sofisticati impian-ti meccanici, gli ascensori, l’abbattimento dellebarriere architettoniche, la sicurezza antincen-dio, il miglioramento sismico etc. Piuttosto che avere una camera in più, angustae poco luminosa, è stata ricavata una piccola mapreziosa area wellness che tanto soddisfa i clien-ti dopo una giornata intensa di turismo o di la-voro. Anche l’esterno ha ricevuto accurate atten-zioni. È stata restaurata la pietra bianca degli

stipiti e marcapiani. La facciata cieca ovest, ver-so la scalinata, è stata completamente trattatacon un trompe l’oeil e tutto l’albergo la sera siillumina discretamente attraverso un sapientegioco di luci.Per arredare l’hotel non si è giocata la carta“storica”. Infatti non v’è traccia di copie di mo-bili antichi né di tessuti arabescati. Piuttosto siè ricercato il giusto equilibrio nell’accostare trestili differenti: il contemporaneo per l’illumina-zione, i tessuti d’arredo, gli elementi tecnici (tvlcd, filodiffusione etc.); l’antico per l’involucrogenerale, con pavimenti in marmo, mosaico e le-gno, stucchi e pietra alle pareti, carte da paratie volte preziose con i loro fregi in gesso; l’art dè-co rivisto, alleggerito e attualizzato, per i mobi-li tutti su disegno. Architettura importante, tec-nologia all’avanguardia, eleganza discreta, servi-zio impeccabile, ottimo bar e musica, posizionesuperba. All’hotel “Il Principe” tutto richiama ilfamoso motto di Oscar Wilde: “Vivere bene è lamigliore vendetta”. Nel 2007 l’albergo ha ottenuto il prestigiosopremio “Ospitalità italiana”, istituito dall’Isnart.

Il Principe Hotel, restauro e risanamento conservativo a Catania

PROGETTOMichele Sclafani

COMMITTENTELotos Spa

REALIZZAZIONELotos Spa

CRONOLOGIAprogetto 2002,inizio lavori 2002-2003,fine lavori 2005

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I dati di riferimento assegnati al progetto – delnuovo ospedale di Marsala – hanno interessato laristrutturazione dell’edificio esistente e l’amplia-mento dello stesso, per permettere al Presidio dierogare i servizi sanitari programmati ed atti adospitare i 242 posti letto previsti dall’Azienda sa-nitaria trapanese. Forme e ambientazioni sonostate considerate elementi primari nella conce-zione. La creazione di luoghi più umani e rispet-tosi dell’individuo passa attraverso un’attenzione

progettuale rivolta al singolo dettaglio, all’uso dimateriali idonei e psicologicamente soddisfacen-ti, ma soprattutto ad una concezione generaledell’architettura di grande forza e coerenza. Ilnuovo progetto non può che essere stato basatosu una moderna impostazione del problema im-pianti in funzione delle condizioni di contorno,delle conoscenze tecniche più attuali, dell’impie-go di apparecchiature affidabili con l’uso di tec-niche costruttive adeguate.

Il nuovo presidio ospedaliero di Marsala a Trapani

PROGETTOGiuseppe Sindoni

COMMITTENTEAzienda Unità SanitariaLocale n. 9, Trapani

REALIZZAZIONEA.T.I.: Consorzio traCooperative diProduzione e Lavoro -“CONS. COOP”, Forlì e“Consorzio Ravennate”delle Cooperative diProduzione e Lavoro,Ravenna

CRONOLOGIAprogetto 2000-2001,inizio lavori 2003,fine lavori 2007

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Un lotto stretto e lungo, una “lenza” di terrenodai trascorsi agricoli, l’obbligo della distanzadalla battigia, segnano la posizione della doppiacasa per vacanze.Le due piccole abitazioni sono separate da unaparete obliqua dettata da esigenze distributive, esono ricongiunte da un volume traversale in alto.Chiuso su tre lati e aperto solo verso mare, do-ve la duna proteggeva a nord le proprietà dalvento e dal percorso delle greggi, l’edificio orga-nizza i propri spazi tramite corti e patii che as-sicurano agli ambienti la luce naturale e ne co-stituiscono le soluzioni di continuità.Il basamento in calcestruzzo, ora anche terraz-za, ora sistema di rampe, è in realtà la fondazio-ne che fuoriesce appena dalla coltre agraria, disassi e sabbia filtrati dal defluire dell’acqua ver-so mare; per il resto, un intonaco bianco rivestequasi interamente l’edificio e bianchi sono pu-re gli infissi di tipo industriale, imposti dalle ri-strettezze del budget.

