POTENZA DELLA DELUSIONE MAURIZIO SAVINI

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POTENZA DELLA DELUSIONE MAURIZIO SAVINI

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POTENZA DELLA DELUSIONEM A U R I Z I O S A V I N I

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POTENZA DELLA DELUSIONEM A U R I Z I O S A V I N I

Carlo Cambi Editore

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Maurizio SaviniPotenza della delusioneComplesso del Vittoriano, Roma5-15 settembre 2013

Mostra a cura di Giulia Abate

Organizzazione e Realizzazione della mostraComunicare Organizzando

PresidenteAlessandro Nicosia

Responsabile mostraMaria Cristina Bettini

Responsabile spazio musealeFrancesco Lozzi

Coordinamento generale spazio musealeSabrina Ruben

Segreteria generale spazio musealeFrancesca Mazza

Servizi tecniciMihai Virga

Nessuna parte di questo catalogo può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore. L’editore resta a disposizione degli eventuali detentori di diritti che non sia stato possibile identificare o rintracciare e si scusa per involontarie omissioni.

© 2013 Maurizio Savini© 2013 Galleria Mucciaccia© 2013 Carlo Cambi Editore

www.carlocambieditore.it

ISBN:

Carlo Cambi Editore

CatalogoCarlo Cambi Editore

Redazione Valentina Sardelli

Stampa e layoutTap Grafiche - Poggibonsi (SI)

Crediti fotograficiArte Fotografica, Roma Claudio AbateGiorgio BenniBruno BruchiOttavio CelestinoMarco CiuffredaSimon d’ExéaOlimpia FerrariRodolfo FiorenzaDario LasagniFrancesca NapolitanoEligio PaoniNicolaj PennestriMaurizio SaviniPieluigi Zolli

In copertina Equilibri precari, 2013fusione di chewing gumfoto di Ottavio Celestino

Si ringraziano Daniele Pradé controllare accentoRiikka VainioEni LilaIgnazio TantilloStefano RiccioniValerio SantoroRiccardo PalmiscianoValeria PontremoliAino VainioMiguel VainioFlavio MisciattelliMassimiliano MucciacciaSilvia ColasantoAlessia NoroEmanuele PannellaEttore AlloggiaSergio De BenedettiArnaldo RossiGiuliana GambaEdoardo TestoriGalleria Bagnai FirenzeGalleria Oredaria RomaUniversità Luiss RomaISBN

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INDICE

Introduzione pg. 7di Giulia Abate

Potenza della delusione pg. 8di Maurizio Savini

Maurizio Savini o della vanitas contemporanea pg. 9di Stefano Riccioni

Morali Pavloviane pg. 12di Ignazio Tantillo

Resurrection pg. 16di Riikka Vainio

Potenza della delusione? pg. 18di Riccardo Palmisciano

Babel Babol pg. 22di Gianluca Marziani

Opere 2013/2000 pg. 23-139 Opere in Mostra pg. 24

Biografia pg. 142

Mostre pg. 145

Bibliografia pg. 150

Didascalie opere pg. 157

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IntroduzioneGiulia Abate

Lo scrittore, giornalista e produttore televisivo Alain de Botton, particolarmente attento ai fatti e alle tendenze che incidono sulla vita di ogni giorno - di qui la definizione di “filosofia quotidiana” data ai suoi scritti -, ha di recente attirato l’attenzione sul tema dell’arte come terapia. Tema antico con illustri antenati, tra i quali vale la pena ricordare il grande filosofo della “ascesi estetica, Arthur Schopenhauer.In contrapposizione a Friedrich Hegel, che concepisce la storia come inarrestabile cammino di progresso e di razionalità, Schopenhauer vede in essa solo un cieco caso, costellato di guerre e di rivolte. Il progresso è una chimera, l’esistenza umana oscilla tra dolore e noia, la vita è il tragico ripetersi della stessa vicenda in forme diverse, affetta da perenne insoddisfazione e lacerata tra forze contrastanti. L’uomo può liberarsi da questa sofferente condizione, dice Schopenhauer, attraverso l’arte e l’ascesi. L’esperienza estetica spezza le catene della volontà, calma la tensione al desiderio e annulla i bisogni: l’uomo, così, sviluppa un occhio ‘puro’ sul mondo, con il quale ne contempla la natura essenziale.

Con la riproposizione del tema dell’arte come terapia, de Botton vuole passare dal piano della speculazione filosofica al piano del praticabile e del condivisibile. In tal senso “arte come terapia” non significa guarire attraverso l’arte con il disegno, la pittura e la scultura, significa, piuttosto, usufruire delle opere d’arte per sentirsi meglio e per aiutarci a navigare attraverso le difficoltà dell’esistenza. E’ giusto percepire e godere di un’opera d’arte in quanto elemento utile al ben vivere: farci diventare quindi persone migliori.

Credo questa sia una chiave di lettura utile per intendere le opere di Maurizio Savini. L’artista ha scelto come materia prima da formare il chewing gum, che con il suo rosa acceso conferisce al primo impatto leggerezza, sottrae pesantezza alla mente e riesce a comunicare una dimensione ludica, una sorta di ritorno alla vita semplice. Questa immediatezza è subito dopo rotta dall’altra faccia della realtà che il chewing gum inesorabilmente veicola: la precarietà, individuale e collettiva, degli oggetti che adoperiamo, che ci soddisfano, di cui abbiamo bisogno o dei quali ci sbarazziamo. Si palesano quindi i due termini fondamentali dell’esistenza.

In tutto ciò, l’opera d’arte svolge una continua sottolineatura e una ri-drammatizzazione nelle forme, con i mezzi che l’artista ritiene più rispondenti alla propria visione artistica. Il titolo della mostra “Il potere della delusione” è quanto di più adeguato a esprimere l’intento di Savini. De-lusione: portarsi fuori dal gioco, acquistare libertà, cambiare punto di vista e guadagnare nuove prospettive. Questa volontà è esplicitata dall’artista in maniera estremamente efficace con un lavoro che si differenzia da quelli eseguiti in precedenza, poiché realizzato con il chewing gum bianco. E’ il ritratto di Putin, un uomo di potere “che non lascerà nessuna traccia ai posteri”. Un non colore che simula il marmo, simbolo principe dell’eternità, ma che ben presto manifesta la sua inconsistenza: non è pietra ma simula la pietra. Ancora si ripropongono i due termini dicotomici dell’arte e della vita, questa volta con un’evidenza del tutto peculiare, la simulazione della pietra ci induce a pensare alla dualità vero-verosimile, fragilità e potenza.

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Potenza della delusioneMaurizio Savini 2013

La potenza della delusione è vedere un affresco che si sgretola lasciando visibile il disegno. Se sovrappongo questa idea di radice poetica a un pensiero “razionale” ottengo una cifra, un modulo che mi permette rapidamente di leggere le urgenze collettive, le motivazioni che muovono la società ed il mondo in cui viviamo.Questa lettura per “volumi” permette e rende rintracciabile il disegno. Con lo stesso ho la possibilità di segnare un punto di non ripartenza, un luogo esatto dove si ritrova la memoria propria e collettiva.Nel 2001 realizzai un lavoro sulle ambizioni di una società che iniziava a sentire i primi sintomi di un male che sarebbe poi risultato incurabile, un germe che non aveva ancora distrutto del tutto la complessità del disegno. Grazie a questo recupero, a questa non ripartenza, l’opera oggi non vive con quella sensazione di inutilità che spesso affligge l’arte plastica.Questa è per me la potenza di una delusione.

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Maurizio Savini o della vanitas contemporanea Stefano Riccioni

Negli Atti degli Apostoli (8, 9-10) si narra di «un tale di nome Simone che, dedito alla magia, faceva stupire la gente di Samaria, spacciandosi per un gran personaggio. Tutti, dal più piccolo al più grande, gli davano ascolto». Simone, convertitosi al Cristianesimo, cercò poi di comprare dall’apostolo Pietro il potere di amministrare lo Spirito Santo. Da qui deriva il termine di Simonia, usato nel Medioevo per indicare la compravendita delle cose sacre, condannata severamente dalla Chiesa. Secondo gli Atti di Pietro, un apocrifo del II secolo, Simone viveva a Roma al tempo dell’imperatore Nerone, ed era riuscito a sedurre con le sue arti magiche il popolo romano, secondo alcuni, anche l’imperatore. Accusato da Pietro di essere un impostore, i due furono invitati a confrontarsi al cospetto dei Romani. Simone ebbe la peggio, ma volle sfidare ancora l’apostolo. L’evento avvenne sulla Via sacra nel Foro Romano, a pochi passi dalla sede di questa retrospettiva. Volendo dimostrare le sue capacità nelle arti della magia, Simone iniziò a levarsi in aria, ma Pietro, invocato l’intervento divino, pose fine al sortilegio, facendo cadere l’impostore che, rovinando a terra, si spezzò una gamba. Sconfitto, Simone fu lapidato dal popolo romano e, portato a Terracina, vi trovò la morte. Nella chiesa di S. Maria Nova (nota anche come S. Francesca Romana), sorta sul luogo della caduta di Simon mago, è conservata una lastra di marmo sulla quale, si dice, siano rimaste le impronte di Pietro, inginocchiatosi in preghiera. Nella tradizione iconografica medievale, questo evento ebbe una grande rinomanza e fu rappresentato in numerose opere che ritraggono Simone volteggiare in aria, e cadere, come ancora si vede nei mosaici della Cappella Palatina di Palermo. Anche Dante ricorda il personaggio, ponendolo ovviamente nell’Inferno (XIX, 1-6), insieme ai «miseri seguaci […] rapaci per oro e per argento» che «avolterano», cioè corrompono, «le cose di Dio». A me gli Uomini volanti o in caduta, che Savini realizza secondo il modello iconografico dei moderni faccendieri, sempre collegati al telefono tramite l’auricolare, la cravatta troppo grande, il vestito di poca eleganza (anche rappresentati con le mani giunte, come fossero in preghiera), questi uomini volanti, dicevo, mi hanno sempre fatto pensare ai brokers, i nuovi “maghi” della finanza, moderni Simon mago che adulterano con oro e argento il bene comune, e volano sui rialzi di qualche indice della borsa… Savini, però, da romano autentico, non giudica né invoca gli dei, osserva, nell’attesa dello schianto certo, e ride. D’altronde che Maurizio giochi con il sacro, dissacrandolo, è un tema che percorre tutta la sua opera e che rimane esemplare nell’Uomo crocifisso rosa chewingum, esposto alla fondazione Arnaldo Pomodoro in occasione della mostra La scultura italiana del XXI secolo. Solo che qui al sacrificio divino manca la sacralità, la croce si svuota di significato, e resta soltanto un simbolo non compreso… una “T di legno”, parafrasando una delle tante storie irriverenti che Savini ama raccontare con la sua urticante ironia. Questa voluta contraddizione semantica si ritrova anche nella tecnica utilizzata per realizzare le sculture in chewingum che innesta il moderno nell’antico; la pazienza certosina nel selezionare, tagliare e incollare le tessere di gomma che rivestono le sue sculture, non è dissimile dall’arte di un mosaicista, che dopo aver preparato il disegno, lo componeva con artigiana attenzione applicando le tessere in pasta vitrea. Solo che ancora una volta, il contenuto è il risultato di una sottrazione di significato, che rende caduco il messaggio, il tempo di masticare una gomma.Siamo al cospetto di un uomo che conosce la strada, e sa fiutare la vita che vi scorre dentro, interpretando le dinamiche di un’umanità, ormai disumanizzata, regredita. Un Medioevo privo di spiritualità e speranza. Savini, con l’attitudine di un giullare al quale è concesso prendersi gioco dei re, sembra dirci che, per sopravvivere nella nostra epoca, occorra giocare con i suoi apparati spettacolari che celano l’angoscia del nichilismo, e per

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questo il sapore superficiale delle sue opere (che un sapore lo hanno davvero) è quello ingannevole e dolce del chewingum che le riveste, ma solo per nascondere quello acre della denuncia, del dissenso, della delusione, attraverso l’iterazione di immagini e temi che ripetono archetipi. D’altronde cosa sono tutti quegli animali che sono diventati protagonisti del suo universo creativo, se non singoli interpreti di un moderno Bestiario? Non sono poi così diversi dagli exempla, nel senso di brevi racconti esemplari, scritti e narrati dai chierici dell’anno Mille per educare le genti. Erede di una tradizione che ha le sue origini ancor prima del mondo classico, al quale si sovrappose l’interpretazione della Patristica, il mondo animale ha da tempi remoti assolto il ruolo simbolico di educazione e guida della società. La Bibbia si apre e si chiude con un animale, il serpente tentatore della Genesi e il drago rosso dell’Apocalisse. E ancora oggi indichiamo negli animali vizi e virtù che contraddistinguono il comportamento umano: il cattivo è un falco, il buono una colomba, il coraggioso un leone, il vigliacco un coniglio, il furbo una volpe… Secondo l’acuta osservazione di Le Goff, la società medievale ha applicato alla maggior parte delle sue attività un sistema ideologico d’interpretazione simbolica, che poi è giunto fino a noi. Anche il Bestiario di Savini sembra ricco di simboli, l’istrice, il cammello, l’elefante, il rinoceronte… ma nessuno di questi animali, in sé, dice qualcosa di simbolico, anzi, la gomma americana interviene per dissimulare, allontanare ogni pretesa di moralità, e nella bocca del Gorilla, tutti coloro che si interrogano sui vari significati possibili, avvicinandosi alle sue fauci minacciosamente aperte, troveranno la risposta: Fuck you! Questo è Savini, ti intriga, ti balocca, ti seduce, e ti spara un vaffa…, poi, di nuovo, ride, ma il giullare dice sempre il vero; è l’unico al quale sia concesso pronunciarlo. Puoi percepire la denuncia nelle sue opere, e la sua partecipazione attenta al quotidiano, anche tragico, come nell’allestimento di Beslan; i bambini che giocano in

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un luogo abbandonato dagli dei. Nessuna retorica, solo dolore. E allora capisci che Savini è un lucido sognatore, potentemente deluso, intimamente incazzato. Lo è sempre, con il mondo, che si diverte a ritrarre nelle sue variopinte bandiere, che avvolgono animali e cose, o stese ad asciugare come delle mutande. I segni araldici dell’identità culturale dei popoli, simboli di un faticoso percorso che dalle realtà comunali è giunto alle pacificazioni e alle unificazioni nazionali, fino all’Europa comunitaria… solo mutande, sporche, da lavare e stendere ad asciugare. Il globo terrestre stesso è il mappamondo di quando andavamo a scuola con il Sussidiario nella cartella, un luogo dell’innocenza, che confonde le connotazioni geografiche e i confini nazionali, riassorbiti nel rosa della gomma, in una visione ludica, onirica, surrealista nella decontestualizzazione dell’oggetto, che si ricompone su un diverso piano simbolico, per l’intervento di un altro segno, la parola scritta, i versi di Samuel Beckett: «Che farei senza questo mondo senza faccia né domande dove essere non dura che un attimo dove ogni istante si versa nel vuoto nell’oblio di essere stato senza quest’onda dove alla fine corpo e ombra sprofondano insieme...».Savini gioca con le parole e con le immagini, con un piglio da dadaista, allestisce un suo personale teatro dell’assurdo, dove sovrappone i piani, li confonde, per stravolgere l’archetipo e ricollocarlo, mascherato di gomma rosa, nel presente «dove essere non dura che un attimo». Il tema della caducità della vita, il memento mori biblico che nel Medioevo diede origine alle raffigurazioni delle “danze macabre” (dove gli scheletri danzano insieme ai vivi) e al Trionfo della morte (dove la morte raffigurata come uno scheletro falcia, letteralmente, la popolazione umana, senza differenze di età, sesso e ceto sociale). Il Teschio, con il fiocco in testa, non è altro che una Vanitas, una natura morta che l’iconografia della Controriforma recuperò dal tardo Medioevo, ben evidente nelle pitture del Seicento fiammingo. Consapevolezza della caducità della vita. Vanitas vanitatum et omnia vanitas (vanità delle vanità, tutto è vanità) è la frase con la quale Qohelet apre e chiude il libro sapienziale omonimo, dopo aver «esaminato tutte le azioni che si compiono sotto il sole», aver «osservato la delusione di vedere i giusti soffrire la sorte degli empi» e viceversa. Ma anche aver «osservato l’allegria, perché l’uomo non ha altra felicità sotto il sole, che mangiare e bere e stare allegro». Forse è questa la risposta che suggerisce Savini al verso di Beckett: «Che farei senza questo mondo…».Ma Maurizio non lo dice, non è sua intenzione, né è questo il ruolo che ha immaginato per sé negli anni di lavoro. Anzi, al teschio, al memento mori, al grave monito morale, mette un bel fiocco bianco, rigorosamente di gomma. E ti sembra sentirlo ridere, potentemente deluso, spietatamente allegro.

