Potere Dei Diamanti

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Il potere segreto del D I A M A N T E Copyright ©2007 by Blu Star

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Il potere segreto del

D I A M A N T E

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UNA NOTA DELL’AUTORE

Benvenuti!

Questo piccola guida gratuita di Cristalloterapia tratta delle virtù e proprietà terapeutiche del diamante. I lettori che già conoscono gli argomenti qui trattati potranno, grazie a questo mio lavoro, ampliare le loro conoscenze sul diamante ed anche sperimentare esercizi e meditazioni atti a risolvere diverse problematiche. Ai lettori che invece non conoscono questi argomenti e sono un po’ incuriositi oppure scettici come lo ero io anni fa, auguro loro con tutto il cuore di iniziare ad apprezzare, amare e rispettare i nostri meravigliosi minerali che altro non sono che la nostra Madre Terra. Fate buon uso del vostro amico diamante e di tutte queste informazioni.

Buona lettura!

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INDICE DEI CONTENUTI

DIAMANTE - IL DIAMANTE OGGI …………………………….pag. 6

DIAMANTE – PROPRIETA’ TERAPEUTICHE ………………… > 9

RIFLESSIONI per chi indossa un diamante ……………………… > 12

DIAMANTE – PROPRIETA’ FISICHE ………………………….. > 15

DIAMANTI FAMOSI …………………………………………… . > 20

DIAMANTE – TRADIZIONE ……………………………………. > 25

DIAMANTE – VERITA’ E LEGGENDE …………………………. > 28

PULIRE SCARICARE RICARICARE I MINERALI…………………. > 30

PROGRAMMARE I MINERALI……………………………………… > 32

I MINERALI NEL CORPO……………………………………………. > 33

Bibliografia………………………………………………………………. > 35

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DIAMANTE

Composizione chimica: carbonio puro C9 Durezza:10 secondo la scala di Mohs Sistema cristallino: cubico Processo litogenico: terziario Classe minerale: elementi naturali Colore: incolore, rosa, giallo, verde, blu

IL DIAMANTE OGGI

Da sempre simbolo di ricchezza e potere, il diamante possiede un potere ineguagliabile cioè quello di intensificare qualsiasi energia con la quale viene a contatto. Il diamante il re delle pietre è anche il simbolo dell'amore e dell'illuminazione ed è sempre stato la pietra dei santi, delle persone sagge e pure di spirito; ritenuto quindi poco adatto a chi è coinvolto dagli aspetti materiali della vita. Se usato saggiamente consente di raggiungere il successo e scalare le vette più alte; perché è la vibrazione più elevata emanata dalla divinità. Questa gemma ha in sé tutta la forza, la purezza e la perfezione della Luce Divina. L'energia del diamante conduce alla perfezione sia spirituale che fisica, perché collega l'uomo con l'energia divina che apre le porte del potere interiore, è la luce che illumina e contribuisce a ristabilire l'Unità perduta. Riflette la volontà e la potenza di Dio e allinea con l'Io Superiore, al suo interno possiamo vedere la nostra Essenza. La sua potenza energetica usata con coscienza, può essere di grande aiuto nell’ascesa verso la chiarezza mentale e l’evoluzione spirituale. Il diamante porta alla luce le ns. più alte potenzialità e l'espressione della ns. personalità aiutando ad affrontare con maggior coraggio le prove della vita e a migliorare il proprio carattere. Favorisce un maggior controllo sulle proprie azioni, stati d'animo e sulla propria esistenza, aiutando a superare più facilmente le varie condizioni critiche o fallimentari. Rafforza il senso etico, il desiderio di giustizia e la capacità di prendere decisioni chiare e precise e di risolvere tanti problemi. Fa prendere coscienza delle cause alla base dei problemi o malattie, consentendone un’analisi imparziale. Incoraggia la libertà di pensiero e il rispetto per sé stessi, liberando da comportamenti e regole dannose o inutili sviluppando così a una chiara visione delle proprie condizioni di vita. Il diamante induce l’individuo ad analizzare con obiettività le conseguenze delle proprie azioni imparando così ad agire in modo giusto in tutte le circostanze della vita, armonizzando l’intelletto con la conoscenza superiore. Promuove il pensiero razionale, l'apprendimento e la facile integrazione di nuove conoscenza a quelle vecchie e anche la capacità di cogliere i rapporti fra le cose più diverse sviluppando così una visione d'insieme. Poiché simboleggia il grado più elevato di cristallizzazione della luce, il diamante è collegato alla lucidità

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mentale e alla purezza spirituale, come tale viene utilizzato per la ricerca dell’ illuminazione e per favorire quel tipo di evoluzione. E’ la pietra dell’autostima per eccellenza perché attiva la presa di coscienza delle proprie potenzialità e sostiene chi tende a scoraggiarsi troppo facilmente; inoltre incoraggia a vivere un rapporto equilibrato con il partner e in particolare smorza l’eccessiva gelosia. Rafforza, vivifica e stimola la volontà. Il diamante va impiegato quando l’individuo ha bisogno di migliorare la conoscenza che ha di sé stesso e di effettuare qualche importante cambiamento nella propria vita. Il diamante e il cristallo di rocca rafforzano l'aura, schermano dalle proiezione di pensieri negativi e dalle influenze nocive provenienti dal cosmo, proteggendo la persona come se fosse in una campana di vetro, permettendo così l'elaborazione di piani e progetti e di riconoscere facilmente se i desideri sono i propri o piuttosto proiezioni di altre persone (a volte negative o prive di scrupoli). Entrambi trasformano le radiazioni negative automaticamente in energie positive e costruttive. E' necessario però che le due pietre vengano spesso purificate soprattutto il cristallo di rocca, meno duro, più debole e anche più lento del diamante. Il diamante favorisce l'innocenza, la prosperità, la generosità, la fedeltà, l'amore, la compassione, l'intuizione, la sensibilità psichica, la chiaroveggenza e la gratificazione immediata. Potenzia tutto lo spettro delle energie fisiche, mentali e spirituali. Chiamato anche da alcune persone il cristallo dei sogni perché stimola l'attività onirica e svela la realtà del sogno. Il diamante è la gemma più desiderata e apprezzata specialmente dalle donne ed è il tipico anello da fidanzamento; considerato per tradizione uno strumento infallibile per conquistare la persona amata, ma se non si desidera che l'unione sia eterna e duratura è consigliabile scegliere un'altra pietra, perché il diamante tende a favorire i legami di lunga durata e l'amore eterno. I diamanti congelano e mantengono la situazione emotiva e la percezione della vita che si ha in un dato momento. Non è infatti un caso che gli innamorati si regalino gioielli con un diamante solitario che dovrebbe avere la funzione di conservare la gioia dell’innamoramento. Si devono regalare diamanti solo quando si è sicuri di provare un sentimento d'amore sincero e profondo, se così non fosse gli effetti benefici di questa pietra saranno annullati. Può inviare messaggi di amore e guarigione ad amici distanti in altre località. Potentemente assorbe ed amplifica pensieri e attitudini di chi lo indossa. E’ molto potente e per questo motivo spesso difficile da gestire, per cui deve essere usato con cautela e attenzione. Chi non è sintonizzato sinceramente con il suo potere e purezza rischia di ottenere effetti più negativi che positivi. Per portarlo addosso bisogna essere degni poiché ha la capacità di mettere in luce sia le caratteristiche positive coscienti che caratteristiche negative incontrollate come: la rigidità, l'ostinazione, la testardaggine proprie delle persone che non si siano sufficientemente elevate sul piano spirituale. Un diamante deve essere utilizzato con grande padronanza, determinazione e soprattutto con la piena convinzione del risultato che si desidera ottenere, in quanto le forme pensiero che gli vengono affidate saranno amplificate in maniera travolgente; se l’indossatore è

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una persona spiritualmente debole e non possiede le necessarie qualità di forza interiore, fermezza e sicurezza di sé, la luce che il diamante emana può essere distruttiva. In generale si consiglia quindi di cominciare umilmente le esplorazioni delle energie delle pietre con il quarzo ialino dall'energia meno potente. Il diamante può anche essere usato per amplificare o energizzare l'effetto di altri cristalli. Il diamante è la gemme più adatta alla meditazione e dovrebbe essere utilizzata solo per questo scopo e non per abbellire il corpo, come avviene nella maggior parte dei casi o portarla per avidità, cupidigia, ambizione o qualsiasi altro sentimento disonesto, perché come ricorda la tradizione i risultati potrebbero rivelarsi tragici.

