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Prefazione alla nuova edizione CEA Le acque lunari – le mestruazioni – sono il cuore della fisiologia della donna e della ginecologia, uno strumento basilare con cui l’essere femminile – corpo e mente – si esprime all’esterno in un messaggio che può essere recepito e compreso. Il susseguirsi della conservazione o della emissione del sangue mestruale, la custodia e l’espulsione del feto, il procedere dei cicli di maturazione, sviluppo, rigoglio, declino e definitivo ritirarsi delle acque della luna riflettono le poliedriche forme del qi, che si avvicendano e si trasformano secondo il binomio elementare di yin e yang o quello più articolato dei cinque elementi. A partire da questi segnali, si possono interpretare ed affrontare numerose disarmonie con i diversi strumenti di cura della medicina cinese, senza mai abbandonare il metodo della regolazione del ciclo mestruale come chiave terapeutica di ogni problema ginecologico. Il materiale teorico e clinico presentato ne Le acque lunari vuole essere una fonte au- spicabilmente ricca di consultazione per gli esperti di medicina tradizionale cinese, fornendo loro un’ampia analisi della fisiologia e delle patologie specifiche femminili, completata da prescrizioni erboristiche e punti efficaci per curarle. Le indicazioni detta- gliate sullo stile di vita utile a regolare emozioni, alimentazione, temperatura corporea, ritmi di lavoro-riposo e attività sessuale – secondo le diverse costituzioni e le varie condizioni patologiche – suggeriscono ai medici e alle donne stesse i comportamenti più salutari da perseguire per influenzare i tempi di guarigione, così come l’entità e la stabilità del risultato terapeutico. Una premessa indispensabile per instaurare un rapporto di collaborazione consapevole tra terapeuta e paziente. In effetti, sin dall’inizio, preparando la prima edizione, se pur da più parti consigliata di scegliere fra un libro per le donne e uno per esperti, ho fortemente voluto un testo che arrivasse ad entrambi, in cui confluisse – oltre all’esperienza accumulata come medico formato nella medicina occidentale e in quella cinese – la mia pratica decen- nale nel GFSD, centro di salute per le donne, che aveva diffuso a Roma l’autovisita e l’informazione sui numerosi vissuti femminili (dalla sessualità agli anticoncezionali,

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Prefazione alla nuova edizione CEA

Le acque lunari – le mestruazioni – sono il cuore della fisiologia della donna e della ginecologia, uno strumento basilare con cui l’essere femminile – corpo e mente – si esprime all’esterno in un messaggio che può essere recepito e compreso. Il susseguirsi della conservazione o della emissione del sangue mestruale, la custodia e l’espulsione del feto, il procedere dei cicli di maturazione, sviluppo, rigoglio, declino e definitivo ritirarsi delle acque della luna riflettono le poliedriche forme del qi, che si avvicendano e si trasformano secondo il binomio elementare di yin e yang o quello più articolato dei cinque elementi. A partire da questi segnali, si possono interpretare ed affrontare numerose disarmonie con i diversi strumenti di cura della medicina cinese, senza mai abbandonare il metodo della regolazione del ciclo mestruale come chiave terapeutica di ogni problema ginecologico.

Il materiale teorico e clinico presentato ne Le acque lunari vuole essere una fonte au-spicabilmente ricca di consultazione per gli esperti di medicina tradizionale cinese, fornendo loro un’ampia analisi della fisiologia e delle patologie specifiche femminili, completata da prescrizioni erboristiche e punti efficaci per curarle. Le indicazioni detta-gliate sullo stile di vita utile a regolare emozioni, alimentazione, temperatura corporea, ritmi di lavoro-riposo e attività sessuale – secondo le diverse costituzioni e le varie condizioni patologiche – suggeriscono ai medici e alle donne stesse i comportamenti più salutari da perseguire per influenzare i tempi di guarigione, così come l’entità e la stabilità del risultato terapeutico. Una premessa indispensabile per instaurare un rapporto di collaborazione consapevole tra terapeuta e paziente. In effetti, sin dall’inizio, preparando la prima edizione, se pur da più parti consigliata di scegliere fra un libro per le donne e uno per esperti, ho fortemente voluto un testo che arrivasse ad entrambi, in cui confluisse – oltre all’esperienza accumulata come medico formato nella medicina occidentale e in quella cinese – la mia pratica decen-nale nel GFSD, centro di salute per le donne, che aveva diffuso a Roma l’autovisita e l’informazione sui numerosi vissuti femminili (dalla sessualità agli anticoncezionali,

