Prefazione - sicurfad.it · La struttura a schede mobili consente di inserire fogli forati o...

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Prefazione

Un riconoscimento sincero a tutti coloro, dipendenti e collaboratori FIL, che hanno lavorato conimpegno e professionalità all’elaborazione di questo manuale, che costituisce uno strumentoimportante per un inserimento più consapevole dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro. Taleinserimento deve avvenire a livelli elevati ed occorre quindi innalzare le competenze generalioltre al necessario addestramento.

La sicurezza nei luoghi di lavoro è una necessità che riguarda i processi produttivi e l’inserimentoprofessionale presuppone una qualità del lavoro che valorizzi innanzitutto la persona.

Questo manuale ha lo scopo di incentivare e di ottimizzare la formazione per la sicurezza neiluoghi di lavoro. Le metodologie adottate per la sua realizzazione ne consentono una rapida eagevole consultazione.

È inoltre attivo un sito web per la formazione a distanza - www.sicurfad.it - che offre all’operatorela possibilità di interagire e comunicare con colleghi ed esperti del settore.

La formazione per la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro è un elemento fondamen-tale nel dialogo fra le parti sociali, con l’obiettivo di raggiungere un modello unico condiviso.

La diffusione capillare di questo materiale è importante per far avvicinare all’educazione per-manente molti soggetti altrimenti difficilmente raggiungibili con i canali classici della formazioneprofessionale.

Questo manuale può quindi contribuire a migliorare le condizioni di lavoro e a qualificare le rela-zioni industriali all’interno del distretto pratese, in virtù della collaborazione positiva fra asso-ciazioni di lavoratori e datoriali che si realizza nell’analisi dei fabbisogni formativi e nella rea-lizzazione di interventi e strumenti formativi e informativi.

Prato, Novembre 2002

Renzo BaroncelliPresidente Consiglio d’Amministrazione F.I.L. S.p.A.

Progetto editoriale Leonardo Cardini, Giovanni Giusti, Antonio Lo Iacono

Testi Mauro Marconcini

Coordinamento e organizzazioneper F.I.L. S.p.A. Valter Pieroni, Claudia Giannelli, Maria Morello

Alla realizzazione di questa pubblicazione hanno inoltre partecipato Unione Industriale Prate-se, C.G.I.L., C.I.S.L., U.I.L. di Prato avvalendosi dell’Organismo Paritetico BilateraleD. Lgs. 626/94.

Il presente manuale è stato realizzato all’interno del Progetto P.O.R. “Sicurf@d: nuove meto-dologie e tecnologie per la diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro” finanziatodal Fondo Sociale Europeo, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla RegioneToscana.

Tale Progetto è cofinanziato dall’Unione Industriale Pratese.

Formazione Innovazione Lavoro - F.I.L. S.p.A. - Via Borgo Valsugana 69/71 - 59100 PRATO

© 2002 Regione Toscana. Vietata la vendita.

Finito di stampare in Firenzedalla tipografia editrice PolistampaNovembre 2002

SSccooppoo ddeellllaa llaavvoorraazziioonnee.. Vengono illustrati brevemente la finalità e il risultato che si ottiene svolgendo la lavora-

zione in esame.

Com’è fatto il manuale

Il manuale è rivolto agli ooppeerraattoorrii che lavorano in aziende di produzione di manufatti plastici.Il manuale è composto da:◊ una ppaarrttee iinnttrroodduuttttiivvaa, che comprende la descrizione dei principali pericoli, la classificazio-

ne degli agenti chimici, la spiegazione dell’etichetta e della scheda di sicurezza dei prodot-ti chimici, l’elenco delle operazioni affrontate nel manuale;

◊ 77 sscchheeddee ddeettttaagglliiaattee ssuu mmaacccchhiinnee ppeerr llaa pprroodduuzziioonnee ddii mmaannuuffaattttii ppllaassttiiccii.

Il manuale comprende anche:◊ un gglloossssaarriioo, che contiene termini tecnici o comunque di non immediata comprensione;◊ 1100 ddoommaannddee, che non hanno lo scopo di verificare quanto è stato appreso ma vogliono esse-

re uno stimolo per migliorare la cultura dell’operatore sul tema della sicurezza in azienda.

Come sono fatte le schede

Le schede hanno una struttura che prevede 77 sseezziioonnii, descritte di seguito.

DDeessccrriizziioonnee ddeellllaa mmaacccchhiinnaa.. Vengono descritti sinteticamente il funzionamento e le parti principali della macchina.

IImmppoorrttaannttee: in ogni scheda vengono riportate l’illustrazione e la descrizione di una macchina. Nonè detto che questa corrisponda in ogni sua parte alla macchina presente in azienda. Tuttaviarestano valide le informazioni relative agli organi indicati e ai punti di attenzione evidenziati.

RRiisscchhii ssppeecciiffiiccii ddeellllaa mmaacccchhiinnaa..Vengono indicati i rischi che si possono presentare lavorando in corrispondenza di orga-

ni o parti della macchina durante il normale svolgimento del lavoro o in particolari situazioni (cari-camento, manutenzione, ecc.) e quei rischi che si possono manifestare per il mancato interventodei ripari e dei dispositivi di sicurezza.

AAllttrrii rriisscchhii.. Vengono elencati gli altri rischi, oltre a quelli indicati in Rischi specifici della macchina,

che sono associati all’utilizzo della macchina.

RReeqquuiissiittii ssppeecciiffiiccii ddii ssiiccuurreezzzzaa..Vengono riportate a titolo informativo le principali soluzioni tecniche da adottare sulla

macchina per garantire uno svolgimento sicuro del lavoro. È utile precisare che, considerate le spe-cifiche caratteristiche della macchina presente in azienda, i requisiti di sicurezza indicati nelle sche-de non possono essere considerati né vincolanti né esaustivi.

PPrriinncciippaallii nnoorrmmee ccoommppoorrttaammeennttaallii ddeeii llaavvoorraattoorrii..Si tratta di una serie di comportamenti che l’operatore deve adottare per operare in sicu-

rezza, al fine di garantire la propria incolumità e quella di altri soggetti.

Ciascuna scheda presenta in alto a destra dei simboli che indicano se la lavorazione è finaliz-zata alla produzione:

di oggetti (contenitori, pezzi di varia forma, ecc.)

o di film (pellicole).

I termini sottolineati sono spiegati nel gglloossssaarriioo. Si tratta di termini tecnici oppure di uso cor-rente ma il cui significato può non essere conosciuto dai nuovi addetti.

Come usare il manuale

Il manuale può essere impiegato come ssttrruummeennttoo ppeerr llaa ffoorrmmaazziioonnee ddeeggllii ooppeerraattoorrii ssuull tteemmaaddeellllaa ssiiccuurreezzzzaa iinn aazziieennddaa.

Il manuale nnoonn ha valenza di pprroottooccoolllloo tteeccnniiccoo, né per la progettazione né per la messa a puntodelle macchine e degli ambienti di lavoro, e, pertanto, le indicazioni in esso contenute non pos-sono essere considerate vincolanti.

Le informazioni principali sono presentate in maniera sintetica e corredate con foto e illustra-zioni per favorire la comprensione. Il manuale fornisce gli spunti per approfondimenti chepotranno essere effettuati dal responsabile aziendale per la sicurezza o da altri soggetti checurano la formazione sul tema della sicurezza.Ciò che viene indicato nelle schede deve essere integrato con quanto riportato nella vvaalluuttaazziioonneeddeeii rriisscchhii dell’azienda.

La struttura a schede mobili consente di inserire fogli forati o raccoglitori in plastica nei qualiintrodurre gli schemi delle proprie macchine o le proprie procedure operative e tutto quantooccorre per rendere il manuale più aderente alla propria realtà aziendale.

PPrriinncciippaallii ccaassii ddii iinnffoorrttuunniioo ee mmaallaattttiiaa..Vengono descritti i principali casi di infortunio – sia per gravità che per frequenza –

che si verificano alla macchina, nonché le malattie che possono essere contratte svolgendoin via continuativa determinate lavorazioni, dando risalto alle dinamiche o agli agenti che nesono all’origine. Sia gli infortuni che le malattie sono conseguenti al mancato uso dei dispo-sitivi di protezione individuali o alla presenza di sistemi di sicurezza non efficaci della macchinao al mancato rispetto delle procedure.

Indice

IINNTTRROODDUUZZIIOONNEEI. Premessa .............................................................................................................. 9II. Descrizione dei pericoli ........................................................................................ 10III. Classificazione degli agenti chimici ...................................................................... 13IV. Etichettatura degli agenti chimici.......................................................................... 15V. Scheda di sicurezza .............................................................................................. 17VI. Produzioni e macchine .......................................................................................... 22

PPRROODDUUZZIIOONNEE DDII MMAANNUUFFAATTTTII PPLLAASSTTIICCII1. Granulatrice .......................................................................................................... 252. Macchina per stampaggio a iniezione .................................................................. 293. Termoformatrice .................................................................................................. 334. Macchina di estrusione e soffiaggio...................................................................... 395. Macchina per soffiaggio di preforme .................................................................... 446. Macchina di estrusione per film ............................................................................ 487. Macchina per stampa flessografica ...................................................................... 54

AAPPPPEENNDDIICCIIA. Questionario di verifica ........................................................................................ 61B. Glossario .............................................................................................................. 63

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Prima di tutto indichiamo che cosa intendiamo con i termini iinncciiddeennttee, ppeerriiccoolloo e rriisscchhiioo.

IInncciiddeennttee AAvvvveenniimmeennttoo nneeggaattiivvoo che provoca lleessiioonnii più o meno gravi all’individuo.Ad esempio ferirsi con il taglierino mentre si taglia un imballaggio.

PPeerriiccoolloo Situazione in cui esiste la ppoossssiibbiilliittàà che accada un iinncciiddeennttee. Ad esempio usare il taglierino è già di per sé una situazione pericolosa perché può veri-ficarsi un incidente.

RRiisscchhiioo CCoommbbiinnaazziioonnee delle pprroobbaabbiilliittàà che si verifichi un incidente e della ggrraavviittàà ddeeii ddaannnniiche questo può causare.Ad esempio usare il taglierino dialogando con altre persone può aumentare la pro-babilità che capiti un incidente. Lo svolgimento di un’operazione pericolosa insiemead un fattore di distrazione aumenta sia la probabilità che un incidente possa acca-dere sia la gravità dei danni che esso comporta.

Laddove esiste un ppeerriiccoolloo, la gravità del rriisscchhiioo ad esso collegato dipende da diversi fattori,fra i quali i principali sono legati alla mmaacccchhiinnaa e al ccoommppoorrttaammeennttoo ddeellll’’ooppeerraattoorree.

Occorre precisare che le mmaacccchhiinnee devono rispettare la nnoorrmmaattiivvaa ddii ssiiccuurreezzzzaa, poiché in que-sto modo vengono ridotte al minimo le fonti di pericolo durante il loro utilizzo. Tuttavia duran-te operazioni particolari – quali il caricamento, la pulizia, la manutenzione – si possono verifi-care situazioni di rischio per la struttura della macchina stessa e per l’eventuale disattivazio-ne temporanea delle protezioni.

Ed è qui che interviene il secondo elemento: il ccoommppoorrttaammeennttoo ddeellll’’ooppeerraattoorree.È fondamentale che gli addetti operino nel rispetto delle indicazioni fornite dal costruttore e dal-l’azienda, evitando di compiere operazioni di propria iniziativa e di manomettere i dispositivi disicurezza presenti sulla macchina.

Per favorire l’adozione di questi comportamenti consapevoli è necessario procedere all’iinnffoorr--mmaazziioonnee e alla ffoorrmmaazziioonnee ddeeii llaavvoorraattoorrii.Questo manuale vuole dare un contributo in questa direzione.

ISezione: INTRODUZIONE

Capitolo: PREMESSA

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Pericoli di natura meccanica

È l’insieme di tutti i ffaattttoorrii ffiissiiccii che possono causare una lesione dovuta all’aazziioonnee ddii ppaarrttiimmeeccccaanniicchhee, utensili, pezzi di lavorazione o materiali solidi o fluidi che possono investire l’o-peratore.Le principali ffoorrmmee ddii ppeerriiccoolloo sono:◊ schiacciamento;◊ cesoiamento;◊ taglio;◊ impigliamento;◊ trascinamento o intrappolamento;◊ urto;◊ perforazione o puntura;◊ attrito o abrasione;◊ getto di un fluido ad alta pressione.Il pericolo di natura meccanica, che può essere provocato da parti di macchine (o pezzi dilavorazione) è condizionato, fra l’altro, dai seguenti elementi:◊ llaa ffoorrmmaa; elementi taglienti, spigoli vivi, pezzi di forma aguzza anche se sono immobili;◊ llaa ppoossiizziioonnee rreellaattiivvaa; può generare zone di schiacciamento, di cesoiamento, di impi-

gliamento, ecc. quando le parti sono in movimento;

L’utilizzo di ssoossttaannzzee cchhiimmiicchhee comporta un insieme di rischi che sono generalmente rag-gruppati nel rriisscchhiioo cchhiimmiiccoo.Le sostanze chimiche, a seconda della loro composizione, possono dar luogo a due tipo-logie di rriisscchhiioo ssppeecciiffiiccoo:◊ rriisscchhii ppeerr llaa ssiiccuurreezzzzaa, quali incendio, esplosione, contatto con sostanze corrosive,

aggressive, ustioni chimiche, ecc.;◊ rriisscchhii ppeerr llaa ssaalluuttee, in seguito ad esposizione a sostanze tossiche e nocive.Per la valutazione dei rischi legati all’area chimica è importante anche distinguere le duediverse mmooddaalliittàà ddii eessppoossiizziioonnee:◊ iinnggeessttiioonnee oo ccoonnttaattttoo ccuuttaanneeoo, durante le fasi di manipolazione di sostanze e/o prepa-

rati chimici;◊ iinnaallaazziioonnee, qualora durante i processi lavorativi si verifichi l’emissione di sostanze chi-

miche sia dagli impianti che dalle linee di lavorazione, con diffusione nell’ambiente diinquinanti chimici dispersi nell’aria o di polveri, fumi, nebbie, gas e vapori.

