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UNIONE EUROPEA Fondo Sociale Europeo Articolo 6 Misure Innovative PROVINCIA di COSENZA P P P r r r o o o g g g e e e t t t t t t o o o A A A r r r t t t i i i c c c o o o l l l o o o 6 6 6 F F F S S S E E E S S S . . . L L L . . . O O O . . . C C C S S S S S S t t t r r r a a a t t t e e e g g g i i i e e e l l l o o o c c c a a a l l l i i i p p p e e e r r r l l l ' ' ' o o o c c c c c c u u u p p p a a a z z z i i i o o o n n n e e i i i n n n P P P r r r o o o v v v i i i n n n c c c i i i a a a d d d i i i C C C o o o s s s e e e n n n z z z a a a G G G R R R A A A N N N T T T A A A G G G R R R E E E E E E M M M E E E N N N T T T V V V S S S / / / 2 2 2 0 0 0 0 0 0 2 2 2 / / / 0 0 0 3 3 3 7 7 7 6 6 6 R R R a a a p p p p p p o o o r r r t t t o o o f f f i i i n n n a a a l l l e e e P P P r r r o o o g g g e e e t t t t t t o o o S S S . . . L L L . . . O O O . . . C C S S S Novembre 2004

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UNIONE EUROPEA Fondo Sociale Europeo Articolo 6 Misure Innovative

PROVINCIA di COSENZA

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Novembre 2004

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IINNDDIICCEE

1. Descrizione del progetto S.L.O. CS ........................................................................................................... 3

1.1 Finalità ed obiettivi................................................................................................................................... 3

1.2 Metodologie e Attività .............................................................................................................................. 4

2.3 Risultati.................................................................................................................................................... 4

2. Struttura della ricerca ................................................................................................................................. 5

2.1 Ricerca desk............................................................................................................................................ 5

2.2 Ricerca sul campo................................................................................................................................... 7

3. Strategie ..................................................................................................................................................... 12

3.1 Zonizzazione ......................................................................................................................................... 12

3.2 Analisi SWOT........................................................................................................................................ 12

3.3 Le Strategie Locali per l’Occupazione................................................................................................... 16

3.4 Fabbisogni formativi .............................................................................................................................. 17

3.5 Strumenti di sviluppo e di controllo ....................................................................................................... 19

4. Confronto sul campo ................................................................................................................................ 21

4.1 Animazione e Concertazione ................................................................................................................ 21

4.2 Consulenza ........................................................................................................................................... 22

4.3 Sperimentazione del Bilancio delle Competenze.................................................................................. 24

5. Informazione e buone prassi.................................................................................................................... 27

5.1 Convegni, seminari e strumenti di informazione/diffusione................................................................... 27

5.2 Transnazionalità .................................................................................................................................... 30

6. Conclusioni ................................................................................................................................................ 32

7. Il Partenariato............................................................................................................................................. 33

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11.. DDeessccrriizziioonnee ddeell pprrooggeettttoo SS..LL..OO.. CCSS

Il Progetto ha avuto come oggetto la realizzazione di un’azione di sistema volta a definire una strategia

locale per lo sviluppo e l’occupazione nell'ambito dei nuovi bacini per l'impiego. Si è sviluppata un’azione di monitoraggio territoriale in cinque macro-aree della Provincia di Cosenza (Pollino, Sila, Costa jonica, Costa tirrenica e Terre di mezzo), con analisi SWOT ed indagini diversificate sui settori di intervento (turismo, patrimonio culturale e ambientale, artigianato e attività produttive ecc.), con l’obiettivo di individuare le potenzialità del territorio e gli interlocutori privilegiati, valorizzare i punti di forza e favorire l'adeguamento delle risorse umane e tecnologiche delle imprese locali.

È stata promossa la creazione di nuove forme di concertazione e cooperazione tra gli operatori economici e gli enti pubblici e sono stati verificati i risultati delle politiche locali attraverso l’analisi e lo studio di altri modelli europei.

1.1 Finalità ed obiettivi L’idea di fondo che ha animato i soggetti promotori del Progetto S.L.O. CS è stata quella di valorizzare,

tutelare e rendere maggiormente fruibili, in un'ottica di sviluppo sostenibile, le risorse materiali e immateriali della Provincia di Cosenza, in modo da accrescere la qualità della vita dei cittadini, la fiducia ed il benessere sociale e stabilire, nel contempo, condizioni per nuove opportunità imprenditoriali e per l’incremento occupazionale, intervenendo nei settori dell'economia locale a forte potenziale di crescita, ad alto tasso di innovazione tecnologica e ad alta intensità occupazionale.

E’ stata prevista nello specifico una azione di monitoraggio territoriale con analisi SWOT ed indagini diversificate, secondo le metodologie CATI, CASES e Mistery Shopping, sui nuovi bacini per l'impiego, con l'obiettivo di individuare le potenzialità del territorio e gli interlocutori privilegiati, valorizzare i punti di forza e determinare nuovi modelli finalizzati a favorire l'adeguamento delle risorse umane e tecnologiche delle imprese locali.

L'ampia disponibilità delle risorse naturali del territorio, unita ad una significativa ricchezza di risorse culturali e ad una certa sedimentazione di esperienze imprenditoriali fanno sì che l’intera Provincia di Cosenza si connoti per la presenza di notevoli potenzialità occupazionali nell'ambito dei nuovi bacini per l'impiego.

Il territorio interessato si caratterizza inoltre per la forte presenza di aree interne, rurali e poco dinamiche, ma strategicamente importanti dal punto di vista del presidio umano del territorio. Favorire modelli di sviluppo che assecondino la crescita sostenibile di questi territori, pensare ad un recupero e ad una razionalizzazione dell'ambiente, diventa indispensabile per spezzare il circolo vizioso abbandono-degrado e per ridurre il divario esistente tra aree forti ed aree deboli in ambito provinciale e sub-provinciale. In quest'ottica complessiva il Progetto S.L.O.CS si è posto i seguenti obiettivi specifici:

1. Individuare le principali opportunità di sviluppo sostenibile a livello provinciale e sub-provinciale; 2. Verificare l’efficacia, a livello locale, delle politiche europee per l’occupazione; 3. Indicare e valutare “buone prassi” europee nell’ambito delle strategie locali per l'occupazione e

l'innovazione, con particolare attenzione ai nuovi bacini per l'impiego ed alle strategie realizzate nell'ambito del turismo e dello sviluppo sostenibile;

4. Definire e sperimentare nuovi modelli locali di intervento a favore delle imprese e dei disoccupati, finalizzati a favorire la crescita dell’occupazione nell'ambito dei nuovi bacini per l'impiego;

5. Sperimentare nuovi strumenti per favorire l'innovazione tecnologica nelle imprese, il riposizionamento strategico, la crescita qualitativa, l'adeguamento delle competenze degli operatori economici ed istituzionali, le decisioni degli amministratori e la partecipazione degli attori principali alla programmazione delle politiche e delle strategie locali per l'innovazione, l'occupazione e lo sviluppo sostenibile.

Attraverso la realizzazione dei diversi interventi previsti dal Progetto, la Provincia di Cosenza si è posta

anche il raggiungimento dei seguenti obiettivi indiretti, direttamente correlati con le strategie locali per l'occupazione che si intendono perseguire:

a. consolidare, estendere e qualificare le azioni di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio

architettonico, storico-artistico e paesaggistico, nonché quelle relative alle attività turistiche, di spettacolo e di animazione culturale, quale strumento di sviluppo socioeconomico del territorio provinciale;

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b. migliorare la qualità dei servizi turistici, culturali e dei servizi connessi alla valorizzazione del patrimonio, compresa la promozione della conoscenza e della divulgazione, anche ai fini dell’innalzamento della qualità della vita;

c. sviluppare l’imprenditorialità e la crescita delle organizzazioni e delle imprese legate alla valorizzazione del patrimonio turistico, culturale e ambientale, anche attraverso attività di formazione finalizzate alla riqualificazione ed alla creazione di nuove competenze.

1.2 Metodologie e Attività Il Progetto è consistito nella realizzazione delle seguenti attività:

• Analisi dell'attuale situazione dell'occupazione a livello locale, con particolare attenzione ai nuovi bacini

per l'impiego; • Sviluppo di partnership a livello locale con il coinvolgimento dei principali soggetti interessati alla

promozione ed alla valorizzazione delle risorse territoriali; • Studi e ricerche, al fine di individuare e definire strategie locali per l'occupazione e lo sviluppo nei settori

di riferimento del Progetto; • Sviluppo e attuazione di azioni di marketing territoriale e di azioni innovative a favore delle imprese e dei

lavoratori (bilancio delle competenze, project financing ecc.); • Monitoraggio, analisi comparativa della domanda e dell'offerta nell'ambito dei nuovi bacini per l'impiego,

valutazione dei risultati conseguiti; • Scambio, valutazione e messa in rete di informazioni, metodologie e know how, a livello regionale,

nazionale ed europeo.

Le macro-fasi del Progetto sono state le seguenti: 1. Ricerca, studio e analisi finalizzate alla definizione della strategia locale per l'occupazione e lo sviluppo

sostenibile; 2. Animazione, Orientamento e Consulenza per il cambiamento ed il riposizionamento strategico del

sistema delle imprese; 3. Cooperazione, scambi transnazionali e attività di informazione, valutazione e diffusione dei risultati.

2.3 Risultati I risultati al termine del Progetto, (30 novembre 2004) sono identificabili innanzitutto nell'individuazione di

buone prassi per la definizione di una strategia locale per l'occupazione nel settore dei nuovi bacini per l'impiego.

Si è provveduto inoltre alla definizione di un modello operativo in grado di favorire l'introduzione delle innovazioni, il riposizionamento strategico e l'adeguamento delle competenze sia della pubblica amministrazione che delle imprese appartenenti alla filiera turismo-ambiente-cultura.

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22.. SSttrruuttttuurraa ddeellllaa rriicceerrccaa

La prima macro-fase del Progetto S.L.O. CS è consistita in un’azione sistematica di ricerca, studio e analisi dell'attuale situazione occupazionale a livello provinciale, con una particolare attenzione alle opportunità ed agli scenari offerti dai nuovi bacini per l'impiego e dalle iniziative di sviluppo sostenibile.

L'obiettivo dell'attività di ricerca è stato quello di individuare tutti gli elementi utili a definire, nel dettaglio, una strategia operativa per lo sviluppo dell'occupazione in Provincia di Cosenza.

Nell’analisi dei progetti di sviluppo locale si è fatto riferimento alla serie molto articolata degli interventi previsti dalla programmazione provinciale, del POR Calabria 2000-2006 (PIT, PIS, PIF, PIAR ecc.), dei Patti Territoriali, dei Contratti d’Area, degli Accordi di Programma, dei progetti Equal e Leader+, degli Accordi di Programma Quadro (APQ), dei PON e tutte le iniziative di interesse locale promosse in ambito nazionale.

2.1 Ricerca desk Il primo passo delle attività di ricerca è stato quello di costruire un vero e proprio "repertorio" delle risorse

già disponibili e di quelle verosimilmente pronte per essere utilizzate: risorse finanziarie, tecnologiche, risorse ambientali, risorse umane e di quelle che si riferiscono al "capitale sociale" messe in campo dalla pluralità dei programmi di intervento sul territorio regionale e provinciale nel periodo 2000-2006.

L’obiettivo strategico della ricerca desk è stato quello di comporre un quadro conoscitivo complessivo del ruolo assunto dai temi dell’occupazione, all’interno della progettazione territoriale dello sviluppo, e di favorire, nel contempo, l’individuazione di linee strategiche di intervento e azione per la crescita economica ed occupazionale della Provincia di Cosenza.

Gli obiettivi specifici della ricerca desk possono essere invece individuati come segue:

• obiettivi di tipo conoscitivo articolati per aree territoriali determinate (sub aree provinciali, aree PIT, PIS, PIAR, GAL ecc.) e per tipologia di settore di intervento (risorse naturali, risorse culturali, risorse umane, sistemi produttivi, sistemi territoriali ecc.);

• obiettivi di accompagnamento per favorire la realizzazione ed il miglioramento delle azioni di sviluppo locale in corso di attuazione, anche attraverso il rafforzamento dei metodi di progettazione e di auto-valutazione delle politiche occupazionali adottati dai partenariati locali;

• obiettivi di integrazione e collegamento tra le azioni e gli interventi realizzati a livello locale e di scambio di conoscenze acquisite per la loro utilizzazione su scala provinciale.

Nel complesso sono stati prodotti oltre 60 brevi report di analisi, estratti soprattutto da documenti ufficiali di

programmazione comunitaria, nazionale, regionale, provinciale e sub-provinciale, suddivisi in 6 aree tematiche:

1. Risorse Naturali

Il report fornisce una visione complessiva dell’area tematica “Sistemi Naturali” in riferimento alla Regione Calabria e, più specificatamente, alla Provincia di Cosenza.

Lo studio di tali documenti offre, a sua volta, una visione complessiva della dotazione di risorse naturali presenti nella Provincia di Cosenza. Fra le principali ricchezze naturali si possono annoverare:

• 2 Parchi Nazionali; • 7 Riserve Naturali Biogenetiche Statali; • 3 Riserve Naturali Orientate Statali; • 1 Riserva Biogenetica Guidata Statale; • 2 Riserve Naturali Regionali; • 2 Oasi di Protezione WWF; • 2 Aree Naturali di nuova istituzione.

2. Risorse Culturali Il report elaborato si riferisce allo studio della programmazione della Regione Calabria nell’ambito dell’Area

Tematica “Risorse Culturali” del POR Calabria 2000-2006. Dallo studio di questi documenti emerge la necessità, per la Provincia di Cosenza, di valorizzare in modo

integrato la complessa dotazione di risorse culturali. Adottare Progetti Integrati Strategici, accanto ai singoli progetti specifici, vuol dire adottare un approccio integrato in grado di individuare precisi obiettivi strategici e di direzionare tutte le risorse disponibili su di essi. In tal modo sarà possibile ottenere la convergenza di tutti gli sforzi verso la tutela e la valorizzazione dei beni culturali della Calabria, da intendere come mobilitazione degli stessi per lo sviluppo.

3. Risorse Umane

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Il report fornisce l’analisi dell’area tematica Risorse Umane in relazione al territorio di riferimento. Si è giunti alla consapevolezza del ruolo critico giocato dalle risorse umane nella progettazione e nella

realizzazione dello sviluppo locale; dall’altra parte, tuttavia, si è potuto e dovuto constatare che gli interventi volti a migliorare la condizione quantitativa e qualitativa del fattore risorse umane in Provincia di Cosenza, potranno avere buoni propositi ed impostazioni, ma di fatto producono scarsi risultati a causa di un funzionamento non sempre coerente.

L’obiettivo prioritario è certamente quello di individuare le cause di tale fenomeno ed i possibili interventi in merito. Nonostante ciò, si è creduto opportuno interrogarsi (anche se in via sperimentale e con l’obiettivo di stimolare riflessioni piuttosto che di dare una risposta) sulla possibilità di nuovi modelli formativi e, soprattutto, di nuovi approcci alla formazione e, dunque, alle risorse umane.

4. Sistemi Produttivi

La realizzazione dello studio relativo all’analisi del Sistema Produttivo della Provincia di Cosenza si è concretizzata nell’analisi dei settori del turismo, dell’agroalimentare, dell’industria, del commercio e dell’artigianato, e del sistema creditizio.

La Provincia di Cosenza ha una particolare vocazione per il turismo per l’abbondanza di mare e di spiagge, di aree dal paesaggio suggestivo e incontaminato, di centri storici di grande valore storico-culturale-architettonico, di diffuse e antiche tradizioni popolari e religiose, del patrimonio archeologico, naturalistico e ambientale, nonché di strutture ricettive qualificate rispetto alla media regionale. Tuttavia, tali grosse potenzialità stentano e decollare a causa di una molteplicità di ragioni: forte stagionalità del turismo e scarsa differenziazione dell’offerta turistica, inadeguatezza dei servizi di informazione e di accoglienza, presenza incidente del turismo sommerso, immagine della regione negativa, scarsa visibilità dell’immagine provinciale, ecc.

Il settore agroalimentare rappresenta uno dei comparti più importanti dell’economia provinciale, tuttavia, presenta alcuni problemi: dimensione polverizzata delle aziende, mancanza di mano d’opera specializzata, bassa propensione al cambiamento, basso livello di scolarizzazione dei produttori agricoli, limitazioni di accesso al credito. Affrontare e risolvere tali problematiche può aiutare l’intensificazione dei processi di sviluppo economico e sociale derivante da tale settore.

Il tessuto produttivo provinciale è caratterizzato in modo preponderante dalle attività commerciali. Si caratterizza, inoltre, per la dimensione ridotta delle aziende (principalmente a conduzione individuale), per la bassa produttività del lavoro, per l’assente interconnessione tra le aziende e per l’assenza dei servizi alle imprese. Sono molti e complessi, dunque, gli interventi da attivare: il sostegno allo sviluppo delle PMI, allo sviluppo dei servizi alle PMI, all’introduzione dell’innovazione e della ricerca, alla cooperazione fra imprese e così via. I bandi finora emessi, al contrario, sono testimoni di un forte ritardo della programmazione regionale in questi ambiti di intervento.

Sono stati analizzati, infine, documenti relativi alla situazione del sistema creditizio, in particolar modo quelli inerenti gli studi effettuati dall’Eurispes. Il principale dato emergente è rappresentato dal fatto che, se da una parte è ampiamente riconosciuto il ruolo cruciale che il sistema creditizio deve svolgere nell’ambito delle politiche di sviluppo territoriale, dall’altra dobbiamo riconoscere che, nel caso della Provincia di Cosenza, tale ruolo non è rivestito in modo adeguato dai bisogni del tessuto produttivo locale.

