PREGHIERA A DIO PADRE PER INTERCESSIONE DEL … · Padre, che nel cuore del tuo Figlio, formato per...

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PREGHIERA A DIO PADRE PER INTERCESSIONE DEL BEATO CARLO LIVIERO Padre, che nel cuore del tuo Figlio, formato per opera dello Spiri- to Santo nel seno della Vergine Maria, riveli il tuo amore miseri- cordioso verso tutti, ti ringraziamo per aver donato all’umanità il beato Carlo Liviero. Radicato e fondato nella carità di Cristo, ha dedicato totalmente a te e ai fratelli la sua vita di cristiano, sacerdote e vescovo. O Padre, dona anche a noi il tuo Spirito perché possiamo vivere in piena comunione con Gesù, amando i poveri e i bisognosi del nostro tempo e, per intercessione del Beato Carlo Liviero, conce- di la grazia che con fiducia chiediamo. Amen. Con approvazione ecclesiastica † Domenico Cancian f.a.m., Vescovo A cura delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore - 2013 Vescovo di Città di Castello Fondatore delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore

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PREGHIERA A DIO PADRE

PER INTERCESSIONE DEL BEATO CARLO LIVIERO Padre, che nel cuore del tuo Figlio, formato per opera dello Spiri-to Santo nel seno della Vergine Maria, riveli il tuo amore miseri-cordioso verso tutti, ti ringraziamo per aver donato all’umanità il beato Carlo Liviero. Radicato e fondato nella carità di Cristo, ha dedicato totalmente a te e ai fratelli la sua vita di cristiano, sacerdote e vescovo. O Padre, dona anche a noi il tuo Spirito perché possiamo vivere in piena comunione con Gesù, amando i poveri e i bisognosi del nostro tempo e, per intercessione del Beato Carlo Liviero, conce-di la grazia che con fiducia chiediamo. Amen. Con approvazione ecclesiastica † Domenico Cancian f.a.m., Vescovo

A cura delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore - 2013

Vescovo

di Città di Castello

Fondatore

delle Piccole Ancelle

del Sacro Cuore

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Il Triduo in preparazione alla festa del Beato Carlo Liviero è uno stru-mento di preghiera pensato per la Diocesi di Città di Castello, per le Piccole Ancelle del Sacro Cuore e per quanti si sentono parte della fa-miglia di Carlo Liviero. In concomitanza con l’anno della Fede, indetto dal Papa emerito Bene-detto XVI, il Triduo vuole aiutare tutti noi a ringraziare e pregare il Si-gnore, perché si riaccenda nei cuori la fede in Dio e si accresca la capa-cità di amore, di accoglienza e di ospitalità. Per intercessione del Beato pastore Carlo Liviero, tutti i cristiani senta-no maggiormente fame della Parola e dell’Eucaristia, pratichino i Sacra-menti e celebrino il Giorno del Signore. In appendice si riporta lo schema del Rosario della Gioia. Per i misteri

degli altri due giorni, si invita a personalizzare i commenti.

Quinto mistero: MARIA, MADRE DI GESÙ Dal vangelo secondo Luca (2, 42 ss)

Oggi contempliamo Maria che custodisce fedelmente nel suo

cuore le parole del Figlio anche quando non le comprende come

Lei anche noi vogliamo vivere di fede.

Dai Pensieri del Beato: “Sulla via del sacrificio, nei momenti di tristezza e di prova troverai la mamma del paradiso che ti racco-glierà fra le braccia, purchè a lei ti rivolga con sincerità di affetto ed umiltà di cuore”.

Padre nostro e 10 ave Maria

Preghiamo. Signore, Padre santo, nel mirabile disegno del tuo amore, hai voluto che il tuo Figlio nascesse da donna e fosse a lei sottomesso; donaci una conoscenza viva e penetrante del miste-ro dell’incarnazione del Verbo, per imitarlo nella sua vita nasco-sta fino al giorno in cui, guidati dalla Vergine Madre, entreremo esultanti nella tua casa. Il Beato Carlo Liviero interceda per noi, per il suo Istituto e per la Chiesa.

