Potenziali nodi della rete · 17 - Sicilia - Banca del germoplasma dell’Orto Botanico di Palermo...

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In copertina Fiori e semi di Dianthus glacialis RIBES Rete Italiana Banche del Germoplasma per la Conservazione ex situ della Flora Spontanea Italiana Potenziali nodi della rete Aggiornato al 9 febbraio 2005

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In copertina Fiori e semi di Dianthus glacialis

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RIBES Rete Italiana Banche del Germoplasma per la

Conservazione ex situ della Flora Spontanea Italiana

Potenziali nodi della rete Aggiornato al 9 febbraio 2005

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Sommario 1 - Piemonte - Banca del germoplasma delle Alpi sud occidentali 5 2 - Lombardia - Lombardy Seed Bank LSB 6 3 - Trentino - Alto Adige - Trentino Seed Bank TSB 7 4 - Veneto - Banca del germoplasma dell’Orto Botanico di Padova 8 5 - Liguria - Laboratorio per la conservazione della diversità vegetale ligure 9 6 - Toscana - Banca del germoplasma dell’Orto Botanico di Pisa 10 7 - Toscana - Banche del Germoplasma Livornesi 11 8 - Marche - Banca del germoplasma per la conservazione delle specie

anfiadriatiche 12 9 - Lazio - Banca del germoplasma dell’Orto Botanico di Viterbo 13 10 - Lazio - Banca del germoplasma dell’Orto Botanico di Roma 14 11 - Abruzzo - Banca del Germoplasma dell'Appennino Centrale 15 12 - Abruzzo - Banca del germoplasma della Majella 16 13 - Molise - Banca del germoplasma del Molise 17 14 - Puglia - Banca del germoplasma del CNR di Bari 18 15 - Basilicata - Banca del Germoplasma CODRA Mediterranea S.r.l. 19 16 - Sardegna - Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR) 20 17 - Sicilia - Banca del germoplasma dell’Orto Botanico di Palermo 21 18 - Sicilia - Banca del germoplasma dell’Orto Botanico di Catania 22 19 - Sicilia - Banca di germoplasma del Mediterraneo®, ONLUS 23

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1 - Piemonte - Banca del germoplasma delle Alpi sud occidentali Curatore: Valentina Carasso Istituzione: Ente di Gestione dei Parchi e delle Riserve Naturali Cuneesi.

Via S. Anna, 34 12013 Chiusa Pesio (CN) Tel.: 0171 734021 Fax: 0171 735166 e-mail: [email protected]

Legale rappresentante: Lorenzo Tassone (presidente dell’ente) Rappresentante delegato: Bruno Gallino La Banca è operativa dal 2003 grazie al contributo della Regione Piemonte e al progetto transfrontaliero finanziato dalla UE, Interreg IIIA: “Conservazione e ge-stione della flora e degli habitat delle Alpi occidentali del sud”. La struttura è com-posta da: camera di essiccazione, di 40 m³, munita di deumidificatore chimico con temperatura (15-20° C) e umidità relativa (10-20 % UR), per la deidratazione delle accessioni; locale di stoccaggio dotato di cella frigorifera a 2 comparti: cella BT, per una lunga conservazione e cella TN, per la conservazione a breve termine; la-boratorio, per il trattamento del germoplasma, test sperimentali, selezione e confe-zionamento del materiale vegetale. La strumentazione è composta principalmente da: setacciatore meccanico; stufa a circolazione d’aria forzata; bilancia termica e bilancia analitica; mulino da laboratorio; armadi di sicurezza; una cappa chimica; due agitatori magnetici; un congelatore verticale; un frigorifero da laboratorio; quattro incubatori. L’organico è attualmente composto da un Curatore tecnico (dott. Valentina Carasso, professionista); un Consulente scientifico (dott. Marco Muccia-relli, Dipartimento Morfofisiologia Settore Botanica, Università di Torino); un co-ordinatore tecnico e amministrativo (Bruno Gallino, Ente Parchi e Riserve cunee-si); un numero variabile di operatori in base alle attività stagionali e al numero di progetti. La direzione e la responsabilità amministrativa e finanziaria sono affidate all’Ente Parco. La Banca è parte del “Centro per la Biodiversità Vegetale”, settore operativo dell’Ente che si occupa della conservazione, gestione e valorizzazione della diversità vegetale delle Alpi sudoccidentali e, più in generale, della fitodiver-sità del Piemonte, con particolare attenzione per le specie più rare e di notevole interesse biogeografico, nonché per le specie utili in operazioni di rinaturalizzazio-ne o di rilevante interesse economico. Per tali finalità collabora strettamente con: IPLA, Torino; Dipartimento Morfofisiologia e Dipartimento Agronomia, Universi-tà di Torino; Conservatoire Botanique di Gap e Porquerolles; Vivaio Regionale, Chiusa Pesio.

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2 - Lombardia - Lombardy Seed Bank LSB Curatore: Graziano Rossi Istituzione: Parco Monte Barro (Lecco), Centro Regionale Flora Autoc-

tona della Lombardia (CFA) c/o Dipartimento di Ecologia del Territorio e degli Ambienti Terrestri, Università di Pavia, Via S. Epifanio 14 27100 Pavia (PV) Tel.: 0382 984854 Fax: 0382 34240 e-mail: [email protected]

Legale rappresentante: Giuseppe Panzeri (presidente del consorzio parco) Strutture e modalità di trattamento dei semi nella LSB 1) Camera di essiccazione e stoccaggio: progettato per far perdere lentamente ac-qua al seme, senza danneggiarlo, questo locale è provvisto di strumenti deumidifi-catori e condizionatori che, monitorati da un sistema di controllo, permettono di mantenere l’ambiente, attorno ai valori standard di 15% UR e 15°C. Inoltre, per limitare al massimo l’ingresso di umidità dall’esterno, è stato previsto un passaggio delimitato da due porte (air lock), interposto tra la camera di essiccazione e il resto della struttura, oltre che particolari accorgimenti strutturali come piastrellature alle pareti, vernici impermeabilizzanti, guaine bituminose, controsoffittatura. Infine, un allarme telefonico è programmato per avvertire gli operatori, qualora si verifichi un mal funzionamento del sistema. I sacchetti in stoffa contenenti i semi sono deposti in appositi contenitori, impilati l’uno sull’altro e disposti, su carrelli, al centro della stanza, così da sottoporli alla miglior ventilazione possibile. Questa stanza ospita anche cinque freezer a colonna (di tipo domestico No-Frost), adibiti allo stoccag-gio definitivo a –18 °C. Per quest’ultima fase sono stati scelti contenitori in vetro a tenuta stagna. Infine, mediante strumenti misuratori dell’attività dell’acqua viene verificata l’effettiva deidratazione dei semi, fondamentale per confermare la loro reale predisposizione alle basse temperature.2) Laboratorio per pulizia ed analisi dei semi. Qui la metodologia standard prevede l’utilizzo di setacci a colonna con differenti maglie e pulisemi ad aria soffiata. Per le procedure di caratterizzazione e germinazione dei semi sono stati predisposti 3 armadi termostatici con luce e tem-peratura regolabili, una cappa per l’aspirazione delle polveri, una bilancia analitica a 4 cifre, un binoculare, uno stereomicroscopio ad alto ingrandimento ed un PC notebook, oltre a reagenti e minuteria da laboratorio. Infine, un apposito scaffale è predisposto per le attrezzature adibite al lavoro di campo: sacchetti per la raccolta dei semi, GPS, bussole, macchina fotografica digitale, altimetri, binocoli, schede di raccolta dati di campo, ecc. Raggio di azione: Lombardia e Regioni limitrofe

