Portfolio Interior e Exhibit design

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Valeria Plasmati Interior designer - Scenografa

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Interior design Exhibit design

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Valeria Plasmati

Interior designer - Scenografa

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CV e contatti

Istruzione e formazione

2012 Master in Interior e Exhibit design presso IED, Torino. Meterie del master: Lighting design, CMF, Hotel Design, Shop Design, Scenografia, Exhibit Stand, Exhibit Mostre, Grafica, Garden design

2006 Laurea triennaleUniversità degli Studi di FirenzeFacoltà di ArchitetturaDenominazione corso: Progettazione della ModaClasse delle lauree in disegno industrialeIndirizzo, Sezione o Orientamento del corso: Tecnico di Progetto in Prodotti per lo SpettacoloVotazione finale: 110 (su 110) con lodeTitolo di Tesi: Moulin Rouge: tra tradizione e attualità

Esperienze recenti

2013 Visual Merchandiser Manager, Guozhen Showroom, JSWB Village, Shanghai

2012 Reggia di Venaria, assistente progetto esecutivo e direzione lavori in occasione della mostra La Barca Sublime.

Competenze organizzative

2013 Casting director. Cortometraggio Play/Rec.

2011 Collaborazione con il Pisa Book Festival in qualità di responsabile della segreteria organizzativa e manager settore editoria junior, assistenza agli editori, consulenza nell’allestimento e nell’organizzazione degli eventi.

2010 Responsabile eventi per SMS Café. Ideazione, progettazione e organizzazione di eventi culturali; relazione con il pubblico e con gli artisti.

2010 Organizzazione di “Estemporaneamente, acqua e dintorni…dal colore alla tela” (Estemporanea di pittura sul tema dell’acqua) per la mostra di Acque Spa presso il centro espositivo SMS di Pisa.

Capacità e competenze sociali

2011 Ideazione e di laboratori artistico-didattici per persone con forti disabilità fisiche e psichiche per cooperativa Paim, Cascina, Pisa.

2011 Ideazione e realizzazione di laboratori artistico-didattici con i bambini delle scuole primarie per Tagete Edizioni, Pontedera (In particolare il laboratorio consisteva nell’illustrare la fiaba di Pinocchio con la tecnica del collage e del frottage, utilizzando materiali come carta colorata, stoffa, bottoni, lana, etc)

2011 Docente di disegno e decorazione del costume per il corso per costumisti e sarti di scena presso la Fondazione Cerratelli, San Giuliano Terme, Pisa.

2011 Agente promotore e operatore educativo per il laboratori creativi organizzati dalla casa editrice Felici nelle scuole della provincia di Pisa.

2010 Operatore educativo nei laboratori per le scuole primarie durante la mostra su Munari presso il centro espositivo SMS di Pisa.

2009 Operatore educativo Progetto Scream, scuole primarie e secondarie di primo livello.

Capacità e competenze artistiche

Disegno a mano libera con varie tecniche (acquerello, matita, ecoline, china, acrilico, tempera, collage)Progettazione di costumi teatrali e scenografie

Recitazione

Conoscenze linguisticheMadrelingua: ItalianoAltre lingue: Inglese

Conoscenze informatichePacchetto OfficeInternet e posta elettronicaDisegno al Computer 2d, 3d, rendering e fotoritocco (Autocad, Rhinoceros, 3D Max, Photoshop, Illustrator, InDesign, V-ray)

Realizzazione video in stop-motion

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La Barca Sublime

La Barca Sublime, Reggia di Venaria Reale (TO), Assistente al progetto esecutivo dell’allesstimento e alla direzione lavori

Allestimento spettacolare a cura del regista teatrale Davide Livermore all’interno della Scuderia

Juvarriana della reggia di Venaria Reale.

La Peota, o Bucintoro torinese, fu ordinato nel 1729 da Vittorio Amdeo II di Savoia come simbolo di potere regio sull’acqua. Il porgetto

fu probabilmente curato da Filippo Juvarra e la costruzione fu affidata ai maestri d’ascia veneziani.

Il visitatore viene accompagnato in un viaggio alla riscoperta della Peota, attraverso la memoria del

Teatro Barocco, mediante l’utilizzo di scenografie e installazioni audio e video.