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Quarto mistero: MARIA, NELLA PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO Dal Vangelo secondo Luca (2,22ss)

Oggi contempliamo Maria che offre Gesù al tempio e accoglie la

profezia del dolore; come lei anche noi vogliamo vivere con fede il

tempo della prova.

Dai pensieri del Beato: “Nelle ore di solitudine e nei momenti di tristezza ricordati sempre che tu cammini sulla stessa via che Ge-sù ha percorso, portando al croce: e ti sentirai incoraggiata a pa-tire anche più se così a Lui piace”.

Padre nostro e 10 ave Maria

Preghiamo. Dio fedele, che nella Beata Vergine Maria hai dato compimento alle promesse fatte ai Padri, donaci di seguire l’esempio di Colei che a Te piacque per l’umiltà e con l’obbedienza cooperò alla redenzione del mondo. Il Beato Carlo Liviero interceda per noi, per il suo Istituto e per la Chiesa.

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1° giorno - lunedì 27 maggio

RIACCENDI LA FIAMMA DELLA TUA FEDE

� S. Rosario � Intenzione: Preghiamo in questo primo giorno soprattutto per-

ché i cristiani si sentano amati dal Signore e riaccendano la fiamma della loro fede e dell’amore verso Dio.

� Misteri della Gioia (vedi allegato)

INTRODUZIONE alla Messa lunedì VIII T.O. La liturgia di questo giorno ci ricorda che la vera sapienza sta nel seguire il Signore. L’incontro del giovane ricco con Gesù esprime il desiderio di quest’uomo di cambiare vita. Per intercessione del Beato Carlo Liviero preghiamo per tutti i giovani e le persone che cercano di realizzare la loro vita nella felicità. Vogliamo anche affidare al Signore tutti coloro che vivono nella tristezza, lontano da Gesù e dalla Sua Parola.

Testi utili per la preghiera (da leggere o offrire durante l’azione liturgica) La fede, infatti, cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di grazia e di gioia. Essa rende fecondi, perché allarga il cuore nella speranza e consente di offrire una testimonianza capace di gene-rare: apre, infatti, il cuore e la mente di quanti ascoltano ad acco-gliere l’invito del Signore di aderire alla sua Parola per diventare suoi discepoli.

[Benedetto XVI, La porta della fede, 7]

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Dagli scritti del Beato Carlo Liviero “Bisogna aprire gli occhi a tanti ciechi, bisogna far rivivere la fiac-cola della fede in tanti cuori dove si è spenta, appunto perché di fede e di cattolicismo non se ne sa nulla”.

[Beato Carlo Liviero, Lettera pastorale, febbraio 1912]

Mai come adesso, ne sono certo, si sente il bisogno che nei nostri popoli si risvegli la pietà e la fede. L’indifferenza religiosa, piaga fatale dei nostri tempi, va prendendo sempre più piede tra i fede-li; e mentre il progredire delle scienze umane e delle arti rende più comoda ed agiata la vita materiale, in molti è trascurata, per non dire del tutto rituale e morale. Nella campagna come nelle Città; nei grandi stabilimenti come nelle officine dei piccoli centri; nella bottega dell’operaio come nello studio dell’artista; nel ritrovo del professionista come nel salotto del possidente; a tutto si pensa, di tutto ci si preoccupa, fuorché di Dio, dell’anima e della eternità. In molti luoghi, alme-no fra di noi, è sopito quello spirito battagliero antireligioso, che nei tempi addietro combatteva la religione con la violenza, con la bestemmia e con il sarcasmo; e ha dato luogo a quella noncuran-za ed apatia, che sotto l’aspetto di una tolleranza quasi affettata, fa più danno alla Fede, che non un’aperta persecuzione. E’ simile a quelle calme afose degli oceani, che, peggiori delle tempeste, tolgono il fiato al navigante e gli rendono impossibile di mandare innanzi la nave. Non si insulta il prete, ma non lo si avvicina; non si vuole abbattu-ta la chiesa, ma non vi si mette dentro il piede; non si deridono i Sacramenti, ma non vi si accosta mai. Guardate le nostre parroc-chie; per la massima parte sono popolate di Cristiani Cattolici: ogni casa ha qualche segno di religiosità; si battezzano i bimbi, si vuole la benedizione pasquale, si desidera il prete al trasporto funebre. Ma quanti sono coloro che praticamente osservano i divini comandamenti, i precetti della Chiesa? Quanti ascoltano la