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19 - Sicilia - Banca di germoplasma del Mediterraneo®, ONLUS Curatore: Ignazio Li Vigni Istituzione: Banca di Germoplasma del Mediterraneo ONLUS,

Via Pietro Floridia, 2 90129 Palermo (PA) Tel.: 091 6452894 Fax: 091 524405 e-mail: [email protected] Sito internet: www.bancadigermoplasma.it

Legale rappresentante: Ignazio Li Vigni (presidente) La BGM è una Associazione Scientifica nata a Palermo nel 1997. Si occupa della salvaguardia della variabilità genetica delle piante selvatiche del bacino Mediterraneo ed opera nel campo della sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Il progetto è stato finanziato dalla Henry Ford European Conservation Awards e dalla Provincia Regionale di Palermo, mentre il comune di Palermo ha affidato un terreno confiscato alla mafia per l’istituzione di campi-collezione. Attualmente gode di finanziamenti Regionali, nonché da parte dei suoi circa 300 soci sparsi in tutto il mondo, che contribuiscono anche in qualità di studiosi, inviando semi. La sede operativa è distribuita in circa 200m2 e dispone di un ufficio gestionale, una biblioteca tematica, un laboratorio biologico, una stanza adibita alla deumidificazione dei semi, una stanza per l’esposizione museale, di tutte le attrezzature specifiche per il mantenimento di una Banca di semi (congelatori; generatore di corrente; deumidificatore d’ambiente; camera di germinazione; camera di essiccazione; igrometro non distruttivo; stereomicroscopio con fotocamera; bilancia analitica; lettori CCD per la lettura dei codici a barre identificativi delle accessioni e stampante per etichette; GPS e cartografia; strumenti vari per analisi delle sementi: diafanoscopio, densimetro, colorimetro, microcalibro, sterilizzatrice, vetreria, sacchetti, contenitori). In otto anni di attività ha collezionato 600 specie wild (per un totale di 150.000 unità) e dedica particolare attenzione alle piante spontanee di interesse protezionistico. La BGM incrementa con nuove accessioni il numero delle specie, con un incremento netto di circa 100 nuove specie/annue. Le attività attualmente portate avanti interessano 7 fasi così riassuntati. Ricerca storica, scientifica e metodologica - Reperimento del germoplasma - Realizzazione della Banca di Germoplasma - Prove di germinazione - Sensibilizzazione dell’opinione pubblica - Impianti di campi-collezione - Realizzazione di una rete integrata del germoplasma mediterraneo, prevedendo di realizzare una rete integrata di centri per la conservazione del germoplasma mediterraneo, utilizzando come punti nodali le strutture esistenti nelle varie regioni del mondo. I primi contatti sono stati presi con lo Stato della California, che ha già incorporato la BGM. I propositi sono quelli di riuscire a raccogliere almeno il 30% delle 24 000 specie della flora mediterranea, entro il prossimo decennio.

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18 - Sicilia - Banca del germoplasma dell’Orto Botanico di Catania Curatore: Pietro Pavone Istituzione: Dipartimento di Botanica - Università di Catania

Via A. Longo 19 95125 Catania (CT) Tel.: 095 551120 Fax: 095 441209 e-mail: [email protected]; [email protected]

Legale rappresentante: Ferdinando Latteri (rettore dell’Università) Rappresentante delegato: Pietro Pavone (vicedirettore di dipartimento) La Banca ha lo scopo di garantire la salvaguardia e la valorizzazione della diversità vegetale della Sicilia e dell’area mediterranea in genere attraverso la conservazione ex situ di germoplasma ed esemplari di specie spontanee, soprattutto endemiche, rare e/o minacciate, oppure di particolare interesse fitogeografico e naturalistico. La Banca raccoglie anche il germoplasma di specie forestali arboree e arbustive per interventi di recupero o di riqualificazione ambientale, provenienti da ambienti ad elevata naturalità come quelli della Rete Ecologica Siciliana e di varie aree protette. Essa è ospitata provvisoriamente in una palazzina all’interno dell’Orto Botanico e comprende un locale attrezzato per la pulizia e la preparazione del germoplasma, un laboratorio biologico ed un locale per la catalogazione e la gestione informatica dei dati, oltre alle celle frigorifere per la conservazione. Il laboratorio dispone di moderne attrezzature per la conservazione e di apparecchiature informatiche per l’archiviazione dei dati. Attualmente la Banca partecipa due progetti, in collaborazione con Istituzioni operanti nel settore della conservazione e della salvaguardia delle risorse fitogenetiche. Il primo è il progetto “GENMEDOC – Création d’un réseau de centres de conservation du matériel génétique de la flore des régions méditerranéennes de l’espace MEDOCC” (P.I.C. Interreg III B – Mé-diterranée Occidentale) che ha lo scopo di raccogliere e conservare germoplasma di taxa endemici, rari o minacciati, elaborare protocolli di germinazione e moltiplicazione del materiale prescelto, studiare le popolazioni e le basi strutturali di habitat prioritari inclusi nella Direttiva 92/43/CEE. Il secondo progetto, invece, “Realizzazione di un Centro per la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità vegetale della Sicilia centro-orientale”, opera su scala regionale (P.O.R. Sicilia 2000-2006 - Misura 1.12 - Sistemi territoriali integrati ad alta naturalità -FEAOG) e prevede la collaborazione con altre strutture afferenti al CEVASABI (Centro per la Valorizzazione e la Salvaguardia della Biodiversità vegetale). Il progetto è finalizzato a conservare, caratterizzare, moltiplicare e diffondere le risorse fitogenetiche di ambienti naturali, agrari e forestali della Sicilia centro-orientale, per scopi agrari e forestali e per interventi di restauro ambientale. Per entrambi i progetti, inoltre, la Banca realizzerà la catalogazione informatica dei dati ed un archivio informatico gestito in rete.