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dalle infezioni vaginali all’osservazione dei ritmi e delle doppie ovulazioni). A tale scopo ho anche cercato attivamente una mediazione, seguendo l’idea di un linguaggio nuovo, diverso da quello consueto (e a me poco caro) dei trattati specialistici.

Ho desiderato, infatti, che il testo fosse accessibile alle donne (e agli uomini curiosi di approfondire la diversità); che ognuna di loro potesse apprendere in quale modo la medicina cinese concepisce le peculiarità del suo insieme corpo-mente – teso fra i messaggi del sangue ed i ritmi – e come ogni disarmonia scaturisca da un personale stile di vita; che ciascuna potesse riconoscere i dettagli sottili delle proprie patologie – nessun dolore mestruale è identico a un altro! – e, soprattutto, capire cosa fare per sé stessa oltre a quanto possa ricevere dai vari strumenti terapeutici.

Al tempo stesso, ho cercato di tenere alto il livello di informazione per i colleghi che volessero affrontare le patologie ginecologiche con gli strumenti della scienza medica cinese tradizionale. Ho attinto, così, alle conoscenze acquisite dai trattati classici e moderni ed anche alla fortunata e lunga esperienza clinica da me maturata con professori cinesi di ginecologia ed agopuntura, spesso di fama internazionale.

La prima edizione di Le acque lunari, pubblicata nel febbraio del 1998, fu presentata nella sala della Protomoteca del Campidoglio per il suo riconosciuto carattere culturale. L’accoglienza ricevuta mi confermò che il lavoro impegnativo sul doppio carattere del libro avrebbe potuto favorire un processo di crescita collettiva che non riguardava solo gli “addetti ai lavori”, ma ancor più gli oggetti delle terapie che sarebbero divenuti soggetti attivi nella comprensione e nell’autocura.

Il risultato fu molto confortante, dopo meno di un anno dalla pubblicazione (Xenia, Milano 1998) e duemila copie in circolazione/vendute, ho avuto riscontri sia da parte del mondo scientifico che da parte delle donne interessate. Diverse di loro mi hanno raccontato di essere riuscite a formulare un’autodiagnosi esatta basandosi sull’analisi dei loro disturbi e di aver adottato i miei consigli, in attesa di una terapia più specifica; molte hanno telefonato per saperne di più o per farsi indicare centri specializzati in altre parti d’Italia.

Le Acque Lunari ha proseguito il suo percorso con una successiva edizione, ma dopo tanti anni di costante diffusione, terminata la mia proficua collaborazione con la Xenia, ho sentito la necessità di una nuova versione aggiornata e arricchita che comprendesse l’ulteriore esperienza clinica, maturata attraverso una pratica sempre più fertile di spunti e rielaborazioni.

Nel riesaminare, ampliare e migliorare il testo mi sono resa conto di quanto, in questi diciotto anni, la mia comprensione teorica e il mio procedimento clinico si siano andati trasformando, man mano che si sedimentavano in me i lunghi mesi trascorsi nel reparto di ginecologia dell’Ospedale provinciale di Nanjing, al fianco di Xia Guicheng, fra l’87 e il ’95 e poi nel 2000 a Roma. In lui, che per primo in Cina aveva interpretato i diagrammi della temperatura basale delle donne secondo i criteri dell’antica scienza medica cinese, ho trovato un riscontro con la mia esperienza di tanti

