Potere e strutture politiche nel Medioevo Europeo

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Potere strutture politiche nel Medioevo Europeo 17 Novembre 2011 POTERE E STRUTTURE POLITICHE NEL MEDIOEVO EUROPEO Autore: Eleonora Ghironi 1

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POTERE E STRUTTURE POLITICHE NEL MEDIOEVO EUROPEO

Autore: Eleonora Ghironi 1

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INDICE

Condizioni materiali dell'Europa

La nascita del sistema feudale

Il sacro romano impero

L'impero germanico

La regalità sacra in Francia

La regalità sacra in Inghilterra

La lotta per le investiture

Lo scontro con l'imperatore Enrico IV

Scheda e galleria di immagini feudalesimo

Schede personaggi: - Carlo il Calvo_ Berengario d'Ivrea

Mappa concettuale

Bibliografia

Sitografia

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CONDIZIONI MATERIALI DELL'EUROPA .

L'inizio del Medioevo viene datato convenzionalmente nel 476 d.C quando l'ultimo imperatore del regno romano d'Occidente venne deposto; i secoli interposti fra questa data fino al 800 d.C furono caratterizzati da

un forte calo demografico. La crisi era già atto da tempo, ma si aggravò con le continue invasioni barbariche. In questi secoli i territori si spopolarono e il regresso delle attività di scambio portò a far preferite ai funzionari dello stato di trasferirsi nelle loro residenze di campagna (villae); mentre continuarono a risiedere all'interno dei centri urbani i vescovi.Per renderci conto della crisi che era in atto in questo periodo ci basta pensare che Roma, la città più popolosa dell'Occidente) non superava la soglia di 20-2500 abitanti. A eccezione di un piccolo gruppo si sacerdoti e di professionisti della guerra, la

maggioranza della popolazione praticava l'agricoltura, i prodotti soddisfacevano a malapena i bisogni di colore che producevano, questo era dovuto a vari fattori come agli attrezzi e metodi di coltivazione rudimentali, la cronica scarsità di concime. Un altro fattore che colpì l'economia di scambio fu inferto dalla conquista Araba dell'Africa Settentrionale, costringendo lo spegnimento delle attività dei piccoli porti,che con grande fatica cercarono di portare avanti delle forme di commercio. In questa situazione si cessò quindi la coniazione di monete d'oro, ed esso fu utilizzato solo per abbellire le splendide chiese di Dio. Di conseguenza dominò lo scambio in natura: il baratto, utilizzato anche nel campo del lavoro.

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Servo della gleba: era il contadino a servizio del signore che veniva privato della libertà di spostarsi e di trasferirsi su un’ altra terra per mettersi al servizio di un altro signore.

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LA NASCITA DEL SISTEMA FEUDALE

Verso l'VII secolo l'immutabile struttura sociale era suddivisa in caste che rispecchiavano la trinità: guerrieri, sacerdoti e contadini. Possiamo però dire che escludendo i sacerdoti,che si occupavano della vita ecclesiastica, la società era formata da un ristretto gruppo di proprietari terrieri che possedevano grandi estensioni di terre, e da una moltitudine di contadini che avevano come compito quello di lavorare le terre dei signori della

guerra. I signori erano affiancati da compagni armati, chiamati anche trustis o comitatus.Un signora era circondato quindi da una schiera di soldati a cui dapprima garantiva vitto, alloggio, armi e cavalli e in seguito iniziarono invece a concedere terre da cui essi dovevano trarre il proprio mantenimento.Per questo la terra ricevuta prese nome di beneficio e successivamente feudo; e il guerriero che riceveva la terra venne

appellato col nome di vassallo. Signore e vassallo stipulavano un contratto: il signore si aspettava di essere affiancato in qualsiasi necessità militare dal vassallo armato e a cavallo, in caso contrario il signore avrebbe potuto ritirargli il beneficio e assegnarlo a un servitore più fedele; per questo la fedeltà divenne il valore morale supremo

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Castello: complesso architettonico composto di uno o più edifici fortificati, tipico del Medioevo, costruito per ospitare una guarnigione di soldati, con il loro comandante (il castellano) e i suoi familiari. Esso sorge solitamente in un luogo strategico, in posizione elevata o rialzata e facilmente difendibile, è il cuore del feudo.