5. Sistemi Territoriali

L’analisi dell’area tematica “Sistemi Territoriali” è stata condotta attraverso lo studio del settore dei Trasporti, dei Sistemi Urbani, dei Sistemi Rurali, dei Servizi alle Persone e alla Comunità e, infine, della Società dell’Informazione.

La corretta attuazione di interventi di questo tipo, si presenta essenziale per offrire adeguate infrastrutture allo sviluppo della regione. Tuttavia, è necessario che gli interventi rivolti al sistema dei trasporti si concretizzino nella logica dell’integrazione e della funzionalità rispetto al sistema produttivo territoriale.

In merito ai sistemi urbani si evidenziano forti elementi di sottosviluppo per i centri urbani minori e di quelli interni (spopolamento, carenza dei servizi alle persone ecc.). Costituiscono un’eccezione importante e dalla quale prendere esempio i comuni di Cosenza, Rende, Castrovillari, Cetraro, Diamante, Scalea, Praia a Mare e il sistema territoriale della Piana di Sibari e del Pollino. È, dunque, sui centri minori che bisogna intervenire in modo più urgente attraverso, per esempio, politiche adeguate per innalzare i livelli di qualità della vita, per riqualificare il contesto urbano e per favorire la cooperazione tra quei comuni che hanno la potenzialità di innescare processi di sviluppo in modo integrato.

Buona parte della popolazione della Provincia di Cosenza (circa il 56%) risiede in aree a media e alta ruralità. Tuttavia, gran parte dei centri rurali giace in condizioni di degrado e precarietà soprattutto per quanto concerne il livello di qualità della vita. Pertanto si registrano fenomeni sconfortanti quali l’abbandono dei centri e l’invecchiamento della popolazione. Nonostante ciò, molti sono gli elementi presenti in tali aree da valorizzare (tradizioni locali e artigianali, centri storici e beni culturali, ambiente incontaminato ecc.) mediante adeguate politiche di sviluppo.

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Per quanto concerne i servizi alla persona e alla comunità i documenti studiati focalizzano l’attenzione sulla necessità di eliminare il disagio e l’esclusione delle fasce deboli della popolazione.

Infine, la società dell’informazione. Ad eccezione del territorio di Cosenza le aree della Provincia di Cosenza mostrano grossi ritardi in merito alla ricerca, all’innovazione e alle nuove tecnologie. Laddove esistono adeguate esperienze relative alla Società dell’Informazione emerge, a sua volta un’altra e altrettanto grave criticità: l’incapacità di tale sistema di integrarsi con l’economia del territorio e, dunque, con le imprese.

6. Sistemi Istituzionali

Lo studio del Sistema Istituzionale si è concretizzato nell’analizzare le strategie di sviluppo locale realizzate dai PIT definiti nell’ambito del territorio della Provincia di Cosenza. In Calabria sono state individuate 23 aree PIT con altrettante Consulte Economiche e Sociali. In Provincia di Cosenza i PIT individuati sono 10. Nel descrivere il proprio contesto territoriale, possiamo osservare che tutti i PIT cosentini presentano caratteristiche socio-economiche e territoriali simili. Ne deriva che, anche le strategie di sviluppo locale elaborate da ciascuno di essi sono molto simili. Ogni PIT, infatti, intende:

- Puntare sullo sviluppo del settore turistico facendo particolare leva sulle potenzialità offerte dall’ambiente, dai centri storici di rilievo e dal patrimonio storico culturale in dotazione;

- Sviluppare il settore agroalimentare in una logica di qualità e di filiera; - Valorizzare l’artigianato tipico e di qualità; - Ideare marchi territoriali e d’area (anche se tale aspetto riguarda i PIT che presentano condizioni

socio-economiche meno problematiche). Tuttavia, dall’analisi emergono forti criticità che frenano lo sviluppo e l’attuazione consapevole delle

strategie di sviluppo locale nelle aree in questione. Si parla, per esempio, di sviluppo dell’occupazione, ma in modo latente. L’attività del partenariato non sembra del tutto consapevole e non risulta abbastanza complessa per affrontare problemi di sviluppo delicati come quelli che deve affrontare la Calabria.

Non sono ben definiti i compiti che i Comuni ed i partner appartenenti ai PIT dovranno svolgere. La programmazione non è realizzata con riferimento a opportune fasi temporali e, dunque, fa credere che sia aleatoria e non proprio consapevole. Allo stesso modo non sono definiti i luoghi dove dar vita ad un processo di sviluppo che via via deve diffondersi e comprendere l’intero territorio.

Risulta, in generale, chiara la necessità di rivedere la politica di programmazione dello sviluppo perché questo processo evolutivo possa realmente innescarsi.

2.2 Ricerca sul campo Mystery shopping – Sviluppo delle potenzialità del territorio Per lo sviluppo delle potenzialità del territorio è stata sviluppata la prima mystery shopping in programma

che ha prodotto i risultati riportati di seguito sulle 5 micro-aree del territorio della Provincia di Cosenza. L’obiettivo della ricerca è il potenziamento del turismo termale, montano, balneare, congressuale e d’affari,

sportivo e scolastico e di studio (culturale e ambientale - agriturismo) dei centri storici, delle vacanze attive/sportive legate all’ambiente della provincia cosentina. La scheda di rilevazione compilata dai mystery agents è stata strutturata secondo 8 aree tematiche:

1. Sagre, feste religiose e non, eventi tipici, festival tematici; 2. Artigianato caratteristico - Prodotti di eccellenza dell’artigianato artistico e di qualità, mestieri

antichi – know how specifico 3. Patrimonio Storico culturale Artistico- Mostre – Musei – Monumenti – Gallerie d’arte – Scavi

(siti) archeologici - ecc…rovine, case o luoghi di soggiorno di personaggi famosi (scrittori, poeti…), architetture storiche particolare

4. Patrimonio Naturale Ambientale - Produzioni floricole - Piante ornamentali – Parchi - Riserve naturali - Escursioni montane – Caccia – Pesca – Isole – Spiagge – Cale – Grotte - terme/fonti con qualità terapeutiche

5. Particolarità culinarie/ricette - produzioni di qualità certificate UE - produzione di prodotti a qualità certificata - produzioni biologiche - offerta agricola, agroalimentare e agrituristica - enogastronomia – vini cosentini

6. Espressività tipiche (centri benessere, maneggi, scuole di windsurf e/o trekking e/o tiro con l’arco e/o golf, piste mountain bike, ecc.)

7. Viabilità: Autobus urbani, Autobus extraurbani, Taxi, Treni, Strade 8. Sicurezza locale: microcriminalità, inquinamento aria e acque, percezione di sicurezza

locale.

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La Mystery Shopping è stata effettuata presso tutti i 155 Comuni della Provincia di Cosenza. I Mystery Agents si sono recati presso le strutture comunali in forma anonima, simulando il comportamento di persone qualunque e verificando le priorità programmate: osservando e domandando informazioni su prodotti, eventi o servizi presenti. Al termine è stato redatto un accurato rapporto di visita che contiene gli elementi monitorati, l’impatto dei prodotti o dei servizi offerti in modo da promuovere le migliori prestazioni tramite valutazioni imparziali, accurate, precise e tempestive che quantificano la percezione della qualità.

Per la costituzione del campione si è tenuto conto della popolazione residente e della superficie in ettari. Attraverso questi due elementi si è arrivati ai due coefficienti che hanno permesso la suddivisione dei 1.250 casi di rilevazione fra i 155 comuni della Provincia di Cosenza.

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE

Manifestazioni popolari SAGRE: La zona più ricca di sagre è sicuramente quella delle Terre di Mezzo mentre in testa alla graduatoria della qualità delle sagre percepita dai residenti del territorio vi è la zona dello Ionio. La sagra che coinvolge il maggior numero di persone è nel Comune di Diamante ed ha come oggetto il peperoncino. Coinvolge 150.000 persone ed innalza la media dei partecipanti delle sagre nella zona del Tirreno fino a portare tale dato a oltre 50.000 persone a sagra. FESTE RELIGIOSE: La zona più ricca di feste religiose è sicuramente quella delle Terre di Mezzo mentre in testa alla graduatoria della qualità delle stesse feste percepita dai residenti del territorio vi è la zona dello Ionio. La festa religiosa che coinvolge il maggior numero di persone è nel Comune di Praia a Mare il 14 e 15 agosto. Coinvolge 200.000 persone ed innalza la media dei partecipanti delle feste religiose nella zona del Tirreno fino a portare tale dato a oltre 21.000 persone a celebrazione. FESTE: La zona più ricca di feste è sicuramente quella delle Terre di Mezzo mentre in testa alla graduatoria della qualità delle feste percepita dai residenti del territorio vi è la zona dello Pollino. La festa che coinvolge il maggior numero di persone è il carnevale del Pollino nel Comune di Castrovillari. Coinvolge 85.000 persone ed innalza la media dei partecipanti delle sagre nella zona del Pollino fino a portare tale dato a oltre 20.000 persone a festa. EVENTI: La zona più ricca di eventi è sicuramente quella delle Terre di Mezzo mentre in testa alla graduatoria della qualità degli eventi percepita dai residenti del territorio vi sono, a pari merito, la zona dello Ionio e la zona del Pollino. La sagra che coinvolge il maggior numero di persone è nel Comune di Praia a Mare e si chiama l’estate prajese. Coinvolge 280.000 persone ed innalza la media dei partecipanti delle sagre nella zona del Tirreno fino a portare tale dato a oltre 68.000 persone ad evento. FESTIVAL TEMATICI: La zona più ricca di festival è sicuramente quella delle Terre di Mezzo mentre in testa alla graduatoria della qualità dei festival percepita dai residenti del territorio vi è la zona dello Pollino. Il festival che coinvolge il maggior numero di persone è nel Comune di Verbicaro ed ha come oggetto i concerti musicali. Coinvolge 150.000 persone ed innalza la media dei partecipanti delle sagre nella zona del Pollino fino a portare tale dato a oltre 20.000 persone a festival.

Nell’arco di un anno in Provincia di Cosenza vi sono oltre 1.600 manifestazioni con una qualità sicuramente sufficiente a cui vi partecipano almeno 4.200.000 persone. ESPRESSIVITÀ TIPICHE: In Provincia di Cosenza vi sono 161 espressività tipiche

- con una qualità media di 7,6 punti; - con una originalità media di 7,3 punti; - con una bellezza media di 8,1 punti.

Patrimonio storico ed artistico: In Provincia di Cosenza vi sono 1.286 elementi del patrimonio storico ed artistico con una percezione media della qualità di 6,8 punti che ospitano oltre 4 milioni di visitatori all’anno (di media quasi 15.000 visitatori annui per elemento). Patrimonio naturale ed ambientale: In Provincia di Cosenza vi sono 578 elementi del patrimonio naturale ed ambientale con una percezione media della qualità di 7,2 punti, della originalità di 7,1 punti e della bellezza di 7,4 punti. Ospitano oltre 3,5 milioni di visitatori all’anno (di media quasi 30.000 visitatori annui per elemento).

Espressività alimentari tipiche: In Provincia di Cosenza vi sono 550 espressività alimentari tipiche:

- con una qualità media di 7,4 punti; - con una tipicità media di 7,3 punti; - con una originalità media di 7,3 punti; - con una bellezza media di 7,0 punti.

Trasporti e strade: Risulta inutile confrontare le caratteristiche della presenza ed efficienza dei taxi nelle 5 zone della provincia di Cosenza. I taxi sono infatti presenti in solo 21 comuni su 155, corrispondenti al 13,5% del totale. Le valutazioni percepite dai cittadini sui taxi risultano negative, anche nel comune capoluogo di Provincia.

Risulta inutile confrontare le caratteristiche della presenza ed efficienza degli autobus urbani nelle 5 zone della provincia di Cosenza. Tali mezzi di trasporto sono infatti presenti in solo 33 comuni su 155, corrispondenti al 21,2% del totale. Le valutazioni percepite dai cittadini sugli autobus urbani risultano negative, tranne che nel comune capoluogo di Provincia ed in altre 5 realtà quali Castrivllari e Rende.

Le ferrovie servono 65 comuni su 155 della Provincia di Cosenza, corrispondenti al 41,9% del totale. Anche nei luoghi in cui sono presenti, le valutazioni percepite dai cittadini risultano negative sia per ciò che concerne la qualità che per la frequenza anche dove sono presenti.

La qualità e l’efficienza media delle strade in Provincia di Cosenza sfiorano la sufficienza, attestandosi entrambe a 5,9 punti. Nella zona Ionio le strade hanno più qualità. Sufficiente anche il giudizio dei residenti verso le strade della zona Tirreno.

La qualità degli autobus extraurbani è giudicata in maniera sufficiente dai cittdini della Provincia di Cosenza. La stessa cosa non si può dire per la quantità (5,5) e la frequenza (5,6). Microcriminalità e sicurezza: Il livello della microcriminalità su scala provinciale è ampiamente entro i limiti. Si posiziona infatti ad un valore di 3,5 punti su 10. Il livello di percezione della sicurezza è sufficiente (6,1 punti su 10). Questo significa che la popolazione si sente sufficientemente tranquilla.

La zona dello Ionio è quella con più alto livello di microcriminalità, mentre quella del Pollino è quella con il più alto livello di percezione di sicurezza.

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Inquinamento aria ed acque: I livelli di inquinamento di aria e di acque, su scala provinciale, sono sicuramente positivi ed entro i limiti. Si posizionano infatti ad un valore di 3 punti su 10 per l’aria e 3,1 su 10 per le acque.

La zona dello Ionio è quella con più alto livello di inquinamento aria ed acque, le zone del Tirreno e della Sila sono quelle con il più basso livello di inquinamento aria ed acque.

Mystery shopping – Sviluppo delle infrastrutture Per lo sviluppo delle potenzialità del territorio è stata realizzata la seconda mystery shopping in

programma. L’obiettivo della ricerca è il potenziamento del turismo termale, montano, balneare, congressuale e d’affari, sportivo e scolastico e di studio (culturale e ambientale - agriturismo) dei centri storici, delle vacanze attive/sportive legate all’ambiente della provincia cosentina. La scheda di rilevazione compilata dai mystery agents è stata strutturata secondo 8 aree tematiche:

a. Impatto: Originalità, Qualità, Bellezza, numero di Stelle, descrizione struttura e disponibilità alla

reception; b. Potenzialità di accoglienza: numero di camere e posti letto, numero di tavoli e di posti a sedere,

servizio handicap, parking, sale meeting; c. Servizi ausiliari: accettazione carte di credito, accettazione animali, servizio baby sitter, cibi

biologici, telefono e Tv in camera, presenza internet point, Tv satellitare, servizio lavanderia, climatizzazione, frigobar in camera, menù locale ed Internazionale, presenza market, bazar, farmacia e bancomat, assistenza tecnica, presenza bagnini ed animazione;

d. Prezzi: Camera e colazione, Mezza pensione, Pensione completa, Pasto medio completo, Camper, Roulotte, Auto, Tenda, Persona, Bungalow, Ormeggio, Ingresso, Abbonamento e Ridotto;

e. Optional benessere: presenza piscina, golf, tennis, palestra, sauna, idromassaggio, centro estetico, calcio a 5, parco giochi per bambini, attività organizzata da tour operators, lettini, ombrelloni, yacht club

f. Personale: numero di addetti, abbigliamento; g. Tecnologia: possesso di sito web e possibilità di prenotazione on line; h. Internazionalizzazione: possesso di sito web multilingue e conoscenza lingue straniere.

I Mystery Agents si sono recati presso le strutture in forma anonima, simulando il comportamento di

persone qualunque e verificando le priorità programmate: osservando e domandando informazioni sulla qualità, immagine, prezzi o servizi presenti. Al termine è stato redatto un accurato rapporto di visita che contiene gli elementi monitorati, l’impatto dei servizi offerti in modo da promuovere le migliori prestazioni tramite valutazioni imparziali, accurate, precise e tempestive che quantificano la percezione della qualità.

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE

Hotel, Alberghi, Pensioni, Villaggi Turistici, Bed & Breakfast, Agriturismo con alloggio: I mystery agents hanno testato 234 strutture con alloggio presenti nella provincia di Cosenza, corrispondenti al 73,3% del totale.

Dai risultati emerge che:

- la media della classe per struttura sfiora le 3 stelle; - il voto medio sull’originalità è di 6,4; - il voto medio sulla bellezza è di 6,6; - con una qualità percepita delle strutture stimabile in un voto medio di 6,8; - ed un voto medio alla cortesia e disponibilità del personale alla reception di 7,2 punti.

Nella speciale graduatoria dell’impatto al primo posto troviamo, decisamente avvantaggiata sulle altre zone, la Sila, seguita dal

Pollino ed a pari merito Tirreno e Terre di Mezzo. Fanalino di coda, nettamente staccata dalle altre zone, lo Ionio. La zona che raccoglie strutture ricettive con una classe più elevata è quella del Pollino. All’ultimo posto troviamo la zona dello Ionio,

che si conferma fanalino di coda ance nella speciale graduatoria dell’originalità delle stesse strutture ricettive. In testa a questa classifica si distingue, anche se con un margine ridotto, la zona della Sila.

Per ciò che concerne la bellezza e la qualità delle strutture ricettive primeggia sicuramente la zona della Sila, seguita da Tirreno e Terre di Mezzo. La zona meno ricca di qualità, bellezza e cortesia è quella dello Ionio. Il Pollino si distingue nella graduatoria della cortesia e disponibilità alla reception.

La gran maggioranza delle strutture ricettive presenti sul territorio della Provincia di Cosenza sono moderne. Quasi un quarto delle stesse strutture sono vecchie e solo 1 su 14 è storica. Oltre 9 strutture ricettive su 10 dispongono di un ristorante on in media 171 posti a sedere.