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3 - Trentino - Alto Adige - Trentino Seed Bank TSB Curatore: Costantino Bonomi Istituzione: Museo tridentino di scienze naturali

Via Calepina 14 38100 Trento (TN) Tel.: 0461270381 Fax: 0461270376 e-mail: [email protected] Sito internet: www.mtsn.tn.it/seedbank

Legale rappresentante: Giuliano Castelli (presidente del museo) Rappresentante delegato: Michele Lanzinger (direttore del museo) La Banca del Germoplasma del Trentino è stata istituita con delibera provinciale 1159 del 24.5.02 per contribuire alla conservazione ex situ delle specie a rischio di estinzione presenti nelle Alpi sudorientali. Trova la propria sede presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali e si avvale del sostegno del Museo Civico di Rovereto che contribuisce alla sua gestione tramite il proprio Centro di Cartografia Floristica Tridentina. È composta da un ufficio di documentazione geo-botanica per pianificare il lavoro di campo (con carte tecniche, flore, GPS, GIS). Una camera di essiccazione di circa 30m3, realizzata per abbassare il contenuto in acqua dei semi in maniera non distruttiva, operando a 15°C e 15%UR con un doppio back up per ciascun paramentro che viene monitorato in continuo e gestito elettonicamente da un sistema in grado di regolare l’accensione e lo spegnimento di due deumidificatori ad assorbimento e due condizionatori. Un sistema a regolazione manuale provvede ad un lento e periodico ricambio dell'aria all'interno della camera che è ben isolata e provvista di anticamera di decantazione. Il laboratorio di trattamento del germoplasma si compone di una cappa per l'aspirazione delle polveri, di pulisemi gravimetrici ad aria soffiata, setacci, bilance analitiche e stereomicroscopi ad alta risoluzione. La sezione dedicata ai test di germinazione si avvale di incubatori modulari a controllo di luminosità e temperatura. Nella camera di essicazione trovano spazio anche i moduli a bassa temperatura che conservano il germoplasma dopo che ne è stata confermata l’avvenuta deidratazione, tramite una misura non distruttiva (WA) e un doppio confezionamento in contenitori di vetro a tenuta stagna. Per propagazione e coltivazioni circa situ sono diponibili i vivai e gli oltre 10 ettari di ambienti naturali presso il Giardino Botanico Alpino Viotte a 1500 mslm. Nel primo triennio di attività la banca trentina ha lavorato su 73 specie distribute su tutto il territorio provinciale e localizzate in 453 siti di raccolta e si è avvalsa di uno staff di 6 persone più un numero variabile di volontari, stagisti e studenti. La banca trentina fa parte di ENSCONET la rete europea delle banche semi (VI Programma quadro per la ricerca dell’Unione Europea).

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4 - Veneto - Banca del germoplasma dell’Orto Botanico di Padova Curatore: Giancarlo CASSINA Istituzione: Centro di Ateneo Orto Botanico, Università di Padova

Via Orto Botanico 15 35123 Padova (PD) Tel.: 049 8272112/19 Fax: 049 8272120 e-mail: [email protected]

Legale rappresentante: Vincenzo Milanesi (rettore dell’università) Rappresentante delegato: Giovanni Caniglia (dipartimento di biologia) La raccolta annuale dei semi presso l’Orto Botanico di Padova e relativa catalogazione in un Index Seminum finalizzato allo scambio con altre Istituzioni similari, risale al 1823. Dal 1978 l’offerta di semi è stata integrata anche con semi raccolti in natura. Al sistema di conservazione tradizionale in ambienti non climatizzati è stato affiancato, dal 1992, il sistema della crioconservazione. Gli spazi attualmente riservati alla loro essiccazione, lavorazione, conservazione e prove biologiche, sono due locali per complessivi m2 50; con l’imminente ampliamento dell’Orto botanico su un’area adiacente, saranno a questo scopo riservati spazi molto più ampi e attrezzature più idonee utili all’allestimento di una funzionale Banca del Germoplasma. Le attrezzature presenti nel laboratorio semi, sono costituite da: setacci, ventole di separazione, cella di essiccazione a gel di sili-ce, misuratore di umidità del seme, contenitori di conservazione (buste alluminate, sigillate a caldo), armadio congelatore (m3 2,0; -15/-20 °C), germinatoio a 4 scom-parti indipendenti (m3 1,5), microscopi. La conservazione a breve termine è riserva-ta alle specie raccolte in Orto e a quelle raccolte in natura che non figurano come entità rare e/o minacciate; questi semi vengono conservati in buste di carta, in ap-posito armadio, in un locale non climatizzato. I semi che temono l’essiccazione (ricalcitranti) vengono conservati in ambienti idonei. Le specie conservate in questa maniera sono 1561. La conservazione a lungo termine, in relazione all’esiguità di spazi climatizzati e di attrezzature specifiche, viene riservata alle specie rare e/o minacciate del Veneto e Friuli, secondo un piano di raccolta predeterminato. Le specie conservate in crioconservazione sono 85, alcune sono incluse anche nelle Direttive Habitat (Erucastrum palustre, Gypsophila papillosa, Saxifraga berica, ecc.), altre sono incluse nelle Liste Rosse Nazionali o Regionali stilate da I.U.C.N. e/o da S.B.I. (Euphrasia marchesettii, Haplophyllum patavinum, Moltkia suffruti-cosa, ecc.), altre assumono valenza locale, come quelle minacciate dei Colli Euga-nei (Crypsis schoenoides, Thymelaea passerina, ecc.). Al fine di facilitare il reperi-mento di entità spontanee da conservare ex situ, è stato recentemente stipulato un accordo di collaborazione con il Giardino Botanico delle Alpi Orientali di Monte Faverghera (BL).