Pericoli di natura chimica

IISezione: INTRODUZIONE

Capitolo: DESCRIZIONE DEI PERICOLI

Di seguito vengono descritti brevemente i principali pericoli, raggruppati per categorie.Nelle schede delle macchine per la lavorazione delle materie plastiche sono riportati i simbo-li dei pericoli associati alla macchina.

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◊ llaa mmaassssaa ee llaa ssttaabbiilliittàà; quando gli elementi possono spostarsi sotto l’effetto della gra-vità;

◊ llaa mmaassssaa ee llaa vveelloocciittàà; quando gli elementi sono in movimento controllato o non con-trollato;

◊ ll’’aacccceelleerraazziioonnee;◊ ll’’iinnssuuffffiicciieennttee rreessiisstteennzzaa mmeeccccaanniiccaa, può generare pericolose rotture o esplosioni;◊ ll’’eenneerrggiiaa ppootteennzziiaallee ddii eelleemmeennttii eellaassttiiccii (molle) oo ddii lliiqquuiiddii oo ggaass ssoottttoo pprreessssiioonnee oo iinn

ddeepprreessssiioonnee.A causa della loro natura meccanica sono compresi anche i ppeerriiccoollii ddii sscciivvoollaammeennttoo,iinncciiaammppoo e ccaadduuttaa in relazione ad operazioni svolte alla macchina.

È la proprietà o la caratteristica di:◊ determinati materiali, sostanze od attrezzature,◊ metodologie e pratiche di lavoro,◊ un ambiente di lavoro,di presentare un rriisscchhiioo ddii iinncceennddiioo.

Questo tipo di pericolo può provocare lesioni o morti derivanti da eelleettttrrooccuuzziioonnii o bbrruucciiaa--ttuurree. Queste possono essere causate da:◊ ccoonnttaattttoo ddeellll’’ooppeerraattoorree con:

• eelleemmeennttii di tensione, per esempio parti nnoorrmmaallmmeennttee iinn tteennssiioonnee (contatto diretto);• eelleemmeennttii che si trovano iinn tteennssiioonnee iinn ccaassoo ddii gguuaassttoo, in particolare a causa di un gua-

sto di isolamento (contatto indiretto);◊ aavvvviicciinnaammeennttoo ddii ppeerrssoonnee aadd eelleemmeennttii iinn tteennssiioonnee, in particolare nel campo dell’alta ten-

sione;◊ iissoollaammeennttoo nnoonn aaddaattttoo alle condizioni d’uso previste;◊ ffeennoommeennii eelleettttrroossttaattiiccii, come il contatto con parti cariche;◊ rraaddiiaazziioonnii tteerrmmiicchhee o altri fenomeni, come la proiezione di particelle fuse, e gli effetti chi-

mici derivanti da corti circuiti, sovraccarichi, ecc.Questo pericolo può anche causare la ccaadduuttaa ddeellll’’ooppeerraattoorree oo ddii ooggggeettttii lasciati cadere dal-l’operatore in seguito alla sorpresa o al dolore provocato dalla scarica (elettrocuzione).

Pericoli di incendio

Pericoli di natura elettrica

I pericoli di natura termica possono causare:◊ bbrruucciiaattuurree ee ssccoottttaattuurree provocate dal contatto con oggetti o materiali a temperatura

ustionante, e anche dall’irraggiamento di fonti di calore;◊ ddaannnnii aallllaa ssaalluuttee provocati da un ambiente di lavoro caldo o freddo.

Pericoli di natura termica

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Una progettazione della macchina che non rispetta le caratteristiche e le capacità umanepuò produrre i seguenti effetti dannosi:◊ eeffffeettttii ffiissiioollooggiiccii risultanti, per esempio, da posizioni errate, sforzi eccessivi o ripetitivi,

ecc.;◊ eeffffeettttii ppssiiccoo--ffiissiiccii causati da un eccessivo o scarso impegno mentale, tensione, ecc., deri-

vanti dalla conduzione, sorveglianza o manutenzione di una macchina;◊ eerrrroorrii uummaannii.

Pericoli provocati dall’inosservanza dei principi ergonomici in fase diprogettazione della macchina

Questi pericoli sono prodotti da sorgenti di varia natura e possono essere causati daradiazioni ionizzanti e non ionizzanti:◊ bassa frequenza;◊ frequenze radio e microonde;◊ raggi infrarossi;◊ luce visibile;◊ raggi ultravioletti;◊ raggi x e γ;◊ raggi α e β, elettroni o fasci di ioni;◊ neutroni.

Pericoli generati da radiazioni

Le vibrazioni possono essere trasmesse a tutto il corpo, in particolare alle mmaannii e alle bbrraacc--cciiaa.La vibrazioni di forte intensità o le vibrazioni di minore intensità protratte per lungo tempopossono causare gravi disturbi: ddiissttuurrbbii vvaassccoollaarrii (quali insufficiente circolazione), ddiissttuurr--bbii nneeuurroollooggiiccii, ddiissttuurrbbii aallllee aarrttiiccoollaazziioonnii, lloommbbaallggiiaa, sscciiaattaallggiiaa, ecc.

Pericoli generati da vibrazioni

Il rumore può provocare:◊ ppeerrddiittaa ppeerrmmaanneennttee ddeellll’’aaccuutteezzzzaa uuddiittiivvaa ((iippooaaccuussiiaa));◊ rroonnzziioo aallllee oorreecccchhiiee;◊ ssttaanncchheezzzzaa, tteennssiioonnee, ecc.;◊ ppeerrddiittaa ddeellll’’eeqquuiilliibbrriioo, della ccoonnoosscceennzzaa, ecc.;◊ iinntteerrffeerreennzzee ccoonn llaa ccoommuunniiccaazziioonnee vveerrbbaallee, ccoonn ii sseeggnnaallii aaccuussttiiccii, ecc.

Pericoli generati da rumore

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IIISezione: INTRODUZIONE

Capitolo: CLASSIFICAZIONE AGENTI CHIMICI

nn.. CCllaassssee ddii ppeerriiccoolloo DDeessccrriizziioonnee ee ccoommppoorrttaammeennttii ddaa aaddoottttaarree

1 Esplosivo Sostanze o prodotti che, anche senza l’azione dell’ossigeno atmo-sferico, possono esplodere in seguito a riscaldamento.EEvviittaarree eessppoossiizziioonnee aa ccaalloorree,, uurrttii,, ffiiaammmmee ee sscciinnttiillllee..

2 Comburente Sostanze o prodotti che, a contatto con sostanze infiammabili,reagiscono con elevata produzione di calore.EEvviittaarree iill lloorroo ccoonnttaattttoo ccoonn ssoossttaannzzee iinnffiiaammmmaabbiillii..

3 Facilmente Sostanze o prodotti che possono facilmente infiammarsi.infiammabile EEvviittaarree iill lloorroo ccoonnttaattttoo ccoonn ffiiaammmmee ee sscciinnttiillllee ee llaa lloorroo eessppoossiizziioonnee

aa ffoonnttii ddii ccaalloorree..

4 Estremamente Sostanze o prodotti che possono facilmente infiammarsiinfiammabile anche con il solo contatto dell’aria.

MMaanneeggggiiaarree ccoonn ccuurraa eevviittaannddoo iill lloorroo ccoonnttaattttoo ccoonn ffiiaammmmee ee sscciinn--ttiillllee ee llaa lloorroo eessppoossiizziioonnee aa ffoonnttii ddii ccaalloorree..

5 Tossico Sostanze e preparati che, in caso di inalazione, ingestione o pene-trazione cutanea anche di piccole quantità, possono essere mor-tali oppure causare lesioni acute o croniche.MMaanneeggggiiaarree ccoonn ccuurraa eevviittaannddoo ssiiaa iill ccoonnttaattttoo cchhee ll’’eessppoossiizziioonnee..

6 Molto tossico Sostanze e preparati che, in caso di inalazione, ingestione o pene-trazione cutanea anche di piccolissime quantità, possono esseremortali oppure causare lesioni acute o croniche.MMaanneeggggiiaarree ccoonn ccuurraa eevviittaannddoo ssiiaa iill ccoonnttaattttoo cchhee ll’’eessppoossiizziioonnee..

7 Corrosivo Sostanze e preparati che, a contatto con i tessuti vivi, possonoesercitare su di essi un’azione distruttiva.MMaanneeggggiiaarree ccoonn ccuurraa eevviittaannddoo iill ccoonnttaattttoo..

8 Nocivo Sostanze e preparati che, in caso di inalazione, ingestione o pene-trazione cutanea, possono comportare rischi di gravità limitata.MMaanneeggggiiaarree ccoonn ccuurraa eevviittaannddoo ssiiaa iill ccoonnttaattttoo cchhee ll’’eessppoossiizziioonnee..

9 Irritante Sostanze e preparati non corrosivi il cui contatto diretto prolungatocon la pelle o con le mucose può provocare una reazione infiam-matoria.MMaanneeggggiiaarree ccoonn ccuurraa eevviittaannddoo iill ccoonnttaattttoo..

Nella tabella viene riportata la ccllaassssiiffiiccaazziioonnee ddeeggllii aaggeennttii cchhiimmiiccii, specificando quali sono lesostanze e i prodotti appartenenti ai singoli gruppi e quali sono gli accorgimenti da usare duran-te la loro manipolazione.Le classi di pericolo su ssffoonnddoo ggiiaalllloo sono utilizzate nell’etichettatura delle ssoossttaannzzee e dei pprree--ppaarraattii ppeerriiccoolloossii.

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nn.. CCllaassssee ddii ppeerriiccoolloo DDeessccrriizziioonnee ee ccoommppoorrttaammeennttii ddaa aaddoottttaarree

10 Pericoloso Sostanze o preparati che possono presentare rischi per alcuneper l’ambiente componenti ambientali.

TTaallii pprrooddoottttii nnoonn ddeevvoonnoo eesssseerree ddiissppeerrssii,, nneeaanncchhee iinn mmiinniimmee qquuaann--ttiittàà,, nneellll’’aammbbiieennttee.. EEssssii ddeevvoonnoo eesssseerree sseemmpprree ssmmaallttiittii ddaa aappppoossii--ttii ssmmaallttiittoorrii..

11 Infiammabile Sostanze e preparati chimici con basso grado di infiammabilità.EEvviittaarree iill lloorroo ccoonnttaattttoo ccoonn ffiiaammmmee ee sscciinnttiillllee ee llaa lloorroo eessppoossiizziioonneeaa ffoonnttii ddii ccaalloorree..

12 Cancerogeno Sostanze e preparati che, in caso di inalazione, ingestione o pene-trazione cutanea, possono provocare il cancro o aumentarne la fre-quenza.MMaanneeggggiiaarree ccoonn ccuurraa eevviittaannddoo iill ccoonnttaattttoo..

13 Mutageno Sostanze e preparati che, in caso di inalazione, ingestione o pene-trazione cutanea, possono produrre difetti genetici o ereditari oaumentarne la frequenza.MMaanneeggggiiaarree ccoonn ccuurraa eevviittaannddoo iill ccoonnttaattttoo..

14 Tossico per il Sostanze e preparati che, in caso di inalazione, ingestione ociclo riproduttivo penetrazione cutanea, possono o rendere più frequenti, effetti

nocivi nella prole o danni a carico della funzione o delle capacitàriproduttive maschili e femminili.MMaanneeggggiiaarree ccoonn ccuurraa eevviittaannddoo iill ccoonnttaattttoo..

15 Sensibilizzante Sostanze e preparati che, in caso di inalazione, ingestione o pene-trazione cutanea, possono provocare ipersensibilizzazione per cuiuna successiva esposizione alla sostanza o al preparato produceeffetti nefasti caratteristici.MMaanneeggggiiaarree ccoonn ccuurraa eevviittaannddoo iill ccoonnttaattttoo..

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EE OO FF FF++ TT(Esplosivo) (Comburente) (Facilmente (Estremamente (Tossico)

infiammabile) infiammabile)

TT++ CC XXnn XXii NN(Molto tossico) (Corrosivo) (Nocivo) (Irritante) (Pericoloso

per l’ambiente)

IVSezione: INTRODUZIONE

Capitolo: ETICHETTATURA AGENTI CHIMICI

Le norme vigenti di etichettatura hanno identificato per le sostanze e per i preparati pericolo-si ddiieeccii ccllaassssii ddii ppeerriiccoolloo.La lleettttuurraa ddeellll’’eettiicchheettttaa è la prima e fondamentale fonte di informazione in merito ai prodottiutilizzati.L’etichetta, oltre al nome e all’indirizzo del produttore, distributore o importatore, contiene:

1. nome della sostanza o delle sostanze pericolose presenti;2. simbologia del pericolo principale;3. indicazione scritta di tale pericolo;4. frasi che illustrano i rischi associati all’impiego: frasi RR;5. frasi che descrivono le procedure di sicurezza da adottare: frasi SS.

Di seguito sono riportati i simboli e le relative indicazioni di pericolo.

Simboli e indicazioni di pericolo

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MMaarriioo RRoossssii SS..pp..AA..Via Verdi, 1020122 Milano

Metil Etil ChetoneFacilmente infiammabile.

Irritante per gli occhi.L’esposizione ripetuta può provocare secchezza

e screpolatura della pelle.L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini.

Conservare il recipiente in luogo ben ventilato.Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare.

Il nome e l’indirizzo del produttore, deldistributore, dell’importatore

Uno o due simboli neri su fondo arancione corrispondenti alpericolo o ai pericoli più gravi indotti dalla sostanza o dalpreparato. Ogni simbolo è accompagnato da una spiegazioneper esteso: T = Tossico, Xn = Nocivo, ecc.

Consigli sulle precauzioni da prendere,sotto forma di frasi tipo definite dalla

normativa (frasi S)

I rischi più gravi presentati dalprodotto (sostanza o preparato)sotto forma di frasi tipo definite

dalla normativa (frasi R)

Identità del prodotto puro o diuna sostanza, se si tratta delladenominazione chimica pura e

semplice. In caso di unmanufatto o di un preparato

interviene la denominazione delprodotto in commercio. In ognicaso quando sostanze moltotossiche, tossiche, nocive o

corrosive superano unadeterminata concentrazione

limite, la rispettivadenominazione chimica devecomunque comparire con la

menzione “contiene…”

Irritante Facilmenteinfiammabile

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VSezione: INTRODUZIONE

Capitolo: SCHEDA DI SICUREZZA

Informazioni più approfondite di quelle presenti sull’etichetta sono fornite nella sscchheeddaa ddiissiiccuurreezzzzaa, che rappresenta una vera e propria gguuiiddaa aallllaa mmaanniippoollaazziioonnee sicura del prodotto.La scheda di sicurezza di ogni sostanza deve essere letta al momento dell’introduzione del pro-dotto in azienda e consultata per adottare un comportamento corretto in fase di utilizzazione.