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anni vissuti a diffondere fra le donne la conoscenza del proprio corpo, anche attraver-so la lettura di quei diagrammi che narravano i cicli femminili come cicli della luna. Xia Guicheng, conosciuto a livello internazionale per aver saputo coniugare il sapere medico dell’Oriente con quello dell’Occidente – e per le sue intuizioni innovative su numerosi temi ginecologici, specie quelli della fertilità e della menopausa – mi è stato di guida nella ricerca di unità nell’arte della cura. L’ho inoltre percepito sempre attento agli stati d’animo delle donne, ai loro modi di vivere e alle difficoltà che potevano condurle alla malattia. Rifacendomi alla sua raffinata diversificazione della cura in base ai differenti giorni del ciclo mestruale, raccolgo sempre informazioni sui ritmi e i cicli mestruali delle mie pazienti, anche laddove il problema propostomi non sia ginecologico.

Similmente, il rapporto elettivo e duraturo maturato sin dal 1986 con Mei Jianhan – anch’egli ginecologo ma soprattutto geniale agopuntore, tra l’altro redattore per incarico del governo cinese del primo testo di agopuntura (basato sui classici) dopo la rivoluzione del ’49 – ha modificato nel tempo il mio modo di condurre il colloquio, la diagnosi e la terapia. Con il rinnovarsi dei miei soggiorni in Cina nel suo reparto e delle sue varie e lunghe permanenze a Roma, il suo modo di selezionare punti e tecniche è diventato parte del mio operare, un patrimonio di sapienza da cui ho potuto trarre una nutriente eredità. La sua capacità di comunicare e di offrire un livello elevato di terapia ai malati ha accresciuto la mia naturale tendenza all’apertura e all’interazione di mente e animo con le persone sofferenti, ha ampliato l’attenzione alla valutazione delle reazioni all’inserzione del singolo ago o di una combinazione definita di punti. Ispirandomi alla sua prassi, ho appreso quanto sia importante chiedere ai pazienti come si sentono dopo la terapia, tenendone conto per non lasciarli andar via se non almeno sensibilmente migliorati.

Infine, non posso trascurare il contributo di crescita personale e di terapeuta offertami dalla formazione di qigong conseguita con Liu Dong. Con lui, più che con altri docenti del settore, ho potuto veramente sperimentare l’unione di corpo e mente conferita da una corretta pratica e sviscerare le più sottili connessioni fra gli aspetti psichici e lo stato di salute e malattia degli esseri umani. La consuetudine all’esercizio personale e l’insegnamento di forme di qigong in base alle diverse patologie e sindromi fa parte ormai del mio quotidiano operare.

Il testo attuale è dunque accresciuto e valorizzato in ogni capitolo, con un maggiore approfondimento teorico e una selezione più rigorosa nelle scelte terapeutiche. Ho inoltre voluto affrontare nuove problematiche divenute ormai urgenti, come l’infer-tilità o l’endometriosi, che sempre più affliggono l’universo femminile. La maggiore informazione ormai diffusa riguardo alle potenzialità dell’agopuntura su questi temi ha creato una sempre più imponente sensibilizzazione da parte delle utenti. La ricerca di una strada più naturale e consapevole per portare avanti i loro progetti e le loro cure – a volte alternativa ai percorsi della medicina occidentale, altre volte sinergica ad essi – ne è stata la logica conseguenza. Sul tema della fertilità, a questo proposito,

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ho avuto il generoso contributo di tre colleghi (Carlo Giovanardi, Umberto Mazzanti ed Eleonora Marchi) con cui da anni condivido l’insegnamento di medicina cinese e la ricerca di soluzioni alle difficoltà di concepimento. Nelle loro relazioni, che concludono il capitolo sull’infertilità, i contenuti delle due scienze mediche si intersecano e intera-giscono in funzione di un colloquio che risulti più fruttuoso per terapeuti e pazienti.