La copertura dei tetti inclinati, tradizionale macon i coppi disposti ad ottimizzarne la ventila-zione, e il riempimento con ciottoli di mare del-le terrazze non calpestabili, analogo al suolo dicorti e patii, sottolineano l’articolazione dei vo-lumi richiesta dai vincoli edilizi e paesaggistici;le pareti esterne sono in blocchi termici (Poro-ton). Materiali vecchi e nuovi sono usati in mo-do equivalente, adattati alla perizia delle mae-stranze locali.La semplicità dell’insieme è restituita anche da-gli interni, dove il paratattico effetto del fuori-dentro-fuori generato dalla intrusione degli spa-zi aperti, appare moltiplicato per le diverse al-tezze e inclinazioni dei soffitti, a tratti colorati;al calcestruzzo a vista di alcune travi e delle sca-le è consegnata la memoria di una costruzioneconsapevole delle forme cieche e massicce deibagli e delle vicine case agricole, della sagomadella trecentesca torre che al tramonto staglia illimite più lontano della costa.

Case per vacanze a Lascari, Palermo

PROGETTOFrancesco Taormina

COMMITTENTEEttore e RosettaD’Antonio

REALIZZAZIONEMarino Costruzioni Edili

CRONOLOGIAprogetto 1994-2000,inizio lavori 2001,fine lavori 2003

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L’inusuale progetto della Porta di accesso al me-dievale centro storico di Pollina, sulle propaggi-ni tirreniche delle Madonie, è parte del lungo di-spositivo altimetrico che ridisegna il costoneroccioso dell’abitato volto a mare.La “Strada Palazzi”, realizzata nella prima me-tà degli anni ’90, è il primo tassello di un per-corso costruito per interventi singoli, di cui faparte la Porta urbana, e che andrà a compiersicon le realizzazioni di una cabinovia verso la pe-riferia più lontana, e di una sorta di torre perl’entrata più bassa.Il disegno della Porta, risolto con un semplicearchitrave in calcestruzzo, anticipa la separazio-ne, imposta dal passaggio sotto la torre campa-naria, tra l’arrivo veicolare e la piazza principa-le del paese: soglia simbolica e funzionale, l’ar-chitrave è il didascalico ospite di una sfera (la-

pideo proiettile di un’arma desueta), di una se-duta in cemento (prego signori, si accomodino!),di un albero bronzeo della più diffusa coltura lo-cale (e pilastro cosmico e ombra per la sosta).All’opposto del campanile, una scala in metalloasseconda la finzione di una discesa tra ruderi ri-composti nel tradizionale magistero della pietrarosata del luogo, fino al piano della Strada Pa-lazzi e poi verso il futuro scalo della cabinovia. In pietra è anche il pavimento di lastre ritmatedalla medievale teoria dei numeri di Fibonacci,raffinato strumento di controllo di dimensionisolo esteriormente discontinue, utile a ricon-giungere i fronti degli edifici esistenti.Tra l’insieme, visibile a distanza, e il dettaglioche lo esprime alla dimensione dell’uomo, ten-de così a compiersi il silenzioso colloquio trapreesistenze, oggetti appena apparsi, paesaggio.

Porta urbana a Pollina, Palermo

PROGETTOFrancesco Taormina

COMMITTENTEComune di Pollina

REALIZZAZIONEANTIUM costruzioni Sas,Carmelo Gangemi

CRONOLOGIAprogetto 2001,inizio lavori 2003, fine lavori 2004

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L’opera sorge a Castania, l’antico centro medie-vale della città di Castell’Umberto abbandonataalla fine dell’800. Il borgo si presenta avvolto dauna natura rigogliosa che conferisce al luogo ilfascino romantico della rovina.Della quattrocentesca chiesa di San Domenico,restavano l’abside centrale con le due cappelleabsidali laterali, il campanile, parte della pavi-mentazione delle navate, elementi di colonne etracce di muri.Con il progetto dell’Auditorium per spettacoli al-

l’aperto non si è voluto restituire in modo identi-co ciò che il tempo ha inesorabilmente degrada-to, ma ricostruire la memoria storica del luogocon una serie di rimandi capaci di conferire unanuova dimensione spazio-temporale, collegandopassato e presente in un moto emozionale.È stata la “strategia del percorso” a segnare pro-gettualmente gli spazi dell’intervento allo scopo disvelare l’esistente e orientare il visitatore a coglie-re l’atmosfera di un passato vivo nel presente.Un confronto sereno tra restauro e modernità.