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VENEZIA

IED Master TorinoA.A 2011/2012

Master in Interior DesignCMF Prof. L. Ferrando

Valeria Plasmati

Materiali colori e fi niture utilizzati vogliono ricreare un’atmosfera che ricordi quella della laguna veneziana, i rifl essi dell’acqua, le briccole corrose dai molluschi e dalla salsedine, le gondole nere e lucide.

Perlescente Anticato

RovereStucco Veneziano

Naturale

Laguna Gondola Gold

Damasco

La tavolozza colori ha una base di colori che va dal grigio al verde laguna su cui sono inseriti in contrasto il nero che ricor-da quello delle gondole e qualche punto di oro che richiama sia i rifl essi sull’acqua che i decori e i damaschi utilizzati nelle imbarcazioni veneziane.

Lo stucco veneziano è stato utilizzato per il suo eff etto spatolato e irregolare che richiama l’increspatura dell’acqua in la-guna, il rovere è il legno utilizzato normalmente per costruire le briccole ma è anche uno degli otto tipi di legname che compongono le gondole. Il damasco è un tessuto monocoromo “operato caratterizzato da un eff etto di fondo e uno di di-

segno prodotti dalla faccia-ordito e dalla faccia-trama di una stessa armatura: il raso. Si ottengono così dei tessuti a decorazione reversibile: su un lato l’opera dall’aspetto opaco si stacca sul fondo lucido, sull’altro l’opera dall’aspetto lucido si stacca sul fondo opaco.” [T. Boccherini, P. Marabelli, Atlante di storia del tessuto].

Le briccole lasciate spesso al naturale per evidenziarne l’aspetto corroso, i rifl essi della resina del pavimento, l’aspetto ossidato del ferro di prua delle gondole, focal del progetto, sono una citazione dell’atmosfera lagunare veneziana.

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ParigiLa mansarda si trova a Parigi nel quartiere Pigalle.Come si può intuire dagli elmenti presenti all’interno, ho immaginato che ad abitarla sia una studentessa proveniente da una piccola cittadina della Provenza (in cucina sono infatti presenti piante, conserve e sali spe-ziati provenzali) che per pagarsi le spese lavora come sartina presso il famoso locale Moulin Rouge.

Il locale è di antica impostazione (sono presenti una stufa, vasca e lavabo sono ancora nella stanza principale riparati solo da un paravento) ed ha su-bito qualche recente ristrutturazione (come ad esempio la cucina moderna e il bagno).Gli arredi e accessori richiamano sia il mondo dei café chantant (ad esempio il tavolino e le sedie da café), uno stille ispirato alla fi ne dell’800 (ad esempio i tessili, il lavabo riadattato da una vecchia specchiera, la vasca ricoperta in rame, il baule di Luise Vouitton) e il mondo dell’attuale Moulin Rouge, fatto di piume, paillettes, strass e parrucche colorate (come abat jour è stato utiliz-zato un lampioncino copia di quelli presenti nella sala del locale).Se l’elemento iconico è un poster di Toulouse Lautrec che ritrae la sciantosa Jane Avril in uno dei suoi balli scatenati, il Focal è una lampada in tessuto a forma di bustino.Dal balconcino si intravede il Sacre Coeur che vigila sui quartieri di Pigalle e Montmartre.

Lampada a forma di bustino

Poster di Jane Avril ritratta da Toulouse

Lautrec

Gramophone iVictrola

Tessili a motivo rigato in stile fi ne ‘800

Vasca in ghisa smaltata e rame

Stand in acciaio per ap-pendere gli abiti

Porta di ingresso in legnoSedia Thonet; richiamo alle

sedie da caféTavolino Thot fi rmato

Pierre Paulin

Vecchia stufa in ghisaLampade Conques fi rmate

Roman&Erwan Bourullec

Parafi amme Paravento

Tessile dal gusto provenzale

Baule di Luise Vouitton, fi ne ‘800

Tappeto Lacefi rmato Catherine Martin

Specchio Caadre fi rmato

Philippe Starck

Antica specchiera con lavabo riadattato

Lampioncino di sala del Moulin Rouge

IED TORINO Anno 2012

Master in Interior DesignCMF Prof. L. Ferrando

Valeria Plasmati

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IED Torino Master in Interior Design AA 2011-2012 Lighting Design Docente: Arch. P. Urbano Progetto: Valeria Plasmati

Le3Stagioni

Le3Stagioni è un locale che ricostruisce al suo interno le tre stagioni complementari a quella presente

L’ambiente cercherà di ricostruire attraverso l’uso di colori, materiali, forme e la loro giusta illuminazione le sensazioni legate alle stagioni rappresentate, coin-volgendo tutti e 5 i sensi.

