Fotografo Hotel Giovanni Cecchinato Andana Tenuta Badiola Grosseto
Portogruaro20novembre12 cecchinato
Transcript of Portogruaro20novembre12 cecchinato
Le sfide per le aree rurali
La consultazione avviata
Il FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Il FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo
Sviluppo Rurale) 2014Sviluppo Rurale) 2014--20202020
Portogruaro, 20 novembre 2012
Direzione Piani e Programmi Settore Primario Direzione Piani e Programmi Settore Primario
AutoritAutoritàà di Gestione PSR 2007 di Gestione PSR 2007 -- 20132013
1. PAC e Sviluppo rurale 2020: la situazione del qua dro di riferimento comunitario e nazionale e cronoprogramma
2. Dalla strategia comunitaria alla definizione degli obiettivi regionali per lo sviluppo rurale 2020
3. Lo sviluppo locale partecipativo nel regolamento FEASR
4. Il codice di condotta del partenariato
1.1 La situazione del quadro di riferimento comunitario e 1.1 La situazione del quadro di riferimento comunitario e
nazionale e nazionale e cronoprogrammacronoprogramma lavorilavori
1. Lavori comunitari e della presidenza cipriota (Negotiating box, Regolamento Generale vers. 9/2012, Regolamento SR…)
2. Mipaaf e Regioni (incontro coordinamento Mipaaf 8/10, RRN-MipaafLeader 16/10, presentazione del Position Paper a Roma il 28 novembre….)
3. Veneto (avvio lavori per una programmazione regionale unitaria ..)
1. 2 1. 2 CronoprogrammaCronoprogramma lavori lavori (“cronoprogramma Barca”)
1. metodologia e linee strategiche; avvio confronto istituzionale e partenariato
2. confronto istituzionale e tecnico e decisioni
3. preparazione documenti (AP, POR, PSR)
4. passaggi istituzionali e trasmissione alla CE
giu– lug 2012
Sett – dic 2012
Gen – mar 2013
Aprile 2013
1. 2 1. 2 CronoprogrammaCronoprogramma esecutivoesecutivo
dic-
12
gen-
13
apr-
13
giu-
13
lug-
13
ago-
13
ott-
13
dic-
13
gen-
14
DOCUMENTO Fase 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13Regolamenti approvazione UE
Quadro Strategico approvazione CE
Accordo Parten presentazione CE
Accordo Parten osservazioni CE
Accordo Parten approvazione CE
Accordo Parten in vigore dopo il *POR/PSR presentazione CE
POR/PSR osservazioni CE
POR/PSR approvazione CE
POR/PSR in vigore dopo il *(*) 1/1/2014
Tempo /Mesi
PROGRAMMAZIONE 2014-2020
STRATEGIA UE PRIORITA' E OBIETTIVI
COMUNITARI
ANALISI CONTESTO (SWOT)
PRIORITA' VENETOINTERVENTI
/MISURE
OBIETTIVI SPECIFICI
APR 2013 LUG 2013
INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
PROGRAMMAZIONE - SCHEMA
ACCORDO DI PARTENARIATO
VALUTAZIONE EX ANTE - VAS
QUADRO MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
PARTENARIATO
PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE
-- 2. F O C U S 2. F O C U S --
Dalla strategia comunitaria Dalla strategia comunitaria
alla definizione degli obiettivi regionali alla definizione degli obiettivi regionali
per lo sviluppo rurale 2020per lo sviluppo rurale 2020
Le aree rurali e l'agricoltura nel contesto della
programmazione 2014-2020
Preoccupazioni sulla sicurezza
alimentare (produzione e
distribuzione) su scala mondiale
Impatto della volatilità dei prezzi sui costi
e sui prezzi dei prodotti alimentari
(consumatori e produttori)
Quadro generale di
risorse di bilancio limitate
Variazioni di prezzo asimmetriche
lungo la filiera alimentare
Intensificazione della produzione per via di un
aumento dei costi, e quindi sempre maggiori
pressioni sull’ambiente
Mitigazione e adattamento della produzione
agricola ai cambiamenti climatici
Esigenza che produttività e
innovazione contribuiscano alla
crescita sostenibile e inclusiva
(lotta alla povertà), alla
diversificazione e allo sviluppo
locale
Intensità della crisi
economico-finanziaria
Necessità di preservare e migliorare gli
ecosistemi dipendenti dall’agricoltura
Calo dei redditi delle aziende
dovuti all’aumento del costo delle
materie prime
Scenar 2020 II: “Update of Analysis of prospects in the Scenar 2020 study” -Preparing for change
DG agricoltura
sviluppo rurale
FATTORI ESOGENI FATTORI ENDOGENI
Crescita macroeconomica
Aumento popolazione
Sviluppo tecnologico
Dinamiche mercati
mondiali
Variabili ambientali
PAC
Politiche ambientali e di convergenza
Politiche per la competitività
Regolamentazione mercati
internazionali
Allargamento
3 O
PZ
ION
I/SC
EN
AR
I
DI AGGIUSTAMENTO DI INTEGRAZIONE DI RIORIENTAMENTO
2009
Quadro invariato, con
cambiamenti graduali e
introduzione di
miglioramenti [es.
maggiore equità della
ripartizione degli aiuti
diretti tra
Stati membri].