Auditorium nell’ex convento S. Domenico a Castell’Umberto, Messina

PROGETTOSebastiano Triscari,Sebastiano O. Liuzzo

COMMITTENTEComune diCastell’Umberto

REALIZZAZIONESalvatore Messina Srl

CRONOLOGIAprogetto 2003,inizio lavori 2006,fine lavori 2008

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I PROGETTI UNDER 40

I progetti sono riportati secondo l’ordine alfabetico degli autori

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Il progetto del Museo del Gioiello Antico Sicilia-no e delle Arti Applicate riguarda gli interventidi restauro conservativo e riuso del piano nobi-le di Palazzo Castrone Santa Ninfa a Palermo alfine di adibirlo a museo e un complesso d’inter-venti sulle parti comuni, come il restauro di tut-ti i prospetti, dello scalone e del cortile interno,mirati ad una maggiore valorizzazione del museoe degli spazi ad esso connessi. All’interno delcomplesso degli interventi, di notevole impor-tanza è il restauro di una bifora di epoca me-dioevale presente nella porzione di prospettoche insiste su vicolo dello Zingaro.L’allestimento consentirà di far convivere in ar-monia l’impianto architettonico e decorativo ori-ginario con le funzionalità necessarie per la de-stinazione museografica del piano nobile, utiliz-

zando un linguaggio architettonico contempora-neo.Il percorso di visita si snoderà attraverso la suc-cessione di tre locali adibiti a spazi per esposi-zioni temporanee caratterizzati da un rivesti-mento parietale in acciaio corten con incastona-te le teche espositive, una sala dedicata allamultimedialità, tre sale per esposizioni perma-nenti in cui gli oggetti saranno esposti in techevitree, la zona lettura, il laboratorio didattico einfine la direzione del museo. Grande attenzio-ne è posta all’aspetto multimediale e didattico.Saranno presenti infatti postazioni olografiche edi realtà virtuale, connessioni internet, touchscreen informativi e quant’altro per porre il nuo-vo museo al passo con i più aggiornati poli mu-seali.

Palazzo Castrone di Santa Ninfa, Museo del gioiello antico siciliano e delle artiapplicate a Palermo

PROGETTOFabia Adelfio,Enrico Anello

COMMITTENTEElle Group Srl

REALIZZAZIONESanfratello CostruzioniSrl

CRONOLOGIAinizio lavori 2007,in fase dicompletamento 2009

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L’edificio “club della vela”, come l’intera area delPorto turistico di Riposto, risponde alle esigen-ze, espresse dalla Amministrazione comunale, dinon opporre ostacoli alla fruizione del mare daparte della città. La soluzione urbana si fonda sudue scelte principali: da una parte quella di li-mitare l’altezza dei nuovi volumi a 3 metri, man-tenendo le coperture quasi alla quota di via Du-ca del Mare; dall’altra quella di disporre “a pet-tine” gli edifici principali destinati ai servizi, indirezione perpendicolare alla linea costiera, rea-lizzando un insediamento “passante”.

Nell’edificio “club della vela” il tema della per-meabilità coinvolge l’intero involucro ed è svi-luppato lavorando sull’articolazione degli ele-menti architettonici. La copertura è staccata dalle chiusure verticaliesterne, generando un tetto “galleggiante” inc.a. sotto il quale si insinuano volumi e quintearchitettoniche. I luoghi dedicati ai servizi si rac-colgono all’interno di “scatole”, caratterizzatedal trattamento con intonaco blu; un muro ma-terico e compatto separa lo spazio interno dallaretrostante città.

Club della vela nel secondo bacino del Porto turistico di Riposto a Catania

PROGETTOAndré Balla,Simona Calvagna

COMMITTENTEMarina di Riposto Srl

REALIZZAZIONEFondachelloImmobiliare Srl

CRONOLOGIAprogetto 2003,inizio lavori 2003,fine lavori 2004

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Questo progetto è un piccolo esempio di comesi possa recuperare un manufatto ordinario e pri-vo di qualità. Ridefinisce non soltanto il manu-fatto ma il luogo stesso fatto di strade, muri,confini, pietra e paesaggio. I materiali utilizzati sono tradizionali: l’intonacobianco, la pietra lavica e il legno. Le vetrate delsoggiorno sono esposte a nord, mentre a sud,piccole aperture di ambienti di servizio e contro-pareti risultano funzionali alla durezza del climaestivo.

La casa si protegge dal caldo di ponente con unvolume pieno, svuotato soltanto in corrisponden-za dei nuovi accessi ai due piani dell’abitazioneinquadrati da un unico taglio sulla facciata pu-ra e bianca.Il tetto originario è stato inscatolato; potrebbe,qualora lo si volesse, ospitare qualsiasi forma disistema energetico alternativo scomparendo al-la vista. I materiali utilizzati sono quelli tradizio-nali: il legno, la pietra e l’intonaco.Tanto dove-vo e potevo all’architettura.

