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LA VOCE DEI DONATORI DEL FRIULI OCCIDENTALE PERIODICO DELL’AFDS - Associazione Friulana Donatori Sangue - Provincia di Pordenone NUOVA EDIZIONE - ANNO VIII GIUGNO 2012 19 Pordenone M e e t i n g G i o v a n i I l p r e s e n t e d e l l a F I d a s Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Pordenone Taxe percue

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LA VOCE DEI DONATORI DEL FRIULI OCCIDENTALEPERIODICO DELL’AFDS - Associazione Friulana Donatori Sangue - Provincia di Pordenone

NUOVA EDIZIONE- ANNO VIIIGIUGNO 2012

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Pordenone

Meeting GiovaniIl pr esent e del l a FIdas

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2 giugno 2012 / il dono

SOMMARIO

IL DONOPORDENONE

Nuova EdizioneAnno VIIINumero 19Giugno 2012

Periodico quadrimestraledi informazione, educazionesanitaria e cronache dicarattere associativo.

Edito a cura dell’AFDS Pordenone.Associazione FriulanaDonatori Sangue.

Sede ProvincialeVia Marconi, 1633097 SpilimbergoTelefono e Fax 0427.51472

Comitato di redazione:Paolo Anselmi, Ivo Baita, Andrea Ferrarin, Quirino Messina, Dani Pagnucco, Anna Maria Papais,Antonio Piffaretti, Christian SiegaVignut, Eleonora Pradolin, DanieleZanette, Emanuele Zanchetta,Mauro Strasorier e Bruno Zavagno.

Direttore responsabile:Donatella Schettini

Hanno collaborato a questo numero:Gruppo Ragazzi Fidas Roma, DonatoriSezioni di Tamai, Marianna Da Frè,Milena Bidinost, Eleonora Pradolin,Michela Meneguzzi, Fabio Ragagnin,Antonio Raineri, Katiuscia Mazzucco eRaffaele Catapano.

Registrazione:Tribunale di Pordenonen. 528 del 3.1.2005

Stampa:Lithostampa - Pasian di Prato (UD)

Spedizione:Donatori AFDS, Associazioni,Enti, Istituzioni pubbliche.

Tiratura: copie 9.800

Questo numero 19è stato chiuso il 15 luglio 2012

Per disguidi postali, indirizzi errati,doppio invio, si prega cortesemente discrivere allegando la corretta destinazione.

Via Marconi, 1633097 SPILIMBERGO (PN)

Tel. 0427/51472

Internet: www.afdspn.it - e-mail: [email protected]

Orario di segreteria:martedì dalle ore 16.30 alle ore 19.30sabato dalle ore 09.00 alle ore 12.00

SOMMARIO

Meeting Giovani. Il presente della Fidas

Comitato di Redazione - Collaboratori - Sommario

Cos’è lo Spread?

AFDS Pordenone: una realtà ancora in crescita

FIDAS Nazionale: Un congresso all’insegna del confronto

Il Meeting Giovani: un’esperienza importante per tutta l’Afds di Pordenone

Organizzare il meeting, un obiettivo raggiunto grazie a tanto spirito di squadra

«La favola più bella è stato il contatto con i pordenonesi»

Proprio una favola

«È stato un sogno che si è realizzato»

Passaggio di testimone alla guida del Coordinamento giovani Fidas

Dono del sangue, quelle parole che sanno arrivare al cuore della gente

“La donazione di sangue, prevenzione e sicurezza: un problema sempre attuale”

Gli esami di laboratorio prima della donazione: lo stato dell’arte

Donazioni di sangue il mercoledì pomeriggio, proroga fino al 2013

Cronache sezionali

Dove va la musica dei giovani?

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EDITORIALE

OK! Il momento è difficile, il futuro non è per niente roseo e c’è la dispera-ta ricerca di idee e concetti nuovi che ci portino qualcosa di buono.E ancora: il lavoro (quello in cui sei pagato per offrire un servizio) non c’è

oppure per aver qualcosa o cercare di essere protagonisti bisogna navigare inmezzo a vecchi volponi che non vogliono/possono andare in pensione, nessu-no è più capace di filtrarci un’utopia che ci permetta di ricercare qualcosa enon ci sono più persone di elevata qualità che ci facciano da guida. Nessunodi noi poi passa il testimone volentieri (per “testimone” vedi il penultimo para-grafo dell’editoriale de “Il Dono” di luglio 2009. Quello di don Ugo, per inten-dersi.; n.d.r.) e il gioco di squadra, se c‘è mai stato, è andato a farsi benedi-re, per non parlare di spirito di adattabilità e voglia di fare.Insomma, vista così siamo arrivati all’encefalogramma piatto. Intendiamoci, c’è consapevolezza della drammaticità del momento che per

molti di noi oggi è grave. In questi casi anche i fatti più piccoli e di nicchiapossono acquistare un grande valore.La nostra AFDS, ad esempio, ha organizzato ultimamente un evento di por-

tata nazionale: il Meeting Giovani FIDAS.Chi ha potuto e voluto assistere a questa manifestazione, ha avuto la possi-

bilità di capire come questi giovani stiano andando controcorrente rispettoall‘andazzo generale. Oltre a farsi portatori di un ideale fondamentale e del-l’unica vera utopia oggi ancora considerabile (aiutare il prossimo e la propriacomunità in tutte le sue forme e che, nel nostro caso, si ottiene donando unaparte nobile di se stessi), questi “bocie” o “frus”, dopo aver appreso alcunetecniche di base (una forma di passaggio del testimone?), hanno seguito laloro indole andando in piazza e diventando i protagonisti della giornata.Partendo da questa linea di pensiero, con questa rivista ci si ripropone con-

tinuamente, per quel che si può, di dare spunti di riflessione in tema medico,culturale, di costume, di vita associativa e perché no, questa volta anchemusicale. L’obiettivo diventa la speranza di poter essere utili a chi legge facen-do anche crescere chi scrive. I donatori del Friuli Occidentale, numeri alla mano, meritano un encomio

permanente ma, in questo campo, ha ancora senso parlare di necessità di cre-scita e di riduzione dello spread tra richiesta e offerta. La limatura del diffe-renziale per noi adesso va vista soprattutto in chiave futura, mentre, in altrezone, già adesso questo gap é vistoso poiché questa sensibilità o sta venendomeno oppure è da sempre poco sentita. Vi chiediamo pertanto di non abbassare la guardia sul dono del sangue ma

di vivere con orgoglio questa crescita interiore ed esteriore, che un domanipotrà essere utile anche in altri campi. Un centinaio di giovani ce lo ha inse-gnato di recente.

AFDS

COS’È LO SPREAD?

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4 giugno 2012 / il dono

ASSEMBLEA PROVINCIALE

Con 8563 donazioni effettuate nel2011 dai propri soci, l’AfdsPordenone si conferma al secondoposto nel panorama provinciale delladonazione del sangue, subito dopol’Avis. Parecchio distaccate seguono,nel totale registrato al Dipartimentotrasfusionale di Pordenone lo scorsoanno, l’Afds Udine e altre associazio-ni. Ancora significativo, purtroppo ilnumero dei donatori che preferisco-no non aderire alle associazioni, noncomprendendone l’importanza. Sonoquesti alcuni dei dati che emergonodalla relazione morale 2011 letta dalpresidente provinciale Paolo Anselminel corso dell’assemblea provincialeannuale che si è svolta ad Arba il 26maggio e che ha visto anche l’appro-vazione del rendiconto consuntivo2011 e del previsionale per l’anno incorso. Numerosa la partecipazione ailavori da parte dei rappresentantiassociativi e significativa ai fini dellariflessione sul lavoro da farsi ancorail contributo dato al dibattito daparte di Eleonora Pradolin, referenteper il gruppo giovani Afds.

Positivi innanzitutto sono i datidell’attività di sensibilizzazione aldono del sangue svolta nel 2011dalle 40 sezioni che compongonol’Afds provinciale di Pordenone. Intotale infatti al 31 dicembre delloscorso anno quest’ultima contava10.968 iscritti, di cui 6.222 donato-ri periodici: a loro volta questi ultimi

si suddividevano in 4.314 uomini,1.908 donatrici. Tutti e tre i dati inquestione restano stabili rispetto aimedesimi del 2010. Stesso discorsova fatto per il numero dei nuovi sociAfds: 473 nel 2011 e 457 nel2010, in crescita costante rispettoagli anni precedenti. Quanto all’etàspiccano i donatori tra i 38 e i 45

AFDS PORDENONE: UNA REALTÀ ANCORA IN CRESCITAIl 2011 ha registrato un ulteriore incremento delle donazioni

Il tavolo della Presidenza: da sinistra Andrea Ferrarin, Paolo Anselmi e Anna Maria Papais.

I delegati delle sezioni presenti ad Arba ai lavori dell’Assemblea Provinciale.

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ASSEMBLEA PROVINCIALE

anni ( 1.808), seguiti da quelli di etàcompresa tra 46 e i 55 (1.459), e aseguire tra i 28 e i 25 (1170) e tra i18 e i 27 (1006). «Per quanto concerne le donazioni

– ha quindi rilevato il presidenteAnselmi - è sicuramente apprezzabi-le l’aumento generale del 2,4%.Accanto alla maggioranza di sezioniche hanno avuto risultati positivi,alcune sono contrassegnate dalsegno meno. Anche l’indice di dona-zione, ovvero il rapporto tra donazio-ni e donatori periodici, si diversificada sezione a sezione e da fasciad’età a fascia di età». I punti di rac-colta maggiormente frequentati daidonatori Afds sono stati: Aviano(2.697 donazioni), Spilimbergo(2085) e Sacile (1336). Nel corso dei lavori è stato posto

l’accento sulla collaborazione fonda-mentale con Fidas, di cui AfdsPordenone è la confederata rappre-sentate sul nostro territorio provin-ciale, che ha avuto nell’organizzazio-ne del 13° Meeting Giovani Fidas dimarzo il suo momento migliore e chenell’ottica tipica di Fidas del mante-nimento delle singole autonomie sarispettare al contempo la matricefriulana dell’identità della nostraassociazione. Centrale nel dibattito è stata poi la

necessità di promuovere, all’internodelle sezioni e tra queste e la sedeprovinciale, una sempre maggiorecollaborazione. «Notiamo – ha riferi-to Anselmi – una certa difficoltà conalcune realtà locali a comunicare intempi reali ed efficaci al fine di eauspichiamo per il futuro di riuscirea fare sempre più rete tra noi volon-tari Afds». L’importanza dei rapportiinterpersonali e della partecipazioneè stata sottolineata anche da LauraPerissinotti, presidente della sezionedi S. Quirino e coordinatrice delgruppo informatori associativi diPordenone. Aspetti questi sottolinea-ti infine anche dalla coordinatricedel gruppo giovani, EleonoraPradolin, che nell’esaltare l’ottimorisultato raggiunto con il Meeting(«Esperienza emotivamente forte pertutti noi giovani che l’abbiamo vissu-ta») ha anche posto l’accento sulledifficoltà di creare stimoli continui eutili affinché i giovani portino il lorocontributo consapevole alla causadel sangue. «Il meeting in particola-re è stata un’opportunità unica diaggregazione tra giovani, di cui rac-

coglieremo i frutti nel tempo», le hafatto eco Andrea Ferrarin, presidenteAfds Arba e consigliere nazionaleFidas che era seduto al tavolo deirelatori con Anselmi e la segretariaAnna Maria Papais. Proseguendo poi nella lettura

della relazione 2011, Anselmi hainvece ribadito come continui il buonrapporto di collaborazione con l’Avisprovinciale, che si estrinseca in alcu-ne attività portate avanti assieme:gruppo scuola, presidio associativodei Centri, rapporti con la direzionedel Dipartimento di MedicinaTrasfusionale di Pordenone, campa-gna promozionale estiva, fiere e cosìvia. Buona anche la collaborazionecon le altre associazioni del dono,

come Ado, Aido e Admo. In partico-lare al termine dell’assemblea pro-vinciale dell’altro giorno è stato illu-strato ai soci anche il protocollo diintesa che a livello nazionale la fede-razione donatori di sangue Fidas harecentemente sottoscritto con l’Admo,l’associazione donatori di midolloosseo. L’accordo ha il fine di promuo-vere le iscrizioni alle liste del sistemasanitario di donatori tipizzati. «In pro-vincia la collaborazione si estendeanche ad altre associazioni che rap-presentano gli ammalati – ha poiaggiunto Anselmi – come gli Amici delCuore e l’Agmen, Credima l’associa-zione di mutuo soccorso di BCC SGM,e recentemente anche l’Ail»

Milena Bidinost

AFDS PORDENONE: UNA REALTÀ ANCORA IN CRESCITAIl 2011 ha registrato un ulteriore incremento delle donazioni

Presidenti e rappresentanti delle sezioni esaminano il rendiconto 2011.