Importanti cambiamenti
strategici
1. Pagamenti diretti più
«verdi» e meccanismi di
stabilizzazione dei redditi,
compatibili con l’Agenda
di «Doha» (la «green box»
dell’accordo sull’agricoltura
del WTO/OMC).
2. Progressivo allineamento
della politica di sviluppo
rurale con gli obiettivi
strategici e le altre politiche
dell’UE.
Ampia riforma della PAC che si
concentra solo su ambiente e
cambiamenti climatici, con
progressiva eliminazione dei
pagamenti diretti e di gran
parte delle misure di mercato;
sviluppo rurale perseguito da
altre politiche.
Non
direttamente
controllati
dell’UE con le
sue politiche
Fattori che
l’UE
controlla e
regola
attraverso
l’azione
delle
proprie
Istituzioni
2010
Comunicazione CE 672 «La PAC verso il 2020: rispondere alle future sfide dell’alimentazione, delle risorse naturali e del territorio»
2011
Scenar 2020 II: “Update of Analysis of prospects in the Scenar 2020 study” - Preparing forchange
2011
7 Proposte «Nuovo quadro legislativo PAC 2014-2020»[14.10.2011]
3
Priorità
Fondi Quadro Strategico Comune (QSC) – Integrazione degli obiettivi tematici
FESR
TUTTI GLI OBIETTIVI TEMATICI.
Si concentrerà sui settori
d'investimento collegati al
contesto nel quale operano le
imprese (infrastrutture,
servizi alle imprese, sostegno
alle imprese, innovazione, TIC e
ricerca) e alla fornitura di servizi
ai cittadini in alcuni settori
(energia, servizi online,
istruzione, infrastrutture
sanitarie, sociali e di ricerca, …).
FSE
4 OBIETTIVI TEMATICI. Occupazione
e la mobilità professionale;
istruzione, competenze e
apprendimento permanente;
integrazione sociale e lotta contro la
povertà; rafforzamento delle capacità
amministrative.
(*) = Obiettivo perseguito dal FSE nel
quadro dei suoi Obiettivi Tematici
relativi all’Istruzione, all’occupazione
e all’inclusione sociali.
FEASR
6 PRORITA’. Riguardano la
crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva nei
settori agricolo, alimentare e
forestale e delle zone rurali.
Esse comprendono il
trasferimento delle
conoscenze e l'innovazione, la
competitività, la gestione
delle risorse naturali e la lotta
contro i cambiamenti
climatici, nonché lo sviluppo
inclusivo delle regioni rurali
.
FEAMP
6 PRIORITA’. Redditività e
competitività della pesca e
dell'acquacoltura, garantendo al
tempo stesso la sostenibilità
ambientale. coesione sociale e la
creazione di posti di lavoro nelle
comunità che dipendono dalla
pesca, in particolare mediante la
diversificazione delle attività in
altri settori marittimi.
11
Obiettivi tematici
2. Informazione,
comunicazione ICT
10. Istruzione,
competenze e formazione
3. Competitività PMI
7. Trasporto e mobilità
sostenibile
4. Economia a bassa
emissione di CO2
5. Cambiamento climatico
e gestione rischi
6. Ambiente e uso
razionale risorse
9. Inclusione sociale e
lotta alla povertà
8. Occupazione e mobilità
del lavoro
11
. R
aff
orz
are
ca
pa
cit
àe
d e
ffic
aci
a d
ella
P.A
.
OBIETTIVI TEMATICI
Reg. COM (2011)
615 def. e QSC
1. Ricerca e Innovazione
2. Informazione,
comunicazione ICT
10. Istruzione,
competenze e formazione
3. Competitività PMI
7. Trasporto e mobilità
sostenibile
4. Economia a bassa
emissione di CO2
5. Cambiamento climatico
e gestione rischi
6. Ambiente e uso
razionale risorse
9. Inclusione sociale e
lotta alla povertà
8. Occupazione e mobilità
del lavoro
11
. R
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P.A
.1. Ricerca e Innovazione
3. Competitività PMI
4. Economia a bassa
emissione di CO2
6. Ambiente e uso
razionale risorse
9. Inclusione sociale e
lotta alla povertà
8. Occupazione e mobilità
del lavoro
2. Informazione,
comunicazione ICT (*)
10. Istruzione,
competenze e formazione
3. Competitività PMI
4. Economia a bassa
emissione di CO2
5. Cambiamento climatico
e gestione rischi (*)
6. Ambiente e uso
razionale risorse (*)
9. Inclusione sociale e
lotta alla povertà
8. Occupazione e mobilità
del lavoro
11
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P.A
.