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17 - Sicilia - Banca del germoplasma dell’Orto Botanico di Palermo Curatore: Anna Scialabba Istituzione: Dipartimento di Scienze Botaniche

Università di Palermo Via Archirafi, 38 90123 Palermo (PA) Tel.: 091 6238273 Fax: 0916230212 e-mail: [email protected]

Legale rappresentante o suo delegato: La banca del Germoplasma dell’Università di Palermo, sorta nel 1993, si inserisce nel contesto di un progetto che vede l’Orto Botanico centro propulsore nella scelta di strategie di conservazione idonee alla salvaguardia del patrimonio genetico della flora dell’area mediterranea. I principali obiettivi che si propone sono: educare il pubblico sull’importanza delle piante e sulla necessità della loro conservazione, valutare quali specie sono minacciate, monitorare i siti ricchi di piante che necessi-tano di protezione indagando sulle cause che minacciano la loro sopravvivenza, proteggere le specie endemiche, rare o minacciate assumendosi la responsabilità della conservazione della flora locale, conservare le specie selvatiche e di impor-tanza economica (cibo, fibre, piante medicinali, etc.), preservare la diversità geneti-ca dei progenitori selvatici di piante coltivate, reintrodurre in natura le entità a ri-schio, introdurre e coltivare piante selvatiche tropicali e subtropicali di interesse economico. Il sistema di collezionamento e di stoccaggio utilizzato mira sia a pre-servare la diversità genetica nel suo complesso, al fine di disporre di un’ampia sor-gente di geni trasferibili per ogni specie, che ad estendere la longevità dei semi ad un lungo periodo di tempo. I passi essenziali del processo di conservazione dei se-mi sono la raccolta, la determinazione tassonomica e della diversità genetica, la pulizia, la deidratazione, lo stoccaggio a bassa umidità e bassa temperatura, il mo-nitoraggio della qualità del seme utilizzando test fisiologici e biochimici, la rigene-razione delle accessioni. La banca si avvale delle competenze scientifiche e delle attrezzature esistenti in seno al Semenzaio, al Laboratorio di Sistematica, Fitogeo-grafia ed Ecologia e al Laboratorio del Germoplasma. Tali strutture collaborano per caratterizzare e monitorare le collezioni, per definire le strategie di conservazione e per formare a livello universitario biologi esperti nel settore della conservazione e valorizzazione della biodiversità. La banca ha rapporti di scambio con le banche nazionali e internazionali degli Orti Botanici. Ha acquisito particolare esperienza sulla biologia della conservazione del genere Brassica e Abies. I duplicati di queste accessioni sono depositati presso banche estere con documentata esperienza ed interesse per la loro conservazione. Le collezioni attuali della banca sono rappre-sentative della biodiversità in Sicilia.

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16 - Sardegna - Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR) Curatore: Gianluigi Bacchetta Istituzione: Centro Conservazione Biodiversità (CCB)

Dipartimento di Scienze Botaniche Università degli Studi di Cagliari Viale Sant’Ignazio da Laconi, 13 09123 Cagliari (CA) Tel.: 070 6753508 e 09 Fax: 070 67535 35 o 09 e-mail: [email protected]; [email protected] Web page: www.ccb-sardegna.it

Legale rappresentante: Antonio Scrugli (direttore di dipartimento) Rappresentante delegato: Gianluigi Bacchetta (responsabile CCB) Il progetto per la creazione della Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR) è nato nel 1997 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Botaniche e l’Amministrazione Provinciale di Cagliari. La realizzazione degli spazi e delle strutture è stata completata nel corso del 2001, mentre l’acquisto delle attrezzature, reso possibile grazie ad un finanziamento del MIUR (L. 6/2000), si è concluso nel 2003. La Banca si compone di una camera per la deidratazione del germoplasma e una cella frigorifera per la crioconservazione a lungo termine, di due laboratori per lo studio del materiale genetico e la realizzazione dei test di germinazione, oltrechè di una struttura per l’archiviazione dei dati. A ciò si aggiungono un locale per la quarantena, uno per la post-maturazione e due per la pulizia del germoplasma. Re-centemente sono stati allestiti, inoltre, una piccola serra con due banchi termori-scaldati e dei campi sperimentali per la moltiplicazione e lo studio del germopla-sma. Parte del materiale raccolto viene conservato a +5°C e reso disponibile per gli scambi con altre istituzioni scientifiche attraverso Index Seminum elettronico (http://www.ccb-sardegna.it/html/seminum.html). La banca collabora a livello in-ternazionale con diverse istituzioni impegnate nella conservazione della biodiversi-tà vegetale e con numerose altre banche del Mediterraneo. Attraverso progetti quali “GENMEDOC” (Interreg III B), partecipa attivamente alla creazione di una rete transnazionale delle banche del germoplasma. L’obiettivo principale della Banca è quello della conservazione di tutti i taxa vegetali rari, minacciati, endemici o di particolare interesse fitogeografico della Sardegna e più in generale dei territori insulari del Mediterraneo. Attualmente sono conservate in BG-SAR circa 1000 accessioni per un totale di oltre 400 taxa della flora sarda e dei principali sistemi insulari del Mediterraneo (Baleari, Canarie, Corsica, Creta e Sicilia). Durante il 2003 e il 2004, oltrechè in Sardegna, sono state compiute diverse campagne di rac-colta in Albania, Grecia, Francia, Spagna e Tunisia. Sono inoltre conservati in vivo, nelle Roccaglie della Biodiversità e in collezioni in vaso, 150 taxa moltiplicati a partire dal germoplasma raccolto.

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5 - Liguria - Laboratorio per la conservazione della diversità vegetale ligu-re Curatore: Pier Giorgio Campodonico, Luigi Minuto Istituzione: Centro universitario di Servizi Giardini Botanici Hanbury,

Università degli studi di Genova Corso Montecarlo, 43, La Mortola 18039 Ventimiglia (IM) Tel.: 0184226626 Fax: 0184226632 e-mail: [email protected]

Rappresentante delegato: Stani Giammarino (presidente del centro) La raccolta e la gestione di semi di piante esotiche ed autoctone costituisce una antica tradizione nelle attività dell’Università di Genova, dimostrata dagli Index Seminum (disponibilità di germoplasma per istituzioni scientifiche) prodotti sia dall’Orto Botanico di Genova, (oggi afferente al DIP.TE.RIS.) sia dai Giardini Bo-tanici Hanbury di Ventimiglia. La messa in comune dell’esperienza delle due strut-ture ha ispirato la nascita di una banca che ha come obiettivo la conservazione di specie autoctone rare e di specie esotiche dall’interesse collezionistico e floristico. Il laboratorio per la conservazione dei vegetali liguri è ancora in allestimento ma dovrebbe essere a pieno regime entro un paio di anni. Troverà collocazione in un piccolo rustico all’interno dei Giardini Botanici Hanbury a Ventimiglia nel quale sarà lavorato e conservato il germoplasma. Strumenti per pulizia del materiale rac-colto in natura, moderni sistemi di confezionamento e due freezer a bassa tempera-tura per il mantenimento dei semi, sia a lunga che a breve durata, saranno le attrez-zature fondamentali a servizio della banca vera e propria. Nell’adiacente vivaio è oggi attivo un centro per la germinazione dei semi e sarà affiancato da una serra attrezzata per la propagazione di specie dalla difficile riproduzione naturale. Sarà infine allestito un centro d’educazione ambientale che, in un’aula multimediale, proporrà esperienze didattiche ai visitatori e alle scolaresche. La struttura è stata realizzata in collaborazione con il DIP.TE.RIS. e con la Regione Liguria e prevede di fornire il proprio servizio effettuando raccolte e ridistribuendo il materiale a tutto il territorio regionale (parchi, riserve e aree protette) e all’adiacente territorio delle Alpi Marittime, ricco di endemismi.