La scheda è strutturata in 16 punti:1. Identificazione del preparato e della società produttrice2. Composizione/Informazione sugli ingredienti3. Identificazione dei pericoli4. Misure di primo soccorso5. Misure antincendio6. Misure in caso di fuoriuscita accidentale7. Manipolazione e stoccaggio8. Controllo dell’esposizione/protezione individuale9. Proprietà fisiche e chimiche

10. Stabilità e reattività11. Informazioni tossicologiche12. Informazioni ecologiche13. Considerazioni sullo smaltimento14. Informazioni sul trasporto15. Informazione sulla regolamentazione16. Altre informazioni

Di seguito viene riportata, a titolo di esempio, la scheda di sicurezza dell’AACCEETTAATTOO DDII EETTIILLEE..

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11.. IIddeennttiiffiiccaazziioonnee ddeell pprreeppaarraattoo ee ddeellllaa ssoocciieettàà

Identificazione della sostanza o del preparatoN. di catalogo: 100864Nome del prodotto: Etile acetato puriss. Ph Eur,BP,NF

Identificazione della società/impresaSocietà: Merck KGaA * 64271 Darmstadt * Germany * Tel. +49 6151 72-2440N. telefonico emergenze: Centro Naz. Inf. Tossicologica-Centro Antiveleni-Pavia-Tel.0382/24444

Merck KGaA * Darmstadt * Tel. +49 6151 72-2440 (lingua tedesca)

22.. CCoommppoossiizziioonnee ee iinnffoorrmmaazziioonnii ssuuggllii iinnggrreeddiieennttii

Sinonimi:Acido acetico estere etilico, Etere acetico, Etere etilaceticoN.CAS: 141-78-6 N.indice CE: 607-022-00-5M: 88.10 g/mol Numero CE: 205-500-4Formula molecolare: C4H8O2(Hill)Formula molecolare: CH3COOC2H5(strutturata)

33.. IInnddiiccaazziioonnee ddeeii ppeerriiccoollii

Facilmente infiammabile. Irritante per gli occhi. L’esposizione ai vapori può provocare secchezza escrepolature della pelle. L’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini.

44.. MMiissuurree ddii pprroonnttoo ssooccccoorrssoo

Dopo inalazione: aria fresca. Se necessario, fare la respirazione bocca a bocca o la respirazioneartificiale con l’ossigenoterapia. Liberare le vie respiratorie.Dopo contatto con la pelle: Lavare abbondantemente con molta acqua. Togliere gli indumenticontaminati.Dopo contatto con gli occhi: sciacquare abbondantemente con acqua per almeno 10 minutimantenendo la palpebra ben aperta. Chiamare un oculista.Dopo ingestione: bere immediatamente molto acqua. Successivamente somministrare: carbone attivo(20 - 40 g in sospensione 10%). Rischio di aspirazione! Non provocare vomito. Niente latte.Niente oli digeribili. Liberare le vie respiratorie. Chiamare un medico. Lassativo: sodio solfato (1cucchiaio in 1/4 di litro d’acqua). Dopo ingestione di grosse quantità: Lavanda gastrica.

55.. MMiissuurree aannttiinncceennddiioo

Mezzi di estinzione adatti:polvere, schiuma. Estinguente: polvere, anidride carbonica.

Rischi particolari:Combustibile. Vapori più pesanti dell’aria. Forma miscele esplosive con l’aria a temperaturaambiente. In caso di incendio possibile formazione di gas e vapori pericolosi.

Equipaggiamento protettivo speciale ignifugo:Non sostare nella zona pericolosa senza adatti indumenti di protezione chimica eapparecchio autorespiratore.

Altre informazioni:Prendere misure di prevenzione contro cariche elettrostatiche. Raffreddare il contenitore con gettod’acqua a distanza di sicurezza. Salvaguardare l’acqua anti-incendi con l’immissione di corsid’acqua o acqua sorgiva. Contenere la fuga di vapori con acqua.

66.. MMiissuurree iinn ccaassoo ddii ffuuoorriiuusscciittaa aacccciiddeennttaallee

Misure cautelative per le persone:Non inalare vapori/aerosol. Evitare il contatto con la sostanza. Assicurare l’apporto di aria fresca nei loca-li chiusi.

Procedure per la pulizia/assorbimento:Raccogliere con materiale assorbente (es. Chemizorb). Smaltire secondo disposizioni. Pulire la zona col-pita.

Misure per la protezione ambientale:Non permettere l’immissione nel sistema fognario; rischio di esplosione!

Scheda di sicurezza MERCK in accordo con la Direttiva CE 91/155/CEE e 93/112/CEE02.2001 dal CD-ROM 2001/1 I Data di emissione: 09.12.1999 Sostituisce l’edizione del 19.07.1999

19

77.. MMaanniippoollaazziioonnee ee ssttooccccaaggggiioo

Manipolazione:Prendere misure di prevenzione contro cariche elettrostatiche. Evitare di generare vapori/aerosol.Lavorare sotto cappa d’aspirazione. Non inalare la sostanza.Tenere lontano da fonti d’ignizione.

Stoccaggio:Ben chiuso. In luogo ben ventilato. Tenere lontano da fonti di calore e di ignizione. A +15°C a +25°C.

88.. CCoonnttrroolllloo ddeellll’’eessppoossiizziioonnee ee pprrootteezziioonnee iinnddiivviidduuaallee

Parametro di controllo specifico

Regolamentazioni GermaniaMax. conc. tollerabile (FRG)

Nome Etil acetatoValori 400 ml/m3

1500 mg/m3Limite massimo I sostanza localmente irritanteTeratogeno cat. C non previsti rischi per mantenimento TLV

Equipaggiamento di protezione:Proteggere il corpo con mezzi appropriati al tipo ed alla concentrazione del rischio esistente sul postodi lavoro. Chiarire con il fornitore la resistenza ai prodotti chimici dei mezzi di protezione

Protezione vie respiratorie: richiesta quando siano generati vapori/aerosol.Protezione degli occhi: richiestaProtezione delle mani: richiesta

Igiene industriale:Togliere immediatamente gli indumenti contaminati. Applicare una crema protettiva per la pelle.Lavare le mani ed il viso dopo aver lavorato con la sostanza.

99.. PPrroopprriieettàà ffiissiicchhee ee cchhiimmiicchhee

Stato: liquidoColore: incoloreOdore: simile a fruttaValore di pH non disponibileViscosità dinamica (20 °C) 0.44 mPa*sTemperatura di fusione -83 °CTemperatura di ebollizione 77 °CTemperatura di agnizione 460 °CPunto d’infiammabilità -4 °CLimite di esplosione inferiore 2.1 Vol%Superiore 11.5 Vol%Pressione di vapore (20 °C) 97 hPaDensità (20 °C) 0.90 g/cm3Solubilità inAcqua (20 °C) 85.3 g/lLog P(o/w) 0.66Fattore di bioconcentrazione 13500 (sperimentale)

1100.. SSttaabbiilliittàà ee rreeaattttiivviittàà

Condizioni da evitareRiscaldamento.

Sostanze da evitare:metalli alcalini, fluoro, idruri, agenti ossidanti forti, acqua con aria e luce.

Prodotti pericolosi se decompostiin caso di incendio: alcol etilico, acido acetico.

Ulteriori informazionisensibile alla luce; sensibile all’aria;materiali inadatti alla lavorazione: plastiche varie.Esplosivo con aria in stato gassoso/vapore.

20

1111.. IInnffoorrmmaazziioonnii ttoossssiiccoollooggiicchhee

Tossicità acutaLD50 (orale, ratto): 5620 mg/kg.LD50 (dermico, coniglio): >18000 mg/kg.LC50 (inalazione, ratto): 1600 ppm(V) /8 h.Test di irritazione cutanea (coniglio): nessuna irritazione..

Tossicità subacuta a cronicaNon bisogna temere un effetto embrio-tossico quando sia rispettato il valore MAC.

Ulteriori informazioni tossicologicheDopo ingestione e inalazione: irritazione delle mucose, mancanza di appetito, mal di testa,sonnolenza, sonnolenza.In elevate concentrazioni: salivazione, nausea, vomito, narcosi, paralisi respiratoria.Dopo contatto con la pelle: Effetto sgrassante che screpola la cute e la rende fragile.Dopo contatto con gli occhi: Irritazione.Dopo un lungo periodo di esposizione al prodotto: Sensibilizzazione con manifestazioni allergiche.

Ulteriori datiIl prodotto deve essere maneggiato con l’attenzione usuale per prodotti chimici.

1122.. IInnffoorrmmaazziioonnii eeccoollooggiicchhee

Degradazione biologica:Facilmente biodegradabile.

Comportamento in settori ambientali:Distribuzione: log P(o/w): 0.66Bioaccumulazione molto elevata. BCF: 13500 (sperimentale)

Effetti ecotossici:Effetti biologici: Effetto tossico sui pesci e sul plancton. Rischio di formazione di vaporiesplosivi sopra la superficie dell’acqua.Quando utilizzato appropriatamente non sono attese alterazioni del funzionamento di impianti ditrattamento delle acque. Tossicità batterica: Ps. putida CEE0: 650 mg/l /16 h.Tossicità nel pesce: L.idus LC50: 270 mg/l;Tossicità in Daphnia: Daphnia CEE50: 2306 mg/l /24 h;

Ulteriori dati ecologici:BOD: 0.293 g/g;COD: 1.816 g/g;ThOD: 1.82 g/g;Il prodotto reagisce con l’acqua.

Non permettere il contatto con fonti d’acqua potabile, acque di scarico o suolo!

1133.. CCoonnssiiddeerraazziioonnii ssuulllloo ssmmaallttiimmeennttoo

Prodotto:Non esistono regolamenti CE uniformi per la eliminazione di prodotti chimici o residui. In generale iresidui chimici sono da considerare rifiuti speciali. L’eliminazione di questi ultimi è regolata nei singoliPaesi CE da leggi e regolamenti specifici. In Italia lo smaltimento deve avvenire secondo legislazionevigente (Decreto Legislativo 22/97 e successive modificazioni) ed in conformità con le leggi locali. Siconsiglia pertanto di prendere contatto con le Autorità preposte o con Aziende specializzate eautorizzate che possano dare indicazioni su come predisporre lo smaltimento di rifiuti speciali.

Imballo:Smaltimento secondo le normative nazionali. Gli imballi contaminati devono essere maneggiati con lestesse cautele usate per le sostanze pericolose. Gli imballi non contaminati possono essere trattati oriciclati come rifiuti non pericolosi se non diversamente indicato.

21

1144.. IInnffoorrmmaazziioonnii ssuull ttrraassppoorrttoo

Trasporto via terra GGVS, GGVE, ADR, RIDClassificazione 3/3bNome 1173 ETHYLACETAT

Trasporto via fiume ADN, ADNRClassificazione non testato

Trasporto via mare IMDG, GGVSeeClassificazione 3.2/UN 1173/PG IIEms: 3-07MFAG: 330Nome ETHYL ACETATE

Trasporto via aerea ICAO, IATAClassificazione 3/UN 1173/PG IINome ETHYL ACETATE

Le regolamentazioni sul trasporto sono citate secondo le regolamentazioni internazionali e nellaforma applicabile in Germania (GGVS/GGVE). Eventuali applicazioni nazionali in altri paesi non sonoconsiderate.

1155.. IInnffoorrmmaazziioonnii ssuullllaa rreeggoollaammeennttaazziioonnee

Etichettatura secondo Direttive CESimbolo: F Facilmente infiammabile

Xi IrritanteFrasi-R: 11-36-66-67 Facilmente infiammabile. Irritante per gli occhi.

L’esposizione ai vapori può provocare secchezza escrepolature della pelle. L’inalazione dei vapori puòprovocare sonnolenza e vertigini.

Frasi-S: 16-26-33 Conservare lontano da fiamme e scintille – Nonfumare. In caso di contatto con gli occhi, lavareimmediatamente ed abbondantemente con acqua econsultare un medico. Evitare l’accumulo di caricheelettrostatiche.

N. CE: 205-500-4 Etichetta CE

Altre informazioni- D.P.R. 303/56 "Norme generali per l’igiene del lavoro" (controlli sanitari);- L 319/76 "Scarichi idrici";- D.L.vo 334/99 "Attività con rischi di incidenti rilevanti - Direttiva Seveso 2;- D.L.vo 277/91 "Esposizione ad agenti chimici";- D.L.vo 626/94 "Miglioramento della salute e sicurezza dei lavoratori";- D.L. 136/83 (biodegradabilità detergenti);- Circolari Ministeriali 46 e 61 (ammine aromatiche);- D.L.vo 05.02.1997 n° 22 (Rifiuti e imballaggi pericolosi)

1166.. AAllttrree iinnffoorrmmaazziioonnii

Motivo di modifica della scheda:Aggiornamento generale.Cambio del nome prodotto.

Rappresentante regionale:Merck Eurolab s.r.l. * Via Stephenson 94 * 20157 Milano/Italia * Tel.: +39 (0) 2 3320 311 * Fax: +39(0) 800 152999 * E-mail: [email protected]

Le informazioni qui contenute sono basate sull’attuale stato di conoscenza. Essecaratterizzano il prodotto con riferimento alle appropriate precauzioni di sicurezza.Non rappresentano una garanzia sulle proprietà del prodotto.

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VISezione: INTRODUZIONE

Capitolo: PRODUZIONI E MACCHINE

PPrroodduuzziioonnee

PPRROODDUUZZIIOONNEEOOGGGGEETTTTII

PPRROODDUUZZIIOONNEEFFIILLMM

nn°° sscchheeddaa

11

22

33

44

55

66

77

MMaacccchhiinnaa

Granulatrice

Macchina per stampaggio ad iniezione

Termoformatrice

Macchina di estrusione e soffiaggio

Macchina per soffiaggio di preforme

Macchina di estrusione per film

Macchina per stampa flessografica

Schede sulle macchine

per la produzionedi manufatti plastici

25

Produzione: OGGETTI

Macchina: GRANULATRICE

Scheda

1

Figura 1 - Granulatrice

Scopo della lavorazione

Descrizione della macchina

La ggrraannuullaattrriiccee serve a rriicciiccllaarree ii mmaatteerriiaallii ppllaassttiiccii di scarto e gli sfridi di lavorazione, riportan-do il materiale nella forma di ggrraannuullii da reinserire nel ciclo produttivo.