La CEA, la casa editrice che ha aperto in questi anni un ampio spazio al tema della scienza medica cinese in tutti i suoi aspetti, ha creduto in questo progetto pubblican-do la nuova edizione riveduta e ampliata di Le acque lunari in una veste tipografica più ricercata ed anche più fruibile per la lettura e la consultazione; una finestra sulla naturale funzionalità femminile e sulle possibili problematiche che la donna si trova ad affrontare dalle prime mestruazioni fino alla fase della menopausa, punto di ri-flessione e di nuovo impulso creativo e vitale.

Alessandra Gulì

In questo lungo e impegnativo lavoro, che è stato molto più di una semplice revisione ma a tutti gli effetti una riscrittura del testo, sono stata coadiuvata e sostenuta dal contributo assiduo e ampio di alcune persone qualificate e care, in particolare Carlo Andreocci, Fedele Calistro, Francesca Dragone, Emilio Renzetti e Giuseppe Terraci-na. Ognuno di loro, con specifiche conoscenze e peculiari qualità è stato partecipe in qualche modo della mia scrittura. Per loro provo una immensa riconoscenza, colma di stima ed affetto.

Presentazione

Le acque lunari di Alessandra Gulì rappresenta un testo di indiscutibile validità e rilevanza poiché, per primo in Italia, presenta alle donne, oltre che agli esperti della materia, le basi teoriche su cui si fonda la scienza medica cinese, con specifico riferi-mento al tema del ciclo mestruale e ai suoi disturbi.

Fin dall’antichità in Cina la medicina ha individuato le strutture anatomiche originali del corpo femminile, come il ‘palazzo dell’utero’ baogong, la ‘porta del bambino’ zimen, la ‘via del parto’ chandao; essa ha inoltre chiarito i complessi e armoniosi meccanismi che sono alla base dei fenomeni del mestruo, delle secrezioni vaginali, della gravidanza, del parto e dell’allattamento e i modi in cui questi si alterano nelle condizioni patologiche.

In campo ginecologico la scienza cinese ha una tradizione millenaria e una ricca esperienza, testimoniata da numerosi documenti che vanno dalle iscrizioni su ossa oracolari del 1300 a.C. fino ai testi più recenti delle nostre università.

La facoltà di Medicina cinese di Nanjing ha formato allievi provenienti da tutto il mondo; Alessandra Gulì è stata fra i primi studenti stranieri a realizzare il suo per-fezionamento professionale nel nostro istituto, dove ha soggiornato varie volte per periodi particolarmente lunghi.

Dopo vent’anni di intenso lavoro e di ricerca assidua, ha scritto la sua opera di ginecologia sulle ‘maree mensili’ yuexun, che testimonia l’elevato livello scientifico raggiunto. Nel realizzarla ha tenuto conto che il risultato terapeutico dell’atto medico non dipende solo dalla qualità della cura ma anche dalla collaborazione attiva della persona sofferente, che può influenzare sia i tempi di guarigione sia l’entità e la sta-bilità del risultato stesso.

La caratteristica principale del libro è, dunque, quella di fornire indicazioni alle donne su come regolare le emozioni, l’alimentazione, la temperatura corporea, l’alternanza di lavoro e riposo, l’attività sessuale; si tratta di suggerimenti precisi, che cambiano a seconda della costituzione di base e della condizione patologica delle pazienti e che consentono loro di sviluppare i presupposti favorevoli all’eliminazione dei fattori pa-togeni. La donna occidentale, infatti, non conoscendo le teorie della medicina cinese, non saprebbe come collaborare in tal senso con il terapeuta.

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I testi di ginecologia cinese, dall’antichità a oggi, pur considerando anche questo aspetto, lo hanno trattato in maniera approssimativa; in questo libro tale approccio è invece sistematico e completo.