I delegati delle sezioni seguono la relazione morale del Presidente Paolo Anselmi.

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CONGRESSO NAZIONALE FIDAS

Il capoluogo ligure ha accolto icongressisti, giunti dalle 17 Regioniin cui è presente la Fidas, mostran-dosi nel suo splendore di città d’ar-te e moderna metropoli, ricca diofferte per il visitatore.I lavori congressuali si sono svol-

ti nei maestosi saloni del PalazzoDucale, cuore e centro decisionaledell’antica Repubblica Marinara,che per molti anni ebbe un ruolopreminente nella marineria, nelcommercio e nella finanza europea.Città industriale, ma anche centroartistico, culturale e turistico, riccodi vitalità, Genova ha accolto piace-volmente i suoi ospiti, sia durante ilavori congressuali, sia nel “dopola-voro” serale. Notevoli gli incontri

conviviali all’interno dell’Acquarioe del Salone del Maggior Consiglio,che tra l’altro hanno fatto apprez-zare le ottime tradizioni culinarieliguri.Nel corso del congresso i delega-

ti sono stati impegnati in due attivi-tà particolarmente importanti per lavita della federazione. Innanzituttol’assemblea ordinaria annuale, nellaquale il Presidente Nazionale AldoOzino Caligaris, presentando la suarelazione morale, ha fatto il quadrodella situazione federativa e deisuoi rapporti con il sistema trasfu-sionale nazionale. Innanzitutto inumeri: le associazioni federatesono passate nell’ultimo triennio da69 a 74 e riuniscono circa 460 mila

iscritti; di questi, ad oggi, 262 milasono donatori periodici attivi.421.638 sono state le donazioniraccolte nel 2011, 4% in più del-l’anno precedente. Tra le altre cose, Ozino ha messo

in evidenza come la componentegiovanile sempre più si riveli unarisorsa preziosa nella concretizza-zione di molte iniziative Fidas, con-traccambiando l’interesse destina-togli in questi anni dalla federazio-ne. Va inoltre orgogliosamente rile-vato il notevole ruolo svolto dallanostra federazione nel processo diadeguamento ai bisogni e moderniz-zazione del sistema trasfusionaleitaliano, nonché l’importanza dellesinergie che si sono venute a creare

FIDAS NAZIONALE:Un congresso all’insegna del confrontoDal 27 al 29 aprile scorso, Genova ha ospitato il 53° Congresso Nazionale Fidas. Il 30 settembre prossimo verrà riconvocata l’assemblea del delegati per l’elezione di Presidente e Consiglio Nazionale della Fidas. Perplessità dell’Afds di Pordenone sul nuovo sistema elettorale per l’elezione del nuovo Consiglio FIDAS nazionale

Domenica 29 aprile: i donatori del Friuli Venezia Giulia sfilano per le vie di Genova nella 31ª Giornata Nazionale del donatore di sangue.

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CONGRESSO NAZIONALE FIDAS

e dove è stata celebrata laS.Messa. La pioggia, che anchequest’anno ha voluto essere pre-sente alla nostra sfilata, non èriuscita, in verità, a guastare l’at-mosfera gioiosa venutasi a creare.Alla Giornata del Donatore erano

presenti oltre 100 partecipantidella nostra associazione. Partiti dibuonora sabato 26 da varie localitàdella provincia (erano rappresentate13 Sezioni) oltre a partecipare allamanifestazione, i nostri hanno com-piuto un giro turistico di tre giorni inLiguria, visitando suggestive locali-tà, quali Rapallo, Portofino, LaSpezia e le 5 Terre. Impressioni

positive sono state raccolte un po’da tutti, a riprova della cura con cuila gita è stata preparata. Di ritorno dalla bella esperienza

di Genova, vogliamo, da questecolonne, ringraziare Fidas Liguria,ed in particolare il suo presidente,Emanuele Russo, per l’entusiasmoe l’impegno prodigato nell’organiz-zazione dell’evento. E concludiamo con lo slogan/pro-

gramma che gli stessi promotorihanno voluto coniare per l’occasio-ne: “Vogliamo regalarvi Genova ... evogliamo che vi rimanga nelcuore!!!”. Crediamo che ci sianoriusciti.

tra le varie componenti del volonta-riato del sangue e la struttura tecni-ca preposta al funzionamento delsistema trasfusionale.La relazione, arricchita dagli

approfondimenti statistici delsegretario amministrativo A les -sandro Biadene e dall’esposizionedel rendiconto economico-finanzia-rio del tesoriere Patrizia Baldessin,è stata ampiamente discussa edinfine unanimemente approvata daipresenti. Particolarmente significativi sono

stati gli interventi del Coordinatoredella Conferenza dei Presidentiregionali, Giacomo Grulla, il qualeha messo in evidenza il ruolo pre-minente del livello territoriale delVolontariato del Sangue in unaSanità sempre più regionalizzata, edel neo coordinatore dei GiovaniFidas, il monfalconese MatteoBenci, che ha illustrato l’ambiziosoprogramma di lavoro che il nuovoCoordinamento nazionale si è dato.Il secondo importante impegno

dei congressisti è stato la discussio-ne ed approvazione di alcune modi-fiche statutarie, inerenti il sistemaelettorale degli Organi federativinazionali. Sicuramente non è semplice

individuare e condividere meccani-smi di voto che diano ad un consi-glio direttivo una equa rappresenta-tività delle diverse realtà di cui sicompone la federazione, e nel con-tempo lo rendano un organo snelloed efficiente. Auspichiamo che lasoluzione adottata vada in questadirezione, anche se non tutti i dele-gati si sono dimostrati completa-mente convinti della scelta. Lenuove regole elettorali verrannomesse in pratica nel prossimo mesedi settembre, quando le federatesaranno chiamate a rinnovare gliOrgani centrali per il quadriennio2012-2016.Domenica 29 si è celebrata la

31^ Giornata del Donatore diSangue Fidas. Un festoso corteo,composto da oltre 5000 donatoriaccompagnati da varie bandemusicali, ha attraversato le princi-pali vie di Genova, per fermarsinella centralissima Piazza DeFerrari, dove il Presidente Ozino haportato il saluto della Federazione

Il manifesto ufficiale del 51° Congresso Nazionale Fidas.

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8 giugno 2012 / il dono

SPECIALE 13° MEETING GIOVANI FIDAS

Entusiasmo, spirito di gruppo tra ivolontari e grande scambio con lacittà di Pordenone. Sono questi gliaspetti che hanno caratterizzato la13°edizione del Meeting nazionaleGiovani Fidas ospitato in città dall’as-sociazione federata Afds provincialePordenone. A tracciare questo positivo bilancio

di esperienza è il presidente Afds,Paolo Anselmi, che nel mandare inarchivio l’evento, rileva innanzituttocome a fare da collante alla tre giornidi lavori sia stato il piacere di stareinsieme e di fare gruppo anche per chiera alla sua prima esperienza assiemealla consapevolezza di esserci per unacausa importante. Da qui è derivatotutto il resto. «Oltre al beneficio chene potrà trarre la Fidas – affermaAnselmi – con questo ulteriore tassel-lo aggiunto alla formazione dei propriquadri, resta la speranza per l’Afds

Pordenone che il meeting sia servito aconsolidare e sviluppare nella gente laconsapevolezza dell’urgenza del donodel sangue, in quanto attività organiz-zata e continuativa affidata a donatorivolontari». Positiva è stata infatti la risposta da

parte delle numerose persone ed entiche sono stati in vario modo coinvoltinell’organizzazione dell’evento, e iquali hanno con ciò dimostrato divoler dare credito all’associazionismodel sangue, in quanto portatore divalori etici importanti, ma anche per-ché capace di dare risposte efficaci edefficienti ad alcuni bisogni vitali dellasocietà. «Ciò vale per i relatori che sisono messi a disposizione per tra-smettere le loro competenze, lascian-dosi coinvolgere a fondo – ricorda ilpresidente - e vale per le istituzionilocali, i primis la Provincia diPordenone, che hanno dato il loro

Il Meeting giovani: un’esperienza importante per tutta l’Afds di Pordenone

I giovani Fidas nel centro cittadino di Pordenone.

Uno dei punti di ritrovo del Meeting giovani a Por -denone.

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SPECIALE 13° MEETING GIOVANI FIDAS

L’ALLESTIMENTO PER IL MEETING GIOVANI

Sabato 10 marzo noi donatori abbiamo fornito la nostra collaborazione per losvolgimento del meeting dei giovani. Con grande allegria fin dalle prime ore delpomeriggio ci siamo messi al lavoro per allestire i gazebi e le postazioni gonfiabi-li. Moltissimi giovani, giunti da ogni regione d’Italia, hanno promosso il dono delsangue per tutte le vie di Pordenone coinvolgendo i passanti e regalando a tuttipalloncini colorati che hanno contribuito ancora di più a vivacizzare l’incontro e acolorare la città. La nostra fatica nel preparare e distribuire un’infinità di pallonciniè stata ampiamente ripagata nel vedere tutta la gioia e la passione di questi giova-nissimi che si sono impegnati nel far conoscere a tutti un dono come quello del san-gue, oggi più che mai così vitale e indispensabile. Poter vedere un immenso fiumedi ragazzi, con le loro casacche colorate scendere per le vie della città è stata per noil’emozione più grande. Tutta la loro positività e il loro entusiasmo ci hanno dato lacertezza che qualcuno raccoglierà i frutti del nostro lavoro e si impegnerà nel futuroperché sempre più persone siano contagiate dall’amore per il prossimo manifesta-to attraverso il prezioso dono del sangue.