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Inizialmente l'esercito dei popoli germanici era formato dall'intera comunità dei maschi adulti; quando però penetrarono all'interno dell'Impero romano i Franchi la situazione mutò. Essi avevano una scarsa familiarità col cavallo e preferivano combattere a piedi, col tempo però maturarono anch'essi la concezione che il combattente a cavallo era molto più potente ed efficace del fante; questa concezione si consolidò particolarmente nel VII secolo, quando si diffuse la staffa. L'uso di questo attrezzo è un mutamento radicale si percepisce già nella mutazione delle espressioni latine: infatti l'espressione "salire a cavallo" si mutò in "salire a cavallo". Questa nuovo modo di combattere concedeva al cavaliere di avere maggiore stabilità in sella al cavallo, e mentre prima attaccava il nemico tramite la lancia con la forza dei muscoli, successivamente assaltava il nemico col proprio peso unito a quello del cavallo. Oltre alla lancia il cavaliere utilizzava spada, scudo e un equipaggiamento in ferro, ovviamente tutto questo costava caro e per armarsi secondo alcuni studiosi occorreva la rendita di un podere vasto almeno 150 ettari; questo fu il motivo per cui l'esercito si trasformo in una schiera elitaria, formata quindi da ricchi professionisti.

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SCHE DA CON GALLERIA D'IMMAGINI SUL FEUDALESIMO

Il feudalesimo è una forma di organizzazione della società risalente alla fine del mondo romano. Si affermò al tempo di Carlo Magno esso dominò in Europa durante tutto il Medioevo, e continuò nel XVIII secolo. Come già spiegato il signore concedeva il feudo al proprio vassallo in cambio del servizio: fedeltà e servizio militare

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IL SACRO ROMANO IMPERO Nel 773 il re Carlo Magno conquistò, sostenuto dal papato, il regno dei longobardi e nel giro di una decina d'anni, dopo aver intrapreso una serie di campagne, si ritrovò a governare un territorio enorme che si estendeva sull'Europa centro-settentrionale. Per la prima volta dopo secoli, gran parte dell'impero d'Occidente si trovava riunita sotto una sola autorità monarchica: per questo si considerò la politica effettuata da Carlo come la resurrezione dell'impero dei Cesari. Carlo fu proclamato imperatore a Roma nella basilica di San Pietro, la notte di Natale da Papa Leone III. Durante la cerimonia Carlo si prostò ai piedi del Papa per simboleggiare l'immagine di un sovrano che in ginocchio dinanzi al pontefice riceve nelle sue mani le insegne del potere; l'intenzione del papato era far rendere al servizio delle fede cristiana l'imperatore che avrebbe dovuto accettare dalla chiesa dei consigli e delle indicazioni. Nella cerimonia si erano adottati elementi di origine bizantina, infatti subito dopo l'incoronazione papa Leone III si era prostrato davanti a Carlo, dimostrando che Carlo era insignito alla carica di capo della cristianità e incaricato da Dio di provvedere a tutti i suoi bisogni. In somma il sacro romano impero nacque con l'assenza di chiarezza reciproca nella divisione dei compiti spettanti a due poteri coinvolti: quello temporale e quello spirituale.

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SACRO IMPERO ROMANO GERMANICO

Nell'814,alla morte di Carlo il Sacro Impero si disgregò molto rapidamente, inoltre il sistema feudale subì una variazione a seguito dell'ereditarietà dei benefici, tramite il capitolare di Quierzy concesso da Carlo il Calvo. Questo trattato concedeva ai grandi vassalli il diritto di trasmettere per via ereditaria i loro feudi ai propri figli. La principale conseguenza di questo trattato fu la perdita di potere dell'imperatore, infatti poiché il beneficio cessò di essere revocabile i maggiori signori si comportavano come se fossero indipendenti. Per risolvere questo problema il duca di Sassonia Ottone si proclamò imperatore sostenendo di aver ricevuto il potere direttamente da Dio, quindi senza la mediazione del papa, e dando vita al Sacro impero romano germanico. Si considerò il capo supremo della Chiesa e per questo si senti in diritto di eleggere o deporre i pontefici. Per riacquistare potere invece, investì i vescovi come conti, affidandogli un feudo che doveva essere da loro contraccambiato tramite un aiuto e un sostegno militare. Questo fu fatto poiché i vescovi non avrebbero avuto dei figli a cui tramandare il feudo, inoltre per essere sicuro della loro obbedienza egli li eleggeva personalmente consegnandogli l'anello e il pastorale.