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Morali PavlovianeIgnazio Tantillo

Nella fosca notte che bagna la metropoli, sotto la luce brumosa della luna, orrendi demoni vorticano a sciami, come il fogliame a novembre. La sinistra immaginazione del poeta, che così li vide in un secolo ormai remoto, non li riconoscerebbe più come suoi figli. Essi gridano, gridano forte, inconsolabili. Tutto è squarciato dalle loro urla, che fendono l’aria come la scimitarra di un furibondo guerriero barbaro nel cuore della battaglia. Ma i più non se ne avvedono, o dissimulano con impeccabile noncuranza il sentimento di terrore che raggela ogni goccia del loro sangue avvelenato. I più? Quasi tutti dovremmo dire, quasi tutti salvo l’uomo in mongolfiera che, solitario nell’oscurità, si dirige silenziosamente verso l’astro del mattino, leggendo un vecchio giornale e inalando lunghe boccate di fumo da una pipa di porcellana. Egli prova autentica compassione per i poveri diavoli, né teme di manifestarla. Qual’è la vostra pena, o principi dell’oscurità? Che cosa vi causa un simile tormento?Non ci sfidare, maestro, sai bene qual’è l’ignobile ragione di questo strazio. Giacché anche tu, tu e i tuoi amici vi contribuiste, sì, proprio voi, al pari di quella massa al di sopra della quale pensate di librarvi leggeri. Tu, voi, loro… Umanità, madre nostra, tu ci hai esiliato! E presto il silenzio soffocherà i nostri ultimi gemiti, condannandoci all’eterno oblio… In basso, per un lungo ed elegante viale illuminato da luci tremolanti, brulica una folla variopinta. E che spettacolo, pensa il maestro, mentre un pipistrello albino viene a riposare le ali aggrappandosi alla pipa. In un angolo, la signora benvestita con il collier di diamanti porge a un cencioso mendicante una moneta d’oro zecchino e altre ne fa tintinnare nel suo lucido portamonete di coccodrillo. Davanti a un caffè malfamato pirati dallo sguardo truce, gangster in doppio petto e delinquenti comuni si scambiano parole affettuose e teneri abbracci mentre col bottino organizzano una festa di beneficienza per gli animali orfani dello zoo. “Galantuomini! Benefattori!” Acclamano le testoline dei pochi nobili anemici che, facendo scintillare i calici pieni di assenzio verde, si affacciano dalle cento finestre dal gran palazzo ducale per commentare lo spettacolo. Poco più in là, il vecchio prete zoppo si avventa sull’anziano guardiano del Gran Teatro Centrale, e mostra, proferendo irripetibili ingiurie, la dentatura ingiallita e fetida. Con un balzo felino afferra al collo il poveruomo e gli strappa via il bavero del cappotto che la sua devota moglie, solo stamattina, aveva rammendato bofonchiando. Le giovani allieve del corpo di ballo del teatro ridono a crepapelle. Un meditabondo papà in bicicletta getta uno sguardo distratto alla scena, ma la bambina dai capelli bianchi seduta sul sellino è decisa a scoprire come andrà a finire e getta ai contendenti una delle sue caramelle nere. Acchiappatopi in completi di velluto blu elettrico si muovono rapidi come ombre, apparendo e scomparendo tra un vicolo e l’altro.Al monte dei pegni c’è gran frastuono. Una folla inferocita si accalca davanti alla porta dove un asiatico mutilato tenta di fermarli dispensando parole che grondano saggezza esotica. Tutti lo prendono a calci. Ferito e umiliato, egli si rialza e ricomincia a proferire solennità. Di nuovo viene colpito – questa volta dall’esile addetto ai reclami dell’ufficio postale con il suo maglioncino salmone – e rovina a terra. “Lasciatelo in pace!” – si ode – “Silenzio

«Ivan Petrovic Pavlov (1849-1936), fisiologo e medico russo. Figlio di un prete, compì i suoi studi all’Accademia medica militare. Nobel nel 1904 per i lavori sui processi della digestione, il suo nome è però legato alla teoria dei riflessi

condizionati. Secondo questa teoria il paradigma fondamentale dei processi psichici superiori è il riflesso condizionato. A un dato stimolo corrisponde meccanicamente una reazione. Nella psichiatria pavloviana l’essere umano è ridotto a una

macchina: con il giusto impulso si può provocare, a comando, qualsiasi tipo di reazione si desideri ottenere da lui».(possibile voce di enciclopedia)

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su basta, Signori!” intima, facendosi largo, il rettore della regia Università. La folla si arresta per un attimo e poi riprende a infierire sul poveretto, mentre il Magnifico tira dritto sorridente ed è accolto da un gruppo di colleghi tripudianti che gli versano un gigantesco calice di champagne. Con l’aiuto di una puttana di mezz’età il mutilato riesce infine a rialzarsi. “Quale forza d’animo, quante tenacia…”, sussurra all’orecchio della sua vicina una monaca col rossetto violaceo. “Non vi ricorda, sorella, l’animale che avrebbe scaldato i primi vagiti del nostro Signore?”. “Ebbene…” inizia a rispondere l’altra appena prima che il grasso cardinale intervenga per azzittire la blasfema conversazione: “suvvia, sorelle, non vedete che egli è solo una bestia ostinata e ottusa?”.Il tram, pieno di impiegati che leggono il giornale, passa veloce e trancia di netto il piede della attraente fanciulla che tenta di fuggire dai suoi corteggiatori. Ella non dà mostra di soffrire ché anzi, rimessasi con un gesto vezzoso la scarpetta, lancia all’indietro un’occhiata ammiccante e continua a correre verso l’altro lato della strada, dove l’attende lo sposo; malgrado l’aspetto malaticcio e la posa sciatta, questi sfoggia un ghigno in un cui c’è tutto il compiacimento di cento mondi. Nell’ampio cortile del tempio, circondato da immense colonne di porfido grigio, i grandi della terra, principi e regine e sommi sacerdoti procedono in ginocchio, in fila ordinata, scortati da bandiere e gonfaloni di ogni luogo

o paese. Il maestro – di cui si diceva che a scuola avesse sempre avuto dieci in geografia – riesce a riconoscere persino la rozza insegna di una primitiva tribù della foresta amazzonica. Che pompa! Che sfarzo ordinato! Solo qui e lì un portastendardo si azzuffa con un altro accusandolo di avergli rubato la borraccia con l’acquavite. Ma i dissidi sono immediatamente composti dai guardiani del tempio, che minacciosi fanno volteggiare i loro lunghi bastoni sulla testa dei riottosi.Eccolo – esclamano tutti, puntando il dito, strappandosi le chiome, pronunciando solenni voti – è lui, lì! il salvatore

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1 FOTO B/N OPPURE + FOTO B/N

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del mondo, il profeta e il messia. L’Uomo, in un’impeccabile divisa blu scura e la camicia azzurrina, è altissimo, il suo volto scavato non ha espressione, non tradisce alcun turbamento. Solo per chi davvero volesse saperlo: non è bianco e non è nero, non è buono non è cattivo, solo non è; non prova rimorso né rimpianto, e la sua gioia è grande quanto il suo dolore, la sua bontà si misura col metro della sua rabbia, la sua infinita misericordia è pari alla sua spietata crudeltà. A una tale vista, chi potrebbe trattenersi dal versare fiumi di pianto; anche il maestro, con gesto imbarazzato, si asciuga una lacrima dorata che favilla alla scialba luce della luna. Chi, giunto al suo cospetto, si prostra con il più ossequioso dei gesti, esala il suo ultimo respiro e subito svanisce. Sul loro volto i demoni osservano, infastiditi, l’estasi; l’estasi che deriva dal compimento del comune destino, segnato da una insensibile entropia. Quell’Uomo, d’altronde, è davvero, compiutamente redento. Nella sua ampia fronte ogni segno di avidità è cancellato, ogni ruga tracciata da brama meschina è d’incanto appianata. Una luce bianca e accecante si irradia dalla sua rada capigliatura. Egli pronuncia parole che sembrano immediatamente incidersi sulla pietra: promette, promette salvezza alle anime perse, ricchezza, potere, e ai poveri – che da lontano lo ammirano con sguardi inebriati – giustizia e riscatto. Da ogni parte si elevano panegirici. Profumi di incenso e miasmi delle carni di vittime immolate riempiono l’aria. E mentre due gruppi rivali di adolescenti con il viso imbrattato di fango si affrontano con i pugnali alla mano, il regista con l’ampia sciarpa bianca di pashmina, redarguito con tono perentorio dall’eunuco dell’imperatore, si affretta a filmare la morte ingloriosa di un cane rabbioso. L’Uomo continua: “non siate tristi, agite, sopraffate, godete, soffrite. La ragione di ogni cosa non è in voi, bensì in ciò che vi fanno gli altri, in ciò che vi fa il mondo crudele... dunque bruciate e gettate negli abissi ogni stendardo!”. Tra le nuvole in alto, tra i vapori della notte, piangono i demoni, piangono i pipistrelli, si commuove il maestro; è interdetta persino la luna, che prima era solita affacciarsi di tanto in tanto, con fare beffardo. A che scopo l’aver servito il signore oscuro per tanti secoli? Quell’autentico gentiluomo, dai gusti così squisiti: lo plasmaste, in tutta la sua nera potenza, per gloriarvi, boriosi, delle virtù praticate alla luce del vostro tiepido sole. O per procurare un compagno di giochi alla vostra altra grande creazione, quella di cui andate fieri, ma che fu creata da mani sudicie …E ora, dopo mille e mille secoli di lotta immane, dopo tanto sangue versato dopo le rivoluzioni, dopo la carità e le teofanie, ora che cosa avete fatto? In un osceno amplesso avete lasciato unirsi, e fondersi l’angelo ipocrita ed esangue con la forte e leale fiera, la bestia. Spettacolo abietto! Agghindati di candide vesti, in pia processione, quanta fatica per soffocare il vostro piacere di fronte a quella vista pruriginosa. E dove credete di andare? Il maestro riprese a leggere i giornali, i demoni si dispersero nell’oscurità, solo il pipistrello albino rimase a guardare… Pussa via, bestiaccia…

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Resurrection Riikka Vainio 2013

Un drago pietrificato ha tutta l’apparenza di un sasso, ma se ti ci arrampichi e poggi l’orecchio sulla sua schiena scaldata dal sole, potrai ancora sentire i flebili battiti del cuore. Il drago è lì in attesa. Se si svegliasse lascerebbe tracce nel paesaggio, ma ciò sarebbe possibile solo in un tempo diverso. Una volta poteva volare liberamente. Adesso invece il mondo è così sovraffollato, accalcato e ammassato che non c’è più abbastanza spazio per un drago. Ecco perché si è pietrificato, fondendosi con il grigio substrato roccioso. Se non si fosse trasformato, sarebbe potuto incappare nella spada di qualche cavaliere coraggioso che, nella sua furia avventata, avrebbe ucciso anche se stesso e tutto quel mondo a cui l’ultimo drago faceva la guardia. Volando sulle sue ali, noi possiamo penetrare in quel mondo, nei segreti rituali delle fiabe, in quel luogo dove il sogno e la realtà sono infinitamente intrecciati l’uno con l’altro. La realtà non era presente in quel luogo e l’immaginazione dominava le nostre anime. Fatine, gnomi, sirene e boschi solo apparentemente impenetrabili ci vietavano il tempo ormai assente, come il buio che appare alla luce.Cosa succede ai valori dell’umanesimo con il progredire della tecnica? La società dell’informazione, livello successivo della moderna società del benessere, ha bisogno di individui non autonomi e poco lungimiranti, in modo che il consumismo possa attecchire bene e in modo che una comunicazione dozzinale, che fa leva sull’immediata reazione emotiva, susciti gli effetti desiderati. In una società dominata dalle forze del mercato l’individualità è intesa come individualismo narcisistico, come possibilità di procurarsi beni materiali per la propria gratificazione personale. L’individualismo contemporaneo si situa esattamente all’opposto rispetto all’ideale socratico dell’individuo, con la sua fervida attività intellettuale, l’equilibrio interiore e la forza di volontà. Il continuo controllo esterno impedisce il raggiungimento dell’autonomia personale. Anche l’apprezzamento sociale diventa in gran parte una compensazione per l’assenza di rapporti umani stabili e profondi. Perfino lo sviluppo economico diventa controproducente, la crescita del benessere inizia ad andare contro i propri stessi interessi: l’ecosistema si deteriora, mentre a livello psicologico l’ambiente è sempre più frammentato, e cresce l’inquietudine. La razionalità progredisce principalmente come razionalità tecnica. È ragionevole continuare a produrre comodità e innovazioni tecniche senza prendere in considerazione i valori etici ed estetici? Dove ci stiamo dirigendo?

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Le nuove forme di intrattenimento influenzano lo stile di vita. Gli sforzi intellettuali vengono relegati alle macchine e a piccole élite, e ci si immerge nello svago. Qualsiasi concezione del mondo diventa un prodotto da vendere. Mastichiamo valori come se fossero gomme da masticare che teniamo in bocca fin tanto che hanno un sapore dolce, per poi sputarle subito via, senza ricavarne niente: una gomma da masticare non ha alcun valore nutrizionale. Alcuni si stufano, altri ne traggono piacere, altri ancora ci giocherellano. L’economia mondiale ha una forte influenza sulla politica locale e nel mondo globalizzato i trend economici si sono estesi al di là della nostra possibilità di comprensione. La tecnologia ci offre continuamente informazione alla quale possiamo avere un accesso immediato. Il cambiamento è inevitabile, il mondo è mutato radicalmente negli ultimi vent’anni. Può questo rappresentare una minaccia per la nostra cultura, per i nostri valori e per il benessere a cui siamo stati abituati e che consideriamo ormai come un nostro diritto? Il mondo globale è in cerca di una forma, i vecchi stati stanno lavando i loro panni sporchi di corruzione e l’Europa ruggisce con la forza di un gorilla disperato. Putin, l’ultimo zar della Russia, grazie a uno stile autoritario così noto al suo paese, tenta di ricavarsi uno spazio come grande potenza mondiale. Forse non ci vorrà un altro mezzo secolo prima che ci si trovi a dover riparare i danni. Il nuovo stile di vita ha acquisito un ritmo più rapido, la prossima generazione si muoverà con maggiore naturalezza nel mondo delle informazioni e di internet. La ragazza in bilico guarda al futuro con aria concentrata. È ancora possibile considerare l’uomo come la misura di tutte le cose?