40 sono le camere da letto mediamente disponibili per ogni struttura. In totale le strutture testate della Provincia di Cosenza dispongono di 8.751 camere da letto e di 19.143 posti letto. In media vi sono 88,6 posti letto per struttura ricettiva. In queste speciali graduatorie la costante è la netta supremazia della zona del Tirreno.

In totale il 55% delle strutture ricettive è dotato di servizi per persone portatrici di handicap, in particolare queste strutture sono concentrate nella zona del Tirreno. Il 78% delle strutture esaminate possiede il parcheggio interno per i clienti ed il 54% dispone di sale meeting per il turismo congressuale.

Le strutture ricettive presenti nel territorio della Provincia di Cosenza garantiscono nella maggior parte dei casi i servizi tradizionali. Restano ancora indietro su TV satellitare ed internet point, offerta cibi biologici e servizio baby sitter.

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Il prezzo medio per pernottamento e colazione è di 45 €, per mezza pensione è di 53 € e per la pensione completa di 64 €. La zona dove i prezzi di pernottamento e colazione sono più elevati è decisamente quella del Tirreno; le altre sono tutte al di sotto della media. Sempre per pernottamento e colazione, le strutture a 5 stelle costano in media 145 €, quelle a 4 stelle 66 €, le strutture a 3 stelle 52 €, quelle a 2 stelle 29 ed infine ad una stella 25 €.

Appare ben evidente che sono presenti solo alcuni optional per il benessere (gite organizzate, piscina e tennis) e solo in alcune strutture ricettive della Provincia di Cosenza. Gli altri optional testati si limitano quantitativamente a pure eccezioni.

Il numero medio di addetti in servizio presso le strutture ricettive testate nella Provincia di Cosenza è di 14 per struttura. Il 76% del personale è dotato di divisa. Le strutture delle zone del Tirreno e delle Terre di Mezzo dispongono di più personale rispetto alla media.

Il 50% delle strutture ricettive è dotato di sito internet ed il 36% ha un sito multilingua, orientato verso clienti esteri. Nel 43% dei casi è possibile prenotare direttamente tramite web. All’interno delle strutture ricettive si conosce almeno una lingua straniera (inglese) nell’89,4% dei casi, 2 lingue nel 40,6% delle strutture, 3 lingue nel 18,8% dei casi ed, infine, nel 7,2% delle strutture testate si conoscono 4 lingue. Ristoranti, Osterie, trattorie, Fast food, Agriturismo solo vitto: I mystery agents hanno testato 192 strutture con alloggio presenti nella provincia di Cosenza, corrispondenti al 71,1% del totale.

Dai risultati emerge che:

- la media della classe per struttura sfiora le 3 stelle; - il voto medio sull’originalità è di 6,3; - il voto medio sulla bellezza è di 6,6; - con una qualità percepita delle strutture stimabile in un voto medio di 6,7; - ed un voto medio alla cortesia e disponibilità del personale alla reception di 6,8 punti.

Nella speciale graduatoria dell’impatto al primo posto troviamo, decisamente avvantaggiate sulle altre zone, Terre di Mezzo e Sila. Le zone più penalizzate sono Tirreno e Pollino.

La gran maggioranza delle strutture ricettive presenti sul territorio della Provincia di Cosenza sono moderne. Quasi un quarto delle stesse strutture sono vecchie e solo 1 su 10 è storica.

33 sono i tavoli mediamente disponibili per ogni struttura. In totale le strutture testate della Provincia di Cosenza dispongono di 5.888 tavoli e di 25.508 posti a sedere. In media vi sono 137,1 posti a sedere per struttura ristorativa. In queste speciali graduatorie la costante è la netta supremazia della zona del Tirreno.

In totale il 46% delle strutture ristorative è dotato di servizi per persone portatrici di handicap, in particolare queste strutture sono concentrate nella zona dello Ionio. Carenti di attenzione ai portatori di handicap si dimostrano le strutture delle Terre di Mezzo ed in particolare quelle della Sila. Il 64% delle strutture esaminate possiede il parcheggio interno per i clienti.

Le strutture ristorative presenti nel territorio della Provincia di Cosenza garantiscono nella maggior parte dei casi i servizi tradizionali. Restano ancora indietro su offerta cibi biologici, TV satellitare ed internet point, e servizio baby sitter.

Nell’intero territorio provinciale, il prezzo medio per pasto è di 23 € per persona. La zona dove i prezzi di vitto sono più elevati è decisamente quella del Pollino. Il numero medio di addetti in servizio presso le strutture ristorative testate nella Provincia di Cosenza è di 5 per struttura. Il 74% del

personale è dotato di divisa. Le strutture delle zone dello Ionio, Pollino e Tirreno dispongono di più personale rispetto alla media. Il 13% delle strutture ristorative è dotato di sito internet ed solo il 3,5% ha un sito multilingua, orientato verso clienti esteri. Nel 4% dei

casi è possibile prenotare direttamente tramite web. All’interno delle strutture ricettive si conosce almeno una lingua straniera (inglese) nel 79,2% dei casi, 2 lingue nel 34% delle strutture, 3 lingue nel 7,5% dei casi. Camping: I mystery agents hanno testato 36 camping presenti nella provincia di Cosenza, corrispondenti al 75% del totale.

Dai risultati emerge che: - la media della classe per struttura sfiora le 3 stelle; - il voto medio sull’originalità è di 5,9; - il voto medio sulla bellezza è di 6,3; - con un voto medio alla cortesia e disponibilità del personale alla reception di 6,8 punti.

Il numero medio di addetti in servizio presso i camping testati nella Provincia di Cosenza è di 25 per campeggio. Il 76,9% dei 700 addetti impiegati è dotato di divisa. 96 sono gli alloggi mediamente disponibili per ogni struttura. In totale le strutture testate della Provincia di Cosenza dispongono di

oltre 2.200 alloggi, 1.500 piazzole e 800 bungalow. In totale il 64,3% dei camping è dotato di ristorante interno con una media di 157 posti a sedere servizi ed il 77,4% è dotato di servizi

per persone portatrici di handicap. Il 97% dei camping esaminati possiede il parcheggio interno per i clienti. I camping presenti nel territorio della Provincia di Cosenza garantiscono nella maggior parte dei casi i servizi tradizionali. Restano

ancora indietro su offerta cibi biologici, Tv satellitare, bancomat interno e servizio baby sitter. Nell’intero territorio provinciale, il prezzo medio per Bungalow è di 47 € per giorno, per Roulotte e camper 30 €, per tenda e per

persona 11 € ed infine per auto 9 €, sempre quotidiani. Appare ben evidente che sono presenti solo alcuni optional per il benessere (calcio a 5, gite organizzate, piscina e tennis) e solo in

alcuni camping della Provincia di Cosenza. Gli altri optional testati si limitano quantitativamente a pure eccezioni. Il 32% dei camping è dotato di sito internet ed il 15% ha un sito multilingua, orientato verso clienti esteri. Nel 40% dei casi è possibile

prenotare direttamente tramite web. All’interno delle strutture ricettive si conosce almeno una lingua straniera (inglese) nel 93,9% dei casi, 2 lingue nel 42% delle strutture, 3 lingue nel 33% dei casi e 4 lingue nel 6% dei campeggi. Parchi divertimento: I mystery agents hanno testato l’unico parco di divertimento attivo in provincia di Cosenza al momento della rilevazione, corrispondente al 50% del totale. Essendo un solo caso risulta difficile parlare di rappresentatività statistica. In ogni caso, dai risultati emerge che il voto sull’impatto, che comprende, originalità, bellezza, qualità della struttura e disponibilità sfiora il 9. La struttura dispone di 1.500 lettini e 1.000 ombrelloni, 500 posti a sedere nel ristorante, 150 addetti impiegati con divisa e 12 attrazioni. La struttura in oggetto dispone di sito internet solo in italiano con possibilità di prenotazione on-line. Il prezzo di ingresso per un giorno è di 16 €. Palestre: I mystery agents hanno testato 4 palestre presenti nella provincia di Cosenza, corrispondente al 57,1% del totale. Essendo pochi casi risulta difficile parlare di rappresentatività statistica.

In ogni caso, dai risultati emerge che il voto sull’impatto, che comprende, originalità, bellezza, qualità della struttura e disponibilità è di 7 punti su 10.

Ogni struttura dispone di 150 addetti impiegati. Il 50% delle strutture testate dispone di servizi per persone portatrici di handicap. Il prezzo medio di ingresso per un mese è di 34,2 €.

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Porticcioli turistici: I mystery agents hanno testato 8 strutture con alloggio presenti nella provincia di Cosenza, corrispondenti al 61,5% del totale.

Dai risultati emerge che:

- il voto medio sull’originalità è di 6,2; - il voto medio sulla bellezza è di 6,2; - con una qualità percepita delle strutture stimabile in un voto medio di 6,4; - ed un voto medio alla cortesia e disponibilità del personale alla reception di 5,8 punti.

Le strutture offrono 600 posti ormeggio con in media 120 posti a struttura. Ad eccezione del porto turistico di Praia a Mare dove le imbarcazioni possono raggiungere una lunghezza di 30 mt, gli altri porticcioli

ospitano barche con una lunghezza massima di 15 mt. Il 50% delle strutture dispone di parking riservato e solo il 20% di servizi per persone portatrici di handicap. Le strutture testate non offrono alcun optional di benessere e impiegano mediamente 5 addetti. Il prezzo medio di ormeggio per un giorno è di 16 €. Nel 100% dei porticcioli è presente un’officina. Le indagini telefoniche e on line Le interviste telefoniche sono state realizzate da intervistatori esperti, con padronanza delle tecniche di

rilevazione. La rilevazione è stata effettuata utilizzando 100 postazioni nelle fasce orarie in prossimità dei pasti, giornaliera e serale, onde evitare la sovra-rappresentazione di certe classi all’interno del campione.

Nelle indagini si sono adottati due tipi di sondaggi: • sondaggio sul territorio nazionale per testare le potenzialità turistiche del territorio (4.003 interviste

realizzate nel periodo che va dal 15 al 27 Gennaio 2004 a cittadini maggiorenni rappresentativi della popolazione nazionale);

• sondaggio sul territorio internazionale per testare le potenzialità turistiche del territorio (2.200 interviste realizzate nel periodo che va dal 3 al 11 Maggio 2004 a cittadini maggiorenni rappresentativi della popolazione degli stati europei prescelti dal comitato di coordinamento del Progetto S.L.O. CS.; Spagna e Lithuania).

Altri due tipi di rilevazione sono stati:

• il sondaggio sui Tour Operators operanti sul territorio nazionale per testare le potenzialità delle strutture turistiche presenti in Provincia di Cosenza

• le quattro indagini on line a livello nazionale sulle forme di comunicazione.

Le indagini sono state effettuate tramite 4.000 interviste realizzate nel periodo che va dal 4 al 7 Ottobre 2004 a cittadini maggiorenni rappresentativi della popolazione nazionale. Le interviste telefoniche sono state realizzate on-line con l’ausilio del sistema C.A.W.I. (Computer Aided Web Interview) NET Monitor (in licenza esclusiva della NET Ricerche per la gestione computerizzata del questionario). Sono stati sottoposti ai 4 questionari, 4 differenti panel composti da 1.600 persone cadauno, di cui sono state accettati e validati i primi 1.000 questionari compilati per indagine. Tutte le informazioni raccolte con l’indagine sono considerate strettamente confidenziali e soggette alle disposizioni della legge 675/96 sulla privacy.

La struttura del sondaggio comprende, sostanzialmente, una suddivisione in tre parti. La prima parte ha avuto lo scopo di valutare il livello di propensione al consumo nel settore turismo degli

italiani e verificarne usi e consuetudini. La seconda parte ha riguardato le aspettative turistiche degli intervistati e la presenza di servizi ad personam nelle strutture “ideali”. La terza parte ha monitorizzato la notorietà e la gradibilità complessiva della Provincia di Cosenza. Quest’ultima si è rilevata come la parte più analitica del sondaggio, anche perché in essa era presente una domanda specifica per verificare la reale conoscenza geografica della Provincia di Cosenza.

RISULTATI DEL SONDAGGIO Di seguito vengono riportati alcuni risultati, ritenuti interessanti, del sondaggio nazionale e riguardanti nello specifico i dati della terza

parte del questionario. Secondo quanto emerso dal sondaggio, l’8.3% degli intervistati ha trascorso una vacanza in una località della Provincia di Cosenza.

Di questi il 2.4% con degli amici/colleghi di lavoro, il 2.3% per la durata di una settimana, il 2.1% tra il 1996 ed il 2000, il 2.3% ad Agosto, il 2.4% in albergo e il 2.3% in casa in affitto, il 2.6% valuta con un sette il soggiorno, il 4.6% ha un buon ricordo di mare/montagna, l’1.9% ha un ricordo negativo delle condizioni di viabilità.

Il sondaggio ha indagato anche sulle impressioni relative al patrimonio artistico, che l’1.8% degli intervistati non conosce, al patrimonio ambientale, ritenuto ottimo dal 2.5%, all’immagine (caratterizzata dal dualismo mare/montagna) considerata in termini positivi dal 45% degli intervistati. Il sondaggio rivela, inoltre, che il 60% circa sarebbe disponibile a trascorrere la sua vacanza in Provincia di Cosenza e gradirebbe, per il 18% circa, avere informazioni a mezzo internet.

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33.. SSttrraatteeggiiee

3.1 Zonizzazione La zonizzazione della Provincia di Cosenza in aree sub-provinciali omogenee sia dal punto di vista

territoriale/funzionale che di opportunità di sviluppo socio-economico e dell'occupazione è stata realizzata seguendo tre fasi.

Nella prima fase è stata effettuata una classificazione dei Comuni secondo l'indicazione delle macro-aree individuate dal Progetto (Sila, Pollino, Ionio e Tirreno) e ridefinite con l'aggiunta di una quinta zona: le Terre di Mezzo che includono la Valle del Crati e parte del Savuto, oltre all'area urbana di Cosenza - Rende. Su questa base è stata effettuata una prima mappatura di massima tenendo conto della collocazione geografica e delle aree gravitazionali di riferimento dei singoli Comuni oltre che delle indicazioni utili emerse dalla ricerca.

La seconda fase ha riguardato la realizzazione di una azione di controllo della prima mappatura attraverso il confronto con altre zonizzazioni provinciali, a cominciare dalle aree PIT e tenendo conto anche delle indicazioni relative alla zonizzazione delle aree Leader+ e delle aree rurali previste dal POR e dal Piano di Sviluppo Rurale (PSR). Sono state, inoltre, verificate le aree istituzionali relative alle Comunità Montane di appartenenza dei singoli Comuni e la collocazione all'interno dei bacini dei Centri per l'Impiego, che rappresentano l'unico riferimento di zonizzazione in cinque aree del territorio provinciale, sul modello definito per il Progetto S.L.O.CS . In questa fase sono state, ancora, verificati i risultati con le mappature territoriali emerse nel corso della ricerca (patrimonio ambientale, patrimonio culturale, distretti produttivi ecc.). In particolare, ci si è soffermati principalmente sulle osservazioni/valutazioni di ordine socio-economico più che di tipo geografico e di funzionalità territoriale.

La terza fase, infine, che può anch'essa considerarsi work - in - progress, consiste nella restituzione analitica del territorio della provincia di Cosenza in 5 macro-aree di riferimento aggregate sulla base di prossimità territoriale e caratteristiche funzionali dal punto di vista della pianificazione territoriale e da simili opportunità e scenari di crescita e sviluppo socio-economico ed occupazionale.

Per come emerge da questa prima ipotesi, la zonizzazione del Progetto S.L.O.CS è differente, anche se solo in parte, da ogni altra mappatura in circolazione: è diversa dalle cinque aree dei Centri per l'Impiego, non corrisponde alle ALS né alle Comunità Montane, non è una semplice riaggregazione delle dieci aree PIT né delle aree di intervento del Programma Leader+.

Il risultato è la prevalenza metodologica funzionale per tentare una aggregazione di territori differenti, superando la diffusa tendenza a limitare lo sviluppo entro predefiniti confini istituzionali. La mappatura ha tra l’altro fatto emergere anche la necessità di creare corridoi e canali di collegamento tra le diverse sub-aree per garantire un corredo grado di dialogo e di collaborazione ed evitare, nello stesso tempo, inutili rischi di sovrapposizione tra aree contermini. In quest’ambito è risultata evidente, infine, anche grazie all’attivazione di azioni di scambio di esperienze, la necessità di stabilire azioni di coordinamento inter-provinciale, sia con le province calabresi di Crotone e Catanzaro, sia con le province lucane.

3.2 Analisi SWOT Dall’analisi SWOT condotta nell’ambito del Progetto S.L.O. CS si possono trarre diverse osservazioni sui

differenti ambiti considerati nel Progetto. Nel complesso l’area è caratterizzata da una carenza di opportunità economiche, specie per i giovani

qualificati. Dal punto di vista della struttura occupazionale si rileva infatti come la quota di persone disoccupate è in generale abbastanza elevata rispetto alla media nazionale, così come rilevante è il numero dei giovani in cerca di prima occupazione.

Per quanto riguarda la struttura produttiva, inoltre, l’area risulta prevalentemente orientata verso i settori legati al commercio ed ai servizi, con il numero maggiore di addetti concentrati all’interno delle istituzioni pubbliche. Anche se risultano interessanti i dati relativi alla produzione agro-alimentare, il sistema produttivo è caratterizzato da una frammentazione evidente e da una scarsa competitività. Le piccole imprese sono inoltre poco propense all’organizzazione intersettoriale ed intrasettoriale.