1. Ricerca e Innovazione
(*)
2. Informazione,
comunicazione ICT
10. Istruzione,
competenze e formazione
3. Competitività PMI
4. Economia a bassa
emissione di CO2
5. Cambiamento climatico
e gestione rischi
6. Ambiente e uso
razionale risorse
9. Inclusione sociale e
lotta alla povertà
8. Occupazione e mobilità
del lavoro
1. Ricerca e Innovazione
4. Economia a bassa
emissione di CO2 (*)
Crescita
INTELLIGENTE
Crescita
SOSTENIBILE
Crescita
INCLUSIVA
7 INIZIATIVE FARO 11 TEMI PRIORITARI
6 PRIORITA’ PER LO SR 18 ASPETTI TEMATICI
Unione dell’Innovazione
Agenda europea digitale
Gioventù in movimento
Efficiente sotto il profilo delle
risorse
Una politica industriale
integrata per l’era della
globalizzazione
Piattaforma europea contro la
povertà
Agenda per nuove competenze
e nuovi posti di lavoro
Promuovere il
trasferimento di
conoscenze e l’innovazione
nel settore agricolo e
forestale e nelle zone rurali
Potenziare la competitività
dell'agricoltura in tutte le
sue forme e la redditività
delle aziende agricole
Promuovere
l'organizzazione della filiera
agroalimentare e la
gestione dei rischi nel
settore agricolo
Preservare, ripristinare e
valorizzare gli ecosistemi
dipendenti dall'agricoltura e
dalle foreste
Incentivare l'uso efficiente
delle risorse e il passaggio a
un'economia a basse
emissioni di carbonio e
resiliente al clima nel
settore agroalimentare e
forestale
Adoperarsi per l'inclusione
sociale, la riduzione della
povertà e lo sviluppo
economico nelle zone
rurali.
Crescita
INTELLIGENTE
Crescita
SOSTENIBILE
Crescita
INCLUSIVA
Innovazione
Società digitale
Istruzione e formazione
Cambiamenti climatici
Energie rinnovabili
Ambiente
Mobilità sostenibile
Competitività delle PMI
Lotta alla povertà
Occupazione e nuove
competenze
Ca
pa
cità
isti
tuzi
on
ali
e P
ub
bli
ca A
mm
inis
tra
zio
ne
eff
icie
nte
Stimolare l’innovazione e la base di conoscenze
nelle zone rurali.
Rinsaldare i nessi con ricerca e innovazione.
Incoraggiare l’apprendimento lungo tutto l’arco
della vita e formazione professionale.
Incoraggiare la ristrutturazione delle aziende con
problemi strutturali, delle aziende orientate al
mercato in particolari settori e delle aziende che
richiedono una diversificazione dell'attività.
Favorire il ricambio generazionale.
Integrazione nella filiera agroalimentare (regimi di
qualità, mercati locali, filiere corte, associazioni di
produttori,…).
Sostegno alla gestione dei rischi aziendali.
Salvaguardia e ripristino della biodiversità.
Migliore gestione risorse idriche.
Migliore gestione suolo.
Più efficiente uso dell'acqua.
Più efficiente l'uso dell'energia.
Favorire l'approvvigionamento e l'utilizzo di fonti
di energia rinnovabili, ai fini della bioeconomia.
Ridurre le emissioni di metano e di protossido di
azoto
Promuovere il sequestro del carbonio
Favorire la diversificazione, la creazione di nuove
piccole imprese e l'occupazione
Stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali
Promuovere l'accessibilità, l'uso e la qualità
delle TIC)nelle zone rurali.