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6 - Toscana - Banca del germoplasma dell’Orto Botanico di Pisa Curatore: Gianni Bedini Istituzione: Orto Botanico, Dipartimento di Scienze Botaniche,

Università di Pisa Via Luca Ghini 5 56126 Pisa (PI) Tel.: 050-2215367 Fax: 050 551345 e-mail: [email protected]

Legale rappresentante o suo delegato: La banca si basa su una cella di essiccazione e una di conservazione. Nella prima (circa 5 m2 di superficie, con 15% RH a 15 °C) l’umidità relativa è controllata da un essiccatore a tamburo rotante Munters M120, mentre un gruppo refrigerante assicura il mantenimento della temperatura; la seconda (circa 3,5 m2 di superficie, a -20 °C) ha un proprio gruppo refrigerante e un gruppo elettrogeno di emergenza a gasolio. La dotazione di strumenti e attrezzature include: un misuratore portatile di attività dell’acqua (Rotronic); una serie di vagli calibrati di acciaio inox per pulire e vagliare i semi; una macchina per pulire semi in corrente d’aria; una macchina per termosaldare i sacchetti di alluminio laminato usati per conservare i semi. Gli im-pianti tecnologici sono stati progettati su indicazione dei responsabili della Mille-nium Seed Bank, che vantano una esperienza trentennale nel settore della conserva-zione di semi di specie spontanee. Futuri aggiornamenti prevedono l’acquisto di armadi di germinazione e la riorganizzazione della cella di conservazione, le cui scaffalature metalliche saranno sostituite da un sistema a casse scorrevoli. I progetti in corso riguardano la provincia di SP e la Toscana NW. In Liguria: monitoraggio delle popolazioni della endemica Santolina ligustica (con proposta di una nuova categoria di rischio I.U.C.N.) e assistenza alla realizzazione di un centro per la con-servazione in provincia di La Spezia. Nel Parco di Migliarino San Rossore Massa-ciuccoli (PI, LU): indagini su psammofile (censimento delle popolazioni in stazioni campione, conteggi cromosomici, studio della capacità germinativa, raccolta e con-servazione di semi) e divulgazione dei risultati tramite schede didattiche. Nel Parco delle Alpi Apuane (LU, MS): indagini su specie delle rupi e dei ghiaioni calcarei inserite nelle liste rosse o di rilevante significato fitogeografico, scelte d’intesa con il Parco, per cartografare le popolazioni, individuare i fattori di rischio e definire piani che consentano la gestione sostenibile delle popolazioni; divulgazione dei risultati tramite CD multimediale.

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15 - Basilicata - Banca del Germoplasma CODRA Mediterranea S.r.l. Curatore: Sergio Maria De Simone Istituzione: CODRA Mediterranea S.r.l.

Centro operativo per la difesa e il recupero ambientale C.da Sciffra 85010 Pignola (PZ) Tel.: 0971 486132 Fax: 0971 486160 e-mail: [email protected]

Legale rappresentante: Sergio Maria De Simone La Banca del Germoplasma CODRA si connota come avanzata struttura di suppor-to al territorio nazionale ed estero per la tutela e lo studio della biodiversità vegeta-le, mediante la conservazione del germoplasma endemico in situ ed ex situ e la conseguente realizzazione di collezioni di materiali vegetali autoctoni di ecotipi locali. A completamento degli obiettivi della conservazione, la Banca del Germo-plasma CODRA utilizza, mediante tecniche di ingegneria naturalistica, i materiali vegetali raccolti per interventi di ripristino e restauro dei loro ambienti di origine. La Banca del Germoplasma CODRA, effettua raccolta, conservazione e riproduzio-ne di materiale vegetale con la collaborazione di esperti per specifiche esigenze di Enti pubblici dislocati sul territorio nazionale. Il suo raggio d’azione inoltre si e-stende all’intero bacino del Mediterraneo e dal 2003 è stato avviato un rapporto di collaborazione con parchi, riserve ed aree protette mediante apposito Accordo Qua-dro con Federparchi. La Banca del Germoplasma CODRA lavora in tre distinte aree: Area lavorazione, Area laboratori, Area conservazione. Nell’Area Lavorazio-ne vengono seguite tre fasi principali del processo di conservazione del materiale vegetale: Stoccaggio temporaneo del materiale; Lavorazione finalizzata alla sele-zione delle materie prime, mediante l’impiego di macchinari appositamente proget-tati, come vibrovagli meccanici, separatori a gravità, dealatori, separatori di liquidi, prevac, bagno di galleggiamento. Confezionamento. All’interno dell’Area Labora-tori vengono esaminati i semi al fine di definirne la qualità. Nei laboratori vengono effettuate tutte le analisi previste dalle normative, nazionale (DM 22/12/92) ed in-ternazionale (ISTA Rules 2005) vigenti in materia. I laboratori sono dotati di stru-mentazione tecnologicamente all’avanguardia come camere climatiche, tavoli di crescita, tavoli di germinazione, macchina raggi X, visore RX, scarificatori mecca-nici, binoculari, contasemi elettronica, campionatori, stufa, distillatori, cappa a flus-so laminare, autoclave. L’area di conservazione, “Caveau”, dispone di un sistema di refrigerazione multicelle (n°7), ambienti a controllo di temperatura e umidità. Tutte le attività della Banca del Germoplasma CODRA sono coordinate da un Co-mitato Tecnico Scientifico (C.T.S.) presieduto dal preg.mo prof. Lucio Susmel e composto da: prof. Leone Vittorio (vice presidente), dott. Luigi Forte (segreteria scientifica), prof. Blasi Carlo, prof. Giannini Raffaello, prof. Luisi Nicola, prof. Marchiori Silvano, prof. Perrino Pietro, prof. Zanella Augusto, Prof. Lazillotti Elio, Dott. Nicoletti Antonio.