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DIAMANTE PROPRIETA’ TERAPEUTICHE Il diamante armonizza tutti i chakra e la sua maggior entrata vibrazionale è nel chakra della Corona. Grazie alla sua particolarità può essere utilizzato come il quarzo trasparente in tutti i centri energetici. Mentre il quarzo trasmette amplifica la forma pensiero, il diamante la chiarifica in quanto attira ed estrae la tossicità dal corpo,accelerando il processo di purificazione. Elimina lo stress, disintossica il corpo, pulisce i corpi sottili e tutti i chakra. E' considerata la miglior pietra protettrice dell'aura, protegge dalle radiazioni nocive. Quando si vuole usare un diamante per scopi di guarigione, si dovrebbe ignorare il suo valore monetario ma concentrarsi unicamente sulla pietra in relazione con l’energia. Le sue proprietà terapeutiche sono eccezionali, amplifica l'energia vitale favorendo la guarigione da ogni malattia. Purifica il corpo fisico e i corpi eterici, elimina la negatività e favorisce la liberazione dell'anima attraverso il compimento del karma; adatta a trattare le zone oscure e stagnanti a qualsiasi livello. Il diamante è usato per risvegliare la forza vitale, per sciogliere quei nodi energetici che impediscono ogni avanzamento e progresso. Regala energia vitale in abbondanza e proprio per questo pare assicuri longevità a chi lo porta con una certa costanza, ma purtroppo può anche indurre a forme di comportamento di chi vuole avere sempre ragione. E’ una pietra molto potente perché assorbe anche le negatività (può trattenere nostre vecchie emozioni o atteggiamenti ..) e amplifica enormemente le proprietà di tutte le altre pietre cui viene affiancata. Attira fortemente l’energia, la fissa e oscura l’efficacia delle altre pietre al punto che nelle applicazioni terapeutiche tale caratteristica può essere d'ostacolo, mentre diventa preziosa nella programmazione. Molti terapeuti la utilizzano come pietra terapeutica solo in casi estremi, vale a dire in presenza di un’aura molto danneggiata e deformata. Va quindi portata con molto rispetto e deve essere purificata e rigenerata con una certa frequenza. Si consiglia di fare attenzione ai brillanti soprattutto se lavorati con l’oro perché hanno la proprietà di conservare l’energia sia in bene che in male. Questo naturalmente è vantaggioso se ci si trova in buona salute o innamorati, ma non lo è affatto in presenza di malattie, lutti o preoccupazioni; il diamante unito all’oro conserva questa situazione energetica. Se il diamante viene indossato in presenza di una lunga malattia, a guarigione avvenuta esso continuerà a trasmettere le vibrazioni negative e la pessima condizione energetica della fase precedente. E' consigliabile perciò in presenza di malattie recidivanti o di cancro di non indossare il diamante, ma di farlo solo a guarigione avvenuta e naturalmente dopo una sua accurata purificazione. Bilancia gli emisferi del cervello e ne esalta le sue funzioni, influenza tutto il sistema nervoso e ha virtù riequilibranti in generale. Spezza i blocchi del chakra della corona e della personalità (liberando da modelli di pensiero e comportamenti antiquati), aumenta la razionalità e l’obiettività potenziando il controllo della mente. Aiuta a superare la paura, la depressione, il senso di vuoto e i momenti di fallimento. Usato nella cura dei disturbi del cervello, sistema nervoso e apparato sensoriale. Aiuta l'allineamento delle ossa

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facciali. Tonifica il cuore e aumenta la resistenza fisica. Si può usare il diamante anche come piccola bomba energetica nei momenti di emergenza. Rafforza gli organi secretori e impedisce la formazione di calcoli nei reni. Nelle malattie e avvelenamento del sangue in generale contribuisce all’eliminazione delle tossine dall’organismo. Indicato in particolare per chi ha subito un trapianto di organi aumentando la capacità di resistenza del corpo, si può favorire la guarigione portando un ciondolo al collo o un anello. Rafforza i muscoli, è quindi utile portarlo dopo aver tolto il gesso o dopo un lungo periodo di inattività. In caso di apoplessia (colpo) portare un diamante al dito medio o mignolo. Previene attacchi di epilessia indossato al polso o tenuto in tasca. Utile per sfiammare le ghiandole, in questo caso va appoggiato sulla parte infiammata tutti i giorni più volte per qualche minuto. Sostiene l’attività della milza e in genere è considerato un ottimo disintossicante. Un minuscolo diamante sulla gola sarà di grande aiuto per i bambini che fanno fatica ad imparare a leggere o che hanno qualche difficoltà nella lettura. Se messo sulla testata del letto aiuterà a risolvere eventuali problemi di eiaculazione precoce e a sciogliere blocchi che impediscono di vivere una vita sessuale felice e soddisfacente. In caso di problemi ai testicoli porre giornalmente la pietra sulla zona del pube, in caso di ninfomania aiuta a regolare e armonizzare la relazione col partner. Stabilizza il sistema immunitario, viene usato come pietra per l’agopuntura (il punto GG28 al centro del labbro superiore o per massaggiare il frenulo labiale). Ricostituente, sostiene durante le diete frenando l'appetito. Utilizzato inoltre in presenza di gotta (nel pediluvio quotidiano), per rafforzare gli occhi in generale, paralisi, rafforza tutto il sistema muscolare, i nervi e i relativi collegamenti. In presenza di depressione si può fare il seguente trattamento. In penombra seduti su una sedia, schiena diritta e piedi ben appoggiati al suolo. Tenere un diamante (anche un gioiello) nella mano sinistra, sollevandolo all'altezza degli occhi. Fissarlo per un po’ di tempo respirando con calma. Immaginare che le dimensioni e la luce del diamante crescano sempre più. Ogni volta che si espira ci si sentirà liberati da sentimenti negativi che opprimono, quando si inspira entrerà pace e serenità. Secondo la medicina Spagyria il diamante è un concentrato di colore indaco. Nel corpo umano l’indaco rappresenta tutti i linfonodi, includendo la tosse grassa ed il muco, le secrezioni pesanti, persino il pus ed altre materie adesive e lo sperma. L’indaco appartiene al pianeta benevolo Venere. Sia il colore indaco che il diamante appartengono al principio dell’acqua e sono entrambi freddi e positivi in natura. Nei libri medici indiani è scritto che il diamante contiene tutti i sei sapori: dolce, aspro, salino, pungente, amaro e astringente. In virtù di questa qualità i diamanti dovrebbero essere considerati come una buona medicina per tutti i tipi di malattie difficili che derivano da disordini simultanei dei tre elementi; aria, fuoco ed acqua. Per la tradizione induista la pietra è in relazione a Venere, mentre nella tradizione occidentale la pietra di Venere è lo smeraldo.

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I diamanti precedentemente puliti e attivati devono essere portati sul lato sinistro del corpo e preferibilmente sull'anulare che è strettamente collegato al meridiano del cuore; anche i bracciali possono funzionare benissimo. I diamanti possono essere utilizzati anche sotto forma di elisir. Se non si desidera esibire la pietra è possibile farla montare su un ciondolo e portarla direttamente sul chakra cardiaco. L'oro è il metallo che conduce meglio la sua straordinaria energia. Non si dimentichi di sceglierlo di piccole dimensioni perché l'enorme energia liberata da un diamante di grossa caratura potrebbe sfuggire al controllo del soggetto. I più accettabili sono i ciondoli o gli anelli che hanno la funzione di conservare la gioia. Quando ci si sente bene i diamanti stabilizzano la fase positiva e la conservano. Sono molto belli anche gli ottaedri naturali, ottimi per picchiettare leggermente i punti doloranti. Se usato con un'acquamarina un diamante aumenterà la proprietà purificante e la calma mentale che l’acquamarina aiuta a produrre. Qualche letteratura afferma che la luce blu all'interno dello spettro di colore di un diamante da beneficio per glaucoma. Alcuni lo raccomandano per malattie della vescica ma solamente in casi disperati. In tutti i casi, la pietra ha bisogno di toccare la pelle perché aumenti la sua efficacia. In particolare smeraldi e ametiste sono amplificati dal diamante. Può essere usato per ricaricare altre pietre, per aumentarne il potere terapeutico e illuminarne la bellezza. Può essere portato addosso come gioiello oppure essere applicato direttamente sulla fronte (terzo occhio) in meditazione. La sua luce splendente si potenzia ai raggi diretti del sole. Le sue proprietà vengono ulteriormente esaltate se esposto sotto piramide per due ore quando Marte è in perigeo, la posizione più vicina alla Terra. Non è specifico per nessun segno zodiacale perché ha in sé tutto lo spettro luminoso e la sua luce include tutti i segni.

Il diamante giallo infonde una forte luce gialla ad alta frequenza all’aura. Può risolvere prontamente stati di shock (incidenti, preoccupazioni e cattive notizie in generale). Si consiglia di applicarlo insieme alla caolinite e al cristallo di rocca, unito a una più grande quantità di pietre che facciano da messa a terra (sodalite, quarzo fumè, legno fossile in grossi frammenti grezzi). Il diamante nero può essere molto rinforzante ed è utile quando si prevedono atti di forza. Rende duramente risoluti e caparbi. Indossato costantemente può portare molta infelicità e sfortuna, per questo è difficile liberarsene anche offrendolo in regalo.

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RIFLESSIONI per chi indossa un diamante Il POTERE DELLE AFFERMAZIONI Se vuoi cambiare velocemente e positivamente la tua vita, non perdere tempo. Fai delle affermazioni positive ripetutamente ed esse entreranno nella tua coscienza fino a quando ci crederai veramente! Alcune affermazioni per chi indossa un diamante:

“Il maestro e io siamo Uno” “Verifico tutte le scelte prima di prendere importanti decisioni” “Sto prendendo tutte le decisioni giuste” “Sto scoprendo il mio più grande scopo” “Ascolto il mio Maestro interiore” “Accetto e riconosco la mia spiritualità” “Lo scopo e io siamo Uno” “Il mio scopo mette tutte le cose in prospettiva” “Trovo le risposte alle mie domande” CONSAPEVOLEZZA Come insegna il maestro Goswami Kriyananda non si dovrebbe mai sfidare una vibrazione, ma piuttosto neutralizzarla neutralizzando sé stessi, per esempio non sentendosi più connessi ad essa. Ciò vuol dire non sentirsi più connessi a emozioni come la preoccupazione, l’ansia, l'apprensione ecc.. In realtà nessuno può farvi del male! Molte persone sono convinte che le vibrazioni altrui possono far loro del male. In realtà è la convinzione che ciò accada a far loro del male. A tal proposito è importante muovere le nostre antenne sintonizzando la mente sulla positività servendoci della volontà e tenere la mente aperta a cose nuove, nuove idee e pensieri. Se avete a che fare con vibrazioni negative nell'ambiente che vi circonda, non siate in collera, ne abbiate paura, ma cercate di comprendere che se riuscirete a non essere in connessione con esse, non avranno nessun effetto su di voi. Il distacco manterrà giovani e in buona salute. ESERCIZIO: "Tecnica della luce" Sedete comodi con schiena diritta e rilassati, visualizzate o cercate di percepire un bianco globo di luce che splende nella vostra testa oppure cercate semplicemente di visualizzare (o pensare) la vostra testa come un sole o un grande diamante che irradia luce splendente. Questa visualizzazione se fatta costantemente permetterà di vedere più chiaramente la natura dell'Universo. Questa vera percezione, cioè vedere il mondo come è in realtà, può essere prodotta visualizzando la vostra testa sia all'interno che all'esterno come un sole o un globo di luce pura e vibrante. La testa non deve solo emanare luce, ma deve essere luce. Questo produrrà un enorme allargamento della consapevolezza.