Obiettivi tematici per i
futuri programmi
UE/nazionali/regionali
PrioritPrioritàà dello sviluppo rurale e Focus Areadello sviluppo rurale e Focus AreaREGOLAMENTO SVILUPPO RURALE COM(2011) 627/3
Adoperarsi per l'inclusione sociale , la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali , con particolare riguardo ai seguenti aspetti
PRIORITA'
1
2
3
5
6
Promuovere il trasferimento di conoscenze e l'innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
Potenziare la competitività dell'agricoltura in tutte le sue forme e la redditività delle aziende agricole, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
1.2 Rinsaldare i nessi tra agricoltura e silvicoltura , da un lato, e ricerca e innovazione , dall'altro1.3 Incoraggiare l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e la formazione professionale nel settore agricolo e forestale
Promuovere l'organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi nel settore agricolo, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
3.1 Migliore integrazione dei produttori primari nella filiera agroalimentare attraverso i regimi di qualità, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali
3.2 Sostegno alla gestione dei rischi aziendali
2.1 Incoraggiare la ristrutturazione delle aziende agricole con problemi strutturali considerevoli, in particolare di quelle che detengono una quota di mercato esigua, delle aziende orientate al mercato in particolari settori e delle aziende che richiedono una diversificazione dell'attività
2.2 Favorire il ricambio generazionale nel settore agricolo
6.2 Stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali
6.3 Promuovere l'accessibilità, l'uso e la qualità delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) nelle zone rurali
5.1 Rendere più efficiente l'uso dell'acqua nell'agricoltura
5.5 Promuovere il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale
5.2 Rendere più efficiente l'uso dell'energia nell'agricoltura e nell'industria alimentare
5.3 Favorire l'approvvigionamento e l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili , sottoprodotti, materiali di scarto, residui e altre materie grezze non alimentari ai fini della bioeconomia
5.4 Ridurre le emissioni di metano e di protossido di azoto a carico dell'agricoltura
6.1 Favorire la diversificazione , la creazione di nuove piccole imprese e l'occupazione
Incentivare l'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi dipendenti dall'agricoltura e dalle foreste, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:4
4.1 Salvaguardia e ripristino della biodiversità , tra l'altro nelle zone Natura 2000 e nelle zone agricole di alto pregio naturale, nonché dell'assetto paesaggistico dell'Europa
4.2 Migliore gestione delle risorse idriche
4.3 Migliore gestione del suolo
FOCUS AREA1.1 Stimolare l'innovazione e la base di conoscenze nelle zone rurali
REG GEN-COM 615QUADRO STRATEGICO
COMUNE - QSCREG SR-COM 627
contiene un'analisi delle disparità, delle esigenze di sviluppo e del
potenziale di crescita,con riguardo agli obiettivi tematici e alle sfide
territoriali e azioni chiave definiti nel quadro strategico comune
…tenendo conto …
L'analisi è strutturata intorno alle priorità dell'Unione in materia di sviluppo rurale ; le specifiche esigenze relative all'innovazione, all'ambiente , nonché alla mitigazione dei cambiamenti climatici ..., sono determinate trasversalmente alle priorità , in modo da individuare risposte adeguate in questi due campi a livello di ciascuna priorità ;
OBIETTIVI (3) (art 4)
OBIETTIVI TEMATICI (11)
AZIONI CHIAVE
(21)
OBIETTIVI TRASVERSALI (3)
(art 5)
OBIETTIVI TEMATICI FEASR (9)
FOCUS AREA
(18)
ACCORDO PARTENARIATO
PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE
PRIORITA' FEASR (6)
(art 5)
1. Mantenimento del budget
2. Partecipazione alla formazione delle politiche europee
3. Presidio e rafforzamento del ruolo regionale
4. Assicurare coerenza alle politiche
5. Attivare l’innovazione, governare il sistema della conoscenza
6. Innovare la formazione e la consulenza
7. Informazione e ICT
8. Differenziazione dei servizi
9. Affrontare la globalizzazione e la crisi
10. Cultura d’impresa e ricambio generazionale
11. Aggregazione delle imprese e dell’offerta
12. Strategie e strumenti per la Qualità
13. Favorire la mobilità fondiaria
14. Accesso al credito, assicurazione e strumenti mutualistici
15. Supporto funzionale alle imprese
16. Sostenere le zone con vincoli
17. Valorizzare la produzione di beni pubblici
18. Contribuire all’obiettivo 2020
19. Gestire la risorsa idrica
20. Realizzare le reti ecologiche
21. Valorizzare il patrimonio rurale e i relativi servizi
22. Migliora la governance e l’organizzazione
23. Fare rete nelle P.A.
24. Privilegiare il dialogo
25. Accelerare la semplificazione
EUROPA 2020
ORIENTAMENTI INTEGRATI –
QSC-REGOLAMENTI
AGENDA AGENDA
PRIORITAPRIORITA’’ STRATEGICHE REGIONALESTRATEGICHE REGIONALE
PSR 2020
25 Orientamenti
Obiettivi specifici PSRObiettivi specifici PSR
la definizione degli obiettivi deve avvenire:
� in funzione delle priorità dello SR e dei relativi focus area (RegSR)
� in collegamento con altre iniziative e programmi UE (Life, Horizon 2020.. )
� tenendo conto degli obiettivi fissati nelle raccomandazioni inviate a
ciascun Stato membro e del Programma Nazionale di Riforma
� sulla base dell’analisi swot operata dal PSR
� in coerenza con gli orientamenti previsti dall’Agenda regionale
� con riferimento al sistema di monitoraggio e ai relativi indicatori
� …..