Tra i punti di forza del territorio merita di essere evidenziato, invece, il significativo patrimonio di risorse naturali e ambientali che, insieme alla ricca dotazione di beni culturali, artistici, archeologici e storici, costituiscono un valore aggiunto su cui investire per lo sviluppo del territorio, sebbene siano da limitare i fenomeni di degrado ambientale comunque ancora in atto.

Per quanto riguarda l’offerta relativa al settore turistico, anche dai dati delle mystery shopping si registra una media qualità nella ricettività alberghiera e una ricettività extralberghiera di discreto livello sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, mentre sono in fase di sviluppo nuove forme di ricettività, con particolare riguardo agli agriturismi ed al turismo rurale.

Nel settore si rileva però una debole immagine del prodotto, con una forte caratterizzazione stagionale e con effetti sia sulla redditività delle imprese che sulla professionalità degli addetti.

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ASSETTO DEMOGRAFICO Con una popolazione residente di circa 727.267 persone, la provincia di Cosenza è la più grande della

Calabria ed una delle più abitate, in termini di densità, dell’intero paese. Nel complesso il potenziale riproduttivo in ambito provinciale tende però a diminuire, adeguandosi al resto

della nazione, con indici di vecchiaia al di sotto di quelli nazionali ma più alti di quelli regionali. La popolazione cosentina tende ad invecchiare.

Area Numero medio di figli per donna feconda

Indice di vecchiaia

Tasso natalità

Tasso generico mortalità

Numero medio componenti per famiglia

Anno 1996 1998 1999 1999 2001 Cosenza 1,2 95,2 8,9 8,3 2,82 Calabria 1,3 90,1 9,6 8,6 2,84

Sud 1,4 83,4 10,6 8,5 0.09 Italia 1,2 122,2 9,3 9,9 2,06

Fonte: ISTAT - PTCP MERCATO DEL LAVORO

I tassi di attività e di occupazione della provincia hanno valori positivi, in linea o poco superiori a quelli regionali e meridionali. Confrontato con il dato nazionale, il tasso di occupazione è invece più basso di quasi dieci punti percentuali, rappresentativo comunque della realtà regionale calabrese.

Anche per quanto riguarda la composizione settoriale degli addetti, la provincia di Cosenza la situazione calabrese, con il più alto numero di occupati nel settore dei servizi (il 69% sul totale degli occupati), seguito da settore industriale (20%) e da quello agricolo (11%). Rispetto alle altre province calabresi, Cosenza è quella che ha il più alto numero di occupati totale in valore assoluto. La provincia ha inoltre il tasso di disoccupazione più basso rispetto alle altre province calabresi ed al dato regionale. La situazione è molto più grave considerando la disoccupazione giovanile, con un valore doppio, in ambito provinciale, rispetto a quello nazionale.

Area Tasso di attività Tasso di occupazione

Tasso di disoccupazione

Tasso di disoccupazione

giovanile (15-24 anni)

Cosenza 43,33 33,5 22,8 63,5 Catanzaro 44,8 31,9 28,9 67,3

Reggio Calabria 45,38 31,5 30,5 66,2 Crotone 35,47 29,6 16,5 50,3

Vibo Valentia 43,33 31,9 26,3 54,4 Calabria 43,5 32,2 26 63,4

Italia 48,2 43,1 10,6 31,1 Fonte: PTCP

SISTEMA PRODUTTIVO

Al 2001 la struttura produttiva cosentina può contare complessivamente su 42.354 imprese, pari al 37,23% dell’intero sistema produttivo calabrese. La provincia di Cosenza assorbe infatti nei diversi settori di attività il maggior numero di unità locali e di addetti. Il sistema produttivo si basa su un elevato numero di unità locali nel settore dei servizi, con il commercio che assorbe il maggior numero di unità locali (pari al 38,71 delle u.l. ed al 19,22 degli addetti).

Le imprese fornitrici di servizi diversi da quelli commerciali, tra cui figurano in primo luogo le istituzioni, assorbono invece il maggior numero di addetti. Il settore dei servizi comprende infatti il 33,14 delle u.l. ed il 26,64 degli addetti, mentre le istituzioni rappresentano il 7,73 delle u.l. ed il 35% degli addetti. Il settore industriale presenta un numero di unità locali superiore del 7% rispetto alla media italiana (pari al 20,4% del totale), sebbene il numero di addetti sia inferiore di ben quattordici punti rispetto alla media nazionale (pari al 19,14).

Area

Industria

Unità locali - Addetti

Commercio

Unità locali - Addetti

Altri servizi

Unità locali Addetti

Istituzioni

Unità locali Addetti

Cosenza 20,42 19,14 38,71 19,22 33,14 26,64 7,73 35,00 Catanzaro 21,07 18,19 38,92 17,14 31,79 21,39 8,23 43,28 Crotone 21,09 19,73 39,10 19,32 33,54 29,94 6,27 31,02

Vibo Valentia 20,65 21,60 37,61 18,09 33,05 25,32 8,69 34,98 Reggio Calabria 18,60 17,31 41,95 20,78 31,23 28,20 8,22 33,71

Regione Calabria 20,14 18,70 39,54 19,08 32,39 25,98 7,93 36,24 Mezzogiorno 21,48 26,44 38,52 18,40 33,69 28,41 6,31 26,76

Italia 13,56 33,01 36,63 17,76 41,91 29,48 7,90 19,75 Fonte: ISTAT - PTCP

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Le imprese del settore manifatturiero rappresentano il 14,4% delle imprese totali della provincia ed il 5% di quelle della regione, con il settore agroalimentari trainante rispetto agli altri (27%), seguito dall’industria del legno e mobili (20,7%), dalla produzione di metalli (14,6%) e dalle industrie del tessile e della pelle (12%). TURISMO

Al 1999 risultano attive, in provincia di Cosenza, 268 strutture ricettive alberghiere, pari al 40,18 delle unità alberghiere regionali, e 133 esercizi complementari, pari a quasi la metà delle strutture ricettive complementari. Nel complesso i posti letto e le camere presenti negli esercizi alberghieri della provincia rappresentano poco più del 35% del numero totale della regione. A parte i campeggi ed i villaggi turistici, per quanto riguarda l’offerta extra-alberghiera la provincia di Cosenza assume una netta predominanza sulla regione.

Strutture ricettive alberghiere (1999)

Prov. Cosenza Calabria N. strutture 268 667 Posti letto 22.402 63.070 Camere 11.485 31.405 Bagni 10.170 27.271

Posti letto per esercizio 83,6 94,2 Camere per esercizio 42,9 47,1

Fonte: PTCP

Esercizi complementari (1999) Prov. Cosenza Calabria

N. Posti letto N. Posti letto Campeggi e villaggi turistici 51 39.943 202 120.985 Alloggi privati (iscritti REC) 27 234 29 323

Altri esercizi 55 2.331 81 2.681 Totali esercizi complementari 133 42.508 312 123.989

Posti letto per esercizio 319,6 397,40 Fonte: PTCP

In termini di incidenza sui flussi turistici destinati in regione, la provincia di Cosenza detiene da diversi anni

la quota di mercato più elevata, con il 40,3% degli arrivi ed il 39,4 delle presenze, con una concentrazione del 67% dell’offerta ricettiva provinciale lungo le due coste ed una presenza significativa di turismo montano, sportivo, ambientale, culturale e d’affari.

Incidenza quota di mercato alberghiero del turismo a Cosenza (2003)

Anni Italiani Stranieri Totale Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2003 39,6 37,2 23,0 15,5 37,5 33,7 2002 39,9 38,0 28,2 20,3 38,5 35,1 2001 43,1 40,6 35,5 28,8 42,2 38,9 1998 38,2 30,1 32,9 23,0 37,7 29,3 1993 44,5 38,5 40,8 27,6 44,3 38,0 Fonte: Osservatorio Turistico Regionale. Elaborazioni su dati ISTAT e A.P.T.

Incidenza quota di mercato complementare del turismo a Cosenza (2003) Anni Italiani Stranieri Totale Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze 2003 59,5 58,7 65,0 62,0 60,1 59,1 2002 55,7 56,2 64,6 60,4 56,9 56,7 2001 46,8 47,7 42,1 39,9 46,1 46,6 1998 33,8 33,9 32,7 27,1 33,7 33,4 1993 47,3 46,7 51,5 49,6 47,5 46,8 Fonte: Osservatorio Turistico Regionale. Elaborazioni su dati ISTAT e A.P.T.

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SWOT TABELLA DI SINTESI AMBITO PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA OPPORTUNITA’ MINACCE

AMBITO PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA OPPORTUNITA’ MINACCE

CARATTERISTICHE SOCIO-

ECONOMICHE

- elevata scolarizzazione principalmente tra i giovani

- elevata integrazione e senso di appartenenza della popolazione

- presenza di centri di ricerca e strutture di eccellenza nella formazione

- elevata presenza di lavoro irregolare

- alti tassi di disoccupazione - alle donne non sono garantite

pari opportunità - manca un sistema efficiente

per i servizi alle persone - sistema delle infrastrutture

viarie carenti - presenza di fenomeni

criminali e mafiosi

- creare un efficiente sistema per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro

- possibilità di utilizzare forza lavoro scolarizzata e a basso costo

- sviluppare un sistema di servizi efficienti per ridurre lo spopolamento nei centri minori

- gli eccessivi trasferimenti pubblici potrebbero continuare a limitare l’innescarsi capacità propulsive

- perpetuarsi dell’abbandono dei territori con la conseguente estinzione di numerose comunità

SISTEMA PRODUTTIVO

- presenza di aziende agroalimentari consolidate

- presenza di innumerevoli prodotti legati alla tipicità

- disponibilità di aree ASI e PIP

- il tessuto industriale è costituito da imprese di piccole dimensioni

- mancanza di personale qualificato nei settori più tradizionali

- difficoltà da parte dei centri di formazione e ricerca di adattarsi alle esigenze del territorio

- inadeguatezza dei servizi alle imprese

- scarsa propensione da parte delle imprese ad innovarsi

- scarsa capacità competitiva del sistema produttivo

- inadeguatezza del sistema creditizio nell’incentivare lo sviluppo

- presenza di scarso associazionismo tra imprenditori

- mancanza di adeguate politiche formative per aumentare le qualifiche dei lavoratori

- presenza di produzioni tipiche e tradizionali da valorizzare con adeguate politiche di marchi

- concentrarsi sulle produzioni di nicchie e di qualità

- sviluppare forme di cooperazione trans-nazionali/regionali/provinciali

- opportunità di sfruttare ingenti risorse finanziarie per la nascita di nuove attività

- introdurre strumenti finanziari innovativi per facilitare l’accesso al credito

- favorire adeguate politiche formative per formare personale altamente qualificato

- la mancata attivazione di meccanismi di premialità e sanzione per imprese esterne alla Provincia, potrebbero rappresentare un rinnovato fallimento delle politiche di sviluppo industriale

- l’inadeguato sviluppo sviluppato del sistema per la trasmissione delle innovazioni peggiorerà la competitività dei sistemi produttivi, nei confronti delle altre regioni

- la mancanza di politiche di promozione rischia di compromettere le possibilità di sviluppo di alcuni settori nonché dei piccoli imprenditori

SISTEMA TURISTICO

- presenza diffusa delle risorse legate sia al mare che ai monti

- dotazione di un immenso patrimonio storico/artistico/culturale oltre che religioso

- discreta presenza di infrastrutture turistiche e ricettive

- identificazione della provincia come una terra dalla natura incontaminata, genuina, economica e folkloristica

- buona incidenza del turismo di ritorno e crescita della presenza di turisti stranieri

- elevata stagionalità del turismo principalmente di tipo balneare

- elevata presenza del turismo sommerso e delle seconde case

- incapacità dell’offerta turistica di far sforare il budget dei turisti

- gestione dell’ambiente e delle strutture per la sua salvaguardia inefficiente

- insufficienza del sistema pubblico e privato di accoglienza informazione e assistenza

- le condizioni climatiche e la conformazione geografica sono favorevoli allo sviluppo del turismo in tutti i periodi dell’anno

- l’integrazione della risorsa mare-montagna con il patrimonio culturale e archeologico favorirebbe la destagionalizzazione del turismo

- sviluppare politiche di valorizzazione e conseguenti strategie di marketing per valorizzare la cultura mediterranea

- favorire l’integrazione dell’offerta in una logica di marketing territoriale e di marchi d’area

- la mancanza di coordinamento tra sistema pubblico e privato rischia di compromettere lo sviluppo turistico

- i ritardi negli standard qualitativi di molte strutture turistiche e il perpetuarsi di una immagine della provincia negativa rischiano di bloccare ulteriormente lo sviluppo del turismo

- la mancanza di politiche di gestione delle risorse del territorio rischiano di penalizzare lo sviluppo di nuove opportunità turistiche

SISTEMA AMBIENTALE

- gran parte delle risorse ambientali presentano caratteristiche di integrità e contaminazione quasi nulla

- presenza di numerosi Parchi Nazionali, Naturali e Oasi Protette

- crescente attenzione verso la tutela e la valorizzazione delle risorse ambientali da parte delle istituzioni

- presenza di risorse idriche con la conseguente riduzione di fenomeni di siccità

- la certificazione di qualità ambientale stenta ad essere considerata valore aggiunto

- basso sviluppo imprenditoriale legato all’ambiente e alla sua salvaguardia

- scarsa diffusione dell’educazione ambientale nelle scuole e tra i giovani ed i cittadini in genere

- difficoltà nella gestione dei rifiuti

- mancanza di coordinamento e bassa cooperazione tra le associazioni ambientaliste e quelle della Pubblica Amministrazione

- assenza e deficitaria gestione del sistema fognario principalmente nei comuni interni e costieri

- bassa propensione nell’utilizzo dell’energia alternativa

- utilizzo delle risorse ambientali ai fini della produzione di energia alternativa

- valorizzare le risorse ambientali verso lo sviluppo del turismo verde

- predisporre interveti di carattere politico, istituzionale e di sensibilizzazione per incentivare e favorire lo sviluppo di iniziative imprenditoriali ecosostenibili

- rischio effettivo di depauperamento del mare e della costa, ma anche delle zone interne

- la mancanza di politiche per la gestione del territorio potrebbero aggravare le condizioni di dissesto idrogeologico e di depauperamento del territorio

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3.3 Le Strategie Locali per l’Occupazione Successivamente all’ultimazione della prima fase di ricerca desk, si è giunti ad una consapevolezza

complessiva delle peculiarità della provincia di Cosenza in termini di livelli di sviluppo, risorse già sfruttate, risorse sottoutilizzate, opportunità di intervento ecc.. Dal quadro descrittivo prodotto è scaturita quindi l’elaborazione delle prime Strategie Locali per l’Occupazione. Nello specifico sono state elaborate le linee guida delle prime tre:

• S.L.O. – SISTEMI RURALI

La strategia si fonda sull’idea di attivare un sistema integrato di iniziative in grado di attenuare le criticità delle aree interne e rurali della provincia di Cosenza attraverso la valorizzazione integrata degli ampi bacini di ricchezza che i comuni considerati complessivamente possiedono. Si tratta di far si che gli svantaggi accumulati vengano rimossi per dar spazio al conseguimento di vantaggi in grado di trainare le economia rurali verso il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione.

I settori dell’agricoltura di qualità, della produzione agro-alimentare, dell’artigianato artistico e di tradizione e del turismo sostenibile si presentano come i più adatti a trainare l’economia dei comuni di riferimento.

Le misure previste nell’ambito della strategia riguardano l’implementazione e lo sviluppo di nuove produzioni agro-alimentari di qualità e la crescita ed il consolidamento di quelle esistenti; aumentare la produttività degli imprenditori agricoli e dei coltivatori diretti favorendo il ricambio generazionale e la diversificazione delle attività agricole; sviluppo di forme di turismo sostenibile e di nicchia correlate alla ruralità; valorizzazione dell’artigianato tipico locale e inserimento nei canali commerciali; rivitalizzare e rendere fruibili i centri rurali in modo trasversale come supporto alle attività produttive e in modo orizzontale come servizi alla comunità.

• S.L.O. – CULTURA E AMBIENTE

La strategia locale per l’occupazione si pone l’obiettivo strategico di valorizzare l’enorme patrimonio di risorse storiche, artistiche e culturali di cui la Provincia di Cosenza è dotata. L’obiettivo generale è che tali risorse diventino volano di promozione dello sviluppo socio-economico della Provincia, senza, tuttavia, sottovalutare le possibilità che tale patrimonio offrirebbe se fosse integrato con le potenzialità offerte dalle risorse naturali.

Perché la strategia possa garantire risultati soddisfacenti deve necessariamente avvalersi del supporto:

• delle amministrazioni locali: bisogna consentire che nelle Amministrazioni Pubbliche si diffonda il concetto di Cultural Planning introduzione del concetto di Cultural Planning, che consiste nel proiettare le potenzialità culturali al centro dello sviluppo, in modo che le risorse culturali possano qualificarsi all’interno di una visione strategica che le renda utili e disponibili ai fini della valorizzazione dell’identità del territorio, della pianificazione territoriale, dello sviluppo economico, sociale e turistico e della formazione professionale; altrettanto importante è favorire la diffusione del concetto di sostenibilità ambientale intesa come lo sviluppo di programmi che porterebbero a "migliorare la qualità della vita delle persone nell'ambito della capacità del sistema che sostiene la vita sulla Terra". Ciò significa far fronte alle esigenze delle attuali generazioni senza danneggiare le risorse della terra in modo tale da impedire alle generazioni future di far fronte alle proprie;

• dei sistemi rurali e dei sistemi urbani: questi sono le aree a più stretto contatto con tali risorse. Tuttavia, la cultura collettiva stenta a vederle come opportunità da sfruttare e valorizzare ai fini della generazione di ricchezza e della rivitalizzazione socio-economica dei territori;

• dei sistemi produttivi e dalle associazioni: operando a stretto contatto con le risorse naturali e ambientali sono gli attori indispensabili per diffondere il concetto della sostenibilità, garantire la tutela e il recupero dei beni culturali, nonché un adeguato livello occupazionale.

