Pratopascolo biosolare fotovoltaico A-PRES PROGETTO PR… · A-PRES PROGETTO.doc Servin Soc. Coop....
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A) PRESENTAZIONE INTRODUTTIVA DEL PROGETTO ED IMPOSTAZIONE DEL SIA............2
A.1) DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO..........................................................2
A.1.1) La società TRE SpA ...................................................................................2
A.1.2) Elementi caratteristici dell’area...................................................................3
A.1.3) L’impianto fotovoltaico ..............................................................................7
A.1.4) La stazione di smistamento........................................................................8
A.1.5) Il prato pascolo ...................................................................................... 10
A.2) DESCRIZIONE SINTETICA SULL’IMPOSTAZIONE DELLA PROCEDURA DEL SIA E DEL
PROCEDIMENTO UNICO 387..................................................................................... 12
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A) PRESENTAZIONE INTRODUTTIVA DEL PROGETTO ED IMPOSTAZIONE DEL SIA
A.1) DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO
A.1.1) La società TRE SpA
Il gruppo Tozzi ha avviato l'attività nel settore della produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili nel 1990 tramite la progettazione di impianti mini-idroelettrici. Nel 2000 è iniziata
l'attività di progettazione di parchi eolici e nel 2005 quella di progettazione di impianti
fotovoltaici e biomasse. Grazie al successo ottenuto dalle realizzazioni degli impianti, il gruppo
Tozzi nel 2003 ha fondato la Tozzi Renewable Energy (TRE), società del gruppo dedicata allo
sviluppo, realizzazione e gestione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Lo sviluppo delle attività di TRE è focalizzato sia sulla progettazione e realizzazione di nuovi
impianti in Italia e all'estero, che sul monitoraggio dello stato di avanzamento delle pratiche
autorizzative per l'avvio della fase esecutiva dei progetti.
Figura A-1 La società Tozzi Holding
Dal 2006 TRE ha creato la sua divisione di R&D nel settore delle energie rinnovabili. In
particolare, la divisione R&D, che conta 14 ricercatori, ha come obiettivo lo sviluppo di sistemi
per la generazione distribuita di energia elettrica; in particolare, i diversi progetti di ricerca e
sviluppo della TRE puntano a sviluppare le tecnologie necessarie a creare un sistema in grado
di produrre (tramite celle solari fotovoltaiche e turbine eoliche), immagazzinare e impiegare
energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile per usi stazionari.
In particolare la società è particolarmente attiva nel mercato fotovoltaico, ad oggi la potenza
installata è pari a 190 mwp con una produzione annua di energia pari a circa 420 gwh .
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Il progetto oggetto della relazione riguarda la realizzazione di una nuova iniziativa energetica
ubicata nel Comune di Ravenna a Sant’Alberto, in un’area a destinazione agricola, ad oggi
coltivata con colture di tipo seminativo.
A.1.2) Elementi caratteristici dell’area
Le caratteristiche attuali del contesto in cui si inserisce l’area di progetto sono quelle di un
paesaggio agrario di pianura, organizzato secondo maglie regolari prevalentemente ortogonali
di media dimensione. L’assetto attuale è il risultato delle successive bonifiche del sistema
vallivo del fiume Lamone; in origine dal corso libero, successivamente irreggimentato in
occasione delle prime bonifiche della valle condotte a partire dal XVI secolo. Alla riforma
agraria del dopoguerra consegue una riorganizzazione organica dell’insediamento agricolo
impostato su maglie regolari. Il Regolamento Edilizio Comunale (RUE) classifica l’area a livello
di contesto paesistico locale, “Ersa Irregolare - a dominante rurale”.
Attualmente l’area ubicata, nel Comune di Ravenna poco a nord del Fiume Lamone, di poco più
di 70 ha, ha destinazione agricola di seminativo e vigneto, è pianeggiante con quote che vanno
da 1.10 m slm a 2.00 m slm, presentando una lieve pendenza verso nord est. Nell’area sono
presenti, due strade storiche interpoderali, così definite dal Piano Strutturale Comunale, PSC, e
riportate nella Figura A-3, stralcio della tavola di PSC. Nella stessa figura, si evidenzia che
l’area non è attraversata da canali o scoli di rilevante importanza, all’estremo nord-est, fuori
dall’area di futuro impianto, inizia il tracciato dello Scolo Acque Alte, canale gestito dal
Consorzio di bonifica della Romagna Centrale.