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Sogno di una notte di mezza estate

fonte d’ispirazione costumi

bozzetti scenici

dettagli costruttivi

La presente proposta di regia per Sogno di una notte di mezza estate fa dell’accostamento delle pulsioni narrate a immagini provenienti dal mondo della natura il proprio cardine.A seguito di un’approfondita analisi del testo, si evince la forte spaccatura tra il mondo della ragione e quello delle pulsioni che Shakespeare ha voluto rappresentare. Il mondo della ragione è raffigurato dalle scene del palazzo e rappresentato dal regno di Teseo e Ippolita, dove vige legge tanto spietata quanto severa; il mondo delle passioni, del dionisiaco, dell’inconscio e della pulsione è invece rappresentato dal bosco, governato da sovrani dominati da violente e variegate emozioni (ira, amore,gelosia, vendetta).Nella nostra lettura, Shakespare indica l’amore come qualcosa di inevitabile, che, per quanto venga rifuggito, ha sempre l’ultima parola sulle decisioni degli uomini. Per queste considerazioni,la nostra ispirazione ci ha portato ad rappresentare

il regno fatato attingendo ad un immaginario fatto di insetti: gli esseri che per quanto l’uomo rifugga, cerchi di distruggere e tema, popolano la sua vita in ogni momento. Gli insetti sono anche rappresentativi di due ulteriori considerazioni in merito al testo: la primaè la forza dell’amore, così come ragni e formiche possono spostare oggetti pari a centinaia di volte il loro peso, l’amore può smuovere le coscienze ad un livello straordinariamente profondo; la seconda è la varietà dei ruoli che l’essere umano può incarnare in una relazione amorosa, che viene tradotto nelle scelte scenografiche andando ad assimilare i personaggi del bosco a esemplari di insetti differenti.La scenografia per il regno nasce come opposizione al concetto di “contaminazione” che domina il bosco. La suggestioneprincipale è legata all’immaginario degli ambienti sterili ospedalieri.

IED Torino Master in Interior Design Anno 2012 Scenografia Docente: Elena Barattero Progetto: Valeria Plasmati, Sara Ceraolo

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Zona A Attesa e informazione

Zona B Sezioni 1 e 2

Zona C Autoritratto e ritratti allievi

Zona D Sezione 3

Zona E Sezione 4

Zona F Postazione touchscreen

IED Torino Master in Interior Design Anno 2012 Exibith Mostra Docente: Arch. G. Tironi Progetto: Valeria Plasmati

Leonardo

il genio il mito

ConceptAutoritratto al centro

Rilevanza mediatica

Creare attesa

Posizione centrale all’interno dello spazio espositivo

I l c e n t r o d e l l ’ U o m o V i t r u v i a n o d i Le o nard o co r r isp o n d e a l la p os i z i o n e d e l l ’au to r i t r at to, l e l in e e d i cos t r u z i o n e d e l d is e gn o a l la f o r ma d e l l e p are t i d e l la s t rut tura di a l les t imento che lo contiene.

A DCB E F

A DCB E F

A. Zona in cui vengono spiegate al pubblico, attraverso grafiche e video, le scelte allestitive e quelle dei curatori. B. Nelle sezioni 1 e 2 sono esposte le opere di Leonardo da Vinci e dei suoi allievi. Questa zona è intesa come preparatoria alla visione dell’autoritratto di Leonardo, un climax crescente che va dalle macchine, all’anatomia fino ad arrivare allo studio del volto umano.

C. L’autoritratto di Leonardo si trova al centro di un cilindro di tulle illuminato e ha alle sue spalle i due ritratti ad opera dei suoi allievi.

D. Nella sezione 3 sono esposte opere di vario genere che hanno in comune la figura di Leonardo, visto come il grande Maestro alla cui ombra è necessario muoversi per creare nuove opere d’arte.