Donatori sezione di Tamai

appoggio, così come infine per glioperatori economici che hanno soste-nuto l’iniziativa». Un successo andatoben oltre le aspettative è stata poi l’e-sperienza “sul campo”, il fiore all’oc-chiello di questa 13° edizione delmeeting: i ragazzi, opportunamentepreparati, hanno cercato di mettere inpratica quanto appreso nelle lezioniteoriche sulla comunicazione, finendoper coinvolgere ben oltre 600 cittadi-ni intervistati sulle favole della loroinfanzia. «I pordenonesi - sottolineaAnselmi - hanno dimostrato una gran-de disponibilità, come hanno rimarca-to con piacevole stupore gli stessiragazzi che hanno effettuato le inter-viste. Ciò nonostante l’approccio un po’

insolito con cui è stata avvicinata.L’aria di festa e in particolare l’obbiet-tivo finale che i giovani avevano inmente hanno fatto sì che trasparisse ilsenso profondo di questa sorta digioco, che gioco alla fine non è stato».Positiva per concludere è stata anchel’esperienza fatta dall’Afds diPordenone che, mettendosi alla provanell’organizzazione di un impegnativoevento, ha avuto modo di crescere e difar crescere i rapporti interpersonali trai propri volontari, fattore fondamentalenella vita di ogni sodalizio. Nell’annodel 40 anniversario dalla fondazionedell’Associazione e «dopo questastraordinaria esperienza, – conclude ilpresidente - per noi è sempre più vivol’auspicio che il pellicano, da sempre ilsimbolo dell’Afds-Fidas di Pordenone,diventi il punto di riferimento per ladonazione di sangue nella nostra pro-vincia»

I GIOVANI: UN INVESTIMENTO PER LE NOSTRE ASSOCIAZIONI

L’obiettivo è stato centrato: seminare per raccogliere nel tempo i frutti delnostro lavoro. Personalmente sono stato tra i primi ad incentivare l’organizzazionedi un tale evento a Pordenone, perché convinto che esso avrebbe avuto un valoreche non è possibile calcolare nel presente, ma che si dimostrerà in futuro. APordenone nella tre giorni del meeting ho visto una grande passione tra i ragazzi,capaci di fare subito gruppo anche con i nuovi arrivati. Sono tornati a casa con unottimo bagaglio di conoscenze medico-sanitarie e relazionali che saranno loro sicu-ramente utili nell’attività di volontariato e di promozione al dono del sangue, chesvolgeranno nelle loro rispettive sezioni. Ciò che ha inoltre stupito positivamente èstata la cittadinanza, con la sua grande disponibilità a dedicare tempo ai giovani,per conoscere il motivo del loro fare e la natura del loro impegno sociale. Abbiamoportato a Pordenone 135 giovani italiani che rappresentano la parte impegnata diquesta loro generazione: la gente ha capito che questi giovani fanno qualcosa didiverso dallo stare al bar ad oziare, tipico di altri loro coetanei. Si è dato cioè unmessaggio di impegno sociale, oltre che un’informazione sul reale fabbisogno didonazione di sangue. Personalmente i pordenonesi per me sono stati una bella sor-presa, a dimostrazione che tanto più oggi la gente ha bisogno di questi gesti sem-plici e genuini. Tutto ciò ha ricompensato a pieno il lavoro che fin dai mesi prece-denti all’evento ha impegnato una decina di volontari Afds, della sezione provin-ciale e di alcune comunali. Anche sotto questo aspetto si è trattato di un’espe-rienza costruttiva per noi tutti.

Graziano Montagner, presidente sezione Afds Brugnera

I gazebi dei giovani Fidas allestiti nel centro di Pordenone.

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10 giugno 2012 / il dono

SPECIALE 13° MEETING GIOVANI FIDAS

Fidas: «Ehi, vi va di organizzare ilMeeting Giovani a Pordenone il pros-simo anno?». Afds Pn: «Ma che fanta-stica idea! Certo, lo faremo moltovolentieri!...potremmo fare Questo,oppure Quello o ancora Quest’altro…ecc».

Sembrava qualcosa di così lontanoe semplice da organizzare, invece: lepersone coinvolte non erano maiabbastanza, le cose alle quali pensa-re non erano mai tutte e definitive, iltempo ci dava sempre meno spazio.Come si suol dire: «Son soddisfazio-

ni». È come quando scali la parete diroccia ed arrivi in vetta; l bello è lascalata, la vetta è solo il punto diarrivo: la nostra vetta era il meeting eraggiungerla, con successo, è stata lanostra scalata! Riunioni su riunioni,chiama la Provincia, chiama laRegione, chiama il Comune, chiediappuntamenti, fai sentire la tua voce,le tue richieste e, talvolta, imponiti.Non è stato per niente facile e moltevolte si doveva combattere con il pro-prio modo di essere: se tu general-mente non insisti dopo un “no”, inquesto caso lo dovevi fare perché si

sapeva che il fine era di poter rag-giungere il massimo augurabile epossibile. Sapevi di dover impegnartial cento per cento per far si che tuttoriuscisse al meglio, perché non sei tuad essere messo in discussione mal’intero gruppo di lavoro. Sia chiaro,se qualcosa non fosse andato per ilverso giusto nessuno ci avrebbe fattoil processo, ma la nostra volontà eraquella di creare il più possibile unevento di cui tutti avrebbero avuto unpiacevole ricordo. Il bello è che cre-diamo pure di esserci riusciti, senzapresunzione, anzi, proprio il fatto di

Organizzare il meeting, un obiettivo raggiunto grazie a tanto spirito di squadraIl dietro le quinte di un evento che a molti sembrava impossibile

Foto di gruppo dei ragazzi che a Pordenone hanno preso parte al Meeting giovani organizzato dalla Fidas Nazionale.

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SPECIALE 13° MEETING GIOVANI FIDAS

essere stati umili durante tutto que-sto percorso, ha rappresentato ilnostro punto di forza. Tutte le perso-ne con cui ho parlato - dall’aiutanteal corsista, dall’organizzatore al citta-dino - e che hanno assistito allamanifestazione del sabato non hannosaputo trovare migliori parole di«Avete fatto un buon lavoro!». Ora, onon avevano il coraggio di dirlo infaccia, oppure è andata bene perdavvero! Credo fermamente che labuona riuscita di questo evento siadipesa non solo da chi materialmen-te si è occupato delle questioni logi-stiche, piuttosto che di quelle orga-nizzative o burocratiche, ma da tutticoloro che hanno reso questo mee-ting degno di essere ricordato, e, per-ché no, di essere magari portatocome esempio. Basta pensare al sabato pomerig-

gio quando un fiume umano di petto-rine colorate ha invaso la città. Cosaavremmo fatto senza tutti i giovanidonatori che vi hanno partecipato?

Che cosa ne sarebbe stato di tutti glisforzi degli organizzatori? Nondimentichiamo poi i cittadini: cosaavremmo fatto se nessuno ci avessedato retta? A chi raccontavamo lenostre favole? A chi donavamo inostri palloncini? Il risultato miglioresi ottiene con il lavoro di squadra,non c’è dubbio. D’altronde, i donato-ri hanno lo spirito di squadra, se nonon sarebbero degni del loro nome.Personalmente mi sono presa unapiccola, grande, soddisfazione. Hosentito molte volte i presidenti dellenostre sezioni Afds dire: «Ma cosaandate a fare a quei meeting? A per-dere tempo e a spendere soldi perniente?». Alcuni di loro hanno partecipato,

dando anche una mano, a qualchemomento del meeting. Beh, alla finesono stati i primi a complimentarsiper tutto quello che eravamo riuscitia creare, a quanto era bello vederetantissimi giovani di varie provenien-ze essere così affiatati fra loro, a

quanto sono stati bravi i vari relatorie quanto interessanti sono state letematiche affrontate. Si, una bellasoddisfazione! L’ultima cosa che mirimane da dire è grazie a tutti!

Coordinatrice Gruppo Giovani AFDS PN

Eleonora Pradolin

Anche quest’anno non ho potutonon partecipare al Meeting naziona-le Giovani Fidas. Tanti erano i moti-vi per non perderselo. In particolareera distante da casa mia pochi chi-lometri; il titolo dato all’edizione,“Pordenone...... che favola!”, miintrigava; e i relatori erano espertinei loro rispettivi campi: MarioOrlando marketing manager KedrionSpa ed Enrico Della Rosa docentepresso l’università Cattolica diMilano. Sabato è stata personal-mente la giornata più bella perchédivisi in gruppi composti da 5 6 per-sone siamo andati per Pordenonecoinvolgendo i passanti in un’inter-vista/chiacchierata sul tema della“favola”. Ogni squadra aveva due

palloncini che venivano consegnatiagli intervistati e al termine dell’in-tervista ci seguivano nel nostrostand per scattare assieme una fotoricordo. La cosa che mi ha colpitomaggiormente è stato l’aver coinvol-to in poco tempo un numero cosìgrande di persone da aver messo indifficoltà coloro che ci preparavano ipalloncini. Questo fatto ha testimo-niato che è stato realmente centratol’intento di coinvolgere la popolazionedi Pordenone al nostro meeting, ciògrazie anche ai moltissimi volantiniche sono stati distribuiti in città lasettimana precedente da quattro gio-vani donatrici. L’anno scorso ho avutola fortuna di partecipare al meeting diMatera. Anche quella è stata una

bella esperienza, ma essere coinvoltiin prima persona e avere avuto uncontatto con gente esterna e nonappartenete all’associazione è qual-cosa di incredibile. Personalmentecredo che per riuscire a coinvolgeresempre nuovi donatori dovremmoaprire i nostri incontri anche a coloroche non sono associati. Auguro a tuttii giovani donatori di partecipare alMeeting nazionale Giovani Fidas, inquanto è un’esperienza che ti fa cre-scere dal punto di vista sociale e rela-zionale offrendo qualcosa che nontrovi in altre situazioni.

Marianna Da Frègiovane donatrice sezione

Brugnera-San Cassiano

«La favola più bella è stato il contatto con i pordenonesi»

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12 giugno 2012 / il dono

SPECIALE 13° MEETING GIOVANI FIDAS

Proprio una favola! Non esiste appellativo miglioredi questo! Tre giorni intensi ma pieni zeppi di nuoveconoscienze, esperienze, amicizie e voglia di lavoraretutti assieme… I saluti sono sempre la parte più tristequando vivi intensi momenti con persone appenaconosciute e amici consolidati. Abbiamo riso, scher-zato, ci siamo messi in discussione, abbiamo appreso,migliorato e ascoltato. I meeting sono delle esperien-ze assolutamente incredibili che tutti dovrebbero vive-re. Impari tanto, ci si diverte molto, si cresce e siallarga la nostra grande famiglia. Un grazie di cuorevà assolutamente dato all’Afds di Udine che, comesempre, si presta ad accrescere il nostro bagaglioculturale facendoci partecipare a questi momenti diaggragazione molto significativi. Grazie anche allaFidas e all’Afds di Pordenone che mi hanno datol’opportunità di imparare e raccogliere esperienzenuove assieme ai miei compagni facendomi viveredavvero una favola!

Grazie di cuore Michela Meneguzzi

Proprio una favola

I delegati delle Federate Fidas durante i lavori del Meeting giovani.

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SPECIALE 13° MEETING GIOVANI FIDAS

proprio in quel “lontano” marzo2006. Da allora ho avuto la possibili-tà di vivere moltissime esperienze, hoseguito un percorso che mi ha portatoa diventare consigliere nazionale, mail sogno rimaneva. Il sogno di far vive-re a casa mia, a casa dell’AfdsPordenone, un’esperienza come quel-la che avevo avuto l’opportunità divivere io. Ora, a qualche giorno dallafine del meeting giovani 2012 aPordenone sto guardando alcune foto-grafie dell’evento ed in particolaredella giornata di sabato, dove ragazziprovenienti da posti lontani hannoinvaso il centro di Pordenone con laloro infinita energia. La squadradell’Afds Pordenone che ha lavoratoper la realizzazione di un evento cosìimportante è stata eccezionale e irisultati si sono visti tutti. Il meetingha visto una partecipazione record,

«È stato un sogno che si è realizzato»

qualcosa di mai visto in provincia.Penso proprio che negli anni a venire,quando rivedremo le immagini delcorso Vittorio Emanuele pieno zeppodi ragazzi e di colori e vedremo tuttiquei palloncini che si alzano in cielopotremo guardarci indietro con un po’di orgoglio. Ed anche con un po’ diemozione. L’emozione di chi ha realiz-zato un sogno.