La grandezza dell’anima è incomprensibile. Se sparisse, rimarrebbe soltanto lo spirito imperituro.Secondo Nietzsche, in questo mondo la verità non esiste. La creiamo con le nostre azioni e con i nostri pensieri. Il Mondo cambia attraverso la nostra posizione. Noi vediamo il mondo attraverso le esperienze della vita; l’identità è costruita in un posto, in un tempo. Ma posto significa uno spazio vissuto, non un luogo geografico. Se cambi posto cambia la prospettiva su tutte le cose.Nella vita non abbiamo immagini e ricordi esatti. Però cerchiamo sempre di dare delle spiegazioni logiche, delle forme, dei termini. Per questo credo che con la poesia, le fiabe e l’arte si possa disegnare e raccontare la vita, con le libere associazioni più che con una logica alla fine ben poco stringente.

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Potenza della delusione?Riccardo Palmisciano

Attorno a una lunga tavola coperta da una tovaglia bianca, il volto fiero segnato da grossi baffi, ventuno uomini guardano verso l’obiettivo fotografico. Sono gli uomini che hanno realizzato la grande statua equestre di Vittorio Emanuele II che orna il Vittoriano di Roma, le maestranze e chi le ha dirette, primo fra tutti lo scultore Enrico Chiaradia. Quel pranzo festeggia il compimento dell’opera e si svolge… dentro la pancia del cavallo. Non potevo credere ai miei occhi quando vidi la prima volta quella fotografia sbiadita dell’inizio del secolo passato. Mai avrei pensato che la mole di quel cavallo, che avevo guardato, più o meno distrattamente, mille volte, potesse contenere tante persone, disposte intorno a una tavola imbandita. In un attimo quel cavallo si trasformò in un animale mitico e quel banchetto mi sembrò svolgersi nel ventre smisurato della balena di cui parla Luciano nelle Storie vere. L’immagine di quel cavallo, un fotogramma visto e rivisto dell’album dei ricordi di ogni romano, si trasformò all’improvviso in una realtà nuova e misteriosa, un cavallo al cui interno si nascondeva una grotta affollata da abitanti sconosciuti.Il fatto che la storia di quella foto sia ambientata nello stesso spazio dove Maurizio Savini espone le sue opere è uno strano scherzo del caso. Un legame forte, una sintonia essenziale, unisce il senso ultimo di quel racconto e la caratteristica del lavoro di questo artista originale. Un legame che, parafrasando e tradendo il titolo della mostra, potremmo definire la “potenza della delusione”, nel senso che ha l’etimologia latina: deludere “prendersi gioco”, una parola costruita sul verbo ludere “giocare”. Ma di che gioco si tratta? E chi lo conduce? Savini sembra dirci che la realtà, tutta la realtà, si rivela, a chi la guarda con gli occhiali giusti, una gigantesca macchina illusoria, dove ciò che pensavamo essere fisso e stabile è in realtà mutevole e sfuggente, una preda che inseguiamo per tutta la vita e che anche quando si fa accalappiare si manifesta come un oggetto indegno di tanto sforzo. Fino a qui, si dirà, niente di particolarmente nuovo. In fondo quel che ho detto è un meccanismo che muove già tutto intero

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l’Orlando furioso. Vero. Però Savini ha usato un segno, il suo segno, per rivelare gli aspetti delusori della realtà e invitarci a guardare le apparenze con un altro sguardo. E questo segno è la morbida gomma di colore rosa con cui realizza le sue sculture. La realtà ricoperta di questo morbido mantello assume un aspetto inedito e trasforma una cosa guardata distrattamente in un oggetto interessante. Mai come in questo caso si può dire che un’operazione che coinvolge la superficie, delle cose e delle persone, costringe a cercare significati che vanno ben aldilà della superficie. Quegli oggetti e quelle persone, rigenerati a nuova vita, si sottraggono alla banalità dello sguardo distratto e richiedono nuova attenzione e uno sguardo capace allo stesso tempo di stupore infantile e coraggio. Per un artista che opera nel campo della visualità, essere riuscito a imporre allo spettatore un nuovo modo di guardare le cose non sarebbe, anche da solo, un risultato da poco. Ma il segno di Savini è un segno che interroga, non certo un segno che indica e la dimensione connotativa è senz’altro prevalente. Il piacere e il vantaggio di chi guarda le sculture di Savini sta, dunque, nel trovare dentro di sé le proprie risposte a interrogativi molteplici. Interrogativi che non prevedono risposte univoche né risposte esatte, ma solo tentativi, approssimazioni che non si accontentano del risultato parziale (eventualmente) raggiunto e, soprattutto, frammenti di risposte che generano nuove domande in un processo dinamico potenzialmente infinito. Ma quali strade ci invitano a percorrere le misteriose creature che abbiamo sotto gli occhi? È stato più volte sottolineato che la gomma da masticare rosa applicata a un feroce orso, a un coccodrillo o a un kalashnikov, conferisce a quelle pericolose realtà un tratto fiabesco o fantastico, in grado di neutralizzarne il potenziale negativo. Un’analisi condivisibile, ma che non ne esclude altre. Se si segue questo tipo di ragionamento l’effetto principale del linguaggio artistico di Savini sarebbe quello di rendere guardabile una realtà inguardabile, di abituare l’occhio dello spettatore all’intensità e alla violenza del reale, altrimenti insostenibile. Le sculture di gomma rosa sarebbero dunque lo specchio che consente all’occhio di chi è umano di sostenere il pietrificante sguardo di Medusa (ovvero la realtà disumanante da cui siamo assediati). Tutto giusto, consento. Ma il segno di Savini si può percorrere in un’altra, opposta eppure complementare, direzione. È possibile cioè leggere il materiale preferito da questo artista come un materiale rivelatore, un segno di svelamento del carattere delusorio (non eravamo partiti da qui?) della realtà. Ecco allora che la forma, che questa innocente, infantile materia prende, diventa un monito ineludibile a vedere la realtà grottesca, violenta, tragica che si nasconde dietro un’apparenza innocente e tutto, lo ripeto, tutto si trasforma e diventa pericoloso come un animale feroce, un’arma tecnologica, uno speculatore di borsa. Letto in questa direzione, il segno di Savini è tutt’altro che rassicurante. È la rivelazione della sostanza inguardabile che si nasconde dietro la superficie guardabile a cui la pigrizia mentale o la paura ci costringe. Prendiamo, ad esempio, l’uomo ben vestito, giacca e cravatta e scarpe d’ordinanza, che sta facendo il bucato. Quale attività più inoffensiva di questa? Quale aspetto più ordinario di quello di un uomo vestito nel modo più rispettabile? Ma combiniamo le due realtà ordinarie e il risultato è una nuova, straordinaria, realtà. Quest’uomo dal vestito rosa sta lavando da chi sa quali nefandezze la bandiera italiana, per stenderla insieme ad altre bandiere su un semplice stendibiancheria, fatto però di filo spinato (di gomma rosa e bianca, naturalmente). Stese ad asciugare sono le bandiere dei Paesi e delle realtà internazionali che contano, e il mondo plasmato da queste potenze è come un lager circondato di filo spinato, solo che la recinzione è invisibile, o ha un aspetto innocuo, e le guardie, invece che con cani feroci e armi da fuoco, sorvegliano il mondo-di-concentramento con i dati economici e la finanza, di cui l’uomo rosa è lo stimatissimo custode. A Savini piacciono le bandiere e gli emblemi, forse perché le considera un concentrato di retorica, un denso precipitato di menzogne raccolte nella comoda forma di un tessuto colorato. Non mi spiego altrimenti la presenza della bandiera dell’Unione Europea sul dorso di un bellissimo gorilla con le

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fauci spalancate e la posa dell’animale pronto ad attaccare. Ecco cosa si cela dietro gli inni e le bandiere al vento, dietro gli ipocriti richiami ai nobili ideali (mai così traditi come oggi) degli ideatori dell’Europa unita. La forza selvaggia dei re della giungla, in un mondo-giungla ipocrita in cui si considera violento ogni educatore che faccia, semplicemente, il suo mestiere, ma si tollera il dilagare indisturbato della disoccupazione e della disgregazione sociale, con tutte le forme di autentica violenza che ne derivano ad ogni livello.Certo, lo abbiamo detto, queste riflessioni provocate dalle opere di Savini non esauriscono il loro potere di interrogarci, ma voglio correre fino in fondo il rischio di apparire un po’ troppo definitivo nelle mie valutazioni. Voglio aggiungere, per non girarci troppo intorno, che l’energia che queste sculture conferiscono allo sguardo di che le osserva è l’energia dello sdegno, di una rabbia autentica che nasce dalla ribellione ad un ordine delle cose imposto da un potere sempre più invisibile. Un ordine prepotente di cui le prime vittime sono gli indifesi, primi fra tutti i bambini. Nel passato Savini ha realizzato interessanti lavori con loro, in particolare con i bambini ceceni di Beslan, ma più in generale, e senza un filo di retorica, Savini ha visto e vede nell’immagine del bambino lo specchio più chiaro del mostruoso nascosto nella realtà. Una delle opere più riuscite di questo scultore è per me la riformulazione della coppia di fratelli della fiaba di Hänsel e Gretel. A un primo sguardo sono così carini, così bambini, eppure Gretel mostra di saperla lunga sulla vita. Con il suo visetto malandrino la sorella maggiore tende verso di noi la mano, non a chiedere aiuto, ma per offrirci una ricca manciata di pillole colorate, promessa di felicità da Terzo millennio. Inutile scandalizzarsi. L’innocenza, in certe situazioni, non è che un lusso, e qui bisogna pur campare (it’s economy baby!). Ma a rendere più inquietante la fiaba, una lunga scia di pillole colorate è in terra, alle spalle dei bambini: moderna versione delle briciole di pane, rinnovata garanzia del ritorno a casa (immaginiamo quale…). Ecco, questa sostituzione delle pillole al pane, la precoce adesione dei bambini, simbolo della fiaba, alle moderne leggi del mercato e del mondo-giungla, è l’immagine con cui Savini vuole scuotere lo sguardo pigro e sazio del benpensante. Attraverso una micidiale fabbrica di ben assestate immagini ossimoriche (la figura retorica preferita da questo artista), Savini esprime la sua ferma protesta di individuo che non vuole essere complice, e che non ha da opporre alla violenza del potere null’altro che la propria consapevolezza, la bellezza delle sue opere, l’adesione e la complicità di quanti apprezzano la sua arte.

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La potenza della delusione è vedere un affresco che si sgretola lasciando visibile il disegno. Se sovrappongo questa La definizione del (proprio) mondo attraverso un colore e un materiale. La formula elastica del chewing-gum e il suo rosa pop per costruire superfici epidermiche che diventano struttura. Maurizio Savini parte da un elemento basico che ha l’attitudine del mattone e la progressione ritmica della sequenza, similmente a quanto accade nel processo strutturale dell’architettura. La sua gomma arabica diventa così una cellula ad alta ramificazione, senza rigetto eventuale, senza paura iconografica, senza tremori di consunzione. La gomma rosa come elemento degradabile che si trasforma in corpo solido e volumetrico, ricreando lo scibile del pensiero ideativo, fino a ribaltare le consuetudini linguistiche della stessa scultura. Il rosa monocromatico unifica le divergenze formali in uno scatto omogeneo della visione, plasmando la personale selezione tra le forme del mondo. Savini uniforma le diversità con quel mimetismo monocolore che ipnotizza corpi e oggetti, organico e inorganico, grande e piccolo, semplice e complesso… Nel corso degli anni l’artista ha raccontato storie diverse con protagonisti diversi, ha captato tensioni ideologiche e sociali, ha ribaltato il dramma con la regola dell’ironia, ha elaborato il lutto storico tramite evasioni di senso. Mi piace andare con la memoria alle sculture bianche di George Segal, a un sistema epidermico che definiva la valenza drammaturgica dell’opera, indicando uno spazio narrativo che la scultura accende e il pubblico completa. Accensione e completamento, apertura e articolazione, invio e ricezione: Savini capisce il valore dialettico dell’opera tridimensionale, la sua natura ambientale e germinativa, la valenza sensoriale dell’oggetto finito. Un’attitudine al dialogo che si sposa con l’infinita gamma di soluzioni che un materiale può determinare. Un sistema linguistico dalle molteplici possibilità che chiede estremo controllo e raziocinio tematico, affinché la scultura non diventi “maniera” e resti la migliore delle soluzioni possibili. Maurizio Savini alimenta la sua Babele rosa dove ogni diversità trova il suo esperanto. Qui tutto è possibile, la fantasia ruba frasi al realismo, l’eccesso stuzzica la norma, i sogni somigliano al quotidiano e viceversa. E poi ci sono gli odori caramellosi che aggiungono un comune linguaggio olfattivo, capace di avvicinare gli estremi e sanare i conflitti. Unica avvertenza: non masticare l’opera quando si digerisce il suo contenuto. Potrebbe piacervi, e l’arte non dovrebbe essere mai mangiata ma solo digerita.