Ristrutturazione di una casa unifamiliare a Caltanissetta

PROGETTODavide Cammarata

COMMITTENTEAgostino Cimino

CRONOLOGIAprogetto 2000,inizio lavori 2000,fine lavori 2008

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È un’area di forma pressoché rettangolare este-sa circa 5000 mq pendente da Ovest verso Est(il tratto compreso tra Villa Margherita e via Na-talelli) delimitata da un giardino pubblico (V.Margherita), dalla Vallata S. Domenica. L’area sorge su un riempimento artificiale dellavallata effettuato nel 1930 e franato nel 1993per la rottura di un fognolo delle acque bianchecittadine. Il progetto si pone come interlocutore tra unaparte di città trasformata negli anni ’30, il riem-

pimento della Villa Margherita e la cava natura-le rimasta selvaggia e inalterata. L’intervento èun percorso, pensato come uno spazio aperto,fruibile e relazionato col tessuto circostante.L’asse su cui pendono tutti i “momenti” del pro-getto segue la direzione delle vecchia scalinataesistente su cui si genera un percorso lastricatoin calcare che, in prossimità della Villa, diventacoperto. La parte costruita contiene i servizi, un bar, euna sala espositiva.

Riqualificazione della vallata S. Domenica a Ragusa

PROGETTOMario Castello,Emanuele Lauretta,Vincenzo Leggio eDaniele Migliorisi

COMMITTENTEComune di Ragusa

REALIZZAZIONEAvola Salvador

CRONOLOGIAprogetto 2006,inizio lavori 2007,fine lavori 2007

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Incastonato nel cuore di Catania, un ex opificiodei primi del Novecento accoglie il Centro Spor-tivo. La recente ristrutturazione ha avuto comeobiettivo il miglioramento della funzionalità deilocali per soddisfare un nuovo programma fun-zionale. La corte e la particolare disposizione dei corpidi fabbrica costituiscono lo spunto per ripensa-re alla distribuzione delle attività. Dall’ingresso nella corte si percepiscono nuoviinnesti che appaiono attraverso l’involucro mu-rario. Siano esse finestre o superfici sfaccettatetrasparenti, questi innesti consentono di scorge-

re i nuovi interni del centro. Ogni attività si di-chiarerà attraverso il semplice gesto della suaperformance. La hall è un prolungamento coperto della corte,un continuum tra esterno ed interno senza inter-ferenze visive e consente di distribuire gli acces-si alle zone per le differenti pratiche sportive edalla zona Benessere con l’Hammam, un’oasi diquiete e privacy.I materiali da costruzione e le finiture si alter-nano in una variazione di tessiture e tipologietanto per qualità quanto per esigenze economi-che e prestazionali.

Centro Sportivo Nadir a Catania

PROGETTORoberto Forte,Andrea Guardo

COMMITTENTESpazio Libri

REALIZZAZIONEEurocostruzioni

CRONOLOGIAprogetto 2004,inizio lavori 2004,fine lavori 2006

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Una casa per trascorrere la vacanze e per ospi-tare una ricca collezione di quadri, ma anche unluogo in cui vivere assaporando il fascino irresi-stibile di un paesaggio quasi selvaggio tipicodella macchia mediterranea. Situata sui rilievivariegati di contrada Drasi, a ridosso di PuntaBianca, una delle spiagge più suggestive dellacosta siciliana a pochi km dalla città di Agrigen-to, questa casa isolata, si ispira all’architetturadomestica dell’avanguardia razionalista non so-lo per i caratteri stilistici, ma soprattutto per lacapacità di coniugare funzionalità e paesaggio. È stato progettato un incastro di volumi che se-guono la configurazione naturale del suolo inse-rendosi in maniera elegante e delicata nel con-testo circostante. Lo schema distributivo, semplice e funzionale,presenta un impianto a forma di L, nel quale ilvolume contenente il vano scala leggermente ar-retrato rispetto agli altri due e visibile anche dal-l’esterno attraverso una maggiore altezza, costi-tuisce elemento di raccordo dei percorsi di col-legamento interni.