Le misure previste nell’ambito della strategia riguardano la diffusione dei principi e delle opportunità

derivanti dalla sostenibilità ambientale e dalla tutela e valorizzazione dei beni culturali, la realizzazione di azioni rivolte alla realizzazione della sostenibilità ambientale, iniziative e interventi di fruizioni e valorizzazione delle risorse culturali, utilizzo ai fini turistici delle risorse ambientali e culturali.

• S.L.O. – SVILUPPO DEI SISTEMI TURISTICI

La strategia locale per l’occupazione parte dal presupposto ormai consolidato secondo il quale una delle principali opportunità per lo sviluppo socio-economico della provincia di Cosenza è offerta dal settore turistico. L’area, infatti, possiede tutte le caratteristiche necessarie per puntare sullo sviluppo di nuove forme di turismo e, dunque, su un settore in grado di sostenere l’occupazione e il reddito della popolazione locale.

Nonostante vi sia una tale e naturale predisposizione e nonostante, negli ultimi anni, si sia registrata una sensibile crescita degli arrivi e delle presenze, l’area di riferimento registra flussi turistici bassi, sia in termini assoluti che relativamente ai dati nazionali. La provincia, infatti, si caratterizza per il prevalere del turismo di

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prossimità concentrato quasi esclusivamente nel mese di agosto; inoltre, presenta un’elevata incidenza del turismo sommerso delle seconde case di proprietà o in affitto.

Eppure, la naturale vocazione turistica della provincia è testimoniata dall’enorme e diffuso patrimonio di risorse naturali, storico-artistico-culturali, enogastronomiche e paesaggistiche, oltre che da un’elevata disponibilità di risorse umane qualificate e da una dotazione di strutture ricettive di buon livello almeno per ciò che concerne l’aspetto quantitativo.

Coscienti di un tale patrimonio non resta che passare alla riprogrammazione del sistema di sviluppo del turismo nell’area cosentina. Riprogrammare, dunque, vuol dire valorizzare le potenzialità non sfruttate del territorio e potenziare le forme di turismo e le aree turistiche già esistenti.

L’obiettivo generale è quello di riuscire a promuovere uno sviluppo turistico diffuso su tutto il territorio provinciale in grado di generare una notevole ricaduta dal punto di vista economico ed occupazionale in primo luogo, ma anche sotto il profilo della crescita sociale e culturale.

Le fondamenta di questo modello di sviluppo turistico sono:

- la sostenibilità ambientale dello stesso; - la ricaduta in termini di indotto economico ed occupazionale sul territorio; - l’integrazione del turismo con tutte le altre risorse del territorio, naturali e culturali in primis,

attraverso la politica di marchi territoriali che possano promuovere, partendo dai punti di eccellenza, una diffusione turistica su tutto il territorio e una correlazione con la crescita di tutto il territorio.

Una strategia di sviluppo intesa in questo senso dovrebbe portare una notevole crescita in termini di

occupazione, sia attraverso il consolidamento del sistema produttivo e ricettivo già esistente, sia attraverso la nascita di nuove imprese ed attività.

Partendo dalle difficoltà e dai punti di debolezza del sistema turistico provinciale, la strategia locale per lo sviluppo turistico si propone cinque obiettivi specifici.

1. La destagionalizzazione dei flussi turistici e la diversificazione dell’offerta. Il turismo cosentino è caratterizzato, infatti, a causa della sua quasi totale identificazione con il turismo balneare estivo, da una fortissima stagionalità e da una mancanza di diversificazione dell’offerta turistica, con una elevata incidenza del turismo sommerso;

2. La riqualificazione e la ricostruzione dell’immagine dell’intera Provincia, sia dal punto di vista strettamente turistico, sia dal punto di vista dell’immagine complessiva. uno dei problemi maggiori con il quale la Provincia di Cosenza si trova a dover convivere è quello dell’ immagine che, dal punto di vista turistico non è fortemente delineata e connotata, ma caratterizzata da una totale identificazione con il turismo estivo balneare e da una scarsa conoscenza dei luoghi, della tradizione e della cultura. Ad aggravare la situazione vi è la percezione che si ha del contesto sociale con la presenza di numerosi stereotipi e pregiudizi e l’identificazione della Provincia con i problemi di insicurezza, di delinquenza e della mancanza di ordine e di organizzazione, che incidono negativamente sul comportamento e sulle scelte turistiche;

3. La valorizzazione dell’enorme patrimonio di risorse artistiche, storiche e culturali. Ciò che si vuole conseguire con tale obiettivo è di mettere in evidenza l’importanza dei beni culturali come generatori di sviluppo, reddito ed occupazione in modo da proiettare questi verso un ruolo di volano dello sviluppo economico e turistico;

4. La sostenibilità ambientale del turismo e la valorizzazione delle risorse naturali. Si tende a privilegiare la politica dei Parchi e la promozione del turismo verde basato sul rispetto della natura. Inoltre, si vogliono garantire, anche le altre tipologie di turismo praticabili, ma che abbiano un impatto ambientale minimo in termini di dissesto del territorio, delle coste e delle acque marine;

5. La costruzione dei Sistemi Turistici Locali e una opportuna zonizzazione del territorio provinciale in aree con vocazione turistica il più possibile omogenea, affiancando a tale logica territoriale una logica commerciale e di marketing che utilizzi gli strumenti del marketing mix e proponga un consapevole modello di offerta turistica per ogni area, lavorando per obiettivi quantitativi, target di riferimento, canali di vendita e linee di prodotti.

Nella fase conclusiva del Progetto è stato elaborato un documento finale che sintetizza e riassume in una

logica unitaria di obiettivi ed azioni le linee guida della strategia locale per l’occupazione che, insieme al kit di strumenti operativi predisposti rappresentano gli elementi essenziali per garantire la curabilità dell’iniziativa.

3.4 Fabbisogni formativi Le analisi dei fabbisogni formativi e professionali hanno mirato ad identificare gli strumenti necessari per lo

sviluppo di professionalità specifiche e/o ad identificare fattori di incontro tra domanda e offerta di lavoro.

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Nell'ambito delle attività di ricerca realizzate all'interno del Progetto S.L.O.CS sono stati individuati, sulla base dei dati emersi dalla programmazione integrata dello sviluppo locale, i principali fabbisogni formativi espressi dal territorio provinciale, con particolare attenzione ai settori economici più innovativi e di maggiore interesse per i prossimi due - tre anni. Si è proceduto, nella fase di elaborazione dei Report di analisi del territorio provinciale, ad analizzare in parallelo anche i possibili fabbisogni formativi e professionali emersi nell'ambito della programmazione locale (PIT, PIS, PIAR, ecc.) con l'obiettivo di creare un repertorio in grado di sostenere le strategie di sviluppo e gli obiettivi di competitività del sistema produttivo locale ed aumentare il potenziale di impiego delle risorse umane, ovvero migliorarne la posizione sul mercato del lavoro (esterno e interno alle imprese).

Il punto di riferimento dell'elaborazione del fabbisogno è stato, quindi, quello ritenuto più promettente per le

imprese e per i lavoratori in base alle scelte strategiche messe in campo dalle istituzioni e dagli attori locali (studio di scenari). Si è trattato cioè di individuare uno scenario possibile, realizzando una sorta di "benchmarking" tra le strategie provinciali di sviluppo per come emergono dal territorio e dalla programmazione del POR Calabria 2000-2006 e le tendenze evolutive dei sistemi professionali.

Per quanto riguarda la creazione della gamma dell'offerta formativa, si è cercato di mettere a fuoco le "dinamiche virtuose" dei sistemi professionali nei diversi settori produttivi, rilevando –tramite analisi territoriali– le tendenze della domanda e gli scenari per i prossimi anni.

Sotto questo profilo il processo di rilevazione ha tenuto, da un Iato, conto dell'esigenza di ricomporre la domanda espressa dal territorio attorno a un congruo numero di figure che avessero una valenza innanzi tutto nell'area di riferimento, ma anche sull'intero territorio nazionale, individuando per ogni settore una sorta di anagrafe delle figure di riferimento, anche ai fini della riconoscibilità della qualifica all'interno del sistema nazionale ed europeo della formazione.

L'analisi dei fabbisogni formativi realizzata nell'ambito del Progetto S.L.O.CS, lungi dal ritenersi esaustiva e completa, è pertanto utile per evidenziare a livello provinciale le linee di intervento per la programmazione di percorsi integrati di formazione, che si concentrano in sette macro-aree di sviluppo strategico del territorio.

Dalla rilevazione dei fabbisogni emerge, infatti, che i settori maggiormente considerati sono:

- la tutela e valorizzazione dei beni culturali - la tutela e valorizzazione dei beni ambientali - le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione - l'artigianato artistico e di qualità - il turismo, il tempo libero e lo sport - la produzione agroalimentare e di qualità - i servizi alle persone

Nel complesso sono stati individuati oltre 150 profili professionali distinti in sette macro- settori di attività,

all'interno dei quali emergeranno, a livello territoriale, le figure professionali più richieste nei prossimi anni. Di questi 92 sono relativi a fabbisogni individuati nel breve periodo, mentre 87 sono relativi a fabbisogni

per un periodo più a medio e lungo termine, da soddisfare comunque entro il 2006. In totale la portata complessiva del fabbisogno dovrebbe riguardare almeno 1500 disoccupati o giovani in

cerca di occupazione e circa un migliaio in termini di formazione continua all'interno delle imprese e della pubblica amministrazione locale.

Molti dei profili professionali individuati saranno richiesti dalle imprese in virtù dei processi di sostegno, incentivazione e innovazione messi in atto dalla programmazione strategica regionale (POR Calabria 2000-2006), ma molte nuove professionalità ed opportunità di occupazione trovano rispondenza anche nell'ambito della creazione di nuove imprese giovanili e dell'avvio di nuove iniziative di lavoro autonomo.

L'analisi dei fabbisogni formativi, espressi dal territorio, consente di delineare alcuni primi strumenti di intervento finalizzati a migliorare l'operatività della Provincia, degli Enti locali territoriali e degli strumenti di programmazione negoziata, come i PIT.

In generale dall'analisi emerge come gli interventi formativi previsti devono essere diversificati e flessibili, adattandosi alle particolari esigenze espresse dal territorio e dai vari soggetti coinvolti.

Per quanto riguarda gli strumenti formativi che si possono adottare al fine di contribuire al rafforzamento del processo di sviluppo integrato della provincia di Cosenza, si fa riferimento al Report RISORSE UMANE elaborato nell'ambito del Progetto S.L.O.CS, dove vengono individuate ed analizzate le diverse Misure dell'ASSE III e le diverse tipologie di intervento possibili (obbligo formativo, formazione professionale, formazione tecnico- superiore, formazione continua ecc..

L'analisi non ha tenuto particolarmente conto delle esigenze di formazione e riqualificazione della pubblica amministrazione a livello territoriale.

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3.5 Strumenti di sviluppo e di controllo

MARCHIO D’AREA Il Marchio d’Area è uno strumento di riposizionamento strategico finalizzato alla creazione di sviluppo

individuato nell’ambito del progetto S.L.O.CS. Per creare il Marchio d’Area è indispensabile, innanzitutto, attuare tre fasi:

la prima consiste nell’individuare le tipicità del territorio da valorizzare, ovvero le potenzialità legate alle tipicità ambientali (paesaggio, parchi naturali e aree protette, mare, montagna, fiumi, laghi, clima ecc.), alle tipicità economiche (prodotti agroalimentari caratteristici, agricoltura, artigianato locale, agriturismo, centri termali, ecc.) ed alle tipicità storico-culturali (centri storici, manifestazioni folkloristiche e legate alla musica, musei, fiere, ecc.) della provincia di Cosenza;

la seconda consiste nella progettazione di una serie di servizi capace di creare il prodotto e quindi di coordinare l’attività di promozione turistica;

la terza fase si attua attraverso la definizione di obiettivi di miglioramento ambientale, economico e sociale del territorio, per soddisfare le aspettative di una clientela sempre più attenta ed esigente.

L’aspetto strategico nella creazione di un MdA è stato identificato proprio nella capacità, attraverso un

percorso impegnativo e coinvolgente, di creare una rete di comunicazione e collaborazione tra tutti gli attori coinvolti. Un tale coinvolgimento ed effettivo impegno nel progetto potranno verificarsi solo attraverso la creazione di una rete composta principalmente dai key actors sia efficiente e raggiunga un livello ottimale di collaborazione e coordinamento tra le parti.

Creare un clima così descritto è indispensabile; tutti i soggetti coinvolti devono acquisire la consapevolezza dell’importanza della comunicazione. In figura viene rappresentata una rete in cui la comunicazione è sia orizzontale che verticale e viene attuata in maniera efficiente.

Rete efficiente: Collaborazione, comunicazione e coordinamento in uno stato ottimale.

Come è facile immaginare, è estremamente complesso far si che le potenzialità, le azioni, le finalità dei diversi attori siano indirizzate verso obiettivi comuni, pertanto per evitare il fallimento del progetto, si devono applicare due diverse ma compatibili modalità operative:

1. incrementare il grado di collaborazione di tutti i soggetti che agiscono sul territorio (attraverso

il coinvolgimento, la formazione e la gestione comune del progetto); 2. creare un organismo capace di trasmettere efficacemente le informazioni, di motivare e

coordinare tutti gli attori, di promuovere continue iniziative di miglioramento (organismo super partes).

E’ stato già evidenziato che una delle prime cose da fare nell’avviare una iniziativa di creazione del

Marchio d’Area è quella di coinvolgere i soggetti alle azioni dirette allo sviluppo, in particolare si potranno coinvolgere albergatori, ristoratori, operatori dello sport e del tempo libero. In questa fase, abbiamo altresì detto, sono richiesti esperti di comunicazione, di marketing turistico e di sviluppo, nonché le amministrazioni locali promotrici del progetto marchio d’area.

Per quel che concerne invece il secondo punto cioè la creazione di un organismo super partes sarebbe opportuno stipulare un protocollo d’intesa tra le parti interessate. Ovviamente l’organismo non sarà scelto a caso ma sulla base di sue caratteristiche riassumibili in cinque punti:

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I. rappresentatività dei soggetti interessati; l’organismo dovrà rappresentare a livello centrale l’intera iniziativa e godere di autorevolezza nel proporre delle comuni azioni da intraprendere. Nello specifico l’organismo super partes dovrà rappresentare tutti quei soggetti che hanno un ruolo centrale sul territorio quali: − Amministrazione locale (comune e provincia); − Amministrazione pubblica regionale; − Organizzazioni di categoria; − Associazioni di promozione turistica; − Organizzazioni con ruoli rilevanti sul territorio (ad es. organizzazioni che gestiscono le acque

o i rifiuti, ecc), − Consorzi.

II. conoscenza del territorio; è essenziale che l’organismo abbia una buona visione e un’ampia

conoscenza di quelle che sono le dinamiche sociali, culturali, ambientali ed economiche di ciascuna delle cinque macro aree considerate; a tal proposito si può pensare all’istituzione di strutture e/o uffici periferici afferenti a ciascuna area per contestualizzare e applicare in maniera più specifica ogni singolo obiettivo previsto per ciascun territorio.

III. competenza nelle specifiche azioni di coordinamento, promozione e organizzazione. IV. capacità relazionali nel coordinare, informare, sensibilizzare, promuovere; l’organismo si farà

promotore della diffusione e promozione di tutte le prassi e gli iter operativi previsti dal piano di marketing territoriale già approntato dalla provincia di Cosenza.

V. snellezza e dinamicità nell’azione di coordinamento tra gli attori.

BALANCED SCORECARD La metodologia Balanced Scorecard (di seguito anche “BSC”) o schema di valutazione bilanciata viene

presentata all’interno del Progetto S.L.O.CS come interessante ed innovativo modello di controllo strategico. Nella letteratura manageriale è ampiamente riconosciuta l’importanza dei sistemi di rilevazione,

misurazione e rappresentazione delle prestazione aziendali. La Balanced Scorecard come sistema di reporting è in grado di tenere sotto controllo le performances aziendali osservandole contemporaneamente da diverse prospettive. Questa innovativa metodologia, come vedremo, può essere utilizzata sia nell’ambito di applicazione di metodologie di misurazione per aziende private sia quale modalità di controllo per le organizzazioni della Pubblica Amministrazione e le aziende non profit.

Nella costruzione della Balanced Scorecard, una volta venuti a conoscenza degli aspetti teorici del modello, è prassi comune mettersi a tavolino e discutere dei suoi elementi costitutivi insieme ai responsabili dei diversi settori. In tal modo la BSC rispecchierà maggiormente la realtà e sarà meglio orientata al futuro.

Il manuale può essere un utile strumento per implementare una Balanced Scorecard di successo, finalizzata al monitoraggio dei risultati raggiunti dal Progetto SLO.CS, così come di altri progetti in corso di implementazione presso la Provincia di Cosenza.

Con riferimento all’applicazione della presente metodologia, nel corso del nostro lavoro, presenteremo due amministrazioni pubbliche che hanno utilizzato questa metodologia con successo: schematicamente verranno presentati i casi della Balanced Scorecard della Città di Charlotte e della Balanced Scorecard dello Stato del Texas.

Nel Manuale prodotto, dopo aver descritto il funzionamento e l’applicabilità del modello della Balanced Scorecard al settore della pubblica amministrazione e del non profit e dopo aver analizzato l’utilizzo del modello alle due amministrazioni statunitensi, è stata ipotizzata la costruzione della BSC alla Provincia di Cosenza partendo dalle indicazioni della mappa strategica della stessa e sviluppando poi i principali vantaggi e risultati che si avrebbero dall’implementazione del modello.