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IL POTERE NEGATIVO DEI PENSIERI DISTRUTTIVI Mi piace ricordare Josè Silva fondatore del famoso Metodo Silva (rapidamente diffuso in ogni parte del mondo) che insegna in maniera semplice varie ed efficaci tecniche atte a risolvere innumerevoli problematiche. Egli afferma che i pensieri negativi non sufficientemente intensi da essere definiti distruttivi possono ugualmente alterare eventi e rapporti interpersonali. Per questo motivo consiglia di programmarsi in modo tale che non appena un pensiero nefasto si presenta, ne sopraggiunge uno più piacevole e positivo meglio se di natura spirituale e quindi più creativo. Pensieri ideali a tal fine potrebbero essere Gesù, Buddha o Dio, a seconda della filosofia o religione che si professa. Il pensiero negativo causa problemi e crea un clima favorevole per i disturbi alla salute; al contrario pensare in modo positivo consente di trovare soluzioni e crea un clima favorevole per l'ottenimento e il mantenimento di uno stato di salute adeguato. Il pensiero negativo è alimentato da senso di colpa, preoccupazione, insicurezza, gelosia, diffidenza, rabbia, disperazione, dolore e autocritica ecc..Esso implica che non si è in armonia con le persone e cose che ci circondano. Il pensiero positivo significa invece: amore, apprezzamento, ottimismo, sicurezza, coraggio, cooperazione, compassione, generosità, calore umano, pazienza ecc.. Esso implica che si è in armonia con le persone e le cose che ci circondano. Quando un pensiero illecito vi passa per la mente, volgete lo sguardo leggermente verso l'alto e dite mentalmente: "Annulla, annulla, annulla". Tale tecnica ha l'effetto di disperdere la fonte di stress ed è pertanto impiegabile con successo ogni volta si presentino pensieri negativi.

IL MONDO E’ CIO’CHE PENSI CHE SIA Secondo gli insegnamenti della tradizione sciamanica hawaiana (HUNA) e in particolare il loro primo principio: "Il mondo è ciò che pensi che sia" (1° principio-IKE) I nostri pensieri, convinzioni e credenze creano la nostra realtà. Le nostre aspettative e ciò su cui intratteniamo l’attenzione, attraggono il loro equivalente materiale; perciò le vicende della nostra vita sono il risultato delle nostre convinzioni. Le nostre azioni dipendono dai nostri pensieri e da questi derivano anche i risultati che otteniamo. I pensieri positivi attirano persone ed eventi positivi così come eventi e pensieri negativi attirano persone ed eventi negativi. Tutto è sogno e tutti viviamo in un grande sogno collettivo dove ognuno segue il proprio singolo sogno, che per alcuni tratti coincide con quello degli altri. Se la vita è un sogno possiamo sempre decidere di cambiare il nostro sogno/i cambiando il nostro pensiero/i; possiamo diventare coscienti che esistono altre possibilità (anche a livello collettivo!). Tutti i sistemi presi come riferimento per stabilire le regole della vita sono arbitrari; ma siccome è impossibile fare esperienza senza un sistema di riferimento, ognuno è libero di scegliere quello che

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ritiene più valido. Senza il potere della consapevolezza non siamo noi a gestire le vicende della nostra vita, ma ci limitiamo a subirle, rimandando la responsabilità agli altri o alla sorte. ESERCIZIO Tutti siamo abituati a dare per scontate le cose positive e a lamentarci per le cose che vanno male, per questo siamo molto più spesso in contatto con l’insoddisfazione che con la gioia. Chiudete gli occhi e pensate ad un settore della vostra vita che vi rende felici. Potrebbe essere la lettura di un libro, il vostro sport preferito, la compagnia di un patner o di un amico, la sensazione che provate quando siete apprezzati, oppure pensate alle parti del vostro corpo che sono in perfetta salute, ai settori delle vostre attività che stanno avendo successo e notate tutto il positivo che si trova nell’ambiente e negli altri. Spaziate in qualunque area della vostra vita che vi procura piacere e restate un po’ nella consapevolezza di quelle sensazioni. Notate come reagisce il corpo alla percezione della felicità. Ogni volta che ne avete desiderio potete esercitare il potere della consapevolezza per sintonizzare i vostri pensieri sul bello e sul buono, piuttosto che sulla sofferenza e sul fallimento, consentendo al corpo di riprendere vigore ed entusiasmo dall’energia frizzante che nasce dalla gioia. Naturalmente ci sarà anche qualcosa di meno bello o qualche sensazione di sofferenza nella vostra vita, ma voi accettatela senza giudicare e senza aumentare l’impatto emotivo; restate sintonizzati sul pensiero positivo.

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DIAMANTE – PROPRIETA’ FISICHE E CHIMICHE I geologi hanno identificato tre generazioni di diamanti. La prima generazione si è formata circa 3,3 miliardi di anni fa, la notizia è stata riferita dal Dr. Shirey, i più vecchi diamanti sono i sopravvissuti dei tempi geologici primari e delle più vecchie rocce conosciute della terra. Possiamo identificare la loro origine nell'Africa meridionale. La seconda generazione dei diamanti, risale a circa 2,9 miliardi di anni fa. Essi sono sparsi in vaste regioni della terra e possono aver avuto una formazione un pò diversa dai loro cugini di prima generazione. Gli scienziati ritengono che essi si siano formati nelle rocce originalmente legate ai fondali marini. Queste rocce sono scese nelle grandi profondità della terra, dove i giacimenti di carbonio, probabilmente di organismi viventi, sono stati riscaldati e compressi fino a formare i diamanti. La terza generazione è chiamata Proteozic da alcuni scienziati. Questi si sono formati circa 1,2 miliardi di anni fa e hanno fornito importanti informazioni agli scienziati riguardo quel periodo geologico sulla terra. Steve Shirey afferma: "Alcuni diamanti più giovani che riteniamo si siano formati circa 100 milioni di anni sono una minoranza e non ancora completamente intesi. A parte questi giovanotti, sembra che l'era di formazione del diamante sia finita. Crediamo che la terra non formi più diamanti di grandi dimensioni come ha fatto miliardi di anni fa". Secondo ricerche di università e istituzioni la formazione del diamante era principalmente una caratteristica della gioventù della terra. Tutti, ad eccezioni di alcuni, sono vecchi di miliardi di anni. I diamanti si possono trovare sia in giacimenti primari che secondari: i giacimenti primari sono i noti camini vulcanici detti pipes in lingua inglese, i camini sono formati da strati di roccia grigio-bluastra chiamata roccia blu o kimberlite, i giacimenti secondari sono prevalentemente di tipo alluvionale e nelle zone costiere. Durante i secoli i diamanti sono stati erosi dai filoni di kimberlite e trasportati, prima dalla pioggia e poi dalle alluvioni dei fiumi, anche a distanze notevoli dal punto dell'eruzione. Oggi sappiamo che i diamanti si formano a grandi pressioni (in genere 50.000 pressioni atmosferiche) ed a grandi profondità (circa 200 chilometri) dai giacimenti di carbonio compressi così tanto che gli atomi del carbonio formano una grata cristallina. Dopo essersi formati sono portati alla superficie in magma dai vulcani.

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Il diamante è costituito da carbonio puro e se viene scaldato brucia liberando anidride carbonica. È il minerale più duro che si conosca e può venire scalfito soltanto da un altro diamante, ma ciò non significa che sia infrangibile perché come si è potuto verificare un colpo deciso può mandarlo in frantumi; infatti è fragile e si sfalda facilmente secondo le facce dell'ottaedro. Il diamante ha una lucentezza molto viva, quasi metallica, che viene appunto definita "adamantina". Molti diamanti appaiono fluorescenti ai raggi ultravioletti. Il nome diamante deriva dal greco "adamas" che significa indomabile ed è riferito probabilmente alla sua elevata durezza, infatti è il più duro di tutte le sostanze naturali, ben 140 volte più duro del corindone (rubino e zaffiro) e 1167 volte più duro del quarzo. L'indice di rifrazione 2,417 è tra i più elevati e il peso specifico 3,52 tra i più leggeri. Tutti i diamanti sono rari, ma alcuni sono più rari di altri e quindi di maggior valore. Un diamante grezzo assomiglia ad un ciottolo qualsiasi, che la maggior parte delle persone non lo degnerebbe di uno sguardo, sarà poi l'abilità del tagliatore di diamanti a svelare la regale bellezza che giace nascosta nella pietra. L'abilità richiesta per questa arte é stata tramandata nei secoli di generazione in generazione, ed é un'arte per la quale non sono ammessi errori. Il rischio non é soltanto per la pietra in sé, bensì per le tante ore addirittura mesi di lavoro che sono richiesti per tagliare e pulire ogni gemma. I centri principali centri di taglio, che sono spesso lontanissimi dalle zone d'estrazione, si trovano sparsi in tutto il mondo come: New York, Anversa, Tel Aviv e Bombay. L'industria dei diamanti é molto importante per questi paesi, per esempio solo in India sono impiegate circa 750.000 persone. In Israele lavorano 10.000 persone, in un industria che rappresenta circa il 25% degli introiti totali provenienti dall'esportazione.