Il piano interrato, che funziona come zoccolodella casa, nasce dalla configurazione naturaledel terreno in lieve declivio e comprende unagrande sala ricreativa, la lavanderia/cantina, ilbagno, la camera padronale con cabina spoglia-toio e il garage.Il prospetto principale, al piano terra, è caratte-rizzato da una quinta muraria che prosegue il pia-no di facciata oltre il perimetro esterno dell’invo-lucro edilizio raddoppiandone l’estensione. Dietroquesta facciata-barriera, immagine principe delprogetto, si sviluppa l’abitazione vera e propriacon l’ala dei servizi e delle camere da letto. L’esplicita volontà del confronto con il paesag-gio è tangibile nell’interazione tra l’ampio sog-giorno/cucina e il patio/terrazza antistante, ilquale ripropone, in chiave moderna, il “patiodelle vecchie dimore siciliane”, luogo privilegia-to del vivere quotidiano. Il primo piano è una stanza espressamente ri-chiesta dai committenti per il relax e la pittura;da questa si accede alle terrazze panoramichecostituenti la quasi totalità della casa.

Casa Castronovo Sanfilippo a Punta Bianca, Agrigento

PROGETTOCalogero Giglia

COMMITTENTESerafina Sanfilippo,Angelo Castronovo

REALIZZAZIONEBallarò Favara

CRONOLOGIAprogetto 2004,inizio lavori 2004,fine lavori 2007

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Il sito oggetto dell’intervento, è un appezzamen-to di sei ettari (m 150 nel suo sviluppo trasver-sale e m 400 nel suo sviluppo longitudinale), inc/da Gallitello nel Comune di Calatafimi-Sege-sta, circondata da vasti appezzamenti di terrenocoltivati a vigna e da una corona di montagneche da Alcamo a Segesta chiude e circoscrivel’orizzonte. La committenza non voleva semplicemente unacantina ma un edificio che qualificasse e rifon-dasse una porzione di territorio. Un gesto caricodi valenze figurative nella sua dimensione ecce-zionale. Un unico grande edificio capace diemergere dalla dimensione paesaggistica del-l’intervento e che fosse visibile dall’autostrada intutta la sua estensione. L’andamento longitudi-nale del lotto, avente una sezione altimetrica-mente crescente a partire dalla Strada Comuna-le Gallitello, ci ha convinti di organizzare l’edi-ficio lungo la sua sezione trasversale in modo daporsi parallelamente all’andamento dell’Auto-strada Palermo-Mazara del Vallo e al centro del

suo sviluppo longitudinale, in modo da contene-re i volumi di scavo previsti per la costruzione.Ovviamente la difficoltà maggiore è stata quelladi impostare planimetricamente ed in alzato unoggetto architettonico di tale dimensioni. Ma co-me sostiene Aurelio Galfetti “Costruire un pae-saggio non è mai un problema di dimensione. Leregole del troppo grande, troppo alto, troppo lun-go, sono false. Non è la misura in sé che conta,è il rapporto che si stabilisce tra le cose che con-ta”. Questa diventa la condizione in cui l’archi-tettura si pone come atto fondativo, il cui com-pito “non è solo quello d’instaurare un rapportocon il sito, urbano o naturale che sia, ma soprat-tutto di rendere l’insieme architettonico rappre-sentazione di una nuova sintesi” (AlessandroAnselmi). Tali premesse, ci hanno indotto a mettere in evi-denza i luoghi ove si svolgono le funzioni con-crete, intorno ai quali si intreccia una rete distrade e passaggi interni, con una corte a cieloaperto, cuore dell’attività produttiva.

Cantina Maremonti a Calatafimi-Segesta, Trapani

PROGETTOFrancesco Leto,Salvatore Lo Cascio

COMMITTENTEMaremonti Sas

REALIZZAZIONECo.bo.edil

CRONOLOGIAprogetto 2005-2006,inizio lavori 2008, in corso direalizzazione

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L’intervento consiste nella riqualificazione deiprincipali spazi pubblici di Nicolosi. La PiazzaSan Francesco è caratterizzata da un percorsopedonale lineare che evidenzia la disposizionedella Chiesa di S. Francesco e collega via Gari-baldi con via del Calvario. Altri aspetti legati al-l’opera riguardano la valorizzazione dell’accessoalla chiesa attraverso il ridisegno del sagrato. LaPiazza del Carmine si contraddistingue per lapresenza di una grande aiuola ovale, che orga-

nizza gli spazi interni alla piazza. Piazza degliAlpini, invece, si caratterizza per la ricollocazio-ne in chiave moderna di un antico portale in pie-tra lavica e per la realizzazione del nuovo per-corso di accesso alla villa comunale. Il proget-to, redatto secondo i più attuali criteri di Bioar-chitettura, presenta elementi di illuminazionealimentati da impianti fotovoltaici e serbatoi difiltraggio ed accumulo per le acque piovane dariutilizzare a fini irrigui.