Le parti principali della ggrraannuullaattrriiccee (figura 1) sono:◊ llaa ttrraammooggggiiaa, per il caricamento del materiale plastico da riciclare. Per materiale in rotoli sono

presenti anche una coppia di cilindri di trascinamento;◊ llaa ccaammeerraa ddii ttaagglliioo, costituita da un rotore munito di lame che, insieme alle controlame fisse,

tritura il materiale plastico, riducendolo in granuli;◊ ll’’iimmppiiaannttoo ddii aassppiirraazziioonnee. Infatti i granuli di materiale plastico prodotti vengono trasportati

mediante ventilatore e separati dalla polvere creata durante la granulazione mediante ciclo-ne. I granuli sono raccolti all’uscita inferiore del ciclone, mentre le polveri sono filtrati daappositi filtri a maniche.

26

Rischi legati a pericoli di natura meccanica

Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripa-ri e dei dispositivi di sicurezza o per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI.

SScchhiiaacccciiaammeennttoo ee cceessooiiaammeennttoo causato dalrroottoorree iinn mmoovviimmeennttoo.

TTrraasscciinnaammeennttoo con eventuale iinnttrraappppoollaa--mmeennttoo causato dalla ccooppppiiaa ddeeii cciilliinnddrrii ddiiaalliimmeennttaazziioonnee.

TTaagglliioo per contatto con le llaammee.

Rischi specifici della macchina

27

Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e, per-tanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio.

Requisiti specifici di sicurezza

Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per la granulatrice.

Requisiti legati a pericoli di natura meccanica

In base alle norme di sicurezza:◊ deve essere previsto un ddiissppoossiittiivvoo ddii iinntteerrbblloocc--

ccoo al ssiisstteemmaa ddii rriibbaallttaammeennttoo ddeellllaa ttrraammooggggiiaa perimpedire l’accesso al rotore in movimento;

◊ deve essere previsto un ddiissppoossiittiivvoo ddii iinntteerrbblloocc--ccoo aallllaa ggrriigglliiaa sseelleezziioonnaattrriiccee posta sotto il rotorein corrispondenza dell’uscita del materiale, per

iimmppeeddiirree iill rriiaavvvviioo ddeellllaa mmaacccchhiinnaa sseennzzaa cchhee ssiiaassttaattaa rriiccoollllooccaattaa llaa ggrriigglliiaa;

◊ deve essere iimmppeeddiittoo ll’’aacccceessssoo ddaallllaa ttrraammooggggiiaa aattuuttttii ii ppuunnttii ppeerriiccoolloossii della zona di alimentazione.

Rischi legati a pericoli per l’utilizzo di sostanze chimiche

IInnaallaazziioonnee ddii ppoollvveerrii ddii mmaatteerriiaallee ppllaassttiiccoodurante le operazioni di ppuulliizziiaa della mac-china.

Altri rischi

Rumore

28

avere ccuurraa ddeellllaa mmaacccchhii--nnaa ee ddeellllee aattttrreezzzzaattuurree dilavoro

In generale gli addetti devono operare secondo i seguenti criteri:

nnoonn aappppoorrttaarree alle attrez-zature mmooddiiffiicchhee di pro-pria iniziativa

nnoonn rriimmuuoovveerree oo mmooddiiffiiccaa--rree llee pprrootteezziioonnii oo ii ddiissppoossii--ttiivvii ddii ssiiccuurreezzzzaa senza l’au-torizzazione del prepostoo del capo reparto

uuttiilliizzzzaarree e aavveerree ccuurraa deiDDPPII messi a disposizionedal datore di lavoro

eseguire le operazioni dippuulliizziiaa ee mmaannuutteennzziioonneessoolloo aa mmaacccchhiinnaa ffeerrmmaa

STOP

sseeggnnaallaarree immediatamen-

te al datore di lavoro, al

dirigente o al preposto

qquuaallssiiaassii ddiiffeettttoo oo iinnccoonn--

vveenniieennttee rilevato durante

la propria attività

Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, ma dalleesperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori.

Non si è a conoscenza di infortuni particolari verificatisi a queste macchine, ad eccezione di ffeerrii--ttee ddaa ttaagglliioo per contatto con le llaammee ddeell ggrruuppppoo ddii ttaagglliioo fermo durante le operazioni di puliziae manutenzione.Sono possibili, in via teorica, lleessiioonnii aanncchhee ggrraavvii aaggllii aarrttii ssuuppeerriioorrii per cesoiamento dovuto alrroottoorree iinn mmoovviimmeennttoo durante operazioni particolari quali controllo e pulizia, in caso di disposi-tivi di sicurezza inefficaci.

Principali casi di infortunio e malattia

Il lavoratore deve porre la mmaassssiimmaa aatttteennzziioonnee nell’uuttiilliizzzzoo ddeellllee aattttrreezzzzaattuurree ddii llaavvoorroo soprat-tutto durante operazioni particolari quali pulizia e manutenzione e nella manipolazione e tra-sporto delle sostanze chimiche, seguendo:

◊ le iissttrruuzziioonnii iimmppaarrttiittee ddaall ddaattoorree ddii llaavvoorroo,, ddaaii ddiirriiggeennttii ee ddaaii pprreeppoossttii;◊ le iinnddiiccaazziioonnii pprreesseennttii nneell mmaannuuaallee ddii uussoo ee mmaannuutteennzziioonnee della mac-

china.

Principali norme comportamentali dei lavoratori

29

Produzione: OGGETTI

Macchina: STAMPAGGIO A INIEZIONE

Scheda

2

Scopo della lavorazione

Lo ssttaammppaaggggiioo aadd iinniieezziioonnee è una tecnica di produzione di oggetti in plastica che prevede l’ii--nniieezziioonnee in appositi ssttaammppii di mmiisscceellee ffuussee ddii mmaatteerriiee ppllaassttiicchhee.La materia prima, ppoolliissttiirroolloo (PPSS) o ppoolliipprrooppiilleennee (PPPP), può essere utilizzata pura oppuremiscelata con altri prodotti quali coloranti o indurenti.Con la stampa ad iniezione si ottengono oggetti in plastica di vario tipo e dimensione (posa-te, piatti,vaschette, ecc.).

Descrizione della macchina

La mmaacccchhiinnaa ppeerr ssttaammppaaggggiioo aadd iinniieezziioonnee (figura 1) è sostanzialmente costituita dalle seguen-ti parti:◊ ttrraammooggggiiaa, per il caricamento del materiale plastico in granuli che arriva, mediante sistema

pneumatico di trasporto, direttamente dai silos di stoccaggio oppure manualmente daisacchi;

◊ ccaammeerraa ddii ppllaassttiiffiiccaazziioonnee, costituita da una vite di plastificazione, posta all’interno di un cilin-dro riscaldato esternamente da resistenze elettriche, che con la sua rotazione spinge, com-prime, fonde e omogeneizza il materiale plastico in granuli. La temperatura raggiunta variada 240°C a 260°C a seconda del tipo di materiale impiegato;

◊ ssiisstteemmaa ddii iinniieezziioonnee. Il materiale fuso viene iniettato sottopressione all’interno degli stam-pi attraverso un ugello. Una valvola di ritegno impedisce al materiale di tornare indietro;

◊ ssttaammppoo, elemento in acciaio inox intercambiabile, costituito da due parti e provvisto di unsistema di raffreddamento ad acqua a circuito chiuso. Il materiale plastico viene iniettatoall’interno dello stampo in posizione chiusura; una volta ottenuto l’oggetto, lo stampo si apree si ha l’espulsionedel prodotto;

◊ ssiisstteemmaa ddii rraaccccoollttaa.In base al t ipo dioggetto prodotto siha la raccolta diret-tamente nelle scato-le oppure il confezio-namento medianteimpilaggio.

Figura 1 - Macchina per stampaggio a iniezione

30

Rischi specifici della macchina

Rischi legati a pericoli di natura meccanica

Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripa-ri e dei dispositivi di sicurezza o per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI.

SScchhiiaacccciiaammeennttoo ee cceessooiiaammeennttoo dovuti almovimento di aappeerrttuurraa ddeellllaa ppiiaassttrraa mmoobbii--llee e ai mmoovviimmeennttii ppeerriiccoolloossii ddeellll’’uunniittàà ddiicchhiiuussuurraa fuori dalla zona di stampo (peresempio meccanismi di chiusura, estrat-tori, ecc.).

SScchhiiaacccciiaammeennttoo dovuto al movimento dicchhiiuussuurraa ddeelllloo ssttaammppoo.

SScchhiiaacccciiaammeennttoo ee cceessooiiaammeennttoo dovuti allarroottaazziioonnee ddeellllaa vviittee ddii ppllaassttiiffiiccaazziioonnee.

31

Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e,pertanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio.

Requisiti specifici di sicurezza

Requisiti legati a pericoli di natura meccanica

Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per la macchina per stam-paggio a iniezione.

In base alla norma UNI EN 201:◊ devono essere previste delle pprrootteezziioonnii per

iimmppeeddiirree ll’’aacccceessssoo durante i mmoovviimmeennttii ppeerriiccoo--lloossii ddii cchhiiuussuurraa in corrispondenza della zonadello stampo;

◊ devono essere previste delle pprrootteezziioonnii mmoobbiilliiin modo da iimmppeeddiirree ll’’aacccceessssoo a mmoovviimmeennttiipericolosi dell’uunniittàà ddii cchhiiuussuurraa ffuuoorrii ddaallllaa zzoonnaaddeelllloo ssttaammppoo e al movimento di aappeerrttuurraa ddeellllaappiiaassttrraa mmoobbiillee;

◊ devono essere previste pprrootteezziioonnii mmoobbiillii per lazzoonnaa ddeellll’’uuggeelllloo;

◊ deve essere iimmppeeddiittoo ll’’aacccceessssoo a ttuuttttii ii ppuunnttiippeerriiccoolloossii ddeellllaa zzoonnaa ddii aalliimmeennttaazziioonnee;

◊ in corrispondenza dell’aappeerrttuurraa ddii ssccaarriiccoo devo-no essere previste pprrootteezziioonnii in modo da iimmppee--ddiirree ll’’aacccceessssoo aa ttuuttttii ii mmoovviimmeennttii ppeerriiccoolloossii;

◊ si devono prevedere pprrootteezziioonnii ffiissssee oo iissoollaa--mmeennttoo ssuullllee ppaarrttii ddeellll’’uunniittàà ddii iinniieezziioonnee quandola tteemmppeerraattuurraa massima di servizio può esseremmaaggggiioorree ddii 8800°°CC. Inoltre deve essere postauna ttaarrggaa per segnalare le ppaarrttii ccaallddee ddeellllaammaacccchhiinnaa.

Rischi legati a pericoli di natura termica

BBrruucciiaattuurree per contatto con ppaarrttii aa tteemmppee--rraattuurree uussttiioonnaannttii della camera di plastifi-cazione, sistema di iniezione e stampo.

Altri rischi

Rumore Polveri Incendio

32

avere ccuurraa ddeellllaa mmaacccchhii--nnaa ee ddeellllee aattttrreezzzzaattuurree dilavoro

In generale gli addetti devono operare secondo i seguenti criteri:

◊ le iissttrruuzziioonnii iimmppaarrttiittee ddaall ddaattoorree ddii llaavvoorroo,, ddaaii ddiirriiggeennttii ee ddaaii pprreeppoossttii;◊ le iinnddiiccaazziioonnii pprreesseennttii nneell mmaannuuaallee ddii uussoo ee mmaannuutteennzziioonnee ddeellllaa mmaacc--

cchhiinnaa.

nnoonn aappppoorrttaarree alle attrez-zature mmooddiiffiicchhee di pro-pria iniziativa

nnoonn rriimmuuoovveerree oo mmooddiiffiiccaa--rree llee pprrootteezziioonnii oo ii ddiissppoossii--ttiivvii ddii ssiiccuurreezzzzaa senza l’au-torizzazione del prepostoo del capo reparto

uuttiilliizzzzaarree e aavveerree ccuurraa deiDDPPII messi a disposizionedal datore di lavoro

sseeggnnaallaarree immediatamen-

te al datore di lavoro, al

dirigente o al preposto

qquuaallssiiaassii ddiiffeettttoo oo iinnccoonn--

vveenniieennttee rilevato durante

la propria attività

Principali casi di infortunio e malattia

Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, madalle esperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori.

Non si è a conoscenza di infortuni particolari alle macchine per stampaggio ad iniezionedotate dei dispositivi di sicurezza idonei, eccetto lliieevvii uussttiioonnii dovute al ccoonnttaattttoo ccoonn ssuuppeerrffiicciiccaallddee della macchina (camera di plastificazione, sistema di iniezione e stampo) durante ope-razioni particolari quali pulizia o interventi dovuti a inconvenienti nella produzione.Sono comunque possibili, in via teorica, lleessiioonnii aanncchhee ggrraavvii aaggllii aarrttii ssuuppeerriioorrii per sscchhiiaacccciiaa--mmeennttii dovuti ai mmoovviimmeennttii ddeelllloo ssttaammppoo ee ddeellllee aallttrree ppaarrttii ppeerriiccoolloossee ddeellllaa mmaacccchhiinnaa duranteoperazioni particolari quali ccoonnttrroolllloo e ppuulliizziiaa.