Quest’opera, inoltre, per il materiale clinico presentato, costituisce un testo di consultazione per gli esperti di medicina tradizionale cinese: i numerosi temi col-legati al ciclo mestruale, dalla sua irregolarità alla sua assenza, dai disturbi che ac-compagnano il flusso a quelli che intervengono nella menopausa, vengono illustrati dettagliatamente, con l’aiuto di tavole schematiche le cui prescrizioni erboristiche e di agopuntura ivi suggerite riflettono l’esperienza clinica dell’autrice. L’ampia scelta di erbe medicinali e di punti di agopuntura è corredata da un commento esplicativo, che può guidare la scelta nel singolo caso clinico. Il libro fornisce così anche un prezioso contributo all’arricchimento delle conoscenze dei medici che si occupano di patologie femminili.

Professor Mei JianhanNanjing, 1998

Introduzione

Sin dai tempi più antichi la medicina tradizionale cinese ha riservato grande attenzione al corpo della donna e ai complessi meccanismi che ne regolano il funzionamento. Il pensiero cinese, sempre dominato dal rapporto fra l’essere umano e l’universo, ha ap-plicato lo schema del binomio uomo-donna alla comprensione del mondo, dedicandosi allo studio delle peculiarità femminili al pari di quelle maschili. Forse in nessun’altra medicina antica si è portata così a fondo la conoscenza dei fenomeni ginecologici e ostetrici e certamente solo in quella cinese si è conservato con rispetto questo bagaglio cognitivo pregresso, a fronte di un Occidente che, nel corso degli ultimi secoli, ha trascurato le esperienze precedenti sull’onda dello sviluppo della scienza moderna.

Il pensiero medico cinese, in una poetica visione dell’armonia dell’universo, tra-manda gli stretti legami esistenti fra l’esterno e il sé attraverso un linguaggio ricco e affascinante. Il corpo della donna è specchio del cosmo e le acque lunari – le me-struazioni – fluiscono in accordo con i ritmi delle maree, seguendo un ciclo di circa ventinove giorni, come la luna.

Gli studiosi cinesi hanno difeso questo antico sapere, completandolo e rinnovandolo ove possibile, per portarlo a confronto con la medicina moderna. Troviamo oggi in Cina un sistema sanitario che consta di ospedali tradizionali e altri di tipo occidentale, ma anche di strutture miste che integrano le due discipline. Persino nel campo della ricerca, medici legati alla tradizione collaborano con quelli di formazione occidentale per studiare con metodo scientifico moderno i numerosi dati emersi da questa empirica scienza millenaria e per valorizzare le due visioni mediche, ottimizzando le possibi-lità di comunicazione e lo scambio di conoscenze ed esperienze. Questa affascinante operazione culturale ci avvicina alla comprensione del pensiero filosofico della ‘Terra di Mezzo’ – Zhongguo, il territorio cinese fin dai tempi più antichi – dove, come nella teoria di yin e yang, ciascun elemento gioca un ruolo indispensabile per l’espressione dell’altro ed entrambi concorrono al benessere dell’individuo.

Anche in ambito strettamente ginecologico, alla cura tradizionale basata su fitote-rapia e agopuntura, con indicazioni di dieta, regole di vita ed esercizi di movimento e meditazione, si può affiancare tutta la gamma di esami di laboratorio e strumentali

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di cui la scienza moderna dispone e, laddove la donna lo preferisca o il terapeuta lo ritenga più efficace, utilizzare anche farmaci occidentali. È l’esperienza di questi ultimi duecento anni a suggerire quale sia il metodo terapeutico elettivo. Così, nel dolore me-struale è indicata l’agopuntura, unita a decotti di erbe se il disturbo è particolarmente tenace; nell’endometriosi, invece, pillole o decotti cinesi oppure farmaci occidentali costituiscono la base della terapia, mentre l’agopuntura è strumento importante ma secondario. Le emorragie uterine vengono quasi sempre trattate validamente con la medicina antica e solo di rado richiedono la moderna terapia ormonale o la revisio-ne della cavità uterina (raschiamento); ugualmente, nella maggior parte dei casi di infertilità si agisce con le terapie tradizionali che, anche quando non siano risolutive, preparano comunque un terreno funzionale favorevole che aumenta in modo signi-ficativo le possibilità di riuscita della fecondazione assistita.