LA CORSA AL DIAMANTE I diamanti più antichi provenivano principalmente dall'India (i cui giacimenti sono ormai esauriti); nel 1725 furono scoperti giacimenti in Brasile e solo nel 1867 quelli del Sudafrica. Negli anni cinquanta furono trovati grandi giacimenti in Siberia e negli anni settanta in Australia. Ne esistono anche in Venezuela e nel Borneo. Oggi i quattro paesi i principali produttori di diamanti grezzi sono: l'Australia, lo Zaire, il Botswana e l'ex Unione Sovietica. Il Sud Africa, la Namibia, l'Angola, il Brasile e altri paesi africani invece seguono da vicino la produzione. Le miniere del Sud Africa detengono un primato tuttora imbattuto, il ritrovamento del diamante più grande del mondo il Cullinan che all'origine pesava ben 3106 carati. Ogni giorno grazie alle nuove tecniche di ricerca si trovano sempre nuovi giacimenti in ogni parte del globo, ma quelli del Sud Africa e il Botswana emergono sempre per la qualità, così come quelli dello Zaire, Russia e Australia che emergono per la quantità di grezzo ricavato. I sistemi di estrazione, sia che interessino le miniere a cielo aperto o meno, sono sempre basati sul principio di separare i diamanti, isolandoli con vari sistemi, dal materiale di affioramento che li contiene. La qualità di diamanti estratta é molto esigua e richiede ingenti investimenti. E’ stato infatti calcolato che per estrarre un carato di diamante vengono scavate circa quattro tonnellate di roccia e

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sabbia e il costo delle pietra é giustificato dagli enormi sforzi profusi nella ricerca e nell’estrazione di questa pietra dalle proprietà uniche. Dopo essere stati selezionati i diamanti vengono sottoposti al taglio, usando lame diamantate e sfruttando particolari direzioni in cui la durezza è minore. Se il taglio è ben eseguito, mette in evidenza il fuoco, cioè l'insieme dei lampi colorati dovuti alla dispersione della luce bianca all'interno della gemma. Una gemma tagliata male, invece, deve venire ritoccata per raggiungere l'effetto desiderato e la conseguente perdita di peso si traduce in una perdita di valore. I diamanti puri, cioè della migliore qualità, sono diamanti i quali non presentano tracce di inclusioni anche se osservati con la lente che li ingrandisce dieci volte. DA CRISALIDE A SPLENDIDA FARFALLA

Per le qualità metafisiche e le potenti virtù magiche che gli venivano attribuite in epoche passate, il diamante era considerato il bene più prezioso esistente sulla terra e sopravvisse da sovrano a tutte le epoche fino a quando nel 1400 prima a Venezia, poi a Bruges e quindi ad Anversa, si cominciarono a mettere a punto e a perfezionare le varie tecniche di taglio. Si iniziò così a mettere in luce le qualità intrinseche della gemma che comincia ad essere finalmente apprezzata per le sue doti di pietra preziosa e non più quale talismano. Anticamente si usava una sfaccettatura sommaria che migliorava appena la bellezza del pezzo (quello che più premeva era la conservazione del peso); oggi al contrario si considera la perfezione del taglio un requisito fondamentale della gemma. Fu il veneziano Peruzzi, verso la fine del 1600, l'ideatore del taglio a brillante triplo, sistema tanto superiore ai precedenti da rimanere in uso ancora oggi, salvo qualche modifica. L'operazione del taglio richiede grande esperienza e un lungo studio allo scopo di individuare i piani di sfaldatura della pietra. L'abilità più ricercata del maestro lapidario consiste appunto nel riconoscere queste vene caratteristiche e di tenerne conto durante la molatura in modo che non avvengano rotture accidentali. Per determinare le caratteristiche e quindi il valore di un diamante bisognerebbe conoscere le famose 4C: dall'inglese CUT-taglio, COLOUR-colore, CLARITY-purezza e CARAT-peso in carati. La miglior combinazione di queste 4 caratteristiche determina il maggior pregio del diamante. IL PESO: il peso determina anche la dimensione della pietra. Più la pietra è pesante più il suo valore per carato è proporzionalmente alto. IL COLORE: il colore più usato per la gioielleria è il bianco e più tende al bianco più la pietra è pregiata. Nei diamanti non bianchi l’uniformità del colore é fondamentale tanto da influenzarne radicalmente il valore di mercato.

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Le colorazioni di questa gemma sono : DIAMANTE ROSSO (rarissimo ed estremamente prezioso) DIAMANTE BLU (molto famoso ed estremamente raro) DIAMANTE VERDE (particolarmente esotico ed originale) DIAMANTE ROSA (raffinatissimo) DIAMANTE GIALLO (molto famoso, raro e raffinato)

Tutte queste particolari colorazioni sono estremamente rare e spesso assai poco comprese ed apprezzate. LA PUREZZA: il diamante è carbonio, è trasparente e nel suo interno si possono trovare piccole inclusioni. Secondo le regole internazionali queste impurità, se non appaiono alla lente a dieci ingrandimenti, consentono di dichiarare la pietra pura.

LE PROPORZIONI DEL TAGLIO: il diamante come tutte le pietre trasparenti rifrange la luce. Per far si che questa proprietà sia sfruttata al massimo si usa tagliare e sfaccettare la pietra grezza. Il taglio della pietra influenza profondamente lo scintillio ed il fuoco, perciò è l’abilità del tagliatore che esalta la bellezza della gemma. Il taglio è ciò che permette al diamante di sprigionare la massima quantità di luce. La tendenza generale per il taglio dei grezzi è di riuscire a contenere al massimo la perdita di peso e al tempo stesso, raggiungere la miglior resa di brillantezza.

Il taglio a brillante è quello più usato nella lavorazione delle gemme. La sua caratteristica principale è quella in cui le faccette partono da un centro e divergono verso la periferia. È stato studiato proprio per il diamante e come già citato, si presume che il vero padre di questo tipo di taglio sia un veneziano di nome Vincenzo Peruzzi. La forma più conosciuta e diffusa è quella rotonda la quale si dimostra la più adatta al diamante, in quanto permette di sfruttare meglio la forma ottaedrica del minerale grezzo e se tagliato con le proporzioni studiate da Tolkowsky, permette di ottenere la massima brillantezza e dispersione di luce. Infatti il termine brillante se usato da solo è diventato sinonimo di diamante. Tutte le gemme però possono essere tagliate, con le loro giuste proporzioni, a brillante rotondo e per non creare confusione la parola brillante, in questo caso, deve essere associata al nome della specie o varietà mineralogica della gemma (quarzo taglio brillante; zircone taglio brillante ecc.). Nel taglio a brillante si possono contare 57 faccette e precisamente 33 nella parte superiore (tavola + corona) e 24 nel padiglione. SINTESI E IMITAZIONI: le prime sintesi del diamante vengono realizzate nel 1950, i cristalli ottenuti sono piccoli e il procedimento risulta troppo costoso; nel 1970 la General Electric Co. annuncia la sintesi in pezzature di circa un carato. Oggi si sa per certo che sono state immesse sul mercato gemme sintetiche di colore verde pallido, difficilissime da distinguere. Tutte le pietre incolori, sia naturali che prodotte in laboratorio, vengono usate per imitare il diamante; alcune si possono riconoscere solo con analisi eseguite da esperti gemmologi. Alcune ditte hanno inventato un sistema di identificazione

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della gemma essendo riusciti ad imprimere a mezzo laser, in maniera indelebile, sulla girdle (cintura) del taglio brillante i dati di certificazione. Tale metodo, diffuso ora in tutto il mondo é riconosciuto quale migliore sistema di certificazione.