Terzo mistero: MARIA, NEL MISTERO DELLA NASCITA DI GESÙ Dal vangelo secondo Luca (2,1ss)

Contempliamo Maria che dà alla luce Gesù e lo presenta ai pasto-

ri accorsi ad adorarLo; come Lei vogliamo accogliere e prenderci

cura dei “piccoli”. custodire e meditare nel cuore ogni avvenimen-

to della vita di Gesù.

Il Beato Carlo Liviero scriveva: “Voi ben conoscete o fratelli Vene-rabili e figli carissimi in quali tristissime condizioni di dolore e di abbandono si siano trovati tanti bambini nella occasione della guerra: voi stessi talvolta vi siete sentiti stringere il cuore pensan-do a queste tenere creature rimaste senza appoggio e senza gui-da. E noi abbiamo coll’aiuto generoso dei buoni, e coll’infaticabile carità di tanti fra voi Sacerdoti provveduto per una istituzione che procuri oltre che un pane anche una educazione cristiana”. Padre nostro e 10 ave Maria

Preghiamo. Signore nostro Dio, fonte di gioia per chi cammina nella tua lode, per intercessione della Beata Vergine Maria dona-ci un cuore semplice e docile, a immagine del tuo Figlio, per dive-nire discepoli della sapienza e compiere solo e tutto ciò che ti piace. Il Beato Carlo Liviero interceda per noi, per il suo Istituto e per la Chiesa.

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Preghiamo. Signore nostro Dio, che hai fatto della Vergine Maria il modello di chi accoglie con fede la tua Parola e la mette in pra-tica, apri il nostro cuore alla beatitudine dell’ascolto e, con la for-za del tuo Spirito, fa’ che noi pure diventiamo luogo santo in cui la tua Parola di salvezza oggi si compie. Il Beato Carlo Liviero interceda per noi, per il suo Istituto e per la Chiesa.

Secondo mistero: MARIA, NELLA VISITA ALLA CUGINA ELISABETTA Dal vangelo secondo Luca (1,39ss)

Contempliamo in Maria che porta a Elisabetta Gesù, la salvezza e

la gioia ; come Lei anche noi, docili all’azione dello Spirito Santo

vogliamo annunciare Cristo ai fratelli e lodare Dio con tutta la no-

stra vita. Il Beato Carlo Liviero disse: “Io sarò in mezzo a voi… mi troverete nelle vostre chiese, nelle vostre adunanze, vedrete il vostro Ve-scovo al capezzale dei vostri ammalati… sarò per voi un padre…”. Padre nostro e 10 ave Maria

Preghiamo. Signore, Dio nostro, che nella Vergine Maria ci hai dato un modello di somma umiltà e di carità sublime, fa’ che la tua Chiesa si consacri con pari dedizione alla tua gloria e al servi-zio dell’uomo e diventi per tutti i popoli segno e strumento del tuo amore. Il Beato Carlo Liviero interceda per noi, per il suo Isti-tuto e per la Chiesa.

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Messa nelle Domeniche, e rispettano i dì festivi? Quanti si pren-dono cura della istruzione religiosa dei loro piccoli, o sentono per conto proprio il bisogno della Divina Parola? Come sono frequen-tati i Sacramenti, specialmente dagli uomini e dalla gioventù? Co-me è rispettato il senso morale, come venerata la santità del ma-trimonio? Una sola è la preoccupazione della massima parte dei Cristiani d’oggi: godere la vita. Ciò che piace, si vuole; senza do-mandarsi se sia lecito o meno; ciò che non piace si sfugge, senza preoccuparsi se sia, o no, obbligatorio. Il dovere non si conosce più, la coscienza non è più regola di operare. Si vive senza pensie-ro dell’anima; e molti muoiono come sono vissuti. E quello che maggiormente spaventa si è che a questa indifferenza ci siamo abituati tutti; nessuno più anche tra i più buoni ne fa gran caso. Noi stessi Sacerdoti ci sentiamo a poco a poco affievolire lo zelo, e dopo di avere per qualche tempo faticato con poco frutto a smuovere questa massa inerte, ci adattiamo alle circostanze, e finiamo col persuaderci che il mondo va così, e che bisogna la-sciarlo andare!