Secondo le conoscenze tradizionali, la regolazione del ciclo mestruale rimane il cardine terapeutico di ogni problema ginecologico. Sono le acque della luna con i loro ritmi, infatti, il perno della specificità della donna e la manifestazione esterna di quanto avviene al suo interno. L’alterazione del mestruo è spesso il primo segnale di una modificazione funzionale che si concretizzerà in una miriade di altri disturbi. Se il trattamento sarà tempestivo e adeguato, si riuscirà per lo più a ripristinare una benefica armonia, evitando l’insorgere di vere e proprie malattie più difficili da trat-tare. In tale ottica la diffusione anche in Occidente del bagaglio di conoscenze che gli studiosi cinesi hanno raccolto nel corso dei secoli costituisce un contributo culturale e scientifico indispensabile.

Le acque lunari vuole lanciare un ponte fra il sapere medico e l’esigenza delle donne occidentali di conoscere meglio la ricchezza del proprio corpo e vuole farsi messagge-ro del diverso modo della medicina cinese di pensarlo e di curarlo. Si rivolge quindi alle donne, ai medici che utilizzano gli strumenti della scienza cinese tradizionale e a quelli (specie ginecologi e ginecologhe) che operano nell’ambito della moderna medicina occidentale.

Attraverso l’analisi delle problematiche femminili, sulla scorta di testi classici e moderni, si propone di elaborare un’impostazione terapeutica in cui le singole formule erboristiche, i punti di agopuntura, le indicazioni alimentari e i comportamenti ritenuti idonei dalle conoscenze tradizionali possano combinarsi e consentire la definizione della terapia elettiva per ogni caso clinico.

Con il contributo illuminante che tale antica disciplina offre alla comprensione delle cause di malattia e agli stili di vita da adottare per non incorrere nella condizione patologica, la donna potrà mettere in pratica quella prevenzione reale che consiste nel vivere in modo da non creare e alimentare la sofferenza. Laddove il disturbo sia già intervenuto, potrà invece adottare tutti i comportamenti – nella dieta, nei ritmi del sonno e del lavoro, nella regolazione delle emozioni – che possono favorire e accele-rare la cura. Grazie alla maggiore conoscenza della materia consentita da questo libro, quindi, si potrà instaurare un rapporto di collaborazione consapevole tra paziente e terapeuta nell’obiettivo di una più efficace guarigione.

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Ciò che si intende far conoscere, dunque, non riguarda solo le erbe più valide e i punti migliori da usare nelle varie patologie, ma anche i comportamenti più salutari da perseguire. Di fronte all’incongruenza dell’individuo moderno che pratica uno stile di vita disordinato e lesivo per poi affrontarne le conseguenze patologiche con rimedi spesso palliativi, la medicina cinese – partendo dalle relazioni armoniche che regnano tra il corpo e l’ambiente che lo circonda, tra la salute e la concezione dell’esistenza – mostra come perseguire un equilibrio individuale in sintonia con l’universo e indica la via per divenire artefici del proprio benessere o della propria pena.

Ringraziamenti

Le acque lunari nasce da una lunga elaborazione di riflessioni ed esperienze e da una raccolta amplissima di materiali. Nel mio lavoro ho ricevuto sollecitazioni e sostegno da parte di molte persone che mi sono state vicine, ognuna portando un prezioso contributo. La loro presenza ha accompagnato il mio percorso e aumentato l’entusiasmo con cui, anche nelle fasi più impegnative, ho scritto queste pagine. Per loro provo un’immensa gratitudine, anche a loro appartengono le trame visibili e invisibili del libro:

◗◗ mia madre e mio padre, per avere sempre creduto alla validità del mio lavoro e aver-mi insegnato a “scalare le montagne”; il compagno della mia vita, che ha alimentato la mia gioia e ha perfezionato con grazia e precisione i disegni, assecondando le mie più esigenti intenzioni; mio nonno, che non posso più abbracciare, cresciuto dentro di me come musica e canto; Camilla, che ha diviso con me la sua esistenza e un affetto incondizionato; Mario Trevi, che mi ha aiutato a portare alla luce i tesori della miniera e a superare gli impedimenti interni ed esterni che si frapponevano; Carlo Masini, per la sua intelligenza sapiente nel penetrare il senso delle cose e per il confronto pregiato del suo diverso pensiero; Aldo Musacchio, che mi ha lasciato in dono stille della sua raffinata sensibilità poetico-letteraria e linguistica; zia Bice, che ha atteso con vivace curiosità, nonostante i suoi novantacinque anni, di apprendere dalle mie pagine le basi della medicina cinese; zia Milena, che ha “visto” con la mente un libro che i suoi occhi non potevano più percepire; Giorgio Zucca, per avermi insegnato la pazienza quando volevo correre troppo e avermi ricordato che sapevo essere maestra di me stessa; Maria Vetrugno, per avermi fatto sentire una “baba jaga”; Elke Modafferi, per essere mia “compagna di viaggio” nel qigong; i miei antenati sensibili e appassionati e quelli più tranquilli e razionali, che si sono mischiati in modo originale nel mio jing “del cielo anteriore”;

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◗◗ il Professor Xia Guicheng, direttore della cattedra di ginecologia di Nanjing, che ha arricchito le mie conoscenze attraverso molte ore di pratica, la disponibilità a lunghe discussioni e il regalo prezioso dei suoi testi; le docenti di ginecologia di Chengdu, che con particolare competenza hanno completato gli insegnamenti pratici con lezioni teoriche originali e inaspettate; i docenti di ginecologia di Nanjing, che si sono avvicendati al mio fianco nel corso degli anni, discutendo le mie cartelle cliniche; il Professor Mei Jianhan, per avermi prediletto nella condivisione della sua originale esperienza medica e per avermi insegnato a ricercare e verificare, prima di affermare con convinzione; il Professor J. Shen, da cui ho appreso molte conoscenze personali, l’arte di interrogarsi sulle origini della malattia della singola persona e quella di comunicarle la “filosofia di vita”; tutti gli insegnanti dell’Università di Nanjing, esperti di agopuntura, fitoterapia, massaggio cinese e qigong, per avermi trasmesso con generosità le loro esperienze; in particolare la dottoressa Cao, docente di prescrizioni pronte, che mi ha introdotto per prima ai preparati ginecologici più comuni; Giovanni Maciocia, che ha aperto la strada alla mia esperienza cinese stimolando con il suo esempio il mio desiderio di scrivere, che sento vicino e “fratello” nei processi del pensiero e nel rigore dell’accertamento e della comunicazione scientifica;

◗◗ i miei insegnanti di lingua cinese, che mi hanno permesso di accedere alla sorgente di molte conoscenze, e in particolare Giuseppe Terracina, che per sincera amicizia mi ha guidato nella comprensione dei classici e ha rivisto con dedizione rara i passi più com-plessi di medicina; Li Xiaoming e Liu Dong, maestri straordinari di qigong, per avermi guidato nei vent’anni del mio percorso di “padronanza del qi” e disciplina di vita che ha portato equilibrio e benessere alla mia esistenza e alla mia pratica clinica; gli amici di NADA, con i quali ho riscoperto le qualità alchemiche dell’agopuntura;

◗◗ Marisa Falovo, che si è occupata amorevolmente del manoscritto, combattendo lungamente con gli avverbi; Emilio Renzetti, per la competenza impareggiabile nella lingua italiana con cui ha puntualizzato diversi passi del libro; Francesca Dragone, che ha riletto il testo con gli occhi delle donne regalandomi osservazioni e consigli; Grazia Rotolo, che mi ha sollecitato a scrivere e a “volare” fin dai primi incontri di Zoagli; Giorgio Boatti, che mi ha suggerito qualche magia e ha detto il primo “sì” al testo, riconoscendo valore alla mia scrittura; Paolo Proromo, che ha fatto comunicare nelle tavole le forme più “sinuose” della mia mente con quelle più squadrate del computer; Angelo Buccoleri, gentile e solido come una montagna, che ha trovato soluzioni a tutti i problemi pratici; Laura Caretto, che ha reso leggera e gradevole la stesura dell’elenco delle prescrizioni; Silvia Parachinetto, che ha disegnato le donne cinesi utilizzando il suo intuito artistico; Francesca De Giuli e Cai Sheng, che mi hanno aiutato nella ricer-ca dei testi antichi più difficili da reperire; David Blow, che ha messo a disposizione l’elenco delle erbe cinesi, risparmiandomi lunghe ore di stesura; Caterina Martucci, per i suoi esperti suggerimenti; Salvatore Dell’Aquila e Dino Scarsella, per la premura con cui hanno atteso questo lavoro;