Principali norme comportamentali dei lavoratori

Il lavoratore deve porre la mmaassssiimmaa aatttteennzziioonnee nell’utilizzo delle macchine soprattutto duran-te le operazioni particolari quali ppuulliizziiaa e mmaannuutteennzziioonnee, seguendo:

In particolare, durante le operazioni di ssoossttiittuuzziioonnee ddeeggllii ssttaammppii, l’operatore deveprestare la mmaassssiimmaa ccaauutteellaa durante llaa mmoovviimmeennttaazziioonnee ee iill mmoonnttaaggggiioo.

eseguire le operazioni dippuulliizziiaa ee mmaannuutteennzziioonneessoolloo aa mmaacccchhiinnaa ffeerrmmaa eeffrreeddddaa

STOP

33

Produzione: OGGETTI

Macchina: TERMOFORMATRICE

Scheda

3

Scopo della lavorazione

La tteerrmmooffoorrmmaazziioonnee è una tecnica di produzione di oggetti in plastica che prevede la ttrraassffoorr--mmaazziioonnee, dopo opportuno riscaldamento, mediante stampaggio di una llaammiinnaa ddii mmaatteerriiaalleeppllaassttiiccoo in ooggggeettttii ddii vvaarriioo ttiippoo.L’ottenimento della forma desiderata si può avere per aassppiirraazziioonnee ssoottttoovvuuoottoo all’interno di unostampo cavo o per ffoorrmmaazziioonnee ttrraa dduuee ppaarrttii ddii uunnoo ssttaammppoo.La materia plastica utilizzata può essere il ppoolliieettiilleenntteerreeffttaallaattoo (PPEETT), il ppoolliivviinniillcclloorruurroo (PPVVCC), ilppoolliissttiirroolloo (PPSS).

Descrizione della macchina

Le tteerrmmooffoorrmmaattrriiccii sono costituite dalle seguenti parti principali:◊ aalliimmeennttaattoorree. Su un’asta vengono posizionate bobine di circa 500 kg di materiale plastico;

la lamina viene poi fatta passare attraverso una coppia di cilindri e trascinata all’interno dellamacchina per mezzo di un ssiisstteemmaa ddii ttrraazziioonnee aa ssppiillllii (figura 1);

◊ zzoonnaa ddii rriissccaallddaammeennttoo. La lamina viene riscaldata da due pannelli, sui quali sono montatedelle resistenze a raggi infrarossi, fino a raggiungere il rammollimento del materiale plasti-co (con temperature fino a circa 220°C);

◊ zzoonnaa ddii ffoorrmmaattuurraa ((ssttaammppaaggggiioo)). La stazione di formatura è costituita da due piani porta-stampi su cui sono montati i due elementi in acciaio inox (stampo ed eventualmente con-trostampo per l’ottenimento di oggetti di grosse dimensioni). Lo stampaggio del materialeviene facilitato mediante un’aspirazione sottovuoto. Lo stampo è provvisto di un sistema diraffreddamento ad acqua a circuito chiuso;

Figura 1 - Termoformatrice (ingresso linea)

Figura 2 - Termoformatrice(uscita linea)

34

◊ ddiissppoossiittiivvoo ddii ttaagglliioo. Tramite lame riscaldate si ottiene la separazione del pezzo termoformatodal materiale plastico in eccedenza (sfrido);

◊ ssiisstteemmaa ddii iimmppiillaaggggiioo (figura 2). Gli oggetti ottenuti sono temporaneamente stoccati all’uscitadella macchina;

◊ aavvvvoollggiittoorree. All’uscita della macchina lo sfrido viene riavvolto;◊ qquuaaddrroo ddii ccoommaannddoo eelleettttrroonniiccoo. Aiuta l’operatore nella programmazione di tutti i parametri

tecnici per il regolare svolgimento del processo.

Rischi specifici della macchina

Rischi legati a pericoli di natura meccanica

Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripa-ri e dei dispositivi di sicurezza o per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI.

PPuunnttuurree per contatto con gli aagghhii ddeellllee ccaattee--nnee.

TTrraasscciinnaammeennttoo con eventuale iinnttrraappppoollaa--mmeennttoo dovuto ai cciilliinnddrrii aaccccooppppiiaattii ddii aallii--mmeennttaazziioonnee.

IImmppiigglliiaammeennttoo ee ttrraasscciinnaammeennttoo dovuti aglioorrggaannii ddii ttrraassmmiissssiioonnee.

SScchhiiaacccciiaammeennttoo dovuto al mmoovviimmeennttoo ddiicchhiiuussuurraa ddeelllloo ssttaammppoo.

35

SScchhiiaacccciiaammeennttoo ee cceessooiiaammeennttoo dovuti almovimento di aappeerrttuurraa ddeelllloo ssttaammppoo e aimmoovviimmeennttii ppeerriiccoolloossii dell’uunniittàà ddii cchhiiuussuurraaffuuoorrii ddaallllaa zzoonnaa ddii ssttaammppoo (per esempiomeccanismi di chiusura, estrattori, ecc.).

TTaagglliioo per contatto con le llaammee.

Rischi legati a pericoli di natura termica

BBrruucciiaattuurree per ccoonnttaattttoo ccoonn ppaarrttii aa tteemmppee--rraattuurree uussttiioonnaannttii delle zone di rriissccaallddaa--mmeennttoo, ssttaammppaaggggiioo e ttaagglliioo.

36

Rischi legati a pericoli per l’utilizzo di sostanze chimiche

EEssppoossiizziioonnee aa vvaappoorrii nnoocciivvii emessi duranteil rriissccaallddaammeennttoo e il rraammmmoolllliimmeennttoo del PPVVCC((ppoolliivviinniillcclloorruurroo)).

Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e,pertanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio.

Requisiti specifici di sicurezza

Requisiti legati a pericoli di natura meccanica

Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per la termoformatrice.

In base alla norma UNI EN 289:◊ devono essere previsti rriippaarrii mmuunniittii ddii uunn ssiisstteemmaa

ddii iinntteerrbbllooccccoo su ttuuttttii ii llaattii ddeellllaa mmaacccchhiinnaa perimpedire l’accesso durante i movimenti pericolo-si di chiusura in corrispondenza della zona dellostampo;

◊ deve essere iimmppeeddiittoo ll’’aacccceessssoo aa ttuuttttii ii ppuunnttiippeerriiccoolloossii della zona di aalliimmeennttaazziioonnee;

◊ devono essere previsti rriippaarrii ffiissssii oo ll’’iissoollaammeennttoodelle ppaarrttii ddeellllaa mmaacccchhiinnaa in cui la tteemmppeerraattuurraammaassssiimmaa di funzionamento può essere mmaaggggiioorreeddii 8800°°CC. Inoltre deve essere posta una ttaarrggaa persegnalare le ppaarrttii ccaallddee ddeellllaa mmaacccchhiinnaa.

Requisiti legati a pericoli per l’utilizzo di sostanze chimiche

In base al D.P.R. 303/56 (art. 20: Difesa dell’ariadagli inquinamenti con prodotti nocivi) devono esse-re iinnssttaallllaattee in corrispondenza delle zzoonnee ddii rriissccaall--

ddaammeennttoo ddeell PPVVCC bboocccchheettttee ppeerr aassppiirraazziioonnee llooccaalliizz--zzaattaa il più vicino possibile alla zona di emissione deivapori nocivi.

Altri rischi

Rumore Incendio

37

avere ccuurraa ddeellllaa mmaacccchhii--nnaa ee ddeellllee aattttrreezzzzaattuurree dilavoro

In generale gli addetti devono operare secondo i seguenti criteri:

◊ le iissttrruuzziioonnii iimmppaarrttiittee ddaall ddaattoorree ddii llaavvoorroo,, ddaaii ddiirriiggeennttii ee ddaaii pprreeppoossttii;◊ le iinnddiiccaazziioonnii pprreesseennttii nneell mmaannuuaallee ddii uussoo ee mmaannuutteennzziioonnee ddeellllaa mmaacc--

cchhiinnaa.

nnoonn aappppoorrttaarree alle attrez-zature mmooddiiffiicchhee di pro-pria iniziativa

nnoonn rriimmuuoovveerree oo mmooddiiffiiccaa--rree llee pprrootteezziioonnii oo ii ddiissppoossii--ttiivvii ddii ssiiccuurreezzzzaa senza l’au-torizzazione del prepostoo del capo reparto

uuttiilliizzzzaarree e aavveerree ccuurraa deiDDPPII messi a disposizionedal datore di lavoro

sseeggnnaallaarree immediatamen-

te al datore di lavoro, al

dirigente o al preposto

qquuaallssiiaassii ddiiffeettttoo oo iinnccoonn--

vveenniieennttee rilevato durante

la propria attività

Principali norme comportamentali dei lavoratori

Il lavoratore deve porre la mmaassssiimmaa aatttteennzziioonnee nell’utilizzo delle macchine soprattutto duran-te le operazioni particolari quali ppuulliizziiaa e mmaannuutteennzziioonnee, seguendo:

In particolare, durante le operazioni di ssoossttiittuuzziioonnee ddeeggllii ssttaammppii ee ddeeii rroottoollii ddii mmaatteerriiaalleeppllaassttiiccoo, l’operatore deve prestare la mmaassssiimmaa ccaauutteellaa nneellllaa mmoovviimmeennttaazziioonnee mmaannuuaa--

llee ee nneell mmoonnttaaggggiioo.

eseguire le operazioni dippuulliizziiaa ee mmaannuutteennzziioonneessoolloo aa mmaacccchhiinnaa ffeerrmmaa eeffrreeddddaa

STOP

38

Principali casi di infortunio e malattia

Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, ma dalleesperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori.

Gli infortuni più frequenti consistono in uurrttii ee sscchhiiaacccciiaammeennttii ddeeggllii aarrttii ssuuppeerriioorrii con lleessiioonnii ddaalliieevvii aa ggrraavvii, durante le operazioni manuali di ssoossttiittuuzziioonnee ddeeggllii ssttaammppii ee ddeeii rroottoollii ddii mmaatteerriiaa--llee ppllaassttiiccoo.PPiiùù ggrraavvii possono essere le lleessiioonnii per sscchhiiaacccciiaammeennttoo dovute ai mmoovviimmeennttii ddeelllloo ssttaammppoo ee ddeelllleeaallttrree ppaarrttii ppeerriiccoolloossee della macchina durante operazioni particolari quali ccoonnttrroolllloo e ppuulliizziiaa. Taliinfortuni risultano comunque improbabili se le macchine sono munite dei dispositivi di sicurezzaidonei.

39

Produzione: OGGETTI

Macchina: ESTRUSIONE E SOFFIAGGIO

Scheda

4

Scopo della lavorazione

L’eessttrruussiioonnee ee ssooffffiiaaggggiioo è una tecnica per la pprroodduuzziioonnee ddii ooggggeettttii ccaavvii iinn ppllaassttiiccaa (flaconi, bot-tiglie, ecc.) che prevede l’estrusione del materiale plastico, per formare un cciilliinnddrroo ddii mmaatteerriiaalleeffuussoo detto ““ppaarriissoonn””, e, successivamente, l’adesione del materiale alle pareti dello stampo, tra-mite un getto di aria soffiato all’interno da un ugello.L’oggetto così ottenuto viene successivamente privato della mmaatteerroozzzzaa, passato al controllo ditenuta sottopressione e raccolto all’uscita della macchina.La materia plastica utilizzata può essere ppoolliieettiilleennee (PPEE)o ppoolliivviinniillcclloorruurroo (PPVVCC).

Descrizione della macchina

Figura 1 - Macchina di estrusione e soffiaggio Figura 2 - Particolare degli stampi

La mmaacccchhiinnaa ddii eessttrruussiioonnee ee ssooffffiiaaggggiioo (figura 1) è costituita dalle seguenti parti principali:◊ ttrraammooggggiiaa, per il caricamento del materiale plastico in granuli, che arriva mediante sistema

pneumatico di trasporto direttamente dai serbatoi di stoccaggio;◊ ccaammeerraa ddii ppllaassttiiffiiccaazziioonnee, costituita da una vite di estrusione posta all’interno di un cilindro

riscaldato esternamente da resistenze elettriche, che con la sua rotazione spinge, compri-me, fonde e omogeneizza il materiale plastico in granuli. La temperatura raggiunta varia da160°C a 190°C a seconda del tipo di materiale impiegato;

◊ tteessttaa ddii eessttrruussiioonnee, costituita da un ugello che forma un cilindro di materiale fuso (parison),posto verticalmente, che viene successivamente tagliato quando viene afferrato dallo stam-po;

◊ ssttaammppoo. Elemento in acciaio inox o alluminio diviso in due parti che prende il parison sottola testa di estrusione e lo porta nella zona di soffiaggio (figura 2). Lo stampo è provvisto diun sistema di raffreddamento ad acqua a circuito chiuso.

◊ ssttaazziioonnee ddii ccaalliibbrraazziioonnee ee ssooffffiiaaggggiioo, costituita da un mandrino calibratore che scende neltubo all’interno dello stampo per formare il collo dell’oggetto e contemporaneamenteimmettere aria e far aderire il materiale alle pareti dello stampo.

40

Rischi specifici della macchina

Rischi legati a pericoli di natura meccanica

Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripa-ri e dei dispositivi di sicurezza o per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI.

SScchhiiaacccciiaammeennttoo dovuto al movimento dicchhiiuussuurraa ddeelllloo ssttaammppoo.

SScchhiiaacccciiaammeennttoo ee cceessooiiaammeennttoo causatidalla rroottaazziioonnee ddeellllaa vviittee ddii eessttrruussiioonnee.

TTaagglliioo per contatto con le llaammee. UUrrttoo con lo ssttaammppoo iinn mmoovviimmeennttoo tra latesta di estrusione e la zona di soffiaggio.

41

Rischi legati a pericoli di natura termica

BBrruucciiaattuurree per contatto con ppaarrttii aa tteemmppee--rraattuurree uussttiioonnaannttii della camera di plastifica-zione, testa di estrusione e stampo.

Rischi legati a pericoli per l’utilizzo di sostanze chimiche

EEssppoossiizziioonnee aa vvaappoorrii nnoocciivvii emessi duranteil riscaldamento e la plastificazione del PPVVCC((ppoolliivviinniillcclloorruurroo)).

Altri rischi

Rumore Polveri Incendio

Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e,pertanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio.

Requisiti specifici di sicurezza

Requisiti legati a pericoli di natura meccanica

Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per la macchina di estrusio-ne e soffiaggio.

In base alle norme di sicurezza:◊ devono essere previsti rriippaarrii muniti di un ssiisstteemmaa

ddii iinntteerrbbllooccccoo su tutti i lati della macchina periimmppeeddiirree ll’’aacccceessssoo dduurraannttee ii mmoovviimmeennttii ppeerriiccoolloo--ssii ddii cchhiiuussuurraa in corrispondenza della zona dellostampo;

◊ deve essere iimmppeeddiittoo ll’’aacccceessssoo a tutti i puntipericolosi della zzoonnaa ddii aalliimmeennttaazziioonnee;

◊ devono essere previsti rriippaarrii ffiissssii oo l’iissoollaammeennttoodelle parti della macchina in cui la tteemmppeerraattuurraammaassssiimmaa ddii ffuunnzziioonnaammeennttoo può essere mmaaggggiioorreeddii 8800°°CC. Inoltre deve essere posta una ttaarrggaa persegnalare le ppaarrttii ccaallddee ddeellllaa mmaacccchhiinnaa.