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14 - Puglia - Banca del germoplasma del CNR di Bari Curatore: Domenico Pignone Istituzione: Istituto di Genetica Vegetale IGV,

Consiglio Nazionale delle Ricerche Via G. Amendola 165/A 70126 Bari (BA)

Legale rappresentante: Luigi Monti Rappresentante delegato: Domenico Pignone L'attività dell'IGV riguarda reperimento, moltiplicazione, caratterizzazione, valutazione, conservazione ex situ e scambio di materiali genetici vegetali con altre istituzioni pubbliche e private; salvaguardia e valorizzazione di risorse genetiche vegetali coltivate e selvatiche importanti per l'agricoltura e minacciate da erosione genetica e/o estinzione; strategie e tecniche di esplorazione e raccolta di germoplasma autoctono minacciato: specie neglette, orfane, minori o sottoutilizzate; strategie di conservazione on farm di specie minori o sottoutilizzate; management di progetti di ricerca sulla salvaguardia di risorse genetiche vegetali; banche dati per collezioni di germoplasma; classificazione botanica di specie vegetali coltivate e selvatiche; risorse Genetiche Agrarie, Genetica Agraria, Botanica Sistematica, Fisiologia dei semi in conservazione ex situ, Citologia Vegetale. Strutture e attrezzature: camere per la deumidificazione e conservazione dei semi, campi sperimentali, laboratori di biochimica, citogenetica e genetica mo-lecolare, laboratorio di fisiologia del seme. L'IGV ha cinque sezioni territoriali con differente specializzazione a seconda degli organismi studiati: Bari (specie erbace-e), Firenze (specie forestali), Palermo (agrumi), Perugia (specie foraggiere, tartufi) e Portici (specie orticole e loro parenti selvatici). Opera in ambito Meditarraneo, con numerose collaborazioni con organismi internazionali (FAO, IPGRI, ICARDA, ecc.) ed istituti stranieri (IPK - Germania, USDA - USA, CSIC - Spagna, ecc.)

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7 - Toscana - Banche del Germoplasma Livornesi Curatori: Anna Roselli, Antonio Borzatti de Loewenstern, Massimo Tognotti Istituzioni: Museo di Storia Naturale del Mediterraneo e Conservatorio

delle specie vegetali di Rosignano c/o Provincia di Livorno, P.zza del Municipio 4, 57128 Livorno Tel. 0586 266711, 0586 27111 fax 0586 260747 E-mail: [email protected], [email protected]

Legale rappresentante: Giorgio Kutufà (presidente pro tempore) L’Orto Botanico del Museo nasce nel giugno del 2000, ha una superficie di 5000 m2 ed è dedicato alla flora ed alla vegetazione dell’area geografica mediterranea con riferimento al territorio della provincia di Livorno. L’Orto si propone quale centro di studi e conservazione delle specie rare o interessanti dal punto di vista geobotanico: attraverso la coltivazione diretta ed il mantenimento ex-situ dei semi. Le attività di conservazione e germinazione vengono svolte nel “Laboratorio di Conservazione del Germoplasma” e nelle serre. La strumentazione include: due refrigeratori a colonna no frost (0° / +10° ventilato a T cost. e +15° / -32° a vani e motori separati); un essiccatore (gel di silice) con pompa a vuoto; una bilancia di precisione (0,001 g); un incubatore; una serie di vagli calibrati; una macchina ter-mosaldatrice per sacchetti di alluminio laminato. Futuri aggiornamenti prevedono la riorganizzazione della cella di stoccaggio sulla base delle nuove tecniche di con-servazione. L’ambiente dell’Orto permette al visitatore di percorrere, attraverso sentieri diversi, rilievi collinari di differenti substrati: una prima area riproduce le vulcaniti tipiche dell’Isola di Capraia le quali accolgono la caratteristica flora ricca di endemismi tra cui Centaurea gymnocarpa, Pancratium illyricum e Linaria ca-praria; a questa segue un rilievo di rocce ofiolitiche ospitante la flora (Stachys rec-ta var. serpentinii, Plantago serpentina ed altre) ed esempi di vegetazione propri di questi ambienti. Un rilievo a composizione granodioritica riproduce invece alcu-ni ambienti dell’Isola d’Elba, in cui si coltivano tra le altre Genista desoleana e Centaurea dissecta, questo è affiancato da un rilievo a composizione calcarea. L’orto botanico del Museo termina con un piccolo stagno che mostra un ambiente umido di tipo retrodunale, con Ibiscus palustris e Nuphar lutea, e altre due aree dedicate alle arenarie di Calafuria ed alle dune sabbiose litoranee, quest’ultimo ospita Solidago litoralis, Halimium halimifolium e Centaurea sphaerocephala. Un’ultima sezione, inaugurata nel giugno 2003, è specificatamente dedicata a 70 specie a carattere officinale ed aromatico utilizzate nella tradizione popolare della Toscana e del Mediterraneo. Recentemente (ottobre 2004) è stata installata una centrale per la registrazione dei dati meteorologici (temperatura, umidità, pressione, precipitazioni, direzione ed intensità del vento).

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8 - Marche - Banca del germoplasma per la conservazione delle specie

anfiadriatiche Curatore: Edoardo Biondi Istituzione: Centro Orto Botanico Interdipartimentale di Servizi,

Università Politecnica delle Marche Via Brecce Bianche s.n. 60131 Ancona (AN) Tel.: 071 2204852 Fax: 0712204953 e-mail: [email protected], [email protected]

Rappresentante delegato: Edoardo Biondi (coordinatore centro) La Banca del germoplasma dell’Adriatico centrale fa capo al Centro Orto Botanico, Interdipartimentale di Servizi, dell’Università Politecnica delle Marche, che è stato istituito con lo scopo di sviluppare e diffondere la cultura Botanica e di conservare in situ ed ex situ le specie vegetali estinte o minacciate nel territorio regionale e più in generale nei territori anfiadriatici. I laboratori per la preparazione e la conservazione del germoplasma verranno allestiti al secondo piano di una casa colonica, in fase di ristrutturazione, acquistata dall’Università Politecnica delle Marche e situata in località Gallignano di Ancona. In base al progetto verranno realizzati due laboratori uno adibito alla preparazione dei semi e l’altro alla conservazione del germoplasma. In questi verranno posizionate le attrezzature recentemente acquistate quali: un armadio climatico per la germinazione con controllo tramite microprocessori di temperatura, luce e umidità, un essiccatoio per il processo di disidratazione dei semi, un armadio refrigerato con temperatura interna di –20°, un congelatore orizzontale e un freezer per la conservazione del germoplasma a lungo e breve termine. A ultimazione dei lavori di ristrutturazione, prevista per l’estate 2005, verrà completato l’acquisto delle piccole attrezzature per il trattamento dei semi. Nelle sale situate al primo piano dell’edificio sono state previste una biblioteca, un museo e una sala conferenze. La struttura diventerà la sede di attività scientifiche e didattiche rivolte agli studenti e agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado e delle Università. La Banca del germoplasma è situata nell’Orto Botanico costituito da un vivaio, un sistema di aiuole, un invaso artificiale di 500 mq e da un bosco di 8 ha. All’interno del bosco e nell’area circostante è stato approntato un percorso naturalistico autogestibile con una serie di pannelli didattici che lo rendono da tempo un vivace centro di educazione ambientale.