[Beato Carlo Liviero, Lettera pastorale, 10 Marzo 1927] Figli carissimi, ascoltate la voce del vostro vescovo che vi ripete una sola parola:Torniamo a Dio…Tutti tutti, o figli miei, affrettate-vi a Gesù Cristo!.. rivestitevi di grazia… [Beato Carlo Liviero, Lettera pastorale, 14 Febbraio 1917]

Dalla testimonianza di Mons. Vincenzo Pieggi La fede del Vescovo (Mons. Carlo Liviero) fu l’anima di tutta la sua vita; traspariva da tutti i suoi discorsi e da tutte le sue azioni. In momenti difficili (e ne ebbe tanti) credette “in spe, contra spe”, e la sua fede fu la sua vittoria. Anche il Vescovo di Pesaro, Mons. Porta, che fu per alcuni anni il suo Vicario Generale poté attestare che raramente aveva trovato un uomo di maggior fede e di fiducia alla Provvidenza di Mons.

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Liviero. Naturalmente egli alimentava la fede colle pratiche di pietà e con lo studio. Al mattino per tempo (alle ore 5 d’inverno e alle 4,30 d’estate) si sentiva il caratteristico rumore della chiave della sua camera e il suono di un passo grave e cadenzato: Era il Vescovo che si recava nel suo studio per la meditazione e la preparazione davanti a Dio del programma della giornata. Scendeva poi, il primo, in Cattedrale per cominciare la sua giorna-ta laboriosa, sempre però avvolto nella luce soprannaturale del-la sua grande fede. Aveva devozioni particolari? Certamente. Le preferite erano la devozione al S. Cuore cui dedicò tutte le sue Opere, la devozione alla Vergine SS.ma ed alla Vergine della Fiducia che scelse come Patrona delle sue imprese.

Santo Rosario nel triduo al Beato Carlo Liviero

Il Beato Carlo Liviero fu vescovo della Chiesa di Città di Castello dal 1910 al 1932. Noi oggi vogliamo ricordare le sue parole e l'e-sempio della sua vita, ciò che ha da insegnarci con la sua fede “granitica”. Egli fu “un gigante della fede”, nutrì verso Dio una fiducia salda, formata e informata alla luce di quella Parola che contemplava nel Sacro Cuore. Nella preghiera del Rosario ci ac-compagnerà con la sua paterna intercessione.

Misteri della Gioia

Primo mistero: MARIA, NEL MISTERO DELL’ANNUNCIAZIONE Dal vangelo secondo Luca (1,26ss)

In Maria contempliamo la vera credente che accoglie la Parola;

con Lei, anche noi vogliamo ascoltare Dio che ci parla e ci rivela il

suo progetto sulla nostra vita.

Il Beato Carlo Liviero amò Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente (cf Mt 22,37) obbedì alla sua volontà, lavorò e soffrì per il suo regno.

Padre nostro e 10 ave Maria

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sincera e più fida, le apra il suo cuore, le manifesti i suoi progetti, le sue speranze, i suoi affanni; ne ascolti i consigli, ne apprezzi i pareri; e non faccia il misterioso, od il preoccupato.