E. Nella sezione 4 sono esposte opere di epoca moderna e contemporanea. In questo caso Leonardo diviene una vera e propria icona: gli artisti prendono spunto dalla sua figura e dalle sue opere con più ironia e leggerezza, creando una rottura con la tradizione.

F. Una postazione digitale in cui poter trovare contenuti sulla mostra da inviare al proprio indirizzo e-mail.

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IED Torino Master in Interior Design Anno 2012 Exibith Mostra Docente: Arch. G. Tironi Progetto: Valeria Plasmati

Leonardo

il genio il mito

A t t e s a

S e z i o n e 1 e 2

L’a r e a è d e l i n e a t a a i d u e l a t i d a p a r e t i i n t a m b u r a t o l a c c a t o s u c u i s o n o g r a f i c a t e i m m a g i n i e t e s t i .

S u d u e p a r e t i s o n o i n c a s s a t i d u e s c h e r m i : n e l p r i m o u n v i d e o r a c c o n t a i l p r o g e t t o a l l e s t i t i v o , n e l l ’a l t r o i l v i s i t a t o r e p o t r à v e d e r e c o n t e n u t i s p e c i a l i s c e l t i d a i c u r a t o r i .

L a l u c e è d i f f u s a .

L a g a l l e r i a h a u n a s t r u t t u r a d i t u b i i n a l l u m i n i o r i v e s t i t a i n m u l t i s t r a t o d i t u l l e n e r o . I c l i m a b o x c o n t e n e n t i l e o p e r e s o n o a p p e s i a i n c a s s o n e l l e p a r e t i .

L a l u c e è p u n t u a l e e s a g o m a t a .

S e z i o n e 3

S e z i o n e 4

A u t o r i t r a t t o

L a s t r u t t u r a è r i v e s t i t a d i s p e c c h i o p i u m a .

L e o p e r e s o n o a p p e s e a d a p p e n d i c i s u m i s u r a i n m o d o c h e s e m b r i n o c o m e s o s p e s e n e l v u o t o e s o n o d i s p o s t e i n g r u p p i : v o l t i , p a e s a g g i i n f o r m a l i e U l t i m a C e n a .

L a l u c e i l l u m i n a i q u a d r i c o n u n s a g o m a t o r e m o l t o s t r e t t o p e r e v i t a r e r i f l e s s i s u l l a s u p e r f i c i e s p e c c h i a t a .

L a g a l l e r i a h a u n a s t r u t t u r a d i t u b i i n a l l u m i n i o r i v e s t i t a i n m u l t i s t r a t o d i t u l l e n e r o .

A c h i u d e r e l a s a l a u n o s p e c c h i o c h e r i f l e t t e l a l u c e p r o v e n i e n t e d a l c i l i n d r o i n t u l l e d e l l a z o n a p r e c e d e n t e e r i c o r d a a l v i s i t a t o r e l ’ i n f l u e n z a d i L e o n a r d o s u l l e o p e r e e s p o s t e i n q u e s t a s e z i o n e .

L a l u c e è p u n t u a l e e s a g o m a t a .

L’ i n s t a l l a z i o n e è f o r m a t a d a u n c i l i n d r o e d a u n c u b o i n t e r s e c a t i t r a l o r o , e s t r u s i o n e d e l l e f o r m e g e o m e t r i c h e c h e c o m p o n g o n o l ’ u o m o v i t r u v i a n o .

A l c e n t r o d i u n c i l i n d r o d i t u l l e i l l u m i n a t o è i n c a s s a t o l ’A u t o r i t r a t t o d i L e o n a r d o , m e n t r e d i e t r o d i l u i , a i l a t i , s o n o i n c a s s a t i i n d u e p a r e t i d i t a m b u r a t o i c l i m a b o x c h e c o n t e n g o n o i d u e r i t r a t t i a d o p e r a d e g l i a l l i e v i d i L e o n a r d o .

L a l u c e è p u n t u a l e e s a g o m a t a .

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IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati

Clair de lune

IED Torino Master Interior Design 2012 Shop Design Docente: Arch. H. Grabowski Studenti: Barbara Bongiovanni, Matteo Bottanelli, Paulo Guacchione, Valeria Plasmati

Clair de Lune

Votre âme est un paysage choisiQue vont charmant masques et bergamasquesJouant du luth et dansant et quasiTristes sous leurs déguisements fan-tasques. Tout en chantant sur le mode mi-neurL’amour vainqueur et la vie oppor-tune,Ils n’ont pas l’air de croire à leur bonheurEt leur chanson se mêle au clair de lune, Au calme clair de lune triste et beau,Qui fait rêver les oiseaux dans les arbresEt sangloter d’extase les jets d’eau,Les grands jets d’eau sveltes parmi les marbres.