Andrea Ferrarin

Le prime esperienze che si fanno,si sa, sono quelle che ti rimangonodentro di più. A volte per tutta la vita.Per quanto mi riguarda, il mio primoapproccio al “mondo” della Fidas fuun meeting giovani: si svolse a Torinonell’ormai “lontano” marzo 2006.Partecipai con grande curiosità edentusiasmo a questa nuovo esperien-za; nuova realmente, visto che sapevoa malapena cosa fosse la Fidas e nonimmaginavo che avesse anche deigruppi giovani organizzati ed unastruttura dedicata interamente allaformazione ed alle politiche giovanili.Fu un’esperienza eccezionale, unamore a prima vista. Tre giorni diconoscenza, ma soprattutto di scam-bio con persone che provenivano datutta Italia e condividevano felicità,problematiche, ma soprattutto vogliadi stare insieme. Il mio sogno inizia

Il Presidente Nazionale Fidas Aldo Ozino Caligaris saluta i partecipanti al Meeting dei giovani Fidas.

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14 giugno 2012 / il dono

SPECIALE 13° MEETING GIOVANI FIDAS

A Pordenone, a conclusione dell’e-vento formativo, si è tenuta l’assem-blea elettiva del Coordinamento giova-ni Fidas, organo interno alla federazio-ne che riunisce tutti i volontari iscrittidi età compresa tra i 18 e i 28 anni. L’uscente Valentina Massa ha

lasciato il posto ad un friulano,Matteo Benci, classe 1989 e studen-te di Ingegneria navale a Trieste, giàcoordinatore regionale giovani FriuliVenezia Giulia e responsabile giovanidi Monfalcone. “È un triennio, quello

che si è appena concluso – è il bilan-cio tracciato dal presidente uscente -che ha visto il superamento di moltedifficoltà ma che ha saputo raggiun-gere importanti risultati ed obiettivi.Tra i tanti, c’è proprio il meetingnazionale che si è tenuto a marzo eche ha avuto una grande visibilità diFidas all’interno della città diPordenone, un connubio vincentequello della forza di Fidas con la real-tà locale pordenonese. Sabato pome-riggio – ha sottolineato Massa - la città è stata letteralmente invasa da

giovani, colori, musica e allegria, unmix di elementi che sono stati capa-ci di attirare l’attenzione di tantapopolazione, avvicinandola così almondo del sangue e della Fidas. Digrande impatto è stato inoltre – haaggiunto - il “villaggio del donatore”allestito nella piazza centrale dellacittà dove gonfiabili, stand e gazebihanno creato un importante punto diriferimento e di informazione”. Nelcorso dell’assemblea del Coor -dinamento giovani che si è svolta ladomenica eletti a far parte delCoordinamento che rimarrà in caricaper il prossimo triennio altri quattrogiovani volontari. Alla guida delCoordinamento infatti c’è il coordina-tore nazionale, aiutato da un segretarioe dai vice che rappresentano le macro-aree (Nord-Est, Nord-Ovest, Centro-Sud-Isole) in cui è suddivisa, percomodità, tutta la federazione. Elettiquindi sono stati: Luca Cambanelli,classe 1988, appartenente a FidasPescara con il ruolo di segretario delCoordinamento Fidas Giovani; MarcoArdito, vice Centro Sud ed Isole, clas-se 1987, coordinatore regionale giova-ni Lazio e responsabile giovani dellafederata Ema Roma; Simone Borio,vice Nord-Ovest, classe 1987, coordi-natore regionale Piemonte; NicolaPrendin, vice Nord-Est, classe 1988,coordinatore provinciale giovaniPadova e consigliere della sezione diCervarese Santa Croce.

Il nuovo Coordinatore giovani Fidas Matteo Bencidella Federata di Monfalcone.

Il manifesto ufficiale del Meeting giovani.

Passaggio di testimone alla guida del Coordinamento giovani FidasValentina Massa lascia il posto al friulano Matteo Benci. Ecco la nuova squadra 2012-2015

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il dono / giugno 2012 15

SPECIALE 13° MEETING GIOVANI FIDAS

Questa edizione del Meeting ci haofferto non solo la possibilità diincontrare altri ragazzi, ma anchel’opportunità di crescita, di confrontoe di formazione per far si che possia-mo far crescere a nostra volta il grup-po e invogliare soprattutto i giovani adonare il sangue. Il bagaglio riportatoa casa quindi si è riempito di nuovaconoscenza, sotto l’aspetto medico esanitario, della comunicazione e, nonmeno importante, relazionale. Giàdalle prime presentazioni da partedei vari relatori è emerso ancora unavolta come il problema sangue sia tra

i più diffusi e i più critici in assoluto.Il tema principale è stato quello delconsiderare il sangue come una risor-sa molto importante anche tenendoconto dell’avanzare dell’età media,che nell’uomo si aggira intorno agliottanta anni mentre nella donnaintorno agli ottantatré anni. I medicisi trovano quindi a dover affrontaresituazioni di senilità molto diverserispetto a quelli che erano gli stan-dard di qualche decennio fa. Più lapersona è anziana, più va incontro amalattie che potrebbero compromet-tere le normali funzionalità del san-

gue proprio oggi che si necessita diuna maggiore quantità di sangue perpoter salvaguardare la vita di chi neha bisogno. Altri argomenti moltointeressanti del programma del mee-ting sono stati gli interventi di duemedici sul ruolo e importanza dell’e-moglobina e del plasma, ma anchedel corretto utilizzo degli emocompo-nenti. La giornata successiva è stataincentrata sul tema del “Marketing”e “Comunicazione”. Abbiamo assisti-to a due presentazioni tenute daaltrettanti esperti in “Marketing” e“Comunicazione”. Entrambi i lavori

Dono del sangue, quelle parole chesanno arrivare al cuore della gente«Medicina e tecniche di comunicazione sono il bagaglio indispensabile di ogni buon donatore»

I giovani Fidas incontrano i Pordenonesi.

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16 giugno 2012 / il dono

SPECIALE 13° MEETING GIOVANI FIDAS

L’allegria dei giovani Fidas contagia la città di Pordenone.

avevano l’intenzione di farci com-prendere alcune tecniche di intervi-sta efficaci per stabilire una buonacomunicazione con il pubblico voltaa favorire, nel nostro caso, la culturadel dono del sangue. La donazione disangue è spesso accompagnata daansie e paure che impediscono dicompiere questo gesto in manieraautonoma e disinteressata, perciò cisiamo chiesti: “Possiamo trovare ilmodo di diffondere le nostre idee inmaniera giusta?”. Abbiamo imparatoche la caratteristica più importantenel diffondere il nostro messaggio èquella del “saperlo raccontare”. Ilcosiddetto “Storytelling”. Trovare itempi, i modi e le parole giuste per“condire” il nostro messaggio è lachiave ottimale per renderlo piùappetibile nei confronti del pubblicocon il quale entriamo in contatto. Èiniziata così una giornata intensascandita da molteplici compiti comequello di inventare una favola che

avremmo dovuto recitare la sera stes-sa in albergo, e quello, poi, di speri-mentare le tecniche di intervistaappena apprese, entrando in contattocon i cittadini di Pordenone. Dopoessere stati divisi in quattro squadre,ci siamo trasferiti allo stand dellaFidas nella piazza della cittadina edabbiamo iniziato ad intervistare lagente del posto inoltrandoci nei vico-li della città, ognuno con la propria“casacca” colorata appartenente aduna delle quattro squadre. “Qual è lafavola della sua infanzia che le èrimasta impressa?”; “Quali sono leemozioni che ha suscitato in lei?”.Queste sono state le domande cheabbiamo posto maggiormente, e allafine di ogni intervista, a simboleggia-re il nostro impegno nel dono, abbia-mo regalato dei palloncini coi i colo-ri delle nostre squadre. Al rientro inhotel alcuni di noi si sono occupati distilare delle statistiche relative ai datiraccolti in giornata, mentre i restanti

hanno concluso gli ultimi preparativiper la rappresentazione delle nostrefavole inventate. Così, dopo avercenato con le specialità culinariedelle varie regioni partecipanti almeeting, ci siamo riuniti nuovamenteper dare inizio agli spettacoli. Chedire, è stata una giornata ricca diemozioni e di belle intenzioni masicuramente è stata una giornata dav-vero stancante, che però ci ha vistiuniti e motivati in quanto mossi tuttiquanti dallo stesso ideale. Ci siamosentiti parte di una grande famiglia,e lo spirito di collaborazione ed ami-cizia che siamo stati in grado di crea-re, è sicuramente il valore più belloche questa esperienza ci ha regalatoe che volentieri riportiamo a casa connoi. La mattinata successiva, cheavrebbe anche sancito la fine deilavori, è stata caratterizzata dall’ele-zione del nuovo coordinamento gio-vani.

Gruppo ragazzi Fidas Roma

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il dono / giugno 2012 1/A

INSERTO DI MEDICINA

In data 10/12/2011 si é tenuto pres-so l’Auditorium della Regione FriuliVenezia Giulia a Pordenone in via Roma,2, il convegno “La donazione di sangue,prevenzione e sicurezza: un problemasempre attuale”, organizzatodall’Associazione Friulana Donatori diSangue (AFDS) di Pordenone per focaliz-zare alcuni aspetti innovativi e chiarirealtri aspetti controversi sulle problemati-che inerenti la donazione.La partecipazione al convegno é stata

numerosa, circa cento gli iscritti, unterzo dei quali giovani iscritti alla scuoladi scienze infermieristiche.Le relazioni pratiche, interessanti e di

estrema chiarezza sono state tenute daesperti della materia. Segnaliamo tra irelatori il dott. Raffele CatapanoDirettore del Dipartimento di MedicinaTrasfusionale di Pordenone, che ha par-

lato della sicurezza del donatore e delricevente, il dott. Vincenzo De AngelisResponsabile Coordinamento Regionaledel Sistema Trasfusionale e il dott. RenzoPeressoni Presidente AFDS Udine ePresidente Regionale FIDAS hanno spie-gato le nuove disposizioni in materia didonazione di sangue, la dott.ssa DanielaPavan Direttore S.O.C. di Cardiologia diSan Vito al Tagliamento ha trattato i fat-tori di rischio cardio-vascolare, il dott.Loris Zanier Direttore del ServizioEpidemiologico della nostra Regione si ésoffermato sull’importanza della preven-zione primaria, il dott. Rosario MagazzùMedico di Medicina Generale diSpilimbergo e Segretario Regionale dellaFIMMG ha evidenziato la necessità dellacollaborazione con i medici trasfusioni-sti, il dott. Antonino Raineri DelegatoRegionale della Società Italiana di

Medicina Trasfusionale eImmunoematologia ha parlato degliesami del sangue da fare prima delladonazione, in ultimo il dott. QuirinoMessina Direttore dell’U.O.C. diMedicina Generale di Portogruaro (VE) eConsigliere Provinciale AFDS ha focaliz-zato il suo intervento sulla importanzadella comunicazione tra le associazionidi volontariato, i medici trasfusionisti e imedici di medicina generale.In accordo con il Presidente

Provinciale Paolo Anselmi ed il consiglioabbiamo ritenuto utile pubblicare sullanostra rivista “il dono” alcune relazioninella speranza che in questo modo sipossa far chiarezza su importanti proble-matiche di interesse comune. Iniziamo con la pubblicazione delle

relazioni del dott. Raffaele Catapano edel dott. Antonino Raineri.