[Beato Carlo Liviero, Lettera pastorale, aprile 1919]

Testimonianza Don Vittorio Boscain Ricoverato all’ospedale di Città di Castello per fortissima indispo-sizione e perdita di sangue, temendo assai della mia vita, la notte del 14 dicembre 1922 Sua Ecc. Mons. Carlo Liviero volle passare tutta la notte al mio capezzale. Volle così sostituire mia madre che lontana più di 400 chilometri, e molto povera, non avrebbe certo avuto la possibilità di assistermi. Nessuno avrebbe potuto aver cura di me perché in quei giorni una ventata di una specie di spagnola aveva più o meno colpiti persino i superiori del Pensio-nato Sacro Cuore ove io mi trovavo da più di due anni come pre-fetto generale di disciplina e maestro elementare interno. Ero quindi solo, smarrito fra gente estranea, incerto sulla mia sorte! Ma il vescovo Liviero che vedeva o voleva in me un futuro sacer-dote, con intuito affettuoso e premuroso quanto il cuore di una genitrice, volle essere in quel caso madre per essere più tardi pa-dre e mecenate quando fui trasferito ad Assisi.

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2° giorno - martedì 28 maggio

ASCOLTA LA PAROLA DI DIO E NUTRITI DEL PANE EUCARISTICO

� S. Rosario (preferibilmente eucaristico) � Intenzione: In questo secondo giorno del triduo, preghiamo il

Signore che rinnovi completamente il cuore dei battezzati e doni a tutti i cristiani “il gusto di nutrirsi della Parola di Dio e dell’Eucaristia”. Ci conceda, per intercessione del Beato Carlo Liviero la gioia di credere in Gesù Cristo e di vivere e operare in comunione con Lui.

� Misteri eucaristici INTRODUZIONE alla Messa martedì VIII T.O. In questo secondo giorno del triduo in preparazione alla festa del beato Carlo Liviero, vescovo di Città di Castello e fondatore della Congregazione delle Piccole Ancelle del S. Cuore, la Parola di Dio nel libro del Siracide ci ricorda di “non presentarci a mani vuote davanti al Signore, … di glorificarlo con un volto lieto, … di fare la nostra offerta secondo il dono da Lui ricevuto”. Nel Vangelo Gesù ci dirà che grande sarà la sua ricompensa per chi avrà lasciato tutto e lo avrà seguito. Con l’intercessione del Beato Carlo Liviero chiediamo al Signore di renderci obbedienti alla Sua Parola e affa-mati del Pane di Vita che sostiene nella sequela ogni discepolo di Gesù.

Testi utili per la preghiera (da leggere o offrire durante l’azione liturgica) Dobbiamo ritrovare il gusto di nutrirci della Parola di Dio, tra-smessa dalla Chiesa in modo fedele, e del Pane della vita, offerti a sostegno di quanti sono suoi discepoli (cfr Gv 6,51). L’insegnamento di Gesù, infatti, risuona ancora ai nostri giorni con la stessa forza: “Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la via eterna” (Gv 6,27). L’interrogativo posto da quanti lo ascoltavano è lo stesso anche per noi oggi: “Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?” (Gv 6,28). Conosciamo la risposta di Gesù: “Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato” (Gv 6,29). Credere in Gesù Cristo, dunque, è la via per poter giungere in modo definitivo alla salvezza.

[Benedetto XVI, La porta della fede, 3]

Dagli scritti del Beato Carlo Liviero “Non è di solo pane che vive l’uomo; non basta saziare il ventre, accontentare il corpo. L’anima vuole la sua parte: anch’essa ha bisogno di cibo; ed il suo pane è la verità eterna, è la parola della fede; è la legge di Colui che ha detto: “Io sono la via, la verità, la vita”. Voi avete necessità di imparare a conoscere intimamente Gesù Cristo… Ma non basta il risveglio della fede; occorre il ritorno alla pratica della vita Cristiana. E deve essere un ritorno sincero e pieno, non fatto a metà. Il far consistere la propria religione in alcune prati-che esterne, combinate colla trascuranza di una gran parte dei più importanti doveri, è un inganno e un tradimento insieme. Chi è Cristiano lo deve essere per intero, tutto di un pezzo, in chiesa, in casa, nei ritrovi, nelle associazioni, di fronte al pubblico”.