Babel BabolGianluca Marziani

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BIOGRAFIA/MOSTRE/BIBLIOGRAFIA

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Maurizio Savini nasce a Roma e studia architettura all’università “La Sapienza” di Roma.Nel 1992 tiene la sua prima mostra personale a Düsseldorf. Nel 1995, oltre ad un’esposizione personale presso la Reiner Eickoff Galerie di Hamburg, realizza, su disegno di Toti Scialoja, la scenografia “La Mela di Amleto”, in scena nel chio-stro di Trinità dei Monti a Roma, e l’installazione dal titolo “Così” negli spazi del Museo laboratorio dell’università “La Sapienza”. Nel 1999 è invitato dall’artista Ettore Spalletti a partecipare al progetto “Riunione Mondana”, all’interno del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea “Serre di Rapolano”, a cura dell’associazione culturale Zerynthia. Sempre nel 1999 espone una serie di sculture, “Studio1999”, appositamente create per la Galleria Bagnai di Siena. Nel 2000-2001 espone in mostre personali a Londra, Parigi, Taipei, alla Biennale dell’Havana e Lyon, realizzando nel contempo il lavoro “Torna il Vento dell’Est” all’interno di un progetto della Comunità Europea coordinato dall’associazione culturale Zerynthia di Roma. Sempre nel 2000 è invitato a partecipare alla mostra collettiva “Welchome” negli spazi del Palazzo delle Esposizioni di Roma.Nel 2002 è assistente scenografo per l’opera lirica “Parsifal” di Richard Wagner, regia di Peter Stein, direzione musicale del maestro Claudio Abbado con i Berliner Philharmoniker, in scena nei teatri del Salzburger Festspiele e all’Internatio-nal Festival of Edinburgh. Sempre nel 2002 riceve l’incarico dal Maggio Musicale Fiorentino per la realizzazione delle scenografie del balletto “La fin du jour”, coreografia di Fabrizio Monteverde, musica di Franz Schubert, in scena nei teatri Comunale di Bologna e alla Pergola di Firenze. Nel 2003 Maurizio Savini progetta due mostre personali a Roma. La prima dal titolo “Bassa Fedeltà”, in collaborazione con il poeta Daniele Pieroni e la cantante lirica Barbara Dorfmann per lo spazio espositivo dell associazione culturale “Volume”. La seconda, dal titolo “Tabula Casa”, realizzata per la galleria Lipoli & Lopez. Nel 2003 nasce una nuova serie di sculture appositamente realizzate per la Galleria Olivier Houg di Lyon, dal titolo “He-adrooms”, e il video “Masticatori”. Nello stesso mese realizza l’opera “Divano Europa” per “Casa Marini”. Nell’agosto 2003 completa l’installazione permanente “Tabula Casa”, appositamente creata per lo spazio del Museo Arte Contempo-ranea di Roma. Nello stesso anno Savini partecipa a mostre collettive a Parigi e Londra. È presente alla F.I.A.C. di Parigi con la Galleria Olivier Houg. Nel febbraio 2004 prende parte alla mostra personale “Europlant” negli spazi della galleria Contempo di Rotterdam. Nello stesso anno è invitato alla Maison du Livre, de l’Image et du Son, Francois Mitterrand di Lyon e realizza la mostra personale “SoloFly”.Nel 2004 Savini mette in opera l’installazione permanente dal titolo “Trans 3 Plant” per gli spazi della Biblioteca per l’arte contemporanea di Paliano (Roma), coordinata dall’associazione culturale Zerinthya. Nel 2005 viene invitato dalla città di Parigi per una borsa di studio all’interno della “Cité Internationale des Arts” e realizza un wall painting perma-nente all’interno dell’ospedale pediatrico Necker; nello stesso tempo realizza la mostra personale dal titolo “Très jolie… la petite maison de pommes de terre” per gli spazi della “Cité Internationale des Arts”.Giugno 2005 Savini realizza la mostra personale dal titolo “Der Namenlose”, installazione specifica per lo spazio della Galleria Pino Casagrande (Roma). Nel periodo luglio-agosto prende parte al progetto “Arte per i bambini di Beslan”, a cura di Olimpia Imperiali, del dipartimento della Protezione Civile Italiana e della Fondazione Pastificio Cerere, realiz-zando tre wall paintings all’interno dell’ospedale pediatrico di Vladikavkaz. Nel mese di settembre è invitato alla mostra “Paramour” all’interno della Biennale di Lyon e realizza l’installazione “Interno Osseto”.Nel 2005 Savini è invitato a partecipare alla rassegna “La scultura italiana del XX secolo” negli spazi della Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, mostra curata da Marco Meneguzzo. Nell’ottobre 2005 è presente alla F.I.A.C. di Parigi con la galleria Olivier Houg di Lyon e alla Köln International Art Fair con la galleria Bagnai di Firenze. Nel febbraio 2006 Maurizio Savini realizza a Roma una doppia mostra personale dal titolo “INTERNO OSSETO” per

BIOGRAFIA

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gli spazi della galleria UNION e quelli della Fondazione Pastificio Cerere, a cura di Lorenzo Benedetti. Nel maggio 2006 partecipa alla mostra “Walk-In” per il nuovo spazio della Galleria di Alessandro Bagnai a Firenze. Nell’ottobre 2006 partecipa ad Art Scope Londra con la Galleria ArtMbassy di Berlino e, sempre nello stesso mese, è invitato a partecipare alla mostra Roma Punto Uno nei nuovi spazi del Museo di Arte Contemporanea di Mosca. A novembre partecipa alla International Art Fair di Lisbona con la galleria Jorge Shirley di Lisbona.Nel dicembre 2006 partecipa alla mostra “Particelle Elementari” nello spazio della Fondazione Pastificio Cerere di Roma.Nel gennaio 2007 Savini presenta una nuova serie di sculture nella galleria di Jorge Shirley di Lisbona, il titolo della mostra è “Land of Competition”. Nel mese di gennaio il lavoro di Savini è visibile a Bologna Arte Fiera con la galleria ArtAmbassy di Berlino. Nel mese di febbraio il lavoro di Maurizio Savini è presente alla fiera di ARCO Madrid con la galleria di Olivier Houg di Lyon e con la galleria Shirley di Lisbona. Il 2 marzo 2007 Maurizio Savini presenta due nuovi lavori al M.I.A.R.T. di Milano con la Galleria L’Immagine di Milano; sempre nel marzo 2007 installa a Roma la mostra “No Direction” nello spazio della Galleria Next Door. Nel mese di settembre Savini completa due installazioni presentate in forma di mostre personali alla International Art Fair di Berlino e alla Dock Art Fair di Lyon, con le gallerie Artambassy Berlino e Next Door di Roma. Nel novembre 2007 presenta la mostra “Destined for Nothing” negli spazi della Galleria L’Immagine e Angelart di Milano. Nell’occasione viene presentato un volume monografico contenente gli ultimi dieci anni di lavoro. Sempre nel novembre 2007 Marilena Pasquali invita Savini alla mostra “L’Alibi dell’Oggetto”, Fondazione Ragghianti, Lucca. Nel 2008 Maurizio Savini riceve l’invito per la Quadriennale d’Arte di Roma. Nel mese di febbraio è invitato da Lorand Hegyi alla mostra “Incontri n. 1” negli spazi dell’Accademia d’Ungheria. Nel mese di marzo 2008 Maurizio Savini prende parte alla mostra “Italain Genius” all’interno dell’Istituto di Cultura Italiano a Tokio. Nel maggio 2008 l’artista realizza una mostra personale dal titolo “Requiem for Dissent”, per la galleria di Edoardo Testori di Londra.Sempre a maggio partecipa alla mostra “Micronarrativa, tentazioni della piccola realtà” negli spazi del Museo di Arte Contemporanea di Saint Etienne, a cura di Lorand Hegyi. A settembre 2008 Savini partecipa alla mostra itinerante “Italian Genius” al Traven Cope Hove di New Delhi. Nell’ottobre 2008 Savini è invitato da Lorand Hegyi alla prima Biennale di Poznan.Sempre nell’ottobre 2008 Savini partecipa alla Fiera d’Arte Contemporanea di Verona, presentando una scultura inedita; nello stesso periodo la galleria di Giovanna Simonetta presenta un lavoro a Frieze London Art Fair. Nel dicembre 2008 Savini è invitato da Luca Beatrice a partecipare alla mostra “Arts Italien” alla Galleria Marborough di Monaco, Monte-carlo. Nel gennaio 2009 espone una scultura inedita alla Fiera di Bologna con la Galleria Oredaria-Arti Contemporanee di Roma. Il primo aprile partecipa al progetto “Emergency Room” al P.A.N. di Napoli, realizzando un lavoro a quattro mani insieme all’artista Pietro Ruffo. Sempre nell’aprile 2009 Savini partecipa a Roma -The Road To Contemporary Art, al Palazzo delle Esposizioni, ed al MIART di Milano. Nell’agosto 2009 Ruffo e Savini elaborano per il festival di Paolo Fresu “Time in Jazz”, un’installazione sonora a quattro mani dal titolo “Sinfonia dell’emergenza”. L’installazione segue il tema dell’acqua come è nell’idea del festival di Fresu. Per il mese di novembre Savini relizza la mostra “Tomorrow”, un gruppo inedito di 14 sculture per la galleria Oredaria di Roma. Sempre nel novembre 2009 l’artista realizza una scultura permanente all’interno dell’Università Luiss di Roma. Nel dicembre 2009 è invitato da Luca Beatrice a partecipare alla mostra “Love me Fender” negli spazi del Museo degli strumenti musicali di Bologna. Nell’aprile 2010 Maurizio Savini realizza due mostre personali: la prima, “Il canto della terra”, nello spazio di Icario Arte a Montepulciano, la seconda “SUFFER2010” a Palazzo Valentini a Roma. Nel novembre 2010 è invitato da Marco Meneguzzo alla mostra “La scultu-

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ra Italiana del XXI secolo” negli spazi della Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. Nel gennaio 2011 Maurizio Savini presenta una mostra personale nella galleria di Alessandro Bagnai, dal titolo “Il dissenso di un uomo”; sempre a gennaio presenta con R.A.M e Mario Pieroni il progetto “Le macchine dell’arte”, a cura di Achille Bonito Oliva. Sempre nel gen-naio 2011 partecipa alla mostra “Compagni di Viaggio” al Museo di Lubiana e realizza, sempre nel mese di gennaio, un lavoro per il giorno della memoria nella galleria di Ermanno Tedeschi di Roma. Nel mese di giugno partecipa alla mostra collettiva “World”, a cura di Luca Beatrice nella nuova galleria di Ermanno Tedeschi a Tel Aviv. Il 24 giugno Savini è invitato alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia, regione Lazio, nella sezione della Fondazione Roma, a cura di Vittorio Sgarbi ed Emmanuele Emanuele. Nel mese di settembre l’artista presenta un nuovo ciclo di sculture nella galleria di Ermanno Tedeschi a Torino, titolo della mostra è “nella terra e oltre la luce”. Nel dicembre 2011 Maurizio Savini e Riikka Vainio realizzano la performance dal titolo “Domestic Fo-rest”, un’azione che si svolge nel parco della Villa Torlonia di Frascati: la per-formance è documentata da un video di Stefano Sollima. Nel maggio 2012 Savini realizza una serie di nuovi lavo-ri, che sono poi la continuazione della performance “Domestic Forest”, infat-ti il progetto nuovo è presentato nello spazio del castello di Rivara a Torino, dove viene anche presentato “Astra”, un nuovo lavoro video. Nell’estate del 2012 è invitato al Premio Michetti alla Fondazione Michetti di Francavilla al mare, Pescara. Nell’ottobre 2012 par-tecipa alla mostra “P.P.P. Una polemi-ca inversa, omaggio a Pasolini” negli spazi del museo di Palazzo Incontro, Roma. Nel mese di febbraio 2013 Savini partecipa al progetto “Shoes 136” per il Museo Grassi di Leipzig. Nell’aprile 2013 Savini realizza la mo-stra personale dal titolo “Facts are the enemy of truth” nei nuovi spazio della galleria Bagnai di Firenze. Nel settem-bre 2013 Maurizio Savini realizza la mostra “Potenza della delusione” per gli spazi del complesso monumentale del Vittoriano di Roma.

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2013“Potenza della delusione” - Complesso monumentale Il Vittoriano, Roma 4-9 (CAT)“Facts are the enemy of truth” - Galleria Alessandro Bagnai, Firenze 23-4

2012“Domestic Forest” - Centro per l’arte contemporanea, Castello di Rivara 19-5

2011“Il dissesso di un uomo” - Galleria Alessandro Bagnai, Firenze 20-1“Disegni Italiani Isole Comprese” - Galleria Gomiero, Milano 11-5 (CAT)“È nella terra e oltre la luce” - Galleria Ermanno Tedeschi, Torino 27-9“Domestic Forest” - Parco di Villa Torlonia, Frascati-Roma 4-12

2010“Il canto della terra” - Icario Arte, Montepulciano 24-4 (CAT)“Suffer 2010” - Palazzo Valentini, Roma 15-4 (CAT)

2009“Tomorrow” - Galleria Oredaria Arti Contemporanee, Roma 1-10 (CAT)“Flags-Zoo” - Galleria Aicardi Arte, Alassio 25-7 (CAT)

2008“Requiem for Dissent” - Edoardo Testori Gallery, UK - London 22-4 (CAT)“Destined for Nothing” - Galleria Civica, Campione d’Italia (Como) 7-5

2007“Land of competition” - Jorge Shirley Gallery, Lisbona 11-1 (CAT)“No Direction” - Galleria Next Door, Roma 31-3 (CAT)“I Want to Conquer the World” - Docks art fair, Lyon - Galleria Nextdoor, Roma 16-9“Destined for Nothing” - Galleria L’immagine - AngelArt, Milano 15-11 (CAT)

2006“Interno Osseto” - Galleria Union, Roma 3-2 (CAT)“Interno Osseto” - Fondazione Pastificio Cerere, Roma 4-2 (CAT)

2005“Très jolie… la petite maison de pommes de terre” - Cité Internationale des Arts, Paris 23-2 “Trans4plant” - Installazione permanente all’interno dell’ospedale pediatrico Necker, Paris 25-2 (CAT)“Mister Ping” - 1220 cm blue room - Rialto S. Ambrogio, Roma 12-3“Der Namenlose” - Galleria Pino Casagrande, Roma 7-6“Ossetia Uno” - Installazione permanente all’interno dell’ospedale pediatrico, Vladikavkaz 20-8 (CAT)“Solo Fly” - Maison du Livre, de l’Image et du Son, Francois Mitterrand, M.L.I.S., Lyon 2-12“Europlan” - Contempo Galerie, Rotterdam 28-2

2004“Trans3plant” - Installazione permanente presso la Biblioteca di Arte Contemporanea, Paliano 4-12

2003“Tabula Casa 2” - Installazione permanente all’interno del Museo di Arte Contemporanea M.A.C.R.O., Roma 11-10“Badroom - Le salon” - Vanessa Suchar, London 19-10“Divano Europa” - Casamarini, Nettuno 25-7“Headrooms” - Olivier Houg galerie, Lyon 19-6“Tabula casa” - “1” - Studio Lipoli&Lopez, Roma 7-3“A bassa fedeltà” - Ass. Cult. Volume!, Roma 18-1 (CAT)

2002“Io non fumo per ‘fortuna’” - Galleria G. Lipoli, Roma 1-10“Cinque sculture” - Galleria Mignanelli, Roma 13-11

2001“Years from now” - Galleria Il Segno, Roma 23-5 (CAT)“Torna il vento dell’Est” - “2” - Installazione permanente presso la Biblioteca di Arte Contemporanea, Paliano, Ass. Cult. Zerynthia, 6-5 “Dolce Vita” - Galleria Artprocess, Parigi 12-12 (CAT)

2000“Torna il vento dell’Est” - “1” - Ass. Cult. Zerynthia, Paliano 12-2

1999“Volume!” - Ass. Cult. Volume!, Roma 8-10 (CAT)“Studio 1999” - Galleria Bagnai, Siena 26-6 (CAT)“Amore mio” - Delphine e Ludovico Pratesi, Roma 19-1

MOSTRE PERSONAlI

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1997“Traccia” - Open Studiorosa, Roma 15-3

1995“Roma” - Reiner Eickhoff Gallery, Hamburg 21-11 (CAT)“Così” - Museo Laboratorio Arte Contemporanea ‘Università La Sapienza’, Roma 7-5 (CAT)

1994“Maurizio Savini”- Galleria Düsseldorf / Roma 18-5 (CAT)

1992“Luci nelle ombre” - Galleria Esprit, Roma 24-9 (CAT)

MOSTRE COllETTIVE

2013“Un’idea di scultura” - Galleria Marco Rossi, Verona 9-1“Corpo di donna” - Centro culturale Elsa Morante, Roma 1-2 (CAT)“The generation of future” - Ass. Cult. Bluorg, Bari 7-2- (CAT)“Arte in versi” - Centro culturale contemporaneo, Palazzo della Penna, Perugia 24-4