“La donazione di sangue, prevenzione esicurezza: un problema sempre attuale”

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2/A giugno 2012 / il dono

INSERTO DI MEDICINA

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il dono / giugno 2012 3/A

INSERTO DI MEDICINA

All’inizio del 2011 la Direzione Centrale salute,integrazione sociosanitaria e politiche sociali ha ema-nato un documento elaborato dal Coor dinamentoRegionale per le Attività Trasfusionali ed approvatodalla Commissione Regionale per il ServizioTrasfusionale, di cui fanno parte professionisti delsettore e Associazioni e Federazioni del Volontariatodel Sangue, che definisce una serie di profili diesami da eseguire contestualmente alla donazione disangue ed emocomponenti, invitando i trasfusionistiad attenervisi, fermo restando la discrezionalità diogni medico selezionatore ad eseguire gli esaminecessari alla valutazione dell’idoneità.

Il relatore dott. Antonino Raineri ha illustrato i pro-fili di esami, ne ha spiegato il razionale ed ha auspi-cato una maggiore collaborazione tra il medico tra-sfusionista ed il medico di medicina generale (medi-co di famiglia). Infatti viene evidenziata l’importanzadel dosaggio annuale del colesterolo HDL, cosiddettocolesterolo buono, nel calcolo dell’indice di rischioper le patologie cardiovascolari. In conclusione, anche se ridotti nel numero, i pro-

fili di esami eseguiti per la tutela della salute deldonatore così formulati rivestono una importanzamaggiore rispetto al passato in quanto più specificiper tale scopo.

Gli esami di laboratorio primadella donazione: lo stato dell’arte

Gli esami di laboratorio eseguiti prima della donazione: lo stato dell’arte

Profili esami annuali

Dott. Antonino RaineriDelegato Regionale S.I.M.T.I.del FVG

Fino al 31.12.2010

• Controllo AB0 Rh

• Emocromo

• ALT

• Esami di legge

• Colesterolo totale

• Trigliceridi

• Creatinina

• Uricemia

• ETF

• Ferritinemia

Fino al 01.01.2011

• Controllo AB0 Rh

• Emocromo

• ALT

• Esami di legge

• Colesterolo totale

• Trigliceridi

• Creatinina

• Uricemia

• ETF

• HDL Colesterolo

• Ferritinemia

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INSERTO DI MEDICINA

4/A giugno 2012 / il dono

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MONDO TRASFUSIONALE

È stato prorogato fino al 2013 il serviziosperimentale di donazioni di sangue delmercoledì pomeriggio e su prenotazioneinaugurato il 18 maggio 2011 alServizio di Immunoe ma tologia e Me di -cina Trasfusionale dell’AziendaOspedaliera “S. Maria degli Angeli”diPordenone. A dettare la scelta è statal’analisi dei dati degli ultimi mesi, cheregistrando nell’ultimo periodo una ten-denza alla crescita fanno ben sperare inun aumento del grado di apprezzamentodel servizio, partito piuttosto in sordina.Ad un anno dall’avvio della sperimenta-zione del progetto, nato da un’iniziativadell’As sociazione Friulana Donatori diSangue (Afds) provinciale di Pordenonee di Avis, sono state 457 le donazionitotali effettuate il mercoledì pomeriggio,su prenotazione. La media dei 12 mesi

è stata invece di 8,8 donazioni, passan-do dalle 3 donazioni minime al giornoalle 16 di massima del 2011, alle 4minime e 16 massime del 2012. Ildistinguo tra i due anni mette in rilievocome la media delle donazioni sia pas-sata dalle 7,3 al giorno registrate neisette mesi del 2011 in cui il servizio èstato attivo, alle 11,3 di questi primimesi dell’anno «E’ questo il primo datoche spicca – commenta il dottoreRaffaele Catapano, direttore del servizio– ed è molto positivo. Inizialmente infat-ti abbiamo avuto delle difficoltà a pro-muovere questa apertura pomeridiana,che ricordo era nata in collaborazionecon le associazioni donatori a partire dalrisultato di un sondaggio somministratoproprio ai loro iscritti». La metà degliintervistati aveva espresso il suo apprez-

Donazioni di sangue il mercoledìpomeriggio, proroga fino al 2013

ALL’OSPEDALE DI PORDENONE SI PUO’ DONARE ANCHE AL POMERIGGIO, RIDUCENDO NOTEVOLMENTE I TEMPI DI ATTESA!

Il Centro trasfusionale è aperto ogni mercoledì, tra le16:30 alle 19:00, quando la donazione avviene su preno-tazione, con appuntamenti modulati ogni 7 minuti. E’ pos-sibile donare sia sangue intero, che plasma tramite afere-si. Per prenotazioni e maggiori informazioni contattare lapropria Sezione o la sede provinciale Afds. In alternativachiamare il centro trasfusionale al numero 0434.399924.

L’Ospedale di Pordenone, per agevolare l’accesso deidonatori ai punti di raccolta, mette a disposizione, suInternet, una serie di informazioni, costantemente aggior-nate. E’ possibile, tra l’altro, scaricare il questionario pre-dona-zione, di modo ché il donatore possa comodamente com-pilarlo a casa, prima di recarsi al centro trasfusionale.Per accedere alle informazioni, collegarsi al sito:www.aopn.sanita.fvg.it e seguire il percorso: Reparti e ser-vizi di Pordenone -> Dipartimento di MedicinaTrasfusionale.

Sono in crescita i dati delservizio avviato a Pordenone a maggio 2011 in collaborazione con l’Afds

APERTURA DEI CENTRI TRASFUSIONALI DELLA PROVINCIA DI PORDENONE

Ospedale Telefono Orario GIORNATE DI APERTURALun Mar Mer Gio Ven Sabato

Pordenone 0434.399.273 8.00 - 10.30 Sì Sì Sì Sì Sì Tutti

Pordenone 0434.399.273 16.30 - 19.00 Sì

Sacile 0434.736.223 8.00 - 10.00 No No Sì Sì No 3° del mese

Spilimbergo 0427.595.503 8.00 - 9.30 Sì Sì No No Sì 1° del mese

San Vito 0434.841.230 8.00 - 9.30 Sì Sì Sì Sì Sì 2°, 4°, 5° (se c’è) del mese

CRO Aviano 0434.659.380 8.00 - 10.00 Sì Sì Sì Sì Sì 2° del mese(solo plasmaferesi su appuntamento)

IMPORTANTE

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18 giugno 2012 / il dono

MONDO TRASFUSIONALE

zamento alla possibilità di un’aperturapomeridiana del servizio, in aggiuntaalle mattine. Il confronto dei numeri registrati nelmedesimo periodo il sabato mattinadenuncia comunque ancora la pocaconoscenza che i donatori hanno dell’e-sistenza di questo servizio sperimentale:qui sono state infatti in totale 1077 ledonazioni, con una media giornalierastabilizzatasi sulle 20,7 donazioni: dalle11 alle 35 al giorno. Un dato però ladice lunga sulla differenziazione tra gliutenti delle due fasce orarie ed è quelloche interessa le donazioni di plasma inconfronto alle donazioni di sangue inte-ro. Il mercoledì, sulle 457 totali infatti,249 sono state le donazioni di plasma,165 quelle di sangue intero e le restan-ti non idonee. Il sabato invece 163 leplasmaferesi, 816 il sangue intero e 98le non idonee. «Questo confronto può spiegare in unaqualche maniera la ragione del lentodecollo di questa sperimentazione –spiega Catapano - . Si nota infatti comei donatori che effettuano plasmaferesi,donazione che presuppone sempre laprenotazione, siano più mentalmenteabituati all’organizzarsi con l’appunta-mento e quindi da qui l’apprezzamentodel nuovo orario pomeridiano che vaincontro soprattutto a chi ha esigenze dilavoro. Chi dona sangue intero invece –prosegue – continua a preferire la matti-na del sabato, senza prenotazione quin-di». Il bilancio del primo anno di speri-

mentazione è quindi nel complessopositivo tanto da aver indotto il Serviziodi Immunoematologia e MedicinaTrasfusionale dell’Azienda Ospedalieradi Pordenone a prorogarlo, grazie al rin-novo del contributo provinciale che nesostiene i costi di personale. Il progettomantiene l’obbiettivo originario di incre-mentare le donazioni e razionalizzare laraccolta, evitando i picchi del sabato edei periodi di ferieFino al 2013 quindi al Servizio trasfu-sionale di Pordenone continuerà adesserci la possibilità di donare anche ilmercoledì, dalle 16.30 alle 19, su pre-notazione. Ogni mercoledì ci sarà postoper quattro donazioni di plasma e sedicidi sangue; l’accesso è riservato ai dona-tori periodici, mentre ai nuovi donatorisono riservati cinque posti tutte le mat-tine. Le prenotazioni si possono effet-tuare dal lunedì al venerdì dalle 11 alle16 allo 0434.399924 o il mercoledìstesso, dalle 16 alle 18, per eventualiposti ancora liberi. I donatori devonopresentarsi muniti di tessera sanitariaregionale ed eventualmente del tesseri-no associativo; non è richiesto il digiuno,ma consigliabile aver effettuato un pran-zo sobrio. Tutte le informazioni e i modu-li da consegnare scaricabili e compilabi-li al proprio domicilio, si trovano in inter-net, al sito dell’Azienda (www.aopn.sani-ta.fvg.it <http://www.aopn.sanita.fvg.it/>) dove da qualche giorno sono scaricabi-li anche i moduli necessari alla donazio-ne, che possono così essere compilati a

Un anno fa, era maggio2011, nei centri trasfu-sionali della provincia diPordenone, facevano illoro ingresso gli infor-matori associativi,volontari dell’Afds edell’Avis. Da allora que-

ste persone sono presenti,quasi tutti i giorni, nelle struttureospedaliere per dare assistenza ainuovi donatori, dare informazioni aquelli occasionali ed eventualmentescambiare due chiacchiere con quelligià associati. La sottoscritta è una diloro e posso testimoniare che abbiamoiniziato titubanti e in punta di piedi,dovendo entrare in un mondo pretta-

mente sanitario e cercando di noninvadere il loro territorio. Inizialmenteeravamo visti sotto un’ottica non com-pletamente positiva. Molti scogli sonostati superati da quel maggio 2011 edora a distanza di un anno siamo i ben-venuti in tutti i centri, anzi i lororesponsabili hanno iniziato a chiederepiù spesso la nostra presenza. Ci chie-diamo che cosa succede? Per far fron-te a tale richiesta è stato organizzatoun nuovo corso di formazione, ma larisposta da parte dell’Afds non è stataall’altezza delle aspettative: solo 7volontari rispetto ai 20 dell’AVIS.Sembra una proporzione giusta? Non vista a cuore coltivare i donatori? Sonotutte domande che io, in qualità di

responsabile a livello provinciale, mipongo. In novembre abbiamo convoca-to delle riunioni di zona e uno degliargomenti proposti dai vari capo-zonaera questo. Risultato? La scarsa colla-borazione da parte dei presidenti disezione nell’individuare almeno undonatore, anche se a riposo, rileva cheforse non si dà la giusta importanza aquesta attività che viene portata avan-ti dalla nostra Associazione. La conclu-sione che forse dovremmo trarre alivello comunicativo è che da noi forsequalcosa non ha funzionato visto chel’Avis di Pordenone ha ben 37 volonta-ri contro i 13 dell’Afds.