Paul Verlaine, 1869

1

3 5 6

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8

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11 12

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Ingresso1.

Accoglienza 2.

Guardaroba3.

Sala A4.

Sala Elite5.

Sala B6.

Esterno7.

Lounge8.

Sala C9.

Cucina a vista10.

Cella frigorifero11.

Ripostiglio12.

Toilette13.

Vista Sala Lounge e disimpegno

Vista accoglienza e particolare logo serigrafato su cristallo Vista Sala Elite

Vista Sala A

Vista Sala A dalla Sala Lounge

Vista Sala B e particolare caminetto passante

Pianta, sezione prospettica AA’ Scala 1:100

Video annesso al progetto: http://youtu.be/AGZ3zIFzwh8

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arte nel parco

IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia PlasmatiIED Torino Master Interior Design 2012 Shop Design Docente: Arch. H. Grabowski Studenti: Barbara Bongiovanni, Matteo Bottanelli, Paulo Guacchione, Valeria Plasmati

Video annesso al progetto: http://youtu.be/0Mcqru6dl2A

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IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati

Concept

“Il primo vero giardino zoologico italiano viene realizzato nei pressi di Torino, capitale del piccolo Regno Sardo, nei primi decenni del secolo XIX, […]”, Giardini zoologici, Maschietti, Muti, Passerin D’entreves, Ed. Allemandi

Questo il punto di partenza del progetto, che vuole unire un’eccellenza torinese, quale città di primo piano dell’arte contemporanea in Italia, con il recupero della memoria di una attività, quale quella dello zoo, tanto dibattuta e sofferta a Torino, a partire già dall’anno della sua apertura, il 1955.

1955 è un museo di arte contemporanea, che diventa esposizione all’aperto, quando rivisita il concetto di giardino zoologico, proponendosi in una veste attuale, reinterpretata, con sculture fuori scala, da artisti che vogliono esaltare il ruolo degli animali nella società di oggi.Il museo, quindi, si apre al parco, creando un dialogo artistico tra l’interno e l’esterno.Per permettere all’occhio umano di non percepire soluzioni di continuità del paesaggio, ma allo stesso tempo garantire la memoria delle vecchie gabbie, il museo si propone con piccole architetture trasparenti a livello del parco, e grandi ambienti ipogei, adatti ad esposizioni artistiche di dimensioni importanti.

La natura, così, si riappropria dei propri spazi, sottomettendo, se necessario, l’opera costruttiva dell’uomo che si trova costretto ad adattarsi ad essa.

IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati

"Mi faccio notare.

Non ho paura degli altri colori, delle ombre,

della folla o della solitudine ” [O. Pamuk, Il mio nome è Rosso]

già presente nel progetto del masterplan

dislocate nel parco, costruite con materiali

edili di recupero, che rappresentano

animali per ricord a r e i l v e c c h i o z o o d i

To r i n o

in un cubo, modulo base della progettazione del nuovo museo

rosso carminio, colore dell’arte, complementare al verde del parco

la data di inaugurazione dello zoo

la memoria dello zoo

una data non lontana

un ricordo vago ma pre-sente, una sensazione, un suono, un odore.

1

9

5

5

espositivi, in vetro strutturale,

per un impatto zero

1 Teatro

5 padiglioni

5 sculture

9 mesi l’anno

arte nel parco

Logo

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Fruibilità

Apertura giornaliera9.00 - 0.00

Aperto 6 giorni su 7Martedì - Domenica

Aperto 9 mesi l’annoMarzo - Novembre

Target di riferimento

BambiniAdultiAnziani

Concessioni per eventi privatiLaboratori didattico-artistici per adulti e bambiniBar-ristoro

Reperimento fondiFondazione

PubblicoPrivato

Attività collaterali

IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati

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Sculture permanenti

Biblioteca

Accesso carrabile per disabili e sicurezza

Funzioni e percorsi

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Vista planimetricalivello 0

Percorso pedonale di 1600 m che attraversa interamente il Parco Michelotti con una forma “ad anello” permettendo, grazie al nuovo andamentocollinare del terreno, di scorgere viste e dettagliogni volta differenti.

