Portfolio arch. livia chisari

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Livia Maria Chisari Architetto cell: 340/7842720 mail: [email protected]

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Livia Maria Chisari

Architetto

cell: 340/7842720

mail: [email protected]

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IDROGENESI

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TORRENTE SARACENA maniace

PONTE DI BOLO maniace

CAVE SUL SIMETO bronte

FORRE LAVICHE PRESSO S.DOMENICA E PONTE DEI SARACENI adrano

PIETRALUNGA paternò

P r o g e t t o t e r r i t o r i a l e V a l l e d e l f i u m e S i m e t oU n i v e r s i t à d i C a t a n i a , a n n o : 2 0 0 9

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P r o g e t t o u r b a n o P o l o U n i v e r s i t a r i o L i b r i n o , C a t a n i aU n i v e r s i t à d i C a t a n i a , a n n o : 2 0 0 9

Il Polo dell’Università del Mediterraneo a Librino prende il posto, secondo le intenzioni della variante al PRG storico di Piccinato, di un’area militare mai realizzata e utilizzata negli ultimi cinquant’ anni come cava di materiale per costruzione. Il Piano di Zona elaborato dallo studio Tange nel 1973 concepiva Librino, sulla le-zione dei grand ensambles francesi, come un distretto urbano di dieci quartieri, come un organismo i cui spazi e la cui distribuzio-ne dialogano secondo le regole della biologia. La composizione cellulare è disegnata su una base infrastrutturale e nervosa e so-vrapposta ad una trama del verde; quest’ultima ha una dorsa-le con orientamento nord-ovest sud-est. Il progetto si confronta con il disegno urbano di Librino e con la necessità di affrontare il margine tra città coltivata e città costruita: risolvendolo e non spostandolo. L’ipotesi progettuale è rizomatica ed è immaginata come prosecuzione della dorsale verde di Tange.

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P r o g e t t o u r b a n o P o l o U n i v e r s i t a r i o L i b r i n o , C a t a n i a P r o g e t t o U r b a n o B o r g a t a S . L u c i a , S i r a c u s aU n i v e r s i t à d i C a t a n i a , a n n o : 2 0 0 9

La dismissione della ferrovia che attraversava Siracusa seguendo la linea di costa ha prodotto un’opportunità per la città: quella di sanare una lacerazione attraverso un progetto di parco urbano. L’ipotesi progettuale è liquida; il fluido è capace di riconnettere i frammenti e riaprire i fronti edificati verso il mare, di scavare il terreno calcareo. La linea ferroviaria diventa percorso. Il percorso attraversa episodi diversi di paesaggio, dal piano urbano alla trin-cea in prossimità delle Latomie dei Cappuccini: una roccia mo-dellata da acque preistoriche e scavata dall’uomo. Qui un vicino terreno “vago” e inedificato è stato immaginato come nodo polifunzionale per il quartiere dei Cappuccini con una dotazione di: biblioteca, parcheggi, teatro e servizi di ristorazio-ne.

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R i l i e v o p e r i l r e s t a u r o C h i e s a d i S . C a t e r i n a , P a t e r n ò ( C T ) R i l i e v o p e r i l r e s t a u r o C h i e s a d i S . M a r i a d e l l ’ A i u t o , C a t a n i aS t u d i o G . G i u n t a , a n n o : 2 0 1 0

L’attuale impianto della Chiesa Santuario di Santa Maria dell’Aiuto, di cui è nota l’esistenza nell’area sin dal 1372, può essere ascritto alla ricostruzione avvenuta dopo il sisma del 1693; intervenne nel antiere l’architetto Antonino Battaglia, ope-rante a Catania nella seconda metà del XVIII secolo.Il prospetto nord affianca alla facciata in pietra a vista il campanile laterale. La facciata è caratterizzata da due ben scanditi ordini architettonici; essa è tripartita e caratterizzata dal movimento delle colonne libere. Il primo ordine ha colonne ioni-che ghirlandate che inquadrano il portale centrale con timpano ad arco ribassato. L’ordine superiore è corinzio, con finestrone centrale timpanato e balaustrato; ai due lati sono le statue raffiguranti S.Pietro e S.Paolo. A coronamento della facciata troviamo un ampio timpano triangolare spezzato. Il campanile ha base quadrata ed è disegnato da coppie lesene; sopra il cornicione la torre campanaria è aperta sui quattro lati con monofore ad arco centrico; una cupoletta cuspidata a base ottagonale conclude il tutto.