� …..
Principali criticità dell’analisi per priorità
Priorità 1: Promuovere il trasferimento di conoscenze e innovazione- realizzazione dei Partenariati europei per l’innovazione (PEI)- definizione delle competenze minime dei formatori e dei consulenti e degli organismi prestatori dei servizi di
trasferimento di conoscenze e informazioni
Priorità 2: Potenziare la competitività e la redditività- classificazione delle aziende agricole in base alla dimensione, in base all’analisi SWOT
Priorità 3: Organizzazione di filiera e gestione dei rischi- Filiere e OCM- gestione del rischio- assicurazione del raccolto, animali e piante
Priorità 4: Preservare ripristinare e valorizzare gli ecosistemi- delimitazione delle aree ad alto valore naturale- definizione dei paesaggi da preservare e ripristinare
Priorità 5: Incentivare l’uso efficiente delle risorse - economia a basse emissioni di carbonio- definizione di efficienza energetica- necessari dati sulla riduzione di emissioni di metano e protossido di azoto e sul sequestro del carbonio
Priorità 6: Adoperarsi per l’inclusione sociale e la riduzione della povertà- identificazione e definizione di “aree rurali” e delle zone svantaggiate- definizione di inclusione sociale e povertà nelle aree rurali
Lo sviluppo locale di tipo partecipativo 2014-2020(Community-Led Local Development)
Lo sviluppo locale di tipo partecipativo 2014-2020(Community-Led Local Development)
Società locale
Risorse ambientali e culturali
Turismo, Commercio,
Artigianato, Servizi
Agricoltura
e foreste
Società locale
Risorse ambientali e
culturali
Turismo,
Commercio,
Artigianato, Servizi
Agricoltur
a
e foreste
Strategia Europa 2020:
Crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva
QUADRO
FINANZIARIO
PLURIENNALE
Sviluppo equilibrato del
territorio
Solidità delle economie rurali
Diversificazione delle attività
economiche nelle zone rurali
Società locale
Risorse ambientali e culturali
Turismo, Commercio,
Artigianato, Servizi
Agricoltura
e foreste
REGOLAMENTO
COMUNE
COSA E’
COME DEVE ESSERE
LA STRATEGIA
I GRUPPI DI AZIONE LOCALE
IL SOSTEGNO (COSTI)
Articolo 2 - Definizioni
Articolo 28 - Sviluppo locale di tipo partecipativo
Articolo 29 - Strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo
Articolo 31 - Sostegno dei Fondi del QSC allo sviluppo locale
Articolo 30 - Gruppi di azione locale
Società locale
Risorse ambientali e culturali
Turismo, Commercio,
Artigianato, Servizi
Agricoltura
e foreste
REGOLAMENTO
FEASR -Sezione 2
Articolo 42 - Gruppi di azione locale LEADER
Articolo 43 - Sostegno preparatorio
Articolo 44- Attività di cooperazione LEADER
Articolo 45 - Costi di gestione e di animazione
Articolo 65 - Partecipazione del Fondo
Articolo 72 - Responsabilità degli Stati membri
ALLEGATO V - Elenco indicativo di misure aventi rilevanza per una o più
delle priorità dell'Unione in materia di sviluppo rurale
COMPITI E ANTICIPAZIONI
MISURE DI
RILEVANZA
COOPERAZIONE
COSTI DI GESTIONE E ANIMAZIONE
SOSTEGNO PREPARATORIO
CONTRIBUTO FEASR
ATTRIBUZIONI ALL’ADG E ALL’ OP
DA PARTE DELLO STATO MEMBRO
REGOLAMENTO FEASR
Lo sviluppo locale di tipo partecipativoLo sviluppo locale di tipo partecipativo
3. ELEMENTIGIURIDICI DELLA PROPOSTA
(…)
L'approccio LEADER e quello basato sulle reti continuano a svolgere un ruolo chiave, in particolare per lo
sviluppo delle zone rurali e la diffusione dell'innovazione
(…)
Il sostegno tramite LEADER sarà coerente e coordinato con quello fornito per lo sviluppo locale da altri fondi
dell'UE a gestione concorrente.
(…)
(40) Il contributo del FEASR allo sviluppo locale nell'ambito di LEADER deve coprire tutte le fasi della
preparazione e dell'attuazione delle strategie di sviluppo locale nonché il funzionamento dei gruppi di
azione locale, oltre alla cooperazione tra territori e gruppi impegnati nello sviluppo locale di tipo bottom-up
guidato dalle comunità locali.