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REGNO DI FRANCIA

Anche in Francia si tentò di consolidare il potere mediante il ricorso al sacro, si giunse a proclamare che il re di Francia era capace di operare guarigioni miracolose, e quindi era un taumaturgo. A partire da metà del XI secolo si diffuse la credenza che egli fosse in grado di curare con il semplice tocco delle mani la scrofola, questo significava attribuirgli il potere supremo di protezione dei sudditi, che diventò presto il suo

compito prioritario. Attribuirgli questi poteri significava quindi affermare che nonostante la sua debolezza politica il re esisteva e operava tramite lui.

REGNO DI INGHILTERRA In Inghilterra Guglielmo Luca di Normandia, vinse i Sassoni nella battaglia di Hasting assumendo il titolo regale. I Normanni ebbero adottato da tempo la mentalità dei francesi, infatti ben presto anche in Inghilterra venne utilizzato il ricorso al sacro tramite poteri taumaturgici. Nel XII secolo, anche in Inghilterra i re iniziarono a toccare le scrofole, così anche in questo caso il sovrano cesso di essere un comune laico e conseguì il rango di

sacerdote.

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LA LOTTA PER LE INVESTITURE

La lotta per le investiture fu un conflitto che si interpose fra papato e impero che iniziò nel 1059 e durò per circa cinquant'anni. Il papato era deciso a respingere la tutela che gli imperatori tedeschi esercitavano sulla chiesa. Papa Nicolò II proclamò che nessun laico poteva interferire nell'elezione del pontefice, ne tanto meno praticare l'investitura dei vescovi dal momento che negò ai laici la facoltà di amministrare i sacramenti della Chiesa. L'elemento rivoluzionario consiste nel fatto di rifiutare il carattere sacro nella monarchia poiché i re non erano sacerdoti e tantomeno vescovi, nello stesso tempo l'incoronazione non autorizzava l'imperatore a compiere riti sacramentali. Il ruolo decisivo di questo conflitto fu svolto da Gregorio VII con il suo documento detto Dictatus papae. Si tratta del primo testo nel quale il papato romano rivendica per sé ogni potere, ponendosi al di sopra di ogni altra autorità. Esso esigeva il potere di assolvere,deporre e trasferire i vescovi che erano abituati a comportarsi nelle proprie diocesi come dei sovrano, senza che nessuno potesse interferire nelle loro azioni. Con Gregorio VII la chiesa iniziò a trasformarsi un una vera monarchia, centralizzata nella persona del papa, inoltre in virtù del Dictatus Papae il papa divenne fonte di diritto, poiché poteva emanare nuove leggi. Il potere di emanare leggi in passato spettava ai Concili, che con Gregorio passarono sotto il suo controllo.

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LO SCONTRO CON L'IMPERATORE ENRICO IV

Secondo Gregorio VII, poiché il papa si collegava su un piano di assoluta superiorità tutti i principi dovevano baciare il piede del pontefice in segno di omaggio: questo suscitò la reazione di Enrico IV(fedele alla concezione ottoniana) . Lo scontro esplose nel 1075 quando l'imperatore fece deporre il pontefice dopo che egli ebbe ribadito il divieto dell'investitura dei vescovi da parte di un laico. Gregorio reagì scomunicando Enrico e poiché quel periodo era caratterizzato dal particolarismo politico e della tendenza dei principi di comportarsi in maniera autonoma, il provvedimento fu accolto con favore da molti signori feudali. Nel 1077 a Canossa Enrico IV fu costretto a umiliarsi pubblicamente, restando per tre

giorni in mezzo alla neve in simbolo di penitenza. Quest'atto fu solamente uno dei tanti episodi di questo scontro che proseguì con l'occupazione della città di Roma da parte dell'imperatore, e la creazione di un antipapa dopo che Enrico

IV fu scomunicato per una seconda volta.