Requisiti legati a pericoli per l’utilizzo di sostanze chimiche

In base al D.P.R. 303/56 (art. 20: Difesa dell’ariadagli inquinamenti con prodotti nocivi) devono esse-re installate iinn ccoorrrriissppoonnddeennzzaa ddeellllee zzoonnee ddii rriissccaall--

ddaammeennttoo ddeell PPVVCC bboocccchheettttee ppeerr aassppiirraazziioonnee llooccaalliizz--zzaattaa il più vicino possibile alla zona di emissione deivapori nocivi.

◊ le iissttrruuzziioonnii iimmppaarrttiittee ddaall ddaattoorree ddii llaavvoorroo,, ddaaii ddiirriiggeennttii ee ddaaii pprreeppoossttii;◊ le iinnddiiccaazziioonnii pprreesseennttii nneell mmaannuuaallee ddii uussoo ee mmaannuutteennzziioonnee ddeellllaa mmaacc--

cchhiinnaa.

Principali norme comportamentali dei lavoratori

Il lavoratore deve porre la mmaassssiimmaa aatttteennzziioonnee nell’utilizzo delle macchine soprattutto duran-te le operazioni particolari quali ppuulliizziiaa e mmaannuutteennzziioonnee, seguendo:

avere ccuurraa ddeellllaa mmaacccchhii--nnaa ee ddeellllee aattttrreezzzzaattuurree dilavoro

In generale gli addetti devono operare secondo i seguenti criteri:

nnoonn aappppoorrttaarree alle attrez-zature mmooddiiffiicchhee di pro-pria iniziativa

nnoonn rriimmuuoovveerree oo mmooddiiffiiccaa--rree llee pprrootteezziioonnii oo ii ddiissppoossii--ttiivvii ddii ssiiccuurreezzzzaa senza l’au-torizzazione del prepostoo del capo reparto

uuttiilliizzzzaarree e aavveerree ccuurraa deiDDPPII messi a disposizionedal datore di lavoro

42

43

sseeggnnaallaarree immediatamen-

te al datore di lavoro, al

dirigente o al preposto

qquuaallssiiaassii ddiiffeettttoo oo iinnccoonn--

vveenniieennttee rilevato durante

la propria attività

In particolare, durante le operazioni di ssoossttiittuuzziioonnee ddeeggllii ssttaammppii, l’operatore deve pre-stare la mmaassssiimmaa ccaauutteellaa nneellllaa mmoovviimmeennttaazziioonnee mmaannuuaallee ee nneell mmoonnttaaggggiioo.

Principali casi di infortunio e malattia

Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, ma dalleesperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori.

Non si è a conoscenza di infortuni particolari alle macchine per stampaggio ad iniezione dota-te dei dispositivi di sicurezza idonei, eccetto lliieevvii uussttiioonnii dovute a ccoonnttaattttoo ccoonn ssuuppeerrffiiccii ccaallddeedella macchina (camera di plastificazione, testa di estrusione e stampo) durante operazioni par-ticolari quali ppuulliizziiaa o iinntteerrvveennttii ppeerr eelliimmiinnaarree iinnccoonnvveenniieennttii nneellllaa pprroodduuzziioonnee.Risultano comunque possibili almeno in via teorica, lesioni anche gravi agli arti superiori perschiacciamenti dovuti ai movimenti dello stampo e delle altre parti pericolose della macchinadurante operazioni particolari quali controllo e pulizia.

eseguire le operazioni dippuulliizziiaa ee mmaannuutteennzziioonneessoolloo aa mmaacccchhiinnaa ffeerrmmaa eeffrreeddddaa

STOP

44

Produzione: OGGETTI

Macchina: SOFFIAGGIO DI PREFORME

Scheda

5

Scopo della lavorazione

Con il ssooffffiiaaggggiioo ddii pprreeffoorrmmee vengono realizzati contenitori in plastica cavi, quali bottiglie o fla-coni. Le pprreeffoorrmmee iinn PPEETT (polietilentereftalato) vengono commercializzate come prodotti semi-lavorati. Le preforme sono caricate all’interno della macchina e, per mezzo di riscaldamentolocalizzato prodotto da lampade ad ultravioletto, raggiungono il giusto grado di duttilità per esse-re trasformate nel prodotto finito mediante ssooffffiiaaggggiioo ddii aarriiaa ccoommpprreessssaa.La lavorazione risulta completamente automatica fino al confezionamento del prodotto ed ècaratterizzata dalle elevate produzioni.

Descrizione della macchina

La mmaacccchhiinnaa ppeerr ssooffffiiaaggggiioo ddii pprreeffoorrmmee (figura 1) è costituita dalle seguenti parti principali:◊ ssiisstteemmaa ddii ccaarriiccaammeennttoo. Le

preforme vengono caricatedisponendosi verticalmenteall’interno della macchina;

◊ ffoorrnnoo ddii ccoonnddiizziioonnaammeennttoo. Ècostituito da lampade adultravioletti che producono unriscaldamento localizzatodelle preforme, determinandoun rammollimento del mate-riale plastico;

◊ ssttaammppoo. Elemento in acciaioinox o alluminio diviso in dueparti che si chiudono sullapreforma. Lo stampo è prov-visto di un sistema di raffred-damento ad acqua a circuitochiuso (figura 2);

◊ ssiisstteemmaa ddii ssooffffiiaaggggiioo. Costi-tuito da un’asta di stiro cheentra all’interno della prefor-ma che, soffiando aria com-pressa fino a 40 bar, fa aderi-re il materiale plastico allepareti dello stampo ottenendol’oggetto desiderato.

Figura 2 - Particolare zona stampo

Figura 1 - Macchina per soffiaggio preforme

Rischi specifici della macchina

Rischi legati a pericoli di natura meccanica

Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripa-ri e dei dispositivi di sicurezza o per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI.

SScchhiiaacccciiaammeennttoo dovuto al movimento dicchhiiuussuurraa ddeelllloo ssttaammppoo.

UUrrttii e sscchhiiaacccciiaammeennttii causati dal ssiisstteemmaa ddiiaalliimmeennttaazziioonnee ddeellllee pprreeffoorrmmee ee mmoovviimmeenn--ttaazziioonnee ddeeggllii ooggggeettttii.

Rischi legati a pericoli di natura termica

BBrruucciiaattuurree per contatto con parti a tteemmppee--rraattuurree uussttiioonnaannttii ddeell ffoorrnnoo ddii ccoonnddiizziioonnaa--mmeennttoo ee ddeelllloo ssttaammppoo.

Altri rischi

Rumore Incendio

45

46

Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e, per-tanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio.

Requisiti specifici di sicurezza

Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per la macchina per soffiag-gio preforme.

Requisiti legati a pericoli di natura meccanica

In base alle nnoorrmmee ddii ssiiccuurreezzzzaa:◊ devono essere previsti rriippaarrii muniti di un ssiisstteemmaa

ddii iinntteerrbbllooccccoo ssuu ttuuttttii ii llaattii ddeellllaa mmaacccchhiinnaa perimpedire l’accesso durante i movimenti pericolo-si di chiusura in corrispondenza della zona dellostampo;

◊ deve essere iimmppeeddiittoo ll’’aacccceessssoo a tutti i ppuunnttii

ppeerriiccoolloossii della zona di aalliimmeennttaazziioonnee;◊ devono essere previsti rriippaarrii ffiissssii oo l’iissoollaammeennttoo

delle ppaarrttii ddeellllaa mmaacccchhiinnaa in cui la tteemmppeerraattuurraammaassssiimmaa di funzionamento può essere mmaaggggiioorreeddii 8800°°CC. Inoltre deve essere posta una ttaarrggaa persegnalare le ppaarrttii ccaallddee ddeellllaa mmaacccchhiinnaa.

avere ccuurraa ddeellllaa mmaacccchhii--nnaa ee ddeellllee aattttrreezzzzaattuurree dilavoro

In generale gli addetti devono operare secondo i seguenti criteri:

◊ le iissttrruuzziioonnii iimmppaarrttiittee ddaall ddaattoorree ddii llaavvoorroo,, ddaaii ddiirriiggeennttii ee ddaaii pprreeppoossttii;◊ le iinnddiiccaazziioonnii pprreesseennttii nneell mmaannuuaallee ddii uussoo ee mmaannuutteennzziioonnee ddeellllaa mmaacc--

cchhiinnaa.

nnoonn aappppoorrttaarree alle attrez-zature mmooddiiffiicchhee di pro-pria iniziativa

nnoonn rriimmuuoovveerree oo mmooddiiffiiccaa--rree llee pprrootteezziioonnii oo ii ddiissppoossii--ttiivvii ddii ssiiccuurreezzzzaa senza l’au-torizzazione del prepostoo del capo reparto

uuttiilliizzzzaarree e aavveerree ccuurraa deiDDPPII messi a disposizionedal datore di lavoro

sseeggnnaallaarree immediatamen-

te al datore di lavoro, al

dirigente o al preposto

qquuaallssiiaassii ddiiffeettttoo oo iinnccoonn--

vveenniieennttee rilevato durante

la propria attività

Principali norme comportamentali dei lavoratori

Il lavoratore deve porre la mmaassssiimmaa aatttteennzziioonnee nell’utilizzo delle macchine soprattutto duran-te le operazioni particolari quali ppuulliizziiaa e mmaannuutteennzziioonnee, seguendo:

eseguire le operazioni dippuulliizziiaa ee mmaannuutteennzziioonneessoolloo aa mmaacccchhiinnaa ffeerrmmaa eeffrreeddddaa

STOP

47

In particolare, durante le operazioni di ssoossttiittuuzziioonnee ddeeggllii ssttaammppii, l’operatore deve pre-stare la mmaassssiimmaa ccaauutteellaa nneellllaa mmoovviimmeennttaazziioonnee mmaannuuaallee ee nneell mmoonnttaaggggiioo.

Principali casi di infortunio e malattia

Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, ma dalleesperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori.

Non si è a conoscenza di infortuni particolari accaduti a queste macchine se dotate dei dispo-sitivi di sicurezza idonei.Risultano comunque possibili almeno in via teorica, lesioni anche gravi agli arti superiori perschiacciamenti dovuti ai movimenti dello stampo e delle altre parti pericolose della macchinadurante operazioni particolari quali controlli e pulizia.

48

Produzione: FILM

Macchina: ESTRUSIONE PER FILM

Scheda

6

Scopo della lavorazione

La mmaacccchhiinnaa ddii eessttrruussiioonnee ppeerr ffiillmm serve per ottenere il ffiillmm (pellicola) direttamente dal mate-riale plastico in granuli.I ggrraannuullii ddii ppoolliieettiilleennee (PE), ppoolliipprrooppiilleennee (PP) o ppoolliivviinniillcclloorruurroo (PVC) vengono portati alla tem-peratura di plastificazione mediante riscaldamento ed estrusi attraverso una filiera per ottenereun ttuubboollaarree ddii mmaatteerriiaallee ppllaassttiiccoo. Dopo il suo raffreddamento il film viene avvolto in bobine diret-tamente sotto forma di tubolare oppure viene tagliato in strisce di varia larghezza.

Descrizione della macchina

La mmaacccchhiinnaa ddii eessttrruussiioonnee ppeerr ffiillmm (figura 1) è costituita dalle seguenti parti principali:◊ ttrraammooggggiiaa, per il caricamento del materiale plastico in granuli che arriva, mediante sistema

pneumatico di trasporto, direttamente dai silos di stoccaggio oppure manualmente dai sacchi;◊ ccaammeerraa ddii ppllaassttiiffiiccaazziioonnee, costituita da una vite di estrusione posta all’interno di un cilindro

riscaldato esternamente da resistenze elettriche, che, con la sua rotazione, spinge, comprime,fonde e omogeneizza il materiale plastico in granuli. La temperatura raggiunta varia da 160°Ca 250°C a seconda del tipo di materiale impiegato;

◊ ffiillttrroo, per la rimozione delle impurità presenti nel materiale plastico fuso;◊ ffiilliieerraa. Elemento in acciaio inox composto da una parte interna fissa di forma circolare e da una

parte esterna cilindrica munita di viti per la regolazione, in modo da garantire la perfetta coas-sialità dei due elementi. Il tutto può essere messo in rotazione per distribuire uniformementesu tutta la superficie eventuali erro-ri di spessore del film, al fine diottenere una bobina regolare. Ilfilm ottenuto viene stirato per otte-nere lo spessore desiderato, gon-fiandolo con aria compressa omediante ventilatori ad alta pres-sione;

◊ ccoolloonnnnaa ddii gguuiiddaa, alta fino a 10 m,serve come sostegno al tubolareplastico per consentire un raffred-damento ottimale;

◊ ggrruuppppoo ddii ttrraaiinnoo, posto sulla som-mità della struttura, è costituito dauna coppia di cilindri in acciaio-gomma, che schiaccia e tira il tubo-lare.

◊ ttrraattttaammeennttoo ccoorroonnaa,, per eseguireFigura 1 - Macchina di estrusione per film

49

l’ossidazione della superficie del film per permettere l’ancoraggio delle successive lavorazioni(stampa o altro). Il trattamento è ottenuto mediante scariche elettriche ad alta frequenza conuna differenza di potenziale di 20.000 volt oppure tramite bruciatori a fiamma libera;

◊ ggrruuppppoo ddii ttrraaiinnoo, costituito da una coppia di cilindri in acciaio-gomma, che tira il tubolare;◊ zzoonnaa ddii ttaagglliioo,, mediante lame fisse che tagliano il tubolare in strisce di varia larghezza;◊ rriibboobbiinnaattoorree, costituito da un cilindro a pressione che fa arrotolare il film sopra un mandri-

no di cartone o di plastica.

Rischi specifici della macchina

Rischi legati a pericoli di natura meccanica

Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripa-ri e dei dispositivi di sicurezza o per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI.

SScchhiiaacccciiaammeennttoo e cceessooiiaammeennttoo dovuti allarroottaazziioonnee ddeellllaa vviittee ddii eessttrruussiioonnee.