Nell’area sono presenti due fabbricati rurali, in stato di parziale abbandono .
Figura A-2 – edifici in stato di abbandono
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Figura A-3 – Carta per la qualità del territorio (PSC Comune di Ravenna)
Figura A-4 – Viabilità (strade interpoderali storiche)
La scelta dell’ubicazione dell’impianto è stata possibile grazie al contratto di affitto (allegato)
stipulato tra la società TRE e l’Azienda Agricola Assalinia Snc .
Per quanto sopra tutti gli atti si intendono resi dalla società TRE SpA.
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Si riporta di seguito l’analisi storica delle visure per quanto riguarda la tipologia di utilizzo delle
aree agricole interessate dal progetto.
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Con l’ esclusione del solo vigneto, per una superficie di circa 10 ettari, le restanti aree sono
state sempre utilizzate con colture a rotazione sfruttando le opportunità che il mercato agricolo
locale ha richiesto nel corso degli anni.
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Tale condizione infatti rispecchia l’andamento dell’agricoltura locale, per cui con la sola
esclusione dei terreni coltivati a bietola da zucchero, ed ad oggi in stato di parziale abbandono,
la ricerca della valorizzazione dei terreni agricoli ha portato a continue variazione nella
tipologia di coltivazioni. A sottolineare tale condizione, si aggiunge anche lo stato di parziale
abbandono dei fabbricati agricoli presenti nell’area (un tempo utilizzati per il ricovero dei mezzi
agricoli e del personale), dove proprio per la storia agricola della zona e della sempre più
opprimente crisi del mercato agricolo, si sono abbandonate le fonti di reddito agricolo
tradizionale per la ricerca di uno sfruttamento dei suoli più redditizio.
Tali fattori hanno contribuito alla nascita del progetto “Pratopascolo biosolare
fotovoltaico”.
A.1.3) L’impianto fotovoltaico
In particolare la nuova realizzazione riguarderà il progetto di un campo fotovoltaico del tipo
non integrato, della potenzialità nominale di 25 Mwp, per un’estensione di 71 ettari.
L’impianto permetterà di produrre annualmente circa 30.000.000 kWh/anno, pari al fabbisogno
di circa 7.500 famiglie (4.000 kWh/anno per nucleo familiare). Si utilizzeranno moduli
fotovoltaici a film sottile di recente sviluppo, del tipo CdTe / CdS ovvero al Tellururo di cadmio,
che vengono oramai utilizzati in moltissime applicazioni di pari importanza in tutto il mondo.
La tecnologia a film sottile, permette di produrre energia elettrica a costi minori rispetto ai
sistemi tradizionali, basate sull’utilizzo del silicio nella forma, mono, policristallina e amorfa.
Tale tecnologia è stata messa a punto della società americana First Solar, che ne ha avviato la
produzione commerciale sul finire del 2002. ora è tra le prime 5 aziende mondiali di produzione
di moduli fotovoltaici.
I moduli saranno del tipo senza cornice e a doppio vetro e avranno una potenzialità di 75 Wp
ognuno, come struttura di sostegno sarà utilizzata quella del tipo “ a cavalletto”, in acciaio
zincato ed in alluminio.
Il terreno è in una zona in cui è presente una dorsale di AT (linea Baiona-Porto
Garibaldi),pertanto per il collegamento alla RTN, non saranno realizzate opere invasive per
l’allaccio alla rete. La sottostazione inoltre sarà di tipo compatto con isolatori in esafluoruro di
zolfo e sarà realizzata in prossimità della linea elettrica di AT.
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Figura A-5 – impianto fv viste
L’area di progetto è inoltre lontana da ricettori sensibili e/o zone ambientale di interesse.
Quali elementi tecnicamente collegati al campo fotovoltaico, l’insediamento comprende due
fabbricati.
Il primo recuperato all’uso dall’esistente fabbricato ad uso residenziale, sarà destinato ad
alloggio della persona di presidio dell’impianto.