[Beato Carlo Liviero, Lettera pastorale, Mercoledì delle Ceneri] 1922]

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né tollerate che si diano ad intempestivi amori, o tengono occul-te relazioni; e solo quando son giunti ad una età conveniente, fate loro capire che siete contenti che si scelgano la compagnia con cui bramano di passare la vita. Non ostacolate la scelta che essi hanno fatta, a meno che non vi siano gravissime ragioni; anzi favoritela, e fate in modo che il ma-trimonio si conchiuda presto, e con quel profumo di vita onesta che lo rende sì bello. Nella vita coniugale regni sovrano il buon accordo, e la scambie-vole fiducia: i mariti amino le proprie mogli di sincero affetto, si guardino dal disgustarle giammai con modi arroganti, o con titoli di disprezzo, ma facciano conoscere che la loro gioia più cara è veder contenta la propria consorte. La moglie a sua volta non viva che per l’affetto del marito, e si guardi dal contristarlo in qualsiasi cosa: obbedisca con gioia ai suoi comandi, anzi ai suoi desideri, mostri ogni premura per la sua persona, per le sue cose, e sia quella che in tutto diffonde la gioia e la serenità; e cerchi in ogni incontro di renderlo felice. La donna deve essere come il Sacerdote di casa; colla parola e coll’esempio ecciti tutti alla preghiera, ed alla fedele osservanza dei doveri religiosi: nelle ore liete e nelle tristi sollevi i cuori e le menti a Dio, vivendo e facendo vivere di fede tutti i domestici. Si mostri dignitosa nelle conversazioni, non tollerando da chicches-sia frasi ambigue, o scherzi confidenziali, che potessero ingenera-re sospetti sulla sua fedeltà né permetta che alla sua presenza si mormori, e si riportino cose riguardanti gli interessi altrui. Non sia curiosa, né vana; e nel portamento, nel vestire, nello sguardo, faccia comprendere che essa vive solo per il marito e per la propria famiglia. Non si lamenti mai della fatica che le toc-ca fare per la custodia e l’allevamento dei figli, e se son molti, se né mostri contenta tenendoli come una benedizione di Dio. Il ma-rito rammenti che la donna che il Signore le ha dato, non è una serva, ma una compagna; e quindi la tenga come la sua amica più

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Sappiamo che egli dispone con fortezza e soavità d’ogni cosa: che dietro gli avvenimenti sia tristi, sia lieti si cela la sua mano poten-te la quale a tempo e luogo acqueta la bufera, dirada le nubi e fa splendere il sereno quando nessuno lo sa neppure sospettare. Sappiamo che egli per richiamare gli uomini sul retto sentiero permette talvolta che siano tribolati ed oppressi dai loro nemici, ma che non appena essi a Dio sinceramente ritornano usa loro misericordia e concede loro il trionfo.

[Beato Carlo Liviero, Lettera pastorale, 15 febbraio 1916]

Troppo si trascura l’educazione cristiana dei figli, e si è più preoc-cupati di dar loro una mano un mezzo per crearsi una posizione, di quello che di informarli ai sani principi di Religione. Il mezzo più importante per riformare la famiglia è la formazione onesta e religiosa delle crescenti generazioni, il preservarle dalle influenze pestilenziali della corruzione, e dei mali esempi del libertinaggio. La prima scuola è quella della famiglia, dove i figli apprendono le prime norme su cui regolare la vita: e se i genitori danno l’esempio di una condotta religiosamente fervorosa, e moral-mente irreprensibile, lasciano nei piccoli incancellabili ricordi, che saranno rammentati con santo orgoglio, ed imitati con venerazio-ne. Insinuate nelle vostre creature un sano pudore, che li faccia amanti della riserbatezza sia nel portamento che nella parola: avvezzateli alla fuga dell’ozio, e dei troppo prolungati trastulli: rendeteli docili all’obbedienza e pronti alla soggezione, e prepa-rerete i migliori membri delle future famiglie. Non lasciate ai vostri figli, giunti che siano a tredici o quattordici anni, né troppa libertà né troppo denaro; non permettete che girino liberamente dove li porta il capriccio; sorvegliate le amici-zie a cui essi si danno, e vietate loro severamente qualsiasi diver-timento che possa recare scandalo al loro pudore. E’ vitale per loro che si conservino casti: e perciò impedite più che potete che si trovino in contatti lunghi ed inutili con persone di altro sesso,