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Tomba Moretti

Tomba del Cacciatore

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R i l i e v o e r a p p r e s e n t a z i o n e N e c r o p o l i d e l C a l v a r i o , T a r q u i n i a ( V T )F . B . K . - U n i t à 3 d o m , a n n o : 2 0 1 3

Il lavoro qui illustrato è stato svolto pres-so la Fondazione Bruno Kessler di Tren-to, unità 3DOM (3d Optical Metrology), e rappresenta una piccola parte dei rilievi e della ricerca finora affrontati dall’unità a Tarquinia.L’approccio metodologico include diverse tecnologie e metodologie, integrate tra loro allo scopo di realizzare in modo veloce e rigoroso un rilievo multiscala che parte dal territorio, dall’area del sito archeologico e degli scavi, ed arriva fino alla descrizione dei complessi funerari, della singola tom-ba e dei suoi segmenti: caratteristiche ge-ometriche, informazioni pubblicate, archi-tettura ed eventuali superfici dipinte. A questa banca dati si aggiungono i mo-delli 3d texturizzati, le foto panoramiche e le sezioni architettoniche per due tombe, note come “Cacciatore” e “Moretti”; mo-delli e sezioni sono stati realizzati proces-sando quanto acquisito dall’unità 3DOM nel 2011 attraverso laser a scansione e fotogrammetria sferica.Il geodatabase è stato progettato e realiz-zato in PostgreSQL, esso consiste in 21 tabelle, da esse sono state create 4 viste rispettivamente per le tombe note, per le tombe pubblicate, per le camere sepol-crali scavate e per quelle dipinte.; il po-polamento dele tabelle e l’editazione delle geoemtrie è avvenuta utlizzando front-end Quantum Gis.Le isoipse sono ottenute processando e ricampionando dati LIDAR in GRASS; il passo originario della griglia era a 20 m, si è ricampionato a 2 m.

Tomba del Cacciatore

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R i l i e v o p e r i l r e s t a u r o C h i e s a d i S . M a r i a d e l l a P i e t à , P a l e r m oU n i n e t L a b P a l e r m o , a n n o : 2 0 1 3

La Chiesa di Santa Maria della Pietà sorge nell’antico quartiere della Kalsa; il suo attua-le impianto nasce su progetto dei domeni-cani Andrea Cirrincione e Gaspare Guercio nella seconda metà del XVII sec. La fabbrica venne completata intorno al 1684, ma il prospetto –arretrato rispetto al filo stradale- è opera successiva e rappre-senta un esempio della sintassi barocca fi-loromana a Palermo. Il suo disegno è infatti del crocifero Giacomo Amato (1634-1732), già architetto dei vicini cantieri di S. Mattia e S. Teresa.Giacomo Amato, progettualmente influen-zato da un lungo soggiorno romano, modu-la la composizione sul gioco delle colonne libere. I materiali utilizzati in prospetto sono il grigio di Billiemi per gli ordini architettoni-ci e la calcarenite –in conci regolati e ben squadrati- per il paramento murario; le sta-tue dei santi sono stucchi di ottima fattura.In Santa Maria della Pietà l’unita di misura data dall’ampiezza del diametro di base della colonna del primo ordine, è modulo chiave per la lettura complessiva del pro-spetto. Di fianco il prospetto della chiesa: progetto Giacomo Amato. Per l’ordine inferiore è sta-ta richiesta ed è qui riportata l’ortofoto.