Teatro-Ex rettilario

Punto ristoro

Accesso carrabile per disabili e sicurezza

Accesso carrabile per disabili e sicurezza

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Funzioni e percorsi

Sotterraneo padiglione espositivoarea espositiva

bookshopmagazzini

ufficiservizi privati

servizi pubbliciArea di sosta mezziStrada a due corsie

carrabile

Biblioteca

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Planimetria percorsilivello -1

Percorso carrabile di 700 m che attraversalongitudinalmente tutto il Parco Michelotti,permettendo il trasporto di opere d’arte e merci nei 5 padiglioni.

Sotterraneo punto ristoromagazzini

servizi privatiservizi pubblici

Teatro-Ex rettilario

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IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati

Padiglioni espositivi_concept

Due parallelepipedi di vetro strutturale si immergono nella natura,per ospitare aree di filtro ed accoglienza a servizio dei padiglioni espositivi ipogei.L’uso del vetro permette di creare architetture leggere e trasparenti, che si fondono col parco, diventando quasi impercettibili, tanto da produrre un impatto minimo con il paesaggio.La natura si riappropria dei propri spazi, attraverso l’utilizzo dielementi scenografici che simboleggiano la distruzionedelle vecchie gabbie, che lentamente sprofondano nel terreno. Barclays Bank Headquarters,

Martha Schwartz, London

Apple Store, NY

Aérial, Baptiste Debombourg, Abbey Brauweiler, Germania

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Colori_Materiali_Finiture

"Il colore è il tocco dell’occhio,

la musica dei sordi, un grido nel buio.”

[O. Pamuk, Il mio nome è Rosso]

I colori scelti hanno una base neutra di bianchi e di grigi, particolarmente adatti all’esposizione di opere d’arte contemporanea, spiccando solo ilrosso carminio, colore ricorrente in tutto il progetto, dal logo agli arredi. Questa scelta perchè il rosso è complementare al verde del parco e perchè da sempre uno dei colori più utilizzati nella storia dell’arte. Per quanto riguarda i materiali e le finiture, la scelta è volta a creare strutture durevoli ma che al tempo stesso abbiano un impatto visivo quasi nullo sull’armonia del parco circostante.

MaterialiAcciaio_Cemento_Vetro

ColoriRosso_Grigio_Bianco

FinitureSatinato_Resinato_Stratificato

IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati

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Vista d’insieme

Render

IngressoAlbero e Vetro

IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati

Page 23: Portfolio Interior e Exhibit design

Render

Parte superiore vetratacon installazione artistica,

anticipazione dell’esposizione nel sottteraneo

IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati

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Piano interrato_museo_sezioni e pianta

B

C

A

Sezione longitudinale

L’intercapedine garantisce l’isolamento della struttura interna e la ventilazione delle pareti perimetrali.

A

B

C

Sezione longitudinale

Trave ribassata della soletta superiore, in modo da garantire massima luce interna libera da strutture portanti, e capace di alloggiare tutti gli impianti di servizio.

Sezione trasversale

Percorso coperto interrato che attraversa interamente il parco.

IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati

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Sistema espositivo

Vista dello spazio espositivo

Pannelli modulari singoli

Pannelli modularicomposizione verticale

Pannelli modularicomposizione orizzontale

Pannelli modularimontati a L

IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati

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Sistema espositivo_particolare costruttivo

Particolare costruttivo attacco orizzonate

Particolare costruttivo attacco verticale

IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati

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Sistema espositivo_render

Vista d’insieme

IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati

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Vista attarverso il blocco scala vetrato

Bookshop

Vista d’insieme

"Sono cos contento di essere rosso!

Mi brucia dentro, sono forte,

so di attirare l’attenzione,

so anche che non riuscite a resistermi.”[O. Pamuk, Il mio nome è Rosso]

IED Tor ino_Master Inter ior Design 2012_1955, arte nel parco_Feder ica F ieno_Valer ia Plasmati

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Rendering e fotoritocco

Modellazione e rendering: 3D Max e V-Ray, postproduzione e fotoritocco: Photoshop Valeria Plasmati