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Scomunica: era un atto di espulsione dalla chiesa e comportava l’ obbligo per tutti i credenti di cessare ogni rapporto con chi fosse stato colpito dal provvedimento del papa

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A marzo del 1081 Gregorio VII inviò a Ermanno vescovo di Metz una lettera in cui ribadiva la negazione della sacralità del potere regale in quanto essa è connessa alla celebrazione dei sacramenti che è di competenza esclusiva del sacerdote. Gregorio ebbe combattuto in maniera energica per il fenomeno del concubinato, questo fu fatto per accentuare la distanza fra coloro che appartenevano all'ordine sacerdotale e il resto del popolo cristiano. Il suo obbiettivo era quindi quello di allontanare i sacerdoti dalle attività peccaminose ,come la guerra e il sesso che invece erano attuate dai laici, in quanto rendevano indegno e impuro chi le esercitava. Quindi i re (essendo laici) per evitare il loro destino, che prevedeva la dannazione eterna, dovevano sottomettersi alla volontà del pontefice che sarebbe stato in grado di far evitare a loro l'inferno. Secondo la sua visione l'autorità del re veniva completamente desacralizzata e posta sotto la tutela del papa. Tuttavia, dopo il contrasto fra Gregorio VII ed Enrico IV il conflitto si concluse nel 1122 quanto papato e impero stipularono il Concordato di Worms, con il quale si pose fine alla lotta per le investiture e l'imperatore riconosceva

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al papa e al clero il monopolio della sacralità.

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SCHEDA SU CARLO IL CALVO

Carlo il Calvo fu re dei Franchi occidentali, re d’ Aquitania, re di Lotaringia), imperatore del Sacro Romano Impero, re d’ Italia e di Provenza. Fu il quarto figlio dell’ imperatore d’ occidente Ludovico il Pio e della sua seconda moglie Giuditta dei Welf. L’ imperatore cercò di assegnare territori anche al figlio appena nato, ma

incontrò delle resistenze da parte degli altri precedenti figli: Lotario, Pipino e Ludovico. L’ imperatore nell’ 829 assegnò ampi territori nella Dieta di Worms. Nell’ 840 Ludovico il Pio morì e si scatenò una guerra tra Carlo e i suoi fratelli. Tra le varie sconfitte ed alleanze nell’843 si giunse ad un compromesso fra i tre fratelli con il trattato di Verdun il quale stabiliva la divisione dei territori

SCHEDA SU BE RENGARIO D'IVREA

Berengario II nel 950 ottenne la corona d'Italia assieme a suo figlio. La loro posizione politica fu resa debole dal sospetto che i due avessero avvelenato il loro predecessore. In Germania vennero accusati di usurpazione e questo provocò l'intervento dell'allora Re di Germania Ottone che li costrinse alla fuga e assunse il titolo di "Re dei Franchi e degli

Italici".Trovarono in seguito un accordo con Ottone che gli confermò la successione. La loro azione politica provocò malcontento fra feudatari che richiesero l'intervento del sovrano tedesco Litolfo che confermava agli anscarici il titolo regale e il potere in Italia. Successivamente, Berengario attuò una politica aggressiva nei confronti del Papato per questo Ottone scese in Italia ma le truppe di Berengario si rifiutarono di combattere, costringendo padre e figlio ad asserragliarsi presso la fortezza di San Leo. Ottone li depose formalmente dal titolo regale e si fece incoronare. (nella foto). da Giovanni XII. In seguito Berengario fu arrestato ed esiliato.Autore: Eleonora Ghironi 15

Trattato di Verdun: Accordo tra i fratelli, Ludovico il Germanico, Lotario e Carlo il Calvo. 1) Regno Occidentale, andò a Carlo il Calvo con la corona imperiale;2) Regno Centrale, dal Mare del Nord al Mediterraneo e comprendente i territori di Olanda, Belgio, Lorena, Borgogna e Italia del Nord, che toccò a Lotario;3) Regno Orientale, composto dagli attuali territori della Germania e della Svizzera spettò a Ludovico il Germanico.

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B IBLIOGRA FIA Titolo: ChiaroScuro 1 Condizioni materiali del Medioevo Europeo ; Autori: F. M. Feltri, M.M. Bertazzoni, F.NeriEditore : SEI

Titolo: Testi e storia della letteratura italianaAutori : Silvia Giusso, Mario Razetti.Editore: Paravia

SITOGRAFIA

WikipediaHomolaicusGoogle ImmaginiPicasa

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