2012“Fabula” - Museo San Salvatore in Lauro, Roma 16-5 (CAT)“25th” - Galleria Bagnai, Firenze 20-4“Roma -The Road To Contemporary Art” - Galleria Ermanno Tedeschi, Roma 24-5“A piedi scalzi” - Brancaleone, Roma 1-6“+50. Sculture in città tra memoria e presente” - Palazzo Comunale, Spoleto 23-6“Pop. Premio Michetti” - Fondazione Michetti, Francavilla 21-7 (CAT)“P.P.P. Una polemica inversa, omaggio a Pasolini” - Palazzo Incontro, Roma 30-10 (CAT)“Autumn Show” - Galleria Ermanno Tedeschi, Roma 21-10“NN Show Up” - NN Gallery, Taormina 14-12

2011“La genetica degli animali” - The Office - contemporary art, Roma 22-1“Giorno della memoria” - Ermanno Tedeschi Gallery, Roma 25-1“Bologna Art Fair” - R.A.M. radio arte mobile, Bologna 27-1“Compagni di viaggio” - Mestna galerija muzej, Ljubljana 20-1“Le macchine dell’arte” - R.A.M. - a cura di Achille Bonito Oliva,

27-1“Unita Italian artists in New York” - Industri Gallery 21-3 (CAT)“A.A.M. Arte Accessibile Milano” - Galleria Ermanno Tedeschi, Torino 7-4“World” - Ermanno Tedeschi Gallery, Tel Aviv 6-6 (CAT)“Artisti e bimbi all’opera” - Villa Medici, Roma 8-4 (CAT)“54ma Biennale di Venezia” - Padiglione Italia, Palazzo Venezia, Roma (CAT)“Vulpes pilum mutare” - Infart. Museo Civico di Bassano del Grappa, 12-9“Art Brescia. Biennale internazionale di arte contemporanea” - Galleria Angel Art, 10-21-9“Italia Ora!” - Museo Andersen, Roma 6- 10“Art Verona” - Galleria Bagnai, 7-10“L’immagine del suono” - Museo Nazionale di Villa Guinigi, Lucca 9-10“Quadronomande” - Scuderie Aldobrandini, Frascati - Palazzo delle Esposizioni, Roma 18-11

2010“Piccoli capolavori” - Aequalis contemporary art gallery, Roma 28-1“Bologna Arte Fiera” - Galleria Oredaria, Roma-Bologna 38-1“L’origine e la forma” - Scuderie Aldobrandini Frascati-Roma 20-3“MIART 2010” - Galleria Oredaria Arti Contemporanee, Roma 24-3 “La scultura Italiana del XXI secolo” - Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano 19-10“Romanesca incontri arte e poesia” - Casa delle Letterature, Roma 30-9“Che cento fiori sboccino” - La nuova pesa centro per l’arte contemporanea, Roma 11-10

2009“Bologna Arte Fiera” - Galleria Oredaria Arti Contemporanee, Bologna 12-1“Italian Genius Now (Back to Rome)” - MACRO Future, Roma 11-2“La coda dell’Universo” - Istituto Portoghese di Sant’Antonio, Roma 12-3“Roma -The Road To Contemporary Art” - Galleria Oredaria Arti Contemporanee, Palazzo delle Esposizioni, Roma 11-4“Emergenzy-Room” - un format di Thierry Geoffrey - P.A.N., Napoli 1-4“Ritorno all’ordine” - Galleria L’Immagine, Milano 15-4“Martiri ed eroi” - Galleria Bagnai, Firenze 29-4“Incontri d’aria” - Galleria Oredaria Arti Contemporanee, Roma 11-6“Dove eravamo rimasti” - E.B. Gallery, Roma 13-4“Sursum Corda” - Palazzo Taverna, Roma 24-6 (CAT)“Toys. Festival dei due mondi” - Spoleto 26-6

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“H2Opera” - Galleria Mucciaccia, Roma 8-7 (CAT)“Neo Pop-Surrealismo” - Angel Art Gallery, Milano 1-7“ISM, POP & Celebrithes” - S&G Arte Contemporanea, Berlino 1-8“Time in Jazz Festival” - “Sinfonia Dell’Emergenza” - installazione Ruffo Savini, Berchidda 10-8“Dimore Storiche-Dessì, Gallo, Savini, Ruffo” - Scuderie Palazzo Ruspoli, Roma 25-9“AB-OVO All’origine della forma” - Studio Abate, Roma 9-10 (CAT)“Love me Fender” - Museo Internazionale della Musica, Bologna 12-12 (CAT)“Strasbourg Art Fair” - Galleria Giovanna Simonetta, 12-12

2008“Italian Genius” - Center of design of Corea, 25-3Istituto di cultura italiano - Tokio 27-5 (CAT)“Incontri N1” - a cura di Lorand Hegyi - Accademia d’Ungheria, Roma 23-2“Arts Material” - Istituto di Cultura Portoghese, Roma 16-4“Micronarrativa, Tentazioni della Piccola Realtà” - a cura di Lorand Hegyi - Museo Arte Contemporanea, Saint Etienne 6-5 (CAT)“Quadriennale d’arte contemporanea” - Palazzo delle Esposizioni, Roma 4-6 (CAT)“Miart Milano” - Galleria Immagine, Angel Art, Milano 10-4“3500 cm posters exhibition” - with special project by Mathilde Ter Heijne, Berlin 26-7“Poznan Biennale - Voyage Sentimental” - a cura di Lorand Hegyi, 3-10 (CAT)“Italian Genius” - Traven Cope Hove, New Delhi 15-9 (CAT)“Matrix Natura 2008” - Città di Como 27-9 (CAT)“Frieze Art Fair Londra” - Galleria Studio Giovanna Simonetta, Milano 16-19-9“Verona Art Fair” - Galleria L’immagine, Angel Art, Milano 18-22-9 (CAT)“Arte Italiana” - Galleria Marlborough, Monaco-Montecarlo 4-12 (CAT)“La falce e il martello” - MUSPAC, Paganica-Aquila 30-10 (CAT)

2007“Bolgna Art Fair” - Galleria ArtMbassy, Berlino 25-1 (CAT)“Arco 2007 Madrid” - Galleria Jorge Shirley, Lisbona 15-2 (CAT)“Arco 2007 Madrid” - Galleria Olivier Houg, Lyon 15-2 (CAT)“Arte Genova 2007” - Galleria L’immagine, Milano 22-2“MIART fair” - Galleria Angel Art, Milano 30-3“Amsterdam International Art Fair” - Contempo Gallery, 12-5“Moscow Art Fair International” - NT ART Gallery, Bologna 16-5“Il bello del negativo” - Castello di Tarquinia, Roma 18-5“Il Paesaggio Italiano” - Angel Art, Milano 19-5

“Balelatina Contemporary art fair” - Basel 13-17-6 (Olivier Houg Galerie, Lyon)“War or Words” - Lazzaretto S. Elia, Cagliari 22-5“Artesantander XII International art fair” - Jorge Shirley Gallery, Santander (Spagna) 18-7“27ma Biennale di arte grafica - 3500 cm art poster” - Alkatraz Gallery, Ljubljana 5-9“L’alibi dell’oggetto - Morandi e gli sviluppi della natura morta in Italia” - a cura di Marilena Pasquali, Fondazione Ragghianti, Lucca 16-11

2006“Bologna Arte Fiera” - Galleria Alessandro Bagnai, Firenze 26-1“Walk In” - Galleria Alessandro Bagnai, Firenze 11-4 (CAT)“Un quadro per un fondo” - Palazzo della Cancelleria, Roma 12-3 (CAT)“Grazie per una volta” - Valentina Bonomo arte contemporanea, Roma 4-7 (CAT)“Roma Punto uno” - Museo Arte Contemporanea, Mosca 10-10 (CAT)“3500 cm” - Assab One Ass. Prom. Art. Cont., Milano 10-10 “Art Scope” - ArtMbassy, Berlin 12-10 “3500 cm” - Art by way of a poster - American Academy, Rome 20-10“Turnover” - Liliana Maniero Arte contemporanea, Roma 12-10 “Kunst Art Fair” - Next door gallery, Bolzano 29-11“Artissima” - Galleria Alessandro Bagnai, Torino 11-11“Particelle Elementari” - Fondazione Pastificio Cerere, Roma 3-12 (CAT)“Lisbon International Fair” - Jorge Shirley Gallery, Lisbon 6-11“Cuore Bianco” - Galerie ArtMbassy, Berlino 3-12 (CAT)

2005“Realisme-05” - Contempo Galerie, Amsterdam 1-9-2“Obscura” - Un’idea di Claudio Abate - Ass. Cult. Mara Coccia, Roma 24-2 (CAT)“S/ago/me547” - Traforo, via Nazionale, Roma 6-3 (CAT)“Residenti” - Pastificio Cerere, Fondazione per l’arte contemporanea, Roma 21-5“M.I.A.R.T” - Galleria Alessandro Bagnai, Siena-Milano 3-5“Premio Razzano” - Museo del Sannio, Rocca dei Rettori, Benevento 7-5 ( CAT)“La scultura italiana del XX secolo” - Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano 22-9 (CAT)“Paramour” - art 45 - Olivier Houg et Georges Verney Carron Resonance Biennale d’art contemporain de Lyon, 12-9“Progetto www.plot@rteuropa” - Dot Galerie, Atene 16-9 (CAT)“Köln International art fair” - Galleria Alessandro Bagnai, Colonia 27-10 “FIAC-Art Fair” - Olivier Houg Galerie, 12-10

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2004“Kunst Rai Art Fair” - Contempo Galerie, Amsterdam 5-4“Rotterdam Art Fair” - Contempo Galerie, Olivier Houg Galerie, Rotterdam 28-2 (CAT) “M.I.A.R.T.” - Galleria “il segno”, Roma-Milano 13-5“M.I.A.R.T.” - Galleria “Zelig”, Bari-Milano 13-5“Roma punto uno” - Ass. Cult. Mara Coccia, Ministero degli Affari Esteri, Tokio-Seoul 15-6 (CAT)“Otto monache nigre” - a cura di Lorenzo Benedetti e Flavio Misciattelli, Chiesa S.Andrea, Todi 26-5“Le armi nell’arte” - Museo Comunale d’Arte Contemporanea, Palazzo Pino Pascali, Polignano a mare 23-10 (CAT) “Metti una sera a cena” - Museo Laboratorio, Città S. Angelo, 24-8“Ipermercati dell’Arte” - Santa Maria della Scala, Palazzo delle Papesse, Palazzo Pubblico, Siena 9-10 (CAT)“Those who can will and those who can’t suffer” - Vanessa Suchar with Marc Hansen, Le Salon in Brussels, Brussels 4-10“Artissima Torino” - presso galleria Bagnai, Siena-Firenze 30-9“Nove scultori Italiani” - Galleria “il segno”, Roma 14-12 (CAT)“Stendhal 36” - Galleria Stendhal, Milano 15-12“Bioma Urbano” - Banca Anton Veneta, Roma 15-12“Un suono verso il 2005” - Ass. cult. Zerynthia, Roma 31-12

2003“F.I.A.C. International art fair” - Olivier Houg Galerie, 8-10“M.I.A.R.T. Milano art fair” - Galleria “il segno”, Roma 8-5 (CAT)“Brussels art fair” - Olivier Houg Galerie, Lyon 7/M“Inchiostro indelebile, impronte a regola d’arte” - M.A.C.R.O., Roma 24-10 (CAT)“Art is beautiful” - Le salon for art collectors, London 29-10 “Arte e d’interni” – Arteficinterni, Roma 16-12

2002“Arte Fiera Bologna” - Galleria “il segno”, Roma - Galleria Bagnai, Siena - Galleria Ronchini, Terni 24-28-1 “Antologia romana” - Galleria Bagnai, Siena 2-3 (CAT)“Fiera del Levante” - Galleria Ronchini, Terni 3-3“Alto volume corporale” - Centro per l’Arte Contemporanea (CAT)“Palazzo Piacentini” - S. Benedetto del Tronto (AP)“Anticiclone” - Olivier Hougs Gallery, Lyon 25-4“M.I.A.R.T.” - Galleria “il segno”, Milano 3-6 (CAT)“Colpo di testa” - Galleria Liliana Maniero, Roma 23-4 (CAT)“Art Box” - Centro per l’arte “A. Capizzano”, Cosenza 12-4 (CAT)“Brussels Art Fair” - Galleria Bagnai, Siena“Segno” - Galleria “il segno”, 26-9“Rotte metropolitane” - Giardino Palazzo Vivarelli Colonna, Firenze 3-10 (CAT)

“www.plot.@rt” - Galleria Arturarte, Lupoli 22-11 (CAT)

2001“Artisti suonati” - Ass. Cult. Pio Monti, Trevi Flash Art Museum, 24-1 (CAT)“Le Salon, Art for collectors” - L. Mellini, Roma 4-10“Eclecticism and Minimalism” - Le Salon, art for collectors, London 7-11“Confusion things for two” - Arteficiinterni, 20-12

2000“Biennale dell’Havana” - Finestra su Venere, Ass. Cult. Zerynthia, Cuba 14-11 (CAT)“A tutto volume!” - Riserva naturale S. Filomena, Pescara 22-7“Ateliers” - Castello Colonna, Genazzano 27-5 (CAT)“Arte italiana” - Istituto Italiano di Cultura Argentina, Buenos Aires 11-12 (CAT)“Welcome” - Palazzo delle Esposizioni, Roma 9-5 (CAT)“Oltre Bernini” - Istituto G. L. Bernini, Roma 10-2 (CAT)“Finché c’è morte c’è speranza” - Ass. Cult. Pio Monti, Roma 20-1 (CAT)“L’ultimo disegno del 1999” - Musei Senesi centro “La Grancia”, Zerynthia 16-6 (CAT)

1999“Notte” - Sala uno, 29-11 (CAT)“Effetto domino”, Change Studio d’Arte Contemporanea, Roma 4-11 (CAT)“L’ultimo disegno del 1999” - Zerynthia, Roma 31-11 (CAT)“Mir art in space”, Museo di Bolzano, 22-11“Nel paese dei balocchi” - Galleria Otto, Bologna 17-11“F.I.A.C. International art fair” - Galleria Bagnai, Parigi 15-9“Kiss-Kiss” - Cinema Italia, S. Agata dei Goti 4-9“Riunione Mondana” - Musei Senesi centro “La Grancia”, Serre di Rapolano 15-9 (CAT)“Fuori uso 99” - Ex Clinica Baiocchi, Pescara 22-7 (CAT)“Ultrascultura” - Ex Pescheria C.A.C., Pesaro 20-4 (CAT)“Arco Madrid” - Galleria Bagnai, Madrid 17-2

1998“Soft bundle” - Museo laboratorio Città S. Angelo, 20-12 (CAT)“Voi siete qui” - Video proiezione ex cartiera Latina, Roma 7-7“La festa dell’Arte” - Ex mattatoio, Roma 19-6 (CAT)“Welcome” - Museo laboratorio Città S. Angelo, 12-7“La ville, le jardin, la mémoire” - Villa Medici, Roma 12-5“Opening” - Temple Gallery, Roma 1-7

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1997“Arte Roma” - Ex mattatoio, Roma 20-6 (CAT)“Malia” - Chiesa S. Stefano, Tivoli 4-7 (CAT)“A mano libera” - Opera paese, Roma 14-6 (CAT)