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13 - Molise - Banca del germoplasma del Molise Curatore: Angela Stanisci Istituzione: Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Ambiente e del

Territorio dell’Università del Molise Via Mazzini 8 - 86170 Isernia

Tel.: 0865478926 Fax: 0865411283 E-mail: [email protected], [email protected]

Rappresentante delegato: Gabriella Stefania Scippa La Banca del Germoplasma dell’Università degli Studi del Molise, con sede presso il Dip. S.T.A.T. svolge le proprie attività, volte alla conservazione in situ e ex situ di specie rare per gli ambienti altomontani e di specie dunali di rilevante significato biogeografico-ecologico, presso il laboratorio di Ecologia e Biologia Vegetale e presso il Giardino della Flora Appenninica di Capracotta (IS). In particolare, il laboratorio di Ecologia e Biologia Vegetale, provvisto degli strumenti adeguati (essiccatore, frigorifero, germinatore, serra) viene utilizzato per la conservazione dei semi, i test di vitalità, le prove di germinazione e l’allevamento delle giovani plantule di specie appenniniche trapiantate successivamente nel Giardino di Capracotta. La Banca del Germoplasma del Molise dispone attualmente di: a) semi di specie dunali rare in altri tratti costieri adriatici quali Calystegia soldanella, Otanthus maritimus, Medicago marina, Lotus cytisoides, Glacium flavum (Stanisci e Conti 1990; Lucchese 1995; Pirone 1997; Stanisci et al. 2004); b) semi appartenenti a specie autoctone utili ad azioni di rinaturalizzazione delle dune quali Elytrigia juncea, Silene colorata, Cakile maritima, Ononis variegata, Scabiosa maritima, Vulpia fascicolata; c) semi di specie endemiche dell’ambiente altomontano dell’Appennino centrale (Conti 1998) quali Erysimum magellense, Galium magellense, Geranium macrorrhizum, Gentiana dinarica, Leucanthemum tridactylites, Saxifraga porophylla, Ranunculus pollinensis, Thlaspi stylosum, Viola eugeniae. La Banca del Germoplasma del Molise prevede di continuare le attività di laboratorio e di raccolta al fine di identificare le condizioni ottimali di conservazione e di germinazione dei semi già disponibili, di ampliare la banca con raccolte stagionali negli ambienti altomontano e costiero, con particolare riguardo delle specie maggiormente minacciate di estinzione locale, di avviare la raccolta di semi di ecotipi locali di specie arbustive e forestali utili per interventi di rinaturalizzazione nel territorio molisano, ed infine di acquisire strutture idonee alla conservazione di quantità crescenti di semi, in collaborazione anche con il giardino alpino di Capracotta (conservazione specie altomontane) e il Vivaio Forestale le Marinelle (conservazione specie dunali). E’ in corso di attivazione una banca dati informatizzata e un sito web illustrativo delle attività in corso.

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12 - Abruzzo - Banca del germoplasma della Majella Curatore: Mirella Di Cecco Istituzione: Parco Nazionale della Majella,

67030 Campo di Giove (AQ) Tel. 0864 40851 fax 0864 4085350 E-mail: [email protected]

Legale rappresentante: Nicola Cimini Rappresentante delegato: Mirella Di Cecco L’Ente Parco Nazionale della Majella, istituito nel giugno del 1995, fra le altre strutture a disposizione, possiede anche due giardini botanici le cui finalità principali, oltre alla didattica e conoscenza della flora locale, sono la conservazione ex situ ad integrazione dell’attività istituzionale svolta dall’Ente di conservazione in situ. I giardini sono stati dotati, in modo complementare, di attrezzature idonee per garantire la conservazione della flora locale. In particolare presso il giardino di Sant’Eufemia a Majella vengono effettuate le attività di riproduzione ex situ delle specie vegetali, grazie alla dotazione di un vivaio di 2000 mq e di una serra in vetro con bancali riscaldati. Il vivaio è stato organizzato in diversi settori, in modo tale da riprodurre sia specie vegetali a rischio di estinzione, sia specie vegetali autoctone da utilizzare in programmi di reintroduzione o rinaturalizzazione nel territorio del Parco. Presso il giardino di Lama dei Peligni viene svolta la fase di raccolta e conservazione dei semi delle specie vegetali autoctone. Particolare attenzione viene data alle specie rare e a rischio di estinzione. Come riferimento viene utilizzato l’elenco di 169 specie vegetali, redatto dalla Società Botanica Italiana, nell’ambito degli Studi Preliminari del Piano del Parco, a cui si aggiunge la check list della flora della Majella, in fase di compilazione, dove per ogni specie viene indicato il grado di rischio e le località di rinvenimento. Ogni sito di raccolta dei semi individuato viene dettagliatamente identificato e cartografato in una banca dati del GIS del Parco. La stanza deputata all’essiccazione dei semi, è dotata di un deumidificatore ad assorbimento chimico. Il tenore dell’umidità dei semi viene abbassato fino ad arrivare a 15% UR. Il locale non è stato ancora dotato di controllo della temperatura. I semi vengono puliti manualmente e conservati in sacchetti a soffietto di alluminio, posti sottovuoto, mediante una confezionatrice sottovuoto a campana ed etichettati per essere sistemati in congelatore a -20°C. Le specie che vengono utilizzate per lo scambio dei semi e per le semine vengono conservate a in frigo, il cui range di T° è compreso tra 0 e +10°C, mentre la T° di esercizio viene mantenuta a +4°C.