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◗◗ Cristina Damiani e Rita Mazzone, per aver diviso con me una parte importante della loro vita e aver aperto uno spazio di comunicazione sulle risorse e sulle problematiche del corpo e dell’animo femminile; le donne della Cooperativa Do.Ri.S., con le quali per dieci anni ho praticato il self-help, la diffusione della conoscenza del proprio corpo, l’insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole, il controllo della temperatura basale, le numerose ricerche sull’influenza delle fasi lunari nei confronti del mestruo, sulla doppia ovulazione e altro; tutte le donne che mi hanno parlato delle loro ‘maree mensili’, negli aspetti più o meno piacevoli, nella maggiore o minore accettazione del loro corpo; Pat Keenen, con cui ho diviso in Cina un’intesa profonda di affetti e di pensiero, comunicando anche di numerologia, gemmoterapia, yijing, medicina dei nativi americani, tradizioni ginecologiche di vari popoli; Evelina Alpi, Daniela Lei, Sabina Luciani e tutte le ginecologhe, i ginecologi e le ostetriche con cui ho condiviso l’assistenza ai parti e i casi clinici complessi, con un fertile arricchimento reciproco; colleghe e colleghi con i quali si è creato un prezioso scambio di conoscenze nell’intento di migliorare il nostro operato professionale;

◗◗ e soprattutto le mie pazienti di questi anni, quelle che sono guarite subito riempiendo-mi di entusiasmo e quelle più difficili da curare, che mi hanno spinto ad approfondire e ricercare per approdare a soluzioni più adeguate.

Avvertenza

Nella stesura del testo si è rispettata la prassi cinese di scrivere tutti i termini pinyin in minuscolo ad eccezione dei nomi di persona, delle città e della prima parola dei titoli dei libri. Si è preferito invece seguire la consuetudine di alcuni testi occidentali moderni di usare il nome degli “organi” e dei “visceri” in maiuscolo quando si fa riferimento alla struttura funzionale complessa della medicina cinese e in minuscolo quando si intende l’organo anatomico in sé stesso.

Nelle tavole specialistiche dei capitoli 13-21 si propone un’ampia serie di punti fra cui operare una selezione – che può essere diversa per ogni seduta – in base al giorno del ciclo della paziente e alle sue condizioni generali al momento della visi-ta. L’ordine con cui sono citati i punti all’interno delle tavole è quello di inserzione indicato dall’Autrice secondo i criteri di armonizzazione della direzione del qi. Si rimanda al capitolo 11 “Strumenti e metodi di cura” per ulteriori dettagli sull’argo-mento. Fra i rimedi proposti ve ne sono alcuni che, in caso di decozione, devono essere inseriti prima o dopo nella cottura rispetto agli altri; pertanto sono segnalati con (prima) e (dopo).

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Segue una lista di simboli utilizzati nelle tavole specialistiche:

tecnica di tonificazione√ tecnica di dispersione ζ manipolazione uniforme ↓↓ tecnica di sanguinamento ∆ applicazione di moxa in piccoli coniX applicazione dei sigari di moxaϕ applicazione di moxa sul manico dell’ago

C

applicazione di coppette “a ventosa”

I temi introdotti per la prima volta in questa seconda edizione sono completati da casi clinici recenti.