1996“Fuori centro” - Tor Bella Monaca Expo, 12-12 (CAT)“Progetto Ambra” - Teatro A. Jovinelli, Roma 26-10“Tempi ultimi” - XIII Biennale d’arte, Città di Penne, 20-8 (CAT)“Italian artist” - Kaoksiung Museum of fine arts, Taiwan 19-4

1995“Grafica Italiana” - Chiang Kai Shek Memorial Hall, Taipei 6-3 (CAT)

1994“Passaggi” - Galleria Roma & Arte, Roma 16-10“Transizioni, migrazioni, passaggi” - Galleria A.A.M., Roma 12-5“D’insieme” - Galleria Düsseldorf, Roma 20-4“Segnali d’allarme” – Galleria Studio Aperto, Roma 30-5 (CAT)

VHS \ DVD

“Maurizio Savini” - Regia Nicola Smithz; colore-durata 11.00”, 1994 vhs“Pioggia” - Regia e montaggio Maurizio Savini; colore-durata 5.00”, 1995 vhs“Così” - Regia Antonio Morabito; colore-durata 1.40”, 1995 vhs“Fuoricentro” - Regia e montaggio Giada Colagrande; durata 4.40”, 1996 vhs“Sit tibi terra levis” - Regia e montaggio Giada Colagrande; durata 5.00”, 1996 vhs“Volume”! - Regia e montaggio Giada Colagrande; durata 4.40”, 1999 vhs“Ritratto in opera” - Regia e montaggio Filippo Carli; durata 3.40”, 1999 vhs“Verso sud” - Regia Antonio Trimani; durata 32.00”, 2000 vhs“Masticatori” - Regia Maurizio Savini e montaggio post produzione Ars Imago; durata 5.00”, 2001 vhs e dvd“Mister Ping” - Riprese e montaggio Diego Valentino; durata 3 min., Roma, 2003 dvd“Matrimonio Osseto” - Riprese e montaggio Maurizio Savini; durata 1 ora, 2005 dvd“Cena Osseta” - Riprese e montaggio Maurizio Savini; durata 40 min., 2005 dvd“L’onda e la speranza” - Regia Massimiliano D’Epiro; durata 10 min., 2006“Astra” - durata 8.13 min., 2012 dvd

TV

“Obscura” - Intervista con Claudio Abate, TG Rai 3, 5-3-2005“Cultural Break” - Produzione BBC, London; durata 20.00”, 2000“Maurizio Savini” - T.M.C.; durata 9.00”, 2001“Gum art” - Rai Sat; durata 3.00”, 2001“Cultura & Arte” - SKY TV network; durata 15”, 28-7-2004“Le armi nell’arte” - TG Rai 3 (Puglia), 2-11 2004“La plastica nell’arte” - a cura di Paola Scremin, Rai Doc, quinta puntata, 5-2005“Agenda” Residenti - A cura di Benedetta Giardini, Rete oro, 18-6 “Agenda”, “Der Namenlose”, Maurizio Savini - A cura di Benedetta Giardini, Odeon TV, 2006“Particelle Elementari” - Odeon TV, 2006Intervista con Luca Infascelli - Radio Città Futura, Roma 12-1 2006Intervista su Sky Fox - ottobre 2008“Maurizio Savini” - Intervista showfarm arteduepuntozero, 3-10“Lovefactory puntata 3” - Sky TV, 18-11“Pastificio Cerere” - Enel TV, Cultural Break, 9-5-2009“L’arte a Roma” - TG 3 Rai, 4 min., Roma 6-10-2009“Maurizio Savini” - Arté France, 5 minuti, 10-10-2009“Vite Reali” - Incontro con l’artista Maurizio Savini, Rai 4, 16-5-2010“Art News” - Incontro con l’artista Maurizio Savini, Rai 3, 6-10-2010“Thou tv presenta il Pastificio Cerere e i suoi artisti”, 3-11-2010Documentario per la NHK, Japan TV - Talesci Art - Japan 2011“Italia è” – Rainternational, 21-12-2011“Euromaxx-Gum Sculpture” - Germany 2012“Art to Art Italia-Cina time”, 12 minuti, 2012“Università Nettuno. Arte e libertà. Pensare al passato per progettare il futuro” - Rai 2013Intervista a Maurizio Savini - Dee Jay Television, 4-2-2013“Camilla Store” - canale 154 Sky; durata 5 min., 7-2-2013www.zerynthia.itwww.alessandrobagnai.itwww.pastificiocerere.com www.jorgeshirley.comwww.oredaria.it

TEATRO

Nel 1995 disegna la scenografia per lo spettacolo teatrale “To buy or not to buy”, regia di Gabrielle J. Ford, in scena nello spazio dell’Ex mattatoio comunale (Roma 12-4). Nel 1996 collabora, in qualità di aiuto scenografo, alla presentazione per “La mela di Amleto”, in scena nel chiostro di Trinità dei Monti, regia e scenografia di Toti Scialoja, musiche di Lucia Ronchetti (13-5).

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Nel 2002 collabora, in qualità di aiuto scenografo, alla presentazione del “Parsifal”. Regia di Peter Stein, orchestra diretta dal maestro Claudio Abbado. In scena presso il Teatro dell’opera di Salisburgo. Orchestra Berliner Philarmoniker (Pasqua 2002) e all’Edinburgh Theatre (agosto 2002), all’interno dell’Edinburgh International Festival 2002.Sempre nel 2002, all’interno del Maggio Musicale Fiorentino, disegna la scenografia del balletto “La fin du jour” di Fabrizio Monteverde. In scena nei teatri: La Pergola di Firenze, 23 marzo 2002; Comunale di Bologna, 23 giugno 2002. Scenografia per il cortometraggio “Canelupo” di Nicolaj Pennestri e Massimiliano D’Epiro; colore, durata 10 min., 2005.

PREMI

Borsa di studio presso la Cité internationale des arts, Paris; 1-12-2004 / 1-2 2005

ACqUISIzIONI

N.M.N.M. Nouveau Musée National de Monaco, 23-2-2006M.I.L.S. Maison du livre de l’image et du son, Lyon 2-12-2004Parco della collezione Sergio Longo, Cassino 8-2000Parco giochi, Comune di Roma, Via di Spinaceto, 5-4-2000Installazione permanente nell’ospedale pediatrico Necker di Parigi, 1-2-2005Installazione permanente presso la Fondazione Pastificio Cerere, Roma 21-5-2005Installazione permanente presso il M.A.C.R.O. Museo di arte contemporanea di Roma, 2003Installazione permanente presso l’ospedale pediatrico di Vladikavkaz, Ossetia del nord 2005Installazione permanente, Biblioteca di arte contemporanea di Paliano, Zerynthia, 2003Installazione permanente, Villa Amistà, Verona 26-3 2209Installazione permanente, Università Luiss, Roma 5-10 2009

PROGETTI SPECIAlI

Progetto “Art dans la cité” - Realizzazione della sala d’attesa dell’ospedale pediatrico Necker di Parigi, febbraio 2004Progetto “Bambini di Beslan” - A cura di Olimpia Imperiali, Fondazione Pastificio Cerere, Protezione Civile Italiana, Consiglio dei Ministri

Realizzazione di tre Wall paintings all’interno dell’ospedale pediatrico di Vladkavkaz, restaurato dalla protezione civile italiana. Due laboratori didattici in collaborazione con i bambini dei centri di recuperoWorkshop “Poket Museum” - sale del M.A.C.R.O. Museo di arte contemporanea di Roma, luglio-agosto 2005“Dynamo Camp” - Progetto, workshop e realizzazione di una scultura con i bambini all’interno del campus, 25-6-2010

BIBlIOGRAFIA

2013Rosanna Rago. Corpo di donna. Testo cat. mostraGraziano Menolascina. The generation of future. Testo cat. mostra

2012Alessio Cosma. Maurizio Savini. L’arte tra i denti. N.B. Nuova serie - N.1 - anno IVLuigi Re. Roma Art Magazine. Corriere della Sera

2011Ignazio Tantillo. Il dissenso di un uomo. 20-1. Testo della mostraGiulia Gomiero. Il dissenso di un uomo. 20-1. Testo della mostraAchille Bonito Oliva. Le macchine dell’arte. Testo della mostra 27-1Roderick Conway Morris. Rome makes room for contemporary art. The New York Times 5-4Chiara Costa. Disegni italiani isole comprese. Testo cat. mostra 11-5Luca Beatrice. World. Testo cat. mostra 6-6 Francesca Giuliani. La Biennale di Venezia a Roma. La Repubblica 25-6Lauretta Colonnelli. Biennale di Venezia a Roma, artisti a palazzo Venezia. Corriere della Sera 24-6Katerina Shlyakhina. L’arte come una spina. Estarea - anno 3 - numero 3Gaetano Salerno. Da un materiale povero all’eleganza della forma e del pensiero. Style arteJenny Dogliani. Savini, l’arte è un pezzo di chewing gum. La StampaRikka Vainio. Domestic Forest. Testo della mostraGiovanni Enrico Nini. Italia Ora. Testo cat. mostra

2010Riservato e personale, artisti dietro le quinte. Arte. Marzo - N. 439Laura Barreca. Natura, arte, architettura, complessità e mutevolezza dell’esigenza contemporanea. Testo cat. mostra 24-3Paola Nicolini. Il Canto della Terra. Testo cat. mostra 24-3Cecila Cirinei. “Suffer” di Savini e il respiro del mondo. La Repubblica

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14-4Claudia Rocco. Il mondo sottosopra. Il Messaggero. 15-4Lilli Garrone. Il respiro del mondo da guardare sottosopra. Corriere della sera 25-4Arianna Antoniutti. Il respiro del mondo. Il Giornale dell’Arte - N. 20Rosa Maria Albino. “Roma Creativa”. Persone e luoghi di una provincia che cambia. BangART “Speciale scultura” - N. 8 - giugno/agosto Claudio Libero Pisano. Ottosopra nel Palazzo. Testo cat. mostra “up&down” 12-10Roberta Petronio. La vendemmia? è un opera d’arte. Il Messaggero 12-10Barbara Casavecchia. Cattelan, bros e company da Pomodoro. La Repubblica 20-10Marco Meneguzzo. La scultura Italiana del XXII secolo. Testo cat. mostra 20-10

2009Lucy Cokcroft. Artist life size sculptures using bubblegum. Telegraph 17-1Mark Slegger. Ate Gallery. Daily Star 18-1Silvia Marsano. Volume 1998-2009 (CAT)Paola Naldi. Arte Bologna, boom gallerie romane. La Repubblica 27-1 Marco Bazzini. Italian Genius. Testo cat. mostra 11-2Barbara Martuscello. La coda dell’Universo. Testo cat. mostra 27-2Cesare Cunaccia. Simmetrie D’arte. AD - N. 336 - maggioVittoria Filippi Gabardi. Il bucato della politica. Vanity Fair - N. 21 - maggioAlberto Fiz. Chi gioca con l’arte? Inside art - anno 6 - N. 54 - maggioMatteo Tosi. Un tuffo alla Mucciaccia. Il Domenicale 4-7Linda De Santis. H2O - La mostra tra arte e sport. La Repubblica 9-7Gianluca Marziani. Testo mostra H2O. 9-7Antonella Veracchi. Artisti in cerca dell’acqua. Roma c’è 14-7Claudia Faggioni. Dove l’acqua non è blu… Il Riformista 10-7Nica Fiori. Così i mondiali di nuoto diventano arte. 12-7Mario De Candia. Savini - L’arte della gomma. La Repubblica. Trovaroma 1-10Sara Grattoggi. Tomorrow di M.S. Provacazione in rosa-giallo. La Repubblica 2-10Roberto Lambarelli. Tomorrow. Arte a Roma - N. 21Alessandra Mammì. Tomorrow. L’Espresso - N. 43 - 23-10Maria Luisa Del Prete. Un Paese di gomma. Insideart - anno 6 - N. 59Alessandra Redaelli. Scultura low cost. Arte - novembreDaniela Trincia. Tomorrow. Exibart 18-11Roberto Gramiccia. Fragili Eroi. Ed. Approdi 21- 11Guglielmo Gigliotti. Rosa Inquieto. Il Giornale dell’Arte 24-11

Luca Beatrice. Love me Fender. Testo cat. mostra 11-12 Elena Paloscia. Maurizio Savini Tomorrow. Espoarte - N. 62

2008Alberto Mattia Martini. Destined for Nothing. Espoarte - N. 51 - marzoIgnazio Tantillo. Ossimori. Testo cat. mostra 22-5 (CAT)Maurizio Savini. Requiem for Dissent. Testo cat. mostra 22-5 (CAT)Pia Capelli. La 15ma quadriennale romana. Arte - N. 49 - luglioF. Fabris. Maurizio Savini. Juliet - N.137 - maggioFrancesca Bonazzoli. Luci e Ombre. Corriere della Sera 2-5Rossella Grezzi. Visioni contemporanee. Corriere della Sera 1-5Patrizia Dilani. Miart conquista Milano. Leggo 4-4Andrea Coppini. E dopo Miart… Under Milano 6-4Benedetta Argentieri. Al Miart un orso di chewing gum. Corriere della Sera 5-5Daniela Lancioni. Testo Mostra “Quadriennale di Roma” (CAT)Lorand Hegyi. Testo mostra “Micronarrativa, tentazioni della piccola realtà” (CAT)Carlo Alberto Bucci. Quadriennale d’Arte. La Repubblica 19-6Paolo Vagheggi. Quadriennale, tutti i colori d’oggi. La Repubblica 23-6Gabriele Magnani. Il collezionismo parla italiano. AD - N. 329 - 10-2008 Guglielmo Gigliotti. Gallo e Savini “cererini” a San Lorenzo. Giornale dell’Arte. Roma 6-11Luciano Caramel. Matrix Natura. Testo cat. mostra “Matrix Natura” 10-11Luca Beatrice. D’une génération à l’autre. Testo cat. mostra “Art contemporain italien” 4-12Roberto Gramoccia. Savini, un universo da masticare. Stile Arte - N. 124

2007Rocco Moliterni. L’arte a Bologna sa di chewing gum. La Stampa 26-1Mario De Candia. La Repubblica 29-3Linda De Santis. No direction. La Repubblica 3-4Fabiana Mendia. Le Direzioni di Savini. Il Messaggero 4-4Patricia Caspari. Ein Herz aus Kaugummi. Berliner Morgenpost 24-4Ottavio Celestino. 11 Storie. Pastificio Cerere, andata e ritorno. Carlo Cambi Editore 11-5Daniela Trincia. Maurizio Savini. No Direction. Exibart 18-5Daria Manganelli. Maurizio Savini. No Direction. Metromorfosi - maggioClaudio Abate, fotografo. MART Rovereto, Achille Bonito Oliva. Ed. Photologi 25-6

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Dizionario della giovane arte italiana. Flash Art - N. 265 - 12-9Luca Beatrice. Think global act local. Testo cat. mostra “Destined for nothing” 15-11Marilena Pasquali. L’alibi e L’oggetto. Testo cat. mostra Fondazione Ragghianti. Lucca 16-11Maurizio Savini. Destined for nothing. Testo cat. Mostra. Milano 15-11 Alessandra Redarelli. Il Neo pop dal sapore fruttato. Arte Mondadori - N. 412 - dicembre

2006Lorenzo Benedetti. Testo nel catalogo Interno Osseto. 3-2Mario De Candia. Interno Osseto. La Repubblica. Trovaroma 2-2Emanuela Amici. Interno Osseto. Arte e Roma - N. 4 - 12-2Federica La Paglia. Interno Osseto. Exibart 28-2Paolo Aita. Prendi l’arte… Suono - N. 389 - febbraioRoberto Gramiccia. Beslan, l’arte di Maurizio Savini per ricordare la strage. Liberazione 1-3L’onda e la speranza. Presidenza del consiglio dei ministri. Dipartimento della protezione civile. Magis 12-3Paolo Balmas. Un quadro per un fondo, le ragioni di una scelta. Cat. mostra 12-3Maurizio Savini. Per il catalogo L’onda e la speranza. Ed. Presidenza del consiglio dei ministri. Marzo 2006Carlo Alberto Bucci. Apre Villa Mercede. La Repubblica 12-5San Lorenzo. Emanuela De Dominicis. 22-5Paolo Bortolotti. La nuova galleria Alessandro Bagnai. Arte e Critica - N. 47Sergio Risaliti. Walk-in. Specchio 28-6 Walk-in catalogo della mostra. Ed. Gli Ori. Firenze 30-6THEREDOOM. 112 proposte di artisti contemporanei. Ed. Theredoom 2006Giovanna Pajetta. Dentro il buco nero di Beslan. Il Manifesto 7-9Carlotta Di Leo. Quel cielo nero sopra Beslan. Corriere della Sera 5-9Lorenzo Benedetti. Testo catalogo Particelle elementari. Roma 6-12Carlo Alberto Bucci. L’arte è nei segni minimi. La Repubblica 7-12Sofia Zanchini. Particelle al Pastificio, opere come tasselli. E-Polis 7-12Vittoria Biasi. Testo catalogo mostra Cuore bianco. 9-12Paola Bortolotti. Land of competition di Savini a Lisbona. Arte & Critica - N. 49 - 12

2005Paolo Aita. Musica per gli Occhi. Suono 1-1Lucia Persilla. Obscura. Testo cat. mostra 24-2Costanzo Costantini. Nove scultori Italiani. Il Messagero 3-3Pietro Gaglianò. Trame “con l’abito intorno all’abito”. Ed.