Il secondo, di nuova realizzazione, sarà destinato a locali tecnici ed uffici di supporto al
controllo della produzione elettrica. Nello stesso fabbricato è stato incluso un ampio locale
destinabile ad iniziative di promozione e divulgazione delle iniziative energetiche da fonti
rinnovabili.
A.1.4) La stazione di smistamento
Ubicata lungo il confine sud orientale dell’area di progetto, la cabina è parte integrante del
campo fotovoltaico, anche se la progettazione ha considerato la stazione di smistamento come
un’area separata dotata di accessibilità propria con sistema di connessione esterno all’area
insediata dal fotovoltaico.
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Figura A-6 prospettive della stazione di smistamento
La soluzione tecnica di progetto, per ottemperare alle richieste di TERNA in sede di STMG,
propone una soluzione in esecuzione compatta con isolatori in esafluoruro di Zolfo (SF6), allo
scopo di ridurre le aree impegnate dalla realizzazione della cabina e soggette ad espropri.
Come previsto dagli standard TERNA, il progetto ha previsto la disposizione di un ulteriore
stallo di scorta oltre alla possibilità di una ulteriore espansione della cabina per modifiche alla
RTN.
La stazione di smistamento è costituita da sbarre e isolatori per la connessione alla RTN, che
avverrà tramite tralicci del tipo unificato.
A corredo della cabina primaria, saranno realizzati fabbricati per il funzionamento della cabina
primaria stessa e per il funzionamento ed il comando di apparecchiature elettriche ed
ausiliarie.
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Figura A-7 – vista generale dell’impianto
A.1.5) Il prato pascolo
Quale innovazione ed elemento di valorizzazione del progetto, oltre alla realizzazione del
campo fotovoltaico è prevista la realizzazione di un sistema di allevamento di ovini per la
produzione e vendita di prodotti tipici.
Il prato pascolo infatti oltre che elemento di valorizzazione del progetto, è una parte integrante
e tecnicamente connessa all’impianto fotovoltaico. Esso è infatti funzionale al campo
fotovoltaico in quanto contribuisce al mantenimento delle aree agricole e ne mitiga un aspetto
importante come quello della manutenzione per la rimozione dell’erba che altrimenti deve
essere asportata in maniera meccanica.
L’allevamento è caratterizzato dal pascolo di circa 500 pecore della razza “sarda”che saranno
lasciate al pascolo libero per tutta l’area destinata al campo fotovoltaico.
Parallelamente all’attività di allevamento ovino, sarà avviata l’attività di produzione lattiero
casearia per lo sfruttamento del latte prodotto dalle pecore allevate. All’interno dell’area di
progetto è infatti predisposta e segregata una zona in cui sarà realizzata la sala mangiatoia, i
locali per la mungitura e per la lavorazione del latte. I prodotti derivanti da tali attività saranno
destinati alla vendita.
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Figura A-8 – vista della struttura del pratopascolo
Tale ulteriore attività configura la necessità di realizzazione di una serie di infrastrutture sia
destinate alla gestione del pascolo e la cura degli animali, sia destinate allo sfruttamento
commerciale dei prodotti derivati.
In particolare il progetto include la definizione sia tecnica che dimensionale di una serie di
attrezzature e fabbricati:
• Una area di segregazione degli animali rispetto al libero pascolo, necessario alla
gestione della mandria. In tale area è attrezzato un locale mangiatoia, alternativo al
libero pascolo, che funge da ricovero;
• Sili ed aree di gestione degli alimenti e del foraggio;
• Locali di ricovero dei mezzi e delle attrezzature;
• Una concimaia quale punto di raccolta e maturazione delle lettiere;
• Un fabbricato, adiacente all’area di segregazione degli animali, che accoglie
o Una sala mungitura a 24 poste, comunicante con la sala mangiatoia
o Una serie di locali destinati alla lavorazione casearia
o Una serie di locali destinati ai servizi al personale ed uffici
o Locali destinati alla commercializzazione dei prodotti.