Per consentire ai partner delle zone rurali che ancora non applicano LEADER di provare e di prepararsi a elaborare
e a mettere in atto una strategia di sviluppo locale, è opportuno finanziare anche un “kit di avviamento
LEADER”.
FOCUS 1.Viene ribadito il ruolo fondamentale di LEADER nella politica di sviluppo rurale per
la capacità di costruire reti e innovare i territori rurali
2.Coordinamento fra FEASR e altri Fondi coinvolti nello sviluppo locale
3. E’ introdotto un “kit di avviamento LEADER” per finanziare eventuali partenariati
pubblico-privati che vogliano implementare, a medio termine, una strategia di
sviluppo locale
SEZIONE 2
LEADER
Articolo 42
Gruppi di
azione locale
LEADER
1. Oltre ai compiti menzionati all'articolo 30 del Regolamento Comune, i gruppi di azione
locale possono espletare anche ulteriori funzioni ad essi delegate dall'autorità di
gestione e/o dall'organismo pagatore.
2. I gruppi di azione locale possono chiedere al competente organismo pagatore il
versamento di un anticipo se tale possibilità è prevista nel programma di sviluppo
rurale limitato al 50% del contributo pubblico alle spese di gestione e di animazione.
Articolo 43
Sostegno
preparatorio
1. Il sostegno di cui all'articolo 31, lettera a), del Regolamento Comune comprende:
(a) un “kit di avviamento LEADER” consistente in attività di potenziamento delle capacità
per i gruppi che non hanno attuato LEADER nel periodo di programmazione 2007-2013,
nonché un sostegno ai progetti pilota su piccola scala;
(b) potenziamento delle capacità, formazione e creazione di reti in vista
dell'elaborazione e dell'attuazione di strategie di sviluppo locale.
2. La Commissione ha il potere di adottare atti delegati a norma dell'articolo 90 per
definire le spese ammissibili delle azioni di cui al paragrafo 1.
Focus Art. 421.L’Autorità di gestione può assegnare ai GAL altri compiti oltre a quelli definiti dal
Regolamento Comune
2.Prevedere nel Programma di sviluppo rurale la possibilità o meno da parte dei
GAL di chiedere un anticipo fino al 50% delle spese di gestione e animazione.
Focus Art. 43 1.«Kit avviamento»: per gruppi che non hanno attuato Leader nella precedente
programmazione.
2.«Progetti pilota su piccola scala»: dei GAL costituiti o dei gruppi che non hanno
attuato Leader?
Focus art. 441.La «Cooperazione transnazionale» anche con territori di Paesi terzi
2.Lo Stato membro prevede un «Sistema di presentazione permanente dei
progetti di cooperazione» e le procedure di selezione degli stessi
3.Approvazione dei progetti non oltre 4 mesi dalla loro presentazione
4.I progetti di cooperazione transnazionale approvati devono essere comunicati
alla Commissione
2. I partner dei gruppi di azione locale sostenuti dal FEASR possono essere, oltre ad altri
gruppi di azione locale,
(a) un partenariato pubblico-privato su un territorio rurale impegnato nell'attuazione di
una strategia di sviluppo locale all'interno o al di fuori dell'Unione;
(b) un partenariato pubblico-privato su un territorio non rurale impegnato nell'attuazione
di una strategia di sviluppo locale.
3. Se i progetti di cooperazione non sono selezionati dai gruppi di azione locale, gli Stati
membri adottano un sistema di presentazione permanente di tali progetti. Essi
pubblicano le procedure amministrative nazionali o regionali per la selezione dei progetti
di cooperazione transnazionale e una distinta delle spese ammissibili al più tardi due anni
dopo la data di approvazione dei rispettivi programmi di sviluppo rurale.
I progetti di cooperazione sono approvati non oltre quattro mesi dopo la data di
presentazione degli stessi.
4. Gli Stati membri comunicano alla Commissione i progetti di cooperazione transnazionale
da essi approvati.
1. Il sostegno di cui all'articolo 31, lettera c) del Regolamento Comune è concesso per:
(a) progetti di cooperazione interterritoriale o transnazionale.
Per “cooperazione interterritoriale” si intende la cooperazione tra territori all'interno di
uno stesso Stato membro. Per “cooperazione transnazionale” si intende la cooperazione
tra territori di più Stati membri e con territori di paesi terzi;
(b) supporto tecnico preparatorio per progetti di cooperazione interterritoriale o
transnazionale, a condizione che i gruppi di azione locale siano in grado di dimostrare che si
apprestano a realizzare un progetto concreto.
Articolo 44
Attività di
cooperazione
LEADER
Articolo 45
Costi di gestione
e di animazione
1. I costi di gestione di cui all'articolo 31, lettera d), del Regolamento Comune si
riferiscono alla gestione dell'attuazione della strategia di sviluppo locale da parte del
gruppo di azione locale.