Laura Perissinotti Coordinatrice Informatori Associativi

INFORMATORE ASSOCIATIVO

casa e consegnati una volta in ospedale.Con l’obiettivo di incrementare le dona-zioni e razionalizzare la raccolta, evitan-do i picchi del sabato e dei periodi diferie, l’Associazione Friulana Donatori diSangue (Afds) provinciale di Pordenone,assieme ad Avis e Azienda, è riuscita adottenere la possibilità, grazie ad un con-tributo provinciale a copertura dei costidel personale sanitario, a consentire dieffettuare le donazioni anche nel pome-riggio, su appuntamento, al Servizio tra-sfusionale di Por de no ne, ogni mercoledìdalle 16.30 alle 19. Per questo Afds e Avis hanno ottenuto lapossibilità di effettuare le donazionianche nel pomeriggio, su appuntamen-to, al Servizio trasfusionale di Por de no -ne. Per ora si tratta di una soluzione spe-rimentale, che sarà attiva dal 18 maggio2011 ogni mercoledì dalle 16.30 alle19. Ogni mercoledì ci sarà posto perquattro donazioni di plasma e sedici disangue; l’accesso è riservato ai donatoriperiodici, mentre ai nuovi donatori sonoriservati cinque posti tutte le mattine. Leprenotazioni si possono effettuare dallunedì al venerdì dalle 11 alle 16 allo0434.399924 o il mercoledì stesso,dalle 16 alle 18, per eventuali postiancora liberi. I donatori devono presen-tarsi muniti di tessera sanitaria regiona-le ed eventualmente del tesserino asso-ciativo; non è richiesto il digiuno, maconsigliabile aver effettuato un pranzosobrio.

M.B.

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il dono / giugno 2012 19

CRONACHE SEZIONALI

CANEVA

UNA STORIA LUNGACINQUANT’ANNI

Festeggiati i cinquant’anni di fondazionedella sezione Afds di CanevaAltre iniziative verranno organizzate inquesto 2012 per ricordare questa impor-tante riccorrenza

Il 2012 è per la sezione di Canevadell’Associazione Friulana Donatori diSangue un anno importante perché ven-gono festeggiati i 50 anni della sua fon-dazione. Il 28 dicembre 1962 è la datain cui si è riunita l’Assemblea Generaleche ne ha ufficializzato la costituzione. Ilprimo consiglio direttivo era formato daldott. Luigi Tinelli, che diventa il primoPresidente della sezione, dal vicePresidente Beniamino Gai, dalRappresentante dei Donatori EleonardoPoletto, dal Segretario Antonio Manfè,dai Consiglieri Dario Manfè, GiocondoZanusso ed Ernesto Rigo. La primaGiornata del Donatore si è tenuta nelcapoluogo il 17 febbraio 1963 alla pre-senza delle Autorità civili, militari e reli-giose. I soci iscritti allora erano 91. Inquesti cinquant’anni ben 1303 personesono entrate a far parte della sezioneAfds di Caneva. Durante la Santa Messa,come vuole il cerimoniale di ogni inaugu-razione che si rispetti, è stato benedetto

il labaro della sezione, donato alloradalle consorelle di Brugnera e Sacile e lamadrina di questo è stata RosalinaSacilotto in Zanusso, scomparsa recente-mente. Oggi la sezione di Caneva conta717 donatori, di cui attivi 401. Nellacarica di Presidente della sezione si sonoavvicendati dopo il dott. Tinelli,Beniamino Gai, Eleonardo Poletto,Giovanni Cagnoli, che tutt’ora ne è ilPresidente Onorario, Antonio Chiaradia el’attuale Claudio Cusin. Ma veniamo alla giornata del 18

marzo scorso. A salutare le numeroseautorità civili, militari e religiose, lesezioni consorelle provenienti anche dafuori provincia e regione, i donatori, iloro familiari e i simpatizzanti c’era ilPresidente della sezione Claudio Cusin el’intero Consiglio Direttivo. Il ritrovo nonpoteva che essere presso la Piazzetta delDonatore, da dove il corteo è partito perraggiungere la chiesa parrocchiale, perla celebrazione della Santa Messa offi-ciata da don Ugo Cettolin, che è undonatore della sezione. Don Ugo ha sot-tolineato, come fa in tante altre occasio-ni, il grande gesto di solidarietà rappre-sentato dalla donazione di sangue, spro-nando i giovani ad avvicinarsi a questarealtà. La corale “San Tomaso” subitodopo la recita della preghiera delDonatore ha cantato l’inno «Salvà unevite». All’uscita della chiesa, sul sagratoè stata scattata la foto di gruppo ed ilcorteo è ripartito alla volta dell’audito-rium comunale per la cerimonia ufficia-

le. Le musiche della Banda diCordignano hanno fatto da colonnasonora lungo tutto il percorso che haattraversato le vie del centro del paese.Claudio Cusin, nel suo intervento haripercorso i cinquant’anni di vita dellasezione, i risultati da questa ottenuti eha invitato tutti a proseguire sulla stradaindicata dai soci fondatori a cui ha rivol-to il suo grazie personale e dell’interoconsiglio direttivo per aver iniziato cin-quant’anni fa questa “avventura” che hacontribuito a diffondere nella comunitàcanevese il valore della donazione delsangue e il grazie è stato esteso a tutti idonatori che, facendo propri i principidella volontarietà, gratuità ed anonima-to, si sono recati in questi anni presso icentri trasfusionali. Ma l’”avventura”,iniziata nel 1962, ha sottolineato il pre-sidente, continua. La speranza e l’augu-rio che Cusin ha rivolto al sodalizio è chenuove persone, soprattutto i giovani, siavvicinino alla donazione del sangue. IlPresidente Provinciale dell’Afds PaoloAnselmi ha sottolineato il contributoimportante che Caneva ha saputo darealla diffusione del valore della donazionedi sangue, ricordando anche i momentidi confronto dialettico che nel passato lasezione di Caneva ha avuto con la sedeprovinciale, riconoscendole il merito chealcune di quelle istanze di cui si facevapromotrice sono state in seguito recepi-te a livello centrale. Hanno portato il lorosaluto ai presenti anche il sindaco diCaneva Andrea Attilio Gava, l’onorevole

Foto di gruppo sul sagrato della chiesa di Caneva.

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20 giugno 2012 / il dono

CRONACHE SEZIONALI

SAN MICHELE - RONCHE

LA DONAZIONE DI SANGUE:UN VALORE DA TRASMETTERE AI GIOVANI

Giuseppe Stabile riconfermato Pre -sidente della sezione di San Michele -Ronche

Domenica 15 aprile 2012 il Pre -sidente ed il Consiglio Direttivo dellaSezione Afds di San Michele - Ronche incollaborazione con le Sezioni consorelledi Sacile e di San Odorico hanno orga-nizzato, come é ormai tradizione, la gior-nata del donatore.

La manifestazione é stata caratteriz-zata dalla presenza di numerose SezioniAfds della provincia di Pordenone e dialcune Sezioni Avis, a testimonianza diuna costante condivisione e di una fatti-va collaborazione al fine di raggiungerel’aumento delle donazioni di sangue, purnel rispetto delle singole autonomie.

Nessun dono, come quello del san-gue, sa dare concretezza a quella mera-vigliosa parola che si chiama solidarietà enoi tutti, in maniera generosa, umile esilenziosa, cerchiamo di raggiungerequesto obiettivo.

Una citazione particolare meritaGiuseppe Stabile, sia perché é stato un

Il Presidente Giuseppe Stabile.

Autorità e donatori presenti alla Giornata del Donatore.

Fulvio Follegot, il Vice Presidente dellaProvincia di Pordenone Eligio Ghizzo, laPresidente provinciale dell’Ado LuciaAccerboni, la cui sezione di Caneva – Navecollabora da anni all’organizzazione diquesta giornata dedicata alla donazioneed il Consigliere Nazionale Fidas AndreaFerrarin. Erano presenti alla cerimoniail Vice presidente della Sezione Ado diCaneva-Nave Luigi Casagrande e ilcomm. Renato Celant.Oltre alla premiazione dei donatori

benemeriti è stata consegnata una targaad Antonio Manfè, unico dei soci fonda-tori ancora viventi e alla madrina dellabaro Rosalina Sacilotto, targa che èstata ritirata dal figlio Maurizio. La signo-ra Rosalina, come ricordato sopra, èvenuta a mancare poche settimane dopoquesta giornata. La sezione Afds di Caneva vuole con-

tinuare ad onorare degnamente questo50° organizzando durante l’anno 2012una serie di eventi, in collaborazione

anche con altre associazioni. Venerdì 16marzo nell’auditorium comunale si ètenuto un concerto con il coro “Code dibosco” di Orsago, venerdì 18 maggio c’èstato lo spettacolo “50 anni per la vita” unaserata di musiche, canti e danze che havisto protagonisti i ragazzi delle classi mediedell’Istituto comprensivo di Caneva ed aottobre verrà ospitato il congresso provincia-le dell’Asso ciazione Friulana Donatori diSangue di Pordenone. E la storia conti-nua……….

perfetto padrone di casa, sia perché elet-to nel marzo scorso per la quinta voltaPresidente della Sezione di San Michelegiunta al suo 33° compleanno. Dopo laSanta Messa officiata da Monsignor donOlindo Maso, sempre presente e parteci-pe in queste occasioni, vi è stato il salu-to delle autorità presenti, tra le qualiricordiamo: Alessandro Ciriani, Pre -sidente della Provincia di Pordenone,Giuseppe Toffoli, in rappresentanza delSindaco di Sacile Roberto Ceraolo eQuirino Messina come delegato delPresidente Provinciale Afds. La manifestazione si è conclusa intor-

no alle ore 13.30, dopo un ricco buffet,con la promessa di incrementare sempredi più il numero dei donatori di sangue.Noi “vecchi”, infatti, cerchiamo di

trasmettere con fiducia e speranza ai gio-vani, futuro della nostra società, queivalori umani, morali ed etici, facendoleva sulla comunicazione, che rappresen-ta l’elemento fondamentale della cresci-ta associativa: comunicare non significasolo informare, ma anche e soprattutto“entrare in relazione con le persone”.