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9 - Lazio - Banca del germoplasma dell’Orto Botanico di Viterbo Curatore: Monica Fonck Istituzione: Centro Interdipartimentale dell'Orto Botanico - Università

degli Studi della Tuscia Strada Santa Caterina s.n.c., 01100 Viterbo (VT) Tel./Fax 0761/357566 Tel./Fax 0761/357097 e-mail: [email protected]; [email protected];

Legale rappresentante: Marco Mancini (rettore dell’università) Rappresentante delegato: Anna Scoppola (vice direttore orto botanico) Il complesso dell’Orto Botanico sorge in località Bulicame a ovest di Viterbo ad un’altezza di circa 300 m s.l.m., in prossimità della nota sorgente di acque termo-minerali calde. Si estende su una superficie di circa 6 ha, su una piattaforma di travertino che conserva ancora una interessante flora erbacea spontanea. E’ stato istituito nel 1991, ma solo recentemente sono stati avviati progetti di conservazione ex situ di orchidee spontanee e di specie della flora autoctona in pericolo di estinzione nel Lazio. Sono state messe a punto tecniche di propagazione in vitro di specie esotiche messicane rare ed oggetto di intenso prelievo nei loro habitat naturali (Cactaceae) ed è in fase di attuazione un progetto per il reperimento, la coltivazione e la riproduzione di alcune specie di orchidee spontanee del Lazio, per la successiva reintroduzione in situ e ex situ: a tal fine sono state messe a punto anche tecniche di germinazione e sviluppo simbiotico e asimbiotico in vitro. Si sta allestendo la banca dei semi delle specie coltivate nell’Orto (attualmente più di 2000) e delle specie della flora autoctona dei travertini. La struttura in allestimento sarà localizzata presso il Dipartimento di Scienze Ambientali della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, in un locale attrezzato con congelatore -80°C, cappa a flusso laminare con la presenza di lampada germicida, camera termostatica con volano termico di acqua (per favorire la germinazione dei semi in condizioni di sterilità), stufa e bilancia analitica. Tali strumentazioni scientifiche, già disponibili, unitamente ad un moderno sistema di analisi di immagine ed alla strumentazione a disposizione della struttura consentiranno in breve tempo la realizzazione di un laboratorio didattico-sperimentale per la conservazione del germoplasma. La struttura si avvale di un curatore, 2 unità di personale tecnico, 2 di personale amministrativo e di personale a contratto.

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10 - Lazio - Banca del germoplasma dell’Orto Botanico di Roma Contatto: Loretta Gratani Istituzione: Orto Botanico, Dipartimento di Biologia Vegetale

Università di Roma “La Sapienza” Via Cristina di Svezia 24 00165 Roma (RM) Tel. e Fax : 06 49917101 - 06 49912358 e-mail: [email protected]

Legale rappresentante o suo delegato: L’Orto Botanico di Roma, parte integrante del Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università degli Studi “La Sapienza”, si estende su una superficie di circa 12 ha. L’area in piano è caratterizzata da specie arboree, in particolare da una pregevo-le collezione di palme e dalla presenza di serre (Serra Monumentale, Serra Corsini, Serra Tropicale) e dall’Orto dei Semplici. L’area collinare mostra collezioni arbo-ree, che comprendono conifere, juglandacee e fagacee e un lembo di bosco medi-terraneo. Alcune collezioni hanno un’elevata valenza, come quella dei bambù (70 specie), delle palme (40 specie), delle conifere (76 specie) e delle succulente (800 specie). Di notevole pregio è il roseto, il cui disegno è stato tracciato seguendo lo schema di derivazione delle rose coltivate attuali dalle prime rose spontanee. La Banca del Germoplasma conta circa 900 accessioni, che rispondono ai seguenti taxa: 130 famiglie, 450 generi e 800 specie. I semi che arrivano presso il laborato-rio vengono selezionati, puliti e registrati nel database. Una volta abbassato il con-tenuto idrico (in campane di vetro contenenti silica gel), i semi vengono pesati, impacchettati sottovuoto e conservati. Una parte delle accessioni è mantenuta a 4 °C (per un utilizzo a breve termine) ed una parte a – 20 °C (per la conservazione a lungo termine, il contenuto idrico viene misurato mediante il Rotronic AW-DIO). Al fine di sostenere la conservazione ex situ, l’Orto Botanico di Roma ha pianifica-to ricerche mirate a realizzare una collezione di specie della flora del Lazio, consi-derando in particolare quelle a rischio. Sui semi raccolti vengono condotte prove di vitalità (Excised Embryo Test, Tetrazolium Test) e di germinabilità (semina in vi-vaio, test di germinabilità in camera climatica mod. CC7 Amcota). L’Orto Botanico di Roma, attraverso la conservazione delle sue collezioni, resa possibile dall’applicazione di tecniche specifiche e sostenuta dalla ricerca scientifica, vuole essere la via preferenziale attraverso la quale diffondere informazioni sulla biodi-versità vegetale e sulle problematiche relative alla conservazione del patrimonio genetico. L’Orto si rende, inoltre, disponibile a fornire il germoplasma delle specie autoctone per programmi di ricerca finalizzati ad un possibile impiego in eventuali operazioni di reintroduzione nei siti di origine perturbati.

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11 - Abruzzo - Banca del Germoplasma dell'Appennino Centrale Curatore: Irene Londrillo Istituzione: Centro Ricerche Floristiche dell'Appennino (C.R.F.A.)

c/o Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga d’intesa con Università degli Studi di Camerino e Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio S. Colombo - via prov.le km 4,2 67021 Barisciano (AQ) Tel./fax: 0862 899025 E-mail: [email protected]

Legale rappresentante: Walter Mazzitti (presidente dell'ente parco) Rappresentante delegato: Edoardo Biondi (consigliere del parco) Il C.R.F.A. è attivo dal 2002 ed è gestito dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga in collaborazione con l'Università di Camerino e con il contributo del Ministero dell'Ambiente. Il Centro è ubicato presso l'ex monastero cinquecentesco di S. Colombo, alle porte del Parco. Dispone di: erbario di circa 40.000 campioni (informatizzato e consultabile per 1/3; campioni provenienti da: Appennino, Alpi, Penisola Balcanica, Francia, Penisola Iberica, Marocco; acronimo Index Herbariorum: APP), biblioteca specializzata di circa 1.800 titoli (informatizzata), archivio fotografico (circa 10.800 diapositive), laboratorio (attrezzato per il conteggio dei numeri cromosomici), spermoteca (raccolta di semi di entità spontanee e di antiche varietà agronomiche locali a rischio di estinzione), sala congressi (200 posti), foresteria (8 posti letto). E' in allestimento un Orto Botanico in cui verranno coltivate piante di interesse etnobotanico e piante della flora spontanea (con la precedenza a quelle endemiche, rare o a rischio di estinzione). Al Centro sono attualmente impiegate 5 unità, tra cui un ricercatore dell'Università di Camerino con l'incarico di responsabile. Principali obbiettivi del Centro sono (in ordine di priorità): la ricerca (floristica, sistematica e tassonomica), la conservazione (attraverso la costituenda Banca del Germoplasma, la spermoteca e l'Orto Botanico), la divulgazione a tutti i livelli (delle tematiche inerenti la flora spontanea). Il Centro opera principalmente nell'area del Parco (che ricade nelle regioni di Abruzzo, Marche e Lazio), ma spesso, per il tipo di ricerche svolte, il raggio d'azione si amplia fino ad includere tutto l'arco appenninico, a volte altre aree del Mediterraneo. Per le attività di ricerca sono attivi rapporti di collaborazione con numerosi Istituti italiani e stranieri.