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Dalla Testimonianza di Mons. Vincenzo Pieggi A S. Benedetto del Tronto, sull’Adriatico, città composta in gran parte da pescatori, erano preoccupati per la scarsa pescagione di quei giorni, Mons. Liviero che vi teneva la missione consigliò di fare una processione eucaristica verso il mare. Sulla spiaggia, all’imbrunire, parlò con accento ispirato di Gesù lungo le strade del Lago di Tiberiade e particolarmente della pesca miracolosa, con facili applicazioni. Poi col Santissimo benedisse il mare. Nella notte seguente la pesca fu abbondante, tanto che fu chiamata la pesca miracolosa.

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3° giorno - mercoledì 29 maggio

ANNUNCIA GESU’ E VIVI NELLA CARITA’

� S. Rosario � Intenzione: In questo terzo giorno del triduo in preparazione

alle festa del beato Carlo Liviero preghiamo per la Chiesa e per la santità e le necessità delle famiglie.

� Misteri della Gloria

INTRODUZIONE alla Messa mercoledì VIII T.O. La Parola di Dio del libro del Siracide ci aiuta a supplicare il Signo-re per tutte le nazioni affinché lo riconoscano unico Dio e a chie-dere inoltre per il popolo amato che possa vedere i prodigi della sua misericordia. Nel Vangelo i fratelli Giacomo e Giovanni rivolgono a Gesù una preghiera-richiesta priva di fede e di partecipazione alle sofferen-ze del loro Maestro. Con l’intercessione del Beato Carlo Liviero tutti noi vogliamo implorare il Signore affinché ci doni il suo Spiri-to che ci renda capaci di “servire e dare la vita”.

Materiale utile per la preghiera (da leggere o offrire durante l’azione liturgica) La fede è decidere di stare con il Signore per vivere con Lui. E questo “stare con Lui” introduce alla comprensione delle ragioni per cui si crede. La fede, proprio perché è atto della libertà, esige anche la responsabilità sociale di ciò che si crede. La Chiesa nel giorno di Pentecoste mostra con tutta evidenza questa dimensio-ne pubblica del credere e dell’annunciare senza timore la propria

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fede ad ogni persona. È il dono dello Spirito Santo che abilita alla missione e fortifica la nostra testimonianza, rendendola franca e coraggiosa. La fede senza la carità non porta frutto e la carità senza la fede sarebbe un sentimento in balia costante del dubbio. Fede e carità si esigono a vicenda, così che l’una permette all’altra di attuare il suo cammino. La “fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal 5,6) diventa un nuovo criterio di intelligenza e di azione che cambia tutta la vita dell’uomo.

[Benedetto XVI, La porta della fede, 10, 14, 6]

Dagli scritti del Beato Carlo Liviero “Se non siete ripieni di Dio; se non vivete la vita della fede; se non sentite dentro di voi l’ardore di quella fiamma soprannatura-le che si chiama carità: voi sarete come un bronzo risonante o un

cembalo fragoroso”.

[Beato Carlo Liviero, Lettera pastorale, febbraio 1912]

E prima di tutto bisogna, o carissimi, alzare al Cielo lo sguardo e il pensiero, e, al lume della fede, convincersi che quanto avviene nelle cose umane è predisposto da quella paterna Provvidenza del Signore, che si serve di tutto, anche del dolore e della prova più amara, per condurre il mondo al fine da lui stabilito, che è fine di bontà e misericordia. Se Iddio permette tanti mali quaggiù, se lascia che le nazioni si agitino in uno sconvolgimento di cui la storia non ricorda l’uguale, se sembra talvolta che l’ingiustizia, l’orgoglio, la cupidi-gia degli uomini, abbiano il sopravvento e trionfino, noi dobbia-mo convincerci che non per questo egli abbandona le sue creatu-re.

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