IImmppiigglliiaammeennttoo e ttrraasscciinnaammeennttoo dovuti aglioorrggaannii ddii ttrraassmmiissssiioonnee.

IImmppiigglliiaammeennttoo e ttrraasscciinnaammeennttoo fra il ffiillmm ei cciilliinnddrrii iinn rroottaazziioonnee.

TTaagglliioo per contatto con le llaammee.

50

TTrraasscciinnaammeennttoo con eventuale iinnttrraappppoollaa--mmeennttoo dovuto ai cciilliinnddrrii aaccccooppppiiaattii ddeeii ggrruupp--ppii ddii ttrraaiinnoo e al cciilliinnddrroo ddeell rriibboobbiinnaattoorree.

Rischi legati a pericoli di natura elettrica

EElleettttrrooccuuzziioonnee dovuta all’alta tensione all’in-terno della zzoonnaa ttrraattttaammeennttoo ccoorroonnaa.

51

Rischi legati a pericoli di natura termica

BBrruucciiaattuurree per contatto con parti a tempe-rature ustionanti della ccaammeerraa ddii ppllaassttiiffiiccaa--zziioonnee e della ffiilliieerraa.

Rischi legati a pericoli per l’utilizzo di sostanze chimiche

EEssppoossiizziioonnee aa vvaappoorrii nnoocciivvii emessi duranteil riscaldamento e la plastificazione del PPVVCC(polivinilcloruro).

Altri rischi

Rumore Polveri Incendio

Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e,pertanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio.

Requisiti legati a pericoli per l’utilizzo di sostanze chimiche

In base al D.P.R. 303/56 (art. 20: Difesa dell’ariadagli inquinamenti con prodotti nocivi) devono esse-re installate, in corrispondenza delle zone di riscal-

damento del PVC, bboocccchheettttee ppeerr aassppiirraazziioonnee llooccaalliizz--zzaattaa il più vicino possibile alla zona di emissione deivapori nocivi.

52

Requisiti specifici di sicurezza

Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per la macchina di estrusio-ne per film.

Requisiti legati a pericoli di natura meccanica

In base alle nnoorrmmee ddii ssiiccuurreezzzzaa:◊ deve essere iimmppeeddiittoo ll’’aacccceessssoo aa ttuuttttii ii ppuunnttii

ppeerriiccoolloossii ddeellllaa zzoonnaa ddii aalliimmeennttaazziioonnee (anche conl’installazione di una rete alla base della tramog-gia);

◊ si devono prevedere pprrootteezziioonnii ffiissssee oo ll’’iissoollaa--

mmeennttoo delle parti dell’uunniittàà ddii ppllaassttiiffiiccaazziioonneequando la tteemmppeerraattuurraa mmaassssiimmaa di servizio puòessere mmaaggggiioorree ddii 8800°°CC. Inoltre deve essereposta una ttaarrggaa per segnalare le ppaarrttii ccaallddee dellamacchina.

avere ccuurraa ddeellllaa mmaacccchhii--nnaa ee ddeellllee aattttrreezzzzaattuurree dilavoro

In generale gli addetti devono operare secondo i seguenti criteri:

◊ le iissttrruuzziioonnii iimmppaarrttiittee ddaall ddaattoorree ddii llaavvoorroo,, ddaaii ddiirriiggeennttii ee ddaaii pprreeppoossttii;◊ le iinnddiiccaazziioonnii pprreesseennttii nneell mmaannuuaallee ddii uussoo ee mmaannuutteennzziioonnee ddeellllaa mmaacc--

cchhiinnaa.

nnoonn aappppoorrttaarree alle attrez-zature mmooddiiffiicchhee di pro-pria iniziativa

nnoonn rriimmuuoovveerree oo mmooddiiffiiccaa--rree llee pprrootteezziioonnii oo ii ddiissppoossii--ttiivvii ddii ssiiccuurreezzzzaa senza l’au-torizzazione del prepostoo del capo reparto

uuttiilliizzzzaarree e aavveerree ccuurraa deiDDPPII messi a disposizionedal datore di lavoro

Principali norme comportamentali dei lavoratori

Il lavoratore deve porre la mmaassssiimmaa aatttteennzziioonnee nell’utilizzo delle macchine soprattutto duran-te le operazioni particolari quali ppuulliizziiaa e mmaannuutteennzziioonnee, seguendo:

53

sseeggnnaallaarree immediatamen-

te al datore di lavoro, al

dirigente o al preposto

qquuaallssiiaassii ddiiffeettttoo oo iinnccoonn--

vveenniieennttee rilevato durante

la propria attività

In particolare risulta fondamentale da parte del lavoratore prestare la mmaassssiimmaa ccaauutteellaa:

◊ nelle operazioni di ppuulliizziiaa ddeellllaa ccaammeerraa ddii ppllaassttiiffiiccaazziioonnee ee ddeellllaa ffiilliieerraa che devono essere ese-guite aa mmaacccchhiinnaa ccaallddaa (adottando anche appositi DPI);

◊ nelle operazioni di ssccaarriiccoo ddeeii rroottoollii ddii ffiillmm iinn uusscciittaa della macchina e nella loro mmoovviimmeenn--ttaazziioonnee.

Principali casi di infortunio e malattia

Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, ma dalleesperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori.

L’infortunio più comune è rappresentato da ffeerriittee ddaa ttaagglliioo dovute al ccoonnttaattttoo ccoonn llee llaammee ffiisssseedella macchina durante le operazioni di ppuulliizziiaa oo mmaannuutteennzziioonnee, oppure all’utilizzo di ttaagglliieerriinniimmaannuuaallii.Le operazioni in corrispondenza della lliinneeaa ddii eessttrruussiioonnee possono determinare infortuni dovu-ti all’iimmppiigglliiaammeennttoo e al ttrraasscciinnaammeennttoo degli indumenti tra il film e cilindri in rotazione presen-ti in varie zone lungo la linea durante il normale funzionamento e durante operazioni partico-lari quali eliminazione di difetti.Più gravi risultano gli infortuni dovuti al ttrraasscciinnaammeennttoo o all’iinnttrraappppoollaammeennttoo degli arti superiorinelle coppie di cilindri a pressione (gruppi di traino e cilindro ribobinatore) che possono pro-vocare anche danni permanenti.Altri infortuni sono costituiti da uussttiioonnii per ccoonnttaattttoo ccoonn ssuuppeerrffiiccii ccaallddee della macchina (came-ra di plastificazione e filiera) durante operazioni particolari quali pulizia o interventi dovuti ainconvenienti nella produzione.Infine sono da menzionare le lleessiioonnii aaggllii aarrttii ssuuppeerriioorrii dovuti all’iimmppiigglliiaammeennttoo e al ttrraasscciinnaammeennttoonegli organi di trasmissione durante le operazioni di manutenzione ordinaria della macchina.In presenza di pprrootteezziioonnii ffiissssee è opportuno che, quandovengono ssmmoonnttaattee, l’addetto apponga sul quadro dicomando un apposito cartello ““AAtttteennzziioonnee mmaacccchhiinnaa iinnmmaannuutteennzziioonnee””, per evitare l’avviamento della macchina daparte di altri addetti.

eseguire le operazioni dippuulliizziiaa ee mmaannuutteennzziioonneessoolloo aa mmaacccchhiinnaa ffeerrmmaa

STOP

ATTENZIONE

macchina inmanutenzione

54

Produzione: FILM

Macchina: STAMPA FLESSOGRAFICA

Scheda

7

Scopo della lavorazione

Con la ssttaammppaa fflleessssooggrraaffiiccaa vengono depositati sul film di materiale plastico, mediante grup-pi di stampa a cilindri, vari strati di colore diverso per ottenere l’effetto cromatico desiderato.La mmiisscceellaa utilizzata per la stampa è costituita da iinncchhiioossttrrii ee ssoollvveennttii oorrggaanniiccii quali acetato dietile, alcol isopropilico e metiletilchetone (MEK), quest’ultimo solo per film in PVC (polivinil-cloruro).

Descrizione della macchina

La mmaacccchhiinnaa ppeerr llaa ssttaammppaa fflleessssooggrraaffiiccaa (figura 1) è costituita dalle seguenti parti principali:◊ ssbboobbiinnaattoorree, dove il rotolo di film viene srotolato. Può essere presente il cambio a revolver

delle bobine per eseguire la sostituzione senza fermare la macchina;◊ zzoonnaa ddii ssttaammppaa. Nelle macchine a tamburo centrale è composta da un cilindro centrale di

grosso diametro, su cui aderisce il film da stampare, e da una serie di teste di stampa (quat-tro, sei oppure otto cui corrispondono altrettanti colori) che depositano il colore sul film. Ognitesta di stampa è formata da un cilindro porta-cliché, un cilindro retinato e un cilindro inchio-strante gommato che pesca da un vaschetta contenente l’inchiostro, oppure da una raclaa camera chiusa che contiene l’inchiostro;

◊ ffoorrnnoo ddii eessssiiccccaazziioonnee, in cui il film su cui sono stati disposti gli strati di colore viene investitoda un flusso di aria calda a temperatura di 60/70°C;

◊ ggrruuppppoo ddii ttrraaiinnoo, costituito da una coppia di cilindri in acciaio-gomma, che trascina il film;◊ rriibboobbiinnaattoorree, costituito da una lama per il taglio trasversale del film e da un cilindro a pres-

sione che fa arrotolare il film sopra un mandrino di cartone o di plastica. Anche in uscita puòessere presente il cambio a revolver delle bobine per eseguire l’operazione senza fermarela macchina.

Figura 1 - Macchina per stampa flessografica

55

Rischi legati a pericoli di natura meccanica

Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripa-ri e dei dispositivi di sicurezza o per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI.

TTaagglliioo per contatto con le llaammee.IImmppiigglliiaammeennttoo e ttrraasscciinnaammeennttoo causatidagli organi di trasmissione.

TTrraasscciinnaammeennttoo con eventuale iinnttrraappppoollaa--mmeennttoo nelle coppie dei cilindri dei gruppi ditraino, nei cilindri di stampa e nel cilindrodel ribobinatore.

IImmppiigglliiaammeennttoo e ttrraasscciinnaammeennttoo fra il ffiillmm ei cciilliinnddrrii iinn rroottaazziioonnee..

Rischi specifici della macchina

56

Rischi legati a pericoli per l’utilizzo di sostanze chimiche

CCoonnttaattttoo ccuuttaanneeoo con prodotti chimici, inparticolare ssoollvveennttii oorrggaanniiccii, sia durante lafasi di preparazione e manipolazione dellamiscela sia durante le operazioni di puliziadella macchina.

IInnaallaazziioonnee di vvaappoorrii ddeeii ssoollvveennttii oorrggaanniicciidurante le fasi di preparazione e stampadella miscela.

Altri rischi

Rumore Incendio

Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e,pertanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio.

Requisiti specifici di sicurezza

Requisiti legati a pericoli per l’utilizzo di sostanze chimiche

Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per la linea di stampa.

In base al D.P.R. 303/56 (art. 20: Difesa dell’ariadagli inquinamenti con prodotti nocivi) devono esse-re installate in corrispondenza delle zzoonnee ddii pprreeppaa--

rraazziioonnee mmiisscceellee ee ddeellllee tteessttee ddii ssttaammppaa bboocccchheettttee ppeerraassppiirraazziioonnee llooccaalliizzzzaattaa il più vicino possibile alla zonadi emissione dei vapori di solvente.

57

avere ccuurraa ddeellllaa mmaacccchhii--nnaa ee ddeellllee aattttrreezzzzaattuurree dilavoro

In generale gli addetti devono operare secondo i seguenti criteri:

nnoonn aappppoorrttaarree alle attrez-zature mmooddiiffiicchhee di pro-pria iniziativa

nnoonn rriimmuuoovveerree oo mmooddiiffiiccaa--rree llee pprrootteezziioonnii oo ii ddiissppoossii--ttiivvii ddii ssiiccuurreezzzzaa senza l’au-torizzazione del prepostoo del capo reparto

uuttiilliizzzzaarree e aavveerree ccuurraa deiDDPPII messi a disposizionedal datore di lavoro

sseeggnnaallaarree immediatamen-

te al datore di lavoro, al

dirigente o al preposto

qquuaallssiiaassii ddiiffeettttoo oo iinnccoonn--

vveenniieennttee rilevato durante

la propria attività

Principali norme comportamentali dei lavoratori

L’impiego di mmiisscceellee contenenti ssoollvveennttii oorrggaanniiccii determina l’oobbbblliiggoo ddii uuttiilliizzzzaarree ii DDPPII (occhia-li avvolgenti, guanti resistenti agli agenti chimici utilizzati, maschere con filtri per vapori orga-nici) in tutti i casi in cui si evidenzia un rriisscchhiioo ddii ccoonnttaattttoo ccuuttaanneeoo,, ccoonn ggllii oocccchhii oo ddii iinnaallaazziioo--nnee. Il lavoratore deve porre la massima attenzione nell’utilizzo delle macchine soprattuttodurante le operazioni particolari quali pulizia e manutenzione seguendo:

In particolare l’operatore deve prestare la mmaassssiimmaa ccaauutteellaa durante le operazioni dirreeggiissttrraazziioonnee ddeeii cciilliinnddrrii ppoorrttaa--cclliicchhéé e durante le operazione di ppuulliizziiaa ddeeii cciilliinnddrrii ddii

ssttaammppaa. Se, per eseguire queste operazioni, occorre rimuovere una sicurezza, deve essere uti-lizzata una ppuullssaannttiieerraa ccoonn ccoommaannddoo mmaannuuaallee aadd aazziioonnee mmaanntteennuuttaa o con un ccoommaannddoo aa dduueemmaannii, che avvii la macchina solo aa vveelloocciittàà rriiddoottttaa oo aadd iimmppuullssii.

◊ le iissttrruuzziioonnii iimmppaarrttiittee ddaall ddaattoorree ddii llaavvoorroo,, ddaaii ddiirriiggeennttii ee ddaaii pprreeppoossttii;◊ le iinnddiiccaazziioonnii pprreesseennttii nneell mmaannuuaallee ddii uussoo ee mmaannuutteennzziioonnee ddeellllaa mmaacc--

cchhiinnaa;◊ le iinnffoorrmmaazziioonnii riportate nelle sscchheeddee ddii ssiiccuurreezzzzaa dei prodotti chimici

utilizzati.

eseguire le operazioni dippuulliizziiaa ee mmaannuutteennzziioonneessoolloo aa mmaacccchhiinnaa ffeerrmmaa eeffrreeddddaa

STOP

58

Principali casi di infortunio e malattia

Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, ma dalleesperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori.