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il dono / giugno 2012 21

CRONACHE SEZIONALI

SANT’ODORICO

UNA SERATA CON “I GIOVANI VOLONTARI”DI SACILEIl volontariato e i giovani: una realtà im -portante per la comunità Sacilese

La locale sezione di San Odorico haorganizzato una serata incontro lo scor-so venerdì 11 Novembre 2011. Il temaera “Giovani Volontari Oggi”, l’intentoquello di invitare i giovani di diverseassociazioni presenti nel territoriocomunale, affinché potessero racconta-re la loro esperienza associativa e coin-volgere magari nuovi coetanei.La serata è iniziata con il saluto a

tutti i presenti, del nostro presidenteLucio Ceolin che ha voluto ringraziareper la collaborazione, le associazioniintervenute. La parola è poi passata al sindaco

Roberto Ceraolo che ha voluto elogiarela schiera di giovani volontari presenti,sostenendo che sono un punto di forzaper dare ancora fiducia nel futuro delnostro paese, in un momento così diffi-cile e povero di valori. Si sono poi presentate le varie asso-

ciazioni che hanno aderito all’invitospiegando le attività che svolgono nelterritorio:per l’Afds Lucio Ceolin,Somma Gianpaolo per la Sogit, perl’Ado Lucia Accerboni, per l’AdmoFabio Toffoli, per la Croce Rossa SartorDaniele, per la Protezione Civile Chris

Ruoso, per l’Ottava Nota ed ErikaForever Lisa Pasin. La signora Mara Pasin relatrice della

serata, ha intervistato Luca e Christian,giovani rappresentanti della Croce Rossa,Davide Bottecchia e Marco Vendramindell AFDS San Odorico, che hannoaggiunto di aver conosciuto i donatori disangue perché da sempre sono presentiin parrocchia e che qualche anno fa hapartecipato a scuola ad una conferenzapresentata dal “Gruppo Scuola”, laProtezione Civile con Lisa e Nicola.Sono seguiti i ragazzi della Sogit:

Simone, Martina e Chantal; come ulti-mo gruppo si sono presentati i ragazzi

I giovani che hanno portato la loro testimonianza ai volontari.

denominati “Ottava Nota”: Francesca,Cristina Cinzia e Francesco che hannoformato questo gruppo creativo perpotersi incontrare, stare insieme, condi-videre, divertirsi, affrontando e cercan-do di superare i loro problemi personaliaprendosi al dialogo con gli altri.Dopo alcune domande del pubblico,

si è giunti ai saluti finali portati a nomedella sezione provinciale del consiglierePiffaretti Antonio e dal nostro presiden-te Lucio Ceolin che ha voluto ringrazia-re i numerosi presenti. Vista la stagione la serata si è con-

clusa con una castagnata in compa-gnia.

Partecipanti che ascoltano le esperienze dei giovani volontari.

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22 giugno 2012 / il dono

CRONACHE SEZIONALI

LA FESTA DEL DONATOREPER LA PRIMA VOLTA A CAMOLLI - CASUTTanti donatori alla “prima”di Camolli - Casut

Con una splendida giornata, si è svol-ta la festa della sezione di San Odorico aCamolli – Casut.Oltre alle sezioni comunali di San

Michele e di Sacile ha visto la partecipa-zione di altre 23 sezioni provenientianche dal vicino veneto.Preceduti dalla filarmonica citta di

Sacile, a ricordo dei donatori defunti,

sono stati deposti dei fiori presso ilmonumento dedicato ai caduti delleguerreIl parroco don Giuseppe ha avuto

parole di incoraggiamento e stima per idonatori di sangue Numerose le autorità presenti oltre al

sindaco Roberto Ceraolo e diversi asses-sori del comune di Sacile, era presente ilvicepresidente provinciale AFDS diPordenone Ivo BaitaLa sezione di San Odorico, (molti

erano giovani Cuso club umoristico S.Odorico) è nata con l’obbiettivo di pro-muovere il dono del sangue ed esserepresente soprattutto nelle frazioni a suddel comune di Sacile, subito si è avuta

un’adesione importante di donatorianche dalle località di Camolli, Cavolanoe San Giovanni di Livenza, così oltre aSan Odorico si è diciso di aggiungere nellabaro anche le frazioni confinani conSan Odorico.Questo è il motivo che ha spinto il

consiglio, ha detto Lucio Ceolin presi-dente dell’Afds San Odorico, a fare festanella frazione vicina.La celebrazione ha visto la partecipa-

zione di donatori anche dalle sezioni diTamai, Maron, Brugnera, in quanto lalocalità Camolli comprende ben 3 comu-ni e sappiamo che non ci sono confini trasezioni.

Sant’Odorico - Foto di gruppo della Giornata del Donatore di Camolli - Casut.

BUDOIA - SANTA LUCIA

ELETTO IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO:PIETRO ZAMBON RICONFERMATO PRESIDENTE

In data 25 febbraio si è tenuta l’as-semblea dei soci della sezione Afds diBudoia - Santa Lucia. Tra gli Ordini delGiorno c’era l’elezione del nuovoConsiglio Direttivo. I nuovi eletti si sonoriuniti nei giorni successivi per distribui-re le cariche sociali che risultano essere:

PresidentePietro Zambon

Vice PresidentePietro Del Maschio

Rappresentante dei DonatoriValerio Arlati

ConsiglieriGiulia BravinLucio CarlonMaurizio CarlonVicenzino GislonLuigino MorsonRemigio ZambonRevisori dei ContiUmberto CoassinGuido Giusto

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CRONACHE SEZIONALI

SACILE

RINNOVATO IL CONSIGLIODIRETTIVO DELLA SEZIONE DI SACILEQuirino Messina riconfermato presidente

In data 14 maggio 2012 si é riunitoil nuovo Consiglio Direttivo della SezioneAfds di Sacile, eletto dall’AssembleaOrdinaria dei donatori il 05 maggio u.s.,per il rinnovo delle nomine di presiden-te, vice-presidente e rappresentante deidonatori relativo al prossimo quadriennio2012-2015.Il nuovo consiglio direttivo è formato

dai seguenti consiglieri: Quirino Mes si -

Patrizia Balbinot, Fiorella Mariotto edEdoardo Zaia. Il risultato delle votazioni ha confer-

mato come presidente Quirino Messina,che inizia il suo 3° mandato, vice-presi-dente riconfermato Carlo De Conto e rap-presentante dei donatori Francesco Lionche ha preso il posto di Gianluigi Fratin.Ricordiamo i revisori dei conti: Lino

Gava, Antonio Rizzello e AlessandroZava. Il presidente Quirino Messina haringraziato il nuovo consiglio direttivoper la fiducia accordatagli e ha ricordatoi prossimi impegni della Sezione perl’anno in corso, sottolineando che illavoro di squadra é fondamentale per lacrescita associativa.

Querino Messina riconfermato presidente.

VAJONT

DOPO 24 ANNI MAZZUCCOLASCIA LA PRESIDENZAIl giorno 18 febbraio 2012, presso la

sede della sezione Afds di Vajont, si èsvolta l’assemblea dei soci e l’elezionedel nuovo direttivo per il quadriennio2012-2016.Nella sua relazione morale, il

Presidente uscente Severino Mazzuccoesprime chiaramente la sua decisione dinon ricandidarsi assolutamente nella cari-ca ricoperta da 24 anni, motivandone leragioni. Vengono premiati i soci benemeri-ti che sono stati ufficializzati durante ilcongresso provinciale di ottobre 2011 epoi si passa alla votazione del nuovo diret-tivo. A seguito delle votazioni il nuovo dire-tivo della sezione Afds di Vajont P.G. risul-

SEZIONE DI NAVE

UNA NUOVA CASA PER I DONATORIDomenica 11 marzo la prima Festa del Donatore del 2012Inaugurata la nuova sede dei donatori sangue

Per la sezione Afds di Nave si è scrit-ta una nuova pagina della sua storia.Domenica 11 marzo, in occasione dellaGiornata del Donatore e dopo anni di“pellegrinaggi” da locale in locale èstata inaugurata la nuova e, si spera,definitiva sede nei locali messi a dispo-sizione dall’Amministrazione Comunaledi Fontanafredda. La giornata è iniziatacon la deposizione della corona d’alloroal monumento ai caduti e la celebrazio-ne della Santa Messa officiata da DonLivio, il quale ha ricordato nell’omelia ilvalore del gesto della donazione. Al ter-mine del rito religioso è stata scattata latradizionale foto di gruppo sul sagratodella chiesa dove corteo si è mosso versolo stabile della nuova sede. Prima dientrare nella struttura è stato tagliato ilnastro dal Sindaco Giovanni Baviera, dalVice Sindaco Walter Bergamo e dalPresidente Renzo Dotta, ed è stataimpartita la benedizione da parte di DonLivio. La manifestazione è continuatacon i discorsi ufficiali a partire da quel-lo del Presidente Dotta che ha ringrazia-to l’Amministrazione Comunale diFontanafredda per il sostegno dato alsodalizio. Ha di seguito ricordato i risul-tati dell’attività del 2011: 181 sono ledonazioni effettuate; 287 sono i donato-ri tra attivi e messi a riposo e 7 sono inuovi tesserati. Il Vice Sindaco WalterBer gamo ha sottolineato l’importanza della

na, Carlo De Conto, Gianluigi Fratin,Pietro Palù, Francesco Lion, CaterinaBenedet, Mario Piai, Katia Dorigo,

L’assemblea di Vajont che sancisce il passaggio di consegne dalla Presidenza della Sezione da SverinoMazzucco a Mauro Corona.

ta così composto: Presidente: CoronaMauro. Vice Presidente: Corona Giuliano.Rap presentante dei donatori: CoronaGiovanni. Segretario: Mazzucco Katiu scia.Alfiere: Tramontina Marco. Revisori deiconti: Corona Luca, De Lorenzi Florindo,De Lorenzi Marco. Consiglieri: CoronaFabio, De Lorenzi Lorena.Su richiesta del nuovo direttivo, che

non vuole privarsi dell’esperienza delPresidente uscente, e con il consenso ditutta l’assemblea che lo accoglie con unforte applauso, anche il nominativo delPresidente uscente Mazzucco Severinoviene inserito nell’elenco dei soci checompongono il nuovo direttivo in qualità diconsigliere. Al grazie dei donatori di Vajonta Severino, che lascia la Presidenza dellasezione dopo 24 anni, si unisce anche ilgrazie di tutta l’Afds della provincia diPordenone.

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CRONACHE SEZIONALI

24 giugno 2012 / il dono

presenza dell’Afds e delle altre realtà delvolontariato nella frazione di Nave. Ilrappresentante della sede provincialedell’Afds Antonio Piffaretti, ha augurato

alla sezione che la nuova sede diventi una“casa aperta” per tutti i donatori e diventipunto di riferimento per tutti quelli chevogliono avvicinarsi al mondo della donazio-

ne. Al termine dei discorsi si sono svolte lepremiazioni dei soci benemeriti. Il pranzo ela lotteria hanno concluso una splendidagiornata.

TAMAI

FESTA DEL DONATOREDa 46 anni sempre con entusiasmo

Il sottotitolo non è retorica ma undato di fatto: il giorno 8 dicembre aTamai la festa del donatore è una gior-nata speciale dove i donatori, giovani e“vecchi”, testimoniano con la loronumerosa e gioiosa presenza all’annua-le appuntamento l’attaccamento allasezione. La presenza delle autorità, deirappresentanti delle sezioni consorellee degli immancabili e preziosi sosteni-tori completano questa meravigliosacornice nella quale lo spirito di solida-rietà, l’amicizia e la collaborazione sipossono cogliere nel viso di tutti i pre-senti. Il sindaco di Brugnera Ivo Morascon l’assessore Dino Carniello, il presi-dente provinciale dell’Afds PaoloAnselmi e il vice presidente provincialeIvo Baita, il presidente comunaledell’Ado Bruno Bertolo, la dottoressaLiliana Santarossa, il parroco Mons.Saverio Bravin, Mons. Sante Boscariol,solo per citarne alcuni e tutti gli altrigraditi ospiti, insieme, hanno resoancora una volta questa giornata inten-sa e piacevole. Partecipando alla Messa in suffragio

di tutti i donatori defunti abbiamo con-diviso in maniera profonda quel senso diappartenenza ad una associazione divolontari che, con il dono del sangue,esprime quel segno di amore verso il

fronte delle donazioni, superando quota500. Nel corso del pranzo poi , con unbreve intermezzo, sono stati premiati idonatori benemeriti.Senza dilungarci in altri dettagli, la

considerazione che potrebbe nascere inqualche persona è quella che, alla fine,sia sempre la solita festa; invece, il piace-re di ritrovarsi che si coglie in questa cir-costanza denota come i nostri donatori, gliamici delle sezioni consorelle e i socisostenitori siano paragonabili ad una gran-de famiglia che sta bene insieme.Avanti così allora! Perché un anno

passa in fretta e poi … ci ritroveremoancora a Tamai con tanti donatori attivipiù che mai!!!