La BSC è il frutto di studi approfonditi e continui spunti di aggiornamento offerti essenzialmente dai suoi ideatori: Robert S. Kaplan e David P. Norton.

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44.. CCoonnffrroonnttoo ssuull ccaammppoo

4.1 Animazione e Concertazione Il Progetto S.L.O. CS si è articolato in 3 fasi. La prima, quella di ricerca, studio e analisi finalizzati alla

definizione di una strategia locale per l’occupazione e lo sviluppo sostenibile, si è occupata dell’ avvio del Progetto e della progettazione operativa degli interventi diretti alla determinazione della Strategia Locale per l'Occupazione. La seconda fase è consistita nelle attività di animazione, orientamento e consulenza per il cambiamento ed il riposizionamento strategico del sistema delle imprese. La terza ha previsto azioni di cooperazione, scambi transnazionali e attività di informazione, valutazione e diffusione dei risultati.

La prima azione della seconda fase del progetto, è stata dunque quella inerente le attività di animazione territoriale, consistite, nello specifico, in seminari, incontri, riunioni e concertazione con le parti sociali e gli enti locali. All’interno di questa fase specifica è stato monitorato il territorio della provincia di Cosenza secondo la suddivisione territoriale composta dalle cinque macro-aree di riferimento

METODOLOGIA

Sono stati coinvolti 5 animatori d’area, uno per ogni macroarea di riferimento emersa dalla zonizzazione, e sono stati realizzati degli incontri di Animazione/Concertazione territoriali e/o tematici che hanno permesso il confronto tra gli attori di riferimento del Progetto S.L.O. CS (amministratori pubblici, organizzazioni di categoria, parti sociali, operatori dello sviluppo, ecc.). Tali incontri hanno avuto una duplice finalità:

1. Il trasferimento delle informazioni delle attività del Progetto agli operatori potenzialmente

interessati; 2. Il completamento delle informazioni stesse attraverso l’integrazione dei risultati con i dati

provenienti dal territorio.

Il fine ultimo di queste azioni è stato orientato alla promozione di Protocolli d’Intesa per la creazione di tavoli di concertazione permanente, con lo scopo di attivare un “Network” provinciale finalizzato all’integrazione e all’implementazione di nuove strategie locali per l’occupazione in Provincia di Cosenza. ANIMAZIONE

Sono stati realizzati 15 incontri di Animazione/Concertazione territoriali, 3 per ogni macroarea di riferimento. Il periodo di realizzazione degli incontri ha coperto un arco di tempo che va dal 29 marzo al 5 ottobre 2004, sono stati coinvolti 191 attori territoriali. Nel corso degli incontri sono state somministrate due schede:

- la scheda di partecipazione, attraverso la quale sono stati censiti tutti gli attori, al fine di permettere

di avere il quadro completo delle persone che si sono interessate alle attività del progetto e, inoltre, di rilevare i ritorni di coloro che hanno, in seguito, deciso di continuare le attività di S.L.O. CS.

- la scheda audit, nella quale sono state formulate alcune domande inerenti la percezione che gli attori territoriali avevano sia del Progetto (nonché del possibile coinvolgimento che avrebbero potuto avere durante le varie fasi), sia della situazione occupazionale esistente nelle aree in cui essi operavano, con l’intento di comprendere come S.L.O. CS potesse raccordarsi alle iniziative vigenti o creare nuove linee di sviluppo. Altro dato che è emerso dalla compilazione della scheda è l’interesse al prosieguo delle attività per lo sviluppo di azioni operative in collaborazione con altri soggetti.

Agli incontri di Animazione/Concertazione hanno partecipato diverse tipologie di attori territoriali.

Complessivamente si è registrata una buona presenza di utenza. Sono stati presenti, infatti, diversi sindaci dei Comuni della provincia di Cosenza, e/o i loro rappresentanti. Sono intervenuti, inoltre, rappresentanti di: APT, PIT, Comunità Montane, Associazioni di Categoria, Pro Loco, imprenditori e aziende che operano nel settore turistico, imprenditori e liberi professionisti, dirigenti scolastici. Importante la presenza, agli incontri dell’area Sila, di attori territoriali del crotonese, interessati ad avviare una comunanza di intenti in favore dell’interprovincialità (binomio mare-monti).

Gli Animatori, inoltre, tramite una apposita scheda somministrata sotto forma di intervista agli attori presenti nel territorio, hanno effettuato 421 contatti. Agli interessati sono stati sottoposti vari quesiti atti a censire la condizione in cui verte l’area di propria competenza, sia per ciò che concerne la situazione occupazionale, sia per capire quali fossero le azioni in atto per creare occupazione, nonché gli attori preposti allo sviluppo e per intuire come raccordare le attività del progetto alle iniziative esistenti. E’ stato chiesto, inoltre, quale contributo l’Ente di appartenenza dell’intervistato potesse fornire al progetto S.L.O. CS e le

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considerazioni personali rispetto alle possibilità di cambiamento attribuite al progetto. Nell’intervista erano presenti anche domande atte a censire la partecipazione degli Enti ai progetti di sviluppo quali PIT, PIAR, Patti Territoriali, Equal, PIF, ecc. e il coinvolgimento dell’Ente in tali progetti.

Una parte dell’intervista è stata riservata a raccogliere informazioni sull’attività svolta dalle strutture dei Centri per l’Impiego, per capire se questi ultimi fossero riusciti a svolgere il ruolo di “antenne” sul territorio atte a carpire le problematiche del mercato del lavoro e a offrire, tramite il loro operato, dei servizi capaci di soddisfare gli utenti.

Attraverso le schede sono stati contattati 121 comuni su un totale di 155 presenti nell’intera Provincia di Cosenza, 196 rappresentanti di Enti Pubblici, 114 Imprese, 14 Istituti scolastici, 25 tra rappresentati di associazioni di categoria, associazioni locali, e altre parti sociali.

L’analisi globale di due indicatori, quali, il livello di gradimento del materiale prodotto e messo a disposizione dal Progetto e l’interesse dimostrato dagli intervenuti rispetto al prosieguo delle attività, effettuando una semplice media dei dati ci permette di pervenire ad un indice positivo pari a 93.46%.

CONCERTAZIONE

Questa sezione analizza l’attività definita di “partecipazione attiva” al Progetto S.L.O. CS, ossia gli attori locali direttamente coinvolti in azioni derivanti dalle linee programmatiche emerse. Il coinvolgimento degli attori è di varia natura. Si tratta di Enti coinvolti sulla base:

dell’incrocio della programmazione regionale e delle risultanze della ricerca (I.P.O.A., Sentinella

ambientale, Addetto alle coltivazioni in serra); dell’incrocio della programmazione comunitaria e delle risultanze della ricerca (La Rondine e

INNO.MA.RE.); dell’impegno delle sinergie operative della Provincia di Cosenza (coinvolgimento attivo dei Centri

per l’Impiego); delle esigenze di approfondimento da parte di specifici attori locali (Osservatorio sui Rapporti

Università e Territorio, Curia Vescovile Cassano Jonio). MONITORAGGIO

Sono state redatte delle verifiche al fine di monitorare gli incontri di Animazione/Concertazione territoriali con lo scopo di far emergere bisogni propri di ogni macro-area di riferimento del Progetto. Il confronto con il manager di fase ha consentito l’elaborazione e l’analisi di quanto emerso nei 15 incontri di Animazione, il monitor ha verificato il 66.67% (10/15) del totale delle attività. I report redatti registrano fedelmente gli aspetti organizzativi degli incontri, l’impatto con l’utenza, e i confronti con le indicazioni affiorate dalle attività progettuali.

I dati emersi, per ordine di importanza, si possono così riassumere:

Integrazione, riferimento a mancanza di integrazione e concertazione; Importanza esistente, esigenza di non ripetere azioni e di considerare l’esistente; Governance, esigenze di coordinamento generale delle azioni degli attori; Sviluppo dal basso, programmazione attori/territorio; Ritardo Programmazione Regionale; Formazione fabbisogni formativi; Azioni in periferia, scarsa azione (formazione, informazione, coinvolgimento, ecc) delle aree

periferiche; Scarsa professionalità, inadeguatezza del personale; Mirare gli interventi, programmare in funzione della specificità del territorio; Azioni specifiche (Consulenza, Orientamento e Bilancio delle Competenze); Attingere buone prassi.

4.2 Consulenza Consulenza presso i Centri per l’impiego Una delle attività previste dal Progetto SLO.CS, da svolgere presso i Centri per l’Impiego (CPI) della

Provincia di Cosenza, è stata la consulenza, rivolta principalmente a persone disoccupate in cerca di lavoro, ma anche ad imprenditori propensi all’innovazione. In un arco di tempo compreso tra il 27 maggio e il 18 ottobre 2004 si sono tenuti ben 69 incontri distribuiti tra 5 CPI, quali: Cosenza, Corigliano, Rossano, Paola e Castrovillari.

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Andamento incontri

0,00%1,00%2,00%3,00%4,00%5,00%6,00%7,00%8,00%

27/05/2

004

01/06/2

004

03/06/2

004

08/06/2

004

10/06/2

004

22/06/2

004

24/06/2

004

29/06/2

004

01/07/2

004

06/07/2

004

15/07/2

004

20/07/2

004

22/07/2

004

27/07/2

004

29/07/2

004

09/09/2

004

14/09/2

004

21/09/2

004

30/09/2

004

07/10/2

004

12/10/2

004

18/10/2

004

Le persone che hanno partecipato agli incontri sono state in maggioranza uomini (circa 58%). Per quanto riguarda l’età è emerso un notevole interessamento da parte dei giovani tra i 23 e i 27 anni, che hanno costituito il 25% di utenza, seguiti dalla classe 28-32 anni (circa il 22%) e dalla classe 38-42 (circa il 18%). Scarsa è stata la presenza dei giovanissimi tra i 18 e i 22 anni (10%).

Interessante risulta l’analisi dei dati relativi alla provenienza degli utenti, secondo la zonizzazione proposta dal Progetto SLO.CS, che vede lo Ionio in netta prevalenza rispetto alle altre aree con addirittura il 45%, seguono Tirreno (18%), Terre di Mezzo (16%), Pollino (15%) e Sila (6%).

Suddivisione utenza per zonizzazione S.L.O. CS

16%18%

6%15%

45%

Ionio Pollino Sila Terre di Mezzo Tirreno

Nel complesso l’attività di consulenza ha permesso di ottenere informazioni specifiche sulle necessità degli utenti dei Centri per l’Impiego, che per il 15% hanno richiesto un servizio di consulenza per la compilazione della modulistica necessaria per la richiesta di finanziamenti. Altro servizio richiesto è stata l’analisi dei costi da sostenere per avviare un’attività (10%). Si tratta, in questi due casi, di richieste di consulenze specifiche, che se effettuate privatamente costituiscono una spesa onerosa e che pertanto difficilmente vengono considerate da un giovane disoccupato o da un piccolo imprenditore. In altri casi, invece, la consulenza ha contribuito a chiarire l’idea imprenditoriale dell’utente e a fornire informazioni dettagliate nell’ambito del settore di interesse e/o della finanza agevolata.

La maggior parte delle idee venute fuori dagli incontri sono state, dunque, idee imprenditoriali come l’apertura di laboratori artistico/artigianale (13%), di attività commerciali food (10%) e no food (10%), l’offerta di servizi alle persone (7%), la realizzazione di agriturismi, bed&breakfast e alberghi (6%). Molte idee, inoltre, hanno riguardato il settore dell’allevamento di animali (6%) e quello agricolo (4%), ma non è stato possibile concretizzarne nessuna per la mancanza di leggi di finanziamento adeguate. Come elementi positivi delle idee proposte sono emersi innanzitutto l’esperienza, la motivazione e la competenza degli utenti, accompagnate da opportunità quali: buone prospettive del mercato, agevolazione finanziaria, unicità del prodotto. Come elementi negativi sono invece emersi: la mancanza di finanziamenti per bilanciare l’elevato finanziamento di alcune attività, l’assenza di ricerche specifiche e la forte concorrenza in alcuni settori, le idee poco chiare di alcuni utenti.

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Analisi e Manuale degli strumenti finanziari Nella fase di avvio del Progetto SLO.CS alcuni studi sono stati finalizzati ad individuare e ad approntare

una serie di strumenti di finanza ordinaria, agevolata ed innovativa, a carattere sia regionale che nazionale, cui far riferimento nell'ambito delle azioni di riposizionamento strategico delle aziende sul territorio.

E' stato avviato un lavoro di ricerca e di sistematizzazione di tali strumenti finanziari, incentrando l’attività sull'analisi dei diversi settori (formazione, innovazione tecnologica, risorse umane, ecc.) e sui differenti livelli di intervento (locale, regionale, nazionale, comunitario, ecc.).

Il lavoro ha evidenziato una mancanza di coordinamento e di programmazione sinergica tra le politiche operate sul territorio e la totale assenza di strumenti in grado di valutare la rispondenza delle misure intraprese ed il livello di performance delle politiche strategiche messe in atto.

Il manuale realizzato rappresenta un valido punto di riferimento sia per le imprese e che per gli enti ed è stato strutturato con l'obiettivo di armonizzare gli strumenti finanziari disponibili a livello locale, regionale, nazionale e comunitario nei diversi settori di intervento del progetto. Lo stesso manuale è stato consegnato ai consulenti che hanno lavorato presso i Centri per l’Impiego, con l’intento di rendere disponibile uno strumento operativo alle aziende locali, che necessitano di innovative soluzioni finanziare in grado di indirizzare e soddisfare le decisioni di investimento e le scelte di sviluppo.

Business Review Nella fase finale del Progetto si è provveduto alla redazione di Business Review, ovvero documenti

sintetici che hanno permesso di ottenere una descrizione completa degli elementi che caratterizzano un’impresa soprattutto riguardo agli aspetti economici e finanziari, infatti, la conoscenza di alcuni indicatori operativi e di mercato sono risultati estremamente importanti per la definizione di una strategia locale che potesse consentire di valorizzare l’attività degli operatori economici e delle imprese operanti nella Provincia di Cosenza.

Nello specifico sono state elaborate 40 Business Review realizzate principalmente su aziende operanti nel settore turistico alberghiero. Tale analisi ha consentito di avere una visione ampia e strutturata delle caratteristiche economico e finanziarie delle imprese in attività nel comparto turistico in provincia di Cosenza.

L’analisi economica e finanziaria sulle imprese ha avuto inizio con le visite aziendali perseguendo le seguenti finalità:

da un lato la sensibilizzazione delle imprese attraverso l’informazione e la divulgazione del Progetto;

dall’altro il reperimento di dati inerenti le caratteristiche economiche e finanziarie delle imprese, con l’intento di valutare il potenziale delle stesse ed acquisire informazioni circa gli aspetti più importanti necessari per un possibile coinvolgimento.

Dallo studio delle business rewiew emerge l’esigenza di sviluppare reti tra operatori, pubblici e privati. L’analisi svolta all’interno delle imprese del settore ha evidenziato inoltre la necessità di favorire la promozione della cultura finanziaria e degli strumenti più idonei ai cambiamenti richiesti dalle banche e dagli altri intermediari, anche alla luce delle modifiche in corso a livello europeo, e di valutare l’opportunità di creare un fondo provinciale di private equità e venture capital.

4.3 Sperimentazione del Bilancio delle Competenze Le politiche europee per l’occupazione affidano ai Servizi per l’Impiego un ruolo fondamentale, a livello

locale, nel processo di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro e nell’erogazione di servizi a sostegno delle persone in cerca di un inserimento lavorativo o di una riqualificazione professionale.

In questa prospettiva si inserisce lo strumento del Bilancio Professionale di Competenze, quale servizio specialistico di consulenza individuale per lo sviluppo personale e professionale. Il servizio si rivolge a persone in cerca di lavoro, in mobilità o occupate con contratti di lavoro atipici, che attraverso l’azione di bilancio intendono valorizzare le proprie acquisizioni professionali e personali, allo scopo di potenziare la propria occupabilità e trovare una nuova collocazione lavorativa.

Il Bilancio di Competenze è uno strumento che integra il sistema delle politiche per l’impiego con i nuovi modelli di sviluppo dei sistemi formativi, basati sulle logiche delle competenze, appunto, e del lifelong learning. Il risultato del Bilancio è infatti un documento che, alla fine di un processo di autovalutazione, di riflessione e di definizione di un nuovo obiettivo professionale, individua competenze già immediatamente spendibili e competenze che il soggetto dovrà acquisire attraverso percorsi di apprendimento sia formali, nel sistema della formazione, sia informali, in contesti lavorativi e professionali.

Il modello di Bilancio delle Competenze offerto all’interno del Progetto SLO.CS, proposto come servizio specialistico da integrare nell’offerta dei Servizi per l’Impiego della Provincia di Cosenza, si basa sulle migliori esperienze già realizzate a livello nazionale ed europeo ed è frutto della collaborazione tra Midia scrl di Cosenza ed il Centro Studi Pluriversum di Siena. Il modello è stato sviluppato in forma sperimentale

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nell’ambito del progetto S.L.O.CS, attraverso un processo di scambio di esperienze e condivisione di buone pratiche operative tra consulenti, formatori ed operatori dei servizi per l’impiego.

Il modello è stato elaborato nella prospettiva di garantire standard minimi di efficienza dei servizi e qualità delle prestazioni erogate. I criteri di misurazione dell’efficacia dei servizi per l’impiego, tenendo conto delle diverse condizioni nelle quali si trovano ad operare le strutture, possono essere individuati nella capacità di intervento dei Centri per l’Impiego territoriali, in termini di numerosità, rapidità, articolazione e qualità dei processi di erogazione. I processi di miglioramento ed i criteri di verifica dei servizi saranno definiti dalla Provincia di Cosenza, in funzione delle priorità e degli obiettivi individuati dalla Commissione Provinciale e dei parametri dettati annualmente dal masterplan regionale.