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DIAMANTI FAMOSI CULLINAM Nel 1905 al termine di un pesante turno di lavoro, dei minatori stavano lasciando la miniera quando uno di loro notò un oggetto luccicante incastrato nel terreno. Con l'aiuto di un semplice coltello l'uomo riuscì a liberare la pietra dal terreno e la portò al direttore della miniera. Il fortuito evento portò alla scoperta del diamante grezzo più grande mai trovato fino ad oggi, ben 3106 carati! Il primo Cullinan, così denominato in onore di Sir Thomas Cullinan, presidente della Compagnia Premier Diamond Mine Il Cullinan fù trovato vicino a Pretoria e il governo di Transvaal lo comprò per 150.000 sterline inglesi; dal momento che non si riuscirono a trovare acquirenti si decise di farne dono al Re d'Inghilterra Edoardo VII, che sotto consiglio degli esperti decise di tagliare la pietra in due pietre grandi e le altre più piccole. Il diamante fu tagliato ad Amsterdam dall’olandese J.Asscher che da questo unico grande diamante ne ricavò ben quattro a taglio brillante, magnifici e perfetti brillanti e cioè Cullinan 1-2-3-4. Le due pietre grandi furono denominate Cullinan I e Cullinan II, la più grande di esse la Cullinan I un diamante a goccia di 530,20 carati, che fu ribattezzato La Grande Stella d'Africa. Interessante notare che, sebbene la pietra recentemente divisa non ricordasse neppure lontanamente le sue dimensioni originarie, paragonata alle altre, aveva ancora dimensioni notevoli (5,7 x 4,2 cm nei punti di maggior larghezza). La seconda il Cullinan II, un altro magnifico diamante a forma rettangolare con angoli smussati di 317,40 carati. Della restante parte si ottennero ben 103 pietre. Le prime due adornano rispettivamente lo scettro e la corona del re d’Inghilterra, gli altri fanno parte anch’essi del tesoro inglese. KOH-I-NOOR Lo storico Tavernier con il suo continuo girovagare sulle terre allora conosciute, divenne uno dei maggiori conoscitori di pietre dell'antichità,ci parla per primo di un famoso diamante il KOH-I-NOOR Secondo la leggenda le origini del ritrovamento risalirebbero all'epoca in cui gli Dei scendevano tra i comuni mortali. Fu trovato nel 1300 in India nella miniera di Kollur ed è anche chiamato Montagna di Luce, pesa 108 carati e fa parte della Corona Inglese. La storia di questo meraviglioso diamante ebbe inizio nel 1304 quando apparteneva al Ragià di Malwa, di forma ovale secondo la leggenda costituiva l'occhio di un pavone nel preziosissimo trono del principe indiano. A quei tempi il possesso di una pietra del genere simboleggiava un potere enorme quasi soprannaturale; la leggenda diceva infatti, che chi era in possesso del Koh-i-noor poteva governare il mondo intero. Nel 1730 lo scià di Persia sconfisse la dinastia indiana dei Moghul e si appropriò del diamante. La leggenda vuole che un membro dell'harem dello Scià Imperatore Mohammed informasse lo Scià Nadir che il gioiello era nascosto nel turbante dell'imperatore. Durante i festeggiamenti per la vittoria, Nadir fu così intelligente da suggerire che lui e l'imperatore inscenassero un rituale diffuso in oriente che richiedeva ai due capi di scambiarsi i copricapi. Il gesto rappresentava un legame fraterno, sincerità ed amicizia eterna. Un rifiuto da parte dell'ospite avrebbe

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significato una profonda offesa nei confronti dell'eroe conquistatore. Più tardi, quella notte, quando lo Scià Nadir srotolò il turbante vi trovò all'interno la gemma. Non appena la vide esclamò: "Koh-i-noor" che significa "montagna di luce". Lo Scià Nadir portò poi il gioiello in Persia dove rimase fino al 1849 data in cui gli Inglesi procedettero all'annessione del Punjab e l'East Indian Company divenuta proprietaria della gemma la regalò alla regina Vittoria. In seguito allo scopo di aumentare la luminosità del diamante si decise di tagliare nuovamente la gemma per esaltarne le qualità, il risultato finale fu un diamante di 108.93 carati. Nel 1937 fu montato sulla corona della regina Elisabetta e da allora si può vedere esposto tra i tesori della torre di Londra. La pietra, di colore grigio, era dapprima a forma di rosa e pesava 186 carati; in seguito fu fatta ritagliare con taglio a brillante e divenne di 108,93 carati. Nonostante il nuovo taglio, la pietra risulta ancora imperfetta per via della sua forma troppo piatta. MILLENIUM STAR Immaginate un diamante così perfetto e così grosso da non riuscire ad essere valutato dagli esperti mondiali di diamanti. Stiamo parlando del Millenium Star. Il diamante fu scoperto in Africa e precisamente nella Repubblica del Congo, la De Beers lo acquistò negli anni novanta. Il laboratorio della società impiegò i suoi migliori tecnici per studiare e poi tagliare una delle pietre più grosse e perfette rinvenute fino ad oggi. Solo dopo tre lunghi anni e grazie alla tecnologia laser il Millenium Star vide la luce nella sua attuale forma, uno splendido ed unico diamante di 203 carati a forma di goccia privo di imperfezioni sia internamente che esternamente. Harry Oppenheimer, esperto mondiale dell'industria dei diamanti, descrive il Millenium Star come "il diamante più bello che abbia mai visto". Chiamato a ragione Millenium Star, il diamante è il pezzo forte della "Millenium Collection" della De Beers. La De Beers ha creato la collezione come simbolo delle speranze e dei sogni per il futuro. La magnifica collezione è rimasta in mostra al Millenium Dome di Londra per tutto l'anno 2000. HOPE BLU Il diamante blu l'Hope, pietra rarissima trasparente e pura ha un taglio a brillante non perfetto, tuttavia ciò non diminuisce affatto la sua misteriosa bellezza. Nonostante la sua magnifica colorazione azzurro-zaffiro la pietra fu avvolta da una strana leggenda per cui questo diamante recava disgrazia a chi lo possedeva. E' sicuramente la gemma con l'alone più misterioso al mondo. In effetti il destino dei proprietari del diamante non è stato felicissimo; il primo possessore Maria Antonietta, fu decapitata durante la rivoluzione francese e forse la leggenda che la pietra fosse portatrice di sventura iniziò proprio da li. Nel 1830 l'Hope è nuovamente legato ad un susseguirsi di eventi infausti. Innanzi tutto il gioielliere che lo aveva tagliato morì di crepacuore alla notizia che il proprio figlio aveva rubato il prezioso diamante. A seguito della morte del padre il figlio si tolse la vita e si dice che toccò in sorte la morte anche alla persona che trovò il diamante tra gli averi del giovane suicida. Non è finita, esiste anche la storia della ballerina delle Folies Bergère che pare sia stata uccisa sul palco la prima sera che indossò l'Hope. Dulcis in fondo si credeva che

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infine fosse scomparso con l’ultimo proprietario, nel famoso disastro del transatlantico Titanic. La verità sul diamante si conobbe nel 1950, quando una rivista americana pubblicò un articolo dichiarando che la pietra era stata venduta da un certo Mc.Lean, nel 1947, al grande gioielliere americano Harry Winston di NewYork. Nel 1958 Winston donò l’Hope alla Smithsonian Institution dove è tuttora esposta. CENTENARY La pietra nella sua forma grezza fu estratta nel 1986 e pesava ben 599 carati, rinvenimento annunciato in concomitanza con il centenario della De Beers. La pietra nella sua forma grezza era simile ad una scatola di fiammiferi dalla forma irregolare con la superficie maggiore di forma concava, inoltre i piani della pietra erano angolari ed una protuberanza sporgeva dalla parte superiore della massa. Solo un grande tagliatore poteva far uscire fuori la bellezza insita della pietra. La De Beers incaricò del lavoro Gabi Tolkowsky, uno dei tagliatori più famosi del mondo, il cui nome è legato il taglio brillante omonimo. Il tagliatore decise che, malgrado le dimensioni fuori dal comune della pietra, l'avrebbe tagliata come un unico grosso diamante. Dopo un lungo lavoro durato nel suo insieme tre anni il Centenary prese vita nella sua forma attuale, 247 faccette che fanno letteralmente esplodere la luce e mettono il risalto la purezza della pietra. Il peso finale fu di 273.85 carati. Quando in seguito gli chiesero di parlare del suo lavoro sul Centenary, Tolkowsky ammise di essere stato rapito completamente dal diamante. Non vi era fessura della pietra che lui non conoscesse intimamente. Tolkowsky non volle fare uso di laser o lame per tagliare il Centenary, perché temeva che il calore e le vibrazioni avrebbero rovinato la lucentezza della pietra; optò quindi per l'antico metodo della sfaldatura (taglio a mano). DE BEERS Non molto tempo dopo l'avvio dell'attività estrattiva, la De Beers fece una delle sua maggiori scoperte: una pietra che pesava 428,5 carati proveniente dalle miniere di Kimberly in Sudafrica. Dopo il taglio, il diamante De Beers fu mostrato all'Esposizione di Parigi del 1889. Masse incredule di persone si misero in coda per ammirare quello che si credeva il diamante tagliato più grosso del mondo. Anche se nel secolo scorso sono state scoperte bellissime pietre, il diamante De Beers mantiene il titolo di quarto maggiore diamante tagliato al mondo. TAYLOR-BURTON La pietra fu rinvenuta nella miniera Premier in Sudafrica nel 1966 e fu Harry Winston che tagliò e levigò la pietra grezza a partire dai suoi 244 carati originari fino a ricavare uno splendido diamante di 69 carati a forma di goccia. Quando nel 1969 la pietra fu venduta all'asta venne acquistata dal gioielliere Cartier. Il giorno seguente Richard Burton acquistò il diamante dietro pagamento di una somma di denaro sconosciuta per farne regalo alla moglie Elizabeth Taylor. L'attrice lo indossò durante una gran galà al Principato di Monaco ma 10 anni più tardi decise di metterlo all'asta; il ricavato della vendita fu devoluto per la fondazione di un ospedale in Botswana.