2. I costi di animazione del territorio di cui all'articolo 31, lettera d) del Regolamento
Comune si riferiscono ad azioni d'informazione sulla strategia di sviluppo locale e ad
attività di sviluppo di progetti
3. La Commissione ha il potere di adottare atti delegati a norma dell'articolo 90 per
definire le spese ammissibili delle azioni di cui al paragrafo 2.
Articolo 65
Partecipazione
del Fondo
5. Almeno il 5% del contributo totale del FEASR al programma di sviluppo rurale è
destinato a LEADER.
FOCUS Art. 451.Costi operativi, personale, formazione, relazioni pubbliche, spese
finanziarie, costi legati al monitoraggio ed alla valutazione della strategia
Articolo 72
Responsabilità
degli Stati membri
4. Gli Stati membri definiscono chiaramente le attribuzioni dell'autorità di gestione,
dell'organismo pagatore e dei gruppi di azione locale LEADER con riguardo
all'applicazione dei criteri di ammissibilità e di selezione e alla procedura di selezione
dei progetti
ALLEGATO V
Elenco indicativo di
misure aventi
rilevanza per una o
più delle priorità
dell'Unione in materia
di sviluppo rurale
Misure di particolare rilevanza per diverse priorità dell'Unione
Articolo 16 Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle
aziende agricole
Articolo 18 Investimenti in immobilizzazioni materiali
Articolo 20 Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese
Articolo 36 Cooperazione
Articoli 42-45 LEADER
Misure di particolare rilevanza per la promozione dell'inclusione sociale, della
riduzione della povertà e dello sviluppo economico nelle zone rurali
Articolo 21 Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali
Articoli 42-45 LEADER
1 Innovazione e conoscenza
2Collegamento tra agrico ltura, silvico ltura, ricerca e innovazione
3Apprendimento lungo tutto l'arco della vita
4 Ristrutturazione aziende agricole
5 Ricambio generazionale
6Integrazione produttori primari nella filiera agroalimentare
7 Sostegno gestione dei rischi
8Biodiversità, Natura 2000, assetto paesaggistico
9 Gestione risorse idriche
10 Gestione del suo lo
11 Efficiente uso dell'acqua in agrico ltura
12Efficiente uso dell'energia in agrico ltura e nell'ndustria agroalimentare
13Approvigionamento e utilizzo fonti di energia rinnovabili
14Riduzione emissioni di metano e pro tossido di azoto
15 Sequestro del carbonio
16Diversificazione e creazione nuove picco le imprese e occupazione
17 Sviluppo locale nelle zone rurali
18 Accessibilità e uso TIC nelle zone rurali
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6
Adoperarsi per l'inclusione sociale, la
riduzione della povertà
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Incentivare l'uso efficiente delle risorse - economia a
bassa emissione di
carbonio
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4
Preservare, ripristinare e
valorizzare gli ecosistemi
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3Organizzazione
di filiera e gestione rischi
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2Potenziare la
competitività e la redditività
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ASPETTI TEMATICI [FOCUS AREA]
1
Promuovere il trasferimento di conoscenze e l'inovazione
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MISURE INDIVIDUALI
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Proposta di regolamento Sviluppo
Rurale 2014-2020
Alcune considerazioni…Alcune considerazioni…
Viene riconosciuta l’efficacia dell’approccio Leader che, nella nuova programmazione diventa un metodo che
attraversa trasversalmente la futura programmazione 2014-2020 in riferimento a tutti i fondi coperti dal QSC.
Forte collegamento e attuazione dell’approccio Leader con conseguimento degli obiettivi della Strategia
Europa 2020.
Necessità di un approccio strategico nazionale/regionale per «garantire che la definizione delle esigenze
locali "dal basso" tenga conto delle priorità definite ad un livello più alto»
L’opzione “plurifondo” va considerata come una nuova opportunità che consente di integrare efficacemente
gli strumenti di sviluppo locale. Essa peraltro pone quesiti inerenti la complessità che riguarda le fasi di
programmazione, coordinamento, selezione e attuazione delle strategie.
Questioni critiche:
•Come definire le diverse tipologie di aree
•Quali procedure e quali criteri per selezionare i territori
•Come garantire il coordinamento tra i fondi
•Attribuzione di ruoli e competenze tra Autorità ed Organismi che operano con regole diverse?
Ai fini della programmazione 2014-2020, quale aiuto e insegnamento può fornirci l’esperienza del passato
(report intermedi, pratiche di autovalutazione, ecc.)?
Territorio regionale: ambiti territoriali
LEADER 2007-2013
Territorio regionale:
classificazione delle aree
geografiche omogenee LR.