Il percorso di bilancio di competenze Il servizio ha offerto una consulenza specialistica a 60 persone in cerca di lavoro, in mobilità o

disoccupate, (Destinatari) che attraverso l’azione di bilancio intendevano valorizzare le proprie acquisizioni professionali e personali, allo scopo di potenziare la propria occupabilità e trovare una nuova collocazione lavorativa. I beneficiari del Bilancio sono state persone che avevano già maturato una o più esperienze significative di lavoro e intendevano fare il punto sulla loro situazione professionale e sulle competenze acquisite, in vista di uno sviluppo professionale e/o di una transizione lavorativa. Tali persone motivate a svolgere un percorso lungo e articolato, erano anche disposte ad accettare cambiamenti importanti nella sfera di vita professionale.

Il servizio è stato molto utile anche ai lavoratori occupati con contratti “atipici” (nuove tipologie contrattuali, quali lavoratori con contratto a progetto, job-sharing, interinali, ecc.). Il percorso di Bilancio ha avuto lo scopo di promuovere la mobilità professionale delle persone (Obiettivi). Ha offerto ai beneficiari la possibilità di riflettere sulle proprie competenze, valutando potenzialità e ridefinendo aspirazioni, per arrivare alla scelta di un obiettivo professionale adeguato e coerente in relazione anche alle opportunità professionali provenienti dal territorio. Il Bilancio ha donato alla persona la possibilità di:

Identificare e analizzare le competenze personali e professionali, anche acquisite in contesti non formali,

che la persona può mettere in gioco per realizzare un progetto di cambiamento e sviluppo professionale Rafforzare la propria identità professionale e migliorare le proprie capacità di autopromozione rispetto al

mercato del lavoro Accrescere la propria occupabilità attraverso azioni di formazione mirate Acquisire capacità di autovalutazione, di attivazione e di scelta autonome Sviluppare capacità di affrontare positivamente momenti di transizione e di difficoltà Elaborare un progetto professionale ed un piano di azione, che può comprendere anche la possibilità di

accedere ad un lavoro autonomo. Il percorso si è articolato in Accoglienza di gruppo, Colloqui individuali, Laboratori di gruppo, di durata

variabile, (per la valutazione di competenze specifiche e trasversali), Attività di documentazione e ricerca individuale di informazioni sulle opportunità professionali, Colloqui individuali ed incontri di accompagnamento alla realizzazione del progetto professionale

La durata del percorso di bilancio può variare da un minimo di 16 ore ad un massimo di 30 ore, in un arco temporale compreso tra 4 e 8 settimane, con ulteriori azioni di accompagnamento e follow up nei 3 mesi successivi. La metodologia prevede presentazioni teoriche, discussioni di gruppo e simulazioni , esercitazioni, colloqui individuali.

Il Bilancio di Competenze è un percorso articolato in sessioni di gruppo, con prove pratiche e momenti di autovalutazione, e in colloqui individuali per individuare le proprie competenze, per definire i punti di forza e per mettere a fuoco le aree da sviluppare. Le attività sono:

Fase Preliminare - Colloqui per la definizione di obiettivi e per l'accordo – ("contratto di bilancio") Fase investigativa - Attività di ricostruzione e di autovalutazione delle competenze Fase conclusiva - Accordo sul progetto personale, stesura e restituzione dei documenti di bilancio Fase di accompagnamento – Incontri di verifica e di sostegno alla realizzazione del piano di azione Ogni fase del Bilancio ha previsto l’utilizzo di batterie diverse di strumenti, che sono stati adeguati alle

caratteristiche della persona e del contesto di riferimento. Una serie di strumenti è stata sperimentata nel corso del progetto S.L.O.CS. e sono stati integrati nel modello in una fase successiva, dopo l’approvazione da parte della Provincia di Cosenza.

Il servizio Bilancio di Competenze all’interno dei Centri per l’Impiego della Provincia di Cosenza si è proposto di offrire al Cliente un percorso di riflessione e di rielaborazione del proprio progetto formativo e professionale.

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SCHEMA DEL PERCORSO FASE AZIONE ATTIVITÀ MODALITÀ DURATA RISULTATI/DOCUMENTI

1 Accoglienza

Informazione e definizione del percorso

Incontro di gruppo

2 ore

Adesione al Bilancio Dossier individuale

PRELIMINARE 2

Analisi della domanda

Definizione degli obiettivi e dei risultati

conseguibili

Analisi della domanda e dei bisogni di

consulenza

Incontri individuali 2 ore

Curriculum vitae Schede di rilevazione dei bisogni e degli interessi

3 Ricostruzione e

analisi dei vissuti

Ricostruzione della storia lavorativa

Ricostruzione degli apprendimenti e

verifica della trasferibilità delle

competenze Analisi delle

motivazioni e degli interessi professionali

Analisi delle possibilità

di cambiamento

Incontri individuali

Laboratori di gruppo

4/8 ore

4/12 ore

Schede di ricostruzione dei vissuti formativi e

lavorativi Esercitazioni per la

valutazione di competenze INVESTIGATIVA

4 Verifica e

confronto con il contesto di riferimento

Acquisizione di informazioni sul

contesto di riferimento Definizione di elementi utili alla costruzione di

un progetto professionale

Attività di documentazione e

ricerca individuale di informazioni sulle

opportunità professionali

Schede e griglie

strutturate per la raccolta di informazioni

CONCLUSIVA

5 Sintesi,

restituzione e conclusione del

bilancio

Analizzare le informazioni provenienti dalle tappe precedenti

del bilancio. Redigere una sintesi

personale del bilancio di competenze.

Aiutare il beneficiario a elaborare un progetto e

un piano d’azione preciso.

Incontri individuali 2/4 ore

Portfolio delle Competenze

Progetto professionale Sintesi di Bilancio

ACCOMPAGNAMENTO

6 Verifica delle

azioni e supporto operativo

Accompagnamento alla realizzazione del

progetto professionale Definizione di eventuali

strategie e modalità alternative di azione

Incontri individuali 2/4 ore Schede di verifica e monitoraggio

RISULTATI DEL BILANCIO DI COMPETENZE

Azioni sistematiche di monitoraggio attivate presso i servizi che già erogavano il Bilancio hanno evidenziato come, da un punto di vista occupazionale, i beneficiari del servizio di Bilancio hanno mediamente una migliore riuscita nella ricerca di lavoro. A questo proposito bisogna notare che l’obiettivo di un bilancio non è direttamente quello di trovare una soluzione attraverso l’occupazione, ma di permettere ai beneficiari di individuare le proprie competenze e di costruire un progetto professionale o personale. I percorsi possono quindi essere diversi e condurre, a seconda dei casi, ad una formazione professionale, ad una evoluzione nell’impiego occupato, a cambiare occupazione o infine a trovare un lavoro per coloro che non lo possedevano.

Sicuramente il percorso di Bilancio promuove l’attivazione della persona che, grazie ad una maggiore consapevolezza dei propri obiettivi e del proprio potenziale professionale, si presenta in modo più dinamico ed efficace sul mercato del lavoro.

Effetti positivi sono stati misurati anche rispetto alla stima di sè e alla percezione delle proprie competenze (che dopo un percorso di Bilancio aumenta in modo quantitativamente e qualitativamente consistente). Tra i beneficiari del Bilancio si è osservato una sensibile evoluzione sulla rappresentazione dei “saper essere”: le persone sanno descrivere meglio le proprie caratteristiche personali alla fine del percorso di Bilancio.

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55.. IInnffoorrmmaazziioonnee ee bbuuoonnee pprraassssii

5.1 Convegni, seminari e strumenti di informazione/diffusione L’attività di informazione ha visto il susseguirsi di diversi incontri, convegni e seminari con l’obiettivo ultimo

di sensibilizzare gli enti e gli operatori locali, nonché l’intera popolazione della provincia di Cosenza. Di seguito riportiamo l’elenco degli eventi promossi all’interno del Progetto SLO.CS:

- Convegno iniziale - Seminario Unical - Seminario informativo del Centro Studi Pluriversum. - Incontri di diffusione per la creazione dei Tavoli di concertazione - Convegno finale

CONVEGNO INIZIALE Il Convegno iniziale si è svolto giorno 19 marzo 2004 ed ha visto la partecipazione di otto relatori: il Project

Leader Avv. Lucio Sconza, il Coordinatore Net Ricerche Dott.Giuseppe Cuscusa, il Responsabile Scientifico S.L.O.CS Prof. Domenico Cersosimo, il Segretario Generale CGIL Cosenza Dott. Massimo Covello, il Referente Euroform Dott. Pietro Antonio Rinaldo, il Referente spagnolo Dott.ssa Marta De Moral, il Rappresentante di Confcooperative Ing.Fernando Veraldi, l’Assessore al Mercato del Lavoro Dott. Franco Laratta. Nell’incontro è stato presentato formalmente il Progetto, denominato "Strategie Locali per l'Occupazione in provincia di Cosenza", valutato positivamente dalla Commissione Europea, ammesso a finanziamento con contratto sottoscritto nel dicembre 2002 e predisposto nella piena convinzione che la collaborazione tra pubblico e privato rappresenti uno dei percorsi più significativi per attivare un processo di crescita e sviluppo sostenibile di un territorio.

Dalla discussione è emerso che tramite il Progetto S.L.O.CS è possibile aprire nuove opportunità d’intervento di sviluppo locale, esaltando soprattutto il ruolo delle funzioni locali e degli attori locali. Oggigiorno, d’altronde, cambiando la realtà non esiste più il modello unico dello sviluppo da seguire meccanicamente, ma esistono una molteplicità di sentieri di sviluppo. Questi sentieri di sviluppo sono processi complessi e sono dei veri e propri processi di costruzione sociale in cui contano molto la volontà degli uomini e l’intenzionalità delle politiche pubbliche per lo sviluppo. Importantissimo pertanto è il contributo che la Provincia di Cosenza può dare essendo di fatto già un network ed avendo al suo interno i depositari di conoscenza locale, cioè i Centri per l’Impiego, patrimonio che ha sua disposizione e che dovrebbe valorizzare al massimo.

I Centri per l’Impiego, dunque, non possono essere soltanto centri burocratici dove si incontrano materialmente domanda e offerta di lavoro, ma devono diventare un data-base, aggiornato quotidianamente, delle quantità e delle qualità delle offerte locali, delle domande locali, delle opportunità e delle risorse locali nascoste.

L’intervento del Progetto SLO.CS è pertanto strategico, perché ripropone, in primo luogo, i temi della conoscenza del territorio e, poi, i temi delle strategie possibili che si possono attivare per mutare il disegno e le condizioni economiche della Provincia di Cosenza. SEMINARIO UNIVERSITA’ DELLA CALABRIA

Il 9 giugno 2004 è stato promosso, presso l’Università della Calabria, un intervento di presentazione del Progetto SLO. CS agli studenti del Corso di laurea in Scienze turistiche. A seguito della presentazione è stato chiesto agli stessi di compilare una “scheda impressioni”, con lo scopo di valutare in che misura fosse stato recepito il Progetto dalle giovani generazioni. Dall’ incontro è emerso un notevole interesse degli universitari nei confronti dei progetti europei che si occupano del problema della disoccupazione e della valorizzazione del territorio.

Nella prima domanda riportata nella scheda, è stato chiesto agli studenti di esplicitare le loro impressioni sulla presenza o meno di innovazione nei primi risultati emersi dal Progetto. Su 57 studenti, ben l’84% ha definito i risultati innovativi, contro l’ esiguo 5% di contrari e l’11% di astenuti. Gli elementi di innovazione segnalati sono stati, innanzitutto la strategia (25%), poi la valorizzazione dell’esistente (19%), e, a parità di percentuale (9%), la rilevazione dell’esistente, l’integrazione e la zonizzazione. Stranamente non sono stati considerati innovativi il partenariato, l’interazione con estero, l’innovazione tecnologica e la comunicazione.

Come risposta al quesito successivo, sono state indicate dai ragazzi le criticità che, a loro avviso, devono essere affrontate con una certa urgenza. In ordine di priorità ritroviamo: le infrastrutture con il 44%, la promozione e la comunicazione con il 19%, l’accoglienza con il 16%, le strutture ricettive con il 12% e i trasporti con il 7%.

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Nella terza domanda è stato, invece, richiesto di ordinare alcune forme di turismo in relazione all’importanza che le stesse possono avere come opportunità di sviluppo per la regione Calabria (da 1 a 9 in ordine di importanza. 1=Molto importante – 9=Per niente importante). Il risultato, strettamente connesso alla natura della nostra regione in quanto penisola, ha visto al primo posto il turismo balneare, la classificazione completa è quella riportata nella seguente tabella:

1° 2° 3° 3° 5° 6° 7° 8°

Turismo balneare

Turismo rurale/agritur

Turismo montano

Turismo culturale

Turismo sportivo

Turismo scolastico

Turismo congressuale

Turismo terza età

In fine, sulla base delle conoscenze acquisite nell’incontro, è stata offerta la possibilità di indirizzare delle

proposte al Gruppo di Progetto per la prosecuzione degli interventi. I suggerimenti indicati con maggior frequenza sono stati, pertanto: la necessità della formazione qualificata, l’intensificazione della promozione del Progetto, nonché proseguire sulla strada di S.L.O. CS, facilitare l'intervento dei giovani sulla questione dell’occupazione e potenziare le infrastrutture. SEMINARIO SERVIZI DI ORIENTAMENTO E CONSULENZA PER L’IMPIEGO

Nel seminario informativo tenutosi nei locali del Centro per l’Impiego di Cosenza, il 30 giugno 2004, si è discusso dell’importanza dei servizi per l’impiego ed è stata in particolare analizzata e discussa l’esperienza del sistema toscano dei servizi pubblici per l’impiego, presentata da Giulio Iannis del Centro Studi Pluriversum di Siena.

In piena sintonia con la SEO – Strategia Europea per l’Occupazione – la Regione Toscana ha provveduto a regolamentare la materia dei servizi per l’impiego tramite il Decreto Presidente della Giunta Regionale n. 7/R del 4 febbraio 2004, Regolamento Regionale in materia di incontro tra domanda e offerta di lavoro - Art. 14, comma 3. All’interno del Regolamento è previsto un Patto di servizio integrato, tra utente e operatore, in cui il lavoratore si impegna a svolgere le azioni concordate nel Piano di azione individuale. Tali azioni sono:

Orientamento Formazione Riqualificazione professionale Tirocinio Altre iniziative proposte dai servizi per l’impiego volte a favorire l’integrazione professionale

o a migliorare le possibilità di inserimento lavorativo.

Nel concreto si è, dunque, cercato di personalizzare i servizi proprio per renderli più efficaci ed efficienti, ovvero in grado di promuovere strategie attive e preventive, gestire le situazioni individuali e garantire trasparenza e corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro. Per permettere ciò i servizi sono stati suddivisi secondo una struttura piramidale che parte dai servizi di informazione e di accoglienza (quali: Accoglienza – Front desk, Sportello informativo, Spazi di autoconsultazione, Portale informativo, Call center, Servizi e-guidance). Nel gradino successivo sono stati inseriti, invece, i servizi di orientamento ed accompagnamento, paragonabili ad un vero e proprio percorso guidato di avvicinamento al lavoro, nello specifico: Piano di azione individuale, Consulenza di orientamento, Orientamento allo studio e alla formazione, Supporto nella redazione del Curriculum. Nel terzo gradino compaiono poi, i servizi dedicati come Formazione (Moduli di formazione orientativa), Tirocini (Servizio stage e Strumenti di socializzazione al lavoro),Tecniche Ricerca Attiva(Percorsi di gruppo, seminari, Incontri con imprenditori ed esperti del settore). Al vertice sono infine posizionati i sevizi specialistici (Counselling psicologico e Bilancio delle competenze).

Gli ultimi servizi offerti, in realtà sono quei servizi innovativi che rendono i Centri per l’impiego strategici sia per l’offerta che per la domanda di lavoro. I servizi, dunque, si suddividono in due categorie, la prima rivolta alle persone in cerca di lavoro, la seconda rivolta alle imprese che offrono il lavoro. Obiettivo ultimo rimane comunque quello di raggiungere una indiscussa qualità dei servizi, grazie ad alcuni elementi ritenuti indispensabili:

Carta dei Servizi Masterplan Regionale Certificazione di Qualità Monitoraggio e verifica degli standard previsti e dei risultati raggiunti Decentramento di funzioni.

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INCONTRI DI DIFFUSIONE Nella fase finale del Progetto sono stati realizzati tre incontri di diffusione finalizzati non solo a presentare i

primi risultati del Progetto S.L.O.CS, ma anche e soprattutto a promuovere, con la partecipazione diretta dell’assessore provinciale al mercato del lavoro, Donatella Laudadio, la concertazione per la creazione dei Tavoli permanenti territoriali, finalizzati a dare concretezza alle linee guida della strategia locale per l’occupazione ed a garantire la continuità del Progetto stesso. Gli incontri sono stati realizzati presso i Centri per l’Impiego di Cosenza, di Castrovillari e di Corigliano Calabro ed hanno visto la partecipazione di oltre 50 referenti locali, alcuni dei quali hanno sottoscritto il Protocollo d’Intesa o una lettera di intenti in proposito.

CONVEGNO FINALE Nel corso del Convegno finale, svoltosi il 25 novembre 2004 presso la Casa delle Culture di Cosenza,

sono stati presentati i risultati complessivi del Progetto, con particolare attenzione alle ultime attività svolte dal partenariato

Il contributo fornito al progetto da Aspron srl ha riguardato principalmente l’individuazione di modelli e l’elaborazione di strumenti atti a favorire il riposizionamento strategico delle imprese.