Il sistema delle piazze nel centro storico di Nicolosi a Catania

PROGETTOGiuseppe Davide Marletta,Fabrizio Russo

COMMITTENTEComune di Nicolosi

REALIZZAZIONEC.E.L.I. SocietàCooperativa

CRONOLOGIAprogetto anno 2003,inizio lavori 2006, fine lavori 2008

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Il progetto rientra in una strategia di recuperocoordinata dal Comune di Melilli atta ad istrui-re un itinerario turistico che rivitalizzi alcunearee storico-archeologiche del territorio. L’areaindicata per il padiglione è in corrispondenza diun tornante della strada provinciale. Pensato co-me un oggetto di risignificazione del paesaggiocollinare di Melilli, l’edificio si configura comeastratto volume che misura la morfologia del si-to e raccoglie dentro i suoi spazi le suggestiveimmagini del territorio, catturando e interpretan-done alcuni elementi caratterizzanti. La sua

struttura compositiva cerca di evidenziare il rap-porto con gli elementi geografici dell’area deter-minando una natura formale che origina unastraniante spazialità interna. È intenzionale lavolontà di riproporre la morfogenesi delle vicinecave di pietra. L’edificio è pensato come un pic-colo collettore urbano per la comunità melillesein grado di innescare nuovi modi di insediare ilterritorio attraverso una dimensione collettiva incui il momento di aggregazione, dovuto all’espe-rienza artistica, consenta la scoperta di una qua-lità antropizzata del paesaggio.

Padiglione espositivo a Melilli, Siracusa

PROGETTOFrancesco Messina,Trieste Russitto

COMMITTENTEComune di Melilli

REALIZZAZIONESalvatore Pitrolo

CRONOLOGIAprogetto 2004,inizio lavori 2009, in corso direalizzazione

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C9H8O4 è la formula dell’acido acetilsalicilico,il principio attivo dell’aspirina, elemento rivolu-zionario della medicina moderna e metafora perla progettazione e realizzazione di una farmaciacomunale sperimentale in un paesino alle faldedell’Etna, Pedara. Cento metri quadrati di sperimentazione all’in-terno di questa farmacia, che attraverso l’acco-stamento di materiali tipici e non del luogo, at-traverso l’uso di colori, luci e suoni renda grade-vole la fruizione della clientela in un ambienteche nella maggior parte dei casi risulta esserepoco gradevole. Usufruire di servizi nuovi, atipici per una farma-cia, come la possibilità di avere uno spazio de-dicato alle autoanalisi, alla ricerca tramite inter-

net, al consulto con il farmacista, rende questospazio e questa attività al passo con i tempi. Il laboratorio, che ormai non si vede più in nes-suna farmacia, qui diventa il fulcro dell’attivitàdi ricerca e di sperimentazione che una vera far-macia dovrebbe sempre svolgere.L’area prescelta dalla committenza era un vec-chio ed abbandonato piano terra di un piccoloedificio a due livelli che mal si prestava alla rea-lizzazione di un’attività commerciale. A fronte diciò si è reso necessario uno studio tecnico rela-tivo alla demolizione di vari setti murari portan-ti e relativa cerchiatura tramite strutture in ac-ciaio. La creazione, inoltre, di un piano soppal-cato, ha permesso la realizzazione di un vano uf-ficio a doppia altezza sulla zona pubblico.

Farmacia sperimentale a Pedara, Catania

PROGETTODavide Modica

COMMITTENTEFarmacia ComunaleS.A. Abate Spa

REALIZZAZIONEDomotec Impianti Srl

CRONOLOGIAprogetto 2003,inizio lavori 2004,fine lavori 2004

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Lo spazio, configurato come rapporto tra inter-no ed esterno, filtrato dalla volumetria del bri-sesoleil, trova, nella doppia altezza centrale,l’elemento generatore dell’intera composizione.Chiari i riferimenti al razionalismo italiano e allinguaggio classico della villa Curruchet di LeCorbusier. I giochi di luce, la purezza del volume di base ela trasparenza filigranata del prospetto richiama-no il carattere mediterraneo professato da Ravae da Terragni. La Casa, su due livelli, è chiusa

dalla stereometrica definizione del tetto giardi-no e dal canale dell’aria di una moderna came-ra dello scirocco, destinata a ricreare un singo-lare ambiente fresco secondo la tradizione ara-ba; una torre del vento che, contrassegnata allabase dalla grande fonte di Mendini, veicola lacircolazione dell’aria fresca all’interno dell’edi-ficio. Il prospetto sul giardino presenta un inser-to in maiolica siciliana, omaggio alla mediterra-neità condotta all’interno del ragionamento ra-zionalista.