Pendragon 23-3Danilo Eccher. Presentazione nel catalogo Premio Razzano 7-5Francesca Giuliani. Il villaggio degli Artisti. La Repubblica 19-5Roberto Gramiccia. Chewing gum e potere. Liberazione 5-6Massimiliano D’Epiro. Faccia a faccia. Testo per il multiplo mostra “Der Namenlose” 7-5Pierluigi Diaco. Faccia a faccia. Testo per il multiplo mostra “Der Namenlose” 7-5Antonella Maino. Le armi da Pascali a Warhol, un arsenale simbolico. La Repubblica 18-11Carlo Alberto Bucci. L’uomo ascesa, rovina, ecco la scultura di Savini. La Repubblica 7-5Roberta Petronio. Dal Macro a San Lorezo: migrazioni ad arte. Il Messaggero 9-5Mario De Candia. La visione politica, nella scultura di Savini. La Repubblica. Trovaroma 8-5Daniela Bigi. 3500 cm a Rialto S. Ambrogio. Arte e Roma - N. 1 - anno XIIViviana Conti. L’uomo senza nome di Maurizio Savini. ARTEeCRITICA - 43 - 7-2005Silvia Dell’Orso. Grande scultura, è qui la festa. La Repubblica (Milano) 23-9Federica Minio. Biografia nel catalogo La scultura italiana del XX secolo. Ed. Skira 23-9S/AGO/ME.547. Catalogo della mostra. Edizione a cura del Senato della Repubblica ItalianaMaria Egizia Fiaschetti. L’arte rinasce in fabbrica. Corriere della Sera 26-11Roberto Gramiccia. La nuova scuola romana. Editori Riuniti 27-11

2004Marilena Di Tursi. Ironie contro l’autodistruzione. Corriere della Sera 16-11Catalogo ETHIC. Coll. Prim. Est 12-4Mario de Candia, Lucia Presilla. Testo cat. mostra Roma punto uno 15-6Roberto Gramiccia. Otto monache per tre artisti. Liberazione, 30-6. Le culture arte, 16Maria Privitera, Pietro Caponecchia. Ogetti Comunicanti. La comunicazione visuale, analisi e progetto. Ediz. Citt, RomaFlavio Misciattelli. Otto monache nigre. Testo mostra Todi 16-7Roberto Gramiccia. Se potessero parlare… Le culture dell’arte. Liberazione 16 a 19-7Lorenzo Benedetti. Le otto monache nigre. Testo per la mostra del 26-7Daniele Pieroni. Note in catalogo della mostra Transplant 3. Paliano 30-10

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Rossella Sleiter. Cose dell’altro mondo. Il Venerdì di Repubblica 8-10Daniela Lancioni. Nota biografica pubblicata nel catalogo della mostra TransplantOmar Calabrese. L’arte e gli oggetti di consumo. Testo cat. mostra 9-10. Silvana ed.Emanuela Nobile Mino. Nota biografica nel catalogo della mostra Transplant 3-12Danilo Eccher. Per Maurizio Savini. Testo nel catalogo della mostra Transplant 3-4-12Rosalba Branà. Le armi nell’arte da Andy Warhol a Pino Pascali. 6-10Lucia Presilla. Roma punto uno. Ed. Gangemi 3-11Rosalba Branà. Le armi nell’arte, da P. Pascali a A. Warhol. Segno - anno 29 - N. 199 - dic.Cecilia Cirinei. Torna il vento di Savini tra i libri dell’arte. La Repubblica - 1° dic.Flavio Misciattelli. Bioma Urbano. Testo per la mostra. 15-12A cura di Angelica Savinio, Francesca Antonini. Il segno 30 più 10 - 1964-2004. 14-12Nove scultori Italiani. Testi in catalogo di Giuseppe Appella, Lorenzo Canova. 14-12

2003Brunella Longo. 101 ritratti. Ed. Gli Ori. Roma - dicembrePico Floridi. Artisti e vip, una mostra di impronte. La Repubblica - 19 novembreDizionario della giovane arte italiana. Politi editoreLudovico Pratesi. Una casa per l’arte. Delphine e Ludovico Pratesi. RomaMatthew Rose. French fracas art & antiques. N. XI - ottobreMaurizio Savini. Headrooms. Note al testo della mostra. 19 giugnoMarino Marini. Divano Europa. Note al testo della mostra. 25 luglioPaola Capata. Tabula casa. Exibart.com - 7 marzoSerena de Dominicis. Tabula casa. Arte e critica - N. XII - aprileLudovico Pratesi. Quegli interni con vista, case come rifugio. La Repubblica - 20 marzoGeraldine Schwarz. L’arte a bassa fedeltà, luci sulla decomposizione. La Repubblica - 18 gennaioDaniele Pieroni. Note al catalogo mostra A bassa fedeltà. Gennaio

2002Maria Serena Patriarca. Il chewing gum fà boom. Il Messaggero 10-11Gabriella Sassone. Da casa chiusa… Il Tempo 6-11Alessia Muroni. Il cubo di Lipoli. Arte&Critica - ottobre-dicembreAlessandro Riva. I 4 del premio New York. Arte - settembreLucrezia Vega Gramuti. Trazos para una memoria. Testo cat. mostra - settembre

Sabrina Vedovotto. Io non fumo per fortuna. Testo mostra 1-10Gabriella Sassone. Abiti di romagnoli e sculture di chewing gum. Il Tempo 8-11Letizia Tarulli. La mia prima volta. Testo cat. mostra 11-02Roberto Lambarelli, Daniela Bigi. Testo cat. mostra “Antologia romana”, 02-03Gianluca Marziani. Testo cat. mostra “Alto volume corporale”, 06-04Gloria Gradassi. Testo cat. mostra “Alto volume corporale”, 06-04Martina Corgnati. Video Addio, Torna la pittura. La Repubblica 03-05Marcello Carriero. Antologia romana. Arte&Critica - N. 30Elisa Vaccarino. Una passione senza limiti di età. La Nazione 10-05Gabriella Gori. Fin du jour. Corriere di Firenze 09-05Silvia Poletti. Maggio danza. Il Giornale 07-05Luana Bombardi. Giulietta danza sul viale del tramonto. Il Resto del Carlino 25-05Marinella Guatterini. Alla ricerca dei passi futuri. Il Sole 24ore 25-05Vittoria Ottolenghi. Folli amanti sul viale del tramonto. Il Resto del Carlino 23-05Brunella Torresin. Fin du jour. La Repubblica 23-05Silvia Poletti. Il desiderio non ha età. Il Giornale della Toscana 21-05Lorenzo Canova. Colpo di testa. Testo cat. mostra 23-05Roberto Incerti. Amore e terza età, un dramma pastello. La Repubblica 20-6Silvia Poletti. Quando l’amore ha la terza età. Corriere di Firenze 21-6Beatrice Manetti. L’amore in là con gli anni. Il Giorno 22-6Ludovico Pratesi. Quei colpi di testa. La Repubblica 22-6H. Bethemont. Jouent la curiosité! Affiches Lyonnaises - N. 589 Melanie Moreau. Anticyclone. Le progress Lyon matin 14-5Splendite Anticyclone. Lyon poche 15-5P.T. Realyté mutante. Lyon Capitale 22-5Chiara Leoni. Oltre l’età del dubbio. Flash Art - N.235 - agosto

2001Claudia Colasanti. Years from now. Flash Art - settembreMaurizio Savini. Rosa Carne. Multiplo per Volume!Maurizio Savini. Volume. Cat. mostra Emanuela Nobile Mino. Torna il vento dell’est. Testo della mostra 6-5.Bernardino Campello. Arte moderna antichi palazzi. La Repubblica 12-1Roberto Lambarelli. Il Genius di Roma. Arte&Critica - 25-1Elena Fierli. Maurizio Savini. Arte&Critica 25-1Cecilia Casorati. Testo catalogo mostra “Years from now”, 23-5Maurizio Savini. Testo catalogo mostra “Years from now”, 24-5Mario De Candia. Trova Roma. La Repubblica 21-6Domenico Scudiero. Testo catalogo mostra “Change. La forma di

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una mostra”Daniela Bigi. Vocazione dello spazio. Arte&Critica - dicembreGuidina Coen. La prima volta. Testo cat. mostra 21-11Claudio Di Biagio. Ateliers. Testo catalogo mostra 21-4Biennale dell’Havana. Finestra su Venere. De Agostini / Rizzoli

2000Anastasia Mazucchi. Paliano, il grande boom del chewing gum. Inverso - settembreSalvatore Taverna. Due mostre in casa. Il Messaggero 7-1Augusto Pieroni. Volume! Juliet 13-11Antonella Piperno. Artisti in diretta. La Repubblica 1-3Stefania Trabucchi. Maratona per cinque artisti. Corriere della Sera 19-4Alberto De Filippis. Officina Cerere. La Repubblica 1-3Marino Marini. Regarder le monde aujourd’hui. Italian style - N. 23Gianluca Marziani. Testo catalogo mostra “Welkhome”, 9-5Stefano Chiodi. Testo catalogo mostra “L’ultimo disegno del 1999”, 31-12Lucia Spadano. Welkhome. Segno 3-8Claudia Colasanti. Verso Sud. Flash Art - agostoDaniela Lancioni. Testo catalogo mostra “Tuttovolume”, 22-7Talentum. Tolerãe young Italian artists. Catalogo Fondazione Querini Stampalia 12-5Giuliana Carusi Setari. Verso Sud. Tema celeste International - ottobreMarco Lodoli. Testo mostra “Le vie sacre dell’arte”, 12-3Marino Marini. Maurizio Savini, artista del mese. Solo interni 7-4Claudia Colasanti. 10 artisti romani prospettive e visioni. Time out - dicembreEmanuela Nobile Mino. Guida Artisti contemporanei, 1-7

1999Claudia Colasanti. Testo catalogo mostra 19-1Alessandra Mammì. L’Espresso 12-1I migliori 100 artisti italiani. Flash Art - N. 214 - febbraioMassimo Sgroi. Soft Bundle. Giorno e Notte 27-2Luciano Marucci. Welcome. Juliet - N. 7Jolanda Ferrara. Welcome. Il Centro 8-5Paolo Greco. Un mondo di oggetti. Il Giornale 6-4Pietro Marino. Fine millennio con l’arte. Gazzetta del Mezzogiorno 21-5Gigiotto del Vecchio. Soft Bundle. Corriere di Caserta 7-4Jolanda Ferrara. Avanguardie in mostra. Il Centro 14-9Roberta Ridolfi. Morbido Fardello. Segno - N. 7Massimo Sgroi. Tra interventi chirurgici e chewing gum. Liberazione 7-7Roberta Ridolfi. Ultrascultura. Testo catalogo mostra 19-4

Mario Codognato. Still Boggie Woogie. Testo catalogo mostra personale “studio 1999”, 25-6Daniela Lancioni. Per Maurizio Savini. Testo catalogo mostra personale “studio 1999”, 25-6Stefano Chiodi. Pretty in pink. Testo catalogo mostra personale “studio 1999”, 25-6Claudia Colasanti. Noi masticatori. Testo catalogo mostra personale “studio 1999”, 25-6Ludovico Pratesi. Le vie en rose. Testo catalogo mostra personale “studio 1999”, 25-6Daniela Bigi. Ultascultura. Arte&Critica - N. 7Mario Savini. Soft bundle. Arte&Critica - N. 4Claudia Colasanti. A Roma una parte della storia. AtlantePaola Magni. Fuoriuso. Testo catalogo mostra 22-7Ludovico Pratesi. Mappa dei giovani artisi. Musica 7-4Katia Ficonciello. Note e margine. Testo catalogo mostra 16-10Stefano Chiodi. Fuoriuso. Tema Celeste - ottobreSalvatore Lacagnina. Maurizio Savini. Tema Celeste - ottobreLucia Spadano. Ars medica Fuoriuso. Segno - ottobreMaria Vinella. Kiss Kiss. Segno - settembreAdriana Martino. Ars medica Fuoriuso. Flash Art - ottobreClaudia Colasanti. Notte. Artel - ottobreAntonella Micaletti. Ultrascultura. Flash Art - ottobreMaria Rosa Sossai. Il Paesaggio. Artel - N. 7 - novembreLudovico Pratesi. Maurizio Savini. Musica - novembreFrancesca Lamanna. Gli artisti dell’università. Cat. F.P.M. Edizioni RomaLinda De Santis. Al mattino… alle cinque. Testo catalogo mostra 7-12Antonella Piperno. Gomme diventano sculture. La Repubblica 7-12Patrizia Ferri. Lazio immagine contaminata. Flash Art - dicembreLudovico Pratesi. L’ultimo disegno del millennio. La Repubblica 31-12

1998Stefano Chiodi. Tema Celeste - N. 8Francesca Giuliani. La Repubblica 21-4Praz. Quadrimestrale di critica d’arte - N. 6-7Paola Magni. Catalogo mostra 26-6Tiziana Testa. Maurizio Savini. Il Centro 12-7Lucia Spadano. Segno - N. 7Stefano Chiodi. Welckome. Testo catalogo mostra 19-7Paolo Balmas. Welckome. Testo catalogo mostra 19-7Renato Bianchini. Welckome. Testo catalogo mostra 19-7