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SANCY Diamante a forma di goccia dal peso di 55 carati. La leggenda dice che appartenne a Carlo il Calvo che nel 1477 lo perse in battaglia. Ritrovato venne utilizzato in seguito da molti re che lo incastonarono sulle loro corone. La pietra venne venduta alla monarchia inglese nel XVII secolo ma tornò in Francia durante la rivoluzione. Attualmente si trova al Louvre. HORTENSIA E' un diamante fancy di colore rosa dal peso di 20 carati, acquistato da Luigi XIV. Il nome gli è stato dato in seguito, in onore di Hortense de Beauharnais, figlia di Giuseppina e figliastra di Napoleone. E' conservato al Louvre. ORLOFF Originariamente era di 300 carati, oggi ne pesa 189.6. Come molti altri diamanti celebri la sua storia è legata ad antiche leggende indiane. In India venne trovato e adorato, in quanto costituiva l'occhio di un dio di un tempio indù. Rubato da un soldato francese, giunse in Europa nel XVIII secolo. Il principe Orloff, un tempo favorito di Caterina di Russia, lo acquistò per una cifra elevatissima e lo donò alla zarina, nella speranza di riconquistarla. La donna accettò il prezioso regalo ma non lo indossò mai. Oggi si pensa che esso sia custodito dal governo russo a Mosca, presso il Cremlino, nel Tesoro dei diamanti appartenuti allo Zar. OCCHIO DELL'IDOLO Anche per questo esemplare, del peso attuale di 70,20 carati il destino inizia dall'India, dove era adorato come occhio di una divinità. Lo sceicco del Cachemire se ne privò per pagare il riscatto al sultano turco che gli aveva rapito la figlia. REGENT Un esempio di qualità e taglio perfetti, è rappresentato dal Regent, limpidissima dalle sfumature blu, una tra le più belle pietre esistenti. Rinvenuto in India nel 1701, grezzo pesava 410 carati, a forma di brillante tagliato a cuscino pesò 140.5 carati. Di proprietà del primo ministro inglese, William Pitt, fu venduto al duca di Orleans e venne incastonato nella corona che Luigi XV indossava il giorno dell'incoronazione. Napoleone lo fece montare sul copricapo e poi sull'elsa della sua spada. Attualmente è in mostra al museo del Louvre. ------ Tra gli altri più famosi ricordiamo il Gran Mogol, del peso grezzo iniziale di 787 carati. Proveniente dall’India, la gemma è di colore bianco e dalla forma di mezzo uovo. Il taglio a rosa, eseguito da un tagliatore italiano, ne ridusse notevolmente il peso a 280 carati. Non si conosce la sorte di questa pietra, c’è chi afferma che essa sia conservata tra i tesori di qualche principe indiano. Sempre di provenienza indiana è il Darya-i-Nur (mare di luce), pietra trasparente dallo splendido colore rosa pallido, pura, di forma quasi rettangolare. Il suo peso si aggira tra i 175 e i 195 carati. Incastonata in un ornamento regale, fu indossata dallo Scià di Persia il giorno della

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sua incoronazione nel 1967. La Briolette, di origine indiana, è una gemma purissima a forma di goccia allungata, armonicamente sfaccettata. Il suo taglio, infatti, sebbene risalga a otto secoli fa, è talmente perfetto da far pensare all’uso di tecniche moderne. Un’altra bellissima pietra è il Pasha of Egipt, considerata tra le più meritevoli del Tesoro egiziano, di circa 40 carati, tagliata a forma ottagonale. Apparve in Inghilterra ove fu acquistata da un anonimo. Il più grande diamante dalla colorazione giallo-oro è il Tiffany, di carati 128,51. Fu ritrovato nella miniera di Kimberley, in Sud Africa e in seguito tagliato a cuscino e acquistato a Parigi dalla Tiffany & Co. di New York che lo possiede tuttora. Un altro grande grezzo, sempre di provenienza sudafricana è l’Excelsior, di carati 995,20. La gemma incolore fu divisa in dieci pietre dal taglio perfetto per un peso complessivo di carati 373,75. Si dice che molte di queste pietre furono acquistate dal gioielliere Tiffany, mentre secondo altre fonti, farebbero parte della corona inglese. Quello verde di Dresda del peso di 41 carati è a forma di mandorla. Ancora un famoso diamante, lo Scià di Persia, è una pietra indiana del peso di 88,7 carati. Il diamante ha tre incisioni, la prima indica il nome del principe che ne fu il primo proprietario nel 1591; la seconda incisione indica il nome del nuovo proprietario Scià Jehan, del 1641. Nel 1824 fu fatta la terza incisione che indica come proprietario lo Scià di Persia. Secondo la leggenda la pietra era appesa ad un filo d'oro sotto il tetto del trono del Pavone. Dopo l'assassinio dell'ambasciatore russo a Teheran, nel 1889, i persiani temettero delle rappresaglie da parte dello Zar e così gli diedero in regalo il diamante dello Scià; da allora si trova in possesso dei russi. Esistono però altre versioni di questa storia.

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DIAMANTE - TRADIZIONE Diamante deriva dal greco adams (invincibile) trasformato poi in adamant, demant e infine diamante. Gli arabi lo chiamavano almas, gli indù uira dal sanscrito vajra (fulmine o diamante). Il diamante per le sue qualità, non ultima l’estrema durezza, ha sempre scatenato la fantasia dei popoli; divenne presto talismano capace di tenere lontano i cattivi eventi e di apportare fortuna a chi lo indossasse. Per queste sue presunte qualità ben presto diventò simbolo di potere e di forza diventando anche ornamento di abbigliamento militare. Si sa per certo che questa pietra fu per lunghissimo tempo assai rara e molto costosa, e che solo i re e le persone di alto rango potevano permettersela.La prima testimonianza documentata riguardo l’Europa, risale all’inventario dei beni personali di Carlo V di Francia del 1379 circa. I romani credevano che i diamanti fossero schegge di stelle cadenti e i greci antichi li consideravano particelle degli dei. La maggior parte delle civilizzazioni furono affascinate dai diamanti, non solo per la loro bellezza e rarità ma forse essenzialmente per le loro utili proprietà. Ancora oggi il diamante è il simbolo dell’India che è stata fino al 1700 il maggior produttore; Marco Polo nel suo diario di viaggio racconta dei diamanti di Mutfili (odierna Masulipatam), Plinio e Tolomeo narrano di fiumi diamantiferi dell’India. Nel Buddhabhatta degli indiani si legge: "colui che porta il diamante vedrà i pericoli allontanarsi da lui..." fu così che i mercanti indiani convinsero i romani ad acquistare la pietra... dell’invincibilità. Oggi i giacimenti indiani ormai sfruttati per lungo tempo sono stati chiusi agli Europei. Il diamante ha da allora un valore di gran lunga superiore a quello che avrebbe avuto se valutato con i criteri puramente estetici applicati ad altre gemme. La tradizione indiana considerava il diamante nocivo se non sottoposto a una particolare e accurata purificazione e anche la tradizione occidentale risente di questa connotazione; l’occultista e medico Cardano ad esempio lo considerava una pietra porta sfortuna che fiacca l’intelletto, così come il sole fissato a lungo indebolisce la vista. Molte leggende sono legate al diamante, la tradizione biblica narra come i diamanti usciti dalla mano dell’Onnipotente, alla caduta degli angeli ribelli, si abbatterono sulle orde dei maledetti con un frastuono divino, come simbolo della punizione che giungeva dall’alto. Da allora si dice che il demonio ebbe in odio tutti i diamanti, perché gli ricordavano la sua caduta. Il trono del Buddha era costituito da diamanti a significare spiritualità, amore, fortuna, coraggio. Nel simbolismo cattolico il diamante rappresenta la Chiesa di Cristo. Il cristianesimo accolse l'uso delle pietre preziose e sebbene non ci furono mai precise prescrizioni canoniche, divenne rituale in parallelo alla manifestazione pubblica decretata da Costantino. Il diamante era una delle gemme che adornavano il pettorale del Sommo Sacerdote di Israele; Abramo stesso ne portava uno al collo e con la sua luce guariva i malati che gli si avvicinavano. Nelle feste del Sancta Sanctorum il diamante veniva portato dal rabbino per aiutare i fedeli a prevedere il futuro in modo infallibile; se il suo colore era bianco trasparente era presagio di eventi favorevoli, di color rosso

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presagiva guerra e quello nero significava che Iddio esigeva il castigo dei colpevoli. I monaci tibetani lo considerano uno dei più preziosi strumenti spirituali di trasformazione, perfezionamento, illuminazione, saggezza. In Egitto il diamante era consacrato a Osiride, in Grecia ad Apollo e ritenuta particolarmente giovevole all’orecchio destro, direttamente collegato a questa divinità. Nell'antichità i mercanti persiani portavano diamanti in Cina dove venivano usati per scolpire la giada e per tagliare e forare altre pietre. Per i cinesi era fondamentale il suo colore per identificare la casta di chi lo possedeva. Secondo la tradizione araba il diamante è in grado di rendere invisibili e apportare fortuna, protegge dalla folgore e favorisce la trance. Si narra che le streghe perseguitate portando questa gemma si rendessero insensibili alla tortura e alle fiamme del rogo. Nel Medioevo, per la sua incredibile bellezza, il diamante rappresentava il dono più ambito in occasione di fidanzamenti e matrimoni, si diceva infatti che le frecce di Cupido avessero la punta in diamante, per meglio trafiggere il cuore dell'amata. La tradizione dell'anello di fidanzamento con diamante risale al 1477, quando l'arciduca Massimiliano d'Austria donò un anello con diamante a Maria di Borgogna. L’ usanza di donare gioielli per sigillare legami eterni tuttavia era già in voga in epoche precedenti come quella romana e greca. La tradizione per cui le donne indossano l'anello all'anulare della mano sinistra risale al tempo degli egizi, essi credevano che la vena d'amore (vena amoris) corresse direttamente dal cuore alla punta dell'anulare della mano sinistra. Andrea Bacci (1587) dice: "La forza del diamante vive maggiormente dove c'è amore…… ". Il diamante Billour poteva essere portato solo dai Maestri di ordini esoterici, perché dotato di poteri soprannaturali, guariva tutti i mali, cambiava i metalli da vili a nobili. La sua luce non poteva essere sopportata da occhio umano senza schermo protettore, similmente la luce della Conoscenza non può essere mostrata a chi non è pronto a riceverla se non opportunamente oscurata da particolari filtri cioè i simboli. Il diamante era considerato un concentrato di poteri magici, scioglie gli incantesimi, neutralizza i veleni, rinsavisce i pazzi, dissipa gli incubi, dona il dominio sulle bestie feroci, rende il portatore ricco, amabile proteggendolo dall’invidia e lussuria, favorisce la castità, protegge le donne in gravidanza e aiuta a vincere le cause legali. Chi indossava un diamante poteva svolgere azioni con risultati eccezionali raggiungibili senza troppo impegno. Sempre secondo la tradizione il diamante tiene lontano il demonio, spiriti e streghe e produce il cosiddetto "effetto boomerang" ossia rigetta le energie negative al suo mittente. Il diamante è un catalizzatore potente di forze benefiche per un portatore onesto e integro che ne sia regolarmente entrato in possesso, meglio ancora che lo abbia ricevuto in regalo da una persona cara, ma se il possessore è malvagio, se si è impadronito della gemma con frode o inganno o peggio col sangue, si trasforma in un concentrato di forze maligne e pericolose.