Casa Ditta a Erice, Trapani

PROGETTOMaurizio Oddo

COMMITTENTEMichele Ditta

REALIZZAZIONEStellario Battiata

CRONOLOGIAprogetto 2004,inizio lavori 2005,fine lavori 2006

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La Casa SD’ nasce con una forte tendenza al ri-gore geometrico e al “recupero” di elementi fi-gurativi propri del luogo. Inizialmente concepi-ta come un volume puro, durante il processoprogettuale il volume, nel rispetto degli allinea-menti con gli edifici adiacenti, ha subito una se-rie di slittamenti/sovrapposizioni che si muovo-no intorno ad un “cortile chiuso” a doppia altez-za, illuminato zenitalmente. Sul cortile chiuso si affaccia il corridoio (pastas)del primo piano che costituisce l’asse distribu-tivo, la “regola d’ordine” rispetto alla quale so-no stati organizzati tutti gli ambienti della casa.

L’abitazione si sviluppa su tre livelli funzional-mente differenziati (servizi per la residenza, zo-na giorno e zona notte). Al piano terra sono ubi-cati gli ambienti di soggiorno che, con ampiebucature, si relazionano al giardino interno, con-cepito come ortus conclusus. Tale relazione ènegata sul fronte sulla strada, che è un fronte“chiuso” concepito come fondale del giardinoornamentale. La “chiusura” è denunciata dauna prevalenza dei pieni sui vuoti e da scherma-ture/bucature che lasciano intravedere dall’inter-no il paesaggio circostante e dall’esterno nonsvelano l’organizzazione spaziale interna.

Casa SD’ a Belpasso, Catania

PROGETTOGiovanni BattistaPrestileo, Alessandra Bianco

COMMITTENTEG. Signorello e M. C. D’Agostino

REALIZZAZIONEAlfio RapisardaCostruzioni

CRONOLOGIAprogetto 1999-2001,inizio lavori 2004,fine lavori 2008

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Nel corso degli ultimi anni si assiste a Palermoad un risveglio dell’interesse cittadino ed im-prenditoriale per il miglioramento del sistema ri-cettivo urbano, particolarmente orientato alla ri-qualificazione degli alberghi esistenti e alla rea-lizzazione di nuove strutture alberghiere.L’Hotel Plaza Operà, consta di 45 camere, piùdue suite ubicate all’attico. L’edificio originario,esempio di una architettura funzionale quantobanale, presentava una serie di vincoli indottidalle strutture portanti immodificabili e dal nu-mero e dalla cadenza delle aperture sull’esterno.Il progetto si è focalizzato sulla ottimizzazionedella distribuzione planimetrica ai piani in ele-vazione, destinati a camere, al fine di ottenereil maggior numero di unità, mentre il piano ter-ra è stato destinato ai servizi collettivi alberghie-ri: quali la hall con reception, l’angolo bar ed ilsalotto per gli ospiti, un piccolo back office e glispazi di collegamento orizzontali e verticali.Al piano cantinato sono state realizzate la salaprima colazione e due sale per meeting e con-vegni per potenziare l’offerta ricettiva anche in

considerazione della peculiare vocazione com-merciale dell’albergo, dovuta alla sua centralitàurbana.Il progetto degli esterni si è limitato ad arricchi-re la porzione basamentale del fabbricato origi-nario con un nuovo rivestimento in marmo che,con il proprio disegno, connette il piano terracon il primo piano. Questo nuovo basamentomarmoreo viene chiuso in sommità da una pen-silina in acciaio e legno. Ne risulta una imma-gine dal carattere fortemente urbano, sottolinea-ta dall’aggettivazione cromatica del rivestimen-to parietale e dal risalto dell’illuminazione not-turna.L’intervento sui fronti edilizi su strada si è con-centrato sul desiderio di immettere nel paesag-gio urbano circostante i segni di una innovazio-ne compatibile con la modestia del manufattooriginario, senza tuttavia rinunciare al valore dicomunicazione proprio degli alberghi: edifici de-stinati all’accoglienza e quindi condizionati daesigenze di presenza, riconoscibilità e capacitàdi denotazione nel contesto urbano circostante.