1997Gianluca Marziani. Tema Celeste - N. 4Marta Ragozzino. Fuori Centro. Il Manifesto 4-3

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Gianluca Marziani. Flash Art - N. 2Stefania Trabucchi. Corriere della Sera 7-3Daniela Lancioni. Fuori centro. Testo catalogo 12-2Mario Codognato. Italian artists. Art Forum - N. 7Mario De Candia. Maurizio Savini trova Roma. 4-1Arte e Roma. Catalogo mostra 6-6 Roberto Gramiccia. Malia. Testo catalogo mostra 9-71996S.M. Stevanovic. Tell me why. Metropolitan - N. 4Ada Lombardi. Testo catalogo mostra 20-6Artist Choice. Metropolitan - N. 10Maurizio Savini. Cento Erbe - N. 3Paolo Balmas. Testo catalogo mostra 3-8Enrico Gallian. Giovani artisti. L’Unità 9-5

1995S.M. Stevanovic. Testo catalogo mostra 3-3Ada Lombardi. Testo catalogo mostra 2-6Guglielmo Gigliotti. Terzo occhio - N. 4Paolo Balmas. Dry Poesis. Metropolitan - N. 9Katia Heckes. Junge Kunst - N. 1Ignazio Tantillo. Roma. Testo catalogo mostra 23-11

1994Sherry Gache. Sculture - N. 7Enrico Gallian. Testo catalogo mostra 18-5Daniela De Dominicis. Flash Art - N. 7Ludovico Pratesi. Maurizio Savini. La Repubblica 8-4

1993Luigi Campanelli. Testo catalogo mostra 15-12

1992Bruno Ceccobelli. Testo catalogo mostra 23-4Valerio Santoro. Luci nelle ombre. Momento Sera 7-5

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pagg. 24-25Equilibri precari, 2013chewingum fiberglass, 125x74x35 cm - foto di O. Celestino

pag. 26 (sopra)luce ed ombra cadono insieme, 2013chewingum fiberglass, 120x100x36 cm - foto di E. Paoni(sotto)Fact are the enemy of truth, 2013chewingum fiberglass 120x100x36 cm - foto di Bruno Bruchi

pag. 27 (vista dell’installazione) Fact are the enemy of truth, 2013 - foto di Bruno Bruchi

pagg. 28-29 Transplant 10, 2013legno tempera filo elettrico lampade, 240x150 cm - foto di Eligio Paoni

pag. 30 zar, 2013chewingum fiberglass, 220 x110x40 cm - foto di Eligio Paoni

pag. 31 zar, 2013chewingum fiberglass, 220 x110x40 cm - foto di Eligio Paoni

pag. 32 Il dissenso di un uomo, 2013chewingum fiberglass, 170x120x140 cm - foto di Bruno Bruchi

pag. 33 Resurection, 2013chewingum fiberglass, specchio 55x69x34 cm - foto di eligio paoni

pag. 34 (vista dell installazione) la sindrome di Pilato, 2013 - foto di Pieluigi Zolli

pag. 35 la sindrome di Pilato, 2013chewingum fiberglass, in basso 230x95x120 cm - foto di Pieluigi Zolli

pagg. 36-37 (vista dell’ installazione) Biennale di Veneziala sindrome di Pilato, 2013 - foto di Pieluigi Zolli

pagg. 38 - 39 Broker, 2013chewingum fiberglass, 175x67x45 cm - foto di Eligio Paoni

pag. 40 Transplant 9, 2013legno lampade filo elettrico, tempera, 155x131 cm - foto di Pieluigi Zolli

pag. 41 Transplant 8, 2013legno lampade filo elettrico, tempera, 167x145 cm - foto di Pieluigi Zolli

pagg. 42 - 43 Brothers, 2012chewingum fiberglass, 150x150x125 cm - foto di Eligio Paoni

pag. 44 (sopra) Antichi fardelli e false verità, 2012chewingum fiberglass, 135x120x30 cm - foto di Pieluigi Zolli(sotto) Italian flag, 2012chewingum fiberglass130x120x15 cm - foto di Pieluigi Zolli

pag. 45 Involuzione, 2012chewingum fiberglass specchio, 120x45x60 cm - foto di Eligio Paoni

pag. 46 Domestic forest, 2012stampa lambda su carta baritata, 70x100 (ognuna)- foto di Nicolaj Pennestri

pag. 47 Il solito stupido ritratto del capitalismo, 2012chewingum fiberglass, 55x35x27 cm - foto di Bruno Bruchi

pag. 48 Cabina, 2011fiberglass acciaio courtain, 550x170x100 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 49 Atlantica, 2011fiberglass chewingum, 150x50x45 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 50 Demonetizzazione, 2011fiberglass chewingum, 177x96x84 cm - foto di Giorgio Benni

pag. 51 Senza titolo, 2011chewingum ferro libri legno, 155x50x15 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 52Suffer, 2011legno motore, mappamondi gonfiabili, 230x150x120 cm- foto di Pierluigi Zolli

pag. 53 Scatola della memoria, 2011chewingum specchi, 120x34x29 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 54 (sopra) American landscape, 2011chewingum fiberglass, 150x75x12 cm - foto di Pierluigi Zolli(sotto) Afasia, 2011chewingum fiberglass, 150x72 x12 cm- foto di Pierluigi Zolli

pag. 55 (sopra) UK landscape, 2011 chewingum fiberglass, 150x72x12 cm - foto di Pierluigi Zolli(al centro) Ex union, 2011chewingum fiberglass, 120x65x10 cm - foto di Pierluigi Zolli(sotto) Israel flag, 2011chewingum fiberglass,150x72x12 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 56 I remember Ritche, 2011chewingum fiberglass, 140x100x12 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 57 Ginuflesso, 2011fiberglass chewingum, 130x130x100 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 58 (tutte)Il canto della terra, 2011 olio su legno ferro chewingum, 230x150 cm (ognuno) - foto di Giorgio Benni

pag. 59 Il canto della terra, 2011 olio su legno ferro chewingum, 230x150 cm - foto di Giorgio Benni

pag. 60 Il canto della terra, 2011olio su legno ferro chewingum, 230x150 cm - foto di Giorgio Benni

DIDASCAlIE OPERE

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pag. 61 Il canto della terra (particolare), 2011 - foto di Giorgio Benni

pag. 62 la lupa, 2011chewingum fiberglass, 120x150x70 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 63 Tempo, 2011 fiberglass chewingum, 38x24x12 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 64 (tutte) Primavere, 2011 olio su tela chewingum ferro, 130x80x20 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 65 (tutte) Primavere, 2011 olio su tela chewingum ferro, 130x80x20 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 66 Primavere, 2011 olio su tela chewingum ferro, 130x80 x20 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 67 (sopra) È nella luce, nelle cose, 2011 chewingum fiberglass, 150x100x35 cm - foto di Pierluigi Zolli(al centro) Pirro, 2011 chewingum fiberglass, 40x28x18 cm - foto di Pierluigi Zolli(sotto) Anita, 2011 bicicletta giradischi chewingum, 160x130x100 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 68 (tutti) Disegni italiani isole compresetecnica mista, 50x25 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 69 Disegni italiani isole comprese tecnica mista, 50x25 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 70 Disegni italiani isole comprese, 2011tecnica mista, 120x70 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 71 Disegni italiani isole comprese, 2011 tecnica mista, 50x25 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 72 Tomorrow, 2010bottiglie legno chewingum, 135x40x34 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 73 Requiem for dissent, 2010 chewingum fiberglass, 34x25x15 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 74 Tomorrow, 2010 olio su tela fiberglass chewingum, 135x160x15 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 75 last call, 2010 chewingum fiberglass, 185x140x44 cm - foto di Pierluigi Zolli

pagg. 76-77 Casa Salustri Galli, 2010 tempera filo elettrico, 420x210 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 78 Sorelle?, 2010 fiberglass chewingum, 130x110 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 79 Organigramma dell’arte, 2010ricamo su seta, 155x130 cm - foto di Pierluigi Zolli

pagg. 80-81Paolo Fresu performance: sinfonia dell’emergenza, 2010 - foto di Pierluigi Zolli

pagg. 82-83 Peter Paul, 2009 chewingum fiberglass, 220x135x55 cm - foto di Pierluigi Zolli

pagg. 84-85 Requiem for dissent, 2009chewingum ferro, 150x150x35 cm - foto di Pierluigi Zolli

pagg. 86-87 Destinet for nothing, 2009chewingum fiberglass tempera filo elettrico, 580x320x180 cm (quadriennale di Roma) - foto di Giorgio Benni

pagg. 88-89 Requiem for dissent, 2009 chewingum fiberglass, 75x75x128 cm - foto di Eligio Paoni

pag. 90 le lacrime dell impero, 2009 chewingum fiberglass, 155x230x98 cm - foto di Ottavio Celestino

pag. 91Destin for nothing, 2009 - foto di Eligio Paoniseta, 120x70 cm (sopra) chewingum fiberglass, 30x15x12 cm (al centro)33x18x15 cm (sotto)

pag. 92 (sopra) Mammut, 2009chewingum fiberglass, 40x40x25 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 92 Impero, 2009 chewingum fiberglass, 15x20x18 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 93 (sopra) love you?, 2009ferro chewingum vetro, 110x110x35 cm - foto di Eligio Paoni(sotto) Beata gioventù, 2009 chewingum alluminio, fiberglass,110x75x15 cm - foto di Pierluigi Zolli

pagg. 94-95 (vista parziale della mostra)Destin for nothing, 2007 - foto di Pierluigi Zollichewingum fiberglass, 100x100x130 cm (in alto a sinistra)chewingum fiberglass, 90x90x125 cm (in basso a sinistra)fiberglass chewingum, 155x79x110 cm (in alto a destra)chewingum fiberglass, 100x35x45 cm (sotto a sinistra)chewingum fiberglass, 155x100x67 cm (sotto a destra)

pagg. 96-97Ho stretto troppe mani sudate, 2007 chewingum ferro fiberglass, 230x100x98 cm - foto di Eligio Paoni

pag. 98Crisis time, 2007 fiberglass chewingum, 189x135x89 cm - foto di Eligio Paoni

pag. 99 I like america america likes me, 2007 fiberglass chewingum ferro, 230x140x120 cm - foto di Ottavio Celestino

pagg. 100-101-102 (vista dell installazione)Interno osseto, 2007 - foto di Nicolaj Pennestriricamo su stoffa 155x120 cm (sotto a pag 102)pag. 103 (performance interno osseto)Ossetian serenade, 2007 - foto di Pierluigi Zolli

pagg. 104-105 Interno osseto, 2007 ricamo su xilografia, cm 38x26 cm (ognuno) - foto di Ottavio Celestino

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pag. 106 (tutte)Interno osseto - foto di Claudio Abateinstallazione interno osseto (in alto)stampa lambda su alluminio, 10x50 cmstampa lambda su alluminio, 100x50 cm

pag. 107 (tutte) Ospedale pediatrico vladikavkaz, 2007 - foto di Nicolaj Pennestri

pag. 108 Interno osseto, 2007 - foto di Claudio Abatericamo su bandierine di seta, 400x25 cm (sopra)vista installazione interno osseto (sotto)

pag. 109 (sopra) Ricostruzione, 2007ricamo su bandierine di seta, 400x25 cm - foto di Ottavio Celestino

pag. 109 Visitatori, 2007 performance “visitatori” Palazzo Vivarelli Colonna Firenze - foto di Claudio Abate

pag. 110 l’armadio della mia migliore amica, 2007 tempera lampade filo elettrico, 240x190 cm - foto di Olimpia Ferrari

pag. 111 (tutte) Bassa fedeltà, 2004 patate e tela, 150x90x100 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 112 (tutte) No directinon, 2004 vista della mostra non directinon - foto di Claudio Abate

pag. 113 (sopra) Der namenlose, 2004 stampa lambda su alluminio, 150x100 cm - foto di Ottavio Celestino(sotto) Der namenlose, 2004 chewingum fiberglass, 145x155x120 cm - foto di Pierluigi Zolli

pagg. 114-115 Otto monache nigre, 2004 patate e cotone, vista installazione otto monache nigre - foto di Pierluigi Zolli

pag. 116 Tres jule la petit maison de pomme de terre, 2004 patate letto stereo, 220x160x80 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 117 No direction, 2004 stampa lambda su alluminio, 130x75 cm - foto di Nicolaj Pennestri

pag. 118 (tutte) I viaggi di ulisse, 2004 - foto di Pierluigi Zollichewingum su alluminio, 80x40 cm chewingum fiberglass, 150x130x98 cm (in basso a destra)

pag. 119 land of competition, 2004 chewingum alluminio fiberglass, 145x70x70 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 120 Torna il vento dell est, 2003 - foto di Claudio Abatevista installazione biblioteca paliano fiberglass, 45x35x12 cm (ogni elemento)

pag. 121 Torna il vento dell est foto, 2003 fiberglass, 45x35x12 cm (ogni elemento) - foto di Pierluigi Zolli

pagg. 122-123 Ospedale necker parigi, 2003 - foto di Pierluigi Zolli vista installazione Ospedale Neker Parigi, tempera su muro

pag. 124 Transplant 6, 2003 - foto di Claudio Abatevista installazione museo MACRO Roma, tempera su muro lampade filo elettrico

pag. 125 (sopra) Transplant 4, 2003 - foto di Claudio Abatevista installazione paliano, tempera su muro lampade filo elettrico, 650x166 cm(sotto a sinistra) Headrooms, 2003 chewingum ferro fiberglass - foto di Claudio Abate(sotto a destra) Nascosto, 2003 chewingum ferro, 135x55x55 cm - foto di Pierluigi Zolli

pagg. 126-127 la fin de journ, 2002 scenografia maggio musicale fiorentino - foto di Pierluigi Zolli

pag. 128 (sopra)Rifugio, 2002 cemento armato, 430x190x 250 cm - foto di Pierluigi Zolli(sotto)Transplant 12, 2002 legno tempera lampade filo elettrico, 200x155 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 129 Matassa, 2001 filo elettrico misure variabili dall ambiente - foto di Pierluigi Zolli

pagg. 130-131 (tutte) Divano europa, 2001 stampa su tela 130x75 ognuno - foto di Maurizio Savini

pagg. 132-133 Solo fly, 2001 chewingum fiberglass, 230x155x70 cm - foto di Eligio Paoni

pag. 134 A Mara, 2000 chewingum vasca tela acqua, 220x80x95 cm - foto di Pierluigi Zolli

pag. 135 Volume, 2000 chewingum fiberglass dimensioni variabili dall ambiente - foto di Claudio Abate

pag. 136 Years from now, 2000 chewingum fiberglass, 230x120x75 cm - foto di Claudio Abate

pag. 137 Studio, 2000 chewingum fiberglass dimensioni determinate dall’ambiente - foto di Bruno Bruchi

pag. 138 Volume, 2000 fusione di chewingum, 700x220 150 cm - foto di Claudio Abate

pag. 139 (sopra)Cabina longo, 2000 cemento armato ferro, 340x133x69 cm - foto di Claudio Abate(sotto) Safety jacket, 2000 - foto di Pierluigi Zolli

pag. 140 Sit tibi terra levis, 1997chewingum fiberglass timer, 120x75 cm - foto di Marco Ciuffreda

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Finito di stampare nel mese di agosto 2013 pressoTap Grafiche Poggibonsi, Siena - Italy