I lavori si sono concentrati prioritariamente sul sistema turismo – cultura - ambiente e sono stati concepiti per trovare una facile trasferibilità in altri sistemi e contesti applicativi. Le azioni e gli strumenti individuati sono stati elaborati con l’intento di supportare tutti quei processi di cambiamento e quelle transizioni che, un organismo, come l’amministrazione provinciale di Cosenza, deve affrontare in un periodo di forte dinamismo ed accelerata trasformazione dei sistemi.

Il modello di controllo strategico suggerito da Aspron è quello che avviene in modo dinamico in tutti i processi di gestione e di formazione della strategia, pertanto alla dotazione di strumenti già in uso presso l’Amministrazione provinciale di Cosenza, Aspron ha affiancato uno strumento diagnostico di controllo strategico quale la “Balanced Scorecard” di cui abbiamo parlato nelle precedenti sezioni. Nelle attività svolte da Aspron sono inclusi alcuni elaborati:

Strumenti di finanza per le imprese e per gli enti.

Strumento operativo rivolto alle Imprese ed agli Enti per l’individuazione di soluzioni finanziarie innovative in grado di supportare le scelte di investimento e di sviluppo.

Manuale per l’utilizzo della Balanced Scorecard (BSC). Descrizione ed adattamento della metodologia BSC quale modello di controllo strategico. Le principali considerazioni riguardano l’utilizzo del modello da parte dell’amministrazione provinciale per monitorare lo sviluppo delle politiche e dei progetti in atto sul territorio.

Marchio d’area – Uno strumento di riposizionamento strategico . Gli indirizzi e le strategie trattate nel report evidenziano possibili interventi ed azioni di riposizionamento per la filiera turismo, ambiente, cultura.

Analisi economica e finanziaria su un campione di 40 aziende. La fase di progetto descritta ha visto la redazione di 40 Business Review realizzate principalmente per aziende operanti nel settore turistico alberghiero. Tale analisi ha consentito di avere una visione ampia e strutturata delle caratteristiche economico e finanziarie delle imprese operanti nel comparto turistico in Provincia di Cosenza.

Le attività presentate dal partner Euroform sono state invece relative alla visita di studio a Siviglia (24-28 Ottobre 2004), alla ricerca sulle buone prassi dei paesi target (Spagna e Lituania) e alla creazione di azioni di networking internazionale attraverso le attività dello SMI (Sportello della Mobilità Internazionale).

La visita a Siviglia, effettuata da una delegazione composta da rappresentanti della Provincia di Cosenza e della Euroform, ha avuto come obiettivi specifici sia l’acquisizione di know-how, competenze e metodologie sui temi dello sviluppo locale ed occupazionale, che la ricerca di buone prassi attraverso un confronto diretto e approfondito di esperienze parallele effettuate in Spagna.

La scelta della Provincia di Siviglia è stata legata alle numerose affinità e similitudini con la Provincia di Cosenza, in considerazione delle potenzialità di sviluppo legate alla valorizzazione delle risorse:naturali e ambientali, storico-culturali, tradizioni locali, prodotti tipici. La visita ha consentito, pertanto, di conoscere ed apprezzare i successi del modello “Siviglia” quali:

il grande sforzo in termini di programmazione e progettazione per l’acquisizione e spesa dei fondi

U.E.; le sinergie e i partenariati tra Enti pubblici e privati; la valorizzazione di tutti i prodotti tipici locali andalusi: storico-culturali, di costume e tradizione,

agroalimentari, enogastronomici; l’apertura ai rapporti trasnazionali ed alle possibilità di sviluppo offerte dall’interrelazione con altri

paesi.

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Dal modello “Siviglia” Euroform ha sintetizzato dunque quelle che sono le opportunità di sviluppo legate

alla Provincia di Cosenza e cioè l’internazionalizzazione da realizzare mediante:

forme di turismo alternativo (es. congressuale); promozione degli aspetti tipici del nostro territorio; espansione delle produzioni PMI sui mercati internazionali.

Riguardo al network transnazionale Euroform ha poi presentato lo SMI, che è lo Sportello di Mobilità

Internazionale nato dal partenariato tra Euroform RFS, Assessorato al Mercato del Lavoro – Provincia di Cosenza - e Università degli Studi della Calabria.

Lo sportello si occupa della valorizzazione delle risorse umane attraverso la progettazione e lo sviluppo di percorsi di mobilità rivolti a giovani, per agevolarli nell’inserimento lavorativo, ed a Imprenditori e Professionisti, per supportarli verso un’espansione sui mercati transnazionali.

Lo SMI progetta, sviluppa e realizza tirocini, scambi socio-culturali, mission di studio per operatori della formazione e dell’orientamento nell’ambito di Iniziative e Programmi Comunitari quali: Leonardo da Vinci, Gioventù per l’Europa, Socrates e Life Long Learning (LLL). Esso, inoltre, organizza eventi per l’Internazionalizzazione (scambi, seminari, workshop, etc.). Dopo circa un anno di attività i dati sono incoraggianti: oltre 120 giovani e 20 adulti della provincia di Cosenza coinvolti in progetti di mobilità all’estero. STRUMENTI DI DIFFUSIONE

Un efficace ed importante strumento da citare è sicuramente il sito ufficiale del Progetto: www.slocs.it , di notevole utilità sia per la diffusione della Programmazione europea, sia per la pubblicità delle attività realizzate e per i risultati ottenuti nell’ambito del Progetto. Oltre a consentire, attraverso un’area riservata, un rapido e costante scambio di informazioni, news, documenti riservati, bozze ecc. tra i diversi partner coinvolti nel Progetto, il sito ha consentito agli interlocutori presenti sul territorio di avere costantemente accesso a tutte le informazioni sul Progetto S.L.O.CS, sulle attività in programmazione delle attività e sui documenti ed i risultati prodotti.

5.2 Transnazionalità Visita studio a Siviglia

L’iniziativa, inserita nell’ambito delle attività del progetto SLOCS, è stata organizzata dalla Eurofrom RFS in attuazione del programma transnazionale. La visita di studio si è svolta a Siviglia dal 24 al 28 ottobre 2004 ed ha visto la partecipazione dei rappresentanti della Provincia di Cosenza e della Euroform RFS.

Gli obiettivi specifici dell’attività vanno individuati nell’acquisizione di know-how, competenze e metodologie sui temi dello sviluppo locale ed occupazionale, e soprattutto la ricerca di buone prassi che hanno costituito punti di sviluppo locale in realtà territoriali con problematiche occupazionali.

La scelta della Spagna ed in particolare della Provincia di Siviglia ha trovato fondamento in considerazione delle numerose affinità e similitudini con la Provincia di Cosenza. In particolare per quanto concerne le risorse naturali e le potenzialità di sviluppo legate spesso a forme di turismo alternativo basate sulla valorizzazione di ambiente, cultura, tradizioni locali. I risultati dell’esperienza sono stati trasferiti al tavolo di coordinamento del progetto e condivisi con i responsabili istituzionali ai diversi livelli.

Analisi buone prassi

L’attività trasnazionale di analisi delle buone prassi e scambio di esperienze ha rappresentato un’esperienza di rilevante interesse per i partecipanti e si inserisce concretamente nell’ambito dei lavori di SLOCS, sia in considerazione degli spunti conoscitivi e metodologici rilevati, sia per i contatti attivati, anche in prospettiva di possibili sviluppi progettuali in partenariato con gli Enti con cui si è entrati in contatto.

Sinteticamente gli aspetti di maggiore importanza osservati, che hanno garantito negli ultimi anni brillanti risultati nello sviluppo sostenibile, economico ed occupazionale, della provincia di Siviglia sono i seguenti:

- grande sforzo in termini di programmazione pluriennale e di progettazione finalizzate all’acquisizione dei fondi U.E. per la realizzazione degli interventi a supporto delle strategie di sviluppo;

- sinergie e partenariati solidi tra Enti pubblici e privati (spesso attuati sotto forma di Consorzi autonomi, v. Consorzi per il turismo) mirati alla gestione delle attività turistiche e dei servizi di supporto alle imprese.

- valorizzazione di tutti i prodotti tipici locali andalusi: storico-culturali, di costume e tradizione, agroalimentari, enogastronomici, sia mediante strategie di sviluppo per la promozione e la

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commercializzazione degli stessi all’estero, sia mediante la valorizzazione interna con proposte di turismo alternativo.

- apertura ai rapporti trasnazionali ed alle possibilità di sviluppo offerte dall’interrelazione con altri paesi.

In conclusione, sulla base delle osservazioni e degli approfondimenti tematici sviluppati nel corso

dell’esperienza di scambio, si intende evidenziare che una grande opportunità di sviluppo economico ed occupazionale può essere rappresentata dalla possibile internazionalizzazione del territorio e dei prodotti locali della provincia di Cosenza.

Tale obiettivo non può però prescindere da strumenti importanti di programmazione ed attuazione, che definiscano le principali linee guida e coinvolgano sinergicamente, e concretamente, tutti gli Enti pubblici ed i soggetti privati interessati a creare sviluppo nel nostro territorio.

L’internazionalizzazione della provincia di Cosenza potrà avvenire sia puntando su forme di turismo alternativo, promuovendo all’estero gli aspetti più tipici del nostro territorio (anche mediante marchi d’area) in modo da attrarre flussi in incoming anche nelle aree meno sviluppate della Provincia. Altra interessante possibilità di sviluppo può essere rappresentata dal turismo congressuale, che si addice molto alla realtà di Cosenza in cui sono già presenti istituti di ricerca ed università e costituirebbe un notevole volano per l’economia dell’intera provincia.

E’ evidente però che tali strategie presuppongo la realizzazione di idonei interventi strutturali e infrastrutturali a supporto delle iniziative.

Ovviamente altro aspetto legato all’internazionalizzazione è quello che riguarda la possibilità di valorizzare le nostre produzioni sui mercati internazionali. Per questo è necessario fornire adeguati servizi di formazione, sostegno e consulenza ai responsabili delle PMI che molto spesso non dispongono degli strumenti idonei per l’ampliamento all’estero delle attività. A tal proposito costituisce un esempio da menzionare l’esperienza spagnola di Extenda che ha rappresentato un punto di forza per lo sviluppo dell’esportazione dei prodotti andalusi all’estero.

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66.. CCoonncclluussiioonnii Le linee guida della strategia locale rispondono all’obiettivo generale dell’azione progettuale (valorizzare,

tutelare e rendere maggiormente fruibili le risorse materiali e immateriali del territorio) in modo da accrescere la qualità della vita degli abitanti, la fiducia ed il benessere sociale e stabilire, nel contempo, le condizioni per lo sviluppo di nuove opportunità imprenditoriali e di crescita occupazionale. Le linee guida fondamentali della Strategia si focalizzano sullo sviluppo dei sistemi turistici locali e si basano su due elementi caratteristici e distintivi del territorio: diffuso sistema rurale e vasto patrimonio culturale ed ambientale di pregio. L’obiettivo è creare posti di lavoro stabili e sostenibili. La strategia parte dal presupposto ormai consolidato secondo il quale una delle principali opportunità per lo sviluppo socio-economico della provincia di Cosenza è offerta dal settore turistico. L’area possiede tutte le caratteristiche necessarie per puntare sullo sviluppo di nuove forme di turismo e, dunque, su un settore in grado di sostenere l’occupazione e il reddito della popolazione locale. Partendo proprio dalle difficoltà e dai punti di debolezza del sistema turistico provinciale, la strategia locale si propone cinque obiettivi specifici: la destagionalizzazione dei flussi turistici e la diversificazione dell’offerta. Il turismo cosentino è caratterizzato, infatti, a causa della sua quasi totale identificazione con il turismo balneare estivo, da una fortissima stagionalità e da una mancanza di diversificazione dell’offerta turistica, con una elevata incidenza del turismo sommerso; la riqualificazione e la ricostruzione dell’immagine dell’intera Provincia, sia dal punto di vista strettamente turistico, sia dal punto di vista dell’immagine complessiva, non fortemente delineata e connotata, ma caratterizzata da una totale identificazione con il turismo estivo balneare e da una scarsa conoscenza dei luoghi, della tradizione e della cultura; la valorizzazione dell’enorme patrimonio di risorse artistiche, storiche e culturali. Ciò che si vuole conseguire con tale obiettivo è di mettere in evidenza l’importanza delle risorse culturali come generatori di sviluppo, reddito ed occupazione, in modo da far assumere loro un nuovo ruolo; la sostenibilità ambientale del turismo e la valorizzazione delle risorse naturali. La strategia deve tendere a privilegiare la politica dei Parchi e la promozione del turismo verde basato sul rispetto della natura; la costruzione dei Sistemi Turistici Locali con aree a vocazione turistica il più possibile omogenee, con un approccio commerciale e di marketing che utilizzi gli strumenti del marketing mix e proponga un consapevole modello di offerta turistica per ogni area.

Le iniziative di sperimentazione della strategia locale per l’occupazione sono infatti direttamente connesse con gli interventi di sviluppo in fase di attuazione sul territorio provinciale e mirano a sviluppare attività economiche che creano posti di lavoro qualificati per i giovani nella valorizzazione delle specificità locali nei settori della produzione agro-industriale di qualità, della valorizzazione del patrimonio culturale, dei sistemi di gestione e valorizzazione ambientale e del turismo sostenibile.

L’analisi condotta ha fatto chiaramente emergere quanto le politiche attive del lavoro in Calabria ed in provincia di Cosenza siano strettamente collegate a quelle di sviluppo socio-economico. Senza sviluppo del territorio, infatti, non ci può essere crescita dell’occupazione, e senza sviluppo sostenibile non può esserci occupazione stabile e duratura, di qualità. Anche in provincia di Cosenza, come nel resto d’Italia, assistiamo ad una crescita dell’occupazione senza sviluppo economico, ed il dato del PIL ne è una conferma. Ciò sta ad indicare che si stanno sviluppando dei cattivi lavori o meglio dei lavori a bassa produttività, dequalificati e a tempo determinato. Invece la buona occupazione è sempre accompagnata da un buono sviluppo economico. Le strategie provinciali per l’occupazione devono pertanto essere inserite in più ampie strategie di sviluppo che promuovono la sostenibilità. Il Progetto ha fatto emergere che le politiche compensative degli svantaggi strutturali del territorio non hanno sortito reali effetti sullo sviluppo socio-economico e sono finite per diventare difensive, mentre lo scenario delineato nelle strategie locali identificano le politiche della competitività territoriale come le uniche in grado di aggredire e rimuovere gli ostacoli piuttosto che monetizzare gli svantaggi. Il Progetto dimostra inoltre che la programmazione e la gestione delle iniziative di sviluppo socio-economico del territorio richiedono tempi a volte molto lunghi, specie se i processi di trasferimento delle deleghe e delle competenze dalle autorità nazionali e regionali a quelle locali ed agli organismi intermedi di attuazione del POR si attuano con lentezza, come sta effettivamente avvenendo nella nostra regione. Le politiche della competitività territoriale sono più difficili e di lungo periodo, ed è illusorio pensare che lo sviluppo si attivi dall’oggi al domani, e questo dato non collima con i tempi della politica Ciclo politico e ciclo dello sviluppo spesso non coincidono. Il ciclo dello sviluppo è più lungo, e non consente altre strade. Le stesse modalità di gestione e le procedure di attuazione del POR Calabria 2000-2006, anche a parere delle parti sociali, rischia di vanificare la concertazione e la programmazione dei Fondi Strutturali, snaturando gli obiettivi specifici ed attenuando i meccanismi di trasparenza e integrazione.

Emerge pertanto come prioritaria, per il buon esito della strategia di sviluppo, la necessità di modificare profondamente i contesti sia istituzionali sia socio-economici locali, prevedendo forme di sostegno e di supporto per i sistemi e le architetture istituzionali che cercano di rimuovere gli ostacoli e di ridurre permanentemente i vincoli strutturali allo sviluppo. E’ necessario puntare su politiche inclusive, che spingano gli attori pubblici e privati a lavorare molto di più insieme, mentre è evidente il deficit di reti orizzontali che il Progetto ha cercato di stimolare e promuovere attraverso specifici protocolli di intesa tra gli attori locali che rappresentano da un lato il momento conclusivo dell’intervento progettuale, e dall’altro il punto di partenza per l’applicazione della strategia e degli strumenti elaborati sul territorio provinciale.

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77.. IIll PPaarrtteennaarriiaattoo

Provincia di Cosenza Assessorato Mercato

del Lavoro

Assessore Donatella Laudario Project Leader Lucio Sconza

Via Galliano – 87100 Cosenza Tel. +39 984 27903 – 984 814442

Fax +39 984 814440 E-mail: [email protected]

Aspron Srl

Coordinatore Gennarino Scalise Via Adda, 34 – 88046 Lamezia Terme (CZ)

Tel.-Fax +39 968 22086 E-mail: [email protected]

Euroform RFS Coordinatore Cristiano Costantini

Piazza della Libertà, 40 – 8703 Rende (CS) Tel.-Fax +39 984 467735 E-mail: [email protected]

Midia Scrl

Coordinatore Domenico Fragiacomo Via Repaci, 14 - 87030 Rende (CS)

Tel. +39 984 467912 Fax + 39 984 467414 E-mail: [email protected]

NetRicerche Srl

Coordinatore Giuseppe Cuscusa Via Beethoven, 63 – 00144 Roma

Tel. + 39 51 7450500 Fax +39 51 7450503

E-mail: [email protected]

Il contenuto di questa pubblicazione riflette l’opinione dell’autore. La Commissione non è responsabile dell’uso che potrebbe esserne fatto

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