Hotel Plaza Operà a Palermo

PROGETTOSebastiano Provenzano

COMMITTENTEGESTAR Spa

REALIZZAZIONEMulti ServiceCostruzioni SocietàCooperativa

CRONOLOGIAprogetto 2003,inizio lavori 2003,fine lavori 2005

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Volume isolato, a due livelli, incassato in un lot-to trapezoidale, nell’entroterra della piana diGiammoro. Ristrutturazione integrale di un im-mobile esistente e progettazione paesaggisticadell’intera area il cui naturale declivio ha costi-tuito il costante riferimento per la progettazionedello spazio abitativo. Matrice del progetto igrandi setti murari che definiscono il manufat-to, contrassegnandolo cromaticamente. Dall’in-gresso della casa, posto a quota superiore, unpercorso a gradoni consente di raggiungere ilpiano terra, destinato a zona giorno, con un am-

biente living che comprende il soggiorno, la cu-cina e i servizi. Al piano superiore, la zona not-te. Il luogo e le richieste della committenza, cheimplicavano la sistemazione anche degli esternihanno rappresentato il punto di partenza perun’indagine intorno al rapporto tra architetturae paesaggio. Il progetto comprende la sistema-zione del giardino, nel costante rapporto tra spa-zio interno e spazio esterno, con la piscina e ilpaesaggio dunale dell’intorno piantumato connuove essenze arboree ad integrazione di quel-le già esistenti.

Casa P_interrelazioni a Pace del Mela, Messina

PROGETTOAREAlab Toni Raimondo,Antonio Quartarone

COMMITTENTEPrivato

REALIZZAZIONEF.lli Bongiovanni Snc

CRONOLOGIAprogetto 2003,inizio lavori 2003,fine lavori 2005

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Si tratta di un intervento di ristrutturazione di unpiccolo edificio ubicato ai margini dell’area ar-cheologica di Selinunte, in provincia di Trapani.Il lotto in cui è stato realizzato l’edificio guardasul mare, un tratto di spiaggia della costa sicilia-na caratterizzato ancora oggi dai canneti e dal si-stema dunale.L’intervento valorizza al meglio gli elementi checostituiscono il paesaggio naturale e archeologi-co: la vista dal terrazzo sul parco archeologico ela vista del mare dagli ambienti di soggiorno.

La scala è l’elemento nuovo che articola l’inte-ro progetto, esterna all’edificio, consente il col-legamento verticale degli ambienti abitativi edelle pertinenze con il terrazzo. Il sole nell’intervento è la fonte di energia rin-novabile che consente di ottenere acqua caldasanitaria mediante la scelta di tecnologie di ti-po solare-termico.L’opera realizzata costituisce un esempio di ri-sanamento della fascia costiera siciliana, in sim-biosi con il paesaggio e la zona archeologica.

Casa Ferro a Selinunte, Trapani

PROGETTOGiuseppe Salluzzo

COMMITTENTEAnna Ferro

REALIZZAZIONETecnoedil di Innocenzo Guarino

CRONOLOGIAprogetto 2005,inizio lavori 2006,fine lavori 2007

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L’ampliamento dello spazio espositivo riguarda ilsecondo piano del Museo Archeologico di Cen-turipe. Le teche espositive sono state realizzate con pan-nelli di legno in rovere sbiancato, lastre di cristal-lo temperato, profili scatolari in acciaio e carton-gesso; per quanto riguarda la pavimentazione èstato utilizzato un autolivellante a base di ce-mento e resine epossidiche di colore bianco. Il disegno determinato sulla pavimentazione daigiunti di dilatazione sigillati in resina mette inevidenza il rapporto tra la spazialità dell’ambien-te interno e la disposizione delle teche e dei per-corsi. I contenitori espositivi sono stati pensati in mo-do differenziato in corrispondenza degli angoli,dove le teche subiscono improvvise rotazioni e

leggeri aggetti per interrompere la continuità ti-pologica degli espositori. La suggestiva vista panoramica che è possibileapprezzare attraverso le ampie finestre, ci ha in-dotto ad integrare la regolare sequenza delle bu-cature con la parete espositiva, così da alterna-re l’esposizione di frammenti archeologici al-l’esposizione di scorci paesaggistici. La netta contrapposizione tra il carattere asetti-co dell’intervento e il valore materico dei reper-ti favorisce la rievocazione del passato. Questo conflitto temporale tra antica materia va-scolare e nuovi volumi espositivi, ribadisce la vo-lontà di coniugare passato e presente, tradizio-ne ed innovazione, consolidando una identità ar-ricchita di nuove suggestioni e di inaspettate in-terferenze.

Ampliamento del museo archeologico di Centuripe, Enna

PROGETTOGiuseppe Scravaglieri,Giancarlo Campagna,Epifanio Scravaglieri, Tonia Laudani

COMMITTENTEComune di Centuripe

REALIZZAZIONEItalcop Srl, Medipav Srl

CRONOLOGIAprogetto 2002,inizio lavori 2004,fine lavori 2005

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Finito di stampare nel mese di settembre 2009