N.18/2012 INTESE PROGRAMMATICHE
D’AREA
Classificazione delle aree Rurali PSR
2007-2013
CODICE DI CONDOTTA EUROPEO SUL PARTENARIATO
Il principio di partenariato nell’attuazione dei Fondi del Quadro strategico comune
1. QUALI PARTNER SCEGLIERE
2. COME COINVOLGERE I PARTNER NELLA FASE DIPROGRAMMAZIONE
3. COME COINVOLGERE I PARTNER NELLA FASE DI ATTUAZIONE
4. COME COINVOLGERE I PARTNER NELLA FASE DI VALUTAZIONE
5. ASSISTENZA AI PARTNER
1. QUALI PARTNER SCEGLIERE
1.Autorità regionali, locali e altre autorità pubbliche competenti (in particolare dei livelli “più bassi, secondo l’assetto istituzionale)
2.Parti economiche e sociali
3.Organismi che rappresentano la società civile (partner ambientali, ONG, organismi che promuovono la parità e la non discriminazione, ecc.)
Problematiche: ridurre duplicazioni, aumentare la “snellezza”dei partenariati, obbligo di coinvolgere i soggetti che possono “influire” sui programmi, ruolo delle consultazioni pubbliche (es. Ungheria) , rappresentatività di partenariati di “area vasta” (es. IPA, GAL, Consorzi di Bonifica, ATO, ecc.)
1. QUALI PARTNER SCEGLIERE: parti economiche, sociali e società civile
1. Riconoscimento ruolo parti sociali all’art. 154 del TFUE
2. Forte coinvolgimento di partner fondamentali quali associazioni imprenditoriali che rappresentano PMI, camere di commercio, università ed istituti di ricerca
3. Istituire piattaforme di coordinamento ed organizzazioni ad ombrello con designazione di un rappresentante comune
4. Istituzione di “reti tematiche” su settori specifici (es. Slovenia reti tematiche su cultura, ambiente, salute, ecc.)
Problematiche: verificare la rappresentatività generale di interi settori di attività, proposta esempio austriaco della “piattaforma permanente di sorveglianza strategica”, per un processo di apprendimento e dialogo dal basso
1.QUALI PARTNER SCEGLIERE: Programmi FEASR
1.Autorità regionali e locali competenti per le zone rurali
2.Organizzazioni di settore e parti economiche e sociali che si occupano di agricoltura e selvicoltura
3.Rappresentanti di altre organizzazioni pubbliche e private in settori riguardanti lo sviluppo delle aree rurali
4.Associazioni imprenditoriali regionali e locali
5.Organizzazioni delle donne in aree rurali
6.ONG ambientali e ONG per la promozione parità e non discriminazione
7.Rappresentanti dei GAL e altre associazioni che operano per lo sviluppo locale integrato (es. agenzie di sviluppo)
2. COME COINVOLGERE I PARTNER NELLA FASE DIPROGRAMMAZIONE (1)
1. Partecipazione attiva fin dalle primissime fasi di programmazione
2. Sinergia tra le posizioni espresse nel quadro della VAS e del partenariato
3. Il coinvolgimento significativo nell’analisi delle sfide, nella scelta degli obiettivi e priorità, nei meccanismi di coordinamento per sfruttare le diverse sinergie tra i diversi strumenti disponibili per la crescita “i.s.i.” .
4. Definizione iniziale di norme chiare, di obiettivi chiari e di un calendario preciso dei lavori del partenariato
2. COME COINVOLGERE I PARTNER NELLA FASE DI PROGRAMMA ZIONE (2) i requisiti procedurali
1. Comunicazione tempestiva nei dibattiti sui documenti strategici
2. Modalità coinvolgimento: riunioni, consultazioni, sondaggi e seminari
3. Tempo sufficiente per analisi, consultazioni e feedback
4. Istituzione di canali di comunicazione per domande, suggerimenti e osservazioni
5. Trasparenza su come le proposte vengono prese in considerazione,accolte o respinte
6. Diffusione dei risultati delle consultazioni (verifica accessibilità fisica!)
5. ASSISTENZA AI PARTNER
1. Empowerment di tutti i partner, in particolare di quelli con risorse umane limitate
2. Utilizzare risorse AT per la formazione di autorità locali, parti economiche e sociali, ONG di piccole dimensioni
3. Modalità suggerite: seminari specifici, sessioni di formazione, creazione strutture di coordinamento e di rete, sostegno ai costi per la partecipazione alle riunioni
4. Formazione congiunta dei partner pubblici e privati
5. Sensibilizzazione sull’applicazione del principio della sana gestione finanziaria
…… per ora, grazie per ora, grazie
e buon lavoro a tutti !!!!!!!!! e buon lavoro a tutti !!!!!!!!!