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Anche se soltanto toccato da mani impure il diamante perde ogni virtù e può riacquistarla solo con il pentimento e la benedizione. Si narra che Paracelo filosofo alchimista medico sia morto per aver ingerito polvere di diamante. In India le donne ricche indossavano un diamante bianco senza macchie, con una leggera sfumatura di colore nero per debellare la sterilità e generare figli maschi. Nell'Ayurveda le gemme principali vengono calcinate ridotte in cenere e ingerite. Le ceneri di diamante vengono usate in caso di obesità, diabete, gonfiori, anemie e patologie della bocca, per rafforzare il corpo e portare benessere. Secondo il Lapidario Estense, la durezza del diamante è tale che esso può essere spezzato solo sacrificando un capra e bagnando la pietra nel suo sangue. Secondo il Lapidario di Alfonso il Saggio il diamante ha una natura essenzialmente negativa, dal momento che se tenuto a lungo in bocca fa cadere i denti e causa tristezza. Tenuto in bocca attenua la sensazione di fame. Veniva usato per curare gotta, colpo apoplettico, quelle malattie che colpiscono una metà del corpo, per l'itterizia. Il diavolo è ostile a questa pietra perché essa oppone resistenza alla sua luce. Secondo S. Ildelgarda "Ci sono persone che per la loro indole o per influenza del demonio sono cattive, perciò preferiscono tacere. Quando però parlano hanno spesso uno sguardo tagliente e talvolta escono quasi di senno come se fossero pazze ma riassumono poi velocemente il loro contegno, queste persone devono tenere spesso in bocca un diamante, la sua forza è talmente grande che cancellerà ogni cattiveria e male che si annida dentro di loro. Anche chi è malato di mente, bugiardo e facile preda dell'ira tenga sempre la pietra, la sua forza lo libererà da questi mali".

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DIAMANTE - VERITA' E LEGGENDE LA TRADIZIONE DICE CHE... Il diamante deve essere acquistato di venerdì, possibilmente quando Venere è in Toro, Bilancia, Pesci, fra l'alba e le undici del mattino. Si deve consegnare al gioielliere nello stesso giorno che lo dovrà incastonare, sempre di venerdì, in modo che la parte posteriore della pietra sia sempre a contatto con le pelle di chi indossa il gioiello. La gemma non deve presentare difetti e deve essere montata su oro bianco, argento o platino. Il peso ideale di un diamante è di un carato e mezzo, che ha un prezzo molto elevato. Purificazione: immergerlo per un certo periodo di tempo in latte di mucca non bollito; lavarlo in acqua piovana; porlo su un telo bianco su cui sia stato disegnato uno yantra di Venere con pasta di riso e zafferano. L'anello va indossato al dito anulare della mano destra o sinistra, ma si può mettere anche al dito mignolo. La doppia natura della gemma benefica e malefica la collega alla stella chiamata Testa della Medusa influenzata da Giove e Saturno. I giorni dedicati al diamante sono venerdì, sabato e domenica. Si addice a gli uomini di nome Ettore o Beniamino e alle donne di nome Sara (principessa) e Gemma. Vista in sogno annuncia successo. AUTENTICI E FALSI - se immerso nel latte caldo il vero lo raffredderà - se immerso nel burro liquido il vero lo solidificherà - niente può scalfire un diamante autentico (eccetto un altro diamante) - un vero diamante è freddo al tatto e appoggiato sulle palpebre non si riscalda, al contrario di un falso - un autentico blocca la balbuzie se posto in bocca a chi ne è affetto - un autentico è trasparente ai raggi X SESSO DEL DIAMANTE - il diamante maschile, nara, ha 8 facce e mostra tutti i colori dell'arcobaleno quando si riflette nell'acqua ed è privo di inclusioni - il diamante femminile, nari, ha 12 facce, presenta inclusioni, ma mostra tutti i colori dell'arcobaleno e tutte le sue sfaccettature - il diamante neutro, napunsak, (diamante eunuco) ha 3 angoli ed è arrotondato, di dimensioni notevoli e pesante LE CASTE DEL DIAMANTE brahmin è brillante incolore con una leggera tonalità azzurrognola, privo di inclusioni e macchie, splendente, magnifico, perfetto; è la gemma degli eruditi e degli individui con grandi capacità intellettuali kshatriya è bianco trasparente con una leggera tonalità rossiccia, brillante, frutto della mescolanza di bianco, giallo, rosso, rosato, privo di inclusioni; è la gemma dei governanti vaishya è bianco giallastro trasparente con una leggera tonalità giallo limone, privo d'inclusioni e macchie; è la gemma della borghesia, dei commercianti e di coloro che lavorano nel mondo degli affari shudra è bianco trasparente ma con uno splendore oscuro o affumicato; è la gemma delle classi più umili

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CREDENZE SUI DIFETTI DEL DIAMANTE - se ha macchie rosse non bisogna assolutamente acquistarlo poiché distruggerà la ricchezza del suo possessore - se ha macchie nere provocherà crisi finanziarie - se ha macchie bianche si può tollerare perché non hanno effetti nocivi ma neanche benefici - se ha un'inclusione che ricorda un grano d'orzo invalida il potere del diamante a meno che sia bianca - se ha un'inclusione simile a una piuma nera di corvo è fra le più sfavorevoli e può causare la morte della persona che la indossa - se ha solchi all'interno che vanno da destra a sinistra fanno perdere pace e benessere del focolare domestico - se i solchi s'incrociano esercitano influenza negativa sul coniuge - se i solchi sono paralleli sono di cattivo augurio - se i solchi sono sulla superficie non hanno conseguenze - se è privo di lucentezza causa indebolimento del corpo - se ha colore pallido o marroncino ha effetti distruttivi sul corpo - se ha impurità negli spigoli, sulle punte o al centro, è nocivo per salute e il benessere economico di chi lo indossa

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PURIFICARE - SCARICARE – RICARICARE I MINERALI Quando acquistiamo un minerale o lo riceviamo in dono la prima cosa fondamentale da fare è quella di purificarlo! Molte persone non sanno che un minerale piccolo o grande che sia, di poco o grande valore è pur sempre energia. Il cristallo è vivo e come tale deve essere trattato. Purificare un minerale non significa solamente spolverarlo o lucidarlo per farlo brillare, ma anche liberarlo da energie negative. Prima di giungere a noi un minerale ha percorso molta strada, è venuto a contatto con ambienti e persone di vario genere, è stato trattato in vari modi (spesso traumatici ) e il più delle volte conserva ancora al suo interno questi ricordi. Il minerale trattiene memorie di qualsiasi genere, ed è proprio per questo motivo che si raccomanda una sua adeguata pulizia prima di indossarlo, specialmente se è nuovo, onde evitare spiacevoli effetti. Il metodo di pulizia adottato non è lo stesso per tutti i minerali per cui è importante a questo proposito informarsi se si vuole evitare di procurare danni al minerale. In generale per cancellare in maniera radicale le memorie immagazzinate nel minerale si ricorre al metodo del sale o quello di metterlo "in cura" su una drusa o geode di ametista (che si può spolverare ogni tanto). Questo ultimo è il metodo più conosciuto e sicuro in quanto non procura nessun danno al minerale e su di esso vi si possono mettere tutti i generi di minerali anche quelli più "fragili". Se il geode è di grosse dimensioni si possono mettere su di esso anche più di un minerale alla volta. Normalmente una pietra nuova richiede più tempo nel processo di purificazione rispetto a una che possediamo o indossiamo da tempo. Le pietre nuove vanno tenute sul geode di ametista per almeno un giorno intero (o anche più) per garantire una pulizia profonda; per quelle che possediamo da tempo e indossiamo anche solo per poco tempo bastano solo poche ore. Altri tipi di purificazione: per purificare i cristalli vi sono altri metodi, per esempio si possono mettere nel sale marino a secco o disciolto in acqua (che non è applicabile a tutti i minerali), e si tengono da un minimo di qualche ora fino a tre o sette giorni. Alcune persone purificano i cristalli sotterrandoli nella terra o in una ciotola con argilla per qualche giorno; altre lasciandole a mollo in qualche ruscello d’acqua o fontanelle (oggi in commercio), oppure esponendole al fumo di incenso o di salvia o semplicemente trattandole con la forza del pensiero, il Reiki o i fiori di Bach (Crab-Apple). La purificazione e ricarica dei cristalli va fatta periodicamente e quando è frequente è sufficiente il semplice lavaggio con acqua fredda. Qualunque sia il metodo usato occorre sempre usare una certa prudenza e in caso di dubbio è meglio chiedere consiglio a persone esperte. Una cosa è certa, se si indossa un minerale non purificato o che ha subito traumi è molto probabile che il corpo fisico ne risenta, dando luogo a vari disturbi o anche a malesseri pronunciati. In questo caso è bene togliere subito il minerale e provvedere a una sua adeguata pulizia. I cristalli vanno conservati in materiali naturali come: vaschette di legno o di vetro, scatole di legno o avvolti in tela e