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A.2) DESCRIZIONE SINTETICA SULL’IMPOSTAZIONE DELLA PROCEDURA DEL SIA E
DEL PROCEDIMENTO UNICO 387
L’impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, oggetto dell’analisi del
presente studio, è regolamentato dal D. Lgs. 29 dicembre 2003, n.387 “Attuazione della
direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti
energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità”.
Il decreto sopra citato rappresenta la normativa di riferimento nel settore delle energie
rinnovabili, recependo la normativa comunitaria, persegue il duplice obiettivo dell’ordinamento,
di semplificare e snellire il procedimento amministrativo e consentire una valutazione ottimale
dell’impatto ambientale. L’Art. 12 del decreto, Razionalizzazione e semplificazione delle
procedure autorizzative, prevede una procedura definita Autorizzazione Unica, rilasciata dalla
regione o altro soggetto istituzionale delegato dalla regione, nel rispetto delle normative
vigenti in materia di tutela dell'ambiente, di tutela del paesaggio e del patrimonio storico-
artistico. L'autorizzazione e' rilasciata a seguito di un procedimento unico, al quale partecipano
tutte le Amministrazioni interessate, svolto nel rispetto dei principi di semplificazione; il rilascio
dell'autorizzazione costituisce titolo a costruire ed esercire.
Il progetto oggetto del presente studio nella normativa di livello nazionale in materia di
Valutazione di Impatto Ambientale, D. Lgs. 152/06 “Testo unico ambientale” come modificato
dal D.Lgs. 4/08, rientra nell’allegato IV alla parte seconda in particolare nel punto 2.c) Impianti
industriali non termici per la produzione di energia, vapore ed acqua calda di potenzialità
superiore ad 1 Mw, ed è sottoposto quindi alla verifica di assoggettabilità.
Lo stesso D. Lgs. 152/06 ha inoltre attribuito agli impianti energetici da fonti rinnovabili, la
caratterizzazione di pubblica utilità, generando così il riconoscimento di autorizzazione alla
costruzione ed esercizio ai procedimenti S.I.A., svolti con il concorso di tutti i pareri ed atti
autorizzativi delle Amministrazioni interessate
Laddove quindi disponibile un progetto definito, il procedimento di SIA volontario, svolto come
procedimento unico in equivalenza a quanto disposto dal D. Lgs. 387/03, assolve l’iter di
ottenimento dell’atto autorizzativo alla costruzione ed esercizio.
Nello spirito di iniziativa di pubblica utilità, inoltre, il D. Lgs. 387, all’Art. 12 comma 7
liberalizza la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili, anche per aree agricole, in deroga ai
piani urbanistici, fatto salvo che l’ubicazione tenga conto “delle disposizioni in materia di
sostegno del settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni
agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e del
paesaggio rurale di cui….”. A tal fine i pareri ed atti di assenso raccolti dagli Enti preposti,
incluso il Comune dell’area, concorrono al completamento del procedimento unico e
consentono il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione ed esercizio.
Essendo inoltre presente nel progetto una componente di allacciamento elettrico alla rete
nazionale, si configura, quale atto complementare ed all’interno del procedimento unico,
l’adempimento alla normativa di L.R. 10/93 che richiede l’autorizzazione provinciale alla
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costruzione ed esercizio di elettrodotti, nonché il riconoscimento all’iniziativa di “intervento di
pubblica utilità” quale presupposto di attuazione delle eventuali azioni di espropri e
costituzione di servitù di elettrodotto su proprietà di terzi. Tale adempimento è parte
integrante del presente procedimento.
Il progetto include altresì una componente, il pratopascolo, non inquadrabile entro il
procedimento unico di cui al D.Lgs n. 387/2003 e che necessiterà di un permesso di costruire
da includere nella VIA, sviluppato ai sensi del vigente R.U.E
L’organizzazione documentale prevista è fondamentalmente suddivisa tra la parte progettuale
e la parte di “valutazione ambientale”. A corredo saranno redatti alcuni documenti singoli
sottoscritti da professionisti abilitati quale complemento agli adempimenti del procedimento
unico.
La presente relazione, pertanto, intende assolvere sia alle richieste del D. Lgs 152/06 smi, sia
a quelle del procedimento unico dettate dal D. Lgs 387.