Nave apre la stagione della Festa del Donatore.Il taglio del nastro e la benedizione della nuovasede dell’Afds di Nave.

Le delegazioni delle sezioni presenti alla Festa del Donatore.

prossimo che non ha confronti, semprenello spirito di gratuità, spontaneità eanonimato che contraddistingue ognidonatore.Con questi sentimenti, dopo la Santa

Messa, ci siamo diretti verso la palestradelle scuole elementari allestita, perl’occasione, come una comoda sala dapranzo. Il presidente PIER GIORGIOSANTAROSSA, dopo aver dato il benve-nuto a tutti i presenti, ha riepilogato i“numeri” e gli avvenimenti salienti del-l’anno 2011 e le attività programmateper il 2012. Successivamente anche ivari ospiti hanno rivolto il loro saluto aicommensali, elogiando i risultati rag-giunti dalla sezione in particolare sul

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il dono / giugno 2012 25

CRONACHE SEZIONALI

TAMAI

ICTUS CEREBRALECos’è, come si previene e come si cura

Un tema che tocca da vicino numero-se persone e considerando che, statisti-camente, solo in provincia di Pordenonesi contano circa 800 nuovi casi all’anno,confermano il grande interesse all’argo-mento da parte delle numerose personepresenti. Graditi ospiti e autorevoli rela-tori della serata sono stati il dottorGiorgio Siro Carniello e il dottor GiovanniMasè. Dopo il breve saluto del vice presi-

dente della sezione A.F.D.S. FrancoZanardo, anche a nome del presidentePier Giorgio Santarossa, assente permotivi di salute, la parola è passata alsindaco di Brugnera Ivo Moras, il qualeha brevemente evidenziato l’importanzae l’utilità di incontri come questi peroffrire informazioni approfondite allapopolazione, al fine di creare una men-talità, educarsi e ancor meglio formarsiper condurre uno stile di vita orientatoalla prevenzione. E ciò per una sempliceragione: contenere la spesa sanitaria.Questo potrebbe essere in sintesi il

messaggio della serata di informazionemedica del 25 maggio 2012, organizza-ta dal consiglio direttivo nell’ambitodelle varie attività della sezione Afds diTamai. Gli interventi dei singoli relatori

BRUGNERA

RINGRAZIAMENTI

In novembre le tre sezioni dell’Afdspresenti nel Comune di Brugnera hannosponsorizzato l’acquisto di 50 maglietteper le attività sportive dei ragazzi dellascuola media.

Tale progetto è stato realizzato con lacollaborazione dell’Asso ciazione Geni toridelle scuole medie locale, dall’insegnan-te di Educazione fisica della scuola.

I ragazzi nella foto hanno parte-cipato alle fasi provinciali dellacorsa campestre a Casarsa.

hanno preso spunto proprio dalle consi-derazione del primo cittadino del comu-ne di Brugnera; perciò, pur evidenziandoi fattori di rischio non modificabili equelli modificabili principali che possonoportare all’ictus come il fumo, l’obesità, lasedentarietà, l’abuso di alcolici, l’invec-chiamento della popolazioni e così via,hanno confermato come le sane abitudinie la conoscenza di base del problema pos-sano contribuire a scongiurarne il pericolo.A questo obiettivo, ha sottolineato il dottorMasè, concorrono anche il buon coordina-mento tra le varie strutture sanitarie, in

base alla esperienza e alle competenze incaso di intervento, ma ancor prima le isti-tuzioni locali, regionali e statali per crearele condizioni ideali anche dal punto divista ambientale. L’esposizione semplice eimmediata accompagnata dalla proiezionedi alcune diapositive e le numerosedomande rivolte ai relatori, testimonianol’apprezzamento dei presenti per lo svolgi-mento della serata che si è conclusa versole 22.30 con il saluto del vice presidenteZanardo, il quale ha invitato tutti i pre-senti al breve rinfresco finale preparatodal direttivo.

Da sinistra il dott. Giovanni Masè e il dott. Giorgio Siro Carniello, relatori della serata medica a Tamai.

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26 giugno 2012 / il dono

SPAZIO GIOVANI

Dove va la musica dei giovani?

OGGI: LA MUSICA DEI GIOVANI

Ciao! Siamo gli Stickfish una gio-vane band indie-rock del pordenone-se.. e proveremo a dare una nostraopinione sull’ambiente musicale checi circonda..Al giorno d’oggi c’è un ampissima

scelta per quanto riguarda gli stilimusicali, attualmente non esisteuna vera e propria tendenza musica-le in quanto l’offerta è molto varie-gata.Mentre nel passato si poteva assi-

stere a movimenti musicali veri epropri, conseguenza dei cambia-menti della società (si veda il movi-mento hippie con il folk rock e ilrock psichedelico della generazionedi Woodstock) o il punk inglese(resosi famoso proprio in Inghilterracome ribellione ad un sistema socia-le oppressivo) o il grunge degli anni90 a Seattle solo per citarne qualcu-no. Bene, questi erano movimentiben definiti che oltre alla musicaavevano anche una cultura di pen-siero e un vestiario ben preciso cheli caratterizzava da tutto il resto.Ad oggi non c’è un vero stile

dominante, molti sono i fattori: dallasupremazia di internet che collegatutto il mondo ma allo stesso tempone standardizza i gusti o alle tvmusicali (proprio MTV fu uno deifattori della diffusione del grungedegli anni 90...) che compionosostanzialmente lo stesso processoandando quindi ad imporre un gustopiuttosto che un altro, al contrario diquello che accadeva in precedenza,quando questi movimenti nascevanospontaneamente.Attualmente convivono moltissimi

stili.. diciamo che quei movimenti,precedentemente elencati, coesisto-no ancora o hanno fatto da base pernuovi stili da cui prendono origini.Tra quelli più presenti tra i giovanid’oggi sono sicuramente il metal(che nasce da gruppi hard rock degli

anni 70 come Deep Purple, LedZeppelin e Black Sabbath solo percitarne alcuni... e che poi vede losviluppo negli anni 80 con in primisi Metallica). Di questo stile ci sonomiriadi di varianti che distinguonol’uno dall’altro anche di pochissimo;per citarne qualcuno: death-metal,epic-metal, folk- metal, trash-metale via dicendo. Comunque è unamusica molto distorta e che fa del-l’abilità tecnica e della velocità il

suo punto di forza. La sua diffusioneè generale ma nella Scandinavia vi èun centro molto importante (mentrein Friuli la zona udinese-carnica lapiù interessata al fenomeno).Il punk e derivati al contrario si

distingue per una generale rozzezzatecnica nel suonare dove la sempli-cità e il rumore fanno da padroni,proprio come contrapposizione almovimento metal. In questo casol’area più popolata è sicuramente il

Un gruppo musicale suona durante un concerto.

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il dono / giugno 2012 27

SPAZIO GIOVANI

pordenonese per via del legame conil Great Complotto movimento punkmolto importante a livello europeodegli anni 70-80 nato proprio aPordenone. Un altro filone importante è quel-

lo della musica reggae e parenticome lo ska e il dub portata allaribalta da Bob Marley e successiva-mente sviluppata in varie declinazio-ni e mescolanze, tendenzialmente sirifà a ritmi ballabili e “rilassati”influenzati dal r&b e soul con lamusica giamaicana da dove tuttoprende origine. Anche in questocaso c’era fino a pochi anni fa unfestival molto importante a livelloeuropeo ovvero il Sunsplah adOsoppo (Ud) poi spostato in Spagna;anche Venezia è una città famosaper il suo legame alla musica reg-gae.Similare per chi ascolta è la musi-

ca balcanica anche qui più legata atradizioni dell’est Europa e caratte-rizzata da un ritmo ballabile consistemi melodici e ritmici diversidalla cultura “occidentale”.Finora abbiamo parlato della

musica suonata ma c’è una partemolto sostanziosa che è quella elet-tronica “suonata” da dj.Anche qui ci sono tantissime tipo-

logie e classificazioni: dalla technoalla house alla dance o alla drum nbase che di solito vengono propostein discoteche o rave party: anche quinon ci sono dei veri e propri centrima c’è una diffusione abbastanzacapillare.L’ultima arrivata è la musica

indie. Il termine vuol dire tutto eniente in quanto comprende moltigeneri diversi; indie significa indi-pendente ovvero non legata allegrosse etichette discografiche dettemajor (almeno alla nascita) e carat-terizzata da un approccio”fai-da-te”da parte dei musicisti e vicina almovimento garage. A livello stilisticoè frutto di mescolanze tra le ultimevarianti di vari generi; diciamo che sicaratterizza per suoni tra il pop ilrock-punk alle volte lo ska o il reg-gae. In certi casi possono essereindie anche dei cantautori... quindiè un bel minestrone. Attualmente è

forse un genere di moda in quantomolte band propongono questo tipodi musica, distribuito in manierapuntuale nel territorio, solitamentelo si può sentire in circoli ARCI o neifestival ma anche qui le situazionisono così varie e differenziate che èmolto difficile raggruppare il tutto.Per fare un esempio, visto che noiapparteniamo a questo filone ci ispi-riamo a band inglesi come ArcticMonkeys, Kasabian, FranzFerdinand e Milburn.

I LUOGHI DOVE ASCOLTARELA MUSICA

Vi sono molte tipologie di localidove ascoltare buona musica: dallaclassica birreria al bar (apro unaparentesi per dire che questi sonoposti dove negli ultimi anni ha presopiede molto la moda dei gruppicover band o tribute band ovverogruppi che non creano canzoni ma lerifanno oppure come nel caso delletribute band copiano in manieraquanto più simile questo o quell’ar-tista o gruppo.. purtroppo riscuotonomolto successo in quanto la tenden-za è dar più spazio a questo tipi digruppi piuttosto che a quelli chepropongono musica originale, il tuttoperché c’è un cambiamento di gustiin un certo tipo di pubblico che pre-ferisce musica che conosce già, alle

novità, diversamente da come acca-deva 10- 20 anni fa e oltre dove latendenza era quella di seguire di piùi gruppi “originali” e in genere lamusica dal vivo). Altra tipologia sonoi club dove si propone esclusiva-mente musica dal vivo o anche partycon dj, solitamente sono circoliARCI o privati dove l’entrata avvienetramite tessera associativa. Dopo diche abbiamo le classiche discotechedove si suona quasi esclusivamentemusica elettronica. Infine le sagre ofestival estivi che a seconda dellatipologia propongono un po’ tutto diquello precedentemente detto.Per chiudere, alla domanda dove

va la musica dei giovani non trovia-mo risposta o meglio la migliorrisposta è che va dappertutto, per-ché, forse mai come oggi, c’è unofferta cosi differenziata e ampia nelpanorama musicale. Questo è un tentativo di riassu-

mere in modo sintetico e sicuramen-te parziale un mondo vastissimo, ein continuo cambiamento e crescitaanche in regione. Sicuramenteabbiamo tralasciato movimentimusicali importanti come il rap cheha un forte impatto tra i giovani..Nella speranza di essere stati il

più esaurienti possibile... buonamusica a tutti

Stickfishmandre, dighi, uiui, e lind

I parchi sono uno dei luoghi ideali per organizzare eventi musicali.

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