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possibilmente lontano dagli apparecchi elettrici, installazioni ed altre possibili fonti radioattive. Il posto ideale è un punto energeticamente neutrale. Qualcuno afferma che i cristalli vanno classificati in positivi e negativi. Questo dipende dall'energia che si trova nel loro luogo di provenienza, se esso si trova vicino ad una fonte di energia nociva, tali cristalli sono negativi e non possono avere un influsso benefico sulla salute dell'uomo. Alcune persone sono in grado di distinguere un cristallo positivo da quello negativo semplicemente toccandolo oppure usando il pendolo. I cristalli positivi emettono un certo calore mentre quelli negativi emettono un flusso fresco. Mettendo il pendolo sopra un cristallo positivo, il pendolo dovrebbe girare in senso orario. A scopo terapeutico vengono utilizzati soltanto i cristalli positivi. Sfortunatamente molti cristalli negativi sono venduti in tazzine mescolati a quelli positivi e a volte possono energeticamente prevalere su quelli positivi. E’ importante che il commerciante di cristalli abbia un corpo energetico positivo e che i cristalli vengano venduti in posti energeticamente positivi. Molte pietre se indossate accumulano elettricità statica e in pochissimo tempo diventano molto calde. In questo caso occorre scaricare il minerale ponendolo sotto l'acqua che scorre. Se si vogliono potenziare le proprietà del minerale si può ricorrere alla loro ricarica. Generalmente i metodi usati sono quelli di esporre il minerale alla luce del sole (cristalli con energia yang) o della luna (cristalli con energia yin) o avvicinarlo a una fonte di calore. L’energia dei raggi lunari inoltre è benefica per purificare e ricaricare pietre per la ricerca spirituale, la meditazione, il rilassamento, squilibri emotivi e disturbi dell’apparato femminile. In alcuni casi non è necessario ricaricare il minerale perché si attiva a contatto del corpo umano che emana calore. Alcune pietre sono sensibili alla luce diretta del sole e potrebbero sbiadire, perciò andranno collocate in un posto all’ombra vicino al punto in cui batte il sole. Un altro metodo per ricaricare un minerale è quello di metterlo su un geode di quarzo (pietre solari) o un geode di ametista (pietre lunari). Concludendo i minerali possono far bene ma possono anche far male se non sono adeguatamente purificati o idonei. In generale si consiglia anche di evitare di indossare minerali rotti, scalfiti e molto impuri anche se sono puliti. E’ bene evitare di indossare gioielli indossati da altre persone (specie se in cattivo stato di salute). Può anche succedere che se si indossano minerali perfetti e puliti si possa ugualmente provare disagio. Ci sono alcuni minerali che non vanno indossati per periodi troppo lunghi oppure altri con forte carica energetica che risulta inutile a un corpo già abbastanza carico di energia, o semplicemente minerali che non sono in sintonia con le nostre energie personali. In tutti i casi occorre usare un minimo di intuito ed esperienza per capire se un certo minerale è adatto a un certo tipo di persona e a un certo tipo di esperienza.

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PROGRAMMARE I MINERALI

Una volta che abbiamo provveduto alla pulizia e ricarica del nostro minerale, possiamo iniziare a sintonizzarci con la sua energia, portandolo amorevolmente vicino al cuore e rivolgergli una richiesta di aiuto. Più la nostra richiesta è intensa, forte e chiara, maggiore sarà l’effetto che il minerale produrrà. Anche se non rivolgiamo nessuna richiesta al minerale esso agirà ugualmente ma i suoi effetti saranno minori e più lenti nel tempo. Un minerale può essere programmato tantissime volte, e prima di ogni nuova programmazione deve essere opportunamente purificato e ricaricato. Il minerale da programmare deve essere naturale (es. punta) e non lavorato dall’uomo. Cristalli lavorati o burattati possono anche essi essere programmati, ma i messaggi a loro affidati risultano essere di qualità inferiore rispetto a quelli dei cristalli naturali. Prima di riprogrammarlo, occorre rimuovere il programma precedente e cioè comunicarlo mentalmente al cristallo, invitandolo ad aprirsi a voi e alla luce che gli invierete per aiutarlo a cancellare ogni programma precedente. Se un cristallo è stato programmato, solo la persona che lo ha fatto è in grado di rimuovere il programma in esso contenuto. Ovviamente occorre accertarsi che il cristallo che desideriamo programmare non sia un deposito di memoria. In generale i programmi devono essere formulati con una frase chiara e affermativa, che andrà ripetuta mentalmente per tre volte. E’ importante ricordare che per qualsiasi genere di affermazione o programmazione o pensiero ciò che realmente conta è la potenza dell’intenzione. Inoltre la programmazione di un cristallo richiede uno specifico stato di coscienza; più è intenso questo stato, più bisogna essere cauti e responsabili. Il cristallo può contenere diversi programmi contemporaneamente purchè essi siano compatibili. E’ sempre bene e meglio conoscere il tipo di energia del cristallo che desideriamo programmare e le zone in cui agisce al meglio, al fine di ottenere il massimo dei benefici. Ad esempio un cristallo è più adatto a curare, un altro per risolvere problemi pratici o un altro ancora per curare le piante.

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I MINERALI NEL CORPO Collane: la collana copre tutta l'area della gola-collo e per questo motivo ha un'azione molto più forte rispetto a quella ottenuta da un singolo ciondolo. Essendo a diretto contatto della gola, le collane sono molto indicate per le persone che mettono a dura prova il chakra della gola (comunicazione) come: cantanti, conferenzieri, insegnanti ecc.. Ciondoli: i ciondoli normalmente cadono all'altezza del cuore, per cui sono indicati per attivare il chakra del cuore. Orecchini: i minerali che si trovano incastonati in orecchini favoriscono la creatività, il lavoro mentale. Tutti gli orecchini, anche quelli senza minerali, favoriscono e aumentano il flusso di prana. Braccialetti: i minerali incastonati in braccialetti agiscono sul chakra del cuore a curano i traumi affettivi. Anelli: in generale i minerali incastonati in anelli aumentano l'energia e incrementano le abilità manuali. Indossati nella mano destra agiscono sulle capacità e talenti nascosti, in quella sinistra sulle circostanze della vita. I minerali avranno maggiore o minore influsso a seconda del dito il cui viene indossato un anello, poiché ogni dito della mano ha corrispondenza con le energie dei seguenti pianeti: il pollice corrisponde al pianeta Venere, l’indice a Giove, il medio a Saturno, l’anulare al Sole, il mignolo a Mercurio

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BIBLIOGRAFIA

L’arte di curare con le pietre di Michael Geiger, edizioni Crisalide Il manuale delle pietre di Michael Geiger, edizioni Crisalide Cristalloterapia di Manuela Caldirola, edizioni Sonzogno Iniziazione alla cristalloterapia di Fabio Nocentini, ed. Mediterranee Il grande libro delle pietre di Sofia Sienko, edizioni Armenia Guarire coi cristalli di Marianna Sheldrake, edizioni Armenia Cristalli di Katrina Raphaell, edizioni Xenia Manuale di cristalloterapia di Katrina Raphaell, edizioni Xenia La trasmissione cristallina di Katrina Raphaell, edizioni Verde chiaro Il potere curativo dei cristalli di Massimo Mantovani, edizioni DeVecchi Cristalloterapia di Tabish Graziotti Basevi, edizioni DeVecchi L’energia sottile dei cristalli di Liz Simpson, edizioni Lyra Libri Terapie esoteriche vol.1 e 2 di Dietmar Kramer, edizioni Mediterranee L’energia trasparente di Maria Rosaria Omaggio, edizioni Mediterranee Il libro delle pietre di Santa Ildelgarda, ed.Centro Benessere Psicofisico Il grande libro della cristalloterapia di Reto Vital, edizioni Xenia Cosa raccontano i cristalli di Valentina Beggio, edizioni Rimedi Naturali Il manuale delle pietre energetiche di Daniel Mantez, ed. Hobby e Work Lo straordinario potere delle pietre preziose di L. Tuan,ed.De Vecchi Minerali magici di Carmen Perez, edizioni Hobby e Work Le carte dei cristalli di C. Aprado, ediz.Centro di Benessere Psicofisico I cristalli di Giuseppe Zanella, edizioni Atlantide Enciclopedia delle pietre magiche di Scott Cunnigham, edizioni Mursia Minerali –Minicompact, edizioni De Agostani --- La scienza segreta dietro ai miracoli di Max Freedom L., ed.Macropost La ruota di medicina di Kenneth Meadows, edizioni L’Età dell’Acquario ESP i tuoi eccezionali poteri spirituali di G. Kriyananda, ed. Amrita Astrologia di Goswami Kriyananda, edizioni Amrita Meditazione di Douglas Baker, edizioni Crisalide Cromoterapia di Theo Gimbel, edizioni Tecniche Nuove Chakra di Ruth White, edizioni Sonzogno Guarisci te stesso di Josè Silva e Robert Stone, edizioni Armenia Psicosintesi di Roberto Assagioli, edizioni Astrolabio Psicosintesi terapeutica di Roberto Assagioli, edizioni Astrolabio I segreti dell’aura di T.Lobsang, edizioni Astrolabio