L’utilizzo dei solventi organici (principalmente acetato di etile, alcol isopropilico, MEK) può espor-re i lavoratori a sostanze chimiche disperse nell’ambiente di lavoro superiore ai valori limite disoglia TLV che possono provocare irritazioni e/o intossicazioni. Questo è dovuto principalmentead aspirazioni localizzate non efficaci.I valori di TLV sotto riportati sono estratti dal “Giornale degli igienisti industriali - TLV e IBEACGIH 2001”:

TLV indica le concentrazioni delle sostanza disperse nell’aria al di sotto delle quali si ritiene chela maggior parte dei lavoratori possa rimanere esposta ripetutamente, giorno dopo giorno, senzaeffetti negativi per la saluteTLV-TWA indica la concentrazione media ponderata nel tempo, su una giornata lavorativa con-venzionale di otto ore e su 40 ore lavorative settimanali, alla quale si ritiene che quasi tutti i lavo-ratori possono essere ripetutamente esposti, giorno dopo giorno, senza effetti negativi.

La mmaanniippoollaazziioonnee ddeellllaa mmiisscceellaa e le ooppeerraazziioonnii ddii ppuulliizziiaa effettuate senza utilizzare gli idonei DPI(occhiali avvolgenti, guanti resistenti agli agenti chimici impiegati, maschere per prodotti chi-mici con filtri opportuni) possono provocare iirrrriittaazziioonnii e/o iinnttoossssiiccaazziioonnii dovute ad eessppoossiizziioo--nnee aa vvaappoorrii e per ccoonnttaattttoo ccoonn ggllii aarrttii ssuuppeerriioorrii ee ccoonn ggllii oocccchhii.L’infortunio più comune è rappresentato da ffeerriittee ddaa ttaagglliioo per contatto con le llaammee ffiissssee ddeellllaammaacccchhiinnaa durante le operazioni di ppuulliizziiaa o mmaannuutteennzziioonnee, oppure all’utilizzo di ttaagglliieerriinniimmaannuuaallii. Le operazioni in corrispondenza della lliinneeaa ddii ssttaammppaa determinano i più ricorrenti infor-tuni dovuti all’iimmppiigglliiaammeennttoo e al ttrraasscciinnaammeennttoo ddeeggllii iinndduummeennttii ttrraa iill ffiillmm ee cciilliinnddrrii iinn rroottaazziioo--nnee presenti in varie zone lungo la linea durante il normale funzionamento e durante operazio-ni particolari quali pulizia o eliminazione di difetti. Più gravi risultano gli infortuni dovuti al ttrraa--sscciinnaammeennttoo o all’iinnttrraappppoollaammeennttoo degli aarrttii ssuuppeerriioorrii nei cilindri di stampa, che possono pro-vocare anche ddaannnnii ppeerrmmaanneennttii.Infine sono da menzionare le lleessiioonnii aaggllii aarrttii ssuuppeerriioorriidovuti all’iimmppiigglliiaammeennttoo e al ttrraasscciinnaammeennttoo negli organi ditrasmissione durante le operazioni di manutenzione ordi-naria della macchina.In presenza di pprrootteezziioonnii ffiissssee è opportuno che, quandovengono ssmmoonnttaattee, l’addetto apponga sul quadro dicomando un apposito cartello ““AAtttteennzziioonnee mmaacccchhiinnaa iinnmmaannuutteennzziioonnee””, per evitare l’avviamento della macchina daparte di altri addetti.

SSoossttaannzzaa TTLLVV--TTWWAAAcetato di etile 1440 mg/mcMetiletilchetone 590 mg/mcAlcol isopropilico 983 mg/mc

ATTENZIONE

macchina inmanutenzione

APPENDICIQuestionario di verifica

eGlossario

61

11.. SSee ll’’ooppeerraattoorree rriilleevvaa uunn gguuaassttoo aadd uunn ddiissppoossiittiivvoo ddii ssiiccuurreezzzzaa ddii uunnaa mmaacccchhiinnaa,, ddeevvee::

a) riparare il guasto in caso di urgenza

b) segnalare immediatamente il guasto al preposto, al dirigente o al datore di lavoro eadoperarsi per ridurre i pericoli che possono derivare dal guasto medesimo

c) attendere che sia il collega del turno successivo a prendere i giusti provvedimenti

22.. IInn ccaassoo ddii iinntteerrvveennttii ddii mmaannuutteennzziioonnee ssuuggllii oorrggaannii ddii ttrraassmmiissssiioonnee ddii uunnaa mmaacccchhiinnaa ddoottaa--ttaa ddii pprrootteezziioonnii ffiissssee ll’’ooppeerraattoorree ddeevvee::

a) chiedere l’autorizzazione al capo reparto, arrestare la macchina, apporre l’appositocartello “Attenzione macchina in manutenzione” sul quadro, togliere le protezioni eoperare sugli organi di trasmissione

b) arrestare la macchina, togliere le protezioni e operare sugli organi di trasmissione

c) aspettare il cambio di turno per effettuare le operazioni a macchina ferma

33.. IInn ccaassoo ddii mmaanniippoollaazziioonnee ddii pprrooddoottttii cchhiimmiiccii ll’’ooppeerraattoorree ddeevvee::

a) chiedere consiglio al collega per le precauzioni da adottare

b) consultare l’etichetta

c) leggere l’etichetta e la scheda di sicurezza del prodotto adottato e utilizzare i DPI ade-guati

44.. IInnddiiccaarree ffrraa llee sseegguueennttii ddeeffiinniizziioonnii ddii ““rriisscchhiioo”” qquueellllaa eessaattttaa::

a) il rischio esiste solo se il danno arrecato è rilevante

b) il rischio è la probabilità che succeda un incidente

c) il rischio è la combinazione della probabilità che si verifichi un incidente e della gra-vità che questo comporta

55.. LL’’aassppiirraazziioonnee llooccaalliizzzzaattaa ppoossttaa ssoopprraa llaa zzoonnaa ddii ppllaassttiiffiiccaazziioonnee::

a) ha la funzione di asportare il calore prodotto dal riscaldamento del materiale plasti-co

b) è obbligatorio che rimanga sempre accesa durante tutto l’orario di lavoro per miglio-rare l’aerazione del locale

c) ha la funzione di asportare eventuali vapori nocivi sviluppati durante la plastificazio-ne del PVC

ASezione: APPENDICI

Capitolo: QUESTIONARIO DI VERIFICA

62

66.. LL’’ooppeerraazziioonnee ddii ssoossttiittuuzziioonnee ddeeggllii ssttaammppii nneellllee mmaacccchhiinnee ddii pprroodduuzziioonnee ooggggeettttii iinn ppllaassttiiccaa::

a) non presenta particolari problemi da un punto di vista della sicurezza

b) deve essere eseguita prestando la massima cautela durante la movimentazione ed ilmontaggio

c) può essere eseguita montando sopra la macchina, se necessario

77.. IInn ccaassoo ddii pprroobblleemmii aadd iinnddoossssaarree uunn ppaarrttiiccoollaarree ddiissppoossiittiivvoo ddii pprrootteezziioonnee iinnddiivviidduuaallee ((DDPPII)),,aadd eesseemmppiioo llee ssccaarrppee aannttiinnffoorrttuunniissttiicchhee,, ll’’ooppeerraattoorree ddeevvee::

a) rifiutarsi di indossare il DPI in questione

b) chiedere al datore di lavoro, di concerto con il proprio rappresentate dei lavoratori(RLS) e il medico competente, che venga individuata una soluzione al problema

c) togliersi il DPI quando gli reca fastidio

88.. PPeerr TTLLVV ssii iinntteennddee::

a) un particolare DPI

b) valore limite di soglia indicante la concentrazione massima di sostanze disperse nel-l’aria

c) solvente utilizzato nella preparazione mescole

99.. IIll rreeqquuiissiittoo ssppeecciiffiiccoo pprriinncciippaallee,, ppeerr rreennddeerree mmiinniimmoo iill rriisscchhiioo ddii sscchhiiaacccciiaammeennttoo ddoovvuuttoo aallmmoovviimmeennttoo ddii cchhiiuussuurraa ddeelllloo ssttaammppoo,, rriissuullttaa::

a) installare un dispositivo di arresto di emergenza in prossimità della zona pericolosa

b) installare ripari e dispositivi di sicurezza idonei ed efficaci per impedire l’accesso amacchina in movimento

c) utilizzare gli idonei DPI

1100.. LLaa pprreesseennzzaa nneellll’’eettiicchheettttaa ddeell ssiimmbboolloossiiggnniiffiiccaa cchhee::

a) il prodotto deve essere maneggiato con cura evitando sia il contatto che l’esposizione

b) il prodotto deve essere stoccato lontano da fonti di calore

c) il prodotto deve essere maneggiato utilizzando maschera antigas e guanti in lattice

Risposte

11)) b 22)) a 33)) c 44)) c

55)) c 66)) b 77)) b 88)) b

99)) b 1100)) a

63

BBaarr:: unità di misura della pressione, pari a0,986 atmosfere.

CCaappttaazziioonnee: sinonimo di intercettazione; devia-zione di un flusso di gas, vapori, ecc. verso unadeterminata zona per uno scopo ben preciso(ad esempio l’aspirazione).

CCaauussttiiccaannttii: sostanze e preparati chimici chea contatto con tessuti vivi possono esercitaresu di essi un’azione distruttiva (per esempioacidi e basi).

CCaauussttiiccaazziioonnii: azione distruttiva esercitata sutessuti vivi da sostanze causticanti (vedi).

CCeessooiiaammeennttoo ((ddeeggllii aarrttii)): contatto accidentaledegli arti con una zona di scorrimento fra unaparte fissa di una macchina e una mobile o fradue parti mobili in movimento contrapposto.Esempio: discesa del piatto superiore in unapressa a buca.

CCooaassssiiaalliittàà: si dicono “coassiali” organi o ele-menti che hanno lo stesso asse di rotazione.

DDPPII ((DDiissppoossiittiivvii ddii PPrrootteezziioonnee IInnddiivviidduuaallee)): sonodei mezzi di protezione individuale (guanti,scarpe antinfortunistiche, ecc.) appropriati airischi inerenti alle lavorazioni e alle operazio-ni effettuate, qualora manchino o siano insuf-ficienti i mezzi tecnici di protezione collettiva.

EElleettttrrooccuuzziioonnee: contatto diretto o indiretto daparte dell’addetto con parti elettriche sottotensione.

FFiillttrroo aa mmaanniicchhee: il filtro a maniche è costitui-to da un tessuto molto resistente, aventedeterminate caratteristiche meccaniche e fisi-

che. Le maniche di tessuto provvedono allacaptazione (vedi) dei composti polverosi.

IImmppiigglliiaammeennttoo: secondo la normativa l’impi-gliamento si genera quando gli alberi o leestremità degli stessi hanno parti rotanti conbordi sporgenti che comportano il rischio chegli indumenti vi rimangano impigliati. Nel pre-sente lavoro invece è stato considerato l’im-pigliamento come il rischio che gli indumentirimangano impigliati fra cilindri a “prendere” ofra gli organi di trasmissione, generando inpratica un successivo trascinamento (vedi).

IInntteerrbbllooccccoo (dispositivo di): i ripari (vedi) mobi-li, qualora il tempo di accesso alla zona peri-colosa protetta dal riparo sia inferiore altempo di arresto, devono rimanere bloccatida un dispositivo elettromeccanico dettoappunto di interblocco, che non consenta diaprire il riparo fino a quando gli organi peri-colosi non sono completamente fermi.

IInnttrraappppoollaammeennttoo: vedi trascinamento.

IIppooaaccuussiiaa: sinonimo di sordità.

MMaatteerroozzzzaa: appendice sporgente di un ogget-to ottenuto per plastificazione, costituita dalmateriale plastico solidificatosi nel canale dialimentazione dello stampo.

NNoorrmmaa UUNNII EENN IISSOO: Norma UNI = Norma ema-nata dall’Ente Nazionale Italiano di Unificazio-ne.; Norma EN = Norma Europea; Norma ISO= Norma emanata dall’Organizzazione Inter-nazionale per la Standardizzazione. In praticauna norma UNI EN ISO è la versione ufficialein lingua italiana di una norma internazionale.

BSezione: APPENDICI

Capitolo: GLOSSARIO

64

RRaaccllaa: lama in acciaio posta perpendicolar-mente alla direzione del film, la cui regola-zione in altezza determina la quantità di com-posto da applicare al film.

RRiippaarroo: protezione di organi pericolosi chepuò essere fissa, mobile, regolabile, ecc.Deve essere di costruzione robusta, nondeve provocare rischi supplementari, nondeve essere facilmente elusa o resa ineffi-cace, deve essere situata ad una distanzasufficiente dalla zona pericolosa, non develimitare più del necessario l’osservazione delciclo di lavoro, deve permettere gli interven-ti.

SSffrriiddii: l'insieme dei residui di lavorazione difibre tessili, carta, plastica, ecc.

TTLLVV: indica la concentrazione delle sostanzedisperse nell’aria al di sotto della quale siritiene che la maggior parte dei lavoratoripossa rimanere esposta ripetutamente gior-no dopo giorno senza effetti negativi per lasalute.

TTrraasscciinnaammeennttoo: il trascinamento è un peri-colo generato quando due parti, che girano indirezione opposta l’una rispetto all’altra (adesempio due cilindri), si toccano o sono vici-ni tra di loro, oppure quando una parte rotan-te (un cilindro) è a contatto con materiali diprocesso o superfici (ad esempio del tessu-to). Solitamente un addetto viene trascinatoper contatto diretto degli arti con le zonepericolose sopra descritte, ma è possibileche l’incidente possa accadere anche pervia indiretta, ad esempio utilizzando una can-nula per l’aria compressa (a tale riguardo siricorda che l’uso di sistemi di aspirazione oad aria compressa con terminali in materia-le friabile consentono di limitare il rischio). Èpossibile che un addetto trascinato nelle

modalità sopra descritte possa rimanereanche intrappolato fra le parti mobili (intrap-polamento).